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Senza ma, senza se, senza dirsi
Che i sogni sono troppo grandi in proporzione ai rischi
E tu hai gli occhi troppo grandi e belli per finali tristi
Così grandi che, se piangi, affondo negli abissi
Lasciami il tempo di stupirti
Se vuoi, puoi ballare finché si fa tardi
Tanto si è fatto troppo tardi anche per dire: "È tardi", quindi
Baby, resta qui con me
Baby, resta qui con me
Vuoi ballare e giocare ancora un po'?
Un cielo senza nuvole
È come un mare senza lacrime
Puoi stare qui con me oppure no
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Daniele Nick: "Resta qui" è il nuovo singolo
"Resta Qui" è il nuovo singolo del cantautore Daniele Nick. Il brano è disponibile su tutte le piattaforme
https://open.spotify.com/album/3L0tJ7Uz5fjqBGvgMgxJkY?si=yAQptxzWQFWK3qnXQbn-CA
Resta Qui è il nuovo singolo del cantautore Daniele Nick. Il brano è disponibile su tutte le piattaforme.
“Resta qui per cambiare le cose” canta Daniele Nick nel ritornello del brano, un inno dalle sonorità decise, trainato da chitarre e batteria battente, che farà felici gli amanti del rock alternativo cantato in…
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Ovviamente sono sollevata che non sia successo nulla di brutto e sono cosciente che è una situazione seria per cui non vorrei cercare di sminuire tutto ma scoprire che Dusan era a casa di Angel subito dopo aver letto il commento in cui si chiama papà sksjjsjsbaksjjqjqkaksjsjja
pia e mia quando tornano a casa da scuola e trovano dusan nella loro stanza dei giochi
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non percepisco buone vibes da Seul Mafia si può dire?
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(Il tuo profumo che rimane sulla pelle, sulle lenzuola...
Che rimane nella stanza quando te ne vai.
Così una parte di te resta qui con me, a farmi compagnia.
Barbara)
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Ormai resta circa 1 mese e mezzo al mio trasferimento a Parigi. Sebbene io sia felicissima per questo nuovo lavoro, per questa esperienza che mi vedrà completamente sola in un paese straniero ricco di arte e cultura, ho una specie di magone dentro; perchè un conto è dire - voglio andarmene da qui, non si vive più bene, non si trova il lavoro che mi gratifica - un'altro è effettivamente vedere quella data avvicinarsi e tagliare questo cordone con la mia Sicilia e con amici e familiari. Credo che più di tutto mi mancherà il calore della mia terra, quel senso di comunità anche tra sconosciuti, quella vitalità tipica del Sud. Dovrò fare i conti con una mentalità diversa, un popolo che non ci vede tanto di buon occhio e con il freddo glaciale alla quale proprio non sono abituata. Ma come dico sul post fissato in testa al mio blog .....
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Siamo solo tu e io. L'ultima donna e l'ultimo uomo sulla Terra. Non resta altro che amarci. Ti presenti a me abbigliata come la più scaltra delle prostitute. Hai tolto la gonna, ti sei appena seduta. La tua fica ora è completamente esposta alla mia vista e ti stai già toccando. Forse quello di prostituirti è veramente il tuo sogno segreto. Me l'hai detto in modo ironico. Beh: io so che dirlo scherzando-scherzando è il solo modo con cui poter far uscire fuori la verità senza subire riprovazione o sdegno.
Ma adesso egoisticamente non posso che gioirne. Anche perché qui nella mia minuscola mansarda, scopiamo in assoluto segreto. Tu sei una "sorella" in incognito. E fai i salti mortali per venire qui da me senza l'abito monacale che tieni nel borsone, assieme a quelle scarpe nere ridicole e al rosario. Fosti accolta nella Ruota degli Esposti dalle suore del convento dove poi t'hanno cresciuta, educata ai sacri valori e infine fatto prendere i voti. Nessuna gelosia, sebbene io sinceramente pensi di amarti. Non esiste amore più testardo e forte di quello impossibile.
