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#gagini
morelin · 1 year
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Alcamo
Prima della partenza, un’ultima sosta per vedere il centro storico di Alcamo (Trapani). La visita inizia da Piazza Castello dove è situato il Castello dei Conti di Modica per addentrarci poi nella via principale attraverso Porta Palermo dove è possibile vedere lo stemma cittadino, un’aquila nera coronata volante con tre monti al di sotto e due querce d’oro ai lati. Piazza Ciullo è invece la piazza principale su cui si affacciano due esemplari edifici dell’arte barocca, il Collegio dei Gesuiti e la Chiesa di Sant’Oliva.
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A pochi passi dalla piazza si trova la Basilica di Santa Maria Assunta o Chiesa Madre, affrescata da Borremans. 
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In alcune cappelle è possibile ammirare opere del Gagini come il trittico della “Madonna tra i Santi Filippo e Giacomo e la Dormitio Virginis in predella”, la “Dormizione della Vergine”. 
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Particolarissima l’architettura moderna della cappella Don Rizzo.
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Un esempio del più bel barocco siciliano è la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano attigua al monastero di Santa Chiara. Qui si possono ammirare le tele del fiammingo Borremans e statue di Giacomo Serpotta. Non trovate meravigliosa questa rappresentazione della “Carità”?
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calabria-mediterranea · 4 months
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Pietrapennata, Calabria, Italy
While spectacularly beautiful, Pietrapennata is an ancient, poor and remote village in the mountains of southern Calabria.
Pietrapennata dominates the scene surrounded by a mountain landscape of austere beauty. The small church inside the village preserves the precious statue of the Madonna dell'Alica, attributed to Antonello Gagini and once an integral part of a Byzantine sanctuary.
Photos by Radici Calabresi, Turismo Reggio Calabria & Carmine Verduci
Follow us on Instagram, @calabria_mediterranea
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charlesreeza · 11 months
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Four-winged seraphim on a 16th century marble sarcophagus from the Palermo workshop of Antonello Gagini. A bean flower, a symbol of death and regeneration, rises between the angel's upper wings. The sarcophagus was made for the burial of the archbishop Ottaviano Precvonio in 1568.
Photos by Charles Reeza in the crypt of Palermo Cathedral
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kamilnikodem · 2 years
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vimeo
Sophia Gagina: Potok [Dokument Taneczny] from Kamil Nikodem on Vimeo.
Film o tańcu zrobiony dla Sophii Gaginy
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kalabriatv · 2 months
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Le Tre pietà Calabresi
Tre meravigliose Pietà!Chiesa di San Domenico di Taverna. La Pietà di Giovan Battista Ortega (scultore spagnolo vissuto nel XVII secolo).Chiesa di Maria Santissima Addolorata di Soverato Superiore. La pietà di Antonello Gagini (Palermo 1478 – 1536).Chiesa di San Nicola di Sellia Superiore. La pietà di scuola gaginiana o di un allievo di Michelangelo, Giovanni Angelo Montorsoli (Firenze 1507 –…
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lamilanomagazine · 4 months
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Siracusa, da oggi una nuova collaborazione del Comune con le scuole un viaggio di 1.500 giovani nel patrimonio ambientale e nei musei civici
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Siracusa, da oggi una nuova collaborazione del Comune con le scuole un viaggio di 1.500 giovani nel patrimonio ambientale e nei musei civici Ha preso il via stamattina il progetto “Viaggio nel patrimonio naturale siracusano e nei musei civici cittadini”, messo a punto dal Comune attraverso l’assessorato alle Politiche culturali. Sono coinvolti gli alunni di scuola media di 12 istituti comprensivi e gli studenti di 3 scuole superiori: Brancati, Vittorini, Wojtyla, Santa Lucia, Costanzo, Giaracà, Falcone-Borsellino, Archia, Archimede, Chindemi, Paolo Orsi, Martoglio, Insolera, Gagini ed Einaudi. I ragazzi, a turno, da oggi fino alla fine dell’anno scolastico, visiteranno 6 siti cittadini di rilevanza ambientale e culturale in un percorso che è, allo stesso tempo, pedagogico e di conoscenza del ricco e variegato patrimonio di Siracusa affinché se ne sentano parte e lo rispettino.   «Oggi – ha dichiarato l’assessore Fabio Granata, che ha accolto al Museo del Cinema e al Museo del Mare le prime scuole – inizia un innovativo progetto educativo per valorizzare e far conoscere ai nostri ragazzi le risorse naturali, archeologiche e artistiche cittadine. Da Villa Reimann al Museo del Cinema, dal Museo del Mare all’Area marina protetta del Plemmirio e, successivamente, dalla Wunderkammer alle Latomie dei Cappuccini, con la collaborazione di esperti e con un approccio interdisciplinare, li metteremo a contatto con questi luoghi per consolidare la consapevolezza e il valore della cittadinanza attiva». In tutto il progetto coinvolge 1.500 giovani. In questa prima fase, da oggi fino al 7 marzo, il progetto prevede 5 giornate di visite al Museo del Mare e al Museo del Cinema, con 3 scuole per volta. Stamattina le porte dei due siti si sono aperte per gli studenti di Brancati, Vittorini e Wojtyla. Il progetto, coordinato per il Comune da Giuseppe Prestifilippo, si avvale della collaborazione dei naturalisti Nino Attardo ed Enzo Farinella, del personale dell’Area marina protetta, della Pro loco e dell'associazione SirMuMa.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tradizioni-barcellona · 7 months
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🟥 Bassorilievo Marmoreo 🟥
Antonello Gagini - XVI secolo
Trafugata nel 1991 dalla
Chiesa dei Basiliani
Citta di Barcellona Pozzo di Gotto
Prov. Messina - (Sicilia )
Manufatto proveniente dal Monastero di Santa Maria di Gala.
Contattare i numeri 112 - 113
Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Tel. +39.06.6920301 fax +39.06.69203069
Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia
Arte - Storia - Cultura
Fede e Devozione Popolare
Sicilia Terra di Tradizioni
Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia
#Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia
#Sicilia_Terra_di_Tradizioni
Sezione #Opere_Trafugate
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ganhosdoelefante · 11 months
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Palermo -  17 de Novembro de Ano 2 - Quinta - Crítica - 26 anos
06:00 - Acordo e corro:
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07:00 - Volto, tomo banho e me arrumo. 07:40 - Tomo café no quarto:
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08:10 - Vou ao museu: Museu Arqueológico Regional Antonio Salinas
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09:00 - Trabalho:
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13:30 - Almoço: Poke Boll
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14:00 - Fico na biblioteca trabalhando e lendo: Biblioteca Flavio Beninati
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17:30 - Volto ao hotel e tomo um drink para relaxar.
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18:20 - Shower and done :) 19:20 - Janto com Júlia e amigos: Gagini
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handel01 · 11 months
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Costa Rica y su permanente anhelo hacia el desarrollo
Si Costa Rica no es un país desarrollado, es debido a que sigue aspirando a serlo. Tampoco aspiró por sí sola a ser una nación desarrollada, alguien la indujo. No fue la única, sucumbió tanto como el resto del mundo hispanoamericano a un designio que parece que nunca llega. El propósito de ser un país desarrollado no es el primer anhelo que persuadió a Costa Rica y al resto de Hispanoamérica. Domingo Faustino Sarmiento fomentó un modelo tomando como referencia a los Estados Unidos, y con ello ayudó a articular una forma de organización de los Estados-nación hispanoamericanos. Este modelo tuvo como disyuntiva entre los países civilizados y los bárbaros, es decir, los que conseguían el progreso material y los que impedían el curso de este por medio de la holgazanería, el alcoholismo, la religión y el crimen. [1] Bajo esta pauta, se construyeron las economías agroexportadoras que le fueron asignadas a la América española en la segunda mitad del siglo XIX. Esta división internacional del trabajo, bajo la premisa de la consecución de la civilización, sólo sirvió para coercer al subcontinente en una segunda posición. Los conceptos de desarrollo y subdesarrollo cumplen esta misma función. El propósito de este ensayo es evidenciar la manera en que la búsqueda del desarrollo ha funcionado como un mecanismo de control por parte de las potencias extranjeras. 
