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ateliecanudos · 1 year
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gregor-samsung · 2 years
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“ La Comune dovette, prima di tutto, pensare a difendersi. E fino ai suoi ultimi giorni, che vanno dal 21 al 28 maggio, essa non ebbe il tempo di pensare seriamente ad altro. Del resto, nonostante le condizioni cosi sfavorevoli, nonostante la brevità della sua esistenza, la Comune riuscì a adottare qualche misura che caratterizza sufficientemente il suo vero significato e i suoi scopi. Essa sostituì l'esercito permanente, strumento cieco delle classi dominanti, con l'armamento generale del popolo, proclamò la separazione della Chiesa dallo Stato, soppresse il bilancio dei culti (cioè lo stipendio statale ai preti), diede all'istruzione pubblica un carattere puramente laico, arrecando un grave colpo ai gendarmi in sottana nera. Nel campo puramente sociale, essa poté far poco; ma questo poco dimostra con sufficiente chiarezza il suo carattere di governo del popolo, di governo degli operai. Il lavoro notturno nelle panetterie fu proibito; il sistema delle multe, questo furto legalizzato a danno degli operai, fu abolito; infine, la Comune promulgò il famoso decreto in virtù del quale tutte le officine, fabbriche e opifici abbandonati o lasciati inattivi dai loro proprietari venivano rimessi a cooperative operaie per la ripresa della produzione. Per accentuare il suo carattere realmente democratico e proletario, la Comune decretò che lo stipendio di tutti i suoi funzionari e dei membri del governo non potesse sorpassare il salario normale degli operai e in nessun caso superare i 6.000 franchi all'anno (meno di 200 rubli al mese). Tutte queste misure dimostrano abbastanza chiaramente che la Comune costituiva un pericolo mortale per il vecchio mondo fondato sull'asservimento e sullo sfruttamento. Perciò, finché la bandiera rossa del proletariato sventolava sul Palazzo comunale di Parigi, la borghesia non poteva dormire sonni tranquilli. E quando, infine, le forze governative organizzate riuscirono ad avere il sopravvento sulle forze male organizzate della rivoluzione, i generali bonapartisti, sconfitti dai tedeschi, ma valorosi contro i compatrioti vinti, questi Rennenkampf e Moller-Zakomelski [generali zaristi; NdC] francesi compirono una carneficina quale Parigi non aveva mai visto. Circa 30.000 parigini furono massacrati dalla soldataglia scatenata, circa 45.000 furono arrestati; di questi ultimi molti furono uccisi in seguito; a migliaia furono gettati in carcere e deportati. In complesso, Parigi perdette circa 100.000 dei suoi figli, e fra essi i migliori operai di tutti i mestieri. La borghesia era soddisfatta. « Ora il socialismo è finito per molto tempo », diceva il suo capo, il mostriciattolo sanguinario Thiers, dopo il bagno di sangue che egli e i suoi generali avevano fatto subire al proletariato parigino. Ma i corvi borghesi gracchiavano a torto. Sei anni circa dopo lo schiacciamento della Comune, quando molti dei suoi combattenti gemevano ancora nella galera e nell'esilio, il movimento operaio rinasceva in Francia. La nuova generazione socialista, arricchita dall'esperienza dei suoi predecessori, e per nulla scoraggiata per la loro sconfitta, impugnava la bandiera caduta dalle mani dei combattenti della Comune e la portava avanti con mano ferma e coraggiosa al grido di « Evviva la rivoluzione sociale! Evviva la Comune! ». Due-quattro anni più tardi ii nuovo partito operaio e l'agitazione che esso scatenava nel paese obbligavano le classi dominanti a restituire la libertà ai comunardi rimasti nelle mani del governo. Il ricordo dei combattenti della Comune è venerato non solo dagli operai francesi, ma dal proletariato di tutti i paesi. Perché la Comune non combatté per una causa puramente locale o strettamente nazionale, ma per l'emancipazione di tutta l'umanità lavoratrice, di tutti i diseredati e di tutti gli offesi. Combattente avanzata della rivoluzione sociale, la Comune si è guadagnata le simpatie dovunque il proletariato soffre e combatte. Il quadro della sua vita e della sua morte, la visione del governo operaio che prese e conservò per oltre due mesi la capitale del mondo, lo spettacolo della lotta eroica del proletariato e delle sue sofferenze dopo la sconfitta, tutto questo ha rinvigorito il morale di milioni di operai, ha risvegliato le loro speranze, ha conquistato le loro simpatie al socialismo. Il rombo dei cannoni di Parigi ha svegliato dal sonno profondo gli strati sociali più arretrati del proletariato e ha dato ovunque nuovo impulso allo sviluppo della propaganda rivoluzionaria socialista. Ecco perché l'opera della Comune non è morta; essa rivive in ciascuno di noi. La causa della Comune è la causa della rivoluzione socialista, la causa dell'integrale emancipazione politica ed economica dei lavoratori, è la causa del proletariato mondiale. In questo senso essa è immortale.  “
V. I. Lenin, La Comune di Parigi, a cura di Enzo Santarelli, Editori Riuniti (collana Le idee n° 59), 1971¹; pp. 60-62.
NOTA: Il brano è tratto dal discorso tenuto da Lenin per commemorare il quarantennale della Comune di Parigi; il testo di tale orazione fu prontamente pubblicato in Rabočaja gazeta [«Gazzetta dell’operaio»] (1911, n. 4-5) e comparve in Italia in Opere complete (1954-70) di V. I. Lenin, vol. 17, pp. 123-127.
