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#delinquenza
ilblogdellestorie · 2 months
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Se non sono le storie di ragazzini e ragazzine finiti dietro le sbarre, che volete ascoltare per capire come mai il decreto Caivano - che doveva salvare le periferie - le perderà, allora preoccupiamoci dei numeri. Fingiamo di non vedere che quelle norme fanno finire in galera più minorenni di quanto sia mai accaduto in Italia, Paese virtuoso, studiato in Europa e negli Stati Uniti per i risultati della sua giustizia minorile. Almeno fino a oggi. Fingiamo di non sapere che se la pena deve sempre tendere alla rieducazione del reo - lo dice la Costituzione, lo impone la civiltà - questo non può che valere ancora di più quando il colpevole è un ragazzino. Una mente e un corpo ancora in formazione. Quasi sempre, esposto a una vita e un ambiente difficili. Sono tante le Caivano d’Italia. Non è un decreto che porta più minori in carcere a curarle.
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salvo-love · 1 year
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pietroalviti · 11 months
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Ceccano, i RIS in azione per il rogo dell'Infinito caffè
Continuano le indagini scientifiche dei carabinieri per l’incendio all’Infinito caffè di Ceccano. Una piccola folla di curiosi assiste, stamane, alle operazioni dei carabinieri del Reparto di investigazioni scientifiche che stanno raccogliendo ogni elemento utile alle indagini. L’intervento degli specialisti mostra come gli investigatori non vogliano trascurare alcun particolare per una vicenda…
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showroomhaircut · 1 year
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A Febrary story
Può un intero mese, il più freddo dell’anno, trasformarsi anche nel più tragico e drammatico? La risposta sarebbe no, ma nel mio caso specifico, visto che la sfiga e la vita in generale hanno deciso, in modo palese ed eloquente, di vendicarsi per le mie colpe nelle vite passate… su di me è un sì netto e indiscutibile. Non ho idea di cosa abbia fatto ma non dovevo essere una bella persona. E il…
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paolodechiara · 2 years
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Pregiudicati agli arresti domiciliari se ne vanno in «giro» in Ferrari
Pregiudicati agli arresti domiciliari se ne vanno in «giro» in Ferrari
LA TESTIMONIANZA. E’ successo quattro giorni fa a Scampia. Le riprese di una telecamera mostrano il corteo composto da una Ferrari e da un Suv di colore giallo con alla guida due pregiudicati (camorristi) agli arresti domiciliari. di Paolo De Chiara (WordNews.it) Ma come si contrastano le organizzazioni criminali in questo Paese?Chi controlla il territorio dove questi farabutti operano con le…
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fabriziosbardella · 1 year
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La squadra mobile ha sgominato la banda dei giovanissimi a Verona e ha arrestato cinque teppistelli autori di numerose scorribande.  #primopiano #indagine #delinquenzagiovanile #droga #arresto #aggressioni #verona #babygang #poliziadistato #rapina #spaccio #fabriziosbardella
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kon-igi · 4 months
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Ogni anno mi sforzo sempre di più per fare degli auguri originali, non tanto per farvi esclamare 'Oh! Wow! Groovy!' ma più che altro per condividere con voi in modo non scontato la gioia del ritrovarsi, scevra - almeno per me - da qualsiasi connotato religioso.
Potrei dirvi che è stato un anno faticoso e difficile ma se da un lato mi parte subito il coro greco di baccanti che intonano 'ESTICAZZI!' dall'altra mi rendo conto che invece è proprio così... e per così intendo
ESTICAZZI
Evidentemente possiedo molta di quella dote psichica che durante la pandemia era molto inflazionata come termine (quella che fa rima con delinquenza) e in più un innato senso di stoico martirio che mi chiude la bocca nell'attimo in cui mi sto per lamentare e poi vedo che puntualmente l'interlocutore sta messo peggio di me.
