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#stagione 6
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Peaky Blinders 5-6: Recensione
Peaky Blinders 5-6: Recensione
Spoiler in arrivo Fin dalla prima stagione siamo dei grandi estimatori della serie TV Peaky Blinders; oggi, con la chiusura della serie proponiamo la recensione della V e VI stagione. Una serie che ha fatto innamorare spettatori in tutto il mondo ma che ci ha lasciato una grande delusione nel suo epilogo. E per epilogo parliamo delle due stagioni e non dell’ultimo episodio. Uno dei punti di…
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omarfor-orchestra · 3 months
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Quanto sono contenta che ci sia Yeva
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libro-dimenticato · 1 year
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Ehi, biondina. Oggi non sarà il giorno peggiore della tua vita. Oggi e domani, saranno una passeggiata. Intorno a te ci saranno delle persone, un giorno dopo l'altro, come se avessero paura a lasciarti da sola. Il giorno peggiore? Sarà la prossima settimana, quando non ci sarà altro che silenzio. Solo per avvisarti.
- Damon
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isolaideale · 8 months
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Come il Sassuolo gioca sua ultima partita stasera potremmo considerare che loro stagione è finita stasera. Quindi Zortea potrebbe tornare a casa già stasera e per domenica potremmo avere un esterno di più no?
Me ne frega delle regole abbiamo un emergenza!
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2stelle · 1 year
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Barella in lacrime poi lo capisco fino a un certo punto visto che sta giocando contro voglia da gennaio ma va beh
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nowflixita · 1 year
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Station 19 6x05 | Stagione 6 Episodio 5 — Streaming Sub Ita CB01
𝕘uarda Station 19 6x05 𝕤treaming 𝕤ub 𝕚ta, Station 19 𝕤tagione 6 𝕖pisodio 5 𝕤erie 𝕥v 𝕒ltadefinizione 𝕤enzalimiti 𝕔b01
✅ 𝐒𝐭𝐫𝐞𝐚𝐦𝐢𝐧𝐠 𝐐𝐮𝐢 » https://cutt.ly/nNTTJkX
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TRADUZIONE: Italiano GENERE: Dramma, Action & Adventure ATTORI: Jaina Lee Ortiz, Jason George, Boris Kodjoe, Grey Damon, Barrett Doss, Jay Hayden, Okieriete Onaodowan, Danielle Savre
TRAMA La serie segue un gruppo di vigili del fuoco di Seattle presso la Stazione 19, nelle loro vite personali e professionali.
Fiction televisiva Fiction televisiva (a cui si fa riferimento anche come fiction TV o semplicemente fiction) o sceneggiato, è il macrogenere di programmi televisivi caratterizzati dalla narrazione di eventi di fantasia, non reali.[1]
Il termine fiction, derivato dal latino fingere e generalmente usato per indicare qualsiasi opera narrativa frutto di fantasia, è in Italia un anglicismo accolto nella lingua nazionale a partire dagli anni 1960, diffusosi nei decenni seguenti grazie ma non solo, al successo delle cosiddette "soap opera" importate dagli Stati Uniti.[2] Fino all'inizio degli anni '80 venivano prevalentemente chiamati teleromanzi o sceneggiati televisivi. Per un lungo periodo, dall'inizio delle trasmissioni da parte della RAI, fino al finire degli anni '60, furono spesso creati e sviluppati in modo da avere anche la funzione di elevare il grado d'istruzione dei telespettatori, costituendo una sorta di incrocio tra il teatro e una specie di scuola nazionale.[2]
Contrapposta al macro-genere della non-fiction, la fiction televisiva si suddivide in tre principali categorie con strutture narrative, durate e collocazione nei palinsesti differenti: film TV, serie e serial.[1]
Storia La fiction televisiva nasce non molto tempo dopo l'avvio delle prime trasmissioni televisive alla fine degli anni trenta, prendendo piede al termine della seconda guerra mondiale, tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta. La prima forma di fiction era il "teledramma" o "sceneggiato" (in inglese live anthology drama, single play, teleplay o teledrama), costituito da una rappresentazione di derivazione teatrale trasmessa in diretta. Inizialmente si trattava prevalentemente di adattamenti di spettacoli di Broadway, testi teatrali classici o romanzi, ma presto iniziarono a essere frequenti anche produzioni originali; tra i contenitori che li trasmettevano Kraft Television Theatre, Goodyear Television Playhouse e Studio One.[3] Anche per una questione di necessità, caratterizzati da set ristretti e copioni che si affidavano alla bravura degli attori presi in prestito dal teatro, si contrapponevano alle spettacolarizzazioni dei film di Hollywood costituendo quindi una sorta di rivincita della cultura teatrale, anche se la trasmissione in diretta restava uno dei punti di maggiore attrattiva.[3]
