Tumgik
#the boyz scena
jonghyuns-husband · 2 years
Text
What your K-pop fandom says about you!
BTS - You’re either under the age of 18 or this is the first ever group you got into.
TXT - You only got into them because BTS mentioned them.
BLACKPINK - You’re either under the age of 21 or you definitely ship Lizkook as a joke.
TWICE - You’re either male or a lesbian/bisexual woman that makes jokes about Dahyun literally hooking up with the other members.
Monsta X - This group either helped you to come out or you’re just whipped for Wonho like the rest of us.
Seventeen - You’re sick and tired of telling new fans why there are thirteen members instead of seventeen.
SHINee - You’re either over the age of 25, a parent, or thinking about having children in the future when the time is right. Or you’re probably a minor who is whipped for Taemin!
Stray Kids - You’re under 25, single and happy with your life. Also, you (will) have a mind of a teenager in your 20s and may possibly follow through in your 30s.
NCT - You have more than one bias. Ain’t no way you have only one with this many people in one group-
The Boyz - You often wonder what could be their chatroom name could be called due to their group name.
Loona - I’m not going to be mean with this one — You’re probably a kind hearted person who loves dresses and skirts because they’re cute and that’s it. Probably even shop for yourself or someone you love and is VERY good at designing outfits.
Red Velvet - J-just say it… they’re hot, isn’t it? Also you girls probably only like them because of that meme of Taemin getting beaten up by Seulgi and Wendy.
Girls’ Generation/SNSD - You’re DEFINITELY a guy that faps off to them or a girl that loves their concepts and probably feels nostalgic even hearing about them.
Super Junior/SUJU - You have daddy issues.
EXO - You’re probably between the ages of 16-30 and you also have daddy issues. Also if your biases are Kai, Baekhyun, Suho, Lay, or Chen, you’re DEFINITELY an adult. If you guys were old enough, you had also DEFINITELY had simped for Lu Han and had played Lu with the speakers on loud because you was an idiot who thought your parents weren’t home. Also yes, I have friends.
BIGBANG - Listening to them is just nostalgic to you just- ALL THE SONGS ARE SO- UGHHHHHH THERE’S NO WAY YOU HAVEN’T HEARD ANY OF THEIR SONGS IF YOU HAD BEEN A FAN AROUND 2010-2014
DAY6 - IF THIS IS YOUR GROUP, THEN YOU’RE PROBABLY BRAGGING THAT WE STARTED THE KOREAN ROCK BAND TREND FIRST NOT XDINARY HEROES OR TXT (also we’re better — kidding I love the others too)
2NE1 - Nah, you know this is one of the best and most nostalgic group on the list I don’t care if people hate it I love it and that’s all matters-
Aespa - You probably stanned this group because either because they give the same vibe as BLACKPINK or because you just like their songs.
Shinhwa - You’re probably wondering “when will they disband” in the most non toxic and disrespectful manner possible. Also you’re probably like over the age of 25 if you stanned them for more than a decade.
P1Harmony - You probably stanned them just for Keeho, or something related to him. I mean, who doesn’t love this guy?
TVXQ/DBSK - DAMN- YOU LIKE THIS GROUP? Well you must definitely living your best life and I do hope that both sides of your pillow is cold. Share your pride with your fandom please — I’m so proud of you honey. Especially if you’re under the age of 18, ily.
ITZY - You’re definitely under 18, and probably a girl group fan. You have a bestie that is a Loona stan and probably wants to have a pink aesthetic for your room.
Dreamcatcher - Definitely a real feminist and cares for other male survivors as well as the female ones. Also seggsy af-
SuperM - Your bias is definitely Taemin and your bias wreckers HAS to be either Baekhyun, Kai or Ten. Also you have daddy issues.
TREASURE - You dumbasses are probably going to ask me “aM i A mEmBeR oF tReAsUrE” just because one of the members has the same name and (coincidentally) is Japanese.
IKON - You’re sick and tired of 8 year old boys dancing and singing “Love Scenario” and saying that it comes from Fortnite and not from the K-pop group itself.
Block B - You’re sick and tired of people making fun of your fandom name… J-just stop it… that’s not it…
Mamamoo - Where did y’all go? They were only known for that one song and that’s it. They seemed like a cool group to get into, probably still making nice music. I’d have to listen to them eventually.
OH MY GIRL - Bet you loved the dolphin cult era, right? The only time people can remember that your fandom exists. Anywho, you probably spam in every comment section that annoying ass “DA 🐬 DA 🐬 DA 🐬” song on Tiktok, YouTube, Instagram- EVERYWHERE-
Let me know if I missed anyone out!
236 notes · View notes
tarditardi · 20 days
Text
Gianfranco Bortolotti, produttore discografico storico, punta sui videogame
Tumblr media
"Insieme, gaming, musica e moda formano una triade di potere economico nell'industria dell'intrattenimento moderno", racconta Gianfranco Bortolotti, carismatico produttore musicale e talent scout conosciuto per il successo assoluto della dance music di Media Records. "Ognuno di essi contribuisce alla creazione di un panorama culturale diversificato, in evoluzione. La sinergia tra videogiochi, moda ed industria musicale può portare a collaborazioni innovative e nuove esperienze di intrattenimento per un pubblico più ampio".
Per chi non lo sapesse, Gianfranco Bortolotti, per tutti GFB, produttore discografico da più o meno 250 dischi d'oro, d'argento o di platino, ha segnato la storia della dance italiana nel mondo con la sua creatura, la già citata Media Records. Tra gli artisti ed i progetti lanciati negli anni ecco Cappella, 49ers, Gigi D'Agostino, Mauro Picotto. Solo dance? Assolutamente no: Bortolotti scoprì tra gli altri Fabio Volo e più recentemente ha lanciato Mr Rain, il rapper Il Ghost e pure Blind. Oggi, mentre continua ad occuparsi di musica, Gianfranco segue anche gli Arcade Boyz,  youtuber da 550.000 iscritti che raccontano la scena trap italiana... e non solo.  La sua pagina Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Bortolotti, racconta almeno in parte la sua importanza nel mercato discografico dance, che continua ancora oggi con il rilancio della storica label house underground UMM.
Se Bortolotti punta sul gaming, in progetti ancora top secret nei dettagli ma non certo nella direzione, c'è da credergli. Infatti, anche se sui media dedicati agli adulti, strapieni di gossip e politica se ne parla poco, l'industria dei videogiochi ha conosciuto una crescita esponenziale, diventando uno dei settori più redditizi.  "I videogame ormai una forma d'arte complessa, che coinvolge milioni di persone di tutte le età e background. Il gaming influisce sulla cultura popolare attraverso l'innovazione tecnologica, la narrazione coinvolgente e la creazione di comunità online", spiega Bortolotti. 
Viene da fare un parallelismo tra gaming attuale ed Italo Disco, da te sperimentata quasi per caso in passato
"Non sapevo che sarebbe poi diventata una tendenza europea, l'italo disco. Eravamo a metà degli anni 80, nel pieno dell'esplosione del fenomeno moda, tentavamo di dire la nostra con la musica. Dopo i primi tentativi, decisi di proseguire da solo la mia avventura e dopo un paio d'anni sono riuscito cogliere il nuovo fenomeno planetario detto House Music, certamente fra i primi al mondo, e farne la mia ragione di vita".
Non cogliesti solo l'aspetto artistico di questo nuovo fenomeno.
"Fui protagonista soprattutto della riorganizzazione del mestiere di produttore musicale, e imprenditore dello stesso, con la prima versione degli studi di registrazione moderni, spingendo sull'innovazione tecnologica e sulla creazione di una forza creativa che prima non si era mai vista. Con Media Records gestivamo 20 studi, tra l'Italia e Londra, decine di musicisti e dj che interagivano tra loro".
Fu una rivoluzione, in pratica.
"Proponevo e propongo ancora musica 'commerciale', un aggettivo  che non denota affatto qualità scarsa o una mancanza di ricerca, bensì è fondata su una rigorosa attenzione alla qualità tecnica e artistica. Si combinano fattori, tra cui la qualità tecnica e artistica della produzione, la dimensione e la credibilità degli artisti, la visione dei leader. Alla fine del ciclo, quando la bassa qualità a basso costo diviene una via che troppi percorrono, ecco la fine del ciclo di vita del genere musicale in questione".
Il futuro dell'industria musicale dove va se parliamo di techno, tech house, urban e trap?
"L'industria mondiale sta lottando affinché i guadagni non rimangano solo nelle mani delle piattaforme. È un momento di transizione, con miglioramenti nelle percentuali distribuite, nelle quote e nel turnover complessivo del mercato della musica mondiale. Nuovi territori si stanno aprendo e adeguando al nuovo modello, come la Russia, la Cina e il Medio Oriente, che stanno accettando le regole dei mercati occidentali".
Al momento, il genere dominante nel mondo è la trap o sue varianti, come l'urban. 
"Questo genere, essendo cantato nella lingua locale, migliora le condizioni del mercato interno. Tuttavia, house e tecno, anche se attualmente sacrificati dalle generazioni più giovani, sopravvivono, e stanno aspettando il momento giusto per riconquistare terreno nei mercati domestici. Ci vorranno 2o 3 anni, ma si intravede un ritorno dell'egemonia della dance, soprattutto della techno, notoriamente più esclusiva ed elettiva. La dance rimane una realtà trasversale, capace di far ballare tutti ovunque".
Gianfranco, quest'anno sono 40 di lavoro, di esperienze, di racconti. 
"Resta memorabile  la consegna del triplo disco di platino a Gigi D'Agostino, a Vienna, per il mercato del GAS (Germania, Austria, Svizzera), dove arrivammo nella classifica dell'anno degli artisti più influenti primi davanti a Madonna e agli U2. Fu una cerimonia molto simile alla consegna dei Grammy o degli Oscar. Prevalse il sentimento che mi legava a Gigi, con cui, per almeno 10 anni, condivisi i giorni e le notti in studio. L'album era 'L'Amour Toujours', ad oggi il più suonato nei locali, nei palazzetti, negli stadi di tutto il mondo".
Un cenno al primo MTV Awards, nel 1994, a Berlino.
"La gigantesca tenso-struttura, con un lato che si affacciava sulla porta di Brandeburgo, ha ospitato fino a 3000 persone. C'erano Prince, gli U2, Aerosmith, Roxette e George Michael. C'era il nostro Eros Ramazzotti. Ci trovavamo a condividere le patatine di un McDonalds con Bono e Prince".
L'avvento dell'intelligenza artificiale offre opportunità inedite.
"Credo che il mio approccio strategico e creativo possa essere fondamentale nel guidare lo sviluppo e l'uso di queste tecnologie. Le intelligenze artificiali personalizzate potrebbero diventare uno strumento prezioso per migliorare il lavoro, ma sarà sempre importante che la mia intuizione creatività guidino il processo".
