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#leggende napoletane
napuleh · 3 months
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Se interrogate uno storico, o buoni ed amabili lettori, vi risponderà che la tomba della bella Parthenope è sull’altura di San Giovanni Maggiore, dove allora il mare lambiva il piede della montagnola. Un altro vi dirà che la tomba di Parthenope è sull’altura di Sant’Aniello, verso la campagna, sotto Capodimonte. Ebbene, io vi dico che non è vero. Parthenope non ha tomba, Parthenope non è morta. Ella vive, splendida, giovane e bella, da cinquemila anni. Ella corre ancora sui poggi, ella erra sulla spiaggia, ella si affaccia al vulcano, ella si smarrisce nelle vallate. È lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori: è lei che fa brillare le stelle nelle notti serene; è lei che rende irresistibile il profumo dell’arancio; è lei che fa fosforeggiare il mare.
"If you ask a historian, or good and amiable readers, he will answer that the tomb of the beautiful Parthenope is on the hill of San Giovanni Maggiore, where at that time the sea lapped the foot of the mountain. Another will tell you that Parthenope's tomb is on the hill of Sant'Aniello, towards the countryside, below Capodimonte.
Well, I tell you that is not true. Parthenope has no grave, Parthenope is not dead. She has lived, splendid, young and beautiful, for five thousand years. She still runs on the hillocks, she wanders on the beach, she looks out over the volcano, she gets lost in the valleys. It is she who makes our city intoxicated with light and mad with colors: it is she who makes the stars shine on clear nights; it is she who makes the scent of orange irresistible; it is she who makes the sea phosphorize."
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alemicheli76 · 2 years
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Phoenix Publishing presente a Ladispolibri 2022 alla sua seconda edizione
Phoenix Publishing presente a Ladispolibri 2022 alla sua seconda edizione
Ladispolibri 2022, la Fiera del Libro e degli Editori alla sua seconda edizione nel Comune di Ladispoli (Roma) dal 27 al 29 maggio ai Giardini Nazareno Fedeli in piazza Rossellini. A partecipare quest’anno, la Phoenix Publishing con titoli di eccezione come “Le leggende napoletane”e l’ultimo numero speciale “Vlad – Una leggenda napoletana”, graphic novel disegnato da Alessio Monaco e scritto da…
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denny1416 · 3 years
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Maria ‘a rossa, ‘a strega ‘e Port’Alba
Tanti anni fa, all'interno delle mura cittadine di Napoli, viveva una donna molto bella che chiamavano Maria la rossa, per via dei suoi capelli. Ella amava ed era amata da un ragazzo di nome Michele, il quale però abitava al fuori delle mura, quindi i due innamorati non si erano mai potuti abbracciare.
Nel momento in cui aprirono Port'Alba, denominata "Sciuscella" dal popolo, i due amanti furono enormemente felici, finalmente potevano vedersi tutti i giorni e fare l’amore. Tuttavia, ogni volta che tentavano di oltrepassare la porta, una forza sovrannaturale impediva loro di ricongiungersi, era come se fossero vittime di una maledizione. Dopo un certo numero di giornate si arresero e Maria cominciò a trascurarsi. Non mangiava e divenne così magra da essere quasi pelle ed ossa, gli occhi le si erano infossati.
Divenne così brutta che la gente credeva che fosse una strega, allora la rinchiuse in una gabbia appesa proprio sotto l’arco di Port’Alba, finché la donna morì di fame e di sete. Il fantasma di Maria la rossa però è rimasto lì, in quella zona che prima si chiamava Largo Mercatiello, oggi Foro Carolino o Piazza Dante. Si dice che al calar della notte, ella vaga ancora furiosamente in cerca del suo innamorato.
