Tumgik
#ma io perché mi devo fare del male da sola scusate
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gcorvetti · 2 months
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1 Marzo.
Ieri come da programma è arrivata mia figlia e fidanzato, dopo essere arrivati a casa e mangiato, abbiamo deciso che oggi si fa qualcosa a seconda del meteo, sono andati a letto perché erano stanchi e sicuramente hanno dormito meglio di me che nonostante avessi sonno e volessi dormire non sono riuscito perché mia madre ha questa malsana abitudine di tenere la televisione accesa a tutte le ore, notturne incluse. Oggi infatti dopo quasi 3 settimane di sta cosa mi sono incazzato perché non si rende conto che non è più da sola e che io ho bisogno di dormire, meno male che ero venuto per rilassarmi.
I ragazzi sono andati a fare un giro con un amico del moroso, scusate se non metto i nomi ma è anche per privacy, che è in vacanza con la famiglia e a quanto pare sono andati al mare, non so quando torneranno, ma dicevano che sta sera andiamo in giro, così tanto per fare un giro serale.
Ieri ho postato anche la loro foto nel gruppo della famiglia, poche risposte fanno capire quanto siano interessati ad incontrarli, posso capire per me che non gli è mai fregato niente, ma i ragazzi? Boh, francamente me ne infischio se vogliono organizzarsi e fare quella famosa cena, o pizza quello che è, bene, io non organizzo niente anche perché sono loro ad essere impegnati, come ho scritto in un post uno di questi giorni, non mi ripeto.
L'unica domanda che mi torna in mente da qualche giorno è "Che cazzo ci faccio qua?" Sembra che non c'è posto in cui mi trovi bene, beh certo a casa con i miei spazi e le mie cose, e la compagnia di lei anche se sporadica, era sicuramente meglio di qua. Spock dice che devo stare tranquillo e che come da programma ho fatto la vacanzina, poi i ragazzi e poi con calma magari mi muovo, ma con questi presupposti mi sa che non è proprio il caso di restare. Si sono incazzato con mia madre, che va bè è vecchia ed è comprensibile che sia rincoglionita, oltre ad essere decisamente sorda ma questo è il minimo, non si rende conto di niente, una persona anziana dovrebbe essere saggia, ma non mia madre, che dice che non può mangiare questo e quello ma lo mangia lo stesso e girano i coglioni. Mia sorella mi dice che è normale amministrazione perché da almeno 10 anni è così, solo una cosa mi ha colpito in queste settimane passate qua, una frase che ha detto nel suo delirio continuo, perché spesso parla sola, ha detto (traduco) "Esco sempre perché se la morte mi viene a cercare non mi trova a casa!".
Si lo so, devo stare tranquillo, ci provo, ma se intorno a me c'è troppo casino non riesco a concentrarmi.
Beccatevi gli Slift da Tolosa.
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Lara è una ragazza di un paese di montagna
Poche strade e abitanti, tanti alberi e campagna
Va in un liceo con tre classi più l'aula magna
E dalle medie è assieme alla stessa compagna
Si è innamorata di un tipo e si chiama Nico
Quanto è carino, quando lo vede si bagna
Ma Nico esce con una della loro classe
Lara e la sua amica detestano quella cagna
Hanno diciassette anni, sognano poco
Sognare non è un abitudine del luogo nel quale sono cresciute
Ma Lara chiude gli occhi e immagina
La vita che vede dal suo computer
Foto ritoccate ad arte, frasi in inglese
Prese da Shakespeare oppure Antonio Albanese
Foto ritoccate ad arte, frasi in inglese
Poesie scadenti, questo è il nuovo amor cortese
Scusate per l'intrusione, che stupido narratore
Lara odia il posto in cui sta, vorrebbe spegnere il sole
Dice "Basta!", va dalla sua amica e gli chiede
"Tu non sei stanca di essere invisibile quando sei in corridoio?
Di non vedere niente negli occhi di chi ti guarda?
Io così ci muoio, io così mi annoio
"Ieri stavo sola a casa nel bagno di mamma
Volevo tagliarmi i capelli con il rasoio
Ho messo la mano su una lametta da barba
Mi sono chiesta che prova una ragazza che si taglia?"
Lara si guarda allo specchio, ripensa alla sua amica
Pensa che è una stupida e che non l'ha mai capita, lei
Lei soffre troppo ma fuori fa meno male
Ha bisogno di tagliarsi, vuole sentirsi reale
Un po' le sembra di cadere
Un po' le sembra di vedere Agnese, la sua amica del cuore
Lei è sempre stata cortese e crede a tutto ciò che sente
Pensa che fortuna esserle amica
Finchè non si risveglia dentro una clinica
Foto ritoccate ad arte, frasi in inglese
Prese da Shakespeare oppure Antonio Albanese
Foto ritoccate ad arte, frasi in inglese
Poesie scadenti, questo è il nuovo amor cortese
Foto ritoccate ad arte, frasi in inglese
Prese da Shakespeare oppure Antonio Albanese
Foto ritoccate ad arte, frasi in inglese
Tutte attrici e non ci sono cineprese
Apri gli occhi, guardati dentro
Vedo tutto bianco, ora tutto sfocato
Dottori in apprensione, i miei genitori commossi
Dove mi trovo? Su un lettino, perché sono accerchiata?
Mi sento rigida, perché non muovo i polsi?
Dicono che sono salva, è tutto a posto ora
Non devo riprovarci e per un po' non andrò a scuola
Io mi vergogno da morire, voi lasciatemi da sola
Soltanto per un minuto, ti prego, chiudi la porta
Fin quando non bussa Agnese (toc toc)
Mi da un diario con una dedica sopra
Scritta al contrario
"Ti voglio bene Lara, non ti preoccupare
L'unico sbaglio che puoi fare è vergognarti di sbagliare"
"Ti voglio bene Lara, non ti preoccupare
L'unico sbaglio che puoi fare è vergognarti di sbagliare"
"Ti voglio bene Lara, non ti preoccupare
L'unico sbaglio che puoi fare è vergognarti di sbagliare"
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sudokulife · 2 years
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Sabato 18/12/21 più o meno alle tre di pomeriggio sto scrivendo e mi sono reso conto di aver finito alle sei aiuto
Rieccomi… si Il più delle volte se non so che fare davvero tanto, allo sfinimento diciamo che non ho voglia di fare le mie solite cose mi rifugio qui come per esempio è successo adesso mentre molti post sono scritti per sfogo o per ribadire delle cose importanti, per coinvolgimenti emotivi o chi lo sa… Io a volte scrivo persino testi di canzoni che mi piacciono o frasi significative per me, Tumblr mi è sembrato l’unico posto capaci di lasciarmi libero di fare tutto ciò ti giuro che non la smetterò mai perché mi fa stare almeno un po’ meglio.
Come si sarà capito negli ultimi giorni è tutto un po’ un casino nella mia vita infatti io sono fatto così, se ho voglia di scrivere e c’è qualcosa che mi turba o da fastidio in qualche modo o devo spiegare meglio cose, scrivo. Scrivo e scrivo i miei pensieri e le mie avventure brutte, disastrose o meno che siano e scusate sè alcune cose saranno simili o ripetizioni dell’altro post ma non riesco a pensare ad altro e volevo chiudere (o almeno provare a farlo)il discorso almeno qui perché poi divento melenso
Non rimpiango ne mi pento di nulla di ciò che ho fatto perché ho fatto ciò che era giusto per me come faccio sempre e mi ha fatto e fa tuttora star meglio averlo fatto così almeno sono riuscito a mandare via a un’altra conoscenza tossica, sfogare queste cose che avevo contro questa persona mi ha fatto liberare davvero e aprire gli occhi su di lei . Ma la cosa che mi dispiace e da davvero fastidio più di tutto e che questo sfogo sia stato letto e poi frainteso da una persona che non era affatto la diretta interessata ma ha pensato che fosse per lei è forse lo pensa ancora (e ciò mi fa ancora più fastidio perché non è la verità è io non sono né una persona di m ne scrivo palle nei post, ci scrivo la mia vita qui e dovrei pure mentire?). Avrò sicuro sbagliato a scrivere le medesime parole del discorso fatto con questa ragazza che ha frainteso ma dal tronde ho parlato a entrambe delle stesse medesime cose, con la sola differenza che hanno dato ogniuno la riposte e pareri totalmente opposti.. la ragazza che ha frainteso è stata sole è carina e mi ha dato i migliori consigli che le venissero in mente mentre la diretta interessata del post ovvero l’insultatrice (che tra l’altro è anche una mia vecchia ex..quindi a maggior ragione doveva comprendere e capire perché lo sapeva come sono fatto ma mi sa di aver proprio sbagliato a parlarne con lei della mia situazione di sconforto in quel momento) mentre sta qui linsultatrice dicevo appunto mi ha solo trattato di m e nulla io chiudo qui il discorso perché mi sembra di esser stato molto dettagliato e chiaro su tutto. Perché il punto ora che sono a mente fredda credo sia il fatto che ho sbagliato di principio a parlare con lei e poi a chiedere parere o comunque a donare del mio tempo prezioso alla mia ex perché potevo almeno immaginarlo che mi trattasse così e questo è stato il mio errore ecco. Io ho la coscienza limpidissima perché sono a postissimo con me stesso e non le ho fatto nulla di male oltre a questo errore che è l’unica cosa che riconosco bene e mi dispiace che l’altra ragazza in questione pensi di me cose totalmente false ora.. spero primopoi capisca che non era per nulla ma proprio nella maniera più assoluta mia intenzione ferirla, perché il post non era per lei appunto, E so che non è facile superare certe situazioni,certi fraintendimenti, certi errori, soprattutto in casi del genere quando travisare per delle parole uguali e un attimo, è automatico fraintendere in questi casi lo capisco ma ne sono innamorato di lei cavolo, non le ho mai fatto ne le farei mai una cosa del genere, il punto è che non volevo farle del male e basta . Errare è umano, ho sbagliato a dire ciò che ho detto in quella maniera ma non l’ho fatto apposta, sono babbo non ci ho pensato subito e spero tanto lo capisca, ciò che ho fatto non era per farle del male in alcun modo, spero anche che capisca davvero ciò che provo per lei anche se pensavo lo si capisse già da come mi comporto e nulla spero che capisca soprattutto che non le farei mai del male in alcun modo, questo è quanto ed è tutta la vicenda successa, spero tra questo e l’altro post di essere stato esaustivo.
È passato qualche giorno dalla vicenda e mi sembra quasi sia stato un incubo di quella stessa notte..che dispiacere
non racconterò o almeno nn racconterò adesso ciò che è successo il giorno seguente, dirò della sera, mia madre quindi dopo avermi portato in dei posti a far commissioni mi ha poi chiesto se potevamo andare a fare un giro ad Alba che praticamente e una piccola cittadina vicino a dove abito e nulla dato che avevo da comprare delle cose proprio lì siamo andati e sono anche passato a trovare la mia amica Cassandra è il suo ragazzo nel negozio che qualche mese fa hanno aperto proprio lì in centro, ci ho comprato il mio primo vestito e altra rovina bella, poi dopo aver cianciato ore e uscito soddisfatto ho fatto un bel giro tra le luci di Natale, per e la prima volta che vedo quella città nel periodo natalizio ma devo dire che in qualsiasi caso ha il suo fascino nonostante non sia enorme come Torino. Bellezze diverse ecco. Così andando, mentre mi sono stressato con mia madre che è una pietra alla caviglia peggio che fossi carcerato ho fatto un po’ di foto e mi sono fermato a sentir suonare un tizio col pianoforte sotto dei portici parecchio tempo. Era un po’ che non sentivo qualcuno suonare da quando non vado più in stazione a porta nuova che li c’è il piano e lo può suonare chi vuole ecco.
Comunque prima dell’ultimo giretto per poi prendere la strada del ritorno siamo andati a cena in un posticino piccolino li sotto ai portici anche se era un bel po caro.. ma alla fine sticazzi alla faccia di chi mi vuole male eddai, ho mangiato da favola e mi sono veramente svagato..anzi avessi la mia auto e soprattutto la patente lo farei più spesso magari🤷🏻‍♂️ comunque poi nulla sono tornato a casa e mi sono lavato e i pigiamato per benino e mi sono messo a fare cose al pc, ho giocato un po’ alla play e poi via di sotto a cercare di dormire anche se ho praticamente solo suonato perché voglio assolutamente imparare una canzone col piano.. poi vabe alle cinque tipo il sonno è arrivato e mi sono alzato alle sette bello no? Vabe ma lo so che è sono i pensieri che premono perché son veramente macigni certi… e niente oggi sembravo vagare per casa senza meta.. bucato e letto, letto e piano, letto e bagno, letto e vagare🤣 sembro un automa per dio.. E sinceramente avrei preferito altro a tutto questo ma dettagli, il tempo veloce o piano passa comunque poi dipende da che uno fa ecco.. ora ero fiacchissimo e mi sono rimesso a letto In tutto questo sto scrivendo e bloccandomi ogni discorso che faccio così mi viene in mente come esporre comunque poi pensò suonerò di nuovo tra poco o magari vado a giocare alla play Boo ora vedo.. la serata in qualche modo passerà, Si spera nel meglio ma chi lo sa, Anche se non sarà così me lo faccio andar bene lo stesso.
Mentre invece sono felicissimo per domani, sera domani sera anche se nn so bene quando .. Molto probabilmente andrò al cinema con Cassandra, un nostro conoscente che lavora da game stop che poi è un mio conoscente ed un suo amico ma ok ed è gaio e ci sono i loro rispettivi ragazzi cioè il ragazzo di Cassandra e il ragazzo di questo qui.. daje dopo troppo tempo che nn sfoggiavo la mia faccetta con la genta capira così un’uscita addirittura a 5 🤣🤣 altri che terzo, sarò il quinto incomodo! Ecchecchezz.. spero vada bene dai 👅🤞🏼🤞🏼🤞🏼 magari poi racconterò ora vedo di rifocillarmi col food e far qualcosa, buona serata a chi non ha il fuso orario in jet-lag come me
By FRA DIAVOLO
Scusate l’ho letto davanti a un hotel/ristorante ieri e mi fa troppo ridere e dato che oggi sono abbastanza grigio mi serviva ridere un attimo
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chrvscn · 3 years
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ah, quanto tempo.
eh già quanto tempo è passato da quando non aprivo tumblr.
era rimasto lì, me ne ero totalmente scordata.
ho riletto adesso le vecchie cose che scrivevo e pensavo “cazzo ma che ho scritto, meno male che ho aperto gli occhi”.
come una deficiente ne ho eliminati due o tre ma vabbè.
sono successe tante cose, quello che pensavo fosse stato il mio “primo amore” mi ha tradito e, da non molto, sono arrivata alla conclusione che non ero “innamorata” di lui ma dell’idea che mi ero fatta.
non ero innamorata di lui, ma dell’idea dell’amore.
come biasimarmi, una ragazza che alcune cose non l’ha mai fatte e quindi sta scoprendo un nuovo mondo.
è normale innamorarsi di due parole messe in fila che fanno un po’ effetto se non le abbiamo mai sentite.
beh si, mi aveva tradito.
non capirò mai le persone che lo fanno
cioè lasciami fai prima e non hai sensi di colpa.
forse ci vuole troppo coraggio per farlo e si preferisce fare così.
sono stata male mesi, un po’ nascondendolo ubriacandomi per 10 giorni di fila alle 17:00 del pomeriggio, un po’ piangendo la notte da sola.
beh ho aperto gli occhi
grazie anche ai miei amici.
il 2020 è stato un anno orribile ma che me l’ha reso bello una persona.
si chiama giulia, ora ve la presento.
giulia ha 17 anni, nata a roma il 20 febbraio 2004, ha i capelli biondi, gli occhi verdi, un nasino piccolino, un fisico fantastico e una risata contagiosa.