So che in camerata di notte fai sesso regolarmente con le novizie, tutte ragazze "da recuperare": ex prostitute strappate alla strada. O con delle ragazze madri giovanissime che devono trovare la loro strada, pertanto facilissime prede sessuali. Non sei mia, non vorresti esserlo e comunque nessuno può arrogarsi il diritto di possedere un altro essere umano. La tua e la mia sono scelte che si rinnovano ogni giorno. Io voglio te. Tu vuoi il mio cazzo, fondamentalmente. Ti desidero. Tu comunque mi vuoi. Null'altro conta, quando siamo qui. Guardi il mio uccello con occhi illuminati e bocca golosa.
Passi la lingua sulle tue labbra e non vedi l'ora di ingoiare la mia più recente produzione di seme. Io non resisto, mi inginocchio e ti lecco la fregna umida di passione. Gemi, me la sbatti in faccia letteralmente. Con forza. Sei affamata di sesso, quello più sporco possibile. D'un tratto ti giri: in cinque secondi netti mi apri il tuo culo davanti al naso che manco un cambio gomme in formula uno! E io riprendo a lavorarti di bocca e di lingua. Il tuo buco del culo spesso si schiude da solo davanti ai miei occhi.
Se li ho chiusi, mentre te lo lecco, percepisco questo fenomeno meraviglioso con la lingua, perché improvvisamente essa affonda nel buco. Quanto sei puttana! Ti amo. Ecco: intanto proprio ora sei venuta e gemi. Nuovamente vuoi cambiare. Mentre il mio viso è completamente bagnato del tuo liquore. Mi spingi sul letto e mi fai stendere di schiena. Penso tu voglia scoparmi, ma invece stasera insisti e mi scopi nuovamente la bocca. Sono dominato da te e dal tuo corpo. Ti muovi sapientemente e passi la tua passera dal pelo al perineo sulla mia bocca.
Poi ti siedi e mi intimi di succhiartela. Io me la metto tutta in bocca e ti faccio letteralmente un pompino. Tu vieni ancora! Finalmente, rilassata e con un bellissimo sorriso, ti sdrai su di me, mi piazzi un seno in bocca e mi ordini di succhiarteli a lungo alternativamente. Obbedisco, mentre sento che ti infili il mio cazzo durissimo nella fregna calda e scivolosa. Sono felice. Il tuo bacino si muove freneticamente. Vieni: e a sentire le parolacce orribili che dici al mio indirizzo, a mia volta sborro.
Dopo una tua risata di gola e un attimo di immobilità di coppia, sfilo il mio cazzo e tu da dominatrice diventi una brava geisha. Quindi provvedi a slinguarmi, a pulirmi il cazzo con la bocca e a ingoiare tutta la sborra che puoi trovare in giro sul mio inguine. Sei esperta, con quella cazzo di lingua. Me lo fai drizzare nuovamente e perciò tutta contenta mi fai un fantastico pompino di commiato, con ennesima mia sborrata. Intanto con le mani raccogli anche il seme che ti cola dalla passera.
Interrompi il pompino e ti lecchi le dita. Poi riprendi a succhiare, mugolando di piacere. Sei una troia golosissima di sborra. Chissà se qualche prete te lo mette nel culo. Non te l'ho mai chiesto, ma penso che saggiamente tu non voglia rovinarti la piazza. "Non chiedere - non dire" tra noi. Per ora, quanto a maschi, penso tu abbia conosciuto solo il mio cazzo. Comunque sia, sei la mia felicità segreta di maturo divorziato, Suor Merina. Grazie per essere stata tu quella che mi ha portato dalla parte sfrenata e immorale del sesso. Una monaca ventiquattrenne affamata di passione è il massimo che si possa mai desiderare, credetemi.
Aliantis
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Walk on the wild side (Lou Reed)
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Ich wollte bei @aniflowers LeshyCatPril mitmachen. Irgendwie fiel mir außer dieser Szene nichts für den Blumenprompt ein. Wie ihr seht, will mir diese Idee noch nicht aus den Kopf kommen. Den Comic zu zeichnen war echt schnell, aber ich werd ihn wohl später fertigmalen, bin momentan ziemlich kaput. Außerdem wollte ich noch einen anderen LeshyCat Comic fertig kriegen! 😉
I wanted to take part in @aniflowers's LeshyCatPril. Somehow, this scene was the only thing I could come up with for the flowers prompt. As you can see this simply wouldn't leave my mind. Sketching the comic went really quickly, but I think I'll finish it later on, I'm kinda spent right now.