Secondo un’altra versione della leggenda, invece, Maria la Rossa sposò Michele quando aveva appena venti anni. Un giorno quando c'era cattivo tempo, mentre stavano camminando per strada, un fulmine colpì il ragazzo che morì sul colpo. Presa dal dolore, la rossa non volle più uscire di casa e la gente pensò che in realtà nascondeva la sua natura di strega e cominciò a pensare che fosse stata lei ad uccidere Michele, con un maleficio. Quando entrarono a casa sua videro che era diventata molto magra, bruttissima, dunque la rinchiusero nella gabbia sotto l'arco di Port'Alba, come nell'altra versione della leggenda.
Adesso, nelle notti nerissime e senza Luna, si sente la voce rabbiosa di Maria, che lancia anatemi a chi passa per il Foro Carolino.
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bho-chissa · 6 years
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Lontano si sogna nella vita; qui si vive in un sogno, che è vita
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« E tutte le fontane di Napoli sono lagrime: quella di Monteoliveto è formata dalle lagrime di una pia monachella che pianse senza fine sulla Passione di Gesù; quella dei Serpi sono le lagrime di Belloccia, una serva fedele innamorata del suo signore; quella degli Specchi è fatta delle lagrime di Corbussone, cuoco di palazzo e folle di amore per la regina cui cucinava gli intingoli; quella del Leone è il pianto di un principe napoletano, cui unico e buon amico era rimasto un leone che gli morì miseramente; e quella di fontana Medina sono le lagrime di Nettuno, innamorato di una bella statua cui non arrivò a dar vita. »
Matilde Serao, Leggende napoletane
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tarditardi · 2 years
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Pasqua 2022: Joseph Capriati fa muovere a tempo Bolgia - Bergamo 
Il 17 aprile 2022, per una volta di domenica e non di sabato notte, al Bolgia di Bergamo arriva il top dj producer italiano Joseph Capriati. E' un evento che celebra l'eccellenza elettronica 'Made In Italy' nel mondo, in un luogo come il Bolgia, che da da decenni mette in scena star del mixer e nuove tendenze.
Di origini napoletane come tanti protagonisti della scena musicale, Capriati passa lunghe ore in studio di registrazione fin  da quando aveva 11 anni.  Ad oggi, non esistono top club o festival in cui Capriati non si sia esibito. Ultra a Miami, Time Warp a Mannheim, Berghain a Berlino, Amnesia a Ibiza e ovviamente Bolgia a Bergamo... Joseph Capriati è di casa ovunque. 
E non si ferma mai: Sabato 16/4, la notte di prima di far scatenare il Bolgia, è sul palco dell'Awakenings Easter Festival con Loco Dice, Adam Beyer, Maceo Plex e tante altre star del mixer. Nel Regno Unito è atteso il 23, al Fabric di Londra, ed il 30, al Mint Warehouse di Leeds… Il sound di Capriati è trasversale: nel suo recente album "Metamorfosi" ha ospitato leggende come Louie Vega, Eric Kupper e Byron Stingily. Il lato più sognante del sound dell'artista napoletano emerge invece nel suo nuovo remix di 'Blu', un brano degli italiani Agents Of Time pubblicato dalla prestigiosa label Kompakt.
Con Joseph Capriati in Main Room durante lo speciale Pasqua Event del Bolgia di Bergamo il 17 aprile 2022 si esibiscono pure Flavio Folco e Michael Vitrani. In Garden Room va in scena uno  MomentoLab showcase con Andrea Rossi, Dino Saints, Haliam Nolse, Sessanta6 e Unknown7. In Second Room suonano Enrique S, HDCORESTALLION777 b2b Du2, Marco Foglieni, OꓘRIM, Random e S W H I T E. Apertura ore 23.30, si balla fino alle 8 del mattino. 
Capriati è solo l'ennesimo top dj che si aggiunge all'elenco degli artisti che si sono esibiti nel corso dell'infinita stagione 2021 - 2022 del Bolgia di Bergamo: tra gli altri, Seth Troxler, Ilario Alicante, Marco Faraone, Pawsa, Cuartero, Cloonee, Deborah De Luca,  Anfisa Letyago...
