Tumgik
#ma che cazzo vi dice la testa
polemicool · 4 days
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Tumblr è quel social dove tutti vogliono essere compresi ma nessuno vuole comprendere nessuno.
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raccontiniper18 · 7 months
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Sesto racconto erotico
Abbiamo parlato di masturbazione, e di quanto fosse naturale farla, abbiamo parlato della nostra prima volta,perchè non parlarne dell'ultima? Non so se possa piacere,a noi ecciterebbe sapere quando e come vi siete toccati,con cosa, con che aiuto durata e tutto del vostro momento di intimità.
Allora premessa che conviviamo ma a causa del lavoro abbiamo bisogno di ''coccolarci'' anche da soli.
Partiamo da lui:
Mi sono svegliato come mio solito con il durello mattutino,come accade a tutti, e con un voglia infinita,mi giro e la mia lei dorme,è dolcissima e so che se la svegliassi mi mangerebbe vivo,quindi evito. L'ammiro per alcuni brevi minuti e vado in bagno, mi spoglio tutto pipi', e come sapete con il durello è un po' complicato farla,ma mi impegno anche perchè lei non vuole che pisci in doccia,sennò mi viene più facile li, mi lavo il viso, barba, lavo i denti.
Sempre con il cazzo all'aria, che cerca di placarsi sennò non vuole saperne di afflosciarsi.
Entro in doccia, il cazzo sbatte a destra e sinistra perchè quando si è duri da moscio o da duro, va per i fatti suoi. Mi shampo,mi insapono tutto e tralascio la zona inguinale appositamente,finita la doccia, mi dedico solo al mio cazzo ,lo insapono per bene e mi sego, penso ,si vado di fantasia e mi sego,si mi sego fortissimo perchè voglio venire. Tempo 3 o 4 minuti sento che già sto per venire, vorrei sbo*rare in doccia ma evito, esco mi asciugo e mi reco in cucina con l'accappatoio e il cazzo sempre sballolzolante.
Mi preparo il caffè, e prendo anche la sua tazzina, mi do gli ultimi due colpi in cucina e sbo*ro,un bel po' che riempio la tazzina del mio piacere per 1/4. Soddisfatto mi asciugo la testa del cazzo con l'asciugamano,mi bevo il caffè e lascio la sua tazzina di sb*rra già nella macchinetta.
Finito di bere il mio caffè mi asciugo,mi vesto e mi reco a lavoro.
Lei:
Mi sveglio, vado in bagno correndo per fare la pipi', ahwwwww la pipi' del mattino è una tappa che amo perchè è soddisfaccente all'infinito. Oggi non lavoro quindi ho tempo che impiegherò per farmi bella,creme cremine, estetista ,parrucchiera cosi' che oggi pomeriggio il mio lui si rinnamori di nuovo di me, perchè lui dice cosi' ogni volta che mi faccio bella.
Finito in bagno mi reco in cucina, sento già il suo odore,la cucina ne è colma. Penso mamma mia che buon odore di sbo*ra, come suo solito è nel bicchierino di caffè, in genere mi faccio uno shot di sb*rra e poi mi bevo il mio caffè,ma oggi voglio cambiare si,voglio un caffè corretto alla sb*rra. Metto la cialda del caffè, e il caffè si mescola con il suo piacere. A livello mentale mi eccita un bel po' sento già lo slip pieno e bagnato. Mamma mia
Assaggio 'sto caffè corretto e cazzo se mi piace, io adoro la sb*rra ma con il caffè è la morte sua.
Ingoio o bevo,non so come dire credo più ingoio ahahaha
TUTTO fino all'ultima goccia.
Mi reco nel nostro lettone apro il cassetto dei miei sex toy e ne scelgo uno, oggi scelgo il ciuccia clitoride e il vibro durex cosi facciamo la giusta combo. Apro il pc e lo collego alla tv cosi da vedere un bel pornazzo, perdo 10 minuti per trovare un bel porno, e ne trovo uno dei bei maschioni che si inchiappettano l'un latro dio mio muoio. Mi metto il cazzo in fica e mi martello e con l'altra mano mi metto l'altro sul clito, Dio lo amo e poco dopo sento già lo stimolo di venire, VENGO. Dio mio di già penso, e sorrido fra me e me. Pulisco i miei due toy con il clean e li rimetto a posto, mi accorgo che sono ancora vogliosa e il porno è ancora alla tv,beh perchè no penso e mi tocco da sola con la mia bella manina per altri minuti mi dedico totalmente al clito e a un capezzolino e dopo poco vengo sfinita sul letto.
Mi riaddormento sfinita e nuda.
Lui torna da lavoro e mi trova sul letto mezza dormiente e con il porno finito sulla tv e mi dice ''Mmmmh oggi niente pranzo,il mio pranzo sei tu!''
Fine
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gcorvetti · 10 months
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Questa è bella.
Il ristorante dove lavoro si trova alla fine della piazza e la finestra, l'unica che c'è, da sulla strada (siamo sotto il livello stradale), ad un certo punto nel tardo pomeriggio sentiamo vari mezzi di soccorso arrivare a sirene spiegate, polizia, vigili del fuoco e ambulanza, io guardo la cameriera e le chiedo se è successo qualcosa, visto che loro salgono in superficie dove ci sono i tavoli, lei dice non saprei ma ti dico dopo. Torna dopo quindici minuti e ci dice che hanno chiuso la strada e non si capisce perché, le dico guarda sui social di solito le persone sono più veloci dei giornalisti, lei dice già fatto per ora niente. Torna dopo qualche minuto e sul telefono mi fa vedere che alla fermata del bus tra la piazza e i centri commerciali, fermata che onestamente è inutile non ci vedo mai nessuno, sull'asfalto davanti al marciapiede c'è un borsone tipo quelli per la palestra, e le dico "E allora?", lei subito "Ma ci potrebbe essere una bomba!" 😂😂😂
Al che le dico "Ma usa la testa, secondo te un terrorista metterebbe una bomba in un posto dove non c'è nessuno?" Al che lei fa una faccia come per dire "In effetti!!!" e va via. Ma si può essere così stupidi? Non lei per carità, anche se..., ma tutti, tutti quelli che hanno innescato questo falso allarme comprese le forze dell'ordine che dovrebbero tutelare non hanno avuto un minimo di cervello e pensato che poteva essere caduto da qualche bus o qualcuno l'ha dimenticato, infatti nel borsone c'erano vestiti, ci sono diversi senza tetto in città sarà di uno di loro. Mi ricorda molto lo spettacolo di Albanese Psyco party e lo sketch della valigia che introduce il ministro della paura, vi posto il video che è esilarante
youtube
Cambiando discorso, ieri è morta la Murgia mi dispiace anche perché siamo/eravamo coetanei, poi perché socializzare il dolore aiuta la gente comune ad empatizzare e comprare i tuoi libri in modo da finanziarti il funerale, no no mi dispiace, come quando disse, lei Michela Murgia, che Franco Battiato era un finto intellettuale e che i suoi testi non significano niente, questo dopo la morte di Franco, perché se lo avesse detto quando era vivo avrebbe sicuramente scatenato la risata del compositore e magari un commento sarcastico che avrebbe distrutto la scrittrice, in compenso in difesa di Battiato che non poteva replicare perché morto, ci penso Sgarbi che prese le sue difese e rispose a modo suo. Sarò onesto come sempre non ho mai letto niente di lei, non ho sentito mai nessuno dire che i suoi libri sono fantastici e non sono perbenista, mi dispiace per la morte di una persona, ma farsi pubblicità dicendo cazzate sui morti come fece lei non è corretto, vedi Michela chi di spada ferisce di spada perisce. Se qualcuno pensa che sia offensivo il fatto che nonostante la sua morte non me ne fotta un cazzo può anche bloccarmi e tanti saluti.