Con la moda possiamo individuare parallelismi e sinergie.
"Sono in realtà molteplici, da analizzare con attenzione. Dall'espressione creativa personale che accomuna entrambi i campi, al fatto che tendenze e stili nel mondo della moda spesso rispecchiano o anticipano i movimenti culturali e musicali dominanti. Fondamentale è poi analizzare il link tra musicisti e marchi di moda, in grado di generare progetti creativi unici in contesti come sfilate o come la pubblicità. Per finire, spettacoli di moda e concerti combinano performance artistiche e attraggono l'attenzione mediatica: sono occasioni perfette per lanciare prodotti nuovi. La moda e la musica impattano nella cultura popolare, plasmando stili di vita".
Dunque si torna alla triade di partenza.
"Videogame, musica e moda rappresentano un'importante fonte di potere economico nell'industria dell'intrattenimento moderno. Questi settori hanno un impatto significativo sulla cultura popolare e influenzano tendenze e comportamenti dei consumatori in tutto il mondo".
0 notes
Text
Gianfranco Bortolotti, produttore discografico storico, punta sui videogame
Tumblr media
"Insieme, gaming, musica e moda formano una triade di potere economico nell'industria dell'intrattenimento moderno", racconta Gianfranco Bortolotti, carismatico produttore musicale e talent scout conosciuto per il successo assoluto della dance music di Media Records. "Ognuno di essi contribuisce alla creazione di un panorama culturale diversificato, in evoluzione. La sinergia tra videogiochi, moda ed industria musicale può portare a collaborazioni innovative e nuove esperienze di intrattenimento per un pubblico più ampio".
Per chi non lo sapesse, Gianfranco Bortolotti, per tutti GFB, produttore discografico da più o meno 250 dischi d'oro, d'argento o di platino, ha segnato la storia della dance italiana nel mondo con la sua creatura, la già citata Media Records. Tra gli artisti ed i progetti lanciati negli anni ecco Cappella, 49ers, Gigi D'Agostino, Mauro Picotto. Solo dance? Assolutamente no: Bortolotti scoprì tra gli altri Fabio Volo e più recentemente ha lanciato Mr Rain, il rapper Il Ghost e pure Blind. Oggi, mentre continua ad occuparsi di musica, Gianfranco segue anche gli Arcade Boyz,  youtuber da 550.000 iscritti che raccontano la scena trap italiana... e non solo.  La sua pagina Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Bortolotti, racconta almeno in parte la sua importanza nel mercato discografico dance, che continua ancora oggi con il rilancio della storica label house underground UMM.
Se Bortolotti punta sul gaming, in progetti ancora top secret nei dettagli ma non certo nella direzione, c'è da credergli. Infatti, anche se sui media dedicati agli adulti, strapieni di gossip e politica se ne parla poco, l'industria dei videogiochi ha conosciuto una crescita esponenziale, diventando uno dei settori più redditizi.  "I videogame ormai una forma d'arte complessa, che coinvolge milioni di persone di tutte le età e background. Il gaming influisce sulla cultura popolare attraverso l'innovazione tecnologica, la narrazione coinvolgente e la creazione di comunità online", spiega Bortolotti. 
Viene da fare un parallelismo tra gaming attuale ed Italo Disco, da te sperimentata quasi per caso in passato
"Non sapevo che sarebbe poi diventata una tendenza europea, l'italo disco. Eravamo a metà degli anni 80, nel pieno dell'esplosione del fenomeno moda, tentavamo di dire la nostra con la musica. Dopo i primi tentativi, decisi di proseguire da solo la mia avventura e dopo un paio d'anni sono riuscito cogliere il nuovo fenomeno planetario detto House Music, certamente fra i primi al mondo, e farne la mia ragione di vita".
Non cogliesti solo l'aspetto artistico di questo nuovo fenomeno.
"Fui protagonista soprattutto della riorganizzazione del mestiere di produttore musicale, e imprenditore dello stesso, con la prima versione degli studi di registrazione moderni, spingendo sull'innovazione tecnologica e sulla creazione di una forza creativa che prima non si era mai vista. Con Media Records gestivamo 20 studi, tra l'Italia e Londra, decine di musicisti e dj che interagivano tra loro".
Fu una rivoluzione, in pratica.
"Proponevo e propongo ancora musica 'commerciale', un aggettivo  che non denota affatto qualità scarsa o una mancanza di ricerca, bensì è fondata su una rigorosa attenzione alla qualità tecnica e artistica. Si combinano fattori, tra cui la qualità tecnica e artistica della produzione, la dimensione e la credibilità degli artisti, la visione dei leader. Alla fine del ciclo, quando la bassa qualità a basso costo diviene una via che troppi percorrono, ecco la fine del ciclo di vita del genere musicale in questione".
Il futuro dell'industria musicale dove va se parliamo di techno, tech house, urban e trap?
"L'industria mondiale sta lottando affinché i guadagni non rimangano solo nelle mani delle piattaforme. È un momento di transizione, con miglioramenti nelle percentuali distribuite, nelle quote e nel turnover complessivo del mercato della musica mondiale. Nuovi territori si stanno aprendo e adeguando al nuovo modello, come la Russia, la Cina e il Medio Oriente, che stanno accettando le regole dei mercati occidentali".
Al momento, il genere dominante nel mondo è la trap o sue varianti, come l'urban. 
"Questo genere, essendo cantato nella lingua locale, migliora le condizioni del mercato interno. Tuttavia, house e tecno, anche se attualmente sacrificati dalle generazioni più giovani, sopravvivono, e stanno aspettando il momento giusto per riconquistare terreno nei mercati domestici. Ci vorranno 2o 3 anni, ma si intravede un ritorno dell'egemonia della dance, soprattutto della techno, notoriamente più esclusiva ed elettiva. La dance rimane una realtà trasversale, capace di far ballare tutti ovunque".
Gianfranco, quest'anno sono 40 di lavoro, di esperienze, di racconti. 
"Resta memorabile  la consegna del triplo disco di platino a Gigi D'Agostino, a Vienna, per il mercato del GAS (Germania, Austria, Svizzera), dove arrivammo nella classifica dell'anno degli artisti più influenti primi davanti a Madonna e agli U2. Fu una cerimonia molto simile alla consegna dei Grammy o degli Oscar. Prevalse il sentimento che mi legava a Gigi, con cui, per almeno 10 anni, condivisi i giorni e le notti in studio. L'album era 'L'Amour Toujours', ad oggi il più suonato nei locali, nei palazzetti, negli stadi di tutto il mondo".
Un cenno al primo MTV Awards, nel 1994, a Berlino.
"La gigantesca tenso-struttura, con un lato che si affacciava sulla porta di Brandeburgo, ha ospitato fino a 3000 persone. C'erano Prince, gli U2, Aerosmith, Roxette e George Michael. C'era il nostro Eros Ramazzotti. Ci trovavamo a condividere le patatine di un McDonalds con Bono e Prince".
L'avvento dell'intelligenza artificiale offre opportunità inedite.
"Credo che il mio approccio strategico e creativo possa essere fondamentale nel guidare lo sviluppo e l'uso di queste tecnologie. Le intelligenze artificiali personalizzate potrebbero diventare uno strumento prezioso per migliorare il lavoro, ma sarà sempre importante che la mia intuizione creatività guidino il processo".
Con la moda possiamo individuare parallelismi e sinergie.
"Sono in realtà molteplici, da analizzare con attenzione. Dall'espressione creativa personale che accomuna entrambi i campi, al fatto che tendenze e stili nel mondo della moda spesso rispecchiano o anticipano i movimenti culturali e musicali dominanti. Fondamentale è poi analizzare il link tra musicisti e marchi di moda, in grado di generare progetti creativi unici in contesti come sfilate o come la pubblicità. Per finire, spettacoli di moda e concerti combinano performance artistiche e attraggono l'attenzione mediatica: sono occasioni perfette per lanciare prodotti nuovi. La moda e la musica impattano nella cultura popolare, plasmando stili di vita".
Dunque si torna alla triade di partenza.
"Videogame, musica e moda rappresentano un'importante fonte di potere economico nell'industria dell'intrattenimento moderno. Questi settori hanno un impatto significativo sulla cultura popolare e influenzano tendenze e comportamenti dei consumatori in tutto il mondo".
0 notes
sounds-right · 20 days
Text
Gianfranco Bortolotti, produttore discografico storico, punta sui videogame
Tumblr media
"Insieme, gaming, musica e moda formano una triade di potere economico nell'industria dell'intrattenimento moderno", racconta Gianfranco Bortolotti, carismatico produttore musicale e talent scout conosciuto per il successo assoluto della dance music di Media Records. "Ognuno di essi contribuisce alla creazione di un panorama culturale diversificato, in evoluzione. La sinergia tra videogiochi, moda ed industria musicale può portare a collaborazioni innovative e nuove esperienze di intrattenimento per un pubblico più ampio".
Per chi non lo sapesse, Gianfranco Bortolotti, per tutti GFB, produttore discografico da più o meno 250 dischi d'oro, d'argento o di platino, ha segnato la storia della dance italiana nel mondo con la sua creatura, la già citata Media Records. Tra gli artisti ed i progetti lanciati negli anni ecco Cappella, 49ers, Gigi D'Agostino, Mauro Picotto. Solo dance? Assolutamente no: Bortolotti scoprì tra gli altri Fabio Volo e più recentemente ha lanciato Mr Rain, il rapper Il Ghost e pure Blind. Oggi, mentre continua ad occuparsi di musica, Gianfranco segue anche gli Arcade Boyz,  youtuber da 550.000 iscritti che raccontano la scena trap italiana... e non solo.  La sua pagina Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Bortolotti, racconta almeno in parte la sua importanza nel mercato discografico dance, che continua ancora oggi con il rilancio della storica label house underground UMM.
Se Bortolotti punta sul gaming, in progetti ancora top secret nei dettagli ma non certo nella direzione, c'è da credergli. Infatti, anche se sui media dedicati agli adulti, strapieni di gossip e politica se ne parla poco, l'industria dei videogiochi ha conosciuto una crescita esponenziale, diventando uno dei settori più redditizi.  "I videogame ormai una forma d'arte complessa, che coinvolge milioni di persone di tutte le età e background. Il gaming influisce sulla cultura popolare attraverso l'innovazione tecnologica, la narrazione coinvolgente e la creazione di comunità online", spiega Bortolotti. 
Viene da fare un parallelismo tra gaming attuale ed Italo Disco, da te sperimentata quasi per caso in passato
"Non sapevo che sarebbe poi diventata una tendenza europea, l'italo disco. Eravamo a metà degli anni 80, nel pieno dell'esplosione del fenomeno moda, tentavamo di dire la nostra con la musica. Dopo i primi tentativi, decisi di proseguire da solo la mia avventura e dopo un paio d'anni sono riuscito cogliere il nuovo fenomeno planetario detto House Music, certamente fra i primi al mondo, e farne la mia ragione di vita".