è una persona molto solare, divertente, sensibile, dolce, intelligente ma anche un po’ stupida.
si fa spesso condizionare dagli altri e secondo me dovrebbe pensare più con la sua testa perché alla fine la responsabile delle sue azioni è solo ed esclusivamente lei, non gli altri.
lei per me è come una sorella, ma veramente.
certe volte ci scambiano per sorelle e anche per 96.
la nostra amicizia è diversa dalle altre e ora vi spiego il perché.
nelle altre amicizie ero solo io quella che non riusciva a stare senza l’altra e che ci teneva di più, ero io che aiutavo l’altra quando aveva bisogno.
con giulia non è così.
non sappiamo stare l’una senza l’altra,
teniamo entrambe tantissimo a questa amicizia e ci aiutiamo a vicenda sempre.
ogni problema che abbiamo non lo affrontiamo mai da sole, ma sempre in due.
quindi si, lei mi ha stravolto la vita e le voglio un mondo di bene.
ho conosciuto un ragazzo si chiama edoardo, ve lo presento.
edoardo è nato a roma il 25 febbraio 2004, ha un ciuffo ribelle biondo e gli occhi sul verde acqua, le lentiggini ed è molto alto.
sapete che cos’è l’amore? no? nemmeno io.
sono piccola per sapere cos’è, ma giuro che con lui un’idea me la sono fatta.
oltre ad essere il mio ragazzo è anche il mio migliore amico.
questo per me è l’amore.
amore e amicizia uniti nella stessa persona.
starei qui ore a parlarvi di lui e di come mi fa stare ma penso che con queste poche righe vi sarete fatti un’idea.
ho legato tanto anche con difeo, si lo chiamo per cognome perché nemmeno i genitori sanno che si chiama alessio, che è diventato uno dei miei migliori amici. ve lo presento.
difeo è nato il 27 novembre 2003, ha i capelli mossi e neri come gli occhi, è molto alto anche lui e ed una persona molto divertente, matura quanto basta, intelligente ma anche mooolto stupido.
è una persona molto permalosa ma sono sicura che qualsiasi cosa succeda tra me e lui troveremo sempre un pretesto per fare pace.
gli voglio tanto bene e per me c’è sempre stato quando avevo più bisogno.
è un po’ di tempo che je preso il matto che vuole sempre anda a fa la spesa, a dife e che due cojoniiii.
scusate era uscito il MARIO che c’è in me.
ultimo ma non per importanza, patrick.
lui c’è sempre da sempre.
il mio punto di riferimento su cui non dubiterò mai e se perdo lui, perdo tutto.
beh questa è la mia vita ora, circondata da persone che mi vogliono bene e che mi fanno stare bene.
quello che mi meritavo.
e io invece? come sto?
boh.
boh?
eh boh.
devo ancora capirlo.
mi capita che quando sto passando dei bei momenti mi intristisco a caso, nel peggiore dei casi mi agito ma penso che dipenda da questo periodo che tutti stiamo vivendo.
ora sono qua, sul letto di camera mia mentre quasi tutta l’italia è in zona rossa (sennò adesso starei all’eur e ridere con i miei amici).
spero che questo brutto periodo passi al più presto perché sto sprecando gli anni più belli della mia vita.
fare questi discorsi mi agita.
sto pensando troppo.
ok chiara calma, è tutto ok.
quindi?
quindi niente vado avanti a testa alta provando in tutti i modi a stare bene con me stessa.
wow quanto ho scritto, e mi sono anche trattenuta!
starei qua a scrivere per altre mille ore fino a quando i pollici non mi si staccano ahah.
beh che dire.
buona giornata o serata, a te che stai leggendo questa lettera un po’ strana.
buona giornata o serata a te giulia, edoardo, difeo o patrick che sono arrivati a questo punto pensando “oddio... ma quanto manca”.
vi voglio bene.
un saluto da chiaretta detta mario <3.
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kirayun · 4 years
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Scrivere una fanfiction? - Write a fanfiction?
Scusate in anticipo il lungo papiro che vi ritroverete davanti e per quanti riguarda il fandom che ho taggato, ne parlo alla fine, dopo tutta la premessa su di me. Questo post è in italiano ma ho intenzione di mettere la versione tradotta da Google Translate appena finisce la parte italiana, basta scorrere la pagina fino alla scritta “English Version (With Google Translate)”.
Sorry in advance the long papyrus that you will find in front of you and as regards the fandom that I have tagged, I will talk about it at the end, after all the premise about me. This post is in Italian but I intend to put the translated version by Google Translate as soon as the Italian part ends, just scroll down the page until it says “English Version (With Google Translate)”.
Mi sto chiedendo se fare o no un tentativo di scrittura di fanfiction dopo tanti anni di sola lettura.
Ormai non ricordo neanche più quanti anni avevo quando ho cominciato a leggere le prime fanfiction e le prime ship (Fuffy, Fleurmione, Liley, Fangrai), so che su Fanfiction.net sono iscritto da Novembre 2012 quando ho cominciato a salvare fic Swan Queen tra le favorite e le story allerts ma è da prima di incontrare Emma e Regina che mi sono addentrato in questo mondo di storie ispirate alle mie serie e racconti preferiti.
Non ho una grande preparazione grammaticale, ho finito la scuola dell’obbligo italiana e i pochi tentativi che ho dato a quella successiva era praticamente una scuola tecnica per computer ma non ho mai finito il primo anno e quindi non studio seriamente da quando avevo 18 anni. Quando scrivo un post o qualsiasi cosa ho sempre il timore di usare troppo le varie “,” “:” “;” ecc., tendo a scrivere molto velocemente con la tastiera e se non fosse per i correttori automatici spesso lascerei parole scritte nell’ordine sbagliato o con errori di cui non mi sono accorto (ma se mi mettessi a scrivere prenderò l’abitudine di rileggere bene tutto quello che scrivo); non ho un verso senso di come deve essere la grammatica di una storia e ho la sensazione che scriverei quello che sembrerà di certo il lavoro di un principiante o di un bambino. Una cosa però devo ammetterla: ai tempi della scuola mi piaceva scrivere e inventare storie e una volta ne ho fatta pure leggere una alla mia insegnante.
Da anni grazie alla fanfiction non faccio altro che immaginare nella mia testa come cambierei io la storia di base o i personaggi di un determinato fandom e come mi piacerebbe che andassero le cose, ma la mia scarsa preparazione e il fatto che leggo praticamente solo storie in inglese tradotte  in automatico da Chrome con translate non mi ha mai fatto provare a cimentarmi.
La lingua è proprio il più grande fattore che mi ha sempre fermato da provare anche le più piccole cose visto che la community inglese delle fanfiction è decisamente più ampia e riconosciuta di quella italiana e io sono uno che prima leggeva solo su Fanfiction.net, e ora  anche se continuo ad usarlo, sono soprattutto su AO3. Con anni di storie tradotte, serie guardate in lingua originale con i sottotitoli e una piccola preparazione di base a scuola ho imparato molto inglese ma ancora oggi se devo scrivere un post in inglese da qualche parte lo traduco con translate e praticamente non parlo la lingua ma sto cercando di migliorare in maniera “casalinga” ovvero continuando con i sottotitoli e provando a rivedere cose già viste (film, serie ecc.) in inglese e con anche i subs eng per associare il suono delle parole alla scrittura. Questi sono i motivi per cui, vista la mia già poca preparazione in materia, le storie che pubblicherei sarebbero in italiano ma con AO3 come piattaforma principale e visto che il grosso del pubblico legge in inglese, non saprei neanche se ne varrebbe la pena fare tutto il lavoro che ci vuole dietro ad una storia (aspiro a farne una lunga, ma ne parlerò dopo) se poi i fandom a cui mi rivolgo non la leggerebbero per via della lingua diversa (e non so se in altre lingue i lettori usano il mio “trucco” di tradurre con Chrome o translate).
Non sono uno che progetta “il grande schema”: che pensa troppo in anticipo dove vuole andare con una storia, i personaggi, quando vuole finire...magari con il tempo e i tentativi la cosa cambierebbe ma in genere uso l’istinto quando mi immagino una storia e posso solo sperare che alla fine ne venga fuori qualcosa di sensato e soddisfacente che non mi faccia rimpiangere il lavoro svolto.
Non so quasi niente del mondo dietro la creazione di fanfiction, sono sempre stato solo un lettore, per cui non seguo nessuna community, blog o gruppo su cosa e come fanno gli autori i propri lavori ed è già tanto (grazie alle note degli autori) se so che cosa è un beta tester anche se io non ne avrei uno e non saprei come cercarlo, soprattutto nella mia lingua; il problema poi e che sono una persona molto timida e parlo di rado con qualcuno in chat vocali e pochissime volte con messaggi privati e anche se uso i social tutto i giorni (twitter, instagram, tumblr, facebook), anche in quel mondo solo soprattutto un lettore, postando pochissimo (twitter, instagram, tumblr,) o per nulla (instagram, facebook).
Le domande alla fine di tutto questo sono: visto tutto quello che vi ho raccontato sulla mia preparazione e le mie capacità, il fatto di non appartenere alla principale lingua dei siti in cui scriverei,  il non sapere se e come porterò a termine quello che comincio, se avrò la pazienza di provare questa nuova cosa che da anni mi attira... insomma, dovrei provarci comunque? Devo dare almeno un tentativo? Vedere se ne sono in grado? Per me il mondo delle fanfiction sembra proprio il posto dove anche dei principianti alla scrittura come me possano provare a scrivere la propria versione di ciò che gli piace e ama e vorrei sapere se c’è posto anche per me e i sicuri disastri che creerei.
Domanda solo per chi legge in inglese: Eventualmente, versioni più piccole e corte delle mie fanfiction le leggereste (tipo qui su tumblr) se le posto dopo averle tradotte con Translate? Perché se per voi una traduzione del traduttore è troppo male allora magari evito di peggiorare quello che già sarebbe un lavoro abbastanza semplice.
E veniamo finalmente al fandom che ho taggato: 
Skimmons/BioQuake
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Perchè proprio Skimmons? (p.s. ho sempre preferito il vecchio nome ship, ma mi vanno bene entrambi). Skimmons è una ship che ho sempre adorato fin dalla prima stagione, e anche se negli ultimi anni la presenza del fandom su di essa è calata parecchio e per quanto capisca che nel mondo AOS è Fitzsimmons la nave principale (contro cui non ho nulla ed è una delle poche ship etero che non mi da fastidio vedere con le mie characthers preferite), ho e avrò sempre un debole per Daisy e Jemma insieme e rimangono una delle mie OTP più alte personalmente, affianco a nomi grandi come Swan Queen, Faberry, Supercorp e Clexa; inoltre sono uno shipper quasi unicamente Femslash (con poche eccezioni come Harmony e Snowbarry) e la maggior parte delle mie ship sono non canoniche (purtroppo!). 
Forse proprio perché Skimmons a confronto di quelle altre ship ha un fanbase più piccola e vengono postate sempre meno storie che sento il bisogno di provare a crearne una mia versione, un mio modo per cui queste due dovrebbero stare insieme e riscrivere cosi la loro storia. Perché è proprio questo che vorrei provare a fare: io ho un debole per le storie che modificano gli avvenimenti canonici per farne la versione di quella particolare Ship; leggo anche molti AU ma ho sempre un sorriso sul volto quando trovo una storia che riscrive una serie o un film nella versione che a noi shipper di quella particolare coppia avremmo amato se fossero state canon.
La mia idea sarebbe di fare un tentativo di ripatire dall’inizio di AOS e provare a fare ogni puntata la mia versione, iniziando simile ai veri episodi e pian piano variando sempre più cose finendo in una direzione totalmente diversa con trame sempre più originali (evitando cosi trame e personaggi che non mi hanno mai entusiasmato troppo) e apparizioni crossover di altri fandom (ma praticamente solo dei personaggi, non le storie) perché una mio piacere segreto è immaginare le mie varie ship che interagiscono nello stesso universo (con questo non sto pensando ad una mega combinazione di tante ship ma solo non avrei problemi ogni tanto a farne apparire qualcuna, anche solo per poco, in una delle mie storie).
Ma Skimmons sarebbe solo la mia prima storia principale il “grande progetto” da fare con calma, postare per bene su AO3 e scritto nel tempo e quindi non escludo lavori molto più piccoli in tutti i vari fandom che amo quando mi viene l’ispirazione. Anche questo appunto “grande progetto” è una vera incognita e potrei non riuscirci neanche perché per farlo prima di tutto dovrei rivedere ogni episodio per ogni capitolo, trovare le idee per la mia versione, scriverle, rileggere e correggere, essere soddisfatto di cosa viene fuori… insomma è tutto un tale casino che potrei facilmente schiantarmi e rinunciarci, decidendo magari di ripiegare solo per cose più piccole e veloci.
Ed eccoci finalmente giunti alla fine, 1500 parole più tardi e almeno qualche ora a scrivere per spiegare non solo a chi avrà il coraggio di leggere tutto, ma anche a me stesso, i motivi e le domande che avevo dentro di me da tirare fuori e scrivere la mondo per vedere se questa è una strada che dovrei tentare.
By Kira 
English Version (With Google Translate):
I'm wondering whether or not to make an attempt at writing fanfiction after so many years of read-only.
By now I don't even remember how old I was when I started reading the first fanfictions and the first ships (Fuffy, Fleurmione, Liley, Fangrai), I know that on Fanfiction.net I have been registered since November 2012 when I started saving fic Swan Queen between favorites and story allerts but it was before meeting Emma and Regina that I entered this world of stories inspired by my favorite series and stories.
I do not have a great grammar preparation, I finished the Italian compulsory school and the few attempts I gave to the next one was practically a technical school for computers but I never finished the first year and therefore I have not studied seriously since I was 18. When I write a post or anything I am always afraid of using too many "," ":" ";" etc., I tend to type very quickly with the keyboard and if it were not for the automatic correctors I would often leave words written in the wrong order or with errors that I did not notice (but if I started to write I will get into the habit of rereading well everything I write); I have no sense of what the grammar of a story must be and I have a feeling that I would write what will certainly look like the work of a beginner or a child. But I have to admit one thing: in school I liked to write and invent stories and once I even had my teacher read one.
For years thanks to fanfiction I have been imagining in my head how I would change the basic story or the characters of a certain fandom and how I would like things to go, but my poor preparation and the fact that I practically read only stories in English automatically translated from Chrome with translate never made me try my hand.
Language is precisely the biggest factor that has always stopped me from trying even the smallest things since the English fanfiction community is much larger and more recognized than the Italian one and I am one who previously only read on Fanfiction.net, and now even though i keep using it i am mostly on AO3. With years of translated stories, series watched in the original language with subtitles and a little basic preparation in school I learned a lot of English but still today if I have to write a post in English somewhere I translate it with translate and I practically do not speak the language but I am trying to improve in a "home" way, that is continuing with subtitles and trying to review things already seen (films, series, etc.) in English and also with subs eng to associate the sound of words with writing. These are the reasons why, given my already poor preparation on the subject, the stories I would publish would be in Italian but with AO3 as the main platform and since the bulk of the public reads in English, I wouldn't even know if it would be worth doing everything the work that goes into a story (I aspire to make a long one, but I'll talk about it later) if the fandoms I am addressing would not read it because of the different language (and I don't know if in other languages ​​the readers use mine "Trick" to translate with Chrome or translate).
I am not one who designs "the grand scheme": who thinks too far in advance where he wants to go with a story, the characters, when he wants to end ... maybe with time and attempts it would change but generally I use instinct when I I imagine a story and I can only hope that in the end something sensible and satisfying will come out that does not make me regret the work done.
I know almost nothing about the world behind the creation of fanfiction, I've always been just a reader, so I don't follow any community, blog or group about what and how the authors do their work and that's already a lot (thanks to the authors' notes) if I know what a beta tester is even if I don't have one and I don't know how to look for it, especially in my language; the problem then is that I am a very shy person and I rarely speak with someone in voice chats and very few times with private messages and even if I use social media all day (twitter, instagram, tumblr, facebook), even in that world only above all a reader, posting very little (twitter, instagram, tumblr,) or not at all (instagram, facebook).
