Tumgik
#competizione aperta
rxmy112 · 5 months
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Since there are already plenty of opinions on Charles' new car
Here's mine too
I absolutely love his 488 Pista Spider it's a great spec but his new 812 Competizione Aperta is also a stunning car. 🔥
Although I have to say I'm not a big fan of the rear because the exhaust tailpipes look kinda weird to me. And I think the booty of the regular 812 Competizione looks a lot better because it looks a bit more sleek imo.
Nevertheless I think that satin matte white suits the car really really well.
But the best part is that the 812 comes with the mighty 6.5 V12 engine that generates 830 fluffin horses and 692 Nm of torque!!
That's a weapon 🔥
And that Italian V12 scream is almost too good to be real.
P*rnographic if you want to say it like this.
(I know, the SF90 Stradale is with its 1000hp way more powerful than the 812 but that's also due to the fact that the SF90 is a V6 hybrid car.)
But as a petrol head and Ferrari addict there's nothing else for me to say about this stunning Italian Cavallino 🔥
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tylerwcars · 8 months
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TylerWCars Lighting Bug Fix
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Changelogs
-Fixed Lighting
-Improved Light Intensity
-Retextured Tail Lights for Ferrari 288 GTO
Pack Download
[SFS]
Individual Download
Jeep Wrangler Unlimited DeBerti Design
Ferrari LaFerrari Aperta
Ferrari 488 Pista
Ferrari F12 TRS
Ferrari F40 Competizione
Ferrari 612 Scaglietti
Ferrari 288 GTO
Note/Warning:
If you've already downloaded the cars before September 15, 2023, please re-download the latest update and delete the old files.
Do not upload on paysites. You are allowed to make a recolor or a dedicated pose for my cars as long as you message me on my Tumblr or Instagram Page for permission.
If you like my Creations, please don’t forget to leave a Like, Reblog, and Follow!
For more Updates, follow my Instagram
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silhouettehistory · 5 months
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Bella Spider V12 9G SilhouetteHistory
Silhouettes of Ferrari V12 Spider generations, including 275 GTB/4S NART Spider, 365 GTS/4, one-off Testarossa Spider, 550 Barchetta, 575 SuperAmerica, 599 Aperta, F12 TRS, 812 GTS, 812 Competizione A and Monza SP1.
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cassoneconrosole · 6 months
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Grande rispetto per quelli dell’artistico, i liceali con più drip in assoluto
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countingstars-17 · 5 months
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Charles' (alleged) new Ferrari 812 Competizione Aperta
© Tom Balco / Rafael Gomes
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car-litos-way · 6 months
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Ferrari 812 Competizione Aperta
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petit-papillion · 4 months
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Charles in his new Ferrari 812 Competizione Aperta | Monaco | 22 December 2023
I think he forgot for a second he was no longer in Venice, saying, "Grazie mille." before adding, "Merci beaucoup." to the valet.
🎥 leclercphoto
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rawrl1ns · 4 months
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We all know Carlos has the matte grey-ish 812 Competizione, and now Charles joins the party with his new white 812 Competizione Aperta.
Imagine them driving together.
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gregor-samsung · 3 months
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" La democrazia è esigente poiché esige non soltanto comportamenti coerenti con obiettivi definiti attraverso la libera competizione elettorale. È esigente soprattutto perché vuole che quei comportamenti abbiano un fondamento etico, di moralità pubblica, di rispetto di principi e di criteri. La democrazia non è […] un regime politico privo di un corpus di principi etici, fondato su un relativismo assoluto. Al contrario, a suo fondamento stanno alcuni valori, fra i quali preminenti la libertà e il dominio della legge. Nel perseguimento di equilibri democratici, derivanti dalle loro preferenze e dai loro voti, i cittadini decidono quanto e quale spazio dare ad altri valori quali la giustizia sociale, l'eguaglianza e la solidarietà. Le decisioni su queste assegnazioni di importanza e di preminenza sono democraticamente sempre (ri)discutibili: suscettibili di essere ritoccate, cambiate, addirittura rovesciate. In questa discussione quanto più possibile pubblica, aperta a tutti coloro che sono interessati, un ruolo particolare, che significa più importante anche perché marcato da maggiori responsabilità, spetta agli intellettuali, agli opinion-makers, a quello che potremmo definire il potere culturale. Quanta maggiore influenza hanno le loro idee e le loro prese di posizione tanta maggiore responsabilità porteranno gli intellettuali. "
Gianfranco Pasquino, La democrazia esigente, Il Mulino (collana Tendenze), 1997¹, pp. 68-69.
