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#stop clandestini
salvo-love · 1 year
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curiositasmundi · 5 years
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– Perché la devo registrare, la diretta Facebook? – Chiede l’ex ministro. – Per sicurezza – risponde il social media manager. L’ex ministro si punta lo smartphone in faccia – Amici! Ci avete fatto caso? Da quando io non sono più al governo, la Borsa è in rialzo, lo spread scende, l’Unione Europea ci promette flessibilità – ridacchia – forse portavo sfiga. – Stop! – Che c’è? – Questa cosa del portare sfiga è meglio non suggerirla neanche per scherzo. – Ok. Riparto. Amici! Ci avete fatto caso? Da quando io non sono più al governo, la Borsa è in rialzo, lo spread scende, la credibilità dell’Italia è in ripresa… – Stop! – Che c’è ancora? – Non è il caso di insistere sul fatto che senza di te le cose vanno meglio. – Ma devo denunciare il complotto dei Poteri Forti! – Protesta l’ex ministro. – Allora parti direttamente da quello. – Ah, ok. Amici! È ormai chiara la manovra di Parigi, Berlino e Bruxelles. Volevano che io facessi cadere il governo. Io l’ho capito. E per questo ho fatto cadere il governo. – Stop! L’ex ministro scaglia lo smartphone sul pavimento. – Che cazzo c’è stavolta? Il social media manager gli si avvicina con aria conciliante. Gli porge il suo smartphone. – Perché invece non parti col tuo cavallo di battaglia? – Porti chiusi! – L’ex ministro afferra lo smartphone, e se lo punta in faccia. – Amici! Un’altra ONG carica di clandestini sta cercando di violare i sacri confini della nostra Patria! Ma finché io sarò al Viminale… – Stop! – Cazzo! – Scusa, ma tu non sei più al Viminale. – Ma mi serve per la campagna elettorale! – Beh, in realtà non è detto che si voti. – Certo che si vota! Ci sono le regionali, le comunali, le condominiali… in Italia si vota sempre! L’ex ministro torna a puntarsi lo smartphone in faccia. – Amici! È in corso un furto di democrazia! Non vogliono farci votare!…
Da: Faccia da smartphone - di Alessandra Daniele
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viaggiatricepigra · 4 years
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Opinione: Libia, di Francesca Mannocchi e Gianluca Costantini
Un reportage a fumetti che dà notizia di una Libia diversa da quella dei telegiornali e dei post sui social. È la Libia dei libici, la Libia delle code fuori dalle banche per procurarsi una moneta che non ha più valore. La Libia dei ragazzi che hanno combattuto il regime di Gheddafi e ora lo rimpiangono.
«Un’opera di graphic journalism che dà voce a chi vive una realtà dilaniata dalla guerra, segnata da ricatti e abusi quotidiani» – Robinson
Da circa un decennio la questione libica divide profondamente l'opinione pubblica italiana. Da un lato chi è stato favorevole all'intervento armato nel 2011, dall'altro i contrari. Da un lato – soprattutto – chi pensa che il flusso dei migranti verso le nostre coste vada fermato con ogni mezzo, e che i centri di detenzione "legali" e illegali in Libia siano una soluzione, dall'altro chi ritiene che i migranti imprigionati in Libia abbiano il diritto di fuggire ed essere salvati da trafficanti e sfruttatori. Bianco o nero; pieno o vuoto; tutto o niente. Ma come sempre la realtà è più complessa. Occorre conoscerla. Questo volume dà notizia di una Libia diversa da quella dei telegiornali e dei post sui social. È la Libia dei libici, la Libia delle code fuori dalle banche per procurarsi una moneta che non ha più valore. La Libia dei ragazzi che hanno combattuto il regime di Gheddafi e ora lo rimpiangono perché almeno, "quando c'era lui", si sentivano sicuri; e non mancavano soldi, corrente elettrica, benzina. La Libia delle madri ferme alla finestra in attesa di figli che non torneranno. La Libia degli anziani che hanno attraversato decenni di dittatura e si guardano sempre le spalle. La Libia della gente comune che subisce ogni giorno ricatti dei militari, abusi, rapimenti, e vive perennemente nel terrore.
È davvero difficile mettersi davanti al pc e riuscire a scrivere qualcosa su questa Graphic Novel, anche perché smuove rabbia. Non verso di "loro", ma verso di "noi", in particolare verso chi si prende diritto di parola davanti una delle situazioni più assurde e drammatiche (e complesse) degli ultimi anni, con la faccia tosta di criticare sempre e solo i più deboli. Perché è più facile, ammettiamolo. Informarsi e prendersela con chi ha creato tutto questo, è davvero troppo per queste "persone".  Questo insieme di storie si legge in pochissimo, ma lascia dentro dubbi e domande che vanno oltre quelle pagine, già comunque ricche e che riescono ad instillare molte cose diverse ad una semplice e veloce lettura. Chi ne sa qualcosa, si troverà ad approfondire qualche argomento. Chi, non avendo mai avuto tempo e/o voglia di scavare per trovare la verità fra mille testate "giornalistiche", potrà scoprire ancora di più ed iniziare ad avere un occhio più critico, per distinguere realtà da...altro. In linea molto generale, sappiamo dove si trova la Libia. Cosa succede lì.  Banalmente, tutti noi italiani, sappiamo che è legata ai clandestini. Ai barconi che affrontano il mare. Gente disperata che rischia la vita per una speranza, un sogno. C'è chi li definisce così, come (ahimè) ci sono molti che indirizzano solo odio verso queste persone che hanno avuto la sfortuna di esser nati lì.  Perché è sfortuna, nessuno può scegliere. Se ne parla spesso e di nuovo aggiungo un enorme purtroppo, poiché c'è tantissima disinformazione intorno alla vicenda mentre viene raccontata. Si strumentalizzano le persone, indirizzando un enorme odio senza motivo che parte dalla politica più becera che sfrutta ignoranza e che scende fino al cittadino (analfabeta) comune. Si, analfabeta, perché (per mia esperienza) crede ad ogni bufala e prova un risentimento assurdo, senza però aver mai riflettuto sul perché odia "loro" e non altri.  Anche se non gli cambia molto. L'importante è odiare. Chi, non importa.  Non migliora la loro vita, ma non comprendono.  Sto divagando, scusate... Si divide in sei racconti.  Parte dal massacro di Abu Salim (1996). Nasce tutto da una rivolta carceraria, dove i prigionieri chiedevano il cambiamento della situazione disumana in cui erano costretti a vivere. Ci fu un breve negoziato, che però non andò a buon fine. Seppur i carcerati tornarono nelle loro celle volontariamente, vennero poi mandati in un cortile ed ammazzati a colpi d'arma da fuoco. 1270 morti. Solo molto più tardi si scoprì tutto. (Mai pretese indagini. Mai avuta giustizia). Ci parla di questo uno dei sopravvissuti, rinchiuso per più di vent'anni, solo per aver avuto una fede diversa. Attraverso i suoi occhi vediamo la vergogna, la voglia di dimenticare, quasi di lasciarsi sopraffare purché con ciò possa esser lasciato in pace. La rassegnazione (e distruzione) di un uomo. Come tanti altri.  Si passa ad accennare alle migrazioni, finendo in un centro di detenzione.  Era il 2014 ed erano "ospitate" 1200 persone a Zwiya, dove Francesca riesce ad entrare e ce ne parla.  Condizioni disumane, sovraffollamento, niente cibo né aria,...e tanta puzza. La giornalista fa una riflessione estremamente potente partendo da questo dettaglio:
Ma come si fa? 
In un gesto a dire loro: Tu puzzi.
Perché le consigliano di mettere una mascherina per coprire l'odore, ma lei ne è inorridita. Gente che scappa dalla fame, dalla guerra, dal terrorismo,...arrestata senza motivo e rinchiusa in un posto del genere, senza dignità ne rispetto. Una mascherina sarebbe l'ennesimo affronto.  E ci introduce ad uno dei problemi centrali della Libia: le forze armate. Che torneranno più avanti.  Si passa a parlare del traffico di esseri umani. Di come la Guardia Costiera di Garabulli (sessanta chilometri ad est di Tripoli), dove moltissimi barconi partono, non ha nessun mezzo né per fermare, né per aiutare chi parte. Vediamo la drammaticità di uno Stato a cui non importa. Vediamo le forze armate che minacciano chi tenta di fermare e/o soccorrere, perché il traffico di esseri umani porta loro soldi. Scopriamo un pezzetto in più riguardo la rete che mette insieme la gente, organizza i viaggi, e manda in mare i disperati. Una catena difficile da spezzare.  Si parla della figura dello scafista. Che non esiste. Chi organizza questi viaggi sa benissimo cosa rischia e non mette la sua vita in pericolo. "Addestra" una delle persone che salirà a bordo e stop.  Gente che non si sente colpevole, perché è così che ha scelto di vivere. Attribuendo colpa ai nostri governi che non guardano, perché non fa comodo.  Un indifferenza generale che fa rabbrividire.  Ci viene presentata Wered, una ragazzina di sedici anni, eritrea, poverissima, a cui la famiglia da i soldi per andarsene, per lasciare l'Africa e poterli aiutare economicamente. E lei parte. Affronta il deserto, sofferenze atroci, un viaggio terribile. E finisce nelle mani dell'ISIS. Violenza e soprusi. Liberata dai libici, torna in carcere. Vuole uscire, ma non ha dove andare. L'unica via sarà il mare, sperando di non morire.  Viene mostrata parzialmente la condizione delle donne, prigioniere di guerra e strumenti di sfogo per i carcerieri. Di come lo stupro stia tornando come metodo punitivo verso avversarie e/o prigioniere (già affrontato in alcuni articoli quando si parla delle donne Curde che combattono l'ISIS).  Si parla di soldi. Di come uno Stato ricchissimo, abbia in realtà pochissimo denaro per i cittadini. Spesso minacciati dalle milizie, che "chiedono" una parte dei soldi per poter velocizzare i prelievi alle banche.  Qui viene affrontato e spiegato, almeno in parte, questo problema che è un po' il fulcro di tutto.  Senza un Governo forte abbastanza da distruggere le milizie, hanno preso il controllo e nessuno vuole fermarle. E fra i cittadini non c'è voglia di ribellarsi, visto che dall'ultima volta che lo hanno fatto la situazione è precipitata e si chiedono se possa ancora andare peggio.  Un tema delicato e davvero complicato, che non ho proprio la facoltà di saper riassumere.  E per ultimo si torna a riaffrontare la vergogna di chi ormai ha abbassato la testa. La rassegnazione che ha avvolto molti fra quelli che si erano ribellati e che non sono riusciti a trasmettere questa voglia di libertà ai figli. Per paura e rassegnazione, un misto che non può che far riflettere chi legge: 
se fossimo noi al loro posto?
