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#itinerario portogallo
lillyslifestyle · 11 months
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7 cibi strani da mangiare in Portogallo
Portogallo a tavola: 7 piatti "strani" della gastronomia lusitana
Precisiamo che il termine “strani” che ho utilizzato è da riferirsi a “per noi italiani” o almeno per una parte della popolazione italica. Conclusa la precisazione, direi di passare alla mia personale selezione di pietanze strane, ma non per questo non deliziose, che ho visto sulle tavole portoghesi in questi 20 anni di vita lusofona. Senza tergiversare troppo sulla gastronomia portoghese,…
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designmiss · 11 years
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Fort de Saint John the Baptist - Isole Berlengas - Portogallo https://www.design-miss.com/fort-de-saint-john-the-baptist-isole-berlengas-portogallo/ Il Fort de Saint John the Baptist si trova sulle Isole Berlengas, in Portogallo. La fortezza, bagnata dall’Oceano Atlantico, si trova a circa 15 km dalla città di Peniche ed è stata dichiarata Riserva Mondiale della Biosfera dall’Unesco. Sul posto è possibile praticare anche birdwatching, surf e immersioni subacquee. Se desiderate potete inserire il Fort de Saint John the Baptist […]
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viaggiaescopri · 2 months
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Viaggio in Portogallo, itinerario tra Lisbona e dintorni
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portogallonyc · 10 months
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ITINERARIO DI VIAGGIO
Clicca sul link per seguire il nostro itinerario per Madeira, Portogallo 2023!
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lamilanomagazine · 11 months
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Milano tra le dieci città vincitrici del bando Bloomberg per le infrastrutture ciclabili
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Milano tra le dieci città vincitrici del bando Bloomberg per le infrastrutture ciclabili. Il Comune di Milano è tra le dieci città del mondo vincitrici del bando promosso da Bloomberg Philanthropies per realizzare piste ciclabili: riceverà un finanziamento di 400.000 dollari. I nomi dei vincitori della ‘Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure (BICI)’ sono stati annunciati in occasione della Giornata mondiale della Bicicletta, lo scorso 3 giugno. L'obiettivo di BICI è aiutare le città a incentivare la mobilità sostenibile, rivitalizzare i quartieri e promuovere la salute e il benessere di cittadini e cittadine. Condotto in collaborazione con la Global Designing Cities Initiative (GDCI), oltre ai finanziamenti per attuare le loro proposte, ogni città vincitrice riceverà anche assistenza tecnica da GDCI per lo sviluppo e la progettazione di infrastrutture ciclabili, la raccolta di dati e il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine. Oltre a Milano, le città vincitrici sono: Fortaleza (Brasile), Addis Abeba (Etiopia), Bogotà (Colombia), Lisbona (Portogallo), Mombasa (Kenia), Pimpri-Chinchwad (India), Quelimane (Mozambico), Tirana (Albania) e Wellington (Nuova Zelanda). “La lotta al cambiamento climatico va di pari passo con l’offerta alle persone di maggiori opzioni di trasporto – ha dichiarato Michael R. Bloomberg, fondatore di Bloomberg LP e Bloomberg Philanthropies e 108° sindaco di New York –. Queste proposte per rendere la mobilità ciclabile più sicura e accessibile richiederanno una solida assistenza tecnica e il nostro team è lieto di supportare i vincitori mentre trasformano le loro idee in azioni. I progressi compiuti da queste 10 città contribuiranno a migliorare la qualità dell’aria, proteggere l'ambiente e guidare anche la crescita economica. Non vediamo l'ora di vedere i risultati”. “Le piste ciclabili non sono servizi, sono infrastrutture essenziali per le città – ha affermato Janette Sadik-Khan, responsabile dei trasporti presso Bloomberg Associates ed ex commissario del Dipartimento dei trasporti di New York –. Queste sovvenzioni aiuteranno queste 10 città a intraprendere l'azione decisiva necessaria per trasformare le strade e rappresentano un punto di svolta sulla sicurezza, sull'inquinamento e sul cambiamento climatico”. Le 10 città vincitrici si trovano in 10 Paesi di cinque continenti e rappresentano in totale più di 15 milioni di residenti. I vincitori