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libero-de-mente · 7 days
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Che si fottano tutti. Gli oracoli su TikTok e i nuovi profeti di Instagram.
Non voglio farmi turlupinare dai responsi su Fb della nuova generazione di filosofi del web, o dai nuovi vate su X.
Che possano affogare nella loro stessa tracotanza, nella melma di odio e astio che divulgano. Con i loro seguaci del diritto d’opinione a tutti i costi e comunque sacra. Alla faccia della libertà. Non si è liberi di distruggere o demolire senza rispetto, solo per ego, ma diventa una dittatura verbale senza un confronto civile. Io penso, io dico quindi io sono e voi muti.
La verità è che molti sono incattiviti, sopraffatti dall’ego smisurato che ha come metro di misura il numero di follower. La mia paura è quella di essermi incattivito anche io, nonostante io cerchi di mantenere un equilibrio sempre più precario. Vorrei scegliere la vita, ma la vita è piena di invidia e competizione.
A volte penso che una vita fatta di famiglia, mutuo, lavoro, polizza, ristorante una volta a settimana, cinema, divano super confortevole, televisore con tanti canali a pagamento, abiti firmati, sushi all you can eat, il Natale tutti insieme, nulla a cui pensare o di cui preoccuparsi fino alla fine dei propri giorni, sia il desiderio di tantissime persone.
Io è da molto che non ho più questi desideri. Dovrei essere tanto arrabbiato per quello che mi è successo e che ho subito in passato, ma è difficile restare rancorosi quando impari a stare sulle punte dei piedi e guardare al di là dello steccato della quotidianità indotta. Quando scopri che esiste tanta bellezza nel mondo, perché esiste in alcune persone.
Quando ho la fortuna di incontrarne una provo un enorme senso di gratitudine verso il destino, ringraziandolo per ogni singolo momento che mi sarà concesso di condividere con queste persone nella mia piccola vita. Anche un messaggio, un caffè condiviso, una telefonata rubata ai mille impegni quotidiani. Soprattutto anche quando queste persone non capiscono l’importanza che hanno per me, temendo l’ennesimo “caso umano”.
Ho potuto toccare con mano degli orrori, orrori che stanno nella vita di alcune persone. Dolori e ingiustizie subite, spesso come fossero delle torture. Non esistono parole per descrivere quello che ho ascoltato, in parole che erano come un grido di aiuto, a coloro che non sanno cosa significhi l’orrore. Ho percepito cose che molti esseri umani non s’immaginano, ho visto cuori distrutti di una bellezza inaudita.
L’orrore molte volte è creato e nutrito da chi l’orrore non lo conosce, non avendolo mai subito ma facendone parte. Senza remore o colpe molte persone sono parte dell’orrore di altri esseri viventi. Ma sorridono e stringono mani come se fossero persone a modo. Non accettano giudizi, i giudizi indeboliscono la loro convinzione di essere i migliori.
Tutta quella bellezza. In alcune anime non riesco a vederne la fine. Ci si potrebbe navigare per una vita intera, spesso certe menti le trovo troppo grandi per me. Rimango ad ammirarle come un neonato di fronte alla bellezza del seno materno. A bocca aperta, ma in silenzio per non disturbare. Darei l’anima per poter essere degno di una piccolissima attenzione da parte loro.
Mi dispiace, ma io non voglio fare il saccente, non voglio avere ragione. Se do questa impressione me ne dispiaccio, non era nelle mie intenzioni. Vorrei aiutare tutti, se possibile chiunque.
Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo trarre pace e soddisfazione dalla felicità del prossimo, credetemi io l’ho fatto e mi sono trovato meglio che a godere dei miei successi in solitudine.
Non guardiamo troppo al passato, non scervelliamoci sul futuro, viviamo appieno il presente. Se lo faremo sarà un buon passato da ricordare, ogni tanto, e la base per un radioso futuro.
E in maniera che oggi non riusciamo manco a immaginare, perché potrebbe davvero sorprenderci.
