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#sintesis moderna
twitchytyrant · 2 years
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il-gufetto · 2 years
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Kierkegaard trasforma la triade hegeliana di tesi, antitesi e sintesi in 3 modelli di vita che rappresentano le 3 possibili scelte.
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Il primo è il modello estetico rappresentato dalla figura dle Don Giovanni che non vuole impegnarsi ma solo soddisfare i suoi piaceri. Questo lo porta alla noia (nulla gli basta) e alla disperazione (nulla è duraturo)
foto di Ismael Sanchez, presa da pexels
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simonvictormoody · 10 months
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Avvertenze: scritto da ubriaco, mai riletto
9 Tra alcol e alieni
L’indecisione se scrivere o meno è forte. Mi ero promesso di restare lontano dal telefono, moderna carta e penna, però i pensi continuano a richiamarsi per via dell’alcol. Prima mi chiedevo come si chiamasse il barman, poi mi sono ricordato una citazione di Shakespeare che “una rosa avrebbe lo stesso profumo anche se si chiamasse con un nome diverso”, quindi l’effimeratezza del nome. A questo ho collegato anche l’accademia di Lagado de “I viaggi di Gulliver” dove le parole risultano talmente superflue che gli scienziati portano dietro dei carretti carichi di robe da mostrare. Ricordi del liceo di 10 anni fa. Quanto siano attendibili non so, ma concettualmente li capisco. Quando il nome diventa solo una convenzione sociale, non esiste… alla fine sono solo suoni, al limite della teoria delle stringhe: una vibrazione che in qualche modo dà significato alla realtà, forse anche esistenza. Non so, questioni fuori dal mio campo di studi ma che mi affascinano. Forse un giorno saprò fregarmene di tutto e studiare tutto quello che voglio, quando la malattia e la sonnolenza se ne andranno. Spero presto. Ho sempre vissuto per il sapere e già dalle elementari volevo essere uno scienziato, nel senso più largo del termine. Come un Leonardo. Volevo sapere di tutto un po’ per non aver problemi a destreggiarmi tra i problemi, a danzare tra la conoscenza collegando tutto a tutto. Già, come se fosse una teoria del tutto ma non solo della fisica, anche della biologia, medicina, matematica, informatica, arte ecc… Se avessi tale concezione molto probabilmente sarei indistinguibile da un Dio. Del resto una specie superiore alla nostra con tale conoscenza come potremmo pensarla come aliena e non come divinità? Alla nostra visione sarebbe tutti esseri soprannaturali. Alla fine questa è la visione delle civiltà cosmiche, mi fermo perché tra il paradosso di Fermi, le simulazioni, la teoria delle civiltà non mi ricordo molto e non vorrei commettere altri errori.
Piccolo stacco derivato da conversazioni sulle ragazze di oggi. Spesso è difficile trovare qualcuna che non sia solo carne, che abbia quell’elemento della passione mentale che quando la penetri non è solo con il cazzo ma le entri in mente. L’unione tra le menti, quando l’atto sessuale si compie ti estranei, derealizzi, depersonalizzi. Entri nella sua mente. Il corpo diventa solo come un tramite con data di scadenza. Io parlo del sesso, amore, riproduzione o qualsiasi altro termine associabile a due che scopano come una sintesi tra corpi. Un mito delle metà di Platone portato all’estremo. Ho sentito di alcune droghe che annullano il tuo io, qui sto parlando di un’azione naturale ma al tempo stesso innaturale data dal fatto che noi siamo esseri con coscienza e pensiero. Va bene, basta scopate che mi sembrano precluse. Posso andare ad escort, posso gustarmi la “carne” come un lupo gusta un agnello… ma dove sta il mio vero banchetto se non nella mente? Se non distruggere l’altra persona attraverso l’orgasmo, farla perdere da se stessa, di se stessa per far sì che sia parte di me e che diventi quasi maestro di vita? Mi chiedo spesso se questi pensieri siano comprensibili siccome sono flussi di coscienza, sgrammaticati, scorretti nella consecutio temporum… è inutile… mischio sesso ed erotismo alla grammatica e alla cultura. Non riesco a separarle.
Basta pensare, ma fa parte di me. Ho provato a scindermi tra animale ed umano ed ho fallito. Forse dovrei far imparare a convivere queste due nature e come Machiavelli usare sia leone che volpe. Ci proverò, magari è la soluzione.
Alieni noi? Io mi alieno da tutto questo. Che ho da perdere? Che ho da essere impopolare nel leggere un libro mentre bevo birra e whiskey come Bukowski in un pub? Nulla! Che ho da perdere nell’essere me stesso, la versione migliore o peggiore? Nulla! Sono già il nulla e non posso rischiare niente. Ho solo da guadagnare. Quindi domani, sabato, mi porto dietro un libro di Bukowski da leggere con il suo drink preferito. Va bene comunque. Magari sarai la scusa giusta che aspettavo da tempo per parlare con qualcuna. Ci sta. Sperimentiamo come ogni artista nei secoli. Mi ricordo quando non sapevamo che cazzo fosse la prospettiva nei quadri e l’abbiamo trovata.
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editorialstaff2020 · 13 days
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Valmont Solar: quando l’agriFV si basa sull’equilibrio tra benefici economici ed ecologici
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Attenzione alla sostenibilità e innovazione tecnologica sono le due direttrici su cui si muove Valmont Solar | Convert, oggi tra i principali protagonisti della transizione energetica
Alla fiera di KEY 2024 di Rimini si è fatta notare per prodotti di alto livello in grado di accogliere le ultime tendenze dell’energia fotovoltaica. E proprio grazie ad uno di questi, il Convert tracker agrivoltaic advanced, si è aggiudicata il premio Premio Innovazione Solare. Parliamo di Valmont Solar | Convert, realtà in prima linea nella transizione energetica. Rinnovabili ha incontrato Matteo Demofonti, Vice President Product Strategy & Commercialization per farsi raccontare gli ultimi progetti avviati e le novità in arrivo, con un occhio di riguardo all’agrivoltaico.
Ing. Demofonti, il 2023 è stato un anno eccezionale per il settore del fotovoltaico, con significativi risultati sia in Italia che a livello europeo e globale. Considerando la rapida crescita del mercato, come è stato per Valmont Solar | Convert l’anno appena trascorso?
L’anno 2023 ha segnato un vero e proprio traguardo per Valmont Solar | Convert, registrando un incremento sostanziale del fatturato, che testimonia il dinamismo del nostro lavoro e la capacità di rispondere all’aumentata domanda con una produzione efficace e innovativa. Abbiamo lavorato intensamente per consolidare le attività di revamping e repowering, vitali per l’ottimizzazione degli impianti esistenti e per rispondere alla crescente richiesta di soluzioni energetiche sostenibili e di maggiore efficienza. Il nostro impegno nel greenfield si è concretizzato nella realizzazione di impianti di dimensioni rilevanti, supportati da solidi piani di investimento, uno dei tanti, il parco agrivoltaico Piani della Marina che una volta completato sarà il più grande in Italia.
Il nostro focus si è mantenuto forte anche al di fuori dei confini italiani, trovando terreno fertile in altri mercati europei come la Spagna e la Polonia. In questo contesto favorevole, abbiamo anche iniziato a raccogliere i primi frutti nel settore dell’agro-fotovoltaico, che unisce le nostre competenze nel fotovoltaico con le esigenze dell’agricoltura moderna, delineando nuove prospettive per la crescita sostenibile. In sintesi, l’anno è andato oltre le nostre aspettative, consolidando la nostra presenza sia sul mercato italiano, dove siamo fortemente radicati, sia su quello europeo, sempre più riconoscibile come un ambiente fertile per l’espansione e l’innovazione nel settore dell’energia rinnovabile. Diciamo che l’orientamento strategico adottato è quello giusto e che l’innovazione e la sostenibilità continueranno a guidare il nostro percorso futuro.
Cosa contraddistingue il vostro approccio all’agri-FV?
In Valmont Solar, l’agrovoltaico non è una semplice tendenza, ma una conferma della nostra visione a lungo termine nell’integrazione tra l’energia solare e l’agricoltura. L’investimento in questa sinergia è radicato ben prima che diventasse un argomento di moda, è una scelta strategica che abbiamo perseguito negli anni, puntando su un filone che potesse unire l’efficienza energetica con il sostegno all’agricoltura, che è parte integrante del nostro DNA aziendale e del patrimonio industriale italiano.
Il recente riconoscimento da parte del Ministro durante la fiera KEY a Rimini, con una visita al nostro stand, riflette il sostegno e la visione lungimirante del governo verso le nostre iniziative. Questo è per noi un segno di appoggio e incentiva la nostra determinazione a proseguire su questa strada.
Il nostro approccio all’agrovoltaico, che abbiamo sviluppato, si basa su un equilibrio tra benefici economici ed ecologici. Non si tratta di opporre l’energia rinnovabile all’agricoltura; anzi, crediamo in una convivenza armoniosa che, tramite l’avanzamento tecnologico, può migliorare la produttività agricola senza sacrificare la sostenibilità. Il mercato necessita di soluzioni pratiche ed efficienti, non semplicemente di incentivi statali. E il nostro sistema agrovoltaico, semplice e conveniente, risponde a questa esigenza, eliminando la necessità di un sostegno esterno per l’installazione. È con questa filosofia che continueremo a sostenere e a guidare lo sviluppo di iniziative sostenibili che rispecchiano i bisogni attuali e futuri del settore.