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intotheclash · 5 months
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CAPITOLO 2
“Pietro! Pietro! Affacciati!” Urlò la prima voce.
“E muoviti! Sei diventato sordo?” Fece eco la seconda.
Cazzo, no che non ero sordo! Ci sentivo benissimo, l’inconveniente era che avevo solo dodici anni. E a quell’età non puoi fare come ti pare, specialmente se è domenica e sei a pranzo con la tua famiglia. Tutta la tua famiglia, tuo padre compreso, che, gli altri giorni della settimana, è sempre via per lavoro: camionista per una ditta di travi e tavolati in castagno. Lavoro di merda, secondo i miei pochi anni, ma pur sempre un lavoro.
Sentivo le spine sotto al culo, ma guai a sollevare le chiappe senza permesso, così continuavo a fissare il minestrone, che tra le altre cose mi faceva pure schifo, e a giocherellare con il cucchiaio fingendo indifferenza.
“Pietro! E forza! Sei sempre l’ultimo!” Insistettero dal vicolo.
Mio padre sbuffò un paio di volte, mollò le posate, distolse lo sguardo dal telegiornale e mi allungò uno scappellotto.
“Ahio! Cosa ho fatto ora?” Protestai.
Mi fissò con i suoi occhi chiarissimi e l’aria burbera di sempre, poi ordinò: “Su, affacciati e senti cosa vogliono quei piccoli rompicoglioni dei tuoi amici; ché così non mi fanno capire una sega! Già non lo sopporto quello del telegiornale, se non mi fanno neanche capire quello che dice, me lo spieghi tu cosa cazzo lo guardo a fare?”
Controllò il suo orologio e aggiunse: “Ma è appena l’una e quaranta! Come li fanno mangiare ‘sti bambini quelle scansafatiche delle loro madri? Li imboccano con la fionda? Su sbrigati Pietro, che sento che stanno iniziando a girarmi.”
“Tanto a te girano sempre!” Pensai mentre mi precipitai sul balcone.
“Era ora Pietro! Ma che te stai a magna'?” Dissero in coro Tonino e Sergio non appena mi videro.
“Veramente ho iniziato adesso! Ma che volete a quest’ora? E’ troppo presto, i miei si incaz… si arrabbiano se rompete all’ora di pranzo.” Risposi.
Fortunatamente avevo fatto marcia indietro in tempo. O almeno così speravo. Mia madre diventava una iena quando mi scappava qualche parolaccia. Diceva che, per quel genere di vocabolario, bastava e avanzava mio padre. E non è che avesse tutti i torti.
“Ma che ti sei rincoglionito? La proposta l’hai fatta tu ieri sera ed oggi già non te la ricordi più?” Mi ammonì incredulo Tonino.
“Allora davvero sei rincoglionito!” Aggiunse Sergio, che, dei due, era quello che andava sempre a rimorchio.
Finalmente lo sguardo mi cadde sulle biciclette appoggiate al muro scrostato della casa di fronte e la nebbia nella mia mente si diradò all’istante.
“Cazz…volo! Il fiume! Dobbiamo andare al fiume a fare il bagno! Me l’ero proprio scordato! Che testa di legno che sono!” Dissi
“Di legno è dir poco! Di cazzo è più esatto!” Disse Tonino ridendo e facendo ridere anche Sergio.
“Aspettatemi lì, finisco in fretta di mangiare e scendo. Non vi muovete!” Dissi ancora.
“Sbrigati però, che gli altri sono già sotto porta che ci aspettano. Avevamo detto alle due precise!” Insistette Tonino.
“E allora? Non sono ancora le due, stronzi!” Stavolta mi era scappata sul serio e sperare che sarebbe passata inosservata era un’illusione che neanche io potevo concedermi.
“Pietro! Vieni subito dentro!” Fu l’ordine militaresco di mia madre. Come volevasi dimostrare.
Rientrai immediatamente in cucina e la trovai già in posa per la predica. Si era tolta il tovagliolo da sopra le ginocchia, si era alzata in piedi, aveva divaricato leggermente le gambe, ma, quel che è peggio, aveva appoggiato il dorso delle mani sui fianchi, che era davvero peggissimo. Tutte e due le mani, la posizione della brocca, praticamente tuoni e fulmini in arrivo. Fosse stata una sola mano, la posizione a tazzina, come l’avevamo battezzata noi ragazzini, te la potevi anche cavare a buon mercato, ma con la brocca eri finito. Avrei volentieri pensato: “Erano cazzi!” Ma in quel frangente avevo persino paura a pensarle, le parolacce; non tanto per la sgridata, o gli scappellotti, che avrei potuto prendere e che avrei sicuramente preso; quanto per la paura che mi avrebbero potuto vietare di uscire. Quella si sarebbe stata una catastrofe planetaria.
“Allora, signorino? Quante volte ti ho ripetuto che non voglio che tu dica le parolacce?”
“Scusa mamma, mi è scappata!” Risposi col tono più innocente che riuscii a trovare.
Non vidi partire la mano, ma l’impatto con la mia testa lo sentii; eccome se lo sentii.
“Ahio!” Urlai tra il sorpreso, l’arrabbiato e il piagnucoloso. Poi guardai mio padre di traverso.
Lui raccolse il tovagliolo con la mano assassina, si pulì i folti baffi castani, mi fissò e disse: “Scusa, mi è scappato. Non volevo. Magari se ci avessi pensato prima, sarei anche riuscito a non dartelo; ma purtroppo è così che va il mondo e io non posso farci un cazzo di niente!”
Da una parte mia madre, ovvero la teoria, dall’altra mio padre, senza ombra di dubbio la pratica. Insieme formavano una morsa d’acciaio che mi avrebbe stritolato senza scampo. Potevo dire addio agli amici, al fiume, al bagno e a chissà quanti altri divertimenti.
Ma non andò così. Una via di fuga esisteva, ridotta al lumicino, ma esisteva ed io la imboccai di filata, incurante dei tremendi pericoli ai quali sicuramente andavo incontro. Non fu una scelta consapevole, proprio no, fui costretto ad imboccarla dalla rabbia e dal desiderio di vendetta per essere stato colpito, a mio avviso, ingiustamente e a tradimento.