Non sapevo cosa scrivere, senza diventare troppo prolisso. Qui funziona così, poche righe altrimenti sei illeggibile, da passare oltre. Ma se tu stai leggendomi a questo punto, vuol dire che un po’ di attenzione te l’ho presa.
Siamo nell’inferno dell’egoismo oggi, ma chi crede nell’altruismo o fa squadra o affonderà nella melma dell’individualismo.
Credetemi. Sarà una vita fatta di schiaffi e senza luce.
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dasupercarblog · 9 months
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Ferrari owners with skills drift million dollar supercars in public
The Ferrari Cavalcade is an event held exclusively for the brand’s top clientele. This year, owners came down to Italy in their newest machines, including 812 Competiziones and Apertas as well as million-dollar Ferrari Monzas.  While it’s mostly a private gathering, some owners didn’t shy from putting on a show for bystanders. A video posted on Instagram…
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rxmy112 · 19 days
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Charles is collecting cars left and right like omg
I get a feeling that this was a condition of his contract renewal -> get every Ferrari V12 model on the market for a not so little discount 😅
First the 812 Competizione, then the Daytona SP3 and now a grey/silver Purosangue - all with an V12 engine 🔥
And since the last one is a family SUV, it's definitely Leo's very personal vehicle to be driven around in.
I mean I don't blame Charles 😅 I too would definitely collect Ferraris like Pokemon cards when I had the chance ngl
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chez-mimich · 1 year
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YURI ANCARANI: "LASCIA STARE I SOGNI"
In una intervista, per altro non molto recente, Yuri Ancarani, videomaker italiano, afferma che tutte le immagini filmiche (o quasi tutte) e tutte le immagini televisive (in questo caso proprio tutte), portano con sé una visione del mondo, accompagnano cioè lo spettatore, in una “narrazione”, come si dice oggi. Ancarani adotta un punto di vista molto diverso: la macchina da presa è spesso fissa e lascia parlare le immagini. La sua mostra al Pac di Milano aperta fino al prossimo 11 giugno, fa il punto su oltre vent’anni di lavoro dell’artista ravennate. “Lascia stare i sogni”, è il significativo titolo di questa interessante rassegna di video che toccano temi molto diversi tra loro, ma che sono legati da questo sguardo, algido ma attento, neutro ma rivelatore, degli stridenti contrasti del nostro vivere. “Il Capo” proiettato su uno schermo gigantesco, accoglie il visitatore con la sua solenne imponenza. Si tratta di un video del 2010 girato in una cava di marmo delle Alpi Apuane, dove un uomo con una mimica più simile a quella di un direttore d’orchestra che di un cavatore di pietre, dirige con sapiente maestria il movimento di escavatori che tagliano e spostano giganteschi e candidi blocchi di marmo. Il sonoro del video è dato solo dai lontani rumori delle macchine che contribuiscono a determinare un doppio e contrapposto effetto di straniamento e nudo realismo proponendoli ad uno spettatore troppo abituato ad immagini commentate come accade nei documentari o nei servizi televisivi. “Piattaforma luna” è ambientato in una camera iperbolica, ambiente claustrofobico in questo caso accentuato da una colonna sonora di Ben Frost.
