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#mi hai ferita
angelap3 · 14 days
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Non so perdonare. Né dimenticare.
Lettera scritta in risposta ad Alberto Jacoviello, inviato di «la Repubblica» e «L'Unità», che si scusava per averla offesa in passato.
Caro Jacoviello,
....chiedere scusa, come tu hai fatto, quando si ha torto, è sempre nobile. E non molti ne sono capaci, non molti ne hanno il coraggio. Però devo dirti ciò che dirò e, se non lo facessi, mentirei non solo a te ma a me stessa.
....Io non so perdonare. Né perdonare né dimenticare. È uno dei miei più grandi limiti forse, e il più lugubre. E meno che mai so perdonare quando una ferita mi è stata inferta da persone dalle quali mi aspettavo affetto, tenerezza, o sulle quali mi facevo illusioni positive. Ciò non significa, naturalmente, ch'io dichiari guerra o resti in guerra con coloro che mi hanno ferito, offeso. Significa che quelle persone le liquido. Le cancello dai miei pensieri, dalla mia vita. Se le incontro per strada le saluto, in alcuni casi ci scambio una parola, ma dentro di me è come se mi rivolgessi a un'ombra. Esse non esistono più.
.....In questi ultimi due anni, cioè da quando la morte e il dolore si sono abbattuti su di me indurendomi, ho liquidato più persone che in tutta la mia vita. Non v'è uomo o donna colpevole verso di me che non sia finito nella Siberia dei miei sentimenti.
Hai perfettamente ragione a chiudere la tua lettera dicendo che chi non sa perdonare condanna sé stesso alla solitudine. Però hai torto a ritenere che tale «condanna» sia per tutti insopportabile. E dimentichi il proverbio che dice: «Meglio soli che male accompagnati». Non sempre la solitudine è una prigione. A volte, per alcuni, è una conquista che difende da ulteriori ferite ed offese. Solo i deboli e i poveri di spirito hanno paura della solitudine e si annoiano a stare soli. Io non sono debole. Sono molto forte, e durissima ormai. Non sono neanche povera di spirito. Quindi non ho paura della solitudine.
Tutte le volte che ti ho visto mi hai raccontato antichi insulti scritti i pensati. E tutte le volte che ti ho visto è stato come ricevere una coltellata nel cuore. Mi ha colto una nausea che solo la mia capacità di controllo è riuscita a nascondere o a vestire con gli abiti dell'indignazione. È probabile che la tua coscienza si senta lavata dal fatto di avermi confessato quegli antichi insulti scritti o pensati. Ma io non credo che confessare un peccato equivalga a cancellare il peccato. Quel concetto cattolico, anzi cristiano, mi ha sempre inorridito. I peccati commessi restano peccati commessi e niente può cancellarli: né Dio, né il diavolo, né gli uomini, né una sfilata di pater e di ave-maria detti per penitenza. Ciò vale per me, per te, per l'umanità intera presente e passata. Ecco perché non riesco a perdonare. Non voglio.
Ciò è spietato? Sono tanto spietata con me stessa che non vedo perché dovrei essere dolce con gli altri. Il massimo ch'io possa consentirmi è rispondere in modo esteso a chi mi ha scritto in modo esteso. Spiegarmi a chi mi ha spiegato. Ed è molto. Tu sei l'unica persona fra le decine che ho liquidato, esiliato nella Siberia dei sentimenti, cui abbia detto no con una lettera e non col silenzio. Di solito oppongo un silenzio di pietra. Quello che seguirà a questa lettera.
E così farò, sempre, in tutte le circostanze della vita, con tutti coloro che tentano di impormi una prepotenza. E non cederò, mai. Mai. E guai a chi si permette o si è permesso o si permetterà di mettere in dubbio la mia onestà professionale e personale: che poi sono, ovvio, la medesima cosa.
Ora mi è più facile dirti addio.
Peccato. Ma addio.
Oriana Fallaci
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haiku--di--aliantis · 1 month
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"L'età non è importante. Chiedimi quanti tramonti ho visto, quanti cuori ho amato, quanti viaggi ho fatto e a quanti concerti ho assistito. Ecco, la mia età."