“Allora perché lui le dice in continuazione?” Urlai verso mia madre, ma rivolgendomi più che altro a mio padre. Gli occhi mi si affollarono di lacrime, ma le trattenni stoicamente. Ero schifosamente orgoglioso, fin da piccolo. Era un colpo basso, lo ammetto, avventato e alla cieca, l’ultimo colpo, di quelli che come va, va; quello della disperazione, che ti può regalare il KO, ma che, più spesso, fa finire te al tappeto e trionfare l’avversario.
“Cosa, cosa?” Ringhiò basso mio padre.
“Le parolacce ecco cosa! Perché tu puoi dirne quante ne vuoi, ma se ne scappa una a me sono guai? Penso che se una cosa è sbagliata, è sbagliata per tutti!” Dissi, sempre con le lacrime in bilico e sforzandomi di non abbassare lo sguardo. Un rischio della Madonna!
Fu ancora svelto come un gatto, mi afferrò per la maglietta e mi trascinò a pochi centimetri da lui, facendomi rovesciare la sedia dove prima ero seduto. Ma come aveva fatto? Era grosso come un armadio e con la pancia di chi non sa mai dire di no ad una bella bevuta; ma quando si muoveva era Flash Gordon in persona. Certo che da grande avrei voluto essere come lui! Nessuno mai si sarebbe azzardato a prendermi in giro!
“Ascolta bene, stronzetto,” Mi disse inondandomi col suo alito di vino. Di vino: staccato,”L’unica persona che poteva dirmi ciò che dovevo, o non dovevo fare, era mio padre ed ora sta sotto un paio di metri di terra. Pace all’anima sua.”
Devo dire che il sospetto che lo avesse ammazzato lui mi attraversò la mente, ma mica potevo dirlo.
“Adesso ho quarantacinque anni,” Proseguì,” e nessuno, dico: nessuno, può permettersi di darmi degli ordini.”
“Io non…” Tentai di giustificarmi.
E giù un altro scappellotto, stavolta un po’ più sonoro, visto che mi rimbombarono i pensieri. Il vecchio ora era incazzato sul serio. Ora non potevo fare passi falsi. Dovevo stare attento a giocare bene le mie carte. Soprattutto dovevo uscire il più in fretta possibile da quella spiacevole situazione. Fortunatamente ed inaspettatamente mia madre arrivò in mio soccorso. Cuore di mamma non tradisce mai.
“Dai Alfredo, lascialo stare. Basta con gli schiaffi!” Disse con tono pacato ma perentorio.
“Cosa fai ora, Maria? Prendi le sue difese? Io intervengo a darti manforte e tu mi vieni contro? E’ ora che qualcuno insegni davvero l’educazione a questo moccioso sfrontato e se non vuole capire con le buone, peggio per lui! Io sono cresciuto a pane e scapaccioni tuttavia non mi sono mai sognato di rispondere a mio padre; anche perché mi avrebbe scorticato vivo!”
“Ma io non ti ho risposto male! Ho solo dett…”
Fu il terzo scappellotto della giornata a troncare il discorso e a sbaragliare la mia timida difesa.
“E basta Alfredo! Piantala di alzare sempre quelle tue manacce! Poi non picchiarlo sulla testa che è pericoloso!” Lo ammonì di nuovo mia madre.
“Così impara a parlare soltanto quando è interrogato! In quanto agli schiaffoni invece, di cosa hai paura? Per il tuo marmocchio la testa non è un organo vitale, visto che è vuota. O forse temi che il rimbombo possa causargli danno all’udito?” Concluse ridendo di gusto.
Cosa volete farci, mio padre era fatto in questa maniera: se la suonava e se la cantava. Faceva le battute e rideva da solo. Era capace di passare dall’incazzatura più nera all’ilarità più sfrenata, e viceversa, in un battibaleno. Difatti mi strizzò l’occhio, mi scompigliò i capelli neri e arruffati e disse:”Dai, finisci la minestra, mangia la carne e fila via. I tuoi amici saranno già in pensiero.”
“E no, cari miei!” Intervenne mia madre sempre mantenendo la posizione; ma ebbi l’impressione che la “brocca” in questa circostanza, fosse tutta per mio padre: “Con te facciamo i conti dopo,” Disse rivolta al vecchio, “In quanto a te signorino: ora finisci di pranzare, poi te la fili dritto, dritto in camera tua. Uscirai domani. Sempre che tu sia capace di non dire ancora parolacce.” E questo era per me.
“Ma dai, Maria! Tre sberle, per oggi, vanno più che bene come punizione. Domani, se si azzarderà ancora ad essere maleducato, lo portiamo al fiume e ce lo affoghiamo! Così ci togliamo il pensiero!” Detto ciò si batté forte sulle gambe e rise a crepapelle.
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belladecasa · 1 year
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Qualche giorno fa ho sentito pronunciare quest'espressione idiomatica: non avere grilli per la testa. C'era questa signora che diceva di essere una senza grilli per la testa, quindi una donna morigerata e proba, determinata, ligia al dovere ecc. E allora io ho ovviamente pensato: beata lei signò io sono piena di grilli! E mi ha fatto ridere pensare a tutti sti grilli che colonizzano il mio cervello che quindi smette di funzionare perché invaso da questi simpatici (non a me) insettacci, e ho ripensato che il mio personale demiurgo, cioè mia mamma, usa frequentemente questa espressione, così frequentemente che nella mia testa è così normalizzata da passare totalmente inosservata, tanto che, appunto, solo alla mia veneranda età mi è venuto da rifletterci, quando in realtà la pora mamma mi dice da una vita: c'hai troppi grilli per la testa! Ed è vero amici miei sono piena di grilli! Solo questa settimana mi sono rifatta il naso e ho deciso di andare a lavorare in Grecia per viaggiare senza soldi, solo perché non potevo andare in Canada sempre per i soldi sennò me ne sarei andata ancora coi tamponi nel naso probabilmente. Sempre per colpa dei grilli; altrimenti forse mi sarei accettata, penserei solo a laurearmi, a trovarmi un lavoro e stabilizzarmi come vuole mio padre, ma scusa papà non è colpa mia c'ho troppi grilli per la testa!
Quindi mi sono chiesta perché effettivamente si dicesse così e sono andata a cercare sulla Treccani. Riporto alcune parti (leggete tutto se vi va perché è molto interessante soprattutto la parte sul Medioevo e Bosch):
avere i grilli per la testa ci rinvia, con l’immaginazione, a dei grilli che saltano in testa come certe idee che all’improvviso giungono alla mente e che non sono sempre socialmente accettabili.
Navigando in rete, sono presenti alcune motivazioni sul perché diciamo avere grilli per la testa: alcuni siti lo attribuiscono al fatto che i grilli con il loro movimento e i loro suoni non consentirebbero di pensare razionalmente.
I grilli sono eccellenti saltatori e chi li ha metaforicamente in testa non può pensare in maniera razionale e consequenziale.