sono stati selezionati tra 275 domande presentate tra il 10 novembre 2022 e il 3 febbraio 2023, da città con oltre 100.000 residenti. Milano si è candidata con un progetto capace di dare continuità ad un itinerario ciclabile portante, servire gli istituti scolastici e rispondere quindi alle esigenze legate agli spostamenti casa-scuola, creando occasioni di riqualificazioni puntuali per aumentare la qualità dello spazio urbano e la sicurezza per tutti gli utenti della strada. L’itinerario ciclabile proposto ha una lunghezza di circa 6 km. “Siamo orgogliosi di essere stati selezionati per questo prestigioso premio - ha detto Arianna Censi, assessora alla Mobilità del Comune di Milano -. Sono anche orgogliosa di poter contare su una struttura che è stata capace di presentare un progetto che ha vinto, capace di primeggiare tra 275 proposte grazie anche al sostegno di Legambiente, Ciclobby e Massa Marmocchi Milano che hanno supportato il progetto con una lettera di interesse. Milano nel prossimo futuro potrà così contare su un itinerario ciclabile portante che attraversa un territorio che ospita 40 scuole”. "Quando si tratta di ridurre le emissioni e promuovere città più sane e più verdi, dobbiamo continuare ad aumentare le nostre ambizioni collettive - ha affermato James Anderson, che guida il programma Government Innovation presso Bloomberg Philanthropies -. La Bloomberg Initiative for Cycling Infrastructure ha dato alle città di tutto il mondo la possibilità di sognare in grande e mostrare ciò che è possibile. Non vediamo l'ora di lavorare con queste città per implementare i loro potenti progetti e, mentre lo facciamo, condividere lezioni in tutto il mondo". "Costruire reti ciclabili sicure e connesse è un'esigenza universale che avvantaggia la salute e il benessere fisico e mentale delle persone, tanto quanto avvantaggia l'ambiente e l'economia - ha affermato Skye Duncan, direttore esecutivo di GDCI -. Attraverso i loro ambiziosi progetti di infrastrutture ciclabili, le città selezionate trasformeranno le loro strade mettendo le persone al di sopra di ogni altra cosa, avvantaggiando al contempo le loro comunità per garantire spazi più sani, sicuri e più equi per tutti. Il team BICI di GDCI non vede l’ora di iniziare a lavorare a fianco di queste città per aiutarle a realizzare le loro iniziative”. Bloomberg Philanthropies convocherà le 10 città vincitrici dal 26 al 29 giugno 2023 a Londra, offrendo agli amministratori locali l'opportunità di incontrarsi, scambiare idee con colleghi, iniziare la pianificazione del progetto e imparare dagli esperti di progettazione urbana di GDCI.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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vlifestyle · 4 years
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Viaggiare in camper: 7 itinerari imperdibili stile Route 66
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Quando la strada chiama, bisogna rispondere. Ma non serve volare dall'altra parte del pianeta e raggiungere gli ampi spazi del Nord America per scoprire percorsi leggendari. Anche l’Europa, con la sua varietà incredibile di paesaggi, permette ai viaggiatori di macinare chilometri lungo strade panoramiche ricche di attrazioni, natura e storia. Yescapa, la piattaforma leader in Europa di camper-sharing, ha selezionato sette itinerari in stile Route 66 perfetti da affrontare in camper. Sette percorsi, dall'affascinante Andalusia al selvaggio nord della Scozia, per vivere il mito dell’on the road senza lasciare il nostro continente.  
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  Spagna, La ruta de los pueblos blancos
Il sud della Spagna e il calore dell’Andalusia tra le province di Cadice e Malaga. La Ruta de los pueblos blancos (L’itinerario dei paesi bianchi, in italiano) prende il nome dalle candide case che compongono le cittadine che la strada attraversa: da Alacalà del Valle ad Arcos de la Frontera. Il percorso si snoda tra la valle di Ronda e i pendii del Parco Naturale della Sierra de Grazalema, un’area di origine carsica ricca di gole spettacolari e punti panoramici mozzafiato, come Puerto de Las Palomas, ma anche di abeti e di specie animali protette, come i grifoni. Non solo natura, l’itinerario è anche un vero e proprio viaggio nella storia della Spagna meridionale, tra arte rupestre preistorica, antiche strade romane e luoghi dai nomi arabeggianti che portano ancora i segni della dominazione mora.
