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ilcontoxfavore · 5 years
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Carne alla brace?
Cum Grano Salis.
Alla continua ricerca di locali in cui provare nuove food experience oggi vi portiamo al Grano Salis (con un granello di sale).
Questo ristorante ha aperto da meno di 1 anno e ci siamo andati perchè propone carne alla brace.
Si trova in centro città in via Mazzini a Udine.
Continua a leggere il nostro articolo per scoprire cosa abbiamo preso e farti venire voglia di…
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ilcontoxfavore · 5 years
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Tajo
Pizza in teglia alla romana
Passeggiando per il centro, vediamo un posto nuovo, appena sfornato ☺️.
Ci attirano la fragranza che invade la via e il nome: Tajo.
Da noi, infatti, si dice “taglio” il bicchiere di vino nelle osterie.
In questo caso si tratta di una “pizza al taglio in teglia alla romana”, sì sembra uno sciogli lingua 😁.
Che te lo dico a fà…entriamo.
A prima vista…
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ilcontoxfavore · 5 years
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Louis meat experience
Oggi raccontiamo la nostra esperienza presso Louis meat experience.Locale che ha da poco aperto a Udine in via Poscolle.
Passeggiando per le vie del centro ci siamo ritrovati davanti alla vetrina di questo nuovo locale.
Lo slogan “meat experience” ci ha incuriosito.
(more…)
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ilcontoxfavore · 6 years
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Osteria La Marlera
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Siamo a Mombaruzzo in provincia di Asti. Qui si producono i famosissimi amaretti di mandorle e fare la scorta di questi buonissimi dolcetti direttamente dai produttori è la nostra mission possible. Mentre siamo intenti a compiere la nostra missione, passeggiando per le stradine di questo centro ci ritroviamo davanti all’Osteria La Marlera, giusto, giusto all’ ora di pranzo. Com’è strano a volte il caso :-).
Come sai, se ci segui e hai letto qualche nostro post, quando scatta l’ora x (che sia pranzo o cena) Kris si ferma davanti al locale che lo ispira e, come un cane da punta che avvista una preda,  si ferma e non vuole fare un passo in più. Così è successo anche questa volta. Io voglio continuare il giro alla ricerca degli amaretti da comprare, ma lui mi convince che è il momento di fare una pausa ristoratrice (non è poi così difficile convincermi :-)) ed entriamo. È stata un’ottima pensata! Perché? Guarda le foto dei piatti che abbiamo ordinato e ne avrai un’idea.
Antipasto piemontese
Ravioli al plin
Macaron del Fret
Semifreddo alle meringhe
Giacometta Giraudi
Questa volta abbiamo una vera e propria chicca per te. La signora Mariangela, che ringraziamo davvero molto, ci ha gentilmente svelato la ricetta originale del suo ‘Vitello Tonnato con salsa all’Antica’. Se hai voglia di cimentarti nella preparazione trovi la ricetta qui sotto, ma se hai occasione di passare a Mombaruzzo ti consigliamo di cogliere l’opportunità di provare quello fatto da lei. Una bontà assoluta. Come del resto tutte le pietanze che abbiamo provato. I piatti sono stati accompagnati dalla gentilezza e dalla simpatia del marito, che ci ha servito e ha risposto a tutte le nostre domande e curiosità.
La signora Mariangela ci tiene a sottolineare che “in cucina le ricette sono molto importanti, e possono essere più o meno complicate, vuoi per le tecniche usate o per le attrezzature che non sempre in una cucina casalinga vi sono. La cosa fondamentale è la ricerca della qualità dei prodotti che usiamo, e riteniamo che più una ricetta è semplice e maggiore deve essere la cura con cui si selezionano gli ingredienti per tale ricetta”. Siamo daccordo con lei e possiamo dire che della sua cucina quello che ci ha colpito maggiormente, oltre alle materie prime impiegate, è la passione e l’amore che ci mette in ogni singola preparazione e che si percepisce nel gustare i suoi piatti.
Cosa abbiamo provato? Come antipasto abbiamo ordinato un Antipasto Piemontese composto Battuta di Fassone Piemontese, Vitello tonnato e Insalata russa. Come primi: dei Ravioli al plin con sugo d’arrosto e Macaron del Fret con cipolla di Tropea, salame di Turgia e squacquerone. La nostra soddisfazione era già ai massimi livelli, ma abbiamo voluto fare l’en plein e chiudere in bellezza o, è il caso di dirlo, in dolcezza con il dessert: una crema di nocciole Giacometta Giraudi con lingue di gatto e Semifreddo alle meringhe con composta di more e un caffè.
Ecco la ricetta del Vitello Tonnato con salsa all’Antica dell’Osteria La Marlera.
Preparazione della carne: Prendi un magatello (conosciuto anche come rotondino) di Fassone Piemontese. Legalo e rosolalo uniformemente con olio extra vergine in un fondo di carote, cipolle, sedano e aromi, sale e pepe q.b. Sfuma con vino Chardonnay e termina la cottura, avendo cura di non superare la temperatura di 65° gradi al cuore, da misurarsi con una sonda per arrosti.
Preparazione della salsa: Nel frattempo fai bollire le uova, estrai il tuorlo sodo e frullalo con tonno, filetto di acciuga (preferibilmente sotto sale del Cantabrico), capperi sotto sale, un po’ di brodo vegetale, e olio extravergine, sino a raggiungere la densità desiderata. Affetta sottile la carne ed accompagnala con la salsa.
Ti consigliamo di accompagnare il tutto con un bicchiere di Barbera della Cantina Tre Secoli. Buon appetito.
