Tumgik
#amadello fanfiction
amadello · 1 year
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Ma abbiamo dormito insieme?!
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likeastars · 4 months
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CIURI GELOSO CHE AMA SI È SEDUTO SULLE GAMBE DI UN ALTRO
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casual-asexual · 1 year
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sono qua per dirvi che su ao3 nel tag di sanremo ci sono 649 ff ermal meta/fabrizio moro, 144 achille lauro/boss doms, E SOLO 20 FANFICTION AMADELLO??? raga qui bisogna rimettere in pari i piatti della bilancia pensavo che fossimo tutti d'accordo su chi fosse l'otp di Sanremo
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i-love-things-a-lot · 3 years
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Masterpost- fanfiction pre-Sanremo
Salve!
In onore della rivelata canonicità della Amadello pubblicherò dei lavori inediti direttamente sul mio profilo di Ao3, da oggi al giorno in cui inizia Sanremo!
Metterò i link giorno per giorno attaccandoli a questo masterpost, per cui se temete di aver perso qualche storia non abbiate paura, basta controllare l'ultimo mio reblog di questo testo e troverete tutto in men che non si dica!
PRIMO GIORNO AA (Avanti Amadello):
Due amici vanno a lavorare nella magica Ibiza degli anni Novanta e non fanno nemmeno un piccolo salto nella discoteca più famosa della zona, il Ku?Ama come al solito sa come mettersi in ridicolo, ma per fortuna Fiore lo salva...e ha una sorpresa per lui.Ovvero: il motivo numero uno per cui Fiorello conosce le sue misure. https://archiveofourown.org/works/29632740
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giulia-liddell · 3 years
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Tra le sedie vuote
Parole: 1426 No beta, we die like men (rega non ho manco controllato eventuali errori) Fandom: Sanremo RPF Ship: Amadello  Avvertimenti: Nessuno?, Fluff, Anxiety maybe, nah it’s fine guys Note: AH AH AH AH AH STO BENE. SONO QUI. CIAO A TUTTI. I’M BACK ON MY BULLSHIT! Ringrazio @che-cazzo-ridi per aver ispirato parzialmente questa idiozia...
Il suo sguardo si perde per un momento in un punto indefinito del pavimento, distratto forse dal riflesso delle luci o da un piccolo graffio. C’è una strana energia che gli passa attraverso il petto e lo spaventa. Una piccola esultanza ed un applauso contenuto dell’orchestra lo fanno tornare alla realtà. Le ultime prove generali sono finite. Amedeo passa nervosamente le mani sui braccioli della poltrona vuota che ha occupato per riposarsi un po’ le gambe. La sensazione sotto i suoi polpastrelli lo aiuta a concentrarsi di nuovo e ricordarsi dove si trova. Abbozza un sorriso ed applaude l’orchestra, complimentando tutti per il loro duro lavoro. Gli artisti, già molto stanchi, si ritirano per riposare quelle poche ore prima dell’inizio della grande serata. Ma Amedeo non riesce a muoversi. Resta fermo sulla poltrona ed osserva palco vuoto, la scenografia spenta, la platea silenziosa, mentre quell’energia nel suo petto diventa più forte. Sente per un momento il bisogno di piangere, ma rimane completamente composto.
Rosario bussa al camerino accanto al suo, senza ottenere alcuna risposta. Teme che Amedeo sia così stanco da essersi addormentato sulla specchiera. Bussa ancora e prova ad attendere un altro po’, ma esaurisce la pazienza in fretta e decide di aprire direttamente la porta. Il camerino è vuoto. E così in ordine da sembrare che non sia nemmeno stato utilizzato. Magari Ama è andato a controllare per l’ultima volta che tutto sia a posto dietro le quinte? Rosario si mette alla ricerca del suo co-conduttore, fermando tutte i tecnici che incontra per sapere se hanno visto Amadeus. Quasi tutti scuotono la testa, gli altri gli forniscono indicazioni vaghe su dove l’anno visto diverse ore fa. Nonostante i suoi migliori sforzi di rimanere in controllo di sé, Rosario comincia a preoccuparsi. E se fosse successo qualcosa? E se Ama fosse sparito? Stavolta invece di un cantante, si perdono direttamente il conduttore? O magari ha combinato qualche guaio e si è fatto arrestare? Se Orietta Berti può avere una doppia vita da criminale, anche Amadeus può in fondo… Il suo vagare spinto dalla crescente agitazione lo porta inevitabilmente alla platea. La sua intenzione era di controllare se ci fosse ancora qualcuno nell’angolo di Radio 2 per chiedere se avevano notizie di Amadeus… E invece il posto sembra completamente vuoto. Fatta eccezione per il conduttore, seduto a guardare il palco su una delle poltrone in mezzo alla platea.
Amedeo sente la voce di Rosario che lo chiama piano dalle sue spalle e si volta un momento nella sua direzione, senza accennare ad alzarsi. «Oh, ciao Ciuri, pensavo fossi tornato in albergo a riposare.» commenta laconico mentre lo showman si ferma in piedi davanti a lui. «Mi scantai! Non ti trovavo da nessuna parte! Ho anche cercato nell’attrezzeria, sai pensando che magari avessi deciso di diventare il novello Bugo di questa edizione… Impresa difficile dato che Bugo è tra i concorrenti…» protesta Rosario con fare offeso e l’altro si limita a mormorare una scusa, il suo tono improvvisamente calato. A quel punto la preoccupazione per la breve scomparsa lascia il posto alla preoccupazione per la perdita della solita carica e grinta. «Ama… Mi aspettavo di vederti pronto a correre una maratona… Che è successo? Sembri quasi… Spento… Hai dormito male per caso?» si ferma a chiedere, mentre il conduttore lo guarda con un’aria sconsolata. A quel punto Rosario decide di sedersi accanto a lui per poter parlare meglio «Dai Ama, sai che non hai motivo di nascondermi nulla. Siamo una squadra. Una grande squadra.» prova ad incoraggiarlo. Amedeo sospira e sposta ancora una volta il suo sguardo verso la scenografia spenta «Temo che, come si dice in Sicilia… Vada tutto a schifìo…» ammette sottovoce prima di voltarsi verso l’uomo al suo fianco. Rosario osserva un momento la sua espressione, aspettandosi che Amedeo riveli dove si trova la battuta ed infine si mette a ridere «Serio sei?» esclama prima di ricomporsi «Ama non puoi essere serio! Come può andare tutto a schifìo, ah? Sei stato il conduttore del miglior Festival di almeno gli ultimi dieci anni!» ribatte continuando a sorridere, ma Amedeo non sembra per niente convinto. «È proprio questo il problema Ciuri… Abbiamo avuto tanta fortuna lo scorso anno e… C’era un ambiente molto diverso… In cui perfino dei concorrenti squalificati non sono stati un grande problema… E tutte le mie gaffe… Ma quest’anno… Quest’anno è tutto diverso… La gente si aspetta qualcosa. Abbiamo un pubblico con delle aspettative capisci? Aspettative molto più alte di quelle che aveva l’anno scorso e… E poi questo è “il festival della rinascita”! Il programma che non solo dovrebbe essere spettacolare, ma dovrebbe anche essere lo spiraglio di normalità per tutto il paese… E io… Io sono stato fortunato l’anno scorso… Ma quest’anno…» Amedeo si interrompe un momento per guardare ancora intorno a sé «Voglio dire guarda il teatro… Questo dovrebbe essere l’aspetto che ha per le prove, ma sappiamo che stasera sarà ancora così… Niente pubblico, niente maschere… Nessuno. Non è un gran “Festival della rinascita”.» il conduttore finisce di parlare e lancia un’occhiata carica di vergogna a Fiorello, come se si sentisse personalmente responsabile di tutti i problemi che hanno portato a quel punto e di tutti i problemi che potrebbero sorgere durante il festival.
Rosario prende le sue mani e lascia un piccolo bacio sulle sue nocche. «Ama…» sospira «Sei proprio incredibile, lo sai?» si fa sfuggire un risatina «Allora io mi guardo intorno e sai cosa vedo? Vedo un teatro bellissimo, in cui tra poche ore comincerà il Festival più importante d’Italia e un bravissimo e bellissimo conduttore che farà certamente faville su quel palco. Non ho alcun dubbio. E sai perché? È già incredibile che ci troviamo qui! Insomma perfino La Scala non poteva mettere in piedi spettacoli, nemmeno in streaming, fino a poco tempo fa… E noi siamo riusciti a mettere in piedi un festival di cinque giorni? Meraviglioso! Non abbiamo il pubblico? Colpa dei protocolli di settanta pagine e delle lobby farmaceutiche e etero, non certo tua! Anzi, tu hai provato ad insistere per avere il pubblico, no? E questo la gente lo sa! E che razza di discorsi sono quelli sulle aspettative? Nessuno ha aspettative per Sanremo! Forse solo Coletta… Ma la sua fetta di share l’avrà per forza dato che non danno mai niente di bello in televisione quando c’è Sanremo… Insomma potrebbe finire a schifìo soltanto se per magia ci fosse un blackout nazionale per una settimana! E a quel punto comunque Sanremo sarebbe l’ultimo dei problemi…» Rosario si ferma soltanto quando Amadeus sta ridendo tanto da non riuscire quasi a respirare. «Va bene, va bene Ciuri…» si sforza di dire mentre prende fiato «Ma devo chiederti una cosa…» aggiunge notando che lo showman si mette immediatamente sull’attenti «Le lobby farmaceutiche le capisco… Ma le lobby etero? Davvero Ciuri? Le lobby etero?» chiede Amedeo prima di scoppiare ancora a ridere «Certo Ama! Le maledette lobby etero! Le lobby etero rovinano tutto! chi credi che selezioni i componenti della giuria demoscopica? Loro! Gli etero!» Fiorello è così soddisfatto di aver fatto ridere ancora Amadeus che scoppia a ridere pure lui.
Dopo alcuni minuti riescono a riprendere fiato e Amedeo si volta verso il palco, adesso sorridendo «Sai dovresti farci una battuta… Sulle lobby etero… Sarà divertente.» propone con tono più sereno, ma la sua espressione si spegne di nuovo per un momento «Credi davvero che ne sarò capace? Condurre senza un pubblico…» mormora abbassando la testa. «Certo che sei di coccio, Ama! Ne sarai capace! Tutte le puntate dei Soliti Ignoti senza pubblico le hai fatte! Farai anche questo e lo farai benissimo… E poi… Ci sarò anche io, sarà ancora meglio. Abbiamo un teatro tutto per noi! Possiamo fare quello che ci pare! Chi ci può giudicare? Le sedie? Sono un pubblico molto tollerante, sai. Accettano qualsiasi cosa. Mica come le lobby etero…» Fiorello sembra abbastanza convinto del suo discorso da far ridere Amadeus ancora una volta. Il conduttore appena si calma scatta in piedi ed offre la mano al suo Ciuri per farlo alzare «Allora andiamo a prepararci. Tra poche ore dobbiamo esibirci per il nostro bellissimo pubblico vellutato. Sono sedie molto tolleranti, ma comunque si meritano due conduttori in forma, non credi?» scherza Ama con un gran sorriso. «Oh credimi, vedranno un bello spettacolo. Ho tante sorprese in mente.» dichiara con fare malizioso Rosario. Con un rapido movimento prende Amadeus per la vita e lo stringe a sé, dandogli un dolce bacio sulle labbra «Faremo un festival che le lobby etero non potranno distruggere.» sussurra sulle sue labbra sorridendo.