17/4 Joseph Capriati @ Bolgia - Bergamo 
Info e prenotazioni: https://www.bolgia.it/joseph-capriati/
Bolgia
via Vaccarezza 9 Osio Sopra (Bergamo) A4: Dalmine
info: 338 3624803
Ingresso con Green Pass (no tampone)
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bawnjorno · 4 years
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Book wishlist
Classical Gods and Heroes, Rhoda Hendricks
The Glory of Hera: Greek Mythology and the Greek Family, Philip Slater
Leggende Napoletane and Il ventre di Napoli, both the English and Italian, Matilde Serao
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senzalinea-blog · 5 years
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Oggi Senzalinea.it intervista gli autori di Leggende Napoletane, libro a fumetti  scritto da Emanuele Pellecchia e Francesco Saverio Tisi, con le illustrazioni di Gianluca Testaverde. Il volume è stato presentato  lo scorso 21 maggio alla libreria Raffaello di Napoli 35. Con gli autori ha dialogato  l’artista illustratore e docente alla Scuola italiana di Comix, Paco Desiato, e la rappresentante dell’Iplac per la Campania, la scrittrice Nunzia Gionfriddo. A fine intervista potete trovare una gallery della presenzazione.
Come è nato il progetto editoriale di Phoenix Publishing? (Domanda Per Emanuele)
E:Siamo nati inizialmente come associazione con lo scopo di realizzare progetti prevalentemente video. Una volta trasformata la nostra realtà nell’attuale società di produzione e noleggio, ci siamo resi conto che avevamo una vera e propria esigenza di realizzare sogni anche su carta (citando testualmente quello che è diventato il nostro motto), e così, da una costola della Phoenix Film Production abbiamo dato vita alla Phoenix Publishing.
Come è composto lo staff di Phoenix? (Domanda Per Emanuele)
E: Lo staff è composto, oltre che dal sottoscritto nel ruolo di Direttore, da: Francesco Saverio Tisi, Vice direttore e sceneggiatore; Luna Cecilia Kwok, art director e vice editor; Gianluca Testaverde, editor e illustratore,; Ilaria Luongo che si occupa dell’amministrazione e Anita Curci, nostra addetta stampa e consigliera.
Potete raccontarci la genesi di “leggende napoletane”? (Domanda per tutti)
E: “Leggende Napoletane” nasce prevalentemente come idea cinematografica. Io e Francesco stavamo lavorando alla sceneggiatura di quella che inizialmente doveva essere una serie web, trasformata poi in cortometraggio, attualmente in giro per i festival. Quando abbiamo poi creato la nostra realtà editoriale, volevamo puntare su un progetto che desse risalto alla nostra città, e così abbiamo creato una vera e propria estensione del progetto film corto dando vita a “Leggende Napoletane” serie a fumetti, attuale mezzo per arrivare al lettore di ogni età.
F: Tradurre in “forma-fumetto” una così vasta raccolta di storie, testimonianze, tradizioni secolari, è stato un processo lungo ed elaborato, che ha richiesto una fase preliminare di studio e documentazione. L’obiettivo principale è infatti quello di riproporre le storie, le leggende, così come sono storicamente riportate.
G: Principalmente è nato tutto in maniera semplice. Mi fu richiesto di realizzare alcune tavole per la pagina Facebook. In seguito, alla nascita della società, si è pensato di portare questo progetto ad un livello superiore e trasformarlo in una vera e propria serie a fumetti, legata da un filo narrativo che racchiudesse personaggi riconoscibili, che accompagnassero il lettore alla scoperta delle leggende di Napoli.
Quali sono state le difficoltà maggiori della scrittura ? (D. Per Francesco ed Emanuele)
F: Rendere fruibile ad un pubblico quanto più vasto possibile ogni complessità, ogni sfumatura dei racconti, lasciandone intatto il pathos.
E:Per quanto riguarda il mio ruolo nella scrittura, si è trattato per lo più di supervisione finale all’adattamento a fumetti scritto da Francesco della sceneggiatura cinematografica da me precedentemente elaborata.
