Tumgik
#pezzo di un libro
mirmidones · 8 months
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ma non è vero porca troia basta parlare male della mia bibbia amatissima
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deathshallbenomore · 2 years
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omarfor-orchestra · 1 year
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Probabilmente non fregherà a nessuno ma a me sì quindi caricherò il video
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mccek · 7 months
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“Nonoo” questa mattina sei venuto a mancare e dopo aver lottato per altri tre mesi, anche se in ospedale ti avevano dato pochi giorni, ininterrottamente non hai mai mollato quel filo sottile che divide la vita dalla morte; anche contro le tue volontà a testa alta col tuo carattere (in cui non mi rispecchiavo) sei riuscito a tenerti vivo, ahimè, purtroppo, la morte vince si tutto, non ha pietà.
Fin da piccolo il tuo sogno era di vedermi guidare, cosa che se pur col tempo ho saputo apprezzare non ho mai amato fare come te, prima che l’infarto ti colpisse definitivamente ti avevo fatto una promessa, di portarti a vedere un gran premio di formula uno, da noi tanto amata, questo seppur per evidenti problemi economici non mi avrebbe mai impedito di non farlo, però non avresti avuto le forze, anche se immagino che ti saresti commosso, anche se una persona come te era difficile vederla piangere.
Abbiamo avuto periodi in cui ci costruivamo mentalmente dei muri invisibili e proprio per la differenza del nostro carattere questo ci ha ferito entrambi, fuori sicuramente eravamo orgogliosi ma il problema poi è sempre dentro, quel peso che a lungo andare ti consuma fino a trasformalo in malattia.
Col senno di poi siamo bravi tutti, tu hai le tue responsabilità e io le mie, non esistono santi, nessuno di noi due ha vinto o perso, nonostante abbiamo sofferto, ci siamo riavvicinati pian piano, con più fiducia e lo abbiamo fatto raccontandoci la mia, la nostra infanzia, nostra perchè alla fine hai passato davvero tanti anni assieme a me quando ero piccolo, io non dimentico i tuoi errori nonno, ma nemmeno il bene che mi hai fatto, la tua immensa disponibilità per me e la mamma quando aveva bisogno di essere portata per lunghi anni su e giù in ospedale, sappi che queste cose rimarranno impresse nella mia testa, perché col tempo, forse crescendo, anche se ancora mi vedo, sai, un po’ bambino, quel Mattia che era il tuo idolo, che doveva essere il migliore di tutti, ma che in realtà voleva solo essere come tutti, e che quei tutti avessero il mio stesso cuore, quella bontà che col tempo è pian piano svanita.
Chi si dimentica di tutta quella gente che ci Incontrava in bici la mattina presto?
La tua felicità negli occhi, nel vedere come tutti si fermassero a guardarmi, a parlarmi e a sottolineare il fatto che il sorriso non mi mancasse mai.
Si andava a prendere il pane, ne volevo subito un pezzo, ci fermavamo a vedere tutti i cani della via con la speranza che rispondessero alle mie parole, e restavo lì convinto fino a quando sentivo abbaiare e tu mi davi conferma delle loro risposte.
Che periodi, cercavo sempre mia mamma, purtroppo per via del lavoro per me era come stesse via intere settimane ma in realtà così non era, però tu ben sapevi quanto io sia legato a mamma, e tranquillo ricorderò sempre quanto anche tu lo fossi, anche se spesso avevi qualcosa da ridere per via del tuo carattere ricorderò le tue ultime parole: “La mamma è la donna più intelligente che ho conosciuto, fin troppo buona e disponibile per tutti, voglio che lei lo sappia”.
Potrei scrivere un libro, non un poema su ciò che abbiamo vissuto insieme, sei stato la mia infanzia, il mio periodo preferito, lo rivivrei mille volte, nonostante il tuo modo di essere, ma chi sono io per giudicare? Certo, quello che penso lo dico, come hai sempre fatto tu, ma allo stesso tempo non mi nasconderò mai come non giudicherò mai!
Ora stai vicino alla nonna, e assieme fatemi il regalo più grande, che non sono i soldi, non sono una vita di successi, ma la speranza di vedere vostra figlia, mia mamma, stare un po’ meglio.
Solo questo.
Il pensiero rimbomberà sempre nella mia testa, fra cose belle e cose brutte, ma per vivere di questi tempi, bisogna affidarsi solo all’amore, lo sai nonno no?