Italia, Via Francigena
La Via Francigena, uno dei percorsi di pellegrinaggio più importanti del nostro Paese, nacque nel Medioevo per collegare la Cattedrale di Canterbury, in Gran Bretagna, a Roma e ai porti della Puglia, dove i pellegrini potevano poi imbarcarsi verso la Terra Santa. Oggi è un itinerario che si affronta principalmente a piedi, in bicicletta o a cavallo, ma nulla vieta di seguirlo a bordo di un camper e in totale comodità: un’opzione che sta prendendo sempre più piede tra i viaggiatori. Il percorso attraversa l’Europa, dalle colline toscane puntellate di cipressi e il paesaggio quasi lunare delle Crete Senesi fino a raggiungere la svizzera Losanna e - di seguito - la francese Reims. Proprio in quest’ultima si può visitare un’altra delle cattedrali più importanti d’Europa prima di sbarcare in Inghilterra.
Portogallo, Estrada National 2
La Estrada National 2 (N2) è una delle più importanti del Portogallo. Collega Chaves, a due passi dal confine settentrionale con la Galizia, alla meridionalissima Faro. È la più lunga del Paese e lo attraversa nel suo cuore, lasciando da parte per una volta le più gettonate e note Lisbona e Porto e la costa Atlantica. L’itinerario è ricchissimo: oltre 700 chilometri e una trentina di cittadine da attraversare lungo il percorso. È un viaggio fatto di dislivelli, perfettamente affrontabili a bordo di un camper, che mostra i vari volti del Portogallo: dai vigneti della Valle del Douro alle spiagge dell’Algarve, passando dalle pianure dell’Alentejo tra natura, enogastronomia e storia.
Francia, Route Napoléon
La Route Napoléon è un viaggio nella storia francese ed europea e ripercorre le orme dell’Imperatore francese durante i “cento giorni” del 1815, il periodo che segue il ritorno dall'esilio sull'isola d’Elba e precede la sua disfatta a Waterloo. L’itinerario, inaugurato nel 1932, inizia a Golfe-Juan, dove Napoleone sbarcò una volta tornato in Francia, e termina a Grenoble, dove avvenne la prima battaglia. Il percorso si snoda verso nord dalla Costa Azzurra alle Alpi e attraversa parchi naturali e luoghi mozzafiato come le Gole del Verdon, che con i loro oltre 700 metri di dislivello sono tra i canyon più profondi d’Europa, perfette per gli sport acquatici come canoa e rafting. A segnalare il percorso ai viaggiatori ci pensano le statue delle aquile, simbolo dell’Imperatore.  
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Germania, Romantische Strasse, Route 550
Castelli e paesini da fiaba, pendii ricoperti di verde e atmosfere tipiche del romanticismo tedesco: è la Romantische Strasse. Questa strada, che taglia la Baviera e il Baden-Württemberg, nel sud del Paese, parte da Füssen e raggiunge Würzburg. Si snoda per oltre 360 chilometri da sud a nord e mostra a chi la percorre alcune delle più tipiche bellezze tedesche, prima fra tutte il Castello di Neuschwanstein, uno dei più belli e fotografati d’Europa: un vero e proprio castello da fiaba e, non a caso, sembrerebbe essere stato il “modello” per alcuni celebri film di animazione della Disney. Lungo il percorso si attraversano cittadine con case a graticcio e tetti spioventi, come Rothenburg, e località con antichi monasteri, come Wieskirchem, ma anche paesi di origine romana, primo fra tutti Augsburg, e altri che hanno conservato la loro struttura medievale, come Landsberg am Lech. Un viaggio nel tempo e nello spazio condito da un po’ di romanticismo e nostalgia.