Gianluca, hai avuto subito chiaro come rappresentare nell’opera Napoli? (D. Per Gianluca)
G: Inizialmente ero perplesso, era una grande responsabilità rappresentare la mia città in maniera convincente, facendo in modo che fosse soprattutto riconoscibile. Però ho deciso di accettare la sfida, ricavandone anche molte notti insonni. Ho fatto una corposa ricerca fotografica, portandomi anche fisicamente sui luoghi e ho cercato di riprodurre con dovizia di particolari tutti i posti elencati nella sceneggiatura, perché il lettore avesse davvero la sensazione di essere lì. Spero, nel mio piccolo, di aver vinto questa sfida, sebbene l’ultima parola spetti proprio al fruitore del prodotto.
Quante “scoperte” avete fatto durante la stesura e la sceneggiatura di Leggende Napoletane? (Domanda per tutti)
Tutti: Abbiamo realmente scoperto la nostra città.
C’è qualche leggenda che avete rappresentato che vi ha particolarmente colpito? (Domanda per tutti)
E: È difficile parlare di una leggenda in particolare, è stato bello scoprire leggende che erano state fino ad ora dimenticate. Per quanto riguarda la mia preferita, la scoprirete nei prossimi albi.
F: La storia che mi ha colpito maggiormente è “Orrore ai Girolamini”, la vicenda del Novizio Carlo Maria Vulcano, ossessionato dal demonio. Mi ha evocato le atmosfere tipiche dei film horror, dei quali sono un grande appassionato.
G: Ogni leggenda mi ha colpito in maniera diversa, sia perché qualcuna legata a passioni personali, che a luoghi che conosco bene, in cui sono letteralmente cresciuto, quindi è molto complicato fare una scelta. Direi che mi piacciono tutte, così non si dispiace nessuno.
“Leggende Napoletane” è un viaggio attraverso uno strumento sempre innovativo come il fumetto per far conoscere la nostra tradizione ai più giovani. Quanto siete d’accordo con quest’affermazione? (Domanda per tutti)
E:Sono assolutamente d’accordo. Come detto precedentemente, ad oggi, il fumetto è un mezzo per arrivare a tutti ed a tutte le età, che può riuscire a far riscoprire il piacere di leggere.
F: Trasmettere alle nuove generazioni le storie secolari della nostra città è un atto necessario, soprattutto per quelle meno conosciute o del tutto dimenticate. Il fumetto è un linguaggio che può efficacemente assolvere a questo compito, a questa “missione”.
G: Certamente il fumetto trasmette ai più giovani un piacere da tempo dimenticato: quello della lettura. E un giovane che legge oggi, può diventare un uomo che pensa domani… o almeno si spera.
Ma non è solo questo: trattandosi di un mezzo soprattutto visivo, c’è anche il piacere della scoperta del dettaglio nel disegno, nella cura riposta per ogni singolo elemento, per questa o quella citazione, per quel volto inserito tra la folla. Dopo un po’ si trasforma quasi in un gioco tra il disegnatore e il lettore, un gioco che mi diverte tantissimo e spero che diverta anche gli altri.
A proposito di “nuove generazioni”, avete presentato l’opera al da poco concluso Comicon di Napoli, che feedback avete ricevuto? (Domanda per tutti)
E: Sicuramente è stato un feedback positivo. Ci siamo resi conto che non solo i turisti, ma i napoletani stessi hanno voglia di riscoprire le storie legate alla loro città.
F: Il feedback del Comicon, così come quello della precedente fiera alla quale abbiamo partecipato, Napoli Città Libro, ci ha detto che siamo sulla strada giusta.
G: Molti reclamano già il secondo volume. Credo che questo basti per definire il calore che il pubblico ci ha riservato. Ci sta davvero spronando a dare il massimo per le prossime pubblicazioni.
Ho letto che Leggende Napoletane è solo il primo volume di una vera e propria “serie”, potete darci qualche anticipazione sulle prossime pubblicazioni? (D. Per Francesco ed Emanuele)
F: C’è tanto in cantiere. Del resto, è la Città stessa che ci sorprende, giorno dopo giorno, con storie che aspettano soltanto di essere riscoperte.