Questo è un grosso errore o perlomeno, se portato agli estremi ti strippa emotivamente come una pentola a pressione saldata ma riconosco i miei limito e - mi dico - perlomeno non faccio a gara di sciagure per essere citato nel remake dei Miserabili.
Sto rivalutando il concetto di salute mentale perché dopo averne parlato parecchi ad altri mi sono reso conto che, nel mio caso, la salute mentale non necessita di cure ma di salvaguardia.
Devo scegliere con cura le mie battaglie.
E sebbene battaglie evochi una presunta contrapposizione tra me e chi si frappone davanti a ciò che voglio ottenere, in realtà lo scontro avviene sempre e solo nel mio cuore ed è per questo che in un prorompente scoppio della succitata originalità voglio, come l'anno scorso, ringraziare ancora @autolesionistra che sempre in modo involontario mi ha restituito il senso di quello che provo, parlandomi di una canzone che mi ha fatto fare pace con una parte di me che mi accompagna da più di 50 anni.
Ve la voglio riproporre, scegliendo la versione sottotitolata (ha un testo molto denso e fitto) ma credetemi se vi dico che per quanto dolorosa, molti potrebbero riconoscercisi e proprio perché dolorosa potrebbe sembrare strano che io ve la faccia vedere (non ascoltare... vedere) per augurarvi buon natale e serene feste.
Poi vi dirò il perché...
Il motivo è che siamo tutti piccoli e persi nella continua ricerca di calore e conforto, quotidianamente tormentati dal ricordo di ciò che non è più e nella flebile speranza che il domani abbia meno nubi.
Eppure si va avanti lo stesso, con l'enorme peso dei nostri vuoti e la fragile leggerezza di inutili bagagli, perciò vi dico di volervi bene, di voler bene anche a quella parte di voi che disprezzate perché se siete qua a leggere ciò che scrivo è anche per il desiderio di fuggire da un qualcosa che invece vi seguirà per sempre.
Siamo esseri umani... e se questo a volte può sembrare una dolorosa dannazione io credo che invece sia un degno tributo a chi non è più e un meraviglioso lascito a chi sarà dopo di noi.
Ok... tutta 'sta roba omerica per augurarvi Buon Natale (!) ma prima di andare a filtrare il brodo per i cappelletti vi lascio un'ultima cosa
E se vi debbo dire ancora una cosa, è questa: non crediate che colui che tenta di confortarvi viva senza fatica in mezzo alle parole semplici e calme, che qualche volta vi fanno bene. La sua vita reca molta fatica e tristezza e resta lontana dietro a loro. Ma, fosse altrimenti, egli non avrebbe potuto trovare queste parole.
Rainer Maria Rilke
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colonna-durruti · 9 months
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Maledetti, maledetti sfruttatori classisti.
DA LEGGERE: Lettera su Il Fatto Quotidiano
“Sono una 24enne studentessa universitaria, lavoratrice occasionale. E sono figlia di un padre di 59 anni, invalido, che ha ricevuto l’sms della sospensione del Rdc. Scrivere questa email è umiliante, ma vorrei chiarire le idee a chi forse non le ha chiare su chi siano le famiglie che in questi 4 anni sono riuscite ad andare avanti grazie a questo sussidio.
Vengo da una famiglia molto povera e sin dalle elementari ho avvertito il senso di inferiorità rispetto alle mie compagne. Non ho mai potuto fare sport, ricevuto regali come libri, mangiare fuori con la mia famiglia. Alle medie non avevo un euro per il panino, se non per qualche giorno quando mio padre riceveva il suo misero stipendio, ancora ringrazio la mia compagna Lucia che mi dava un pezzo del suo senza farmelo mai pesare. Non ho mai potuto fare gite di classe, legare davvero con le mie compagne: sapevano che stavo un gradino più in basso, non avevo argomenti, spesso piangevo perché mi sentivo abbandonata a me stessa e molte volte mi chiedevo se avrei mai potuto sentirmi “normale” come loro. Quando i soldi c’erano, erano per la casa, le bollette, per riempire frigo e freezer. Quando le cose andavano male, si rompeva un elettrodomestico, era anche peggio, bisognava decidere se mangiare o non lavarsi per una settimana. Più di tutto mi è pesato dover sempre scegliere la cosa che meno poteva impattare su tutti. A volte mi sembra di non aver vissuto, di non aver ricordi della mia infanzia/adolescenza, se non quelli passati a piangere chiedendomi che cosa avessi fatto di male per essere capitata in una famiglia così povera.