Rimanendo in tema di agrivoltaico, ci può raccontare qualcosa del progetto Symbiosist?
Il progetto SYMBIOSIST, finanziato dal programma europeo Horizon e lanciato all’inizio del 2023, rappresenta un’iniziativa avanguardistica che mira a fondere in maniera simbiotica l’energia fotovoltaica di ultima generazione con le esigenze dell’agricoltura. Questo progetto è al centro di una strategia per incrementare la competitività dell’agrivoltaico in Europa e, contemporaneamente, per ridurre l’impatto ambientale e paesaggistico associato a questa forma di energia rinnovabile.
L’impegno di Valmont Solar in progetti come SYMBIOSIST è un esempio della nostra dedizione all’innovazione tecnologica. Il nostro scopo è quello di stimolare un progresso tangibile e concreto nello sviluppo tecnologico che trasformerà queste ricerche in prodotti reali e migliorativi. Il valore di SYMBIOSIST sta nell’avvicinare il mondo accademico e quello industriale, consentendo una sinergia di esperienze che spesso sono distanti nella quotidianità lavorativa. Attraverso questo progetto, ci avvaliamo dell’opportunità di unire gli sforzi di ricerca con le esigenze di investitori e centri di ricerca, creando così nuovi prodotti che riflettano le necessità attuali e future del settore. SYMBIOSIST diventa quindi una piattaforma di conoscenza e sviluppo che porta i benefici dell’agrivoltaico non solo in ambito tecnico ma anche culturale, elevando il dialogo sulle energie rinnovabili e stimolando politiche che ne favoriscano la crescita e l’adozione.
Leggi l’intervista completa su Rinnovabili https://www.rinnovabili.it/energia/fotovoltaico/agrivoltaico-valmont-solar-punta-innovazione-sostenibilita/
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scienza-magia · 3 months
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Il campo unificato della Teoria del Tutto è Dio?
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La Teoria del Tutto e le intuizioni di Hawking: ma il Tutto è Dio? "L'universo non ha né bisogno né scopo. L'universo esiste semplicemente". Nel vasto panorama della cosmologia e della fisica teorica, la ricerca della “Teoria del Tutto” emerge come uno dei pilastri fondamentali nell’arduo tentativo umano di penetrare le leggi che orchestrano l’universo in modo completo e armonico. Al centro di tale indagine si cela l’enigma più grande che esista: chi rappresenta il “tutto” che questa teoria si prefigge di spiegare? Nel corso dei decenni, insigni menti scientifiche, quali il rinomato fisico teorico Stephen Hawking, hanno dedicato le loro straordinarie capacità intellettuali allo sviluppo e alla comprensione di tale teoria, spingendo così i confini del sapere umano verso orizzonti sempre più profondi e complessi. La Teoria del Tutto La Teoria del Tutto di Stephen Hawking costituisce un ardito tentativo di erigere un edificio teorico unificato, un monumento alla sintesi delle leggi fisiche che governano il vasto spettro dell’universo osservabile, dal regno cosmico alle profondità microscopiche della materia. Al suo cuore pulsante si trova l’aspirazione di coniugare lo spazio-tempo derivante dalla generale di Einstein con il movimento quantistico delle particelle subatomiche, divenendo così l’architetto di un macrocosmo e microcosmo sinfonici. La teoria di Hawking, intrinsecamente matematica e concettuale, intende intrecciare le trame della relatività generale e della meccanica quantistica in un unico tessuto teorico, risolvendo così l’apparente dissonanza tra queste due pietre miliari della fisica moderna. Il fondamento della sua proposta giace nell’idea audace di una “teoria di campo unificato“, una formula mastodontica che debba abbracciare tanto le forze gravitazionali che le interazioni subatomiche. Hawking ha dedicato una vita intera alla costruzione di questo faro teorico, ma la sua opera rimane un’opera incompiuta. Nonostante la genialità delle sue intuizioni, la Teoria del Tutto di Hawking poggia su pilastri mai del tutto completati. L’eredità che ci lascia è un labirinto di domande irrisolte, un’ode alle sfide concettuali e alle frontiere inesplorate che attendono i futuri pionieri della fisica teorica. C’è posto per Dio nella Teoria del Tutto? Nel contesto della Teoria del Tutto, la riflessione più naturale su Dio assume una profondità che spazia dalle leggi fisiche alla natura dell’esistenza stessa. La Teoria del Tutto converge verso un concetto cardine: la Coscienza Suprema, si tratta di Dio? Questa entità cosmica si distingue per la sua grandezza, essendo concepita come una coscienza di proporzioni cosmiche, contenente non solo tutto ciò che esiste nell’universo osservabile, ma anche lo spazio-tempo stesso. Si tratta di una coscienza pervasiva, la cui presenza si estende a ogni angolo dell’universo, e possiede una massa psichica infinita, in grado di contenere l’intera gamma delle coscienze esistenti. L’unicità della Coscienza Suprema si manifesta nella sua natura eterna e increata, distinta dalle tradizionali concezioni religiose di Dio. Per questa coscienza cosmica, il tempo si presenta in una prospettiva diversa rispetto alla nostra percezione umana; il concetto di creazione e di inizio temporale si confonde con l’eternità, dissolve i confini tra passato, presente e futuro. In questo senso, l’atto creativo della Coscienza Suprema non è limitato da un prima o dopo, ma si manifesta come un atto eterno e intrinseco alla sua stessa natura. L’Universo primordiale e il ruolo della Coscienza Suprema La Coscienza Suprema non è soltanto onnisciente, possedendo tutte le conoscenze possibili, ma anche onnipotente, capace di plasmare la realtà attraverso il collasso della funzione d’onda, un meccanismo che materializza le sue immagini mentali. Le caratteristiche di infinità, unicità, eternità, onniscienza e onnipotenza attribuite alla Coscienza Suprema si sovrappongono alle concezioni tradizionali di Dio presenti nelle varie religioni. Il concetto di Universo primordiale, materializzato dalla Coscienza Suprema in un volume critico, suggerisce una profonda conoscenza delle leggi che regolano l’universo. In questo contesto, le leggi stesse non sono imposte dall’esterno, ma intrinseche alla natura stessa della Coscienza Suprema. La scelta delle condizioni iniziali dell’universo riflette la libertà e la saggezza della Coscienza Suprema, che opta per un percorso evolutivo in linea con il suo scopo primario. Qual è il fine?