E: Sicuramente ci saranno tante sorprese che la nostra città farà riaffiorare.
Ecco infine gli spazi web di Phoenix Publishing….
Homepage
Facebook
…e una gallery della presentazione del libro:
Senzalinea intervista gli autori di “Leggende Napoletane” Oggi Senzalinea.it intervista gli autori di Leggende Napoletane, libro a fumetti  scritto da Emanuele Pellecchia…
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sinapsinews · 3 years
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Presente la Phoenix Publishing a “Ricomincio dai Libri”, la manifestazione dedicata al mondo librario.
Presente la Phoenix Publishing a “Ricomincio dai Libri”, la manifestazione dedicata al mondo librario. Galleria Principe di Napoli 25 e 26 settembre 2021. Lancio del gioco “Leggende napoletane on the road” e firmacopie dell’ultimo romanzo di Anita Curci “L’Inverno di Ramona Adler”   Presente la Phoenix Publishing a “Ricomincio dai Libri”, la manifestazione dedicata al mondo librario sotto la…
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foodilia · 3 years
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Il Tintilia più che un vino, un territorio, il Molise.
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Il Molise, sta vivendo una vera rinascita grazie al suo unico vitigno davvero autoctono: il Tintilia. Il Tintilia del Molise Rosso è un vino DOC (Istituito con decreto del 01/06/2011, Gazzetta Ufficiale del 17/06/2011 n. 139) la cui produzione è consentita in alcuni comuni delle province di Campobasso e Isernia. Questo vino, arrivato in Molise all'epoca dei Borboni, è stato nell'ottocento il vitigno più diffuso nella regione, nel secondo dopoguerra però ha rischiato di sparire completamente, a causa della ricerca di vitigni più produttivi e dello spostamento delle zone coltivate verso le aree pianeggianti. Si tratta di un vitigno autoctono rustico, resistente al freddo ma non molto vigoroso. La sua produttività inoltre è piuttosto bassa e questo non ha aiutato la sua diffusione. Negli ultimi decenni però si è risvegliato l’interesse verso questo vitigno e la sua vinificazione. Merito anche di una recente campagna di recupero condotta da divulgatori dell’allora ERSAM (Ente Regionale Sviluppo Agricolo Molise) ora ARSARP, salvando così un prezioso patrimonio dell’enologia molisana. Per molto tempo è stato considerato un parente del Bovale Grande oppure un vitigno di origine spagnola (l'etimo è di chiara origine spagnola, dove tinto indica il rosso intenso dell'uva e del vino che ne deriva). Oggi invece si escludono tali parentele affibbiate in modo semplicistico, dopo una ricerca dell'Università del Molise che non ha potuto rintracciare stretti legami con altri vitigni. Alcuni sostengono che la Tintilia proviene dalla famiglia delle Tintorie Spagnole e sarebbe arrivata, come scrisse Raffaele Pepe nel 1811, in Molise ad opera dei soldati borbonici ivi stanziati. Molte Leggende circondano la Tintilia (vitigno) una di queste narra che in età borbonica, il primogenito del conte Carafa, nobile di origini napoletane, discendente dai nobili Caracciolo, s’innamora della figlia di un luogotenente dei Borboni di origine spagnola. I due si sposano e come vuole la tradizione, la sposa in dote porta il vino per il banchetto nuziale: un vino spagnolo straordinario, dal colore rosso rubino, intenso e forte come la passione, fruttato e dolce come la sposa. Ma, purtroppo, la dolce fanciulla si ammala e prematuramente muore, lasciando nella disperazione l’inconsolabile Conte Carafa che, per preservarne la memoria, commissiona in Spagna alcune marze di quel vitigno il cui nettare aveva allietato le sue nozze, ed impianta così in agro di Ferrazzano tra i comuni di Mirabello e Gildone la prima vigna di Tintilia.