Anyway, here's the english text:
Leshy: I think I miss the camellia's colour the most
Somy: I'm sorry abou that… at least you can still smell them, right?
Leshy: you try it
Somy: hm? … oh…. They're scentless
Leshy: welp…
Somy: sorry I just… didn't think this through
Leshy: s'alright… the best part of them is the taste, anyway!
Somy: LESHY, NO!
Volevo partecipare al LeshyCatPril di @aniflowers, ma mi è venuta in mente solo questa scena per la voce "fiori". Vabbè, è sempre la stessa storia. Magari un giorno lo terminerò, ma momentaneamente sono davvero sfinito e ho altre cose di cui mi sto occupando. Qui il testo in italiano:
Leshy: credo che il colore delle camelie sia quello che mi manca di più.
Somy: mi dispiace… almeno puoi ancore sentirne il profumo, no?
Leshy: provaci tu
Somy: eh? … Ah… non ha odore
Leshy: già…
Somy: scusami… non ci ho proprio pensato
Leshy: fa niente… la parte migliore resta comunque il sapore!
Somy: LESHY, NO!
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Non ho fatto altro che rimandare questo giorno, ma domani devo andarmene; non ho che quattro cose nella stanza di Francesca, perché qui non c’è più un posto mio. Lascio questi muri che ho abitato grossolanamente, pateticamente, per tre anni, e, come è naturale, e come si dice, tiro le somme, mi riconnetto al momento in cui ho messo piede per la prima volta in via San Vitale e Bologna mi sembrava un presepe, un diorama, non una città; forse non è stata mai una città, ma un’entità viva, senziente, osservatrice. Occhi, vetri, braccia e strade, muri e ossa, le piazze e i mercati che si affacciano sui i capelli umidi di sudore dentro a letto, da sola o sempre con qualcuno di diverso, quindi sempre da sola. Come ogni volta, vorrei aver vissuto di più e sofferto di meno; c’è così tanto che ancora non ho visto, per colpa della letargia, del logorio interiore, della claustrofobia psichica, di tutte le cose visibili e invisibili che dalla mia testa hanno risuonato fuori coprendo ogni altro suono, ogni parola di conforto, ogni volto amico, ogni nostalgia abbandonata per la fame di fuga. Eppure c’è sempre qualcosa o qualcuno che mi riacchiappa, una lacrima di commozione delle mie coinquiline che non vorrebbero mai me ne andassi. E alla fine cos’altro importa? Le cose grandi finiscono sono quelle piccole che durano. Che mi resta di tre anni di vita? Di una città? Di una casa? Una scatola piena di oggetti inutili, qualche lacrima, e basta
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LA NOIA | ANGELINA MANGO
Quanti disegni ho fatto
How many drawings I made
Rimango qui e li guardo
I stay here and look at them
Nessuno prende vita
None comes to life
Questa pagina è pigra
This paper is lazy
Vado di fretta
I am in a hurry
E mi hanno detto che la vita è preziosa
And they told me that life is precious
Io la indosso a testa alta sul collo
I wear it head held high on my neck
La mia collana non ha perle di saggezza
My necklace doesn't have pearls of wisdom (perle di saggezza=> idiomatic, could also be used ironically "words of wisdom")
A me hanno dato le perline colorate
They gave me colored beads
Per le bimbe incasinate con i traumi
For young girls messed up with traumas
Da snodare piano piano con l'età
To slowly untie while growing older
Eppure sto una Pasqua, guarda, zero drammi
And yet I'm doing great, look, no dramas (stare una Pasqua => idiomatic and usually very ironic, "to feel/do great")
Quasi quasi cambio di nuovo città
Maybe I (should) move to another city once again (quasi quasi => idiomatic, when you think about a chance you say "Maybe...")
