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#foto d'estate
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Tutti abbiamo sognato e ci abbiamo creduto, anch'io prima di questa vita vuota ho sognato tanto ed oggi guardo la luna nuova da sola seduta su una panchina sotto il cielo di luglio. 🌾🌒
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-laragazzadagliocchitristi
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canesenzafissadimora · 8 months
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Sono 48 foto sovvrapposte del Sole. Scattate durante un anno , una volta alla settimana, nello stesso luogo e alla stessa ora. Il punto più in alto è il Solstizio d'estate e il punto più basso è il Solstizio d'inverno. Il risultato è il simbolo dell'Infinito. Stupendo!L'analemma in astronomia indica una particolare curva geometrica a forma di otto o più propriamente lemniscata che descrive la posizione del Sole nei diversi giorni dell'anno, alla stessa ora e nella stessa località.
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autolesionistra · 4 months
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Altre cose (è un periodo così, frammentato)
Una piccola percentuale di miei contatti in un noto sistema di messagistica telefonica ha come immagine di profilo delle foto in déshabillé estivo che tipicamente nella stagione calda non noto ma d'inverno se capita di smessaggiare li guardo e penso "soccia, ma non hanno freddo?" (certo, potremmo fare anche delle considerazioni di buongusto ma se avessi a cuore il buongusto nelle autorappresentazioni digitali mi toccherebbe togliermi gli occhi col cavatappi ogni due giorni - e poi fare seppuku per colpe mie)
Vicino a dove lavoro c'è la sede di una ditta di consulenza che sembra particolarmente importante, di quelli con un acronimo che sembra scelto da un gatto che passato una tastiera, e che ogni mattina ha la processione di gente elegantissima con zainetti da portatile nerissimi e facce tristissime che entra in uffici illuminatissimi. Ogni volta che vedo questa processione penso che se per disgrazia uno finisce a fare un lavoro in cui gli tocca di mettersi in tiro tutti i giorni, apparentemente gli uomini se la cavano con un'uniforme fatta da completi bluscuri e camicie bianchine lasciando come unica attività decisionale il colore della cravatta e la ricerca delle scarpe più brutte possibili da associare al completo. Le donne se da un lato hanno più scelta, dall'altro vuole pure dire che se vuoi vestirti da ufficio elegante ti tocca inventarti qualcosa dall'aspetto moderatamente costoso ogni due giorni, che è un po' la mia definizione di incubo.
È incredibile quanto possa stupirti la gente quando non ti aspetti un cazz tappo. Ma è incredibilmente difficile non aspettarsi mai un cazz tappo.
Quando, come un coperchio, il cielo basso e greve schiaccia l'anima che geme nel suo tedio infinito, e in un unico cerchio stringendo l'orizzonte fa del giorno una tristezza più nera della notte; ecco, qui il signor Baudelaire a sua insaputa non stava descrivendo lo spleen ma la stagione fredda. Io non so quando l'ha scritta ma di sicuro non era d'estate. Fortunatamente ci siamo lasciati alle spalle santalucialanottepiùungachecisia ma l'epifania è dietro l'angolo e dopo si apriranno almeno altri due o tre mesi di freddo odioso resi meno sopportabili dall'assenza di feste comandate e di mandarini decenti.
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monologhidiunamarea · 5 months
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Giornata impegnativa, ci sono attimi dove mi costringo a guardare in alto, mandare giù fino alla pancia quel magone. Un compleanno di un 80 enne con tutta una famiglia riunita ,le nipoti, i figli , la moglie accanto. Al momento della torta ho scattato una foto a quella famiglia... 3 ci ho rivisti tutti li , il sorriso di mia mamma con quegli occhi azzurri , tale è quali agli occhi di mia figlia. Il nonno con quell'aria dell'uomo tutto d'un pezzo ma che alla sera faceva la voce dell'orso cattivo per farmi ridere . Una piccola me , un maschiaccio con i capelli mossi che d'estate si tingevano di rosso ramato con le ciocche in fondo sempre più bionde. Quella polo a maniche corte rosse e i pantaloncini di cotone a scacchi rossi e bianchi e le superga rosse. La pelle bianca con le lentiggini di nonna. E poi tu papà...