La diretta, non dettata da esigenze tecnologiche, comportava un ritmo lento, con i tipici tempi teatrali: per permettere i cambi scena la telecamera indugia su inquadrature fisse in cui è assente l'azione o è di irrilevante importanza. Le ambientazioni si trovano sempre all'interno degli studi televisivi perché le telecamere necessitano di un'illuminazione della scena molto curata, negli esterni forniscono ancora scarse prestazioni. Ciò comporta anche una impostazione interpretativa e recitativa profondamente diversa rispetto alla fiction più moderna. Date le lunghissime sequenze prive di interruzioni, gli attori, infatti, dovevano necessariamente essere in possesso di solide esperienze e tecniche teatrali. In tal senso, molti sceneggiati di quell'epoca, rivisti oggi, se da un lato appaiono per l'appunto dilatati in ritmi molto lenti, dall'altro rivelano spesso, nelle performance degli attori, anche quelli non protagonisti, un livello interpretativo molto elevato e raffinato.
Dalla seconda metà degli anni cinquanta la trasmissione in diretta viene pian piano abbandonata: registrare su pellicola era meno difficoltoso e offriva nuove opportunità di guadagno con le ri-distribuzioni nazionali e internazionali.[3] Dai teledrammi si passa quindi a una serie televisiva che pur mantenendo una struttura episodica si affida a ambientazioni e protagonisti fissi, sempre con lo scopo di produrre più episodi possibile per riempire i palinsesti, la cui produzione non è più gestita direttamente dalle emittenti ma delegate alle case di produzione cinematografiche. Uno dei maggiori successi di questo periodo è I Love Lucy. Agli inizi degli anni sessanta, con l'aumentare dei costi di produzione, diminuisce il tipico numero di episodi prodotti all'anno per una stessa serie, passando da una trentina-quarantina ai 22-24 per stagione, standard rimasto in vigore nei decenni successivi. A questo periodo risale anche la nascita della "stagione televisiva" così come intesa anche in senso moderno, che ricalca la durata della stagione scolastica andando da settembre a maggio, lasciando i mesi estivi, quando il pubblico medio davanti ai teleschermi diminuisce, alle repliche o a programmi più a basso costo.[3]
Per quanto riguarda i serial, dagli anni cinquanta iniziarono ad essere rappresentati in televisione diverse soap opera già trasmesse via radio, tra cui la longeva Sentieri. Si trattava di un genere tuttavia secondario, relegato alla fascia del day time, anche se a partire dagli anni sessanta iniziò a trovare popolarità nel Regno Unito e, alla fine degli anni settanta, trovò gloria in prima serata anche negli Stati Uniti con il successo internazionale di Dallas.[3] Dagli anni ottanta le potenzialità del racconto "seriale" iniziarono quindi ad essere sfruttate anche per le serie televisive del prime time e storyline che si sviluppavano lungo più episodi o stagioni divennero sempre più frequenti.
La fiction seriale, la cui diffusione è riconducibile al feuilleton ottocentesco, prima della televisione era già ampiamente utilizzata nel mondo letterario, al cinema e alla radio.[4] I motivi del successo secondo alcuni osservatori si possono ricondurre al grado di rassicurazione che offre allo spettatore: se una puntata è apprezzata è probabile si apprezzi anche la successiva, mentre la visione di un film è più frequentemente una sorta di scommessa. La ripetizione diventa quindi un elemento di fidelizzazione, mentre nel caso dei serial subentra la curiosità nel seguire l'evolversi della trama; altro punto forte è la capacità di immedesimarsi in certi personaggi e ambienti o lo sviluppo di un vero e proprio legame affettivo con il proprio protagonista preferito.[4]
Trova tutte le serie TV e i film che puoi riprodurre in streaming online, comprese le serie trasmesse oggi. Se ti stai chiedendo cosa puoi guardare su questo sito web, dovresti sapere che include generi tra cui serie poliziesche, dramma, mistero, azione e avventura. Grazie mille Diciamo a tutti coloro che sono felici di accettarci come notizie o informazioni sullo spettacolo della stagione, sugli episodi e su come guardano i loro programmi TV preferiti. Speriamo di poter diventare il miglior partner per te quando cerchi consigli per uno spettacolo televisivo da vari paesi in tutto il mondo. È tutto da parte nostra, saluti.
