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#sdentato
corispiritdreamerfire · 2 months
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itschiara-99 · 1 year
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🐉 #howtotrainyourdragon #httyd #hiccup #thootless #sdentato #furiabuia #blackfury
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unafangirlacaso · 8 months
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Come immagino l'incontro tra Hiccup e Sdentato:
Hiccup: *vede Sdentato senza denti: Sdentato
Hiccup: *Sdentato mostra i denti: dentato
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duca-66 · 9 months
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"La calunnia è un vocabolo sdentato che, quando arriva a destinazione, mette mandibole di ferro."
ALDA MERINI.
IN FOTO
"LA CALUNNIA" DI BOTTICELLI.
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caro nonno, sono passati solo tre giorni e sento la tua mancanza come se mi mancasse l'aria. Mi manca sentirmi chiamare da te, mi manca sentirmi dire 'pupidda, dammi un bacetto', mi manca venire fuori in balcone da te e guardarti mentre fumavi la tua solita sigaretta e parlare di Dante, del lavoro e dei tuoi ricordi da bambino. Come faccio a vivere con la consapevolezza di non poterti mai più vedere? Di non poter mai più sentire la tua voce o vedere il tuo sorriso sdentato? Mi sento mancare ogni volta che ti penso, sono senza forze ma cerco di riprenderle per la nonna, perchè so che tu vorresti che io le stia accanto.. dormo tutte le notti con lei, cerco di starle vicino il più possibile e spero tu sia felice. Sembra tutto un incubo, vederti lì dentro con quella faccia serena e quel sorriso mi ha fatto capire che finalmente stai bene e sei contento, anche se non riesco a farmene una ragione.. il tuo funerale mi ha fatto sentire persa, quel giorno ho preso la consapevolezza che non tornerai mai più a casa da me, da noi. Mi ricordo quando tutte le mattine mi accompagnavi a lavoro, nonostante fossi stanco, ma a te non interessava niente perchè non volevi che io andassi da sola a quell'ora.
Ti amo per sempre e mi mancherai per tutta la mia vita.
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harshugs · 2 years
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sdentato bff troppo cute🖤🖤
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instabileatrofia · 2 years
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I cani sentono cose per noi invisibili e per questo abbaiano in questa sera. Tutti a far finta di niente, a correre verso le spiagge, a prendere aerei e traghetti, a comprare nuove auto, nuove case, altre cose, ma lo scricchiolio della terra raggiunge l'udito dei cani ed anche il mio, in fondo lupo sdentato, che non vuol più mordere.
Tutti a far finta di niente, perché guardare in faccia la paura, non è cosa per tutti.
I.S.A.
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ilpennino · 2 years
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Mio Figlio
Mi guardava, quattro mesi e sembrava aver capito tutto dalla vita.
Il suo sguardo innocente e quel sorriso sdentato erano il motivo per il qual dimenticavo ogni cosa. Ogni cosa.
Ogni cosa negativa di quella giornata sembrava sparire e diventare positiva. li, in quel momento, capii quanto fossi vulnerabile al suo cospetto.
Lui, in quella culla rossa, mi fissava, occhi neri, bocca grande, si grande, come il mio cuore per lui. In quell'istante eravamo solo io e lui. Gli parlavo, di quanto fosse dificile e dura stare al mondo, che la vita ti prende e ti sbatte a destra e sinistra e per quante volte troverai la forza di rialzarti, sarà sempre dura!
Aspetta. A solo quattro mesi. Cosa vuoi che capisca. Faccio fatica io a capire questa vita, figuriamoci lui. No figlio mio, la vità é stupenda.
Affrontala, vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, fregatene di chi ti odia e tieni stretto chi ti ama. Ama il tuo nemico, amalo incondizionalmente, si amalo!
Prendi le redini di questa vita e conducila al destino che tu hai scelto per lei! E se mai di scarventasse a terra dal suo dorso maestoso, tu sorridile dagli una carotta e rimondale in spalla!