Non vedrò gli 80 anni di nonno mai..nemmeno quelli di mamma o di papà ...la nonna non era mentalmente presente ai suoi. Rimane quella bambina con i sogni urlati al mare e quei pensieri lasciati a fare la stella a largo in mare....a sentire il rumore dell'acqua che ti riempie le orecchie. E il cielo....quel chiedersi che ora sono e guardare dov'era posizionato il sole
Una marea di ricordi.
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ilsalvagocce · 10 months
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25 giugno
Quest'anno i girasoli non sono ancora fioriti – a pochi giorni dal compleanno di mamma ne si rubava due per portarli alla reggia, tipo cuore di cerbiatto di biancaneve.
Sono venuta verso il mare ed erano tutti verdi, erano presto, erano tutti ancora un altro po'.
Distesa smeraldo al vento agitatissimo del mare, mare ispido sotto tempesta. Non ho trovato pace manco lì, pure questo è un caso eccezionale, l'ho trovata però a una stazione di paese nel sottopassaggio nel tempo della controra; pace la trovi dove lo spaziotempo ti assomiglia, non nelle palme, non nell'abitudine, imparo ora.
Ho accompagnato mia sorella al binario verso Roma, sono arrivata tardi, siamo scese tardi da casa, abbiamo accumulato minuti di ritardo, il biglietto non era fatto, tardi era tardi, è tardi diceva babbo, i binari son solo tre e non c'è fila, se non di lucertole lemme lemme al sole della campagna, ma era tardi comunque. Babbo non guida in convalescenza con gli occhi, e come gatto in gabbia vedeva già il treno perduto.
Abbiamo corso a gambette nude col il sapore del caffè ancora chiaro. lei comprava il biglietto alla macchinetta e io con le valigie mi spostavo al binario 3. il treno arriva, lei ancora non c'è, il treno si ferma son ancora io con in mano le sue borse e gli zaini, le persone scendono io prendo tempo appoggio una valigia nel vagone, prendo tempo un piede di là un piede di qua, Ale arriva Ale arriva ti prego il puntino controllore lo vedo laggiù che mi guarda che mi biasima farò tardare tutti i treni d'italia, fingo di incespicare prendo tempo, Ale arriva si tuffa dentro lanciamo le valigie lanciamo i baci e la porta si chiude Ciao amor ce l'abbiamo fatta! Il treno parte. i fiori per domani li raccoglierò ora penso andrò a cercare i girasoli, cincischio nelle scale dal binario tre, le risalgo dall'altra parte, con la lentezza che viene dopo la fretta, e la feritoia della luce che divide in due gli scalini. Su uno scalino e poi su un altro più basso stanno due bicchieri di estathè vuoti, dondolano al venticello delle 15. Sembriamo io e mia sorella, due estati catapultate nell'orario delle partenze degli arrivederci. Li ho fotografati, giochini struggenti che in un modo o nell'altro ce la fanno, con il frizzantino delle cannucce come frecce per andare. Mentre inquadravo la foto, dall'alto degli scalini è spuntato babbo, con la sua t-shirt da casa, e la bottiglia di acqua di mia sorella in mano, corso alla stazione, vuota, solo noi, sperando di fare in tempo: — Si è scordata questa! 
Ci vedi come siamo, due bicchierini di estathè in una stazione vuota d'estate, e una bottiglietta d'acqua lucida dimenticata a casa ma che manco quella si può scordare, la portiamo fin dove deve stare, corriamo incontro per fare in tempo per fare tutto per cucirci assieme, occhi di cassandra piè veloci e teste per aria, a cercare il giallo nei girasoli in tua assenza, terrena.
ce l'abbiamo fatta/ce la facciamo/ce la faremo mi pare di leggere ovunque, in qualche modo che ci hai insegnato tu.
