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#normale
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thurstongrey · 2 months
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ragazzoarcano · 5 months
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“La vita normale non mi interessa.
Cerco solo i momenti più intensi.
Sono alla ricerca del meraviglioso.”
— Anaïs Nin
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1nd3p3nd3nt · 4 months
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Podoba mi się jej zapach..
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questouomono · 8 months
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Questo uomo no, #136 - Quello che lui è l'erede di Giulio Cesare
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Impazza la solita inutile ipocrita polemica su un libro scritto da un generale dell'esercito e pieno delle opinioni più discriminanti che si possano immaginare. E non è difficile immaginarle, visto che buona parte dell'opinione pubblica italiana le condivide. Ovviamente "condannare" l'autore di questa autopubblicazione non serve a nulla; uno vale l'altro, e di gente che la pensa in questo modo è piena l'Italia. È molto più difficile, come diceva una nota condottiera di persone che non aveva bisogno di divisa, "chiamare le cose col loro nome".
Gli stralci del libro che i giornali fanno a gara a pubblicare non si soffermano molto a lungo nell'analisi, né il più delle volte hanno gli strumenti per farla - o il coraggio di portarla fino in fondo. Come sa bene chi lavora con le questioni di genere e le discriminazioni, l'uso violento che si fa nel libro della parola "normale" è uno degli strumenti discriminanti più noti, longevi ed efficaci: confondendo il normale con il generale (la cosa si tinge di un sinistro umorismo) i più confondono "quello che è giusto che accada" con "quello che accade più di frequente". Se lo fanno o meno in malafede è un loro problema morale, ma che questa confusione ancora regni sovrana nella pubblica opinione è un problema etico.
Prendiamo a esempio l'omosessualità. In natura le specie fanno, riguardo il genere, la qualunque: sono ormai accertate scientificamente omosessualità e transgenderismo in numerose specie; in più, per molte specie è del tutto naturale avere individui che cambiano genere durante la loro vita, anche più volte a seconda delle condizioni ambientali, come sono naturali ogni tipo di comportamento e organizzazione sociale, dalla monogamia a vita al branco indistinto nel sesso e nell'accudimento. Quindi, per quanto certamente comportamenti non generali, sono certamente naturali. Il fatto che alcuni di questi comportamenti non siano numericamente la maggioranza, in natura non conta nulla: alla natura interessa mantenere alto un tasso di diversità, quindi anche se certamente l'omosessualità (e, già che ci siamo, il transgenderismo) non è il comportamento di maggioranza, è una naturale costante presenza. Esattamente come accade nella specie umana.
La parola normale - dovrebbe bastare il vocabolario - significa invece che c'è una norma, una regola; e questa regola, com'è oramai scientificamente accertato, in natura non c'è. Nessuno nega che, per molte specie, l'eterosessualità è necessaria alla riproduzione della specie, e infatti rimane il comportamento della maggioranza; ma questa non è una regola, e soprattutto non elimina né discrimina gli altri casi riguardo il genere. In nessuna specie non umana è stato osservato accanimento di qualsiasi tipo contro gli individui non etero. Che esistano individui non eterosessuali, o che non siano interessati alla riproduzione, non ha finora mai compromesso l'esistenza di nessuna specie. Per quello che scientificamente sappiamo, le specie scompaiono per violente o coatte modificazioni dell'habitat naturale o perché altre specie (di solito quella umana) le sterminano per i loro motivi privati. Di norma in natura ce n'è una sola: preservare le diversità e farne sempre accadere un certo numero, non maggioritario ma necessario. Un po' come in quel comportamento sociale che si è inventato la specie umana e che ha chiamato democrazia.
Socialmente le norme, le regole che descrivono cosa è normale e cosa non lo è, sono invenzioni del tutto umane che cambiano molto frequentemente, come qualsiasi storico o sociologo non in malafede può confermare. Non sono affatto naturali ma sociali: vengono usate dalle organizzazioni umane, grandi e piccole, per mantenersi nel tempo. Il normale è quindi ciò che serve a preservare nel tempo un certo gruppo sociale in una posizione di potere, o quantomeno rilevante e identitaria; ignorando, più o meno consapevolmente, che la normalità cambia continuamente proprio per adeguarsi ai continui cambiamenti sociali, e che il perenne atteggiamento nostalgico di valori e mondi che realmente non sono mai esistiti è il sintomo di una completa inadeguatezza - eufemismo per ignoranza - di sé e dell'idea del mondo che si ha.
