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#viaggiatrice
elenascrive · 6 months
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📸 web
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ecleptica · 2 years
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Vorrei sentirti parlare dei tuoi viaggi per ore
Non vedo l’ora di avere altre mille mila storie da raccontare ✈️🗺
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andrea-non-sa-tornare · 6 months
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Franz Kafka (1883-1924) non si è mai sposato e non ha avuto figli. Un giorno mentre passeggiava per il parco incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita.
Si mise a cercarla insieme a lei ma non la trovarono. Kafka le diede appuntamento il giorno dopo nello stesso posto per riprendere le ricerche.
Quando la rivide, Kafka diede alla bambina una lettera “scritta” dalla bambola che diceva: «Per favore non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure».
Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.
Durante i loro incontri nel parco, Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata.«Non assomiglia affatto alla mia bambola», disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: «I miei viaggi mi hanno cambiata».
La bambina abbracciò la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.
Molti anni dopo, la bambina oramai adulta trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:
«Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo.»
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Tratto da «Kafka e la bambola viaggiatrice» di Jordi Sierra.
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fiorescente · 10 months
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Finito oggi dopo tre anni in cui l'ho preso e lasciato
Sono stati tre anni molto brevi
Un po' un tuffo al cuore pensando a mia mamma
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southernlonewolf · 1 year
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Solo tu fai della mia memoria,
una viaggiatrice affascinata,
un fuoco incessante...
Alejandra Pizarnik
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fashionbooksmilano · 6 months
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I mondi di Gina Gina's Worlds
a cura di Chiara Sbarigia e Lucia Borgonzoni
Marsilio Arte, Venezia 2023, 192 pagine, 21,5x27,8cm, ISBN 9791254631263
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
La bersagliera, la fata turchina, la donna più bella del mondo, un simbolo della bellezza mediterranea, l’incarnazione della diva per eccellenza del cinema italiano, la testimone dell’Italia della rinascita, ma anche la fotografa, la scultrice, la pittrice. Una grande artista a tutto tondo: questa era Gina Lollobrigida. Irriverente, ironica, vulcanica, bella, la Lollo resta un simbolo dell’Italia nel mondo, non solo per essere stata una grande attrice, ma per aver deciso di confrontarsi anche con il mondo dell’arte. Possedeva una sensibilità artistica fuori dal comune e un grande amore per la vita: una vitalità che non l’ha mai abbandonata, una volontà incrollabile, oltre alla sua divorante passione per l’arte: tutte tessere molto importanti nella costruzione della sua carriera di attrice. Da icona del cinema italiano apprezzata ovunque ad accanita viaggiatrice dalla forte e carismatica personalità, nonché ambasciatrice FAO impegnata nel sociale con istituzioni come l’UNICEF e l’UNESCO. Il volume racconta la vita di questa grande artista attraverso le sue straordinarie fotografie, le affettuose testimonianze di Christian De Sica, Carlo Verdone, Gérard Depardieu, Alex Marshall, i testi critici delle curatrici e un saggio di Fabio Melelli.
08/11/23
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nusta · 2 months
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In questi giorni sono stata a trovare una mia amica, era da un sacco che non ci vedevamo di persona da sole io e lei ed era da tantissimo che non facevo una gita da sola. Dovrei farlo più spesso, girovagare per le strade a caso è una delle cose che amo, ma non mi ritaglio il tempo di farlo quanto vorrei e quanto, probabilmente, mi farebbe bene. Come per molte altre cose che amo, in effetti.
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Dopo aver fatto merenda siamo andate a prendere alcune cose per preparare la cena in questo posto in cui si vendono anche le piante e ho preso una rosellina per mia mamma, chissà se resisterà nei suoi terrazzi. Ho preso anche una piccola piantina di rododendro per il mio mini-balcone e una piccola monstera: questa l'ha presa anche la mia amica e vorremmo provare a farla stare in acqua, intanto io l'ho messa insieme alle altre che cercano di resistere alla poca luce di casa.
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Lei è appassionata di cucina ed è una grande viaggiatrice, una combinazione perfetta per farmi conoscere nuove ricette e nuovi sapori. Per cena mi ha preparato riso pilaf con verdure e zafferano, l'indomani per colazione abbiamo mangiato i suoi kanelbullar appena sfornati e poi a pranzo pasta coi broccoli appena presi al mercato, peperoncino e bottarga. E ovviamente poi abbiamo fatto di nuovo merenda allo stesso bar, in cui ho preso di nuovo la schiacciata alla fiorentina, che avevo già preso il giorno prima per la prima volta e volevo "conoscerla" meglio. Sì, sono abitudinaria anche quando provo cose nuove, vivo di contraddizioni, lo so.