Osteria La Marlera Via Marlera 35 14046 – Mombaruzzo (AT)
La Marlera Osteria La Marlera Siamo a Mombaruzzo in provincia di Asti. Qui si producono i famosissimi amaretti di mandorle e fare la scorta di questi buonissimi dolcetti direttamente dai produttori è la nostra…
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ilcontoxfavore · 6 years
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Da un errore può nascere una fortuna e...
Da un errore può nascere una fortuna e…
… si finisce all’Osteria La Ferrata Ti è mai capitato di partire per una destinazione, con un programma ben definito in mente e, invece, una volta arrivati o durante il tragitto cambia tutto perché ti accorgi che quello per cui ti eri organizzato non c’è, perchè si è già svolto o semplicemente hai sbagliato orario di apertura? Non ti è mai successo? Se vuoi a noi puoi dirlo, siamo tra amici. A…
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ilcontoxfavore · 7 years
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Scopri l'ingrediente di questa settimana.
Scopri l’ingrediente di questa settimana.
“Gioca con Il Conto per Favore”. Il gioco in cui si mettono alla prova le proprie conoscenze sul cibo. Alla scoperta dei profumi e dei sapori. Una breve descrizione ti aiuterà ad indovinare il nome dell’ingrediente misterioso nella foto. “I …, detti anche puparuoli …, sono un piatto della cucina campana che si basa su una particolare varietà di … I tipici ortaggi che sono alla base di questo…
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ilcontoxfavore · 7 years
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Alba, quando l’Inedito diventa una piacevole scoperta.
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ilcontoxfavore · 7 years
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“Allora ragazzi il locale dove portare i miei amici lo avete trovato?”
Calma Luca Il Conto fa le cose per bene, ci vuole tempo. La ricerca è piuttosto complessa perchè ci siamo accorti che a Udine locali che propongono cucine regionali diverse da quella friulana sono pochi, se escludiamo le pizzerie. Ma noi un altro l’abbiamo trovato. Stiamo infatti andando a provare un locale che unisce la tradizione friulana con quella pugliese. Lo Chef è friulano, mentre il gestore è pugliese. Il connubio delle due culture culinarie si incontra alla trattoria Al Chianti, ristorante in centro storico a Udine. Allora vitellozzo noi si va… a provare la cucina friul-pugliese de Al Chianti. Prenotiamo un tavolo per venerdì sera.
Prima decidiamo di andare a fare un salto a Streeat Food. Il giro a Streeat Food ci delude però, perché sembra ci siano un numero inferiore di food truck rispetto alla scorsa edizione. Peccato. Ci risolleviamo il morale con una buona birra artigianale e col pensiero che di lì a poco saremo a cena.
Arrivati al locale, Cris anziché tirare la porta per entrare la spinge. Ci facciamo subito riconoscere. Non curanti della figura fatta entriamo nel locale e mentre il gestore ci accoglie e ci chiede se abbiamo prenotato ci guardiamo intorno anche per capire in quanti hanno notato la nostra entrata trionfale. Rispondiamo in coro: “abbiamo prenotato”. Il ristoratore sorridendo ci chiede “a nome?” Ah già, rispondiamo sorridendo “a nome Cristian”.
Al Chianti
Il ristorante è molto curato e con uno stile molto accogliente. Andando al nostro tavolo abbiamo delle belle sensazioni. Cris mi si avvicina e mi sussurra all’orecchio: “Madonna Benedetta dell’Incoronata di Foggia Cinofila, mi sa che stasera non ce la caviamo con poco”. Sì, sì, è un principe. Poco male, per Luca e i suoi amici questo ed altro. Mentre sfogliamo il menù ci viene chiesto se gradiamo delle bollicine; decliniamo l’offerta perché abbiamo ancora il gusto della birra sul palato. Accettiamo, invece, volentieri l’entrè di benvenuto.
Crostino con pomodorini, olio evo e sale
Iniziamo a leggere in religioso silenzio il menù. È vario, ci sono antipasti, primi friulani e pugliesi, secondi di carne e di pesce. La scelta è difficile, è tutto molto invitante. Decidiamo di concentrarci sulla cucina pugliese. Cris esclama: “ho scelto”, io invece sono ancora indecisa e gli dico: “prendi tempo, leggi la carta dei vini mentre decido”. La lettura viene interrotta dall’arrivo del gestore per le ordinazioni. Cris guadagna tempo chiedendo informazioni sui vini mentre io cerco di decidermi. Finalmente possiamo passare alle ordinazioni.
Prendiamo un antipasto per due: “Il Salento e la Carnia”: un tagliere di salumi e formaggi pugliesi e carnici. Come primi: “Chiancaredde fatte a mano cu li Cime”  per me e “Chiancaredde fatte a mano cu la stracciatella e pummedori” per Cris. Di secondo io non prendo nulla perché voglio lasciarmi dello spazio per il dolce, mentre Cris sceglie la “Burrosa fumè”. Delle voci provenienti dal tavolo vicino dicono che le tartare di carne e di pesce sono fantastiche. Lo faccio notare a Cris che non si fa condizionare e rimane fermo sulla sua scelta. Per accompagnare il tutto decidiamo di prendere due calici di “Primitivo di Manduria”, su consiglio del proprietario. Ordinazione fatta, piatti friul-pugliesi come antipasto e primi e un secondo di carne ad effetto sorpresa: “sarà pugliese o sarà friulano? Dal nome non lo capiamo.