Ciò che del mio pensare m'ha sempre disorientata è l'impossibilità di definirlo un pensare irrazionale, ma assolutamente non può definirsi razionale: è un pensiero estremamente analitico, una tessitura che si ingarbuglia talmente che poi non ne viene fuori nulla ed è tutto da buttare. Il pensiero razionale è, ragionevolmente, utile, produttivo (termine aberrante), ti porta a salire su una macchina perché ti serve e ti può portare in un posto. Il pensiero analitico, irragionevolmente, ti fa prendere una macchina per smontarla fino all'ultimo ingranaggio, e alla fine, con quella macchina non ci puoi fare niente. In questo senso il mio pensiero è irrazionale perché è estremamente, inutilmente e improduttivamente, analitico, ma di un'analisi intuitiva, associativa. Associazioni che saltano da una parte all'altra senza senso come i grilli!
Questa colonia di grilli mi ha sempre abitata, è una dimensione di fantasticheria che mi ha fin dall'infanzia condannata alla distrazione, a non essere mai con la mente dove era il mio corpo, una continua divagazione, tanto che le maestre delle elementare mi chiamavano Incantesimo e mi rimproveravano spesso perché non seguivo un cazzo, e io ne soffrivo molto perché non lo facevo apposta, ci provavo ma inevitabilmente mi distraevo, mi frinivano dentro sti grilli e non riuscivo più ad ascoltare e mi estraniavo. Ovviamente non è mai passato solo che crescendo non è più fregato un cazzo a nessuno dei miei professori perché tanto andavo bene a scuola e a loro bastava, ai miei genitori bastava, peccato che sti grilli non avessero più il simpatico aspetto del grilletto di Collodi ma fossero degli orripilanti voraci insetti, ma tanto andavo bene a scuola; Dio mio nessuno riflette mai di quanto gli stereotipati successi e insuccessi scolastici determinino e soprattutto appiattiscano l'identità di una persona, per cui i miei voti scolastici hanno fatto sì che mi fossero attribuite delle caratteristiche che non erano e non sono mie: io non sono morigerata e proba, e non sono diligente, non sono studiosa, non sono brava. Ho conosciuto così tante persone brillanti trattate da rincoglionite, incapaci, problematiche solo perché non si piegavano a essere dei microfoni delle loro inutili, semplicistiche, nozioni, invece io sì quindi per loro ero capace, promettente e soprattutto non avevo problemi e invece avevo delle locuste giganti nel cervello.
Da una parte però sento dei cambiamenti nella mia colonia, come se non ci fossero più questi spaventosi insetti stanziati nel mio cervello, immobili e voraci, ma dei piccoli grilli che si slanciano, saltano creativi, come quando da piccola mi chiamavano Incantesimo. Forse ho sbagliato a cercare di liberarmene, ad esserne schifata e orripilata, a tentare di ucciderli con gli insetticidi peggiori, forse devo solo imparare a convivere con questi ospiti, seguire a volte i loro salti, magari ce ne sarà qualcuno che mi porterà dalla parte giusta. Magari ci sarà qualcuno che sarà in grado di farli posare sulla punta dell'indice, invece che tentare di schiacciarli, ma se non darò l'esempio io, forse non lo farà mai nessuno.
#s
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Sono andato alle poste e giuro su qualsiasi cosa che al prossimo vecchio che mi dice col sorrisetto beffardo "eheheh in italia e in Sicilia non c'è niente,fanno bene i giovani ad andarsene,anche i miei figli lo fanno,qua è buono solo per il turismo"
IO DIVENTO WILLIAM FOSTER.
Lo dicono con un pietismo e un arrendevolezza vomitevole,ma l'Italia è così per colpa mia che voto a stento da 6 anni su 24 della mia vita o perché la loro generazione si è mangiata tutto e ha costruito dei castelli abusivi senza fognatura su ogni litorale tra anni 60/80,con una licenza media per essere dirigente e 20 impiegati pagati in nero in culo allo stato?
Questo paese è così per colpa dei cristi che negli anni 90' avevano 5 anni o perché loro sono 40 anni che votano la stessa gentaglia con 50 capi d'accusa a testa e che dopo tangentopoli si sono solo cambiati la casacca?
Almeno rispetto quelli che hanno la consapevolezza di dire " la mia generazione vi ha condannati,mi spiace",per il resto solo disprezzo.
Anche perché questo immobilismo determinista del cazzo da vinto di Verga poi ha due spiacevoli effetti: 1)lo passate come una tara genetica alle generazioni dopo,che si convincono che non possono fare più nulla e cadono nel nichilismo, perché tanto è sempre andata così. 2) non cambia le cose e non si inizia mai un processo che ci metterà anni(decine) a mostrare risultati.
Io me la posso prendere con la Sicilia,con a mentalità isolana,ma in realtà TUTTI ci lamentiamo delle stesse cose in questo paese(con gradi di gravità e degrado variabili) dal veneto in giù.
Ma poi se ce ne andiamo tutti chi cazzo ve le paga le pensioni,geni catastrofisti che non siete altro? possibile che una generazione sia così boriosa e presa dal suo orticello da doversi trovare al giorno in cui le mancherà il pane perché ha fatto scappare tutta la nuova guardia?
Ma vaffanculo, di cuore.
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apropositodime · 1 year
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Ieri sera ho scritto a mia sorella.
Io: Ci sei domani mattina?
Lei: Si, perché?
Io: Andiamo a fare colazione?
Lei: ok, e?
C'è sempre un e...?
Io: Poi vieni con me al cimitero?
Lei : ah...va bene, usciamo presto.
Il cimitero fuori dal casino, si entra in un'altra dimensione, un silenzio fuori dal normale, come è giusto che sia.
Riempio l'annafiatoio che mi sono portata da casa, per dare acqua a quella terra già secca e arida nonostante i giorni di pioggia.
Hai solo una lapide per il momento, due piante di quelle che forse non muoiono, perche non è passato nemmeno un anno e il terreno di deve assestare, cosi dicevano. Potevano cremarti, almeno ti avrebbero tenuto in casa, invece no anche li questioni del tipo
"si ma poi siamo obbligati ad andare in casa degli altri."
Come se venissero qui a portarti dei fiori così spesso o semplicemente a salutarti .Io compresa.
Avevo bisogno di venire oggi, non so perché.
Nonostante tutto ogni volta che vi penso non ci credo,mi si stringe lo stomaco, nemmeno guardando la tua foto sorridente su quella lapide mi convinco . Mentre lo penso, mia sorella lo dice.
Ti immagino in quel giorno fatidico, quando nessuno è riuscito ad aiutarti, spero tu non ti sia accorto troppo, spero sia stato un attimo.
È stato lacerante in quella giornata di pioggia vedere come coprivano il buco dove ti avevano infilato. Sottoterra, cribbio, mi mancava l'aria a me.
Eri una testa di cazzo, davvero, sei riuscito a farti sotterrare in posto che non è nemmeno casa tua,che poi cosa conta ormai.
Spero tu abbia trovato la pace, non so in cosa credo.
