Tumgik
#eran dallas
gaysonlyocean · 11 months
Note
AUGHH IDK ANYTHING ABOUT YOUR OCS BUT I WANNA SO BAD so uhhmm hmhmh 3 5 7 12 16 aaand also favorite scene. can be written or unwritten I just wanna know where the emotions are tastiest
ITS OK IM MORE THAN HAPPY TO TALK ABOUT THEM!!!
3.) any recurring images/elements?
isolation, trauma, dysfunctional relationships, and maladaptive coping mechanisms are all in it :]
5.) pick a theme song for the tv adaptation.
that unwanted animal by the amazing devil! a line from it is in the description of the playlist!!
7.) how would you describe the relationships between the characters in the story within eight words or less?
oh fuck thats a hard one uhhhh:
caring but in the wrong way
12.) okay be honest. pick a favorite oc from this ocverse.
rose lemonade my Beloved the og oc for this, they came first and i love it so so much
16.) imagine the entire story takes place but in the meantime the characters all also have tumblr. what kind of (terrible) tumblr posts would happen?
NOOOOO THAT WOULD TERRIBLE god theres a lot of characters im gonna have to add a read more
god ambrosi would NOT have tumblr hes too old for that 😭but if he did it would just be photos from his porch
adele would have a tumblr to post music on and at the start of the story she stop posting and then comes back at the end with a "sorry for the hiatus! i have a partner now and so much trauma"
odette canonically is a musician on youtube [think annapantsu] so et would just be posting as normal as if things arent going terribly wrong, so song covers and lil aesthetic reblogs
im not including the kids ones 5, ones 9 and the other is illiterate sobs none of them are getting tumblr, reuben also doesnt have a phone so hes not included but if he did have a phone hed be jsut posting blurry photos of the horrors
gabriel would just have a tumblr to reblog odettes posts to be proud of et, also would not be acknowledging the horrors
sasha would have a shitty meme tumblr i KNOW he would it would be full of things that were funny in 2011 and then reuben would steal his phone and post shit on it and get yelled at
elaine would have a studyblr! shes trying her hardest
madeleine is the only one with a fandom blog and ey starts posting "who would have thunk being hunted for sport sucks o_O" and eir posts take off
eran would be vagueposting about everyone and then reblogging gothic aesthetic shit
bernard would only use tumblr at the start as he tries to make a gofundme post and then the horrors happen
lenore would be reblogging all those post of like links to recipe pages and then stop posting for a week and come back with 5 million vent posts
maddie would get kung pow penised so fast
anyway for my favourite scene its gotta be the one at the motel!
ill set the scene: bernard has just seen his sisters blood hit the window of their motel room, he has his daughter in the room with him and this weird kid she befriended but his 5 year old son is Still Out There Somewhere, hes terrified, he doesnt know whats happening, all he knows is something is RIGHT outside, so he does the only thing he can think of: he grabs the two kids in the room and drags them into the closet with him, theres barely enough room but theres no where else that he can think of that will protect them from the fate waiting outside, the bathroom is too open and out in the room is as well, he hears his daughter tell him hes holding her too tight, that hes hurting her, but he cant let go, he just apologises and holds her tighter, desperately hoping that whatever that thing thats claw is scratching the window will leave
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abr · 8 months
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Eran già partiti alla grande col FEMMINICIDIO, poi scoprono che l'ex compagno fermato è UN MAROCCHINO.
E mo' che si fa, Busiarda?
Composto rispettoso silenzio per vittima collaterale NON VOLUTA (cit. omicida nordafricano della tabaccaia di Foggia, ieri alla cattura), nel necessario processo progressista di degrado retrogrado, pàrdon di "integrazione" multietnica ?
Oppure classico viscido titolame come sopra, senza citar nazionalità d'origine, tanto poi cala nell'oblio del "caso brillantemente risolto"?
Poi si domandano perché 'sti giornali non li compra più nessuno.
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solosepensi · 6 months
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All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? Ove piú il Sole
per me alla terra non fecondi questa
bella d’erbe famiglia e d’animali,
e quando vaghe di lusinghe innanzi
a me non danzeran l’ore future,
né da te, dolce amico, udrò piú il verso
e la mesta armonia che lo governa,
né piú nel cor mi parlerà lo spirto
delle vergini Muse e dell’amore,
unico spirto a mia vita raminga,
qual fia ristoro a’ dí perduti un sasso
che distingua le mie dalle infinite
ossa che in terra e in mar semina morte?
Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve
tutte cose l’obblío nella sua notte;
e una forza operosa le affatica
di moto in moto; e l’uomo e le sue tombe
e l’estreme sembianze e le reliquie
della terra e del ciel traveste il tempo.
Ma perché pria del tempo a sé il mortale
invidierà l’illusïon che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l’armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de’ suoi? Celeste è questa
corrispondenza d’amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l’amico estinto
e l’estinto con noi, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall’insultar de’ nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.
Sol chi non lascia eredità d’affetti
poca gioia ha dell’urna; e se pur mira
dopo l’esequie, errar vede il suo spirto
fra ‘l compianto de’ templi acherontei,
o ricovrarsi sotto le grandi ale
del perdono d’lddio: ma la sua polve
lascia alle ortiche di deserta gleba
ove né donna innamorata preghi,
né passeggier solingo oda il sospiro
che dal tumulo a noi manda Natura.
Pur nuova legge impone oggi i sepolcri
fuor de’ guardi pietosi, e il nome a’ morti
contende. E senza tomba giace il tuo
sacerdote, o Talia, che a te cantando
nel suo povero tetto educò un lauro
con lungo amore, e t’appendea corone;
e tu gli ornavi del tuo riso i canti
che il lombardo pungean Sardanapalo,
cui solo è dolce il muggito de’ buoi
che dagli antri abdüani e dal Ticino
lo fan d’ozi beato e di vivande.
O bella Musa, ove sei tu? Non sento
spirar l’ambrosia, indizio del tuo nume,
fra queste piante ov’io siedo e sospiro
il mio tetto materno. E tu venivi
e sorridevi a lui sotto quel tiglio
ch’or con dimesse frondi va fremendo
perché non copre, o Dea, l’urna del vecchio
cui già di calma era cortese e d’ombre.
Forse tu fra plebei tumuli guardi
vagolando, ove dorma il sacro capo
del tuo Parini? A lui non ombre pose
tra le sue mura la città, lasciva
d’evirati cantori allettatrice,
non pietra, non parola; e forse l’ossa
col mozzo capo gl’insanguina il ladro
che lasciò sul patibolo i delitti.
Senti raspar fra le macerie e i bronchi
la derelitta cagna ramingando
su le fosse e famelica ululando;
e uscir del teschio, ove fuggia la luna,
l’úpupa, e svolazzar su per le croci
sparse per la funerëa campagna
e l’immonda accusar col luttüoso
singulto i rai di che son pie le stelle
alle obblïate sepolture. Indarno
sul tuo poeta, o Dea, preghi rugiade
dalla squallida notte. Ahi! su gli estinti
non sorge fiore, ove non sia d’umane
lodi onorato e d’amoroso pianto.
Dal dí che nozze e tribunali ed are
diero alle umane belve esser pietose
di se stesse e d’altrui, toglieano i vivi
all’etere maligno ed alle fere
i miserandi avanzi che Natura
con veci eterne a sensi altri destina.
Testimonianza a’ fasti eran le tombe,
ed are a’ figli; e uscían quindi i responsi
de’ domestici Lari, e fu temuto
su la polve degli avi il giuramento:
religïon che con diversi riti
le virtú patrie e la pietà congiunta
tradussero per lungo ordine d’anni.
Non sempre i sassi sepolcrali a’ templi
fean pavimento; né agl’incensi avvolto
de’ cadaveri il lezzo i supplicanti
contaminò; né le città fur meste
d’effigïati scheletri: le madri
balzan ne’ sonni esterrefatte, e tendono
nude le braccia su l’amato capo
del lor caro lattante onde nol desti
il gemer lungo di persona morta
chiedente la venal prece agli eredi
dal santuario. Ma cipressi e cedri
di puri effluvi i zefiri impregnando
perenne verde protendean su l’urne
per memoria perenne, e prezïosi
vasi accogliean le lagrime votive.
