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#arte urbana lisbona
lillyslifestyle · 2 years
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Bordalo II, nuova solo per l'artista urbano dei rifiuti
Bordalo II, nuova solo per l’artista urbano dei rifiuti
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carmenvicinanza · 1 year
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Mónica de Miranda
https://www.unadonnalgiorno.it/monica-de-miranda/
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Mónica de Miranda è un’artista, filmmaker e ricercatrice portoghese di origini angolane che vive tra Lisbona e Luanda.
Lavora su temi di archeologia urbana e geografie affettive usando linguaggi come fotografia, disegno, installazioni e video che si pongono nel confine tra finzione e documentario.
Le sue storie sono principalmente legate alla diaspora africana e alle politiche post-coloniali.
Attraversa i confini, delineando un paesaggio di identità plurali, ispirato dalla sua itinerante esperienza culturale.
Ha esposto in biennali d’arte di mezzo mondo, in numerose personali e collettive, ed è presente nelle collezioni permanenti di diversi musei e gallerie internazionali.
Nata a Porto nel 1976, ha vissuto per diversi anni a Londra, dove ha collaborato col Goldsmiths College, l’Institute of International Visual Arts e la Tate Britain. Ha lavorato con adolescenti svantaggiati nelle scuole di periferia.
Laureata in Arti visive presso il Camberwell College of Arts di Londra, ha conseguito un dottorato di ricerca in Arti visive e Multimedia all’Università del Middlesex.
Attualmente è ricercatrice al Centro de Estudos Comparatistas dell’Università di Lisbona, impegnata in progetti che si occupano di aspetti socioculturali e politici dei movimenti migratori contemporanei legati all’Africa lusofona.
Co-fondatrice di Xerem, organizzazione che gestisce un programma di residenze artistiche e workshop internazionali, ha fondato e dirige il Progetto Hangar presso il Centro di Ricerca Artistica di Lisbona.
Il suo lavoro guarda alla convergenza di politica, genere, memoria e spazio.
Nel 2019, la sua mostra Geografia Dormente è stata nominata come la Migliore Opera Fotografica dalla Sociedade Portuguesa de Autores.
L’opera di Mónica De Miranda è stata spesso oggetto di studio accademico per i profondi riferimenti sociopolitici che si trovano nei suoi film, l’estetica della frammentazione, del movimento e del raddoppio nelle installazioni fotografiche e la sua enorme influenza sulla video arte portoghese contemporanea.
Fondendo realtà e finzione, intreccia racconti e storie personali, movimenti di liberazione africani, esperienze migratorie e percorsi d’identità, attraverso la sua lente di femminista nera.
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aloneinstitute · 2 years
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©2022 >> Ontem tirei estas fotos aos elevadores da Glória. Acho um horror este tipo de arte urbana pintada nestes elevadores. Deus dá latas de tinta de spray a quem não passou nos testes de colorir na primária.
Se acompanha esta página e gosta das minhas fotos, siga também a minha página pessoal, com fotos e histórias de outros temas. 🙏⏩FOLLOW ME >> @nmsalvesphotos
[Foto tirada a 15-08-2022]
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barbarapicci · 7 years
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(via Lisbon day-by-day - Itinerari alternativi [Street art: Village Underground Lisboa & LX Factory] (Day 3)) 
Cosa troverete: un autobus parcheggiato su vecchi container; un’aquila in business class; terrazze fighette ricavate da magazzini in rianimazione; Adami che vengono tentati da altri Adami; tizi improvvisati che intonano concerti “saudadici”; vicoletti ristretti dai torbidi incontri e riscontri; artisti che partecipano al gran premio “Bagno più cool”; blogger che si fanno intervistare da altre blogger sullo sfondo di (grandi) passioni in comune; asinelli in castigo & more… 
Clicca per vedere video & gallery: https://barbarapicci.com/2017/08/17/lisbon-day-by-day-3-streetart/
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pangeanews · 6 years
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Fellini è un ‘affare internazionale’. A 25 anni dalla morte riapre il Fulgor e nasce un Museo mostruoso: aiuto!