Quella piccola parte di odio che io ho sempre avuto verso la mia generazione, e tu, verso chi ben sapevi, era molto simile, però se fossi qui so che con un sorriso, e magari una lacrima, diresti: “Qua te ghe rason”.
Ciao caro nonno, ti voglio bene❤️
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fuoridalcloro · 6 months
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“Cerco nei libri la lettera, anche solo la frase che è stata scritta per me e che perciò sottolineo, ricopio, estraggo e porto via. Non mi basta che il libro sia avvincente, celebrato, né che sia un classico: se non sono anch’io un pezzo dell’idiota di Dostoevskij, la mia lettura è vana. Perché il libro, anche il sacro, appartiene a chi lo legge e non per il diritto ottenuto con l’acquisto. Perché ogni lettore pretende che in un rotolo di libro ci sia qualcosa scritto su di lui.”
Erri De Luca - Alzaia
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kon-igi · 6 months
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E ADESSO È IL MOMENTO DELLA RECENSIONE
Finalmente mi è arrivato e sebbene ne avessi già letto in anteprima la bozza posso finalmente parlarvi di NEL GNOME DEL PADRE, il primo romanzo di Matteo Jamunno aka @yomersapiens
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Senza fare alcun spoiler sulla trama posso dirvi che è
UN PREZIOSO PEZZO UNICO
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ELEVERÀ IL VOSTRO SPIRITO
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VI SCONVOLGERÀ
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E ARRIVANDO AL MOMENTO GIUSTO
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VI PROTEGGERÀ DAI COLPI DELLA VITA
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SEPPUR CON QUALCHE SORPRESA INASPETTATA
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Per il resto posso solo riportare le raccomandazioni dell'autore
Scrivetemi, così ve lo spedisco e vi faccio pure una dedica e ci metto dentro qualche pelo di Ernesto. Se invece vi vergognate di scrivermi e lo volete ottenere a mia insaputa beh fate pure, lo potete trovare un po’ ovunque. Qua il link alla casa editrice, diciamo quello ufficiale. È presente anche nel catalogo Feltrinelli IBS quindi che figata, andate in una libreria e ordinatelo da lì che magari crea attenzione e qualcuno mi caga. Noto ora che è già col 5% di sconto. Cioè manco è uscito e già c'è lo sconto. Ho capito, pure sto mese si mangia solo zuppa di cavolo. Vorrei dire che non mi causa rodimento di culo, ma lo trovate anche su Amazon. Non ha abbastanza soldi Bezos, no. Si prende pure la percentuale sul mio libro. Se avete Kindle o cose così, vi basterà fare una breve ricerca scrivendo il mio cognome, Jamunno, e lo troverete. Non so perché col titolo del romanzo non funziona subito ma vabbè, è la prima volta che il mio cognome inusuale serve a qualcosa. Poi boh, se volete scrivermi per parlarne, lo avete letto e volete chiedermi cose o insultarmi, mi piacerebbe molto dato che mi sento sempre solo.
Ah sì, giusto... c'erano pure i peli di Ernesto il Rosso Micio
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e la dedica <3
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Siate i mecenati di questo giovane scrittore esordiente e già che avete le dita sullo schermo rebloggate gentilmente per pubblicizzarlo.
Grazie <3
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tiaspettoaltrove · 2 months
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È un luogo per poche.