Rapían gli amici una favilla al Sole
a illuminar la sotterranea notte,
perché gli occhi dell’uom cercan morendo
il Sole; e tutti l’ultimo sospiro
mandano i petti alla fuggente luce.
Le fontane versando acque lustrali
amaranti educavano e vïole
su la funebre zolla; e chi sedea
a libar latte o a raccontar sue pene
ai cari estinti, una fragranza intorno
sentía qual d’aura de’ beati Elisi.
Pietosa insania che fa cari gli orti
de’ suburbani avelli alle britanne
vergini, dove le conduce amore
della perduta madre, ove clementi
pregaro i Geni del ritorno al prode
cne tronca fe’ la trïonfata nave
del maggior pino, e si scavò la bara.
Ma ove dorme il furor d’inclite gesta
e sien ministri al vivere civile
l’opulenza e il tremore, inutil pompa
e inaugurate immagini dell’Orco
sorgon cippi e marmorei monumenti.
Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo,
decoro e mente al bello italo regno,
nelle adulate reggie ha sepoltura
già vivo, e i stemmi unica laude. A noi
morte apparecchi riposato albergo,
ove una volta la fortuna cessi
dalle vendette, e l’amistà raccolga
non di tesori eredità, ma caldi
sensi e di liberal carme l’esempio.
A egregie cose il forte animo accendono
l’urne de’ forti, o Pindemonte; e bella
e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta. Io quando il monumento
vidi ove posa il corpo di quel grande
che temprando lo scettro a’ regnatori
gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela
di che lagrime grondi e di che sangue;
e l’arca di colui che nuovo Olimpo
alzò in Roma a’ Celesti; e di chi vide
sotto l’etereo padiglion rotarsi
piú mondi, e il Sole irradïarli immoto,
onde all’Anglo che tanta ala vi stese
sgombrò primo le vie del firmamento:
- Te beata, gridai, per le felici
aure pregne di vita, e pe’ lavacri
che da’ suoi gioghi a te versa Apennino!
Lieta dell’aer tuo veste la Luna
di luce limpidissima i tuoi colli
per vendemmia festanti, e le convalli
popolate di case e d’oliveti
mille di fiori al ciel mandano incensi:
e tu prima, Firenze, udivi il carme
che allegrò l’ira al Ghibellin fuggiasco,
e tu i cari parenti e l’idïoma
désti a quel dolce di Calliope labbro
che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma
d’un velo candidissimo adornando,
rendea nel grembo a Venere Celeste;
ma piú beata che in un tempio accolte
serbi l’itale glorie, uniche forse
da che le mal vietate Alpi e l’alterna
onnipotenza delle umane sorti
armi e sostanze t’ invadeano ed are
e patria e, tranne la memoria, tutto.
Che ove speme di gloria agli animosi
intelletti rifulga ed all’Italia,
quindi trarrem gli auspici. E a questi marmi
venne spesso Vittorio ad ispirarsi.
Irato a’ patrii Numi, errava muto
ove Arno è piú deserto, i campi e il cielo
desïoso mirando; e poi che nullo
vivente aspetto gli molcea la cura,
qui posava l’austero; e avea sul volto
il pallor della morte e la speranza.
Con questi grandi abita eterno: e l’ossa
fremono amor di patria. Ah sí! da quella
religïosa pace un Nume parla:
e nutria contro a’ Persi in Maratona
ove Atene sacrò tombe a’ suoi prodi,
la virtú greca e l’ira. Il navigante
che veleggiò quel mar sotto l’Eubea,
vedea per l’ampia oscurità scintille
balenar d’elmi e di cozzanti brandi,
fumar le pire igneo vapor, corrusche
d’armi ferree vedea larve guerriere
cercar la pugna; e all’orror de’ notturni
silenzi si spandea lungo ne’ campi
di falangi un tumulto e un suon di tube
e un incalzar di cavalli accorrenti
scalpitanti su gli elmi a’ moribondi,
e pianto, ed inni, e delle Parche il canto.
Felice te che il regno ampio de’ venti,
Ippolito, a’ tuoi verdi anni correvi!
E se il piloto ti drizzò l’antenna
oltre l’isole egèe, d’antichi fatti
certo udisti suonar dell’Ellesponto
i liti, e la marea mugghiar portando
alle prode retèe l’armi d’Achille
sovra l’ossa d’Ajace: a’ generosi
giusta di glorie dispensiera è morte;
né senno astuto né favor di regi
all’Itaco le spoglie ardue serbava,
ché alla poppa raminga le ritolse
l’onda incitata dagl’inferni Dei.
E me che i tempi ed il desio d’onore
fan per diversa gente ir fuggitivo,
me ad evocar gli eroi chiamin le Muse
del mortale pensiero animatrici.
Siedon custodi de’ sepolcri, e quando
il tempo con sue fredde ale vi spazza
fin le rovine, le Pimplèe fan lieti
di lor canto i deserti, e l’armonia
vince di mille secoli il silenzio.
Ed oggi nella Troade inseminata
eterno splende a’ peregrini un loco,
eterno per la Ninfa a cui fu sposo
Giove, ed a Giove diè Dàrdano figlio,
onde fur Troia e Assàraco e i cinquanta
talami e il regno della giulia gente.
Però che quando Elettra udí la Parca
che lei dalle vitali aure del giorno
chiamava a’ cori dell’Eliso, a Giove
mandò il voto supremo: - E se, diceva,
a te fur care le mie chiome e il viso
e le dolci vigilie, e non mi assente
premio miglior la volontà de’ fati,
la morta amica almen guarda dal cielo
onde d’Elettra tua resti la fama. -
Cosí orando moriva. E ne gemea
l’Olimpio: e l’immortal capo accennando
piovea dai crini ambrosia su la Ninfa,
e fe’ sacro quel corpo e la sua tomba.
Ivi posò Erittonio, e dorme il giusto
cenere d’Ilo; ivi l’iliache donne
sciogliean le chiome, indarno ahi! deprecando
da’ lor mariti l’imminente fato;
ivi Cassandra, allor che il Nume in petto
le fea parlar di Troia il dí mortale,
venne; e all’ombre cantò carme amoroso,
e guidava i nepoti, e l’amoroso
apprendeva lamento a’ giovinetti.
E dicea sospirando: - Oh se mai d’Argo,
ove al Tidíde e di Läerte al figlio
pascerete i cavalli, a voi permetta
ritorno il cielo, invan la patria vostra
cercherete! Le mura, opra di Febo,
sotto le lor reliquie fumeranno.
Ma i Penati di Troia avranno stanza
in queste tombe; ché de’ Numi è dono
servar nelle miserie altero nome.
E voi, palme e cipressi che le nuore
piantan di Priamo, e crescerete ahi presto
di vedovili lagrime innaffiati,
proteggete i miei padri: e chi la scure
asterrà pio dalle devote frondi
men si dorrà di consanguinei lutti,
e santamente toccherà l’altare.
Proteggete i miei padri. Un dí vedrete
mendico un cieco errar sotto le vostre
antichissime ombre, e brancolando
penetrar negli avelli, e abbracciar l’urne,
e interrogarle. Gemeranno gli antri
secreti, e tutta narrerà la tomba
Ilio raso due volte e due risorto
splendidamente su le mute vie
per far piú bello l’ultimo trofeo
ai fatati Pelídi. Il sacro vate,
placando quelle afflitte alme col canto,
i prenci argivi eternerà per quante
abbraccia terre il gran padre Oceàno.
E tu onore di pianti, Ettore, avrai,
ove fia santo e lagrimato il sangue
per la patria versato, e finché il Sole
risplenderà su le sciagure umane.
I Sepolcri-Ugo Foscolo.
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neottolemo · 1 year
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Ebano- Modena City Ramblers
Una canzone del 2004 dei Modena City Ramblers, che narra la vicenda di una giovane africana, i cui sogni sono morti nel naufragio della vita.