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En primer lugar, hay que hacer una precisión semántica de los conceptos subdesarrollo y desarrollo y partir de allí para anotar cómo estos tienen semejanzas con la dicotomía civilización-barbarie. Asimismo, se pretende esclarecer cómo estos conceptos cumplen una función similar, pero en períodos distintos, antes y después de la Segunda Guerra Mundial. 
La barrera que hace entrar en desuso la dicotomía civilización y barbarie y comienza a utilizar subdesarrollo/desarrollo es, como se mencionó anteriormente, la Segunda Guerra Mundial.[2] A partir de allí tiene lugar un desarrollo institucional que intentó englobar a las naciones con autodeterminación del momento, a excepción de aquellas que, bajo el criterio de Naciones Unidas, estuvieran por debajo de sus estándares. El concepto de desarrollo que se adoptó luego de 1945 estuvo asociado a la expansión del sector industrial y el incremento del ingreso per cápita. [3] Cuestión que quiso extrapolarse a nivel universal, de manera en que, si un país quería considerarse desarrollado, tenía que cumplir con la serie de requisitos esbozados unas líneas antes. El estadio lógico para una nación es, por ejemplo, la industrialización, esto coincide con la perspectiva lineal de la historia que mantuvieron los positivistas hispanoamericanos de la línea de Sarmiento durante el siglo XIX, donde el progreso material debía pasar por una serie de etapas determinadas. [4]
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Como ejemplo de progreso material, hay que resaltar cómo dicho concepto llevó a Costa Rica a emular el proceso de acumulación de riqueza ocurrido en Estados Unidos. Carlos Gagini en su novela La caída del Águila dotó a uno de sus personajes la función de cuestionar la idea unilateral del progreso, aludiendo que la desarticulación de las comunidades indígenas en beneficio de la propiedad privada era una acción realizada bajo un código moral ajeno. [5] Otra cuestión que cabe resaltar, es que el progreso material que desembocaba a causa de los procesos de desamortización afianzaron, sobre todo, a las potencias extranjeras como Inglaterra y los Estados Unidos, y a sus mediadores, la burguesía nacional costarricense. Pero de ningún modo mejoró las condiciones de vida de la población, sino que solamente los subordinó a un nuevo patrón de acumulación de capital. El antiimperialismo que era característico de Carlos Gagini y del arielismo, supo rastrear la raíz de la subordinación a los Estados Unidos: el mismo seguimiento al discurso del progreso material. Sin embargo, en el caso de la teleología que plantea el concepto de desarrollo, cuya función fue la de marcar una flecha hacia la industrialización, no ha evocado una crítica tan profunda. Es más, el instrumento ideológico que ha supuesto el desarrollo ha calado, no sólo en los planteamientos conservadores, liberales y socialdemócratas, sino también en la izquierda.
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Antiguamente, el progreso material consiguió influir incluso en Marx & Engels, quienes en el Manifiesto Comunista utilizaron las categorías de civilización y barbarie en la misma acepción que Sarmiento, [6] lo cual los llevó también a suscribir la colonización de la India.  No obstante, todavía esta idea llegó a ser rectificada por parte de algunas izquierdas, marxistas incluidas. El desarrollo, por el contrario, parece ser un hechizo del que las izquierdas, anticuadas y no, no han podido desprenderse. Por ejemplo, en Twitter, un individuo que se identifica como marxista-leninista, dice: «Un país sin industria está condenado al desempleo».
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El anhelo por conseguir el siguiente estadio del desarrollo, que es común entre muchos izquierdistas, no ha sido puesto en cuestión. Parecen no ser conscientes que su proyección de futuro fue dibujada por el capitalismo. Proyección que, por medio de la Alianza para el Progreso en la década de 1960, creó más dependencia a Costa Rica por medio de un modelo de industrialización que estaba sujeto a la maquinaria importada desde el extranjero. [7] En la actualidad, la emulación al desarrollo, y el propósito de conseguirlo, sólo ha traído más dependencia, por medio de la recepción acrítica del consumo de mercancías de empresas transnacionales y del empleo que estas proporcionan, que no hacen más que reforzar unos vínculos ya implantados. 