Toni freddi e scostanti caratterizzano due video paralleli (nella sala 4 del Pac), si tratta di "San Siro" e "San Vittore" com un accostamenti che non è certo frutto del caso. Nel primo, il tempio del calcio, è rivelato attraverso le strutture architettoniche e le infrastrutture tecnologiche come cavi, tombini, porte di sicurezza, sotterranei, ripresi negli attimni che precedono l'inzio di una partita. Di contro, "San Vittore", propone una apparentemente asettica descrizione visiva di tutti i controlli a cui sono sottoposti i minori per poter visitare i propri genitori detenuti nella strutture carcerarie. Un video che nella sua scarna oggettività presenta, senza ombra di retorica o di didattico paternalismo, una realtà crudele e disumana. Il nome della psicanalista Marina Valcarenghi è abbastanza noto da non necessitare di ulteriori parole. Su di lei Yuri Ancarani propone il video di un magnifico monologo tenuto nel “Cortile della legnaia” dell’Università Statale di Milano dal titolo “Il popolo delle donne”. Letture di testimonianze di tribunali, discorsi astrattamente teorici e ferite legate alla sua esperienza sul campo con al centro la violenza uomo vs donna, ma anche sull’istinto della violenza tout court. Anche qui si tratta di una osservazione imparziale su tema di scottante attualità. Tra i notevolissimi video in proiezione, "The Challenge" è certamente il più intimamente misterioso e in un certo senso il più surreale. Ma Ancarani non lavora sulla suerraltà, bensi su realtà che tendono ad apparire come delle iperrealtà. Le immagini sono quelle del deserto del Qatar durante i preparativi di una competizione di falconeria (con citazione per la Land Art attraverso la celeberrima stele di Richard Serra). Le immagini della competizione sono inframezzate da sequenze che sembrano ruotare attorno al culto del motore e della velocità, nonché una stridente fascinazione nel rapporto natura/tecnologia. In particolare un raduno di motociclisti in un deserto texano, e una Lamborghini che trasporto un ghepardo. In entrambi i video è la rigorosa e simmetrica geomteria della stara a rendere iconicamente assai pregevoli le immagini e a dettarne il ritmo narrativo. Con "Wipping Zombie", titolo tratto dal nome di una danza tradizionale haitiana. Una espressività corporea di una lotta e che rimanda alla violenza coloniale subita dai nativi e che vorrebbe tendere a esorcizzare la violenza subita. Ma in "Wipping Zombie" c'è dell'altro, come la reiterizzazione di gesti quotidiani come battere una lamiera, per trasformare un barile in un materiale utile alla vita quotidiana, che denuncia silenziosamente la povertà e la vita pedestre delle popolazioni e locali. C'è un filone e una tradizione piuttosto consolidata su queste tematiche che coinvolge opere di celebrati videomakers come Ben Rivers o Neil Beloufa. Molte altri i video proiettati nelle sale in una delle mostre più interessanti presentate al Pac che negli ultimi sembra aver spostato, cime molte altre istituzioni museali ed espositive, il suo baricentro verso esperienze artistiche a carattere etnico e fortemente politiche nonché verso quelle che un tempo risultavano essere le periferie del mondo (e non solo in senso geografico).
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susieporta · 2 years
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𝗢𝗧𝗧𝗘𝗡𝗘𝗥𝗘 𝗖𝗜𝗢̀ 𝗖𝗛𝗘 𝗩𝗢𝗚𝗟𝗜𝗔𝗠𝗢
Ci viene insegnato che dobbiamo lottare
per ottenere ciò che vogliamo
o per meritarlo quando lo otteniamo.
Ma cosa vogliamo?
Nel profondo,
non cerchiamo più "cose".
Cerchiamo una sensazione.
Un senso di completamento
Un senso di completezza
Un senso di non ricerca.
La fine della lotta stessa.
Cerchiamo uno stato di appagamento interiore
Che non ha nulla a che fare con gli oggetti
o con il denaro, o con i risultati, o con gli obiettivi
O "avere ciò che vogliamo".
Cerchiamo la nostra vera natura
Selvaggia, aperta, integra e libera.
Cercandola, la allontaniamo.
Correndo verso di essa, ci perdiamo.
Manda le tue idee nell'etere
e riposa
Sogna i tuoi sogni e lasciali andare.
Torna a immergerti nel momento.
Trova la completezza nell'incompletezza.
Sii felice della tua meravigliosa infelicità.
E riposa nella tua inquietudine.
Siate perfettamente incompiuti.
Lasciate andare la storia della "mancanza".
Lasciate andare la competizione e il dominio.
Lasciate andare la vittoria, la sconfitta, l'essere migliori.
Lasciate andare il "lasciar andare".
Trovate la gratitudine per ciò che avete.
E la presenza nel luogo in cui vi trovate.
Non avete bisogno di manifestare nulla
Per essere più felici di quanto abbiate mai sognato.
Capitalismo, socialismo
Il mondo materiale e il mondo spirituale
Rosso e blu, destra e sinistra
Ciò che si ha e ciò che non si ha
E tutti i milioni di opposti.
E tutto ciò che è stato scritto sulla verità.
Tutte queste cose collassano nella semplicità
e meraviglia.
Ecco l'abbondanza, allora:
Tu, qui, che respiri,
vivo in questo mistero.
Svegliati a te stesso.