Tutti dicevano che ero bella come la grande notte africana / E nei miei occhi splendeva la luna, mi chiamavano la Perla Nera... / A sedici anni mi hanno venduta, un bacio a mia madre e non mi sono voltata / Nella città con le sue mille luci per un attimo mi sono smarrita... / Così laggiù ho ben presto imparato che i miei sogni eran solo illusioni / E se volevo cercare fortuna dovevo lasciare ogni cosa. Comincia così il viaggio di una giovane africana raccontato dal brano Ebano, dei Modena City Ramblers. Un viaggio che porta in sé, sin dalla partenza, i germi di una drammatica fine, racchiusa tutta in tre sole parole - bella, venduta, smarrita - che pesano sulla vita della giovane come una maledizione che non lascia scampo. Perché l’avvenenza può essere una sciagura per una donna povera del Sud del mondo, un'ineluttabile condanna a una vita spesa a soddisfare gli uomini. E il tradimento della famiglia, disposta a venderla per sopravvivere, è una sorta di maleficio a cui non si può sfuggire.
È un naufragio esistenziale, dunque, quello che porta la giovane ad approdare fortunosamente in Italia. La ragazza non trova ad attenderla qualcuno che la accolga, che la faccia sentire non estranea, che si comporti «da fratello». No, lei si scontra prima con il duro lavoro nei campi, sfruttato dai «caporali», e poi, dopo un'altra fuga e un successivo naufragio, con l'amicizia interessata di una donna che la trascina con sé sulla strada, avviandola alla prostituzione. Era bella questa giovane, una Perla Nera, ma un lungo, lungo cammino l'ha fatta approdare sui marciapiedi di una città italiana, schiava senza catene visibili da spezzare e per questo senza possibilità di affrancarsi. Ed è sulla strada che la lasciamo, senza più sogni, senza speranze. Disincantata, delusa, senza futuro.
Non ha lieto fine questo brano della band emiliana, come non hanno lieto fine tante vicende simili. E’ il destino di molte ragazze giunte in Italia con una promessa e destinate a divenire merce. E’ il destino di tanti migranti, partiti con la speranza negli occhi e giunti a destinazione in un sacco di plastica.
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aengusnatureking · 1 year
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Graphic credits to Artem {Spagna, Catalogna -  primavera, 21 marzo 113 E.N.} Squarciati i diafani veli brumosi il sol, colle sue mille lame luminose, sfavilla sul limpido cielo azzurro di marzo già sovrano nel giorno successivo l'equinozio; la costa ispanica dal mediterraneo bagnata si colora di mille sfumature verdi, i sentieri si veston a festa dei gioielli ulimosi che sboccian ovunque guardo si posi attraendo i primi insetti, ancor intorpiditi dall’invernal sonno, i qual vi si posan ronzando pigramente alla carezza della brezza.  La squadra valchirie a cavallo galoppa lungo il verzur cammino indicato da Enebro il qual ben conosce quei luoghi: mete del suo precoce vagare risalente a quando viveva nella Navarra, distante poche lege. Vivace ed energetico narra, con celere e squillante parlantina, or di pascoli or di fonti sorgive, or d'orti or di pozzi celati sotto alberi di fico, racconta di tutte le peculiarità ch’in quelle zone si troan e l'insegna ai compagni alternato sporadicamente dalla guardinga Mariposa che l'è sorella di nozioni, fu proprio lei ad accompagnarlo durante gl’istruttivi viaggi, tuttavia, la sua memoria n’è cotanto precisa come quella del compagno ne la sua voce tanto serena ergo gli lascia volentieri verbo concentrandosi nel pattugliar i campi che percorron alla perenne ricerca d’eventuali perigli dei quali, tuttavia, non ve n’è traccia all’orizzonte percorso dal piroettante volo di rondini e sgargianti cardellini.  Il castano enuncia ch’ove s’ode il reflusso lieto dei ruscelli, alimentati dallo sciogliersi delle nevi, sorge la maggior comunità di Nix iberica di cui tre membri eran cari amici della nonna. “Quando c’incontravam sempre omaggiavan Orquidea c’un mazzo di codesti fiori.” Sporgesi l’avvocato dal possente Gorlas tanto che l’indice sfiora un petalo pien di polline che si disperde al venticello il qual soffia, soave, nella distesa di palustri piante dall’alto stelo le cui gemme han medesima rosea tintura della blusa ch’indossa il pimpante oratore tutto preso ad annusar l’aroma fragrante. “Il profumo che ci facevi era buonissimo: è ancora trai miei preferiti lo sai?” Verbiò la mora Mariposa dirigendo Tempesta accanto all’imponente equino tenebroso. “Iniziai a preparar seriamente questo tipo di filtri proprio a cagion del persistente e gradevole olezzo di questi fiori.” Sott’un carrubo la compagnia sospende il viaggio per desinare; il monarca consuma il proprio pasto sull’albero sotto l’interessato guardo del cubano i cui occhi smeraldini dardeggian tra la ritorta figuretta e la corteccia grigiastra fin quando non s’allargan, le labbra di spiegan el viso fal medesimo illuminandosi. Ei riconosce in quel vigoroso albero il giovane esemplare, una minuta piantina sfida ed esile, che piantò con gl’amici della fata: in quella coppia di decadi ha dimostrato importante crescita divenendo imponente e florido tanto chel fogliame è sì rigoglioso e fitto da fornir ombra all’intera squadra, equini inclusi. “Guarda come cresce bene!” Esclama mettendo a conoscenza del ritrovamento anche i compagni d’avventura, gli fa eco il sire. “Proprio come te.” ”Ma se son così basso!”  Replica ilarmente.  L’ore in cui il tepor s’acuisce son allietate dalla natural sinfonia d’insetti, augelletti el gorgheggiante zefiro, s’ode persino il lontano stornellar dei rivi eppur qualcosa sembra esser manchevole: una voce è rimasta assopita. Il silvestre sire s’avvede di codesta lacuna una volta disceso dall’albero così affiancal cubano sul prato; ei s’è improvvisamente chiuso in silenzio, fattor desueto ma sintomo chel violinista ben conosce: se la lingua tace il cerebro fa l’opposto ed ei n’ha intenzion di lasciar da solo l’amico in necessità. “Come ti senti, Enebro?” L’aurea voce cristallina suscita interrogativo guardo nell’avvocato il qual, seduto a margine della tovaglia, inclina il capo distogliendo il volto. “Credo d’esser un po’ frastornato dai ricordi: è la prima volta che torno qui dopo aver concluso gli studi.” Il folletto nella sua minuta mole è in piedi di fronte al castano risultando di medesima altezza, gl’annuisce invitandol a continuar il suo dire. “Esplorai a fondo codesti luoghi assieme a Mariposa ma sovente venian anche Marisol e Finnian: un po’ mi mancano.” Enebro lascia trascorre ancor qualche istante pria di continuare. “Entrambi... Credi sia sbagliato che mi manchi anche lei?” Il convoluto capo del rosso si scote con scampanellio ovattato. “é normale, tu le volevi bene e hai vissuto bei momenti in sua compagnia.” “Non posso però escludere che anche allora stesse fingendo: dopo tutto da quando iniziò a lavorare n’ha fatto altro ch’usarmi, come posso esser sicuro che non lo facesse anche prima?” “Ancor era bambina, non conoscea a fondo l‘implicazioni del potere ed immagino non ne fosse ancor così tanto presa. Suppongo si rovinò frequentando con troppa leggerezza ambienti ove l’egoismo impera finendo sol dopo per divenir la famelica persona di cui mi parlasti.” “Ne sei davvero persuaso, papi?” Il sir annuisce.  Il cipiglio ch’aggrotta l’altrui sopracciglia vien meno, la mandibola si rilassa ed un sorriso si fa strada sull’esigue labbra rugiadose. “Hai dormito un lungo inverno, disgela l’ali stellino.” Con agil capriola il silvestre sire s’aggrappa con le gambine ad un ramo del carrubo, porge ambo le mani al druido il qual gl’annuisce sciorinando gran sorriso così si lascia sollevar p’esser portato sulla cima dell’albero. Ritrovata la gioia della primavera dal petto del druido un canto sale, la voce troa il suo loco incoronando la natural orchestra del disgelo.