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Tutto quello che succede a Ibiza (non) rimane a Ibiza - Seconda Parte
UPDATE 2021: visto che è passato quasi un anno dalla pubblicazione della mia prima fanfiction, ho deciso di darle una sistemata per riproporla a chi ancora non l’ha letta o a chi ai tempi piacque e vuole rileggerla… Perché oltre a Sanremo, anche Ibiza è Ibiza!
Come ho promesso in questo post, da brava tassorosso mantengo la mia promessa ed ecco qui la seconda parte!
Parole: 3527
Fandom: Sanremo RPF (ancora non ci credo che ho scritto una scena d’amore con gli Amadello protagonisti... Come farò adesso a guardarli?)
Amadello nel 1990 a Ibiza 3 giorni dopo l’evento al KU club, a little angst, internalised homophobia, risoluzione di una lunga slow burn e di un mutual pining, first time (in una maniera non scontata... Leggete e vedrete), Fiore ha un kink per i cowboy, Ama molto più intraprendente di quello che sembra, evoluzione della nose thing ( Do I regret it? Yes. Would I do it again? Probably)
Buona lettura!
(PER CHI AVESSE PERSO LA PRIMA PARTE)
Sono passati tre giorni dalla serata al KU. Tre giorni da quando Amedeo è salito sul cubo e si è ritrovato a ballare con due ballerini nudi superdotati che hanno cercato di coinvolgerlo in un balletto troppo osé per il bravo ragazzo di Verona - se non fosse stato ‘salvato’ in tempo sarebbe rimasto bloccato lì, troppo impegnato a guardarli ballare per cercare una via di fuga -. Tre giorni da quando Rosario ha raccontato l'aneddoto a tutta la troupe di 'Deejay Television’, omettendo ovviamente quanto è successo nella loro camera d'albergo. Tre giorni da quando Rosario e Amedeo si comportano come al solito, parlando e scherzando normalmente, come se si fossero messi d'accordo per fingere che non si siano baciati e che se non fossero stati interrotti, chissà se sarebbero andati oltre. Nessuno sembra notare niente di insolito nella loro dinamica, sia quando registrano le puntate sia quando le telecamere sono spente. E invece…
Amedeo è abituato a nascondere i suoi sentimenti, anche se questi tre giorni sono stati più faticosi del solito. Crede di aver indugiato qualche secondo di troppo sulle labbra di Ciuri - di nuovo quel maledetto soprannome - e a mordersi le sue come se abbia sviluppato un tic, quando invece vuole solo riassaporare le ultime tracce di un sapore che non sa quando e se potrà nuovamente assaggiare. Sono tre notti che non fa che ripensare a quel bacio, a come è stato avere tra le mani la nuca e i capelli di Rosario e alla sensazione di calore che gli hanno lasciato le sue mani sulle spalle... E soprattutto è difficile evitare di guardarlo più del dovuto quando il caldo costringe il suo amico a mettere in mostra il suo corpo perfetto da bronzo di Riace, che vorrebbe tanto onorare in maniera per nulla religiosa. È come se quel bacio avesse risvegliato di colpo tutto il desiderio che ha faticato a contenere nel corso della loro amicizia e il fatto che nessuno ne sia al corrente non l'aiuta: lo carica di adrenalina e di agitazione, come quella volta in cui aveva preso di nascosto la macchina dei suoi per andare a Venezia con la sua prima fidanzata, tornando prima che se ne potessero accorgere. Solo che se con lei si era lasciato e non aveva più avuto l'occasione di correre un rischio del genere, quel bacio potrebbe essere il primo di una lunga serie. E lui che pensava che a 28 anni avrebbe smesso di comportarsi come l'adolescente insicuro che cerca di nascondere quella strana attrazione che prova sia per le ragazze che per i ragazzi... Con la differenza che se non saprà mai se qualche suo vecchio amico o compagno di scuola abbia mai provato qualcosa per lui, ha almeno la conferma da parte di Ciuri, cioè Rosario. Che chiamarlo con quel vezzeggiativo gli abbia portato inconsapevolmente fortuna?
Rosario d'altra parte si sente un disastro ambulante, ma è molto bravo a nasconderlo. Non smette di colpo di essere fisico con il suo amico, è abbastanza sveglio da sapere che creerebbe sospetti, ma cerca di limitarsi per poi allontanarsi subito come se avesse appena toccato qualcosa che scotta. Effetto collaterale del bacio o no, ma Amedeo non è mai stato così caliente, come dicono a Ibiza, come in questi tre giorni. E poi, non è tanto la paura di indugiare su quel corpo atletico che farebbe di lui un cowboy perfetto - deve darci un taglio con queste fantasie - o l'essere stati quasi scoperti, quanto il fatto che il suo Ama potrebbe avergli fatto capire che apprezzerebbe. Non l'ha spinto via insultandolo con quegli epiteti che temono tutti i ragazzi, ha ricambiato il bacio: questo significa che provi qualcosa per lui? ... No, non può essere. Dev'essere stato per forza l'alcool a farlo comportare in quel modo: per tre giorni Amedeo gli ha sempre parlato leggermente imbarazzato e Rosario è certissimo si tratti dell'imbarazzo post sbornia, quello che ti fa pentire delle minchiate che hai fatto anche se te ne ricordi solo la metà. È esattamente come dopo il veglione di Capodanno, quando si era scusato mille volte per avergli messo in bocca una fetta di panettone nel bel mezzo del suo numero. Ma sta di fatto che se Amedeo ha risposto al suo bacio è stato perché è una brava persona, che non voleva peggiorare ulteriormente la situazione e nonostante l'imbarazzo, adesso fa finta di niente perché l'ultima cosa che vuole è mettere a disagio il suo migliore amico. È così o si sta sbagliando? No, è così.
Quella sera sono soli in camera. Leonardo è appena uscito per andare a trovare la sua ballerina, Rosario si è chiuso in bagno a prepararsi e fa di tutto per allungare ogni suo gesto pur di rimandare  il momento in cui si troverà da solo con Amedeo. Ha voglia di ballare e dimenticarsi tutta questa faccenda per qualche ora, se trova qualcuno per fargli compagnia anche meglio. Fortuna che questa sera Amedeo non sarà con lui: deve chiamare i suoi che è una settimana che non lo sentono e la cosa non potrebbe capitare più a proposito. Peccato ignori che Amedeo comincia a non poter più sopportare tutta quella tensione tra di loro e sa che per darci un taglio dovrà affrontare l'elefante nella stanza. Così, mentre l'amico è in bagno, inizia a studiarsi un discorso e i suoi timori iniziano a venire a galla: e se si rivelasse tutto un gigantesco malinteso? E se ricevesse il più grande due di picche della sua vita? Sta iniziando a valutare se parlare o meno, quando Rosario finalmente esce dal bagno e il cervello smette di funzionargli per qualche secondo. Ha addosso la sua camicia migliore, ma ha deciso di tenerla sbottonata in prossimità dei polsi, conferendogli un aspetto che combinato con il codino sembra uscito da una sua vecchia fantasia a sfondo piratesco.
"Che te ne pare?" gli chiede come ogni sera mentre fa un giro su stesso per mettersi completamente in mostra.
“Ti strapperei la camicia a morsi” è tentato di rispondergli Amedeo, ma si trattiene e lo sostituisce con un più contenuto ed eterosessuale: “Niente male”, ma non appena l'amico fa per incamminarsi verso la porta, capisce che è la sua ultima occasione.
“Rosario, dobbiamo parlare… Di quello che è successo l'altra sera…”
Rosario si pietrifica. Non l'ha chiamato Fiore, Saru o Ciuri, il suo soprannome preferito, ma col suo nome di battesimo. Inizia a sudare freddo, ma cerca di mantenere al massimo la calma.
"Mi dispiace per averti baciato, Ama..."
"... No, non ti dispiacere..."
"... Non volevo: alcool, l'adrenalina, l'immagine di te con..."
"... Va tutto bene, non dirò niente di quello che è successo!"
"Perfetto, perché non voglio che le nostre carriere siano interrotte per questo..."
"... Non saranno interrotte... Ciò che succede a Ibiza rimane a Ibiza!"
"... Esatto, ciò che succede a Ibiza rimane a Ibiza!"
Silenzio. I due si guardano come se aspettassero la parola che li sblocchi dalla loro situazione di stallo. "Allora... Vado! A dopo" e chiude la porta senza guardarlo in faccia. Ecco, aveva ragione: ha risposto al bacio solo perché gli vuole troppo bene per ferire il suo amor proprio con un rifiuto esplicito. Rosario prende a incamminarsi nella zona dei locali, ma senza il sorriso che di solito lo accompagna in questo percorso. La prossima volta che si fa guidare dal momento spera che lo colpisca un fulmine appena in tempo.
Amedeo gira per la cittadina, chiama i suoi, li tranquillizza su come sta andando l'estate - mentendo spudoratamente -, poi dà un'occhiata al mare e pensa a perché, da quando sono arrivati, nessuno ha ancora proposto di fare un bagno notturno. Così corre in albergo, dove si cambia per indossare il costume, prende il materassino e l'asciugamano e si dirige verso il sentiero in mezzo alle rocce che conduce alla spiaggetta isolata dietro l'edificio. Sistema le sue cose ai piedi della gigantesca roccia che la sovrasta, sperando che nessun granchio sia sveglio, ma, prima di entrare nel Mediterraneo, non può fare a meno di ripensare alla conversazione avuta col suo amico. Perché non gli ha detto la verità sul bacio? E poi, cos'era quella brutta rivisitazione della frase di Las Vegas che gli è uscita? La verità è che è solo un codardo: aveva l'occasione della vita e l'ha buttata come fosse carta straccia… Ma l'ha fatto anche per una ragione intelligente: come potrebbe mai avere successo se venisse fuori la sua bisessualità? Però è stato Rosario a tirar fuori la questione: che brutto ipocrita, prima lo bacia dandogli una conferma della quale aveva solo osato sperare per poi far finta di niente e rimangiarsi tutto; lui almeno ha avuto il coraggio di affrontare la cosa, figurati se l'avesse fatto Rosario, figurati se fosse uscito allo scoperto e avesse fatto qualcosa che gli altri non approverebbero in toto…
"Ama?"