The questions at the end of all this are: given everything I have told you about my preparation and my skills, the fact that I do not belong to the main language of the sites where I would write, not knowing if and how I will finish what I am starting , if I have the patience to try this new thing that has attracted me for years ... well, should I try it anyway? Should I at least give it a try? See if they are capable of it? For me, the world of fanfiction seems to be the place where even beginners to writing like me can try to write their own version of what they like and love and I would like to know if there is room for me too and the sure disasters I would create.
Question only for those who read in English: Eventually, smaller and shorter versions of my fanfictions would you read them (like here on tumblr) if I post them after having translated them with Translate? Because if a translation of the translator is too bad for you then maybe I avoid worsening what would already be a fairly simple job.
And we finally come to the fandom I tagged:
Skimmons/BioQuake
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Why Skimmons? (p.s. I have always preferred the old name ship, but both are fine). Skimmons is a ship that I have always loved since the first season, and even if in recent years the presence of the fandom on it has dropped a lot and as much as I understand that in the AOS world it is Fitzsimmons the main ship (against which I have nothing and it is one of the few straight ships that I don't mind seeing with my favorite characthers), I have and will always have a soft spot for Daisy and Jemma together and they remain one of my highest OTPs personally, alongside big names like Swan Queen, Faberry, Supercorp and Clexa; I am also an almost uniquely Femslash shipper (with a few exceptions like Harmony and Snowbarry) and most of my ships are non-canonical (unfortunately!).
Maybe because Skimmons compared to those other ships has a smaller fanbase and fewer and fewer stories are posted that I feel the need to try to create my own version, my way in which these two should be together and thus rewrite their history. Because this is exactly what I would like to try to do: I have a weakness for stories that modify canonical events to make them the version of that particular Ship; I also read a lot of AUs but I always have a smile on my face when I find a story that rewrites a series or a movie in the version that we shippers of that particular couple would have loved if they had been canon.
My idea would be to make an attempt to replay from the beginning of AOS and try to make each episode my version, starting similar to the real episodes and gradually varying more and more things ending in a totally different direction with more and more original plots (avoiding so plots and characters that have never thrilled me too much) and crossover appearances by other fandoms (but practically only characters, not the stories) because my secret pleasure is to imagine my various ships interacting in the same universe (I'm not thinking of a mega combination of many ships but only I would have no problem every now and then to make some of them appear, even if only briefly, in one of my stories).
But Skimmons would only be my first main story, the "big project" to be done calmly, post well on AO3 and written over time, and therefore I do not rule out much smaller jobs in all the various fandoms that I love when inspiration comes to me. Even this "great project" is a real unknown and I might not even succeed because to do it first of all I would have to review each episode for each chapter, find ideas for my version, write them, reread and correct them, be satisfied with what comes out ... in short, it's all such a mess that I could easily crash and give it up, maybe I decide to fall back only for smaller and faster things.
And here we are finally at the end, 1500 words later and at least a few hours to write to explain not only to those who have the courage to read everything, but also to myself, the reasons and questions I had inside of me to pull out and write the world to see if this is a path I should try.
By Kira
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giulia-liddell · 4 years
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La grande fuga
Parole: 1773
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF
Avvertimenti: sdolcinatezza, hurt/comfort, poca empatia nei confronti di Morgan
Ship: Amadello/Amarello
Note autore: Ormai sono caduta nella tana del Bianconiglio e non si torna indietro... Ho scritto questa cosa con la bellezza di cinque ore di sonno alle spalle, vi prego di considerarlo nel giudicare gli orrori che avrò scritto. 
Ringraziamento a @just-one-more-fandom e @dreamers-queen per l’idea (se non dovesse essere di vostro gradimento avete diritto a richiederne la riscrittura)
Sono momenti di sconcerto, di panico e di terrore sul palco dell’Ariston. Amadeus cammina quasi come un automa mentre il suo cervello fatica a stare al passo con quello che sta succedendo. È il disastro. In confronto a questo, l’orchestra che lancia gli spartiti al festival condotto dalla Clerici sembra una barzelletta. Amadeus non ha dovuto affrontare qualche polemica per la classifica, tanto quelle ci sono sempre, Amadeus ha dovuto affrontare la scomparsa di un artista. Questa non è roba da poco: questa è roba che finisce sui social, sui giornali, che diventa meme, che diventa aneddoto, questa è roba che la gente non si scorda mai. La sua conduzione del festival sarà da adesso per sempre legata alla Grande Fuga di Bugo dal palco. Amadeus potrebbe piangere se non fosse troppo confuso anche solo per parlare.
Fiorello corre sul palco e per un breve istante la mente di Amadeus si schiarisce quando pensa “Oh, Ciuri, sei qui meno male”, ma è solo un momento e subito ritorna la consapevolezza del suo grande fallimento. Non solo Bugo è fuggito: c’è stato almeno mezzo minuto di insulti in forma di canzone da parte di Morgan che è strato trasmesso in diretta mondiale. Non potrebbe essere peggio di così. Amadeus si sente la testa dolorante e le membra pesanti mentre Fiorello parla con Morgan e con i tecnici per capire cosa sta succedendo, per poi tornare accanto a lui. La sua presenza è rassicurante, ma il suo cervello è così in cortocircuito che è difficile anche godere dell’effetto calmante di Fiore.
«Se eventualmente dovessero essere in grado di cantare, lo dico anche al maestro, li faccio tornare ed eseguono la canzone…» Amadeus finisce di calmare il pubblico e poi si rivolge a Fiorello «C’è Bugo?» Fiore alza le braccia in segno di resa e commenta «Non c’ho capito niente. Però va bene, a questo festival ne succedono di ogni…» Fiorello ride ed Amadeus non può fare a meno di lasciarsi contagiare per un attimo dalla sua risata. Riesce a respirare e sente i suoi nervi che si distendono. Fiorello intanto continua a scherzare «Comunque posso dire che questo festival, con tutto quello che è successo già dalla prima puntata, che dico dalla prima puntata! Da ottobre! Perché tu stai facendo danni da ottobre!» Amadeus scatta in allarme per un momento, sa benissimo che Fiore scherza, però non può fare a meno di sentire i sensi di colpa che lo pungono. «Quindi adesso è colpa mia?» risponde ridendo per mascherare lo stato d’ansia «Certo! Sei tu che li hai scelti, no?» continua Fiorello, ma nel dirlo tocca le braccia del conduttore in un gesto che Amadeus sa essere di conforto. Ovviamente deve continuare a scherzare perché c’è un pubblico da intrattenere, ma si è assicurato di farse sapere indirettamente al suo Ama che non intende una sola parola di quello che dice. Amadeus respira ancora. «Con tutto quello che è successo, questo festival se lo ricorderanno! Anzi io propongo di chiudere qui, che dici? Annunciamo il vincitore e domani non veniamo, tanto non è che hai vertici della Rai servano davvero i soldi della pubblicità!» conclude Fiorello entusiasta ed Amadeus riesce a ridere sinceramente e a sentirsi più leggero.
Appena riescono a trovare un momento per appartarsi nel backstage, Fiorello abbraccia Amadeus e gli accarezza la schiena «Oh. Respira, respira. Va tutto bene. Sei teso come una corda di violino, Ama.» sussurra Fiore. «Scusa è che… Sta andando tutto malissimo… E adesso ho pure perso uno degli artisti… Insomma i tecnici hanno cercato Bugo ovunque e non si trova… Sono tutti incazzati… Morgan è ingestibile…» Amadeus sente di star sprofondando di nuovo nell’umore più nero e Fiorello lo stringe ancora «No, no, no… Non fare così… Se ti concentri sulla negatività non ne esci più.  Sei un ottimo conduttore, sei professionale e risolverai questo casino, intanto devi concentrarti sul finire la serata.» Amadeus mugola e appoggia la testa contro la spalla di Fiore «Hai ragione, Ciuri… Grazie…» risponde «E se proprio hai bisogno tirarti su di morale, Antonella è ancora in giro, fatti raccontare da lei come è andato il suo Sanremo e il tuo ti sembrerà subito un grande successo.» aggiunge Fiorello con una leggera risata e dopo aver controllato che non ci sia nessuno intorno da un veloce bacio a stampo al suo Ama.
La serata continua e non ci sono altri incidenti, se si esclude la conferma della squalifica di Morgan e Bugo… E Morgan che prima fa lo stronzo con tutti nel backstage e poi sparisce anche lui, senza dire dov’è diretto e perché… Niente di grave insomma. Eppure Amadeus è ancora completamente nel pallone e Fiorello continua a lanciargli occhiate preoccupate fino alla fine ufficiale della serata.
«Ciuri… Nessuno ha trovato Bugo nel backstage e da nessuna parte del teatro… Non riusciamo a contattarlo e adesso nessuno sa neanche dov’è Morgan… È un disastro… Anche escludendo il festival… Potrebbe essere successo di tutto a Bugo e mi sento responsabile, insomma io dovrei tenere le cose sotto controllo e invece…» dice il conduttore mentre esce dal teatro con Fiorello «Io lo devo andare a cercare, capisci? È una mia responsabilità…» continua e Fiorello per qualche momento non riesce a dire niente. Prende un respiro profondo e mette una mano sulla spalla di Amadeus «Ti aiuto.» dice, il conduttore sta per protestare, ma Fiorello lo zittisce appoggiando un dito contro le sue labbra «No, niente “ma”. Sono le tre di notte, assolutamente non ti faccio girare da solo per Sanremo.» aggiunge e Amadeus si arrende, rilassando le spalle.  
Le tappe obbligate in albergo e nelle varie sale stampa del festival, il ritorno all’Ariston per un’approfondita ricerca di ogni sua parte e il giro di tutto il vicinato del teatro non danno alcun risultato. Amadeus continua a cercare di chiamare Bugo senza ottenere risposta. Fiorello lo aiuta a restare sveglio, ma non riesce a calmare i suoi nervi. Amadeus passa tutto il tempo ad immaginare titoli di giornali catastrofici sul concorrente fuggito da Sanremo ritrovato in qualche fosso. Bugo potrebbe essere finito chissà dove per colpa sua.
La stanchezza si fa sentire più si avvicina l’alba ed iniziano a perdere le speranze. Sono entrambi arrivati quasi alla disperazione, quando Amadeus riceve un messaggio da Bugo che gli chiede di tornare all’Ariston. «Grazie al cielo! Ciuri! Bugo mi ha detto dove si trova!» Amadeus si sente come se gli avessero tolto un macigno dalle spalle. Bugo è vivo, non è più disperso e sta bene. Oddio loro non sanno ancora se sta bene, ma Amadeus non si può permettere di andare nel panico di nuovo o rischia di restarci secco.
Grazie all’assistenza della sicurezza Amadeus e Fiorello rientrano all’Ariston e vanno verso l’attrezzeria dove Bugo gli ha detto di trovarsi. Il cantante è seduto sul pavimento in paziente attesa quando la coppia piomba dentro alla stanza con fare affannato. Amadeus vorrebbe fare una scenata, ma tra la stanchezza e Bugo che lo guarda con gli occhi da cagnolino bastonato non trova le forze. «Stai bene?» si limita a dire e Bugo annuisce senza proferire parola «Ci hai fatto prendere un colpo... A tutti quanti hai fatto prendere un colpo!» interviene Fiorello e Bugo abbassa la testa «Scusate… Io so che non avrei dovuto… Mi dispiace davvero… Non era mia intenzione rovinare la serata ed il festival… Io ci tenevo davvero… È per quello che me ne sono andato… Morgan era lì che mi insultava e a lui non gliene frega niente perché lui non ci voleva davvero venire a Sanremo, non quanto lo volevo io… E…» la voce del cantante si spezza e gli occhi gli si riempiono di lacrime mentre ricorda gli eventi della serata. Amadeus riesce a capire come si deve sentire: anche per lui presentare Sanremo è un sogno, ci tiene davvero e teme, come Bugo di aver rovinato tutto. «Non fa niente… Non hai rovinato proprio niente, eravamo solo preoccupati per te: sei sparito così all’improvviso e non riuscivamo a trovarti…» lo tranquillizza il conduttore e Fiorello si aggrega «Altro che rovinare tutto! Hai fatto una cosa meravigliosa: hai mandato a quel paese Morgan in diretta mondiale! Sai quanti vorrebbero avere questo privilegio?» lo showman riesce a strappare una risata sia a Bugo che ad Amadeus e tutti i tre ritornano in albergo.
Appena Amadeus e Fiorello entrano in camera, il conduttore crolla sul divano esausto, coprendosi gli occhi con un braccio e non si toglie nemmeno le scarpe. Gliele slaccia Fiorello dopo essersi inginocchiato di fronte a lui. Amadeus sbircia da sotto il suo braccio e sorride debolmente «Grazie...» sussurra e subito dopo senza che neanche lui capisca bene perché, inizia a piangere. Fiorello subito si siede accanto a lui e gli accarezza le spalle «Ama? Ama, cosa c’è?» chiede preoccupato mentre il conduttore si volta tutto tremante e affonda la faccia nell’incavo del suo collo «Sc- Scusa… Io… Sono così stanco…» riesce a dire a fatica con la voce impastata dalle lacrime e Fiorello lo stringe più forte che può. Capisce cosa vuole dire. Ha sopportato troppe emozioni per una serata sola. «Lo so, lo so. Va tutto bene adesso…»
Fiorello spinge leggermente Amadeus così che si ritrovino sdraiati sul divano e continua a sussurrare parole di conforto, poi comincia a cantare piano, mentre il respiro del conduttore si calma e le lacrime smettono di scendere. “Ma se dovessimo spiegare in pochissime parole/il complesso meccanismo che governa l’armonia del nostro amore/basterebbe solo dire senza starci troppo a ragionare/che sei tu che mi fai stare bene quando io sto male”. Amadeus si accoccola contro Fiore e solleva la testa per dargli un piccolo bacio. Ha scelto una canzone perfetta. Così perfetta che sembra quasi scritta per loro.
La mattina dopo vengono svegliati da una chiamata del reparto tecnico di Sanremo che ha bisogno di Amadeus per le prove. Il conduttore afferra il telefono e grugnisce in fretta due risposte al povero tecnico dall’altra parte della linea prima di chiudere la telefonata. Butta il telefono sul tappeto e si rivolta sul divano per stringersi a Fiorello. «Ama…» sussurra lui aprendo un occhio «Forse è il caso di alzarci.» conclude «Uhm.» mugugna Amadeus.
I due si alzano lentamente, doloranti e ancora stanchi morti. Miracolosamente riescono a sgrovigliarsi senza cadere entrambi. «Stai meglio?» chiede subito Fiorello appena si è svegliato abbastanza e abbraccia Amadeus appoggiandosi a lui. «Sì… Grazie a te… Grazie davvero… Per avermi seguito, per avermi tenuto calmo… Per la splendida serenata personale… Un po’ meno per avermi fatto addormentare sul divano, sai non ho più l’età per dormire così…» dice Amadeus con la voce ancora roca per il sonno «Qualsiasi cosa per te, Ama.» risponde Fiorello prima di dargli il bacio del buon mattino.
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I CONTABILI DELLE FOGLIE
(di Fiorenza Adriano).
Un fiume pulito e ricco di acque divideva fra loro due regni, entrambi belli, rigogliosi e verdi di prati e di boschi. Governavano i regni due sovrani orgogliosi delle loro terre prospere e fertili. I re erano amanti della pace e avevano consolidato fra di loro dei buoni rapporti. Ma re Bard si era innamorato della quercia di re Silvan e ne era invidioso.
Perché si può competere sulla ricchezza di un castello, sull'abilità nel costruire un ponte o sulla magnificenza di una festa, ma come si può andare alla pari con una quercia, che ha bisogno di secoli per diventare immensa e possente?
Collocata al centro di un prato proprio davanti al castello, la quercia di re Silvan era ammirata e famosa. Mai si era vista, a memoria d'uomo, una pianta così così grande e spesso il re ospitava sotto le sue fronde banchetti per i nobili, ma anche balli e canti del popolo.
