Tumgik
#gallerista
federicascoppa · 2 years
Photo
Tumblr media
Inaugurazione il 23 settembre ore 17. Fino alle 21 ci siamo. Poi andremo a mangiare una pizza GALLERIA GARD Via dei Conciatori 3i Roma. Venite? . . . #lovemywork #lovemylife❤️ #lovemyjob #opening #galleria #gallery #gallerist #galleriadarte #gallerista #inauguration #collectors #collection #xrays #enamel #colours #cells #flowers #auctions (at Roma, Italia) https://www.instagram.com/p/Ci0weBdtIuE/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
sauolasa · 2 years
Text
La gallerista Liza Fetissova: "Non fermiamo l'arte russa, la voce della verità e del dissenso"
Da oltre vent'anni in Francia, la gallerista Liza Fetissova - esperta di arte russa - esalta il lavoro degli artisti anti-regime di Putin. Una storia speciale alle spalle per Liza Fetissova: la nonna nata a Mariupol, deportata in un lager tedesco e in un gulag russo, poi la vita in Ucraina...
0 notes
fruitchouli · 7 months
Text
Tumblr media
newest addition to the house of fruitchouli fragrance archive.. the original donna karan (1992)… apparently donna had to be convinced by her hubby to venture into fragrance creation because he thought fragrance is the most everlasting aspect of fashion… but donna hated perfume but her hubby said then let’s make one u like :D it took them 5 years to get to this scent
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
this scent is actually the precursor to DK’s hit mom frag, Cashmere Mist. that scent was originally formulated to be a softer more basic interpretation of this to be used in matching bath and body care products like soap and lotion and later got turned into it’s own perfume. cashmere mist lacks the darker and sexier elements that make Donna Karan 1992 special and opts to focus on just the soft cuddly cashmere. this original fragrance gives NYC art gallerista with a secret meth addiction cunt. cashmere mist could NEVER!!!!!! oh and the crazy hr giger sci fi bottle was actually meant to evoke organic and familiar curves.. like the arch in a woman’s back.. okk.. i just love early donna karan vibes !!!!
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
30 notes · View notes
carmenvicinanza · 6 months
Text
Georgia O’Keeffe
Tumblr media
I decided that I wasn’t going to spend my life doing what had already been done.
Georgia O’Keeffe è tra le due pittrici più quotate al mondo. Icona dell’arte moderna statunitense, è la più influente artista di paesaggi e scenari naturali del XX secolo. 
È stata la prima donna a cui è stata dedicata una retrospettiva al Museum of Modern Art di New York, nel 1946.
È passata alla storia per le sue grandiose rappresentazioni della natura. Fiori visti da molto vicino, riprodotti con una minuziosa attenzione ai dettagli e che le hanno consentito di sviluppare un linguaggio espressivo originale che oscilla tra astrazione e figurazione.
All’inizio della sua carriera, aveva fatto parte della corrente del precisionismo, movimento artistico statunitense nato dopo la prima guerra mondiale, conosciuto anche come realismo cubista, le cui tematiche toccavano i temi dell’industrializzazione e la modernizzazione, rappresentati con forme geometriche precise e finemente definite. Anche se le sue opere più importanti e conosciute se ne sono discostate notevolmente.
Nata in una fattoria vicino a Sun Prairie, nel Wisconsin, il 15 novembre 1887, era la seconda dei sette figli e figlie degli allevatori di bestiame  Francis Calyxtus O’Keeffe, di origine irlandese e Ida Totto, di origine ungherese.
Sin da ragazzina, aveva dimostrato una grande propensione all’arte che la spinse a iscriversi alla Scuola d’Arte di Chicago.
Dopo aver insegnato arte per qualche anno, si era trasferita a New York, dove si era formata alla Arts Students League, vincendo borse di studio e diversi premi.
Nella metropoli, si era ritrovata al centro dell’influente cerchia che ruotava intorno al fotografo, gallerista e mediatore artistico Alfred Stieglitz, tra i primi a esporre le opere delle avanguardie europee e il primo che le ha consentito di esporre le sue opere, riconoscendone l’enorme  potenziale artistico.
Le sue creazioni di quegli anni sono caratterizzate da un astrattismo lirico creato da armoniose linee, figure e colori. Le sue serie di illustrazioni a carboncino e acquerelli, sono considerate fra le più innovative di tutta l’arte statunitense del periodo.
Il sodalizio artistico tra l’artista e il gallerista, mutò in un legame sentimentale che ha portato al matrimonio, nel 1924.
Dagli anni venti, aveva abbandonato l’acquerello per realizzare pitture a olio di grande formato con forme naturali e architettoniche rappresentanti vedute della città di New York.