Ed in un certo senso, "lo siamo". Sicuramente non abbiamo milizie armate fuori dalle porte, ma abbiamo già gente che inneggia alla violenza quotidianamente su troppi fronti per citarli brevemente, che la usa come metodo per affrontare i problemi, che distrugge il "nemico" quando questo vuole solo giustizia. Che pretende di avere ragione e alza il pugno per ottenerla, spesso solo in casa o verso i deboli, e/o fa gruppo ed assalisce in massa l'avversario, perché la frustrazione viene da chi poi non sa affrontare nessuno nella vita comune in modo civile e maturo. Qualunque siano le sue idee.  Siamo anche noi parte del problema.  Siamo stati zitti troppo a lungo. Siamo anestetizzati alla violenza.  Siamo stati "educati" a guardare chi sono vittima e carnefice, prima di emettere opinione.  Siamo circondati da bestie che esultano quando muore della gente innocente.  Siamo in un paese di incivili ed ignoranti, che continuano ad aumentare e credere che il numero sia indice di aver l'idea giusta.  Sarà banale, ma possiamo nel nostro piccolo cambiare le cose anche solamente informandoci e diffondendo le notizie corrette.  Questo è un piccolo volume, ma può fare tanto.  Semplice, ben creato e con idee interessanti da analizzare, permette di capire almeno "qualcosa" per iniziare a spiegarlo a chi vorrà ascoltare. O per tentare di spiegarlo a chi crede di aver l'unica verità in tasca, ma (ahimè) ennesimi articoli "clickbait".  Se vi incuriosisce, compratelo!  Se vi va, fatemi sapere se lo avete letto o pensate di farlo.  Se conoscete altre letture per approfondire il tema (leggère, non riesco proprio a star dietro a saggi; più forte di me e me ne vergogno). O semplicemente se vi va di parlarne... Scrivetemi pure.  from Blogger https://ift.tt/2u3eRCA via IFTTT
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"Hapazard Glimpses of Light and Hushed Sights" "Fortuiti scorci di luce e Vedute taciturne"
Amelia Dely & Tanguy Bombonera Un progetto sperimentale a cura di LFC
Qui Puoi trovare un video in stop motion del libro sfogliato.
Qui puoi trovare il testo “Documentare il paesaggio dei sogni” di James Bradburne (direttore della Pinacoteca di Brera) riguardo al lavoro di Amelia Dely e Tanguy Bombonera.
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Nell’ultimo periodo abbiam lavorato a un progetto sperimentale in collaborazione con Amelia Dely e Tanguy Bombonera, utilizzando pellicole scadute agli inizi del 2000, finalizzato alla realizzazione di un libro fotografico.
Partendo dal concetto di "doppia esposizione" i due fotografi sopra citati hanno scattato varie fotografie (tra Lombardia, Lecce, Piemonte e Liguria) sullo stesso rullino, ma con due macchina fotografiche diverse; Amelia Dely ha prima scattato utilizzando un rullino 35 mm con una Contax 159 che è stato riavvolto e dato a Tanguy Bombonera per essere ricaricato su una View-Master Personal Stereo Camera a due obiettivi, riscattato e dunque sviluppato.
I risultati (provenienti da 8 rullini in totale), a volte "pensati", a volte lasciati al caso, sono stati sorprendenti e surreali, frutto di un lavoro totalmente analogico, senza uso di postproduzione digitale.
Da qui il titolo del progetto, "Hapazard Glimpses of Light and Hushed Sights" - "Fortuiti scorci di luce e Vedute taciturne", che è stato traslato in un libro fotografico marchiato Libri Finti Clandestini, corredato da un'introduzione critica di James Bradburne (direttore della Pinacoteca di Brera) riguardo al lavoro di Amelia Dely e Tanguy Bombonera.
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Il libro, assemblato e rilegato a mano (per ora in un'edizione di 3 copie), è stato progettato per legarsi allo stile narrativo del progetto, con inserti di carte translucide e strutture pop up minimali che, ricreando ulteriori sovrapposizioni, ricordano il processo operativo di “esposizione multipla” adottato dai due fotografi.
Qui di seguito alcune fotografie scattate da Amelia Dely & Tanguy Bombonera e altre fotografie del libro realizzato.
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giancarlonicoli · 3 years
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9 dic 2020 11:45
PSG-BASAKSEHIR: LA PARTITA DELLO SCANDALO – C’E’ CHI DIFENDE IL QUARTO UOMO SOSTENENDO CHE "NEGRU" NON È UN TERMINE RAZZISTA – IL RAZZISMO NON STA TANTO NELLA PAROLA CHE NELLA TRADUZIONE DAL ROMENO È “NERO”. COME HA RICORDATO PAOLO CONDO’ SU "SKY" IL RAZZISMO STA NELL'INDICARE IL GIOCATORE COME NERO QUANDO HA UN NOME E UN NUMERO DI MAGLIA. QUESTO ASPETTO DEL REGOLAMENTO UN UFFICIALE DI GARA DOVREBBE SAPERLO… - VIDEO
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Gianmarco Aimi per mowmag.com
Il calcio europeo travolto dallo scandalo, dopo che un quarto uomo, in un match di Champions, si è rivolto a un giocatore con l'epiteto "negru", nella sua lingua d'origine e cioè il romeno. Per capire se questo termine abbia una valenza razzista o meno, abbiamo chiesto un parere alla scrittrice e traduttrice sua conterranea
Il calcio europeo travolto dal più clamoroso caso di razzismo: un quarto uomo è accusato di aver dato del “negro” - o meglio del "negru" in romeno - a un giocatore in panchina, e il Basaksehir prima e il Paris Saint Germain a seguire hanno lasciato il campo del Parco dei Principi, sospendendo la partita di Champions League.
Il presidente Erdogan, considerato nume tutelare del club di Istanbul ha denunciato "un razzismo inaccettabile" e ha invitato l'Uefa a intervenire. Insomma, un caso internazionale, dove l'incrocio tra la squadra di Parigi e quella di Istanbul, dopo le crisi diplomatiche dei mesi scorsi, stavolta è solo una coincidenza geografica. Dopo quasi due ore di stop e trattative, nel braccio di ferro con il Basaksehir per cacciare dallo stadio l'assistente dell'arbitro, tutto è stato rinviato a oggi, con la Uefa che ha annunciato l'apertura di un'inchiesta.
"Perchè mi chiami negro? Perchè?". Questo il grido ripetuto contro il quarto uomo Uefa da Pierre Webo, ex attaccante del Camerun e ora viceallenatore a Istanbul col Basaksehir, che rimarrà a lungo nella lista più buia del calcio europeo, nell'anno del Blach Lives Matter. Il caso scoppia a Parigi, in un Parco dei Principi che nel vuoto di pubblico ha fatto rimbombare ogni parola. In particolare quelle del giudice di gara, il romeno Sebastian Coltescu, il principale accusato di frasi razziste rivolte all'attaccante Demba Ba, seduto in panchina. Ne seguono la lite col viceallenatore, la sua espulsione, un parapiglia di diversi minuti e alle fine i giocatori che abbandonano il campo.
Da una prima ricostruzione, Coltescu avrebbe definito Demba Ba con l'epiteto di 'negru' nella sua lingua d’origine, il romeno, per rispondere alla domanda dell'arbitro che gli chiedeva chi fosse a protestare dalla panchina: quell'epiteto è stato sentito e ha scatenato prima le sue proteste e poi quelle del vice Webo. A quel punto Hategan, l’arbitro del match, ha estratto il rosso a Webo che ha cominciato a inveire all'indirizzo di Coltescu, quindi è scoppiato il caos e tutti sono rientrati negli spogliatoi.
L'Uefa aveva stabilito la ripresa alle 22, spostando Coltescu in sala Var e Marini tra le due panchine, ma i dirigenti del club turco sono stati irremovibili: o lascia lo stadio o noi non rientriamo in campo. L'incontro tra Psg e Basakasehir - ha detto un responsabile del club di Istanbul - riprenderà oggi dal minuto ’14 in cui è stato interrotto.
Per capire se in romeno il termine "negru" abbia una valenza negativa, abbiamo chiesto il parere della scrittrice e traduttrice di origini romene Irina Turcanu, che ci ha spiegato il perché, probabilmente, il quarto uomo Coltescu ha utilizzato quel termine.
Irina, il termine “negru” è razzista in lingua romena?
Non direi. In Romania sono altri i termini ritenuto offensivi e riguardano una determinata etnia con la quale i romeni convivono da secoli.
Quindi potrebbe non avere una connotazione razziale?
Credo dipenda molto da come viene utilizzato un termine. In Romania è poco probabile che risulti offensiva la parola "negru", come risulterebbe poco offensivo la parola "albanez".
Ciò trova una spiegazione a livello culturale. L'immigrazione proveniente dal continente africano è molto ridotta e, come fenomeno, ha prodotto star della televisione, più che braccianti clandestini.
Per cui, il quarto uomo potrebbe aver utilizzato quel termine perché, come ci hai spiegato, in Romania non è connotato negativamente?
Non conosco la dinamica in profondità e non posso "entrare" nella testa del soggetto in causa, ma se devo guardare le cose dalla prospettiva della mia cultura, di certo il termine usato non ha la medesima valenza che ha in Italia o in Francia, o in Europa.
Da docente e scrittrice, quando senti che nel 2020 accadono ancora episodi del genere che reazione hai?