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vaiani · 1 year
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Fa piacere quando persone amiche che condividono i tuoi ideali di #autogoverno e #ambientalismo ti fanno sapere che hanno ordinato #CosmonautaFrancesco. Grazie di cuore! (presso Aosta Valley) https://www.instagram.com/p/Cpet5VNow5s/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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abr · 5 days
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Un ostacolo (alla riforma della magistratura) non è l’opposizione. In Parlamento la maggioranza ha numeri ampi e anche nell’opposizione diversi non vedono l’ora che la riforma si faccia, solo i 5 Stelle ed il Pd (non tutto) si opporranno. (...) La vera opposizione politica sarà quella delle correnti interne alla magistratura (...), sempre in lotta. Ultimi caso quella della Procura di Milano che dopo diversi decenni, ed una lotta arrivata al Consiglio di Stato, vede per la prima volta a dirigerla un magistrato non esponente di Magistratura democratica. Il che è già di per sé una notizia (...). (P)er quella nomina si sono confrontate senza limiti le diverse correnti che hanno agito come se la vicenda Palamara non fosse mai accaduta.
Cosa faranno quei magistrati impegnati politicamente nelle correnti? Per loro la strada è impervia. Opporsi ad una legge dello Stato (...) rischia di essere quasi eversivo, scioperi e manifestazioni rischiano di  trasformarsi in un boomerang. Anche perché manca il nemico. Non c’è più il Caimano Berlusconi, che a loro dire voleva l’impunità (...). Qualcuno fa intendere che possa essere (evocato) il rischio della destra fascista. Ma servirebbe? Detto con chiarezza, non pare: la riforma così come proposta lascia ai magistrati il loro autogoverno, (...) nulla cambia per l’esercizio delle loro funzioni, semplicemente si combattono le correnti.
Ma il tema sarà usato e urlato, sperando che serva alla causa dei partiti di opposizione che li appoggiano. (Comunque) se la maggioranza non verrà travolta da altre vicende (...) ed il Quirinale non si metterà di traverso, nonostante qualche (...) agitazione, la riforma passerà. E sarà di sicuro, se riesce, l’atto politicamente più rilevante del Governo.
Un omaggio postumo alle battaglie del fondatore del centrodestra italiano, Silvio Berlusconi, e la fine di una certa sinistra che sta perdendo la sua egemonia anche tra le toghe. Il futuro potrebbe essere alle porte. Anche per i magistrati.
Paolo Torricella infonde un po' di sano ottimismo, ogni tanto serve, via https://www.ilsussidiario.net/news/spy-giustizia-divisione-delle-carriere-per-farla-serve-un-patto-governo-mattarella/2700007/?utm_source=newsshowcase&utm_medium=gnews&utm_campaign=CDAqEAgAKgcICjDMoYALMP2hjAMwz6qmAg&utm_content=rundown
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joseleitefilho43 · 4 months
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Horóscopo do dia: confira o que os astros revelam para esta segunda-feira (22/1)
Comunidade Data estelar: Lua cresce em Gêmeos Se cada ser humano fosse educado com alegria e compreensão para que desenvolvesse o autogoverno de seu egoísmo e se comportasse tendo como prioridade o bem-estar social, a saúde dos seus relacionamentos e o cuidado com o espaço público, a civilização estaria em outras condições. Ao contrário disso, colocamos a individualidade, com todos seus direitos…
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Corte dei Conti, oggi il Consiglio di Presidenza sul caso Degni
Saranno esaminate oggi pomeriggio in un’ adunanza straordinaria del Consiglio di Presidenza della Corte dei Conti le dichiarazioni pubblicate su un social network dal consigliere della corte Marcello Degni. Il Consiglio di Presidenza – secondo quanto apprende l’ANSA – è stato convocato in videoconferenza per le ore 17. Il consiglio è l’organo di autogoverno della corte ed è competente in tutte le…
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fredborges98 · 4 months
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É roubo roubar o que já foi roubado?
"Conheço muitos que não puderam, quando deviam, porque não quiseram quando podiam."
François Rabelais
Poder, dever e querer- O triunvirato verbo-nominal e a ética/ moral do neocolonialismo na Amazônia brasileira sob os auspícios de George Soros, os Democratas dos EUA e Lula da Silva representando os Comunistas.
Por: Fred Borges
Dedicado a todos os povos indígenas em todo mundo!
*Uma lenda.*
Há muitos anos, nas margens do majestoso rio Amazonas, as jovens e belas índias de uma tribo, se reuniam para cantar e sonhar seus sonhos de amor. Elas ficavam longas horas admirando a beleza da lua branca e o mistério das estrelas sonhando um dia ser uma delas. Enquanto o aroma da noite tropical enfeitava aqueles sonhos, a lua deitava uma luz intensa nas águas, fazendo Naiá, a mais jovem e mais sonhadora de todas, subir numa árvore alta para tentar tocar a lua. Ela não obteve êxito. No dia seguinte, ela e suas amigas subiram as montanhas distantes para sentir com suas mãos a maciez aveludada da lua, mas novamente falharam. Quando elas chegaram lá, a lua estava tão alta que todas retornaram à aldeia desapontadas. Elas acreditavam que se pudessem tocar a lua, ou mesmo as estrelas, se transformariam em uma delas. Na noite seguinte, Naiá deixou a aldeia esperando realizar seu sonho. Ela tomou o caminho do rio para encontrar a lua nas negras águas. Lá, imensa, resplandescente, a lua descansava calmamente refletindo sua imagem na superfície da água. A índia, em sua inocência, pensou que a lua tinha vindo se banhar no rio e permitir que fosse tocada. Naiá mergulhou nas profundezas das águas, desaparecendo para sempre. A lua, sentindo pena daquela jovem vida perdida, transformou a índia em uma flor gigante - a Vitória Régia - com um inebriante perfume e pétalas que se abrem nas águas para receber em toda sua superfície, a luz da lua.