Ma non voglio pensare al buio eterno. Mi manda al manicomio il pensiero del buio con la scritta, Fine.
Sono pensieri confusi misti a un pianto liberatorio che ogni tanto mi prende.
Eri presente anche con le tue assenze, e adesso mancano anche quelle.
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astrid-sama · 2 years
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I balli non sono così brutti dopo tutto (Calanthe x fem reader)
(The post is also in English on my profile)
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<<Allora restate accanto a me, sguardo cattivo e fingete di essere muti nessuno deve sapere chi siete>> io e Gerald ci troviamo al palazzo reale di Cintra per proteggere Jaskier dai reali cornuti. Ci ha costretto a vestirci come dei tristi mercanti di seta dicendo che era meglio tenere un "basso profilo".
<<Gerald e T/N gli intrepidi witcher>>all'improvviso tutti gli ospiti del banchetto si voltano per guardarci.
<<Cazzo>> a quanto pare il piano di Jaskier non è andato bene.
Come state non ci vediamo dai tempi della pestilenza>>
<<Bei tempi sacco di topo>>
<<Mi è mancato il tuo colorato cinismo, temevo una serata noiosa ma con voi due qui non tutto è perduto >> sacco di topo poi si girò verso di me <<T/N perché tu e Gerald siete vestiti come dei tristi commercianti di seta? >> invece di rispondere mi giro a guardare Jaskier e dall'espressione sulla sua faccia immagino che abbia capito il motivo per cui siamo qui.
<<Venite con me voglio mostrarvi una cosa>> così noi tre ci incamminiamo tra i tavoli pieni di pretendenti.
<<Sono consigliere alla Corte di Skellige da anni una terra dai confini difficili ma dal cuore tenero, come me>>
<<Allora è un regno vecchio e scontroso>> dice Gerald facendo venire un sorriso a sacco di topo.
<<Quanto durerà tutto questo la nobiltà è meglio prenderla a piccole dosi>>
<<Mi spiace per te T/N ma non sperare di andare via prima dell'alba i pretendenti si contenderanno la mano di Pavetta tutta la notte, un matrimonio regale è ambitissimo, chi non vorrebbe diventare il re del regno più potente della regione>> dice sacco di topo mentre beve un sorso di birra.
<<Quindi quale di questi coglioni privilegiati hai truffato? >> chiesi mentre bevevo una birra cercando di cambiare argomento.
<<Venite con me vi mostro una cosa>> dice camminando tra i tavoli fino ad arrivare vicino a un tavolo dove un uomo dall'aspetto di un maiale mangia come se non vedesse cibo da giorni.
<<Non ci avrei mai creduto ma quell'ubriacone la giù - disse indicando l'uomo di fronte a noi- sposerà Pavetta la leonessa ha già pianificato tutto con lo zio del ragazzo Eist di Skellige, nessuno oserebbe ostacolare un'alleanza così potente>> disse mentre guardava un nobile far rigirare un pugnale tra le mani.
<<Abile con le lame e abile con le donne >>
<< Tutta apparenza, la regina Calanthe ha rifiutato la sua proposta tre volte, e inutile che continui a provare la leonessa non è fatta per stare all'ombra di un marito>> mentre sacco di topo parlava mi sono accorta di come un uomo (sicuramente il marito di una delle donne con cui Jaskier era andato a letto) stava mettendo Jaskier all'angolo, l'ho fatto notare a Gerald e insieme ci siamo diretti a salvare Jaskier.
<<Perdonatemi signore succede sempre che Jaskier venga scambiato per un mascalzone codardo ma le assicuro che non è così, T/N puoi spiegare tu? >> dice Gerald rivolgendosi a me, ovviamente vuole che mi inventi qualcosa.
<<Ha ragione, signore è risaputo che da piccolo è stato colpito alle palle da un toro>>
Jaskier annuisce e l'uomo si scusa prima di andarse.
<<Ma grazie mille prima attirate tutta l'attenzione e poi rovinate la mia reputazione a corte>>dice Jaskier offeso.
<<Ti abbiamo salvato, adesso cerca di non farti pugnalare prima dell'alba >>
All'improvviso delle trombe iniziano a suonare e un uomo annuncia il ritorno della regina Calanthe, quando mi volto a guardare mi ritrovo davanti la donna più bella che abbia mai visto, è in armatura con i capelli in disordine ricoperta di sangue dalla testa ai piedi, è selvaggia è bellissima una vera leonessa.
<<Birra>>grida la regina, poi si scusa per il ritardo dicendo che ha dovuto ricordare ai ribelli chi comanda facendo così applaudire tutti gli uomini.
La sto ancora guardando mentre si avvia al tavolo dove si trova sua figlia, Gerald se ne accorge è mi fa un sorriso consapevole, ovviamente lui sa della mia preferenza per le donne.
<<Non hai ucciso un moscerino figuriamoci una manticora>>
<<Ho ucciso manticore due volte più grandi di te>>due nobili stavano litigando, ognuno di loro sosteneva di aver ucciso una manticora, cosa che ovviamente nessuno dei due aveva fatto.
La discussione si era fatta così intensa che anche la regina si unì <<Ci sono ospiti famosi stasera forse loro sapranno dirci chi dei due lord dice la verità>> tutti si sono girati verso di noi in attesa che uno dei due parlasse.
<<Nessuno>>dissi e Gerald annuì d'accordo.
<<Ci state dando dei bugiardi? È ovvio che i macellai di Blaviken stanno mentendo>> disse uno dei lord.
<<Forse potrebbero aver incontrato qualche sotto specie di manticora>> aggiunge Gerald dopo aver visto lo sguardo importante che Jaskier gli rivolgeva. La regina rise.
<<Forse i nostri ospiti posso raccontarci di come hanno massacrato gli elfi ai confini del mondo>>
<<In realtà sua altezza noi non abbiamo ucciso nessun elfo, anzi stavamo quasi per essere uccisi>>disse Gerald mentre la folla cominciava a deriderci <<Almeno quando la loro spada c'è arrivata alla gola noi non c'è la siamo fatti sotto, spero che sarebbe stato così anche per voi, però ne dubito>> aggiunsi.
<<Qualsiasi uomo e donna disposto ad ammettere i propri fallimenti renderà le conversazioni di stasera più interessanti, venite witcher sedetevi al mio fianco io mi vado a cambiare>>disse la regina.
<<Questi maledetti vestiti preferirei indossare la mia armatura>>disse Calanthe mentre si toccava lo stomaco stretto dal corsetto.
<<Anch'io, e anche Gerald è d'accordo >> le risposi.
<<In effetti cosa ci fanno due witcher alla festa di fidanzamento di mia figlia vestiti come>> <<come tristi mercanti di seta>> disse Gerald finendo la frase iniziata dalla regina.
<<Proteggiamo il bardo dai vendicativi reali cornuti>>le risposi.
<<Un ammasso di idioti, sono lieta della vostra presenza mi tornerà utile, stasera sicuramente si verserà del sangue >>
<<Non ti faccio sprecare altro fiato, noi non siamo qui come guardia personale>>disse Gerald bevendo un sorso di birra.