Ma la città non l’affascinava, attratta dagli spazi aperti in cui era nata, dal 1929, aveva iniziato a passare molto tempo nel New Mexico, dove ha dipinto alcune delle sue creazioni più famose in cui sintetizzava fiori e paesaggi tipici, per lo più colline desertiche disseminate di rocce, conchiglie e ossa. I contorni sono increspati, con sottili transizioni tonali di colori che variano fino a trasformare il soggetto in immagini astratte che, talvolta richiamano alla mente l’organo sessuale femminile.
Tra le sue opere più famose ci sono Papaveri orientali del 1927, Colline rosse con fiore del 1937 e, soprattutto, White Flower No 1 del 1932. La tela, dopo esser stata nella sala da pranzo dell’ex presidente George W. Bush alla Casa Bianca, è stata venduta da Sotheby’s nel 2014, per 44,4 milioni di dollari, l’opera d’arte realizzata da una donna più costosa, fino a quel momento.
Nel 1943 l’Art Institute di Chicago ha ospitato la sua prima retrospettiva in un museo.
Quando, nel 1946 perse il marito, decise di trasferirsi definitivamente nel New Mexico, dove ha prodotto una serie di pitture con forme architettoniche e una vasta serie di dipinti di nuvole come viste dai finestrini di un aeroplano.
Agli inizi degli anni settanta è stata colpita da una malattia alla vista, che l’ha costretta a ridurre il lavoro. Ha comunque continuato a lavorare a matita e acquerello, per poi passare alla creta, fino all’ultimo istante della sua vita.
Il 10 gennaio 1977 venne insignita della maggiore onorificenza statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, dal Presidente Gerald Ford.
È morta a Santa Fe il 6 marzo 1986, aveva 98 anni.
Vent’anni dopo, sono state pubblicate le oltre 25000 lettere che si era scambiata col marito nel periodo del suo auto-esilio in New Mexico. Lui le scriveva anche tre lettere al giorno, alcune lunghe più di quaranta pagine, sperando di convincerla a tornare definitivamente da lui.
La maggior parte delle sue opere sono conservate in oltre 100 collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti.
In Europa, la prima mostra importante si è svolta dopo la sia morte, nel 1993, alla Hayward Gallery di Londra.
Georgia O’Keeffe è considerata tra le più importanti artiste del ventesimo secolo.
È stata una donna libera e visionaria, che amava superare i limiti e esplorare territori differenti, prediligeva abiti maschili e ha vissuto relazioni omosessuali con diverse donne, tra cui Frida Kahlo e Rebecca Strand. Considerata ultra liberale e segnalata dall’FBI per le sue idee e comportamenti, ha più volte sottolineato che l’arte non ha genere, rifiutando di veder relegata la sua opera in una categoria a parte, come pittura femminile.
Mentre critici d’arte, psicologi e intellettuali si sforzavano di spiegare cosa si celasse dietro quei fiori che l’hanno resa tanto famosa, spiazzò tutti spiegando che aveva scelto di ritrarli solo perché “sono meno costosi dei modelli e stanno fermi”.
6 notes · View notes
fashionbooksmilano · 1 year
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Pino Settanni  La memoria  le immagini
Testi di Giampiero Mughini, Simona Argentieri
Pieraldo Editore, Roma 1998, 156 pagine, 30 x 30 cm, Brossura editoriale con sovraccoperta figurata,  ISBN  9788885386419
euro 50,00
email if you want to buy [email protected]
Pino Settanni  La scoperta della fotografia, da adolescente, e subito l’imprinting delle foto del suo Sud, un realismo visionario, carico di umori e poesia. L’abbandono del lavoro e della sua terra, con l’arrivo a Roma. È il 1973, e la capitale è ancora il centro di un’esplosione creativa irripetibile: la ‘scuola romana’ di piazza del Popolo, via del Babuino, le gallerie, Schifano, Mambor, Festa, Angeli, gli incontri con Moravia, Parise, Federico Fellini. E Renato Guttuso, per Settanni un maestro, un amico, il viatico di accesso al centro di una scena e una festa della creatività assoluta. E l’incontro con Monique Gregory, gallerista di successo, compagna di vita e lavoro da lì in avanti insostituibile. Ci sono i viaggi a New York, a Parigi,e dentro il nuovo piccoloe mitico studio di via Ripetta, dove passerà tanta parte della migliore scena artistica, cinematografica, culturale d’Italia.E c’è l’incontro con il Cinema con la galleria di personaggi immortalati da Settanni: Federico Fellini, Sergio Leone, Marcello Mastroianni, Lina Wertmüller, Mario Monicelli, Ennio Morricone, Monica Vitti, Carlo Verdone, Pupi Avati, Giuliana De Sio, Robert Mitchum, Milla Jovovi che tanti altri. Sono decine i protagonisti cui Settanni, complice la sciarpa rossa su fondo nero, una firma di tanti scatti, ruba l’anima per restituirla ai lettori di tutto il mondo.