Parli del diavolo... Amedeo si gira e si ritrova il suo amico che si sta dirigendo verso di lui.
"Non eri a ballare?" gli chiede con un tono indifferente, che nasconda in parte la rabbia che prova nei suoi confronti, in parte l'imbarazzo del trovarsi in boxer in sua presenza.
"Sì, ma la musica era una lagna e mentre uscivo ho incrociato la Marta, la costumista: mi ha detto che c'era una festa giù in città e stavo venendo a recuperarti quando..."
"... Non me ne frega niente della festa..." dice con una durezza nella voce che mai avrebbe pensato di usare con il suo amico.
"... Vedo, stai aspettando qualcuno?" gli chiede Rosario come se niente fosse.
"No, non sto aspettando nessuno" risponde Amedeo alzandosi, di colpo mandando al diavolo ogni imbarazzo: "Anzi, stavo cercando di capire perché una persona dovrebbe baciarne un'altra e poi far finta di niente perché 'così le nostre carriere future non saranno interrotte'!"
L'ha fatto, ha lanciato la bomba. Ora tocca a Rosario contrattaccare.
"Scusa, ma non sei stato tu a dire 'quello che succede a Ibiza rimane a Ibiza'?"
"L'ho detto perché volevo toglierti dall'imbarazzo!"
"E perché non mi hai fermato e adesso mi stai urlando contro?"
"Perché quando mi hai baciato, io quasi non ci credevo che l'avessi fatto, perché mai avrei pensato di suscitare il tuo interesse!"
E in quel momento Rosario scoppia a ridere. A crepapelle, una di quelle risate che non si esauriscono in una manciata di secondi, ma anzi continua. Amedeo lo guarda. Non sa che in quel momento tutta l’ansia e la paura provata dal suo amico se n’è andata via per lasciar posto ad una felicità che solo poche volte ha provato nella sua vita.
"Ama... Io pensavo che avessi risposto al bacio solo perché temevi di deludermi!"
Stavolta anche ad Amedeo viene da ridere e quella risata ha il potere di cacciare tutte le nubi che gli avevano oscurato il cuore, facendolo sentire più leggero. Così leggero che stavolta è lui a mettere le mani sulle spalle del suo Ciuri e a baciarlo come lui ha fatto tre giorni prima. E Rosario ricambia cercandolo con ancora più passione, sicuro che l'ultima cosa che riceverà sarà un rifiuto.
"Sarei salito sul cubo a cacciare quei ballerini solo per ballare con te, Ama!"
"Io ero salito sul cubo per farti ingelosire!" gli dice ridendo Amedeo. Rosario fa un sorriso malizioso mentre lo accarezza dalle spalle per tutte le braccia.
"Ama, tu sembri tanto un santarellino e invece..."
"... Le brutte compagnie, Ciuri, le brutte compagnie..."
"... Non smettere mai di chiamarmi in quel modo!"
"Ciuri, Ciuri, Ciuri..." comincia allora Amedeo, mentre Rosario comincia a baciarlo sulla mandibola, sul collo e sul petto, come se quel soprannome lo eccitasse ogni volta che lo pronuncia, come effettivamente avviene. Rosario sta ringraziando il cielo di essersi distratto momentaneamente da Paloma tre giorni prima quando, mentre recupera tutto il contatto di cui si è privato in questi giorni, sente qualcosa che gli fa affluire subito il sangue al cervello - e altrove -.
"Ama... Hai con te una pistola o sei felice di avermi qui?"
Amedeo abbassa lo sguardo, sicuro di stare andando a fuoco, anche se immediatamente scopre di avere anche lui un asso nella manica: "Potrei farti la stessa domanda..."
Rosario ride, ma poi gli prende il viso tra le mani accarezzandolo languidamente: “… Ma sei tu quello che sa andare a cavallo e potrebbe essere un ottimo cowboy: non hai idea di quante volte ti ho immaginato in questa maniera…” sussurra mentre fa scivolare una mano lungo i fianchi e gli abbassa i boxer per poter toccare quella parte del corpo che richiede il suo contatto con più urgenza. Amedeo si morde le labbra mentre cerca un appoggio con la schiena alla superficie rocciosa, che però gli ricorda che sono all'aperto, in una spiaggetta sì isolata, dove potrebbero essere visti potenzialmente da chiunque, quando il movimento di mano del suo amico si ferma e lo fa pentire di essersi lasciato distrarre.
"Ripensandoci, adesso sono un po' stanco, forse dovrei appoggiarmi un attimo..."
E prima che Amedeo possa domandarsi che senso ha fare ora la gag del naso che fa sempre ridere tutti quelli della squadra, Rosario si mette in ginocchio di fronte a lui: “Avrei dovuto immaginarlo che alla misura del naso…” ma si interrompe per iniziare a dargli piacere con la bocca. Amedeo non sa se lo eccita maggiormente vedere Ciuri in quella posizione o sentire il calore della sua bocca, il contatto minimo coi denti e i movimenti della lingua attraverso il suo sesso. Allunga titubante le mani sulla sua testa, cercando di guidare il ritmo sperando di non metterlo troppo a disagio, ma se c'è una cosa a cui Rosario non sa resistere quando è impegnato in quell'attività è sentirsi le mani tra i capelli come se fosse la cosa più importante al mondo. Poi le mani sono quelle del suo Ama e gli provocano un roco gemito di piacere che gli fanno subito aumentare l'intensità della fellatio che gli sta facendo. Come aveva immaginato, Ama è discreto anche mentre sta ricevendo piacere e questo spinge il lato competitivo del suo carattere a darsi da fare per fargli raggiungere il punto di non ritorno, il momento in cui metterà da parte ogni controllo…
“Ciuri… Rosario…” e prima che possa chiamarlo in altro modo, Rosario si allontana e si gode lo spettacolo dell'ora ai suo ex migliore amico venire e adagiarsi subito dopo sulla parete rocciosa come se fosse stato appena prosciugato.
“Grazie…” mormora leggermente imbarazzato. In fondo è nudo su una spiaggia a Ibiza e ha appena ricevuto il migliore dei pompini dall'ultima persona che avrebbe pensato avrebbe potuto farglielo, anche se era l'unica da cui l'avrebbe desiderato.
“Non c'è di che” gli risponde Rosario rialzandosi, quando Amedeo si chiede perché abbia ancora tutti i vestiti addosso. Una volta ripreso completamente fiato, si avvicina per baciarlo e inizia a sbottonargli la camicia per depositare una serie di baci su quel corpo così a lungo desiderato. Rosario si scioglie come burro sotto la sua bocca e le sue carezze e Ama sente tornare il proprio vigore mentre gli sfila lentamente i vestiti lasciandolo solo in boxer: l'occhio gli cade prima sulla dimostrazione che quanto ha appena ricevuto sia stato apprezzato e poi sul materassino di cui fino a qualche momento prima si era completamente dimenticato. Decide di farlo sdraiare lì, quando una domanda comincia ad attanargliarlo.
"Ciuri?" gli sussurra mentre sono avvinghiati l'uno all'altro.
"Mi piace quando mi chiami così..." gli risponde con un sorriso beato che fa tentennare ancora Amedeo dal fare la sua domanda.
"Questa per te... Non è la prima volta?"
Rosario abbassa momentaneamente lo sguardo per poi risollevarlo con quel sorriso che sa sciogliere il suo Ama.
"No, ma... Ho abbastanza esperienza da renderla speciale per te!"
Amedeo si sente il cuore a mille e il basso ventre in fiamme e decide che se si sono spinti fino a questo punto, niente potrà far più paura.
"Perché se per te nulla di tutto questo è nuovo... Volevo chiederti se..."
"... Tranquillo Ama, non faremo niente che tu non voglia fare!"
"No, è che... Ecco vorrei..."
Non è mai stato bravo a comunicare i suoi desideri, ma con Rosario sente che potrebbe essere diverso perché sa che non lo giudicherebbe.
"... Avere un rapporto completo con te... Ma da attivo... Se non è un problema per te!"
Rosario scoppia a ridere, ma non è una risata di scherno, quanto più suscitata dalla tenerezza. Si sporge verso il suo Ama per tranquillizzarlo ulteriormente con un bacio appassionato, per poi alzarsi, infilarsi i pantaloni e fargli la richiesta di aspettarlo lì che fa una corsa in camera per recuperare tutto l'occorrente. Amedeo per un attimo pensa che lo lascerà li ad aspettare tutta la notte, o peggio chiamerà qualcuno della troupe per fargli uno scherzo, ma dev'essere il suo giorno fortunato perché Rosario torna quasi subito consegnandoli due oggetti tra le mani.
"Ok i preservativi, ma questo cos'è?" chiede osservando una minuscola bottiglietta di plastica con un liquido dorato al suo interno.
“Per rendere meno fastidioso quello che faremo: ho provato una volta senza e non è molto piacevole!” gli risponde Rosario scoppiando a ridere quando vede la faccia di Amedeo non appena si accorge che mentre studiava la bottiglietta si è sistemato a quattro zampe sul materassino senza niente addosso, facendogli capire immediatamente lo scopo del liquido al suo interno. Ma per tutta la durata di quel preliminare obbligato, l'imbarazzo si fa da parte per lasciare spazio ai peggiori doppi sensi che vengono in mente ai due e che li fanno ridere di gusto, distraendo in parte l'imbarazzo e l'eccitazione nel toccare uno e nell'essere toccato l'altro in modo così intimo. Nessuno ha mai riso tanto in una situazione del genere, ma la cosa non risulta assolutamente strana, così come il ritrovarsi all'improvviso in questa situazione: o forse è il fatto di essere con la persona che più apprezzano e con cui non hanno paura di essere pienamente sé stessi a fare di quel momento la naturale conseguenza del loro rapporto. Al termine dell'operazione, Amedeo mette da parte la bottiglietta e fa per girare Rosario.
"Voglio guardarti negli occhi... Si può?"
"Certo che sì può... E poi anch'io voglio guardarti!"
Peccato che Amedeo, una volta messo il profilattico, non abbia idea di come iniziare e di fronte alla sua impacciataggine, Rosario inizia a baciarlo e a stringerlo a sé, lasciando che il resto venga da sé.
“Comunque anche tu non sei messo male, anzi!” gli sussurra Amedeo nell'orecchio mentre lo tocca dove prima non ha avuto il coraggio di farlo. Rosario vorrebbe ridere, ma dalla sua bocca esce un mezzo gemito di piacere e per ricambiare il favore, fa lo stesso con Amedeo, sfiorando appena quella parte che per conoscere meglio dovrà aspettare che i ruoli si ribaltino.