Quando Bard veniva in visita, Silvan non mancava mai di accompagnarlo a cavallo e di fermarsi presso la quercia, fingendo di non notare la sofferenza di Bard, che tanto ci pativa.
Bard aveva uno scudiero che gli era gradito, un ragazzo bruno e intelligente, attento a tutto e di modi educati. A volte il re parlava un po' con lui, perché era tanto saggio da dargli anche qualche consiglio, essendo dotato di un buon senso popolano e semplice che spesso a corte mancava. Il ragazzo si chiamava Carl e nessuno come lui poteva dire al re se sarebbe piovuto il giorno dopo oppure no ed altre cose alquanto utili da sapere.
Un mattino il re si lasciò scappare un sospiro e manifestò a Carl il suo dispiacere: “Che cosa darei per avere una quercia grande come quella di re Silvan!” disse.
Carl aveva modi pacati ma cervello veloce e gli vennero in mente subito due cose: che in realtà Bard una quercia così grande ce l'aveva e che lui avrebbe saputo bene che cosa chiedere al re in cambio di questa quercia, ma si trattava di un dono talmente grande che era da pazzi chiederlo. Carl si era innamorato della figlia minore del re e non riusciva a togliersela dalla testa. La ragazza aveva lunghe trecce rosse e lo scudiero aveva incominciato ad ornare i cavalli con trecce simili, alla coda e alla criniera. Il re aveva gradito la cosa e non sospettava che Carl pensasse in realtà solo alle trecce di sua figlia.
Dopo la confidenza del re, Carl si prese un po' di tempo per riflettere. Poi disse: “Maestà, scusate il mio parlare, ma veramente voi dareste qualunque cosa in cambio di una quercia come quella di re Silvan?”
“Qualunque cosa che io potessi dare!” rispose il re.
“Maestà, io posso darvi questa quercia, ma il dono che vorrei chiedere in cambio è talmente grande e al di sopra di ogni giusta ragionevolezza che le mie labbra non osano esprimerlo.”
Il re rimase sbalordito. Guardò il ragazzo e disse: “Che storia è mai questa? Come puoi tu darmi una quercia e che cosa vorresti in cambio?”
Carl arrossì: “Maestà, la quercia è già vostra, da sempre, ma solo io conosco il luogo in cui si trova. Ed è vostro da sempre il dono che, se potessi osare, il mio cuore impudente vorrebbe chiedere.”
Il re era senza parole dallo stupore. Infine disse: “Dunque nel mio regno c'è una quercia grande come quella di re Silvan,? E tu sai dove si trova? Voglio andarla a vedere subito, e onorerò la mia parola, dandoti in cambio quello che vorrai.”
Partirono e Carl condusse il re lontano, verso un luogo in cui la vegetazione selvatica aveva da tempo reso un bosco inaccessibile. Lì giunti, non si riuscì però ad entrare perché i rami e le spine strappavano i vestiti e ferivano i cavalli.
Re Bard dovette frenare la sua impazienza e tornarono sul posto il giorno dopo, con alcuni uomini che aprirono loro un sentiero. Dopo ore di attesa, di lavoro e di lento procedere, riuscirono finalmente a raggiungere la quercia e per il re fu come raggiungere il suo cuore, la cosa più sognata.
Al centro di una radura si ergeva la quercia più maestosa, più massiccia e imponente che si potesse immaginare.
“Questa è più grande di quella di re Sivan!” esclamò il re che pareva impazzito dalla gioia e si era al momento dimenticato di quello che avrebbe potuto chiedere Carl in cambio.
Nei giorni seguenti a corte e in tutto il regno non si parlò di altro che della quercia. La gente del popolo si recò a vederla, il re trascinò sul posto tutti i ministri e i cortigiani e chiunque gli capitasse a tiro e tutti affermarono che la quercia era più grande di quella di re Silvan. Bard era felice, e ancora non gli veniva in mente che avrebbe dovuto fare un dono a Carl.
Se ne ricordò un mattino, vedendo che il ragazzo pareva triste e immerso nei suoi pensieri. Gli tornò in mente la sua promessa e rise, siccome era molto di buon umore: “Ragazzo, cosa temevi, che mi fossi dimenticato che ti devo qualcosa? Dimmi su dunque, che cosa vuoi?”
Carl si sentì avvampare e non riusciva a rispondere: “Maestà, non oso chiedere...”
“Basta! Ti ordino di parlare e di chiedermi quello che vuoi!”
“Maestà, io oso avere in mente una sola cosa da tempo ed è vostra figlia Carlotta” sbottò finalmente Carl
Fu il re adesso a sentirsi avvampare: “Mia figlia! Tu...mia figlia?”
La cosa era troppo enorme, inaudita. La mano gli corse istintivamente alla spada e Carl arretrò, spaventato. Fu un momento che parve eterno, poi il re si calmò e riuscì a pensare. Aveva avuto cinque figlie. Una l'aveva sposata al re di Francia, l'altra al re di Spagna, la terza al principe di Turlandia, la quarta al sultano dell' Impero dell' Asia. La minore non l'aveva ancora chiesta nessuno e non era una gran bellezza. Ma...una cosa simile, si poteva fare? Il re era vedovo e non avrebbe neppure dovuto consultarsi con la regina. Alla fine disse: “Manterrò la mia parola e avrai mia figlia, ma a due condizioni: che mia figlia sia contenta e che la mia quercia sia ufficialmente dichiarata da tutti più grande di quella di re Silavan! Intanto ti nomino marchese, così se dovrai sposare la principessa non sarà una cosa disonorevole per nessuno.”
Così Bard fu nominato marchese e gli fu assegnata una tenuta con una fattoria e dei campi, la tenuta di Pratobello.
La notizia della quercia arrivò alle orecchie di re Silvan che non ne fu contento e non gli giunse inaspettato l'invito di re Bard che lo pregava gentilmente di onorarlo della sua presenza per un banchetto. Ci andò, con tutta la sua corte, e già sapeva come sarebbe andata a finire. Erano gli ultimi giorni di maggio, il cielo era azzurro, la natura incantevole con la sua magnificenza di erbe e di fiori, e re Bard aggregò tutti i suoi ospiti in una carovana per andare a vedere la sua quercia. Quando re Silvan la vide ci rimase male e disse: “Caro Bard, si potrebbe dire che le nostre due querce paiono quasi gemelle, ma la mia è certamente più grande!”
Re Bard si oscurò, ribattendo: “Questo ancora non si sa, chi lo può dire, non le abbiamo ancora messe a confronto.”
Al nuovo scudiero del re scappò da ridere e nascose la faccia fingendo un colpo di tosse, pensando a come si potesse fare a mettere a confronto due querce lontane fra di loro.
“Alla base del tronco la mia misura tre uomini con le braccia allargate e un cavallo...”, insistette re Sivan.
“A parte che il cavallo non conta”, disse re Bard, “la base del tronco non è tutto, bisogna considerare l'altezza, l'ampiezza della chioma, il numero e la grandezza dei rami...”
Allo scudiero scappava sempre da ridere e dovette allontanarsi fingendo ancora di tossire. I due re, con l'appoggio delle rispettive corti, arrivarono alla conclusione che le due querce si dovessero misurare in qualche modo per stabilire una volta per tutte e di fronte al mondo quale fosse la più grande. Sul modo di misurarle non se ne veniva a capo.
I sovrani si erano infervorati e stavano perdendo il lume della ragione. Qualche ministro propose di convocare degli esperti e di lasciar fare a loro una valutazione. Ma chi erano questi esperti? Forse chi doveva acquistare un albero per farne una nave, o una casa, o legname da rivendere, e doveva decidere il prezzo da offrire in base al presunto volume dell'albero? Forse loro.
E nei giorni seguenti non si perse tempo e fu convocato addirittura il capomastro di un cantiere navale, che fu fatto venire da un regno abbastanza lontano che si affacciava sul mare, a spese equamente divise tra i due contendenti e sicuramente non di parte.
Il capomastro si studiò ben bene le due querce, con i due re ansiosamente al seguito. Alla fine concluse: “Difficile dire. Una valutazione esatta è impossibile. I due alberi paiono quasi gemelli e forse hanno la stessa età. Per poter dire con sicurezza quale sia il più poderoso, bisogna abbatterli, vedere così quanti anni hanno e poi pesare il legname. Solo così si potrà dire.”
A questo punto, la ragionevolezza se n'era andata da un pezzo dall'animo dei due regnanti e concordarono rabbiosamente: bisogna abbattere, e allora abbattiamo!
Lo scudiero non rise più, angosciato, torvo torvo, appena finito il suo servizio andò a trovare il marchese di Pratobello, cioè Carl, che era suo amico e che non si era affatto montato la testa con il suo marchesato. Gli riferì la faccenda e Carl ne fu alquanto turbato. C'era con lui la madre, già anziana, contadina che aveva vissuto fra i pascoli e i campi e conosceva il valore delle cose.
“I potenti non sanno amministrare i doni di Dio”, disse la donna. “Pensano solo a se stessi e distruggono con noncuranza quello che la terra ha impiegato secoli a realizzare. Carl, figlio mio, tu hai sempre avuto una testa fine e il re ti stima. Vai dunque a parlargli, fatti venire in mente qualcosa.!”
Carl andò dal re, pensando e pensando finché un'idea gli venne, alquanto bislacca e strana, ma sarebbe perlomeno servita a prendere tempo, in attesa che ai sovrani tornasse la ragione.
Il marchese si presentò al re e gli disse: “Maestà, abbattere le querce è un peccato! Io vi chiedo di ascoltare l'idea che mi è venuta, che potrebbe piacervi e forse risolvere la cosa.”
Il re gli disse di parlare e Carl proseguì: “ Arriverà l'autunno e le querce perderanno le foglie. Ad una ad una cadranno al suolo. Se un gruppo di contabili fosse sempre presente sul posto, se riuscissero a contarle tutte, alle fine la pianta che ne avrà perse di più potrà sicuramente essere considerata la più grande, non si può sbagliare.”
L'idea era talmente folle che al re piacque. Piacque pure a re Silvan e i due si trovarono d'accordo. I contabili dovevano essere stranieri, imparziali, e ci fu tempo fino all'autunno per cercarli e convocarli, a spese equamente divise tra i due sovrani. Vennero in tanti, perché ce ne volevano parecchi. Si fecero le cose per bene. Ogni contabile aveva, intorno all'albero, un suo pezzo di suolo ben delimitato e doveva contare, con l'aiuto di un ragazzino che faceva da supporto, le foglie che cadevano nel suo pezzo. Quando l'autunno incominciò a spogliare le piante i contabili furono al lavoro ed erano sette per ogni albero, seduti ad un tavolino, con la penna d'oca e un librone.
Naturalmente le foglie cadono anche di notte e questo complicava le cose. I più anziani lavoravano di giorno, i più giovani, con la vista più acuta, erano in servizio di notte. Sette contabili giovani davano il cambio ai sette più anziani, quando il sole volgeva al tramonto. Per avere illuminazione, c'erano uomini che reggevano ovunque torce e accendevano piccoli falò, mentre le donne portavano da mangiare e da bere. Insomma, fu un lavoro collettivo che non procedeva male e, per quanto assurdo, sembrava poter dare un buon risultato. Fu lungo, estenuante, faticoso per tutti, tranne che per le querce che dolcemente, senza alcuna premura, persero le loro foglie secondo i loro ritmi naturali e l'aiuto del vento che, per fortuna, non soffiò mai troppo forte.
Il tempo asciutto rese la faccenda possibile, ma un giorno Carl si presentò al re Bard e gli disse: “Fra tre giorni pioverà” e il re sapeva che, se lo diceva lui, era sicuro.
“Come faremo?”, si lamentò il re. “Contare le foglie sotto la pioggia, e specialmente di notte, sarà impossibile. Si spegneranno le torce, come faremo?”
Carl si era già preparato la risposta da dare al sovrano, in quanto aveva previsto la domanda. Disse: “Maestà, facciamo tessere delle tele, che saranno come le reti dei pescatori. Lasceranno passare l'acqua e tratterranno le foglie. Saranno posizionate attorno agli alberi ad una certa distanza da terra e dovrebbero essere efficaci.”
Così fu fatto, e allora tutte le donne a tessere, veloci. Intanto un messaggero portava a re Silvan le notizia e il re accoglieva la proposta e si adeguava facendo tessere a sua volta delle reti.
Piovve per due giorni e poi tornò il sereno. Le foglie sulle reti furono scrupolosamente contate e non se ne perse una. Si tornò a contare con i contabili. Per fortuna il lavoro ormai volgeva al termine, i rami erano quasi spogli. Gli ultimi giorni furono estenuanti e la tensione cresceva. Chi avrebbe vinto la gara, e con quali conseguenze? Naturalmente Carl sperava nella vittoria di Bard, per poter sposare la principessa, se lei l'avesse voluto, ma non era affatto sicuro di come sarebbero andate le cose.
Silvan annunciò di aver finito la conta. Due giorni dopo, anche Bard.
Si riunirono tutti nel castello di re Bard. I contabili chiesero tempo per trasformare in cifre tutti i segni di vario tipo che avevano sui loro fogli. Ci vollero ancora giorni e dovettero inventarsi dei numeri nuovi, siccome non ne conoscevano abbastanza. Si misero d'accordo e inventarono “il fascione”.
Finalmente, nella massima tensione possibile, davanti ai due re e alle loro corti, i rappresentanti dei due gruppi di contabili delle foglie diedero i loro numeri.
La quercia di re Bard: un fascione e tredicimila e otto foglie. La quercia di re Silvan: un fascione e tredicimila e nove foglie.
A re Bard si fermò il respiro, tutti vociarono, re Silvan esultò. Re Bard si rizzò sul trono e strillò: “Noi non accetteremo di perdere per una foglia! Sarà guerra, la decideremo con le armi!”
“No!” esclamò Carl facendosi avanti. “Ho qualcosa da dire! Stamattina sono passato sotto la nostra quercia e ho visto che su uno dei rami più alti, lassù in cima, c'è appesa ancora una foglia!”
Ci fu gran trambusto, corsero tutti a vedere e si, lassù, appena visibile tra i rami, era rimasta appesa una foglia. Carl respirò di sollievo: che cosa sarebbe successo se il vento l'avesse staccata prima che potessero vederla? Una guerra? Una guerra per una foglia?
A questo punto non c'erano dubbi sull'assoluta parità del verdetto. Le querce erano davvero gemelle, identiche nel numero di foglie.
I re si calmarono, ognuno si ritirò a casa sua e fu come se nulla fosse successo. Salve le querce, salva la gente, e la principessa?
Carl non ci sperava più, finché un giorno, e si era ormai in inverno e la neve copriva la terra, re Carl lo mandò a chiamare e gli disse: “Ho parlato con mia figlia e mi ha detto che è contenta. Questa primavera vi sposerete con la mia benedizione. Sono rinsavito, ho riflettuto e ho capito che le due querce gemelle sono un dono del cielo, che ci vuole fra di noi tutti fratelli. Mia figlia non potrebbe avere marito migliore di te, che hai sempre dimostrato sagacia e buon senso e inoltre sai quando pioverà e non è il caso di preparare banchetti all'aperto.”
Carl si inginocchiò, felice, ed esclamò: “Lunga vita al re, lunga vita alle querce!”
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segretecose · 5 years
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SKAMIT:
5.4. VENERDÌ 12 APRILE 2019, 22:14 -- PIANO B
(For English translations 👉 @skamitaliasubs)
Ev: Comunque mi ha scritto Fede che c’è una festa, eh.
Si: Dove?
Ev: Non lo so, non mi sta più rispondendo.
Si: Io non sapevo di nessuna festa.
Ele: Eva, scusa, abbiamo fatto questa cosa per Silvia ed Elia e tu te ne vai da Fede?
F.a: Vabbè, nel dubbio, chi vuole un altro giro?