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Ogni frase di passione che m'hai sussurrato, ogni invettiva che mi hai urlato, scritto o taciuto, ha parlato comunque al mio intimo più profondo e mi si è scolpita nel cuore. Tutto ciò che negli anni ci siamo confidati, tutte le carezze, i baci torridi, tutti i lunghi silenzi che ci siamo inflitti a vicenda, hanno fatto di noi due i lembi della stessa ferita d'amore: funzioniamo solo se siamo ricuciti insieme. Fusi l'un l'altra. Da questa notte di marzo finalmente rimarginiamo sorrisi.
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E un urgente desiderio di labbra divorate. Perché, ci piaccia o no, io e te esistiamo davvero solo se ci cerchiamo, se ci sfottiamo. Se giochiamo come due ragazzini limpidi che devono ancora crescere. Perché se è vero che sia tu che io ne abbiamo passate già veramente tante, il meglio per noi due è sempre domani. Il mio amore per te resta un fiume placido e gonfio. Sei libera di nuotarmi dentro ogni volta che vorrai. La tua persona è l'ospite mio più gradito. Poi, la vita faccia ciò che deve.
Aliantis
(Dedicato alla donna più bella del mondo)
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smokingago · 11 months
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"Mi ami?" chiese Alice.
"No, non ti amo!" rispose il Bianconiglio.
Alice si accigliò e giunse le mani come faceva ogni volta che si sentiva ferita.
"Vedi?" rispose il Bianconiglio.
"Ora inizierai a chiederti cosa ti rende così imperfetta e cosa hai fatto di sbagliato perché io non possa amarti almeno un po'.
Sai, è per questo che non posso amarti. Non sarai sempre amata Alice, ci saranno giorni in cui gli altri saranno stanchi e annoiati dalla vita, avranno la testa tra le nuvole e ti faranno del male. Poiché le persone sono così, in qualche modo finiscono sempre per ferire i sentimenti reciproci, sia per negligenza, incomprensioni o conflitti con se stessi.
Se non ti ami, almeno un po', se non ti crei intorno al cuore una corazza di amor proprio e di felicità, i deboli fastidi causati dagli altri diventeranno letali e ti distruggeranno.
La prima volta che ti ho visto ho fatto un patto con me stesso: "Eviterò di amarti finché non imparerai ad amarti".
Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie
#lewiscarroll #alicenelpaesedellemeraviglie
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princessofmistake · 2 months
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Ti ho amato al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, e amandoti ho amato i tuoi difetti, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue contraddizioni, il tuo corpo. E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti ho amato di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la vita senza te. Ne hai fatto parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello e rinunciare a te è stato come rinunciare a me stessa, ai miei sogni, alle mie illusioni, alle mie speranze, alla vita.
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kon-igi · 2 months
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BRUTTA FERITA
ciao doc! Non so se rispondi ancora a questo tipo di ask, io ci provo ma capisco se hai smesso e grazie lo stesso! :)
Una settimana fa sono caduto un po' male e mi sono fatto un "buco" nella gamba, credo con del cemento o un pezzo di ferro (non è entrato nulla di esterno, dato che avevo due pantaloni e non sono bucati).
Ovviamente queste cose succedono sempre quando sono all'estero o non ho copertura sanitaria. La sto curando con connettivina plus, garze grasse alla paraffina, e prima pulisco con betadine o soluzione fisiologica.
Ora, speravo migliorasse "naturalmente", e dopo una settimana di trattamento come sopra qualcosa c'è, ma è ancora infiammata e secondo me dovrebbe essere in uno stato migliore.
Mi sto già attivando per vedere se trovo un medico nei prossimi giorni, o se almeno resisto prima di tornare a "casa". Se nel frattempo potessi avere un tuo parere, mi tranquillizzerei :)
Questa è la foto fatta oggi a distanza di una settimana dalla caduta
(N.d.A - non è una roba splatter ma andate oltre se impressionabili)
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(se vuoi pubblicare, in anonimo per favore, grazie!)
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Allora, non si tratta di una ferita da agente penetrante/tagliente ma LACERO-CONTUSA, quindi la perdita di materiale cutaneo è stata causata da un trauma contundente e dalla successiva necrosi dei tessuti danneggiati.
Concettualmente il tipo di medicazione che stai facendo va abbastanza bene (la connettivna plus contiene un agente cicatrizzante e un blando antisettico) però eviterei le garze grasse che sono occludenti e le sostituirei con un idrocolloide adsorbente tipo Duoderm o similari, questo perché la mia impressione è che la ferita abbia un essudato purulento sui bordi e una granulazione 'sporca', quindi è necessario un prodotto che sia al contempo traspirante e drenante.