Sarò, sempre, un po’ distante. Negli anni ho imparato a sviluppare una corazza, che sono arrivato a reputare impenetrabile. Qualcuna ha cercato di scalfirla, spesso per il sol gusto di farlo, ma nel lungo periodo è rimasta sconfitta. Ha fatto dei danni? Certo, ho anche un cuore, quindi sarebbe stato impossibile il contrario. Eppure eccomi qui, ancora qui, per l’ennesima volta. Era tempo di tornare: sempre più vero, sempre più sincero, trasparente, diretto. Intellettualmente onesto, lucido prima ancor che passionale. Ché spesso la passionalità e l’erotismo rappresentano solo un ostacolo, una fantasia, in ultima istanza un’illusione rispetto a tutta la sostanza che c’è sotto. Qui non voglio essere protagonista, infatti. O meglio: voglio che la persona fisica che redige questi testi rimanga solo sullo sfondo, che emerga dalle parole, sì, ma non rubi la scena. Qui voglio che regni la verità. Voglio respirarla, cavolo. Voglio cibarmene. Voglio farci all’amore. Perché la verità, quando è davvero tale, può eccitare come e più di una brillante intuizione. Prendetemi come un libro, più che come una persona. Non permettetemi e permettetevi di superare barriere che mi consentirebbero di annebbiarvi i sensi. Rimanete concentrate sul pezzo, sui concetti, sui ragionamenti. Volate, ma non vi allontanate mai troppo dal punto di partenza. Chi sono? Sono un uomo, che ha deciso in questo spazio di dedicarsi esclusivamente alle donne. Alle ragazze, nello specifico. Alle più giovani. Perché è difficile recuperare molte donne troppo adulte, ma con le ventenni invece si può lavorare meglio. Qui faremo un bel lavoro di gruppo, tutti insieme, cercando di limitare al massimo l’ipocrisia, il perbenismo, il “politicamente corretto”. Non farò sempre giri di parole, non sarò sempre impeccabilmente gentile, ma il mio intento è quello di arrivare insieme alla verità. Di farvi ragionare assieme a me, di portarvi ad analizzarvi nel profondo, riflettendo, valorizzandovi quando possibile. Una ragazza va guidata, ascoltata, e portata ad ascoltarsi. Lo fanno in poche. E spesso, perfino quelle poche, negano. Negano il loro sentire, lo camuffano, lo lasciano da parte. Qui voglio che emerga quello che siete davvero, senza paure, senza limiti. Una giovane ragazza che osa può realizzare tanti dei suoi obiettivi, può cambiare il (suo) mondo. Io non vendo niente, scrivo per passione e per sfogo. Questo blog è dedicato a voi, ma l’ho fatto per me. Perché mi fa bene, poter donare qualcosa al prossimo, e farlo nel mio piccolo, in modo disinteressato. Potete intervenire anche in anonimato, quindi sentitevi stimolate, ad essere totalmente sincere. Nessuno saprà chi siete, se non lo vorrete. Nemmeno io. Sfogatevi, lasciate fluire il succo della verità. Assaporatela. Non sarò in grado di aiutare chiunque, ovviamente, ma almeno aiuterò me stesso. Auspicabilmente, aiutando voi. Quindi sedetevi, iniziate a seguirmi, e a fare tutte quelle cose che si fanno da queste parti. Sarà un luogo per poche, ok?
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diceriadelluntore · 25 days
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Lancette
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Questo in foto è un capolavoro di arte artigianale: è un orologio Breguet che ha molteplici "complicazioni", cioè mostra dei dati come l'equazione del tempo (la differenza tra il tempo solare medio, il nostro tempo civile della durata convenzionale di ventiquattrore, e il tempo solare vero, che varia in funzione dell’orbita irregolare della terra intorno al sole) o il calendario perpetuo e sul quadrante finemente lavorato a guilloche sfoggia un tourbuillion, geniale invenzione di Abraham Louis Breguet, cioè l'installazione dell'intero scappamento (il bilanciere con la rispettiva molla, l'ancora e la ruota di scappamento, ossia le parti più sensibili agli effetti della forza di gravità) all'interno di una gabbia mobile che compie una rotazione completa ogni minuto. In questo modo, i difetti, che hanno una cadenza regolare, si compensano reciprocamente. Questo è un prodotto fatto quasi totalmente a mano da un abilissimo orologiaio. E abilissima è l'autrice di questo libro, che ho adorato
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Rebecca Struthers è una delle ultime orologiaie del Regno Unito. In questo saggio racconta la sua storia prima di studentessa (fino alla laurea in orologeria), poi di giovane artigiana e infine da affermata restauratrice di orologi antichi e, insieme al marito Craig, fine produttrice di pezzi unici, fatti completamente a mano nel loro piccolo laboratorio di Birmingham. Ogni capitolo è un pezzo di storia della sua vita, un pezzo di storia dell'orologio e un pezzo di meccanica, dove spiega con la massima semplicità (tipica di chi è maestro di una disciplina) le meraviglie tecniche che indossiamo al polso ogni giorno.