Sa: Fede. Guarda che se vuoi provarci col barista almeno due, proprio due paroline gliele dovrai dire invece di bere e basta.
F.a: Allora facciamo che mi accompagni così mi aiuti.
Sa: Ok. Però mi devi dire esattamente le parole che userai.
In bocca al lupo, Fede! Ciao.
F.a: Ciao. Allora... Per me uno shottino...
Si: Eva?
Ev: Mh?
Si: Tu che ne pensi?
Ev: Cosa?
Si: Del barista!
Ev: Carino.
Si: Carino? Forse un po’ grande?
[Messaggio di Ed: Mi manchi. Quando finisci con le tue amiche?]
Ev: Un po’ grande, però...
[Ele risponde: Non lo so, ti scrivo dopo]
M: Buonasera.
Ev: Oi.
M: Carino ‘sto posto, eh.
Ele: Carino, sì.
N: Infatti è carino anche quel tavolino, perché intanto non se mettemo [=ci mettiamo] a sede[re]?
El: Ciao.
Si: Ciao.
El: Posso?
Si: Sì, certo.
El: Grazie.
Ev: Scusate, qualcuno mi spiega?
M: Eh. Noi c’abbiamo provato, però Elia non ha voluto.
N: Pare non voglia legarsi.
M: Però occhio che adesso parte il piano B.
L: Ciao. Posso?
Si: Sì.
L: Grazie.
Come stai?
Si: Bene grazie, tu?
L: Bene.
Ev: Scusate ma chi vi ha autorizzato? Ma perché fate le cose di testa vostra?
M: Non ti- Lascia fa’.
L: Comunque lo sai che io sono un grandissimo fan di Radio Osvaldo? Cioè, è veramente fatta bene, è una figata. Una bomba proprio.
Si: Mh-mh.
L: Poi tu sei bravissima, davvero.
Si: Grazie.
L [sottovoce]: Ragazzi che cazzo faccio?
Ah, ehm, ti posso chiedere un consiglio?
Si: Certo.
L: Ehm. Allora, ci stanno i miei genitori, no? Che li ho convinti a farmi il motorino.
Si: Sì.
L: E io vorrei farmelo rosso, perché rosso è fighissimo.
Si: Ah-ah.
L: Però ci stanno gli altri che mi dicono “no, rosso è da boro, è da coatti.” E non so se ascoltarli, perché comunque si vestono abbastanza di merda, quindi...
M: È proprio piccolo in confronto a lei, capito?
N: Ci passano dieci centimetri. Almeno.
Ele: No, Eva, forse dovremmo aiutare Silvia.
Ev: Eh sì. Forse sì, dai.
M: No rega’. No. Lasciate fa’. Vi fidate?
Può nascere qualcosa di grande qui.
L: Che poi ci sta tutta una filosofia dietro ai colori.
Si: Sì.
L: Tu lo sai meglio di me, no? Cioè pensa che ci si può creare tutta una professione, cioè pensa che figata! Tipo, ehm... Il colorista di cose. Si può fare un sacco di soldi e non devi praticamente fare niente.
Si: Mh-mh.
L: Devi solo dire: “Tu verde, tu rosso... Tu giallo.”
C’ho una storia divertentissima. Praticamente ieri stavo a casa e...
Ev: Mi ha risposto Fede. Dice che la festa è a casa di Edoardo.
Ele: Ah sì?
Ev: Sono tutti ubriachissimi. C’è tutta gente più grande perché è organizzata dal fratello di Edoardo.
L: Immobile, quindi non so, pensavo fosse morta. Sono andato là, gli ho dato un calcio fortissimo tipo PAM, tipo ha cominciato a correre velocissima e io non sapevo che fare, mi sono impanicato e mi sono nascosto. Cioè, una faina è enorme...
Si: Ah.
L: Ce l’hai presente?
Si: No. Eva?
N: Marti, ci tocca.
M: Luca!
Si: Ei. Ciao. Dio mio.
L: Ciao.
È mia, l’ho conquistata!
[Ele scrive a Ed: Io sto andando via adesso.]
N: Si celebra stasera, si celebra.
L: Si celebra! Daje.
M: Gli facciamo scorda’ tutto con un po’ di alcol.
L: Ma che mi devo scorda’?
[Ed risponde: Ok. Dove ci vediamo?]
Ed: Oh. Che c’è, che c’hai?
Ele: Perché mi dici le cazzate?
Ed: Ma quali cazzate?
Ele: Hai detto che tuo fratello deve essere lasciato solo, poi però organizzi le feste con lui.
Ed: Ok, scusa, hai ragione. Ti ho detto una cazzata.
Ele: Che c’ha tuo fratello? Che cavolo c’ha che...
Ed: Senti, ti ho chiesto scusa, però non ho voglia di parlarne. Ok? Rispetta questa cosa.
Ele: Mi dispiace.
Ed: Di cosa?
Ele: Mi dispiace che non mi parli di te, di tuo fratello, di qualunque cosa.
Ed: Potrei dire la stessa cosa di te.
Ele: Che c’entro io adesso?
Ed: Beh, neanch’io so molto di te, no? Di quello che fai, delle tue cose, della tua famiglia per esempio, no? Non me ne hai mai parlato.
Ei. Guarda che non... Non ti sto accusando, eh. È bello anche così, no? Che parliamo, discutiamo, ci conosciamo... A me piacciono tantissimo i discorsi che fai. Davvero. Però, cavolo, dobbiamo arrivare a un punto.
Ele, è da... È da un anno che ti sto aspettando. Lo capisco se non... Se ti viene difficile fidarti di me, però... Fidati che non sarei mai così coglione da rovinare una cosa così bella.
Ele: Mio padre vive a Milano. Praticamente non lo vedo mai, lui fa... Fa una vita tutta sua. Mia mamma invece sta a Padova e insegna all’università. Lei torna, però poi quando torna sta sempre a parlare delle sue cose, non... Non ascolta mai. L’unica cosa che ho simile a un genitore è mio fratello. Lui ha ventidue anni però è come se ne avesse dodici. 
Da quando sono piccola faccio tutto da sola. Mi... Mi pulisco la casa, metto a posto i vestiti, tutto. Cucino.
Pensa che a quattordici anni avevo l’appendicite e sono andata in ospedale con il taxi perché non... Non avevo nessuno che mi poteva accompagnare.
Ed: Ei. Ei.
Guardami.
Ti prometto che non ti farò mai del male.
Ok? Ok.
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Clip 5.4 - Piano B
E: Comunque mi ha scritto Fede che c’è una festa, eh.
S: Dove?
E: Non lo so, non mi sta più rispondendo.
S: Io non sapevo di nessuna festa.
ELE: Eva, scusa, ma abbiamo fatto questa cosa per Silvia ed Elia e tu te ne vai da Fede?
F: Vabbè, nel dubbio, chi vuole un altro giro?
SA: Fede, guarda che se vuoi provarci col barista almeno due, proprio due paroline gliele dovrai dire invece di bere e basta.
F: Allora facciamo che tu mi accompagni così mi aiuti.
SA: Ok. Però mi devi dire esattamente le parole che userai. In bocca al lupo, Fede! Ciao.
Ciao.
F: Ciao. Allora…per me uno shottino…
S: Eva?
E: Mh?
S: Tu che ne pensi?
E: Cosa?
S: Del barista.
E: Eh, carino.
S: Carino? Forse un po’ grande?
EDO: Mi manchi. Quando finisci con le tue amiche?
E: Un po’ grande, però…
ELE: Non lo so, ti scrivo dopo.
M: Buonasera.
E: Ohi!
M: Carino sto posto, eh.
ELE: Figo, sì.
N: Infatti è carino anche quel tavolino, perché intanto non se mettemo a sede?
ELE: Sì. Dai.
ELIA: Ciao.
S: Ciao.
ELIA: Posso?
S: Sì, certo.
ELIA: Grazie.
E: Scusate, qualcuno mi spiega?
M: Eh...noi c’abbiamo provato, però... Elia non ha voluto.
N: Pare non voglia legarsi.
M: Però occhio che adesso parte il piano B.
L: Ciao. Posso?
S: Sì.
L: Grazie. Come stai?
S: Bene, grazie. Tu?
L: Bene.
E: Scusate ma chi vi ha autorizzato? Perché fate le cose di testa vostra?
M: Non ti- Lascia...lascia fà.
L: Comunque lo sai che io sono un grandissimo fan di Radio Osvaldo? Cioè, è veramente fatta bene, è una figata. Una bomba proprio.
S: Mh-mh.
L: Poi tu sei bravissima, davvero.
S: Grazie.
L: Ragazzi che cazzo faccio?
Ah, ehm, ti posso chiedere un consiglio?
S: Certo.
L: Ehm. Allora, ci stanno i miei genitori, no? Che li ho convinti a farmi il motorino.
S: Sì.
L: E io vorrei farmelo rosso, perché rosso è fighissimo...
S: Ah-ah.
L: Però ci stanno gli altri che mi dicono “no, rosso è da boro, è da coatti,” no? E non so se ascoltarli, perché comunque loro si vestono abbastanza di merda, quindi…
M: È proprio piccolo in confronto a lei, capito?
N: Ci passano dieci centimetri. Almeno.
ELE: No, Eva, forse dovremmo aiutare Silvia.
E: Eh sì. Forse sì, dai.
M: No regà. No. Lasciate fà. Vi fidate? Può nascere qualcosa di grande qui.
L: Che poi ci sta tutta una filosofia dietro ai colori.
S: Sì.
L: Tu lo sai meglio di me, no? Cioè pensa che ci si può creare proprio una professione, cioè pensa che figata. Tipo, ehm…il colorista di cose. Si può fare un sacco di soldi e non devi praticamente fare niente. Devi solo dire: “Tu verde, tu rosso, tu giallo.” C’ho una storia divertentissima. Praticamente ieri stavo a casa e…
E: Mi ha risposto Fede. Dice che la festa è a casa di Edoardo.
ELE: Ah sì?
E: Sono tutti ubriachissimi. C’è tutta gente più grande perché è organizzata dal fratello di Edoardo.
L: Immobile, quindi non so, pensavo fosse tipo morta. Sono andato là, gli ho dato un calcio fortissimo tipo PAM, tipo ha cominciato a correre velocissima e io tipo non sapevo che fare, mi sono impanicato e mi sono nascosto. Cioè, la faina è enorme…
S: Ah.
L: Ti piacciono a te le faine?
S: No. Eva!
E: Basta. Lo devo fermare. Silvia, ciao.
N: Marti, ci tocca.
M: Luca!
S: Ehi. Ciao.
L: Ciao.
S: Dio mio.
L: Regà, è mia, l’ho conquistata!
ELE: Io sto andando via adesso.
N: Si celebra stasera, si celebra.
L: Si celebra!
N: Daje.
L: Daje, regà.
M: Stasera, gli famo scordà tutto con un po’ de alcol.
L: Ma che mi devo scordà?
EDO: Ok. Dove ci vediamo?
EDO: Oh. Che c’è, che c’hai?
ELE: Perché mi dici le cazzate?
EDO: Ma quali cazzate?
ELE: Hai detto che tuo fratello deve essere lasciato solo, poi però organizzi le feste con lui.
EDO: Ok, scusa, hai ragione. Ti ho detto una cazzata.
ELE: Che c’ha tuo fratello? Che cavolo c’ha che…
EDO: Senti, ti ho chiesto scusa, però non ho voglia di parlarne. Ok? Rispetta questa cosa.
ELE: Mi dispiace.
EDO: Di cosa?
ELE: Mi dispiace che non mi parli di te, di tuo fratello, di qualunque cosa.
EDO: Potrei dire la stessa cosa di te.
ELE: Che c’entro io adesso?
EDO: Beh, neanch’io so molto di te, no? Di quello che fai, delle tue cose, della tua famiglia per esempio, no? Non me ne hai mai parlato. Ehi. Guarda che non…non ti sto accusando, eh. È bello anche così, no? Che parliamo, discutiamo, ci conosciamo. A me piacciono tantissimo i discorsi che fai. Davvero. Però, cavolo, dobbiamo arrivare a un punto. Ele, è da…è da un anno che ti sto aspettando. Lo capisco se non…se ti viene difficile fidarti di me, però… Fidati che non sarei mai così coglione da rovinare una cosa così bella.
ELE: Mio padre vive a Milano. Praticamente non lo vedo mai, lui fa…fa una vita tutta sua. Mia mamma invece sta a Padova e insegna all’università. Lei torna, però poi quando torna sta sempre a parlare delle sue cose, non…non ascolta mai. L’unica cosa che ho simile a un genitore è mio fratello. Lui ha ventidue anni ma è come se ne avesse dodici.  Da quando sono piccola faccio tutto da sola. Mi…mi pulisco la casa, metto a posto i vestiti, tutto...cucino. Pensa che a quattordici anni avevo l’appendicite e sono andata in ospedale con il taxi perché non…non avevo nessuno che mi poteva accompagnare.
EDO: Ehi. Ehi. Guardami. Ti prometto che non ti farò mai del male, ok? Ok.
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'Ci sono due motivi per cui la
gente cambia:
ha aperto gli occhi
o ha chiuso il cuore.'
È come se mi sentissi vessata da tutto.
Capitano, quei momenti, in cui non capisco come sto.
Sento solo un grande vuoto nel petto, come se mancasse qualcosa... qualcuno.
Capitano, quei momenti, in cui sento il cuore pesante.
Troppo pieno, gonfio per via delle lacrime che ho trattenuto tante volte.
Capitano, quei momenti, in cui sento la gola stringersi e la voglia di urlare aumentare.
Sento il bisogno di urlare quello che provo, cosa sento dentro di me tutte quelle volte in cui faccio finta di non sentire.
Poi, però, appena apro la bocca è come se la voce scomparisse tutto d'un tratto.
E rimango lì: bloccata con le mani in tasca, le cuffiette nelle orecchie e la mente in confusione.
Ho troppe cose da dire e poco coraggio per farlo.
Spesso penso strane cose, che a molti risulterebbero sbagliati.
'Che cosa ci sto a fare qui?'
Ho la brutta abitudine di sentirmi sempre di troppo.
Durante una conversazione, in classe, persino in una passeggiata con amici.
Anche a casa.
Guardo i miei genitori con mio fratello, seduti a tavola a mangiare e ridere e penso 'Stanno così bene senza di me..' e sorrido al pensiero di loro senza di me.
Magari avrebbero meno delusioni, più sorrisi e farebbero meno sforzi.
Guardo i miei amici ridere e penso 'Possono stare anche senza di me.'
Mi sento inutile, una delusione.
Creo litigi e discussioni. Causo lacrime.
Mi sento in colpa per qualsiasi cosa, anche per stare così.
Capitano, quei momenti, in cui la musica è l'unica cosa che mi capisce.
Quei momenti, per niente rari, chiusa in camera e la musica a tutto volume, lasciando il mondo fuori.
Perché in quei brevi ma intensi 2:56 minuti, tutto scompare.
Nella mia testa c'è solo quella canzone. Nient'altro.
Ed è così che vorrei essere la maggior parte del tempo: calma, felice.
Sono arrabbiata col mondo, anche se la colpa è solo mia.
Sono arrabbiata con le persone che mi stanno intorno, anche se la colpa è solo mia.
Sono arrabbiata con me stessa, ed è solo colpa mia.
Ci sono persone che non riescono a superare un cambiamento, e la mente cerca in tutti i modi di non andare avanti.
La persona non supera nulla, accumola solo rabbia e tanto dolore.
Ho il brutto vizio di trattenere la rabbia.
Ho il brutto vizio di non parlare.
Ho creato un muro intorno a me, che mi blocca dal chiedere aiuto.
Posso parlare del perché sto male, ma non dirò la vera ragione.
Anche chi pensa di sapere tutto di me, di conoscermi, di aver abbattuto ogni barriera intorno a me, non sa nulla.
Non sa niente di tutte le volte in cui mi sento vuota.
Non sa niente di tutte le lacrime trattenute e della rabbia repressa.