Dalla mia personale prospettiva, credo che il processo di inclusione dell'altro sia lungo e difficoltoso. Non basta desiderare di essere più inclusivi. La Storia insegna che si tratta di un atteggiamento recente, ovvero quello di considerare l'altro come simile a noi. Sono fiduciosa, però. Purché, nella comunicazione si abbia la pazienza e la volontà di comprendere i contesti, sia culturali sia specifici.
La scrittrice Irina Turcanu
Irina Turcanu è nata in Romania, ma vive in Italia da molti anni. Si è laureata in Filosofia presso l’Università di Milano, ha collaborato con diverse testate nazionali e lavorato come editor per alcune case editrici. Le sue poesie sono state pubblicate in antologie e traduce dal romeno all’italiano e dall’italiano al romeno, oltre a pubblicare suoi romanzi. Attualmente collabora con il sito SulRomanzo e insegna italiano e inglese.
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samdelpapa · 5 years
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Una verità={Grillo e Casaleggio disconoscono l'M5s: no all'emendamento che abolisce il reato di clandestinità In questo articolo Media «In caso di nuove leggi di rilevanza sociale non previste dal Programma, come può essere l'abolizione del reato di clandestinità, queste devono essere prima discusse in assemblea dai proponenti e quindi proposte all'approvazione del M5S attraverso il blog». Così Beppe Grillo, con un post sul suo blog, ricorda le regole interne al movimento, dopo che, sempre sul blog, ha disconosciuto, con un post a doppia firma (Grillo-Casaleggio), l'emendamento presentato ieri in commissione Giustizia al Senato dai grillini Buccarella e Cioffi, sull'abolizione del reato di clandestinità. «Il M5S - ricordano Grillo e Casaleggio - non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico». Intanto, questa mattina la seduta al Senato è stata sospesa prima della chiusura, a causa della protesta dei senatori della Lega contro la cancellazione del reato di clandestinità avvenuta nel ddl sulla messa alla prova con un emendamento del M5S. I leghisti hanno esposto cartelli con scritto: «Pensioni no, clandestini sì» e gli esponenti del Pd sono scesi nell'emiciclo per contestare il Carroccio. La commissione Giustizia ha approvato un emendamento del M5S La commissione Giustizia del Senato ha approvato ieri un emendamento dei senatori del Movimento Cinque Stelle, Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi che elimina il reato di immigrazione clandestina, con l'ok del governo. Lo ha reso noto il sottosegretario Ferri. L'emendamento riguarda la delega sulla messa alla prova. Il Movimento 5 Stelle segnala che rimangono in piedi tutti i procedimenti per l'espulsione e tutte le altre fattispecie di reato collegati, compresi dalla Bossi-Fini. L'altolà della Lega Immediato lo stop della Lega. «L'abolizione del reato di immigrazione clandestina è una vergogna. È un messaggio che lanciato in questo momento} https://www.instagram.com/p/B0_66t3gABU/?igshid=m7khyhbaz54z
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paoloxl · 7 years
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In un sabato mattina di gennaio, nell’aria sporca di Torino, appena bagnata da una lieve pioggerellina, un gruppo di antirazzisti, si è fatto un giro a sorpresa in una decina di uffici postali. Uno striscione con la scritta “stop deportazioni”, cartelli, volantini e un megafono tascabile per raccontare alla gente in fila per un pacco, una raccomandata, un bancomat che Mistral Air, la compagnia aerea delle Poste ha una convenzione con il ministero dell’Interno per la deportazione degli stranieri senza documenti. A tutti l’invito a portare una cartolina alle Poste, per fermare i voli,per inceppare la macchina delle espulsioni. C’è chi ascolta, chi chiede, chi resta indifferente, chi è solidale. In alcuni uffici dirigenti ed impiegati si agitano, invocando divieti e proibizioni. Forse sono gli stessi che si commuovono per i bimbi morti sulle spiagge del Mediterraneo. In un ufficio la direttrice si ferma a parlare: ha sposato uno straniero, conosce le gabbie di carta, la vita grama di chi vive nel timore che una pattuglia lo intercetti, spezzando il filo della vita che si è costruito. Altri invece gridano, si lamentano per le scritte che in città raccontano questa storia. Molti, i più, leggono il volantino, poi lo ripiegano e lo mettono in tasca. La campagna di informazioni su Mistral Air e le altre compagnie che fanno voli di deportazione continua sabato 18 febbraio dalle 10,30 alle 12,30 con un presidio nei pressi dell’ufficio postale di corso Giulio Cesare 7. Se piove il presidio diventa itinerante. Scarica a diffondi la cartolina per Poste Italiane. Di seguito il volantino della campagna: Posta aerea Gli esseri umani non sono pacchi postali Mistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane, non trasporta lettere, pacchi e cartoline… ma deporta rifugiati e migranti in paesi dove non vogliono tornare. Fuggono guerre, miseria, persecuzioni, dittature. C’è chi non vuole sottostare ad un matrimonio forzato e chi non intende fare il soldato. C’è anche chi, semplicemente, vuole andare in Europa, perché desidera un’altra vita. Tutti si trovano di fronte frontiere chiuse, filo spinato, polizia ed esercito. A migliaia muoiono durante il viaggio. Annegati in mare, soffocati nei tir, travolti da un treno in una galleria ferroviaria. Ammazzati, tutti, dagli Stati, dalle frontiere, dalle leggi che impediscono a chi nasce in un paese povero di viaggiare liberamente. Li chiamano clandestini, perché non hanno le carte in regola, perché non hanno il permesso di soggiorno. Pochi sanno che è quasi impossibile emigrare legalmente in Italia. La legge stabilisce che puoi avere il permesso di soggiorno solo se hai un lavoro, una casa, se hai imparato bene l’italiano. Vieta però di entrare in Italia per cercare un’occupazione. Se vuoi entrare ed avere le carte in regola, devi avere in tasca il contratto di lavoro. Un racconto di fantapolitica? No l’Italia di oggi. Ovviamente nessuno assume qualcuno senza averlo visto prima, nessuno prende un operaio tunisino che parla solo arabo, nessuno da lavoro ad una badante ucraina che non si è mai mossa dal suo paese. L’operaio tunisino, la badante ucraina, il muratore nigeriano, l’idraulico moldavo entrano tutti clandestinamente nel nostro paese, tutti lavorano in nero. Tutti sperano che il padrone, prima o poi, li regolarizzi, facendo un finto contratto nel loro paese. Chi ce la fa ad avere il contratto e, quindi, il permesso, se perde il lavoro, dopo poco perde anche il permesso e torna clandestino. I clandestini, uomini e donne, rischiano la reclusione in un CIE, rischiano di essere espulsi. Magari con un charter della Mistral Air, la compagnia area di Poste Italiane. In questi anni di guerre feroci moltissimi uomini, donne e bambini hanno perso tutto: casa, lavoro, la possibilità stessa di sopravvivere. I profughi di guerre, cui spesso l’Italia ha partecipato con bombardieri, droni, truppe ed elicotteri da combattimento, cercano di raggiungere l’Europa del nord, per tentare di riprendere il filo delle loro vite interrotte, spezzate, violate. Trovano di fronte a loro muri sempre più alti, centri di accoglienza dove ONG, associazioni, cooperative sono ben pagate per cercare di sopire con minestre e coperte il desiderio di continuare un viaggio interrotto dalla polizia italiana. Molti non ci stanno e provano a passare le frontiere. Molti migranti si organizzano con antirazzisti e solidali per sfuggire ai trafficanti e ai controlli lungo le frontiere. È successo a Chiasso, è successo a Ventimiglia, dove spesso la parola è passata ai manganelli, ai gas, alle botte. Allo Stato. Molti uomini e donne in viaggio sono stati rastrellati e caricati su un volo diretto al Sud. Come nel gioco dell’oca: se perdi torni alla casella di partenza. Il voli dei deportati avevano spesso il colore giallo e azzurro della Mistral Air. Il nuovo ministro dell’Interno Minniti ha deciso che in ogni regione ci debba essere un CIE. Oggi in Italia ce ne sono quattro: gli altri 9 sono stati chiusi dopo anni di rivolte, fughe, pestaggi e distruzioni. Ogni volta che venivano distrutti, li ricostruivano, finchè, per qualche anno, solo nei quattro rimasti hanno continuato a rifare le sezioni demolite e bruciate. Oggi il ministro vuole riaprire, con un nuovo nome e con tanti militari in più, queste prigioni per senza documenti in attesa di espulsione. Nel frattempo sta visitando i paesi di partenza e quelli di passaggio perché, in cambio di soldi e armi, blocchino le partenze ed accettino gli espulsi. Violenze, stupri, omicidi sono il pane quotidiano peri migranti che finiscono nelle prigioni libiche. La Libia di oggi è un inferno, come l’Iraq, la Siria, l’Afganistan. La nozione di “diritti umani” si declina in modo diverso a seconda dei tempi e dei luoghi. I nuovi CIE, gli accordi per blocchi e respingimenti, i morti lungo la strada sono l’emblema del nostro paese. Chi vive a Torino spesso ha una storia di emigrazione alle spalle. Tanti hanno sentito le storie di emigrazione di padri e madri, fatte di discriminazione e razzismo. Discriminazione e razzismo sconfitti dalla lotta comune per la casa, il salario i trasporti. Oggi chi comanda e chi si fa ricco sulle nostre vite vorrebbe che facessimo la guerra ad altri poveracci, ai profughi e agli immigrati, ai clandestini. Noi sappiamo però che chi comanda e chi sfrutta vuole la guerra tra poveri per poter meglio sfruttare, per poter meglio comandare. Non diventiamo complici dei padroni e del governanti. Gli esseri umani non sono pacchi postali. Diciamolo forte a Poste Italiane! federazione anarchica torinese corso palermo 46 – riunioni ogni giovedì alle 21
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davidtytopuente · 7 years
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Ho trattato spesso il sito Voxnews a causa della disinformazione perpetrata dal suo proprietario, il quale si è inventato di recente un fantomatico servizio di “fact checking” allo scopo di fornire ai propri lettori una presunta veridicità dei contenuti e garantire la propaganda xenofoba estremista. Tuttavia, è bene spiegare come funziona il sito, i suoi contenuti e le sue origini.
