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#donne e motori
i-j0s · 1 year
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Milo Manara ~ Lithographie d'art 'Donne e motori'
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victorianrob · 1 year
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Bikergirl !
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viendiletto · 4 months
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Quel garofano rosso infilato nell’occhiello
Nel maggio del 1945, quando nel mondo intero, nelle strade e nelle piazze di tutte le città liberate, si festeggiava la fine della guerra e si esultava per la Liberazione, ho vissuto i momenti più tragici e dolorosi della mia adolescenza. Avevo 14 anni.
Una cappa di terrore e di angoscia era calata sulla mia italianissima città e sulla sua italianissima gente. Ho visto colonne di finanzieri, carabinieri, soldati di tutte le armi, uomini e donne, transitare laceri, sporchi, affamati e assetati, avviati verso chissà quale destino. Erano scortati da soldataglia rozza e ignorante, con la stella rossa sul berretto e armata fino ai denti che sbraitava urlando in una lingua che non conoscevo, ma sapevo essere slava. Erano le avanguardie dell’esercito di Tito che, a marce forzate, avevano raggiunto Fiume combattendo. Tito aveva spinto le sue truppe a occupare il più presto possibile quanto più territorio italiano possibile, in quanto le sue mire espansionistiche ipotizzavano il confine tra l’Italia e la sua Jugoslavia, sull’Isonzo. Voleva Trieste, Udine, Gorizia e tutta quella parte di Venezia Giulia che lui definiva impropriamente “Slavia veneta”.
Ho saputo di “giudici popolari” semi-analfabeti che decidevano, a guerra finita, della vita e della morte di persone il cui unico delitto, molto spesso, era solo quello d’essere italiani. Condannati da tribunali del popolo costituiti in fretta e furia e composti da gente qualsiasi, purché di provata fede comunista.
I primi giorni dopo l’occupazione della mia città (il 2 maggio del 1945) con le liste di proscrizione già preparate, iniziava il calvario degli italiani. Arresti, deportazioni, infoibamenti. Anche nella mia famiglia si piange uno scomparso, prelevato la mattina del 4 maggio da casa e di cui non si è saputo più nulla. Probabilmente, come tanti altri infelici, avrà vissuto gli ultimi istanti della sua vita soffocato dall’angoscia sull’orlo di una foiba.
La guerra era finita, ma vivevamo ancora nella ristrettezza e nel terrore: parlare, lamentarsi era pericoloso, criticare il regime poteva costare la vita o la deportazione. Essere italiano era una colpa e molti, anche da me conosciuti, amici di mio padre, vicini di casa, ex questurini, impiegati pubblici, professionisti, insegnanti, vigili urbani, dipendenti comunali ecc., erano considerati èlite e quindi fascisti e nemici del popolo.
Il 1.mo maggio del 1948 mio padre decise di scendere al bar sotto casa, per trascorrere qualche momento di svago. Fu avvicinato da un individuo, palesemente ubriaco e conosciuto da tutti come uno sbandato, che gli infilò un garofano rosso nell’occhiello. Mio padre (che non volle mai iscriversi al partito fascista) non gradì il gesto di quell’individuo che fino a pochi giorni prima aveva scondinzolato dietro ai tedeschi, raccattando i loro avanzi e facendo il buffone, qual’era. Si tolse, quasi di nascosto il garofano e lo appoggiò sul tavolo. Questo gesto gli costò una denuncia e un mese di lavori forzati (denominati “lavoro rieducativo”) che scontò nel carcere cittadino, segando legna da ardere in coppia con un altro detenuto, muniti di un segaccio da boscaiolo di grandi dimensioni per dieci ore al giorno. Seppe dopo, da un vicino di casa, ufficiale della milizia popolare in quanto studente di scuola superiore, che il tribunale lo aveva accusato di “scarsa simpatia per il partito”. Se l’accusa fosse stata “nemico del popolo” avrebbe corso il rischio di finire in una foiba.
A settembre riaprirono le scuole. Avevo finito in modo fortunoso la terza d’avviamento commerciale e non potevo continuare la scuola in lingua croata. L’autorità cittadina escogitò, per noi italiani, una forma insolita: al mattino a scuola, al pomeriggio in fabbrica a lavorare. Fui mandato al Siluruficio Witheead, (vanto della mia città e del mio paese) al reparto meccanici, aggiustaggio, revisione motori, fonderia e torneria. Alla fine dell’anno 1947/48, non ebbi documento ufficiale. Solo un libro il cui retro di copertina riportava una semplice dichiarazione di frequenza.