Evita, inoltre, il betadine perché se da una parte esso disinfetta, dall'altra ostacola la corretta granulazione del fondo della ferita... basta irrigare ogni volta con fisiologica e frizionare delicatamente dal centro verso l'esterno senza far sanguinare ma togliendo il tessuto vecchio di granulazione.
Ah... rasa quei pelacci che sono fonte di infezione!
DISCLAIMER: io ti ho detto queste cose per puro valore informativo, visto che me le hai chieste, ma NULLA sostiutuisce la valutazione di un medico in carne e ossa che comunque ti invito a consultare (potresti avere bisogno di un antibiotico per os)
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pioggiadicuori · 3 months
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Mi hai lasciato dopo 16 anni di simbiosi, dopo 16 anni in cui dormivo con i tuoi occhietti verdi che mi guardavano e le tue fusa che mi cullavano..16 anni di puro amore, ogni singolo passo aveva la tua impronta accanto.. Mi sento persa senza te, nulla ha più senso. Ho paura , eri l'unico che mi tranquillizzava , l'unico che ci sarebbe sempre stato.. Spero di essere stata all altezza del tuo amore incondizionato che mi hai donato fino agli ultimi istanti in cui ti ho solo potuto guardare, inutile dinanzi al tuo dolore.. Lasciandomi ho perso per sempre una parte di me, la parte migliore , quella che riuscivi a far vivere solo tu. Sono morta anche io con te, hai lasciato un vuoto che fa malissimo, che uccide , che mi spinge a raggiungerti. Non posso andare avanti senza te, non voglio. Non posso vivere se tu non puoi prenderti cura di me. Mi manchi come manca l'acqua a un pesce spiaggiato, mi manchi come manca l'aria quando sono sott'acqua, mi manchi e già mi mancavi quando c'eri ma sapevo che saresti andato via, mi uccideva il solo pensiero. Adesso sono qui e tu non ci sei, il letto senza te è vuoto, la stanza ha ancora il tuo odore , ogni cosa , ogni angolo, persino il pavimento con ancora i tuoi peli , tutto mi ricorda te e che non tornerai più. Conservo tutto , raccolgo ogni cosa , voglio conservare il più possibile di te. Mi manchi e mi mancherai a vita, non potrò mai più essere la stessa senza te, senza la mia unica ragione di vita. Piango nel letto, stringo forte la tua cuccia vicino a me, mi manchi e la ferita sul mio cuore brucia , distrugge , mi lacera, mi lascia a terra senza forze e io non voglio più alzarmi perché significherebbe andare avanti senza te, e io non voglio , vorrei sdraiarmi acconto a te, raggiungerti... Lo farò 💔
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susieporta · 4 months
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Quattro di Denari.
"Io ti libero dal mio senso di perdita".
Ci sono delle esperienze di relazione che non ci siamo mai concessi di vivere con onestà.
In particolare nella dimensione della coppia.
Memori di antiche sofferenze e tradimenti, la maggioranza delle relazioni ruotano intorno ad un senso di perenne "disillusione", mista ad aspettativa e controllo.
In quest'ottica "non è concesso sbagliare", allontanarsi dallo "schema madre", portare ad evoluzione le energie che vogliono trasformarsi. E neppure ripristinare le originali condizioni di connessione.
Non si riesce proprio a considerare la possibilità che ci si possa amare senza il doloroso bisogno di "controllare l'esperienza dell'altro".
Non si coltiva la fiducia reciproca. Né il confine sacro dei rispettivi spazi evolutivi.
Si controlla costantemente l'altro attraverso la sotterranea o manifesta svalutazione, il giudizio, la sottile imputazione della colpevolezza: "Io sto male perché tu non mi vedi, non ti curi di me, non mi sostieni, non mi ami abbastanza".
O al contrario: "Mi stai troppo addosso. Mi togli l'aria".
O ancor peggio: "Io vedo ciò che mi interessa vedere. Io amo il mio bisogno, non la tua essenza",
Tutto ruota intorno a modelli idealizzati, derealizzati, finti, recitati e definitivamente lontani dalla realtà delle cose.