L’antipasto non tarda ad arrivare, un meraviglioso tagliere con tanto ben di Dio sopra. Abbiamo già le forchette in mano e scalpitiamo mentre la cameriera ci consiglia l’ordine di degustazione. Cris annuisce e non vede l’ora di cominciare; io invece ascolto attentamente perché so che dovrò ripetere a Cris da dove partire. La cameriera non fa in tempo a voltarsi che come previsto Cris mi chiede: “da dove si inizia?” Provo a ripetere il tutto, ma mi perdo, gli dico che la cosa fondamentale è lasciare alla fine la “ricotta squant” che scopriamo essere una ricotta dal gusto forte. Affettati, formaggi, verdure sott’olio, composte fatte in casa: un viaggio nei sapori e nei territori. Come consigliato concludiamo con la “ricotta squant” che ci lascia una sensazione strana sul palato. Cris dopo averla mangiata non riesce a parlare, tenta di esprimersi a gesti ma non capisco. Alcuni sorsi di vino lo aiutano e mi dice: “ho la bocca asciutta e la lingua felpata”. Dò un morso alla tartina e attendo l’effetto: indubbiamente il gusto della ricotta è molto forte e azzera tutto il resto. È da provare e poi mi racconti  l’effetto che ha su di te. Arrivano i primi, la bellezza e la bontà delle chianchiaredde viene arricchita dai piatti di ceramica tradizionale pugliese in cui sono servite e che emergono in tutta la loro bellezza una volta ripulito il piatto.
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Il Salento e la Carnia
Chiancaredde fatte a mano cu li Cime
Chiancaredde fatte a mano cu la stracciatella e pummedori
Coi primi finisce anche il primo calice di vino di Cris che ne ordina un altro, sempre primitivo, da gustare con la carne.
È il momento di scoprire cos’è la “Burrosa fumè”, che è servita in un piatto coperto da un coccio che ci ricorda la forma di tetto di trullo con un buco in cima da cui esce del fumo. Alzando il coccio il fumo si dirada ed appare la burrosa; la cameriera aggiunge un pizzico di sale, una spolverata di pepe e un filo di olio evo. Siamo pronti per la degustazione. La cottura della carne è al sangue e si taglia con un grissino e appena arriva in bocca si scioglie come burro, una meraviglia. Non abbiamo capito se è una specialità tipicamente pugliese, ma quello che possiamo dirti è che era buonissima.
Burrosa fumè
Siamo a fine cena e non possiamo farci mancare il dolce. Cris rimane fedele al suo nuovo credo “primitivo ora e per sempre” e prende “Taralli dolci con Primitivo di Manduria”, io scelgo un “Sorbetto alla fragola con latte di cocco”. Tu dirai ma come sorbetto, guarda la foto. Secondo te ne è valsa la pena?
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Taralli dolci e sorbetto
Taralli dolci con Primitivo di Manduria
Sorbetto alla fragola con latte di cocco
Cena conclusa, pancia satolla, ora la fatidica frase: “Il Conto per Favore”. Vuoi provare ad indovinare quanto abbiamo speso? Accomodati, ti diciamo solo che i piatti non vengono via a poco. Per la qualità del cibo, del vino, la competenza del personale, l’ubicazione del locale, lo reputiamo un conto più che giusto. In tutto abbiamo speso 81,50 euro a cui è stato applicato un graditissimo sconto simpatia dopo alcune chiacchiere col gestore. Indubbiamente non è un ristorante in cui possiamo andare ogni sera, ma la qualità e la cortesia del personale di questo locale secondo noi merita. Luca, siamo sicuri che se porti qui i tuoi amici loro ti ringrazieranno; se poi paghi tu saranno molto felici e se vuoi portare anche noi ci torniamo molto volentieri, siamo liberi.
Scontrino
Un pugliese e un friulano si incontrano a Udine. È l’inizio di una barzelletta? No è l’inizio di una trattoria. “Allora ragazzi il locale dove portare i miei amici lo avete trovato?” Calma Luca Il Conto fa le cose per bene, ci vuole tempo.
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ilcontoxfavore · 7 years
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“Dove posso portare degli amici a cena, che non sia un locale con cucina friulana?”
Questa è la domanda che ci ha posto Luca, un nostro amico, durante un aperitivo in centro a Udine. Luca ha aggiunto: “Non proponetemi i soliti posti però, voglio da voi qualcosa di nuovo.” Subito le nostre sinapsi hanno iniziato a lavorare e ci ricordiamo di un nuovo locale di cui ci hanno parlato e che volevamo provare. Chiediamo a Luca: “Quanto tempo abbiamo per rispondere?” Ci risponde: “Avete 10 giorni di tempo, perché i miei amici arriveranno tra 15 giorni.”
Sfida accettata. Il giorno dopo abbiamo prenotato un tavolo per due per sabato sera.
Oggi vogliamo sfidare la tua cultura cinematografica. Il nome del locale lo capirai solo se sei un amante del cinema all’italiana da alcune citazioni del film: Citazione n° 1: “Attenti che rompete le tazzine! Ah Signò! Basta che non rompemo …” Citazione n° 2: ”Lo sapete che ve dico…andatevene tutti … non continuo perché sto in chiesa, per rispetto del Signore, l’unico signore che c’é qua dentro!” e citazione n° 3: “E ricòrdate che er nonno der nonno der nonno der nonno de quarsiasi nonno nobbile, prima de’ esse nominato nobbile… era solo ‘no … come tutti l’artri!” Hai capito di che film stiamo parlando? Ok, te lo diciamo: è “Il Conte Tacchia” una commedia del 1982 con Enrico Montesano, regia di Sergio Corbucci.
Hai dunque capito anche di che cucina stiamo parlando.
Romana, giusto.