Non cogliesti solo l'aspetto artistico di questo nuovo fenomeno.
"Fui protagonista soprattutto della riorganizzazione del mestiere di produttore musicale, e imprenditore dello stesso, con la prima versione degli studi di registrazione moderni, spingendo sull'innovazione tecnologica e sulla creazione di una forza creativa che prima non si era mai vista. Con Media Records gestivamo 20 studi, tra l'Italia e Londra, decine di musicisti e dj che interagivano tra loro".
Fu una rivoluzione, in pratica.
"Proponevo e propongo ancora musica 'commerciale', un aggettivo  che non denota affatto qualità scarsa o una mancanza di ricerca, bensì è fondata su una rigorosa attenzione alla qualità tecnica e artistica. Si combinano fattori, tra cui la qualità tecnica e artistica della produzione, la dimensione e la credibilità degli artisti, la visione dei leader. Alla fine del ciclo, quando la bassa qualità a basso costo diviene una via che troppi percorrono, ecco la fine del ciclo di vita del genere musicale in questione".
Il futuro dell'industria musicale dove va se parliamo di techno, tech house, urban e trap?
"L'industria mondiale sta lottando affinché i guadagni non rimangano solo nelle mani delle piattaforme. È un momento di transizione, con miglioramenti nelle percentuali distribuite, nelle quote e nel turnover complessivo del mercato della musica mondiale. Nuovi territori si stanno aprendo e adeguando al nuovo modello, come la Russia, la Cina e il Medio Oriente, che stanno accettando le regole dei mercati occidentali".
Al momento, il genere dominante nel mondo è la trap o sue varianti, come l'urban. 
"Questo genere, essendo cantato nella lingua locale, migliora le condizioni del mercato interno. Tuttavia, house e tecno, anche se attualmente sacrificati dalle generazioni più giovani, sopravvivono, e stanno aspettando il momento giusto per riconquistare terreno nei mercati domestici. Ci vorranno 2o 3 anni, ma si intravede un ritorno dell'egemonia della dance, soprattutto della techno, notoriamente più esclusiva ed elettiva. La dance rimane una realtà trasversale, capace di far ballare tutti ovunque".
Gianfranco, quest'anno sono 40 di lavoro, di esperienze, di racconti. 
"Resta memorabile  la consegna del triplo disco di platino a Gigi D'Agostino, a Vienna, per il mercato del GAS (Germania, Austria, Svizzera), dove arrivammo nella classifica dell'anno degli artisti più influenti primi davanti a Madonna e agli U2. Fu una cerimonia molto simile alla consegna dei Grammy o degli Oscar. Prevalse il sentimento che mi legava a Gigi, con cui, per almeno 10 anni, condivisi i giorni e le notti in studio. L'album era 'L'Amour Toujours', ad oggi il più suonato nei locali, nei palazzetti, negli stadi di tutto il mondo".
Un cenno al primo MTV Awards, nel 1994, a Berlino.
"La gigantesca tenso-struttura, con un lato che si affacciava sulla porta di Brandeburgo, ha ospitato fino a 3000 persone. C'erano Prince, gli U2, Aerosmith, Roxette e George Michael. C'era il nostro Eros Ramazzotti. Ci trovavamo a condividere le patatine di un McDonalds con Bono e Prince".
L'avvento dell'intelligenza artificiale offre opportunità inedite.
"Credo che il mio approccio strategico e creativo possa essere fondamentale nel guidare lo sviluppo e l'uso di queste tecnologie. Le intelligenze artificiali personalizzate potrebbero diventare uno strumento prezioso per migliorare il lavoro, ma sarà sempre importante che la mia intuizione creatività guidino il processo".
Con la moda possiamo individuare parallelismi e sinergie.
"Sono in realtà molteplici, da analizzare con attenzione. Dall'espressione creativa personale che accomuna entrambi i campi, al fatto che tendenze e stili nel mondo della moda spesso rispecchiano o anticipano i movimenti culturali e musicali dominanti. Fondamentale è poi analizzare il link tra musicisti e marchi di moda, in grado di generare progetti creativi unici in contesti come sfilate o come la pubblicità. Per finire, spettacoli di moda e concerti combinano performance artistiche e attraggono l'attenzione mediatica: sono occasioni perfette per lanciare prodotti nuovi. La moda e la musica impattano nella cultura popolare, plasmando stili di vita".
Dunque si torna alla triade di partenza.
"Videogame, musica e moda rappresentano un'importante fonte di potere economico nell'industria dell'intrattenimento moderno. Questi settori hanno un impatto significativo sulla cultura popolare e influenzano tendenze e comportamenti dei consumatori in tutto il mondo".
0 notes
mae-gi-writes · 4 years
Text
Deobi Playlist (EP 5) | The Boyz Imagine
Tumblr media
Ep 5: in which Kevin says it’s okay to be different 
The Boyz x Hospital Playlist inspired drabble series.
Main Characters: Hyunjae, Juyeon, Kevin and OC (Mae)
Sides: the rest of The Boyz.
Genre: fluff, slice of life, comedy, BROMANCE BRUH
EP 1 | EP 2 | EP 3 | EP 4 | EP 5 | EP 6 | EP 7 | EP 8 | EP 9 | EP 10 | EP 11
----------
“I managed to take out his tumour, but I’ll need him to stay for a few days just so that he can recover fully. He’s under anesthesia for now but he should be up soon,” Kevin flips through his newest patient’s medical file and scans the page for his details. His name is Yeon Hanjo, eight years old, who had suddenly collapsed to the ground a week ago with no indication of an illness whatsoever. An MRI scan of his head and body had shown that the small child had been keeping a tumour hidden within the side of his skull for some time and after some thorough deliberating and research about the best methods to go about the operation, Kevin had managed to successfully draw the tumour out without any mishaps or complications. 
Mrs. Yeon bows before Kevin once more with barely restrained tears coating her eyes. She holds a tissue in her hand, which seems already wet and crumpled into a ball, and Kevin reaches out with another tissue that she takes gratefully. 
Mr. Yeon is at her side, one hand on his wife’s shoulder to provide her comfort, “Thank you, thank you so much Dr. Moon. We--We don’t know what we would’ve done without you.”
Kevin lets out a small, genuine smile, “it’s my duty. Hanjo’s life is just as important as anybody else’s, if not more.”
A few hours after the parents have left and Kevin has done his rounds as he is supposed to, he makes way to Hanjo’s room with a box of chocolate in hand. 
Hanjo is already awake, blinking at the night sky from his hospital bed. The child turns his attention towards the door when Kevin pokes his head in with a smile, “hello Hanjo. How are you feeling?” 
The child shrugs, and looks away. 
Being familiar with the way children react when they are forced into an unfamiliar setting where strangers prevail, Kevin steps in, closes the door behind him and takes a seat at Hanjo’s bed. The child is still not looking at him, chin adamantly pointed towards the outside world. 
“I bought something for you,” Kevin opens up his box of chocolates and offers him the box. Hanjo peeks into it for a few seconds of silence, looks up at his face, then pushes the box away.
While Kevin isn’t used to children not wanting any chocolate, that doesn’t dissuade him from trying. He closes the box and sets it on Hanjo’s bedside table. 
“In a few days, you can go back home. Aren’t you glad?” Kevin chats on despite the reluctance in Hanjo’s body behaviour, “what’s the first thing you want to do when you go back, Hanjo?” 
Still, the child stays silent. Kevin sees his lower lip tremble but decides it is better off not to mention it. He takes it as a fact that Hanjo might be shy, unwilling to converse because he’s a stranger. The only solution to that though is for Kevin to keep trying, which he does day after day. Every time he’d bring something different -- a different candy, or toy that boys his age would’ve liked -- but Hanjo refuses every single item without delay. 
When the date of Hanjo’s discharge looms closer and closer, Kevin can’t help himself but urge him to speak by prompting the child with good news, “you must be excited, only three days left!” he grins at the child in hopes of getting a smile back, at least. 
Hanjo, on the other hand, merely blinks. Then, a fat tear rolls down his cheek before he bursts into tears.
“Hanjo,” Kevin’s demeanor softens then, gently tugging the said child in his arms and scooping him close against his chest. The child keeps on crying, his face now red and tears cascading down his cheeks, staining Kevin’s white coat. His parents, having heard the commotion from outside, quickly slip in with mirroring expressions of worry and take the child from Kevin’s arms, who is left confused and slightly concerned at the child’s suddenly sad countenance. He cannot, for the life of him, understand how Hanjo’s mind works. Kids like him shouldn’t be crying like their world is tearing apart, shouldn’t be subdued and silent and just afraid of everything. 
No, there’s something that’s bothering Hanjo. And Kevin finds his answer a few hours later. 
“Hanjo spent most of his life in Florida, where he was born,” Mrs. Yeon says to him. After Hanjo had fallen asleep, she had ushered to buy Kevin a coffee at the cafeteria. She now sits opposite him, coffee cup clasped between frail fingers with skin wrinkled and saggy from years of work, eyes rimmed with blue aprons and mouth tugged down in a tense, awkward line, smeared with a pale chalky lipstick.
“We moved here just a few months ago. He hasn’t told me anything, but his teacher tells me that he hasn’t been very...interactive with the other kids,” she purses her lips as if in discontentment, “he barely talks, not because he doesn't understand. We talk to him in Korean all the time at home. Somehow though, he barely says a word here. It’s like he doesn’t want to make even the slightest bit of effort.”
“Have you tried talking to him about it?” Kevin asks with furrowed eyebrows. 
She shakes her head, “no, well. We’ve tried asking him about school and stuff, maybe mentioned his teacher’s comments once or twice but that was it. We don’t want to push him either.”
He can’t help but feel a pang of sympathy for the said young boy, knowing all too well how strange it is to move oneself to another country altogether, a country where the language is different, the people are different, and how it feels like your entire life has just turned upside down because of that mere fact. 
“Oh that’s just like little Kevin when he just moved here,” Hyunjae can’t help but snigger, prompting Mae to whack him across the back of his head.
“Ouch!” Hyunjae throws her a scowl, “why are you even a doctor? You should just become part of the mafia. Seriously! That hurt--”
She proceeds to shove a piece of lettuce in his mouth to muffle his protests. Juyeon and Kevin exchange knowing glances, before shrugging. 
“You should talk to him,” Mae suggests, and though she’s trying very hard to act normal, Kevin can feel the unease rolling off her, how she’s not looking at him and permanently fixating her gaze on her platter of food. He makes a mental note to ask Juyeon about it later.