Non sa nulla delle volte in cui mi sono dovuta rialzare da sola.
Non sa nulla di me.
I demoni di qualcuno non si possono contare.
Non si possono definire, spiegare.
Non ricordo l'esatta volta in cui non sono riuscita a rialzarmi.
Ma, da quel momento, qualcosa è scattato in me. Quasi come un metodo di protezione.
E continuo a sentirmi una completa idiota per tutte quelle volte in cui sono rimasta fregata dalle persone e ho detto 'ora basta', per poi cedere perché, in fondo, io sono troppo buona con gli altri.
Perché io credo sempre che la gente possa cambiare, che la gente debba ricevere una seconda possibilità.
Le persone che mi circondano sono come le fondamenta di una torre.
Quando un pezzo di fondamenta crolla, tutto cambia. Piano piano le fondamenta crollano e la torre cede. E si distrugge.
È come se dipendesse troppo dalle persone che mi circondano.
Quando una persona se ne va, il mio mondo crolla.
Forse perché già troppe persone sono andate via.
Mi aggrappo al loro ricordo, come se fosse l'unica possibilità che ho.
Non vado avanti.
Ma, nonostante io abbia delle persone accanto, sento di non meritarle, anche se sono loro a farmi andare avanti.
Devo tante scuse, a tante persone.
Migliore amica, scusa se sono un completo disastro.
Migliore amico, scusa se ti faccio preoccupare.
Genitori, scusate se causo delusioni e problemi.
Fratello, scusa se non sono la sorella che meriti.
Compagne, scusate se sono entrata nella vostra vita.
Le persone ti salvano la vita a volte; io devo tanto a loro, non me li merito.
Io, alla fine, chi sono?
Sono una ragazza del liceo; studio psicologia perché da grande vorrei aiutare le persone a sorridere, perché la vita non è vita se non si sorride.
Sono una ragazza che ama leggere, estraniarsi dalla realtà.
Sono una ragazza che adora la musica, perché riesce a calmarla.
Sono una ragazza che sa cosa vuol dire soffrire.
Sono una ragazza chiusa, scontrosa il più delle volte e che può sembrare antipatica ma se tieni a lei, ti regala il cuore.
Sono una ragazza che ha fatto errori, tra cui donare troppo cuore a chi non lo merita.
Sono una ragazza che ha due genitori, un fratello, due migliori amici e una classe perfetta.
Sono una ragazza che, da fuori, appare con la vita perfetta, ma non lo è affatto. Perché, chi sembra che abbia la vita perfetta, in realtà non è così.
Sono una ragazza senza autostima e che non crede in sé stessa.
Però, sono una ragazza semplice, che non desidera altro se non un abbraccio ogni tanto. Che vuole solo contare qualcosa per qualcuno, che vuole qualcuno che abbia paura di perderla.
Io sono la ragazza seduta sull'autobus, con le cuffie nelle orecchie, lo zaino in spalla e un libro tra le mani.
Io sono la ragazza che non parla, ma scrive.
-Anonimo
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axsweetcreaturex · 5 years
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questo è quello che mi è girato in testa negli ultimi 15 minuti. se per caso vi piace e volete condividerlo, per favore, ricordatevi di darmi i crediti. grazie ✨💛
questo anno ormai è finito, e ormai da tradizione scrivo dei discorsi che andrebbero bene per delle veglie funebri, ma sono così, piuttosto drammatica e troppo sentimentale, vogliatemi bene comunque.
come ogni anno, ci sono state persone che se ne sono andate, alcune da un giorno all’altro, altre silenziosamente, in punta di piedi, senza farsi vedere, e loro più di chiunque altro mi hanno lasciata sola e con qualche pezzo mancante. a voi, vi ricordo che fa più male la ceretta dove aspetti, e no un secondo, aspetta arrivo, ci sono eh, solo un attimo, no piano, un minuto di pausa, piuttosto che quelle che dopo aver chiuso gli occhi è già finito tutto. tenetevelo in testa. ma grazie di esserci stati quando c’eravate, si, grazie di quello.
ce ne sono state altre che proprio non mi sopportano, perché sono troppo esuberante, troppo strana, troppo fissata con le mie cose, troppo asociale, troppo riservata, troppo acida, troppo bla bla bla. grazie per avermi dato così tanti troppi che non pensavo di avere, ogni tanto servono. detto questo, mi dispiace di essere troppo troppo per voi, spero troviate qualcuno di meno troppo pronto a non esagerare con i troppi troppi. scusate, questo era un po’ troppo.
durante l’anno ho avuto la possibilità di conoscere persone nuove, di scoprirne di vecchie, di ritrovarne, insomma, ho trovato qualcosa di bello. mi piace sapere che non so mai abbastanza per sapere abbastanza. ancora troppo troppo? perdonatemi. comunque, a voi, persone che vi siete fatte esplorare, grazie, siete interessanti e mi avete insegnato tanto, ognuno una piccola cosa.
e ora tocca alle persone metro, che io le chiamo così, ma potete cambiargli il nome se non vi piace. per esempio potete usare persone autobus, aereo, treno, macchina, bici, piedi, non lo so, insomma, deve dare l’idea di una cosa che va e che viene, come la felicità. ecco, care persone metro, a me piacete, davvero, però, per cortesia, potete stare un po’ fermi? che dopo un po’ mi gira la testa. quando ci siete mi portate tanta felicità, come i parenti che non conosci nemmeno e una volta all’anno ti riempiono di soldi, e quindi grazie, ma poi ve ne andate, e io nel giro di un anno i soldi li spendo, come spendo la felicità, non pensate mica che la felicità sia illimitata. e perciò poi mi ritrovo senza e devo aspettare che voi ritorniate. in ogni caso, grazie del rifornimento periodico di felicità. come dice il proverbio: piuttosto che niente, è meglio piuttosto. voi siete il mio piuttosto, le mie persone metro e i miei prozii. però avete troppi nomi e faccio confusione adesso.
passiamo avanti, sta a voi, pali portanti. se io fossi una vera scrittrice e vi dovessi descrivere, possibilmente in un ambito che non sia una lettera per augurare il buon anno, sceglierei proprio i pali portanti. senza voi crolla la casa, state in occhio. ora, so che la vita deve essere individuale e che bisogna sapersi rialzare da soli, e bisogna essere forti e anche un po’ egoisti ogni tanto, però, volete mettere avere una spalla su cui piangere ogni giorno, una persona con cui ridere ogni giorno, con cui parlare, chiarire, sfogarti, scherzare, urlare, incazzarti, confrontarti, ma soprattutto stare in silenzio? sapere stare in silenzio e dirsi tutto quanto? ogni singolo giorno? e poi ripetete “ogni giorno” finché ci sono giorni. e di giorni ce ne sono tanti. ho imparato che, come in un edificio ci sono meno pali portanti che le dita di una mano, così è nella vita. chiedo scusa solennemente, ma non sono un architetto e non ho la benché minima idea di quanti pali portanti ci siano in un qualunque edificio, ma l’importante è che che voi abbiate colto il messaggio. l’avete colto, vero? bene. ho scoperto anche che, non è che perché i pali portanti tengono su tutto allora hanno la residenza fissa e non possono andarsene. eccome se possono. e dato che ti hanno lasciato cadere la casa, tu, con molta pazienza e tanta forza di volontà, ti dovrai mettere lì e rifare le fondamenta. sono cose che capitano. alla fine, io non ho mai visto un edificio resistere a tutto, nemmeno il più resistente. in conclusione, io di pali portanti ne ho tre. e sorreggono tutto perfettamente. loro sorreggono la mia, io la loro, è un patto perfettamente equo tra persone che continuano a non saperne niente di architettura. grazie infinitamente, pali portanti, perché siete i miei Amici, e sapete stare in silenzio.
in ogni ringraziamento ci devo mettere anche la famiglia per una questione di rispetto, ma sempre per il solito fatto che sono troppo estrema, io ho una famiglia che comprende milioni di persone. no, non sto facendo la troppo estrema, non è che devo per forza sempre essere qualcosa di troppo. la mia famiglia è grande, e dentro ci sono persone che ho visto una volta, altre che mi hanno cresciuta o vista crescere da lontano, oppure mi hanno messo a posto un pezzettino ogni tanto, mi hanno detto “ti capisco”. la comprensione e il sentirsi a casa è la forma più grande e bella che la famiglia può assumere. se avete capito, bene. se non avete capito, bene. con persone provenienti da ogni parte del mondo condivido pensieri, idee, passioni, e può darsi che ci incontriamo solo una volta all’anno, o due, o tutti i giorni, o mai, ma è famiglia, perché tu sei al sicuro con me, perché tu sei a casa, perché io ti capisco. grazie, a voi che ci siete da vicino, e anche a voi da lontano.
credo sia arrivato il momento finale, e quest’anno faccio un colpo di scena, perché mi sono un po’ rotta le palle di questa lettera, che mi annoio io stessa a scrivere. decido di dire un grazie, il più grande grazie di tutti i grazie che ho detto nel momento dei “grazie” (questo era decisamente troppo forzato) a tutti gli esseri umani. e qua, proprio qua, io chiamo in causa un verso di una canzone di cui, imitando in questo modo un po’ Manzoni, di cui non citerò l’autore, per questioni che neanche io so, non serve che mi metto a fare l’intellettuale proprio ora. bene, il verso è: credo negli esseri umani che hanno il coraggio di esseri umani. perciò, davvero, grazie agli esseri umani che sanno essere umani. togliete le barriere. togliete i pregiudizi. togliete l’odio. togliete tutto quanto, ma non il rispetto. che cosa ci state a fare in sto mondo se vi rinchiudete e rinchiudete le altre persone? libertà, la libertà vi fa più umani. siate liberi e lasciate liberi. questo ultimo pezzetto sembra decisamente un discorso da hippie che promuove la pace e l’amore, ma io dentro forse un po’ lo sono, sono un po’ sognatrice, un po’ ancora bambina, un po’ io, o forse mi sto dilungando un po’ tanto perché è un dannatissimo discorso per augurare buon anno e non romanzo formativo.
perciò, per essere per un’ultima volta banali, buon anno.
grazie.
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ciao a tutti, come state? spero bene
allora, io sto vivendo un periodo un po del cazzo devo ammettere.
quel ragazzo con cui dovevo vedermi per fare solo una botta e via, alla fine, ci siamo rivisti più di una volta, e OVVIAMENTE, mi sono innamorata di lui.
ma ovviamente, non prova un emerito cazzo per me.
sono solo un buco da riempire (scusate la finezza, ma è proprio cosi) per lui.
non sono nient'altro.
ho provato anche a sentirmi con un altro ragazzo, che destino sempre meraviglioso, si è rivelato suo amico, e anche questo simpaticone, dopo avermi scopata un paio di volte, mi ha fatto ghosting, o come si dice.
rimane solo quello stronzo, che mi chiama solo quando ha voglia, e io da brava scema, rispondo sempre di si, pur di vederlo, perché sono fin troppo attirata da lui.
ma perché mi piacciono sempre gli stronzi?
perché mi metto sempre in queste situazioni del cazzo?
possibile non trovo un ragazzo decente?
non so, me lo merito davvero?
io dico, possibile non posso provare e RICEVERE un amore come si deve?
possibile che nessuno mi capisca affondo, o cerchi di conoscermi, ed apprezzarmi? e non solo per scopare.
che merda, davvero.
e indovinate, penso sempre a lui, che coglioni.
nemmeno una scopamicizia senza star male riesco a fare.
sono un caso perso.
che dire, vorrei rivederlo, ma so che tanto lui non prova un cazzo per me, quindi cosa sto facendo esattamente?
non sono nemmeno il suo prototipo di ragazza, e lui è un traditore seriale, immaginate lui fare una relazione seria HAHAHAHAH, non ce lo vedo.
ANCHE SE, io da sognatrice accanita, mi dico "ma si dai, potrebbe cambiare" MA QUANDO MAI, QUANDO?
dubito potrebbe succedere, solo un miracolo.
io sogno ancora che lui possa scrivermi "provo un qualcosa per te, proviamoci"
mi affliggo da sola la mia sofferenza ahaha.
devo semplicemente smettere, perdere la speranza e farmene una fortuna ragione.
basta, tanto loro pensano di ferire la me del 2021, ma no, qui stanno ferendo la me del 2017.
quando ero più piccola, più romantica, la me ipersensibile, ingenua, credulona, insicura.
non la me di adesso, sono una persona completamente diversa.
qui stanno ferendo la piccola me.
e fa così male alla me piccola.
vorrei solo per una volta, vivere anche io quell'amore incredibile, che si vedono nei film, sembra una cazzata, però sarebbe così bello, un cazzo di lieto fine, dopo la tempesta.
bene, ora smetto di farneticare.
buonanotte ragazzi, ultima sigaretta della serata ahaha.
see u soon
xx
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holmes-nii-chan · 4 years
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1047~1050話について  |  Sui Capitoli 1047-1050
Ciao! Finalmente, dopo... 13 capitoli... ritorno con un post di riflessione su quest’ultimo caso, che chiamerò “Caso dell’avvelenamento ad una festa di compleanno di una modella”, tanto per non dargli nomi lunghi, eh.
Il post nasce come riflessione sulla linguistica del capitolo, quindi perdonate per il poco spazio dato ai miei pensieri. Dopotutto, io più che dire la mia devo lavorare perché voi diciate la vostra - o almeno, questo è ciò che penserà Rie Zushi.
Parlata di Mary (& di Vermouth)
Mary è una straniera, all’interno del manga di DC, essendo inglese - così come Vermouth, che è americana. Pertanto, forse perché gli inglesi sono un po’ complessi e arzigogolati, o forse proprio per rendere questo suo essere esterna al mondo nativo nipponico, la sua parlata (o meglio, la loro parlata, anche se per Vermouth si nota di meno) è piuttosto strana e obsoleta. Ma non preoccuparti, Mary-chan, non sei la sola.
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Dal capitolo 1049. In questa subordinata finale, con verbo negativo (”per evitare che si sospettasse che si potesse trattare di una trappola”, lett.), Mary usa la negativa letterale con ~ぬ -nu invece che con un semplice ~ない -nai. Il tutto è reso ancora più strano dal fatto che il verbo è (giustamente) al passivo. Mah.
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Sempre dal Capitolo 1049. In questa ipotetica, Mary usa ancora una forma letteraria per coniugare al condizionale la desinenza negativa: nella grammatica Giapponese autoctona (che non si studia in Italia, in generale), anche le desinenze verbali si coniugano a varie forme (f. imperfetta, f. connettiva, f. conclusiva, f. attributiva, f. ipotetica e f. imperativa). La desinenza negativa letteraria, ぬ -nu, alla f. ipotetica è proprio ねば -neba - quindi il verbo diventa un “se non torno/tornassi”.
Inoltre, per dire di “aver lasciato detto” (a sua figlia che se non tornerà entro il tempo prestabilito sarebbe dovuta scappare da Londra, eccetera), usa il verbo 言う iu alla forma ~てある -te aru. Non è desueto, ma è particolarmente caratterizzante: per definizione, ~てある -te aru indica uno stato risultante da una particolare azione: “se quello Tsutomu è falso, allora vattene dal Giappone”.
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Anche questo è un costrutto desueto per due ragioni:
知る由もない shiru yoshi mo nai è un’espressione particolarmente obsoleta per dire che “non c’è modo che (tu) sappia”. Si trova praticamente solo in idiomi e/o proverbi.
Mary usa なかろう -nakarou come forma presuntiva / volitiva di ない -nai, che è caduta in disuso. Oggi si direbbe probabilmente ないだろう -nai darou.
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(scusate la censura; non vorrei incappare per sbaglio nella politica restrittiva di Tumblr.)
Qui non ho evidenziato nulla, perché effettivamente tutta la frase di Vermouth è piuttosto strana. Soprattutto quel まで made alla fine: di per sé, まで made indicherebbe un limite ad una portata, sia letterale che figurato; in questo caso, è lì solo come enfasi, come suppellettile, perché non significa nulla.