Il Conte Tacchia si trova a Cussignacco, periferia sud di Udine. Il locale ha aperto i battenti da poco, ma già si è sparsa la voce in città della bontà e dell’abbondanza dei suoi piatti. Noi vogliamo provarlo. Arriviamo, non in carrozza come nel film, ci sarebbe piaciuto però, in anticipo per ispezionare il posto. Una rapida occhiata alla sala mentre attendiamo che la cameriera ci conduca al tavolo. Il ristorante è pieno, forse anche troppo per i nostri gusti. Non notiamo nessun legame con la romanità a parte il menù scritto sulla lavagna. Seduti al nostro tavolo sfogliamo il menù che risponde, nelle pietanze proposte, pienamente alle nostre aspettative; c’è tutto: porchetta, cacio e pepe, amatriciana, saltimbocca alla romana, involtini alla romana, carciofi alla giudia…delizie per il palato.
Che te lo dico a fa’: pancia mia fatti capanna! Eh daje! Che se magnano?
Come antipasto un bel piatto di porchetta da condividere, sui primi invece ognuno per sé. Ery prende la sua amata cacio e pepe, io invece mi butto sulla amatriciana. Lei ama la cacio e pepe alla follia e non perde occasione di provarla, cuoca avvertita. Ah, si dimenticavamo di dirti che in cucina c’è una cuoca, non capiamo se è romana; il titolare invece è un autentico romano che racconta barzellette e mette a proprio agio gli avventori. Siamo alla scelta dei secondi. Non c’è tempo da perdere, la fame avanza. Ery, pensando alla linea, non prende il secondo ma solo un contorno: dei carciofi alla romana; “solo” lo dice lei. Poi vediamo se non vorrà assaggiare anche il mio secondo. Io che della linea conosco solo “La Linea” – personaggio protagonista di un cartone animato ideato da Osvaldo Cavandoli – prendo degli involtini alla romana e non potevo farmi mancare il carciofo fritto alla giudia. Ordinazione conclusa con acqua e vino, ma non ci viene proposto nessun vinello “de li castelli”. Peccato. Ora non ci resta che attendere la porchetta che per fortuna non tarda ad arrivare, accompagnata da un cesto di pane. Appena la cameriera posa il piatto sul tavolo le nostre mani afferrano un “tozzo de pane”, qualche fetta di porchetta e la bocca della verità si spalanca per dire se è buona o meno. La bocca della verità non mente mai e la porchetta riscuote successo, finisce in men che non si dica.
Porchetta
Porchetta
La cameriera ripassa dopo poco e con la faccia stupita porta via il piatto vuoto dicendo: “Buona?” La nostra risposta è: “Siii”. A rovinare l’idilio giunge però un problema: il bicchiere del vino di Ery porta tracce di rossetto. Il dramma è che il vino è già stato versato. Chiamo la cameriera e le faccio notare il problema, lei prontamente si scusa dispiaciuta e sostituisce il calice con uno pulito e colmo di vino. Problema rientrato e vino recuperato. Arrivano i piatti di pasta. Ery non lascia che la cameriera chieda per chi è la ca… che esclama “mia”! La cacio e pepe è assegnata.
Cacio e pepe
Amatriciana
Come abbiamo sentito le porzioni sono abbondanti per i comuni mortali; noi ci dovremo adeguare. I piatti vengono finiti in men che non si dica, con tanto di scarpetta col pane. Che dire erano buoni e ci sono piaciuti; diciamo che ci hanno soddisfatto pienamente. Ora non ci resta che concludere con gli involtini e i carciofi. La fine tarda ad arrivare perché il locale è pieno di gente. Quindi ci tocca aspettare, speriamo che l’attesa venga ricompensata. Nel mentre ascoltiamo il proprietario spiegare il menù ad altri avventori del locale. L’attesa non viene ricompensata appieno: il piatto degli involtini non è stuzzicante come quello della pasta. L’impiattamento non gli rende giustizia, ma non mi faccio scoraggiare dall’aspetto. Sono buoni anche se rimango deluso dal fatto che sono quasi freddi al centro. Anche i carciofi risultano freddi. Peccato.
Involtini alla romana
Carciofo alla romana
Il morale viene risollevato, invece dal carciofo alla giudia: bello, fritto e saporito; ci riporta il sorriso.
Carciofo alla giudia
Decidiamo di chiudere in bellezza con una crostata di martellata di frutta; ma anche qui la bellezza rimane nel piatto perché la crostata non ci soddisfa, è un pò troppo asciutta e non si sente il gusto della marmellata.
Crostata
Chiediamo “Il Conto per Favore” che in totale ammonta a 61,50 euro. Lo reputiamo leggermente alto. Che dire … il locale è carino, si mangia abbastanza bene, a parte qualche “svista” dovuta forse alla eccessiva clientela. Noi ci torniamo per provare altri piatti del menù e per dargli una seconda possibilità.
Conclusione: Luca cosa possiamo dirti? Non ci fermiamo finchè non troviamo il locale perfetto da consigliarti. In questo caso non ci sentiamo di dirti:  “certo porta pure i tuoi amici, sei in una botte di ferro”, “ci mettiamo la mano sul fuoco come Gaio Muzio Scevola“. Visto che non ci ha completamente convinto ti diciamo: “non disperare il locale giusto lo troviamo”. Ne abbiamo già uno in mente che potrebbe fare al tuo caso. La missione continua.
E tu, sì proprio tu, sei già stato al Conte Tacchia? Raccontaci la tua esperienza.
Se invece hai bisogno di un consiglio, scrivici a [email protected], saremo felici di ascoltarti.
I soliti posti, voglia di un locale nuovo “Dove posso portare degli amici a cena, che non sia un locale con cucina friulana?” Questa è la domanda che ci ha posto Luca, un nostro amico, durante un aperitivo in centro a Udine.