<<Siete stati assunti dal bardo>> << Stiamo semplicemente facendo un favore a un amico altezza>>le risposi mentre lei alzava gli occhi al cielo.
<<Sto solo dicendo che nel caso si scatenasse l'inferno conto su di voi per eliminare alcuni soggetti che potrebbero essere d'intralcio>> <<Ne io ne Gerald ti aiuteremo >> <<Come regina potrei obbligarti a farlo>> <<Se fossimo tuoi sudditi ma non lo siamo>> la regina si giro a guardarmi ovviamente colpita da ciò che ho detto.
<<Potrei torurarti e costringerti a obbedire>>
<<Mi dispiace altezza ma la tortura non ha molto effetto su quelli come noi>>la regina sorrise, a quanto pare gli piacevo.
Durante la festa io è Calanthe abbiamo continuato a parlare e avrei potuto giurare di aver visto la lussuria nei suoi occhi mentre le conversazioni andavano avanti.
All'improvviso si alzò e cominciò a camminare verso l'uscita della sala, mi toccò leggermente la spalla come se mi invitasse a seguirla, aspettai un po' per non destare sospetti e poi la segui.
Avevo fatto solo pochi passi quando fui spinta contro il muro del corridoio con le labbra di Calanthe sopra le mie, all'improvviso le sue mani erano sul mio corpo, io sussultai sorpresa e lei ne approfitto per far scivolare la lingua nella mia bocca. Quando ci siamo separate avevamo entrambe il respiro affannoso, Calanthe mi stava guardando con uno sguardo affamato praticamente spogliandomi con gli occhi.
<<Dovremmo spostare questo in lungo più privato>>mi disse mentre mi afferrava la mano e mi trascinava nella sua camera da letto.
Adesso sono nel letto di Calanthe la mia testa sul suo petto, i nostri corpi sono pieni di morsi, succhiotti e graffi.
Non ci sono dubbi è stata sicuramente la notte più bella della mia vita.
<<Dovremmo tornare alla festa prima che qualcuno sospetti qualcosa>>dice Calanthe mentre mi fa scorrere le dita tra i capelli, annuisco e mi alzo per rimettermi i vestiti.
Stavo per andarmene quando Calanthe mi afferro <<Ti aspetto nelle mie stanze non appena la festa sarà finita>>annuì con un sorriso sulle labbra, non vedo l'ora che la festa finisca.
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polemicool · 22 days
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Ma quanto sono vili quelli che in anonimo chiedono di aprire Onlyfans?
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gcorvetti · 5 months
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Effettivamente.
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Parto con la foto della situazione neve in questo momenti, dio pupazzo di neve. Dopo una notte in bianco e passata a smanettare col nuovo giocattolino (midi controller per chi avesse perso il post precedente) ad un certo punto sono crollato verso le 9:30 ed era tutto normale, mi sveglio e trovo questa merda bianca che cade; lo sapevo che quest'anno sarebbe stato una merda e il buongiorno si vede dal mattino, semplicemente perché è bisestile, il 2020 vi dice qualcosa?
Ma passiamo a qualcosa decisamente più importante, anche per non pensarci. Ho scambiato un pò di audio con Spock, effettivamente non ha torto, la faccio breve, "vista la situazione (lavorativa, affettiva e musicale) non sarebbe male farti un periodo a CT, anche per rigenerarti un pò", questa la frase chiave del suo discorso da scienziato che ragiona con logica. Mi ha convinto. Sarà anche la situazione, come sottolinea lui, che mi sta facendo scivolare nella follia e siccome non ne esco, trovo il suo consiglio più che valido. Catania nonostante sia una bella città col mare, la montagna (che poi è un vulcano), la cultura che nonostante il degrado comunque c'è, lui mi sottolinea che di persone come me ne trovo sicuramente più che qua (dove non ne ho trovate, per dire), e altre cose positive nel marasma delle cose negative, che ci sono inutile negarlo, un pò come ovunque. Tutto questo perché gli ho detto che la cosa che mi manca di più in assoluto, oltre a loro come persone anche sua moglie (che è comunque una cara amica di vecchia data), quindi la cosa che mi manca è il mare, il rumore del mare, immergermi nell'immensità blu che ti avvolge, poi lo dico a lui che è oceanografo figuriamoci. Non è la prima volta che mi consiglia di farlo, ma si vede che i tempi sono maturi e prima che cada e picchi la testa fortissimo contro il gelo di questo posto, vado. Che poi un lavoro, in nero, lo trovo sempre, che cazzo è la mia città e ho centinaia di conoscenze. Per la musica basterà essere in loco che qualcuno con cui suonare salta sempre fuori. Tutto qua. Oggi il programmino prevede l'ennesima mescolata delle cose nello studio, per prima cosa per fare spazio sul tavolo al nuovo giocattolino e poi perché voglio provare a montare la batteria, giusto per fare qualcosa visto che spesso sono completamente solo a casa e posso fare tutto il casino che voglio 😁​. Lo so che ho detto che per un periodo XY partirò, ma non parto mica domani.
Concludo come al solito con qualcosa di musicale, oggi un album che ho consumato e che mi ricorda un bel periodo catanese.
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alsupiol · 2 years
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Dio Scanabess
È esattamente quello che mi è venuto in mente a causa di una chiamata in causa di @finestradifronte .
Per colpa sua ho aperto sta roba qui, e non era proprio il caso. Ma visto che ci siamo, traduciamo Dio Scanabess.
Si tratta ad ogni modo di una bestemmia di quelle innocue.
Se davvero siete incazzati non vi appellerete mai a un Dio Scanabess ma unirete il nome da non dire invano ad altri animali tipo il 🐕 oppure il 🐷.
La traduzione giusta di Dio Scanabess è Divinità Che Ha Problemi Coi Rettili. Probabilmente gli incutono paura, saranno reminescenze di quando era un Cinno.
Naturalmente la cosa del Cinno è uno scherzo, in realtà anzi nella realtà fantasuperstiziosa del mondo cattolico (e forse in anche in altri mondi religiosi), il Serpente (La Bessa) è l'incarnazione animalesca del 😈.
Altrimenti non si spiega perché quella volta che ero in giro in macchina con quella grandissima Testa di Cazzo di mio cognato, egli si sia fermato di colpo in mezzo alla strada, abbia fatto un paio di metri a velocità circa di zero km all'ora, poi abbia messo la retromarcia per gli stessi due metri alla stessa velocità, poi si nuovo avanti e ancora indietro.
Alle mie rimostranze è sceso e mi ha fatto vedere come aveva ridotto una biscia che gli aveva attraversato la strada.
Anzi, secondo lui non una biscia ma il 😈.
Nel caso qualcuno di voi se lo stia chiedendo, Testa Di Cazzo in Bulgnais si dice Testa Di Cazzo.
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laragazzafortesworld2 · 2 months
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Hai visto fabbricante di lacrime?