Chi pensa, com'è scritto in quel libro autoprodotto di cui in questi giorni si parla tanto, che il comportamento non etero (un esempio tra i tanti) sia non normale, mostra diverse cose: 1) ignoranza di fronte a come funziona la natura, compresa la specie umana; 2) ignoranza dei comportamenti sociali più efficaci che, in natura come nelle situazioni non naturali costruite dall'uomo, prescrivono sempre la salvaguardia delle diversità e delle differenze; 3) una sostanziale debolezza ideologica di fondo, nel sentirsi attaccati dalla presenza di queste minoritarie diversità che, pur avendo gli stessi diritti di qualsiasi altro gruppo sociale, non sono una minaccia né per la specie né per le istituzioni artificiali create dalla specie umana; 4) una profonda debolezza personale, nel creare la figura immaginaria di "eroe" di valori del passato con illustri predecessori, fingendo o non rendendosi conto che: 4a) non c'è nessun eroismo nell'appartenere alla maggioranza delle persone etero, e in più in una posizione sociale di grande rilevanza e potere; 4b) non c'è nessun eroismo nel professare "valori" antiscientifici, antistorici e antisociali come quelli descritti e sostenuti nel libro autoprodotto di cui si parla tanto; 4c) quelli di cui si parla sono "valori" che la società ha rigettato innumerevoli volte nella sua storia, essendo appartenuti periodicamente a ideologie genericamente appellabili come autoritarie (dai vari colori, dal nero al rosso al verde all'arancione) e che hanno tutte perso irrimediabilmente le loro guerre - visto che parliamo di un autore di libro che ha un altissimo grado militare - e i cui attuali esponenti politici devono continuamente fare acrobazie per non farsi rinfacciare l'adesione a quei valori - visto che un ministro di destra è stato costretto a destituire l'autore di questo libro autoprodotto e a dissociarsene pubblicamente.
Queste debolezze, queste opinioni fragili come la maschilità che le produce, sono alla base di quella imbarazzante credenza che caratterizza le persone più ignoranti e impaurite (se non in malafede) di fronte alle questioni di genere sollevate da soggettività che reclamano i loro sacrosanti diritti umani: la dittatura delle minoranze. Un ridicolo ossimoro che è la giusta sintesi di secoli di varie ideologie di gruppi politicamente o ideologicamente conservatori o reazionari, che per giustificarsi hanno sempre bisogno di raccontarsi sotto attacco di qualcosa, di instillare paure invece di diffondere consapevolezze.
In più, visto che sono soprattutto le persone più convinte di questi "valori" sostanzialmente disumani a sostenersi con serietà, è quasi inevitabile che personaggi come l'autore di questo libro autoprodotto si coprano di ridicolo: l'autore si professa infatti, tra le altre cose, erede di un Giulio Cesare che, oltre a scrivere molto meglio di lui, oltre a essere militarmente decisamente più preparato ed esperto di lui, sessualmente tutto era tranne che quello che oggi intendiamo - e l'autore del libro autoprodotto intende - con "uomo etero". Giulio Cesare probabilmente, di un uomo che professa queste opinioni deboli e ignoranti ne riderebbe di gusto, anche perché saprebbe che al rango di generale, nel suo mondo, non arriverebbe mai. Noi invece, suoi contemporanei, ce ne preoccupiamo, perché a quel rango ci è arrivato ed è ben spalleggiato da molte altre persone. Cosa che è sintomo di altri fenomeni sociali molto preoccupanti.
Questo uomo no.
P.S. per chi volesse una bibliografia in merito, può cominciare da questa. Buone letture.
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“Ella
si riteneva
una donna normale
e imperfetta…
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per Lui
invece…
era
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La schiava PERFETTA.”
Il Silente Loquace ©
— @ilsilenteloquaceblog
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nottipienediricordi · 2 years
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Pochi capiranno
il significato di queste parole,
quei pochi che ci sono passati
almeno una volta,
solitamente anime sensibili
profondamente empatiche,
escluse per essere diverse
da tutto ciò che è uguale,
pochi capiranno
il peso di sentirsi esclusi,
le parole che rimbombano,
le paure, le inadeguatezze,
che ti porti dietro a vita.
Pochi capiranno
il non vedersi mai abbastanza,
il sentirsi sempre di troppo,
l’aver paura del gruppo
invece di fare squadra.