Irlanda, Wild Atlantic Way
La Wild Atlantic Way è la strada panoramica che segue la costa atlantica della Repubblica d’Irlanda, da Muff, nel nord del Paese, a Kinsale, nel sud. Un viaggio lungo 2500 chilometri che si concentra prevalentemente sulle bellezze naturali, da Malin Head, il punto più a nord, al Connemara National Park, passando per le Cliffs of Moher e le Slieve League, tra le scogliere mozzafiato dell’isola. Paesini e baie, strapiombi e prati verdi nei quali pascolano i greggi, la Wild Atlantic Way è un percorso da vivere con il classico spiritoon the road: tanta libertà e voglia di stupirsi per scoprire un’Irlanda selvaggia e da cartolina. Da una parte la forza delle onde dell’oceano, dall’altra il cielo che sembra non riposarsi mai.
Regno Unito, North Coast 500
La North Coast 500 è giro quasi completo delle Highland scozzesi tra montagne, laghi e spiagge: un percorso circolare di oltre 800 chilometri che inizia e finisce al Castello di Inverness. Considerata una delle strade panoramiche più belle del continente, attraversa brughiere e paesini di pescatori fino a raggiungere il punto più settentrionale della Gran Bretagna. Seguendo il percorso, perfetto per camper e caravan grazie anche alle tante piazzole e aree attrezzate, si attraversano ben sei regioni scoprendo la Scozia più autentica. Si può assaggiare dell’ottimo whisky nell'Easter Ross o cercare di avvistare i delfini nel Black Isle, andare a caccia di castelli e creature mitologiche nel Sutherland o di siti archeologici nel Caithness. C’è davvero l’imbarazzo della scelta. Fonte ed immagini: Yescapa Read the full article
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zinicaviaggi · 2 years
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Oggi vi presentiamo uno dei tour più amati in Portogallo, un itinerario che tocca tutte le sue più imperdibili attrazioni, tra splendide viste sull’oceano e melodie di fado! Tra le tante cose da non perdere in questo tour: ✔ I colori di Lisbona, una capitale dal fascino malinconico e ricca di echi letterari ✔ Le onde più alto del mondo a Nazaré, piccolo villaggio di pescatori affacciato sull’Atlantico e adorato dai surfisti ✔ Una minicrociera sul Douro, il fiume che attraversa Porto e lungo il quale si trovano le più famose distillerie https://www.instagram.com/p/CVnHoTbs7Ia/?utm_medium=tumblr
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robertchi-blog1 · 6 years
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(Scroll down for the English version)
Riassunto dell’itinerario in breve: 5 giorni
Volo: Milano Orio al Serio / Porto
Porto – Fatima – Lisbona (giorno 1)
Lisbona: MATTINA:  Giardini Amalia Rodríguez – Parco Edoardo VII – Av. de Liberdade – Praca Rossio – Elevador de Santa Justa –  Bairro Alto, Baixa, Praca do Commercio; POMERIGGIO  Praca do Martim Moniz – Miradouro de Nossa Senhora do Monte – Castelo de Sao Jorge – Alfama – Chiesa di Santa Engracia –  SERA: Bairro Alto   (giorno 2)
Lisbona:  MATTINA: Ponte del 25 Aprile, Monumento alle Scoperte, Torre di Belem;  POMERIGGIO: Parco delle Nazioni, Acquario Oceanografico di Lisbona –  SERA: Barrio Alto  (giorno 3)
Lisbona – Cabo da Roca – Nazarè – Porto (giorno 4)
Porto: giro in sightseen bus per il poco tempo a disposizione e rientro a Bergamo (giorno 5)
Nella primavera dell’anno scorso, prima di iniziare a scrivere questo blog, ho fatto un viaggio molto bello, ormai reso classico dai voli Ryanair; la destinazione di cui molti amici mi hanno parlato bene è infatti Porto; Non ero mai stato in Portogallo, ma, prima di prenotare ho deciso di non fermarmi solo in questa città come meta ma di girare un po’.
eccovi quindi il mio itinerario Porto – Lisbona – Porto di  5 giorni.
