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#Gabriele D’Annunzio
andrea-non-sa-tornare · 3 months
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petaltexturedskies · 11 months
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It was the beginning of June; summer was arising out of spring, like an aloe from a field of grass.
Gabriele D'Annunzio, the virgins
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gregor-samsung · 2 months
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“ L’instabilità di Delo, l’isola galleggiante nella quale Latona generò ai piedi di un palmizio i due bambini avuti da Giove, spiega il carattere di Apollo e quello di sua sorella Diana. Bisognerebbe studiare il carattere di coloro che sono nati su una nave: mi maraviglierebbe assai che costoro non avessero un carattere apollineo. Apollo è il più fatuo degli dei olimpii, il più vanesio, il meno significante. Gli Apolli abbondano tra noi. Basta guardarsi attorno: uomini di bella prestanza, con occhi a mandorla e aperti come finestre (ossia che non vedono né di dentro né di fuori), larghi di spalle, stretti di vita, bellissimi e di una inutilità perfetta. Naturalmente non posso fare nomi. Gli altri dei esercitano chi delle professioni, chi come Vulcano pratica addirittura un mestiere. Apollo, questo bellimbusto ingombrante e inetto a ogni occupazione seria, fu fatto musagete non sapendosi che altro fare di lui, cioè a dire conduttore delle muse, una carica che qualunque uomo fornito di un minimo di dignità avrebbe rifiutato con sdegno. Apollo oltre a ciò è il fugatore di tenebre, l’apportatore di luce, il sole in persona. Ma chi assicura che la luce è migliore delle tenebre? Al buio io penso meglio. Viene da Apollo la mania della solarità e quell'aggettivo « solare » che ha l’aria di dire tanto e in verità non dice niente. Rappresentanti di Apollo in poesia sono Giorgio Byron, Shelley, Gabriele D’Annunzio. Pensando alla inutilità di certa luce, si ha voglia di scendere in cantina. Per riabilitare la luce e salvarla dalle troppo vicine compromissioni, Nietzsche inventò l’« oscurità » della luce e che il meriggio è più profondo della mezzanotte. Malgrado ciò, il suo Zarathustra, stretto parente di Apollo, è uno dei personaggi più goffi e mal riusciti della letteratura universale. Vogliamo dire la verità? Apollo è il dio dell’estetismo. Quanto al mondo è più inconsistente, più retorico, più isterico, lo ha eletto suo dio. Noi siamo per il serpente Pitone. La rappresentazione plastica riflette questo carattere di Apollo, superficiale e privo di consistenza. L’Apollo cosiddetto del Belvedere, è il ritratto di un giocatore di golf. “
Alberto Savinio, Nuova enciclopedia, Adelphi (collana Biblioteca, n° 70), 1ª edizione 1977. [Libro elettronico]
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ma-pi-ma · 1 year
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Piove su le tue ciglia nere sìche par tu pianga ma di piacere..
Gabriele D’Annunzio, da La pioggia nel pineto
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tomorrowusa · 2 months
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Far right ideologues, like DeSantis buddy Chris Rufo, like to refer to themselves as the "dissident right". That is a euphemism to hide their true anti-constitutional pro-dictatorship nature.
Chris Rufo, a rightwing culture-war celebrity and close Ron DeSantis ally, has maintained a close relationship with IM-1776, a “dissident right” magazine that regularly showers praise on dictators and authoritarians, puffs racist ideologues, and attacks liberal democracy. The outlet’s editors and writers – many of them so-called “anons” working under pseudonyms – have variously advocated for the repeal of the Civil Rights Act; celebrated figures such as the “Unabomber” Ted Kaczynski and the proto-fascist Italian nationalist Gabriele D’Annunzio; and advanced conspiracy theories about the Covid pandemic, and what they term the “regime”, a leftist power structure that they imagine unites the state, large corporations, universities and the media.
Rufo and his cohorts are working to muddy the difference between themselves and the less extreme right.
Last month a “manifesto” written by Rufo – The New Right Activism – ran in the online and print versions of IM-1776, and Rufo has publicly urged his audience to buy and subscribe to the outlet. He has also co-hosted a series of Twitter spaces with the magazine’s editors, beginning in July last year. In one of them, recorded in October, he indicated an interest in incorporating the “dissident right” more fully in mainstream political discourse, saying: “I think there is a room for engaging the dissident right and the establishment right. I think we need to have a bridge between the two and and engage in thoughtful dialogue.” More recently, he has expressed a personal interest in expanding the range of acceptable political discourse. On the Pirate Wires podcast earlier this month, he told host Mike Solana of his own activism: “I try to play that game, I try to lay traps, I try to provoke certain reactions, I try to launder certain words and phrases into the discourse.”
Rufo's rag IM-1776 glorifies domestic terrorists.
Last June, IM-1776 published an obituary of Ted Kaczynski by another pseudonymous author calling themselves “The Prudentialist”. Kaczynski died in a federal prison last year at the conclusion of a life sentence he received for a 17-year mailbombing campaign that killed three of his targets and injured 23 others. Describing Kaczynski as “allegedly a lone wolf terrorist, but also a mathematical genius”, the IM-1776 author relativized his crimes and explained that Kaczynski’s “iconic status on the contemporary right can be partly attributed to the devastating critique of the left included in his famous manifesto, Industrial Society and Its Future”.
The Republican Party is now the Trump MAGA Party. It refuses to call out extremists and is cozy with foreign dictators like Vladimir Putin and Viktor Orbán. Permitting Republicans to gain power puts the country under the control of the anti-constitutional "dissident right" who advocate Red Caesarism.
The ONLY way to defeat Republicans/MAGA/the "dissident right"/Red Caesarism is to vote Democratic. Any talk from the third party curious about impotent minor party candidates should get an instant reality check; the last presidential election won by a non-Democrat or non-Republican was in 1848.