For now, he replies, “yeah I should. It’s just a saddening thought. Children shouldn’t have so much trouble earlier on in their lives.” 
“Hey touff, we all haff prwabems,” Hyunjae attempts to say with his mouth still full. He swallows before gulping down some water. Slamming his cup down, he jabs a finger in Mae’s direction, “you and I have a problem.” 
“The only problem that I’ll have with you is killing you by asphyxiation, and before you ask, there is food involved,” Mae cooes. 
Hyunjae shivers, “psychopath.” 
“Nu-uh, Sociopath? Probably. But psychopath?” she scrunches her face up as though contemplating the thought, “nah, I’m too kind.” 
“You flatter yourself too much,” Juyeon rolls his eyes.
“Can we focus on the problem at hand?” Kevin waves his chopsticks around dramatically, ignoring Hyunjae stealing his piece of chicken and replacing it with some ginger instead. 
“Kevin, we all know that you’re the wondrous child talker here,” Hyunjae says, “we’re all counting on you to babysit our kids one day.” 
“Excuse me? Is there kindergarten written on my forehead?” 
“You mean, there isn’t kindergarten written on your forehead?” Hyunjae gasps dramatically, “here, let me--” 
“Don’t you dare, Lee Jaehyun.” 
Kevin waits until Hanjo’s parents leave with promises that they’ll be here to watch over him tomorrow morning, before slithering inside the children’s ward. Hanjo spots him, but doesn’t say anything as the said doctor sidles up to his bed and takes a seat on the abandoned chair next to him.
“I’ve got a surprise for you,” Kevin murmurs. The child watches as he pulls out a box of pocky sticks. His mother had stated that Pocky is the only asian snack he eats. Surely enough, Hanjo doesn’t hesitate to grab it with his little chubby fingers and Kevin gazes down at him with a fond sympathy gripping his chest.
But then, Hanjo glances up at him uncertainly. Kevin puts a finger to his mouth, “can you keep a secret?” 
Hanjo pauses, contemplates him for a moment. Then, he nods. 
“Cool, because I can’t actually sneak in any outside snacks,” Kevin whispers with a soft chuckle at the alarm washing over Hanjo’s face, “it’s okay, don’t worry. This is between you and me, alright?” 
It takes a few seconds for the child to decide that Kevin’s intentions aren’t all that bad, before he slowly pries open the packet and digs into the snack with barely restrained excitement. Kevin just watches him with fondness, glad that for once it seems like he’s done something for Hanjo, when the child suddenly sticks out the packet, urging him to take some. 
“Oh,” Kevin blinks in surprise, before drawing a pocky stick, “thanks, Hanjo. That’s so nice of you.”
Hanjo just nods, before returning his attention to the said chocolate covered sticks. As his mother had stated, it is indeed his favourite snack. 
“Do you often eat pocky, Hanjo?” Kevin asks. 
The child shrugs, urging Kevin to ask, “do any of your friends eat pocky?” 
At this, Hanjo’s mouth pauses as if in contemplation and Kevin knows that he has hit a nerve. Not just any, but a sensitive one. He hurries to continue talking for fear that he might lose momentum, “you know, I never really had any friends when I first moved here. I used to eat pocky because it reminded me of the snacks my mom used to buy for me, back when we were still in Canada.” 
He can practically see the cogs turning inside Hanjo’s brain as he mulls over the newly acquired information. 
“I was shy back then. I didn’t know how to approach people. They all spoke Korean, I understood them. But I was so scared that they couldn’t understand me for some reason. After all, I never spoke Korean back when I was in Canada, just with my parents.” 
Kevin let the information sink in for the child who was now gazing up at him with newfound interest alight in his big brown eyes and it takes everything inside the said doctor not to squeal at how adorable he looks. Instead, he pauses and waits, waits with the hope that Hanjo will react to this, however he wants. 
“How?”
Kevin blinks. Hanjo’s mouth is open, curiosity filling his features as he continues hesitantly, “how...did you...make friends?” 
While Kevin wants nothing more than to punch the air in success, he decides that this is not the right moment to be celebrating that fact. Instead, he clears his throat and allows his arm to rest on the side of the child’s bed. 
“Actually, the pocky sticks helped me. The kids at my school always brought the same type of pocky sticks and then one day, when one of the girls in my class didn’t have any snacks, I offered her one,” Kevin smiles at the memory flashing before his eyes, “I thought she’d laugh at me when she started talking to me because of my accent. I wasn’t completely fluent. Surprisingly though, she was very interested to know what I had to say, despite the fact that I was so scared she’d just turn away from me.” 
“What was her name?” Hanjo asks.
“Her name?” Kevin tilts his head, “actually, she works here too. Her name’s Mae, she’s a doctor from the Cancer department.” 
Hanjo pauses for a few seconds, before he looks down at the box of pocky in his hand, “I don’t like talking in Korean,” his voice is small, barely a whisper, “I don’t like it here. Everything is different. Everyone is different.” 
“You know, Korean is one of the hardest languages to learn. And you know English. Do you know how amazing that is?” Kevin smiles down, one of his hands going to pat his head, “I know how it feels. It doesn’t feel like home, because home is far far away. But it will get better, Hanjo. It’s okay that you’re not fluent in Korean. You’ll get there, eventually. Look at doctor Kevin, see?” he motions towards his own chest, “I was in the exact same position as you were, once. But it really gets better, trust me.” 
Hanjo is frowning at the snack in his hands now, as though there are different thoughts flying about in his brain, thoughts too complicated for him to explain. But he surprises Kevin when he suddenly looks up and holds out his pinky. 
“Promise?” Hanjo asks, “promise it gets better?” 
“I promise,” Kevin hooks his finger with the child’s, “and you know what? You made your first friend right here,” and he pats his own chest with an amused smile. Hanjo’s lips tilt up in a mirroring expression, albeit hesitant, and Kevin’s heart melted right then and there in a puddle of Hanjo goo.
-----------
Knock knock. 
Kevin blinks away the drowsiness as he raises his head from his desk where he’d been napping just a few seconds ago. Rubbing the sleep away from his eyes, he spots Hyunjae and lets out a groan at the mischievous smirk on the latter’s lips. 
Whenever Hyunjae’s in a mood, he’ll have some kind of face that warns people about it. 
“Get lost, Hyunjae. Not in the mood,” Kevin groans while his friend saunters in as though he hasn’t been straight out rejected. Kevin buries his face back into his arms and Hyunjae quickly lays his head just beside him. 
“What?” Kevin asks with his eyes still closed.
Hyunjae merely giggles, before blowing softly on his face. 
Kevin whips his head around, “you’re so annoying. Get lost.” 
“But Kebiiin,” the taller man whines and nestles his face even closer so that Kevin’s soft hair tickles the bridge of his nose, “I have important news!” 
“What news?” comes Kevin’s mumble.
“I’m getting married.”
“To who?” 
“To you.” 
“No you’re not.”
“Okay fine, to Juyeon.” 
“No you’re not.” 
“Okay fine, to Mae then.” 
“Do you know,” Kevin asks slowly, “why is she acting so weird?” 
“Weird?” Hyunjae snuggles even closer, breathes in Kevin’s soft vanilla scent, “like usual Mae kind of weird or weirder than weird?” 
“No, she hasn’t been talking to herself. But she has been avoiding me.” “Oh.” 
“Oh?” Kevin whips around to look at him in alarm. 
Hyunjae draws back to stand, leaning against the opposite doctor’s empty chair as Kevin straightens to look at him with growing concern, “what do you mean by ‘oh’?” 
“She did ask me something weird the other day.” 
“About?” 
“About who you were crushing on.” 
“WHAT?” Kevin’s eyes grow wide, “what did you tell her?!” 
“That I had no clue.” 
“Oh thank god,” Kevin visibly slouches in relief. Then, his eyes grow wide, “wait--Does she know then?! That I--” All it takes is for Hyunjae’s face to take on a suspicious air for Kevin to realize that he is not out of dangerous waters yet.  He scrambles up and holds onto Hyunjae’s sleeve, “what?” Kevin demands like it’s a life or death situation. Which it is to him, “why do have that look on your face?” 
“Look Kev, mate, I definitely did not do anything.” 
“But?” 
“I never said there was a but.” 
“You implied it!” 
“Okay fine,” Hyunjae huffs, “but, someone seems to have leaked this information to her, like it or not--” 
“What?!” 
“--and we all suspect that it’s the Neurosurgery resident, the one that comes from Toronto--”
Kevin sucks in a sharp breath, “Jacob Bae?” 
“If anyone asks, this did not come out of my mouth,” Hyunjae is quick to defend while raising his arms in the air in mock surrender, but Kevin is too preoccupied at the thought that his secret is now out in the open for everyone to dissect and digest. How in the world does Jacob know about this? He barely even talks to him! 
Unless...unless it’s that obvious? 
His head snaps up so suddenly, eyes dark and so vividly intense on Hyunjae’s that the latter can’t help but yelp in return, “Hyunjae,” Kevin says slowly, “you’re sure...you’re sure you didn’t say anything?” 
“Are you implying that I lied to you?!” Hyunjae gasps mockingly, “Kevin, I’m--”
“Shut up and be serious for one second.” 
“Of course I didn’t! Who do you take me for?!” 
“Shit,” is the only thing that Kevin has to say, “Shit. Shit.” 
56 notes · View notes
marcopuntozip · 3 years
Text
“After Virtue” di Alasdair Macintyre: capolavoro o fallitones?! – Rap reaction | Arcadɘ Boyz
-          FELICE REGRESSO, FIGLI DELLA MEER...
-          Dopo la rap reaction su Die protestantische Ethik und der Geist des Kapitalismus di Max Weber ci avete così tanto cacato il cazzo nei commenti…
-          «Eh, che cazzo vi mettete a recensire roba di 100 ani fa!», «Eh, ma Max Weber e la sua sociologia delle religioni ha rotto la minchia», «A sto punto fate una reaction al Trattato teologico-politico di Spinoza»…
-          Allora abbiamo deciso di accontentarvi, teste di cazzo succhia merda in culo, e abbiamo deciso di attingere ad uno degli autori più rivoluzionari nell’ambito della filosofia morale, sto gran cazzo di Alasdair Macyntire.
-          Visto che il pubblico delle reaction su Youtube è composto da quindicenni succhia palle del papi che gli deve comprare l’Iphone, Il 3DS, la roba di Monella vagabonda…
-          See, negli anni 2000, Barlow, sono passati tipo 20 anni da quel mondo lì.
-          Vabbè, chissene porc°°°o, RAP REACTION A STA MERDA DI AFTER VIRTUE!
