Tumgik
#citazioni vista
Text
Tumblr media
59 notes · View notes
ragazzoarcano · 1 month
Text
“Non tutte le tempeste arrivano per distruggerti la vita, Alcune arrivano per pulire il tuo cammino.”
— Seneca
25 notes · View notes
irene22world · 10 months
Text
non riuscirai mai a capire una persona se non cerchi di vedere le cose anche dal suo punto di vista
46 notes · View notes
mostro-rotto · 1 year
Text
Prima di discutere con qualcuno chiedi a te stesso: "è una persona abbastanza matura da comprendere punti di vista che non siano il suo?" se la risposta è no, sorridi e lascia perdere.
26 notes · View notes
luigimancini · 1 year
Text
C’è ancora il vento, forse, nei luoghi che inventammo, e una vista sul mare per pensarci da lontano.
Luigi Mancini
48 notes · View notes
narcisistiedemoni · 2 years
Link
Cari amici, sono Monica! Sono una Life Coach! Mi occupo di crescita personale e in particolare, nel mio sito ufficiale ( https://www.monicadesantis.com/ ) e nel mio canale YouTube Narcisisti e Demoni ( https://www.youtube.com/channel/UCzzT9Y4ufUIKqoyUscUnAXg ), mi occupo di diverse tematiche: come uscire dalle relazioni tossiche, difendersi dai manipolatori emotivi e come superare il trauma di una famiglia disfunzionale. Seguimi per ulteriori contenuti. Se hai domande puoi scrivermi.
Ciao!
4 notes · View notes
popolodipekino · 8 months
Text
teleologia
Un corpo che riesce a emettere o a riflettere vibrazioni luminose in un ordine distinto e riconoscibile - io pensavo - cosa se ne fa di queste vibrazioni? se le mette in tasca? no, le scarica addosso al primo che passa lì vicino. E come si comporterà costui davanti a vibrazioni che non può utilizzare e che prese così magari dànno un po' fastidio? nasconderà la testa in un buco? no, la sporgerà in quella direzione finché il punto più esposto alle vibrazioni ottiche non si sensibilizzerà e svilupperà il dispositivo per fruirne sotto forma di immagini. Insomma, il collegamento occhio-encefalo io lo pensavo come un tunnel scavato dal di fuori, dalla forza di ciò che era pronto per diventare immagine, più che dal di dentro ossia dall'intenzione di captare un'immagine qualsiasi. E non mi sbagliavo: ancor oggi sono sicuro che il progetto - nelle grandi linee - era giusto. Ma il mio errore era nel pensare che la vista sarebbe venuta a noi, cioè a lei e a me. Elaboravo un'immagine di me armoniosa e colorata per poter entrare nella ricettività visiva di lei, occuparne il centro, stabilirmici, perché lei potesse fruire di me continuamente, con il sogno e col ricordo e con l'idea oltre che con la vista. E sentivo che nello stesso tempo lei irradiava un'immagine di sé tanto perfetta che si sarebbe imposta ai miei sensi brumosi e tardi, sviluppando in me un campo visivo interiore dove avrebbe definitivamente sfolgorato. Così i nostri sforzi ci portavano a diventare quei perfetti oggetti d'un senso che non si sapeva ancora bene cosa fosse e che poi diventò perfetto appunto in funzione della perfezione del suo oggetto il quale eravamo appunto noi. Dico la vista, dico gli occhi; solo non avevo previsto una cosa: gli occhi che finalmente si aprirono per vederci erano non nostri ma di altri. [...] E in fondo a ognuno di quegli occhi abitavo io, ossia abitava un altro me, una delle immagini di me, e s'incontrava con l'immagine di lei, la più fedele immagine di lei, nell'ultramondo che s'apre attraversando la sfera semiliquida delle iridi, il buio delle pupille, il palazzo di specchi delle rètine, nel vero nostro elemento che si estende senza rive né confini. da I. Calvino, La spirale, in Le cosmicomiche
0 notes
sofysta · 3 months
Text
Scrivere una lettera d'amore nella libreria più romantica della città, dichiararvi a casa di Serge Gainsburg e Jane Birkin, alloggiare in loft bohemien con il pianoforte a coda o scambiarvi un bacio davanti alla finestra di Coco Chanel al Ritz?
Dire “ti amo a Parigi”. Vi è mai capitato?