Referencias: 
[1] Héctor Pérez Brignoli, Historia global de América Latina: Del siglo XXI a la independencia (España, Madrid: Alianza Editorial), 79-80
[2] Wilson Picado Umaña, «El Desarrollo Sustentable como ficción. Una crítica conceptual desde la perspectiva de la Historia», Revista Perspectivas n° 12 (enero-junio 2016): 22
[3] Ibíd.
[4] Jordi de Cambra Bassols, «Desarrollo y subdesarrollo del concepto de desarrollo: Elementos para una reconceptualización» (Ponencia presentada en el Congreso "Análisis de Diez Años de Desarrollo Humano", España del 18-20 de febrero de 1999), 2
[5] Carlos Gagini, La caída del Águila (San José, Costa Rica: Trejos hermanos, Imprenta Librería y Encuadernación, 1920), 59
[6] Karl Marx, Friedrich Engels, Manifiesto del Partido Comunista (Ediciones El Aleph, 2000) 32.[7] Jorge Rovira Mas. Estado y política económica en Costa Rica, 1948-1970 (Editorial Porvenir, San José, 1986), 88
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infogenova · 1 year
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LA CAPPELLA DI SAN GIOVANNI BATTISTA La cappella di San Giovanni Battista è un vasto e ricco ambiente laterale della navata sinistra della cattedrale di San Lorenzo di Genova. Fu commissionata dalla Confraternita di San Giovanni Battista a partire dal 1448 per ospitare le reliquie del patrono della città, che, secondo la tradizione, erano state portate da Mira, in Asia Minore, a Genova nel 1098 - 1099 da Guglielmo Embriaco. La struttura fu progettata e realizzata tra il 1450 e il 1460 da Domenico Gagini da Bissone, scultore ticinese allievo di Filippo Brunelleschi, che vi lavorò insieme al nipote Elia Gagini. Testo da Wikipedia Grazie @lucien.7_7 ========= Seguici e usa @infogenova o #infogenova per le tue foto qui ========= Segui anche: @infosavona @infoimperia @infolaspezia ========= Citazione e tag si riferiscono ai profili Instagram =========================== #genova #igersgenova #loves_genova (presso Genova, Italia) https://www.instagram.com/p/CppAz0DNFu0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Il comune di Petralia Soprana è interamente compreso nel Parco delle Madonie, 40mila ettari di natura protetta in territorio per lo più montano, dove campi coltivati si alternano a pascoli e, solo in minima parte, alla macchia mediterranea.
Ben 32 sono i borghi abitati da contadini da cui provengono latte, formaggi, carni, frutta e verdure. Le escursioni in zona comprendono la visita ai siti di Gorgo Pollicino e, più in alto, di Piano Catarineci, e ai ruderi dell’acquedotto romano, nei pressi della contrada Cerasella. Da qui si sale al monte Savochello.
Chi apprezza l’arte può seguire l’itinerario gaginiano, alla scoperta delle opere dei Gagini nei quattro comuni di Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana e Petralia Sottana. Nella Sicilia aragonese, e in particolare nelle Madonie, questi scultori palermitani hanno lasciato capolavori che è bello andare a cercare tra i vicoli e le strade di questi paesi.
Utilizzato come set per il film “La fame e la sete” di Antonio Albanese, Petralia Soprana conserva antichi riti e tradizioni, e un centro storico quasi intatto. In più, non è distante dalla stazione sciistica di Piano Battaglia e dal mare di Cefalù.
Buongiorno e buon venerdì a tutti voi, cari amici, da Petralia Soprana!! 🇮🇹❤👏👋
The municipality of Petralia Soprana is entirely included in the Madonie Park, 40,000 hectares of protected nature in a predominantly mountainous area, where cultivated fields alternate with pastures and, only minimally, with Mediterranean scrub.