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Esame Olfattivo Sul profilo olfattivo si caratterizza per eleganti note speziate e note di frutta rossa. La struttura è importante e al palato è caldo ed esprime aromi complessi con un finale lungo e persistente, il tannino è ben presente, il che lo rende adatto ad un lungo affinamento. È un vino molto corposo, tendenzialmente alcolico (14,2% gradi in media), non molto acido, ma con un potente potere tampone che ne garantisce freschezza e stabilità, è ricco di sostanze fenoliche, soprattutto flavonoli e antociani che testimoniano la qualità del vino e la sua bontà, ricco anche di polifenoli utili al controllo di alcune patologie croniche e degenerative quali Alzheimer, arteriosclerosi, diabete e alcuni tumori uniti a una a grande capacità antiossidante che rendono il vino “Tintilia del Molise” risulta essere un prezioso amico del consumatore. Abbinamento gastronomici: Con il suo colore intenso e con i suoi particolari profumi con note di liquirizia, dalla struttura possente e dei suoi tannini setosi, Il Tintilia del Molise risulta essere un vino di carattere per questo dà il meglio con i piatti ricchi di gusto, con i prodotti tipici della cucina molisana, le zuppe rustiche, i formaggi stagionati e le carni saporite come quella di agnello. La cantina che vi presentiamo è “Principe delle Baccanti”  una piccola azienda a conduzione familiare da generazioni che produce ogni anno circa dalle dieci alle quindici mila bottiglie (clicca qui per scoprirle). Tutti i vigneti si trovano ad altitudini superiori ai 650 m s.l.m.  I terreni appartenevano a una antica abbazia, tant’è che anche sulla bottiglia è riportata la dicitura “vigna dell’Abbazia”. Le viti sono allevate a cordone speronato in agricoltura biologica. Le uve rosse macerano e fermentano come avveniva anticamente in tini aperti di rovere. Successivamente i vini rossi passano un anno in barriques per poi affinarsi ulteriormente in bottiglia. Read the full article
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mikuhatsune91 · 3 years
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📚   Editore Italiano: @publishing.phoenixfp Volumi: 2 di 2 ( continua... )            𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀: I misteri di Napoli non finiscono mai di stupirci. Dopo averci sorpreso con la storia delle origini del Munaciello, immerso in atmosfere horror con la storia segreta dei Girolamini, ed averci fatto conoscere la misteriosa fanciulla di Capodichino, Leggende Napoletane torna con un secondo straordinario volume, ancora più ricco, sfaccettato e carico di misteri. Scopriremo la storia della Strega di Port'Alba, romantica e maledetta, ci addentreremo tra le mura dell’affascinante Palazzo Penne, esploreremo l’oscuro Palazzo Donn’anna, le cui finestre celano segreti sepolti nei secoli.          𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐍𝐄 𝐏𝐄𝐍𝐒𝐎:      ( continua nei commenti )           𝐇𝐚𝐬𝐡𝐭𝐚𝐠: #bookblogger #booker #booktrailer #bookstagram #bookish #booklover #bookaddict #bookit #libriovunque #libridaleggereprimadimorire #librichepassione #libri #libridaleggere #instabook #blogger #parliamodilibri #lettrici #libridaleggereassolutamente #libridaamare #instabookfriends #gruppopennalibri #bookinfluencer #friendlybookstagram #amazon #unboxing #phoenixpublishing #naples #napoli #leggendenapoletane #bookinfluencer (presso Napoli Italy) https://www.instagram.com/p/CJlTx54nFoR/?igshid=xbo69hp699x6
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orbiscomunication · 4 years
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L'Italia è al top tra i siti Unesco, la Campania detiene il record tra quelli Italiani. Marco Eramo: "Alta Irpinia ha ottenuto decimo riconoscimento, grande motivo di orgoglio”
CASERTA. L'Italia è al top nella classifica delle Nazioni mondiali con più siti Unesco e la regione Campania detiene il record di riconoscimenti. L'11 dicembre scorso, il Comitato del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, riunitosi in Colombia a Bogotà, ha approvato all'unanimità l'iscrizione della pratica della transumanza dell'Alta Irpinia nella lista dei Patrimoni Culturali dell'Umanità dell'Unesco.