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ilcontoxfavore · 7 years
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Stiamo andando a provare per Barbara il Ristorantino 1921.
Questa volta, volutamente, non abbiamo prenotato.
Un po’ come un giorno di pioggia Andrea e Giuliano incontrano Licia per caso (e qui, se capite subito il riferimento si intuisce la vostra età ;-)), così io e Kris ci rechiamo sul luogo della degustazione culinaria.
Pensiamo che poiché è un giorno infrasettimanale, in due non dovremmo aver difficoltà a trovare un tavolo, e così è. Il locale si trova in pieno centro e si affaccia su una bella piazzetta attrezzata con dei tavolini per la bella stagione. Due ragazzi ci accolgono molto cordialmente. Il tempo di posizionare l’ombrello nell’apposito portaombrelli e alzare gli occhi e wow! Un localino molto accogliente si presenta davanti a noi.  Mario (si chiama così il cameriere) ci accompagna al tavolo.
Il locale è ancora vuoto ma sono appena le 19.30. È una fortuna per noi perché così abbiamo modo di osservare con calma, senza altri occhi indiscreti, e fare qualche foto al locale. È proprio molto, molto carino! Curato e ben arredato, con buon gusto ci sentiamo subito a nostro agio. Anche Mario contribuisce con la sua gentilezza e il suo sorriso a creare un’atmosfera rilassata e piacevole.
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Ristorantino 1921 tavolo
Ristorantino 1921 interno
Ristorantino 1921 interno
Ci accende la candelina, che si trova sul tavolo, e ci lascia i menù.
Ristorantino 1921 candela
Beh, io ne sono già conquistata e secondo me per Barbara e Luca è il posto giusto; avverto già sensazioni positive. Kris,invece, prima di sbilanciarsi preferisce assaggiare i piatti. Stasera c’è sia un menù a tema che il menù classico. Dopo un attimo di indecisione (ci sono alcune portate molto interessanti nel menù extra) accantoniamo il menù a tema e ci concentriamo sul classico, anche perché pensiamo a Barbara e Luca. I piatti proposti dalla carta sono tutti molto interessanti, per un ingrediente o per un altro. La scelta è difficile. Ti giuro, vorrei provare tutto. Ma devo avere un po’ di contegno, please! Altrimenti la prossima volta cosa proviamo? Eh, ma allora ci torniamo! ;-)
Scegliamo!
Antipasto:
Kris: Speck del Vajont con spuma di cren e insalatina servito su una corteccia di sughero.
Speck del Vajont
Io: di baccalà mantecato con insalatina di sedano verde e acciughine.
Baccalà mantecato
Primo:
Dopo aver fatto testa o croce tra una zuppa di cipolla e il risotto al nero di seppia, vince il risotto con gelato al lime e crema di wasabi per me. Mario mi consiglia di mangiarlo gustando gli ingredienti separatamente e non misciando il tutto, per non perdere il gusto dei singoli sapori. Seguo il consiglio e confesso che è vincente!
Risotto al nero di seppia
Kris si fa rapire dal viaggio in oriente ovvero un piatto di nudels con aglio nero e pesce. Per dieci minuti circa è stato in Oriente.
Un viaggio in oriente
Secondo:
Pancettone affumicato all’alloro con spugna al curry e cremoso alle olive nere, per me.
Pancettone affumicato
Filetto di manzo ai ferri con insalatina cappuccio viola e rosti di patate, per Kris.
Filetto di manzo ai ferri
Accompagniamo il tutto con acqua e due calici di vino rosso della casa della tenuta Livon. Siamo molto soddisfatti delle nostre scelte che rispettano e anzi superano ogni aspettativa. Io sono anche molto sazia. Kris, invece, riesce a farci stare anche il dolce: babbà fatto in casa con mou salata e limoni canditi. È il mio eroe! Il babbà è una dolce delizia.
Babbà
Oltre all’ottimo cibo una cosa ci ha colpito di questa serata: vedere la passione che questi ragazzi mettono nel loro lavoro, sia chi è in cucina sia chi serve. Si percepisce, si gusta ed è lodevole. È, secondo noi, l’ingrediente segreto.  Rubiamo anche alcune informazione come il fatto che hanno deciso di chiamarlo Ristorantino 1921 perché lo stabile dove si trova risale al 1921! Chissà quante storie potrebbe raccontarci, penso, ma questa è un’altra storia :-). Chiediamo il conto per favore che ammonta a 75 €. Contemporaneamente Mario ci offre un digestivo a suo dire ‘speciale’ alle nocciole. Accettiamo molto volentieri e concludiamo la serata con la promessa di tornarci al più presto.
Digestivo
1921: proprio una gran bella scoperta!
Ristorantino 1921: proprio una gran bella scoperta! Stiamo andando a provare per Barbara il Ristorantino 1921. Questa volta, volutamente, non abbiamo prenotato.
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ilcontoxfavore · 7 years
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La posta del Conto
Ristorantino 1921
La scorsa settimana Barbara, una nostra amica, ci ha chiesto di indicarle un posticino carino a Udine dove poter portare il suo ragazzo a cena per festeggiare il loro secondo anniversario insieme.
Barbara sa che ci piace molto andare alla ricerca di posti nuovi, fuori da quello che possiamo definire il solito circuito.
Avremmo potuto indicarle qualche ristorante che abbiamo già provato e di cui siamo rimasti soddisfatti a Udine come , ma per lei e Luca e la loro occasione speciale abbiamo voluto provare qualcosa di nuovo.
Dopo molto pensare abbiamo deciso di provare il ‘Ristorantino 1921’ che si trova in centro a Udine e che da non molto ci risulta aver rinnovato la gestione.