-          MA NOO, After Virtue è uno dei capisaldi novecenteschi dello studio nel campo della morale, forse l’unico testo ad avere un po’ di rispetto nel panorama accademico, che ormai da molto tempo snobba lo studio sull’etica e i valori molari…
-          E invece è un peccato, perché io avrei un problemino ad un molare, e se ci fosse qualche PhD in più sui molari forse riuscirei a smettere di soffrire per il mal di denti.
-          Basta Barlow, fai il serio.
[Inizia la lettura]
Imagine that the natural sciences were to suffer the effects of a catastrophe. A series of environmental disasters are blamed by the general public on the scientists. Widespread riots occur, laboratories are burnt down, physicists are lynched, books and instruments are destroyed. Finally a Know-Nothing political movement takes power and successfully abolishes science teaching in schools and universities…
-          Attacco suggestivo, molto bello.
-          Mi ricorda un po’ 2030 degli Articolo 31, questo immaginario un po’ post-apocalittico.
-          Anche se, che cazzo c’entra la fine della scienza con la filosofia, boh.
-          Eh, boh Fada, vediamo come va avanti.
The hypothesis which I wish to advance is that in the actual world which we inhabit the language of morality is in the same state of grave disorder as the language of natural science in the imaginary world which I described.
-          Aaahh, alla faccia del cazzo, signor Macyntire.
-          Peso.
Contemporary moral disagreements of a certain kind cannot be resolved, because no moral disagreements of that kind in any age, past, present or future, can be resolved. What you present as a contingent feature of our culture, standing in need of some special, perhaps historical explanation, is a necessary feature of all cultures which possess evaluative discourse.
-          Si ma stai calmo Alasdair
-          Veramente oh, ma che Robert Nozick ti ha toccato la tipa?
-          Dai Barlow, smettila.
My argument was thus to the effect that emotivism informs a great deal of contemporary moral utterance and practice and more specifically that the central characters of modern society - in the special sense which I assigned to the word 'character' - embody such emotivist modes in their behavior. These characters, it will be recalled, are the aesthete, the therapist and the manager, the bureaucratic expert.
-          Ma che c’ha Macytnire, veramente, ma è un pazzo. Vuole sovvertire tutta la scena accademica morale.
-          Te l’ho detto io che deve avere qualche rogna con qualcuno, storie di toccatine, occhiatacce, botte e via…
-          Bello, bello, bello, sono elettrizzato. Ma poi bello questo attacco al relativismo, questa volontà di riscoprire la deontologia, l’etica aristotelica, il normativismo. È da un sacco di tempo che nessuno affronta più queste tematiche.
-          Se posso dire la mia, qui la produzione di ThaSupreme stona un po’.
What is politically attainable is unsatisfying; what is satisfying is attainable only by philosophy and not by politics.
-          Bella questa frase. Mi ricorda una conferenza di Norberto Bobbio in cui affermava che gli uomini di cultura non possono affermarsi in politica perché la cultura e la politica viaggiano su due binari divergenti.
-          Ah si, quella in cui dice che gli unici momenti in cui entrambe combaciano sono i momenti della rivoluzione. Ma comunque è un concetto molto diffuso nella teoria politica, già prima di Bobbio si sosteneva una posizione del genere. Mi ricordo di aver letto una cosa del genere in Hannah Arendt.
But what does all or any of this have to do with the concept of the virtues? It turns out that we are now in a position to formulate a first, even if partial and tentative definition of a virtue: A virtue is an acquired human quality the possession and exercise of which tends to enable us to achieve those goods which are internal to practices and the Jack of which effectively prevents us from achieving any such goods.
-          BOOOOOM! CAZZO CHE MINA HA TIRATO!
-          Non ci posso credere! Davvero ha formulato una nuova definizione di “virtù”?
-          No raga, sto male, sto veramente male. Non me l’aspettavo. Cioè, si, un po’ me l’aspettavo, però non ci credevo molto, e soprattutto non pensavo che l’avrebbe elaborata in modo così efficacie.
-          Fada, reggimi che mollo. Cosa cazzo ha appena tirato fuori Macintyre. Ma poi che beat, che cazzo di pezzo ha tirato fuori. Senti che flow.
-          Mostro, veramente un mostro di bravura. Era una vita che volevo sentire una roba del genere.
What this brings out is that modern politics cannot be a matter of genuine moral consensus. And it is not. Modem politics is civil war carried on by other means...
-          Ma sbaglio o questo è Carl Von Clausewitz? “La guerra non è altro che la continuazione della politica con altri mezzi”?
-          Eh si, è proprio lui. Cit di alto livello.
-          Boh però che cazzo c’entra, buttata lì un po’ a caso.
-          Eh ma a me Von Clausewitz piace un casino sempre e comunque.
We are waiting not for a Godot, but for another – doubtless very different – St. Benedict.
-          Minchia, che finale.
-          Veramente potente si, mi è venuto il cazzo duro.
-          Ma poi veramente, una gran stoccata a tutta la scena accademica, gli sta proprio dicendo: «Smettetela di farvi le pippe a vicenda su chi ce l’ha più lungo che qui stiamo morendo tutti perché nessuno crede più in niente e se continua di questo passo ci estingueremo tutti».
-          Eh, speriamo che gli altri si sveglino un pochino, vero Peter Sloterdijk? Vero Giorgio Agamben e il tuo cazzo di Ausnahmezustand?
-          Bene raga, la reaction è finita qui; se il video vi è piaciuto mettete like, scrivete un commento e condividete su tutto il possibile, Facebook, Twitter, Tumblr…
-          Ma chi cazzo lo usa più Tumblr, gli scemi? Ma morite tutti, fruitori di Tum…
-          CIAO RAGA!
3 notes · View notes
ilgrafico-2era · 4 years
Text
Ноябрь 2019
In quel piccolo paesello che è la Russia, Novembre è stato all’insegna di viaggi in treno, strip club e storie Instagram poco raccomandabili e spaventose similitudini. La storia, anche a molti kilometri di distanza, si ripete e nello scenario di UralTrash, non solo ritroviamo un Leshi lacustre gardesano [Nicolò, il cui culo, da tradizione, è stato discusso durante una giornata in piscina da fellow russe che miravano dal bordo piscina], ma ritroviamo pure una semi-Federica [aiuto] e perfino una situazione simile a #steffina! Quindi, senza indugio, iniziamo.
Partiamo col riferire aggiornamenti che potevano rivelarsi il clou del mese, ma che poi sono andati scemano: si parla di Paul e Agata, che durante un ennesimo appuntamento [questa volta confermato] rivelano i propri sentimenti gli uni per gli altri. Seguitano poi dolci messaggi come ad esempio un “is that you?” scritto da Agata al francese, accompagnato da uno screen di un dm su Instagram con su scritto “love you babe”. Se questa può sembrare come la premessa ad una nuova coppia, però, le cose muoiono subito sul nascere, poiché nessuno dei due ha ben capito se stessero uscendo-uscendo per davvero oppure no. Dopo aver sentito anche alcune opinioni contrastanti sulla genuinità della gentilezza della ragazza, Paul decide di non fare nulla ed ora i due non si parlano nemmeno a scuola. Quale triste finale.
Allo stesso tempo, Paul si consola andando a cena con Elias e Nora, che si trasforma però rapidamente in una maledizione [la numero 35, se non se n’è persa qualcuna nel conteggio]. Dopo conversazioni alquanto innocenti all’inizio, ma che con il senno di poi non lo sono rimaste più di tanto [come un confronto diretto fatto a Nora dai due boyz circa la sua vita sentimentale amorosa in Italia o una discussione sul fatto che le gomme da masticare di quest’ultima avessero un pacchetto simile a uno di preservativi o meno], Paul decide di postare una storia su Instagram che ha poi scatenato i dm di Nora con domande del tipo “ma stavi flirtando?”, mentre la ragazza stava conversando con il tedesco. Per quanto neghi l’esistenza di un interesse in quel senso, i fatti non le giocano a vantaggio: con un’espressione salvata negli archivi dell’applicazione visibilmente compiaciuta, con il fatto che comparando morsi di gatto, Nora ha toccato il petto di Elias nel bel mezzo della sala del ristorante e pure considerando come, dopo una finta-ma-neanche-tanto stretta di mano con sputo finita male, Elias le avesse fatto pulire la mano strofinandola sulla parte alta della gamba dei suoi pantaloni. La storia non finisce qui, procedendo con una seconda pubblicazione su Instagram, questa volta raffigurante Elias e Nora mentre ballavano assieme e il commento sempre ben accetto di Paul: “crush for ever” con tanto di cuore.
La battuta è risaputa essere infondata, ma certe volte al pubblico esterno lo è difficile credere. Come quando, parlando di lezioni di strip dance seguite da Nora, Elias ha commentato con un: “Quindi se ne chiamo una arrivi tu? Beh, è quasi il mio compleanno, vorrei dire”. Oppure quando, all’effettivo compleanno, Elias ha preso una sedia e sedendosi di fronte a Nora e tappeggiandosi le ginocchia ha esordito con un: “Nora, è arrivato il momento che tu ci faccia vedere il frutto delle tue lezioni”, seguito da un egualmente simpatico Nicolò. Alla fine, uno spettacolino di strip dance, stranamente legittimo, c’è stato, ma da parte di Elias, che durante l’esecuzione non ha smesso di fissare la ragazza italiana negli occhi.
L’unico commento una volta avendo confrontato Paul riguardo al casino combinato è stato “quindi mi stai tradendo?” fatto da Nicolò, presente alla scena. Che Nora, usando una carta "reverse", non stia rubando la scena a Leshi creandosi il suo personale harem non giustificato?
Ma, parlando di tradimenti, questa volta morali; Lidia è uscita per qualche settimana con il vecchio migliore amico della sua compagna di scuola, amica e volontaria AFS Alyona, anche se la storia è durata poco, per molti motivi ma probabilmente anche per uno che la diretta interessata non sa: il ragazzo in questione la voleva usare solo per il sesso, perché in realtà è innamorato di Alyona da almeno tre anni. Alyona però è una ragazza indipendente del nuovo millennio e rifiuta i suoi sentimenti, anche perché preferisce spendere il suo tempo in ore di chiamata con un altro volontario afs da Mosca, che durante il campo iniziale ci ha provato con lei…
Ora però, scommetto che tutti voi vi starete chiedendo, ma chi sono questi individui che copiano le trame del Grafico Italia? Bene, se il Leshi di turno è Nicolò, la Federica in questione, almeno per quanto riguarda i voler farsi notare ad ogni costo, è Chiara, non Zilio, ma *Di Domenico! *
Vi ricordate come la coppia fosse riuscita ad avere perfino un’ultim-ora? Ottimo, in questo mese ritornano subito a partire dai primi giorni, dove in treno si ritrovano nel cuore della notte a parlare soli bisbigliando, creando uno scenario molto simile a quello con cui li abbiamo lasciati. In cosa assomiglia a Federica, vi starete chiedendo? Beh, partiamo con il fatto che la nostra cara Chiara Di Domenico sembra essere amare essere al centro dell’attenzione, tanto che, quando Nicolò inizia a passare più tempo con Anna, ragazza residente in un’altra zona della Russia rincontrata a Mosca [il cui nome ricorda pure quello della Baldin, giusto per continuare con le similitudini], Chiara fa di tutto per tornare rilevante, come ad esempio cadere su di Nicolò “accidentalmente” nello stesso modo con cui era successo ad Anna precedentemente, questa volta dovuto però da un più plausibile incidente. Ma Chiara non rincorre nessuno, se non trova ciò che cerca si dirige altrove. Il problema è che i cambi repentini di fuso orario devono averla confusa, perché nonostante ciò, ricordiamo, sia felicemente fidanzata in Italia, Chiara ha ammesso di pianificare già di far sesso durante questi mesi nell’ Eur-asia. Cosa intende dire con questo? Cercava di accelerare le tempistiche nel trovare un nuovo partner andando in giro per il treno senza maglietta usando la scusa della temperatura esageratamente elevata? Lo scopriremo solamente vivendo.