Ah, lo strano mondo del giapponese.
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(Breve stacco solo per notare che forse questo foreshadowing di Mary è la vera parte interessante del Capitolo 1050)
Tumblr media
*squints*
OK, questo sì che è strano. Il significato è “dobbiamo mettere le mani (su quel siero)”. Seguitemi in questo ragionamento (scusate se non metto la trascrizione della pronuncia accanto ai kana, verrebbe una lista troppo estesa, perché il costrutto è lunghetto):
手に入れねばなるまい (lett. se non ci mettiamo le mani, non andrà bene)
~ねば come notato prima è il condizionale di ~ぬ, negativa letteraria condizionale ⇒ “se non...” ⇒ “se non ci mettiamo le mani” ⇒ 手に入らなければ (giapponese standard)
+ なるまい, negativo obsoleto di なる - ma più marcato - (che, per carità, è grammatica del JLPT N2, ma diciamocelo chiaro: chi lo usa? Nessuno. Whoops.), che in giapponese standard è ならない
⇒ in giapponese moderno: 手に入らなければならない ⇒ “se non ci mettiamo le mani, non andrà bene” ⇒ “dobbiamo metterci le mani”
Nulla di che, ma è divertente vedere come Aoyama cerchi di rendere una parlata innaturale di una straniera... Fallendo miseramente. Una straniera al massimo utilizza impropriamente la grammatica, non è che la arcaicizza. *squints twice*
Parlata di Sera
Lo sappiamo: Sera parla di sé al maschile, infatti è una bokukko - una maschiaccia (letteralmente: “una ragazza che usa per sé il pronome maschile” - ed effettivamente è proprio quello che fa), ma la sua lingua in generale non ha nulla di particolare.
Fatta forse eccezione per un solo punto nel File 1050:
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Questa qui è una forma un po’ desueta di un negativo particolarmente enfatico.
Cominciamo col dire che il verbo è バレる bareru, che indica lo “scoprirsi”, l’”essere svelato” di un segreto o di un comportamento scorretto.
Prendiamo la forma connettiva del verbo (per intenderci, quella a cui attacchiamo verbi ausiliari come ます masu - che indica cortesia - e simili) ⇒ バレ bare. Per la cronaca, バレ da solo significa qualcosa: è l’abbreviazione di ネタバレ netabare, che vuol dire spoiler - ネタ neta è una parola complessa che indica una “parte/punto significativa/o” + バレ bare da バレる bareru.
Digressione a parte, a バレ- aggiungiamo il costrutto やしない ya-shinai (che probabilmente deriva da ~はしない -wa shinai, che pone il verbo in evidenza e poi lo nega col verbo “fare”, a grandissime linee) ⇒ バレやしない bare-ya-shinai.
Non è altro che una negativa. Quindi, parafrasando, il significato è praticamente “non poteva venire scoperto (assolutamente)”; avremmo potuto dire 絶対バレない zettai barenai.
Non è naturalmente a livello di sua madre, intendiamoci: questa roba qua si studia per il JLPT N1, e l’ho ancora sentita in FairyTail, mi pare, quindi non è nulla di eclatante. Ma confesso che in un certo senso ho strabuzzato gli occhi vedendomi una situazione del tipo: “AH, ma allora non si studia e basta, la usano pure! ‘nnaggia!”.
È tutt-- Ah, no! Le opinioni sul caso!
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Io non sono un tipo che teorizza: quello lo lascio fare a Giò, che è molto più bravo, ma spendo lo stesso qualche riga per dirvi cosa ne penso del caso sia per quanto riguarda la trama che per quanto riguarda la lingua:
In sintesi, non è stato nulla di che da tradurre: abbiamo cercato di essere i più letterali possibili per evitare malintesi quando formulate le vostre teorie. Spero apprezziate le sette camicie moltiplicate per due che abbiamo sudato nel farlo! ^o^
Per quanto riguarda il manga in sé, l’unico capitolo decente è stato il 1049 (uno su quattro! Yay!), perché finalmente sappiamo chi ha somministrato il siero a Mary. Fun fact, sei delle sette camicie moltiplicate per due le abbiamo sudate nell’escogitare un modo, nel File 1047, per riferirci alla persona che ha somministrato il siero a Mary - senza usare qualcosa di gender-specific, ma neanche “quella persona” che si confonde col Capo. Indovinate che piacere scoprire che... si sarebbe saputo nel capitolo dopo. AH AH AH. Ciao.
Particolarmente interessante è la vignetta indicata sopra coi tre puntini di sospensione di Mary: che ne sapesse già di più sul veleno? E meno male che almeno abbiamo avuto una conferma ufficiale del legame tra Elena Miyano e Mary.
Il delitto invece non mi è piaciuto per nulla: ritengo che sia stato scialbo e poco articolato. Regalaceli ‘sti colpi di scena, ogni tanto, Aoyama-sensei!
Il Capitolo 1051 uscirà l’8 aprile (perché la serie deve essere obbligatoriamente in corso di pubblicazione nel periodo di proiezione del Film), e io credo che avrà come personaggi centrali ancora Sera, Mary e Akai - anche come promozione della nuova versione cinematografica, “Il Proiettile Scarlatto”.
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Episodio 37 - La sagra del disagio
Salve a tutti, dopo un periodo di meritate vacanze, finalmente è uscito il nuovo episodio, e nuovi risvolti interessanti si sono sviluppati! Penso proprio che questo episodio segni ufficialmente la fine dell’arc dedicato ai gemelli, e segni l’inizio di quello dedicato all’ultimo boy rimasto, Kentin!
Nonostante il finale sia pieno di pathos, – come sempre – devo dire che è stato un episodio piuttosto carino, e… interessante dal punto di vista di alcune teorie che continuo ad avanzare disperatamente ad ogni recensione XD
Ma bando alle ciance, partiamo subito!
Durante l’episodio precedente, eravamo rimasti con il fiato sospeso e in preda ad una bufera di teorie riguardo alla relazione tra Kentin e il misterioso uomo legato ai gemelli. A quanto pare si tratta di un ragazzo che frequentava la scuola militare con Kentin.. A parte i suoi capelli, a mio parere, osceni (con tanto di cicatrice alla Harry Potter HAHAHA), non è poi così male dai. Tra l’altro, mi sa che ha breccia anche sulla nostra Dolcetta, e vedremo dopo perché ewé
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Intanto Evan, questo tipo a cui non riesco a dare un’età (a me sembra come minimo un 26enne), ci spiega che relazione ha con i gemelli, e plot twist (ma mica tanto)!
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No, scusa Kentin, ma questa faccia sconvolta perché? HAHAHA
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E’ il loro fratello maggiore!
Ad ogni modo, Alexy sembra piuttosto contento della situazione, ma lo stesso non sembra potersi dire di Armin, vista la sua diffidenza. E dopo un abbraccio di famiglia, a quanto pare rivolto anche a noi nonsisaperché, lasciamo i ragazzi a parlare, mentre noi andiamo a casa per incontrare Lety! Che gioia!
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Ci rechiamo, dunque, a casa, e dopo aver avvisato nostra madre dell’arrivo di Lety, decidiamo di mandare un messaggio a Lys.
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POI NON DITEMI CHE SONO IO CHE PENSO SEMPRE MALE AIUTO HAHAHAHA
Già dal tono di questo messaggio, vi assicuro, si capisce che piega prenderà a breve l’episodio. Ovviamente io ho scelto la C, e la sua risposta è veramente senza prezzo.
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STO MALE ODDIO HAHAHAHA
Ma torniamo a Lety! Sono almeno 4 episodi che è strana e vorrebbe parlarci, è giunto il momento di capire qual è il suo problema! A quanto pare i suoi genitori hanno divorziato, e sua madre ha deciso di darsi alla pazza gioia coi ragazzi. Insomma, tale madre, tale figlia lol
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Noi le suggeriamo di parlare con la madre, e alla fine cambiamo argomento.. Di cosa potremo mai parlare con Lety?
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QUELLA FACCIA DA YANDERE… Hahahahaha
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Ma in che senso è già venut… LA DEVO SMETTERE.
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Comunque. La serata si conclude, Lety rimane a scrocco per il weekend, e noi torniamo presto a scuola, dove ci aspetta una bella sorpresa *wink wink*
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SCUSATEE, CHE COSA AVEVO DETTO DA 3 EPISODI?? X’D
Lo sapevo!! Potevano mai evitare di sfruttare una situazione del genere per metterci dentro perbenismi e scene tutte piccanti da farci soffocare con l’aria?
Dopo aver discusso con le ragazze dell’interessantissima lezione della Delanay, ci dirigiamo in aula.
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Sì, però poi non ditemi che non faremo l’episodio hard! HAHAHAHAHA
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Eee benvenuti alla Sagra del disagio.
Dunque, arrivati in aula, ci sediamo con Rosa e Alexy, e ne vedremo delle belle. Vi prego, sedetevi comode, prendete popcorn e patatine, e godetevi lo show.
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Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei fatto uno screen di Melody che dice “herpes genitale”, non c’avrei mai creduto x’’D
La povera Delanay continua la sua lezione, ma sembra che tutti abbiano qualcosa da ridire.
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VAI LYS SEI TUTTI NOI! X’’D
Io sono veramente senza parole, mi ricorda le terribili video lezioni che facevo alle medie, che disagio. E per migliorare il tutto, Ambra deve sempre rompere le noci di cocco con le sue battutine.
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Ora, io non vorrei essere indiscreta, ma Ambra.. Tu stessa fai parte di un videogioco. Sei una contraddizione vivente. Ma lasciamo perdere queste cose che non ci interessano, a quanto pare la Delanay vuole farci una dimostrazione live! FERMI TUTTI, VI PREGO, QUESTA E’ LA PARTE PIU’ BELLA DI TUTTO IL MALEDETTO GIOCO, GIURO! Io vi avverto, questa scena è l’apoteosi del disagio. Nessuno vorrebbe vedere la propria insegnante di scienze infilare un preservativo su una banana (che lasciamo perdere anche la banana, perché proprio il budget della scuola è zero dai). Dopo una scena del genere, rimane solo il trauma.
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Adesso Lys, SPOGLIATI. HAHAHAH
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E siccome non era bastata un volta sola, è ovvio che qualcuno debba sacrificarsi per ripetere il simpatico esperimento “bananoso”. Dopo momenti di imbarazzante silenzio, Rosa si sacrifica per la patria.
Io la voglio sposare subito hahahahah
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La ragazza è pratica, a quanto pare, eh ewè
Insomma. Questa lezione imbarazzante e assurda, per la quale vorrei ringraziare infinitamente la nostra ChiNoMiko, finisce, e tutti escono dalla classe. Ma se pensate che sia finita qui, vi sbagliate. Perché io ve l’ho sempre detto che ChiNo è perversa quanto noi, e poteva mai farsi sfuggire l’occasione per mettere in mezzo altra roba muy caliente per l’episodio? PLS.
Tralasciando Ambra che mi ha illuminato un mondo, visto che a quanto pare io non sto con Lys, ma con Castiel, secondo lei…
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… Una volta arrivate in classe per la lezione di Faraize, veniamo colte da una miriade di dubbi amletici, tra cui:
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Perdiana, chi non vorrebbe stuprare violentemente Lys o uno dei boys del nostro harem immaginario?
Dopo questa frase, io ne sono certa, l’episodio hard non è più un sogno, per me sarà realtà X’D
Ad ogni modo, no worries, Lys ci assicura che non c’è fretta.. Anche perché io sono sicura che lui organizzerebbe una serata super romantica per quell’occasione, con tanto di petali di rose e roba varia, perché sì, lui è il poeta torturato. E questo sarebbe forse l’unico caso al mondo in cui la ragazza vorrebbe buttarsi sul suo uomo senza che questo ne sia d’accordo.
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Ma lasciando stare l’argomento hard (ma io tanto vi avviso, lo riprenderemo a brevissimo), Alexy ci dice che passerà il sabato sera con il suo oni-chan Evan in discoteca. Tenetelo a mente, perché l’argomento discoteca non si esaurisce qui.
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Usciamo da scuola. Stiamo ancora pensando a fare fichi-fichi con Lysandro, e cara Dolcetta non ti biasimo affatto, però datti una pausa che stai messa peggio della protagonista di 50 sfumature di grigio tra un po’.
Dopo esserci domandate se Lys abbia esperienze nel campo di “treni e delle gallerie”, Evan ci appare come una visione, e scusate tanto, ma io ero già pronta a flirtare a prescindere perché sono una persona orribile dalle larghe vedute XD
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Ovviamente non possiamo parlare con un essere umano di sesso maschile senza che il radar di Lysandro non si attivi, e che quindi corra subito a limonare con noi per far capire con molta nonchalance che è il nostro fidanzato. Quant’è scemo, lo adoro x’3
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Eh, ma l’apparenza inganna, e lo capiremo tra poco. Intanto, sulla strada di casa, incontriamo Rosa in preda ad una evidente crisi ormonale, e pronta a strappare i vestiti a Leigh, e a fare allusioni su noi che non avremmo mai avuto il coraggio di mettere un preservativo su una banana… Anzi SU LYSANDRO. Vorrei ricordare che questo gioco è frequentato da dodicenni, ma ‘nsomma, prima o poi avrebbero dovuto scoprire come vanno le cose nella vita x’D
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Dobbiamo andare a fare shopping?? Sento che non avrò soldi per questo episodio dopo l’evento estivo hahahah
Tornate a casa, ad ogni modo, dopo aver raccontato ai nostri genitori del corso di educazione sessuale (potevamo anche evitare questi momenti di disagio..ah no, noi ci sguazziamo dentro volentieri), andiamo a letto. E niente.. Ci mancavano pure i sogni erotici.. E non sul nostro ragazzo. Evan e i suoi muscoli hanno fatto centro. ‘Namo bene.
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Il giorno dopo ci aspetta un’intensa giornata di shopping e visite a negozi di musica. Chinomiko dammi la forza di ritornare al maledetto centro commerciale. Dopo aver incontrato Iris, fatto un regalino a Rosa e comprato da mangiare, facciamo un incontro poco desiderato.
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Senta, signor Faccia da Pirla, la prego di prendere il suo braccio, tirarlo dietro la schiena, e infilarselo SU PER…
No ragazzi, toccatemi tutti, ma non Rosalya, non mi interessa, è l’amore della mia vita. Kentin cerca di difendere il suo senpai, e alla fine si incavola con noi e se ne va. Vabbè, questi nun ce stanno proprio.. Ma è la reazione di Kentin che preoccupa, ma di questo ne parleremo dopo.
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All’uscita del centro commerciale, incontriamo Ambra, evidentemente pronta a lavorare durante la notte, visto il suo look piuttosto promiscuo e decisamente poco appariscente. L’ho detto la prima volta, e lo ripeto, con il nuovo restyle Ambra sembra proprio una donna di strada, scusatemi, è proprio la posa combinata all’espressione che sembra urlarlo x’D
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Dopodiché raggiungiamo Lysandruccio ad un negozio di dischi e, dopo esserci seduti su un “divano vintage” – modo elegante per dire “divano impolverato e probabilmente pieno di acari e cimici mesopotamiche” – Lys…ci “palpa” sotto la maglietta? No scusate, mi ha fatto troppo ridere, non ci posso fare niente x’D
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E direi che a quanto pare a Lysandro piace il gruppo imitazione dei Radiohead.. mi sa? Decisamente il suo stile, secondo me.
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Ritornati a scuola, incontriamo i gemelli che ci raccontano della loro terribile esperienza alla discoteca (che per qualche motivo ero sicura sarebbe stata un gay bar…nulla contro nessuno/niente, ma Evan mi ha dato proprio l’impressione di essere interessato all’altra sponda a prima vista lol). A quanto pare Evan e Kentin pensano di fare parte del Fight Club e fingono di essere duri provocando e prendendo a manate la gente. Ognuno ha il proprio hobby.