  I “patrioti”, i “traditori” e l’istigazione a delinquere
Parlando però di argomenti ancora più recenti, l’attentato avvenuto a Finsbury Park è uno degli esempi di disinformazione e di propaganda xenofoba estremista più evidenti. L’articolo “Londra: colpita moschea dove islamici festeggiarono strage 11 settembre” non riporta affatto la realtà dei fatti attuali, li evita per convenienza, infatti nel 2005 il centro islamico venne riaperto dopo gli scandali passando ad essere da un “focolaio radicale” ad un modello di successo per le relazioni tra la comunità islamica e quella britannica. L’articolo di Voxnews non soltanto evita di raccontarlo, associando al lettore il triste passato alle vittime dell’attentato e a chi frequenta l’attuale moschea, ma giustifica l’attentato stesso:
Il cittadino inglese che oggi ha colpito ha scelto bambini innocenti ad un concerto. Ma chi per anni ha allevato terroristi. Un tempo lo avrebbero definito patriota. Un tempo. Oggi i tempi sono cambiati, così chi attacca la mosche di chi sostiente il terrorismo islamico è un ‘terrorista islamofobo’.
Una tale giustificazione non è nuova da parte del gestore del sito. Il 15 ottobre 2016 definiva “patrioti” tre persone arrestate negli Stati Uniti perché volevano attaccare una moschea, il 26 dicembre 2015 definì nello stesso modo i cittadini della Corsica che bruciarono le copie del Corano di una moschea, mentre il 12 ottobre 2014 definì così anche tre delinquenti italiani che si erano introdotti presso l’Hotel Sintini, nel Cesenatico, perché ospitava diversi migranti e recando danni per centinaia di euro. A proposito del “fact checking“, a sinistra trovate l’articolo originale de Il Resto del Carlino e a destra il “copia incolla modifica ad arte” di Voxnews con gli “avvisi” agli albergatori:
Voxnews: “Un blitz che dovrebbe far riflettere tutti quegli albergatori che, per qualche dollaro in più, avessero intenzione di accettare le proposte indecenti dei prefetti di mezza Italia. Ovviamente, i media di distrazione di massa l’hanno già definito ‘raid vandalico’, ma è Mare Nostrum, il vero raid vandalico in atto.“
Pensate che il 22 aprile 2015 invitò i lettori a “reagire con ogni mezzo“:
Un prefetto nominato da un governo non eletto, vuole piazzare dei clandestini in mezzo a famiglie con bambini: reagire. Con ogni mezzo.
Di recente, il 28 giugno 2017, pubblica un articolo dal titolo “Blitz patriotico contro Ius soli a Mantova“:
Ieri a Castel Goffredo, Mantova, il demenziale happening di sgallettati “Salvati dalle acque” inserito nelle attività promosse per la Giornata mondiale del fancazzista è stato interrotto da fumogeni e striscioni patriottici.
Chi non è un “patriota” è un “Giuda“. Così è stato definito e criminalizzato in un articolo l’albergatore e presidente Confesercenti Nicola Scolamacchia per il fatto di aver dato disponibilità nell’ospitare nella sua struttura dei migranti, definiti “fancazzisti africani”. Il messaggio che invia ai lettori da parte di Voxnews è che Scolamacchia ha venduto la sua città, definendolo ancora “traditore“.
Del resto il sito pubblica articoli contenenti i comunicati stampa di Forza Nuova con scritto “Attaccare Hotel che ospitano clandestini” accompagnati dalla mappa degli Hotel creata dallo stesso proprietario del sito grazie anche alle segnalazioni dei suoi lettori. L’intento è chiaro, non è nemmeno tanto velato.
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La “razza” e “cultura” degli altri
Il 7 giugno 2017 in un articolo dal titolo “Si accoppia con l’amante africano e muore di AIDS” leggiamo:
Lui è sieropositivo, probabilità abbastanza elevata visto che è di razza nera, e la donna che si accoppia con lui muore di AIDS. Ronald Murdock è ora accusato di omicidio nei confronti di Kimberly Klempner, la sua amante, dopo che la 51enne è morta di AIDS pur non sapendo nemmeno di essere stata contagiata. Storia di degrado razziale ed etico. Siamo in Ohio, Usa.
Il 18 giugno 2017 pubblica un articolo dal titolo “Vaticano vuole carne fresca: ‘Ius Soli indispensabile’” con l’immagine di una scimmia proiettata sulla Basilica di San Pietro, un riferimento molto evidente.
I riferimenti visivi di Voxnews
Non mancano le bufale evidenti, come quella del presunto neonato cristiano massacrato dall’Imam islamico:
La bufala diffusa da Voxnews
In realtà non si trattava di un neonato cristiano e il fatto riguardava un ciarlatano che si fingeva “guaritore” con metodi “alternativi“. Siccome il fatto era avvenuto nel Bangladesh, per Voxnews non ci sono comunque dubbi:
Come rilevato da VOX, il video sembra provenire proprio dal Bangladesh e riprendere il trattamento riservato ai bambini da parte di un ‘guaritore’ islamico. […] Sia chiaro: entrambe le possibilità descrivono una religione e una cultura totalmente primitiva.
La tattica sfruttata da Voxnews è subdola, spesso si appoggia a ciò che dicono politici e personaggi pubblici per incentivare la propria ideologia:
Titolo: “Paolo Villaggio: ‘Africani culturalmente inferiori'”
Voxnews: “Lo pensano tutti, lo sanno tutti. Ma fingono di non pensarlo. Perché sono ipocriti, perché sono intellettualmente disonesti, anche con se stessi. Il che non significa si debba tirare le banane ai neri. Ma anche questa, è una reazione istintiva al tentativo bizzarro e repressivo di imporre un’uguaglianza che nei fatti non esiste e una visione falsa della realtà.”
Le sue pagine Facebook sono state di volta in volta bloccate (ad esempio “Italia agli italiani !!!“, “Resistenza Nazionale“, “RESISTENZA NAZIONALE“, “Fuori tutti gli immigrati dall’Italia” e “Voxnews“), ma ne crea sempre nuove con nomi abbastanza chiari: “VOX It“, “Stop Immigrazione” e “No all’islam in Italia“.
  Gli omosessuali sono “deviati sessuali” e “legati alla pedofilia”
In un articolo del 14 marzo 2013 dal titolo “‘Non siete uomini, ma proci’ e loro la denunciano all’inquisizione” ecco cosa scrive:
Immaginate di avere a che fare con due personaggi invadenti che prima telefonano e poi si presentano in coppia a contestare non si sa cosa e presentandosi come “compagni”. Direi che la signora ha reagito in modo piuttosto comune. Oltretutto non offendendoli, visto che “froci” è termine dialettale per “omosessuali”.
Ora i due personaggi vogliono citarla per danni, e troveranno l’ennesimo magistrato compiacente con le microminoranze iper-attive e iper-protette: “Dopo essermi consultato con il mio avvocato, abbiamo deciso di presentare una denuncia nei confronti della dipendente bancaria. La citero’ in giudizio, sia penalmente che civilmente. In caso di risarcimento devolvero’ il ricavato all’Arcigay e alle associazioni che si battono per la causa degli omosessuali. Non e’ pensabile che nel 2013 ci sia ancora una omofobia cosi’ estesa”. No, non è possibile che nel 2013 ad un omosessuale – che è un deviato sessuale – vengano affidati dei bambini. Quando tutti conoscono lo stretto legame tra l’omosessualità e la pedofilia.
  Terrorismo mediatico
Non solo diffamazione, vi sono articoli contenenti informazioni fasulle e allarmistiche sempre sul tema immigrazione e malattie. Basti pensare quando si parlava di Ebola, dove l’autore del sito diffondeva la bufala che i migranti provenienti via mare (citando “Mare Nostrum”) potessero essere malati e/o portatori della malattia. Per giustificare questa sua tesi citò il caso della Liguria che si apprestava a garantire posti letto idonei e adeguate condizioni di ricovero per i malati di Ebola, omettendo che i casi non potevano affatto provenire dai “clandestini” sbarcati nelle coste italiane, ma per chiunque (cittadino italiano o straniero) avesse soggiornato per un determinato lasso di tempo (per lavoro, per turismo e chi ne ha più ne metta) nei Paesi dove era in corso l’epidemia.
Le “immagini di repertorio” usate negli articoli sono utili a diffondere paura, rabbia e odio. Sappiamo benissimo quanto può influire nella percezione di un messaggio un titolo e un’immagine, come nell’articolo del 25 giugno 2017 dove si parla di un “poliziotto in servizio su metro contagiato da meningite” dove usa una foto abbastanza usata nel sito per parlare di malattie importate dagli immigrati africani:
Uno dei cavalli di battaglia è la bufala dell’invasione enfatizzata con immagini come queste (in una vediamo una scena del film World War Z, in un’altra la foto delle proteste in Sudafrica nel 2008):
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Narrazioni alterate e confezionate ad arte per diffondere paura, si chiama terrorismo mediatico.
  Le origini di Voxnews
Non c’è da meravigliarsi, infatti il proprietario è noto negli ambienti estremisti. Lo beccai nel forum Stormfront, il luogo di discussione internazionale degli amanti della supremazia della “razza bianca”.
Il logo
In Italia si è parlato molto del forum per via della condanna in via definitiva dei suoi moderatori italiani per incitamenti all’antisemitismo, all’odio etnico e razziale, persone che il proprietario di Voxnews tentò di aiutare cercando di intralciare l’operato della Polizia Postale richiedendo alle “sfere alte del forum” la rimozione delle prove. Fu uno dei condannati a suggerirgli di creare alcuni dei suoi siti. Non solo, beccai lo stesso gestore del sito anche su Wikipedia con l’account vandalico PROTESILAO19 (PDF) con il quale modificò la voce di Ronaldo “Luis Nazario da Lima” inserendo immagini con il nome file “SCIMMIE.JPEG” o con la descrizione “Ronaldo’s brothers“.