Allora per te, Barbara, andiamo, proviamo e diciamo…venni, vidi, dici :-)
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Ristorantino 1921
Ristorantino 1921
Presto avrai la nostra recensione servita nel piatto ;-) Stay tuned!
p.s. Se anche tu hai bisogno di qualche indicazione, suggerimento per organizzare qualcosa di speciale o semplicemente per suggerirci qualche posto nuovo, scrivici a: [email protected].
Saremo felici di aiutarti o di testare per te! ;-)
Un posticino carino a Udine – Ristorantino 1921 La posta del Conto Ristorantino 1921 La scorsa settimana Barbara, una nostra amica, ci ha chiesto di indicarle un posticino carino a Udine dove poter portare il suo ragazzo a cena per festeggiare il loro secondo anniversario insieme.
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ilcontoxfavore · 7 years
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Trattoria Agristella 
Trattoria Agristella, un’esperienza  da vivere con gli occhi ed il palato.
Ambiente familiare, piatti semplici ma non banali. 
Testi tratti dal sito http://www.sterpo.it
Trattoria Agristella di Ezio Virgili- Via Piave 16 – 33032 Sterpo di Bertiolo – UD
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ilcontoxfavore · 7 years
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Come non innamorarsi della cucina del Melo Innamorato situato a Clastra, sulle colline vicino a Cividale del Friuli.
Cucina tradizionale di stagione con influenze moderne.
Il locale, posizionato sulle bellissime colline cividalesi, prende il nome da due alberi di melo intrecciati fra di loro a formare un’unica pianta.
Il locale è aperto solo nei fine settimana ed è preferibile prenotare per evitare di arrivare al ristorante e non trovare posto.
Un consiglio, prima di raccontarvi la nostra esperienza, se avete fretta o poca voglia di godervi la calma di questo luogo,  questo Agriturismo non fa per voi. Se invece volete gustare del cibo genuino, cucinato con passione e attenzione, godendovi la calma e l’atmosfera di un paesino di collina allora ve lo consigliamo caldamente.
Noi in questo agriturismo ci siamo tornati più volte e siamo sempre rimasti molto soddisfatti.
Materia prima di qualità e a km 0
Stagionalità delle materie prime
Porzioni giuste
Locale accogliente
Servizio non velocissimo ma sempre molto cortese
Il conto giusto
È adatto sia ad occasioni romantiche che di gruppo
Non si può pagare col bancomat
Ma bando alle ciance! Ecco quello che abbiamo preso per deliziarci il palato.
Prima di ordinare ci è stato proposto un’aperitivo di benvenuto, che abbiamo preso volentieri a base di sambuco in versione alcolica e analcolica.
Come antipasto abbiamo provato uno Sformatino di broccoli con salsa Montasio e speck croccante.
Sformatino di broccoli
Lo sformatino era leggero e il formaggio faceva risaltare i broccoli; lo speck croccante aggiungeva una marcia in più al piatto.
Come primi io ho preso degli Spätzle alla canapa con verza e formaggio Asino, Ery ha scelto un Farrotto all’ortolana invernale.
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Farrotto all’ortolana
Spatzle alla canapa
Entrambi i piatti oltre ad essere buonissimi, si presentavano esteticamente molto bene.
Passando ai secondi, io ho preso un Frico con patate e Montasio, Ery  lo Stinco di maiale al forno.
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Frico con patate e Montasio
Stinco di maiale
Patate al forno
Entrambi i piatti, come contorno, avevano della polenta fatta in casa, ma noi abbiamo preso in aggiunta anche delle patate al forno.
Ti abbiamo fatto venire un po’ di fame? E non è finita qui, perchè abbiamo preso anche il dolce: una Millefoglie ai frutti rossi.
Millefoglie ai frutti rossi
Dopo le foto dei piatti ti diciamo quanto abbiamo speso in tutto, comprensivo di acqua, vino e caffè.
Digestivo offerto e, caratteristica del locale, a fine pasto, insieme al caffè rigorosamente fatto con la moka, ti viene offerta una ciotolina con dei semi di finocchio per aiutare la digestione.
Siamo giunti alla fine, ovvero al momento de’…Il Conto per Favore!
In tutto abbiamo speso intorno ai 60 euro: meritatissimi!
  Agriturismo Il Melo Innamorato
Frazione Clastra, 1, 33040 San Leonardo UD
Telefono: 0432 723532
Innamorati del Melo Innamorato Come non innamorarsi della cucina del Melo Innamorato situato a Clastra, sulle colline vicino a Cividale del Friuli.
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ilcontoxfavore · 7 years
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Alla ricerca di un posto tranquillo, dove prepararci a salutare l’anno che sta per concludersi andiamo alla Cova del cervo di Cassacco, alle porte di Udine.
Arrivare alla Cova del cervo non è cosa semplice, tanto che ci vien da pensare ‘ci siamo persi’. Kris, intento a seguire il benedetto navigatore, afferma ‘forse c’è un’altra strada ma ce ne sta facendo fare una alternativa’ (il nostro navigare non si sa perché spesso ci fa fare percorsi ‘alternativi’ ;) misteri). Continuiamo fiduciosi per questa stradina sterrata finchè compare un cancello con l’insegna agriturismo. Siamo salvi!
Il posto è stupendo: c’è un silenzio fantastico e si può godere di uno degli spettacoli più belli della natura: milioni di stelle!
Che meraviglia! Qualche minuto di contemplazione ed entriamo.
La Cova del cervo
Il posto è anche alloggio agrituristico e ci sembra di star entrando dalla parte degli alloggi ma incontriamo subito una ragazza che ci rassicura sul fatto che non finiremo in qualche camera e ci accompagna al primo piano. La sala al piano terra oggi è chiusa.