Chi altri dirige la sua attenzione altrove è Nicolò, che sembra concentrarsi su Lisa, una volontaria [sempre presenti, insomma]. Infatti, nel treno condividono spesso momenti “cozy”, tanto che ad un certo punto si accoccolano sotto una coperta oppure, dopo una serata all’insegna di caramelle alla nicotina, i due si ritrovano da soli a parlare seduti su delle scale in un corridoio deserto. Condividevano perfino la camerata, anche se in realtà a condividere il letto occasionalmente, non sono stati loro due, bensì Nicolò e Giovanni, altro ragazzo vicino di zona di Anna. Questo inciucio Lisa-Nicolò dà speranze di avvenimenti interessanti e di un ravvivamento della situazione, ma sembra sia troncato sul nascere grazie a Lisa, la quale trova il ragazzo estremamente fastidioso e ha rivelato di non provare nulla per lui in questo senso, che, anzi, non solo ha una crush misteriosa per cui programma foto tattiche da pubblicare su Instagram, ma durante il periodo a Mosca aveva puntato gli occhi su un altro ragazzo, l’ungherese cantautore.
Con queste premesse, ci si aspetta che nel mese di Dicembre l’unica cosa fredda sarà la temperatura. Con questa previsione, quindi, ci si rivede fra qualche settimana!
0 notes
italianaradio · 5 years
Text
Laurence Fishburne: 10 cose che non sai sull’attore
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/laurence-fishburne-10-cose-che-non-sai-sullattore/
Laurence Fishburne: 10 cose che non sai sull’attore
Laurence Fishburne: 10 cose che non sai sull’attore
Laurence Fishburne: 10 cose che non sai sull’attore
Divenuto famoso a livello mondiale per il personaggio di Morpheus in Matrix, Laurence Fishburne si è negli anni affermato con un interprete di grande talento, capace di affrontare ruoli e generi completamente differenti. Grazie alla sua versatilità, l’attore ha da sempre goduto dell’apprezzamento del grande pubblico e delle lodi della critica, che in più di un occasione ne ha premiato il talento.
Ecco 10 cose che non sai su Laurence Fishburne.
Laurence Fishburne: i suoi film
1. Ha recitato in film particolarmente celebri. L’attore debutta al cinema nel 1979 con il film Apocalypse Now, per poi recitare in celebri pellicole come Rusty il selvaggio (1983), Cotton Club (1984), Il colore viola (1985), Nightmare 3 – I guerrieri del sogno (1987), Aule turbolente (1988), King of New York (1990), Boyz n the Hood (1991), Tina – What’s Love Got to Do with It (1993), Othello (1995) e Matrix (1999), con il quale consacra la propria carriera. L’attore riprenderà il ruolo di Morpheus anche in Matrix Reloaded (2003) e Matrix Revolutions (2003), per poi recitare anche in Mystic River (2003), Mission: Impossible III (2006), 21 (2008), Predators (2010), Contagion (2011), L’uomo d’acciaio (2013), Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), Passengers (2016), John Wick – Capitolo 2 (2017), Last Flag Flying (2017), Ant-Man and the Wasp (2018), Il corriere – The Mule (2018), John Wick 3 – Parabellum (2019) e Che fine ha fatto Bernadette? (2019).
2. Ha recitato anche in televisione. Nell’arco della sua carriera l’attore ha recitato anche in alcune celebri serie TV, come CSI – Scena del crimine, dove ricopre il ruolo di Raymond Langston dal 2008 al 2011. Fishburne recita poi in Hannibal (2013-2015), nel ruolo di Jack Crawford e in Black-ish (2014-2019), nel ruolo di Pops. Tra le altre serie in cui l’attore ha recitato recentemente si annoverano Madiba (2017), e la serie documentario Year Million (2017), di cui è narratore.
3. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Negli anni l’attore ha più volte ricoperto il ruolo di produttore, svolgendo tale attività per alcuni dei progetti che lo hanno visto anche come interprete, e in particolare per le serie TV Grown-ish (2018-2019) e Black-ish (2014-2019).
Laurence Fishburne ha dei figli
4. Ha avuto tre figli da due matrimoni. Nel 1985 Fishburne ha sposato l’attrice Hajna O. Moss, con cui ha avuto due figli, nati rispettivamente nel 1987 e nel 1991. Nel settembre 2002 sposa invece l’attrice Gina Torres, conosciuta durante le riprese di Matrix Reloaded. Nel 2007 è nata la loro prima figlia.
Laurence Fishburne in CSI
5. Ha lasciato la serie. Nel 2011 l’attore annuncia che non tornerà a ricoprire il suo ruolo nella dodicesima stagione di CSI. I motivi di tale abbandono non sono stati svelati, ma secondo alcune fonti l’attore avrebbe voluto tornare a lavorare principalmente al cinema.
Laurence Fishburne in Apocalypse Now
6. Ha debuttato con il celebre film di guerra. Nel 1979 l’attore debutta al cinema con il film Apocalypse Now, diretto da Francis Ford Coppola. L’attore ha dichiarato che quella esperienza gli ha davvero cambiato la vita, facendogli comprendere di essere passato dal piccolo contesto sociale della sua città ad un mondo enormemente più grande e variegato.
Laurence Fishburne in Matrix
7. Era rimasto affascinato dalla sceneggiatura. L’attore ha ammesso di essere rimasto entusiasta dopo aver letto la sceneggiatura, e di non capire come mai gli altri attori la trovassero complessa da capire. Un altro dubbio dell’attore era se il film si sarebbe davvero realizzato o meno, poiché gli sembrava più brillante del normale e quindi difficile da realizzare.
Laurence Fishburne non sarà in Matrix 4
8. Non è stato confermato per il nuovo capitolo. Dopo aver annunciato il ritorno di Keanu Reeves nel ruolo di Neo per il quarto capitolo del saga di Matrix, alcune voci hanno invece confermato che Fishburne non tornerà a ricoprire il ruolo di Morpheus nel film, dove il personaggio apparirà invece in una versione più giovane.
Laurence Fishburne: il suo 2019
9. È stato un anno ricco di progetti. Nel 2019 l’attore è comparso sul grande schermo in diversi film, tra cui Il corriere – The Mule, John Wick 3 – Parabellum e Che fine ha fatto Bernadette?, dove recita accanto all’attrice Cate Blanchett. L’attore ha inoltre ripreso il ruolo di Pops nella serie Black-ish.
Laurence Fishburne età e altezza
10. Laurence Fishburne è nato ad Augusta, in Georgia, Stati Uniti, il 30 luglio 1961. L’altezza complessiva dell’attore è di 184 centimetri.
Fonte: IMDb
  Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Laurence Fishburne: 10 cose che non sai sull’attore
Divenuto famoso a livello mondiale per il personaggio di Morpheus in Matrix, Laurence Fishburne si è negli anni affermato con un interprete di grande talento, capace di affrontare ruoli e generi completamente differenti. Grazie alla sua versatilità, l’attore ha da sempre goduto dell’apprezzamento del grande pubblico e delle lodi della critica, che in più di […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Gianmaria Cataldo
0 notes
francescafiorini · 5 years
Text
"8 BIT", l'ottavo disco de L’invasione degli omini verdi
“8 BIT”, l’ottavo disco de L’invasione degli omini verdi
L’INVASIONE DEGLI OMINI VERDI annunciano l’uscita dell’ottavo disco 
“8 BIT” da venerdì 22 Febbraio in CD e digitale
in arrivo il video del singolo di lancio “ARCADE BOYZ”
Attivi dal 1999, L’INVASIONE DEGLI OMINI VERDI, assieme a gruppi come Derozer, Punkreas, Porno Riviste, Shandon e Moravagine, si sono affermati negli anni come uno dei principali protagonisti della scena punk rock italiana.