Quante fratture crea la disfunzione di comunicazione! Quanti traumi irrisolti nella sfera emotiva! Quante incomprensioni e accuse!
Amare è un atto di pura accoglienza.
Ed è una profonda scelta d'Anima e di Cuore.
Si ama cio che è. Non ciò che vorremmo che fosse.
Ed è umanamente complesso.
Perchè ci hanno ingabbiato nell'aspettativa del "per sempre", nella vergogna del tradimento, nella favola della principessa salvata dal principe, nella triste e depauperante sensazione che evolvere e lasciare andare una relazione sia un atto di feroce e crudele disamore.
Evolvere è fondamento della natura umana. Cambiare, crescere, scoprire nuove parti di noi stessi, manifestare nuovi desideri.
Non tutte le relazioni debbono forzatamente durare "per sempre".
L'Amore dura per sempre. Non la relazione.
E l'Amore sente sempre quando il compito evolutivo condiviso è concluso.
Quando è necessaria una separazione per poter permettere ad entrambi una nuova esperienza di se stessi.
Il "per sempre" è nel Cuore.
Se hai amato veramente qualcuno, seppur la relazione fosse minata dalla classica dinamica distruttiva e disfunzionale, quella memoria affettiva ed emozionale non morirà mai.
Perché amare è un atto interiore potente e personale, non appartiene all'altro. Ma a noi stessi.
E come tale ritorna sempre a chi l'ha generato. Sempre.
Perciò lasciate che tutto si rompa quando è destinato a concludersi, quando l'esperienza ha esaurito la sua funzione.
Non è negando l'Amore che si passa oltre, ma riconoscendo la fine di un viaggio insieme.
Ciascuno dovrebbe benedire la strada che l'altro ha scelto di percorrere lontano da noi.
E riempire d'amore e di curiosità la propria.
Ci sarà un momento in cui le Anime si re-incontreranno e si inchineranno l'una all'altra, come segno di rispetto e di devozione reciproca all'altrui spazio evolutivo. Senza giudizio, senza rancore, senza recriminazione. Con Amore, Riconoscimento e tanta tanta Gratitudine per l'esperienza condivisa.
Forse non subito. Non adesso.
Ma accadrà.
Perché non siamo qui per soffrire o per sacrificare i nostri Doni alla gabbia sistemica.
Siamo qui per manifestare la nostra Bellezza.
Per risplendere dei nostri Doni.
Per sperimentare attraverso l'Altro la nostra crescita ed evoluzione.
Per spronare chi amiamo a sentirsi libero di vivere, di sperimentare, di espandere il proprio sogno interiore.
Non certo prigioniero e costretto ad asservirsi alla nostra Ferita.
A quella ci pensiamo noi. Siamo adulti.
In una reciprocità che non ricatta, non sminuisce, non spegne il fuoco interiore.
E' per pochi.
Ma sarà per molti.
Si chiama Amore.
Mirtilla Esmeralda
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mancino · 7 months
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- Oggi ti spiegherò perché devi essere fragile come un cristallo.-
- Non rischierò così di andare in mille pezzi?-
- Sì. Ma tutto è un rischio. Anche incominciare a vivere.-
- Capisco. La alternativa sarebbe di rinunciarvi.-
- Sì. Chi non vive non rischia niente. Però è morto.-
- Ma perché proprio hai nominato il cristallo?-
- Perché è trasparente, lascia passare la luce, ne distilla i riflessi.-
- La trattiene pure, no?-
- Sì, la fa sua. Ed è bellissimo.-
- Non avviene lo stesso anche con il vetro più spesso, con il plexiglas infrangibile?-
- Sì, ma non è la stessa cosa. L'effetto della luce sul cristallo è unico.-
- Sembrerebbe proprio che tu mi imponga di diventare vulnerabile.-
- No. La vulnerabilità non è uno scopo, ma soltanto un effetto collaterale. Io ti impongo di diventare cristallo. Di filtrare la luce come un cristallo.-
- Si deve proprio diventare deboli?-
- No. Non ho detto questo. Confondi, come fanno molti, la fragilità con la debolezza, la vulnerabilità con l'inevitabile ferita. La delicatezza con uno stato di costante pericolo.-
- Potrebbe diventare un pericolo reale, però.-
- Torniamo al discorso iniziale: per paura di un possibile pericolo, si rinuncia a vivere. Cosa c'è di tanto terribile? Cosa può accaderti nella peggiore delle situazioni?-
- Morire.-
- Dunque, vorresti essere già morto per non rischiare di morire. Dobbiamo parlare un momento di questo. Io sono la tua morte. Come scrisse Pavese, verrà la morte e avrà i miei occhi. Ne parli sempre.-