© Ed ora sciogliti i capelli, che ti coprano le spalle, che s'avvolgano ai tuoi fianchi, hai dormito un lungo inverno, ora vesti la tua gioia. Inginocchiati alla fonte e purifica le labbra dal sapore di quel sonno, hai sognato un lungo inverno, ora bevi la tua gioia. Ora sei la nube che va, sei l'erba, il fiore, l’uccello che oggi torna, Se sei uomo o donna, chissà, o la farfalla ch’oggi le ali disgela. ..e le tue mani sono dolci inganni. I tuoi passi non han tempo, stai vivendo senza età, puoi danzare fino a sera, puoi amare fino all'alba, che la gioia sia con te. ..e le tue mani sono dolci inganni. ©A.B.
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pollonegro666 · 2 years
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2022/05/14 Después del desayuno fuimos a visitar dos molinos de viento que sirvieron en su tiempo para hacer harina del grano de cereal. Están alejados de la población, en un entorno casi natural con flores. Las vistas desde arriba eran muy bonitas.
After breakfast we went to visit two windmills that were used in their time to make flour from cereal grains. They are far from the population, in an almost natural environment with flowers. The views from the top were very nice.
Google Translation into Portuguese: Após o café da manhã fomos visitar dois moinhos de vento que eram usados ​​na época para fazer farinha a partir de grãos de cereais. Eles estão longe da população, em um ambiente quase natural com flores. As vistas de cima eram muito bonitas.
Google translation into Italian: Dopo colazione siamo andati a visitare due mulini a vento che a loro volta venivano usati per fare la farina dai chicchi di cereali. Sono lontani dalla popolazione, in un ambiente quasi naturale con fiori. I panorami dall'alto erano molto belli.
Google Translation into French: Après le petit déjeuner nous sommes allés visiter deux moulins à vent qui servaient en leur temps à fabriquer de la farine à partir de grains céréaliers. Ils sont loin de la population, dans un environnement presque naturel et fleuri. Les vues du sommet étaient très belles.
Google Translation into Arabic: بعد الإفطار ذهبنا لزيارة طواحين هواء كانتا تستخدمان في وقتهما لصنع دقيق من حبوب الحبوب. هم بعيدون عن السكان ، في بيئة شبه طبيعية ومنمقة. الآراء من الأعلى كانت لطيفة للغاية.
Google Translation into German: Nach dem Frühstück besuchten wir zwei Windmühlen, die zu ihrer Zeit zur Herstellung von Mehl aus Getreidekörnern dienten. Sie sind weit weg von der Bevölkerung, in einer fast natürlichen und blumigen Umgebung. Die Aussicht von oben war sehr schön.
Google Translation into Albanisch: Pas mëngjesit vizituam dy mullinj me erë, të cilët në kohën e tyre përdoreshin për të prodhuar miell nga drithërat. Jeni larg popullatës, në një mjedis thuajse natyral dhe me lule. Pamja nga lart ishte shumë e bukur.
Google Translation into Czech: Po snídani jsme navštívili dva větrné mlýny, které ve své době sloužily k výrobě mouky z obilných zrn. Jste daleko od populace, v téměř přírodním a květinovém prostředí. Pohled z vrcholu byl velmi pěkný.
Google Translation into Greek: Μετά το πρωινό επισκεφτήκαμε δύο ανεμόμυλους, που στην εποχή τους χρησιμοποιούσαν για την παραγωγή αλεύρου από δημητριακά. Είσαι μακριά από τον πληθυσμό, σε ένα σχεδόν φυσικό και ανθισμένο περιβάλλον. Η θέα από την κορυφή ήταν πολύ ωραία.
Google Translation into Suomi: Aamiaisen jälkeen vierailimme kahdessa tuulimyllyssä, joissa tuotettiin aikanaan jauhoja viljanjyvistä. Olet kaukana väestöstä, lähes luonnollisessa ja kukkaisessa ympäristössä. Näkymä ylhäältä oli erittäin mukava.
Google Translation into Polish: Po śniadaniu odwiedziliśmy dwa wiatraki, które w swoim czasie produkowały mąkę z ziaren zbóż. Jesteś daleko od populacji, w niemal naturalnym i ukwieconym otoczeniu. Widok z góry był bardzo ładny.
Google Translation into Turkish: Kahvaltıdan sonra, zamanında tahıl tanelerinden un üretmek için kullanılan iki yel değirmenini ziyaret ettik. Neredeyse doğal ve çiçekli bir ortamda, nüfustan uzaktasınız. Yukarıdan manzara çok güzeldi.
Google Translation into Hebrew: לאחר ארוחת הבוקר ביקרנו בשתי טחנות רוח, שבימיהם שימשו לייצור קמח מדגנים. אתם רחוקים מהאוכלוסייה, בסביבה כמעט טבעית ופורחת. הנוף מלמעלה היה נחמד מאוד.
Google Translation into Hindi: नाश्ते के बाद हमने दो पवन चक्कियों का दौरा किया, जो अपने दिन में अनाज से आटा बनाने के लिए उपयोग की जाती थीं। आप आबादी से बहुत दूर हैं, लगभग प्राकृतिक और फूलदार वातावरण में। ऊपर से नज़ारा बहुत अच्छा था।
Google Translation into Indonesian: Setelah sarapan kami mengunjungi dua kincir angin, yang pada zamannya digunakan untuk memproduksi tepung dari biji-bijian sereal. Anda jauh dari populasi, dalam suasana yang hampir alami dan berbunga-bunga. Pemandangan dari atas sangat bagus.
Google Translation into Russian: После завтрака мы посетили две ветряные мельницы, которые в свое время использовались для производства муки из зерна злаков. Вы вдали от населения, в почти естественной и цветочной обстановке. Вид сверху был очень красивый.
Google Translation into Japanese: 朝食後、私たちは2つの風車を訪れました。これらの風車は、当時、穀物から小麦粉を生産するために使用されていました。 あなたは人口から遠く離れており、ほとんど自然で花の咲く環境にあります。 上からの眺めはとても良かったです。
Google Translation into Korean: 아침 식사 후 우리는 풍차 두 곳을 방문했습니다. 풍차는 당시 곡물로 밀가루를 생산하는 데 사용되었습니다. 당신은 거의 자연스럽고 꽃이 만발한 환경에서 인구와 멀리 떨어져 있습니다. 정상에서 바라보는 뷰가 아주 좋았습니다.
Google Translation into Chinese: 早餐后,我们参观了两座风车,它们在他们的日子里被用来用谷物生产面粉。 你远离人口,在一个几乎自然和华丽的环境中。 从顶部看到的景色非常好。
Google Translation into Persian: بعد از صبحانه از دو آسیاب بادی بازدید کردیم که در زمان خود برای تولید آرد از غلات استفاده می‌شد. شما از جمعیت دور هستید، در محیطی تقریبا طبیعی و گلدار. منظره از بالا بسیار زیبا بود.
Google Translation into Thai: หลังอาหารเช้าเราไปเยี่ยมชมกังหันลมสองแห่ง ซึ่งในสมัยนั้นใช้ทำแป้งจากเมล็ดธัญพืช คุณอยู่ไกลจากประชากรในสภาพแวดล้อมที่เกือบจะเป็นธรรมชาติและเต็มไปด้วยดอกไม้ วิวจากด้านบนสวยมาก
Google Translation into Ukrainian: Після сніданку ми відвідали два вітряні млини, які свого часу використовували для виробництва борошна із зерна злаків. Ви перебуваєте далеко від населення, в майже природному і квітучому середовищі. Вид з вершини був дуже гарний.
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esamedistato2024 · 30 days
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Il rapporto con Recanati
Recanati è un piccolo paese della Toscana, appartenente allo stato della Chiesa. È un ambiente chiuso e provinciale. La famiglia conservatrice è per lui come una gabbia. Il rapporto di Leopardi con il suo paese natale è di odio e amore, perché nonostante lo volgia lasciare, rimane comunque legato.
Io ho conosciuto intimamente una madre di famiglia che non era punto superstiziosa, ma saldissima ed esattissima nella credenza cristiana, e negli esercizi della religione. Questa non solamente non compiangeva quei genitori che perdevano i loro figli bambini, ma gl’invidiava intimamente e sinceramente, perchè questi eran volati al paradiso senza pericoli, e avean liberato i genitori dall’incomodo di mantenerli.
A dieci anni si tuffa nei libri, dedicandosi a uno studio matto e disperatissimo, che lo portò ad imparare il latino, il greco, e l’ebraico. I sette anni di studio ninano alla sua salute. Per Leopardi la giovinezza corrisponde all’amore, e se ne sente amaramente privato.