È il luogo in cui si può emozionare pazzamente e provare la joy de vivre. Parigi è detta la città dell'amore ed è indubbiamente il posto giusto dove gridare "Je T'Aime!"
Ed in quali luoghi potremmo dire quindi “Ti Amo” a Parigi? Non si può essere scontati, ma al tempo stesso, se si sceglie la Ville Lumiere l''ideale sarebbe trovare nuove prospettive per ammirarla e viverla.
Alloggiate alla suite del Ritz a Place Vendôme dove risiedeva Coco Chanel
Siamo negli anni 20 quando Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel, è già una delle stiliste più in vista di Francia, pur vivendo nella Ville Lumière come una vera parigina si rifiuta di acquistare un appartamento. Preferisce alloggiare all’Hotel Ritz e affacciarsi (spesso di notte) sulla mitica Place Vedôme che in seguito ispirerà la boccetta e il tappo di Chanel n.5, il profumo tutt'oggi più venduto al mondo. Nel 1937 si decide ad affittare una suite al terzo piano tutta per lei e trasferirvisi definitivamente. Il cielo stellato che vedrà da quella posizione privilegiata le ispirerà alcune delle sue più belle collezioni di gioielli. Oggi la suite del Ritz a lei dedicata, lussuosissima, con salotto e hammam privato, arredata da Karl Lagerfeld, si può affittare per 25 mila euro a notte (ma si arriva anche a 40) ed è tra le più richeste. Non una cifra per tutti ma per una dichiarazione d'amore tutto è concesso. Ma si può anche scegliere un'alternativa all'inverso: ammirare la finestra di Coco da place Vedôme magari mentre con una visita nella boutique Chanel Joaillerie che si trova proprio di fronte, al numero 18 del piazza. Pura magia!
Scrivete una lettera d'amore seduti nella libreria Shakespeare and Company
Passeggiando nel 5° arrondissement, in Rue de la Bucherie, al n.37, c'è la libreria più romantica e celebrata di Parigi: Shakespeare and Company. Una libreria anglosassone con scale di legno dipinte da citazioni letterarie. Negli anni ’50 era il ritrovo della Beat Generation ed è stata scelta da Woody Allen per il suo film Midnight in Paris. Ci si immerge nella storia e nella letteratura e si può tranquillamente sedersi e scrivere una poesia o una lettere d’amore con le macchine da scrivere che sono a disposizione
Sussurrate all'orecchio “Je t'aime” nella casa di Serge Gainsbourg e Jane Birkin
Lui è il compositore di "Je t'aime... moi non plus" e la sua storia con Jane Birkin ha ispirato intere generazioni e la cultura pop francese. La sua casa parigina è un luogo incredibilmente sentimentale in cui Gainsbourg visse dal 1969 fino alla sua morte. Si trova nel 7° arrondissement, a pochi passi dal Café de Flore ed è ormai un luogo di culto. La facciata è coperta di scritte, disegni e messaggi di amore e di omaggio all'artista. Qui ha vissuto anche la moglie Jane Birkin e le figlie Kate e Charlotte. Ed è stata proprio Charlotte a volerla trasformare in una casa-museo. Al numero 5 bis di rue de Verneuil c'è la casa vera e propria, dall'altro lato della strada, al civico 14, è aperta una libreria-boutique e un café piano-bar chiamato Gainsbarre.
Godete di una vista mozzafiato dal belvedere delle Buttes Chaumont
Dal parco Buttes Chaumont si gode di una delle più belle viste sulla città. Bisogna salire 173 gradini ma alla fine non rimarrete delusi. Immenso e misterioso il parco è popolato da una moltitudine di uccelli delle più svariate specie. All’interno si trova il Tempio della Sibilla, centro di un pentagono mistico da cui affacciarsi sulla maestosità di Parigi. I momenti migliori per visitarlo sono l’alba o il tramonto.
21 notes · View notes
diceriadelluntore · 13 days
Text
Farine
Ogni anno, quando ci sono gli sconti Adelphi (tra Fine Gennaio e Fine Febbraio), compro un libro che sta in una ormai ingiallita lista di titoli, alcuni irrecuperabili, altri fuori catalogo e altri non ancora presi per vari motivi (disponibilità, tempo, anche a volte economiche).
Tra questi c'era questo libro
Tumblr media
Nella presentazione sinottica di Adelphi, c'è scritto: Il libro che finalmente ci ha fatto capire che cosa vedessero gli antichi nel cielo.