Nevio Milinovich, esule da Fiume
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Donne e motori....❣️🍓
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catsloverword · 10 months
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Riflessioni
Stamane vado a ritirare la macchina, a piedi, una bella passeggiata mattutina, tra i vigneti, nella mia terra, nei luoghi che amo, spensierata e felice (come stato dell'essere, io sono sempre felice). Arrivo dal meccanico, mi vede e dice: "... Pensavo venisse lui a ritirare la macchina perché devo parlargli, volevo spiegargli... Come faccio?! Vabeh provo spiegare a te, la faccio semplice così capisci..." La macchina è del mio ex, ok ma la uso io. Non puoi spiegarmi perché sono donna ed è scontato che io non capisca? Che ne sanno le donne di motori? Quelle basta metterle su un'auto e sperare che non facciano troppi danni.
E invece mi spiace deluderti, caro amico! Ho capito perfettamente la tua spiegazione, anche se di meccanica non me ne intendo, perché mastico l'italiano per mia fortuna ed ho una buona capacità attentiva. Ma io potrei parlarti per ore della psiche umana senza che tu capisca una sola parola.
E non perché sei uomo, ma perché sei meccanico 😎
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tonymouse-it · 2 years
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Donne e motori ....
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relaxbeach1 · 10 months
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Donne e Motori gioie e dolori!
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GOOD MORNING!
BUONGIORNO!
Guarda "CLAUDIO BAGLIONI - UN NUOVO GIORNO O UN GIORNO NUOVO" su YouTube!
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Bentornato a questo sole
Nelle camere di tutto il mondo
Quando allaga letti e cuori
Che si girano per un secondo
Uno specchio che si invecchia
Mentre raschiano i sogni e il mento
A ricominciar le strade
E li coglie di fianco il vento
E spalle strette vanno
Nelle vie echi di luce come di candela
Camicie silenziose nel mattino
Che si spacca in due come una mela
Ombre di donne pigre
S'aggiustano le calze e baciano rossetti
Si affrettano alla vita inseguite
Da un mare di capelli e di tetti
E tutti amore
A dare indietro ieri
Per un altro cuore
E un mucchio di pensieri
E tutti in fila
Verso il vento del duemila
E noi
Al centro di un frammento della vita
Della vita
Al centro della vita
Sotto questo cielo muto
Una scena ferma che riprende
E si affaccia alle finestre
Mentre tirano sospiri e tende
E la gente si alza insieme
Come quando c'è un gol allo stadio
E si accendono rumori
E notizie fresche della radio
Quando gli uomini
Correndo stringono le giacche ed i polmoni
Ognuno ha la sua storia in macchine
Di latta che si inseguono a milioni
E le ragazze dei tram
Che scrivono messaggi dentro le bottiglie
E in fondo ad un diario e sognano
Appese ai desideri e alle maniglie
E tutti quanti
A risalir dal fondo
E andare avanti
Come se iniziasse il mondo
E tutti accanto
E ognuno un po' da solo
A dire quando
Si potrà partire in volo
E i ragazzi
In giacche colorate ai gusti misti
Ribelli e un po' svogliati vanno in classe
Come si entra dai dentisti
Gli innamorati pazzi
Che vivono il più bello degli amori
Gli occhi traboccanti cantano
Più forte dei motori
E tutti adesso
Incontro a un sogno
Che non è lo stesso
Ma ne abbiamo già bisogno
E tutti
Ci guardiamo intorno
E ci chiediamo se
Se questo è un nuovo giorno
O un giorno nuovo
Un giorno nuovo
Nuovo, un giorno nuovo!