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Credit: Judy Smith White overlay: SARAO/MeerKAT (1.28 GHz) Red: Spitzer/MIPS1 (24μm) Green: WISE/W3 (12μm) Blue: Spitzer/IRAC4 (8μm) Ma quale potrebbe essere lo scopo ultimo di questa entità cosmica? La generazione di coscienze individuali sembra emergere come un’ipotesi plausibile. La creazione dell’universo potrebbe essere legata alla volontà della Coscienza Suprema di procreare altre coscienze, in modo che possano evolversi e manifestare i suoi stessi attributi creativi. Questa visione suggerisce che l’origine dell’universo sia strettamente correlata alla nascita delle coscienze primordiali, le quali, pur essendo simili alla Coscienza Suprema, devono ancora evolvere per raggiungere una piena comprensione di sé stesse. In questo processo evolutivo, le coscienze primordiali attraversano uno stato di incoscienza totale, avviando un pellegrinaggio verso una super-coscienza. Analogamente ai corpi materiali, le coscienze assorbono e emettono radiazioni psichiche in uno specifico spettro di frequenza, in un intricato gioco di risonanze e assorbimenti. La Coscienza Suprema, con il suo spettro di assorbimento definito dalla qualità dei pensieri, diventa il metro di valutazione del bene e del male, sottolineando l’importanza del pensiero di buona qualità come fondamento dell’etica fondamentale. Così, nella visione della Teoria del Tutto, l’etica non è solo biologica o sociale, ma intrinsecamente legata alla qualità dei pensieri e alla loro risonanza con la Coscienza Suprema. Questo fondamento teologico dell’etica riflette un’idea di Dio come entità primordiale e creatrice, le cui azioni sono intrinsecamente legate al processo evolutivo delle coscienze nell’universo. Ma cosa ne pensava Stephen Hawking? L’evoluzione del pensiero di Stephen Hawking in merito all’esistenza di Dio riveste un carattere tanto complesso quanto affascinante, incanalando una mente che ha sfidato le frontiere dell’astrofisica e della cosmologia. Nel suo capolavoro finale, The Grand Design, Hawking abbraccia un paradigma audace, abbandonando l’ipotesi di un Dio creatore in favore di una visione scientifica più radicale. Come egli stesso afferma: “Non c’è bisogno di un Dio creatore dell’universo. Basta un sussulto della forza di gravità a generare tutto ciò che osserviamo.” Questa concezione, emersa dal tessuto stesso delle leggi fisiche, pone l’intero universo come un’entità emergente, senza la necessità di un’entità trascendente. Hawking ha guidato la sua ricerca verso una comprensione più profonda e completa dei misteri cosmici, sfidando l’idea di un universo infinito ed eterno e proponendo un’interpretazione radicale della teoria del Big Bang. La sua ricerca di una “Teoria del Tutto” lo ha portato a confrontarsi con il dilemma di Einstein: la necessità di un creatore divino per spiegare l’esistenza stessa dell’universo. Tuttavia, attraverso la M-Teoria e la fisica quantistica, Hawking ha proposto una visione alternativa, in cui l’universo emerge spontaneamente da principi fisici fondamentali, senza bisogno di un intervento divino. Questa visione cosmologica si staglia come un’epopea moderna, in cui l’universo stesso diviene il creatore delle sue proprie leggi e strutture. Hawking, con la sua mente brillante e la sua tenacia senza pari, ha tracciato un cammino verso l’ignoto, invitando l’umanità a scrutare i confini del sapere e ad abbracciare il mistero e la bellezza del cosmo. Come egli stesso disse: “L’universo non ha né bisogno né scopo. L’universo esiste semplicemente.” “Dio è una truffa” “Dio è una truffa“, dichiarò senza mezzi termini il celebre astrofisico, in una presa di posizione che ha suscitato fervidi dibattiti e riflessioni in tutto il mondo scientifico. Con queste parole incisive, Hawking svelò la sua visione audace sull’universo e sulla sua origine, scuotendo le fondamenta delle credenze tradizionali. La sua tesi provocatoria sosteneva che l’idea stessa di un dio creatore fosse un artificio, un’illusione concettuale che mascherava la vera natura della realtà. Invece di una divinità trascendente. Questa audace riformulazione del concetto di dio rivelava non solo il suo coraggio intellettuale, ma anche una profonda inquietudine di fronte ai misteri dell’esistenza e alle domande senza risposta che ci assillano. L’argomentazione di Hawking si fonda sull’idea che le leggi fondamentali della fisica, quali la gravità e le altre forze fondamentali, siano intrinsecamente capaci di spiegare l’origine e l’evoluzione dell’universo senza la necessità di ricorrere a un’intervento divino. Non esiste un solo Stephen Hawking Non esiste un solo Hawking, ma anzi, ne esistono altri due, ognuno con una sua unica e affascinante storia da raccontare. Hawking dei buchi neri Il primo tra i tre Hawking è riconosciuto come un’autorità indiscussa nel campo dei buchi neri. Le sue scoperte in questa sfera della fisica sono numerose e rivoluzionarie. Secondo la teoria della relatività generale di Einstein, un buco nero è una regione dello spazio-tempo dove la gravità è così intensa da impedire a qualsiasi cosa, persino alla luce, di sfuggire alla sua attrazione. Questo fenomeno si crede sia il risultato del collasso su sé stessa di una stella di enorme massa. Tuttavia, nonostante le numerose scoperte di Hawking, il mondo dei “buchi neri” rimane in gran parte un mistero, con molte teorie ancora nella fase di speculazione. Nel gennaio del 2014, Hawking ha causato scompiglio persino tra le sue stesse certezze, sfidando l’idea comunemente accettata che un buco nero sia un’entità oscura e insondabile nell’universo. Hawking essere umano Il secondo Hawking, noto a molti come uno dei più acuti cervelli del secondo Novecento, è colui a cui nel 1963 fu diagnosticata una terribile malattia degenerativa dei motoneuroni, comunemente associata alla sclerosi laterale amiotrofica. Nonostante la sua condizione, Hawking non si è mai arreso. Incapacitato e confinato a una sedia a rotelle fin dagli anni ’80, ha continuato a sfidare le aspettative e a lasciare un’impronta indelebile nel mondo della scienza e della cultura. La sua storia di resilienza e perseveranza è diventata un simbolo di speranza per milioni di persone in tutto il mondo. Se Hawking avesse scelto l’eutanasia, come aveva a volte considerato, il mondo non avrebbe mai conosciuto il suo genio e la sua straordinaria capacità di superare gli ostacoli più insormontabili. Ma ciò che rende ancora più straordinaria la sua storia è il modo in cui ha vissuto ben oltre la prognosi iniziale, dando il meglio di sé stesso nonostante le avversità. Hawking: l’uomo dietro al mito Infine, il terzo Hawking è l’uomo dietro al mito, la mente straordinaria che ha affascinato e ispirato generazioni. La sua vita è stata raccontata sul grande schermo nel film “La Teoria del Tutto” del 2014, basato sulla biografia di Jane Wilde, sua ex moglie. Il film narra la storia di un uomo che non si è mai arreso di fronte alla malattia e alla morte imminente, ma che ha lottato con coraggio e umorismo per dare un senso alla sua esistenza. Sono storie di resilienza, amore e coraggio, che ci ricordano che nonostante le avversità della vita, è possibile superare ogni ostacolo con determinazione e speranza. Anche il film racconta che quando nel 1985 la polmonite lo stava per uccidere e i medici volevano staccare le spine che lo tenevano in vita e Jane lo ha salvato. È lei che il mondo deve ringraziare per il genio impertinente di Hawking. Ecco, fra “teoria del tutto” e fame di vita Hawking ha finito per essere un grande testimonial riluttante di Dio. Sono testimonianze che ci insegnano che la vera grandezza risiede nella capacità di abbracciare la vita con tutto ciò che essa ha da offrire, e di trovare significato e speranza anche nei momenti più bui. Così, nel ricordo di Stephen Hawking, continuiamo a essere ispirati dalle sue parole, dalle sue scoperte e, soprattutto, dalla sua straordinaria umanità. Adesso conosce la risposta Intrinseca alla ricerca di Hawking è la tensione tra il cosmo concepito come una macchina perfetta, regolata da leggi precise e indipendente da una volontà divina, e l’osservazione di un universo straordinariamente ordinato e complesso che solleva interrogativi esistenziali fondamentali. La sua esplorazione delle leggi che governano l’universo e il tentativo di svelare i misteri dell’esistenza umana pongono in luce una dualità affascinante: mentre la scienza di Hawking cerca di scartabellare le pagine della creazione senza ricorrere a divinità, la struttura stessa dell’universo sembra sussurrare l’esistenza di un progetto o di un disegno più vasto. Pertanto, l’eredità di Hawking non risiede soltanto nelle sue scoperte scientifiche, ma anche nella sfida posta alla nostra comprensione dell’universo e del nostro posto al suo interno. In questo contesto, risuonano le parole di Pascal su quel “Dio nascosto” e trovano un nuovo riverbero, invitando l’umanità a esplorare il mistero dell’esistenza con umiltà e meraviglia. Ritorna alla mente un potente dialogo tratto dal film “La Teoria del Tutto“, che incarna in maniera eloquente il cuore della questione. Jane, rivolgendosi a Stephen, chiede il motivo per cui egli non creda in Dio. La risposta di Stephen, essenziale e incisiva, sottolinea il ruolo del fisico nel preservare l’integrità dei suoi calcoli dalla presenza di una fede in un creatore soprannaturale. Tuttavia, Jane, con una semplice osservazione, suggerisce che forse il vero contrasto non è tra il fisico e Dio, ma tra il fisico e le convinzioni personali. Ciò che è certo, è che adesso conosce la risposta. “Jane: Non mi hai detto perché non credi in Dio. Stephen: Un fisico non può permettere che i suoi calcoli vengano confusi dalla fede in un creatore soprannaturale. Jane: Sembra più un argomento contro i fisici che contro Dio.” Read the full article
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lamilanomagazine · 4 months
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Bari, tre progetti finanziati dal Welfare con il 5x1000 per la promozione del benessere psicologico di adolescenti e giovani della città