Giorgio De Santillana è stato un fisico italiano, nato a Roma nel 1901, e costretto dalle leggi razziali a fuggire dal nostro Paese nel 1938 verso gli Stati Uniti. Lì insegnò a lungo al MIT di Boston, occupandosi soprattutto di Storia del Pensiero Scientifico.
E quando nel 1969 l'uomo sbarca sulla luna pubblica un saggio, insieme alla etnologa tedesca Hertha von Dechen, dal titolo suggestivo: Il Mulino Di Amleto. Saggio sul mito e sulla struttura del tempo.
La tesi di fondo degli autori è affascinante: la mitologia antica non è solo un racconto epico, ma è il modo in cui dei saggi arcani hanno trasmesso le loro idee e conoscenze sul cosmo e sulla misurazione del tempo. Un pensiero come quello antico non poteva che esprimere in termini mitici quelle che sono verità razionali, matematiche: in una parola, scientifiche. Per questo lo fa attraverso animali nei cieli, storie di Giganti, maghi, fiumi, oceani. Per dimostrare ciò, De Santillana e von Dechen si prodigano in un colossale, erudito e sorprendentemente ricco tesoro di miti, storie, brani che vanno dai miti Norreni a quelli Greci e Romani, da quelli babilonesi a quelli Indiani, dalla Cina fino ai miti Polinesiani e delle grandi civiltà sudamericane, alla ricerca di un fattore comune, una "tragedia cosmologica" che gli antichi erano stati capaci di individuare: la lenta ma inesorabile trasformazione del cielo delle stelle fisse causata dalla precessione degli equinozi. Questa capacità secondo gli autori era già presente in "arcaici saggi" circa 5 mila anni fa, e la saggezza del mito simbolico è stata una pratica che si è perpetuata almeno fino a Platone, secondo loro ultimo "discendente" di questi saggi astronomi.
Invito chiunque sia arrivato a leggere fino a qui a vedere i commenti che il libro ha sui siti sia di lettori che di vendita dei libri. Nella quasi totalità dei casi è considerato un libro capolavoro, un geniale saggio che scardina gli studi del settore, un classico di mitologia comparata.
Quello che invece ho sentito io è che, nonostante lo studio francamente gigantesco e ammirevole delle fonti (che farà aumentare la ingiallita lista di almeno una cinquina di raccolte di racconti mitologici) la tesi del libro (che è di 420 pagine, più 120 di Appendice e 100 di bibliografia) non solo non è dimostrata, ma non è affatto dimostrabile. Detto che è dal punto di vista filologico molto discutibile la qualità e la scelta delle traduzioni e gli autori che sono stati usati per rafforzare l'ipotesi di base, ci sono almeno tre punti storico-critici incontrovertibili:
non è mai stato dimostrato che la precessione degli equinozi sia stata scoperta prima di Ipparco, nel 127 A.C., cosa che invece il saggio pone almeno due millenni prima;
la divisione dello zodiaco in dodici segni da trenta gradi ciascuno, altro punto centrale di tutto il discorso astronomico del saggio, è quasi certamente una convenzione che inizia soltanto nel V secolo a.C. a Babilonia, e non ci sono a 60 anni di distanza dalla pubblicazione di questo libro ipotesi che sia stata architettata 3 mila anni prima;
l’ipotesi di un unico Ur-mito di migliaia di anni fa di natura astronomica è essa stessa un mito, nato nell’Ottocento e ormai improponibile in ambito accademico.
Credo sia la prima volta che parlo di un libro che, per quanto mi abbia stuzzicato e in molti punti anche provocato ammirazione, è davvero complicato, in molti punti intellegibile sotto la cascata infinita di citazioni in lingue più o meno morte, e di rimandi che molto spesso è palese fossero prese per i capelli, e niente affatto evidenti le corrispondenze. A tale riprova, va detto che il libro non uscì mai in ambito accademico, che di per sé non è un male, ma che alla fine è diventato il testo "culto" di un certo fanatismo occultista.
Non mi resta che spiegare il titolo. Amleto prima di essere il protagonista indimenticabile della tragedia di William Shakespeare, è stato uno dei miti fondativi delle popolazioni scandinave. Il racconto più bello è quello che fa Saxo Grammaticus nel De Gesta Danorum (XIII secolo), ma probabilmente si rifà a miti molto più antichi: infatti è possibile risalire da Amleth a Amblothæ, Amladhe ed Amlaighe fino alle saghe islandesi di Amlóði il quale, secondo quanto si racconta nel medievale discorso sull’arte scaldica, “fuori dall’orlo terrestre” possedeva un crudele “mulino di scogli”, mosso da nove fanciulle: per questo una delle kenning – le avviluppate metafore della lirica norrena – per significare il mare è Amlóða kvren, il mulino di Amleto.