"Ciuri!" squittisce prevedibilmente lui.
"Tanto prima o poi ti toccherà!"
I due scoppiano a ridere nuovamente e la risata evolve in un bacio che li porta a congiungersi e nel giro di qualche spinta i due trovano il proprio ritmo. Amedeo non si è mai stato così bene, sentendo dentro di sé una scarica di adrenalina e di pace ad ogni spinta e domandandosi perché questa sensazione sia sempre stata definita sbagliata: Rosario invece, ad ogni spinta risponde con movimenti di bacino che mano a mano tradiscono la fame crescente nei confronti del suo Ama, reazione che non riesce a controllare completamente, così come non riesce a impedirsi di graffiargli la schiena quando sente arrivare le ondate di piacere leggermente più forti. Man mano che si avvicinano al momento desiderato, i due si scambiano un sorriso d'intesa perché il fiato corto renderebbe impossibile qualsiasi tipo di bacio e quando finalmente arriva l'orgasmo, è così intenso per entrambi che devono staccarsi l’uno dall’altro per poter riprendere fiato.
"Allora... Quello che succede a Ibiza rimane a Ibiza?"
Amedeo si volta a guardare Rosario che lo sta già guardando in attesa delle parole che determineranno il suo destino.
"Spero proprio di no!"
Rosario reagisce come se avesse appena segnato la sua squadra preferita per poi prendergli la mano e alzarsi di scatto, costringendo Amedeo a fare altrettanto.
"Che fai?"
"Bé, siccome conviene a entrambi una doccia, pensavo di approfittarne per fare prima un bagno di mezzanotte!"
"Nudi?" chiede Amedeo imbarazzato come se niente fosse appena successo tra loro.
"Perché no? Siamo a Ibiza, quando ci ricapiterà un'occasione del genere?"
E corre via verso il mare tuffandosi immediatamente e riemergendo subito dopo.
"Non sai cosa ti perdi!"
Amedeo controlla prima che non ci sia nessuno e poi lo segue, anche perché coi capelli lunghi bagnati, Rosario sembra una sirena e si sa, al canto delle sirene è impossibile resistere. In fondo, nessuno va mai in quella spiaggetta, perché dovrebbero venirci proprio stasera? Ma soprattutto stanotte non vuole pensare a nient'altro se non quello che è appena successo tra lui e il suo Ciuri: se quello è l'inizio della loro storia, chissà cosa li attenderà in seguito. 
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unaperiko · 4 years
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CHIAMATA ALLE ARTI #iostoacasa
popolo bello, prendendo esempio da persone che hanno immensamente più talento di me e visto il periodo di stress e ansia a cui siamo sottoposti in maniera variabile, avevo intenzione di mettere in piedi una sorta di artfest home edition in cui ognuno può proporre prompt o mettere a disposizione le proprie doti artistiche per rendere più sopportabile e piacevole questo periodo di pantofolame coatto. Magari si possono organizzare tornei, giochi vari, o anche semplici chat di svago e supporto. Per rendere il tutto più fruibile si può creare un blog a parte con tanto di tag per individuare facilmente i partecipanti e raggruppare i vari lavori/idee. Personalmente ho 3 bellissimi followers a cui voglio immenso bene ma se siete interessati e potete spargere la voce, anche includendo altri fandom chessò, mi rendo più che disponibile! Nel frattempo stay at home, stay safe (per quanto è nelle vostre possibilità) e se volete anche solo parlare tramite anon e non io sto qua ❤
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dreamers-queen · 4 years
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MA È UN PAZZO, FERMATELO  ✈️ ✈️ ✈️
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EDIT: tanto per non lasciare dubbi sull'argomento della discussione ✈️
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pantofolartfest · 4 years
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Inizio & linee guida
Bella gente, si dà finalmente il via al Pantofolartfest! La regola fondamentale è divertirsi: questa iniziativa-gioco nasce con il solo scopo di intrattenerci e fuggire le mura di casa anche solo per qualche ora. Si potrà partecipare sia suggerendo prompt sia prendendo parte come scrittore/artista: in entrambi i casi saranno contributi graditissimi che verranno raccolti rispettivamente in una “prompt list” e “work list”. Si cercherà inoltre di pubblicare almeno una challenge giornaliera mentre un giorno a settimana (che sarà concordato assieme tramite sondaggio) si svolgerà un’attività speciale tipo chat di gruppo, sfide a tempo, giochi. Per rendere il tutto più dinamico, ci sarà un’assegnazione di punti per ogni forma di partecipazione con dei vincitori finali ai quali verrà dato un premio virtuale, ancora da decidere (se avete idee e volete contribuire, please help!). Di seguito vi lascio le linee guida per potervi orientare e che vi invito a seguire per facilitare a tutti il gioco. Grazie! (:
aperiko
1.     Tutti i fandom, inclusi i lavori originali, sono più che benvenuti.
2.     Chiunque voglia commissionare prompt (sia in anon che non) può farlo tramite ask o submit, specificando il fandom e se fanart/fanfic/digital art, mentre altre note tipo rating o genere sono opzionali
(es. 1: fanfic, Topolino, “Paperino e Paperoga si trovano a dover condividere una tenda in un campeggio improvvisato per il compleanno dei nipoti. Succedono cose”) (es. 2: fanfic, orginale, f/f, “Ho voglia di te” “Intendi tè o té? Perché nel primo caso è rimasta solo la vodka”, hurt/comfort, splatter)
2a.   Sono assolutamente accettati anche prompt senza vincoli di fandom/pairing, tipo stralci di dialogo/frasi, immagini e contesti vari, lasciando così alla persona che lo prenderà in consegna la libertà di decidere secondo ispirazione  Promptate senza vergogna proprio!
3.     Ogni prompt avrà un codice assegnato e potrà essere utilizzato illimitatamente, ma ogni partecipante potrà usufruire del prompt in questione una sola volta.
4.     I Pantofolartist che decideranno di partecipare possono comunicarlo tramite commento a questo post o reblog o panda rosso messaggero. Inoltre ad ogni partecipante sarà assegnato un nome in codice a tema casalingo, che verrà utilizzato nella classifica punti (e no, il nome non è sindacabile C:).
5.     Quando decidete di prendere in commissione un prompt taggate il post con “pantofolartfest + codice prompt” (es. “pantofolartfest ff1”) assieme al vostro nome-codice assegnato, submittandolo su questo blog o inviando il link del post con il vostro lavoro, di modo che potremo raccogliere ogni contributo sul blog e renderlo facilmente fruibile a tutti. Stessa cosa varrà per le challenge (es. “pantofolartfest ch1″). Ovviamente ogni lavoro può essere pubblicato dove volete, vostro blog, ao3, etc.
6.     Per ogni prompt che si realizzerà, il Pantofolartist riceverà 1 punto; se prenderà parte a una challenge giornaliera c’è un surplus di punti variabile da 1 a 5 in base alla difficoltà della challenge stessa.
7.     Anche i prompter più prolifici verranno premiati partecipando a una classifica a parte!
8.     Se avete challenge/sfide/giochi da proporre, per favore fatelo, altrimenti questa artfest non avrebbe senso di esistere
9.     Il termine del Pantofolartfest non è ancora stato stabilito ma orientativamente sarà verso metà Aprile.
10.   Qualsiasi domanda dubbio chiarimento, ask away!
11.   Vi chiedo in ultimo di avere pazienza e considerare che anche se in pantofole mode purtroppo si lavora comunque durante la giornata: ogni lista di partecipanti, prompt, lavori, challenge in corso/conclusa verrà aggiornata appena possibile. Abbiate fede!
11a.      Ultima cosa pt.2: è tutto in fase di rodaggio, sia come partecipazione che organizzazione, e in questi giorni che seguono bisogna vedere quanto sia fattibile il tutto. Per questo motivo, confido nella vostra collaborazione per segnalazioni di tutto ciò che non va e che dovrebbe essere migliorato. Se questa iniziativa starà in piedi e avrà seguito sarà solo merito di voi partecipanti, perciò grazie davvero se vorrete seguirmi in questo sogno pantofolaro.
11b.   Ultimissima cosa pt.3: AAA lanciasi appello a chi è interessato per collaborare nella gestione del blog, soprattutto nella parte grafica dove faccio veramente pena. Vi vorrei molto bene, davvero davvero
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phoen-i-x · 4 years
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this scene just won’t let me go, as well as all amarello madness xD 
https://archiveofourown.org/works/22648393
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amadello · 4 years
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“Pippo From Ibiza” pt. 1/?
Rating: T (?)
Fandom: Sanremo RPF
Ship: Amadello
Warnings: Spagnolo orribile, Oblivious Amadello Are Oblivious, Si Amano E Non Lo Sanno, Canon? I Don’t Know Her, Fraintendimenti, Fake Dating (?), Sentimenti Repressi, Se me ne vengono in mente altri li aggiungo
Note: Prima fanfiction in italiano che scrivo in età adulta, siate clementi. Tutto questo è nato da discorsi sul Discord di Sanremo, un aperitivo da quarantena, e la mia ossessione per Friends. Enjoy! 
Programmare una vacanza nostalgica, a quindici anni dalla loro ultima estate ad Ibiza, era stata un’ottima idea.  
Prenotare un albergo di reputazione migliore del loro vecchio motel, ormai chiuso a causa di chissà quante infrazioni del codice sanitario, era stato necessario.
Affidarsi allo spagnolo di Ama, quello sì che era stato un errore.  
Era stato così che Rosario ed Amedeo si erano ritrovati in coda nell’afoso atrio dell’hotel, intenti a recitare le loro spiegazioni in un misto di italiano, spagnolo, e quel tanto inglese che basta per avere una qualche chance di fare capire alla receptionist che doveva esserci stato un errore.  
Sicuramente, non avrebbero potuto condividere una suite matrimoniale. Va bene la confidenza, va bene l’amicizia, ma un limite andava stabilito. Quel limite, Fiore ed Ama avevano concordato, era stato raggiunto nel momento in cui avevano scoperto che non solo avrebbero dovuto condividere una camera, ma che suddetta camera conteneva un singolo letto matrimoniale, decorato da petali di rosa, con una bottiglia di champagne in bella vista sul comodino e un biglietto di congratulazioni sul cuscino.  
“Ma com’è possibile, Ama?”, Rosario si trovò a ripetere, per quella che immaginava fosse almeno la quindicesima volta da quando avevano lasciato la camera con fare teso ed impacciato.