I riminesi sono paradossali. O forse, sono semplicemente scaltri. Continuano a far soldi vendendo la cosa più brutta che hanno – il mare – e negando l’unica cosa bella che posseggono – l’arte: dalla Rimini romana a quella ‘giottesca’, dal ‘Giambellino’ al Museo Civico al Cagnacci e al Vasari. D’altronde, il riminese doc si scalda se bisogna lottare per fare della ‘piada’ un patrimonio dell’umanità ma se ne fotte del Tempio Malatestiano, la perla architettonica che ha inaugurato il Rinascimento; ignora che la ‘Gambalunghiana’ è la Biblioteca civica più antica d’Italia – compie 400 anni nel 2019 – ma conosce i migliori locali dove si mangia tanto pagando poco. Il riminese è così: mente vuota & panza piena. Per questo, c’è poco da sorprendersi se Rimini – terra dell’effimero su cui non attecchisce la memoria, altro che amarcord qui è tutto un cin-cin – si esalta per il ‘capodanno più lungo dell’anno’ e per il primo divetto che passa, ma non sa costruire la propria identità sul mostro sacro del cinema mondiale, Federico Fellini. Stinta polemica, diranno i riminologi. Va detto, infatti, che il Sindaco supergiovane, Andrea Gnassi, un reperto renziano, ormai un quasi pensionato della politica a 48 anni (già baby consigliere regionale nel millennio passato, è stato Assessore al Turismo della Provincia di Rimini ed è Sindaco della città malatestiana dal 2011, in tutta scioltezza, non ha girato La dolce vita ma si fa vanto di aver inventato la Notte Rosa, il ‘capodanno dell’estate’, insomma, dove c’è da brindare Gnassi c’è), ha detto fin da subito, dal primo mandato sindacale, di voler ricucire lo strappo affettivo tra i riminesi e Fellini, due entità australi, che non sono mai andate d’accordo. Detto fatto: il Fulgor restaurato – già dato in affido a terzi come sala cinematografica – risorgerà, finalmente, il 20 gennaio prossimo (“il 2016 sarà contrassegnato dall’apertura, nel ristrutturato palazzo Valloni, della Casa del Cinema”, strimpellava, un po’ troppo avidamente, un ancestrale Documento Unico di Programmazione), per il compleanno felliniano (l’ingombrante maestro compirebbe 98 anni), ed è stato varato il bando (dal valore di 367.883 euro) per “progetto definitivo, progetto esecutivo, direzione dei lavori, misura, contabilità ed assistenza al collaudo per la realizzazione del comparto museale denominato ‘Museo Fellini’”. Il cosiddetto ‘Museo Fellini’ – desiderio onirico che attraversa la città fellinesca da lustri e lustri – sarà mostruosamente tricipite: una parte ospitata al Fulgor, l’altra a Castel Sismondo, la rocca del Malatesta, “pensato per accogliere la dimensione più performativa del Museo Fellini” (che diavolo significhi più performativa lo sanno solo loro, scrivete come cervello comanda, please), la terza si chiama CircAmarcord è una “grande area urbana pedonalizzata”, cosa vi faranno non chiedetelo, non lo sanno neppure loro. Il Comune di Rimini, come spesso accade, con una mano tocca le tette al sacro titano, con l’altra non sa che fare, si mette il pollicione in bocca. Espropriare d’identità il castello malatestiano – buono per mega-mostre – per metterci qualche pupazzo felliniano in 3D, infatti, rischia di essere una ca***a pazzesca, sarebbe come fare di Palazzo Reale a Milano una esposizione permanente di abiti di Armani o come svuotare Palazzo dei Diamanti a Ferrara per farci la sede dei memorabilia di Antonioni, che c’entra? Tra l’altro, il progetto ‘alla riminese’ di pigiare per il bavero