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simonettaramogida · 27 days
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LIFESTYLE/ A CASA DI ENZO FERRARI TRA BULLONI E TORTELLINI E IL LEGAME TRA MOTORI E CIBO
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giancarlonicoli · 1 month
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23 apr 2024 16:53
“UMBERTO BOSSI E’ DI SINISTRA, PER QUESTO CE L’HA CON SALVINI” - MASSIMO FINI INFILA LA PENNA NELLE DIVISIONI DELLA LEGA: “BOSSI HA PRESO DECISAMENTE LE DISTANZE DA SALVINI PERCHÉ NON GLI VA A SANGUE LA POSIZIONE DI ESTREMA DESTRA PRESA DALLA LEGA IN UN GOVERNO GIÀ DI DESTRA, NÉ TANTOMENO IL RAZZISMO ANTROPOLOGICO ESPRESSO DALL’ATTUALE CARROCCIO. LA MITICA PADANIA ERA DI “CHI CI VIVE E CI LAVORA”, SENZA FARE ESAMI DEL SANGUE A CHICCHESSIA (INFATTI HA UNA MOGLIE SICILIANA). BOSSI AVEVA UNA VISIONE VISIONARIA E IN ANTICIPO SUI TEMPI…” -
Estratto dell’articolo di Massimo Fini per il “Fatto quotidiano”
Una notte, tanti anni fa, mi trovavo, verso le 3, in una pizzeria affianco di Bossi. Si parlava non solo di politica, ma anche di donne, amori, motori, […] quando gli feci improvvisamente una domanda a tradimento: “Umberto, tu sei più di destra o di sinistra?”. “Di sinistra, ma se lo scrivi ti faccio un culo così”. Va da sé che lo scrissi […]
Di recente […] Umberto Bossi ha preso decisamente le distanze da Salvini e dalla Lega di quest’ultimo. Non gli va a sangue, all’Umberto, la posizione di estrema destra presa dalla Lega di Salvini in un governo già di destra, né tantomeno il razzismo antropologico espresso dall’attuale Lega. La mitica Padania della prima Lega era di “chi ci vive e ci lavora”, senza fare esami del sangue a chicchessia (Bossi, lo ricordo, ha una moglie siciliana). […] Bossi, in concordanza col grande costituzionalista Gianfranco Miglio, aveva, […] una visione visionaria e totalmente in anticipo sui tempi.
Pensava che in un’Europa politicamente unita i punti di riferimento periferici non sarebbero più stati gli Stati nazionali, ma macroregioni coese economicamente, socialmente, culturalmente e anche dal punto di vista climatico. Non c’è nessuna ragione, per fare qualche esempio, che la Liguria di Ponente abbia un regime diverso dalla costa nizzarda o che Alto Adige e Tirolo siano divisi.
Così come, e al contrario, non c’è nessuna ragione per cui poniamo un professore di scuola di Milano guadagni la stessa cifra di uno di Canicattì, dove il costo della vita è il 30 per cento più basso che a Milano. È il principio delle “gabbie salariali” che Bossi voleva introdurre e per cui fu accusato di razzismo antimeridionale.
[…] L’Europa politicamente unita non si è fatta, anzi è più che mai disunita avendo voluto allargarla a 27 Paesi, troppo lontani tra di loro per storia e cultura. Ma, poiché ognuno ha diritto di veto, l’Europa si trova di fatto paralizzata […] La prima Lega di Bossi, essendo sostanzialmente un movimento antipartitocratico, fu ovviamente osteggiata in tutti i modi dai partiti […] L’ascesa della Lega […] si lega […] alle inchieste di Mani Pulite che stavano scoperchiando il vaso di Pandora della corruzione della classe dirigente politica ed economica.
Più i magistrati di Mani Pulite facevano il proprio, doveroso, mestiere, più cresceva la Lega di Bossi, che spezzava finalmente il consociativismo (alleanza, di fatto, fra Dc e Pci/Pds) che garantiva l’impunità alla classe dirigente […] Gli errori di Umberto Bossi furono sostanzialmente due. Il primo, e più grave, è stato unirsi all’avanzante Silvio Berlusconi, che pur Bossi aveva sprezzantemente chiamato Berluscaso, Berluschì, Berluscosa, Berluskaz.