La povertà in Italia è una colpa, è un continuo fare la guerra alle persone che per definizione sono solo scansafatiche. Perché se sei povero, puoi solo essere questo. Non puoi studiare, oppure puoi studiare, senza libri, senza risorse, senza Internet, senza dispositivi, puoi adattarti agli orari delle biblioteche, appoggiarti sulle borse di studio regionali, quelle per cui devi avere il 90% di crediti dell’anno in corso. Ma avete una vaga idea di quanto possa essere difficile rimanere in corso senza una famiglia che ti sostenga alle spalle? L’università premia i bravi studenti, ma non i poveri studenti. E cosa c’entra con il Rdc?
Mi ha permesso di non scegliere, di avere i libri di cui avevo bisogno nell’immediato, di pagare le tasse (nonostante rientrassi in fascia 1), di vivere senza preoccuparmi mentre studiavo, di sentirmi normale, di non sentirmi in colpa per soldi in penne, quaderni, pranzi al sacco all’università. Mi ha consentito di vedere la mia famiglia felice per una spesa che ti assicura dei pasti decenti per 2-3 settimane. Mi ha privato della vergogna di dover chiedere aiuti alla chiesa o ai vicini. Di andare dal dentista quando stavo male, di comprare le lenti a contatto e non usare le mensili per 6 mesi. Mi ha permesso di vivere dignitosamente. Mi preoccupa tornare a come eravamo anni fa, quando i litigi in casa erano all’ordine del giorno, in un clima in cui è difficile studiare.
Ripongo nella mia carriera le speranze che un giorno la mia famiglia non vivrà tutto questo, che potrò raccontare ai miei figli ridendo di essere stata aggredita dalla mia professoressa per non avere 10 euro per il diario scolastico. La carriera da medico non mi farà dimenticare che cosa significa essere povera e vivere nella sfortuna, sarò presente nella vita di chi ha bisogno come me, ricordandomi di chi ha aiutato la mia famiglia quando più ne aveva bisogno. Nanni Moretti diceva: “Io non parlo di cose che non conosco”, perciò voi italiani, che puntate il dito, che avete visto la povertà solo nei film, che leggete della delinquenza sui giornali e la attribuite a noi, mettetevi una mano sulla coscienza e chiedetevi se siete consapevoli abbastanza per poterne parlare.”
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canesenzafissadimora · 9 months
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COMME UCCIDERE UN POPOLO
Una lettera sul il "Fatto Quotidiano" di oggi
Sono una 24enne studentessa universitaria, lavoratrice occasionale. E sono figlia di un padre di 59 anni, invalido, che ha ricevuto l’sms della sospensione del Rdc. Scrivere questa email è umiliante, ma vorrei chiarire le idee a chi forse non le ha chiare su chi siano le famiglie che in questi 4 anni sono riuscite ad andare avanti grazie a questo sussidio.