Oltre le incredibili storie dell'oggetto, i cui andamenti variano da oggetto di lusso a status symbol economico, in una sorta di spirale sinusoidale di successo, commercio e crisi e dei personaggi a loro legati (scienziati, re e regine, inventori, industriali, geni come Breguet, generali, esploratori, sportivi e così via), ci sono due aspetti che mi hanno colpito profondamente e personalmente:
l'importanza del lavoro degli artigiani, e soprattutto l'importanza delle scuole per gli artigiani: il saggio di Rebecca Struthers è anche un viaggio nel declino di una certa idea di trasmissione del sapere che è coinciso con la fine delle scuole di alta specializzazione (Struthers è stata una delle ultime a completare un corso di studi specifico per l'oreficeria e l'orologeria, che adesso non esiste più). In un paese come il nostro, che spesso solo a parole si vanta della propria tradizione artigiana (che ancora resiste), dovrebbe essere un motivo di studio e dibattito;
Ci sono delle pagine che ho sentito molto vicine a me quando Struthers parla della decisione di mettersi in proprio, e di aprire un laboratorio "fuori dal tempo": le difficoltà iniziali, il modificare macchinari vecchi e usati, il primo stipendio serio dopo anni ma allo stesso tempo la certezza che una scelta di qualità, che comporta molti più problemi di una scelta di quantità, con il tempo sia premiante soprattutto a livello di piena soddisfazione di sè. e l'importanza di fare le cose con le mani, che è un momento creativo eccezionale.
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soldan56 · 6 months
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- Zia Giorgia?
- Sì?
- È vero che tu governi il Paese?
- Io e altre persone, sì.
- È difficile?
- Molto. Certi giorni però è anche bello. Per esempio domani inauguro a Roma una mostra su Tolkien.
- Chi?
- Non conosci Tolkien? Ma, tesoro mio, è uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi. L’autore del Signore degli Anelli, il mio romanzo preferito. Un libro che mi ha cambiato la vita.
- Perché?
- Perché ha influenzato la mia persona e definito quelli che oggi sono i miei ideali politici.
- E di che parla?
- È una grande storia. Un’epica fatta di onore, coraggio, fratellanza e cameratismo. Vedi, c’è questo piccolo gruppo di impavidi che deve sconfiggere un esercito molto più numeroso e attrezzato.
- Come i partigiani?
- Eh no! No cazzo! Non come i partigiani!
- …
- Scusa, io… scusami, non so che m’è preso. Mi spiego meglio: c’è questo manipolo di combattenti che muovendosi fra i boschi…
- Come i partigiani.
- No! Non sono come i partigiani! Sono diversi! Sono una compagnia, un pugno d’uomini, una… una…
- Brigata?
- Una squadra! Una squadraccia! La squadraccia dell’anello. Tosti, gagliardi, virili! Aragorno, Gimlio, Legolazzo!
- E che fanno?
- Fanno la marcia su Rohan.
- La che?
- Non importa. Ti basti sapere che questi sono uomini d’altri tempi, individui tutti d’un pezzo, come non se ne scrivono più. E insieme uniscono le forze per…
- Resistere?
- Assolutamente no! Semmai per difendere i confini della Terra di Mezzo. Pensa che nella squadraccia c’è un nano, un elfo, un umano, un…
- Che bello, sono inclusivi.
- Non sono inclusivi! Porca mignotta non possono essere inclusivi! Loro cercano l’omogeneità culturale. Via gli orchi, via i goblin, via pure gli elfi. Si tollerano i nani giusto perché ce li abbiamo in coalizione.
- Ma tu hai detto…
- Silenzio. C’è Aragorno, destinato a diventare re…
- Re?
- Reazionario. Il leader forte di cui la Terra di Mezzo ha disperato bisogno. E poi ci sono gli hobbit.
- Cosa sono gli hobbit?
- Sono i veri protagonisti della storia. Un popolo fiero e genuino che vive isolato dal mondo in una magica terra incontaminata chiamata Contea. E nella Contea trascorrono liete giornate in comunità bevendo e fumando erba rilassante.
- Come un centro sociale.
- Col cazzo! Un centro sociale! Come t’è venuto in mente?! È una comune hobbit!
- E che differenza c’è?
- Che questi stanno a piedi nudi e ballano e cazzo è un centro sociale.
- Te l’avevo detto.
- Ma non è neanche la Contea il punto. Il punto del libro è… è la guerra, il conflitto, le battaglie.
- Le battaglie contro chi?
- Contro Sauron e il suo malvagio regime. No, aspetta. Non regime, mi correggo: regno. Regno di Mordor che si trova dietro a un cancello di colore opposto al bianco…
- Cioè nero.