Il proprietario del sito e utente di Stormfront creò ulteriori siti web, in particolare il suo “movimento politico anonimo” chiamato “Resistenza Nazionale” di cui vi riporto alcune immagini e messaggi:
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Non mancavano gli sfoghi del personaggio in una delle pagine Facebook che aveva in gestione:
Lo sfogo pubblico del proprietario di Voxnews in una delle sue pagine Facebook
  Il falso “fackt checking” per diffondere falsità e odio
Non è affatto un fact checking, il “servizio” non è altro che una scusa per dar forza ai propri articoli, già di fatto alterati. L’attività consiste nel linkare l’articolo “fonte” che normalmente gli utenti non controllano (al massimo si fermano palesemente al titolo). L’esempio più recente riguarda il caso della scuola “Pacinotti” e del centro sportivo di Bellaria di Pontedera sul presunto divieto della mortadella dove il titolo dell’articolo recita in questo modo: “A Pisa arriva la Sharia, scuola vieta mortadella: ”turba studenti islamici”“. Il link presente nell’articolo con l’icona “fact checking – Verifica la notizia” rimanda all’articolo del Secoloditalia.it dal titolo “Niente pane e mortadella: in una scuola italiana il divieto imposto dagli islamici“, ma la vera verifica dei fatti si compie in altro modo. Infatti, la stessa scuola Pacinotti ha diramato un comunicato rivolto alle testate giornalistiche (PDF) per contestare la bufala diffusa nei loro confronti.
Il proprietario di Voxnews sa bene come imbonire i propri seguaci, non sorprende che nel sito vi sia un invito all’azione definita “guerriglia culturale” con il quale vuole spacciarsi per “paladino dell’informazione“:
Molti di voi ci chiedono via mail come possono aiutare Vox nell’opera di risveglio sociale sull’invasione in atto. Che non è solo fisica, ma anche morale ed etica. Diffondendo il messaggio!
Prendete i nostri articoli e disseminateli ovunque: forum online, sezione commenti dei maggiori giornali nazionali e locali e social network. Se siete su Facebook, non limitatevi a condividere i nostri articoli sul vostro profilo, ma iscrivetevi ai gruppi più grandi, e lì inserite le nostre notizie. In modo che si diffondano anche a chi non può essere raggiunto dalle nostre pagine: in questo modo, sarete anche voi Vox. La nostra non è una semplice opera di informazione, è guerriglia culturale: ogni giorno siamo sulla trincea dell’informazione per dare voce a chi non ha voce, per sconfiggere, soli, la censura dei media di distrazione di massa.
Quindi diventate anche voi ‘guerriglieri culturali‘ e disseminate a raffica le notizie di Vox. La chiave della rivoluzione politica è, sempre, la conoscenza. E la conoscenza deriva dalla capacità di diffondere l’informazione. Non esiste svolta politica, che prima non sia preceduta da un risveglio culturale di una popolazione informata in modo consapevole.
E non temete. I nostri articoli sono a prova di bomba, grazie al servizio di Fact Checking, un modo quasi maniacale di verificare le notizie. Essenziale nell’epoca della disinformazione globale.
La frase corretta dovrebbe essere:
E non temete. I nostri articoli sono a prova di bomba, grazie al servizio di copia incolla modifica ad arte degli articoli altrui selezionati, un modo quasi maniacale di alterare le notizie. Essenziale nell’epoca della disinformazione globale.
Ecco un altro esempio di articolo modificato ad arte:
Differenze articolo VoxNews e l’originale de Il Resto del Carlino
  La parola a Google e Amazon
Il sito si sostiene anche grazie ai banner pubblicitari di Google Adsense e Amazon. Leggiamo in cosa consistono i contenuti vietati da Adsense:
Contenuti dispregiativi o pericolosi
Google crede fermamente nella libertà di espressione, ma non consente di guadagnare tramite contenuti dispregiativi o pericolosi. Di conseguenza, gli annunci Google non possono essere pubblicati su pagine che includono contenuti quali:
Minacce o incitamento alla violenza contro se stessi o gli altri;
Molestie, intimidazioni o bullismo nei confronti di un individuo o un gruppo;
Incitamento all’odio o alla discriminazione o, ancora, la denigrazione nei confronti di un individuo o un gruppo per motivi legati a razza o etnia, religione, disabilità, età, nazionalità, condizione di reduce di guerra, orientamento o identità sessuale, sesso o altre caratteristiche associate a discriminazione o emarginazione sistematica.
Alcuni esempi:
Minacciare violenza nella vita reale o promuovere attacchi contro un’altra persona
Incitare al suicidio, all’anoressia o ad altro atto autolesionista
Contenuti mirati a isolare una persona per maltrattamenti o molestie
Contenuti che promuovono, esaltano o giustificano la violenza contro il prossimo per motivi legati a razza od origine etnica, religione, disabilità, età, nazionalità, stato di veterano di guerra, orientamento o identità sessuale, sesso o altre caratteristiche associate a discriminazione o emarginazione sistematica
Contenuti che promuovono l’idea che un gruppo o un individuo sia disumano, inferiore o meritevole d’odio per motivi legati a razza od origine etnica, religione, disabilità, età, nazionalità, stato di veterano di guerra, orientamento o identità sessuale, sesso o altre caratteristiche associate a discriminazione o emarginazione sistematica
Promozione di gruppi che incitano all’odio, vendita di materiali utilizzati da gruppi che incitano all’odio.
Immagino che Google sia contenta di mantenere i propri banner su quel sito. Stesso dicasi per Amazon.
Ah, a proposito di Google ecco cosa scrive il 16 settembre 2015 nell’articolo “Multinazionali in soccorso dell’invasione“:
Non è strano che le multinazionali spingano per l’invasione. L’immigrazione è una spinta poderosa e necessaria alla globalizzazione, indispensabile ai loro affari. Google è solo un esempio, è una lotta a chi più ‘aiuta’ i migranti tra i milionari e miliardari che non hanno patria.
Se dobbiamo citare qualche marchio o azienda che trova spazio nei banner di questo sito possiamo sicuramente citare TIM, Logitech, Sky, Corriere della Sera e Fiat.
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Vediamo cosa decideranno di fare.
Voxnews: il falso fact checking e la propaganda xenofoba estremista monetizzata con Adsense e Amazon Ho trattato spesso il sito Voxnews a causa della disinformazione perpetrata dal suo proprietario, il quale si è inventato di recente un fantomatico servizio di "
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uldericodl · 4 years
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“La gestione dell’immigrazione da parte della Regione Toscana è pura follia. Non bastano i 4 milioni di euro destinati ad accogliere i clandestini, adesso apprendiamo che in provincia di Firenze arriveranno altri extracomunitari. La politica dei porti aperti, per mano del Governo Conte, assieme alla scellerata politica assistenzialistica della Regione Toscana costituiscono un connubio terribilmente dannoso. In attesa di andare al Governo nazionale, dirotteremo i 4milioni di euro destinati all’accoglienza dei clandestini all’acquisto di dentiere e occhiali per i nostri anziani. Millequattrocento persone sono un’enormità per Firenze: alcune di queste ci sono già mentre altre arriveranno. Per questo gli sbarchi devono essere subito fermati. Il governo guidato da colui che si definisce avvocato del popolo italiano avrebbe dovuto fermare gli sbarchi e aiutare gli albergatori italiani e le persone in difficoltà”.  E’ il commento di Francesco Torselli, capolista di Fratelli d’Italia a Firenze per il Consiglio Regionale, durante il flash mob di protesta al nuovo bando della Prefettura (che scadrà il prossimo 20 settembre) finalizzato ad accogliere in provincia di Firenze 1400 richiedenti asilo.
“Dall’inizio dell’anno oltre 21mila extracomunitari sono sbarcati sulle nostre coste. Perché il Governo giallo-rosso non ferma questa assurdità? Noi di Fratelli d’Italia chiediamo da sempre di fermare gli sbarchi dei clandestini. Oggi, in piena crisi economica post-Covid, la nostra proposta è ancora più ragionevole. Basta! Le priorità di chi governa il Paese e la nostra Regione devono essere altre: stop ai contributi a pioggia per l’accoglienza, sì a un sostegno concreto e alla defiscalizzazione per le nostre imprese”.
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Immigrazione. Torselli, capolista FdI: “Fermiamo il business dell’immigrazione, i soldi per l’accoglienza dei clandestini vadano ai nostri anziani” "La gestione dell'immigrazione da parte della Regione Toscana è pura follia. Non bastano i 4 milioni di euro destinati ad accogliere i clandestini, adesso apprendiamo che in provincia di Firenze arriveranno altri extracomunitari.
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salvo-love · 1 year
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Caro Corrado Formigli di Piazzapulita - LA7 perdonami se te lo dico, la tua condizione di ieri sera dimostra ancora una volta la tua NON #parcondicio e il tuo comportamento fazioso; basti vedere ed ascoltare come hai disturbato, coperto con la tua voce ed interrotto costantemente la pacata e bravissima Nunzia De Girolamo Fanclub #NunziaDeGirolamo ed il corretto e veritiero Francesco Borgonovo su questi temi soprattutto quando hai negato la tesi di #FrancescoBorgonovo che ti faceva notare questo sulle #ONG: https://www.adnkronos.com/migranti-documento-riservato-frontex-ong-pull-factor-senza-navi-molti-rifiutano-di-partire_x9ydpaCm6FOy2MQQm3755 . Hai lasciato parlare senza interruzioni e con religioso silenzio, perché tuoi amici, anzi no, l'onorevole #AlessandroZan del #PD ed il rappresentante di #medicisenzafrontiere (cui va' tutto la nostra approvazione per il salvataggio in mare di migranti, non naufraghi, che però NON possono essere sempre e tutti sbarcati in Italia, che sta diventando il centro di accoglienza e di sostegno economico ai migranti economici e climatici di tutto il mondo intero, perché nessuno paese europeo, compreso la tua amata Francia, che NON accoglie più migranti da ormai cinque anni, che a Ventimiglia ha respinto disumanamente donne e bambini e che con tutto ciò, oggi si permette di dire con Emmanuel Macron ed il suo ministro degli interni che il governo italiano è stato disumano a NON fare sbarcare a Catania i #migranti della Ocean Viking, che batte bandiera francese e che dei 3.500 migranti che doveva accogliere, come dai trattati con l'Italia e la Unione Europea ne ha accolti solo ed appena 38. l'Italia NON può accettare di essere definita disumana da chi non solo NON accoglie i migranti, ma che li respinge in malo modo a Ventimiglia. Vogliamo ricordare al ministro degli interni francese Gerald Darmanin che l'Italia è l'unica nella #UE che ha sempre salvato #migranti , li ha accolti ed è stata lasciata sola a farsene carico, nonostante l'Europa NON abbia mai accettato la redistribuzione di queste persone, benché i ministri degli interni dei paesi UE avessero sottoscritto un patto di redistribuzione !!! Resta da capire il perché tutti i migranti devono restare per forza in Italia ??? Vogliamo ricordare che anche Papa Francesco ha invitato tutta l'Europa a NON lasciare sola l'Italia nell'affrontare questa emergenza !!!