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don-lichterman · 2 years
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Rick and Morty: Stagione 6 | Trailer Ufficiale | Netflix Italia
Rick and Morty: Stagione 6 | Trailer Ufficiale | Netflix Italia
Rick Sanchez, l’uomo più intelligente dell’universo, sta per tornare con una sesta stagione, e fra una guerra civile aliena e un Wubba lubba dub dub dovrà pure badare al tenero Morty. Sì, già, Morty… non ce lo siamo scordato. Sì, lo sappiamo, sarebbe stato meglio un Plumbus. Rick and Morty stagione 6, disponibile solo su Netflix dal 5 settembre. #SerieNetflix #NetflixItalia #RickandMorty Seguici…
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fallimentiquotidiani · 7 months
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È quella stagione in cui alle 3 di notte ci sono ancora 28° quindi dormi nudo con le finestre aperte ma alle 6 di mattina si scende a -16° e ormai stai dormendo, lo senti che hai freddo ma stai dormendo.
Io la chiamo la: "Bipolar season".
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tardisslayer · 3 months
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Crowley e Aziraphale stagione 3 episodio 6
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kyda · 4 months
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kyda con dei vestiti enormi che l'hanno fatta sentire un orsacchiotto e una montagna di vestiti da lavare sullo sfondo perché ancora non ha finito il cambio stagione ma SONO STATA AL PRIMO INCONTRO DEL BOOK CLUB, ho insistito per avere David Copperfield e se fa pena avrò condannato le altre partecipanti + me stessa e la prof che lo voleva togliere dalla reading list, POTREMO PORTARE LE NOSTRE TAZZE PER FARE IL TÈ E LA MERENDA DURANTE GLI INCONTRI e niente sono super felice e non vedo l'ora di leggere i 6 libri che abbiamo scelto ma purtroppo ora devo andare a studiare linguistica russa quindi per oggi bevo il mio tè da sola a casa e mi disconnetto. a presto
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orotrasparente · 3 months
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comunque ora che ho finito le 6 puntate di mare fuori 4 posso dire con assoluta certezza che (in realtà anche come la scorsa stagione) beppe e pino stanno letteralmente sostenendo il peso della serie e probabilmente senza i loro siparietti sarebbe inguardabile ormai e lo dico con sommo dispiacere perché le prime 2 stagioni erano anche belle secondo me, tuttavia porrei l’attenzione su tre punti
1. l’involuzione di massimiliano caiazzo nel recitare, non era un fenomeno prima ma ora fa veramente cagare, sembra un ballerino di amici sta sempre a trotterellare, sparare frasi da baci perugina e lanciare caramelle ma tutt appost o frat ma che passat
2. non frega niente a nessuno di cucciolo, l’avvocato, edoardo, tutta la storyline dei ricci è (al momento) NOIOSA COME NON SO COSA
3. la prestazione molto positiva dell’attrice che fa la parte della moglie del comandante, secondo me brava nel far vivere quella situazione terribile
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omarfor-orchestra · 10 months
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Ma quindi ci sono le lesbiche in sta serie o mi sono fatta i viaggi
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diceriadelluntore · 9 months
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Storia Di Musica #288 - Frank Zappa, Hot Rats, 1969
Nella classifica di chi, facendo musica rock, ha sempre cercato una dimensione tecnica e strumentale da musicista “classico” (mi si perdonino le virgolette) al primo posto non può esserci che lui. Frank Zappa è stato uno dei personaggi più bizzarri e creativi della musica rock. Figlio di Francis, perito industriale originario di Partinico (Palermo), nasce a Baltimore. Per problemi respiratori suoi, la famiglia si trasferisce prima in Florida e poi a Los Angeles. Agli inizi degli anni 60′, bazzica studi di registrazione, con l’idea di fare musica orchestrale. Quello che però riesce ad ottenere sono solo jingle pubblicitari (determinanti comunque nello sviluppo della sua musica), qualche canzoncina da poche copie e due composizioni per gli Animals (il disco di riferimento è Animalism). Non si sa come, verso la fine del 1965 viene ingaggiato dalla Verve, la leggendaria etichetta del Jazz, e Zappa, che aveva fondato nel giorno della festa della mamma il suo gruppo, The Mothers Of Invention (chiamati in un primo momento provocatoriamente The Mothers, un gruppo di strampalati personaggi ma musicisti con i controfiocchi), sperimenta in pochi anni una quantità enorme di stili, musica, provocazioni che sarebbero bastate per intere carriere ad altri.  