Tumgik
#Mascates
pearcaico · 10 months
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Vendedores de Frutas, Pátio de São Pedro, Igreja Concatedral de São Pedro dos Clérigos - Centro do Recife Em 1971.
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dailylowqualitycats · 3 months
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Day 188
Cobalt’s new mascat
Meowbalt!
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gregor-samsung · 3 months
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“ Ahmad aveva la febbre. Strofinare preparati a base di erbe sul suo corpo in fiamme non sortiva alcun effetto. A quel punto, Salima era andata a chiedere aiuto a suo zio Shaykh Sa‘id. Era invecchiato, certo, ma non abbastanza da lasciare che il suo cuore si sciogliesse davanti alle suppliche della nipote. Lo aveva implorato, gli aveva ricordato che era la figlia di suo fratello Shaykh Mas‘ud, l’aveva pregato di avere compassione, di dimostrare la sua fede, la sua signorilità, la sua generosità, magnanimità e saggezza. Si era appellata a tutto quello cui si può appellare una madre con il figlio dilaniato dalla febbre. Ma la risposta dello shaykh non era cambiata: “La Range Rover non lascerà mai ‘Awafi senza di me.” Il giorno dopo, la febbre di Ahmad era aumentata, il bambino aveva cominciato a delirare. Salima era tornata dallo zio accompagnata dal marito. ‘Azzan si era trattenuto a lungo con il vecchio, gli aveva spiegato che suo figlio peggiorava e che l’unico ad avere una macchina con cui portarlo all’ospedale al-Sa‘ada di Maskade era lui, Shaykh Sa‘id. Se ci fossero andati a dorso d’asino, ci avrebbero messo quattro o cinque giorni e non sarebbero riusciti a salvare il bambino. Gli disse che avrebbe pagato qualsiasi cifra gli avesse chiesto, compreso il salario dell’autista. “Non ho altro da dire,” aveva replicato Shaykh Sa‘id. “La Range Rover non esce da ‘Awafi. Tuo figlio guarirà anche senza dottori. Che sarà mai, tutti i bambini hanno la febbre e poi guariscono.”
‘Azzan e Salima erano usciti da casa dello shaykh cercando di non guardare il fuoristrada verde parcheggiato vicino al portone. Quando Shaykh Sa‘id l’aveva comprato, due anni prima, e l’autista l’aveva portato in paese, erano tutti usciti in strada per vederlo. Persino l’anziana madre dello shaykh si era avventurata fuori facendosi sostenere dalle sue schiave ma poi, quando aveva sentito il rombo del motore e visto le ruote nere che giravano velocissime, si era spaventata e gli aveva tirato una pietra urlando ai quattro venti che quella era opera del diavolo. La pietra aveva rotto un finestrino e Shaykh Sa‘id aveva ordinato alle schiave di riportare dentro la madre minacciando di frustarle sotto il sole se solo l’avessero fatta uscire di nuovo. Da quel giorno la Range Rover si era mossa solo quando lo shaykh sedeva al posto del passeggero. E se con lui c’era una delle sue mogli, i finestrini venivano oscurati con delle lenzuola. Salima aveva pianto per tutta la strada fino a casa e, da quel momento, ‘Azzan aveva nutrito un unico sogno: possedere una macchina. Aveva giurato che avrebbe chiesto al Sultano il permesso di comprarne una, esattamente come aveva fatto Shaykh Sa‘id, e poco importava se avesse dovuto vendere i campi ereditati dal padre. Ma Ahmad non aveva aspettato che ‘Azzan mantenesse fede al suo giuramento, la febbre era stata più veloce e lo aveva ucciso. Gli avevano tolto vestiti e amuleti e predisposto la rituale pedana di rami di palma in mezzo al cortile. I vicini avevano portato secchi d’acqua dal canale per lavarlo, l’avevano cosparso di incenso e di olio di oud, lo avevano avvolto in un sudario candido e avevano portato il feretro al cimitero a ovest del paese. Il giudice Yusuf aveva detto ad ‘Azzan: “Tuo figlio adesso è in paradiso, e quando verrà la tua ora ti porterà dell’acqua fresca per spegnere la tua sete.” ‘Azzan era stato zitto, non aveva detto che lui aveva sperato che suo figlio l’acqua gliela portasse lì, sulla terra, negli anni della sua vecchiaia. Si era mostrato fermo e paziente come si conviene e aveva stretto la mano di chi gli porgeva le condoglianze. Le aveva strette tutte, persino quella di Shaykh Sa‘id. “
Jokha Alharthi, Corpi celesti, traduzione dall'arabo di Giacomo Longhi, Bompiani (collana Narratori Stranieri), 2022¹; pp. 122-124.