Che a stare ferma a me mi viene, a me mi viene
If I stand still I get, I get ("a me mi" is a colloquial grammatically wrong concept that translates literally as "it comes to me"; it should be "a me viene" but for lyrical/musical lyrics is okay to find this in songs)
La noia
Bored(om) (for translations reasons -aka the sentence construction in English- I'm using the adjective "bored" here but "noia" is a noun so the literal translation is "boredom")
La noia
Bored(om)
La noia
Bored(om)
La noia
Bored(om)
Muoio senza morire, in questi giorni usati
I die without dying, in these used days
Vivo senza soffrire, non c'è croce più grande
I live without suffering, there's no greatest trial ("croce" here has a figurative meaning as in "portare una croce", idiomatic, meaning basically "to bring pain/affliction/trials *on your shoulders*")
Non ci resta che ridere in queste notti bruciate
We cannot do anything but laugh in those burnt nights (like the famous movie's title "non ci resta che piangere" but from a happier/ironic pov)
Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festa
A crown of thorns will be the dress-code for my party
Ah, è la cumbia della noia, mmh
Ah, it's the cumbia of boredom
È la cumbia della noia
The cumbia of boredom
Total
definitive
Ah, è la cumbia della noia
Ah, it's the cumbia of boredom
È la cumbia della noia
It's the cumbia of boredom
Total
definitive
Quanta gente nelle cose vede il male
So many people see the evil in things ("quanto/a/i/e" if not used as a question usually means "a lot", "there are so many...")
Viene voglia di scappare come iniziano a parlare
One feels like running away as they start talking
E vorrei dirgli che sto bene ma poi mi guardano male
And I'd like to tell them I'm doing good but then they look at me sideways
Allora dico che è difficile campare
So I say that it's hard to keep on living
Business, parli di business
Business, you talk about business
Intanto chiudo gli occhi per firmare i contratti, mmh
In the meantime I close my eyes to sign contracts
Princess, ti chiama "princess"
Princess, (he) calls you "princess"
Allora adesso smettila di lavare i piatti
Then stop washing dishes now
Muoio senza morire, in questi giorni usati
I die without dying, in these used days
Vivo senza soffrire, non c'è croce più grande
I live without suffering, there's no greatest trial
Non ci resta che ridere in queste notti bruciate
We cannot do anything but laugh in those burnt nights
Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festa
A crown of thorns will be the dress-code for my party
Ah, è la cumbia della noia, mmh
Ah, it's the cumbia of boredom
È la cumbia della noia
The cumbia of boredom
Total
definitive
Ah, è la cumbia della noia
Ah, it's the cumbia of boredom
È la cumbia della noia
It's the cumbia of boredom
Total
definitive
Allora scrivi canzoni?
So you write songs?
Sì, le canzoni d'amore
Yes, love songs
E non ti voglio annoiare
And I don't want to bore you
Ma qualcuno le deve cantare
But someone needs to sing them
Cumbia, ballo la cumbia
Cumbia, I dance the cumbia
Se rischio di inciampare almeno fermo la noia
If I risk to stumble at least I stop the boredom
Quindi faccio una festa, faccio una festa
Therefore I make/hold a party, I make/hold a party
Perché è l'unico modo per fermare, per fermare, per fermare, ah
Because it's the only way to stop, to stop, to stop, ah
La noia
Boredom
La noia
Boredom
La noia
Boredom
La noia
Boredom
Muoio perché morire rende i giorni più umani
I die because dying makes days more human
Vivo perché soffrire fa le gioie più grandi
I live because suffering makes the joys look bigger
Non ci resta che ridere in queste notti bruciate
We cannot do anything but laugh in those burnt nights
Una corona di spine sarà il dress-code per la mia festa
A crown of thorns will be the dress-code for my party
Ah, è la cumbia della noia, mmh
Ah, it's the cumbia of boredom
È la cumbia della noia
The cumbia of boredom
Total
definitive
Ah, è la cumbia della noia
Ah, it's the cumbia of boredom
È la cumbia della noia
It's the cumbia of boredom
Total
definitive
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Un mese. Manca un mese esatto. Sarà il 14 dicembre e oggi 14 novembre ero in ospedale per fare la prima delle tre visite necessarie prima di partire.
"Perché sei qui?"
"Mastectomia"
"Il destro o il sinistro?"
"Entrambi"
"Ah" mi ha risposto la tecnica di laboratorio con espressione dispiaciuta.