Fellini sembra un elefante senza testa, una specie di Frankenstein travestito da Pinocchio. Che fine ha fatto l’idea (cito ancora il Dup 2016-2020) di costituire “un vero e proprio centro di studi felliniani”? Dov’è uno straccio di organigramma? Chi sono gli esperti internazionali (la presidenza di un centro studi siffatto andrebbe per lo meno a Martin Scorsese) e nazionali coinvolti? Nulla. Niente. Il vuoto rintronante. Il progetto – corretto sulla carta – di riappropriazione di Fellini è un corpo informe senza testa, tanta carne al fuoco senza uno che la sappia cucinare. Gli effetti di questa riappropriazione rustica, fatta in casa, ‘alla buona’, si vedono anche dalla recente acquisizione operata dal Comune. Dopo aver fatto l’unica cosa che non andava fatta – la chiusura dell’Associazione ‘Fondazione Fellini’, voluta dalla sorella del regista, Maddalena, nata nel 1995, presieduta, tra gli altri, da Ettore Scola, Pupi Avati, Tullio Kezich, che per anni ha partorito il Premio Fellini, andato a tipi come Scorsese, Polanski, Lumet, Sorrentino – per quanto redditizia – la ‘Fondazione Fellini’ si ferma nel 2012, chiude nel 2015 e tutti i materiali felliniani, una mole di disegni, manifesti, oggetti, oggettini, preziosi vari, va in mano al Comune – il Comune si proclama esperto in fellinologia applicata. L’ultima, fa quasi sorridere. Il Comune in una ovvia opera di acquisizione di reperti felliniani acquista per “euro 7.500… una raccolta di 11 disegni originali del Maestro Federico Fellini, realizzati in Libia sul set del film I cavalieri del deserto”. Del film, basato su un testo di Salgari, realizzato nel 1942 per la regia di Gino Talamo, prodotto dall’Alleanza Cinematografica Italiana di Vittorio Mussolini, Fellini fu pure sceneggiatore. La cosa anche più interessante è che, come testimonia Guido Celano, protagonista sul set insieme a Primo Carnera e a Luisa Ferida, “Fellini venne a girare le prime scene, perché Talamo era malato”. Prime esperienze da regista di un futuro genio. Tutto bello. Tranne i “disegni originali”. Bruttini. Andarono all’asta, per Minerva Auctions, qualche anno fa. Ne misero all’asta una “serie di 15 disegni a matita”, ma l’asta andò vuota, forse si percepì l’acre odore della ‘sola’. Ora il Comune non si piglia neppure il lotto completo (dove sono gli altri 4 disegni?) e per una cifra non certo ridicola. Affari riminesi. Piuttosto, non possiamo lasciare Fellini in mano ai riminesi, è troppo importante. Fellini – che ha fondato il passaporto morale dell’Italia tutta – deve diventare un affare di Stato, per lo meno.
Fellini, invece, per fortuna, non è affatto un ‘affare’ soltanto riminese o italocentrico. La Nacion, il massimo quotidiano argentino, dedica a Fellini una pagina speciale, l’ultimo dell’anno, Federico Fellini y el origen de los sueños. La notizia è che “dopo cinque anni di tentativi falliti, riapre nella città di Rimini la mitica sala Fulgor, dove il cineasta italiano vide i primi film”; il succo è che Fellini è un mito, più oltreoceanico che riminese. L’articolo è firmato da María Soledad Pereira, raffinata autrice di un giornalismo ‘narrativo’ (non ignota ai lettori di Pangea, per cui ha firmato un reportage da Ushuaia), che ho seguito, su altra testata, nella sua ‘disavventura’ riminese (qui). Ora, per carità, l’articolo, è – anche – un inno alla Romagna felix di Fellini. Ma è, soprattutto, un viaggio, a vuoto, in ciò che resta della Rimini felliniana. Nulla. O quasi.