11 notes · View notes
gregor-samsung · 2 months
Note
Ciao, ho visto le citazioni sul male oscuro di G.B. Mi consiglieresti qualcosa da leggere sulla stessa scia? Cioè è veramente un capolavoro, non mi riprendo più ahaha
Ciao, ogni buon libro è unico ma Il male oscuro è forse anche singolare, non riesco a trovare altre opere che descrivano il dolore personale con la stessa improvvisa ironia che rende il racconto piacevolissimo. Mi vengono in mente alcuni libri nei quali è predominante la narrazione della sofferenza psichica (Memoriale di P. Volponi, Campo di concentrazione di O. Ottieri o ancora L'uomo che trema di A. Pomella, anch'egli appassionato di Berto); l'ironia dissacrante la trovo soprattutto in L. Bianciardi (un qualunque suo scritto va bene, in particolare la "trilogia della rabbia"). Virano su toni poetici M. Tobino (Le libere donne di Magliano) e P. Milone (L'arte di legare le persone) i quali parlano però dal punto di vista del terapeuta. Non sono sicuro che questi consigli bastino, non sono un libraio e conosco solo ciò che ho letto; spero altri possano aggiungere le loro proposte alle mie. In ogni caso ti ringrazio per il messaggio, se ti va scrivimi ancora su ciò che preferisci. :)
P.S.: Ho dimenticato di citare un classico della letteratura italiana, La coscienza di Zeno di I. Svevo, un'opera quasi venerata dalla critica che però non mi ha mai entusiasmato.
5 notes · View notes
ragazzoarcano · 11 months
Text
"Ogni cosa ha la sua bellezza, ma non tutti la vedono“
— Andy Warhol
84 notes · View notes
irene22world · 2 years
Text
Comunicare è importante, ma bisogna anche provare a capirsi. Se io ti dò il mio punto di vista e tu non ti sforzi neanche di guardare la cosa dalla mia prospettiva, allora che senso ha?
28 notes · View notes
mostro-rotto · 10 months
Text
La vista del cielo stellato in una notte serena dona una specie di godimento che soltanto anime nobili provano. Nell'universale silenzio della natura e nella pace dei sensi il segreto potere conoscitivo dello spirito immortale parla una lingua ineffabile e trasmette concetti inarticolati che si sentono ma che non si possono descrivere. Immanuel Kant
8 notes · View notes
abr · 2 years
Quote
Le sanzioni contro Mosca (...) continuano a fare ridere. Perché Putin continuerà a vendere petrolio al mondo fino al 2023, salvo poi fregarsene dell’Europa avendo già rimpiazzato il nostro mercato con quelli di Cina e India, ben felici (...).  E il debito, il famoso default? A fronte del non rinnovo dell’esenzione Usa sul pagamento di cedole e coupon e in vista della prossima deadline fissata al 23 giugno, il ministero delle Finanze russo ha deciso di applicare al debito sovrano lo stesso schema ruble-for-gas deciso da Vladimir Putin per tutelare Gazprom: chiunque detenga o voglia detenere obbligazioni governative russe deve aprire un conto in rubli presso un istituto russo (...). Strano che nessun tg abbia parlato nelle sue dettagliate e trionfanti cronache, degne dell’Istituto Luce, del Consiglio europeo che ha partorito il topolino mitomane del tetto sul prezzo del gas, materia su cui la Commissione è stata incaricata di elaborare un piano. Tradotto, a babbo morto. E guerra finita. Non a caso, Germania e Francia non stanno inviando nemmeno un proiettile a Kiev. Da settimane. Indovinate chi saranno invece i geni che, caduto del tutto il castello di balle della propaganda ucraina, resteranno sotto le macerie di un rapporto totalmente compromesso con la Federazione Russa?
https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-perche-nessuno-parla-della-sfiducia-a-lyudmila-denisova/2351265/
Infatti il punto NON è star lì a pontificare su chi sia l’invasor e abbia cient’peccient’ torto, come fanno i #verilibberali che poi votano Pd, i Reale 1972 radunati oimé ne L’Atlantico Quotidiano che segue guarda caso il solco tracciato dal Foglio di Vermilinguo Cerasa e dell’Elefantino in pieno cupio dissolvi alla Sovrintendente di Gondor.  