A…
View On WordPress
0 notes
dancegeneration · 7 years
Photo
Tumblr media
18.02.2017 CASTELLANETA - CROMIE
Di origini cubane, ma originario degli Stati Uniti e ora trasferito a Valencia Spagna, Eric Estornel sta facendo passi incredibili nella scena electro huse mondiale, rilasciando alcune delle musiche più devastanti ma uniche nel settore. Di origini cubane, ma originario degli Stati Uniti e ora trasferito a Valencia Spagna, Eric Estornel sta facendo passi incredibili nella scena electro huse mondiale, rilasciando alcune delle musiche più devastanti ma uniche nel settore. Eric Estornel, sotto i nomi Maetrik, MARIEL ITO, Maceo plex, o semplicemente ESTORNEL, ha contribuito al mondo musicale che lo circonda dal '93. Prima un dj, e poi abile produttore, Eric ha sempre cercato di anticipare il futuro della dance elettronica. Il fatto di non essere limitato da regole di stili e di genere è stato molto importante per la sua crescita in un settore molto volubile come la scena electro house. Da una sua intervista sembra che il nome Maceo plex derivi da un leggendario musicista attivo in quegli anni maceo parker e da plex un nome d'arte che aveva gia utilizzato come alias. Il suo amore per la musica inizia negli anni ottanta quando era di stanza a Miami dove era florida la scena electro bass e new wave ma poi nel 1991 dopo aver ascoltato "clear" di Cybotron si converte alle sonorità techno che non abbandonerà più. Per spiegare il processo evolutivo dietro la creazione di Maceo si deve tornare indietro al 1993, all'inizio della sua creatività. All'inizio Maceo è stato incuriosito da una coppia di oggetti di forma circolare progettati come dischi in vinile che producevano delle vibrazioni con conseguente suono e creazione di una musica. Presto ha cominciato a mixare pezzi techno, electro e house music che rapidamente gli hanno fatto guadagnare la popolarità all'interno della cultura rave primi anni '90. Ma nel 1997, mentre l'ambiente electro è fortemente influenzato dai suoni di altri teorici moderni di tipo funk, come Model 500, Kenny Larkin, Idjut Boyz, Convextion, ecc ... Maceo ha iniziato a sperimentare con nuovi moduli hardware contenenti manopole e tasti in grado di formare le sue prime composizioni musicali. Sedotto dai suoni della techno & electro, Maceo è cresciuto in un ambiente tecnologicamente avanzato ed in seguito a questa rivoluzione sarà conosciuto con vari nomi come Mariel Ito o Maetrik. Comunque resterà sempre legato alla tradizione del vinile per lui incomparabile. Dopo molti anni di lavori prolifico su etichette come Treibstoff, Dumb unit, Cocoon, Audiomatique, Modern Love, Mothership, solo per citarne alcuni ... Maceo alias Maetrik ha girato il mondo suonando in alcuni dei migliori club come il Rex, Cocoon, Fabric, Womb, ecc ... Ora, nel 2010 Maceo ha cominciato a spogliarsi della sua armatura robotica nota come Maetrik, al fine di esporre una parte di se stesso più musicale e groove che il mondo non ha ancora visto. Questo profondo cambiamento è uno stacco tra la vita complessa e oscura in America e la sua nuova homebase attuale di Valencia, in Spagna. L'atmosfera solare e rilassata è stato molto utile per Maceo nel suo lungo viaggio interiore che risulta molto evidente nella sua musica. Dopo un ritiro tanto necessario nei suoni funky dei vari Parlamient Funkadelic, Moodymann, Atjazz, Isolée, e Luomo, Maceo ha finalmente completato la sua transormazione e splende più luminoso della stella Sirio ... e la sua più recente produzione musicale riflette la sua radiazione in una varietà di bellissimi colori. Come ostiene lui stesso Maceo plex e Maetrik sono legati da un feeling differente, Maetrik è sempre stato legato ad un suono più sinistro e più scuro mentre maceo possiede un anima più funk house e produce musica più sexy essenziale per un cambiamento dopo 10 anni di produzioni come Maetrik. Alla fine del 2010, Maceo con il singolo "Vibe Your Love" sarà finalmente pubblicato su etichetta impensabile la Crosstown Rebels ed includerà un pesante trattamento funk del remix di Zev of the Wolf & Lamb. Presto seguirà l'intero album di debutto giustamente intitolato "Life index" che racconta la lunga trasformazione di Maceo nella soulfull ball di energia che è oggi. Con l'indice della vita vuole sottolineare i vari alti e bassi della sua carriera, ogni raccia indicizza la sua vita. 11 anni dopo la sua prima pubblicazione per la Immigrant records del 2000 Eric si dimostra ancora fermamente convinto nella ricerca di un nuovo stile nella produzione electro dance del futuro. Sia quando lavora per "other worldly" con lo pseudonimo di Maetrik o per composizioni alien sounding electro con il profilo di Mariel Ito o per la musica innovativa soul della dark house come Maceo plex, Eric ci mette sempre sudore, lacrime e sangue in tutto ciò che fa. Sta mettendo da parte i trends comuni e sta distruggendo i confini del genere house cercando di inserire il meglio che gli viene dal cuore e dall' immenso caos che regna nella sua mente
0 notes
sounds-right · 3 months
Text
Tumblr media
Gli Arcade Boyz, youtuber da 550.000 iscritti, e il racconto dell’illusione della fama di Jordan Jeffrey Baby
Il 13 marzo, all'indomani della notizia della scomparsa di Jordan Jeffrey Baby, 27enne che si suicidato nel carcere di Pavia, gli Arcade Boyz, youtuber attivi dal 2016 con ben 550.000 iscritti, hanno deciso di dedicare un video decisamente serio ai suicidi in carcere, un problema di cui non si parla abbastanza. 
Non è per caso che accade tutto ciò. Gli Arcade Boyz da tempo esplorano il disagio giovanile e la meccanica distorta dei social, offrendo una prospettiva originale, quella di persone che conoscono bene la scena musicale trap e hip hop e i problemi di una intera generazione.
Tra l'altro, la tragedia dei suicidi in carcere non riguarda solo i detenuti, che spesso in Italia sono innocenti in attesa di giudizio. "Dal 2012 ad oggi ci sono stati 85 suicidi nelle carceri italiane, ben 3 solo nel 2024... non parliamo di detenuti, ma di membri della Polizia Penitenziaria. Perché se il sistema spinge al suicidio i detenuti, non funziona affatto neppure per chi deve gestirli", spiegano nel loro video, con il loro linguaggio diretto, quello dell'hip hop e della trap, Fada e Barlow, ovvero gli Arcade Boyz. 
Dal canale YouTube degli Arcade Boyz sono passati artisti come Caparezza, Dolcenera J-Ax ed i due hanno ospitato pure interventi di personaggi tv come Gerry Scotti e Michelle Hunziker. Ben quattro anni fa, hanno intervistato per la prima volta proprio Jordan Jeffrey Baby, un ragazzo che, a differenza di ciò che hanno scritto in molti, non era un trapper, ovvero un artista che viveva di musica. 
Era prima di tutto una persona che cercava 'hype", ovvero cercava fama e like sui social facendo di tutto, andando purtroppo incontro a chiari problemi di depressione e dipendenze da sostanze e psicofarmaci, e come tale gli Arcade Boyz  l'hanno sempre trattato. 
Nello stesso video pubblicato il 13 marzo 2024 i due Youtuber accennano anche della loro evoluzione nel modo di comunicare nel tempo ed ai loro problemi  giudiziari di qualche anno fa. E vanno oltre.  "In Italia veicolare l'odio vende, ma non è una cosa bella, come le gogne mediatiche e la galera", raccontano.
Tra l'altro, gli Arcade Boyz, prima delle pandemia, hanno pubblicato anche interviste a psicologi incontrando ragazze e ragazzi nelle scuole e nei teatri. Lo scopo di questi incontri era parlare di uno dei problemi più gravi che può colpire i più giovani, ovvero il pensare che la popolarità sui social renda persone migliori, di successo.
Il video degli Arcade Boyz sulla vicenda di Jordan Jeffrey Baby,  suicidatosi in carcere a 27 anni
youtube
L'intervista degli Arcade Boyz ad  Jordan Jeffrey Baby nel 2020
youtube
Gli Arcade Boyz su YouTube
0 notes
djs-party-edm-italia · 3 months
Text
Tumblr media
Gli Arcade Boyz, youtuber da 550.000 iscritti, e il racconto dell’illusione della fama di Jordan Jeffrey Baby
Il 13 marzo, all'indomani della notizia della scomparsa di Jordan Jeffrey Baby, 27enne che si suicidato nel carcere di Pavia, gli Arcade Boyz, youtuber attivi dal 2016 con ben 550.000 iscritti, hanno deciso di dedicare un video decisamente serio ai suicidi in carcere, un problema di cui non si parla abbastanza. 
Non è per caso che accade tutto ciò. Gli Arcade Boyz da tempo esplorano il disagio giovanile e la meccanica distorta dei social, offrendo una prospettiva originale, quella di persone che conoscono bene la scena musicale trap e hip hop e i problemi di una intera generazione.
Tra l'altro, la tragedia dei suicidi in carcere non riguarda solo i detenuti, che spesso in Italia sono innocenti in attesa di giudizio. "Dal 2012 ad oggi ci sono stati 85 suicidi nelle carceri italiane, ben 3 solo nel 2024... non parliamo di detenuti, ma di membri della Polizia Penitenziaria. Perché se il sistema spinge al suicidio i detenuti, non funziona affatto neppure per chi deve gestirli", spiegano nel loro video, con il loro linguaggio diretto, quello dell'hip hop e della trap, Fada e Barlow, ovvero gli Arcade Boyz. 
Dal canale YouTube degli Arcade Boyz sono passati artisti come Caparezza, Dolcenera J-Ax ed i due hanno ospitato pure interventi di personaggi tv come Gerry Scotti e Michelle Hunziker. Ben quattro anni fa, hanno intervistato per la prima volta proprio Jordan Jeffrey Baby, un ragazzo che, a differenza di ciò che hanno scritto in molti, non era un trapper, ovvero un artista che viveva di musica. 
Era prima di tutto una persona che cercava 'hype", ovvero cercava fama e like sui social facendo di tutto, andando purtroppo incontro a chiari problemi di depressione e dipendenze da sostanze e psicofarmaci, e come tale gli Arcade Boyz  l'hanno sempre trattato. 
Nello stesso video pubblicato il 13 marzo 2024 i due Youtuber accennano anche della loro evoluzione nel modo di comunicare nel tempo ed ai loro problemi  giudiziari di qualche anno fa. E vanno oltre.  "In Italia veicolare l'odio vende, ma non è una cosa bella, come le gogne mediatiche e la galera", raccontano.
Tra l'altro, gli Arcade Boyz, prima delle pandemia, hanno pubblicato anche interviste a psicologi incontrando ragazze e ragazzi nelle scuole e nei teatri. Lo scopo di questi incontri era parlare di uno dei problemi più gravi che può colpire i più giovani, ovvero il pensare che la popolarità sui social renda persone migliori, di successo.
Il video degli Arcade Boyz sulla vicenda di Jordan Jeffrey Baby,  suicidatosi in carcere a 27 anni
youtube
L'intervista degli Arcade Boyz ad  Jordan Jeffrey Baby nel 2020
youtube
Gli Arcade Boyz su YouTube
0 notes
tarditardi · 3 months
Text
Tumblr media
Gli Arcade Boyz, youtuber da 550.000 iscritti, e il racconto dell’illusione della fama di Jordan Jeffrey Baby
Il 13 marzo, all'indomani della notizia della scomparsa di Jordan Jeffrey Baby, 27enne che si suicidato nel carcere di Pavia, gli Arcade Boyz, youtuber attivi dal 2016 con ben 550.000 iscritti, hanno deciso di dedicare un video decisamente serio ai suicidi in carcere, un problema di cui non si parla abbastanza. 
Non è per caso che accade tutto ciò. Gli Arcade Boyz da tempo esplorano il disagio giovanile e la meccanica distorta dei social, offrendo una prospettiva originale, quella di persone che conoscono bene la scena musicale trap e hip hop e i problemi di una intera generazione.
Tra l'altro, la tragedia dei suicidi in carcere non riguarda solo i detenuti, che spesso in Italia sono innocenti in attesa di giudizio. "Dal 2012 ad oggi ci sono stati 85 suicidi nelle carceri italiane, ben 3 solo nel 2024... non parliamo di detenuti, ma di membri della Polizia Penitenziaria. Perché se il sistema spinge al suicidio i detenuti, non funziona affatto neppure per chi deve gestirli", spiegano nel loro video, con il loro linguaggio diretto, quello dell'hip hop e della trap, Fada e Barlow, ovvero gli Arcade Boyz. 