There are 32 villages inhabited by farmers from which milk, cheese, meat, fruit and vegetables come. Excursions in the area include visits to the sites of Gorgo Pollicino and, further up, to Piano Catarineci, and to the remains of the Roman aqueduct, near the Cerasella district. From here you go up to Monte Savochello.
Those who appreciate art can follow the Gagini itinerary, to discover the works of the Gaginis in the four municipalities of Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana and Petralia Sottana. In Aragonese Sicily, and in particular in the Madonie, these Palermitan sculptors have left beautiful masterpieces to look for in the alleys and streets of these towns.
Used as a set for the film "Hunger and thirst" by Antonio Albanese, Petralia Soprana preserves ancient rituals and traditions, and an almost intact historical centre. Furthermore, it is not far from the ski resort of Piano Battaglia and the sea of ​​Cefalù.
Good morning and happy Friday to all of you, dear friends, from Petralia Soprana!! 🇮🇹❤👏👋
Grazie: Complimenti a📷@instagram.com/gira_con_noi_sicilia 💚🤍❤️
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charlesreeza · 1 year
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A model of the Tribune of Palermo Cathedral designed and erected by Antonello Gagini and his sons from 1510 to 1574. It was demolished during the renovation of the Cathedral which took place from 1781 to 1801. This has been described by art historians as a disastrous error.
Museo Diocesano di Palermo, Sicily - Photo by Charles Reeza
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telodogratis · 1 year
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Realizzato parcheggio in un terreno confiscato alla mafia, a Corleone ad uso della Guardia di Finanza
Realizzato parcheggio in un terreno confiscato alla mafia, a Corleone ad uso della Guardia di Finanza
Read More Si migliora la viabilità: aperto il tratto di strada che collega via Vespri Siciliani e via Antonello Gagini. Realizzato anche un parcheggio, ad uso esclusivo della tenenza della guardia di finanza, in una porzione di terreno confiscato alla mafia The post Realizzato parcheggio in un terreno confiscato alla mafia, a Corleone ad uso della Guardia di Finanza appeared first on BlogSicilia…
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richardz · 2 years
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The Tyrant Church in Pretoria Square⛪, Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, Palermo, Sicily, Italy (Part II) 普雷托利亚广场之土豪教堂⛪,圣卡特琳娜教堂,巴勒莫,西西里岛,意大利 (下)
圣卡特琳娜教堂位于巴勒莫市中心,正门可俯瞰贝里尼广场(几乎在圣玛丽亚教堂和圣卡塔尔多教堂对面),侧门可俯瞰普雷托利亚广场(Fontana Pretoria) 和紧挨着 (Palazzo di Città)。它是全城最富有、装饰最精美的教堂之一。
经过多年修复后,它于 2016 年 5 月重新向公众开放,终于可以欣赏到华丽的灰泥、大理石和壁画,它们以完美的巴洛克风格装饰着每平方厘米的墙壁、地板、柱子、拱顶和圆顶。 只需看看我们的视频即可了解我们在说什么!