Vengo da una famiglia molto povera e sin dalle elementari ho avvertito il senso di inferiorità rispetto alle mie compagne. Non ho mai potuto fare sport, ricevuto regali come libri, mangiare fuori con la mia famiglia. Alle medie non avevo un euro per il panino, se non per qualche giorno quando mio padre riceveva il suo misero stipendio, ancora ringrazio la mia compagna Lucia che mi dava un pezzo del suo senza farmelo mai pesare. Non ho mai potuto fare gite di classe, legare davvero con le mie compagne: sapevano che stavo un gradino più in basso, non avevo argomenti, spesso piangevo perché mi sentivo abbandonata a me stessa e molte volte mi chiedevo se avrei mai potuto sentirmi “normale” come loro. Quando i soldi c’erano, erano per la casa, le bollette, per riempire frigo e freezer. Quando le cose andavano male, si rompeva un elettrodomestico, era anche peggio, bisognava decidere se mangiare o non lavarsi per una settimana. Più di tutto mi è pesato dover sempre scegliere la cosa che meno poteva impattare su tutti. A volte mi sembra di non aver vissuto, di non aver ricordi della mia infanzia/adolescenza, se non quelli passati a piangere chiedendomi che cosa avessi fatto di male per essere capitata in una famiglia così povera.
La povertà in Italia è una colpa, è un continuo fare la guerra alle persone che per definizione sono solo scansafatiche. Perché se sei povero, puoi solo essere questo. Non puoi studiare, oppure puoi studiare, senza libri, senza risorse, senza Internet, senza dispositivi, puoi adattarti agli orari delle biblioteche, appoggiarti sulle borse di studio regionali, quelle per cui devi avere il 90% di crediti dell’anno in corso. Ma avete una vaga idea di quanto possa essere difficile rimanere in corso senza una famiglia che ti sostenga alle spalle? L’università premia i bravi studenti, ma non i poveri studenti. E cosa c’entra con il Rdc?
Mi ha permesso di non scegliere, di avere i libri di cui avevo bisogno nell’immediato, di pagare le tasse (nonostante rientrassi in fascia 1), di vivere senza preoccuparmi mentre studiavo, di sentirmi normale, di non sentirmi in colpa per soldi in penne, quaderni, pranzi al sacco all’università. Mi ha consentito di vedere la mia famiglia felice per una spesa che ti assicura dei pasti decenti per 2-3 settimane. Mi ha privato della vergogna di dover chiedere aiuti alla chiesa o ai vicini. Di andare dal dentista quando stavo male, di comprare le lenti a contatto e non usare le mensili per 6 mesi. Mi ha permesso di vivere dignitosamente. Mi preoccupa tornare a come eravamo anni fa, quando i litigi in casa erano all’ordine del giorno, in un clima in cui è difficile studiare.
Ripongo nella mia carriera le speranze che un giorno la mia famiglia non vivrà tutto questo, che potrò raccontare ai miei figli ridendo di essere stata aggredita dalla mia professoressa per non avere 10 euro per il diario scolastico. La carriera da medico non mi farà dimenticare che cosa significa essere povera e vivere nella sfortuna, sarò presente nella vita di chi ha bisogno come me, ricordandomi di chi ha aiutato la mia famiglia quando più ne aveva bisogno. Nanni Moretti diceva: “Io non parlo di cose che non conosco”, perciò voi italiani, che puntate il dito, che avete visto la povertà solo nei film, che leggete della delinquenza sui giornali e la attribuite a noi, mettetevi una mano sulla coscienza e chiedetevi se siete consapevoli abbastanza per poterne parlare.