La transumanza diviene il 10° riconoscimento culturale per importanza e porta così la Campania a detenere il record tra le regioni italiane dei siti e degli elementi iscritti nelle liste dei Patrimoni culturali materiali ed immateriali dell'Unesco. Si tratta di un'antica pratica pastorizia che consiste nella migrazione stagionale del bestiame lungo le rotte migratorie nel Mediterraneo e nelle Alpi. Tale tradizione affonda le sue radici nella preistoria e si sviluppa in Italia anche tramite le vie erbose dei "tratturi" che testimoniano, oggi come ieri, un rapporto equilibrato tra uomo e natura.
“Il primo riconoscimento Unesco della Campania è avvenuto nel 1995 quando il centro storico di Napoli è stato ritenuto il  più grande  d'Europa, con 17kmq, ovvero il 14,5% dell'intera superficie urbana - spiega il docente di scienze umane e filosofo, Marco Eramo -. ‘Spaccanapoli’ divide nettamente la città in due parti ed il centro storico di Napoli sorgeva da piazza S. Domenico Maggiore e proseguiva fino a via Duomo. In epoca romana, il tratto di collegamento si ‘allungò’ ed ha iniziato cosi ad inglobare anche piazza del Gesù nuovo. Obelischi, chiese, chiostri, decumani sono l'espressione più affascinante della Napoli antica-rinascimentale racchiusa in 27 secoli di storia.
Sull'antico Isolotto di Megaride, invece, sorge imponente il Castel dell'Ovo, un'altro sito di interesse storico - racconta -. Una delle più fantasiose leggende napoletane farebbe risalire il suo nome all'uovo che Virgilio avrebbe nascosto all'interno di una gabbia nei sotterranei del Castello. Da quel momento il destino del Castello è stato legato a questa storia. Da Neapolis la storia ci porta, sulle orme dei greci, ad apprezzare e ad ammirare Paestum, con il suo grande parco archeologico che richiama turisti da tutto il mondo. Al suo interno  è custodito uno dei templi più conservati di tutta la Magna Grecia, ovvero il tempio di Nettuno che con le sue imponenti colonne sembra sfidare il tempo.
Dai greci ai romani è, poi, il Vesuvio a prendere la scena quando, nel 79 d.C., in una delle sue possenti eruzioni, cristallizzò per sempre la vita quotidiana degli antichi romani.  La grande città commerciale di Pompei, le domus ed il foro, uno degli anfiteatri più antichi al mondo che riusciva a contenere fino a 20.000 persone, sono i punti di maggior interesse turistico degli attuali scavi. I resti della città di Ercolano, che secondo la leggenda, fu fondata da Ercole, gli affreschi di Torre Annunziata, e la villa di Poppea, seconda moglie di Nerone, costituiscono i resti materiali immortali dell'antica civiltà romana. Greci, etruschi, romani: uomini e civiltà che hanno reso grande la Campania prima dei Longobardi. E fu proprio un longobardo,  il duca Arechi II, a fondare nel 760 la Chiesa di S. Sofia a Benevento, ritenuta anch'essa patrimonio mondiale dell'umanità. L'estrema propagine meridionale del popolo venuto dal nord  che,  in ottemperanza a quanto stabilito con il ducato di Spoleto, istituì quella che poi fu chiamata la ‘langobardia minor’. Ovunque ci voltiamo - afferma con orgoglio Eramo -, in Campania troviamo tracce di sanniti, greci, romani, longobardi e normanni che, nel loro passaggio, hanno lasciato all’umanità dei capolavori artistici che sfidano i tempi”.