教堂的起源,教堂及其附属的修道院始建于 1300 年代初,曾用来收容普通妓女。 1566 年至 1596 年间,当整个建筑群成为巴勒莫最重要的修道院之一,在这个时期教堂得到了重建和装饰。 立面采用文艺复兴晚期风格,设有两个通往两个主要入口的楼梯。
巴洛克风格的内饰,教堂如前所述,内部由一个大型中央中殿组成,具有巴洛克风格和洛可可元素。 丰富的大理石和无数的装饰吸引了视线和注意力,无论是作为一个整体还是单独欣赏。
其中讲述圣经场景的侧面高浮雕脱颖而出; 珍贵的大理石主祭坛; 穿着银箔长袍的十八世纪木制天使; 右边的祭坛上有安东尼奥·加吉尼 (Antonio Gagini) 的圣凯瑟琳雕像; 拱顶上的壁画,由 Filippo Randazzo 绘制,描绘了“圣凯瑟琳的荣耀”; 圆顶上有 Vito D'Anna 的画作,代表“多米尼加教团的荣耀”。
在侧面的高浮雕中,有一个以其美丽、创造力和立体感而最为突出。 这是描绘旧约中最著名的情节之一的高浮雕,即约拿和鲸鱼。 场景的中心是一艘帆船,由最能代表典型木纹的特殊类型的大理石制成。 右下是鲸鱼张着嘴; 在左边约拿试图逃跑。
与世隔绝的修道院和屋顶,位于高坛旁边的侧门通向与世隔绝的圣卡特琳娜修道院。 它建于 1311 年,被认为是巴勒莫最负盛名的修道院之一,接待了该市最富有家庭的修女。 当我们参观修道院,以及一些牢房和美丽的修道院时, 同样不容错过的是从修道院的屋顶俯瞰,您可以从上面欣赏巴勒莫最美丽的全景之一。
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lamilanomagazine · 6 months
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Concluso il restauro di alcune opere nella Cattedrale di Palermo. Scarpinato: «Uno scrigno ricco di tesori»
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Concluso il restauro di alcune opere nella Cattedrale di Palermo. Scarpinato: «Uno scrigno ricco di tesori». Palermo. Tornano a splendere i tesori della Cattedrale di Palermo. Sono state consegnate questa mattina, infatti, alcune preziose opere appena restaurate che si trovano nella zona presbiteriale dell'edificio, un'area dove coesistono elementi decorativi di diverse epoche, a testimonianza della complessa evoluzione costruttiva della chiesa. I lavori sono iniziati lo scorso aprile e sono stati finanziati con risorse del Po Fesr 2014-2020 (327.184,87 euro). Presenti oggi l'assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Scarpinato, la soprintendente dei Beni culturali e ambientali di Palermo Selima Giuliano e l'arcivescovo del capoluogo Corrado Lorefice. «Perfettamente in linea con la tabella di marcia, in tempi quasi record - dice l'assessore - restituiamo agli occhi del pubblico preziose opere d'arte che rendono la Cattedrale di Palermo uno scrigno ricchissimo di tesori. Il recupero e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale è un obiettivo prioritario per il mio assessorato e per il governo di cui faccio parte. Sono convinto, infatti, che oltre a testimoniare la nostra storia, possa rappresentare una risorsa unica al mondo per lo sviluppo della nostra regione». Gli interventi hanno riguardato, tra l'altro, il recupero della pavimentazione cosmatesca, realizzata con tessere marmoree che disegnano motivi geometrici, posta davanti all'abside maggiore. Sono stati eseguiti anche lavori di pulizia e consolidamento, nonché la sostituzione di tarsie mancanti con altre in resina. Restaurato anche il trono reale marmoreo con tarsie musive, risalente al XIII secolo, posto vicino all'abside principale; e, ancora, gli affreschi del catino absidale e della volta del coro che raffigurano rispettivamente Roberto il Guiscardo e il Conte Ruggero che restituiscono la chiesa al vescovo Nicodemo e l'Assunzione di Maria Vergine, opere di Mariano Rossi che ricevette l'incarico, nel 1802, dal Re Ferdinando IV di Borbone. Interventi di pulitura e consolidamento sono stati eseguiti, inoltre, sull'altare del Crocifisso che è il risultato di una ricomposizione dei nove pannelli in marmo di Carrara, scolpiti nel 1565 da Fazio e Vincenzo Gagini. Restaurati anche gli armadi lignei dipinti e dorati della sacrestia grande, costituiti da scansie intagliate in legno di pioppo e abete: sono stati rimossi spessi strati di ridipinture che avevano occultato e, in parte alterato, le finiture decorate originali. Lavori anche nella zona del "diaconicon" (un'area del presbiterio), finalizzati a stabilizzare i fenomeni di alterazione del paramento murario del XII secolo in pietra a vista e a definire, con maggiore equilibrio cromatico, le varie stratificazioni decorative ed architettoniche che si sono succedute durante i secoli. È stato possibile recuperare anche la decorazione settecentesca di una porzione di vano che si apre sulla parete e che si conclude con una piccola "muqarnas" (decorazioni tipiche dell'architettura islamica), forse realizzata fra il IX e XI secolo, quando, durante la dominazione araba, l'edificio sacro venne trasformato in moschea.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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