Si inizia subito con il botto. Freak Out! (1966) e Absolutely Free (1967) esprimono al meglio l’ideale musicale zappiano: un miscuglio post apocalittico di generi, con canzoni doo-woop, canzoni politiche, collage musicali, cabaret. Alcuni pezzi sono già inni, come The Duke Of Prunes (1967) e i primi esperimenti orchestrali. Già da subito emerge la sua maestria impareggiabile nella chitarra (Invocation And Ritual Dance Of The Young Pumpkin, da Absolutely Free). Zappa ha il tempo di prendere in giro il sogno della stagione dell’amore facendo il verso ai Beatles con We’re Only In It For The Money (album grandioso, la copia pessimistica e sarcastica di Stg.Pepper’s sin dalla copertina 1968) e di scatenare la sua fantasia in Lumpy Gravy (1968, uno dei suoi dischi preferiti) dove, tra le altre bizzarrie, assembla assurdi discorsi di gente che parla nella coda di un pianoforte. La Verve, che non sa come ha a libro paga un tipo così, gli dà un’ultima possibilità, stanca di zero risultati commerciali. Nell’estremo tentativo di farsi trasmettere dalle radio (parole di Zappa) esce Cruising With Ruben And The Jets (1968), che fa un nostalgico pop anni ‘50, con annessa brillantina a go-go e abiti sgargianti, ma è l’ennesimo fiasco. Con il manager Herb Cohen fonda la sua etichetta, Bizzarre (nomen omen), e finalmente ha la libertà che cerca: Uncle Meat (1969) è il primo grande capolavoro zappiano, un doppio album dalla ricchezza stilistica e compositiva pazzesca, dominato dalla suite in 6 parti King Kong. In pieno furore creativo, scioglie i Mothers e pubblica sempre nel 1969 un album solo a suo nome, il primo della sua carriera solista. Hot Rats è una gemma assoluta.
6 brani manifesto tutti strumentali, eccetto uno, fu registrato con per l’epoca le più avanzate tecniche di registrazione, con i primi banchi mixer a 16 piste, per un suono pienissimo e coinvolgente per la gioia della perfezione zappiana. Peaches En Regalia è il brano più famoso, gioiosa composizione dove l’assolo di chitarra si snoda tra meraviglia tecniche, momenti blues e le solite chicche meravigliose (mi riferisco in particolare all’omaggio ai jingle dei cartoni animati della Looney Tunes), Son of Mr. Green Genes è un arrangiamento nuovo di Mr Green Genes presente in Uncle Meat, e ha una storia curiosa: non si sa perché, ma dopo che Zappa pubblicò la prima edizione della canzone, omaggio dei suoi a Green Jeans, star di una famosa trasmissione televisiva americana famosissima negli anni ’50, su Uncle Meat, si diffuse la notizia che Zappa fosse un figlio segreto di Hugh Brannum, l’attore che lo impersonava nella trasmissione (ovviamente una bufala ma Zappa amava queste cose e ci giocò su con la solita ironia);  Little Umbrellas è dominato dai fiati di Ian Underwood, uno dei pochi Mothers che Zappa porta con sè. The Gumbo Variations (il gumbo è una zuppa di riso, pesce verdure e pollo del Sud degli Stati Uniti, soprattutto della Louisiana, fatta con l'ocra, un ortaggio di origini africane portato dalla colonizzazione forzata degli schiavi africani in quelle zone) è il lungo pezzo strumentale, di chiaro stampo jazz rock, dove la chitarra iperbolica di Zappa dialoga con i fiati di Underwood e il violino di Don “Sugarcane” Harris, il quale diventerà in seguito uno dei suoi musicisti più fidati. Due brani leggenda: l’unico cantato (forse meglio dire sbraitato) è Willie The Pimp (Willie il pappone) con la voce di Don Van Vliet, in arte Captain Beefheart, che sempre nel 1969 pubblica con Zappa il leggendario Trout Mask Replica; l’altro, It Must Be A Camel, che deve il nome alle particolari “gobbe” che l’andamento musicale faceva sullo spartito, vede la partecipazione del violinista francese