[Edizione originale: سيدات القمر (Sayyidat el-Qamar; Le signore della luna), editore Dār al-Ādāb, Beirut, Libano, 2010]
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mrayeem · 2 months
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Bab Al Salam mosque, Muscat, Oman , April 13, 2024.
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rokaia-dz · 6 months
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olivia2010kroth · 4 months
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Российская газета: Россия - Оман / Gazette russe: Russie - Oman ( FEBRUAR 1)
Российская газета: Россия – Оман / Gazette russe: Russie – Oman Наталья Соколова: Балетная труппа Большого театра впервые в истории выступила в Султанате Оман Natalia Sokolova : La troupe de ballet du Théâtre Bolchoï s’est produite pour la première fois de l’histoire au Sultanat d’Oman На перекрестке цивилизаций, Большой театр в конце января давал “Раймонду”. A la croisée des civilisations,…
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aabjdworks · 6 months
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Mascat Fleur
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gastronominho · 1 year
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Mascate Runeria mostra novo cardápio
Lançamentos podem ser pedidos no horário do almoço
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thefinal007 · 1 year
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BAKHOOR AVAILABLE IN VARIETIES 40 , 50 , 80 , 200 GRAMS QUANTITY. KHALIS AJMAL SWISS ARABIAN AND MANY MORE. #ammarclothings #ammaressence #thefinal786 #bakhoor #muattar #khalis #Dubai #doha #mascat #fifa22 #businessquotes (at Ammar Sayyed, Clothing & Apparel) https://www.instagram.com/p/Clu2ohhraj_/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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goma-gomao · 2 years
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シャインマスカット 笛吹市 この写真の中に一房だけマスカットが見えてます。どーれだ?🤗 #シャインマスカット #マスカット好き #アレキよりシャインが好き #シャインよりアレキが好き #葡萄園 #葡萄畑 #葡萄農場 #葡萄生産者 #shainemascat #mascat #grapes #笛吹市 (山梨県笛吹市) https://www.instagram.com/p/ChlhJNSPFk0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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pearcaico · 1 year
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Garoto Vendedor de Bombons, Contando o Apurado - Recife Em 1938.
Photo Alexandre Berzin.