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Mi ha regalato un libro di ricette a base di miele che non vedo l'ora di provare e mi ha fatto assaggiare le combinazioni strane di mieli che ha preso da un'azienda agricola sarda, un miele allo zenzero e una nocciolata con miele e carrube. E un cioccolatino napoletano dei Fratelli Scaturchio con la velina stampata al contrario, chissà come mai. Di pomeriggio siamo andate alla ricerca di un negozio iraniano che aveva visto su instagram e abbiamo preso altre cose da provare: lei del riso affumicato e un mix di erbe aromatiche, io dei dolcetti vari e i gelsi essiccati. Mi piace questo aspetto di lei, mi fa sempre scoprire cose nuove. Abbiamo girato un po' sotto la pioggia e poi è arrivato il momento di ritornare a casa. Spero proprio di replicare presto, perché le videochiamate sono una bella invenzione, ma stare insieme di persona è tutta un'altra faccenda. Abbiamo parlato tanto e di alcune cose si riesce a parlare meglio di persona, con la pancia piena e una tazza di tè in mano.
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Questa mattina mentre sistemavo le piantine in balcone ho visto che alcune hanno fatto le nuove foglie e anche qualche fiorellino. La primavera sta arrivando. Chissà cosa ci aspetta. Chissà cosa riusciremo a combinare. Non sempre arriva ciò che vogliamo, a volte non so nemmeno cosa vorrei e lascio che il tempo passi e porti quello che capita. Chissà se quella coccinella ha fatto altrettanto e chissà se è incastrata o al riparo tra le spine. Vedremo.
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ma-come-mai · 11 months
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"A 40 anni Franz Kafka, che non si è mai sposato e non aveva figli, passeggiava per il parco di Berlino quando incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita. La bambina e Kafka cercarono la bambola senza successo. Kafka le propose di incontrarsi di nuovo lì il giorno dopo, per tornare a cercarla insieme.
Il giorno seguente, non avendo ancora trovato la bambola, Kafka consegnò alla bambina una lettera "scritta" dalla bambola che diceva: "per favore, non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure."
Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka. Durante i loro incontri, Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Alla fine Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata a Berlino.
“Non assomiglia affatto alla mia bambola", disse la bambina. Kafka le consegnò allora un'altra lettera in cui la bambola scriveva: "i miei viaggi mi hanno cambiato”. La bambina abbracciò la nuova bambola e la portò a casa tutta felice.
Lanno seguente Kafka morì.
Molti anni dopo la bambina, oramai adulta, trovò un messaggio dentro la bambola. Nella breve lettera firmata da Kafka c‘era scritto: "tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo."
("Kafka e la bambola viaggiatrice”, di Jordi Sierra I Fabra)
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fuoridalcloro · 1 year
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“Le abitudini che si contraggono stando soli, apparivano con evidenza nel comportamento della giovane viaggiatrice: il suo modo di entrare nello scompartimento e di disporsi al viaggio, l’assenza di qualsiasi agitazione nel muoversi tra gli altri, la cura nel non disturbare né scomodare nessuno, tutto indicava come ella fosse abituata a esser sola e a non contare che su di sé.”
Jules Verne - Michele Strogoff
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Kafka e la bambola viaggiatrice
Un anno prima della sua morte, Franz Kafka visse un’esperienza insolita. (aveva 40 anni - 1883-1924 -). Passeggiando per il parco di Berlino incontrò una bambina che piangeva sconsolata perché aveva perso la sua bambola preferita. Kafka si offrì di aiutarla a cercare la bambola e le diede appuntamento per il giorno seguente nello stesso posto.
Il giorno dopo, non riuscendo a trovare la bambola, Kafka diede alla bambina una lettera "scritta" dalla bambola che diceva: “Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure…”, così cominciava la lettera.
Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.
Durante i loro incontri Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che quindi era tornata a Berlino.
"Non assomiglia affatto alla mia bambola!", disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: "Sai i miei viaggi, mi hanno cambiata!". La bambina abbracciò così la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.
Molti anni dopo, la bambina oramai adulta, trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:
"Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo." ❤
(Da “Kafka e la bambola viaggiatrice”)
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osmosidelladecenza · 5 months
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Nella mia carriera di viaggiatrice è capitato davvero raramente di partire in anticipo o arrivare in anticipo… oggi è uno di quei straordinari giorni
Non è che può rompersi la minchia per sempre
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ferro5 · 6 months
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Franz Kafka (1883-1924) non si è mai sposato e non ha avuto figli. Un giorno mentre passeggiava per il parco incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita.