Il terrore di Bossi era la moltitudine di reati da cui era stato investito. La sua Lega non aveva i quattrini sufficienti per farvi fronte. […] Il secondo errore, forse meno perdonabile perché Bossi non vi era spinto da alcuna esigenza, è stato l’atavico familismo italiano, per cui diede al figlio Renzo, il delfino, il “trota” […], il ruolo di consigliere regionale della Lombardia, dove Renzo fu coinvolto proprio in quei reati di appropriazione indebita dei rimborsi elettorali che erano stati una delle basi delle critiche della Lega bossiana a quello che allora si chiamava il “sistema”. […]
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blacklotus-bloog · 2 years
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fe-doshin · 3 months
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"Colazione al bar" La mattina se devo andare al bar vado in un bar di donne, una mamma vedova con le sue tre figlie lo gestiscono. Li spesso ci passano donne che si siedono e fanno colazione conversando tranquillamente. Non ci ho mai incontrato uomini che parlando ad alta voce, di caccia, di motori, di denaro, di calcio, di forza dei maschi e simili argomenti, cercano di coinvolgerti nei loro argomenti. Si sta bene è gradevole e mi fa piacere passare lì, più del decaffeinato, pasta alle mele, bicchiere di acqua liscia. In altri posti non vado più. F.
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lamilanomagazine · 3 months
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Bari: progetto "Tim - Urban Vision". Installazione di cabine digitali sul territorio. La giunta comunale approva le linee di indirizzo
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Bari: progetto "Tim - Urban Vision". Installazione di cabine digitali sul territorio. La giunta comunale approva le linee di indirizzo. Su proposta dell'assessore e vicesindaco Eugenio Di Sciascio, ieri mattina la giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo politico per la definizione di un accordo di collaborazione con la Tim S.p.A. per l'implementazione del progetto cabine telefoniche digitali e dei connessi servizi innovativi sul territorio del Comune di Bari. In questi mesi la società TIM S.p.A. ha presentato il progetto denominato "TIM - Urban Vision" attraverso cui prevede di dismettere, a fronte di 19.000 cabine attive sul territorio nazionale, 15.000 cabine del servizio radiomobile, mantenendone attive 1.500 nei luoghi di rilevanza sociale (caserme, ospedali, carceri, etc.) e di trasformarne altre 2.500 in "cabine digitali". A questo progetto intende partecipare il Comune di Bari che, nell'ambito della strategia di innovazione nella gestione dei servizi pubblici, attuata mediante l'introduzione di nuove tecnologie per la cosiddetta Smart City, e in attuazione all'Agenda Digitale Metropolitana, con la delibera odierna ha avviato l'iter procedurale riconoscendo l'interesse pubblico per la realizzazione del progetto "TIM – Urban Vision", che prevede, appunto, l'installazione delle cabine telefoniche digitali sul territorio cittadino. "Siamo felici che Tim abbia selezionato Bari insieme ad altre 13 città italiane quale sede della sperimentazione di questo progetto fortemente innovativo - spiega Di Sciascio -. Abbiamo colto l'occasione di questa collaborazione per fornire alla città un presidio di contatto e informazione a servizio della cittadinanza che da un lato si inserisce nel percorso di digitalizzazione dei servizi che l'amministrazione sta perseguendo da tempo, dall'altro sia capace di dialogare con i nuovi utenti della città: giovani, turisti e lavoratori ormai abituati a vivere la dimensione urbana attraverso la tecnologia. Attualmente il progetto prevede la localizzazione di circa 70 cabine digitali in posizioni che verranno concordate tra il Comune e la TIM nell'ambito dell'accordo di collaborazione che determinerà i dettagli operativi dell'intervento". Alcuni elementi esplicativi del progetto Tim Urban Vision Le cabine digitali sono stazioni intelligenti dotate di grandi schermi touch screen e intendono rappresentare un presidio evoluto e inclusivo sul territorio, con applicazioni sensoristiche che consentiranno anche alle persone con disabilità motorie, barriere linguistiche o visive, di accedere alle informazioni e ai servizi digitali in modo personalizzato, semplice e veloce. Questi nuovi spazi consentono la massima accessibilità ai servizi resi disponibili, adattandosi