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silenziodorato · 8 months
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mi piace
mi piacciono le lucine quelle che si mettono in giardino, quelle che spesso hanno i ristoranti all'esterno. mi piace la pizza, mi piacciono le patatine fritte. mi piace il caffè dopo pranzo e il gelato dopo cena. mi piace fare la doccia dopo il mare, mi piace lo shampoo al cocco, mi piace uscire a fare lunghe passeggiate in posti mai visti. mi piace quando la mia famiglia si riunisce, mi piace raccontare cose fatte, mi piace ascoltare le storie di chi fa tanti viaggi. mi piace saltare quando sono felice, mi piace la pallavolo, mi piace immergermi sotto l'acqua fino a non sentire più nessun suono, nessuna voce. mi piace il parmigiano sulla pasta, mi piace fare la valigia, mi piace vivere con un milione di animali, mi piace essere gentile. mi piacciono le bacchette, le biciclette, le farfalle, il tramonto, mi piacciono le foto ma soprattutto i video, quelli spontanei ancora di più. mi piacciono i filtri perché si possono togliere. mi piacciono i capelli lunghi, gli occhi profondi, le dita sfiorate. mi piacciono i fiori, mi piace prendermi cura, mi piacciono le acconciature, mi piacciono i vestiti con la vita stretta. mi piace ridere, mi piace prendersi in giro, mi piace urlare, mi piace piangere se è per sfogarmi. mi piace vedere le persone ballare, mi piacciono quelle talentuose e quelle coraggiose. mi piacciono i discorsi commoventi, i film misteriosi o quelli che fanno piangere. mi piace conoscere, mi piace leggere, mi piace informarmi, mi piacciono i castelli, il monopoly, le cene fuori d'estate, le sigarette al gusto zucchero filato, i luna park. mi piace andare al cinema, mi piacciono le bevande con la cannella, mi piace la pioggia nelle grandi città, le librerie vuote, l'aria condizionata in una giornata di luglio. mi piacciono le poetesse, gli scrittori, gli attori, gli scienziati. mi piace il mondo che ogni persona si costruisce, mi piace la diversità, i colori, l'amore. mi piace il sugo senza pezzetti, il pesto fatto a mano, i cuori disegnati sulla sabbia, le scritte interessanti sui muri, le storie delle persone, le mani incrociate. mi piacciono i dettagli ma anche le sfocature, i parchi divertimento ma anche i parchi. mi piace stare sdraiata per terra, mi piace dormire, mi piace pensare, mi piace scrivere, mi piace il vino, l'autunno, le montagne, mi piace la vita quando non si ammucchiano i doveri.
E, perché no, sul mio blog mi piacciono anche gli elenchi sulle cose che mi piacciono
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cywo-61 · 9 months
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Lo scultore di marmo Léonce Evrard devastato dalla morte dell'amata moglie Luise Flignot costruì in sua memoria un mausoleo nel Cimetière de Laeken a Bruxelles. Durante il Solstizio d'estate entra la luce da un cerchio nel tetto e illumina l'angolo tra due pareti. E la statua sfiora così per pochi minuti il cuore di luce, mentre rimane nel suo dolore avvolto dalle tenebre.
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... e io che mi commuovo sempre davanti all'amore assoluto, unica cosa preziosa della vita, il dono più grande che ci ha dato Dio.
cywo
#racconto e foto di Arteide FB
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benzedrina · 11 months
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Maggio è volato e sono 6 mesi che sono disoccupato, tipo condizione d'esistenza. Mi sono detto a Gennaio "finisce il dottorato, ti pagheranno 870 di disoccupazione al mese, a maggio ti dottori, sai che c'è? Mi prendo quel famoso periodo sabatico". Sarà che non ci penso ma effettivamente non ho mai avuto un periodo vuoto, libero, senza lavoro. A 12 anni mio padre ha pensato bene di portarmi sul cantiere perché vedermi dormire le mattine d'estate gli dava fastidio. Così fino ai 19. Poi l'università, poi lui che mi chiedeva di fare dalle 6 alle 10 con lui e poi alle 12 prendere il treno per andare a lezione e io che ho sempre avuto problemi ad addormentarmi, vedevo quel periodo come un abisso, la fortuna è che non studiavo e ogni tanto scappavo a casa di altri inventando lezioni che finivano alle 11 di sera. Tanto i miei non ci capiscono molto di scuola. A 21 una litigata storica, scappo dalla mia ex e finisco per conviverci. Finisco triennale e magistrale d'un fiato e per un anno faccio sto tirocinio sottopagato nel lab della tesi. Inizio il dottorato ed eccomi qui. Eppure se mi vedi o se mi ascolti, sembro uno di quelli che cazzeggia pesantemente dalla mattina alla sera.