Pochi capiranno
la paura dei posti affollati,
di stare sotto gli occhi di tutti,
di avere qualcosa fuori posto,
di essere tu fuori posto.
E sono quei pochi
che combattono tutt’ora
con le parole di ieri.
("cara te…amati")
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serenamatroia · 6 months
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elenascrive · 6 months
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Si lo ammetto sono STRANISSIMA e FIERA DI ESSERLO! La Normalità degli altri non mi è mai piaciuta, non fa per Me! Del resto chi mi conosce bene lo sa, a questo tipo di Normalità, preferisco di gran lunga la FOLLIA, perché essa Ti colora la vita di tinte accese e di sfumature tutte quante da vivere e da scoprire! La Mia stessa Vita non sarà mai normale, sempre in salita, sempre sopra le righe, perché è così che le piace essere, mostrarsi, per non essere mai noiosa o banale! Per cui quando vi confrontate con Me non usate mai paragonarmi ad altri, perché Io sono un caso a parte. Io non sarò mai come la maggior parte delle persone. Io non voglio quello che vogliono gli altri. Io ho i Miei tempi, mi realizzerò in base a questi, anche se ciò significherà impiegarci una vita intera, non importa, purché non vada contro Me Stessa, contro i miei principi, contro la mia stessa follia che mi contraddistingue e mi dà forza!
@elenascrive
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mccek · 1 year
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Meme all’italiana #34 (5)
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shursula · 1 year
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"Il mio problema è sempre stato che sono...normale".
Pronunciò l'ultima parola con un tono più deluso che rassegnato. Normale avrebbe potuto essere tranquillamente sostituito con "banale", e forse la frase avrebbe reso ancor più l'idea.
"Normale tu?", si stupì lui togliendosi la sigaretta di bocca. La fissò con gli occhi sgranati nella penombra del giardino pubblico, con l'arancio del lampione che batteva sull'angolo del suo cappuccio. Erano le sette di sera. "Emi, se c'è una cosa che tu non sei è "normale". Sei un'esplosione di roba incredibile, sei una specie di uragano di bellezza delicata, non so come faccia la gente a passarti accanto senza fermarsi a bocca aperta...forse lo dico io perché ti conosco da anni, l'effetto che fai all'inizio magari è quello di una semplice ragazza giovane, castana, con gli occhi nocciola. Ma non mi ci è voluto chissà quanto per capire quanto orizzonte ci fosse dentro di te. Tu avresti detto che io fossi un poeta, quando mi hai conosciuto?". Emilia ridacchiò, guardando verso il basso: "Assolutamente no". "Vedi?", continuò lui buttando fuori una boccata di fumo, "il principio è lo stesso. Vedono un ragazzo giovane, con felpa, pantaloni di tuta, scarpe da ginnastica e pensano "questo è come tanti", ma che ne sanno cosa c'è dentro di me? Non lo sanno".
"E qualcuno si accorgerà mai di me?", sospirò, "sono stanca di essere invisibile". "Quel giorno arriva sempre". Sorrise, mentre lo diceva e spegneva la sigaretta. "Un giorno qualcuno litigherà con le proprie barriere e le proprie paure pur di avere i tuoi occhi su di sé".
Shursula
@lovepills-sonoconsigliperte
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simcardiac-arrested · 10 months
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i am slowly progressing past scared for artfight into excited for artfight. are u proud of me
YESSS EXCITEMENT GOOD
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classicvirus · 2 years
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Bayou burgundy: 1962 Alfa Romeo Giulia Sprint
Bayou burgundy: 1962 Alfa Romeo Giulia Sprint
This car has been in the possession of the current owner for 23 years who says he has never driven it in the rain all this time – not surprising as we would have done the same. It was sold new in Switzerland and then imported to the USA where, in 2015, it received a Burgundy paint (Red Amaranth, previously it was Bluette), engine and transmission were overhauled in 2003 at 65,952 miles. All…
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ragazzoarcano · 19 days
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“È il pazzo che è in noi ad obbligarci all'avventura; se ci abbandona, siamo perduti:
tutto dipende da lui.
Non si può essere insieme
normali e vivi.”
— Emil Cioran
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1nd3p3nd3nt · 1 year
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Dobry aktor musi ćwiczyć latami wyrażanie emocji,
A dobry kłamca?
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sottomarina · 2 years
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Comunque vorrei svegliarmi e sentirmi normale, per un giorno.
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