- I tuoi occhi. Sì, screziati d'oro. È vero: ci sono annegato dentro.-
- Volevo dire una cosa diversa. Non intendevo far uso di metafore, di immagini figurate.-
- Vuoi dire che sei realmente la mia morte? La mia assassina?-
- Sì. Sono la tua assassina. Uccido quello di te che deve morire per lasciare spazio a una altra vita, a una diversa dimensione.-
- Non è quello che Accade ogni giorno? Muore sempre qualcosa perché si possa cambiare.-
- Sì. Baciami i piedi perché sono come quelli di Shiva: piedi delicatamente tinti di blu come la notte, che calpestano i fiori danzando, in modo da consentire alla nuova fioritura di crescere e maturare. Sempre si uccide qualcosa.-
- Per questo si dice: morire d' amore?-
- Sì. Chi ama perde ciò che era prima, diventa un altro. Chi appartiene non possiede. Chi si arrende vince. Chi muore può rinascere.-
- Ma un cristallo infranto non si può rimettere insieme.-
- No. Diventa migliaia di frammenti di luce. Moltiplica la luce tante volte quanti pezzi è diventato. Non svanisce nel nulla. Diventa semplicemente un tutto maggiore.-
Franco Coletti
Cit. e prima immagine (opera di Kevin Carden) da Poeti Viandanti
"A-mors" significa senza morte.
E anche se qualche volta ci si sente così vulnerabili amando, e fragili nell' incertezza in cui alcune prove, da affrontare per stare insieme, ma da soli, ci "catapultano"...
dobbiamo lasciare che alcune parti di noi, in cui non ci riconosciamo più, muoiano, solo così potremo rinascere insieme in una nuova luce. Con colori e riflessi completamente nuovi e sconosciuti anche per noi.
Senza paura.
Perché come diceva "Yogiji" "Dove c'è amore non c'è paura e dove c'è paura non c'è amore"
Buon venerdì anime, a volte anche fragili e vulnerabili, ma insieme, nell' energia del cuore, fortissime.
🙏💚💚🔥❤️🔥💚💚
... Gurpreet
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artemisx78 · 5 months
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La mia fragilità e racchiusa nel mio silenzio... averti visto.. racchiuso in questo cuore..quasi che queste anime siano indivisibili..ma allo stesso tempo..quella sensibilità..di sfiorarsi... dolcemente..e di sentirmi togliere il respiro....con un semplice pensiero...
da il senso a questa dolce carezza...
E mi chiedo perché mi rapisci ogni volta...
tu sei l unicità che ci unisce..
Ed in un istante i battiti dei nostri cuori e senza accorgerci ...
Siamo già presi l uno nelle braccia dell' altro...come faccio a trovare le parole..
quando le parole per una volta..sono racchiuse in questa emozione...
che come l onda del mare mi trascina una volta vicino a te quasi fino a sfiorarti...
come quasi a sfiorare la felicità...ma Poi il mare mi riabbraccia raccogliendomi e riportandomi nelle profondità... proteggendomi...
quasi sentendo la mia fragilità...
il mio odio..rabbia...e allo stesso tempo amore...la mia diffidenza... In questo vortice di passione...che travolge i miei sensi...
perché io so come il mio cuore la verità...
E tu la difendi così possessiva mente e gelosamente senza motivo dentro il tuo cuore...
e vorrei semplicemente a volte strapparti dal mio petto e buttarti via...
per cancellarti dalla mia vita. ...
tu la mia passione..tu la mia vita...ma tu..la mia unica e sola verità... anche se scende una lacrima sul mio viso per la rabbia...e si assorbe come una cicatrice nel mio cuore...
che ferita dopo ferita...e piena di lunghe cicatrici rimarginate...e fresche....ma ho provato a difendermi...e a farti sparire...ma già prima che ci siamo conosciuti.. tu hai fatto in nido...in modo di rubare cio ' che più di prezioso ho...il Mio cuore...e senza chiedermele...te lo sei portato via... collocandolo vicino al tuo...ed ora mi abbracci e rubi un bacio..sono Reale....
ma ora so e sempre saprò che tu per me tu
sei semplicemente.. l unico
Cuore MIO...❤️
Dolcezza e Passione 🌹
@Artemisx78
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umi-no-onnanoko · 2 years
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Lettera alla me bambina
Non riesco ancora a guardarti negli occhi senza provare vergogna, quindi perdonami se ora sono qui a scriverti una lettera che non ti consegnerò mai, una lettera che non sono certa riuscirò mai a leggere a mia volta, ma che sento sia giusto scrivere.