A fine maggio ho preso il dottorato. Tutti festeggiavano, io sentivo sto peso venir meno. Tutti con parenti, compagni e genitori, io outsider completo in jeans e camicia e 20 minuti di domande stronze su articoli già pubblicati. Boh veramente io al mondo dei ricercatori vorrei dargli tante di quelle pizze in faccia per farli riprendere. Ogni volta vi credete stocazzo. Ogni volta usate la scusa della ricerca per nascondere pessime qualità sociali. Su più di un centinaio di persone conosciute, viste, sentite, si e no sono 3 quelli che vedrei ogni sera. A fine proclamazione ho ricevuto un abbraccio random, era la tizia che aveva il panico nel volto dopo aver sentito le domande rivolte a me. Le ho detto quello che è il mantra "la vergogna passa, l'utile resta". Tra il pubblico c'era quell'ex con cui convivevo. Mi ha detto di trovarmi bene e ha chiesto se ci fossero i miei, è andata via al mio no. La vecchia versione di lei avrebbe commentato l'assenza dei miei affetti cari e avrebbe detto che sono talmente egoista da non voler condividere manco sto momento. Probabile.
Forse tra poco ricomincio a lavorare, di bioinformatici ne è vuoto il mondo, ma la sensazione è quella del lavoro per guadagnare un po' di soldi e vivere più comodo di quei 870 euro. Si ok mi piace, mi applico quando capita, ma non è che sia proprio motivato. Un po' come tutte le cose che faccio. Le faccio ma non ardo per loro, che sia la scrittura, il dipingere, il fare foto. Un po' per quello e un po' per un ristagno che vivo qui, in una città più frenetica forse qualcosa la farei, in qualche progetto mi butterei.
Pensandoci, ho materiale fotografico per almeno 2 mostre personali, o comunque un libro, ho quadri per riempire una galleria, e tutto sta pesantezza malmostosa che ristagna dentro. Manca la voglia ma quello è il waluigi che mi sta in testa e mi rema contro.
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yanderepinkhair · 9 months
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Boh questa foto mi dava d'estate.
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labellavitablog · 10 months
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Il gelato
LIVELLO A2
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D'estate in Italia non può mancare un buon gelato! Delizioso e rinfrescante il gelato artigianale italiano è un’arte e puoi trovare molti gusti dalla frutta al cioccolato. Così assaggiamo gusti come Melone, Pistacchio, Cioccolato Fondente, ma anche gusti come Cremino, Pan di Stelle o Limoncello.
Attenzione perché il vero gelato italiano non è quello che pensi: non entrare in gelaterie con gelati dai colori sgargianti e alti come una montagna! (come quello in foto)
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Il vero gelato italiano artigianale è semplice e genuino.
Puoi scegliere tra cono e coppetta. Noi consigliamo il cono, soprattutto se è un cono cialda. Costa un po’ di più, ma ha tutto un altro sapore: sembra di mangiare un biscotto!
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Nell’immagine una coppetta gelato con sopra un cono.
Oltre a coppetta e gelato puoi anche provare il gelato con la brioche come da tradizione siciliana. Preparati perché è una combinazione calorica, ma soprattutto buonissima!
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Ecco un elenco di posti in cui puoi mangiare del buon gelato:
Milano: Gelateria “La bottega del gelato” Roma: Gelateria “Giolitti” Firenze: Gelateria “dei Neri” Napoli: Gelateria “Mennella”
Se ti interessano i dolci italiani, prova anche questa ricetta di Tiramisù: Clicca per la ricetta
VOCABOLARIO
Delizioso: buono. Rinfrescante: che fa sentire fresco. Artigianale: fatto a mano. Aggiungono: mettono in più. Supplemento: prezzo in più. Sgargianti: vivaci, colorati. Genuino: vero. Combinazione: mettere insieme due cose. Calorica: pesante, che dà molta energia.
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vividiste · 1 year
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“ Vorrei quasi che fossimo farfalle e vivessimo appena tre giorni d'estate, tre giorni così con te li colmerei di tali delizie che cinquant'anni comuni non potrebbero mai contenere.”
