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#Giorgio Candeloro
marcogiovenale · 2 years
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capriola + langue & parole: lecce, 2022
capriola + langue & parole: lecce, 2022
“Langue&Parole”, un progetto a cura di REPLICA e PIA. In occasione di CAPRIOLA | AN ART WEEK IN LECCE, REPLICA presenta Langue&Parole, una selezione di libri d’artista e di riviste storiche provenienti dal proprio archivio. Quaranta volumi, oltre a presentarsi come materiale di studio per gli studenti della scuola PIA, daranno forma ad una mostra per gli spazi della Biblioteca Braille…
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gregor-samsung · 2 years
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“ I partiti sono sono un male inerente i governi liberi, ma non hanno in tutti i tempi lo stesso carattere e gli stessi istinti. Vi sono epoche in cui le nazioni sono tormentate da mali così grandi che si pensa ad un cambiamento totale della loro costituzione politica. Ve ne sono altre in cui il disagio è ancora più profondo, in modo che lo stato sociale stesso ne è compromesso. È il tempo delle grandi rivoluzioni e dei grandi partiti. A secoli di disordine ne seguono altri nei quali le società si riposano e sembra che la razza umana voglia riprender fiato, ma questa è solo apparenza, perché il tempo non sospende il suo cammino, né per i popoli, né per gli uomini; gli uni e gli altri avanzano ogni giorno verso un avvenire ignoto e noi li crediamo stazionari perché non percepiamo i loro movimenti, come coloro che camminano adagio sembrano fermi a chi corre. Vi sono dunque epoche in cui i cambiamenti che si operano nella costituzione politica e nello stato sociale dei popoli sono tanto lenti e insensibili che gli uomini credono di esser giunti allo stadio finale e lo spirito umano, credendosi fermamente assiso su basi sicure, non spinge il suo sguardo oltre un certo orizzonte. È il tempo degli intrighi e dei piccoli partiti. Io chiamo grandi partiti politici quelli che badano più ai principi che alle conseguenze, alle generalità più che ai casi particolari, alle idee più che agli uomini. Questi partiti hanno in genere lineamenti nobili, passioni più generose, convinzioni più salde e procedimenti più franchi e arditi degli altri. L'interesse particolare, che ha pur sempre la sua parte nelle passioni politiche, è in essi più abitualmente nascosto sotto il velo dell'interesse pubblico e talvolta riesce anche a celarsi alla vista di quelli stessi che agiscono sotto la sua spinta. I piccoli partiti, al contrario, sono in generale senza vera fede politica: non essendo sostenuti da grandi obiettivi, hanno un carattere egoistico che si manifesta in ogni loro azione: si entusiasmano a freddo, sono violenti nel linguaggio, timidi e incerti nell'azione; impiegano mezzi puerili come gli scopi che si propongono. Per questa ragione, quando un tempo di calma succede a una rivoluzione violenta, sembra che i grandi uomini scompaiano a un tratto e che le anime si rinchiudano in se stesse. I grandi partiti rovesciano la società, i piccoli l'agitano; gli uni la ravvivano, gli altri la depravano; i primi talvolta la salvano scuotendola fortemente, mentre i secondi la turbano sempre senza profitto. “
Alexis de Tocqueville, La democrazia in America, a cura di Giorgio Candeloro, Biblioteca Universale Rizzoli (collana B.U.R. Saggi), 2005⁶ [1982]; pp. 187-188.
[ Edizione originale: De la démocratie en Amérique I-II, Librairie de Charles Gosselin, Paris; 1835, 1840 ]
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italianaradio · 5 years
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MANDAMENTO IONICO Mano pesante del giudice nella sentenza del processo con rito abbreviato
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MANDAMENTO IONICO Mano pesante del giudice nella sentenza del processo con rito abbreviato
MANDAMENTO IONICO Mano pesante del giudice nella sentenza del processo con rito abbreviato
di Gianluca Albanese
REGGIO CALABRIA – Mano pesantissima contro le cosche della ionica reggina.  Il giudice Filippo Aragona del tribunale di Reggio Calabria ha appena emesso la sentenza nell’ambito del processo denominato “Mandamento Ionico” celebrato con rito abbreviato, confermando in larghissima parte le richieste dell’accusa che in alcuni casi sono state superate dalla sentenza di condanna. Tra le poche eccezioni (a parte gli assolti) quella dell’avvocato Pino Mammoliti: l’accusa aveva chiesto la condanna a 12 anni; il giudice gliene ha dati tre, riqualificando la fattispecie contestata al favoreggiamento. 