- Per cortesia, è solo un colore, non strumentalizziamolo. Si rischia di farlo diventare la solita coperta di Linus della sinistra. Insomma, questo Sauron ha creato una specie di stato autonomo dentro la Terra di Mezzo…
- Tipo la Repubblica di Salò?
- C’hai dodici anni! Dove cazzo hai imparato cos’è la Repubblica di Salò?
- A scuola.
- Devo assolutamente parlare con Valditara… Insieme a Sauron, che per quanto ne sappiamo potrebbe pure venir fuori da certi ambienti contestatori e sovversivi, ci sono i suoi cavalieri del colore non rilevante. Si chiamano Nazghul.
- Sembra nazisti.
- E invece no. E se volesse dire studenti? Se volesse dire zecche buoniste a cavallo di mostri alati? Mo conosci pure la lingua di Tolkien! Arrogante! Comunque non vorrei che adesso passasse l'idea sbagliatissima che i neri son tutti i cattivi e gli altri tutti buoni. Per dire, Saruman è bianco ma è anche cattivo.
- Okay. Chi è Saruman?
- Un tizio che parla da un balcone.
- E quando non parla dal balcone?
- Bonifica.
- Zia…
- …
- Perché fai così?
- Così come?
- Ti affanni nel tentativo disperato di accostare questo libro alla destra radicale?
- Be’, non ne abbiamo tanti.
- D’accordo, ma evidentemente questo non funziona.
- A noi piace questo.
- Perché proprio questo?
- Perché se riusciamo a trovare un modo per farci associare ad Aragorn e Frodo, in questa Storia vinciamo noi.
Non è successo niente
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lapizzicata · 5 months
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Mi piace leggere le vite dei santi perché trovo siano la perfetta unione di horror e fantasia. In particolare, fatta eccezione per san Lorenzo e san Sebastiano, amo le vite delle sante, che sono sempre assurde. Riconducibili (e vorrei vedere) ai miti greci, queste donne, quando non psicolabili, molto spesso subivano l'ira di dio e degli uomini per colpe di altri. Espiavano peccati non propri. Si ribellavano. Morivano male. Diventavano sante.
A Palermo ho comprato un libro molto bello. Sante ragazze, di Ljubiza Mezzatesta, (cercatela) una donna fantastica, ingarellata sull'agiografia femminile. Lo sfoglio spesso, confronto le informazioni con quelle che conosco io, imparo nuove cose e leggo dei pezzi alle mie gatte che non comprendono moltissimo di quello che dico; così ho pensato di leggere per chi mi ascolta, il che, per il lavoro che faccio, è davvero una cosa buffa e a parti invertite, ma tant'è. Ho problemi con le erre e all'inizio del pezzo ce ne sono tantissime. Ho problemi con il respiro, perché fumo e non sono abituata a leggere ad alta voce. Ho problemi proprio nella gestione della mia voce, ma mi sono divertita tantissimo e sento di avere un futuro nei podcastahahahahah.
Evviva Santa Lucia. (l'immagine è Santa Lucia, sempre di Ljubiza Mezzatesta)
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gregor-samsung · 6 months
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“ La Cia odiava i Kennedy e manovrava per affrancarsi definitivamente dall’amministrazione, ma l’idea che abbia ammazzato Kennedy è stupida. E se Kennedy intendeva smantellare la Cia pezzo per pezzo come aveva promesso di fare avrebbe dovuto iniziare almeno due amministrazioni prima. Adesso era di gran lunga troppo tardi. La Cia odiava anche Hoover e a sua volta Hoover odiava i Kennedy e la gente dava per scontato che Hoover se la facesse con la mafia, ma la verità è che la mafia aveva infiniti dossier su Hoover in versione travestito – agghindato con biancheria intima femminile – e questo ha determinato un’impasse che ha bloccato la situazione per anni. Naturalmente c’è dell’altro. Ma se tu dicessi che è colpa di Bobby se hanno ammazzato suo fratello – che lui adorava – dovrei dirti che non hai tutti i torti. La Cia ha deportato Carlos nella giungla guatemalteca ed è volata via facendogli ciao con la mano. Difficile immaginare cosa avessero in mente. L’hanno lasciato lí – dove aveva un passaporto falso – e per finire il suo avvocato si è fatto vivo e insieme sono stati trasportati di peso nella giungla di El Salvador e abbandonati lí a forgiarsi una nuova vita. In mezzo alla calura, al fango e alle zanzare. In abiti di lana. Se la son fatta a piedi per una trentina di chilometri finché si sono imbattuti in un