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Ed è tempo di andare alla ricerca di Kentin per parlargli. Ah, non mi mancava affatto farlo :’)
Nel mezzo del cammin di nostra vita, incontriamo Castiel che è sempre pronto a dimostrarci quanto sia interessato a metterci le sue zampacce addosso.. Provaci ancora, guardate che per me non è finita qui, qualcosa DEVE succedere tra Lys e il suo best friend, non accetto che non ci siano scenate di gelosia. In fondo al mio cuore si nasconde una Maria De Filippi affamata di urla in stile Uomini e Donne.
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Nonostante il nostro impegno nella ricerca del moretto sia pari ad una bella 30 di pa, sembra che non sia a scuola. E vabbé, consoliamoci spettegolando con Lys, che vuoi che sia.
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Quando finalmente riusciamo a beccare Kentin, ve lo giuro, non ce l’ho fatta a sopravvivere alle nuove espressioni. Kentin non accigliarti, ti prego per la salvezza delle mie cornee. Quanto è brutto con quelle facce da stronzo! D:
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Dopo questa scenetta, non ho capito bene, ma il tutto si sposta a una settimana dopo credo? E iniziamo ad avere dei flashback su come Kentin si è comportato con noi in quel periodio… I am confusion.
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Dopo aver assistito alle cretinate di Kentin, la Dolcetta, i gemelli e Lys, meglio conosciuti come la “gang del sabato sera”, si riuniscono e decidono di andare alla Discoteca frequentata da Evan per evitare che i due inizino a fare la bua a qualcuno. Non so voi, ma mi sembra di essere diventata una specie di babysitter a furia di seguire e impicciarsi dei fatti degli altri hahahaha
Dopo aver chiesto il permesso di uscire alla madre, ed essere andata in giro a fare ulteriore shopping con Alexy per un totale di 290 $ non indifferenti per le mie poverissime tasche, siamo pronti ad andare alla “Magica Discoteca dei Messaggi Subliminali”, e vi spiegherò tra poco perché.
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Intanto, però, bisogna fare i conti con il buttafuori che non è proprio convintissimo della nostra maggiore età..
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Dopo i commenti inquietanti sul nostro aspetto da parte del buttafuori probabilmente 40enne, riusciamo ad imbucarci… Ma qualcosa mi è familiare, VERO CHINOMIKO?
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Vedete queste figure nere? Agli occhi di chi non segue le pagine di ChiNoMiko potrebbero sembrare dei semplici personaggi messi lì a caso, ma invece la nostra cara ragazza ha cercato di fare propaganda al suo nuovo gioco “Moonlight Lovers” x’D
Ma sei proprio shameless, prima con Eldarya, ora con questo! Devo dire che questi cameo sono un sacco simpatici, e mi hanno ricordato che non vedo l’ora di vedere l’aspetto di questi bei manzi *Q*
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Ma tornando a noi, troviamo immediatamente il duo fantastico mentre attacca briga con dei tipi random, e decidiamo di intervenire tempestivamente.
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Oddio Kentin, che faccia ha fatto? D:
Noi ci incavoliamo un tantinello con Evan, e gliene diciamo quattro, per poi andare a cercare Kentin, anche se sarà inutile parlargli.
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Ok, Kentin non ha tutti i torti, ci fosse una volta in cui ci facciamo gli affari nostri, però xD
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CHINO SEI SERIA? Mi fai davvero droppare di 30 punti il lov’ometro dopo che c’ho messo 20 episodi a farlo salire??! E l’episodio finisce così.
Niente ragazze, il drop vertiginoso dei lov’ometri è il sintomo dell’imminente arc del pg interessato, quindi aspettiamoci di conoscere qualcosa in più su Kentin dall’episodio 38-39.
Che dire? Eravamo partiti bene e siamo giunti al peggio in un attimo! Non ci resta che immaginare cosa potrebbe aspettarci nei prossimi episodi, ecco alcune riflessioni che ho fatto in merito.
1)      Il continuo menzionare del caldo da parte dei ragazzi sembra suggerire che sia estate, e rafforza la teoria secondo cui presto potrebbe esserci davvero un episodio ambientato in spiaggia, di nuovo!
2)      Dopo aver azzeccato la lezione sull’educazione sessuale, e vista la svolta più “spinta” che sta prendendo il gioco, con tanto di sogni erotici e pensieri che riguardano “Sono pronta a fare l’amore con il mio boyyy?”, per me l’episodio hot ci sarà DECISAMENTE, magari senza essere troppo dettagliato, ma sono certa che la probabilità sia molto alta!
3)      Kentin si comporta in modo piuttosto strano, e gli atteggiamenti di Evan sono piuttosto strani. Il gioco sta diventando piuttosto anche un po’ drammatico, e tratta tematiche sempre più delicate.. Cosa possiamo aspettarci nel prossimo arc? Evan sembra pentirsi delle sue azioni quando lo sgridiamo, che in fondo non sia una cattiva persona, ma soltanto qualcuno che ha la tendenza di fare semplicemente il cretino? Personalmente in questo momento non saprei cosa pensare né quali previsioni fare sul nuovo episodio, fatto sta che Evan rimarrà un personaggio chiave, ne sono sicura.
Voi avete qualche idea su dei possibili risvolti sulla storia di Kentin? Avete iniziato a pensare a come potrebbe essere un eventuale episodio sulla prima volta della Dolcetta? Ma soprattutto, siete sopravvissute alle spiegazioni della Delanay sui preservativi e le banane? Hahahahaha
Fatemi sapere via pm cosa ne pensate e se avete delle possibili teorie! Ci vediamo alla prossima recensione!
– Dorothy
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to-the-world-kpop · 7 years
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Taeyong Harry Potter AU!
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Questa è la prima volta che scrivo una cosa del genere, scusate se ci sono errori, spero vi piaccia!!! Se devo migliorare fatemelo sapere
Taeyong era la star del Quidditch a Hogwarts, Capitano dei Serpeverde, alto, in forma, attraente e amato da tutti; tutte le ragazze stravedevano per lui e questo comprendeva anche te.
“(y/n) smettila di sbavare dietro Taeyong!” Ti dice Momo, mentre siete sedute al tavolo dei Grifondoro in sala grande “Sta zitta Momo!”. Le urli sottovoce cercando di non attirare l’attenzione. Finita la colazione; mentre Momo si dirige a erbologia, tu ti dirigi verso l’aula di pozioni, ma ad un certo punto  qualcuno ti blocca la strada e vieni tirata da dietro, facendoti andare a sbattere contro il muro: erano Taeyong e i suoi amici Yuta, Donghyuck e Ten “Co-cosa volete?”. Chiedi, cercando di suonare forte, ma senza successo “Semplice lurida babbana, che tu lasci questa scuola….. Come ha fatto un essere così brutto e insulso come te ad entrare ad Hogwarts?” Dice Taeyong, con il suo solito tono freddo e distaccato; sapeva benissimo che non doveva rivolgersi cos a te, ma era l’unico modo che aveva per parlarti. “A-Andatevene via……” “Ehi, ragazzi perché non facciamo capire a questa stupida Grifondoro come si deve rivolgere a noi?” Chiede Yuta, mentre gli altri due annuiscono e poi insieme iniziano a picchiarla; intanto durante tutto questo, Taeyong è rimasto in disparte a guardare. Appena hanno finito se ne vanno, lasciandoti a terra dolorante.
Durante il tempo il tempo disponibile fra una lezione e l’altra, ti incontri con Johnny, uno dei tuoi più cari amici e gli racconti quello che ti è accaduto oggi; e man mano che racconti, Johnny inizia ad arrabbiarsi sempre di più “Come hanno osato quei bastardi!! Questa è l’ultima volta che ti trattano così…Adesso glielo faccio vedere io” “Johnny per favore, non farlo”. Cerchi di fermarlo, ma ormai; tutto fumante era partito in quarta e appena trova Taeyong, lo prende per il colletto della camicia e lo sbatte contro il muro “Tu! Questa è l’ultima volta che ferisci e fai del male a (y/n)!” Taeyong lo guarda e poi si mette a ridere “Di chi stai parlando??.... Ah quella? Beh, è quello che  si merita”. Appena raggiungi Johnny, e vedi in che situazione i sta cacciando, corri e lo allontani da Taeyong; facendo cadere quest’ultimo a terra “Ti fai persino difendere. Non sai fare niente, sei inutile…. Come fa la gente a starti vicino...Sporca mezzosangue”. Ormai stanca delle sue parole, gli urli contro; mentre qualche lacrima inizia a rigarti il viso “Adesso basta! Questa è l’ultima volta.. Ti odio Taeyong! Ti odio!!.... Come ho fatto ad innamorarmi di un bastardo come te?!?!” Poi corri via in lacrime, lasciando Johhny e Taeyong lì, mentre le tue parole rimbombano nella mente di Taeyong; facendolo sentire subito in colpa.
Tu continui a correre senza vedere dove vai e appena riapri gli occhi, ti accorgi di esserti persa e per di più ei finita all’interno della Foresta Proibita, ti siedi sotto un albero e continui a piangere; ignara dell’imminente pericolo. Intanto mentre tu ti dirigevi verso la foresta, Momo; che stava tornando dagli allenamenti di Quidditch, ti nota e avendo troppa paura per entrare nella foresta da sola, va a cercare Johnny per aiutarla. Appena lo trova, gli corre incontro urlando “Johnny!! (y/n) è entrata nella foresta proibita e conoscendola si sarà già persa!!”. Prima che Johnny potesse reagire o rispondere, Taeyong era già partito alla ricerca di (y/n) per farsi perdonare di tutto. Appena entra nella Foresta Proibita, inizia a cercare dappertutto “ (y/n) Dove sei?!?!?!”. Ad un certo punto sente un urlo e inizia a dirigersi verso la fonte del rumore. Appena arriva, ti trova attaccata ad un albero e davanti a te un Dissennatore, che si stava pericolosamente avvicinando. Velocemente estrae la bacchetta e si pone fra te e il dissennatore “Expecto Patronum!!!”  Con qualche fatica riesce a  mandare via il Dissennatore e poi si volta verso di te, rendendoti fra le sue braccia e portandoti via. Appena uscita dalla foresta, ti appoggia a terra poi ti stringe forte a sé, mettendo la sua testa nell’incavo del tuo collo “Mi dispiace (y/n), non volevo……. e tutta colpa mia se stavi per morire….”  Appena ti riprendi dallo shock, inizi a piangere anche tu e a stringerti a lui “Perché lo hai fatto? Potevi lasciarmi lì, dopotutto era quello che volevi….” Si allontana un po’ bruscante da te e poi ti asciuga le lacrime “No, non era quello che volevo……. Mi piaci (y/n) e anche tanto, non sapevo cosa fare e l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata quella di prenderti in giro……” “ Lo sai quanto ho sofferto per colpa tua Taeyong?!?!” “Lo so e mi dispiace davvero, non volevo…… Potrai mai perdonarmi??” Ci pensi un po’ su perché; è vero ti ha fatto del male sia fisicamente e psicologicamente, però hai anche sentito le ragioni dietro “ Non lo so……. La prossima volta ad Hogsmeade paghi tutto?” Sorridendo ti dice “Andata”. Poi successivamente ritornate entrambi al castello, non più odiandovi. Dopo quel giorno, Yuta e gli altri si sono pentiti e scusati, ti sei fatta dei nuovi amici e la tua relazione con Taeyong non potrebbe andare meglio.
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This is the first time I write something like this, sorry if there are some mistakes, my english isn’t the best considering that it isn’t my first language, I hope you like it!! If I have to get better, please tell me
Taeyong was the Quidditch star at Hogwarts, Slytherin’s Captain, Tall, fit, handsome and loved by everyone; all the girls doted for him and this included you too.
“ (y/n) stop drooling over Taeyong!” Tells you Momo, while you are sitting in the Gryffindor table in the Great Hall “Shut up Momo!” You scream-whisper at her trying not to attract attention. After breakfast; while Momo head sto herbology, you head to the potion classroom, but suddenly someone blocks you the road and pulled you by behind , making you bump against the wall: they were Taeyong and his friends Yuta, Donghyuck e Ten “Wh-what do you want? “  You ask, trying to sound brave, but without success “Something simple filthy muggle, to leave this school….. How did a being ugly and silly like you be accepted at Hogwarts?” Says Tayeong, with his usual cold and detached tone ; he knew that He musn’t talk to you like that, but it was the only way He ha to talk to you. “G-Go away ……” “Ehi, guys why don’t we help this stupid Gryffindor to understand how she have to address us?” Asks Yuta, while the other two nod their heads and then all together begin to beat her ; meanwhile during all this, Taeyong remained in the sideline watching. As soon as they finished, they go away ,leaving you on the ground aching.
During the avaible time between two classes, you meet up with Johnny, one of your best friend and you tell him what happened to you today; and as you  tell him, Johnny begins to get more and more angry “How they have dared those bastards!! This is the last time that they treat you like this …Now I’ll show them” “Johnny please, don’t do it” You try to stop him ,but now; too angry , He left quickly and when he finds Taeyong, he grabs him by the collar of his shirt  and slams him against the wall “You! This is the last time that you hurt  (y/n)!” Taeyong looks at him and then he laughs “Who are you talking about??.... Ah that girl? Well, This is what she deserve” As soon as you reach Johnny, and see in what situation got himself, you run and remove him from Taeyong; causing him to fall to the ground “You even have someone to protect you.You can’t do anything , you are useless….How can people stay near you...Filthy Half-blood” By now, weary of his words,You scream at him; while some tears stream down your face “Now stop! This is the last time.... I hate you Taeyong! I hate you!!.... How did I fall in love with a bastard like you?!?!” The you rana way in teras , leaving Johhny e Taeyong there, while your words resound in  Taeyong’s mind; making him feel guilty all of a sudden.
You keep running without knowing where you head to and as soon as you reopen your eyes, You realize that you got lost e you are also in the Forbidden Forest, You sit down under a tree and you keep on crying; unaware of the upcoming danger . In the meantime while you were heading to the forest , Momo;who was coming back from Quidditch practice, sees you and having to much fera to go in the forest alone, She goes looking for Johnnyto help her. As soon as she find him, she run to him streaming “Johnny!! (y/n) entered teh Forbidden Forest and knowing her, she’s already lost!!” Before Johnny could react or respond, Taeyong had already left in search of (y/n) to be sorgive for all the things he said and did.
As soon as he enter the Forbidden Forest , he begin to search everywhere “(y/n) where are you?!?!?” Suddenly he hears a scream and he start sto head towards the source of the noise.Whe he gets there, He finds you near a tree and in front of you a dementor, that was dangerously close to you. Quickly he pull out the wand and he throw himself between you and the Dementor “Expecto Patronum!!!” With some effort he manage to send away the Dementor and then He turn sto you, taking you in his arms and bringing you away .As soon as you get out of the forest, he rests you on the ground, afterward he hold you strongly against him, putting his head in the crook of your neck “I’m sorry (y/n), I didin’t want to……. It’s only my fault if  you were  going to die….” As soon as you revive from the shock, You also begin to cry and to hug him tight “Why did you do it? You could leave me here, Afterall it was what you wanted….” he moves away sudeenly and he dry your tears “No, It wasn’t what I wanted……. I like you(y/n) and a lot too, I didn’t know what to do and the only thing it came to my mind was to make fun of you……” “You know how much I suffered beacuse of you Taeyong?!?!” “I know and I’m really sorry, I didn’t want to ……Could you ever forgive me??” You think about it beacuse; Its true that he hurt you physically and psychologically, but you also heard the reason behind his action “I dont know……. The next time at Hogsmeade will you pay it?” Smiling he says to you “Ok”  Then he take your face in his hands and he kiss you, making you feel all hi emotion through it; after that you return to the castle, more in love tha ever.  After that day , Yuta and the other; under the cold gaze and the threat of Taeyong, they came to you and  asked to be frogiven , you make new friends after you frogave them and your relationship with  con Taeyong couldn’t get any better.
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