O marea d’amore viverti accanto
e arresto del cuore, amor mio divino,
che eterni della vita luce e canto.
La mia ne muore
PatriziaValduga
Opera Anselmo Bucci, amanti sospesi
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Poi goccia a goccia misuro le ore. Nel tutto buio, sotto il mio dolore, piú giú del buio della notte affondo. Scena muta di sogno, ombra di mondo, un niente di due tutti e di due vite, piccola eternità, e ore infinite, pienissima di me, viva di un cuore che mi sgocciola via senza rumore, in me ringorgo sotto il mio dolore. Dolore della mente è il mio dolore… per il mio mondo... e per l'altro maggiore.. (Patrizia Valduga - Donna di dolori) #poetry #poetrycommunity #poesiaitaliana #poesia #poesie #poetrylovers #poetryislife @patriziavalduga #patriziavalduga #patriziavaldugapoetry #photo #photography #photographer #photooftheday #photoshoot #blackandwhite #blackandwhitephotography https://www.instagram.com/p/CHQoCvFF1CN/?igshid=a9b4zso68kir
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La sento la mia vita, me la imparo,
fino al fegato adesso, fino al fiele;
oh nera un tempo enorme senza chiaro,
fedele della notte più infedele.
Vuota il tuo sacco, su, parla, poetessa:
io fiorisco e mi sfoglio e rigermoglio
per dare la procura di me stessa
a chi non può o non vuole quel che voglio.
Dicevo: Amore mio, vorrei annegare
nell'acqua chiara dei tuoi occhi chiari,
finire finalmente di aspettare
un giorno dei miei cari giorni chiari.
Lui o un altro che differenza fa
se poi ho da sentirmi sempre sola?
Sola con la mia moribilità
se esistesse questa bella parola.
Per me dentro di me oltre la mente
il suo corpo su me come una coltre
ma oltre il corpo in me furiosamente
in me fuori di me oltre per oltre.
Guarda guarda, Patrizia la superba
ammette che la mente non è tutto.
Come erba, più umile dell'erba
mi prema lui, mi falci lui mio tutto.
Osceno e sacro l'amore delibera
stessa sede per sé e per gli escrementi.
Se non mi leghi io non sarò mai libera,
né casta mai se tu non mi violenti.
Ma l'estasi, ma l'io senza più io?
Da quanti anni ormai io chiedo ai cieli
un cuore perpendicolare al mio
e mi arrivano tutti paralleli.
E anche con lui era come masturbarmi,
mai matura, s-centrata e senza centro.
Di grazia, gli chiedevo, vuoi insegnarmi
a venire assieme a te con te dentro?
Ha preso questi scogli per un porto:
ha detto che con me vuole morire.
Lui crede ancora che ci sia un rapporto
tra ciò che soffre e ciò che fa soffrire.
Oh, l'inutilità di questi affanni
la conosco a memoria, inutilmente;
e nel peso degli utili e dei danni
connetto notte a notte e niente a niente.
E il vento passa e passano le stelle
e io passo in rassegna le mie rogne.
Perché mi è tanto cara la mia pelle?
Passano mosche sopra le carogne.
Mi toccherà anche fargli da mangiare
e chissà quanto mangia, quel maiale!
Le stelle se ne vanno, addio! mie care.
Gli occhi vi seguono fino a far male.
Vero, non voglio più chi non mi vuole.
Né chi mi vuole troppo: è un oppressore.
Voglio semplicemente le parole,
sono loro il mio solo grande amore.
lo sono sempre stata come sono
anche quando non ero come sono
e non saprà nessuno come sono
perché non sono solo come sono.
Perdonati, Patrizia e rendi grazie
del giorno che ogni giorno ti dà in dono,
per la luce del giorno rendi grazie,
per il tuo buio datti il tuo perdono.
lo mi arrendo, congedo i miei soldati,
la mia legione di sogni e di versi.
Combattete per altri disarmati,
vincete in verità, miei sogni in versi.
- Patrizia Valduga, Quartine, Castelfranco Veneto, 1953
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(...) Perché non è la vera infermità, perché è malizia e arroganza matta, pietà... pietà... che sete di pietà in un povero corpo che si sfa... ... allora, quando studiavo a Venezia. Venezia! Oh! ti rivedo, mia città prediletta, funereo fresco fiore in estati di sole che si screzia sulle mie beatitudini d’amore! Quella era l’epoca del mio splendore: vivevo giorni vividi e sereni, vivevo notti di trecento ore... Tutto l’azzurro e tutto l’oro... Azzurro, da un’altra vita della vita, vieni, vieni a fare il mio cuore tutto azzurro! Oh, tutto azzurro... tutto pieno d’oro... azzurro e oro... e tutto trascolora... Anima mia, mia luce e mio tesoro, se non mi amavi allora, amami ora... tra azzurro e oro... al sangue dell’aurora... col sangue... oh, più insanguinati ancora... Fammi annegare, amore, nel tuo amore... d’azzurro e oro... e ora trascolora... Io vivo quando muoio per amore! in quell’azzurro tutto pieno d’oro... io tramontavo... e tutto trascolora... aspetta ancora azzurro, ancora imploro... tramontavo nel sangue dell’aurora... nell’azzurro e nell’oro... ad implorare... tu non mi amavi, non mi amavi ancora... tu tenevi in custodia la tua vita... Tesoro, aspetta... sì, fammi tremare e palpitare sotto le tue dita... Rimetteremo in moto cento cieli... d’oro e d’azzurro...oh, d’azzurro e d’oro... se staremo distesi e paralleli... sì, mettimi una mano tra i capelli... sto migliorando... vedi che miglioro... cuore ferito da mille coltelli che mi sanguina ancora... azzurro e oro... che sanguina... tesoro, oh mio tesoro...(...) (Patrizia Valduga - Corsia degli Incurabili ) @patriziavalduga #patriziavalduga #patriziavaldugapoetry #patriziavalduga❤️ #patriziavaldugalover #poetry #poetrycommunity #poetryofinstagram #poetryislife @veneziatoday @venezia_per_sempre @venezia360 @veneziaunica @veneziadavivere @comunevenezia #venezia #veneziadavivere #veneziaunica #venezia🇮🇹 (presso Venezia, VE) https://www.instagram.com/p/CHGgNBwFyb5/?igshid=4fq7n17btpmc
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Io mi arrendo, congedo i miei soldati,
la mia legione di sogni e di versi.
Combattete per altri disarmati,
vincete in verità, miei sogni in versi.
Patrizia Valduga
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