Allora questa domanda capita giusto a pennello, volevo fare una recensione sul film già da giovedì.
Vi devo dire che il libro l'ho amato moltissimo, ha un grande significato e mi ha fatta piangere molto.
Per quando riguarda il film invece non avevo alte aspettative, perché sapevo già l'avrebbero rovinato, come è capitato con molti altri film, ero partita già prevenuta, non ero d'accordo ne con la scelta degli attori ne tanto meno dalle loro voci 😵‍💫, in testa mi aspettavo un Rigel diverso e non Biondo di amici, che diciamocelo non ha la carriera di attore è più bravo a fare musica che a recitare, ma questa è solamente la mia umile opinione.
Ora parliamo del film, c'è da dire che in un'ora e mezza non si poteva mettere tutto e fin qui uno dice "ok, va bene è giusto", tutto sommato il film non era male, hanno messo quasi tutte le scene più belle, ma sono state messe in ordine sparso, ovvero una scena veniva prima di un'altra ed è stata messa dopo, quindi li mi son detta "wtf", ci sono state parecchie scene modificate che non ho trovato nemmeno li il senso, posso capire ancora ancora la scena della lumaca, ma non ho trovato il senso di cambiare le scene finali, cioè se nel libro stanno in un modo, perché cazzo le devi cambiare? Boh lo sanno solo loro.
Alcuni adattamenti erano anche carini, ma altri non c'entravano nulla con la storia, tant'è che le scene sono state messe tutte a caso e in modo veloce non si è capito una mazza del senso del film e delle scene che ovviamente non sono state approfondite.
Come la storia tra Rigel e Nica che nell' arco di tutto il film si saranno odiati si e no 5 minuti e poi da un momento all'altro si amavano, cioè com'è successo? Boh, opera dello spirito Santo.
Oppure non hanno approfondito la malattia di cui Rigel soffriva, che tra l'altro Nica scopre SOLO alla fine del libro, mentre nel film ha trovato già i farmaci, MA VABBÈ.
Il finale? Inesistente non si sa come ci siano attivati la
La scena del tribunale doveva avere un senso e invece no, l'hanno romanzata.
Prendiamo la serie 13 reson why per esempio, se vedete le scene del tribunale sono diverse, hanno un senso logico, capisci tutto, mentre nel fbl era tutto romanzato e meno reale.
Ultima cosa ma non meno importante è il modo di recitare che faceva veramente pena, sussurravano ogni due per te e le battute le recitavano malissimo, più che piangere, ti facevano ridere perché erano CRINGISSIME.
Rigel in tutto l'arco del film si e no aveva 10 battute in croce, per non parlare di Miki e Billie che le hanno lasciate sospese, una si dichiara e poi non si sa come finisce.🤦
Avrei veramente tanto da dire su questo film, ma tutto quello che ho detto sino ad adesso è già troppo.
CHIEDO PER FAVORE DI SMETTERLA DI FARE I FILM SUI LIBRI, PERCHÉ È PALESE CHE POI LI ROVINATE.
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turuin · 2 months
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He who controls the spice
Questa settimana l'ho sentita tutta. Ieri, in particolare, era uno di quei giorni che tendono a mandarmi in ansia una settimana prima. La scaletta del giorno consisteva in:
arrivare alle 10:00 nella vecchia sede per parlare di e-learning e intelligenza artificiale con dei tizi che non conosco, dato che l'azienda ha deciso di "formarmi" per produrre quel genere di contenuto.
rientrare nella sede nuova (a poca distanza) per accogliere un cliente con cui siamo andati a pranzo.
alle 14, dopo pranzo con cliente e direzione, rientro in azienda per SETTE meeting consecutivi, con tutti i referenti dei mercati esteri di questo cliente, per coordinare i prossimi step formativi.
alle 19, finito il turno, sono andato a farmi una birra, a cena fuori e poi al cinema con due colleghi. A vedere Dune, parte 2, motivo per cui siamo usciti dal cinema all'una meno dieci.
E questo post, riepilogativo del mio stato d'animo derivante dalla settimana di merda culminata nella giornata pesantissima di ieri, in realtà vuole andare a parare proprio sull'ultimo punto, ovvero: Dune parte 2, diretto da Denis Villeneuve e tratto dall'inadattabile romanzo fantascientifico di Herbert.
E già il fatto che io metta subito in campo l'aggettivo "inadattabile" dice molto di come io la pensi sul film in due tempi la cui visione ho completato iernotte.
Non spetta a me giudicare la fotografia, il ritmo, i (pochi!) dialoghi o l'accompagnamento (un po' scontatello) musicale di Hans Zimmer.
Dirò dell'altre cose ch'io v'ho scorte.
Intanto, biforchiamo subito il discorso: avete letto il libro (sarebbe meglio dire: il libro e i suoi seguiti almeno fino a "Imperatore Dio di Dune")? Perché se lo avete fatto vi dico due cose: è l'adattamento migliore, tra i tre (Lynch, per ovvi motivi di budget e di De Laurentiis non ha potuto che affrettare il finale in maniera confusionaria; la serie TV lasciamola perdere) e dovreste sapere subito che Chani è stata portata in primo piano come nel libro, tutto sommato, non era.
Se non avete letto il libro: potete vedere Dune, di Denis Villeneuve, in due comode parti da circa 3h l'una, con Timotè Scialamè (mi rifiuto di mettermi a scrivere il suo nome come si deve tutte quelle H e accenti) eccetera eccetera SOLO se vi piacciono i film sci-fi con una gran bella estetica e se la presenza di tre tonalità di colore in tutto (bianco, nero e giallo) non vi infastidisce troppo.
E' imprescindibile? No. E' un buon film di fantascienza? Per lo scrivente, un buon film di fantascenza toglie il disturbo dopo due ore e mezza al massimo e solo se mi giustifica quei trenta minuti di troppo in maniera eccelsa, ma YMMV, come si dice. Cinque ore spalmate su due film è proprio un NO, a meno che non si sia dei grossi fan del materiale di partenza, come nel mio caso. Però non si può proprio dire che sia brutto. MA se non avete una cazzo di idea di cosa sia Dune o di cosa rappresentino i personaggi o le fazioni che vedete, sospetto che non vi piacerà affatto. Anche perché è estremamente AVARO di spiegazioni.
Zendaya è bravissima. Anya-Taylor Joy compare a promettere che Villeneuve voglia adattare anche "Messia di Dune", povero lui. Timoteo Scialameo fa il suo, ma non è Kyle MacLachlan; è un twink sperduto nel deserto, e Bardem alla terza volta che lo guarda con gli occhi a cuoricino (lisan al ghaiiiiiib! 🥺🥺🥺) vien voglia di piazzargli un martellatore in testa.
Un appunto: la sorella di Paul verrà chiamata Santa Alya del Coltello perché quel cazzo di coltello lo deve brandire. Se non la fai manco nascere c'è qualcosa che non mi torna.