Infine invitiamo #CorradoFormigli e tutta la redazione di #piazzapulita a sentire, a far vedere e a commentare pure le altre campane e ciò che succede in Italia tutti i giorni in relazione a questo tema, a tutti gli italiani !!! In breve raccontare tutta la verità vera e che cosa c'è dietro questo fenomeno, da cui gli scafisti e non solo ricavano ingentissime somme di denaro !!! ⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
Importante, importante, importante, molto importante e su cui riflettere, ma riflettere per davvero e chiedersi: " E Se questo capitasse ad ognuno di noi "❓❓❓ Dobbiamo aprire gli occhi e vedere la cruda e indicibile realtà, anche se siamo buonisti ❗❗❗
Gentilissimi del Tg3 #Marioorfeo Tg3 Mondo #Tg3LineaNotte maurizio mannoni #patriziasenatore Rai3 però per par condicio e per correttezza e per una informazione del servizio pubblico completa PARLATE e INFORMATE con altrettanta solerzia e partecipazione gli italiani anche di questi episodi e fatti gravissimi, che accadono ogni giorno in Italia e che sembra la sinistra NON interessata e gravemente silente!!! Purtroppo e NON è razzismo sono sempre loro i clandestini e i migranti che NON scappano né da guerre e né da persecuzioni !!! Vorremmo per un attimo portare alla vostra attenzione e farvi riflettere sul fatto che potrebbe accadere anche ad una nostra e vostra figlia, in questo caso cosa ne pensereste ??? Questi fatti, insieme a spaccio , a accoltellamenti, a pestaggi e a rapine in tutta Italia sono all' ordine del giorno ahinoi e una certa parte politica italiana fa finta di nulla o di NON vedere !!!⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
https://voxnews.info/2022/11/09/ong-ecco-i-fragili-sbarcati-dallasl-di-catania-arrestate-gli-psicologi-video/
https://voxnews.info/2022/11/09/ecco-mohammed-uno-dei-fragili-a-bordo-delle-ong-foto/
https://voxnews.info/2021/11/07/migranti-sbarcano-e-spacciano-in-italia-facciamo-quello-che-vogliamo-video/
https://voxnews.info/2022/11/08/due-africani-violentano-ragazza-italiana-sbarcano-e-stuprano/
https://voxnews.info/2022/11/08/geobarents-guardate-i-234-depressi-mentre-sbarcano-e-di-deridono-video/comment-page-1/#comment-175409
https://www.ilgiornale.it/news/politica-internazionale/certifica-anche-frontex-navi-ong-sono-pull-factor-aumentare-2083384.html
https://voxnews.info/2022/11/09/italiani-vogliono-porti-chiusi-alle-ong-soumahoro-affonda-il-pd/comment-page-1/#comment-175489
https://voxnews.info/2022/11/10/ong-fingono-naufragi-per-traghettare-il-carico-residuale-in-italia/
https://voxnews.info/2022/11/09/migranti-massacrano-coppia-italiana-spezzano-dito-alla-donna/
https://voxnews.info/2022/11/09/africani-a-caccia-sbarcano-e-violentano-su-bus-e-in-piazza/
https://voxnews.info/2022/11/09/solo-17-italiani-vuole-sbarchi-ong-ma-decidono-le-asl/
https://voxnews.info/2022/11/09/stupratore-paga-4mila-euro-per-farsi-sbarcare-in-italia-da-ong/
https://voxnews.info/2022/11/08/geobarents-guardate-i-234-depressi-mentre-sbarcano-e-di-deridono-video/
https://voxnews.info/2022/11/08/scafisti-preparano-i-barchini-per-i-soccorsi-delle-ong-foto/
https://voxnews.info/2022/11/08/cecilia-strada-confessa-migranti-pagano-per-mandare-figli-in-italia-e-investimento-video/
https://voxnews.info/2022/11/08/ricatto-tedesco-allitalia-tutte-le-ong-devono-sbarcare-in-italia/
https://voxnews.info/2022/11/08/accordo-tra-ong-e-scafisti-per-traghettare-clandestini-in-italia/
https://voxnews.info/2022/11/09/bologna-immigrati-a-caccia-di-italiane-da-stuprare-dottoressa-salvata-dai-residenti-studentessa-palpeggiata/
https://voxnews.info/2022/11/09/francia-non-vuole-piu-ocean-viking-deve-sbarcare-in-italia/
https://voxnews.info/2022/11/08/ong-senatore-pd-annuncia-eccitata-lo-sbarco-di-tutti-i-clandestini-video-%f0%9f%a4%a1/
https://voxnews.info/2022/11/08/toghe-rosse-intima-a-governo-di-aprire-i-porti-a-tutti/
Ci fermiamo qui, perché l'elenco è lunghissimo !!!
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mauro-gherardi · 4 years
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Verifica email! - Firma per STOP cartelle, clandestini e vitalizi https://legaonline.it/firma/verifica?c=883ee1be01d51ecf8a5a849e43260b60
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zooeuropa · 4 years
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purpleavenuecupcake · 5 years
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Sicurezza bis è Legge, la Lega vince di nuovo. Cosa prevede?
Il Senato approva la fiducia sul decreto Sicurezza bis con  con 160 voti favorevoli. Si sono astenuti i 5  ribelli pentastellati che sono  usciti dall'Aula. 57 i voti contrari, la maggior parte sono dei  senatori del Pd che indossano una t- shirt con la scritta "Non sprechiamo l'umanità". Mentre davanti a Palazzo Madama si tiene un sit in di protesta e l'associazione Libera lancia lo slogan "La disumanità non può diventare legge". Trenta gli assenti con Forza Italia che non ha partecipato al voto insieme a Fratelli d'Italia che con l'astensione  hanno aiutato la maggioranza abbassando fino a quota 109 il quorum. Passata la prima battaglia si attende la prossima "lacrime e sangue" sul Tav che dovrà passare al Senato con la Lega contro il M5S. Salvini è raggiante: "Ringrazio voi, gli italiani e la Beata Vergine Maria".  Luigi Di Maio non dice nulla. Gianni Marilotti del M5S dice: "solo il 20% dei nostri senatori approva il decreto ma il no porterebbe al voto". Dal Pd, invecece, il segretario Nicola Zingaretti attacca proprio i pentastellati: "Grazie agli schiavi Cinque Stelle l'Italia è più insicura". Il decreto Sicurezza bis è Legge Paletti per accesso alle navi Il ministro dell’Interno «può limitare o vietare l’ingresso,  il transito o la sosta di navi nel mare territoriale» per motivi di sicurezza, quando si pensa che sia stato violato il testo unico sull’immigrazione e sia stato compiuto il reato di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina». Multe salate per le Ong. In caso di violazione del provvedimento precedente, il comandante della nave va incontro a una sanzione che va da 150.000 a un milione di euro. Come sanzione aggiuntiva è previsto il sequestro della nave Arresto in flagranza del capitano della nave. Il capitano della nave, se contravviene al divieto previsto al punto 1 e non si ferma davanti allo stop imposto dalla Guardia Costiera, può essere immediatamente arrestato. Fondi per la lotta contro i clandestini. Previsto un fondo di 500.000 euro per il 2019, 1 milione di euro per il 2020 e 1,5 milioni di euro per il 2021 per il contrasto al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per operazioni di polizia sotto copertura. Niente oggetti, neppure difensivi, per i manifestanti. Chi, nel corso di una manifestazione, usa senza giustificato motivo caschi protettivi o qualunque altro mezzo che rende difficoltoso il riconoscimento della persona è punito con una pena da 2 a 3 anni e rischia una multa fino a 6.000 euro. E’ punito con la reclusione da 1 a 4 anni chi nel corso delle manifestazioni lancia o utilizza illegittimamente, in modo da creare un concreto pericolo per l’incolumità delle persone, razzi, bengala, fuochi d’artificio, petardi, fumogeni, gas urticanti oppure bastoni, mazze, oggetti contundenti o comunque atti a offendere. Una norma che sembra studiata per contrastare in particolare il movimento No Tav. Inasprite le pene per chi protesta. Pene più severe per i reati commessi durante le manifestazioni e diventa un’aggravante il fatto di commettere il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale o violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario se commesso nel corso di manifestazioni. Infine non è più prevista l’archiviazione per «lieve tenuità del fatto» per chi commette reati di violenza, oltraggio o resistenza a pubblico ufficiale». Danneggiamento beni mobili o immobili .Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. Daspo rafforzato per gli eventi sportivi. Nelle manifestazioni sportive viene previsto il Daspo, il provvedimento che vieta l’ingresso negli impianti, per «coloro che siano denunciati per aver preso parte attiva a episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza; per «coloro che risultino aver tenuto, anche all’estero, sia singolarmente che in gruppo, una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza, di minaccia o di intimidazione»; per «coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti». E’ poi prevista la reclusione da 6 mesi a 5 anni nei confronti di chi commette atti di violenza o minaccia nei confronti di arbitri e altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica delle manifestazioni. Nuove assunzioni. Il ministero della Giustizia è autorizzato ad assumere fino a 800 persone, con contratto a tempo determinato di un anno, come personale amministrativo non dirigenziale e a stanziare «3.518.433 euro per il 2019 e 24.629.026 per il 2020». Buoni pasto e divise per la polizia. Aumentati da 4 a 7 euro i buoni pasto della polizia e stanziate risorse per il miglioramento e il ricambio del vestiario del personale. Aumento straordinari per vigili del fuoco. Aumentato il monte ore annuo di straordinario per i vigili del fuoco. L’aumento sarà di 259.890 ore nel 2019 e 340.000 ore a decorrere dal 2020. Affitti brevi e turistici. Per chi soggiorna meno di 24 ore in una struttura la comunicazione delle generalità da parte dei gestori deve avvenire entro 6 ore dall’ingresso e non entro le 24 come ora. L’entrata in vigore di questa norma è però subordinata a un decreto del Viminale che dovrà prevedere le modalità di comunicazione telematica alle questure. Read the full article
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giancarlonicoli · 5 years
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4 feb 2019 11:19 1. I SOGNO DI UMBERTO SMAILA: "UN GIORNO VINCERO’ L’OSCAR: L'HANNO DATO A PIOVANI A BACALOV. POSSO SPERARE ANCHE IO. CI VORREBBE IL FILM GIUSTO E MOLTA PAZIENZA..." 2. "OGNI MESE INCASSO GRAZIE A TARANTINO. VIDE IL MIO PRIMO FILM PER IL QUALE SCRISSI LE MUSICHE: "LA BELVA CON IL MITRA", E MI FECE CHIAMARE: PENSAI A "SCHERZI A PARTE" 3. E POI WOODY ALLEN CHE SCRISSE PER I GATTI TRE ATTI TEATRALI UNICI, VERDONE ("FUMMO NOI A RACCOMANDARLO A ENZO TRAPANI, REGISTA DI 'NON STOP'), ABATANTUONO, IL SESSO LIBERO, "COLPO GROSSO", LE DUE "INCAZZATURE" CON JERRY CALA’. E SULLE IDEE DI SALVINI…-VIDEO 
Francesco Specchia per “Libero quotidiano”
«Ora stai bene attento: l' escalation è un formidabile fenomeno fisico...». Si alza e imbraccia il microfono a mo' di kalashnikov.