“Ciuri, non ne ho idea! Quando ho chiamato per prenotare, ho chiaramente detto che saremmo venuti a celebrare i vecchi tempi, come amici fraterni. Aniversario con mi hermoso!” Scandì, chiaramente confuso ed ignaro del suo errore.  
In un futuro poco distante, Fiore si sarebbe complimentato internamente per quel breve momento di lucidità che gli aveva permesso di non andare completamente nel panico, limitandosi a sgranare gli occhi in modo piuttosto comico prima di ricomporsi, aggrappandosi all’avambraccio di Amedeo con entrambe le mani.
“Ama,” riuscì finalmente a spiccicare, quasi esilarato dall’assurdità del malinteso. Sì, domani ci avrebbero riso su, ne era sicuro. In fondo, che pensiero assurdo! Lui ed Ama?
“D’ora in poi, dello spagnolo me ne occupo io.” disse, con tono deciso, ma un sorriso rassicurante. In fondo, Ama aveva solo cercato di rendersi utile, non poteva dargli colpa di un errore così innocente, per quanto panico gli stesse causando.  
Panico completamente ingiustificato, tra l’altro. Avevano condiviso una stanza per un’estate intera, proprio ad Ibiza, perché avrebbe dovuto essere causa di così tanti sentimenti contrastanti proprio ora? Rosario non riusciva ad individuare la causa esatta di quest’ansia di sottofondo.
Di sicuro, la giovane coppia in coda di fronte a loro, che aveva passato gli ultimi dieci minuti a parlare con la receptionist senza scollarsi per un secondo l’uno dall’altra, non aveva contribuito a diminuire la sua ansia, o quella strana sensazione di volere lo stesso tipo di contatto con il suo migliore amico.  
Ancora una volta, la parola “assurdo” venne a mente.  
Erano tornati ad Ibiza per passare qualche giorno di vacanze e rivivere I vecchi tempi insieme, in amicizia.  
Ma, quando la coppia di fronte a loro si ritrovò ricoperta di coupon, servizi complementari ed omaggi da parte dell’albergo come parte del pacchetto “Luna De Miel” (quello era stato abbastanza facile da capire), la proverbiale lampadina si accese.  
“Siamo qui per rivivere i vecchi tempi, no?” Fiorello cominciò cauto, quasi casuale. L’espressione di Ama, fronte corrucciata e labbra leggermente aperte, non lasciava alcun dubbio sui suoi sospetti. In fondo, lo conosceva fin troppo bene.
A quel punto, Fiore non riuscì a trattenere una risata.
“Dai, ti fidi di me?”  
Nonostante il breve attimo di apparente conflitto interiore, lo sguardo di Ama si era finalmente tranquillizzando, lasciando spazio a quel suo sorriso sincero.
“Certo, Ciur-”
Non ebbe neanche tempo di finire la frase. Rosario lo aveva già preso a braccetto, e trascinato senza troppe cerimonie verso il bancone della reception, ormai libero.  
“Hola. Estamos en luna de miel. Aniversario con mi hermoso!”  
Le orecchie di Amadeus non erano mai state così paonazze.  
Almeno, non fino a quando Rosario non lo strinse più vicino a sé qualche secondo dopo, guardandolo con un sorriso smagliante e furbetto, e facendo gesto teatrale dell’appoggiare una mano sul suo fondoschiena.  
_____________________
Fingersi in luna di miele nel tentativo di rimediare qualche regalo da parte dell’hotel era sembrata un’ottima idea, sul momento. Certo, al contrario dell’ultima volta che si erano trovati sulle spiagge di Ibiza, nessuno dei due aveva più bisogno di usufruire di omaggi o sconti.  
Ma c’era un qualcosa di così incredibilmente eccitante (e quasi nostalgico) nel creare un po’ di caos nel tempo libero!
Resistere era stato impossibile.
Peccato che la receptionist avesse chiesto di vedere foto del matrimonio, fra un “felicitaciones!” e l’altro, per poi notare la mancanza delle fedi ai loro anulari. Trovandosi alle strette, Fiore aveva biascicato un “No, no! Mañana! ...A la playa! Matrimonio a la playa! Prima, vamos a la playa. Dopo, luna de miel!” frettoloso, sotto lo sguardo esasperato di Ama.  
“Ti occupi tu dello spagnolo?” Punzecchiò Amedeo, a metà fra il divertito e la malcelata preoccupazione.  
Beh, almeno sembrava essersi calato nel ruolo di futuro marito, doveva ammettere.  
Fu a quel punto che la receptionist, che evidentemente capiva abbastanza italiano da avere intuito la natura di quello scambio, sembrò convincersi che queste loro inesistenti intenzioni di sposarsi fossero in realtà una scelta impulsiva e romantica, e si offrì di metterli in contatto con un celebrante, e mettere a disposizione i locali dell’albergo.  
E fu proprio così che Rosario ed Amedeo si erano ritrovati nell’ufficio di un parroco, la sera prima del finto matrimonio, tentando ardentemente di spiegare la situazione senza utilizzare la parola “truffa”.  
Parola che non avrebbero potuto utilizzare neanche se avessero voluto, ad essere sinceri.  
La conversazione aveva consistito di una serie di gesti, frasi di cui avevano capito circa la metà delle parole, e un discreto numero di fraintendimenti.  
“Però, padre, famos la cerimonia per finta, sì?” Aveva cercato di accertarsi Ama, ricevendo uno sguardo confuso come tutta risposta.  
“Per scherzo?” Riprovò, ma l’espressione del parroco rimase immutata.
Ormai spazientito e sempre più nel panico, Rosario interruppe i suoi giri attorno alla stanza, tentando di abbattere l’evidente barriera linguistica.
“Es un escuerzo. Sì? De acuerdo?”  
Il prete lo fissò per un attimo, prima di rivolgergli un sorriso bonario, dargli una pacca sulle spalle con fare rassicurante, e accompagnare un “muy bien!” con due bei pollici in su, congedandoli.
I due amici si trovarono a tirare finalmente un sospiro di sollievo una volta varcata la soglia.  
“Che ti avevo detto? Lo spagnolo, lascialo a me!” Esclamò Rosario, con una risata liberatoria, convinto di avere risolto, e gettando un braccio attorno alle sue spalle con fare entusiasta.
Se avessero saputo che, dall’altra parte della porta, avevano lasciato un prete molto confuso da una frase traducibile solo come “Si tratta di un rospo in conformità” (che aveva deciso di attribuire ad emozione e poca conoscenza della lingua), forse avrebbero trattenuto l’entusiasmo.
Così come, se Rosario avesse saputo che il “finto” matrimonio dell’indomani sarebbe in realtà stato legalmente vincolante, non avrebbe scherzato così facilmente sul passare la “loro ultima notte di libertà” al Ku.  
Ma, non sapendolo, i due si avviarono verso i taxi con fare spensierato.  
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tsar3na · 4 years
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Sunrise and Dusk
Fandom: Festival di Sanremo RPF (Amadello) Words: 1682 Notes: This was a fanfic I’ve been working on for a while and debating whether or not to post about it on Tumblr. But I guess I’ve done this sort of thing before so I bit the bullet and did it anyway. It was supposed to be a one-shot but my planning decided to go to more than ten chapters so there’s that. For now, I’ll post the first chapter here then the rest on Archive of Our Own so please support me there, thank you. Ao3 link: [here]
i - Mattina
Days have been a blur for years. Things had a harmonious monotony to them. Fiorello will wake up at 6am, always on time, by an old flip-phone. Take time to say his morning prayers. Clean his body and think of the day ahead. When he doesn’t have a service in the morning, a hot coffee and bread roll can rejuvenate him until lunch. After cleaning his plates, he chooses from a selection of plain polo shirts or turtlenecks paired with smart trousers and shoes. 
A small brown and white cat would leap onto his balcony at the dot and of course, Fiorello will take a can of tuna and give it all to her. Once done, he cycles to the church, passing by the numerous buildings, towards the open market closeby. He’s usually the first to arrive so he’s responsible for opening the church and doing light cleaning inside and out. He is not quite a priest - all he does is officework from paperwork to phone calls asking for visits. Yet he’s an integral part of the church, going around the community and volunteering just for a simple “Grazie”.
Around the afternoon, he goes gets ingredients for dinner and catches up to fellow friends along the way. Then he heads home, looking back at the sun crack its warm tones around the sky as it starts to settle. His food is also simple, perhaps saving some for the next day. For entertainment, he opens an old TV and catches up on current affairs. At exactly half past 10 is he ready for bed, ready to wake up the next day and do this all over again.
Rarely does this ever change.
He never suspects a surprise package, or a phone call from a stranger announcing a journey he has been requested to join. His family hasn’t spoken to him for years, not even knowing of the new leaf he has turned. In his youth, he has fallen in love but he’d never reciprocate the feelings in return, so unlikely that he’ll suddenly fall in love again. Was it boring? He didn’t think so. But sometimes, when he looks out, he sees life in people’s windows. Of family, of joy, of tears, of life. Yet he can’t complain, he thinks, as others have had it worse. He has had it worse. Compared to what had used to happen, this was just but a dream. Now in his growing ages, perhaps a man was ready to settle down. Still, he can’t always escape the past he had buried and lied about, a past in which no one knew his name. If only something had happened, something breathtaking that was fresh, unexpected, beyond something that will challenge his whole philosophy.
Nevertheless the alarm rings at 6am.
Thursday morning was looking to be cloudy but break skies before noon. His radio played classic tunes from his childhood as the cat purred on his patio table. Fiorello wanted to change something hence buying a new brand of tuna for her. The cat didn’t have any markings relating to an owner, so he baptised her with the name Ciuri. Sometimes he would joke to himself that she is more akin to a partner or a child, masking some sort of looming insecurity. His phone rang. That was odd - there was barely anyone that he had given his number to. Must be serious.
“Hello? This is Rosario speaking.” he answered.
“Ah, I’m glad I got the right one this time.” the voice on the other line cheered, “Listen it’s Roberto. I’m calling you because there seemed to be a leak in the church. Small leak. Very small. It’s flooding the floor. Okay, big leak. Very large.”
“Oh my goodness, really? Are you okay? Is everything safe?”
“Yes, yes, we saved the important bits. And don’t worry, your area isn’t affected. But the altar and nave are badly flooded so I had to close the church for a while.”
“Oh dear…”
“Emergency closing, I do not know when it will be open again.”
He paced up and down his small kitchen, his anxiety growing, “When will it be fixed? Do we have the funds? Last time I checked, we might but I don’t know if this one we can handle.”
“Don’t worry about all this, I’ve talked to the local offices and they should help us. Listen all you need to do is relax for a few days, get some sun. You’ll know when everything will be back to normal.”
The anxiety immediately turned into panic; “Wait, hold on, what do you mean? I don’t know what to do!”
Beep.