Di seguito i pronunciamenti per ogni imputato (tra parentesi le richieste dell’accusa):
Pasquale Aligi 4 anni di reclusione (4 anni e 6 mesi)
Pasquale Barbaro 16 anni (16 anni)
Pietro Casili 8 anni e 6.000 euro di multa (8 anni)
Antonio Cataldo (1964) 8 anni (8 anni)
Antonio Cataldo (1956) 20 anni (20 anni)
Francesco Cataldo 20 anni (20 anni)
Giovanni Andrea Cuzzilla 14 anni (14 anni)
Mario D’Auria assolto (4 anni 6 mesi)
Leonardo Della Villa assolto (12 anni)
Pasquale Dieni assolto (12 anni)
Andrea Floccari 14 anni (12 anni)
Renato Floccari 20 anni (20 anni)
Giorgi Attilio 16 anni (20 anni)
Alberto Latella 20 anni (18 anni)
Candeloro Lia 14 anni (14 anni)
Giuseppe Lia assolto (assoluzione)
Giorgio Macrì 8 anni e 6.000 euro di multa (8 anni)
Saverio Maisano 20 anni (20 anni)
Giuseppe Mammoliti 3 anni (12 anni)
Vincenzo Mastroianni assolto (4 anni e 6 mesi)
Maurizio Maviglia 6 anni (6 anni)
Domenico Antonio Moio 20 anni (20 anni)
Giuseppe Morabito (1978) 16 anni (18 anni)
Rocco Morabito (1947) 20 anni (20 anni)
Domenico Nucera 14 anni (14 anni)
Francesco Pangallo 20 anni (18 anni e 6 mesi)
Vincenzo Pedullà 16 anni (20 anni)
Rocco Perre 20 anni (20 anni)
Francesco Raschellà 20 anni (20 anni)
Antonio Leonardo Romeo 14 anni (14 anni)
Stefano Romeo 14 anni (14 anni)
Antonino Romeo 3 anni (4 anni)
Giuseppe Romeo 20 anni (20 anni)
Lorenzo Domenico Stelitano 14 anni (12 anni)
Francesco Trimboli 3 anni e 4 mesi (4 anni)
Leonardo Ursino 4 anni e 8 mesi (4 anni e 6 mesi)
Salvatore Ursino 14 anni (14 anni)
Salvatore Vadalà assolto (12 anni)
Bruno Zucco assolto (20 anni)
Domenico Zucco (1965) 16 anni (18 anni)
Leonardo Zucco 12 anni e 8000 euro di multa (12 anni).
Seguono una raffica d’interdizioni dai pubblici uffici per i condannati. Come sempre, le motivazioni della sentenza saranno pubblicate entro 90 giorni.
di Gianluca Albanese REGGIO CALABRIA – Mano pesantissima contro le cosche della ionica reggina.  Il giudice Filippo Aragona del tribunale di Reggio Calabria ha appena emesso la sentenza nell’ambito del processo denominato “Mandamento Ionico” celebrato con rito abbreviato, confermando in larghissima parte le richieste dell’accusa che in alcuni casi sono state superate dalla sentenza di
Gianluca Albanese
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calabriawebtvcom · 5 years
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A FLAVIO GIURATO IL PREMIO LO CASCIO
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A FLAVIO GIURATO IL PREMIO LO CASCIO
Ieri, il 15 febbraio 2019, si è svolta a Sant’Andrea Apostolo dello Jonio la IX edizione del “Premio Giorgio Lo Cascio alla canzone d’Autore”, organizzato dall’Associazione Primavera Andreolese con il patrocinio del Comune di Sant’Andrea A.Jonio e della Presidenza della Regione Calabria.
Alla Manifestazione è intervenuto il vincitore del Premio per il 2018 il musicista Flavio Giurato, premio assegnato dalla ampia e prestigiosa giuria coordinata dal giornalista musicale Enrico Deregibus.
Giurato ha ritirato il premio dalle mani della Delegata del Sindaco di Sant’Andrea alla Cultura, la Sig.ra Elisabetta Santoro, che nel consegnare il Premio, realizzato dall’Orafo Luca Sgro in collaborazione con l’Artista Andreolese Giuseppe Stillo, ha ribadito l’importanza che tali manifestazioni rivestono nel panorama culturale italiano della musica d’Autore e per la promozione del territorio, e la volontà dell’Amministrazione Comunale di continuare a sostenere tutte le iniziative che vengono proposte dalle associazioni della cittadina del basso Jonio che contribuiscono ad allargare i confini culturali localistici e fanno conoscere Sant’Andrea e la sua comunità all’intero Paese.
L’Artista nel ringraziare per il Premio assegnatogli ha manifestato la soddisfazione per un Premio che è riconosciuto molto prestigioso dai musicisti di qualità estranei ai circuiti commerciali.
La serata si è svolta nel Teatro della Villa della Fraternità a Sant’Andrea, struttura messa a disposizione dalla Fondazione Villa della Fraternità Onlus, che anche in questa occasione ha dimostrato la sua vicinanza alla comunità andreolese, impegno che sin dalla sua fondazione per volontà di Don Edoardo Varano è un punto di riferimento per l’intero territorio per l’accoglienza e l’assistenza ai più deboli e bisognosi.
Flavio Giurato si poi esibito in un emozionante concerto regalando al pubblico presente l’emozione di poter ascoltare le bellissime canzoni tratte dal suo ultimo lavoro Le Promesse dal Mondo un concept album eterogeneo e con un tragico filo conduttore, quello dell’immigrazione trattato da diversi punti di vista, fatto di parole pungenti, pensate e che soprattutto fanno riflettere, una bella lezione di testi, musica e di voglia di comunicare.