26/04/23
orders to:     [email protected]
ordini a:        [email protected]
twitter:          fashionbooksmilano
instagram:   fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr:          fashionbooksmilano, designbooksmilano
7 notes · View notes
queerographies · 1 year
Text
[Al limite della notte][Michael Cunningham]
Michael Cunningham racconta, sullo sfondo della New York dell'arte ferita dalla crisi economica, la storia di una persona che si crede speciale ed è incredibilmente e dolorosamente normale, indagando le fragilità, le segrete aspirazioni, sogni e paure
Peter e Rebecca Harris sono una coppia di mezza età, sposati da oltre vent’anni. Vivono a New York e lavorano entrambi nel campo dell’arte, lui come gallerista e lei come direttrice di una rivista. Benestanti, realizzati, ben inseriti nella vita sociale newyorkese, proprietari di un appartamento in una zona prestigiosa, non hanno preoccupazioni se non il freddo rapporto con la figlia Bea, che…
Tumblr media
View On WordPress
2 notes · View notes
danilacobain · 1 year
Text
Selvatica - 59. Un’opera d’arte
Nel momento esatto in cui l'aveva vista entrare, tutto il suo mondo aveva ripreso a girare, come se da quando Corinna era uscita dalla sua vita tutto si fosse inceppato e avesse iniziato un lento declino.
Seguì la ragazza lungo un corridoio illuminato da faretti color violetto e poi giù per una scala stretta e buia. Corinna aprì una porta e accese la luce. Era una sala enorme, piena di tele appoggiate ai muri, statue, cornici, teloni a perdita d'occhio. C'era odore di tempera e di altre sostanze chimiche.
«Sono passata a casa tua, stamattina.» Ante smise di guardarsi intorno e fissò gli occhi su di lei. Indossava una camicetta bianca e una gonnellina a pieghe nera. Negli occhi passò un guizzo di malinconia. «Mi hanno detto che ti sei trasferito.»
Annuì, pensando a quanto presto le avrebbe fatto vedere la casa nuova. «Sì. Come mai sei passata?»
«Volevo ringraziarti, per tutto quello che hai fatto per me. Ieri ho incontrato Isotta e mi ha detto di Antonio. E poi l'altra volta ho detto cose che non pensavo.»
Avrebbe voluto prenderla tra le braccia e baciarla. Non gliene fregava niente di tutto quello che era stato, di tutto quello che si erano detti. Sentiva solo il suo cuore battere forte e una voce che gli diceva di non lasciarla mai più. Prese un bigliettino dalla tasca e glielo porse.
«Tieni.»
Corinna lo strinse tra le dita. «Cos'è?»
«È il numero di un gallerista.»
Lesse il bigliettino e sorrise. «Lo conosco, sono andata a molte sue mostre.»
«Chiamalo quando vuoi, ti aspetta per un colloquio.»
Lei lo guardò incredula. «Stai scherzando?»
«No.»
Il sorriso di gioia che apparve sul suo viso fu la gratificazione più grande. Era sicuro che le avrebbe fatto immensamente piacere.
«Oh mio dio, Ante... Non so cosa dire.»
«Corinna, sono venuto per dirti anche un'altra cosa.» Fece un piccolo passo verso di lei. «Mi manchi moltissimo. So di essere stato veramente duro con te, però capisci...»
«No, aspetta, Ante.» Corinna aveva il volto serio e per un istante il suo cuore tremò. «Tutto quello che è successo è colpa mia. Tu sei sempre stato perfetto, sono stata io a farmi influenzare dalle esperienze passate. Se non ti ho parlato di certe cose non è stato perché non mi fidassi di te. E adesso lo so che non te ne saresti mai andato, ma allora... mi sentivo troppo vulnerabile. Mi vergognavo del casino in cui mi trovavo ed ero convinta che ce l'avrei fatta da sola.»
Lui sospirò. «Vedi, questo è un lato che ho sempre amato di te, fin dalla prima volta che ci siamo visti. Mi piace tantissimo questo tuo essere forte e fiera. Vorrei solo che capissi che condividere i problemi con il tuo ragazzo non è un segno di debolezza. Non è che se tu me ne avessi parlato io ti avrei guardato con occhi diversi.»
«Ora lo so.» Corinna gli sorrise, con quel sorriso carico di aspettative che lo faceva impazzire.
«Credo di aver parlato abbastanza.»