Onde a inocência e ignorância predomina, onde índios são vítimas da exploração, espoliação, roubo do seu tempo, tempo de vida na terra, ditando o que é bom para ele, há ali instalado o triumvirato do mal, o poder corrompe, o dever é manipulado e o querer indígena é o que menos importa.
Na história de Roma, quando ainda república, existiram dois triunviratos: Primeiro Triunvirato (59 a.C. – 53 a.C.), Júlio César, Pompeu, o Grande, e Marco Licínio Crasso (Crassus) Segundo Triunvirato (43 a.C. – 33 a.C.) Otaviano, Marco Antônio e Lépido.
Em 70 a.C., o exército romano se tornou uma força militar de destaque no mundo antigo ao conquistar territórios e ampliar o domínio de Roma desde a Península Ibérica até o Oriente Médio, atravessando o norte do continente africano. Essas conquistas garantiam poder e riqueza para os romanos, por isso os generais vitoriosos nas batalhas contra os inimigos eram bem recebidos em Roma e tinham o apoio e a admiração da população, porém o receio do Senado quanto à interferência desses generais na república.
Com essa expansão territorial, Roma fez vários povos conquistados como escravizados. Essa situação provocou revoltas contra o poder dominante. Espártaco comandou uma delas, mas foi derrotado pelo exército romano. Ao contê-las e garantir a ordem sobre os dominados, os generais aumentaram seu poder e decidiram participar da política de Roma.
Os generais Crasso e Pompeu foram eleitos cônsules, restauraram o tribunal da plebe e estabeleceram que as decisões do plebiscito teriam força de lei. Os senadores, a partir dessa ascensão política dos generais, começaram a perder força política.
“O massacre dos escravos rebelados era sintoma da crise generalizada do regime republicano. Roma crescera, tornando-se um império mundial. As instituições concebidas para o autogoverno de uma sociedade de pequenos agrícolas não funcionavam mais.”
Júlio César se destacou como general. Suas vitórias na Gália garantiram a confiança e o respeito dos seus comandados como também sua influência política em Roma. Ele se aproximou de Crasso e Pompeu para propor uma aliança entre os três, formando o Primeiro Triunvirato, ou seja, o poder romano dividido em três generais.
Estava aberta a crise na república romana.
Há uma crise ética, moral e institucional instalada no país, vendendo nossa nação,onde cada governante ou político ou empresa do primeiro ao terceiro setor do Centrão, da esquerda( centro ou extrema esquerda) assegurou, cada um o seu devido tempo,o tempo como a moeda de troca,o tempo para roubar, corromper,desviar recursos minerais, públicos, pertencentes a riqueza nacional,do tesouro, dos tesouros da Amazônia com o objetivo de promover o Comunismo,no mais cruel genocídio, pessoas e processos já vivido, mais que o próprio Capitalismo do Estado em toda a história da civilização.
Após superar esta fase, só restará a desertificação,a destruição,a extinção das verdadeiras riquezas da terra Brasilis, uma grande massa falida, de uma lendária Amazônia e suas Vitórias Régias, de Naiá desaparecida, de arraiá ensurdecido, potiguares mortos, muares dominando o horizonte,pilares democráticos estremecidos, manjares dos deuses e da natureza devorados, fome, doenças para todos os lados e pesares espalhados pelos últimos homens- índios- homens de uma humanidade desumanizada e ao extremo explorada.
Está aberta a grande ferida no pulmão invertido,nas veias abertas da América Latina de Galeano, na ladina, surdina,invertido são e sempre foram os valores praticados pelos políticos viciados em esquemas e processos deteriorantes da boa ética e moral onde repúblicas se tornam republiquetas numa grande fraude neural, social, uma patologia midiática da conjugação dos verbos na primeira pessoa no presente do indicativo e das Instituições nacionais:
Quero, posso,devo?
Nem tudo que quero, posso, nem tudo que posso, devo e estes limites, "territórios" éticos e morais, devem ser respeitados por todos, todos os setores em prol da Nação.
O triunvirato dos verbos e homens está sedimentado.
Para Giuliano Miotto, que preside do Instituto Liberdade e Justiça – uma organização de perfil liberal –, o número de ONGS brasileiras que receberam recursos de George Soros deixa clara uma disparidade entre a esquerda e a direita.
“Uma organização com uma proposta mais à direita dificilmente, ou quase nunca, terá acesso a financiamentos de valor tão elevado”, diz ele, que também é advogado e escritor.
Miotto afirma que essa disparidade distorce o debate no país. “O financiamento amplo destas organizações permite que eles tenham um número maior de pessoas dedicadas em tempo integral ao desenvolvimento da chamada Janela de Overton em seu benefício”.
A janela de Overton é o conjunto de ideias e valores que são considerados aceitáveis em uma sociedade de acordo com o contexto ético, moral, histórico, social, de mentalidade( MindSet) e cultural.
Na opinião de Miotto, os empresários que se identificam com a direita tendem a doar apenas a campanhas eleitorais. Além disso, segundo ele, falta uma visão clara por parte de brasileiros liberais e conservadores. “A direita no Brasil ainda não tem noção da importância do trabalho dos Think Tanks * e ONGS'!( Uma autocrítica).