villaggio. E, Dio sia lodato, un telefono. Di ritorno a New Orleans, Carlos ha convocato una riunione alla Churchill Farms – la sua residenza agreste – e schiumava di rabbia a proposito di Bobby Kennedy. Ha guardato le persone nella stanza – mi pare che fossero in otto – e ha detto: Lo sistemo io, il bastardino. È seguito un silenzio. Tutti sapevano che la riunione era seria. Da bere sul tavolo non c’era niente fuorché acqua. Alla fine qualcuno ha detto: Perché non sistemiamo il bastardone? E questo è quanto. Non sono sicuro di capire. Se ammazzavi Bobby poi avresti dovuto vedertela con un incazzatissimo JFK. Ma se ammazzavi JFK allora suo fratello sarebbe rapidamente passato da procuratore generale degli Stati Uniti ad avvocato disoccupato. Come fai a sapere tutto questo? Giusto. Il punto è che i Kennedy non erano assolutamente in grado di afferrare l’implacabile etica di guerra dei siciliani. I Kennedy erano irlandesi e credevano che si vincesse parlando. Non si erano veramente resi conto che esisteva quest’altra cosa. Ricorrevano ad astrazioni per fare discorsi politici. La gente. La povertà. Non chiedete cosa il vostro paese bla bla bla. Non capivano che in giro c’era ancora gente che credeva davvero in cose come l’onore. Non avevano mai sentito Joe Bonanno esprimersi sull’argomento. È questo che rende il libro di Kennedy cosí improbabile. Benché in tutta onestà c’è da chiedersi se l’abbia mai anche solo letto. Io prendo il pollo grande. “
Cormac McCarthy, Il passeggero, traduzione di Maurizia Balmelli, Einaudi (Collana Supercoralli), 2023; pp. 336-337.
[Edizione originale: The Passenger, Alfred A. Knopf Inc., 2022]
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ross-nekochan · 5 months
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Questa era la situazione sul mio Linkedin fino a Martedì. In settimana si sono aggiunti altri 2 messaggi.
A me, senza nessuna esperienza concreta né competenza particolare.
Il motivo principale è che in questo paese mancano lavoratori a livelli estremi. In più, qui esistono (non) lavori che non esistono in nessuna parte del mondo.
Ditemi voi che lavoro è prenotare gli ascensori per i clienti di un centro commerciale oppure che lavoro è regolare il (non) traffico di un parcheggio di massimo 15/25 posti auto.
Invece il motivo del perché sono così richiesti posizioni IT ancora non me lo so spiegare bene, ma ho una teoria.
Partiamo da un presupposto: IT non significa "ingegnere" nel senso puro del termine, ma, banalmente, significa solo avere a che fare in qualche modo con i computer o con vari device. Non fai nè sai niente di più (al massimo poco più) dell'utente medio.
Per quanto riguarda la mia piccola esperienza in questo campo (sia in Italia che qui), IT ha significato solamente avere accessi da amministratore a qualche funzione (dato che sti sistemi aziendali sono tutti complicati) per aiutare i dipendenti a risolvere qualche problema all'account o alla stampante o altre cagate. Ora, in più, gestisco tipo il "magazzino" dei PC aziendali da fornire ai dipendenti quindi vanno resettati all'occorrenza.
Un lavoro stupido, letteralmente.
Eppure, io mi rendo sempre più conto che la grandissima parte dei lavori sono stupidi. Forse quello che lo rende leggermente meno stupido è solo il carico di "responsabilità", ma per il resto sono tutti lavori stupidi. Talmente stupidi che potrebbero farli chiunque. Ed è qui la chiave, perché se possono farli tutti vuol dire che siamo letteralmente pura manodopera. Ecco perché ne cercano a manetta. Non a caso, considero questo campo come la più bassa forma di manodopera del settore terziario: così come servono le persone che selezionano e impacchettano le mele negli scatoli, così servono persone che resettano i PC e li spediscono ai vari dipendenti. Non c'è ragionamento, non c'è cervello, ci sei solo tu che sposti e fai cose.
L'essere umano sprecato. Io che sento il mio essere senziente sprecato.
Eppure a tutti va bene così, va talmente bene che se la macchina minaccia il proprio lavoro automatizzato le persone pensano alla paura di perdere lo stipendio, piuttosto che alla possibilità di essere di nuovo essere umani. Ma non si può chiedere troppo a chi il cervello non lo vuole usare perché non gli è stato insegnato come si fa.