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Bari, tre progetti finanziati dal Welfare con il 5x1000 per la promozione del benessere psicologico di adolescenti e giovani della città Sono tre i progetti finanziati con il 5x1000 del Welfare (oltre 50mila euro) ad esito della manifestazione di interesse per la realizzazione di interventi di promozione della salute mentale e di contrasto al disagio adolescenziale e giovanile: "Anime in equilibrio", proposto da Anto Paninabella odv in collaborazione con l'aps Un clown per amico e la cooperativa sociale Voglia di bene; "Cambiando rotta", proposto dall'aps ProspettivaMente; "Mindlab 4.0", proposto dall'associazione C.l.i.o. (Centro laboratoriale interattivo organizzato). Gli obiettivi e la modalità di realizzazione dei percorsi progettuali finanziati sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa dai responsabili delle realtà proponenti alla presenza dell'assessora al welfare Francesca Bottalico e del funzionario comunale responsabile dell'Area minori e famiglie Francesco Elia. "In questi anni una delle priorità dell'assessorato - ha ricordato Francesca Bottalico - è stata quella di lavorare sulla prevenzione e sulla promozione della salute mentale degli adolescenti e dei giovani. In Italia sono due milioni i bambini e ragazzi che soffrono di malattie mentali: parliamo purtroppo di un fenomeno cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni, anche a causa degli effetti lunghi del covid, come dimostrano le richieste e le segnalazioni, più che raddoppiate, giunte agli sportelli di ascolto psicologico, ai numeri utili, ai presidi del welfare attivi nella nostra città. Disagi che attraversano ogni dimensione culturale e sociale e che possono trasformarsi in violenza, autolesionismo, forme di hikikomori e isolamento forzato e, nei casi più gravi, in tentativi di suicidio. Ansia, depressione, disturbi comportamentali e alimentari, paura e timore di non essere all'altezza delle aspettative sociali e familiari e di una società che misura solo in base alla performance e alla capacità di aderire a modelli sociali precostituiti. Per rispondere a questo malessere crescente, da tempo stiamo lavorando per potenziare tutti gli interventi educativi e gli sportelli psicologici gratuiti - attualmente 27 - avviando un primo centro per la creatività e il protagonismo di giovani e adolescenti, che inaugureremo a breve, e dedicando l'intero 5x1000, pari a 50mila euro, ad azioni rivolte alla salute mentale dei più giovani". Di seguito, in sintesi, i progetti in partenza, finanziati con il 5x1000 del Welfare, ai quali sarà possibile accedere su segnalazione o liberamente: "Anime in equilibrio" Anto Paninabella odv, aps Un clown per amico, cooperativa sociale Voglia di bene Il progetto prevede due azioni, la prima rivolta ai ragazzi dai 14 ai 24 anni con due attività laboratoriali - una sul disegno manga, l'altra sulle arti circensi -, la seconda rivolta a tutta la cittadinanza con sportelli di consulenza sociale, pedagogica e psicologica nel quale saranno impegnati uno psicologo, un pedagogista e un assistente sociale. "Il nostro intento è di intrecciare "anime", intese come individui e persone, con l'arte circense e la moderna arte dei manga, da cui spesso si realizzano "anime" - ha spiegato Daniela Bilanzuoli, psicologa della cooperativa sociale Voglia di Bene -. Puntiamo in ogni caso a un equilibrio inteso in senso globale, psicofisico. La scelta di utilizzare l'arte per coinvolgere i ragazzi nasce dalla consapevolezza del fatto che all'arte è riconosciuto un potere positivo nella costruzione di un'architettura del benessere sociale, ovvero la possibilità di educare". "Anime in equilibrio - è il commento di Angela Albanese, vicepresidente di Anto Paninabella - nasce in un'ottica sia di promozione, ovvero di valorizzazione delle risorse, sia di contrasto attivo alle forme di malessere e disagio dei giovani, attraverso due attività specifiche: l'attivazione di uno sportello di consulenza sociale/psicologica/pedagogica per adolescenti, giovani e famiglie, e la realizzazione di due laboratori, un laboratorio di arti circensi ed uno di disegno manga. I laboratori sono indirizzati ciascuno a trenta ragazze e ragazzi tra i 14 ed i 24 anni, non prevedono barriere linguistiche ma si rivolgono a persone in possesso di capacità motorie adeguate allo svolgimento delle attività circensi e di disegno". Al termine del progetto i corsisti realizzeranno un piccolo manga che verrà distribuito durante lo spettacolo finale circense, unendo quindi in un abbraccio ideale i due laboratori. Nello specifico, il laboratorio sulla realizzazione del disegno manga, tenuto da Sara Torre, si svolgerà a partire da febbraio, i venerdì pomeriggio, presso il servizio polifunzionale per adolescenti dell'assessorato al Welfare, in via Capruzzi ad angolo con via Re David. Il laboratorio di arti circensi, realizzato dall'aps Un Clown per Amico, si terrà, sempre a partire da febbraio, presso la sede della società cooperativa sociale Voglia di bene i lunedì pomeriggio. Oltre agli esperti, tutti i partecipanti saranno accompagnati nelle attività laboratoriali da un tutor. Gli sportelli di consulenza si rivolgeranno in via prioritaria a coloro che si iscriveranno alle attività laboratoriali e alle loro famiglie, quindi all'intera cittadinanza. Partiranno nelle prossime settimane e si svolgeranno in forma itinerante sul territorio di Bari, in maniera alternata nelle giornate del lunedì pomeriggio o del martedì mattina o venerdì pomeriggio, secondo un calendario specifico che sarà reso noto a breve. Le sedi individuate per la realizzazione degli sportelli sono il Servizio polifunzionale per adolescenti dell'assessorato al Welfare; la parrocchia Maria S.S. Addolorata (Don Guanella), la parrocchia San Sabino e la sede della cooperativa sociale Voglia di Bene. Per qualsiasi informazione e per iscrizioni: [email protected] "Cambiando rotta: turismo e veleggiate sociali" Aps Prospettivamente Il progetto nasce con l'obiettivo di combattere fenomeni di esclusione sociale, isolamento, discriminazione e disagio psico-sociale grave, fornendo ai giovani partecipanti le competenze necessarie per diventare marinai/aiuto-skipper e future guide turistiche sociali. Le attività, in programma da gennaio a giugno, sono rivolte a 25 adolescenti italiani e stranieri di età compresa tra i 16 ed i 25 anni, non inseriti in progettualità continuative realizzate dall'assessorato al Welfare. I partecipanti potranno essere segnalati dai Servizi sociali territoriali, dai partner di progetto, dalle parrocchie o accedere in forma volontaria. "Il nostro progetto si rivolge ad adolescenti e ragazzi con disagio sociale: insegnando loro a veleggiare, a condurre un'imbarcazione, è come se gli consegnassimo uno strumento utile per guidare la loro stessa vita - ha sottolineato Laura Ottaviano, presidente di ProspettivaMente -. In questo percorso la relazione e l'incontro con gli anziani della città permetterà ai partecipanti di conoscere la nostra storia e le nostre tradizioni e, magari, di pensare a uno sbocco professionale nel campo del turismo, come guide che sappiano mostrare le bellezze della nostra città viste dal mare". Cinque le azioni previste: - formazione in navigazione e sicurezza in mare: Il corso offrirà ai giovani partecipanti conoscenze teoriche (40 ore) e competenze pratiche (5 veleggiate) fondamentali nella navigazione e nella sicurezza in mare. Attraverso lezioni teoriche e sessioni pratiche, si prepareranno a diventare aiuto-skipper, aprendo porte a nuove opportunità di carriera e sviluppando una solida comprensione della sicurezza marittima, ottenendo al termine l'attestato di "Aiuto/skipper-Marinaio". - formazione culturale e della conoscenza locale: attraverso lezioni teoriche e tour guidati (20 ore) nei luoghi di maggiore interesse storico e culturale della città, i giovani acquisiranno una profonda comprensione delle proprie radici e della storia cittadina. - formazione lingua inglese: seguendo lezioni teoriche e pratiche (20 ore), i partecipanti acquisiranno competenze linguistiche necessarie in ambito turistico per fornire indicazioni e illustrare i posti da visitare. - incontri informativi con gli anziani: saranno organizzati 5 incontri con anziani baresi che, in vere e proprie sessioni di cittadinanza attiva, racconteranno storie di vita vissuta, tradizioni popolari, trasmettendo ai più giovani usi e costumi baresi. - tour turistici con veleggiate interattive e intergenerazionali: in questa fase i giovani partecipanti metteranno in atto quanto appreso durante le sessioni formative, svolgendo un ruolo chiave durante i 10 tour e in particolar modo durante le veleggiate. Oltre a condurre le imbarcazioni in sicurezza, fungeranno da guide culturali, condividendo conoscenze sulla storia e le tradizioni locali con i partecipanti. Questo coinvolgimento attivo dei giovani non solo trasmetterà valore e conoscenza, ma creerà un legame significativo tra i partecipanti e la cultura di Bari, contribuendo a un'esperienza più autentica. I tour saranno destinati a turisti e anziani residenti nel Comune di Bari. Il percorso si concluderà con un evento finale in cui saranno organizzati laboratori e attività interattive e nel corso del quale saranno condivise storie e testimonianze dei giovani partecipanti, degli anziani e di tutti coloro che hanno partecipato ai tour e alle veleggiate. In occasione dell'evento conclusivo sono previsti un concerto e un buffet organizzato dall'Associazione Cuochi Baresi. Le attività si svolgeranno presso: - CNIPA PUGLIA - corso Italia 19/C - Coop. Soc. San Giovanni di Dio - via Trento 29/31 - Coop. Soc. "Sail for life" c/o Darsena Marisabella – Porto di Bari Per maggiori informazioni: - [email protected] - 327 0907033 - Pagina Facebook Cambiando Rotta "MINDLAB 4.0" Il progetto prevede il coinvolgimento di ragazzi e ragazze di età compresa tra i 15 e i 18 anni, favorendo le dinamiche dell'ascolto e la loro partecipazione a un'azione comune volta ad affrontare il problema del disagio e a far capire loro come promuovere una dimensione socio-esistenziale della propria salute. Un'equipe di educatori e psicologi avrà il compito di organizzare e gestire laboratori "dietro le quinte" e, con il supporto della giornalista Alessandra Lofino, saranno registrate sei puntate di uno speciale format, una sorta di reality dell'esperienza progettuale. L'obiettivo è quello di incontrare i giovani in un luogo neutro, non connotato dal punto di vista medico o stigmatizzante, e promuovere attività ludiche, interattive e conviviali che li aiutino a elaborare il proprio vissuto. In questo modo sarà possibile riscontrare precocemente forme di disagio psichico riducendo il più possibile il ricorso a interventi strutturati. "Già dal titolo il progetto allude allo spazio della mente, alla dimensione laboratoriale e all'innovazione - ha dichiarato Alessandra Lofino, direttora della testata Ambitel news - e sono gli elementi che metteremo in gioco nella relazione con i giovani partecipanti, realizzando da febbraio a giugno cinque laboratori sui temi della legalità, dell'affettività, della sessualità (educatori lovegiver), di contrasto agli stereotipi di genere e legati alla disabilità, e di contrasto ai disturbi alimentari e all'abuso di alcool, che diventeranno altrettanti docufilm. Concluderemo il percorso con un evento in cui accoglieremo tutti i target di progetto, oltre alle famiglie dei partecipanti. Insieme a noi ci sarà Daniele Mattia Inzucchi, secondo classificato a Io canto generation, che attraverso la musica è riuscito a riconoscere se stesso e il suo percorso di vita e che in questo progetto porterà ad adolescenti e ragazzi la testimonianza diretta di come la musica, nella sua esperienza, sia stata cura, salvezza e spazio protetto di espressione del sé". Durante le attività saranno privilegiati gli incontri di gruppo in cui i ragazzi possano sentirsi liberi di esprimere le proprie risorse e costruire insieme agli adulti risposte mirate ai loro bisogni. Nella prima fase di selezione dei ragazzi, il progetto coinvolgerà i CSM, i Servizi sociali dei Municipi, le associazioni del territorio. Il progetto si articola in tre fasi: la prima fase di selezione e osservazione di ciascun giovane; la seconda di lavoro sui singoli gruppi; la terza di registrazione dei laboratori che diventano storie, approccio alle attività formative da parte dei giovani, e che saranno visibili sulla testata Ambitel news - periodico di informazione scientifica. I ragazzi coinvolti parteciperanno all'attività formativa e di laboratorio in piccoli gruppi e, in un secondo momento, si confronteranno in plenaria con il supporto di robot programmati su giochi di memoria e cognitivi che fungeranno da tutor. Ogni laboratorio/puntata verterà su un singolo argomento, con l'obiettivo di raccontare attraverso le immagini e le testimonianze le modalità in cui i giovani partecipanti affrontano questa esperienza, affiancati da esperti qualificati. Il format web tv avrà una frequenza di trasmissione di una puntata al mese per cinque mesi, con una puntata finale che coinvolgerà le istituzioni e i referenti del progetto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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andreasaxa · 5 months
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Immaginiamo di comprimere l’intera età dell’universo in un solo anno. Il Big Bang è avvenuto a mezzanotte del 1° gennaio, e ora siamo a mezzanotte del 1° gennaio successivo.