Si mise a cercarla insieme a lei ma non la trovarono. Kafka le diede appuntamento il giorno dopo nello stesso posto per riprendere le ricerche.
Quando la rivide, Kafka diede alla bambina una lettera “scritta” dalla bambola che diceva: «Per favore non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure».
Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.
Durante i loro incontri nel parco, Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata.
«Non assomiglia affatto alla mia bambola», disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: «I miei viaggi mi hanno cambiata».
La bambina abbracciò la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.
Molti anni dopo, la bambina oramai adulta trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:
«Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo.»
Tratto da «Kafka e la bambola viaggiatrice» di Jordi Sierra.
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pollicinor · 5 months
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Sabato un allarme antincendio sul treno regionale 4125 Rock della linea FL5 è scattato a causa di una viaggiatrice che stava facendo la piastra per i capelli sul treno. Il convoglio è stato fermato a Maccarese per i controlli, ed è ripartito dopo il reset Antincendio.
Dall'articolo "Stazione Termini, ritardi sull'Alta velocità per blocco a Firenze con persona sui binari" di Manuela Pelati
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southernlonewolf · 1 year
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Quando mi guardi
i miei occhi sono chiavi,
il mio timore parole, poesie.
Solo tu fai della mia memoria
una viaggiatrice affascinata,
un fuoco incessante.
Alejandra Pizarnik
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dinonfissatoaffetto · 1 month
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Quando mi guardi
i miei occhi sono chiavi,
il muro ha segreti,
il mio timore parole, poesie.
Solo tu fai della mia memoria
una viaggiatrice affascinata,
un fuoco incessante.
- Alejandra Pizarnik
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parmenida · 4 months
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LA BEFANA, CHE DONNA!
Single, viaggiatrice, nottambula diva senza tempo, che supera l’archetipo della seduzione per portarci nel regno della libertà!
Auguri a lei e a chi è come lei! 🥂🍾🥂
🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹🧹
Mi piace la Befana. Molto più del suo collega Babbo Natale, rassicurante, affidabile, ben vestito. 🎅
Mi piace perché ha tutti gli argomenti di una donna moderna, libera e indipendente. 🌍🌏
Viaggiatrice nell’anima, prende e parte di notte, senza paura, 🌚🌑🌚 con i suoi semplici mezzi di trasporto e in un battibaleno arriva dove vuole.
Con la scopa non pulisce, vola! 🧹
Per non parlare del suo look: se ne frega altamente delle mode ed ha il suo stile inconfondibile, che è solo il suo, ed è al di sopra di qualsiasi stereotipo di bellezza. ❤️ Non ha complessi: porta orgogliosamente il suo naso importante, senza pensare ad alcuna forma di chirurgia plastica, con tanto di brufolo, se c’è, e se ne frega altamente del giudizio degli altri. Con personalità ignora i parrucchieri: niente tintura e niente piega e...ciao! Raccoglie i capelli bianchi sotto il cappello e va al lavoro.
Accetta se stessa e il passare del tempo come poche, con disinvoltura e tranquillità: niente botulino, acido ialuronico. Le sue rughe le piacciono e vanno bene così. 🔝🔝🔝🔝
E gli uomini? 😆Non ha nessuna smania di piacere ad alcuno. Da sola sta bene, quasi meglio. Sono anni che non se ne vede uno al suo fianco; single incallita, ha costruito la sua vita intorno a se stessa.
Ma quello che mi piace di più di lei è, oltre alla generosità mai sbandierata, la sua meritocrazia: dolci 🍩🍦🎂 a chi fa il bravo e agli altri carbone, ma sempre con un fondo di dolcezza. Ha un suo senso della giustizia la befana e, senza leggere letterine, decide cosa dare e a chi.
💓💖💓💖💓💖💓💖💓💖💓💖
Deve averne passate la befana di cose, ma guarda sempre in avanti e va, senza lamentarsi, a portare gioia ai bambini e pure ai grandi.
È in gamba la befana, si gode la vita come può, dorme di giorno e se ne va in giro la notte, volteggiando di casa in casa e poi...puff, sparisce su per la cappa del camino!
Viva le befane, donne libere, streghe, indipendenti e di carattere!
#donnelibere #labefana #labefanachedonna
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