Le canzoni eseguite hanno testi bellissimi, poetici, con flusso narrativo quasi teatrale eseguite con parti acustiche ed elettriche, spesso distorte, e con la voce tra recitato e cantato di Flavio Giurato e il magistrale accompagnamento del chitarrista Mattia Candeloro che ha donato delle sonorità uniche; i pezzi sono stati eseguiti in italiano, spagnolo, inglese e napoletano, spesso mescolati nello stesso brano.
L’Associazione Primavera Andreolese nel presentare l’evento, ha stilato un bilancio dell’ultimo anno di attività della manifestazione denominata #SENSIANDREOLESI, che con il patrocinio della Regione Calabria, ha visto nell’arco dell’ultima stagione la partecipazione di un numeroso pubblico a tutte le iniziative proposte.
Nell’ultimo anno con #SENSIANDREOLESI si è voluto raccontare la specificità di una comunità, le esperienze e le Sensazioni che le persone, la cultura, le tradizioni, il cibo, le risorse naturali e artistiche andreolesi suscitato nei visitatori di questo territorio facendo emergere le ricchezze, spesso nascoste di Sant’Andrea.
Nel corso dell’ultima stagione sono stati organizzati corsi di ceramica, mostre fotografiche, feste popolari, concerti, presentazione di libri che sicuramente hanno valorizzato e tramandato un contatto profondo fra il visitatore/spettatore e la comunità che li ospita.
Si è voluto offrire un’esperienza fatta di relazioni, nello spirito generale dell’accoglienza, umanità e condivisione.
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gregor-samsung · 4 years
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“ Gli americani sono abituati a procedere a elezioni d'ogni genere e sanno per esperienza a che grado di agitazione possono pervenire e debbono fermarsi. L'estensione del territorio e lo sparpagliamento degli abitanti rendono poco probabili e poco pericolosi i conflitti dei partiti. Le circostanze politiche nelle quali si è trovata la nazione all'epoca delle elezioni, non hanno finora presentato alcun pericolo reale. Tuttavia si può ancora considerare il momento dell'elezione del presidente degli Stati Uniti come un momento di crisi nazionale . L'influenza esercitata dal presidente sul corso degli affari è senza dubbio debole e indiretta, ma si estende sull'intera nazione; la scelta del presidente interessa poco il singolo cittadino, ma interessa tutti i cittadini. Ora un interesse, anche piccolo, assume una grande importanza quando diviene un interesse generale . Paragonato a un re di Europa il presidente ha senza dubbio pochi mezzi per crearsi dei partigiani; tuttavia i posti di cui dispone sono in numero tale da interessare, direttamente o indirettamente, alla sua causa parecchie migliaia di elettori . Inoltre, i partiti negli Stati Uniti, come altrove, sentono il bisogno di raggrupparsi intorno ad un uomo per arrivare più facilmente all'intelligenza della folla. Essi dunque si servono generalmente del nome del candidato alla presidenza come di un simbolo e personificano in lui le loro teorie. Così, i partiti hanno un grande interesse a determinare l'elezione in loro favore, non tanto per far trionfare le loro dottrine con l'aiuto del presidente eletto, quanto per mostrare, con la sua elezione, che queste dottrine hanno acquistato la maggioranza . Molto tempo prima del momento fissato, l'elezione diviene il più grande e per così dire l'unico affare che preoccupa gli spiriti. Le fazioni raddoppiano d'ardore; tutte le passioni fittizie che possono nascere dall'immaginazione, in un paese felice e tranquillo, si agitano in quel momento pubblicamente . Da parte sua, il presidente in carica è assorbito dalla cura di difendersi; egli non governa più nell'interesse dello stato, ma in quello della sua rielezione, si inchina davanti alla maggioranza e spesso, invece di resistere alle passioni di questa, come sarebbe suo dovere, ne asseconda i capricci . Via via che l'epoca della elezione si avvicina, gli intrighi divengono più attivi, l'agitazione più viva e diffusa. I cittadini si dividono in vari campi, ciascuno dei quali prende il nome di un candidato. La nazione intera cade in uno stato febbrile, l'elezione è allora il tema principale della stampa, il soggetto delle conversazioni private, lo scopo di tutti i maneggi, l'oggetto di tutti i pensieri, l'unico interesse del momento . È vero che, appena la sorte si è pronunciata, l'ardore si dissolve, tutto si calma e il fiume, straripato per un momento, rientra tranquillamente nel suo letto. Ma non dovremo noi preoccuparci che l'uragano sia potuto nascere? “
Alexis de Tocqueville, La democrazia in America, a cura di Giorgio Candeloro, Biblioteca Universale Rizzoli (collana Saggi), 2005⁶ [1982]; pp. 134-35.
[ Edizione originale: De la démocratie en Amérique I-II, Librairie de Charles Gosselin, Paris; 1835, 1840 ]
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