Jean Luc Ponty, che diverrà grande amico di Zappa, tanto da dedicargli nel 1970 un meraviglioso disco, King Kong, dove riprende parti di precedenti pagine di Zappa e con il maestro compone una Music For Electric Violin And Low Budget Orchestra da mozzafiato. La copertina fu ideata da Cal Schenkel ritrae la groupie Christine Frka mentre fuoriesce da una piscina vuota di una villa a Beverly Hills, e fu scattata all’infrarosso. Da questo disco la parabola zappiana procederà sempre all’insegna della qualità musicale, spessissimo con relativa bassissima fama commerciale della sua musica, e qualche volta persino con qualche caduta di stile, ma rimarrà un percorso unico (e gigantesco, per la quantità di dischi, raccolte, compilation, i leggendari live) che ha avuto uno zoccolo duro di spericolati appassionati. Zappa continuerà per tutta la vita a lavorare al suo concetto di musica, spesso orientata alla massima cura dei dettagli e alla precisione delle esecuzioni strumentali, fin quando un tumore alla prostata non se lo porta via nel 1993, a 53 anni. Vale la pena scoprirlo o riscoprirlo perchè è uno di quegli artisti mito di cui tutti parlano ma pochi davvero hanno mai ascoltato.
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alessandrocorsoni · 1 month
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1: curiosa analogia tra torri gemelle 2: uno stabilimento balneare in letargo 3: qualcuno fantastica di castelli di sabbia e una volta tanto li realizza anche 4: un albero immigrato raggiunge stremato la costa tirrenica; è soccorso da una calda luce 5: un elegante bar estivo che non si vergogna di farsi vedere un po' spettinato 6: di nuovo le Twin Towers di una centrale elettrica priva di timone
Chi dice che anche l'inverno non possa essere la stagione del mare? 😊
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lamilanomagazine · 10 months
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Basket, Gigi Datome saluta la pallacanestro: dopo il mondiale entrerà a far parte dello staff dell'Olimpia Milano
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Basket, Gigi Datome saluta la pallacanestro: dopo il mondiale entrerà a far parte dello staff dell'Olimpia Milano. È di pochi minuti fa l'annuncio inaspettato. Con un videomessaggio su Instagram Gigi Datome annuncia il ritiro. L'ala piccola cresciuta nelle giovanili della Santa Croce di Olbia, passato per Siena, Scafati, Virtus Roma, Detroit Pistons e Boston Celtics in NBA, e  Fenerbahce, ha appena concluso la stagione vincendo il campionato italiano con l'Olimpia Milano venendo nominato MVP della finale. Tramite un comunicato stampa, l'Olimpia Milano ringrazia così Gigi Datome per la sua carriera: "La Pallacanestro Olimpia Milano ringrazia Gigi Datome per tutto quello che ha fatto e significato in questi tre anni trascorsi insieme. Durante le sue tre stagioni a Milano, Gigi Datome ha vinto lo scudetto nel 2022 e nel 2023, la Coppa Italia nel 2021 e nel 2022, la Supercoppa nel 2020, ed è diventato il primo realizzatore italiano nella storia di EuroLeague. Con lui l’Olimpia ha anche giocato le Final Four del 2021. È stato MVP delle Final Eight di Coppa Italia nel 2021 e dei playoff del 2023. Ha anche segnato 23 punti in Gara 6 della finale scudetto del 2022. Era venuto per vincere in Italia da protagonista. Con cinque trofei in tre anni ha raggiunto il suo obiettivo. Ma molto più di questo, insieme a Sergio Rodriguez, Kyle Hines, Nicolò Melli, ha contribuito in modo determinante a costruire non tanto una squadra vincente ma una cultura, un modo di essere e di fare che verranno tramandati alle nuove generazioni di giocatori Olimpia. Anche per questo, Gigi Datome continuerà a far parte della famiglia dell’Olimpia, mettendo a frutto l’esperienza maturata nel corso della carriera e continuando a promuoverne i valori fuori del campo così come ha fatto da giocatore." Datome giocherà le sue ultime partite con la nazionale azzurra al mondiale quest'estate e poi dirà definitivamente addio al basket giocato entrando a far parte dello staff di coach Ettore Messina all'Olimpia Milano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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