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bicheco · 1 year
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Mia Culpa
Farà piacere ai poveri sapere che il Reddito di cittadinanza cambia nome: si chiamerà Mia. Che non è solo l’acronimo di Misura di inclusione attiva. È anche uno stigma per il fancazzista che si ostina a non trovare un lavoro: “colpa Mia”. Il governo che aveva promesso di abolire il Reddito di cittadinanza (detto anche “di delinquenza” dalla stampa destronza e di “divananza” dall’impiegato di Bin Salman), ultimo residuo degli “scappati di casa” a 5Stelle, ha capito di non poterlo cancellare. Però finge di farlo cambiandogli il nome. E lo taglia di un terzo (da 500 a 375 euro mensili, e solo per un anno al massimo) a chi non trova lavoro, che prima si chiamava disoccupato e ora diventa “occupabile”: il che già migliora la sua condizione. Come chiamare “trombabile” chi non tromba mai, così continua a non trombare e per di più si sente in colpa. Siccome difficilmente si campa con 375 euro al mese, salvo imparare a nutrirsi d’aria o andare a rubare, è un bel modo per dirgli: senti, caro, o crepi di fame o accetti di fare lo schiavo a 500 euro, come abbiamo promesso agli amici prenditori-elettori che non ne possono più di gente che pretende addirittura uno stipendio o un contratto. Per i non occupabili (anziani, minori e disabili) cambia poco, a parte l’indubbio vantaggio della scicchissima Mia al posto del putribondo Rdc. Se fanno i bravi, avranno la bellezza di 50 euro al mese per l’affitto, utilissimi a chi vive nell’armadio delle scope (i loculi al cimitero costano molto di più). Ma dovranno superare un nuovo ostacolo: la nuova soglia Isee per poter fare domanda: che scende da 9.360 euro all’anno, roba da nababbi, a 7.200 (600 al mese), sennò poi come fa il classico prenditore modello a offrire un lavoro full time a 700 euro: capace che il classico occupabile fancazzista glielo lo rifiuta.
Siccome c’è una logica in ogni follia di questo sgoverno, l’unica che viene in mente è che devono fare altra cassa sui deboli, dopo il blocco dell’indicizzazione delle pensioni. Tagliando un terzo dei percettori, risparmiano quasi 3 miliardi l’anno per finanziare i 12 condoni fiscali che – unici nella storia – costano 3,6 miliardi anziché portare gettito. Rubano ai poveri per dare ai ricchi e ai ladri. Perchè i ladri corrono troppo veloci e i ricchi sono troppo pochi, mentre i poveri e gli anziani sono tanti, corrono più lenti e non finanziano i partiti. Intanto l’Europa va in direzione ostinata e contraria. Tipo la Germania, che aumenta il Reddito, abbassa le pene per chi froda, ha il salario minimo legale a 12 euro l’ora e 110mila addetti ai centri per l’impiego (noi, dopo la cacciata dei navigator, 8mila). Ma questi tedeschi, com’è noto, sono tutti grillini. Anzi, comunisti.
Marco Travaglio
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luposolitario00 · 8 months
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“Napoli è tante cose.
Napoli è la signora di fronte che regala le uova se le hai finite, è la gente ca 'adda alluccà, è la cucina più buona che esista, è una città meravigliosa, monumenti stupendi, grandi artisti, ma è anche povertà, è anche delinquenza, è anche fame.
Napoli è Maradona, è Totò, è Nino D'Angelo, è il calore delle persone che incontri per strada, è mariuolo in centro, è il traffico, ‘o burdell, ma è anche l'amore, è il sole, a Napoli il sole non muore mai.”
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ballata · 2 months
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Gli antifá, collezionisti di kefieh arcobaleno, generi fluidi, pronomi di generi...pro hamas pro islam...e affanculo le spose bambine...le lapidazioni...gli stupri...li divieto di studiare...e vai di Corano & tafferugli
I fatti:
Davanti alla Questura di Torino una 50ina di persone prende d'assalto la volante con all'interno il 31enne Marocchino arrestato In Italia dal 2012, alle spalle diverse condanne, tra le quali una per violenza sessuale di gruppo.
Hanno partecipato anarchici & militanti del centro sociale Askatasuna e dei collettivi autonomi.
#sinistra #sinistraitaliana #islamizzazione & delinquenza #tafferugli #centrisociali
#caos #robertonicolettiballatibonaffini
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Qualche settimana fa ho litigato davvero pesantemente con un dipendente dell'azienda in cui sono a fare il tirocinio, perché si è messo a fare discorsi senza senso tipici della destra dei nostri giorni (il meno grave, anche se senza senso, è stato "io stavo meglio quando c'era Berlusconi e anche i miei genitori; prova a chiedere ai tuoi se stavano meglio prima o adesso").