La afferrò per un braccio e la strinse a sé, accarezzandole il volto con il dorso della mano, specchiandosi nei suoi occhi marroni. La bocca sfiorò quella di Corinna mentre sentiva le mani di lei circondargli la vita e rimettere tutto a posto. Il cuore tornava a battere senza più fare male, il suo odore era un balsamo che scendeva dritto nello stomaco e ammorbidiva la tensione accumulata, il suo calore scioglieva il sangue fino a farlo pulsare in parti del corpo rimaste sopite troppo a lungo. Rimaste in attesa di lei.
Infilò le dita tra i suoi ricci ribelli, baciandola con urgenza e fame. Ante lasciò le sue labbra solo per poter trovare un posto dove appoggiarsi. Vide un pilatro dietro di lui, prese Corinna per mano e la guidò dietro la colonna, schiacciandola contro il cemento. Le sbottonò un paio di bottoni della camicetta.
Lei sospirò mentre la baciava lungo il collo. «Ante, che vuoi fare?»
Le accarezzò la gamba, infilando poi la mano sotto la gonna. «Voglio scopare con te, amore mio.»
Corinna ridacchiò. «Non possiamo farlo qui, se dovesse entrare qualcuno...»
Ante si allontanò di poco, iniziando ad accarezzarla tra le gambe, facendo scivolare le dita lungo la sua apertura calda. Corinna si morse il labbro e chiuse gli occhi, trattenendo il fiato. Li riaprì mentre le dita di Ante la riempivano ed emise un gemito sommesso.
«Sicura che non possiamo?» Corinna strinse la mano attorno al polso di Ante, spingendo le sue dita più dentro. «Te la ricordi la nostra ultima volta?»
Sollevò gli angoli della bocca in un sorriso complice, annuendo. «In macchina.»
«Lasciati andare come facesti quella sera.»
Corinna premette le labbra sulle sue in un bacio casto che si trasformò subito in un groviglio di lingue infuocate e mani che si infilavano sotto ai vestiti, che stringevano la pelle, che accarezzavano con delicatezza sensuale e tormentosa le parti del corpo che pulsavano e desideravano unirsi.
Quando finalmente lei lo accolse dentro, Ante si lascio andare a un lungo sospiro. «Sto impazzendo.»
Lei gli avvolse le braccia intorno al collo. «Dimmi che sei tornato per restare.»
E come avrebbe potuto essere diversamente? Ante non riusciva neanche più ad immaginare un singolo istante della sua vita senza Corinna. Pensò che quel posto fosse perfetto per la loro riconciliazione. I loro corpi uniti, i cuori che battevano all'unisono, le loro bocche che si incontravano con dolcezza e passione. Loro due erano un'autentica opera d'arte. E Corinna era la parte più bella, più luminosa.
La sentì tremare tra le sue braccia, vicina all'apice del piacere tanto quanto lui. La amava con tutto se stesso, amava quella creatura come mai aveva amato prima. La tenne stretta a lungo, dopo aver raggiunto l'orgasmo, quasi come a volersi accertare che fossero insieme davvero e non nei suoi sogni.
«Posso passare a prenderti quando finisci? Andiamo a cena fuori, ti va?»
Corinna sollevò lo sguardo su di lui mentre si riabbottonava la camicia. Quanto era bella dopo aver fatto l'amore. «Sì.»
Ante le diede un bacio sulle labbra. «Allora vado.»
Lei lo trattenne per un braccio. «Ehi. Grazie per avermi perdonato.»
Ante la guardò un istante, sorridendo. «Ne parliamo a cena. Ci sono anche altre cose che ti devo dire.»
Le strizzò l'occhio e uscì da quella stanza che conteneva tante meraviglie e qualche segreto, come quello che era appena successo tra loro due.
2 notes · View notes
nonimportaoramai · 13 days
Text
ho visto un film di Sofia Coppola e l'ho scoperto alla fine ._ .
io e il mio vizio di non guardare mai i registi dei film
in realtà Sofia Coppola non mi piace tantissimo, provai a vedere Lost in translation ma lo sentivo vuoto quel film. non lo continuai; anche questo film è un po' vuoto. ma la cosa più bella sono i dialoghi. i dialoghi non sono vuoti. viene detto tutto, non viene lasciato spazio ai dubbi.
ma si naviga comunque sulla superficie di un mondo, di ambienti, di sinfonie e di atmosfere poco apprezzate dagli stessi personaggi del film. un po' assurdo come sembri "vita normale" stare davanti un quadro di Monet o avere un padre che vende quadri, un gallerista.
cioè è assurdo come film ma neanche così lontano. da tutti noi.