Suddenly his plans have been ruined. Fiorello was about to cycle to work but I guess he has no work to even go to now. This sort of disruption never once came into his mind. Since taking on the job, he refuses to take days off. Even when ill, he would try to march in at least before being sent back to rest. He had never prepared what he might do for a day of just himself. “Okay relax, we can do this.” he thought and very much not relaxing. Ciuri meowed for food. At least this he knew what to do.
He moved from Catania around 25, 26 years ago yet only a handful of times has he really travelled around the village. He had to stay in Sicily, there was no chance he would return and work in the cities further on. The place had a charm to it, powered by the people around. Its history of medieval architecture made it a hotbed for tourists, but during the colder months they were little to none. When he first settled in, he had made a crude list of places he would have liked to go to but never did. Today, he grabs that paper from the cupboard he refuses to touch and was thankful his list was fairly short:
Meet and befriend a stranger
Do something new
That’s it
Even looking at two simple tasks, he was already discouraged. Obviously he has done it before with colleagues and neighbours, but it’s been years since he has made a connection with someone brand new. The rest seemed like dreamy bullshit he thought of as a teen when he decided he wanted to get married to his 3rd highschool sweetheart.
No time is best to break his normal life than now. He waved Ciuri goodbye and headed off with his trusted bike.
To start this new thought of life, he veered from his typical path and into the idyllic green landscape. The views were always spectacular from his window but it was a whole other feeling viewing it from below. Waves of flora stretched as far as the eye can see, scattered with farm animals and a fence or two. The air was getting warmer as the morning began to settle in. He felt the breeze through his body, whispering to him thoughts of change. Maybe tomorrow he will cycle through that path, or he can slow down there and see what was inside the tree. It never felt so good making these small and insignificant choices. Or even trying to make sure his bicycle does not suddenly collide with the parked car just metres ahead of him. If his eyes were closed at the moment, he would be doing one impressive front flip and crashing down onto the dirt. Thankfully screaming seemed to have alerted Fiorello and prevented any sort of trip to the hospital from happening. The man near the car seemed worried, no surprise, and kept asking if he was okay.
“I’m sorry, I’m so sorry!” Fiorello kept yelling out. “I just, I usually don’t expect cars here, and I was not paying proper attention so I nearly dented your car.”
“Ahh well nothing you can do about it. This old thing has been through so much not even a hammer can stop it from moving.” the stranger boasted.
This man was someone he had never seen before. His clothing screamed tryhard to look younger than he is and the hat casted a nice shadow over it. Without being rude, all Fiorello can tell was his large nose and fox-like eyes. Seemed to be around his age too, albeit maybe showing more signs of wear and tear. As he kept waffling on about his car, all he could look at was how he had a certain smile on his face. It was mesmerising to say the least.
“Anyway so I got lost and tried to find some signal but couldn’t and then you nearly got killed. And now we’re talking.” Wait was he dazing off. He didn’t notice how he kept going on. “Mind giving me some help then? Hotel or something similar. You can hop in if you point to me around.”
“Of course, I don’t mind. What about my bicycle?” he asked, getting back into reality.
“You can just throw that in the back, I don’t care.” They both got in the car as the man started to ignite the engine and Fiorello tried his best to shove the wheels in as best as he could.
“By the way, I haven’t caught your name. Are you a local?”
“I’m Rosario Fiorello. And you?”
He shook his hand briefly. “Amedeo Sebastiani. Most people just call me Amadeus. Intercontinental reporter.” and started to drive.
“A reporter? Nothing that interesting ever happens around here. Nothing that you could notice from the outside anyway. So, what is your intention?”
“I’m mainly here on holiday. I run a travel blog and I’m just wanting to tell my readers some quaint spots around Sicily. It’s kind of embarrassing, I’m a traveller that gets lost a lot so you can see why I say I’m a reporter first. Anyways...”
“That’s interesting.” he glanced then looked out the window. Amadeus did not stop talking for the whole ride. Only now came in his mind why he let himself in a stranger's car. But he guessed, considering the man’s excitement, he’ll be staying around for a while.
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Comunque ogni volta che scrivo 'amadello' mi sembra di stare usando un aggettivo tipo 'petaloso'😂
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i-love-things-a-lot · 4 years
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Rega dobbiamo sfornare contenuto Amadello in vista di Sanremo 2021
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giulia-liddell · 4 years
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Il malvagio piano di Fiorello
Parole: 1609
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF (Non ci credo che ho davvero scritto questa cosa)
Ship: Amadello, side Bossille/Domille, mentioned Ferro e suo marito
Note autore: Doveva essere una drabble, è diventata una one-shot... Dal fondo del trash, vi prensento la fanfiction amadello ufficiale! Yay! Non ho idea di cosa ho scritto perché non ho riletto una parola... Potrebbe essere piena di errori e salti di logica, ma va beh... Godetevela in tutto il suo trash!
Fiorello si sta preparando nel suo camerino. Questa è l’ultima serata, la grande finale, l’epica conclusione del settantesimo festival di Sanremo e tutto è andato secondo i piani.
Fiorello sorride al suo riflesso nello specchio mentre si sistema la sua elegante e luccicante giacca. Gli mancherà un po’ indossare abiti così sfarzosi una volta finito il festival, ma al momento gli interessa solo quanto bene gli sta questa giacca e quanto renderà migliore la serata che sta per iniziare.
Qualcuno bussa alla porta «Signor Fiorello, tra cinque minuti sul palco!» annuncia un tecnico aprendo appena uno spiraglio per farsi sentire. «Certo, certo. Grazie.» risponde Fiorello e improvvisamente sente che gli tremano le mani. Era completamente calmo fino ad ora, ma adesso, con la realizzazione che la serata sta davvero per cominciare, l’agitazione ha cominciato a salire. «Ce la puoi fare. Sei uno showman. Sarà una passeggiata per te.» si dice guardandosi un’ultima volta allo specchio. «È andato tutto perfettamente secondo i piani fino ad adesso e così sarà anche stasera.»
L’Ariston è pronto per la finale, il palco sembra più luminoso che mai, file di vasi pieni di fiori decorano ogni angolo libero e Amadeus sta salutando il pubblico. Fiorello si incanta un momento a guardarlo e si lascia scappare un sorriso “Quella giacca è orrenda…” pensa “Ma minchia, gli sta da Dio…” e prima che possa ritornare del tutto alla realtà sente il suo segnale e deve correre sul palco per il suo sketch di apertura.
Fiorello sorride con il suo miglior sorriso da showman, ma è ancora disorientato e assorto nei suoi pensieri. Non riesce proprio a concentrarsi. Amadeus se ne deve essere accorto perché gli lancia un’occhiata un po’ preoccupata e poi cerca di coprirla con una battuta «Ah, niente costumi stasera?» chiede con quel sorriso a trentadue denti e Fiorello è abbastanza sicuro di aver visto una traccia di rossore sulle guance del suo Ama’. «Ah, no, no… Stasera dobbiamo essere molto seri, Amadeus. È la finale dopotutto, è importante, non c’è spazio per le sciocchezze.» risponde Fiorello facendo del suo meglio per rimanere serio fino alla fine. L’espressione confusa di Amadeus è abbastanza per confermargli che ci è riuscito. Amadeus si riprende e annuncia la prima esibizione prima di ritirarsi velocemente dietro le quinte insieme a Fiorello.
«Fiore, senti, tutto okay? Ti ho visto un po’… Troppo serio… Stai cercando di nascondermi qualcosa? Uno sketch particolare? Mi vuoi fare qualche scherzo?» chiede subito Amadeus con gli occhi pieni di preoccupazione e Fiorello deve fare del suo meglio per non mettersi subito a rassicurarlo. Si costringe a ricordarsi il suo piano e risponde con il tono più freddo possibile «Sono molto serio, Amadeus. Sei il conduttore, dovresti capire che questa è la serata in cui bisogna essere seri, o forse hai dimenticato come fare il tuo lavoro?» Amadeus resta senza parole e Fiorello pensa che forse ha esagerato, ma adesso è troppo tardi per tornare indietro, così decide di non aggiungere altro e si allontana.
Amadeus è un professionista, in fondo, e riesce ad affrontare il resto della serata senza farsi distrarre troppo dalle parole di Fiorello, ma lui lo osserva bene, lo conosce, sa che nel fondo della sua mente Amadeus ci ha rimuginato tutta la sera. Ma il conduttore continua a comportarsi come le altre sere: accoglie i suoi sketch con entusiasmo, ride ampiamente alle sue battute e continua a chiamarlo “ciurì”. Il cuore di Fiorello si scioglie ancora ogni volta, ma deve mantenere la sua apparenza seria e posata: non ricambia il soprannome, non ride tanto quanto le altre sere, si tiene sempre ad un passo o due di distanza e si comporta con la sua solita amichevolezza solo con gli ospiti e gli artisti. In particolare con Tiziano Ferro da il suo massimo: se qualcuno dovesse spiegare il significato di “gay” userebbe sicuramente qualche immagine di Fiorello e Tiziano in questa serata. Ogni limite che si può oltrepassare, Fiorello lo oltrepassa, ma sempre mantenendo le distanze da Amadeus.
Nel backstage Tiziano lo prende da parte per un attimo «Non stai esagerando un po’? Vic mi ha dato il permesso di aiutarti con il tuo folle piano, ma… Insomma, Fiore non credevo che arrivassi a tanto…» il cantante sembra genuinamente preoccupato e Fiorello è un po’ commosso «Tranquillo Tiziano, ho tutto sotto controllo e il bello deve ancora arrivare.» risponde lui sorridendo con aria di sfida, mentre Tiziano sgrana gli occhi «Oh no. Così mi spaventi sul serio, Fiore.» Fiorello ride «Beh, puoi dire a Vic che si divertirà molto…» Tiziano lo guarda male per un attimo «Rosario, Vic è in sala stasera, faccio un po’ fatica ad andare a parlargli, non credi?»
La serata continua a scorrere e Fiorello può vedere la confusione crescere sul volto di Amadeus di minuto in minuto. Si sente un po’ in colpa, ma solo un po’. Adesso sta per esserci l’ultima esibizione, quella di Achille Lauro, e l’attenzione di tutti è al massimo. Fiorello si affretta a raggiungere il giovane cantante nel backstage.