Dopo la ricerca dell’erudizione passa alla ricerca del bello. Sappiamo dalla sua corrispondenza con Pietro Giordani che quando scopre il bello scorpe anche nuove aspirazioni che lo portano al desiderio di fuga. La conversione alla poesia avviene dopo lo studio dei classici.
L’ingegno di Leopardi proprio mi pare stupendo e tremendo.
Dopo una tentata fuga da Recanati, a 24 anni (1825) il padre gli concede di allontanarsi. Nonostante abbia lasciato la sua gabbia, si renderà presto conto che il mondo è meschino ovunque. Si dedica alla sistemazione del suo pensiero filosofico nelle operette morali.
Non ho altro piacere se non il sogno.
D’ora in poi comincierà a ragionare in modo più universale, a voler lasciare un messaggio all’umanità.
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diarioelpepazo · 1 month
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La NBA le debe una disculpa por ningunearle. Firma su 54 doble-doble seguido, la mejor marca de la historia en 48 años desde que ABA y NBA se unieron en 1976. Quinto jugador de siempre que logra al menos 25 triples-dobles en una temporada... ¡pero no fue convocado para el All Star! JOSÉ LUIS MARTÍNEZ La NBA, la mejor competición de baloncesto del mundo, ha echado uno de los mayores borrones que se le recuerdan en su historia reciente, una mancha que se hace más y más grande a cada jornada que pasa. En una competición donde las estadísticas son casi una religión, su ninguneo a Domantas Sabonis, ala-pivot de los Sacramento Kings, se ha convertido en una de las mayores injusticias de su historia reciente. El hijo del legendario Arvydas Sabonis escribió una página más, y no una cualquiera, en los libros de historia de la Liga al firmar en el triunfo por 108-96 de los Kings ante los Sixers 11 puntos (3/5 t2 y 5/8 tl), 13 rebotes, 10 asistencias y un tapón, números habituales en él esta temporada pero especiales en un día así porque le permiten sumar 54 dobles-dobles seguidos, batiendo la marca de otra leyenda como Kevin Love, que le felicitó en sus redes sociales, la mejor racha de la historia en 48 años, desde que la ABA y la NBA se fusionaron en 1976. Antes de esa fusión quedaron para la posteridad los 227 dobles-dobles seguidos de Wilt Chamberlain, el hombre récord de la NBA por antonomasia jugando con niños entonces. Eran otros tiempos. Domantas, que suma esta campaña 67 dobles-dobles, firmó además ante los Sixers su vigésimo quinto triple-doble de la temporada, convirtiéndose en el quinto jugador de la historia que alcanza esa cifra. Los otros cuatro fueron Oscar Robertson, Wilt Chamberlain, Russell Westbrook y Nikola Jokic. Palabras mayores. Huelga decir que es el líder de la temporada en dobles-dobles y triples-dobles. Tercer pívot de la historia con al menos 25 triples-dobles Además, es el tercer pívot de la historia que logra acumular al menos 25 triples-dobles en una temporada. Los otros dos fueron el mito Wilt Chamberlain, que fue MVP de la NBA, y Nikola Jokic, dos veces MVP de la Liga. Pero ni siquiera esos monstruosos registros le sirvieron para estar hace apenas un mes en el All Star Game. Sabonis lo seguiría por televisión desde su casa. O no, porque lo suyo no es el circo y sí dejarse la piel en cada partido por cada balón, por cada rebote y en cada defensa, contribuyendo en todas las facetas del juego de unos Kings que le adoran como su nuevo rey. EFE Sí, la NBA está tardando en pedirle disculpas por haberle dejado fuera de la cita de las estrellas porque él ha demostrado noche tras noche que lo es. Sus estadísticas de esta temporada pasarán a la posteridad , y el ninguneo que ha sufrido por parte de la NBA, también. Resultados de la jornada Cleveland Cavaliers - Charlotte Hornets 115-92 Atlanta Hawks - Boston Celtics 120-118 New York Knicks - Detroit Pistons 124-99 Toronto Raptors - Brooklyn Nets 88-96 Chicago Bulls - Washington Wizards 105-107 Houston Rockets - Portland Trail Blazers 110-92 San Antonio Spurs - Phoenix Suns 104-102 Denver Nuggets - Memphis Grizzlies 128-103 Utah Jazz - Dallas Mavericks 105-115 Sacramento Kings - Philadelphia 76ers 108-96 Los Angeles Clippers - Indiana Pacers 114-131 Para recibir en tu celular esta y otras informaciones, únete a nuestras redes sociales, síguenos en Instagram, Twitter y Facebook como @DiarioElPepazo El Pepazo/Marca
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insurgentepress · 4 months
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Aprueban venta de Dallas Mavericks a familia Adelson en NBA
La NBA aprobó la venta de la participación mayoritaria de los @dallasmavs de Dallas de Mark Cuban a las familias que operan la compañía del casino Sands de Las Vegas.
Agencias, Ciudad de México.- La Junta de Gobernadores de la NBA aprobó la venta de los Dallas Mavericks, que eran propiedad de Mark Cuban y que ahora pasarán a manos de los Adelson, una familia de magnates del juego de Las Vegas (EE.UU.). El acuerdo fue aprobado apenas un mes después de que las familias de Miriam Adelson y Sivan y Patrick Dumont anunciaron su intención de adquirir el equipo. La…
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abr · 6 months
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"Occupano casa loro".
Premessa: in tutte le legislazioni del mondo esiste il principio della USUCAPIONE, il modo di acquisto a titolo originario di una proprietà, attuato mediante il possesso continuativo del bene immobile o mobile per un periodo di tempo determinato dalla legge. In Italia, analogamente a molti altri Paesi, si realizza ope legis con il possesso continuato per venti anni, senza bisogno dell'intervento del giudice né dell'accordo tra le parti.
Spoiler: qui stiamo parlando non di privati ma di stati (qui il vae victis vige da sempre e per tutti) e cmq. di possesso legittimo continuato di terre dal 1947 e, nella sua versione estesa attuale, dal 1973. Cinquanta anni almeno. E' realtà storica: i legittimi titolari coloniali inglesi creano nel 1947 lo Stato di Israele. Confermato nei fatti da tre guerre. Piaccia o meno, è un fatto.
De che CASA de chi van blaterando?
I miei istriani per lo stesso motivo e negli stessi anni si son dovuti rifare una vita altrove, MUTI (si, gli stati sono 'nammerda, tutti).
Nel dettaglio, a chi interessi la storia, Israele fu creato dagli inglesi ritagliando aree deserte (Negev) e dove gli ebrei eran già insediati. Gli altri territori dell'area furono assegnati alla Giordania (Cisgiordania o "West Bank", sponda occidentale del fiume Giordano), all'Egitto (Sinai, Gaza) e alla Siria (Golan). Gli abitanti non ebrei dell'area si autodefinivano "arabi".
Tant'è, gli stati arabi circostanti non ci stanno: nel 1948 la Giordania col supporto di Egitto e Siria e i soldi dei sauditi, attacca di sorpresa il neonato stato, confidente che non abbia difese. Viene sonoramente sconfitta, Israele conquista la continuità territoriale e l'area del Tempio a Gerusalemme.
Stesso film stessi protagonisti nel 1967: stavolta gli arabi, armati dai sovietici, vengono sorpresi subito prima dell'attacco e le loro forze armate schierate vengono distrutte in sei giorni; Israele occupa il Sinai il Golan e tutto il West Bank.
Stesso film nel 1973: 50 anni fa come quest'anno, attacco di sorpresa nella festa più di famiglia per gli ebrei, il sabato dello Yom Kippur (come attaccar noi la domenica di Natale). Quella volta sono della partita Egitto e Siria ma non più la Giordania, il perché è rilevante e lo raccontiamo subito, ma prima sintetizziamo come andò la guerra del Kippur: dopo i successi iniziali, egiziani e siriani vengono sonoramente sconfitti in meno di un mese; i carri con la stella di David vengono fermati dal preoccupato Heinz (Henry) Kissinger al km 101 da Il Cairo e a 50km da Damasco indifese.