O triunvirato dos verbos, nomes e homens ou o que sobrou dele, está sedimentado para o mal, o mal maior para uma maioria por uma minoria da esquerda corrupta.
O triunvirato está sedimentado pela:
*Falsificação de Conhecimento-* A falsificação do conhecimento é a expressão deturpada feita de forma deliberada daquilo que um indivíduo ou grupo sabe sob pressões sociais. O termo foi cunhado por Timur Kuran em seu livro Private Truths, Public Lies: The Social Consequences of Preference Falsification.
Objetivo: Apoiar a falsificação de preferência .
A deturpação bem-sucedida das preferências particulares de alguém requer a ocultação do conhecimento sobre o qual elas se baseiam. Assim, as pessoas se envolvem na falsificação de preferências, ou pelo menos a reforçam, deturpando suas informações, interpretações, e entendimento.
Tal deturpação é uma resposta às pressões sociais, econômicas e políticas sentidas pelo indivíduo.
As pressões percebidas podem ser parcialmente, quando não totalmente, imaginárias.
As pressões podem estar enraizadas na censura imposta por um estado e aplicadas por meio de punições impostas pelo governo deste mesmo estado.
Mas, tal como a falsificação de preferências, a falsificação de conhecimento não precisa ser uma resposta apenas, ou mesmo principalmente, às pressões de estatais ou de alguma outra entidade política organizada.
A fonte das pressões podem ser, em parte, indivíduos que procuram mostrar conformidade com uma agenda que parece politicamente popular.
Em qualquer contexto, a falsificação do conhecimento pode terminar abruptamente, por meio de uma mudança auto-reforçada na opinião pública, logo a falsificação de conhecimento ela se adapta, é flexível, dinâmica a narrativa reinante.
*Falsificação da Experiência* .
A falsificação de preferência é o ato de deturpar uma preferência sob pressões públicas percebidas pelo indivíduo.
A falsificação de preferências envolve a seleção de uma preferência publicamente expressa que difere da preferência privada subjacente (ou simplesmente, uma preferência pública em desacordo com a preferência privada).
As pessoas frequentemente transmitem umas às outras preferências que diferem do que comunicariam em particular sob a cobertura confiável do anonimato (como em pesquisas de opinião para pesquisadores ou institutos de pesquisa ).
O termo falsificação de preferências foi cunhado por Timur Kuran em um artigo de 1987, "Eleitores camaleões e escolha pública".
Em questões controversas que induzem à falsificação de preferências, ele argumenta, políticas amplamente desaprovadas podem parecer populares.
A distribuição das preferências públicas, que Kuran define como opinião pública, pode diferir muito da opinião privada, que é a distribuição das preferências privadas conhecidas apenas pelos próprios indivíduos.
Objetivo: Deturpar a opinião pública, a falsificação de preferências corrompe as escolhas políticas coletivas de uma sociedade.
*Autocensura.*
Ato de censurar o próprio discurso.
Isto é feito por medo ou deferência às sensibilidades ou preferências (reais ou percebidas) dos outros e sem pressão aberta de qualquer autoridade ou instituição específica. A autocensura é frequentemente praticada por produtores de filmes, cineastas, editores, âncoras, jornalistas, músicos e outros tipos de autores, incluindo indivíduos que usam mídias sociais.
Em países autoritários, criadores de obras de arte podem remover material que seu governo possa achar controverso por medo de sanção.
Em países capitalistas ou comunistas pluralistas ou não, a legislação judicial repressiva também pode causar autocensura generalizada na mídia, tornando a mídia tendenciosamente mentirosa.
O artigo 19 da Declaração Universal dos Direitos Humanos garante a liberdade de expressão de todas as formas de censura.
O Artigo 19 do Direitos Humanos,declara explicitamente que "todos têm o direito à liberdade de opinião e expressão; este direito inclui a liberdade de ter opiniões sem interferência e de buscar, receber e transmitir informações e ideias por qualquer meio e independentemente de fronteiras."
Objetivo: constranger, censurar, demover, inibir, circuncidar fálico da expressão genuína e imperativa da erétil democracia, logo da liberdade de ir e vir no buraco da esquerda prostituída.
Em torno do triunvirato está a *Janela de Overton.*
Janela de Overton: também conhecida como janela do discurso ou retórica ou narrativa, descreve a gama de ideias toleradas no discurso público.
O termo é derivado de seu criador, Joseph P. Overton, ex-vice-presidente do Centro de Políticas Públicas de Mackinac, no Michigan, Estados Unidos, que, em sua descrição da janela, afirmou que a viabilidade política de uma ideia depende principalmente de ela cair dentro da janela, ao invés das preferências individuais dos políticos.
De acordo com a descrição de Overton sua janela inclui uma gama de políticas consideradas politicamente aceitáveis no clima atual da opinião pública, que um político pode recomendar sem ser considerado excessivamente extremo para obter ou manter cargos públicos.
O conceito demonstra, por exemplo, quais tipos de posições são consideradas aceitáveis para determinada sociedade naquele momento.
Nesse cenário, se uma figura pública deseja ser benquista pela população (ou pela grande maioria dela) então suas opiniões devem variar apenas dentro dessa janela.
Extrapolá-la pode significar rejeição.
Assim: Nas últimas eleições, independente de terem sido fraudadas ou não, venceu a rejeição ao Bolsonaro, ao " ódio fascista".
E assim em oposição: o AMOR venceu! A " Paz e Amor" do tempo ou era Lula da Silva.
Terá mesmo vencido?