Rimini, Borgo San Giuliano, in una fotografia di Maria Soledad Pereira
La ricerca della giornalista di Buenos Aires parte dal Caffè Commercio eternato da Amarcord, ma “è strano, nel Caffè La Galleria [dove era ubicato il bar che si vede nel film, ndr] non esistono segni o allusioni del tipo ‘questo bar era frequentato da uno dei grandi della settima arte’, come accade, ad esempio, a Parigi, a Les Duex Margots, dove ci sono targhe che confermano che Sartre e Simone de Beauvoir si incontravano qui o a Lisbona, al Martinho de Arcada, che esalta Fernando Pessoa come un cliente molto speciale”. Sintesi amara fatta da occhi oltre atlantici: “in nessuno dei luoghi legati alla storia personale dell’artista italiano, come la casa di via Dardanelli 10… ci sono targhe allusive, didascaliche, ad eccezione del Grand Hotel”. Insomma, pare che, al di là del caravanserraglio della politica, la ferita tra Rimini e Fellini sia ancora aperta, suppurando amarezza e un tot d’ignoranza. Il viaggio della giornalista, dopo aver interpellato Paolo Fabbri, semiologo di platino, ultimo direttore della ‘Fondazione Fellini’ – “a confronto con altre città di cultura, noi diciamo che Rimini è turistica e che per questo la sua memoria è a breve termine, stagionale”, dichiara, cinicamente, il superprof – termina sulla tomba del regista, all’ombra della Grande prua di Arnaldo Pomodoro. Nel 2018 sono 25 anni dalla morte di Fellini. Allora, era il 1993, Sergio Zavoli disse che Fellini, attraverso i suoi film, ci insegnava a “vivere non solo di disincanto, rassegnazione e resa, ma altresì della grazia di sentirsi, attraverso l’arte, un’umanità che vuole farcela anche sognando”. Ora, 25 anni dopo, quella tomba sembra un sigillo perentorio sulla bocca della cultura italiana. Un po’ mortificante.
Davide Brullo
L'articolo Fellini è un ‘affare internazionale’. A 25 anni dalla morte riapre il Fulgor e nasce un Museo mostruoso: aiuto! proviene da Pangea.
from pangea.news http://ift.tt/2C1Vw3H
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tmnotizie · 6 years
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ROCCAFLUVIONE – Il progetto “Muri a perdere” nasce dalla sinergia tra due street artists ascolani, Andrea Tarli AT eUrka, e l’Associazione Culturale Defloyd che da tre anni porta avanti il progetto Arte Pubblicacon il quale promuove progetti di arte urbana. L’edizione 0 del progetto vede la collaborazione con il Comune di Roccafluvione e si svolgerà tra dicembre 2017 e gennaio 2018 con 4 interventi di pittura murale.
I primi 3 artisti Andrea Tarli AT, Urka e ICKS dipingeranno sulle pareti esterne di un’abitazione situata nella frazione di Colleiano. L’edificio, che ha svolto per anni la funzione di punto di ritrovo per i giovani residenti, negli ultimi tempi ha ospitato gli operatori della Protezione Civile giunti nella zona per l’emergenza post sisma.
Il quarto intervento pittorico sarà effettuato dall’artista UNO su un piccolo rudere di proprietà privata, un vecchio rimessaggio crollato dopo il sisma situato nella località Mulino Arena del Comune di Roccafluvione. Il progetto mira a contribuire alla rinascita sociale e culturale di quelle aree picene colpite duramente dagli eventi sismici, al fine di testimoniare che, a distanza di 1 anno, nonostante la situazione, soprattutto nelle zone montane, risulti essere disastrosa, la vita nelle comunità colpite continua.
“Muri a perdere” vuole riaccendere i riflettori su ciò che è stato fatto e su quello che si può e deve ancora fare, cercando quindi di riportare l’attenzione e la curiosità su quei luoghi quasi dimenticati dall’opinione pubblica. Il progetto, oltre che strumento di denuncia, vuole essere simbolo di speranza per il futuro, di fiducia nella rinascita di un territorio, come quello piceno, fortemente colpito e martorizzato.