Achille sfoggia un meraviglioso costume da diavolo ispirato a quello di Elton John: ha davvero superato sé stesso stasera con la sua sfida a tutti i boomer di Sanremo, non solo un vestito provocante, non solo un vestito ispirato ad una grande icona LGBT, ma un vestito che richiama il Diavolo. Fiorello si sente fiero come un genitore. «Pronto, Fiorello?» chiede Achille mentre finisce di controllare il suo costume, Boss Dom è accanto a lui che lo aiuta. «Sono nato pronto, caro Achille. Vuoi due?» rilancia Fiorello e Boss Dom sorride compiaciuto «Stavamo aspettando questa occasione da quando siamo stati selezionati per il festival. Sarà epico.» Fiorello annuisce e sono tutti pronti per partire. Un attimo prima del loro segnare Achille da un bacio a Boss Dom «Dovresti risparmiarti per dopo.» lo prende in giro lui e Achille risponde a tono «Scusa, non potevo resistere.» Fiorello continua a sentirsi un genitore fiero, ma anche un po’ un terzo incomodo.
Ed ecco il momento decisivo. Achille viene chiamato sul palco e arriva accolto da scoscianti applausi. Il suo costume fa davvero effetto. Fiorello segue a ruota con una specie di vestito addosso e il pubblico è visibilmente confuso dalla sua presenza. La musica parte e Fiorello divide il microfono con Achille, dando tutto sé stesso. Ed ecco che al ritornello si toglie il vestito per rivelare la tutina semitrasparente da Freddie Mercury che Achille ha indossato la prima sera. Boss gli sorride e Achille gli si avvicina per mettergli il rossetto. Fiorello continua a cantare e a saltellare di qua e di là, il pubblico è sempre più confuso, ma non può evitare di essere anche entusiasta: è una performance meravigliosa. Purtroppo finisce quasi troppo presto. Le ultime note scompaiono e Fiorello si appoggia ad Achille esausto, ma con un sorriso soddisfatto. Il pubblico si alza in piedi per applaudire, Fiorello riesce a vedere che Vic, il marito di Tiziano, sta già ridendo come un matto. Adesso bisogna vedere se tutto si concluderà come previsto.
Amadeus torna sul palco confuso, estasiato e rosso come un peperone. Fiorello se la ride tra sé e sé. «Achille Lauro, signore e signori! E Rosario Fiorello! Wow! Eh… Non sapevo che questo sarebbe successo… Ma wow! Le sorprese della diretta, eh?» si avvicina ai due artisti e continua a lanciare occhiate a Fiorello che non muove un dito per rimettersi qualcosa addosso e coprire quella tutina. «Rosario… Rosario, ciurì, non mi avevi detto di questa cosa… Da quanto…? Non so neanche se vale come esibizione dato che hai cantato anche tu…» Amadeus è disorientato e non sa più cosa dire, lo ha pure chiamato per nome… Fiorello è un po’ intenerito. «Ma, Ama… L’esibizione non è finita.» risponde sorridendo come lo Stregatto. Il momento è arrivato. «Ah no?» Amadeus non riesce ad aggiungere altro per un momento «Che cosa c’è adesso?» aggiunge ancora incantato da Fiorello. Lui si avvicina, afferra il bavero del conduttore e lo bacia.
È uno di quei momenti in cui nessuno capisce cosa stia succedendo, c’è solo una gran confusione e un sussulto che coinvolge tutto il teatro, poi l’orchestra inizia a suonare una musica romantica. Se avessero detto ad Amadeus che l’ultima esibizione di Sanremo 2020 si sarebbe conclusa con Fiorello che se lo limona in mondovisione vestito da Freddie Mercury, non ci avrebbe mai creduto. Eppure eccolo qui, tra le braccia di Fiorello, del suo ciurì, con svariati segni di rossetto intorno alla bocca.
Quando Fiorello lo lascia andare sono entrambi senza fiato per un qualche momento «Fior… Fio… Fiore… Credev… Credevo che non mi sopportassi più… Insomma da come mi hai trattat…» Amadeus cerca di parlare, ma Fiorello lo interrompe con un altro bacio, molto più casto, che dura appena un secondo. Amadeus sa che dovrebbe condurre il dannato settantesimo festival di Sanremo in questo momento, ma per come Fiorello lo sta guardando, può andare tutto al diavolo: il festival, l’Ariston e la Rai. «Volevo farti ingelosire un po’… Per tastare il terreno vedere se avevo una chance… E stasera volevo sorprenderti… Quindi il miglior modo era tenerti lontano, farti credere che non ci fosse assolutamente niente, che le scorse serate fossero state solo show. Ma nemmeno io sono uno showman così bravo da fingere tutto quello: era davvero tutto per te, il vestito da Don Matteo, il vestito da De Filippi, la canzone che ho cantato ieri… E avevo detto di aver messo la tutina di Achille, no?»
I microfoni sono ancora accesi. Tutti hanno sentito tutto. Tutti hanno visto tutto. E adesso all’Ariston regna un silenzio di tomba. L’unica cosa che si sente è Vic, che continua a morire dal ridere.
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Tutto quello che succede a Ibiza (non) rimane a Ibiza - prima parte
UPDATE 2021: visto che è passato quasi un anno dalla pubblicazione della mia prima fanfiction, ho deciso di darle una sistemata per riproporla a chi ancora non l’ha letta o a chi ai tempi piacque e vuole rileggerla... Perché oltre a Sanremo, anche Ibiza è Ibiza!
(Qui la seconda parte)
Parole: 2497
Fandom: Sanremo RPF (sta succedendo davvero, la mia prima fanfiction mai pubblicata è sull’ultima coppia che avrei pensato di shippare e di scrivere!)
Amadello a Ibiza nel 1990, precisamente dalla sera dell’EVENTO al KU, due chaotic bisexuals pazzi l’uno dell’altro, fine di una lunga slow burn e di un lungo oblivious mutual pining, first kiss, internalised homophobia (per il contesto storico e geografico), a little angst, jealous!Ama and a little touch-starved
Note: Claudio è Claudio Cecchetto (dormire, salutare... Andiamo, l’avete pensato tutt*), Leonardo è Leonardo Pieraccioni (mannaggia a te - leggendo capirete!), menzione del fatto che Ama ha finto per mesi di vivere a Milano quando in realtà faceva avanti e indietro da Verona e che il padre di Fiore è venuto a mancare durante il Festival di Sanremo del ‘90
Buona lettura e vi raccomando i commenti :-)!
Amedeo si trova al KU Club, il locale più trasgressivo di Ibiza, portato lì a forza, ma, invece di divertirsi come chiunque altro sembra fare, sta al bancone a bere il suo Margarita mentre guarda con desiderio l'ennesimo bellissimo ragazzo leggermente fuori dal coro divertirsi al posto suo, sentendosi contemporaneamente agitato ed entusiasta al pensiero di aver conquistato la sua amicizia.
Quella mattina stava bevendo il suo secondo caffè per nascondere i postumi della levataccia a cui si costringeva pur di far credere a tutti che viveva a Milano, quando Claudio gli aveva presentato quel ragazzo dai capelli lunghi e la pelle ambrata che sembrava uscito dalla copertina di un Harmony. Si chiamava Rosario Fiorello, anche lui siciliano, a quanto si diceva una star dei villaggi turistici con la capacità di far ridere chiunque si trovasse nelle sue vicinanze e a Milano principalmente perché gli avevano assicurato che era piena di ragazze. Sarebbe stato facile invidiare un tipo del genere (dal momento che tutte cadevano ai suoi piedi), ma gli ci era voluto poco per capire che era difficile odiarlo. Era bastato che scoprisse che condividevano la stessa origine che da quel momento Rosario aveva iniziato a provare per lui un affetto spontaneo, simile alla gioia di trovare un compaesano lontano da casa e nel giro di poco era nata una splendida amicizia. 
Prima di conoscerlo, Amedeo aveva passato l'infanzia e l'adolescenza a ricercare l'approvazione dei ragazzi più carismatici, non potendone chiedere l'amore - l'educazione cattolica e quella dei genitori meridionali non gliel'avrebbero permesso -, e di colpo il migliore fra questi l'aveva eletto a suo migliore amico, il tutto senza che fosse costretto a far alcuna fatica. L'aveva reso la sua spalla, lo coinvolgeva nei suoi oramai leggendari scherzi al resto della squadra della radio e insieme avevano girato ogni luogo di Milano, collezionando così tanti aneddoti e storie che un giorno avrebbero potuto farci un libro. Ma Rosario non gli aveva offerto solo il lato divertente che lo rendeva 'Fiorello’: quando era morto suo padre, aveva avuto modo di conoscere il suo lato più fragile, che spesso e volentieri teneva nascosto e Amedeo l'aveva sostenuto come avrebbe fatto il migliore degli amici. Quell'evento paradossalmente li aveva avvicinati molto di più delle notti in bianco, portandoli a confidarsi le rispettive paure e desideri e man mano che questi venivano svelati, era come se ogni pudore scomparisse e la loro amicizia si fosse irrimediabilmente fortificata. E con quale coronamento…
“… Sai qual è la cosa più brutta? È che papà se n'è andato proprio durante il Festival… Adesso come farò a guardarlo?” aveva scherzato per la prima volta dopo essere tornato a Milano dal funerale.  
“Lo guarderai, Ciuri, lo guarderai, anzi… Un giorno io e te ne faremo uno talmente bello che quando ripenserai al Festival ti verrà in mente solo quello!"
Ricordava ancora l'occhiata sorpresa che gli aveva rivolto.                                  "Io e te a Sanremo? Figurati se ce lo fanno condurre a noi: e poi ci vedi me a Sanremo? Tu sei molto più da Rai di me…"                                                     "Non m'importa, gli obbligherò a prenderti: se vogliono me, dovranno prendere anche te!" 
E lui, rivolgendogli un sorriso che se il mondo fosse stato più clemente lo avrebbe spinto a baciarlo per la gioia, gli aveva risposto: "Allora prometto che se mai, SE MAI, la Rai ti affidasse il Festival, sarò a farti da supporto morale!"   Avevano suggellato la promessa con una stretta di mano per poi abbracciarsi, come fratelli. Peccato che in quel momento Amedeo si era sentito ancora più colpevole per i sentimenti che provava per lui di quanto gli fosse mai capitato.
Amedeo sta ripensando a quel momento quando dalla folla danzante riemerge Rosario che balla con un’affascinante bionda che non nasconde troppo quale finale vorrebbe dare alla sua serata. Amedeo la guarda e sente l'invidia scorrergli in corpo come un brutto veleno… Da una parte però come biasimarla, soprattutto quando il suo ballerino sembra posseduto dal demone della danza e balla meglio di tutti quelli che si trovano in pista? Come fa a muoversi in quel modo, senza fatica e senza imbarazzo? Se solo potesse andare verso Ciuri e sostituirsi alla bionda… No, non deve chiamare Rosario Ciuri, è il soprannome meno etero tra quelli con cui gli ha permesso di chiamarlo - anche se gli piace così tanto ed è il solo a poterlo usare -. Ma soprattutto, è stufo di stare a guardare gli altri divertirsi, in particolare qualcuno che non potrà mai avere. Butta giù l'ultimo sorso del suo Margarita e s'incammina faticosamente verso uno dei cubi. C'è odore di alcool, cloro, sudore, salsedine e altro che non è sicuro di voler conoscere, ma non sarà questo a fargli perdere di vista il cubo dal quale Rosario non potrà non vederlo e vedere come si diverte senza di lui. Soprattutto da quando sul cubo è salita la sosia di Madonna nel video di 'Hanky Panky’.