Dopo un periodo di silenzio totale, oggi è tornato a parlarmi. Mi ha spiegato quanto sono disinibite le ragazzine d'oggi, tanto che un suo bravissimo professore c'è cascato e -poverino- gli è stata tolta la possibilità di insegnare. Invece, un suo amico ha scoperto il tradimento della moglie, ma hanno deciso di rimanere ancora insieme, visto che ci sono di mezzo dei figli. Però lui non sta bene, poi sai, si accumula malessere ogni giorno e finisce per forza male perché le donne oggi sono disinibite e gli uomini fragili e la delinquenza è dovuta alla fragilità dell'uomo.
Non volendo replicare le urla sovrumane della scorsa volta, sono stata zitta e ho continuato a mangiare. Appena sono uscita, mi sono dovuta sfogare con un altro dipendente con un pizzico di raziocinio per avere la conferma della mia santità.
È proprio un meccanismo di pensiero diverso, una prospettiva opposta sui fatti, una presunta ignoranza che diventa pericolosa.
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giulia-liddell · 1 year
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Momento serio: il discorso sul problema delle carceri, della delinquenza e di come lo stato tratta i carcerati è importantissimo e molto ben fatto.
Lo stato non può applicare la logica della violenza per la quale arresta le persone.
La nostra Costituzione stabilisce che le carceri esistono a scopo rieducativo non punitivo.
I carcerati sono comunque persone, sono comunque cittadini, sono comunque dotati di dignità e diritti
È compito dello stato occuparsi, non solo della gestione del crimine, ma anche della sua prevenzione, assicurando al maggior numero di cittadini possibile dignitose condizioni di vita
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b0ringasfuck · 5 months
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La fallacia logica preferita nel mondo dei minipony, magistratura comunista a orologeria o delinquenti?
Chiaramente il fascio vive in simbiosi con la palla.
E la palla migliore è un intero universo alternativo pieno di "comunisti" falliti ma che controllano i destini del mondo.
Visto che purtroppo nel mondo reale e fascio in cui viviamo le idee coerenti di sinistra non è che abbiano questa gran diffusione, il fascio ha gran agio a mettere in bocca alla fantomatica lobby mondialista di sinistra delle cazzate che né a sinistra né a "sinistra" del fascio (il meno peggio) sono state mai sostenute.
Oggi per esempio leggevo che il fantomatico "bimbiminkí comunista" all'ipotesi di Crosetto che ci sia una fazione della magistratura tradizionalmente ostile ai governi di centrodestra risponderebbe "link, source???".
Il problema è chiaramente malposto.
Come mai i governi di destra sono contigui se non collusi con la delinquenza se non proprio formati da pregiudicati?
Per la cronaca... la logical fallacy è la "False attribution", una delle tante specializzazioni della balla.
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abatelunare · 11 months
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Eh, povero Piero...
Dovete sapere che Piero è un ragazzotto romano sul belloccio andante. Ha avuto un pargolo da una ex peripatetica che si lamenta sempre perché lui non la tocca da una vita. In più è a capo di una banda di balordi specializzata in piccole rapine, violenze, stupri e via dicendo. Attorno a lui gravitano un frate poco ortodosso che vorrebbe riportarli sulla  retta via e un commissario che invece non vede l’ora di cacciarli in gattabuia. Penso sia intuibile che per lui e per i suoi amici non vada a finire proprio benissimo. Il tempo degli assassini (1975) è un film piuttosto crudo e violento sulla delinquenza giovanile. La storia è portata avanti in maniera poco plausibile - sebbene prima dei titoli di coda appaia una scritta secondo cui i fatti narrati sono realmente accaduti - e piuttosto frammentaria. Però ci sono diverse sequenze automobilistiche davvero apprezzabili (almeno per i cultori del genere). Tre gli attori protagonisti: Joe Dallesandro (Piero), Rossano Brazzi (il frate) e Martin Balsam (il commissario). L’unico che ci crede davvero direi che è Brazzi. Gli altri due sono convinti fino a un certo punto. E si vede.
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