"Palestina" sinora non s'è mai nominata: di fatto il nome con annessa rivendicazione emerge solo negli anni '60 (Olp, fondata nel '64 da Arafat, egiziano). Si tratta di "movimento di liberazione" come tanti altri allora, finanziato dal comunismo sovietico.
[Btw, digressione: funny come l'indipendentismo Sovranista (basco, catalano, palestinese, nord-irlandese etc.etc.) nasca comunista - coi soldi di - allo scopo di destabilizzare l'Occidente e come il Globalismo Internazionalista nasca antikapitalishta (e sia benecomunista woke ancor oggi). Gira e rigira sempre lì siamo, coi kapò alla Soros e i nazi alla Shwab etc.].
Si tratta di movimento talmente indipendentista palestinese cient'peccient' che ... per prima cosa tenta di impadronirsi della intera Giordania: Settembre Nero 1970, colpo di stato fallito nel sangue. La Giordania si chiama fuori dal giro degli arabi e li espelle tutti. Da lì, non dalle guerre con Israele, si ha la vera Diaspora dei civili palestinesi nei campi profughi.
Dopo il 1970 e la guerra del 1973, gli accordi di Camp David nel 1978 prevedono la restituzione di tutto il Sinai all'Egitto sconfitto in cambio della pace, senza Gaza, e la creazione di una amministrazione palestinese della Cisgiordania. Arafat firma ma poi rinnega; tra tira e molla reticenti e ipocrisie essa viene stabilita nel 1993.
Già che ci siamo, chiariamo che Israele é stato occidentale, laico non confessionale: alcune delle sue città fuori dai territori cd. palestinesi, come Haifa, sono a maggioranza araba musulmana, eleggono sindaci, il 5% del parlamento israeliano è ai partiti arabi (meno che a Marsiglia ma più di Calenda e Fratojanni), cittadini al 100% servizio militare incluso. Si tratta degli unici arabi del Medio Oriente che godano di pieni diritti civili. Con tanti cari saluti a quelli che "antisemita no ma antisionista si"
Torniamo a noi: Gaza arriva dopo, viene concessa da Israele alla amministrazione palestinese nel 2005, rimuovendo con la forza 9.000 settlers (coloni) ebrei. Era parte dell'operazione PACE IN CAMBIO DI TERRITORI. Nel 2007 Hamas si impadronisce di Gaza mediante colpo di stato, sgozzando their style migliaia di palestinesi delle fazioni rivali (nessuna guerra ha mai provocato tanti morti arabi).
L'esito dell'operazione: ennesima conferma che chi cerchi la pace facendo regali a fanatici nazisti, fa la fine di Chamberlain con Hitler nel 1938; nella efficace sintesi di Churchill : "potevano avere la guerra mantenendo l'onore, han ceduto l'onore e avuto la guerra". Con gli zombie dis-umani non si tratta, si combatte.
E si, la guerra fa schifo ma tanto ci sarebbe lo stesso: meglio farla in casa di chi la invochi come i nazisti, che subirla nelle proprie nursery e rave party.
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mamihlapinatapai-yet · 5 months
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Non so se devo qualcosa a questa città
O è questa città a dovermi qualcosa?
Di certo, se non fosse stata per lei,
Non sarei mai fuggita alla ricerca
Di innumerevoli scenari.
Non avremmo mai scoperto quanta gente è fuggita come noi
Dalla loro città
Con il nostro stesso dubbio
Dobbiamo qualcosa alla nostra città
O è la nostra città a doverci qualcosa?
Così ho chiesto alle strade
Ma tutte le difendevano come fossero la loro casa,
Anche se si sentiva il loro disprezzo nei loro confronti.
I nomadi, per altro
In modo particolare, rivendicavano un senso di appartenza
Che io stessa ho sentito
Solo una volta andata via
Da ciò che abbiamo lasciato indietro.
Così ho chiesto al sole
Perché i suoi raggi eran così diversi
Per ogni posto in cui andavamo.
Non ha saputo chiedermi altro se non:
"È di me che si tratta?"
Solo il mare mi ha potuto dare una risposta
Io e lui,siamo intimi confidenti
Da molti anni
"Da cosa stai davvero fuggendo?
Perché non è questa la fuga che decanti
Questa è la vita.
Tu stai fuggendo dalla tua vecchia versione
Quella che non sarai mai più
Per abbracciarne una nuova,
Che prima o poi dovrai abbandonare
Per un' ennesima versione di te.
Tu rimani mare
Come mare sei nata
È la corrente che cambia
E tu con essa.
Sarai un'infinità di te
E nessuna di queste,
E le rivorrai tutte indietro
Ma non saranno più adatte al tuo presente."
Il sole tramontava
Le strade si scurivano
I nomadi, erano a festeggiare per dimenticare
Che non avrebbero mai più avuto una sola casa.
L'umidità si infittiva
Il mare, era sparito
Così un Vucumprà mi domanda se avessi bisogno di una birra
Rifiuto
Mi guarda e mi chiede:
"Non sei di qui vero? Nemmeno io
Io devo tutto a questa città
Mi da i soldi
Che posso inviare alla mia città natale
Impoverita ormai anche dei suoi stessi valori.
Quella città mi deve tutto
La tua invece?"
- me.
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carmenvicinanza · 5 months
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Hiam Abbass
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Hiam Abbass, attrice, regista e sceneggiatrice palestinese, è nata in Israele e ha la cittadinanza francese.
È stata diretta da registi internazionali come Steven Spielberg, Amos Gitai, Tom McCarthy, Jim Jarmusch, Abbas Fahdel e altri ancora.
Nata a Nazareth, il 30 novembre 1960 da una famiglia di arabi musulmani, è cresciuta nel quartiere libanese del vicino villaggio di Deir Hanna. Dagli anni ’80 vive a Parigi dove è iniziata la sua carriera artistica.
Ha cominciato a recitare nel film per la tv La nuit miraculeuse del 1989, di Ariane Mnouchkine, seguito da apparizioni in diversi telefilm.
Al cinema ha debuttato nel 1989 con il film La nuit miraculeuse. È stata poi nel cast di Ognuno cerca il suo gatto, Haifa, Histoire naturelle, Venise est une femme, Le mariage en papier, Aime ton père, e Bab el Chams.
Il suo primo ruolo di successo è arrivato nel 2004 quando è stata la protagonista in La Sposa Siriana diretto da Eran Riklis che le è valso la candidatura per la miglior attrice agli European Film Awards.
L’anno successivo è apparsa nel film Munich di Steven Spielberg, in cui ha anche lavorato come consulente per il dialetto e la recitazione, vivendo per tre mesi in un hotel con attori israeliani e palestinesi che hanno avuto molte discussioni che hanno aiutato entrambe le parti ad avvicinarsi.
Ha recitato in diversi altri film prima del 2008, quando è stata la protagonista de Il giardino di limoni in cui interpreta una donna palestinese che lotta contro la decisione dei servizi segreti israeliani di sradicare il suo giardino perché avrebbe potuto essere usato dai terroristi per attentare alla vicina casa del Ministro della Difesa. Per questo ruolo ha ricevuto il premio Israeli Film Academy Award e l’Asia Pacific Screen Awards come miglior attrice.
Nel 2008 ha interpretato la madre di un immigrato siriano clandestino nel film The Visitor di Tom McCarthy e la madre di un soldato iracheno nel film Dawn of the World di Abbas Fahdel.
È stata nel cast del film I limiti del controllo di Jim Jarmusch e in A Bottle in the Gaza Sea,  tratto dal romanzo Une bouteille dans la mer de Gaza di Valérie Zenatti.
Il regista Radu Mihaileanu l’ha invece voluta nella commedia drammatica La sorgente dell’amore.
Nel 2012, ha fatto parte della giuria del Festival di Cannes e debuttato alla regia con The Inheritance in cui affronta il tema dell’identità da diversi punti di vista, quello del ruolo femminile diviso tra modernità e tradizione e quello dell’appartenenza nazionale di una famiglia palestinese che vive in Galilea.
Nel 2017 ha interpretato Freysa, la leader del movimento per la libertà dei replicanti, in Blade Runner 2049.
È stata la protagonista femminile della serie tv Succession che ha ottenuto un enorme successo negli Stati Uniti. 