Volevo quasi rassicurarla e dirle che non sto male, che non c'è motivo di avere la faccia contrita, che ho il privilegio di sceglierla questa operazione, che non è una malattia a giustificarla ma un incredibile amore per me stesso, un'insolita e nuova fiducia nei confronti di quello che provo a cui per una volta voglio dare credito.
Resto in silenzio mentre mi dice come girarmi, ero entrato tranquillo e sono uscito un po' ammaccato, quel dispiacere altrui m'è rimasto addosso. Per questo forse per un sacco di tempo è stato più facile essere un altro, un'altra.
Un mese esatto e nonostante stia programmando ogni cosa mi sembra di non sapere cosa succederà. Ho preso i voli, la stanza, ho firmato i documenti, sto facendo le analisi, ho pensato anche alle serie tv da guardare durante i giorni a letto, ma resta il fatto che non so come sarà. Penso che il risveglio sarà bello ma anche traumatico, che per quanto io lo voglia sarà comunque una botta vedere una parte del corpo sparire da un momento all'altro sapendo che non tornerà più. Io e le mie tette ci siamo divertiti molto in passato, è stata una bella relazione ma - come tante altre volte - quando una relazione ti toglie più che darti, è arrivata l'ora di chiudere e vivere più leggeri. Non vedo l'ora di vedermi fra due mesi, quando la parte più difficile sarà passata. E poi non vedo l'ora di mettere la prima canotta, la prima maglia attillata, la prima camicia, la prima volta al mare, ed essere di nuovo un ragazzino che fa tante cose per la prima volta.
Quando sono stanco l'ansia spunta fuori, ma come dice il mio amico J. le decisioni si prendono quando stai bene non quando stai male. E io quando sto bene mi vedo ragazzino scatenato, un giovinastro, e come dice Truppi questo ragazzino lo seguirò fino in fondo perché è il mio amore, anche se spesso pare che non sappia stare al mondo.
Invece sono grande, faccio scelte importanti.
Chissà come sarà scoprirmi di nuovo.
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Che poi nella vita l'autentica sensazione di libertà la sentirai una volta che avrai trovato il tuo rifugio, quel luogo che chiamerai "casa" pur non avendo magari, necessariamente, le sembianze di una casa.
Potrebbe essere qualsiasi luogo, in qualsiasi paese del mondo. Affollato o deserto, immenso o minuscolo. Con il tetto o senza, reale o forse immaginario. Vicino o lontano.
Potrebbe essere un luogo dal quale si va e si ritorna, oppure un posto dove si resta. L'idea di essere a "casa" ce la può dare qualsiasi luogo che riesca a trasmetterci poesia, pace, emozione o che ci porti a rivivere dei ricordi dai quali non riusciamo a separarci.
Sarà solo l'istinto di ognuno di noi a far diventare quel determinato luogo, "casa". Che in fondo è sinonimo di
"io qui ci sto bene"…
- Nadia Crisci
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Certo, chi combatte può morire… chi fugge resta vivo, almeno per un po'… Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso… siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l'occasione, solo un'altra occasione, di tornare qui sul campo, ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita ma non ci toglieranno mai la libertà!
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Vieni,abbracciami e resta qui...
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Ti muovi
Cosa ci fai qui
Non vorrai mica deludermi
Hai sciolto le catene che abbiamo stretto insieme
Per tenerci lontani
E già mi parli così
Ma a cosa serve ora insistere
Me lo ricordo bene
Il nostro tempo insieme
Me lo ricordo
Ma anche se sai che è inutile
Anche se sai che è inutile
Tu ancora ti muovi
Qui dentro ti muovi
Cerchi l’ultima parte di me
Che crede ancora che sia possibile
Davvero è questo quel che vuoi
Un sorso di veleno e poi
Un altro gioco di parole
Un’altra dose di dolore
Ma ormai sei già nella tempesta
Non puoi pensare a ciò che resta
E vuoi toccare il fondo, andare a fondo, fino in fondo
E ancora ti muovi
Qui dentro ti muovi
Cerchi l’ultima parte di me
Che crede ancora che sia possibile
Che se poi mi trovi, tu ancora mi trovi
Forse un’ultima parte di me crede davvero che sia possibile
Se ancora ci sei,
Se in mezzo a tutto il resto ancora ci sei
Forse esiste una parte di me che spera ancora che sia possibile
-Diodato-
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