No contorno da " sopa de letrinhas", verbos e nomes,da "canja " ou esbanja de galinha" ,e fabricação de Falsos Consensos, alguns dados saltam aos olhos dos que querem, devem e podem enxergar:
15.900 ONGS atuam somente na Amazônia.
Somente uma destas ONGS captou em um único contrato R$ 12 milhões de reais para combater a fome entre os indígenas.
Outra R$ 15 milhões de reais para fornecer saneamento básico.
A floresta amazônica tem uma área total de 7.584.421 km², dividida entre nove países. Em uma conta bem aproximada, seria o equivalente a mais de 700 milhões de campos de futebol.
Há um consenso entre os especialistas que ao menos 12% da floresta amazônica já tenham sido devastada. Porém, também há um entendimento de que o desmatamento atingiu 20% do total da área brasileira, o que significa um total de 500 mil quilômetros quadrados.
Representa 7% da superfície do planeta.
10% da biodiversidade mundial, aproximadamente, está na Amazônia.
O Rio Amazonas tem um total de 17% de toda a água do mundo.
Uma estimativa feita pelo Banco Mundial aponta que o valor anual da parte preservada da Floresta Amazônica é de US$ 317 bilhões, mais de R$ 1,56 trilhão na cotação atual.
O cálculo foi feito levando em consideração que a floresta “regula o clima global, abriga 25% da biodiversidade terrestre conhecida, é a fonte de rios essenciais para a agricultura e energia hidrelétrica da América do Sul e fornece meios de subsistência para muitas populações rurais”.
Ao todo, desde que foi criado, o Fundo Amazônia recebeu cerca de R$ 3,3 bilhões, sendo a maior parte, R$ 3,1 bilhões, repassada pela Noruega. Outros R$ 192 milhões foram doados pela Alemanha, e R$ 17 milhões, pela Petrobras.
De acordo com a assessoria de imprensa do BNDES, responsável pela gestão do Fundo, considerando os rendimentos financeiros, o valor total se aproxima de R$ 5,5 bilhões em doações.
Irregularidades ou disfuncionalidades.
Alto percentual de contratos sem licitação, falta de comprovação das atividades, folhas de pagamento que consomem a maior parte do valor dos contratos( "Donos das ONGS Corrompidos"), prestação de contas incompletas e contratos com entidades impedidas de fechar contratos com o estado devido a inconsistências legais,fiscais e tributárias.
Outro ponto é o financiamento externo da Amazônia, que é extremamente nebuloso," Grey Area" em seus objetivos e metas, no seu "low profile", revelando ao contrário do que se imagina o fenômeno de um processo neocolonialista interno, sob o comando do Estado Esquerdista ou de bandeira Comunista, privilegiando políticos, juízes do STF e uma elite empresarial e política parasitária, de colarinhos brancos, vermelhos e azuis, corrupta e pronta para corromper com dinheiro público, muito dinheiro, quem se colocar como oposição.
Em um ano, George Soros despejou R$ 107 milhões em ONGs brasileiras, e é de se acreditar que ele como bom capitalista/comunista,sim, os paradoxos se uniram, a dialética agora significa a corrida desenfreada pelo tempo, tempo do dinheiro,eterno dinheiro, irá, ele, Soros, querer calcular deu ROI( Retorno Sobre o Investimento), afinal ele não possui só seu dinheiro, mas representa o dinheiro de quem " está preocupado com a Amazônia" dentre eles investidores como:
Giselle Bundchen, com uma fortuna calculada em cerca de US$ 400 milhões (R$ 2,1 bi), de acordo com levantamento do site Celebrity Net Worth.
Leonardo DiCaprio.fortuna calculada em cerca de US$ 300 milhões (R$ 1.9 bi), de acordo com levantamento do mesmo site acima.( Celebrity Net Worth).
Enquanto isto o triunvirato verbo-nominal permanece produzindo iniquidade, desequilíbrio humano, social, econômico, cultural, antropológico, político, interno e externo na Amazônia, levando a morte de indígenas e população local ribeirinha, a fome, as doenças, as condições indignas, confrontando os direitos humanos pelo neocolonialismo, exploração, espoliação, contrabando, drogas, descaminhos, suicídios, assassinatos e todo tipo de " V":
*Violência.*
*Violação.*
**Ventriloquismo* .( Tirando a voz e expressão dos indígenas e a população local.)
*Validação* .( Das narrativas da esquerda comunista).
*Veiculação* .( A mídia disseminando a narrativa de vitimização dos povos indígenas pela falta de recursos, nunca pela falta de caráter,ética e moral de quem administra( nacional ou estrangeiro), estes recursos, os recursos da Amazônia, dos Brasileiros!
* Think Tanks:
Think Tank pode ser definido como as instituições que se dedicam a produzir conhecimento sobre temas políticos, econômicos ou científicos.
No mundo, há quase oito mil em 187 países, segundo divulgação anual da Universidade da Pensilvânia.
A esquerda está vencendo.
Essas instituições pautam debates sociais por meio da publicação de artigos, estudos e participação de seus integrantes na mídia.
Além disso, os think tanks também projetam alternativas e efeitos de possíveis impasses da sociedade.
Pra que serve?
A principal função de um Think Tank é influenciar a tomada de decisão das esferas pública e privada, bem como de formuladores de políticas no que se refere aos temas que estão em pauta.
Com a expertise necessária de um Think Tank, o debate público sai sempre enriquecido. Isso acontece pelo empenho dele em reunir na própria instituição um grande número de pessoas capacitadas.