Non è nemmen tanto star lì ad analizzare i perepepé dei burogoverni europei e i citati #verilibberali affluent del PD, anche se hanno l’effetto di  dare all’Alleanza Atlantica a bad name, offrendo da utili idioti argomenti contro in mano ai minus habentes socialisti da sinistra e destra già nella fogna, con florilegi e citazioni contro l’imperialismo merekano di servi di Stalin veri come Pietro Secchia e aspiranti come Giulietto Chiesa.
Il punto vero è analizzare GLI EFFETTI di quel che stanno facendo i buro-governi occidentali: se sia funzionale o autoinculante rispetto agli interessi economici e agli allineamenti internazionali conclamati. Analizzare bene le SFUMATURE dei comportamenti oltre i perepepé, tra capintesta Usa, Germaina, Francia e più realisti del re alla Draghi. Perché come sempre gli idioti incapaci sono molto peggio dei male intenzionati. 
47 notes · View notes
palmiz · 1 year
Text
LA PSEUDOSCIENZA PRO INSETTI È UNA TRUFFA
Negli ultimi anni sono usciti una serie di articoli spazzatura volti a trasformare gli insetti nel cibo migliore del mondo, nonostante mangiarli sia dannoso per la salute.
1) GLI INSETTI, IL NUOVO VACCINO
Da quando il WEF ha iniziato a inserirli nella propaganda mediatica, opporsi al consumo di insetti sta diventando sempre più come opporsi ai vaccini covid, quindi mettiamoci l'anima in pace e prepariamoci ad essere chiamati no bugs invece di novax. Così come per il vaccino, iniziano ad emergere tonnellate di studi che fanno degli insetti la panacea che risolve tutti i mali. Hanno iniziato a sostenere che gli insetti contengono una quantità superiore a quella raccomandata di amminoacidi, le loro proteine sono migliori di quelle della soia, la chitina potenzia il sistema immunitario, che sono ricchi di vitamine e che i grilli prevengono le infezioni respiratorie, la diarrea ed hanno proprietà antibiotiche, antiossidanti e antinfiammatorie. Altri invece dicono che a livello nutrizionale sono equivalenti alla carne e che possono essere utilizzati per sostituirla e li chiamano "supercibo".
2) SOLO POLITICA, NIENTE SCIENZA
I segni di un avvelenamento politico sono evidenti: in questi studi i rischi dell'assunzione degli insetti sono minimizzati o ignorati, è già stata coniata l'etichetta per disprezzare e sminuire chi rifiuta gli insetti, che prende il nome di entomofobia, la paura degli insetti: si fa passare chi non vuole mangiarli come un fobico, irrazionale ed arretrato, utilizzando lo stesso stereotipo per squalificare dal punto di vista umano i non vaccinati. Oltre alla faziosità e al fatto che questi studi sono tutti molto recenti e prodotti in massa dal 2020 in poi, sono caratterizzati dall'utilizzare a ripetizione sempre la stessa letteratura nella bibliografia e nel comparire sempre nelle stesse riviste, come ad esempio food, ed avere un bassissimo numero di citazioni. Ma ciò che più di ogni altra caratteristica ci fa capire che si tratta dell'ennesima frode è che ognuno di questi menziona la supercazzola della crisi climatica e usa la parola "sostenibilità" che puzza di agenda 2030 .
Dietro questa neolingua si nasconde un'amara verità che loro stessi ammettono: vogliono creare un mercato dal nulla e specularci sopra, e per farlo si appellano a retoriche politico-morali volte a far sentire un eroe chi sceglie di mangiarsi gli insetti, esattamente come coi vaccini. Vogliono indirizzarli soprattutto agli adolescenti e ai bambini, fiduciosi che se fanno bene propaganda adesso, in futuro avranno tanti adulti pronti a pagare per mangiare insetti.