Come acting coach è stata impegnata sul set di Alcuni giorni di settembre di Santiago Amigorena con Juliette Binoche, John Turturro e Nick Nolte e Babel di Alejandro Gonzáles Iñarritu con Brad Pitt e Cate Blanchett.
È stata accanto a Tim Roth in Come together, la storia di un terrorista che, a seguito di un grave incidente, perde la memoria dimenticando il suo passato e i suoi ideali sovversivi, per venire salvato da una medica  siriana rifugiata che non conosce la sua vera identità.
In Bye Bye Tiberias, selezionato per rappresentare la Palestina agli Oscar 2024 e presentato in anteprima mondiale alle Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia, è stata diretta da sua figlia Lina Soualem. Nel film, che esplora le tradizioni orali di quattro generazioni di donne palestinesi, interpreta se stessa nel suo personale viaggio di ritorno al villaggio dove è cresciuta e da dove è partita per Parigi, quando aveva vent’anni, per intraprendere la carriera di attrice. Un ruolo che la spinge a mettere a nudo il suo passato, a guardare indietro a come la sua patria è cambiata e a riflettere su tutto ciò che ha ereditato da sua madre e dalla generazione che l’ha preceduta.
Hiam Abbass ha anche un’altra figlia, Mouna, anch’ella attrice, entrambe avute da Zinedine Soualem, noto attore franco-algerino, con una carriera trentennale nel cinema, nella TV e nel teatro francese.
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irreflexion · 9 months
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"El encuentro celestial: Ajax Heracles, Lluvia de estrellas y Dallas Cowboys"
Ajax y Heracles eran dos amigos inseparables. Un día, mientras observaban una lluvia de estrellas, hicieron un deseo: jugar juntos en los Dallas Cowboys. Ambos eran talentosos jugadores de fútbol americano y soñaban con llegar a la NFL. Años después, Ajax fue reclutado por los Cowboys. Sin embargo, Heracles sufrió una lesión que puso en peligro su carrera. Determinado a ayudar a su amigo, Ajax…
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kyrie-11-irving · 10 months
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Kyrie Irving, un refuerzo de lujo para los Dallas Mavericks de Doncic
Kyrie Irving, base de los Brooklyn Nets, ha llegado a un acuerdo para fichar por los Dallas Mavericks de Luka Doncic, según han adelantado este domingo el medio estadounidense The Athletic. El propio Irving, que ha tenido un polémico paso por el equipo neoyorquino, había solicitado el traspaso antes del cierre del mercado de fichajes de la NBA, fijado el próximo 9 de febrero, al ver que encallaban las negociaciones para su renovación. Para los de Dallas, es un refuerzo de lujo que puede ayudar a Doncic a aspirar a cualquier cosa esta temporada.
Como parte del acuerdo, que por ahora no se ha hecho oficial, Dorian Finney Smith, alero de 29 años, y Spencer Dinwiddie, base de esa misma edad, serán traspasados de los Mavericks a los Nets, que también recibirán varios derechos de elección de jugadores en futuros drafts. Markieff Morris, ala pívot de 33 años, acompaña a Irving rumbo a Dallas.
Los Nets eran el único equipo que contaba con dos jugadores titulares en el partido de las estrellas de este mes: el propio Irving y Kevin Durant. Ahora, ese privilegio pasa a los de Dallas, un equipo que se ha mostrado dependiente hasta el extremo de Doncic. Pese a que el esloveno está cuajando una gran temporada, los Mavericks solo son sextos en la Conferencia Oeste.
Doncic ha conquistado hazañas personales. Logró una racha de 10 partidos con más de 40 puntos de media y en diciembre se convirtió en el primer jugador de la NBA en lograr en un partido 60 puntos, 20 rebotes y 10 asistencias. Pese a su promedio de 33,4 puntos, 8,9 rebotes y 8,1 asistencias por partido, las lesiones de jugadores interiores han lastrado al equipo.
La gran incógnita es cómo se adaptará Irving a los Mavericks (y cómo se entenderá con Doncic). Su talento está fuera de toda duda. Está promediando este año 27,1 puntos, 5,1 rebotes y 5,3 asistencias por encuentro y de su mano los Nets han remontado hasta la cuarta plaza de la Conferencia Este. Irving, de 30 años, ha sido seleccionando ocho veces para el All-Star, por cuatro de Doncic a sus 23 años.
El base, que se encuentra en el último año de su contrato y cobra 37 millones de dólares por temporada, no compitió este sábado en el partido de los Nets contra los Wizards, en medio de las negociaciones por su salida, aunque la razón oficial fueron unas molestias musculares.
Irving llegó a los Nets en 2019 para abrir un ambicioso proyecto deportivo que incluiría a Kevin Durant y a James Harden. Entre lesiones y falta de continuidad, las ambiciones de ese proyecto se quedaron muy lejos de la realidad. En total, el trío formado por Durant-Harden-Irving solo compartió la pista en 16 partidos. El propio Irving apenas ha jugado la mitad de los partidos de su equipo desde que llegó a los Nets, que cayeron a las primeras de cambio en los playoffs de 2020 y 2022 y en las semifinales de la Conferencia Este en 2021.
La pasada temporada, Irving participó solo en 29 de los 82 partidos de su equipo. Su negativa a vacunarse contra el coronavirus le impedía jugar en Nueva York. El equipo inicialmente le castigó con no jugar tampoco fuera, aunque luego se lo permitió.
Campeón de la NBA en 2016 con los Cleveland Cavaliers de LeBron James, su trayectoria ha estado marcada fuera de las pistas por las polémicas. Antes de negarse a recibir la vacuna para la covid, cuestionó repetidamente que la Tierra fuese redonda, aunque luego se disculpó. La última ha sido su promoción de una película antisemita, que le costó ser apartado del equipo temporalmente y la ruptura de un lucrativo acuerdo con Nike
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amicidomenicani · 1 year
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Buenas tardes, a causa del argumento que enseguida expondré, le pido si sería tan amable de responderme en forma particular, o de lo contrario le pido que omita mi nombre. Gracias. Tiempo atrás, después de la muerte de mi querido papá a quien yo estaba muy apegada, permití que una amiga me convenciera a que participara en una reunión de personas que también como yo habían perdido a una persona querida. No habiendo comprendido bien de qué se trataba participé de esta especie de mesa redonda, en la que cada uno hacía preguntas a las que según ellos eran sus seres queridos, llamados por la persona que guiaba el grupo. Sobre la mesa había una especie de tapón que parecía moverse en medio de la mesa de forma autónoma. Muy impresionada por lo que estaba viendo ante mí, a mi vez pedí poder hablar con mi papá, pero la respuesta de quién guiaba la sesión fue que él no se encontraba allí, y que de todas maneras me habría visitado sucesivamente. Mientras me decía esto, esa especie de tapón que como dije parecía moverse por sí solo, se colocó firmemente delante de mí. Inmediatamente después de este hecho me sobrevino de repente un sueño muy intenso, tanto que tuve que alejarme de la mesa para acomodarme en el diván cercano. Me despertó mi amiga, que me avisó que la reunión había terminado. Ahora bien, yo soy una persona extremadamente escéptica, no estoy acostumbrada a participar en este tipo de cosas, pero debo decir que la experiencia me ha sacudido mucho. Nunca comenté esto con nadie, pero viendo algunos programas de TV me he dado cuenta de que tal vez participé a una suerte de sesión espiritista y si así fuese quiero saber si tengo que confesarlo y sobre todo si a causa de ello pude haber tenido contacto con algunas cosas demoníacas que aún ahora sin saberlo me acompañan. Gracias por su atención. Respuesta del sacerdote  Muy querida, 1. Sí, sin saberlo participaste de una sesión de espiritismo. Ahora bien en las sesiones espiritistas a menos que no sean engañosas de por sí o una pura sugestión ejercida por otras personas, en un modo u otro intervienen siempre los espíritus malignos, es decir los demonios. Aceptar la comunicación con los demonios equivale a ponerse en relación con ellos y  declarar que se queda a su disposición. 