rivaluto Sofia Coppola, e magari riprendo Lost in translation
0 notes
oubliettemagazine · 17 days
Text
L'eremita e altri racconti di Silvio Chiaberto: eleganza ed erudizione
Durante una visita alla storica Galleria d’arte torinese ‘La Conchiglia’, un interessante spazio espositivo che sempre sa deliziarmi con le opere di bravi e selezionati artisti e che nell’occasione ospitava la mostra piena di suggestione e ricordi ‘Manifesti d’Artista – 1970-2000’, ho avuto il piacere di conoscere l’avvocato Silvio Chiaberto, marito della gallerista e curatrice Diana…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Text
Tumblr media
ETHICANDO Association organizza la mostra personale dal titolo RAUL VS BASQUIAT dell'artista RAUL, presso i suoi spazi espositivi ETHICANDO GALLERY, Viale Luigi Majno n. 38 - 20129 Milano, con la curatela artistica di Marco Eugenio Di Giandomenico.
RAUL, artista internazionale di origine abruzzese, attualmente domiciliato tra Londra (UK) e Ibiza (ES), con opere esposte in tutto il mondo (Europa, USA, Giappone, Australia, Cina), si sofferma creativamente sull'arte di un gigante del Novecento, Jean-Michel Basquiat.
L'artista newyorkese entra in contatto negli anni ottanta con il gallerista pescarese Cesare Manzo, di cui vent'anni dopo RAUL diventa per più di un decennio il principale collaboratore e poi l'erede di un immenso patrimonio relazionale e di esperienze che hanno coinvolto i principali artisti e critici del Novecento non solo italiano.
Ethicando Gallery, dal 10 al 14 aprile 204 accoglie l'esposizione di N. 35 opere di RAUL, per lo più ispirate all'arte Basquiat, raccontata e vissuta da Cesare Manzo.
La mostra comprende anche opere del filone simbolista dell'autore in continua evoluzione semiologica ed estetica, con attenta ricerca di materiali e situazioni realizzative ed espositive.
L'iniziativa è promossa da Betting on italy (BOI) e da Estro Digitale.
***************************************
ETHICANDO Association organises the personal exhibition entitled RAUL VS BASQUIAT by the artist RAUL, at its ETHICANDO GALLERY exhibition spaces, Viale Luigi Majno n. 38 - 20129 Milan, under the artistic curatorship of Marco Eugenio Di Giandomenico.
RAUL, an international artist of Abruzzese origin, currently living between London (UK) and Ibiza (ES), with artworks exhibited all over the world (Europe, USA, Japan, Australia, China), creatively dwells on the art of a giant of the 20th century, Jean-Michel Basquiat.
The New York artist came into contact in the 1980s with the Pescara-based gallerist Cesare Manzo, of whom after about twenty years RAUL became the main collaborator for more than a decade and then the heir to an immense relational heritage and experiences that involved the main artists and critics of the twentieth century, not only Italian.
Ethicando Gallery, from 10 to 14 April 204, hosts the exhibition of N. 35 works by RAUL, mostly inspired by Basquiat art, narrated and experienced by Cesare Manzo.
The exhibition also includes works from the author's Symbolist strand in continuous semiological and aesthetic evolution, with careful research into materials and situations of realisation and exhibit.
The initiative is promoted by Betting on italy (BOI) and Estro Digitale.
**************************************************
Per informazioni / For information:
ETHICANDO GALLERY
www.ethicando.it
1 note · View note
assowebtv · 1 month
Text
L’ARTE CONTEMPORANEA NEL CUORE DI BELLAGIO
Il polo espositivo Torre delle Arti Bellagio è lieto di annunciarvi l’inizio della stagione 2024 con un’imperdibile mostra di arte contemporanea a cura del noto gallerista varesino Michele Cataleta.  “Exhibition Contemporary Art” è pronta ad accogliervi a partire dal 28 marzo sino al 3 aprile, dalle ore 10:00 alle ore 18:30 con ingresso gratuito. Antiques & Modern Art ha riservato per i suoi…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
giancarlonicoli · 2 months
Text
18 feb 2024 19:43
UNA VITA A CACCIA DI PERICOLI (TULLIO) – RICORDI DI UN ARTISTA DALLO STILE PERTURBANTE E INIMITABILE: CALVINO, SCALFARI, BOCCA, ECO, CALASSO – “SONO FUGGITO DAL MONDO DELL’ARTE PER UNA FRASE CHE MI DISSE UN GIORNO IL GALLERISTA GIO’ MARCONI: “RICORDATI TULLIO CHE VALI SE LO DECIDIAMO IN TRE: IO, UN CRITICO D’ARTE E UN DIRETTORE DI MUSEO”. QUESTO MI FECE SCAPPARE. MI DISSI: “ANDRÒ A FARE IL PITTORE SUI GIORNALI”. E PER ANNI HO TROVATO LÌ UNO SFOGO ALLA MIA MANO, RESTANDO ESTRANEO A LUNGO AL MONDO DEL MERCATO” -
Zita Dazzi per Repubblica.it
Tullio Pericoli guarda la città dalle vetrate del suo studio pieno di luce, di colori e di tele in lavorazione. Sulla libreria ci sono le foto con gli amici di sempre, i libri con le loro dediche; sui tavoli, davanti ai cavalletti, centinaia di pennelli e di matite, gli attrezzi da lavoro di un artista che nella sua lunga vita ha saputo ritrarre uomini e paesaggi in uno stile inimitabile.