Un appunto parte due: ma ci sono volute CINQUE ore di film tra primo e secondo per vedere un verme delle sabbie in maniera decente? Carlo Rambaldi ti perseguiti. Un appunto parte tre: il cast è stato in larga, larghissima parte, sprecato. Perché se devi prendere degli attori di questo calibro e fargli dire tre battute in croce non è casting, è fanservice.
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epilexia · 7 months
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Prendi Parigi,è sempre stato uno di quei posti che ho sempre odiato.Mi fa proprio schifo,che in fondo l’apprezzo quasi.Cerco di farmela piacere in situazioni di rifugio o riparo.Quiete.Nel volo di andata ho preteso finestrino lato passegero,conosciuto anche come «foro di respirazione» Ho poi pensato!che seppur cadendo da quest’altezza potremmo farci male.Ma molto male,non serviranno ad un cazzo le misure adeguate di sicurezza.Non saremo altro che carne macinata,affondati nell’oceano atlantico,pasto di qualche squalo.Non saremo tra i feriti,dispersi e nemmeno tra i morti.Saremo macerie.Una forte turbolenza.Però non so cosa mi affascina in fondo.Forse l’abitudine culinaria?le passeggiate al parco-Trocadéro Gardens.La notte fredda e un tuffo nella Senna.La rivoluzione dei tossici storici.Spesso quando si è in viaggio ascoltare dei podcast spotify per far passare sopratutto l’ansia e digerire le goccioline di xanax sarebbe consigliato.Proprio per questo mi sono imbattuto in “Il sesso degli altri”dove c’è un intro che mi ha molto colpito e recita le seguenti parole;“Le persone si dividono in porno e non porno. Se fai parte della prima categoria non avrai così tanti problemi. Se fai parte della seconda, hai due strade: vivere una vita triste o fare finta di essere una persona porno. Io vivo una vita triste”.Bhe diciamo che le persone non dovrebbero definirsi e basta.Ma sopratutto perchè essere tristi non essendo una persona porno? Che poi chi dice che sei una persona porno? Che inoltre che cosa è realmente il porno?bisognerebbe vivere la sessualità e l’atto porno in maniera autonoma.Nel senso non c’è un limite ad un qualcosa,ma non c’è nemmeno un tempo per fare determinate esperienze.Vanno fatte come non vanno fatte.Siamo tristi proprio di natura noi esseri umani,come siamo complicati.Cosa penserà invece un cervello di un cane o di un gatto.Ve lo siete mai chiesti?Oppure vi capita di voler stare nella testa di qualcun’altro,essere non identificabile? Io mi immagino spesso nella testa di uno schizzato che inizia a rincorrere i piccioni nel parco,oppure ballare I’m Singing in the Rain di Gene Kelly sotto un temporale interminabile,sulle strisce pedonali ai semafori della stessa città metropolitana.Arriva la police nationale che mi carica a bordo mi porta in centrale e lì poi mi immagino tutta un’altra serie e situazioni.Più che triste un pò malata.L’atterraggio è la cosa che più odio,mi si ritorce lo stomaco.Per poco non arrivo diretto nella cabina di controllo,in braccio al comandante.Era meglio lanciarsi a caduta libera.Senza paracadute.Atterrato.Bienvenue à Paris.Solito Hotel(central hotel Paris).
Tolgo la modalità aereo,cerco tra la rubrica,scrivo il primo sms; Ci vediamo al solito posto-Jules Verne ore 21:00.Dopo potremmo essere anche meno tristi,ma sopratutto scegliere chi essere.
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polemicool · 1 month
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Ma perché nei treni devo sempre acchiappare il bimbo che piange ed urla come un indemoniato???
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hasrant · 10 months
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24 agosto 2023 ore 2.35
Sono follemente innamorata. Sto raggiungendo lentamente i miei obbiettivi accademici. Sto ricevendo aiuto per superare i miei traumi d'infanzia e quelli recenti. Mi trovo in un periodo della mia vita dove posso considerarmi felice.
Eppure rileggendo un paio di questi miei vecchi post, mi riimedesimo subito nei miei vecchi sentimenti, sentimenti brutti e giungo alla conclusione che quel lui di cui parlavo, non era altro che una brutta persona. Non mi meritava.
È divertente invece come io dopo circa 4 anni, abbia completamente cambiato opinione riguardo tutto la situa e mi dispiace per come sia finita con lei. Mi dispiace davvero, ma allo stesso tempo io continuo a pensare di essere stata nel giusto. Sono sempre stata l'unica persona che ha provato a parlare, risolvere mentre tutti gli altri lo avevano già fatto senza di me e pretendendo comunque che sia io la persona che dovevo andare da loro. Io, persona isolata.
Penso molto a sto dramma di recente forse per autosabotarmi, forse per colpa degli amici che parlano costantemente di loro. Per una persona che soffre di deficit di attenzione, è molto semplice dimenticare l'esistenza di una persona SE non è circondata da gente che glielo ricorda. È fastidioso. Perchè poi loro possono sapere i cazzi miei e io i loro no?
Io ho tentato per un'ultima volta a fare la persona matura, evidentemente lei è rimasta quella 18enne egoista. Mi dispiace. Ma la non-risposta non ti rende una persona migliore. La non-risposta non è un modo per salvaguardarti la "salute mentale" perché è solo una mossa codardica, una mossa per dimostrare che non sei in grado di affrontare il tuo comportamento da ritardata. Ringrazio la tua non-risposta perché senza dire niente, mi hai dato ragione. E con queste due tacche blu, mi hai messo in pace la coscienza per la nostra amicizia.
Voglio essere chiara che a me dispiace, fidati. Questa storia mi ha comportato traumi a livello di amicizie femminili. Io ero convinta fossimo migliore amiche fino a quel punto. E invece la tua non risposta mi dice che non ero mai stata così importante per te. Soprattutto perché se una persona ti dice che state bene e vi allontanate per un po', poi non se ne esce dopo un anno che eh no in realtà non siamo mai state bene e mi blocchi in modo tale che non ti seguo più. E quando cerco di seguirti, mi riblocchi perchè sono tossica?
Boh, sei strana. Questo tuo puntare il dito a cazzo di cane per dire chi è tossico e chi no solo fa ridere perché palesemente tu sei cosciente di quanto tu sia stata stronza e tossica.
Grazie per i ricordi, io ti perdono per quello che hai fatto e ti lascio anche la personalità che hai rubato da me perché non ce l'hai. Sono sicura che mi pensi, anzi ho anche le prove quindi questo mi basta e avanza perche con queste due tacche che mi hai lasciato io ti metto nel dimenticatoio.
So di essere stata giusta nei tuoi confronti. Ma tu no. Tu non mi meriti. Con la personalità che mi hai rubata, che tra l'altro non sai usare, cerchi di imitare come facevo io nella tua testa ma non vedi che sei circondata da gente seguace che non ha obbiettivi nella vita e che sparla di te. Beh però per te conta la quantità rispetto alla qualità è vero. Contenta tu. Addio Carlotta, stammi bene.
Dalla tua ex amica.
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