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#campagna
illustratus · 5 months
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View of the Campagna with Roman Aqueduct
by Edmund Hottenroth
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wandering-italy · 2 months
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Naples, Italy
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lascitasdelashoras · 1 month
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Giuseppe Leone - Vespa in Campagna
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miciagalattica · 2 months
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alessandrocorsoni · 6 months
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Sperando che sia conclusa l'epoca in cui Guido Piovene scriveva: “Pochi altri paesi sembrano meno legati al proprio passato. In nessun altro paese sarebbe permesso assalire come da noi, deturpare città e campagne, secondo gli interessi e i capricci del giorno.”.
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coffeenuts · 1 month
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donaruz · 8 months
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I miei fiori preferiti sono i fiori selvatici,
spontanei, liberi, indomabili.
Quelli che fioriscono senza essere annaffiati,
quelli che profumano di rivoluzione,
quelli che donano a se stessi il diritto a crescere
in tutti i luoghi dove la gente pensa
che non avrebbero mai potuto farlo. ( Hermana Águila )
La campagna appena ieri
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pensierialmare · 4 months
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Quei ricordi di quando andavi in ​​campagna e giocavi con i tuoi cugini 😍😍😍
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Serie "Campagna Veneta" n.2-2014
flickr
Serie "Campagna Veneta" n.2-2014 da angelo aldo filippin Tramite Flickr: immagine digitale
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ross-nekochan · 1 year
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Preludio di una pasquetta speciale.
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Tramonto in campagna 🌾
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illustratus · 4 months
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View of the Temples of Paestum in the evening light | Water Buffalo in the Campagna
by Edmund Hottenroth
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wandering-italy · 15 days
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Villa Campolieto, a gorgeous 18th century villa in Ercolano.
March 13, 2024
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Testimoni.
Clusone, Bergamo, Italia » 12 Ottobre 2022 » GO MARCH - ORTISEI
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gregor-samsung · 1 year
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“ Un albero di ciliegio aveva messo le radici nelle fenditure tra i sassi componenti il muretto che sosteneva la terrazza; sporgendosi dalla ringhiera, si vedeva sotto il suo tronco uscire dal muretto a due metri da terra, e poi arcuarsi in modo che, spingendosi in alto, si rovesciava in dentro. Quasi tutta la chioma era perciò sopra il giardino, anzi sembrava stendersi verso l’interno il più possibile, e mi faceva tetto sopra la testa. Notai che la ringhiera era un po’ fuori sesto, come tirata in giù, proprio nel tratto dove il tronco, salendo dall’esterno, le passava rasente. Guardai e vidi che il muro si era gonfiato intorno al punto da cui il tronco ne usciva. Qualche sasso si era staccato e giaceva per terra nel prato sottostante. Fatta questa breve ispezione mi ritirai d’un passo e rivolsi lo sguardo in su. I rami, esili e serrati, formavano una cupola, e i fiori bianchi erano così fitti da non lasciar vedere nemmeno un pezzetto di cielo. Non avevo mai visto niente di così numeroso, e nel primo momento quella ripetizione infinita di petali dello stesso colore bianco mi diede il capogiro. Dove si apriva un varco, l’occhio era subito fermato da un intreccio di petali sul piano successivo; un piano era sfondo dell’altro; da sotto, si poteva credere che quell’immensa fuga di alette bianche non terminasse mai. Il sole non filtrava e, per quanto vedevo, la fioritura stava in ombra, senza vibrazioni di raggi e tutta luminosa allo stesso grado. Stampava un’ombra netta sul prato: fuori del suo contorno, il prato risplendeva d’una luce calda: ma io mi trovavo chiuso sotto una campana di luce chiara, fredda e come irradiata da una sorgente artificiale. Eppure portava qualcosa di vigoroso e di eccitante più dello stesso giorno. Mi pareva di essere caduto in un mondo diverso da quello della casa, e forse lo ero davvero; ho sempre pensato possibile, l’intrusione di un altro mondo in quello nostro abituale, e che possiamo scivolarvi da un momento all’altro. Mi giunse, in un secondo scatto, anche il movimento e il rumore. L’albero era pieno d’api, che in quell’ombra non luccicavano, ma volavano nitide tra i rami e penetravano nelle grotte dei rami, facendo un brusio d’alveare. Quella era la cosa vivente che amavo di più in casa mia, che avevo spesso ricordato, e da cui mi piaceva essere ricevuto dopo una lunga assenza. Emanava una grande, quasi smisurata energia, trasmetteva una vibrazione invisibile come le onde eteree che giungono fino alle stelle; era l’energia degli dei, dei grandi animali e dei morti. “
Guido Piovene, Le stelle fredde, Arnoldo Mondadori Editore, (Collana Scrittori Italiani e Stranieri), 1970¹; pp. 32-34.
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laka69 · 9 months
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Pochi, ma buoni.
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