L’Associazione Culturale Defloyd (http://ift.tt/2kbwp7S) è un’ associazione culturale del territorio Piceno, riconosciuta nell’elenco delle associazioni giovanili della Regione Marche. Dal 2011 organizza eventi musicali come il Villa Pigna Blues Festival (7 edizioni) e Un Festival alle Corde (3 edizioni), in collaborazione con il Comune di Folignano. Collabora con il Comune di Roma per L’immaginario sonoro degli Etruschi – Concerto tra sperimentazione e archeologia svoltosi presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia in Roma durante la Notte dei Musei nel 2013.
L’anno seguente, in partenariato con il Comune di Ascoli Piceno, si occupa della cornice musicale, in qualità di direttore artistico, della Festa della Creatività, realizzata nell’ambito del progetto AP Art UP. Gioventù creativa II edizione, finanziato dalla Regione Marche. La collaborazione con il Comune di Ascoli Piceno continua grazie al progetto SPACE_Spazi creativi contemporanei, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), ancora in attuazione.
L’Associazione, grazie al progetto Arte Pubblica (www.artepubblica.org), nato nel 2015, promuove progetti di arte urbana: interventi di street art, site specific, con l’obiettivo di creare opere d’arte permanenti, liberamente fruibili. Restyling, comunità, rivitalizzazione, sviluppo, rigenerazione le parole che raccontano il progetto, pensato per impreziosire e valorizzare edifici, per educare la cittadinanza alla street art, per riqualificare e rivitalizzare zone periferiche, per dar vita a nuovi percorsi turistici.
Nei tre anni di vita del progetto sono state realizzate dall’Associazione Culturale Defloyd 15 opere d’arte contemporanea in partenariato con la Regione Marche, Comune di Ascoli Piceno, Provincia di Ascoli Piceno, Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Camera di Commercio di Ascoli Piceno, Pro Loco Musiano, Comune di Mosciano Sant’Angelo, sponsor e donatori privati. Infine, MARCHE di Fabbrica, un circuito online che ha lo scopo di promuovere artisti marchigiani su tutto il territorio nazionale.
Andrea Tarli AT (www.badtrip.it). Nato ad Ascoli Piceno il 2 luglio 1973 e laureato in scienze geologiche nel 2000, Andrea è un autodidatta, inizia il suo percorso artistico dopo una mostra di Andrea Pazienza che sarà vera e propria fonte di ispirazione ed emulazione per il primo periodo di formazione. Associazione Culturale Defloyd C.F. e P.I. 02098230440 Via Cremona 42 – 63040 Folignano (AP) Contemporaneamente al corso di laurea collabora con diversi studi grafici per logos e illustrazioni per bambini fino all’approdo alla grafica web e all’animazione multimediale. Espone in varie gallerie d’arte (Ascoli Piceno, Padova, Roma, Francoforte, San Benedetto del Tronto, Piestany) ma dal 2013 abbandona le sovrastrutture dell’arte contemporanea e scende a dipingere in strada prima nella sua città natale poi a Lisbona dove partecipa a varie iniziative promosse dalla Galeria de Arte Urbana GAU.
URKA (http://ift.tt/2kHXxLd). Davide D’Angelo, nasce ad Ascoli Piceno e sin da giovane dipinge in strada col nome di Urka. Oltre a rulli e pennelli, nella sua arte in strada, utilizza spesso il poster, fogli di carta stampati o disegnati di varie dimensioni che vengono incollati sui muri, una tecnica molto usata nella scena street contemporanea. Partecipa a numerose iniziative artistiche in varie città italiane come Roma (International Poster art, 2007; Strike the Street,2009), Ancona (Pop Up, 2009), Torino (Across rewriting, 2009) ma anche in giro per l’Europa: Madrid (Madrid Poster Art, 2009) e Bruxelles (Stick me Hard 2, 2009). Più recentemente le sue manifatture, così come le definisce lui stesso, sono realizzate con i più tradizionali pennelli e vernici, caratterizzate da uno stile caricaturale che ben si sposa con messaggi di critica sociale e ambientalista.