Ou seja, essas pessoas possuem fundamentação para contestar práticas dominantes, sobretudo aquelas que se tornaram obsoletas na sociedade.
A quem serve?
A quem serve é uma " faca" ou uma " farsa" amolada ou bem fundamentada de uma narrativa política e ideológica.
Se for para um ladrão ou ex ladrão ou "ex virgem" e corrupto serve para manipular e esfaquear qualquer movimento de oposição ou adversário político, candidato, que ameace sua volúpia, ganância e obsessão pelo querer, poder e dever sem direito ao adversário apresentar o contraditório ou seja um ditador ou uma ditadura.
Think Tanks, Think About It!( Pense sobre isto!)
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gulogulogulo58 · 6 months
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A história da Groenlândia
Olá a todos vocês lusófonos do mundo inteiro que eu espero que tenham interesse em visitar a Groenlândia! Nesta publicação, irei abordar sobre um tema um tanto quanto interessante: a história da Groenlândia! Então relaxe, e bom aprendizado!
Os primeiros habitantes conhecidos da Groenlândia foram os povos inuítes, que se estima que chegaram a milhões de anos através do ártico canadense. Eles se adaptaram as condições extremas do ártico, praticando principalmente exercícios como a caça e a pesca e sobrevivendo com o que era disponível na região .
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A história europeia da Groenlândia remonta ao século X, quando o explorador nórdico Erik, o Vermelho, liderou uma expedição à ilha e estabeleceu assentamentos.
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A Groenlândia, durante a Idade Média, era uma colônia nórdica, parte do Reino da Noruega e, posteriormente, da União de Kalmar. No entanto, com o tempo, as condições climáticas rigorosas e a falta de recursos levaram ao declínio dos assentamentos nórdicos na Groenlândia, e a ilha foi gradualmente esquecida pelos europeus.
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O contato europeu renovado com a Groenlândia ocorreu no início do século XVIII, quando a Dinamarca-Noruega reivindicou a ilha e estabeleceu uma presença colonial. Durante os séculos seguintes, a Groenlândia passou por mudanças sociais e econômicas, com a transição de uma economia baseada na caça e pesca tradicionais para uma mais orientada para a indústria pesqueira moderna.
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Durante a Segunda Guerra Mundial, a Groenlândia assumiu uma nova importância estratégica devido à sua localização estratégica no Atlântico Norte. Os Estados Unidos construíram bases aéreas na ilha como parte do esforço de guerra, uma destas foi o aeroporto de Kangerlussuaq, que mencionamos em um dos primeiros blogs da página!
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A Groenlândia ganhou autonomia em 1979 e, mais tarde, em 2009, obteve o status de autogoverno, concedendo-lhe maior controle sobre seus assuntos internos. E mesmo com todas estas mudanças, o povo da Groenlândia permanece sendo em maioria descendentes dos inuítes!
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Uma história realmente fascinante, que nos dá um conhecimento incrível e que nos ajuda a entender melhor sobre a Groenlândia, esse foi um resumo da história da Groenlândia, agradeço a você pela atenção, e até a próxima!
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Liberdade negativa, liberdade positiva e liberdade como ação
Dificilmente a liberdade arendtiana enquadra-se nos termos do que Isaiah Berlin chamou de liberdade positiva. Esta, como se sabe, está ligada ao autodomínio ao autogoverno de si ou autogoverno coletivo. Os exemplos mais óbvios da liberdade positiva tal como compreendida por Berlin são o Rei-Filósofo de Platão, arquétipo do domínio racional sobre os desejos e que governa a si e à cidade orientado pela ideia transcendental do justo, e a assembleia popular rousseaniana, corpo coletivo que, orientado pela vontade geral, exprime uma verdade inconteste que, no limite, pode obrigar o indivíduo particular a ser livre, isto é, submeter-se aos ditados do corpo coletivo. Ora, a liberdade arendtiana não se enquadra nessas definições. Em primeiro lugar, porque a liberdade não deriva de uma razão transcendental e perene acessada privilegiadamente pelo filosófo; tampouco se expressa na forma de uma soberania popular ativa, expressão jurídica destituída de freios, da vontade coletiva.
A liberdade arendtiana, em contraste com a noção de autodomínio de si ou coletiva, se identifica com ação. Para compreender o argumento da autora é inescapável tratar do conceito de ação ocupa um lugar central em seu pensamento político.
Com efeito, a liberdade arentiana se realiza no espaço público, não na consciência individual. Arent se opõe tanto escravo Epiteto e sua noção de liberdade interior e escravidão mundana, como John Stuart Mill.  A liberdade negativa é, no limite, uma liberdade de escravos que perderam a liberdade pública.
Mas o espaço público é normativamente definido pela autora pela condição da pluralidade. Isto é, não há uniformidade nas formas de pensar e definir o que é justo e injusto. Somos livres na polis, em um espaço público ocupado por cidadãos como direitos iguais de participação, mas que habitam um espaço plural. Aqui algum diálogo com o liberalismo é possível. Aqui há uma aproximação com o conceito de liberade positiva.
Porém, Arendt critica de forma contundente as teorias da soberania, em particular a de Rousseau, que estariam presas a uma metafísica da vontade. Ora, a liberdade política pouco tem a ver com a expressão legal da vontade aclamada por uma assembleia majoritária.