Campania che è stata volto del Regno di Napoli, che poi divenne Regno delle due Sicilie: “I loro governanti reso al mondo opere che potrebbero essere incluse tra le 7 meraviglie del mondo. Che dire a tal proposito sul ponte della Valle di Maddaloni? E' un'opera di ingegneria idraulica spettacolare realizzata per alimentare i giardini della Reggia Borbonica di Caserta, considerata come la Versailles d'Italia. Un’opera  capolavoro di Luigi Vanvitelli, voluta da Carlo di Borbone, che è la più grande residenza reale al mondo per volume: 1200 stanze, 1742 finestre ed ha un'area verde con giardini e fontane che comprendono 123 ettari di terreno. Ma la Campania è molto altro ancora: è una realtà industriale fondata sui principi di eguaglianza sociale ed economica. Fu questo il grande sogno di Ferdinando IV ed è ciò che notiamo nel real sito di San Leucio, meglio conosciuto come il borgo della seta. Regnanti, illuminati, mecenati, signori ed amanti dell'arte hanno reso la Campania un museo a cielo aperto.Impossibile non menzionare Tommaso II Sanseverino, comunemente noto per essere stato il fondatore della certosa di San Lorenzo a Padula, la più grande con i suoi 52.000mq  ed un chiostro composto da 84 pilastri circondati dalle celle di clausura dei monaci. All’interno dell’edificio, uno scalone Vanvitelliano e risulta a tutt'oggi uno dei siti più visitati d'Italia. Sono fiero di essere italiano - conclude -, ma ancor più orgoglioso di essere nato campano”.
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alemicheli76 · 4 years
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LEGGENDE NAPOLETANE VOL.2 si presenta a Napoli il 13 dicembre 2019 alla Libreria Ubik di via Benedetto Croce. A discutere di questo nuovo volume a fumetto, lo scrittore Maurizio de Giovanni e il disegnatore e inchiostratore di fumetti, Lorenzo Ruggiero I misteri di Napoli non finiscono mai di stupirci. Dopo averci sorpreso con la vicenda del Munaciello, immerso in atmosfere horror con la storia segreta dei Girolamini, ed averci fatto conoscere la misteriosa fanciulla di Capodichino, LEGGENDE NAPOLETANE, della casa editrice Phoenix Publishing, torna con un secondo straordinario volume a fumetto, dove incontreremo la Strega di Port'Alba, ci addentreremo tra le mura dell’affascinante Palazzo Penne, esploreremo l’oscuro Palazzo Donn’Anna, le cui finestre celano segreti sepolti nei secoli.
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infosannio · 4 years
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Leggende napoletane vol.2 si presenta a Napoli il 13 dicembre 2019 alla Libreria Ubik di via Benedetto Croce
Leggende napoletane vol.2 si presenta a Napoli il 13 dicembre 2019 alla Libreria Ubik di via Benedetto Croce
A discutere di questo nuovo volume a fumetto, lo scrittore Maurizio de Giovanni e il disegnatore e inchiostratore di fumetti, Lorenzo Ruggiero
  I misteri di Napoli non finiscono mai di stupirci. Dopo averci sorpreso con la vicenda del Munaciello, immerso in atmosfere horror con la storia segreta dei Girolamini, ed averci fatto conoscere la misteriosa fanciulla di Capodichino, LEGGENDE NAPOLETANE,
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senzalinea-blog · 5 years
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Le leggende napoletane nel libro a fumetti della Phoenix Publishing. Presentazione del volume alla libreria Raffaello il 21 maggio 2019 alle ore 18
Le leggende napoletane nel libro a fumetti della Phoenix Publishing. Presentazione del volume alla libreria Raffaello il 21 maggio 2019 alle ore 18
Con gli autori dialogherà l’artista illustratore e docente alla scuola italiana di Comix, Paco Desiato, e la rappresentante dell’Iplac per la Campania, la scrittrice Nunzia Gionfriddo
Leggende napoletane (pagg 46 – euro 6,00), scritto da Emanuele Pellecchia e Francesco Saverio Tisi, con le illustrazioni di Gianluca Testaverde, è un libro a fumetto ˗ il primo di una serie ˗ che ha come…
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