L’ambiente curato e rilassato
Raggiungiamo una stanza accogliente con un bel caminetto acceso. Anche qui la prima cosa che colpisce è il silenzio, forse un po’ troppo per i nostri gusti, un po’ di musica soffusa di sottofondo a noi piace.
La cameriera è molto gentile e prende subito l’ordinazione per il bere: acqua e Cabernet della casa. Ci porta poi il menù che ci illustra in modo esaustivo e competente.
Ora tocca a noi: cosa ordiniamo?
Come antipasto ci facciamo catturare dalla descrizione degli affettati affumicati e dalla rosa di cervo all’inglese preparati da loro, che sono la specialità della casa. Aggiudicato!
Per primo ordiniamo: crespella di zucca gialla e noci (ci ho impiegato un po’ a decidere perché sono attirata anche dalle lasagne con zucca gialla, sedano rapa e porro ma alla fine crespella sia) e lasagne al forno con ragù di cervo.
Per secondo Kris opta per uno spezzatino di cervo al vino bianco, mentre io scelgo un arrosto di coniglio alle erbe aromatiche.
Mentre attendiamo che arrivino le ordinazioni, ci vengono offerti due crostini con paté di fegato di cervo. Li gusto entrambi io perché per Kris ciò che contiene fegato rientra in automatico nella categoria ‘non commestibile’, mentre io lo adoro. E sono davvero buoni.
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Crostino
Affetati misti e rosa di cervo
Crespella
Lasagna
Coniglio
Cervo
Arrivano i primi e sebbene siano belli da vedere al gusto non ci lasciano il segno.
La crespella infatti sembra più un rotolino di zucca, mentre la lasagna, secondo Kris, non rende giustizia al ragù, il cui gusto si perde un po’ nella besciamella.
Entrambi apprezziamo molto di più i secondi che sono davvero deliziosi, contornati da ottime patate al forno: abbiamo scoperto che nei ristoranti non è poi così scontato trovare delle buone patate al forno! Queste lo sono!😋
Lo spezzatino è tenero e gustoso e anche il coniglio aromatizzato alle erbe è ottimo.
Nel complesso è una cucina genuina, casalinga e si adatta perfettamente all’ambiente semplice e ospitale.
Dolce o non dolce: questo è il dilemma
Le pietanze sono quantitativamente giuste per le ‘persone con uno stomaco normale’. Per noi questo significa che c’è tutto lo spazio per un dolcetto ;).
Quindi dolce sì.
Scelgo una torta al kiwi e Kris una crostata di ricotta e mandarino fatte in casa: fantastiche e abbondanti!
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Crostata
Torta
Il servizio è davvero molto cortese e ci piace, ci fa sentire accolti e coccolati, come graditi amici.
Ci siamo ripromessi di tornare di giorno, magari per un pranzo della domenica perché è un luogo ideale per trascorrere qualche ora in relax gustando un buon pasto.
Il conto per favore: in totale 65 €
  La cova del cervo
via Calvario, 27
33010 Cassacco (Udine)
aperto venerdì, sabato e domenica
http://www.lacovadelcervo.com/
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Stasera …cervo! Anzi Cova del cervo Alla ricerca di un posto tranquillo, dove prepararci a salutare l'anno che sta per concludersi andiamo alla Cova del cervo di Cassacco, alle porte di Udine.
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ilcontoxfavore · 7 years
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Dove mangiare a Vicenza.
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ilcontoxfavore · 7 years
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Vicenza atto secondo: osteria Monelli
Il Conto colpisce ancora.
Come seconda avventura a Vicenza vi raccontiamo la nostra esperienza all’ osteria Monelli.
Siamo stati attirati dal nome e dall’originalità delle padelle appese all’esterno e siamo entrati.
Osteria Monelli
L’osteria Monelli si trova a pochi passi dal centro storico; ci siamo capitati per caso mentre eravamo alla ricerca di un posto dove pranzare.
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Menù osteria Monelli
Tavolo osteria Monelli
Interno osteria Monelli
Interno osteria Monelli
La prima impressione è molto positiva, trasmette una piacevolessima energia: si presenta davanti un grande bancone rustico e siamo subito accolti gentilmente dalla cameriera che, in un batter d’occhio, ci sistema in un tavolino da due. Il locale non è grande ma possiede un suo fascino. La cucina è a vista e l’unica cosa che ci frena dall’entrare in cucina a ‘spiare i segreti dello chef’ è che siamo affamati e ci tuffiamo subito sul menù. Ery sfoglia avidamente il menu e subito sa cosa vuole! Da amante del baccalà, e in ricordo del nostro viaggio in Portogallo, vuole un antipasto di baccalà e come secondo baccalà alla vicentina (vuoi non provarlo? mi dice), in onore della città.
Io sono più flemmatico e studio con cura il menù. Vengo attirato da una parmigiana di melanzane, come antipasto, e da dei bigoli con sugo d’anatra come primo. Non prendo il secondo, voglio stare leggero questa volta, anche se i piatti presenti nel menù mi stimolano assai.
Ovviamente acqua e vino. Piatti deliziosi, molto gustosi e ben impiattati, che potete immaginare grazie alle immagini che vi mostriamo; vi dico solo che, mentre ci stavamo godendo le prime portate, abbiamo visto passare una meravagliosa ciotola  di patate al forno che, di istinto, ci ha fatto chiamare in contemporanea la cameriera per ordinarle. Ne abbiamo preso una porzione ma ne avremmo volentieri mangiate ancora e ancora e ancora fino a scoppiare, tanto erano buone.