cit. @ilpennino
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Necessito del peluche di Stich, di Angel, di Simba, di Bambi e di Sdentato per essere felice
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iparchidivertimento · 6 months
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Gli eventi per il ponte di Halloween 2023 nei parchi Costa Romagna
Il sorriso sdentato di Jack-O-Lantern è spuntato nei parchi Oltremare a Riccione e all’Acquario di Cattolica per giocare con gli amici animali ospiti delle strutture. Un enrichment importante nell’attività quotidiana di ogni specie.   Nella casa dei wallaby dell’Area Australia a Oltremare, i curiosi marsupiali, prima diffidenti e schivi, piano piano si sono avvicinati alle zucche, per capire che…
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michelangelob · 8 months
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22-23 agosto 1944: la notte in cui scomparve il mascherone del Fauno sdentato
Era la notte compresa fra il 22 e il 23 agosto del 1944 quando il mascherone del Fauno sdentato a me attribuito fu rubato e scomparve nel nulla. Da allora se ne persero le tracce e ancora oggi non abbiamo idea di dove possa essere. Sedetevi comodi: questa storia complessa ha inizio un bel po’ di tempo fa, quando ancora imparavo a scolpire nel Giardino di San Marco di Lorenzo il Magnifico. Poco…
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im-tryingtoloveyou · 10 months
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Figurati, io ho Commisso che si è fatto i milioni con Chiesa e Vlahovic, ma comunque non compriamo un cazzo di attacante decente e che mette dentro la palla, quante partite in più avremmo vinto, forse avremmo persino vinto contro gli inglesi del cazzo che hanno spaccato la testa a Biraghi, e abbiamo pure mandato via Torreira che anche se si era sdentato ha fatto di tutto per rimanere, sono stanca 😭
Almeno non vi smantella la squadra ogni cavolo di anno. Sono stanca, capo 🥲 ha 3 processi in corso, milioni di debiti e continua a pascolare con auto di lusso e vestiti che costano quanto gli stipendi di mezza squadra. Un giorno si scoprirà che usa l'Inter come bancomat e tutti 😮😮😮😮😮 "nooo ma davvero? Nessuno se ne era accorto"
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unafangirlacaso · 8 months
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Consiglio a tutti voi di installarvi l'Ascesa di Berk perché è un gioco bellissimo e i cuccioli di drago sono adorabili (c'è anche cucciolo Sdentato).
Lo ammetto alcuni nomi non hanno senso, o almeno in italiano perché il gioco ce l'ho impostato in quella lingua,a pensateci bene: lì potete ottenere la morte verde e la morte viola, che sono i due draghi più potenti di tutto il mondo dei draghi (non sono sicura delle bestie selvagge vabbè).
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cuoredolce67 · 10 months
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PAPÀ vs UOMINI CON FIGLI
Ci sono uomini con figli che “alzati tu che domani ho una riunione importante” e poi ci sono i papà che “continua a dormire che ci penso io”.
Ci sono uomini con figli che “faccio tardi che ho calcetto” e ci sono papà che “spero di tornare presto”.
Ci sono uomini con figli che “stasera c’è la partita in TV” e ci sono papà che “chi vuole vedere un cartone con me?”.
Ci sono uomini con figli che “fallo tu che non sono capace” e ci sono papà che “No, questo lo faccio IO”.
Ci sono uomini con figli che “finalmente il weekend e posso riposarmi” e ci sono papà che “finalmente il weekend e possiamo stare insieme”.
Ci sono uomini con figli che “e ma non lo facciamo mai” e ci sono papà che “non preoccuparti, sono stanco anche io”.
Ci sono uomini con figli che “piangere è da deboli” e ci sono papà che basta un sorriso sdentato per emozionarsi.
Ci sono uomini con figli che “voglio un maschietto per portarlo allo stadio” e ci sono papà che “va bene mettimi il rossetto”.
Ci sono uomini con figli che tornano da lavoro che “sono distrutto” e poi ci sono i papà che “mi siete mancati”.
Ci sono uomini con figli che basta un cognome per sentirsi padri, e poi ci sono i papà che si prendono cura dei propri figli anche se hanno un cognome diverso.
Ci sono uomini con figli che “ho bisogno dei MIEI spazi” e poi ci sono i papà che “abbiamo bisogno di prenderci i NOSTRI spazi”.
Ci sono uomini con figli che “e ma io porto i soldi a casa” e poi ci sono i papà che tutte le mattine prima di andare a lavoro è una pugnalata al cuore.
Ci sono uomini con figli che passano tutto il tempo a lamentarsi quanto è diverso e poi ci sono i papà che si sentono completi.
Ci sono uomini con figli che guai a far le cose "da mamma" e poi ci sono i papà che si sporcano le mani di cacca e i vestiti di vomito.
Ci sono uomini che i figli non li hanno mai voluti e sono padri, e ci sono uomini che i figli sono la cosa più importante e non vengono considerati padri!
Il mondo si divide tra quegli uomini che si limitano a mettere due spermatozoi e i papà che SCELGONO di far parte della vita dei propri figli.
Tutto il resto è propaganda!
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kivrinlaroche · 1 year
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IL FUOCO CHE CI NUTRE
LA MAGIA DEL SANGUE (capitolo tre)
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Dal bordo di una sporgenza, situata più in alto rispetto a loro, un paio d’occhi guardava e osservava, semi-nascosto da un masso. E aveva sentito tutto.