3) LA TRUFFA DELLA SOSTENIBILITÀ
Ad oggi non esiste alcun criterio scientifico e nessuna misura diretta per studiare la cosiddetta sostenibilità degli insetti o il loro impatto ecologico. Ma sappiamo che al contrario, se si dovesse iniziare ad allevare insetti a scopo alimentare, verranno allevate specie non autoctone che se dovessero fuggire dagli allevamenti potrebbero invadere gli ecosistemi locali e danneggiarli irreparabilmente. Siccome attualmente nessuno ha mai pensato di utilizzare gli insetti come fonte alimentare su larga scala, non sono stati condotti studi approfonditi su quali malattie possono colpirli, si sa solo che tendono ad ammalarsi molto facilmente. Si potrebbero buttar via interi allevamenti a causa di un patogeno, incrementando lo spreco di cibo che loro stessi vorrebbero combattere. Altra menzogna è che gli insetti sono a basso tasso di emissione di gas serra, perché è alta, soprattutto nei grilli è paragonabile a quella dei polli.
CONCLUSIONI
L'esaltazione degli insetti è speculativa e faziosa, e non si basa su alcun dato. Più che studi scientifici vengono scritti manifesti politici in cui gli insetti saranno uno dei nuovi simboli del socialglobalismo del WEF. Nulla si sa su quanto siano pericolosi, ma già sono pronti a ordinarvi di mangiare i grilli per la collettività e per proteggere voi stessi e gli altri.
Tumblr media
9 notes · View notes
klimt7 · 11 months
Text
HENRY MATISSE
Uno dei maggiori talenti della creatività, un maestro della scienza della percezione, un instancabile sperimentatore.
Un genio visionario che considero da sempre un vero modello di artista universale.
Un individuo affetto da una malattia esiziale :
una inguaribile curiosità
esistenziale.
.
.
CITAZIONI
.
“Io non dipingo cose, ma soltanto i rapporti che le collegano.”
.
Ho sempre considerato il disegno non come un esercizio di particolare abilità, ma soprattutto come un mezzo per esprimere sentimenti intimi e stati d'animo: mezzi semplificati però per dare maggiore semplicità, maggiore spontaneità all'espressione.
.
Oggetto della pittura non è più descrivere la storia poiché la si trova nei libri. Noi ne abbiamo un concetto più alto. Con la pittura l'artista esprime le proprie visioni interiori.
[ 1909 ]
.
.
Tumblr media
.
.
“La creatività vuole coraggio"
.
“Dipingere una natura morta consiste nel trasporre i rapporti fra gli oggetti del tema, con l'accordo di diversi valori cromatici e delle loro correlazioni. Bisogna però rendere le emozioni che essi risvegliano.”
.
“Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell'arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.”
.
“Chiunque si dedichi alla pittura dovrebbe iniziare tagliandosi la lingua.”
.
“Creare è proprio dell'artista; dove non c'è creazione, l'arte non esiste.”
.
"Non bisogna considerare il pensiero di un pittore come estraneo ai suoi mezzi, perché è solo nella misura in cui essi lo servono che quel pensiero ha un valore; e quei mezzi devono essere tanto più completi (dico completi, non complicati) quanto più il pensiero è profondo. Per me è impossibile distinguere tra il sentimento che nutro della vita e la forma in cui lo traduco."
.
"Nel campo dell'arte, il creatore autentico non è solo un essere particolarmente dotato, è un uomo che ha saputo ordinare in vista del loro fine un insieme di attività, delle quali l'opera d'arte è il risultato finale."
.
"Il colore soprattutto, forse ancor più del disegno, è una liberazione."
Mi piace la danza. E’ una cosa straordinaria: vita e ritmo. Quando dovetti comporre una danza mi limitai ad andare al Moulin de la Galette. Tornato a casa composi canticchiando lo stesso motivo che avevo ascoltato poco prima, ecco perchè tutta la composizione, tutti i ballerini, vanno d’accordo e danzano sullo stesso ritmo.
Non basta mettere i colori, per quanto belli, gli uni accanto agli altri; bisogna anche che questi reagiscono gli uni con gli altri. Altrimenti è cacofonia. Jazz è ritmo e significato.
Andiamo verso la serenità con la semplificazione delle idee e della plastica. Il nostro solo ideale è l’insieme, i dettagli diminuiscono la purezza delle idee, nuocciono all’intensità emotiva; li rifiutamo.
Per me, il soggetto di un quadro, e il suo sfondo, hanno lo stesso valore o, per dirlo più caramente, nessun punto prevale sull’altro, conta solamente la composizione, il modello generale.
Il quadro è fatto dalla combinazione di superfici variamente colorate.
.
“Per chi vuole vederli, ci sono fiori dappertutto.”
.
Tumblr media
Tumblr media
.
.
.
.
6 notes · View notes