Non sono mai riuscita a proteggerti e a risparmiarti parti della storia che entrambe conosciamo, parti che non avrei mai voluto vivessi.
Non sei mai stata sbagliata, non è mai stata tua la colpa di situazioni più grandi di te e nemmeno potevi fare niente per evitarle, perciò non darti mai la colpa di sbagli non tuoi.
Sono diventata grande e le situazioni che hai vissuto ora le ho tatuate sulla mia pelle, sono la mia corazza, il mio carapace contro il mondo; quello stesso guscio che vedo avvolgerti e soffocarti non permettendoti di respirare.
Non credere che poiché chi avrebbe dovuto amarti non è stato capace di farlo tu non sia degna d’amore e non possa essere in grado di darne a tua volta, se nemmeno per tuo padre ( non guardarmi così, so che odi chiamarlo tale e che è una ferita che ancora sanguina, ma sempre tuo padre resta) sei mai stata una principessa allora tu non possa essere speciale per qualcun altro, non vuol dire che tutti gli uomini debbano per forza essere come lui, non significa che tutti ti faranno soffrire o che inganneranno la tua fiducia.
Non arrenderti mai perché sei capace di fare grandi cose, so che non mi credi e forse, anzi senza forse, non ci credo totalmente nemmeno io, ma ne sei in grado; non focalizzarti sul passato su quanti errori tu possa o meno aver commesso, ma focalizzati sul presente e lavora per arrivare ad agguantare i tuoi traguardi, i tuoi sogni.
Non sentirti inferiore agli altri, non lo sei, non sono gli altri che hanno il diritto di definirti, sei tu a dover descrivere come vuoi essere e migliorati solo per te, cambia per te stessa mai per gli altri.
Non assorbire mai come dolce nettare la cicuta offerta dalle malelingue, dai finti amici, da figure di riferimento che di riferimento non hanno nulla, da persone che non sanno nulla di te; non devi smettere di credere ai complimenti sinceri ed alle persone che in te credono davvero e che realmente ti dimostrano il loro affetto ogni giorno solo perché 1000 prima di loro non ti hanno trattato come meriti, non circondarti di persone tossiche e meschine solo per timore della solitudine, la solitudine può essere anche una scelta consapevole e anche cercata se non la si teme e si impara a conoscere la differenza, fidati stare soli in certi casi non è poi così male e permette di capire quello che davvero vuoi dalla tua vita. Ti chiedo scusa per non averti saputa proteggere, per non essere riuscita ad apprendere certe lezioni, anche di vita, se non attraverso degli errori, ma posso dirti che sbagliando si impara e che anche da quegli errori si cresce e si diventa grandi.
Non nascondere mai ciò che sei: i tuoi hobby, i tuoi gusti, i tuoi pensieri per timore di non piacere agli altri, per essere come gli altri, tu sei Valentina e vai benissimo così per quella che sei è ora forse di crederci davvero.
Se mi permetti di fornirti un consiglio vorrei dirti di pensare anche a te stessa ed amare te quanto ami ed hai amato gli altri, perché la relazione con noi stessi è quella che ci accompagnerà per tutta la vita, nonché la più importante di tutte; finché non impareremo ad amarci davvero non potremo dire di essere davvero in grado di amare al 100%. Spero potremo tornare ad avere di nuovo fiducia nelle persone, quella fiducia che concedi a tutti, ma in realtà è una mera bugia perché nella concretezza dei fatti non ci fidiamo al 100% di nessuno, nemmeno di noi. Spero che un giorno arriverai a perdonarmi, arriveremo a perdonarci e che potremmo dire di amarci come non ci siamo mai amate in tutta la nostra vita perch�� meriti di sorridere veramente, cuore e anima e non solo come mero riflesso di un’imposizione sociale.