Ora, a liberdade política se caracteriza pela ação, e as consequências da ação não podem ser antecipadas. A ação no vocabulário de Arendt distingue-se da fabricação (labor) e da satisfação das necessidades vitais (bios). Ela é um modo de estar no mundo, que apenas se realiza na condição de inter-relação entre iguais, na situação de pluralidade. A ação depende de discurso, está ancorada em princípios (como a igualdade, a liberdade, a justiça). Diferente da fabricação, que põe no mundo objetos  anteriormente desenhados pelo artesão ou artífice, a ação por estar inserida em um âmbito público, não se define por metas ou fins objetivos ou soluções técnicas.
A ação também se define pela virtual capacidade e voltada para a criação do novo. A liberdade se exprime como uma “improbalidade infinita” e nesse ponto, com Agostinho, Arendt traça afinidades com o milagre.
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youviralart · 10 months
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Fabio Massimo Castaldo
Ieri ho avuto l’onore di essere ospite alla commemorazione della rivoluzione del Rojava, giunta ormai al suo undicesimo anniversario. Era infatti il 19 luglio del 2012 quando le Ypg (Unità di protezione del popolo) prendevano il controllo delle strade d’accesso e di uscita della città di Kobane, in Siria, mentre la popolazione occupava le sedi istituzionali dello Stato siriano. Dopo Kobane, altre città della regione si sono sollevate contro il regime di Assad e si sono unite al progetto rivoluzionario che in questi anni ha portato a un sistema di autogoverno della società fondato sulla convivenza pacifica tra i popoli, sull’uguaglianza e la democrazia diretta che cresce e si sviluppa in mezzo alla guerra, resistendo agli attacchi della Turchia, dello Stato Islamico e di diverse milizie jihadiste. Ieri abbiamo celebrato l’eroica lotta di resistenza delle forze di autodifesa e della popolazione civile per liberare il Nord-Est della Siria dall’ISIS, il sacrificio delle donne e degli uomini che hanno resistito contro un nemico dell’umanità a costo della loro vita.
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ateliecanudos · 1 year
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roma-sera-giornale · 10 months
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Palamara: "una parte della magistratura fà opposizione contro il governo"
De Ficchy Giovanni Luca Palamara, ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM, l’organo di autogoverno della magistratura) ed ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM, il principale organo di rappresentanza dei magistrati), «Mi pare chiaro il tentativo di unire vicende diverse tra loro con l’unico obiettivo di indebolire il governo», afferma Luca Palamara, ex…
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carmenvicinanza · 1 year
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Mary Quant
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Ho sempre disegnato abiti fin da piccola perché non mi piaceva com’erano, paralizzanti e innaturali. Il buon gusto è morte, la volgarità è vita.
Mary Quant la rivoluzionaria stilista che, con la minigonna, ha messo su stoffa la liberazione sessuale.
Nata in un sobborgo di Londra l’11 febbraio 1930, i suoi genitori erano insegnanti scozzesi che probabilmente agognavano per lei lo stesso destino. Sin da bambina, cuciva abiti per le sue bambole e poi per le sue amiche.
Seguendo la sua passione aveva studiato illustrazione alla Goldsmiths di Londra, ribelle e anticonformista a sedici anni andò via di casa. Nel 1955 insieme al marito, il fotografo Alexander Plunket Greene, aprì il suo primo negozio, il Bazaar di Kings Road che in breve divenne un vero e proprio luogo di culto per la generazione degli Swinging Sixties, le tendenze londinesi degli anni Sessanta che puntavano a un cambiamento all’insegna dell’ottimismo e dell’edonismo, che portarono a nuove creazioni artistiche e culturali, i Beatles, la subcultura Mod, l’attivismo politico del movimento anti-nucleare e la liberazione sessuale.
La frattura con il vecchio mondo cominciò a essere rappresentata dal look, quindi da ciò che appariva all’esterno per indicare una rivoluzione molto più ampia. I maschi iniziarono a farsi crescere i capelli e le ragazze, invece, a tagliare capelli e centimetri di stoffa dalle loro gonne, mostrando per la prima volta le gambe.
Le minigonne di Mary Quant, anche se probabilmente non sono state inventate da lei, ma partirono dal suo piccolo negozio nel 1963, per conquistare, in breve tempo, l’attenzione internazionale, diventando la tangibile rottura tra le vecchie e nuove generazioni.
Col suo Ginger Group ha esportato i suoi prodotti negli Stati Uniti facendo una vera e propria fortuna.
Mary Quant è stata una fashion designer talentuosa e visionaria, che ha creato abiti assolutamente anticonformisti per tutte le tasche. Righe diritte, pochi bottoni e zip cucite in posti dove non lo erano mai state.
In un’epoca bigotta e paternalistica, in cui per legge esisteva ancora il capo famiglia e le persone omosessuali erano punite penalmente, migliaia di giovani donne iniziarono a uscire di casa con metà coscia scoperta e gli stivali alti. Una concezione del corpo femminile libero dall’oscurantismo patriarcale che ha segnato un punto di non ritorno.
In anni di conquiste dei diritti delle donne, ben prima che scoppiasse il Sessantotto, Mary Quant, stilista controcorrente, con lungimiranza e spregiudicatezza ha inflitto un colpo al cuore al maschilismo patriarcale.
La minigonna ha segnato un’epoca e creato non poche opposizioni, religiose e culturali, diventando l’emblema della perdizione e del malcostume.
In realtà, ha rappresentato una sorta di autogoverno del corpo che sgretolava l’immagine sottomessa e materna aprendo le porte alla sensualità, che reinventava il corpo femminile imperversando nelle strade di tutto il mondo, in maniera irriverente e ribelle, pregiudicando per sempre il potere maschile di decidere ancora del corpo femminile.