Alla mostra su Calvino alle Scuderie del Quirinale ci sono i libri con dedica che lui le inviava. Sulla pagina delle Cosmicomiche si legge “il più pericoliano dei miei libri”. Come vi eravate conosciuti?
«Nel 1979, il Corriere mi chiese un disegno per l’anticipazione di Se una notte d’inverno un viaggiatore. E così entrammo in contatto. Poi nel 1980, preparando una mostra alla Galleria del Milione a Milano di una ricerca che avevo fatto su Klee, pensai, per il catalogo, a una conversazione con Calvino sul “rubare” ad altri, pittori e scrittori. Gli scrissi, la cosa l’interessò, ci incontrammo e pubblicai la conversazione con il titolo “Furti ad arte”. Raccontavamo le nostre esperienze di “ladri”, lui citava Tolstoj, Stevenson, Borges, io appunto Klee e pochi altri».
Allora lavorava già per i quotidiani e i settimanali?
«Avevo cominciato al Giorno , poi Barbiellini Amidei mi offrì di andare al Corriere e venne con me il mio amico Pirella. Così nacque la coppia e “Tutti da Fulvia sabato sera”. Dimessosi Piero Ottone, ci dimettemmo anche noi e subito Scalfari ci chiamò a Repubblica ».
Che rapporto c’era con Eugenio Scalfari?
«Sapeva farti sentire parte di un gruppo, quasi una famiglia. Non posso dire che la nostra fosse esattamente un’amicizia, era comunque il mio direttore. Sapevo però che per qualunque questione, potevo fare riferimento a lui, sia per l’ Espresso , cominciato molto prima, che per Repubblica . Ci vedevamo sempre a cena da amici, quando veniva a Milano. Quando decisi di smettere di collaborare all’ Espresso , andai da Scalfari a spiegargli che volevo lasciare perché mi ero stufato sia di occuparmi di politica che di leggere i giornali. Fece un salto sulla sedia e chiese se ero impazzito. Non smisi: sulle pagine culturali di Repubblica rinacque Fulvia».
Intanto però cominciava l’era dei ritratti. Quanti volti di scrittori, artisti, intellettuali sono emersi dalle sue linee, come scolpiti nella carta.
«Iniziai con una rivista di libri, L’ Indice e, allenatomi su quel mensile, ho poi finito a farli anche per Repubblica e molti altri giornali non italiani, tra cui il New Yorker e la New York Review of Books ».
Indimenticabili i ritratti di Giorgio Bocca, uno dei suoi più cari amici.
«Sì, lui è stato uno di quelli che ho sentito più vicino, sempre. Era molto rude, sincero, schietto, diretto. Un animo trasparente. Mi ha schiuso la porta verso nuove direzioni, strade che hanno aperto la mia mente. A casa sua ho conosciuto Calasso, Garzanti, Gae Aulenti. La nostra è stata un’amicizia lunga, profonda, vera. E un paio di settimane prima di morire mi chiamò Silvia Giacomoni, sua moglie, dicendomi che il Bocca voleva vedermi. Pranzammo insieme il giorno dopo, e fu un momento commovente e doloroso».
E Umberto Eco che amico era?
«Eco aveva addosso una corazza di cultura, di aneddoti, e di barzellette che impediva di andare oltre. La nostra è stata una amicizia personale e famigliare, anche se con alcuni limiti per via della sua ritrosia a parlare di sé».
Come mai ha frequentato più i giornalisti che gli artisti?
«In effetti sono stato più amico di editori e scrittori che di artisti, fatta eccezione per Emilio Tadini, un fratello, che mi mise in contatto con lo Studio Marconi, dove sono rimasto per dieci anni. Forse sono fuggito dal mondo dell’arte per una frase un po’ spavalda che mi disse un giorno Giorgio Marconi: “Ricordati Tullio che vali se lo decidiamo in tre: io, un critico d’arte e un direttore di museo”. Questo mi fece scappare. Mi dissi: “Andrò a fare il pittore sui giornali”. E per anni ho trovato lì uno sfogo alla mia mano, al mio voler disegnare, restando estraneo a lungo al mondo del mercato, anche se l’arte e la pittura sono il luogo mentale e materiale dove mi sento più a mio agio».