Fregatene di chi ti giudica, fregatene dei tempi prestabiliti, fregatene di quello che è facile e opta sempre per ciò che è giusto, non importa quanto lontano o difficile sarà il viaggio tu non arrenderti, ascolta il tuo cuore e ragiona con la tua testa, ascolta i consigli di chi ti ama, ma poi scegli sempre quello che è giusto per te, senza voltarti indietro mai, non poteva essere qualcosa di diverso altrimenti lo sarebbe stato quindi non spaccarti la testa a rimuginare sulle cose, alza la testa, non guardarti sempre i piedi, inizia a guardare il mondo senza paura di esso.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
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lunamagicablu · 9 months
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Scusami se mi prendo la libertà, ma... Tu non mi sembri per niente un cuor contento. La conosci la storia del Re Pescatore? Comincia col re da ragazzo, che doveva passare la notte nella foresta per dimostrare il suo coraggio e diventarere. E mentre passa la notte da solo è visitato da una visione sacra: nel fuoco del bivacco gli appare il Santo Graal, simbolo della grazia divina. E una voce dice al ragazzo: "Tu custodirai il Graal, onde possa guarire i cuori degli uomini". Ma il ragazzo, accecato dalla visione di una vita piena di potere, di gloria, di bellezza, in uno stato di completo stupore, si sentì per un attimo non un ragazzo, ma onnipotente come Dio: allungò la mano per prendere il Graal, e il Graal svanì lasciandogli la mano tremendamente ustionata dal fuoco. E mentre il ragazzo cresceva, la ferita si approfondiva, finché un giorno per lui la vita non ebbe più scopo. Non aveva più fede in nessuno, neanche in se stesso. Non poteva amare, né sentirsi amato. Era ammalato di troppa esperienza, e cominciò a morire. Un giorno un giullare entrò al castello e trovò il re da solo. Ed essendo un semplice di spirito, egli non vide il re: vide solo un uomo solo e sofferente. E chiese al re: "Che ti addolora, amico?". E il re gli rispose: "Ho sete, e vorrei un po' d'acqua per rinfrescarmi la gola". Allora il giullare prese una tazza che era accanto al letto, la riempì d'acqua e la porse al re. Ed il re, cominciando a bere, si rese conto che la piaga si era rimarginata: si guardò le mani e vide che c'era il Santo Graal, quello che aveva cercato per tutta la vita. Si volse al giullare e chiese stupito: "Come hai potuto tu trovare ciò che i miei valorosi cavalieri mai hanno trovato?". E il giullare rispose: "Io non lo so: sapevo solo che avevi sete". ROBIN WILLIAMS - ************************ Excuse me for taking the liberty, but... You don't strike me as a happy heart at all. Do you know the story of the Fisher King? It begins with the king as a boy, who had to spend the night in the forest to prove his courage and become a king. And while he spends the night alone he is visited by a sacred vision: in the bivouac fire the Holy Grail appears to him, symbol of divine grace. And a voice says to the boy: "You will keep the Grail, so that it can heal the hearts of men". But the boy, blinded by the vision of a life full of power, of glory, of beauty, in a state of complete stupor, felt for a moment not a boy, but omnipotent like God: he reached out to take the Grail, and the Grail vanished leaving his hand terribly burned by the fire. And as the boy grew older, the wound deepened, until one day life for him no longer had any purpose. He no longer had faith in anyone, not even himself. He could not love, nor feel loved. He was sick of too much experience, and he started dying. One day a jester entered the castle and found the king alone. And being simple in spirit, he did not see the king: he only saw a man alone and suffering. And he asked the king, "What ails you, friend?" And the king answered him: "I am thirsty, and I would like some water to cool my throat". Then the jester took a cup that was beside the bed, filled it with water and handed it to the king. And the king, starting to drink, realized that his wound had healed: he looked at his hands and saw that there was the Holy Grail, the one he had sought all his life. He turned to the jester and asked amazed: "How could you find what my brave knights never found?". And the jester replied: "I don't know: I only knew that you were thirsty". ROBIN WILLIAMS -
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ambrenoir · 6 months
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"Ti ho amato al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, e amandoti ho amato i tuoi difetti, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue contraddizioni, il tuo corpo.
E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti ho amato di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la vita senza te.
Ne hai fatto parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello e rinunciare a te è stato come rinunciare a me stessa, ai miei sogni, alle mie illusioni, alle mie speranze, alla vita."