Jeff Foster
❣️
Porsia pura
Nettare dell’Essenza che nulla più cerca
Che non cede più alla continua ricerca di una vita migliore,
Di una villa migliore
Di più soldi, più ricchezza
Più amore
Più cose da ottenere sempre e solo da fuori
Queste parole sono pura poesia
Nettare di Amore
È tutto già qui
Tutto quello che hai bisogno è già qui!
Non è nell’altro da amare e dal quale farsi amare
Non è nella ricchezza materiale
Non è nel cammino spirituale
È qui!
Oltre quello che pensi di essere
Qui!
Oltre quello che pensi di dover diventare
È qui!
Oltre quello che pensi di dover ottenere
È Qui…
Q u i
Q U I
❣️
qui…
Astrosapienza
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curiositasmundi · 18 days
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La macchina da guerra della democrazia ipermaggioritaria lavora a pieno regime. Perché questa ossessione a costruire una fortezza? Partiamo dalla leadership che mette in moto la macchina, ovvero il demagogo (maschio o femmina poco importa). La democrazia elettorale è naturalmente esposta alla possibilità che emergano demagoghi e governi ipermaggioritari. La logica della demagogia è abbastanza semplice e prevedibile: il demagogo che vince non può permettersi di perdere.
Una volta eletto, se riesce (direttamente e con una colazione) a guidare una maggioranza di governo, si trova nella necessità di integrare la retorica con un capiente potere decisionale. Non perché il suo governo debba dare vita a chissà quale nuovo Paese o regime, ma perché ha bisogno di rimanere in sella il più a lungo possibile. Un demagogo non può perdere. Se perde, perde per sempre. Non ha una seconda possibilità, anche se la logica elettorale gliela concede. Un demagogo bastonato alle urne è un perdente senza alternativa. Deve quindi rimanere al governo il più a lungo possibile. Per questo fa della sua maggioranza una fortezza. Ecco perché mina il pluralismo e la cosiddetta “società aperta”.
Non sono gli oratori a definire il passaggio alla demagogia e non sono le elezioni a favorire questo processo di ipermaggioritarismo. Altre sono le variabili da considerare come la struttura istituzionale e la legge elettorale. Come ci insegnano gli studiosi di populismo, ai fini della tutela della democrazia liberale, il multipartitismo è più sicuro di un sistema bipartitico, un sistema elettorale proporzionale più sicuro di un sistema maggioritario, una democrazia parlamentare più sicura di una democrazia presidenziale (i Paesi dell’America Latina lo sanno bene).
Queste valvole di sicurezza sono prudenti perché la libera competizione elettorale è un ossigeno che alimenta tutti, buoni e cattivi. Se un demagogo e il suo partito riescono a conquistare il potere, hanno come primo obiettivo quello di blindarlo. Le strategie sono ben note. Occupano lo Stato e usano le istituzioni come se gli appartenessero, in modo da distribuire favori e cariche e rafforzare così il loro elettorato nel tempo. Dopo aver raggiunto il potere attraverso la mobilitazione, una leadership demagogica può consolidarlo e idealmente mantenerlo a lungo attraverso l’uso delle istituzione e il clientelismo di partito.
Un Machiavelli democratico direbbe che, in questo caso, non è il popolo a essere sovrano “sulla legge”, ma è il leader, che conquista il consenso del popolo ai suoi piani. Kurt Weyland, uno dei maggiori studiosi di populismi, ha definito questa strategia “legalismo discriminatorio”: «tutto per i miei amici; per i miei nemici, la legge».
Questo è il film che si gira oggi in Italia. Per l’occupazione del potere e l’uso fazioso delle istituzioni nell’interesse della maggioranza – cioè per durare nel tempo – un mezzo molto praticato è quello di addomesticare coloro che operano nella sfera dell’opinione pubblica: giornalisti, giornali e media. La pena del carcere minacciata ai giornalisti colpevoli di diffamazione ha una funzione di deterrenza. Tutti zitti e buoni.
Le norme sulla (im)par condicio cucinate in questi giorni, in vista della campagna elettorale per il Parlamento europeo, sono un caso esemplare di ipermaggioritarismo. Le opposizioni avranno un’esposizione impari rispetto ai partiti di governo, che occuperanno spazi e tempi sia come partiti concorrenti che come ministri e capi di governo. I forti si avvantaggiano. Questa è la regola dell’impermaggioritarismo.
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car-litos-way · 11 months
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Insane color is Verde Volterra Cavalcade. Ferrari 812 Competizione Aperta
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