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Parmigiana di melanzane
Baccalà mantecato con polenta fritta
Bigoli con ragù d’anatra
Baccalà alla vicentina
Patate al forno
Per concludere abbiamo pensato di prendere il dolce ma abbiamo desistito, alle volte riusciamo a trattenerci :-), optando per un caffè. Soddisfatti e appagati abbiamo chiesto il conto per favore. Il conto onesto e meritevole del nostro giudizio positivo. Se ripasseremo da Vicenza sicuramente sarà una nostra meta obbligata. Grazie Monelli! E grazie Vicenza per averci ospitato e averci fatto trascorrere dei momenti culinari così piacevoli.
  Osteria Monelli
Contrà Ponte san Paolo, 13
36100 – Vicenza
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Osteria Monelli a Vicenza Vicenza atto secondo: osteria Monelli Il Conto colpisce ancora.
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ilcontoxfavore · 7 years
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Vuoi sapere dove mangiare un’ottima pizza nei dintorni di Vicenza? Da “Zì Teresa profumo di lievito”.
Quando ci troviamo in visita in una città che non conosciamo puntualmente arriva il momento in cui, affamati, ci aggiriamo alla ricerca di un locale che soddisfi il bisogno impellente di cibo.
Questa volta siamo a Vicenza per visitare la fiera Cosmo Food.
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CosmoFood
CosmoFood
“Zì Teresa profumo di lievito” l’abbiamo trovato e l’abbiamo scelto attratti dal nome “profumo di lievito”.
‘È un bel claim’ -pensiamo- e poi le zie raramente deludono. Impostiamo il navigatore e via verso la nostra meta!
L’esterno ci lascia un po’ spiazzati perché non è molto chiaro dove sia l’entrata. Non ci facciamo scoraggiare e saliamo le scale seguendo un cartello che indica ‘Zi Teresa’ e ‘camere’. Entriamo e ogni perplessità iniziale svanisce.
Un bell’ ambiente accogliente si presenta davanti ai nostri occhi e un profumo intenso di panificati ci avvolge. Che meraviglia! Ci accoglie un ragazzo molto cortese che, sebbene non abbiamo prenotato, ci trova subito un posticino. È tutto molto curato e rilassato. Il contrasto tra il moderno e il classico è, nell’insieme, uno stile che ci colpisce piacevolmente. Belle le luci, bella la musica di sottofondo e questo profumo intenso di panificio rende tutto molto piacevole, come quando a casa si preparava la pizza.
È una dolce sensazione, come se il tempo si sia rallentato per dare spazio a quello che per noi è uno dei grandi piaceri della vita: il cibo.
Una frase sulla parete, scritta in rosso quasi come fosse un patto con gli avventori: “Zi Teresa profumo di lievito, farina macinata a pietra, acqua, sale, olio, fior di latte, pomodoro, tempo e passione”. Con pochi, semplici e genuini ingredienti puoi, rispettando il loro tempo e unendoci la passione, ottenere del cibo indimenticabile. Ecco tempo e passione.
Zì Teresa
Colpita da un ingrediente della nostra regione di cui non conoscevo l’esistenza, il salamino piccante di Sauris, scelgo la pizza Diavola. La mia dolce metà si orienta su Il gambero: gamberi, zucchine, fior di latte, formaggio fresco e sesamo. I prodotti presenti sul menù confermano la ricerca di ingredienti particolari e di prima qualità: IGP, Presidi Slow Food e prodotti tipici.
Una cosa molto carina del menù è che insieme alla pizza viene consigliato l’abbinamento con un vino: originale e sdogana la consuetudine che con la pizza si beva solo birra. Il banco di lavoro del pizzaiolo è a vista e quindi abbiamo modo di osservarlo mentre prepara le nostre pizze. Mi piace avere l’opportunità di osservare un professionista all’opera e il ragazzo dietro al bancone dà l’idea di esserlo.
Dopo un lasso di tempo che ci sembra un lampo ci servono. Siamo affamati e la sola vista del piatto ci riempie gli occhi di gioia: sono bellissime da vedere, soprattutto quella di Kris, e sprigionano un profumo delizioso. La pasta è soffice e croccante al punto giusto. Le aspettative sono più che soddisfatte.
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Il Gambero
Diavola
La mia scelta è ottima: il salamino è piccante al punto giusto e tutti gli ingredienti sono molto buoni ed equilibrati. Ma… voglio assolutamente provare anche un pezzetto della pizza di Kris, che come me è molto soddisfatto della sua scelta. Ripuliamo il piatto fino all’ultima briciola e per una frazione di secondo pensiamo di ordinarne un’altra (sì, siamo senza ritegno ma quando una cosa è buona…), ma poi decido di distrarmi con un dessert. La scelta qui spetta a me, poiché sono io l’amante dei dolci. Scelgo una cheesecake ai frutti rossi. Touche! Non c’era modo migliore per concludere la cena. Felici e, al contrario di Carmen Consoli, per nulla confusi, chiediamo il conto per favore: in tutto 37.50 €. La prossima volta che verremo a Vicenza ci torneremo sicuramente. Zi Teresa: la zia che tutti vorrebbero avere in famiglia ;)
  Pizzeria Zi Teresa profumo di lievito Via Roma n 136 Torri di Quartesolo Vicenza 36040 Telefono : +39 0444-31.44.48 Cell : +39 338-254.58.16 E-mail: [email protected]
Dove mangiare un’ottima pizza? Da Zì Teresa profumo di lievito Vuoi sapere dove mangiare un’ottima pizza nei dintorni di Vicenza? Da "Zì Teresa profumo di lievito".
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