Dal canale YouTube degli Arcade Boyz sono passati artisti come Caparezza, Dolcenera J-Ax ed i due hanno ospitato pure interventi di personaggi tv come Gerry Scotti e Michelle Hunziker. Ben quattro anni fa, hanno intervistato per la prima volta proprio Jordan Jeffrey Baby, un ragazzo che, a differenza di ciò che hanno scritto in molti, non era un trapper, ovvero un artista che viveva di musica. 
Era prima di tutto una persona che cercava 'hype", ovvero cercava fama e like sui social facendo di tutto, andando purtroppo incontro a chiari problemi di depressione e dipendenze da sostanze e psicofarmaci, e come tale gli Arcade Boyz  l'hanno sempre trattato. 
Nello stesso video pubblicato il 13 marzo 2024 i due Youtuber accennano anche della loro evoluzione nel modo di comunicare nel tempo ed ai loro problemi  giudiziari di qualche anno fa. E vanno oltre.  "In Italia veicolare l'odio vende, ma non è una cosa bella, come le gogne mediatiche e la galera", raccontano.
Tra l'altro, gli Arcade Boyz, prima delle pandemia, hanno pubblicato anche interviste a psicologi incontrando ragazze e ragazzi nelle scuole e nei teatri. Lo scopo di questi incontri era parlare di uno dei problemi più gravi che può colpire i più giovani, ovvero il pensare che la popolarità sui social renda persone migliori, di successo.
Il video degli Arcade Boyz sulla vicenda di Jordan Jeffrey Baby,  suicidatosi in carcere a 27 anni
youtube
L'intervista degli Arcade Boyz ad  Jordan Jeffrey Baby nel 2020
youtube
Gli Arcade Boyz su YouTube
0 notes
italianaradio · 5 years
Text
Angela Bassett: 10 cose che non sai dell’attrice
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/angela-bassett-10-cose-che-non-sai-dellattrice/
Angela Bassett: 10 cose che non sai dell’attrice
Angela Bassett: 10 cose che non sai dell’attrice
Angela Bassett: 10 cose che non sai dell’attrice
L’attrice Angela Bassett è tra le più apprezzate interpreti della sua generazione. Nota principalmente per i suoi ruoli in film biografici, ha negli anni dimostrato di sapersi reinventare, fornendo sempre grandi prove attoriali che le hanno fatto guadagnare apprezzamenti da critica e pubblico. La sua filmografia comprende importanti collaborazioni con grandi attori e influenti autori.
Ecco 10 cose che non sai di Angela Bassett.
Angela Bassett carriera
1 I film. La carriera cinematografica dell’attrice ha inizio nel 1986 con il film F/X – Effetto mortale. Successivamente, con il crescere della popolarità prende parte a importanti lungometraggi, tra cui si annoverano Boyz n the Hood (1991), Malcom X (1992), Tina – What’s Love Got to Do with It (1993), Strange Days (1995), Contact (1997), Mr. & Mrs. Smith (2005), Notorius B.I.G. (2009), Chi-Raq (2015),e Black Panther (2018).
2 Le serie Tv. Prolifica è anche la carriera televisiva dell’attrice, che negli anni ha preso parte a prodotti come I Robinson (1985-1988), Perry Mason: Morte a tempo di rock (1990), Alias (2005), E.R. – Medici in prima linea (2008-2009), American Horror Story: Coven (2013), American Horror Story: Freak Show (2014), American Horror Story: Hotel (2015), American Horror Story: Roanoke (2016), American Horror Story: Apocalypse (2018) e 9-1-1 (2018-in corso).
3 Il doppiaggio. L’attrice ha inoltre più volte prestato la sua voca i qualità di doppiatrice per Il nostro amico Martin (1999), I Simpson (2010), Bojack Horseman (2015-2016) e Bumblebee (2018).
Angela Bassett Instagram
4 Ha un profilo personale. L’attrice ha un proprio account verificato sul social network Instagram, dove è seguita da 2 milioni di persone. Qui l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago con la famiglia o con amici, o ancora fotografie tratte dai set o dalle serate di gala a cui prende parte.
Angela Bassett vità privata
5 E’ sposata. Nel 1997 l’attrice sposò l’attore Courtney B. Vance, da cui ebbe due figli gemelli nati nel gennaio 2006 tramite maternità surrogata.
Angela Bassett ruoli mancati
6 Ha rinunciato ad un ruolo da Oscar. Nel 2001 all’attrice fu offerto il ruolo della protagonista nel film Monster’s Ball – L’ombra della vita, ma l’attrice rifiuto poiché non voleva recitare scene di nudo. La parte andò poi all’attrice Halle Berry, la quale vinse poi l’Oscar come miglior attrice protagonista e diventando la prima attrice afroamericana ad ottenere tale riconoscimento.
Angela Bassett ruoli biografici
7 Ha recitato in numerosi biopic. L’attrice è celebre per aver interpretato alcune delle più importanti donne della cultura afroamericana. Tra queste si annoverano la cantante Tina Turner nel film Tina – What’s Love Got to Do with It, la dottoressa Betty Shabazz nel film Malcom X e Rosa Parks nel film per la TV intitolato The Rosa Parks Story.
Angela Bassett Strange Days
8 Fatboy Slim l’ha omaggiata in una sua canzone. Nel film Strange Days l’attrice pronuncia la celebre battuta “Right here! Right now!”, che sarebbe poi stata ripresa e usata ripetutamente nel brano chiamato proprio “Right here, right now”, del celebre disc jockey Fatboy Slim.
Angela Bassett American Horror Story
9 Ha recitato una scena di sesso con Lady Gaga. Durante le riprese della stagione Hotel della serie American Horror Story, l’attrice doveva prendere parte ad una scena di sesso con la cantante e attrice Lady Gaga. Per prepararsi alla cosa, e acquisire confidenza le due hanno cominciato a frequentarsi anche al di fuori del set, così che al momento delle riprese tutto potesse accadere con naturalezza.
Angela Bassett età e altezza
10 Angela Bassett è nata a New York, negli Stati Uniti, il 16 agosto 1958. L’altezza complessiva dell’attrice è di 163 centimetri.
Fonti: IMDb
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Angela Bassett: 10 cose che non sai dell’attrice
L’attrice Angela Bassett è tra le più apprezzate interpreti della sua generazione. Nota principalmente per i suoi ruoli in film biografici, ha negli anni dimostrato di sapersi reinventare, fornendo sempre grandi prove attoriali che le hanno fatto guadagnare apprezzamenti da critica e pubblico. La sua filmografia comprende importanti collaborazioni con grandi attori e influenti autori. […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Gianmaria Cataldo
0 notes
sounds-right · 7 years
Photo
Tumblr media
7/12 Len Faki fa scatenare il Bolgia di Bergamo
Personaggio simbolo della scena elettronica berlinese, Len Faki il 7 dicembre 2017 fa ballare il Bolgia di Bergamo per quello che è un evento molto atteso per i clubber più appassionati. Fin dall'apertura (2004), è dj resident del mitico Berghain, ovvero dall'apertura di quello che è punto di riferimento unico per chi ama i ritmi più underground, Len Faki non si accontenta di spingere forte sulle sonorità e sulla cassa facendo ballare festival come Awakenings e top club. Resta un grande sperimentatore e invece di prendersi sul serio, nelle foto sorride sempre facendo trasparire un'energia incontenibile, che riversa in Figure, la sua label dal sound ormai leggendario. Ma evidentemente non gli bastava: la sua nuova avventura si chiama LF RMX, una piattaforma ed un progetto non-profit a favore di Straßenkinder e.V, un'organizzazione che aiuta i bambini in difficoltà. Su LF RMX Len Faki pubblica alcune delle tracce che re-edita esclusivamente per i suoi leggendari dj set. Al Bolgia il suo sound non potrà che sorprendere. Con Len Faki in console ci sono Alex Rubino e Thug Boyz, i resident del Bolgia. L'ultimo EP di Rubino è "Impossible", appena uscito su Phobiq Records, mentre "Elsewhere" dei Thug Boyz è stata suonata più volte dai Tale Of Us.
Evento Facebook con tutti i dettagli https://www.facebook.com/events/1752019501761433/
Bolgia Via Vaccarezza 8 Osio Sopra (Bergamo) Infoline: 338.3624803, 328.7377598, 335.5233773 www.bolgia.it [email protected] www.facebook.com/bolgiaofficial A4 Milano Venezia uscita Dalmine (venti minuti circa da Milano) In treno: Stazione Verdello - Dalmine (disponibile navetta per il Bolgia al costo di 2€ a/r per persona)
http://lfrmx.com http://www.figure-music.com
0 notes
Photo
Tumblr media
7/12  Len Faki fa scatenare il Bolgia di Bergamo
Personaggio simbolo della scena elettronica berlinese, Len Faki il 7 dicembre 2017 fa ballare il Bolgia di Bergamo per quello che è un evento molto atteso per i clubber più appassionati. Fin dall'apertura (2004), è dj resident del mitico Berghain, ovvero dall'apertura di quello che è punto di riferimento unico per chi ama i ritmi più underground, Len Faki non si accontenta di spingere forte sulle sonorità e sulla cassa facendo ballare festival come Awakenings e top club. Resta un grande sperimentatore e invece di prendersi sul serio, nelle foto sorride sempre facendo trasparire un'energia incontenibile, che riversa in Figure, la sua label dal sound ormai leggendario. Ma evidentemente non gli bastava: la sua nuova avventura si chiama LF RMX, una piattaforma ed un progetto non-profit a favore di Straßenkinder e.V, un'organizzazione che aiuta i bambini in difficoltà. Su LF RMX Len Faki pubblica alcune delle tracce che re-edita esclusivamente per i suoi leggendari dj set. Al Bolgia il suo sound non potrà che sorprendere. Con Len Faki in console ci sono Alex Rubino e Thug Boyz, i resident del Bolgia. L'ultimo EP di Rubino è "Impossible", appena uscito su Phobiq Records, mentre "Elsewhere" dei Thug Boyz è stata suonata più volte dai Tale Of Us.
Evento Facebook con tutti i dettagli https://www.facebook.com/events/1752019501761433/
Bolgia Via Vaccarezza 8 Osio Sopra (Bergamo) Infoline: 338.3624803, 328.7377598, 335.5233773 www.bolgia.it [email protected] www.facebook.com/bolgiaofficial A4 Milano Venezia uscita Dalmine (venti minuti circa da Milano) In treno: Stazione Verdello - Dalmine (disponibile navetta per il Bolgia al costo di 2€ a/r per persona)
http://lfrmx.com http://www.figure-music.com
0 notes