alle esigenze dell'utente e non viceversa. In particolare, le cabine digitali saranno dotate di istruzioni d'uso in Braille e saranno gestibili anche mediante comandi vocali, saranno in grado di riconoscere l'altezza dell'utente mediante appositi sensori di prossimità e di erogare contenuti contestualizzati sulla base del profilo dell'utente. Si tratta di vere e proprie "postazioni intelligenti" con diversi servizi per la collettività: dall'infotainment alla ricarica degli smartphone, dai pagamenti digitali al ticketing alle chiamate gratuite verso numeri fissi e mobili nazionali. Saranno installate sul territorio, in particolare nei luoghi di interesse turistico, e diventeranno anche un importante presidio per la sicurezza grazie alle loro funzionalità di videosorveglianza e al tasto "Women+" per le donne in situazioni di pericolo. Quest'ultima funzione prevede la dotazione di un sistema che permette di accedere a un servizio real time di supporto con operatore per segnalare, gestire e assistere in situazione di potenziale rischio attraverso un sistema di allarme, un impianto di illuminazione del perimetro della cabina e il collegamento diretto con le Forze dell'ordine. Infine, all'interno dei nuovi presidi sarà possibile implementare progressivamente ulteriori servizi di interesse generale e di pubblica utilità, informazioni istituzionali, notizie culturali e di quartiere e dati relativi alla mobilità, servizio di acquisto di biglietti per vari servizi pubblici, raccolta di dati e informazioni sulla città mediante i sensori di cui sono dotate le cabine (qualità dell'aria, traffico e mobilità urbana, inquinamento acustico, meteo, sicurezza e illuminazione).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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dailygreenit · 3 months
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Turismo estivo 2024, ecco le previsioni: è boom per la Puglia
Il portale Vamonos Vacanze (Vamonos-Vacanze.it) in collaborazione con IRCM RICERCA E SVILUPPO ha condotto uno studio sui trend dei viaggi del nuovo anno 2024, analizzando le tendenze degli italiani sui motori di ricerca e conducendo un sondaggio su un campione di 2 mila uomini e 2 mila donne di età compresa tra i 18 ed i 65 anni, distribuiti nelle diverse regioni d’Italia. Si sa, con l’inizio del…
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micro961 · 4 months
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Premio Internazionale “La Rosa d’Oro” - Donne al Centro
Eccellenze Femminili il 22 febbraio riceveranno da Area Cultura “La Rosa d’Oro” nella sede del Parlamento Europeo presso la Sala David Sassoli a Roma
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Il prossimo 22 febbraio dalle ore 17:00, l’associazione Area Cultura terrà la cerimonia di premiazione nella sede del Parlamento Europeo presso la Sala Europa Experience - David Sassoli (Roma), del Premio Internazionale “La Rosa d'Oro” - Donne al Centro, giunto alla sua Terza Edizione. A patrocinare l’evento: Il Segretario d’Aula dell’Assemblea Capitolina, On. Fabrizio Santori; l’ENAC, Ente Nazionale Attività Culturali con il presidente Dr. Maurizio Abbate, il Centro Studi Parlamentari con il Segretario Generale Prof. Gennaro Ruggiero e l’Istituto per la Cultura Italiana con il Coordinatore Generale Dr. Giovanni De Ficchy.
“Intendiamo celebrare e riconoscere l'eccezionale contributo delle donne nei diversi settori della nostra società”, ha dichiarato la presidente di Area Cultura, Angelica Loredana Anton, e ancora ha aggiunto: “Il premio "La Rosa d'Oro" mira a sottolineare il ruolo cruciale che le donne giocano nella costruzione di una società più inclusiva ed equa. Attraverso la celebrazione delle eccellenze femminili, intendiamo ispirare e incoraggiare altre donne a perseguire i propri sogni e a superare ogni ostacolo che possa presentarsi sul loro cammino.”
Questo l’elenco delle eccellenze che saranno premiate:
On. Anna Cinzia Bonfrisco – Parlamentare Europeo.
Prof. Carmela Costanzo – Prof. Di Lettere – Critica Letteraria.
Maria Giovanna Elmi – Storico volto della TV (RAI).
Dr.ssa Sara Spoletini – Sociologa – Cons. Com. le Bellegra - Pres. Ass.ne Chiaramente.
Dr. ssa Isabel Russinova – Attrice e scrittrice.
Dr.ssa Giusy Regalino – Giornalista – Amm.re Unico RTI Calabria.
Dr.ssa Anna Gentilini – Direttore Editoriale - Curcio Editore.
Dr.ssa Catia Acquesta – Giornalista – Scrittrice.