Oriana Fallaci
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io-rimango · 10 months
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Sul tuo volto ho colto una lacrima
mi hai detto «non è niente»
non volevi che io mi preoccupassi
Hai sempre nascosto le tue lacrime
dietro una corazza
perché nessuno ti vedesse fragile
In cuor tuo hai sempre saputo
non essere di tutti
non essere per tutti
Tu sei al mondo una nuvola ferita
nascosta agli occhi indiscreti
che contiene al suo interno
la forza di un intero temporale.
(Teo Caraiman, Naufrago tra petali e spine)
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subconsci0 · 1 year
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Qualche giorno fa mi sono svegliata e mi sono accorta di essermi dimenticata il tuo profumo.
E che il tuo sguardo non mi fa più effetto.
E che ho imparato a svegliarmi senza chiedermi che cosa fai, se mi pensi, che tono avrai quando ci riparleremo. Se ci riparleremo.
Mi sono svegliata che mi sono accorta che davvero non ti ho mai amato, nemmeno per un attimo. E che se non ho mai parlato bene di te, il motivo era semplice: non ero arrabbiata, non avevo nulla di bello da raccontare.
Non ti ho mai amato e non mi sei mai piaciuto, ma mi hai messa davanti a una parte di me stessa che continuavo a giustificare, e a tratti ignorare — quella parte ferita che voleva affetto.
Quella parte che io non riuscivo né a capire né ad amare — e allora ho provato a capire e amare te fin quando non hai smesso di avere importanza, finché non sei svanito nel freddo come l’estate. Fino a quando sei rimasto solo un’ombra.
Sono contenta che tu sia esistito. Sei esistito perché mi servivi a qualcosa: darmi una voce, farmi domande, dare un nome a quei miei dolori.
Anche se adesso non so più chi sei. E non sai più chi sono. E non hai imparato niente — e non sei più nessuno.
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nessunotrannenoi · 9 months
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18/07/2023 - 00:11
A distanza di tempo mi sono resa conto di averti dato ogni parte bellissima di me. Quella più fragile e pura, quella che ho sempre protetto e custodito. Con te sono stata Donna, ma quella lo sono sempre. E sono stata anche bambina, che non lo sono stata mai. E io stessa ti ho dato un bersaglio e un arma per distruggerlo. Adesso mi rendo conto di quanto faccia fatica ad aprirmi di nuovo con qualcuno, a quanto tendo ad evitare incontri e chiacchierate perché la ferita è ancora aperta. Mi rendo conto che non è un gioco, dove le pedine si sostituiscono come hai fatto tu. Mi sono presa cura di te quando tutto andava male e ora chiunque può godere della tua parte migliore. Con me il contrario. Ti sei preso ogni cosa bella, lasciandomi paure e terrori, mentre sorridi contento e io lotto tutti i giorni con pensieri e macigni. Eppure non mi dimentichi. Non mi stacchi dai tuoi ricordi. Le radici sono lì, hai tagliato il legame senza sradicarlo.
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vividiste · 9 months
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L'ultimo fu il passero.
Non voleva abbandonare il nido, nascosto ai predatori nella biforcazione di un ramo, al cui interno pigolavano i suoi piccoli non ancora capaci di volare.
Svanì con un grido, risucchiato dal cielo nero.
Anche il riccio aveva cercato scampo nella tana scavata nella terra, come la lepre e il coniglio.
La terra si chiuse sopra di loro.
Terrorizzata, ferita, confusa, mamma cinghiale non riuscì a trovare il varco che l'avrebbe messa in salvo oltre la boscaglia.
Separata dai suoi figli roteò su stessa, ascoltando le loro urla, senza vederli.
La uccise prima la paura.
Il colubro se ne andò in silenzio, contorcendosi nell'agonia.
Nello stesso silenzio caddero gli insetti e i ragni e le farfalle dalle delicate ali variopinte.
Le pecore si strinsero insieme, invano come le e i cavalli.
Invano ululò il cane legato alla catena.
Infine la fiamme mi percorsero risalendo dalle radici in una vampa, fino alle foglie più alte, consumandomi nel rogo.
Avevo vissuto più di cento anni,la mia vita si è estinta nell'orrore di un minuto.
Tu uomo malvagio hai fatto tutto questo!😪
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