Il vecchio vestito di stracci si voltò ed entrò zoppicando nella caverna alle sue spalle appoggiandosi ad un bastone. Camminò nelle viscere della montagna più in fretta che poteva, impaziente di dare la notizia a sua moglie, finchè non raggiunse uno spiazzo illuminato.
“Non ci posso credere! Stavo cercando la capra per portarla dentro e li ho visti. Sono proprio loro!” disse il vecchio allegramente, rivolto ad una figura seduta dalla parte opposta di un focolare acceso al centro della caverna. Si sedette su uno sgabello sgangherato, di fronte al fuoco scoppiettante, poi si rialzò, fece qualche passo e gettò due tronchi tra le fiamme poi sedette di nuovo. “Mi hai sentito, moglie?” “Non sai dove fare l’uovo, marito? Non sono sorda! Cerca di calmarti, vecchio bambino. Lo so. Ho sentito un fremito nell’aria quando hanno raggiunto il prato.” rispose la vecchia dagli occhi opachi per la cecità.
Teneva in mano una ciotola di legno dove rimestava con cura una poltiglia rossastra.
Appollaiato su un trespolo e nervoso come il vecchio, un corvo a tre occhi sbatteva le ali e faceva un baccano tremendo. “Zitto corvaccio! O ti faccio diventare un piccione!” fece la vecchia alzando la voce. Il corvo ammutolì.
“Finalmente anche il nostro fato si compirà, marito... Abbiamo aspettato tanto!”
Tentò di alzarsi e con una smorfia di dolore si sedette di nuovo. “Ahi! Mi fanno male i piedi. Non riuscirò mai ad arrivare fino al prato...” “Per favore pensaci tu, Akkar. Accompagnali qui … Mi raccomando, non spaventarli!”
“Sarà fatto, mia signora! Tutto quello che desideri io lo farò avverare. Se vuoi ti posso portare in braccio fino al...” rispose il vecchio canzonandola.
“Bada bene, marito!” troncò lei. “Non usare quel tono con me oppure potrai dire addio alla tua dose quotidiana di rimedi per l’artrite!” ribatté con un sorriso sdentato.
Tutto dolorante, il vecchio si alzò, si avvicinò a sua moglie e le posò una mano sulla spalla.
“Mi chiami sempre vecchio ma ho solo qualche centinaio d’anni più di te, moglie mia. Lo sai che non potrei mai fare a meno del tuo amore figuriamoci dei tuoi impiastri!” scherzò lui.
“Ora vai e fai il tuo dovere, Akkar, non abbiamo molto tempo!”
Il vecchio annuì e uscì di nuovo dalla caverna. Prese un minuscolo sentiero che lo portò direttamente sul prato dove Daemon e Rhaenyra chiacchieravano. Si piazzò in bella vista di fronte a loro, appoggiato al bastone, e li guardò.
“Cosa ci fate sul mio prato?”. Le due sagome di luce sollevarono la testa di scatto, sussultando alla vista di quel vecchio. Per tutti gli Dei, li ho spaventati. Mia moglie mi ammazzerà! pensò Akkar.
“Gua… guarda Daemon, ci vede!” sussurrò Rhaenyra indicando la figura.
Anche Daemon era sbalordito: durante quel lungo viaggio avevano incontrato centinaia di persone, erano passati persino in mezzo alla gente delle grandi città e nessuno si era mai accorto di loro.
“Chi sei, vecchio? Come mai ci vedi?” chiese Daemon fissandolo con sospetto.
Akkar sollevò gli occhi al cielo. “Ti sei per caso messo d’accordo con mia moglie, giovane principe?”
“Come fai a sapere chi son… chi ero?”
“So chi sei tu e so chi è tua moglie, ragazzo. E lo scopo che vi ha portato in queste terre. Io sono Akkar e vivo qui con mia moglie, Daer. Siamo due magyos e da tanto tempo ci siamo ritirati tra queste montagne. Se volete seguirmi e scoprire qualcosa che vi riguarda potrete fare una chiacchierata con lei. Non abbiamo molto tempo...”
Daemon e Rhaenyra, incuriositi, si guardarono e annuirono all’unisono.
Il vecchio scosse la testa e bofonchiò “Oh, stelle del cielo! Sono proprio loro!”
Le due figure di luce, mano nella mano, seguirono Akkar fin dentro la caverna rischiarata da un fuoco.
Appoggiate a una parete c’erano quattro rastrelliere di legno da cui pendevano mazzi di erbe poste ad essiccare. In un angolo a destra era posizionato un rozzo letto coperto da pellicce e poi tavoli, sgabelli e panche occupavano la parte sinistra della sala.