Avv. Rosaria Salamone – Esperta in diritto di famiglia – Scrittrice.
Dr. ssa Rossana Ferraro – Magistrato Settore Penale.
Dr.ssa Maura Ianni – Psicologa – Docente Università Tor Vergata.
Dr.ssa Maddalena Maggi - Sociologa – Pres. Coop. Sociale H-Anno Zero.
Dr.ssa Stefania Cacciani – Psicologa – Criminologa.
Dr. ssa Ping Wei – Ambasciatrice del Turismo dello Shandong (Cina).
Dr. ssa Carmen Di Stasio – Giornalista – Inviata RAI 1.
Avv. Luana Campa – Avvocato – Criminologa Pres. On. Movimento per la vita.
Dr.ssa Johanna Valdez – Fashion Creative Designer.
Dr.ssa Daniela Andreina Terribile – Chirurga Senologa – Pres. Ass.ne Susan G. Komen.
Dr.ssa Cinzia Congia – Generale della Guardia Agroforestale – Imprenditrice.
Dr.ssa Francesca De Luca – Poliziotta – ALLA MEMORIA.
Eccellenze giovani promesse:
Dr. ssa Celeste Silvestro – Docente di Scienze Motorie – Modella e Conduttrice Format.
Desiree D’Amuri – Studentessa – Cantante.
Sara Giovannoni – Cantautrice.
Ilaria Rinaldi – Attrice Teatro – Cantante.
Noemy Longobardi – Studentessa Universitaria – Cofondatrice Medea ODV.
Dr.ssa Ester Del Popolo – Cantautrice – Docente di Canto.
Dr. ssa Giulia Marceca - Cantautrice - Modella e Giornalista Musicale TV.
Dr.ssa Ombretta Melaiu – Ricercatrice presso Università Tor Vergata Roma.
Dr. ssa Antonella Ferrantini – Cooperante Internazionale – Esperta di Genere.
Avv. Milena Castiello – Specializzata in Diritto d’Impresa.
Area Cultura - Presidente Dr.ssa Angelica Loredana Anton
Facebook: https://www.facebook.com/areacultura.online
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cinquecolonnemagazine · 5 months
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Martina Bindi ed i segreti dell'Age Positivity nelle donne
Martina Bindi è un imprenditrice nel mondo del beauty che parla alle donne raccontando loro la bellezza dell'età di mezzo. È l’ideatrice del metodo “Bella senza trucco”, un approccio olistico che mixa la beauty routine con una sana alimentazione e attività fisica. Racconta come una donna matura possa essere bella e tonica senza necessariamente ricorrere alla medicina estetica. Martina infatti è anche divulgatrice online sulla bellezza ed il benessere dedicati alle donne mature attraverso una community di 200mila donne. Martina ci racconti cosa vuol dire per te l’age positive? Penso che sia principalmente una questione di resilienza e della capacità di adattarsi al tempo che passa. La menopausa è un momento delicato, il corpo va incontro a cambiamenti difficili da accettare, ma abbiamo due vie: accettarli con rassegnazione oppure fare del nostro meglio per migliorare ciò che possiamo migliorare con costanza, costruendo la versione più bella, sana e consapevole di noi stesse e accettare con serenità e un pizzico di ironia ciò che non possiamo cambiare. Sono convinta che il mantenimento di un insieme davvero piacevole faccia la differenza. Avere una pelle luminosa, un fisico asciutto e tonico è ciò che conta e che ci rende più sicure di noi e in pace con noi stesse e con coloro che ci circondano, rispetto al combattere la singola ruga, riempiendola con un filler o cercare di avere sempre 30 anni. Personalmente ritengo che, in molti casi, il ritocco estetico risulti ben poco naturale e impedisca l’espressività del nostro volto. Io voglio riconoscermi allo specchio. Come è nata la tua esigenza di raccontare ad altre donne le bellezze dell’età di mezzo? La mia passione per il mondo della bellezza nasce 35 anni fa. Prima ancora di diventare estetista, ho sempre letto con grande passione libri sul metabolismo, microcircolo, pelle. Ho aperto il primo centro estetico nel 1989, che ho tuttora, gestito da personale qualificato che lavora con me da 25 anni. Nella mia carriera professionale ho sempre seguito un approccio olistico, che ricercasse le cause degli inestetismi, andando a ristabilire il benessere generale, senza concentrarsi solo sul sintomo. Quando mi sono trovata ad affrontare in prima persona la menopausa, con più otto kg, gonfiore, pelle flaccida, ho