ICKS (http://ift.tt/2kFiAOg). Artista molisano, è considerato nella scena italiana dell’arte urbana tra i maestri dello stencil, tecnica pittorica in cui si utilizza una mascherina intagliata per riprodurre un’immagine o una forma desiderata. Grazie al procedimento grafico dell’halftone, o mezzatinta, la figura è tratteggiata attraverso singole linee accostate una all’altra, lo stesso effetto del retinato delle stampe industriali. Spesso ritrae volti di gente comune di varia estrazione sociale o situazioni pseudo familiari. Ha partecipato a vari festival italiani ed europei, tra cui Cvtà a Civitacampomarano (CB), Ancona Crea (AN) e Draw the line (CB).
UNO (http://ift.tt/2kFdgut). Ha una predilezione per i poster, la ripetizione di elementi iconici, i collage, i decoupage e ogni cosa che abbia a che fare con la carta e la sua manipolazione, con la strada e l’effimero, con il perenne e incessante bisogno di vagare di notte bruciati dal fuoco. Accogliendo e attualizzando la lezione di Warhol, di Debord, e di Rotella, UNO, attraverso la ripetizione all’infinito e il frequente uso di spray e pitture fluorescenti, gioca con la tecnica pubblicitaria e la cambia di segno. Partendo dal volto simbolo della famosa pubblicità di una cioccolata, lo rende un’icona della possibile rivoluzione del singolo nei confronti della società di massa. Un volto liberato dal ruolo assegnatogli dai suoi creatori che diventa paradossalmente lo strumento ideale per una critica alla pratica pubblicitaria stessa.
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lillyslifestyle · 3 years
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Tour street art Lisbona orientale: Parque das Nações
Tour street art #Lisbona orientale: Parque das Nações #arteurbana
La nuova edizione di MURO LX, il festival di arte urbana di Lisbona è appena terminata ma c’è ancora qualche artista all’opera per concludere il suo murale. Lisbona ha guadagnato nuove opere e diventa sempre più colorata, dopo avervi portato virtualmente con me nel Bairro Padre Cruz e a Marvila, oggi vi porto a Parque das Nações per ammirare le 25 nuove opere dei 30 artisti tra nazionali e…
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lillyslifestyle · 4 years
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Fine settimana a Lisbona, eventi 24-26 gennaio 2020
Fine settimana a Lisbona, eventi 24-26 gennaio 2020
Il fine settimana è alle porte e come ogni giovedì eccoci alla rubrica settimanale dedicata ai miei consigli sugli eventi imperdibili a Lisbona lungo il fine settimana. Pronti a selezionare cosa fare?
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Cosa fare questo fine settimana?
Veleggiare sul fiume Tago con aperitivo
Brunch dai sapori portoghesi (sabato)
Brunch con al Drag Queen (domenica)
Imparare a cucinare il pastel de nata(sabato)
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lillyslifestyle · 4 years
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Fine settimana a Lisbona, eventi 29 novembre - 1 dicembre 2019
Fine settimana a #Lisbona, #eventi 29 novembre - 1 dicembre 2019
Rieccoci ad un altro appuntamento del giovedì con i miei consigli sugli eventi imperdibili del fine settimana a Lisbona. Premetto che domani uscirà un ricco articolo con la programmazione (quasi) completa degli eventi natalizi di dicembre ma per oggi il Natale lo mettiamo da parte. Pronti a prender nota?
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Cosa fare questo fine settimana?
Veleggiare sul fiume Tago con aperitivo
Andare in…
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lillyslifestyle · 5 years
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Fine settimana a Lisbona, eventi 11-13 ottobre 2019
Fine settimana a #Lisbona, #eventi 11-13 ottobre 2019
Benritrovati al mio appuntamento con la rubrica settimanale dei miei consigli sugli eventi imperdibili del fine settimana a Lisbona. Un programmino bello ricco oggi vi attende, vedrete che sarà difficile selezionare. Curiosi? Buona lettura.