L’ULTIMO MINUTO
Tu sei nato meno di un decimo di secondo fa. La storia moderna inizia un secondo fa. Cristo nasce meno di 5 secondi fa. Gli Egizi costruiscono le piramidi 12 secondi fa, le prime testimonianze scritte risalgono a 13 secondi fa, l’agricoltura a 28 secondi fa. Il più antico insediamento umano noto risale a poco meno di un minuto fa.
L’ULTIMO GIORNO
L’uomo di Neanderthal si estingue un minuto e mezzo fa. Homo sapiens fa la sua comparsa alle 23:48. Il controllo del fuoco arriva alle 23:44. La stazione eretta alle 21:25. Il genere Homo compare poco prima, gli ominidi dopo pranzo e le prime scimmie antropomorfe verso le 6 del mattino.
L’ULTIMO MESE
Alle 6:24 del 30 dicembre i dinosauri si estinguono. Erano comparsi il giorno di Natale. I rettili arrivano il 23 dicembre, gli anfibi il 22. Le piante si insediano sulle terre emerse tra il 19 e il 20. Gli artropodi fanno la loro comparsa il 14, gli animali il 7, gli organismi pluricellulari il 5.
GLI ULTIMI 4 MESI
Gli organismi eucarioti compaiono il 9 novembre. L’atmosfera viene ossigenata dalla vegetazione il 29 ottobre, ma la fotosintesi era cominciata già il 30 settembre. La vita sulla Terra comincia il 21 settembre. Alle 4:57 del 2 settembre si forma il Sole. La Terra arriverà il 6 settembre, la Luna il 7.
I PRIMI MESI
La nostra Galassia si forma il 16 marzo. Svilupperà il suo disco soltanto il 12 maggio. Non è stata nemmeno particolarmente precoce, la Via Lattea: le primissime piccole galassie risalgono al 13 gennaio. Il buio viene squarciato dalle prime stelle il 10 gennaio, dopo il collasso delle prime nubi di gas. Gli atomi di queste nubi si sono formati alle 00:14 del 1° gennaio, la sintesi dei loro nuclei è terminata 65 miliardesimi di secondo dopo la mezzanotte.
Com’è diversa la nostra prospettiva, vista così. Non durerai che un battito di ciglia. Ma l’universo ci ha messo 13,8 miliardi di anni, per arrivare a crearti.
Fonte Facebook
Chi ha paura del buio
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0i3jbibsGCTFfrEWEmwFug6ReSrpHe44NomAVJdYK7YrTGELWCTPuR9kftUpZm4LQl&id=100077316552237
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agrpress-blog · 5 months
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Si svolgerà giovedì 14 dicembre 2023 alle ore 11.30 presso Spazio5 - via Crescenzio 99/D, a pochi metri da piazza del Risorgimento e non lontano dalla metro Ottaviano - la conferenza stampa di presentazione della mostra di sculture di Massimo D’Aiuto Orizzonti essenziali. Pietrasanta (LU) luogo di riferimento per importanti esposizioni di arte contemporanea e terra d’elezione per la scultura, dedica, nella Sala del San Leone, una personale dell’artista Massimo D’Aiuto. Oltre trenta sculture prevalentemente in marmo, bronzo, altri materiali lapidei e legno a cui si accompagnano disegni preparatori di opere tridimensionali: un percorso attraverso opere realizzate nell’ultimo decennio. Dall’ arcaismo, più evidente nei primi lavori, alle forme che rimbalzano nel contemporaneo; le fattezze di personaggi ancestrali, ai segni scanalati condotti a penetrare il mistero delle pietre, fino all’essenzialità delle forme, D’Aiuto interpreta una linea evolutiva dell’immagine scolpita. L’artista sembra raccontarci il viaggio immaginario dei suoi manufatti, figure e oggetti simbolici che forse hanno attraversato lo spazio o forse la storia: archetipi enigmatici, sorta di veicoli interplanetari biomorfi. La selezione delle opere vuole proprio percorrere l’iter poetico e formale che ha portato D’Aiuto allo sviluppo di una narrazione che va dalle suggestioni per la scultura moderna a una sintesi formale altamente evocativa. Le sculture di Massimo D’Aiuto attraversano il tempo catturando l’essenza dell’umanità, un’opportunità per riflettere sul percorso della nostra specie; migrazioni, guerre, traguardi della scienza, dell’arte fino ad arrivare ad un viaggio nel futuro. Un mondo affascinante e coinvolgente dello scultore tra bellezza e potenza. La mostra, curata da Nicola Nuti, è illustrata da catalogo con presentazione di N. Nuti, fotografie di Maurizio Riccardi, assistenza mediatica Fornaciai Art Gallery, verrà inaugurata venerdì 22 dicembre 2023 alle ore 17.00 nella Sala del San Leone, e rimarrà aperta fino a domenica 14 gennaio 2024 (orario: giorni feriali, ore 17.00 - 21.00; giorni festivi e prefestivi, ore 10.00 - 13.00 e 17.00 - 21.00. Massimo D’Aiuto - Meta di Sorrento (NA), 1952 - nasce da padre musicista, salvatosi dal campo di concentramento grazie alla musica ed al ricordo di moglie e figli. In una famiglia ricca di amore e talento, coltiva già all’età di dieci anni la passione per la scultura ed il disegno, mentre si applica anche agli studi scientifici che lo porteranno alla laurea in Ingegneria Chimica ed alla carriera di manager al vertice della Simest SpA, realizzando notevoli successi con le imprese italiane nel mondo, senza mai abbandonare la passione e la frequentazione per il mondo dell’arte. Dalle prime opere esposte a sedici anni a Napoli e premi a diciotto intensifica dagli anni ottanta l’attività artistica con mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Stromboli, Mogadiscio, Bologna, Amsterdam, Treviso, Siracusa, Latina, Roma), fino ad arrivare nell’ultimo quinquennio anche a scenografie di spettacoli musicali dibeneficenza in importanti teatri di Roma (Teatro Ghione, Sala Umberto, Teatro Argentina). Nel dicembre 2018 Vittorio Esposito lo intervista per il magazine «Elementi», la copertina. Nel 2019, dopo anni di frequentazione di cave e maestranze di Pietrasanta, la rivista «Versilia Produce» lo intervista dedicandogli la pagina per scultori di rilievo. Nel  novembre 2019 alla Biblioteca Angelica, la personale Volti Enigmi riscuote successo di pubblico e critica, intervista RaiUno, Telenorba ed interesse della stampa nazionale. Nel maggio 2020 la GNAM di Roma seleziona una sua scultura per una rassegna multimediale di opere del periodo del lockdown rigido di marzo/aprile/maggio di quell’anno. Dal 2022 collabora con la Fornaciai Art Gallery di Firenze, dove vengono esposti bronzi realizzati a Pietrasanta. Nel 2023 viene selezionato dal Comune di Pietrasanta per esporre sculture ed altre opere nella Sala del San Leone dal 22 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024.