Nessun dubbio se in tutto il mondo stanno aumentando le partite IVA. I Tlon hanno scritto nel loro libro che il lavoro odierno è sperzonalizzante anche perché facciamo parte solo di un pezzo del processo produttivo e non vedendo il prodotto finito, non sentiamo il senso di soddisfazione in quello che stiamo facendo. Mettersi in proprio, almeno, ci rende partecipi del processo dall'inizio alla fine, così come accade con i lavori manuali, che, al contrario della società odierna, considero il lavoro tra i più belli in assoluto - se solo si riuscisse a guadagnarci adeguatamente.
I vegani si battono contro i diritti degli animali che vivono in condizioni terribili in stalla eppure io penso che i veri maiali siamo noi: chiusi nei vagoni dei treni tutte le mattine, stretti come fossimo carne pronta ad andare al macello. Anzi, in realtà lo siamo, carne pronta ad andare al macello. Siamo persino più stupidi dei maiali: perché se loro sono stati ingabbiati da noi esseri umani, noi siamo stati capaci di crearci la gabbia da soli e non riusciamo più ad uscirne.
Che razza di merda.
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wutternach · 24 days
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Meticolosamente.
Questa sera sarò meticoloso. Lo farò perché sono un egoista, perché penso esclusivamente a cosa mi dà piacere. Lo farò perché occuparmi di te mi riempie la testa di piacere. Voglio sentire i pensieri percorrermi la testa, incontrollati, intrecciati, voglio sentirli sciogliersi sul mio collo, passarmi sulle spalle, entrami nello stomaco, fissarsi sul mio ventre. Li sentirò sulla pelle e tra le mani, faranno cambiare il mio corpo, indurire i miei capezzoli, gonfiare il mio sesso. La meticolosità delle mie azioni su di te sarà strettamente collegata alla incontrollabilità del piacere che cresce. Preparerò la cena, prima del tuo arrivo. Aprirò una bottiglia di vino. Ti siederai a tavola con me. Ascolterai quello che voglio dirti, quello che voglio fare entrare nella tua testa, ascolterai il desiderio dell’attesa, il piacere del prima, il calore di uno sguardo che ti penetra. Sentirai anche tu il sapore del vino che ti entra nelle vene, scaldandoti i desideri. Parlerai della tua giornata, di quel film che vuoi guardare, ascolterai le parole di un libro che ancora non hai letto e le note di un pezzo musicale che mi fa andare in altri luoghi. Risponderai, calma, senza fretta, alle mie domande sussurrate all’orecchio, con il bicchiere in mano, con il calore delle mie parole sul collo. Potrai lasciare andare l’immaginazione di un incontro che ancora non hai potuto fare e ricordare un momento che ti ha fatta sussultare. Andremo insieme in posti lontani, nei luoghi della memoria, nei meandri delle sensazioni e dei desideri. Scopriremo fantasie e voglie inesplorate, piaceri segreti e confessioni da condividere. 
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saayawolf · 3 months
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Cerco nei libri la lettera, anche solo la frase che è stata scritta per me e che perciò sottolineo, ricopio, estraggo e porto via. Non mi basta che il libro sia avvincente, celebrato, né che sia un classico: se non sono anch’io un pezzo dell’idiota di Dostoevskij, la mia lettura è vana. Perché il libro, anche il sacro, appartiene a chi lo legge e non per il diritto ottenuto con l’acquisto. Perché ogni lettore pretende che in un rotolo di libro ci sia qualcosa scritto su di lui.
Alzaia, Erri De Luca ▪︎ Illustrazione di Marco Cazzato
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soggetto-smarrito · 9 months
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Se prendessi solo il meglio di te, di tutto il resto..che cosa ne sarebbe ?
e se questo meglio fosse un pezzo solo, l'unica parte di te che riesce a tenere in equilibrio il fragile rapporto che hai con te stessa..ecco, se io te lo togliessi? se ti privassi di quell'unica risorsa per un mio personale scopo, come ti sentiresti ?
Essere un libro aperto per qualcuno, a volte comporta dei rischi.
Se lo diventiamo, quel libro..
confidiamo nel fatto che il nostro lettore debba avere l'accortezza, il tatto, il buon gusto, di rispettare quanto di quel libro gli è stato svelato, invece di continuare a ferire per sempre..in nome di vecchie ferite ricevute.