Mary Quant vestiva la donna in un’ottica funzionale alla vita frenetica della modernità, proponeva acconciature con tagli geometrici e asimmetrici, ha lanciato una linea di cosmetici e di calzature, creato impermeabili in Pvc dai colori elettrici, tute, pantaloni, collant sgargianti, che poggiavano sulle forme del corpo senza seguire le plasmazioni feticistiche maschili. Famose sono le sue scarpe e i suoi occhiali, le calze col fiore a cinque petali, l’intimo col suo logo.
L’emblema del suo stile e la sua testimonial per eccellenza è stata Twiggy, la prima top model fuori dagli schemi, esile e quasi androgina, aderente a un’idea liberatoria del corpo femminile che fino ad allora doveva essere morbido e pieno di curve. Certo non poteva immaginare, al tempo, i danni che l’ideale di magrezza estrema avrebbe portato nel mondo della moda e della società in generale.
Nonostante uscisse totalmente fuori dagli schemi culturali dell’epoca, la BBC le dedicò un documentario e, nel 1966, venne nominata Cavaliere della Corona Britannica dalla Regina Elisabetta, dalla quale arrivò con minigonna e caschetto, che ricordava l’acconciatura di Giovanna d’Arco, la prima grande ribelle della storia.
Ha scritto ben due autobiografie, una nel 1967 Quant by Quant e Quant by Quant: the Autobiography of Mary Quant, nel 2012.
Nel 1988 ha disegnato gli interni dell’auto Mini, che, si pensa, sia stata in qualche modo, un modello d’ispirazione in quanto un veicolo piccolo e scattante che segnava una nuova epoca.
Nel 2000 ha ceduto la sua azienda di cosmetici a un gruppo giapponese.
Nel 2014 è stata nominata Dama Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico “per i servizi alla moda britannica”
Nel 2019, il Victoria & Albert Museum di Londra le ha dedicato la prima retrospettiva internazionale che ripercorreva la sua storia dal 1955 al 1975.
Si è spenta il 13 aprile 2023 nella sua casa nel Surrey.
Potrebbe sembrare banale o superficiale, ma di fatto, Mary Quant ha contribuito alla liberazione delle donne, ha offerto un nuovo modo di presentarsi al mondo e segnato indiscutibilmente un’epoca.
Tutte le nostre mamme portavano la minigonna, cosa inammissibile per le loro madri.
Era una questione di moda, sicuramente, ma sappiamo bene che l’evoluzione del costume ha segnato la storia dell’umanità, delle libertà e delle affermazioni o negazioni dei diritti, soprattutto femminili.
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yrongoblin · 1 year
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Liberdade é,,,
Liberdade real é um termo cunhado pelo filósofo político e economista Philippe Van Parijs. Ele expande as noções de liberdade negativa, incorporando não apenas restrições institucionais ou outras restrições às escolhas de uma pessoa, mas também os requisitos da realidade física, recursos e capacidade pessoal. Para ter liberdade real, de acordo com Van Parijs, um indivíduo deve:1. não ser impedido de agir de acordo com sua vontade (ou seja, devem ter liberdade negativa tradicional)2. possuir os recursos ou capacidades para realmente realizar sua vontade.
Segundo essa concepção, um agente moral poderia ser negativamente livre para tirar férias em Miami, porque ninguém o obriga a não fazê-lo (a condição 1 é atendida); mas não é realmente livre para fazê-lo, porque ele não pode pagar o voo (condição 2 não é atendida). Da mesma forma, alguém pode estar negativamente livre para atravessar o Canal da Mancha; mas não realmente livres, porque eles não são bons nadadores e não seriam capazes de ter sucesso na tarefa. A liberdade real é, então, uma questão de grau — alguém é mais ou menos realmente livre, não apenas realmente livre ou não; e ninguém tem liberdade real completa ainda — ninguém está realmente livre para se teletransportar para Marte, por exemplo.
A liberdade real expande a liberdade negativa ao adicionar a ideia de realmente ser capaz de exercer uma capacidade ou recurso na ausência de restrição; mas não vai tão longe quanto algumas ideias de liberdade positiva, abstendo-se de apelar ao autogoverno de um eu real, melhor ou superior.
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massimomantovani · 1 year
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Rinascita urbana e comuni XI-XII secolo rivoluzione agricola rinascita urbana incremento demografico COMUNE in origine, associazione privata (coniuratio, “giuramento comune”) tra i rappresentanti delle famiglie più ricche e influenti della città autogoverno
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lubashivaya · 1 year
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#TuesdayTalk 📢 03.01.2023 #paporeto #paposerio #tellingitlikeitis #decircómoes #repost: @cultrevista #retrospectiva | "O tema da Cult de fevereiro foi a autonomia zapatista, construída desde 1994 em Chiapas, no sudoeste do México, e que representa uma das mais notáveis experiências rebeldes contemporâneas, dada sua amplitude, persistência e radicalidade. Em meio a condições materiais particularmente difíceis, e apesar da hostilidade constante por parte dos poderes vigentes, o #zapatismo instaurou uma forma de autogoverno popular em ruptura com as instituições do Estado mexicano, ao mesmo tempo que defende modos de vida que representam uma alternativa concreta à lógica capitalista dominante." Leia mais sobre o dossiê “Por que zapatismo?” em: https://revistacult.uol.com.br/home/categoria/edicoes/cult-278/ Você pode adquirir a Cult de fevereiro em nossa loja virtual: https://www.cultloja.com.br/produto/cult-278-fevereiro-2022/ (em Chiapas, Mexico) https://www.instagram.com/p/Cm9zuvJuDre/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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