John Keats 🌻
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Foto Pinterest
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susieporta · 2 years
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UN ANNO DI ALBE
Città di Edmonton, Canada. Una fotocamera fissa rivolta verso Est (pertanto col Nord a sinistra e il sud a destra) per un intero anno, e la magia è compiuta. Questa sublime immagine è composta da 13 scatti, ognuno dei quali mostra la posizione del Sole all'alba di ogni mese, a partire da dicembre 2020 fino a dicembre del 2021 😍
La prima e l'ultima foto riprendono il giorno del solstizio d'inverno, quando il Sole sorge estremamente a Sud-Est, descrive in cielo l'arco più "basso" dell'anno, e tramonta a Sud-Ovest.
La foto numero 7, con il sole che sorge tutto a sinistra, ci mostra invece il solstizio d'estate, quando la nostra stella descrive il suo massimo arco sulla volta celeste, sorgendo a Nord-Est e tramontando a Nord-Ovest.
Le foto 4 e 10 riprendono il Sole agli equinozi (marzo e settembre), identificando pertanto la direzione Est, e le stagioni di primavera e autunno.
crediti foto: Luca Vanzella
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gregor-samsung · 2 years
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“ Principe partì in un bollente pomeriggio d'estate. In quel treno c'ero anche io. Era la vetturina delle Ferrovie del Sud Est — che noi chiamiamo «la Suddest» — strabordante di studenti in partenza per Bari, dove si andava a cercare un posto letto a buon prezzo per l'anno accademico che sarebbe iniziato a settembre. Giovanni fece finta di non vedermi seduto negli unici due divanetti di prima classe. Fu un «liscio» maldestro, ma umiliante. La Suddest non era una semplice ferrovia, era una scuola di pensiero, affrontare due ore per fare appena sessanta chilometri nascondeva ragioni sotterranee, quasi massoniche. La mia principale era quella di guardare, senza quasi mai far nulla per conoscerle, due splendide studentesse che salivano tra Locorotondo e Putignano e in particolare una ragazza dagli occhi neri di grafite, il naso squadrato con la punta d'un brillante e i tratti spigolosi come un Picasso. Era inusitata e bella, non ebbi mai il coraggio di avvicinarla e per tutti questi anni mi crogiolerò nel rimorso: l'attesa di vederla salire a Putignano con il suo golf blu ogni lunedì mattina, con sotto braccio le dispense di letteratura inglese e uno sguardo diffidente, è minuzia che nascondo nella soffitta delle nostalgie. La Suddest anni Novanta era un viaggio dentro il tempo. La campagna aveva i toni della calce color latte, scorreva come rapide diapositive: truffi levigati dal vento e filari d'uva immersi in macchie d'ulivi. Era una campagna disegnata come in un quadro impressionista, colori accesi e contorni indefiniti. Alberi di albicocche come gambe di donne, mandorli innevati dai germogli color tramonto e poi un enorme fusto di magnolie, poco dopo Castellana Grotte, sfavillante di petali rosa. Giovanni in quell'unico viaggio aveva la testa alzata e lo sguardo fisso nel vuoto, l'espressione più appropriata per non salutare nessuno. Andava a Bari, dove avrebbe cambiato treno per Modena e lì fare fortuna, dimenticare tutto e tutti, dimenticare il paese e i suoi maligni compagni di vita. “
Mario Desiati, Foto di classe, Laterza (collana Contromano), 2009¹; pp. 76-77.
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belteppismo · 1 year
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finalmente un post decente di scemo 1 sognavo momenti così alti :) la seconda foto letteralmente io d'estate con la pressione bassa ma non buttiamo via niente in questa casa
La pressione bassa ahahah
Oppure quando ti viene quel dolorino improvviso al petto e pensi di star avendo un infarto. Anche la faccia angustiata c'è
Comunque, oltre a questo, sono veramente fiera anche io. Persino la caption è normale questa volta. Forse ci risparmiamo l'esorcismo per far uscire Platone-fake dal suo corpo
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ilsalvagocce · 9 months
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tempo petto e modo
ti ricordi il suo petto?