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thesoulofkira · 5 months
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Makoto è il sesto principio del codice Bushido e si riferisce alla "sincerità" o alla "veridicità". Questo principio sottolinea l’importanza di essere sinceri e onesti in tutti gli aspetti della vita e di agire con sincerità e integrità. Nel contesto del codice etico dei samurai, makoto era visto come una qualità essenziale per un guerriero samurai. Si credeva che essere sinceri e onesti fosse il fondamento di tutte le altre virtù e che fosse impossibile essere un vero samurai senza un impegno alla sincerità e all'integrità. Tuttavia, Makoto non voleva solo essere onesto con gli altri. Ha inoltre sottolineato l'importanza di essere onesti con se stessi e di rimanere fedeli alle proprie convinzioni e valori, anche di fronte alle avversità. Ci si aspettava che i guerrieri samurai agissero con sincerità e integrità, anche se ciò significava andare contro l'opinione popolare o rischiare la propria vita. Nella società moderna, il principio del makoto continua ad essere una parte importante della cultura giapponese. È considerato importante essere sinceri e onesti in tutti gli aspetti della vita e agire con sincerità e integrità, anche in situazioni difficili. In sintesi, il principio del makoto evidenzia l’importanza di essere sinceri e onesti nel codice Bushido. Ci ricorda di agire con sincerità e integrità, sia verso gli altri che verso noi stessi, e di rimanere fedeli alle nostre convinzioni e ai nostri valori, anche in situazioni difficili.
Ikki
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micro961 · 7 months
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Alèm - Liberi/stupidi
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Il nuovo singolo del giovane cantautore veneto d’adozione
Libertà allo stato puro, una canzone anarchica. “Liberi/stupidi” non è un brano politico ma una canzone che invita l’individuo a vivere senza preoccuparsi del giudizio altrui, preoccupandosi unicamente del proprio benessere. Niente tecnologia, niente spirito di adattamento. Pura e semplice vita. Quella che ci siamo scordati di poterci godere senza preoccupazioni, ansia e fretta inconcludente. Nella quale perdiamo affetti e prendiamo vizi.
«Spesso avremmo voglia di liberarci di ogni peso presente nella nostra vita, ma non cambiamo, definendo la voglia di evasione come “azzardata”. Altre volte non prendiamo le redini della nostra esistenza perché agli occhi esterni fare scelte impopolari e fuori dal coro viene visto come essere poco coraggiosi, solo perché non credi nel sogno “italiano” (brutta copia macchiettistica del modello americano), per la massa che non segui sei mangiato dal timore. Pensiamo di essere all’avanguardia, di essere controcorrente, ma siamo più omologati che mai. Esseri umani che hanno perso da molto di vista “l’essere”, figuriamoci se siamo capaci di essere umani. A volte vorrei che fossimo tutti capaci di riuscire ad uscire dagli schemi, fare la scelta di rincorrere ciò che ci fa star bene non è mai una scelta stupida. In sintesi essere liberi può essere definito stupido si, ma solo da chi in realtà non comprende quanto sia buona l’aria incontaminata di una vita anticapitalistica». Alèm
Além, nome d’arte di Alessandro Minichino, è nato a Maratea (PZ) nel maggio 1999. Vive i primi due anni della sua vita in un piccolo paese della provincia di Salerno ai confini con la Basilicata poi si trasferisce in Veneto, nella provincia di Belluno. Frequenta il liceo artistico a Cortina d’Ampezzo e poi il MITA a Udine. A 16 anni col nome d'arte di Ale ice scrive e pubblica un ep, "È solo l'inizio" (2015) un lavoro prettamente rap. In questo, come in tutti i lavori che seguono, Alessandro cura gli artwork e le cover. Negli anni successivi seguono due mixtape "Equilibrio" (2017), rime dirette e molte riflessioni su un mondo ingiusto nella quale bisogna trovare posto, e "Nirvana" (2018) che include il primo street video, del singolo "Tieni duro" con la regia di Samuele Dalò e successivamente recensito dagli "Arcade Boyz" noti youtuber. L’anno dopo esce “Alessandro” (2019), il suo secondo e ultimo ep col nome d’arte Ale ice: acustico, chitarra e voce, si distacca molto dai lavori precedenti ispirandosi al cantautorato italiano che ascoltava fin da piccolo, in "Nato fuori tempo" il featuring con Simone Da Prà (Oxi). Nel 2021 sceglie di cambiare nome in Alèm, si stacca completamente dai vecchi lavori e lancia il singolo “200 all’ora” unendo al rap influenze rock, punk passando per la trance Music. Prodotta da Artigian Studio, “200 all’ora” è una canzone che punta all’originalità del genere, contro le catene della società moderna e delle istituzioni scolastiche che reprimono sogni e uniformano i ragazzi. Il 18 febbraio 2022 esce il nuovo singolo “Cliché”, una critica satirica ai luoghi comuni della nostra nazione, il cui videoclip è stato presentato anche dal TGR Basilicata. Segue “Démodé” una riflessione ironica sulle mode musicali del momento e “Caffè” una canzone che mette in luce gli aspetti negativi tipici di una relazione d’amore, gli stessi elementi che però ci fanno costantemente innamorare maggiormente del nostro partner. L’ultimo singolo pubblicato è “#ANDRÀTUTTOMALE” con sonorità pop rock. A maggio del 2023 esce il nuovo brano “Mercoledì” al quale, in autunno, segue l’ultimo singolo uscito dal titolo “Liberi/stupidi”: brani di analisi sociale e individuali, non brani politici.
CONTATTI E SOCIAL
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notiziariofinanziario · 7 months
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Come implementare un piano di sicurezza informatica
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E' più facile per un criminale informatico colpire la catena di fornitura dell’organizzazione attraverso protocolli di sicurezza deboli o programmi non aggiornati. Fornitori di apparecchiature, fornitori di servizi IT/OT gestiti, e i siti Web per l’hosting di aggiornamenti software possono tutti essere un target di attacco. Tutti i tipi di sistemi OT comuni, tra cui controllo di supervisione e acquisizione dati (SCADA), sistemi di controllo distribuito (DCS), controllori logici programmabili (PLC), sistemi di automazione degli edifici (BAS), sistemi di controllo degli accessi fisici (PACS) e Internet industriale delle cose (IIoT), necessitano di controlli di cyber security. Ad esempio: - controlli su Asset Inventory; - controlli sulle vulnerabilità; - controlli sui software open source; - controlli sui processi di update; - controlli sulla supply chain; - controlli anche sulla documentazione esistente. Le organizzazioni dovrebbero valutare il rischio che devono affrontare e misurare la loro capacità di identificare gli attacchi dall’esterno ma anche all’interno delle loro reti, separando le reti critiche dal tradizionale ambiente IT e assicurarsi che non ci siano connessioni o punti deboli tra questi sistemi. La sicurezza del mondo OT (e anche IT) si è infatti sempre concentrata sulle difese perimetrali, ma molte organizzazioni non dispongono più di un perimetro chiaramente definito. Per proteggere un’impresa digitale moderna, le organizzazioni hanno bisogno di una strategia completa per un accesso sicuro “sempre e ovunque” alle proprie risorse aziendali (ad es. applicazioni, sistemi legacy, dati e dispositivi) indipendentemente da dove si trovino (es. smart working) e in quali condizioni. Cerchiamo di riassumere nel seguito i punti principali sottolineati nel documento NIST che, come recita il titolo, si vuole porre come una linea guida generale. Convergenza tra OT e IT cyber security Poiché i sistemi OT adottano sempre più soluzioni derivate dal settore IT per abilitare la connettività dei sistemi aziendali e le funzionalità di accesso remoto utilizzando computer, sistemi operativi (OS) e protocolli di rete standard del settore, essi hanno iniziato ad assomigliare ai sistemi IT. Sebbene le soluzioni di sicurezza siano state progettate per affrontare questi problemi nei tipici sistemi IT, è necessario adottare precauzioni speciali quando si introducono queste stesse soluzioni negli ambienti OT. Molte di queste differenze derivano dal fatto che i possibili incidenti in OT hanno un effetto diretto sul mondo reale. Alcune di queste caratteristiche includono rischi significativi per la salute e la sicurezza delle vite umane (Safety), gravi danni all’ambiente e gravi impatti finanziari, come perdite di produzione e la compromissione di informazioni riservate. Gli attacchi informatici possono avere anche altri impatti significativi, quali ad esempio quelli sociali: in questo caso, un effetto di secondo ordine è la perdita di fiducia e danno di immagine in un’organizzazione. In sintesi, le differenze operative e di rischio tra i sistemi IT e OT creano la necessità di una ben precisa specificità di intervento, a partire dalla costruzione del team e delle risorse che si devono occupare di questo tema. Un team interfunzionale di ingegneri di progettazione, operatori di sistemi di controllo, ma anche tecnici di customer care e installazione e professionisti della sicurezza IT deve lavorare a stretto contatto per comprendere le possibili implicazioni dell’installazione, del funzionamento e della manutenzione delle soluzioni