Bocca, Tadini, Eco, Calasso, Gregotti, Inge Feltrinelli. Tanti dei suoi più cari amici se ne sono andati.
«Sento molto la loro mancanza. A questa età più che vivere, si assiste alla propria vita. Come se mi sedessi su una sedia qui accanto e mi guardassi. Riguardi e giudichi quello che è, e quello che è stato. Sì, certe volte, c’è un po’ di malinconia. Allora frequentando gli amici frequentavo anche Milano. Oggi vedo mutare la città guardandola dalle mie finestre, come in un acquario. Anche perché mi trovo spesso smarrito nel mondo di oggi. Alcuni fatti — a parte le guerre — mi sconvolgono. Come è possibile che una nazione come l’America, esportatrice di modelli e mode culturali, condanni a morte e uccida in modo così crudele un essere umano, come ha fatto un mese fa?».
Dipinge tutti i giorni?
«Mi piace lavorare. È la mia fortuna. La pittura è un’attività mentale che richiede anche la partecipazione del corpo, una cosa straordinaria e bellissima. Sia nel disegno che nella pittura muovi il braccio, la spalla, senti che trasferisci qualcosa di te di molto profondo e fisico, questo mi dà un senso di benessere. Poi c’è il piacere della scoperta, perché usando materiali come colore, matita, pennello ti accorgi che in tutte queste cose c’è una vita, hai a che fare con qualcosa di vero che contiene un po’ di mistero. Ogni quadro — come succede agli scrittori con i romanzi — comincia in un modo e finisce in un altro, i personaggi ti prendono la mano. Non ho bisogno di guardare i paesaggi dal vero per dipingerli, sono ormai dentro la mia testa».
Il mondo dell’arte contemporanea le piace?
«Una volta era dominato soprattutto dal mercato, ma adesso è anche la “narrazione” (parola ormai impronunciabile) a decidere quali sono gli artisti che contano. Come ha ben scritto Dario Pappalardo su questo giornale a proposito della nuova edizione della Biennale, il direttore ha scelto artisti dal sud del mondo, in base all’appartenenza etnica, all’orientamento sessuale, artisti queer o disobbedienti.
Non c’è una parola che riguardi il valore in sé di un’opera. Una distorsione enorme. Michelangelo non fu scelto per il suo orientamento sessuale, ma perché era un grande pittore. Per chi fa il mio mestiere, questo è disorientante. Io in quanto artista, sono una piccola persona, un provinciale venuto da Ascoli Piceno. Non ho niente da raccontare. Non ho disobbedito e non ho fatto rivoluzioni. Però mi piace dipingere».
0 notes
lamilanomagazine · 4 months
Text
Ritrovato dai Carabinieri di Udine un quadro rubato 36 anni fa
Tumblr media
Ritrovato dai Carabinieri di Udine un quadro rubato 36 anni fa. I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno restituito al legittimo proprietario un dipinto (cm 107 per 136), olio su tela firmato dal pittore trentino Eugenio Prati (Caldonazzo, 1843 – 1907) dal titolo: "Studio e lavoro" seconda edizione realizzata dall'autore nel 1895-96. Si tratta di una tela di forte impatto emozionale che raffigura una giovane ragazza seduta su di un prato fiorito con alle spalle gli scorci delle montagne trentine e che si rifà ad una prima rappresentazione dell'autore dal medesimo titolo realizzata nel 1888 ambientata però all'interno di un'abitazione. In questa opera il Prati sceglie di rappresentare una ragazza en plein air intenta a ricamare con un libro appoggiato sulle ginocchia e con lo sguardo fisso sul suo lavoro. Il quadro era stato rubato a Rapallo (GE) nel 1988 dall'interno dell'abitazione di un dirigente d'azienda. Ignoti si erano introdotti nell'immobile dove il denunciante, ha dovuto constatare l'ammanco anche di altre opere che sono state oggetto delle attenzioni dei malviventi. In sede di denuncia, come è prassi procedere da oltre 50 anni, da quando è stato istituito il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, il dirigente aveva fornito, oltre alla descrizione, anche la fotografia dei quadri che gli erano stati sottratti, e ciò ha consentito ai "carabinieri dell'arte", di inserire tali descrizioni all'interno della banca dati dei beni illecitamente sottratti, strumento resosi ormai indispensabile per il recupero delle opere trafugate. È stato così che, nell'aprile del 2022, i militari della Sezione Elaborazione dati del Reparto Operativo del Comando TPC di Roma, controllando le opere esposte nel corso negli