2. Sin que uno lo piense, se da culto a quien no se debe. Esto significa que se abre la puerta para que pueda intervenir en nuestra vida. El demonio, nunca otorga un bien, como no sea para engañar. Cuando viene, como nos ha advertido el Señor, "no viene sino para robar, matar y destruir" (Jn 10, 10).  3. Es por eso que es un pecado. Sin pensar, no se presta oídos a la prohibición de Dios que manda no entrar en diálogo con los demonios. El pecado equivale a romper el mandato de hacerse daño. Por eso en la Sagrada Escritura se lee:  "el que peca, se perjudica a sí mismo" (Eclo 19, 14). 4. Santo Tomás dice que "el pecado no ofende a Dios sino por el hecho de que actuamos contra nuestro propio bien" A(Suma teológica, III, 46, 4, ad 3).#   IIIª q. 46 a. 4 ad 3 3. Come dice S. Agostino, il peccato è una maledizione, e quindi sono maledette la morte e la mortalità che ne derivano. "Ora, la carne di Cristo era mortale, "essendo simile alla carne peccatrice"". E per questo Mosè la chiama "maledetta", così come S. Paolo la chiama "peccato", là dove dice: "Colui che non conosceva il peccato per noi fu fatto peccato", col subire cioè la pena del peccato. "Né il senso è peggiorato dal fatto che si dice "maledetto da Dio". Infatti se Dio non avesse in odio il peccato non avrebbe inviato suo Figlio a subire la morte e a distruggerla. Confessiamo dunque che egli per noi ha accettato la maledizione, come per noi ha accettato la morte". Ecco infatti le parole di S. Paolo: "Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, facendosi per noi maledizione". Y dice también que es una ofensa hacia Dios porque no solo "le desprecia en sus mandamientos",sino en cuanto "causa daño a alguien, sea a sí mismo o a otro, lo cual redunda en Dios (porque nosotr
os somos de Dios, n.d.r.) por cuanto el perjudicado está comprendido bajo la providencia y protección de Dios (Suma teológica, I-II, 47,1,1). 5. En esta última afirmación de Santo Tomás, a diferencia de muchos - especialmente no creyentes  o agnósticos- que tienen un concepto de un Dios vengativo, que es totalmente falso y ajeno a la revelación cristiana, emerge toda la caridad de Dios, todo el amor infinito que nos tiene. El que peca, dice Santo Tomás, se perjudica a sí mismo o bien perjudica a otros y esto involucra a Dios, porque se daña con el pecado aquello que está bajo su providencia y cuidado. 6. Bien por ti que en ese momento quien ejercía en lugar del demonio te dijo que tu padre estaba ausente. Se ve que no pudo actuar sobre ti porque estabas en gracia y protegida por ella, y acabaste en ese sitio sin plena conciencia. Ciertamente algo consiguió hacer induciendo ese sueño. 7. Por lo tanto, mi consejo es el de acudir lo más pronto posible a confesarte para que seas liberada de cualquier posible dependencia. La confesión, como he dicho muchas veces, es el primer exorcismo que hay que hacer. Es siempre liberador. Evidentemente a esos encuentros no participarás nunca más. Y, si tendrás la oportunidad, exhorta a todos a nunca participar por su propio bien. 8. No hay modo mejor para estar en comunión con nuestros difuntos que mediante la oración y el sufragio. Pienso en particular al Rosario que se reza por un  ser querido: nuestra mente y nuestro afecto están siempre con él. Mientras oramos, nuestros seres queridos están en nuestra compañía, gratos por esa comunión. No se conforman sólo con escuchar, sino que se convierten en ministros de muchos pensamientos celestiales evocando en nosotros las enseñanzas de Cristo y al mismo tiempo son mediadores de numerosas gracias. Sí, en estos casos se puede experimentar una gran paz, todo lo contrario a lo que se siente en las sesiones de espiritismo, que son siempre fuente de muchos males, sobre todo para el alma. Te agradezco infinitamente por este mail. Te bendigo y recuerdo en la oración, padre Angelo
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neottolemo · 1 year
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Strategia
Sacrificare un pezzo.
Antico e formidabile gioco di strategia, nato in India intorno al VI secolo d.C., diffuso dagli arabi in Europa 4 secoli dopo, nella sua origine prevedeva l’uso di dadi, ma per via della censura ecclesiastica che considerava diabolico ogni tipo di gioco che prevedesse il ricorso al caso, ovvero il gioco d'azzardo, in Occidente ne venne privato, così da raggiungere la forma moderna. 
Il suo nome deriva dal termine persiano shāh: stiamo parlando del gioco degli scacchi.
Un’antica leggenda narra che un re indù vinse una grande battaglia per difendere il suo regno, ma per avere ragione del nemico, dovette esporre suo figlio che perse la vita. 
Da quel giorno il re non si era più dato pace e ragionava continuamente sul modo in cui avrebbe potuto vincere senza sacrificare la vita del figlio: tutti i giorni rivedeva lo schema della battaglia, ma senza trovare una soluzione.
Un giorno si presentò al palazzo un brahmano, un sacerdote induista, che, per rallegrare il re, gli propose un gioco che aveva inventato: appunto il gioco degli scacchi. 
Al re piacque questo gioco e capì che non esisteva un modo di vincere quella battaglia senza sacrificare un pezzo, ovvero suo figlio.
Il re fu finalmente sollevato dalla sua terribile colpa, e chiese al sacerdote quale ricompensa egli volesse: ricchezze, un palazzo, una provincia o qualunque altra cosa desiderasse. 
Il monaco rifiutò ogni offerta, ma il re insistette per giorni, finché alla fine, guardando la scacchiera, gli disse: “Mi darai un chicco di grano per la prima casella, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta e così via per tutta la scacchiera”.
Il re rise di questa richiesta, meravigliato del fatto che il brahmano potesse chiedere qualunque cosa e invece si accontentasse di pochi chicchi di grano. 
Il giorno dopo i matematici di corte andarono dal re e lo informarono che per adempiere alla richiesta del monaco non sarebbero bastati i raccolti di tutto il regno per ottocento anni. 
In questo modo, il sacerdote insegnò al re che una richiesta apparentemente modesta può nascondere un costo enorme.
In effetti, facendo i calcoli, il brahmano chiese 18.446.744.073.709.551.615 (18 trilioni 446 biliardi 744 bilioni 73 miliardi 709 milioni 551mila 615) chicchi di grano. 
Il re capì, il brahmano ritirò la richiesta e venne giustiziato dal re che non amava che si mettesse in luce la sua ignoranza.
Dal tempo del re Indù le regole sono cambiate, al posto della Torre c’era un Cammello, e al posto della Regina avevamo un Visir (la Regina fu reso il pezzo più potente presente sulla scacchiera, su imposizione, pare, nientemeno che di Isabella di Castiglia, a sostituzione definitiva della precedente figura del Visir, che poteva muoversi solo di una casella), ma non cambia l’eccezionale base strategica di questo gioco che ha superato i millenni ed è ancora oggi il più grande esempio di come sia importante una strategia vincente.
Anche Dante nella Divina Commedia (Paradiso, canto XXVIII, versi 91-93) per rappresentare l'elevatissimo numero degli angeli cita la leggenda della duplicazione dei chicchi di grano molto nota in epoca medievale come “Duplicatio scacherii”: «L'incendio suo seguiva ogne scintilla; ed eran tante, che 'l numero loro più che 'l doppiar de li scacchi s'inmilla.»
Sacrificare un pezzo, per prenderne un altro. Mostrare una cosa per distogliere l’attenzione dall’altra. Comporre, una mossa alla volta sulla scacchiera, una costellazione favorevole volta allo scopo finale di assediare e prendere il re avversario. 
Dalla poesia al cinema, dalla storia alla leggenda, nella nostra cultura sono sempre presenti numerosi riferimenti a quello che assomiglia di più ad un’arte che a un gioco.
Tutti nella vita o nel lavoro abbiamo dovuto applicare prima o poi una strategia.
Ma come ci insegna la storia del re indù... è necessario non tirare troppo la corda per evitare la rovina.
Quando ero piccolo, mio nonno faceva finta di non vedere la regina scoperta e non protetta mandata da sola all’assalto a fare razzìa di pedoni, ma non tutti saranno così clementi e bonari come lo era mio nonno ed è necessario proteggersi ed imparare i mezzi per farlo.
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