Con Georgia On My Mind e My way intonata alla Sinatra la gente comincia a canticchiare timidamente sottovoce, masticando un trancio di pescespada a rischio bolo alimentare. Quando passa al repertorio anni 60, i commensali ingollano un Prosecco e con le dita battono il ritmo sulla tavola di mezza cena. Via via, attacca I Watussi e Ho la pelle nera, e l' uditorio - incanutiti manager in pochette, tardone ingioiellate, universitari d' ogni accento e colore, molti sorrisi molto botulino - si getta in pista; con i Doors, i Queen, Madonna il pubblico, canta, balla, suda in modo disumano. Ecco.
Quando, insomma, Umberto Smaila spinge nella notte il suo Dinner Live Show - banalmente una cena con musica dal vivo - nel suo locale Smaila' s di Milano; be', tutto questo ti rende l' idea plastica del termine "intrattenimento popolare". Smaila è il folk singer delle notti italiane. In questi giorni è stato citato da Salvini. Fabio Fazio l' ha convocato a Che tempo che fa riunendo i "Gatti di vicolo Miracoli" neanche fossero i Beatles (vincendo la serata). E il film sul ritorno dei Gatti, Odissea nell' ospizio è finito, e attende un cuore buono che lo distribuisca.
Caro Smaila, Fazio ha compiuto un gesto storico: ha riunito lei, Jerry Calà, Nini Salerno e Franco Oppini dietro un' unica telecamera. Per me, veronese, vecchio fan, è stato quasi servizio pubblico. Quasi.
«Fazio è stato bravo, è stata una celebrazione, soprattutto non si è parlato di politica. Abbiamo cantato Unplugged. Con curioso supporto di Max Pezzali e, soprattutto di Piero Pelù, che è lontanissimo dalle nostre idee politiche (Pelù è un tantino di sinistra, ndr) ma ha detto che eravamo dei precursori quando cantavamo, trent' anni fa "Prova a dar un calcio alla moviola..."».
«Crolla di colpa il mondo dello sport». «Bravo, la sai. E anche Fazio mi ha stupito, cantando una nostra canzoncina di nicchia "La vita è bella perché è varia..."».
«...I piedi a terra e i castelli in aria». So anche questa. Non la cantavano 5000 mila fan scatenati dei Gatti al cinema Rivoli di Verona nell' 80, al vostro film d' esordio Arrivano i gatti?
«Molto bravo. Eravamo talmente famosi, dopo Non Stop in Rai che andammo a New York.
E il produttore di Woody Allen, Jack Rollins che già allora aveva centovent' anni credo, ci volle incontrare perché il Corriere della sera aveva scritto che il nostro primo film Arrivano i Gatti aveva superato Manhattan che dopo vinse qualche Oscar».
E davvero, dopo incontraste Allen? E non è leggenda metropolitana che, in quel viaggio, Woody s' innamorò del vostro «umorismo ebraico-newyorkese»?
«Conoscemmo Allen al Michael' s Pub di Manhattan, dove suonava il clarino jazz. Era seduto, timido, riservatissimo, conficcato accanto a Oriana Fallaci che lo sommergeva con fiumi di parole e Isabella Rossellini. La Fallaci si sedette al nostro tavolo e ci chiese cose pensassimo della musica di Allen. Fummo gentilissimi. E chiedemmo a Woody di farsi una foto con noi e col Telegatto che Sorrisi e Canzoni, ci pregò di recapitargli. Lui rispose: "Grazie ma, sapete, io non ho ritirato l' Oscar, non vorrei che qualcuno si offendesse. MA c' è dell' altro. Scrisse per noi».
Mi faccia capire, e lasci la bottiglia. Woody Allen scrisse per i Gatti di Vicolo Miracoli?
«Le giuro. Tre atti teatrali unici. Disse che per il primo atto ci aveva speso una notte intera. Voleva che usassimo solo il suo nome all' anagrafe, Allan Stewart Königsberg, e chiese che belle donne lo accogliessero all' aeroporto. Il progetto finì nelle mani del nostro produttore di allora - poi regista - Claudio Bonivento, e sparì. Peccato».
Come peccato? Quegli anni eravate allo zenith del successo, quattro compagni al liceo Maffei di Verona (il mio liceo) sbarcati al Derby di Milano alla conquista del mondo. Poi Jerry Calà scelse la carriera solista e ruppe il giocattolo. Come la prendeste?
«Malissimo. Non ci parlammo per anni. Tieni conto che in quegli anni fummo noi a raccomandare un giovane di talento, Carlo Verdone, ad Enzo Trapani il regista di Non Stop. E fummo noi a far esordire Abatantuono il nostro tecnico delle luci, nei nostri film come Una vacanza bestiale. Diego avrebbe dovuto essere il nostro autista ma non aveva la patente, così guidavo io, lui davanti e dietro i tre segaligni: viaggiamo così per tutt' Italia per anni e discutevamo di politica. Eravamo molto giovani e comunisti imbevuti di ideologia da Arturo Corso, allievo di Dario Fo. Diego era addirittura di Potere operaio».
E com' è che adesso lei tifa Salvini (e, prima, Berlusconi)?
«Io ammiro molto Matteo SalvinI e anche le sue idee sull' emigrazione mi sento di condividerle. Lui parla di clandestini, non di integrati. Lo so perché io stesso sono un migrante. I miei erano esuli istriani. Io me le ricordo le code per il pane sotto il regime di Tito, appunto. Mia madre, Mary Nacinovich Smaila, lucidissima, a 93 anni, si è decisa a scrivere la nostra storia in una biografia Fiume è una città di confine, in uscita. Amo molto la mia mamma. Torno spesso a Verona per andare a trovarla. Il ritorno alle origini comporta un' immersione gastronomica a base di bigoli e pearà».
Come nascono i Gatti?
«Dal caso. Jerry Calà era di un anno più grande, al Maffei, venne più volte bocciato ma recuperò tre anni in uno. A Locri. Anche Nini me lo trovai in classe perché bocciato due volte. Finimmo il liceo mettendo su una compagnia teatrale, lo Studio 24. Da 24 passammo a 9, poi a 6, poi nel quartetto che approdò al Derby di Milano a fare cabaret. Nel frattempo Oppini si era iscritto a giurisprudenza a Padova mentre io, Nini e Jerry a Bologna, ma era per cuccare, credevamo nel sesso libero. Ma finiva sempre con noi tre veneti poareti che giravamo soli come sotto i portici della città. La liberazione per me era tornare a casa e suonare».
Lei divenne, in carriera solitaria, pregiato autore di colonne sonore, da Soldati a Caramelle da uno sconosciuto ai film Steno. Cosa la portò a Colpo grosso in tv, un successo planetario?
«Colpo Grosso nacque dall' esigenza di Berlusconi di bloccare l' avanzata di Euro Tv. Trovò un pool di editori locali, li rifornì di vecchi film e fu Italia 7, Io venni chiamato per l' erotismo da casinò in seconda serata. Tuttora il programma è dappertutto. Un giorno a Londra in un ristorante indiano vedo che tutti mi riconoscono mentre mi trasmettevano in tv. Idem ad Atene ed in Sudamerica dove i doganieri mi sorridono e mi fanno passare. In un albergo di Lisbona mi sono visto doppiato in portoghese. Mio figlio Rudy mi ha mandato da Tokio un video con me che squittisco in giapponese. E dire che non ho firmato nessuna esclusiva. Oggi sarei miliardario».
Rudy è il suo erede. Canta in una band e con lei; ma il week end s' infila il berrettino e lavora nella panetteria della moglie a Milano. La inorgoglisce?
«Immensamente. Vende focacce nel forno della moglie. Lezione di umiltà per me e per i suoi fratelli Roy, 20 anni tennista e Greta, 17 che suona il piano».
È vero che la seconda incazzatura con Calà lei l' ha avuta perché su Libero: Jerry si proclamava "re delle notti live"?
«Jerry, a forza di guardare i miei spettacoli a Poltu Quatu (ho aperto in franchising una decina di Smaila' s, al mondo, perfino sulle navi Grimaldi), ha voluto svoltare col il business delle serate live. Lui lo fa più parlato, io canto. Ma certo, se su Libero dice di essere il "re della notte", gli ricorderei che semmai siamo "i re"...».
Sapeva che Quentin Tarantino era impazzito per la colonna sonora di un suo film?
«Assurdo. Vide il primo film per il quale scrissi le musiche: La belva col mitra, del 1977, un B-Movie e mi fece chiamare. Pensai a Scherzi a parte; mi accorsi che era vero vedendo una sequenza di sei minuti in Jackie Brown, con De Niro, con le mie note in sottofondo. Ogni mese mi arrivano le royalties. Questo mese dalla Papuasia».
Ha rimpianti?
«Non aver vinto l' Oscar. A parte l' inarrivabile Morricone, l' hanno dato a Piovani a Bacalov. Posso sperare anche io. Ci vorrebbe il film giusto, e molta pazienza, ma quella non mi manca». (Si chiude la serata. Umbertone, con passo sconnesso dal femore rotto, entra in modalità nostalgia; e parte con Verona beat, dedicata al suo mondo piccolo. Al verso "una scuola, una città", son lucciconi che non le dico, signora mia...).
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samdelpapa · 5 years
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Non bisogna bandire l'Islam ma gli islamici clandestini, criminali e ignavi. Ribadisco Io sono laico 1000 gradi e non guardo in faccia a nessuno=Magdi Allam: “L’Europa deve bandire l’Islam o perirà”
“L’ unico modo per salvaguardare la nostra civiltà è mettere fuori legge l’ Islam, come è stato in Occidente per 1300 anni”. Un’idea chiara, netta e radicale esplicitata diffusamente da Magdi Cristiana Allam nel suo ultimo libro “Stop Islam” nel quale il giornalista di origine egiziana spiega come la religione di Maometto sia “incompatibile con le leggi laiche dello Stato, le regole di civile convivenza e i valori fondamentali della civiltà occidentale”.
Allam, in un’intervista al quotidiano Libero, fa una netta distinzione tra i musulmani e l’Islam: “I fedeli possono essere moderati, ma la fede in Allah non lo è, perché prescrive l’ odio verso i miscredenti e la loro sottomissione attraverso la violenza“. “Pensa – dice rivolgendosi al direttore Pietro Senaldi – agli attentati di Pasqua in Sri Lanka: per noi i ragazzi che si sono fatti esplodere sono terroristi, ma nel loro mondo sono considerati dei buoni musulmani, perché si sono comportati come Maometto, che decapitava personalmente i propri nemici, e hanno ottemperato a quanto prescrive la Sunna, ovverosia il codice di comportamento islamico”.
Secondo l’ex vicedirettore del Corriere della Sera “il vero pericolo mortale però non è il terrorismo, che possiamo sconfiggere perché siamo superiori militarmente e come intelligence, ma l’occupazione capillare che l’ islam sta facendo del nostro territorioattraverso la proliferazione di moschee, scuole e centri di assistenza islamici finanziati da Paesi che sono nostri nemici“.
Esiste una vera e propria sottomissione dell’Occidente nei confronti dell’Islamnon solo perché “temiamo la loro reazione violenta e per questo, un pezzo alla volta, ci arrendiamo a essi” ma anche per motivi geopolitici ed economici. “Noi ci facciamo invadere dalle loro moschee e dalla loro cultura come contropartita per i soldi che ci danno”, dice attaccando, poi, direttamente, l’Unione Europea che”punta a eliminare la sovranità degli Stati e le identità localistiche per creare un unico mega soggetto” per “competere con i colossi Usa e Cina”. Una bugia, sostiene Allam, creata ad arte per “spalancare le frontiere a un’ immigrazione incontrollata e creare un enorme meticciato”.
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jamariyanews · 6 years
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Immigrazione, la grande farsa umanitaria
16 ottobre 2018
Il libro ”Immigrazione la grande farsa umanitaria” rappresenta il seguito del fortunato Immigrazione: tutto quello che dovremmo sapere”, scritto per Aracne da Gian Carlo Blangiardo, Gianandrea Gaiani e Giuseppe Valditara. Leggi la recensione Gli stessi autori integrano e aggiornano il volume del dicembre 2016 con nuovi dati, riflessioni e analisi che non risparmiano la finta “svolta” dell’Italia che ha determinato un calo nei flussi migratori illegali dalla Libia (e marginalmente da Algeria e Tunisia) rispetto all’anno dei record, il 2016, con oltre 181mila sbarcati, ma non certo la fine dei traffici illegali nè dell’accoglienza indiscriminata a chiunque paghi criminali per attraversare il Mediterraneo. L’immigrazione è una delle questioni cruciali nel mondo sviluppato. Quali sono i rischi e quali sono i vantaggi, quali i problemi che suscita e quali i falsi miti ad essa collegati? Esiste un’immigrazione positiva e una negativa e sul modello dell’antica Roma viene proposta una distinzione fra un’immigrazione utile, che va incoraggiata, e una che rischia di disintegrare le nostre società, che pertanto va contrastata. Il volume, che affronta il problema con uno sguardo alla storia, un’attenzione alla demografia e una prospettiva strategica, non si occupa solo di dati spesso allarmanti, ma anche di fornire soluzioni per governare un fenomeno che sarà sempre più decisivo per il destino delle generazioni presenti e future. Ordinalo qui Brano dal libro La lotteria dei migranti All’inizio di novembre 2017 la situazione è tuttavia nuovamente peggiorata proprio sul fronte libico: si è assistito infatti alla ripresa degli sbarchi di immigrati clandestini salpati dalla Libia con flussi provenienti in gran parte non più dalle coste vicine al confine tunisino, ma da quelle situate tra Tripoli e Misurata. Si sono così riaperti gli interrogativi circa l’efficacia delle misure adottate da Roma in accordo con il governo del premier libico riconosciuto, Fayez al-Sarraj, per contenere o “governare” i flussi dalla nostra ex colonia. Rispetto al 2016 i migranti illegali sbarcati nei primi 10 mesi del 2017 sono stati 111.397 contro 159.427, cioè il 30,1% in meno. Le partenze dalle coste della Tripolitania Occidentale puntano a eludere le motovedette della Guardia Costiera libica addestrata, equipaggiata e finanziata dalla UE, ma soprattutto dall’Italia che però non rinuncia all’ambiguità nella lotta all’immigrazione illegale. Il sostegno alle attività della Guardia costiera libica, che riporta a Tripoli i migranti illegali intercettati in mare, ha dimostrato che la “rotta libica” può essere chiusa in tempi rapidissimi se venisse mantenuta un’iniziativa coerente mentre invece gli immigrati illegali diretti in Italia si sottopongono a una vera e propria lotteria. Se vengono intercettati dalle motovedette libiche, che tra l’estate e l’ottobre 2017 hanno bloccato e riportato a terra oltre 15mila persone, sono poi condotti in centri di detenzione o in campi gestiti dall’Unhcr in attesa che l’Organizzazione internazionale delle migrazioni li rimpatri nei Paesi di origine, come sta avvenendo con il decollo regolare di voli dall’aeroporto di Mitiga a Tripoli. Se invece i clandestini riescono a superare il tratto di mare pattugliato dai libici, vengono soccorsi dalle navi militari italiane o europee, oppure da quelle delle ONG, che li portano in Italia, dove potranno chiedere asilo o far perdere le proprie tracce nella certezza quasi totale di non venire effettivamente espulsi. Logica e coerenza vorrebbero che lo stop dell’Italia ai flussi clandestini fosse totale e quindi che anche i migranti soccorsi in mare dalle navi italiane e UE venissero riconsegnati alle autorità libiche bloccando l’accesso ai porti italiani a navi straniere, militari e delle ONG, che intendano sbarcarvi clandestini. Non si comprende infatti perché Roma addestri e finanzi governo e Guardia costiera di Tripoli, affinché blocchino i flussi, quando sono le stesse navi italiane e UE a incentivare i traffici (e le morti in mare) continuando a trasferire i clandestini in Italia. Un’incongruenza che ridicolizza l’annunciata “svolta” di Roma sull’immigrazione illegale evidenziando un’ambiguità che sembra trovare una spiegazione solo negli interessi politici ed elettorali. l’accoglienza indiscriminata di chiunque abbia pagato criminali per giungere in Italia ha creato un profondo solco tra le forze del centro-sinistra e il loro elettorato. Un solco, confermato dall’esito delle elezioni amministrative parziali di giugno e da quelle regionali siciliane del novembre 2017. Anche il governo Gentiloni non sembra aver voluto bloccare definitivamente (come sarebbe agevole fare con i respingimenti in mare in cooperazione con i libici) quei flussi che consentono da anni stanziamenti pubblici miliardari a favore delle lobby del soccorso e dell’accoglienza di ONG, cooperative ed enti cattolici. Organismi strettamente legati alla politica che costituiscono un bacino di voti di grande rilevanza soprattutto per il PD. Il governo Gentiloni sembra avere quindi la doppia e antitetica esigenza di rallentare i flussi ma senza interromperli per non scontentare le diverse anime del suo elettorato. Del resto come la ragioni elettorali influiscano sulla gestione del fenomeno dell’immigrazione illegale è apparso chiaro anche nei primi giorni di novembre in cui gli sbarchi di oltre 2mila migranti illegali da navi militari italiane, tedesche, spagnole e delle ONG sono stati dirottati dai soliti porti siciliani a quelli più distanti di Salerno, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Crotone e Taranto. Una decisone legata al concomitante voto regionale siciliano. G.Blangiardo G.Gaiani G Valdiara Immigrazione, la grande farsa umanitaria pagine:    152 formato:   14 x 21 ISBN:       978-88-255-0966-3 data pubblicazione: Dicembre 2017 editore:    Aracne Euro 13 Ordinalo qui Preso da: https://www.analisidifesa.it/2018/10/immigrazione-la-grande-farsa-umanitaria/
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