eventi pubblici, hanno riscontrato la presenza della tela del Prati, all'interno di una mostra sugli artisti trentini dal titolo: "Perle d'arte" che si è tenuta proprio lo scorso anno presso la Casa degli artisti Giacomo Vittore di Tenno (TN). Riconoscendo l'opera come provento di furto, i Carabinieri del Nucleo TPC di Udine hanno proceduto al sequestro nei confronti del possessore che, in questo caso, era un gallerista di professione. Le indagini si sono poi sviluppate attraverso l'assunzione di informazioni che hanno avuto lo scopo di cercare di risalire alla catena di passaggi di mano, che hanno riguardato gli ultimi 36 anni, stabilendo che l'opera era stata acquistata da un gallerista di Milano il quale, a sua volta, l'aveva acquistata da un altro commerciante d'arte, anche se il nome con cui era conosciuto il quadro era diverso, ovvero: "Ragazza nel prato”. Dati i numerosi passaggi di proprietà, le responsabilità iniziali del furto del 1988, non sono state accertate. Ma le risultanze così raccolte, hanno permesso alla Procura della Repubblica di Rovereto, di formulare la richiesta di archiviazione al G.I.P. che, per effetto della chiusura delle indagini, ha finalmente potuto disporre la restituzione al legittimo proprietario. La restituzione di beni culturali ai legittimi proprietari riveste una delle priorità del Comando Carabinieri TPC, consentendo di mantenere un legame filologico tra le opere ed i luoghi ed in cui sono state realizzate e contribuendo a mantenere vivo lo spirito identitario e culturale del nostro Paese. Di fondamentale importanza, anche questa volta, si è rilevato l'uso della Banca dati dei Beni illecitamente sottratti. Un vero patrimonio informativo con oltre 8 milioni di files relativi a beni da ricercare, che costituisce il data base più grande al mondo nello specifico settore, gestito in via esclusiva dal comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
saturagallery · 4 months
Text
Tumblr media
Il consiglio del gallerista
Un Artista al giorno
ATTILIO MANGINI
Incontri, 1970
olio su tela, cm 70×100
0 notes
agrpress-blog · 5 months
Text
Debutterà giovedì 14 dicembre 2023, alle ore 20.30 al Teatro Spazio 18B - via Rosa Raimondi Garibaldi 18/b, in zona Garbatella/via Cristoforo Colombo - lo spettacolo Delitto al Grand Hotel, scritto e diretto da Massimo Roberto Beato, ed interpretato da Jacopo Bezzi, Michele Lisi, Carlotta Mangione e Tommaso Paolucci. Un giallo interattivo, in cui il pubblico condivide la scena con gli attori, realizzato sul modello della escape room. Un miliardario irlandese, una baronessa bavarese e un eccentrico gallerista di Londra, si trovano raccolti in un lussuoso Grand Hotel, immerso in un incantevole paesaggio montano in Scozia. Unici “inquilini” nel Grand Hotel, che sembra apparentemente abbandonato, resteranno bloccati sul posto da una improvvisa tempesta di neve, e l’atmosfera si farà ancora più tesa quando il direttore dell’hotel viene trovato assassinato. Ignari che un noto detective ha trovato alloggio nell’albergo, i sospettati semineranno falsi indizi e riveleranno i loro segreti più oscuri. Tuttavia, per la geniale mente di Monsieur Poisson non c’è nulla da dare per scontato. Delitto al Grand Hotel di Massimo Roberto Beato - regia: M. R. Beato; drammaturgia: Giorgio Di Maio; interpreti: Jacopo Bezzi, Michele Lisi, Carlotta Mangione, Tommaso Paolucci; luci e fonica: Gianluca Di Meo; organizzazione: Ferrante Cavazzuti; produzione: La Compagnia dei Masnadieri - rimarrà in scena al Teatro Spazio 18B fino a domenica 31 dicembre 2023 (orario: da giovedì 14 a sabato 16, da giovedì 21 a sabato 23, da giovedì 28 a sabato 30, ore 20.30; domenica 17, domenica 24 e domenica 31, ore 18.00 - con serata speciale Capodanno con aperitivo).
0 notes
domenicosolimeno · 5 months
Text
Lo sguardo incantato di Anders Petersen su Napoli, in mostra da Spot Gallery
Napoli / Anders Petersen è la mostra presentata lo scorso 21 ottobre 2023 a cura della gallerista Cristina Ferraiuolo, che ha per la prima volta organizzato una residenza d’artista nel 2022 per il fotografo svedese Anders Petersen, presente all’inaugurazione, da cui è nata la personale nelle sale della Spot home gallery di Napoli, in esposizione fino al 31 gennaio 2024. È il giorno…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes