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#letteredamore
karenlojelo · 4 years
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Passeggiamo tra le rovine per mano Dimmi qualcosa che non so E sembra una città di diamanti Quanto tempo Quanta strada ho fatto Per ritrovarti Quanto sei stato fermo ad aspettarmi? Quante lacrime ho mischiato all’acqua della vasca da bagno Quanto dolore ho finto di non portare sulle spalle Per riabbracciarti Per rivederti Ora sei qui E ti vedo appannato perché ancora piango Ma ora è tutto calmo Questa guerra ha distrutto tutto Ma noi no Brilliamo come quelle due stelle Che sembra siano sempre rimaste lì ferme Che ne sanno loro di tutto questo Non sono mai cadute O forse stiamo guardando indietro nel tempo e già hanno smesso di esistere Ma noi lo abbiamo sempre detto Che il tempo è solo un’illusione Siamo rimasti sempre qui forse Seduti su quel muretto ora distrutto entrambi Ad aspettarci Calmi Come adesso Che ci tocchiamo Ti bacio con gli occhi chiusi mentre mi guardi E finalmente mi vedi e io esisto.#karenlojelo #poesia #movimentoperlemancipazionedellapoesia #scrivere #amore #love #letteredamore #parole #igwriters #scrittrice #scriverechepassione #leggerefabene #wattpaditalia #writersofinstagram https://www.instagram.com/p/B8ZCXm3IPyi/?igshid=kr3ywhxobr6q
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lovingart-s · 5 years
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Da “I dolori del giovane Werther”, Goethe.
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abbio · 5 years
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Tutte le lettere d’amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d’amore se non fossero ridicole. Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore, come le altre, ridicole. Le lettere d’amore, se c’è l’amore, devono essere ridicole. Ma dopotutto solo coloro che non hanno mai scritto lettere d’amore sono ridicoli. Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo senza accorgermene lettere d’amore ridicole. La verità è che oggi sono i miei ricordi di quelle lettere a essere ridicoli. (Tutte le parole sdrucciole, come tutti i sentimenti sdruccioli, sono naturalmente ridicole). Fernando Pessoa . . #fernandopessoa #letteredamore #loveletters https://www.instagram.com/p/BuuAyCQBBtO/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=13numbmvqye3e
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rprincess20 · 5 years
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Uniti fin dall'inizio, non so spiegarti cosa avevi di diverso... ma so spiegarti cosa provo per te quando siamo insieme, non é importante il luogo la città i minuti le ore i giorni che passano velocemente, perché quando stiamo insieme il tempo si ferma, divento felice, divento una persona migliore, e tu diventi quella persona dolce e con gli occhi imbarazzati che tieni e con quelle frasi sciocche e infantili che avvolte dici, bhe che dirti ti sei fatto volere bene🐻 tu che hai quel carattere difficile, e mille difetti... che per me sono solo dettaglio perché ti amo così come sei ❤️ e non c'è cosa più bella di amare una persona per quello che è, mi piace tanto questo video perché eravamo semplici amici forse complici, o forse gli occhi si erano inquadrati più di una volta senza parlare mai o semplicemente era destinato che dovevo incontrarti, incontrare una persona che mi stravolgesse la vita all'improvviso sei arrivato tu~ Vita miii~🔥🔥🔥
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justgols · 5 years
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Tu, sapevi un po’ di punk
Era il ventisette aprile dell’anno scorso ed era l’ultima volta in cui avevo preso in mano il computer e scritto di te. Anche se tu, in realtà, dalla mia mente non te ne sei mai andato. Oggi è il sette di aprile e fuori piove, la domenica quando piove ti butta addosso una tale malinconia per cui ti fai tutte le domande del mondo: cosa ci faccio qui? Che ne sarà di me? Sto veramente vivendo la mia vita? Ma è solo una domenica di pioggia, poi tornerà il sole. E menomale che ogni tanto piove, perché l’erba deve crescere, le piante devono fiorire e i fiori sbocciare. E’ primavera, Tom. E’ primavera e tu sei tornato come un pugno nello stomaco, sei tornato e io ti aspettavo come l’albero, secco, attendeva questa domenica di pioggia per poter dare linfa ai suoi fiori, che devono aprirsi e mostrare il loro splendore. “Sono fiero di te”, quattro parole che arrivano dritte, che mi fanno sorridere. Perchè nessuno me lo aveva mai detto, lo sai? E perché sei fiero di me? Sei fiero di me perché ho buttato il tuo numero e perché sto pian piano aprendomi una strada tra le spine? Non lo so se io sono fiera di me, probabilmente sarò fiera di me quando finirò di ricadere nelle stesse trappole, negli stessi errori. E menomale che ora c’è Gazzelle che passa nelle mie playlist. Oggi mi hai scritto, mi hai scritto mentre ero in macchina che cantavo la tua canzone, o meglio, quella che mi fa pensare a te. Tu, sapevi un po’ di punk. Con quella chitarra al collo. Che con i Nirvana non c’entri niente ma sei sempre in fissa. Che quando il locale si è svuotato, un bacio congelato, che non sapeva di Milano ma di long island, quello che avevo bevuto io. Che da tempo, quando vedo qualcuno suonare, guardo sempre il chitarrista di sinistra, ma non sei tu. Mentre quella sera, mi sbagliavo. Ho avuto solo il tempo di raccontarti di me, tu volevi sapere di me. E che sembra tutto così perfetto da fuori. Ma che ne sai tu, di quanto mi sento vuota dentro? Che ne sai tu di quanto mi sento persa, senza di te? Che ogni tanto qualche buco lo riempio con quello che avanzo, ma vorrei riempirlo con te, di te. Quando mi hai detto che lei non è più il pezzo del tuo puzzle, e che tutte le tue certezze sono crollate, allora io, ho pensato che forse, ora, perso lo sei anche tu. Avrei voluto essere vicino a te quando avevi bisogno di me, ma tu, hai preferito non chiamarmi per farmi percorrere la mia strada. E penso anche che per ritrovarsi, prima bisogna perdersi e che le strade non sono tutti rettilinei in pianura, ma sono strade di montagna e piene di buche. E se ti senti perso, allora vieni con me. Vieni con me e ci perderemo insieme, poi chissenefrega dove ci porterà la vita, staremo a vedere. Io sarò sempre qui, non me ne andrò, sarò qui per te quando ti serve un sorriso, quando ti serve qualcuno che ti ascolti o quando semplicemente hai paura del buio. E’ primavera, Tom. E’ primavera e tu, mi sei sbocciato ancora una volta dentro al cuore.
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noosphere-me · 2 years
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E così, quanto più delicatamente e discretamente mi insinuavo nel tuo tempo, tanto più, fortemente e caparbiamente, tu volevi che ci restassi. Inspiegabile, ma a tratti riconoscibile, uno strano legame è nato: imprevedibile e, allo stesso tempo, inevitabile. Difficile da spiegare, ma ancor più complicato da vivere! "Lo scambio del nulla" di Maria Aprile @figliadeifiori62 #loscambiodelnulla #mariaaprile #letteredamore #sentimenti #amore #emozioni #narcisismo #legami #cuore #vita #sensibilità #tempo #librileparche #autorileparche #leparchedizioni (presso Naples, Italy) https://www.instagram.com/p/CcUpGJesUsR/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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...✍🏻 ⠀ Sai, a volte mi domando se il romanticismo sia morto proprio nel giorno in cui gli innamorati hanno smesso di scriversi lettere d'amore e si sono affidati alla tecnologia. @pensierinellapioggia ⚡ ⠀ © Copyright - I contenuti di questa pagina sono di mia proprietà. La copia è autorizzata solo a patto che venga citato l'autore, ovvero ''Pensieri nella pioggia''. ⠀ #romantici #romanticismo #frasiromantiche #letteredamore #sentimentiveri #aforismiitaliani #aforismidelgiorno #pensieribelli #poetico #altritempi #sentimenti #riflettere #pensaci #maicontrocuore https://www.instagram.com/p/CY7L_L3Nhb2/?utm_medium=tumblr
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Credo di aver scattato questa foto proprio pensando a #fourlettersoflove un libro stupendo... #goodevening " Ti amo. Me lo ripeto di continuo e ti rivedo là sotto l’albero e il lampione, e d’un tratto è come se non potessi più respirare. Tutto quanto c’è di bello al mondo, per me, è raccolto in te." Nial Williams 'Quattro lettere d'amore' 1997 #niallwilliams #author #irlanda #ebook #libridaleggere #amore #love #letteratura #letteredamore #autumninlove #equinoziodautunno #goodnight #lake #nemi #lazio (presso Lago di Nemi) https://www.instagram.com/p/CFh0ma1qUz3/?igshid=1c055qpqbo86r
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rifiutimentali · 4 years
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Vi racconto di quella volta che sono inciampata dentro un libro.
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Myst Intro
Mi viene difficile spiegare in modo esaustivo il perchè Myst e i suoi figli mi piacciano così tanto.
Ero abbastanza piccola e immatura la prima volta che ebbi contatto con questa saga. Non ricordo neanche il “come”, probabilmente fui attratta dalla parola “puzzle” contenuta nei tag del gioco stesso, visto che circa 10 anni fa (se non anche prima) io e mia madre scaricavamo infiniti GB di giochi dall’ormai defunto (?) Emule. In ogni caso, tutto iniziò un bel po’ di anni fa.
Una voce in inglese mi parla (e non capivo una sega di inglese all’epoca) e un libro cadeva dal cielo. Lo apro, e vedo delle immagini muoversi. Che fai, non le tocchi? Le toccai. In un baleno si apre davanti a me questo mondo, senza una parola, senza un aiuto, sono in terra straniera da sola. Cominciai a cliccare un po’ lì, un po là, alza questa leva, abbassa quell’altra. Insomma, per farla breve, tra due cervelli messi insieme, non ne ricavammo molto. Né io né mia madre riuscivamo bene a seguire il filo del discorso, e ammetto a malincuore che qualche puzzle presente sull’isola lo risolvemmo soltanto grazie all’aiuto di guide esterne.
Oggi, a 25 anni e con una conoscenza molto buona della lingua inglese, posso dire che il 90% dei puzzle non risolti all’epoca non erano stati compresi a causa della barriera linguistica. Poco male, perchè le sensazioni trasmesse da quel gioco sono comunque permeate attraverso lo schermo e si sono incastonate per sempre sotto la mia pelle. 
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Isola di Myst, la Libreria 
Ero alle mie primissime esperienze con le avventure grafiche, anzi, non credo di averne vissute altre al di fuori della saga; poi i miei occhi da bambina si emozionavano un po’ per tutto, ogni minima cosa mi entusiasmava e mi sorprendeva, cosa che, purtroppo, non accade più da anni.
Mettere in moto il cervello mi è sempre piaciuto, ogni problema per me è una sfida personale da risolvere, e se non riesco a venirne a capo, è un fallimento. Quindi vivere Myst è stato un po’ come entrare in un negozio di caramelle. A conti fatti direi anche che i puzzle non erano neanche così difficili, leggendo i diari di Atrus viene tutto a galla in maniera abbastanza immediata (anche se l’enigma degli ingranaggi per accedere a Mechanical era bastardo nel ‘97 e bastardo rimane), ma purtroppo la piccola me non ne era cosciente.
Ed è in quei diari che io ho trovato il vaso di Pandora, ho scoperchiato un intero, nuovo universo. Se il primo viaggio a Myst è stato meraviglioso, il secondo (compiuto a Luglio 2020) è stato come aprire per la prima volta gli occhi dopo un lungo sonno. Bellissimo. E’ stato come bere acqua dopo giorni di sete, come assaggiare per la prima volta un frutto buonissimo. 
Nonostante tutti i primi diari di Atrus siano semplici diari di bordo, cronache delle sue prima avanscoperte nelle sue Ere, riuscivo a sentire che stavo sempre più avvicinandomi “fisicamente” a quel mondo; quel magico libro che mi ha condotta in un universo diverso dal mio si andava man mano concretizzando. Stavo facendo parte anche io di quelle avventure, ero davvero nella Libreria a meravigliarmi di come questo uomo sconosciuto avesse creato vita, morte, nuovi orizzonti semplicemente scrivendo. E’ qui il punto. Capite? Come Atrus ha creato nuovi universi grazie al potere della scrittura, così accade quotidianamente anche nel “vero” universo. Quello che viviamo tutti noi. Leggiamo libri, vediamo film, giochiamo ai videogiochi, e parte tutto da un piccolo embrione, un piccolo schizzo, due parole buttate giù su un fazzoletto di un ristorante.
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Selenitic
Quanto può essere potente la scrittura? Mi piace pensare che sia talmente potente da creare la vita, come accade in Myst. Nella nostra testa, i nostri “viaggi mentali” sono reali tanto quanto lo siamo noi. L’immaginazione è un’arma potentissima se usata per nobili scopi, quale anche il semplice intrattenimento che, per quanto semplice, è la nostra unica fuga. 
Senza cadere troppo nel filosofico, torniamo a Myst. Chi ha imparato l’Arte (della scrittura) è capace, grazie a carta e inchiostro appositi, di scrivere un’Era, ovvero un universo parallelo, gestita da delle regole arbitrarie decise dallo scrittore. Non mi soffermerò sugli aspetti religiosi della questione, ma preferirei parlare di come si scriva un’Era.
Equilibrio è la parola base: nessuna Era può definirsi stabile se nella sua creazione non sia stato inserito l’equilibrio. Che sia tra i vari elementi che la compongono, che sia nella stessa scelta di parole da parte dello scrittore, le contraddizioni vanno eliminate e ogni singola unità che compone questo mondo deve coesistere con le altre. 
Credo sia questo l’elemento che più mi affascina dell’Arte: non c’è spazio per gli errori. 
In Myst, assistiamo alle “lezioni” di Atrus che, dopo aver dato luce a due bambini sulla stessa isola di Myst, decise di crescerli nel migliore dei modi, portandoli con sè durante le esplorazioni delle sue creazioni. Sull’isola, Atrus ha sperimentato parecchio con la scrittura, riuscendo più o meno bene. I suoi due figli, visitando con lui questi nuovi mondi, hanno sviluppato un’ingordigia sempre più crudele, fino al punto di prosciugare completamente ogni Era visitata di ogni bene, fino al punto di distruggere persino loro stessi, con le loro stesse mani.
Quale metafora più indicata per descrivere alla perfezione l’essere umano? In mano nostra, il Bello e il Nuovo non sono destinati a durare, l’unica domanda importante è: “come posso sfruttare questa nuova risorsa?”. Che il Karma abbia pagato i due ragazzi con la loro stessa moneta è indubbio, ma non posso fare a meno di pensare a quando la mia razza dovrà pagare il suo debito con la sua “era”, la Terra.
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Channelwood
Alleggeriamoci.
La figura e il personaggio di Atrus si sono riservati un piccolo ma importante spazio nel mio cuore, già la prima volta che feci conoscenza con lui. Un uomo affascinante, incredibilmente buono, puro di cuore e con una mente dai limiti inesistenti. Dal primo momento in cui l’uomo vedrà il nostro viso, una luce si accenderà nei suoi occhi: la sua decennale prigionia è finalmente finita, noi siamo la chiave per la sua libertà. Fermandoci alla fine di questo gioco, è impossibile comprendere a pieno quanto fondamentale sia il personaggio di Atrus in tutta la lore (ma di ciò ne parlerò in futuro).
Myst si conclude con Atrus che ci ringrazia, e ci permette di continuare ad esplorare le sue creazioni, aprendo un libro di collegamento davanti a noi.
Credo che l’assenza del 3D nel gioco sia stato un grande bene per la crescita del mio amore verso il prodotto stesso. Attori in carne ed ossa furono utilizzati per animare gli NPC, grazie all’uso di filmati perfettamente incastonati nel panorama dell’isola. Quindi adesso posso affermare che tanti anni fa io conobbi sì Atrus, ma anche Rand Miller (che con mia piacevole sorpresa scopro essere anche una delle due menti dietro all’enorme progetto). Una connessione ancora più profonda, un’empatia ancora più forte, quelle che sono riuscita a provare avendo di fronte a me un “vero” essere umano, e non un render. 
Ho sempre avuto la capacità di empatizzare fortemente con i personaggi (fittizi e non) che si presentano lungo la mia strada. Tendo a creare connessioni per me profonde con praticamente qualsiasi persona mi colpisca in un determinato modo, che sia per il suo aspetto, per i suoi modi, per i suoi pensieri.
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Il finale buono
Immagino il mio cuore (in senso astratto) come un enorme palazzo, dove all’interno ci sono innumerevoli stanze, ognuna di esse dedicata a uno di questi personaggi. Atrus, con le sue lievi parole e i suoi modi gentili, si è presto riservato una di queste stanze, e mai l’ha abbandonata sin dal nostro primo incontro. C’è sicuramente stato qualcosa in lui che illuminò i miei occhi da adolescente alla scoperta del mondo, quella stessa cosa che continua ciclicamente a costringermi al ritorno sull’isola di Myst.
E’ un bisogno, una necessità che percepisco. Non posso stare troppo lontana da quel posto. Nonostante lo conosca a memoria, voglio tornare alla Libreria ed esplorare come se fosse la prima volta. 
Ogni era è riuscita a lasciarmi qualcosa, nonostante abbia le mie preferenze. Ringrazio inoltre realMyst per avermi regalato i cicli giorno/notte. Grazie, è stata un’esperienza ancora migliore.
Channelwood è bellissima. La mia preferita. Non sono una grande fan dei luoghi marini, infatti la parte migliore dell’intera Era è il secondo piano. Tante costruzioni in legno legate agli altissimi alberi che popolano la zona collegate tra loro tramite ponti. Ora cado di sotto, o forse no. Che brividi! Una foresta sospesa, abitabile, riesco ad immaginare il profumo delle piante e dell’acqua alzato dal vento.
Stoneship è stata una degli esperimenti falliti di Atrus: cercò di scrivere una nave per inserirla nell’Era, finendo soltanto per incastrarla nel centro della stessa. Costante pioggia, tempeste e il faro come unica fonte di luce. Ho sempre avuto un debole per le tempeste.
Mechanical ospitava le stanze più inquietanti, destinate ai due figli di Atrus: ospitavano di tutto, tra strumenti di tortura e fiumi di alcol. 
Selenitic è un deserto infinito, tranne per una piccola zona dove crescono alberi dalle foglie rosse. Un angolino delizioso. Tutti i puzzle dell’Era sono dominati da giochi di suono creati dal forte vento presente, che si insinua selvaggio nel paesaggio. Ed è qui che credo di aver provato per la prima volta un forte senso di frustrazione: il puzzle della navicella, irrisolvibile se prima non si è visitato Mechanical. Il forte odio che provai verso questo minigioco si è lentamente sedimentato e trasformato in amore, rendendolo poesia ai miei occhi o meglio, alle mie orecchie. 
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Mechanical
L’intero puzzle era basato sul lasciarsi andare e seguire i suoni, fidarsi delle proprie orecchie e delle proprie capacità, che ci avrebbero infine tirato fuori da un altrimenti irrisolvibile labirinto. 
Ed è così che ho anche imparato a lasciarmi coccolare da questa esperienza, a non viverla come una caccia al tesoro, una competizione, ma bensì come un viaggio: ho assaporato ogni piccolo dettaglio, mi son lasciata cullare dall’amore e la passione che Rand e Robyn Miller hanno voluto trasmettere nella loro creazione, passione che è arrivata a me attraverso gli anni e che attraverso gli anni mi ha formata, mi ha cresciuta e mi ha accompagnato nella mia crescita personale.
E’ anche grazie a Myst che ho capito cosa mi piace e cosa non mi piace, cosa e chi sono io e che cosa voglio, dalla vita e da me stessa. Come esattamente un videogioco sia stato capace di trasmettermi tanto non è chiaro neanche a me. Che sia stato il piacere della scoperta, che sia stato il mio facilmente infiammabile spirito da bambina, non so dirlo. Non sento neanche di aver spiegato a modo quanto profondo sia il mio amore per l’intero franchise, non credo di conoscere abbastanza vocaboli per raggiungere questo scopo.
Chiuderò con la speranza che questo post sia come un libro di collegamento: disposto a schiudere un intero universo solo a chi osa metterci una mano sopra.
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myssara · 6 years
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1949-1950 «Mia indimenticabile Rinuccia, [..] sono felice di amarti ed essere da te ancora amato, perché in te solo trovo il Vero amore, l’unico scopo della mia vita è questo: farti felice per la mia felicità” L’Amore 69 anni fa 💌 #letteredamore (at Viola, Italy)
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karenlojelo · 5 years
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COME ERAVAMO Mi piace pensarci ancora lì, su quel letto, stanchi, esausti e vivi. Ancora lì a ridere, con tutte quelle parole da leggere e i nostri sguardi nudi, i cuori intatti e puri, pieni, pulsanti di sangue che sarebbe bastato un solo graffio per farci morire dissanguati; sarebbe zampillato fuori come un pozzo di oro nero. Mi viene naturale pensare, a volte, che saremo lì per sempre, che lì non passerà mai il tempo, né il vento né nessun altro. Forse è così, quella parte di noi resta là; niente potrà toccarla, spostarla, cambiarla, portarla via da quel piccolo pezzo, perfetto, di mondo che ci è appartenuto più di qualsiasi altra cosa, per un momento. In fondo è così, ci siamo lasciati lì, dimenticati di noi, ci siamo alzati da quel letto e siamo andati via ognuno per la sua strada a camminare senza meta, senza tutta quella vita che ci dormiva addosso. Siamo andati via, a vivere ancora, a vivere altro senza più forse tutto quello slancio; con occhi nuovi e ben vestiti e i piedi ben piantati in terra, con un cuore elettrico per respirare almeno e sopravvivere a tutta quella vita rimasta ferma ad aspettare noi. Ogni tanto va via la luce e mi dimentico dove ho montato l’interruttore. Ma sì, forse siamo ancora lì, mentre mezzi morti qui fingiamo di partecipare. Del resto dicono l’importante non sia vincere, forse è per questo che stiamo a guardare. Eppure è strano, mi accorgo ogni tanto che ancora ti tengo la mano… per quanto… da molto lontano.#karenlojelo #scrittrice #raccontibrevi #picoftheday #quoteoftheday #igpoetsociety #poetryaddict #igwritingcommunity #igwriter #writing #ioscrivo #amoreadistanza #lovequotes #loveislove #ricordi #memories #lyubov #letteredamore https://www.instagram.com/p/B10aM2_I1Dl/?igshid=4rftlubn4iwt
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francescourbani · 5 years
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“Se soltanto ci vedessimo, cara Lou, questa è la mia grande speranza. Mi dico spesso che solo tramite te sono legato all’umano, in te esso mi si rivolge, lo presagisco, lo sento respirare; altrimenti gli rimango sempre alle spalle e non riesco a farmi riconoscere.” Rainer Maria Rilke a Lou Andreas Salomé - Epistolario 1897-1926 www.radiokafka.it #libriconsigliati #lettureserali #lettureconsigliate #poeti #poesia #poesie #rainermariarilke #louandreassalome #epistolario #lettere #letteredamore #love #book #passione #innamorati #lontani https://www.instagram.com/p/BxcC-m5o5T2/?igshid=zts42lrkguo0
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giovannirosignoli · 5 years
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Solo #letteredamore #nopubblicità #amore #pubblicità #lettere https://www.instagram.com/p/BwF7mGMjpGa/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=8w6y70ukt4k6
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byougen · 4 years
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can i get a 4 piece ummm
a-a four piece? lmfao im a terrible restaurant employee
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uyv · 4 years
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I- •\\\• i never got called beautiful before- thank you- 🥺 -lev haiba
You’re beautiful and you deserve to know that. @renzai COME TELL HIM YOU LOVE HIM
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