era pieno di nei e puntini sopraelevati, ci passavi la mano e sembrava un codice tattile. ci avevano tutti colori diversi marroncini beige rosini chiari nocciola sparsi sullo sterno carenato — quanto era fresco, era sempre fresco, mamma mia
pure quando stavamo sotto al sole d'estate o davanti al camino con le castagne a bruciacchiarsi ci appoggiavo la guancia e il petto suo era fresco, quel fresco che ha il burro, tutto calorico, però dal tatto fresco, era un petto di burro
se metto la mano sul mio petto sterno non carenato, la temperatura è di una focaccina sfornata un'ora fa, tiepida, salata, il suo invece era fresco, sempre così fresco
oggi ho raccolto i fiori di cicoria, questi giorni punteggiano tutto il parco e sotto il visciolo e in capo ai marciapiedi e sotto le pance dei gatti, è quel violetto che sfuma verso il color di cielo, mi strabuzza gli occhi, ci abbiamo pure un quadro di nonsodichi appeso in camera vostra di fior di cicoria sovrapposti, dai gambi duri come cardi, li ho portati alla pietra tua, e te lo dico pure, ti ho portato i fiori violetti! e ti guardo che mi guardi da quella foto che pare muoversi, e mi viene in mente il tuo sterno coi nei.
e poi vado via da lì ritemprata, come poggiare la testa sul petto
(che tempo è quello, scendo gli scalini, mi chiedo, ero, sono presente, sono passata? lei è passata?)
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I sonetti di William Shakespeare: quali sono i più famosi?
I sonetti di William Shakespeare rappresentano una delle massime espressioni della poesia lirica del Rinascimento inglese. Questi 154 poemi sono carichi di emozione, bellezza e complessità, esplorando temi come l'amore, il tempo, la bellezza e la mortalità. Alcuni di questi sonetti hanno raggiunto una notorietà che li colloca tra le opere più celebri della letteratura mondiale. Sonetti di William Shakespeare: i più famosi Il Sonetto 18 è forse il più celebre di tutti. Con il suo incipit "Shall I compare thee to a summer's day?" ("Dovrei paragonarti a un giorno d'estate?"), Shakespeare esplora la bellezza eterna, superiore persino alla bellezza naturale che è soggetta al cambiamento e al decadimento. Il poeta assicura l'immortalità del suo amato attraverso la potenza della sua poesia, che sopravviverà al passare del tempo. Altrettanto famoso è il Sonetto 116, una meditazione sull'essenza dell'amore vero e costante che non "altera quando trova alterazione" o vacilla "anche se rovina il suo vero centro". Il sonetto è spesso citato nelle cerimonie nuziali per il suo ideale di amore incondizionato e immutabile. Il Sonetto 130 sfida le convenzioni dei sonetti d'amore del tempo, prendendo in giro la tendenza dei poeti a usare iperboli e confronti esagerati per descrivere la loro amata. Invece, Shakespeare descrive la sua dama con termini realistici, sostenendo che il suo amore è speciale proprio per la sua autenticità e la sua "vera" bellezza. Tempo e perpetuità Un altro tema ricorrente è il conflitto tra il tempo e la perpetuità. Nel Sonetto 60, Shakespeare contempla la natura effimera dell'esistenza umana, paragonando la vita all'onda che si infrange sulla riva, destinata a scomparire. Tuttavia, c'è anche una sfida al tempo, poiché la poesia stessa diventa un mezzo per superare la mortalità e preservare la memoria. Il Sonetto 73 tocca il tema dell'invecchiamento con immagini potenti di autunno, tramonto e fuoco morente. È una riflessione sulla fugacità della vita e offre una visione commovente di come la consapevolezza della mortalità può intensificare l'amore e l'apprezzamento degli altri nei confronti dell'individuo. I sonetti di Shakespeare non sono solo testimonianze d'amore, ma anche di sofferenza, gelosia e persino di rimorso, come mostrato nel Sonetto 29. Qui, il poeta esprime la sua depressione e la sua invidia verso la fortuna altrui, ma poi trova sollievo e redenzione nel pensiero dell'amore del suo amato. Maestria linguistica La forma del sonetto, con la sua struttura rigorosa di 14 versi divisi in tre quartine e un distico finale, offre a Shakespeare un frame entro cui svolgere la sua maestria linguistica. La rima e il metro (generalmente l'iambic pentameter) creano un ritmo che sottolinea l'arguzia e la profondità dei pensieri del poeta. In conclusione, i sonetti di Shakespeare rimangono un pilastro della poesia inglese non solo per la maestria della loro forma, ma anche per la loro universale risonanza emotiva. Da letture scolastiche a letture private, da matrimoni a commemorazioni, questi sonetti continuano ad affascinare, ispirare e commuovere lettori di ogni epoca. Foto di WikiImages da Pixabay Read the full article
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