La vera difficoltà non è tanto quella di svegliarci dai nostri sogni, ma quella di imparare dalla nostra cruda realtà.
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Per tornare allo specchio....e.. sorriderci ancora.
soggetto-smarrito
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lisia81 · 2 months
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The lost Tomb 2
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La drama saga di The lost Tomb è tratta da una serie di romanzi di tale Xu Lei, autore con una sconfinata passione per tutto cio che è geografia, orografia, geologia e scoregge .sopratutto scoregge
Ma se il primo drama percorre abbastanza fedelmente la storia del romanzo, nel secondo i punti di contatto sono veramente pochi.
Il primo libro ha una certa utilità: il lettore scopre perché nel drama c’e’ una bara trasparente senza nulla dentro, scopre che la poracciata del tubo di plastica se l’è inventata l’autore, scopre che Little Master non è mezzo nudo in una Tomba umida e fredda perché Yang Yang, con lo splendore e lucentezza della sua pelle e i suoi pettorali, allieti la visione o sostituisca qualche luce di set rotta. Semplicemente c’è stata una lotta con uno zombie e gli si è strappata la maglia.
Non c’è Ning questa è una bellissima cosa.
Insomma chiarisce incongruenze scene che ti lasciano 😳 o 😍 dando spessore e un senso alla vicenda
.
Con @dilebe06 ci siamo chieste più volte se la serie fosse stata fatta per gli appassionati del romanzo. Se non si è letto il romanzo, The lost Tomb è incomprensibile?
La parte seconda per primo libro e il secondo libro ci hanno dato la risposta. Assolutamente no!
The The lost Tomb 2, per usare un eufemismo è LIBERAMENTE tratto dai romanzi.
- Nel romanzo non esiste un personaggio principale, come Xie Yu Chen, ovvero l’unico uomo che pur di rosa vestito sembra essere letale. Non esistendo lui, non esistono minimamente tutte le vicende legate al suo personaggio. 😅😅😅😅😅😅😅
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- Manca completamente l’esplorazione della Tomba dei muti. Quindi il mistero del cadavere/non cadavere di Poker Face rimane tale. 😳😳😳😳 Comparirà sta storia prima o poi? Lo scoprirò solo leggendo.
- Fatty e Little Master e l’inutile Ning non sanno neppure cosa sia l’albero di Bronzo perché non andranno mai in quella tomba 😩
- Di contro l’avventura nella Tomba sotterranea in Paracelso è abbastanza fedele e là si comprende meglio. La teoria di come era stata costruita la tomba era corretta, evviva!!!!! L’interno però, per quanto mi sia impegnata rimane ancora un mistero.
- Capiamo il rapporto tra Wu Xie e Lao Yang nella Tomba dell’albero di bronzo, la storia di Lao Yang e dell’albero acquista un senso.
- Possiamo presupporre perché a fine drama Wu Xie abbia perso la memoria. Ma lo presupponiamo solo perché quel pezzo, nel libro, non esiste.
- La marcia della morte nella neve è veramente una marcia della morte ed è fedele al libro. Però nel libro le ciaspole le hanno.
Ma “il problema” principale è che il Trio di ferro (Wu Xie, Fatty, Poker Face) passa nel romanzo molto meno tempo assieme. Ne deriva un legame di amicizia fra i 3 quasi inesistente. Aggiungiamoci che Xu Lei non è che sia un mago nel far esprimere sentimenti ed emozioni ai suoi personaggi si sforza solo col lead visto che parla in prima persona per cui da lettore ne soffro un po’.
A fine del secondo romanzo troviamo i nostri eroi assoldati dallo zio Three per andare al Palazzo Celeste. C’è molto rispetto per Poker Face ma il suo mutismo è pari a quello del primo drama, c’è un germe di complicità tra Fatty e Wu Xie.
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Ma tutto è ben lontano da quello che è la parte migliore del drama. Il loro rapporto di scherzoso cameratismo e l’intesa tra Wu Xie e Poker Master che ti fa sospirare è inesistente.
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Ringrazio e ringrazio ancora solo che nel libro Wu Xie abbia più e più volte l’istinto omicida per a Ning. Sta storia non dovrà nascere mai!!!!
Tutto questo per dire cosa? Che The Lost Tomb è il suo mondo rimane ,in un modo o nell’altro,sempre fedele a se stesso. Strano, sconvolgente ma…
Adorabile!!!
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