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viagginterstellari · 7 months
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Mascate, 2019
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gregor-samsung · 2 years
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“ Il 25 settembre 1926, ‘Ankabuta detta Canna di bambù stava facendo legna nel deserto quando, senza preavviso, le iniziarono le doglie. In quel preciso momento, mentre lei dava alla luce la sua bambina e con un coltello arrugginito tagliava il cordone ombelicale che le univa, alcuni uomini riuniti a Ginevra firmavano la convenzione che aboliva la schiavitù e dichiarava reato la tratta di esseri umani. Quel giorno, ‘Ankabuta compiva quindici anni e di certo non sapeva niente di quel trattato, così come ignorava bellamente che esisteva una città chiamata Ginevra. ‘Ankabuta strappò in due il velo impolverato che le copriva la testa, avvolse la bambina in una delle metà, si risistemò l’altra sulle spalle e tornò ad ‘Awafi scalza e a capo scoperto. Quando arrivò a casa di Shaykh Sa‘id – che con quella nascita guadagnava una schiava in più – le altre donne l’aiutarono a entrare e a sdraiarsi su una stuoia. Una di loro strofinò un dattero sulle labbra della neonata. Poi gliela posarono accanto e ‘Ankabuta, vedendo quel corpicino grinzoso avvolto nel suo velo, scoppiò in lacrime. Era l’unico che non si era ancora strappato impigliandosi in qualche ramo. Non l’aveva tinto con l’indaco scuro per farlo diventare blu come l’altro che aveva e che ormai era tutto sbrindellato, però la trama teneva ancora bene e, a parte la polvere che scuriva il bianco, poteva passare per nuovo. Ed ecco, adesso era rovinato. Una settimana dopo, lo shaykh annunciò che la bambina appena nata si sarebbe chiamata Zarifa. Disse, però, che non avrebbe sacrificato nemmeno un animale per lei perché quell’anno, purtroppo, la raccolta dei datteri era andata male. Sedici anni dopo l’avrebbe venduta al mercante Sulayman, che avrebbe fatto di lei la sua schiava, poi la sua concubina e, infine, l’unica donna che fosse mai stata vicina al suo cuore. Lui, il mercante Sulayman, sarebbe stato l’unico uomo che Zarifa avrebbe amato e rispettato fino alla fine dei suoi giorni. In lui avrebbe visto per sempre la persona che l’aveva liberata dalle angherie dei figli di Shaykh Sa‘id, l’amante che le aveva insegnato i piaceri del corpo, l’uomo che le aveva insegnato il sottile gioco della crudeltà e della gelosia. Nonché il vecchio che era tornato da lei per morire tra le sue braccia. “
Jokha Alharthi, Corpi celesti, traduzione dall'arabo di Giacomo Longhi, Bompiani (collana Narratori Stranieri), 2022¹; pp. 147-148.
[Edizione originale: سيدات القمر (Sayyidat el-Qamar; Le signore della luna), editore Dār al-Ādāb, Beirut, Libano, 2010]
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ignacionovo · 3 months
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¡Hola, buenos días, humanidad! 🌍 ¡Feliz domingo! 💪🌟🚀🏆🌈📈🌱🌞🎯🌺 Hoy os dejo la postal de Olinda. Ubicada en el estado de Pernambuco, Brasil, es una ciudad histórica y encantadora. Fundada en 1535, fue la ciudad más rica del Brasil Colonial durante los siglos XVI y XVII. Su centro colonial, mejor preservado del país, fue declarado Patrimonio Histórico y Cultural de la Humanidad por la Unesco. Olinda alberga arquitectura colonial, calles empedradas y coloridas casas. Además, fue sede de la Capitanía de Pernambuco y escenario de conflictos como la Guerra de los Mascates. Su nombre, según la tradición popular, proviene de una exclamación de Duarte Coelho, su fundador: “¡Oh, linda ubicación para construir una villa!”.
Para tener en cuenta...
Cada vez que tu alma se siente abrumada por la ansiedad, eso es el Universo diciéndote que tu próximo avance está a la vuelta de la esquina. Cuando un capítulo está llegando a su fin, las cosas se vuelven confusas, difíciles e irritantes. Por eso debes mantener un espíritu elevado, agradecido y enfocado a lo largo de tu camino; no le des ni una oportunidad a la energía negativa para que se quede, ni siquiera por un segundo. Hay dos caminos que puedes tomar en este punto; uno que repite los mismos ciclos que estás experimentando actualmente o uno que te sumerge en un mundo de nuevos comienzos. Sea lo que decidas, deja que tu intuición te guíe y que tu fe te inspire. Te estás acercando un poco más cada día a la mejor versión de ti. Y será espectacular.
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dailylowqualitycats · 5 months
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Day 125
Plush cat Featuring the Mascat (mascot) Bob!!!!!
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