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Cosa fare questo fine settimana?
Veleggiare sul fiume Tago con aperitivo
Andare in giro su un sitway
Imparare a cucinare il pastel de nata
Vedere…
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lillyslifestyle · 3 years
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5 campi di basket a Lisbona che sono vere opere d'arte
5 campi di #basket a #Lisbona che sono vere opere d'arte
Può lo sport e l’arte urbana riqualificare zone della città considerate “in degrato”? Per rispondere a questa domanda oggi voglio portarvi con me alla scoperta dei nuovi campi di basket che hanno fatto da tela a diversi artisti urbani nazionali e internazionali. 1- CAMPO MARTIRES DA PÁTRIA Questo progetto fa parte della strategia di intervento artistico della città di Lisbona per riqualificare…
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lillyslifestyle · 7 years
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A Lisbona il festival di street art costruisce un muro contro Trump
A Lisbona il festival di street art costruisce un muro contro Trump
L’arte urbana a Lisbona sta trasformando le sorti e le realtà delle periferie della città. Dopo il Bairro de Padre Cruz sarà il turno di Marvila. Di cosa sto parlando? Dell’attesissimo festival di street art della città, sabato, 25 maggio torna MURO. ENGLISH – PORTUGUÊS – FRANÇAIS – ESPAÑOL – DEUTSCH Quest’anno il festival, prima del suo inizio ufficiale, ha creato un MURO virtuale su…
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lillyslifestyle · 4 years
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Portogallo, in auto alla scoperta della regione nord Trás-os-Montes
Portogallo, in auto alla scoperta della regione nord Trás-os-Montes #portogallo #trasosmontes
Chi mi conosce lo sa, e lo ha letto mille volte, che per me “il Portogallo non è solo Lisbona, Porto o l’Algarve“. Dopo avervi parlato in modo approfondito dell’Alentejo, delle Azzorre e di molte altre località non distanti da Lisbona, oggi voglio portarvi con noi in auto fino a Trás-os-Montes.
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Trás-os-Montes questa sconosciuta
La regione meno conosciuta e meno visitata del Portogallo,…
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lillyslifestyle · 5 years
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Bragança, città di storia e street art
#Bragança, città di storia e street art #portogallo
Nord del Portogallo, nel cuore della “Terra Fria” (terra fredda) di Trás-os-Montes, c’è Bragança una città affascinante e ricca di storia. Numerosi suoi illustri nomi sono saliti sul trono del Portogallo ma la città è anche affacciata sul presente con moltissima street art. Oggi vi porto con me alla scoperta di questa cittadina trasmontana.
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Situata a 500 km da Lisbona e 200 km da Portoè una…
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lillyslifestyle · 6 years
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Fine settimana a Lisbona eventi 13-15 aprile
Fine settimana a Lisbona eventi 13-15 aprile
Un altro giovedì è arrivato e con esso la nostra rubrica fissa sui miei consigli relativi agli eventi imperdibili del fine settimana a Lisbona. Vi consiglio di prender carta e penna, o tablet, per segnare i seguenti eventi: VENERDÌ, SABATO E DOMENICA, 13-15 APRILE Se anche voi, come me, siete amanti dei viaggi non potete perdere la Feira das Viagens che quest’anno cambia location e arriva nella…
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lillyslifestyle · 7 years
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Fine settimana a Lisbona (8-10 settembre)
Fine settimana a Lisbona (8-10 settembre)
Vi sono mancata? Dite la verità, avete pensato subito che vi avevo abbandonato, ma rieccomi qui per condividere con voi la lista degli eventi imperdibili per questo secondo fine settimana settembrino a Lisbona. Pronti a prender nota? ENGLISH – PORTUGUÊS – FRANÇAIS – ESPAÑOL – DEUTSCH VENERDÌ, SABATO E DOMENICA, 8-10 SETTEMBRE Motelx festival il festival del cinema horror di Lisbona torna a…
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