Su un rozzo trespolo un magnifico corvo a tre occhi si lisciava le piume con l’enorme becco.
Al centro di quello spazio, al di là del focolare, Daer posò la ciotola che aveva in mano e con una smorfia di dolore si alzò in piedi. “Daemon e Rhaenyra Targaryen, fratello e figlia primogenita di re Viserys, siete i benvenuti.” annunciò la donna.
“Anche tu ci vedi?” chiese stupita Rhaenyra.
“No, io sono cieca, regina degli uomini, ma vi sento." rispose Daer portando una mano al petto. "Percepisco la vostra presenza, e l’amore profondo che lega l’uno all’altro.”
“La prima parte del vostro destino si è conclusa ma non per gli Antichi Dei che hanno in serbo ancora qualcosa per voi. Avete deciso spontaneamente di intraprendere questo lungo viaggio, di fare il passo che vi ha condotto qui. La scelta che avete fatto ha già innescato una catena di eventi, come una cascata, affinché in futuro possiate riunire i vostri corpi e i vostri spiriti.”
Seduti intorno al fuoco Daer spiegò la magia del loro sangue valiriano che non riguardava solo l’aspetto esteriore ma qualcosa di più profondo che trascendeva il tempo e lo spazio terreni. Con un cucchiaio di legno prese un po' di quella poltiglia rossa e la diluì in una ciotola d'acqua. Poi ne bevve qualche sorso. Dopo qualche minuto, in una specie di trance, lesse la loro vita come fosse un libro aperto.
“Non so perché siete stati scelti e forse non lo saprò mai ma siete destinati a bruciare insieme e non solo per mero desiderio fisico.
Il sangue di drago che scorre nei vostri corpi di carne è come la fiamma di questo fuoco, indomabile, ma è anche quello che vi permette di ritrovarvi quando quei corpi si allontanano oppure finiscono nella parte sbagliata della terra. Non potete vivere l’uno senza l’altra, non vi è consentito.” fece una pausa per bere un altro sorso e proseguì.
“Negli anni avete sperimentato la separazione e siete morti dentro. Separati, i vostri spiriti si sono lacerati. Vi siete persi perché non eravate insieme fisicamente, non eravate interi e completi, e questo ha alimentato la rabbia e la frustrazione.
La felicità nel vivere con altre persone, nell’avere figli da esse era solo apparente. Un inganno che vi siete costruiti per evitare il baratro della sofferenza.
I pensieri erano sempre e comunque rivolti all’altro ed era impossibile per voi farne a meno perché nei vostri cuori sapevate chi era il vero amore, chi vi avrebbe reso veramente felici e soprattutto liberi.
Nelle prigioni che avete innalzato si è poi aggiunta la vergogna poiché vi sentivate in colpa. Con quei pensieri, perennemente rivolti alla persona che realmente vi stava a cuore, temevate di ferire quelle più vicine, che a modo loro vi amavano. Un amore che però non potevate ricambiare... e siete entrati in una spirale di profondo sconforto.
È stata una lotta per la sopravvivenza. Avete dovuto imparare a dominare e reprimere i sentimenti che vi legavano, mentre il baratro si avvicinava sempre di più.
I vostri spiriti anelavano l’unione, come un assetato brama quest’acqua.” disse sollevando la ciotola. “I vostri corpi si cercavano e niente o nessuno vi avrebbe fermato, neanche la morte.”
“Quando, dopo tanto tempo, vi siete incontrati al funerale della principessa Laena Velaryon, il sangue dei draghi che condividete ha fornito la scintilla. Quella notte non sono stati solo l’amore e la lussuria a guidare i corpi, ancora una volta sono entrati in gioco i vostri spiriti, e questo è molto più appagante... È l’essenza stessa della felicità. Dell’amore più profondo e sacro...” concluse la maga.
Daemon e Rhaenyra ascoltarono quelle parole come ipnotizzati. Daer aveva portato alla superfice delle loro coscienze qualcosa che intimamente percepivano da sempre.
Lei si alzò dallo sgabello e gettò tra le fiamme quel che rimaneva della poltiglia rossa insieme alle erbe essiccate che gli porgeva Akkar. “Che gli Dei vi guidino nelle scelte future.” aggiunse Daer sollevando le braccia, come in una benedizione.
Dal focolare si sprigionarono volute di un fumo denso e appiccicoso. Tracciò dei segni nell’aria, mormorando una litania incomprensibile.
Il tempo rotolò in avanti e iniziò ad accelerare.
La caverna scomparve e la luce del sole li abbagliò. Sentirono nella mente le ultime parole della vecchia.
“Ora! Svegliatevi!”
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Voglio il pupazzo di sdentato 😍👀
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