di sicurezza insieme al funzionamento del sistema stesso. I professionisti IT che lavorano con OT devono comprendere a loro volta gli impatti sull’affidabilità delle tecnologie di sicurezza delle informazioni prima dell’implementazione. Ulteriori obiettivi, che scaturiscono da questa integrazione di cyber security OT e IT, sono: - migliorare la sicurezza, l’affidabilità e la disponibilità del sistema; - migliorare l’efficienza del sistema; - soddisfare i requisiti normativi. Per questo è necessario dotarsi di un programma di cyber security che, attraverso l’adozione di un opportuno framework di sicurezza, possa mettere in campo risorse e attività progettuali per valutare correttamente i livelli di rischio dell’organizzazione. Dettagli di un programma di OT cyber security Per il settore OT il documento NIST SP800-83r3 richiama un manuale sulla sicurezza delle informazioni (NIST SP800-100) come guida per i manager che devono applicare la cyber security in tanti punti del programma. Tra le indicazioni utili che emergono da questo documento c’è sicuramente lo sviluppo di una strategia di sicurezza informatica OT. Ulteriori indicazioni per stabilire linee guida sulla sicurezza informatica OT sono: - per la creazione di un team interfunzionale; - per lo sviluppo di politiche e procedure specifiche per OT; - per la formazione sulla consapevolezza della sicurezza informatica OT; - per il monitoraggio della manutenzione OT; - per la risposta agli incidenti OT; - per il recupero e il ripristino dell’OT; - per la gestione delle vulnerabilità. Le organizzazioni dovrebbero prendere in considerazione l’idea di incorporare risorse come il National Vulnerability Database (NVD) del NIST e il framework MITRE ATT&CK per Industrial Control Systems (ICS) nei loro processi per la valutazione dei rischi dei sistemi OT. Inoltre, la natura dei sistemi OT richiede che le organizzazioni considerino fattori aggiuntivi che potrebbero non esistere quando si effettua la valutazione del rischio per un sistema IT tradizionale. Ad esempio, l’OT avrà fonti di minaccia, vulnerabilità e controlli compensativi diversi rispetto all’IT. Ad esempio, alcuni componenti OT (PLC, controller, HMI) potrebbero non supportare le tecnologie o i protocolli necessari per la piena integrazione con un’implementazione ZTA. Di conseguenza, un’implementazione ZTA potrebbe non essere pratica per alcuni dispositivi OT. Le organizzazioni dovrebbero invece prendere in considerazione l’applicazione di una ZTA ai dispositivi compatibili, come quelli tipicamente presenti ai livelli funzionalmente più alti dell’architettura OT. Molte organizzazioni del settore pubblico e privato hanno adottato invece il NIST Cybersecurity Framework (CSF) per guidare le attività di sicurezza informatica tramite un approccio basato sul rischio. Il Framework è costituito da cinque funzioni simultanee e continue – Identificazione, Protezione, Rilevamento, Risposta e Recupero – che si mappano su standard, linee guida e pratiche di vari settori in modo da consentire la comunicazione delle attività e dei risultati della sicurezza informatica all’interno dell’organizzazione. Se considerate insieme, queste Funzioni forniscono una visione strategica di alto livello per la gestione del rischio di sicurezza informatica. Il Framework identifica inoltre le Categorie e Sottocategorie chiave sottostanti per ciascuna Funzione e le abbina a Riferimenti normativi per ciascuna Sottocategoria. Le Funzioni guidano le seguenti azioni: - Identify, è legata alla comprensione del contesto aziendale, degli asset che supportano i processi critici di business e dei relativi rischi associati. Le category all’interno di questa funzione sono: asset management, business environment; governance, risk assessment, risk management strategy, supply chain risk management e data management. - Protect, è associata all’implementazione di quelle misure volte alla protezione dei processi di business e degli asset aziendali, indipendentemente dalla loro natura informatica. Le category all’interno di questa funzione sono: identity management, authentication and access control, awareness and training, data security, information protection processes and procedures, maintenance, protective technology. - Detect, è associata alla definizione e attuazione di attività appropriate per identificare tempestivamente incidenti di sicurezza informatica. Le category all’interno di questa funzione sono: anomalies and events, security continuous monitoring, detection processes. - Respond, è associata alla definizione e attuazione delle opportune attività per intervenire quando un incidente di sicurezza informatica sia stato rilevato. Le category all’interno di questa funzione sono: response planning, communications, analysis, mitigation, improvements. - Recover, è associata alla definizione e attuazione delle attività per la gestione dei piani e delle attività per il ripristino dei processi e dei servizi impattati da un incidente. Le category all’interno di questa funzione sono: recovery planning, improvements, communications Conclusioni Considerando le recenti statistiche di metà 2023 sulle minacce e attacchi al settore OT, è evidente che la cyber security deve fronteggiare una serie sempre più ampia di eventi dannosi: - Eventi di tipo Adversarial: da Stuxnet del 2010 ai più recenti BlackEnergy, Industroyer (con tutte le sua varianti), NoTPetya, CosmicEnergy, solo per citare i più famosi malware. - Eventi di tipo Strutturale: attacchi ai sistemi di oledotti (pipelines), reti ferroviare, sistemi di trattamento dell’acqua. - Eventi di tipo Ambientale: ad esempio incidenti alle centrali nucleari. Una linea guida come quella del NIST evidenzia gli obiettivi fondamentali per proteggersi da simili eventi: - limitare l’accesso logico alla rete OT, all’attività di rete e ai sistemi; - limitare l’accesso fisico alla rete e ai dispositivi OT; - proteggere i singoli componenti OT dallo sfruttamento di vulnerabilità nascoste; - limitare la modifica non autorizzata dei dati; - rilevare eventi e incidenti di sicurezza; - mantenere la funzionalità in condizioni critiche; - ripristinare e recuperare il sistema dopo un incidente. Questa guida del NIST è anche fonte preziosa di tanti riferimenti aggiuntivi opportunamente suddivisi tra enti di ricerca, enti normativi, standard dei settori specifici e anche riferimenti a fonti esterne per tools e training. Read the full article
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twitchytyrant · 2 years
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annalisalanci · 10 months
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Gustav Klimt
Gustav Klimt
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Gustav Klimt, Vienna 1862-1919
Il protagonista carismatico della Secessione Viennese fu senza dubbio Gustav Klimt (Vienna 1862-1919). Gli anni centrali della sua produzione furono quelli in cui l'imperatore Francesco Giuseppe cercò di tenere a freno: le istanze separatiste, gli Ungheresi e l'aristocrazia difese i suoi privilegi. Schnitzer descrisse l'Orlo della follia, Malher disgregò il linguaggio della musica sinfonica di Freud scoprì la nozione stabilizzante di inconscio e la centralità della vita sessuale. Il protagonista carismatico della Secessione Viennese fu senza dubbio Gustav Klimt (Vienna 1862-1919). Gli anni centrali della sua produzione furono quelli in cui l'imperatore Francesco Giuseppe cercò di tenere a freno: le istanze separatiste, gli Ungheresi e l'aristocrazia difese i suoi privilegi. Schnitzer descrisse l'Orlo della follia, Malher disgregò il linguaggio della musica sinfonica di Freud scoprì la nozione stabilizzante di inconscio e la centralità della vita sessuale. 
La decorazione di spazi pubblici
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Giuditta, giovane vedova ebrea salvò il suo popolo uccidendo il nemico Oloferne, dopo avere finto di concedersi a lui. Il personaggio biblico, dunque, è positivo benché complesso. Klimt lo legge in chiave erotica ma soprattutto erotica e crudele, una incidenza che si accentua nella seconda versione dell'opera, in cui le mani che trattengono la testa divengono artigli rapaci. 
Giuditta I, 1901. Olio su tela, 84x42 cm. Vienna, Osterreichische Galèrie Belvedere. 
Giuditta II, 1909. Olio su tela, 178x48 cm. Venezia Musoe d'Arte Moderna Cà Pesaro.
Klimt intraprese una carriera che dapprima sembra molto votata alle decorazioni di spazi pubblici e alla consonanza con i valori etici dell'impero dal 1880 al 1965 fu impegnato nella decorazione di palazzi ufficiali.
La crisi venne non appena il suo linguaggio figurativo giunse a contenuti che la società viennese ritenne francamente inaccettabili. Fecero scandalo i pannelli proposti per l'Aula Magna dell'Università di Vienna dove l'allegoria della Medicina mostrava una donna sopraffatta da morte e malattia, l'allegoria della Giustizia esibiva uno squilibrio di forme che invece di elaborare l'inevitabilità del bene, affermava l'impossibilità del Diritto. 
L'immagine della femminilità
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Le tre età della donna, 1905, Olio su tela, 180x180 cm. Roma. Galleria Nazionale d'Arte Moderna
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Il bacio, 1907-1908. Olio su tela, 180x180 cm. Vienna Osterreichische Galèrie Belvedere.