Le mani di Paloma hanno preso ad esplorare il suo corpo oltre i limiti del consentito in pubblico, ma Rosario la lascia fare, perché è la cosa meno trasgressiva che abbia visto fare in quel locale. Sta già pregustando l'inevitabile seguito di quel ballo quando qualcosa entra nel suo campo visivo… È Ama quello che sta ballando sul cubo? Ma soprattutto, sa di avere dietro due ballerini neri nudi e decisamente superdotati? Di colpo Paloma e le sue mani non sembrano più così tanto interessanti, così le chiede scusa per abbandonarla lì dove un momento prima stavano ballando per avvicinarsi quanto riesce al cubo e avvisare il suo amico della 'compagnia’.
"Ama, Ama!"
Niente, non lo sente. Can’t touch this è troppo forte e lui continua a ballare come se niente fosse. Rosario comincia a sbracciarsi per farsi notare, ma ancora niente. Potrebbe lasciar perdere, recuperare Paloma che forse è ancora in tempo, e invece rimane lì, a guardare il suo migliore amico ballare incosciente di essere solo. Gliel'ha sempre detto che il segreto per ballare bene è fingere di essere da solo con le cuffie nelle orecchie e ora eccolo lì, su un cubo a muovere i fianchi senza alcun pudore… Peccato solo non possa farsi avanti.
Di Amedeo Sebastiani la prima cosa che l'aveva colpito era stato il fatto che rideva ad ogni sua battuta, anche le peggiori. E siccome amava mettersi costantemente alla prova e soddisfare la propria vanità, Rosario si era sentito sempre spinto a dare il meglio per farlo ridere di gusto. Solo che a un certo punto i suoi continui successi avevano iniziato a soddisfare anche un'altra parte di sé, una parte che conosceva molto bene, ragion per cui si era sempre premurato di tenere il più nascosta possibile. Se voleva diventare qualcuno, se voleva continuare ad essere amato da tutti che passasse pure per un morto di figa: gli vengono comunque perdonate più cose che a un mezzo richione. I villaggi turistici per quello erano stati una liberazione: tra una signora annoiata e una ragazza in cerca di avventure aveva avuto modo di esplorare questa parte di sé con i loro corrispettivi maschili, sicuro che nessuno lo avrebbe mai tradito  perché i pochi che lo sapevano erano la discrezione fatta persona - oltre che uomini molto aperti di mente -. Era sempre stato attento a evitare di prendersi sbandate in ambienti lavorativi ed ecco che nel giro di qualche tempo si era ritrovato a sbavare dietro quel figurino sempre così calmo ed educato. Quanto gli piaceva sconvolgerlo coinvolgendo nelle sue uscite senza fine per Milano portandolo nei posti più strani e spingendolo a lasciarsi andare: erano giovani, se non si divertivano ora, quando avrebbero potuto farlo? Spesso faceva ancora più casino di quanto avrebbe fatto normalmente pur di vedere le sue reazioni, perché in fondo era chiaro a tutti che Amedeo lo teneva sul palmo di una mano: se avesse potuto dimostrargli meglio quanto la cosa era reciproca, che lo considerava la persona più gentile, talentuosa e preparata che avesse conosciuto, che non smetteva mai di mostrare lati inediti che non facevano che renderlo più desiderabile che mai (chi l’avrebbe detto che sapeva cavalcare?)… Ma soprattutto, Amedeo era una delle poche persone a ispirargli fiducia e a fargli venire voglia di diventare un artista e una persona migliore; come quando suo padre era morto e per consolarlo al pensiero che non avrebbe più guardato il Festival senza pensarci gli aveva promesso che un giorno l'avrebbero condotto insieme e avrebbe avuto solo bei ricordi connessi a quello. Maledetto Claudio che li faceva sempre lavorare insieme: aveva idea di quanto fosse difficile sforzarsi di essere professionali quando avevi accanto un ragazzo che avrebbe rinunciato all'occasione della vita se non avessero preso anche il suo migliore amico?
Ma non è questo il momento di rimembrare la promessa e l'abbraccio che si sono scambiati in seguito, ora deve far scendere Amedeo dal cubo prima che quei due stalloni diventano troppo molesti. Non che gli dispiaccia la visione, anzi, è parecchio eccitante, ma è sicuro al cento per cento che il suo Ama non se ne sia accorto.
Prova a richiamarlo, stavolta più forte: "Ama, Ama!"
Finalmente si accorge di lui.
"Dietro di te!” gli urla indicandogli di guardare alle sue spalle.
E come volevasi dimostrare, quel nanosecondo che ci impiega per rendersi conto della situazione lo trasforma in un attimo da re della festa a ragazzino imbarazzato alla sua prima volta in discoteca. Rosario ovviamente scoppia a ridere a crepapelle, mentre guarda il suo amico preso d'assalto dai due suoi improvvisi compagni di ballo mentre cerca di scendere dal cubo. Fa per fare una battuta a Paloma, quando si ricorda di averla persa di vista e che sarà difficile ritrovarla in quella marmaglia di gente. Poi però lancia un'occhiata al suo amico in difficoltà e a Paloma non ci pensa più. 
“Perché non c'erano le telecamere…"
"Meno male che non c'erano le telecamere!"
Sono in camera nel loro alberghetto dalla parte opposta dell'isola rispetto alla discoteca, a scolarsi qualche bottiglia di birra per rilassarsi dopo tutto il caos di cui facevano parte qualche ora prima. Rosario continua a ricordare divertito quell'istante, mentre Amedeo vorrebbe solo esser stato inghiottito dal cubo. E lui che pensava di mostrare che poteva divertirsi senza problemi anche senza il suo amico…
”… Sono salito pensando di trovare la sosia di Madonna…“
”… E hai trovato i suoi ballerini! Povero Ama, per stasera siamo entrambi in bianco!”
Amedeo si fa all'improvviso più attento mentre Rosario gli rivela come i suoi tentativi di salvargli la reputazione gli siano costati la perdita dell'affascinante spagnola che aveva rimorchiato. Non è sua abitudine gioire delle 'disgrazie’ altrui, ma in quel momento non può fare a meno di rallegrarsi per aver evitato l'ennesimo racconto di un'avventura che lo ecciterebbe e infurierebbe al tempo stesso. Fortuna che il suo amico non possa leggergli nel pensiero, anche se i suoi pensieri piacerebbero ad Amedeo: Rosario infatti sta bevendo la sua birra e non riesce a staccare gli occhi dal suo amico che sarà pure quello che arriva sempre preparato, sia sul piano musicale che su quello pratico, ma stasera ha tutti i segni della classica nottata ad Ibiza che lo rendono ancora più affascinante del solito. In questo momento il nome d'arte che gli ha dato Claudio non potrebbe calzargli meglio a pennello.
”… Che poi la canzone di sottofondo, Can’t touch this… A una certa ti stavano toccando ovunque!“
Ad Amedeo in quel momento le orecchie diventano bordeaux esattamente come quando si era ritrovato in mezzo ai due ballerini. Quando comincia a ridere per smorzare la tensione, Rosario capisce che quello è il momento di maggior vulnerabilità e inizia a toccarlo ovunque, scherzosamente, divertito dal suo crescente imbarazzo. Nei cinque anni che ha avuto l'occasione di conoscerlo, Amedeo ha imparato che Rosario è una persona molto fisica, del tipo che quando parla ti prende la mano o ti blocca un braccio per essere sicuro che lo stai ascoltando: è vero che il più delle volte lo fa spontaneamente, ma ogni volta che lo fa, Amedeo prega il Signore di non dar troppo a vedere quanto il suo corpo dipenda da quel contatto anche casuale. Peccato che adesso, tra le varie parti del suo corpo che abbia preso di mira, ce ne sia una particolarmente suscettibile al contatto fisico e una parte di lui spera che questa tortura finisca presto o potrebbe mandare all'aria una bella amicizia. Quando si rende conto di dove l’ha appena toccato, Rosario si ferma: l’ha fatto spontaneamente, Amedeo non ha reagito in maniera particolare, eppure gli rivolge uno sguardo come se non l'avesse mai visto o si fosse trasformato di colpo in un'altra persona. Le labbra di Rosario si piegano in uno di quei sorrisi che hanno il potere di sciogliere una persona come neve al sole e in un attimo Amedeo si ritrova le sue mani sulle spalle e la sua bocca sulla sua. Ha gli occhi ancora spalancati per la sorpresa quando inizia a baciarlo delicatamente, come se sapesse che quello è il suo primo bacio, dato a un uomo perlomeno. E prima che questo miracolo si riveli soltanto un sogno molto reale, chiude gli occhi per concentrarsi a ricambiare quella che oramai è la sua principale fonte di ossigeno.
Rosario non sa bene cosa l’ha spinto a fare quello che sta facendo. Si è lasciato guidare dal momento, ma non appena ha iniziato a baciarlo ha pregato tutti i santi che un'eventuale reazione negativa del suo amico non lo costringa a fare una battuta per uscire dall'imbarazzo di un rifiuto; ma quando sente la mano di Amedeo sulla nuca, è come se partisse una scarica elettrica che gli corre lungo tutta la schiena e lo spinge a baciarlo ancora più intensamente e a venir ricambiato con la stessa intensità.
"Ama! Fiore!"
Basta qualche colpo alla porta dato da Leonardo per far staccare i due, fino a qualche minuto prima improbabili, amanti.
"Minchia, Leo, la prossima volta prendi le chiavi la prossima volta, stavamo dormendo!” sbotta Rosario, alzandosi e andando ad aprire molto lentamente la porta, dando il tempo ad Amedeo di disfare i letti a supporto della bugia. E non appena entra Leonardo, i due si comportano come se fossero stati effettivamente svegliati all'improvviso. Fortuna che l'amico è troppo preso a raccontare cos’ha fatto con la ballerina di flamenco che frequenta da una settimana per accorgersi che i due non sono messi così male da essersi addormentati di colpo vestiti. E dal momento che anche questa notte non si dorme, una volta terminato il suo racconto, Rosario comincia a raccontare a Leonardo della loro serata, aneddoto dei ballerini compreso. Tutto sembra perfettamente nella norma. Peccato che Amedeo conosca abbastanza Rosario per capire che la sua voce sia appena più nervosa del normale e si passi le mani troppe volte nei capelli.
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