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l-i-b-e-r-o71 · 1 year
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Ambedue provavano un bisogno improvviso di stringersi,
di mescolarsi,
perdutamente.
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lamarchesacasati · 11 months
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"The Marchesa Luisa Casati was immensely rich and almost equally strange.  She gave fantastic dressing-up parties in her Venetian palazzo (now the Guggenheim Museum) and posed for portraits by Boldoni and Man Ray.  She didn’t like sex much, but she and d’Annunzio were partners in making spectacles of themselves.  He hung the bushes in her garden with flowers made of Murano glass.  She wrote to him ‘the glass-maker has given me two large green eyes as beautiful as the stars, do you want them?’ He said she was: The only woman who ever astonished me."
Words by Lucy Hughes-Hallett, author of The Pike: Gabriele d’Annunzio, Poet, Seducer and Preacher of War.
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lunamarish · 8 months
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Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede. In un attimo, non si sa il perché, non si sa come, qualcosa si rompe come una diga fra due acque. E due sorti si mescolano, si confondono, e precipitano.
Gabriele D’Annunzio, da Il ferro
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rosateparole · 5 months
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L’amore, a cui per natura tutto il suo essere tendeva con invincibile veemenza, l’amore era la più grande fra le tristezze terrene. Ed egli era legato a quella suprema tristezza, forse fino alla morte.
Gabriele D’Annunzio, Il trionfo della morte
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italiasparita · 1 year
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Lyda Borelli in La figlia di Jorio
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La parte migliore di me, è sempre stata tua.
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la-novellista · 1 year
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Io sono nel vostro sangue e nella vostra anima; io mi sento in ogni palpito delle vostre arterie; io non vi tocco eppure mi mescolo con voi come se vi tenessi di continuo tra le mie braccia, su la mia bocca, sul mio cuore.
Gabriele D’Annunzio Painting-Charles Dwyer
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gregor-samsung · 2 years
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“ Che era questa benedetta marcia su Roma? Le idee non erano chiare. La stampa, presso che unanime, spiegava trattarsi di una marcia ideale: un‘espressione figurata che significava ascesa spirituale, conquista morale. Lo stesso Mussolini non aveva idee molto precise. Egli, in una intervista celebre dell’11 agosto, aveva detto: «Questa marcia su Roma è strategicamente possibile, attraverso le tre grandi direttrici: costiera adriatica, costiera tirrenica e valle del Tevere». Il che, come ognuno può controllare sulla carta, è un bel pasticcio. Ma, per quanto questo piano strategico fosse piuttosto confuso, chiariva tuttavia trattarsi di una vera e propria marcia, materialmente da farsi con le gambe. «Nessuno mi toglie dalla testa» concluse infine l‘onorevole Facta «che l’espressione va interpretata come una figura retorica.» I fascisti intanto fissarono per il 24 ottobre un congresso nazionale e una grande adunata a Napoli. Non era questa la mobilitazione? Il 29 settembre Mussolini, da Roma, aveva annunziato: «La marcia su Roma è deciso che si farà». Non v’erano dubbi. La marcia era una marcia e non un simbolo. L‘onorevole Facta cominciò a impensierirsi eccezionalmente. Ma ebbe presto un’ispirazione geniale ed escogitò un piano che, se fosse riuscito, avrebbe fatto di Gabriele d’Annunzio il più originale dei dittatori di tutti i tempi: passati, presenti e futuri. Il piano era costruito tutto sul dissidio fra Mussolini e D‘Annunzio. Era risaputo che i due si odiavano a morte. In pubblico si incensavano scambievolmente, ma in privato si combattevano con ferocia. Perché l’uno e l’altro si contendevano il governo d’Italia. Tempi d’oro. Il concetto originario della «marcia su Roma» era di D’Annunzio. Durante il suo principato di Fiume, era stato il suo pensiero fisso. Sopprimere il Parlamento ed impiccare l’onorevole Nitti era stato il suo grande sogno letterario-politico. Una dittatura di poeti e di artisti doveva coronare l’impresa: una specie di repubblica di Montmartre. Disgraziatamente, Fiume era caduta. Ma dalle sue rovine era sorto il fascismo. E il fascismo aveva carpito all‘esercito dannunziano usi, costumi, canti, parate e molti gregari. Il «Duce» erigeva la sua fortuna sulle sciagure del «Comandante» (così si faceva chiamare il poeta-soldato). Sdegnato, D’Annunzio aveva definito il fascismo «schiavismo». I rapporti erano così tesi che Mussolini e il Poeta avevano ciascuno una scorta di armati costantemente in agguato. «Dei due» si diceva «regnerà quegli che assassinerà l’altro.» “
Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni, introduzione di Giovanni De Luna, Einaudi (collana ET Scrittori n° 1037), 2008⁴, pp. 49-51.
NOTA: Questo memoriale antifascista fu pubblicato dall'autore in esilio a Parigi dapprima nel 1931 per un pubblico internazionale, quindi nel 1933 in lingua italiana (col significativo sottotitolo Fascismo visto da vicino) dalla casa editrice parigina "Critica". Il libro fu edito in Italia già nel 1945 dall'editore Einaudi nella Collana "Saggi".
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alterloveq · 2 years
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Il Vittoriale degli Italiani
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schizografia · 1 year
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Arte, o tremenda!, ancora | tu non ti sei svelata. | Noi t’adorammo in vano. || Gloria, tu passi, e ad altre | fronti concedi il bacio. | Noi ti seguimmo in vano. || Amante ignota, ahi troppo | giovine tu sei morta. | Noi t’aspettammo in vano.
G. D’Annunzio
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beardedmrbean · 2 years
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