iniziato a mettere in pratica le mie competenze acquisite in 30 anni di esperienza, creando un approccio olistico che mi permettesse di contrastare in modo naturale il passare del tempo. I risultati sono stati sorprendenti e quindi ho deciso di raccontarli con un’attività di divulgazione, social, principalmente con il mio canale youtube. Ora la community, tra utenti social e clienti, è di 200mila donne che mi seguono perché racconto loro la verità, senza false promesse, ma offrendo consigli pratici per affrontare questo periodo della vita con ironia, all’insegna del benessere. Parliamo di Martina cosa vuol dire oggi essere imprenditrice donna in Italia? Quando mio marito mi affidò il ruolo di Brand Manager di bSoul, mi dovetti scontrare con la diffidenza e i pregiudizi di molte persone del settore. Ai loro occhi ero “solo” una semplice estetista e per questo poco preparata.  Ci sono voluti anni di duro lavoro per guadagnarmi fiducia e credibilità. Quando intrapresi il percorso di divulgazione online, andando spesso contro le tendenze del momento (filler, doppia idratazione, ecc), ricevetti numerose critiche e fui accusata di parlare senza titoli o di fare video solo per vendere i prodotti. Il mio più grande cruccio è di aver sempre studiato moltissimo, di essermi specializzata in molti ambiti, ma sempre con scuole per professionisti, senza un titolo riconosciuto. Per questa ragione, ho ripreso in mano gli studi universitari, sospesi dopo la nascita dei miei tre figli. Vorrei conseguire la laurea in scienze motorie a indirizzo sanitario. Qual è la risposta delle donne che ti seguono sui social, ma soprattutto quali sono le maggiori difficoltà dell’età di mezzo che ti raccontano? Vedere il proprio corpo cambiare e avere il timore di non piacere più. In realtà l’impatto di questo cambiamento su chi ci sta accanto è strettamente legato a come noi stesse lo affrontiamo. Continuare ad avere cura del proprio benessere, del proprio aspetto. Volersi bene nonostante qualche ruga o qualche piccolo cedimento, condendo il tutto con la giusta dose di ironia, permette di allontanare paure e complicazioni. Ascoltando migliaia di donne “grandicelle” che mi seguono, un altro aspetto che disturba è la perdita di tono della pelle, soprattutto dell’ovale, della palpebra e del collo, che ci fanno sembrare sempre tristi e stanche, rispetto a una ruga d’espressione in più sul viso. Cerco sempre di rassicurarle, con il giusto approccio, con il sorriso e eseguendo i giusti esercizi, 10- 15 minuti al giorno, tutti i giorni. Questo cambiamento naturale del viso e del corpo può essere migliorato e ritardato. Ci sono ancora molti preconcetti sulle donne over 50, tra cui che un uomo over diventa interessante mentre una donna si avvicina ad appassirsi. Come è possibile combatterli e dare coraggio alle donne che la vita può iniziare a quell’età? C’è un’ossessione globale per le rughe, da appianare a tutti i costi, e sembra che dai quaranta in su, la donna debba intraprendere una lotta impari contro il tempo che passa. Ho 55 anni, indubbiamente accettare di invecchiare non è facile, richiede una discreta dose di resilienza. Penso, però, che condurre una vita che ci appaga, occuparci di cose che ci interessano davvero e avere progetti da seguire ci permettono di preoccuparci di meno delle piccole rughe che, inevitabilmente, affiorano sui nostri volti e che raccontano il nostro vissuto. Martina sei madre di tre figli, un imprenditrice, una donna realizzata, quali sono gli insegnamenti più importanti che passi loro sul percorso dell’age positive? Penso di aver trasmesso loro l’importanza del volersi bene, del prendersi cura di sé, sempre. Il tempo è solo una variabile, ciò che conta realmente è godere appieno la vita, fare ciò che ci piace realmente e che ci fa stare bene. Seguire le proprie passioni ci consente di trovare sempre le energie per raggiungere gli obiettivi, anche davanti alle difficoltà. Read the full article
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