Klimt era giunto a una sintesi estrema delle fisionomie e a un appiattimento dello spazio, in favore dei fondi oro ispirati ai mosaici di Venezia e di Ravenna. Si arricchirono di  motivi decorativi che si legavano alle ambientazioni e agli abiti. Le figure maschili scomparvero in favore di un'immagine della femminilità ora fiera e crudele, Giuditta (101-1909), ora esaltata da una gravidanza che, per la prima volta veniva esibita senza pudore (Speranza 1903 e Speranza II, 1907-1908), ora estasiata dalla maternità e rinsecchita dagli anni (Le tre età della donna, 1905).
Emerse il tema della superiorità della donna, come colei che è in grado di procreare e che, spinta dalla sua stessa missione generativa, sa abbandonarsi senza paura nè difese all'amore: temi evidenti ne Il bacio (1907-1908) e nel cartone per il fregio L'abbraccio (1905-1909). 
La centralità della provocazione i motivi stilizzati che riempiono allo spasimo le superfici decorate fuori che alludono al sesso femminile, volute come rami che prolificano, addirittura cellule che si moltiplicano. 
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personal-reporter · 1 year
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Estate 2023 a La Pista di Torino
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Con l’arrivo della bella stagione c’è qualcosa di nuovo al Ristorante La Pista di Torino, infatti dal 1  giugno è possibile prenotare un tavolo sulla terrazza della Pista del Lingotto per  godere di una vista mozzafiato a 360° sulla città del Savoia e sull’arco alpino. Il ristorante La Pista, che fa capo a Gerla 1927, si trova  in un luogo iconico per Torino come il tetto del Lingotto, a 28 mt. di altezza, proprio in mezzo alla leggendaria pista di collaudo Fiat situata in cima all’ex complesso industriale, oggi diventata il giardino sospeso più grande d’Europa, con più di 40.000 piante appartenenti a 300 specie e varietà diverse. Il locale fa parte della rinascita di un complesso architettonico di valore storico, cuore del Patrimonio Archeologico Industriale italiano, e che oggi vive una nuova era dove grandi spazi, arredi contemporanei, enormi vetrate e atmosfera accogliente accompagnano e completano l’entusiasmante esperienza gastronomica degli ospiti. Il Monviso, le Alpi, la Sacra di San Michele, l’Arco Olimpico e la Passerella, i grattacieli, Superga, la bolla di Renzo Piano, la Mole Antonelliana, la collina, il Castello di Moncalieri sono luoghi davvero suggestivi, ma dall’alto lo sono ancora di più e la vista dalla terrazza panoramica è senza dubbio una delle più suggestive e spettacolari sulle quali cenare in città. La terrazza de La Pista è immersa nel verde del giardino pensile che l’architetto e paesaggista Benedetto Camerana ha ideato sul tetto del Lingotto trasformando la vecchia pista di collaudo delle auto dell’ex stabilimento Fiat in un'oasi sostenibile, parte di un grande giardino lineare con quasi 40mila piccoli alberi, arbusti e piante erbacee che convivono con i residenti. In questa oasi ricca di pace e tranquillità lo chef stellato Fabrizio Tesse propone un menù gastronomico, fatto di creatività e richiami alla cucina regionale del Piemonte e della Liguria, sua terra d’origine. La proposta estiva di Tesse è un viaggio ispirato alle cucine liguri e piemontesi contaminate da quelle esotiche che lo chef ha conosciuto e amato in giro per il mondo, interpretato in maniera innovativa, personale e moderna, tra ricette note, come il piccione, e nuove proposte, in una sintesi di grande eleganza. Read the full article
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Poeti moderni italiani: alla ricerca di un nuovo linguaggio
I poeti moderni italiani, e con moderni intendiamo quanti hanno scritto nel secolo scorso, hanno espresso stili molto diversi tra loro. Sintomo della grande vivacità del panorama poetico del Novecento. D'altronde non poteva essere che così per un secolo attraversato da due guerre mondiali e da profondi cambiamenti politici e culturali. Nella poesia del Novecento ritroviamo molte istanze tutte diverse tra loro: la sperimentazione linguistica che porta, tra l'altro, alla rottura con la metrica tradizionale; una forte componente soggettiva e introspettiva, attraverso la quale i poeti hanno esplorato i loro stati d'animo, le emozioni, le esperienze personali e la psicologia individuale; l'attenzione a problematiche sociali e l'impegno politico. Tutto questo supportato dalla ricerca di un nuovo linguaggio. Oggi accendiamo un piccolo faro su tre grandi poeti del Novecento: Giorgio Caproni, Mario Luzi e Alda Merini. Poeti moderni italiani: Giorgio Caproni Nato il 7 gennaio 1912 a Livorno e morto il 22 gennaio 1990 a Roma, Giorgio Caproni è considerato uno dei maggiori poeti italiani moderni. La sua carriera poetica ebbe inizio negli anni '30, ma la sua opera matura si sviluppò, appunto, negli anni '40 e '50, con la pubblicazione delle raccolte "Le città e la memoria" nel 1946 e "Il seme del piangere" nel 1956. Nel corso della sua vita, Caproni pubblicò altre importanti raccolte di poesie, come "Tutti i poeti sono giovani" nel 1973 e "Il sesto senso" nel 1984. Nei primi anni, è influenzato dal neorealismo e dalla poetica di Ungaretti, ma in seguito sviluppa uno stile personale caratterizzato da un linguaggio essenziale e una grande capacità di sintesi. La sua opera poetica è caratterizzata da una grande attenzione ai dettagli e da una riflessione acuta sulla condizione umana. Caproni esplora temi come il tempo, la memoria, l'amore, l'esistenza e la solitudine, cercando di dare un senso alle contraddizioni e alle complessità della vita. La sua scrittura è caratterizzata da un linguaggio essenziale, preciso e ricco di immagini evocative. Nonostante la sua grande maestria poetica, Caproni non godette di un grande successo commerciale durante la sua vita. Tuttavia, fu apprezzato e riconosciuto dalla critica letteraria, che lo considerava uno dei poeti più autentici e originali del suo tempo. Solo negli ultimi anni della sua vita ottenne un maggiore riconoscimento pubblico e diversi premi letterari, come il Premio Viareggio nel 1987 e il Premio Montale nel 1989. Oltre alla sua attività di poeta, Giorgio Caproni ha lavorato come traduttore, critico letterario e insegnante. Ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l'Università di Roma La Sapienza. La sua opera ha influenzato molti poeti successivi e continua a essere studiata e apprezzata per la sua profondità e originalità. Il significato dell'esistenza umana: Mario Luzi Nato il 20 ottobre 1914 a Castello, un piccolo paese in provincia di Siena, e morto il 28 febbraio 2005 a Fiesole, vicino a Firenze, Mario Luzi ha lasciato anch'egli un'impronta significativa sulla letteratura italiana. Anche per Luzi la carriera poetica ebbe inizio negli anni '30, con le prime opere pubblicate sulle riviste letterarie dell'epoca, ma la sua opera matura si sviluppò negli anni '50 e '60, quando pubblicò importanti raccolte come "Avvento notturno" nel 1957, "Al fuoco della controversia" nel 1963 e "Nella cruna del tempo" nel 1979. Nel corso della sua vita, Luzi ha anche scritto saggi critici e opere in prosa. La sua poesia si caratterizza per una profonda riflessione sulla condizione umana, sul senso dell'esistenza e sulla relazione tra l'uomo e la natura. Luzi era particolarmente attento alle sfumature e alle complessità del linguaggio, e la sua scrittura è caratterizzata da una grande precisione e ricercatezza formale. Oltre che poeta, Mario Luzi è stato membro dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia della Crusca e del comitato scientifico della Fondazione Lorenzo Valla. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Feltrinelli per la poesia nel 1963 e il Premio Viareggio nel 1995. Il dolore e la solitudine: Alda Merini Nata il 21 marzo 1931 a Milano e morta il 1º novembre 2009 nella stessa città, Alda Merini considerata una delle voci più significative della letteratura contemporanea italiana. La sua vita fu segnata da esperienze complesse e sofferenti. Sin dalla giovane età, infatti, Alda Merini soffrì di problemi mentali e trascorse periodi in diverse istituzioni psichiatriche. Possiamo dire che la sua esperienza di sofferenza e di lotta con la malattia mentale sia il centro della sua poesia, caratterizzata da una profonda introspezione, dalla ricerca della libertà e dal desiderio di trasmettere emozioni intense. La sua carriera poetica ha inizio negli anni '50, ma il successo arriva a partire dagli anni '80. Alda Merini ha pubblicato numerosi libri di poesie, tra cui "La presenza di Orfeo" nel 1953, "La Terra Santa" nel 1971 e "Vuoto d'amore" nel 1991. La sua poesia affronta temi universali come l'amore, la morte , la sofferenza e la ricerca del senso della vita. Nel 1996, le è stato assegnato il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale, e nel 1997 ha vinto il prestigioso Premio Viareggio per la poesia. Nel corso degli anni, ha anche tenuto numerosi corsi e conferenze sul tema della poesia e della creatività. Oltre che come poetessa, Alda Merini è stata molto apprezzata anche come persona. La profonda umanità e il coraggio di aver parlato apertamente dei suoi problemi mentali l'hanno resa un personaggio simbolo del suo tempo. In copertina foto di giselaatje da Pixabay Read the full article
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enkeynetwork · 1 year
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