Eh si, se avete qualche giorno perché limitarsi ad una città piccola come Oporto quando potete con 10 euro al giorno noleggiare un Auto e muovervi un pochino lungo il Portogallo?
Atterriamo al mattino a Porto, ma la nostra destinazione principale per i primi giorni è Lisbona, quindi dopo aver sbrigato tutte le pratiche del noleggio auto imbocchiamo l’autostrada E1 verso sud; in realtà l’obiettivo è di arrivare a Lisbona entro le 18:00 facendo una tappa lungo il percorso, visto che l’autostrada passa per Fatima; facciamo quindi la prima tappa per visitare il Santuario costruito sul luogo dove nel 1917 i pastorelli portoghesi Lucia, Jacinta e Francisco iniziarono a vedere la Madonna.
Siamo fortunati, la giornata è bella e il santuario non è preso d’assalto, c’è molta gente ma è vivibile, facciamo un giro nella chiesa, e nella grande piazza e accendiamo un cero; questo luogo così mistico, va visitato di sicuro se siete in zona e rimarrete colpiti dall’aura di misticismo e fede di cui è intriso.
Ci rimettiamo in strada direzione Lisbona che raggiungiamo anche prima del previsto . Calcolate che la distanza Porto – Lisbona è di 320 km più o meno quindi non vi ci vuole molto. A Lisbona, ho trovato un appartamento molto carino in un quartiere tranquillo appena fuori dal centro, con garage, dove poter lasciare l’auto per un paio di notti; a Lisbona non vi serve, dato che la rete metropolitana e di trasporti pubblici è molto efficiente.
L’appartamento è stata un ottima soluzione – economico, bello, ben arredato e in ottima posizione: qui il link dell’appartemento su booking.com http://www.booking.com/Share-i5KfqN 
Usciamo a fare un giro per il centro dirigendoci nella zona di Baixa per cenare e fare due passi e rientriamo prima di mezzanotte in metrò.
GIORNO 2:
All’indomani facciamo colazione in appartamento avendo fatto un po’ di spesa in un supermercato sotto casa e ci incamminiamo verso il centro passando per i Giardini di Amalia Rodríguez con il suo punto panoramico (dovete tenere conto che Lisbona è una citta che si trova su varie colline ed è quindi tutto un saliscendi anche molto ripido, ma è anche ricca appunto di miradori, delle terrazze panoramiche, da cui godere di una vista della città circostante dall’alto).
Continuiamo la camminata attraverso Parco Edoardo VII e Avenida de Liberdade (la via dello shopping e delle boutique di lusso), ci incantiamo a guardare alcuni tram caratteristici di questa città che si inerpicano su per le ripide salite della città, passiamo per alcune piazze fino all’Elevador de Santa Justa che altro non è che un ascensore in ferro del 1900 con terrazza panoramica che serviva ad unire la parte bassa a quella alta del Bairro Alto. Giriamo su e giù per queste caratteristiche viuzze del centro senza una meta ben precisa, e attenzione, non perché non sappiamo dove andare, ma, proprio perché Lisbona per certi versi va proprio visitata così, perdendosi e girando a casa tra le sue vie. Riscendiamo dalle viuzze del Bairro dove abbiamo già deciso di passare la serata in quanto è in queste vie che si svolge l’animata vita notturna di questa città, e ci ritroviamo nella grande Praça do Commercio. Qui in zona mangiamo un panino prima di dirigerci in Praça do Martin Moniz perché da qui c’è la partenza del tram 🚋 storico 28 che si inerpica su per i colli della città antica . Arrivati alla partenza però ho due problemi, il primo è che c’è una folla di turisti allucinante e quindi già immagino che sul tram si starà come le sardine e difficilmente si potrà godere di una bella vista; il secondo problema è invece la mia caviglia che inizia a dolorare (mi hanno levato il gesso in seguito ad una frattura circa due settimane prima, e quindi dopo i km di questa mattina zoppico) . Trovo subito però la soluzione a me più congeniale, sul marciapiede opposto una ragazza di fianco al suo tuc tuc mi guarda e mi sorride come avesse già capito cosa stavo pensando. Mi fa segno di raggiungerla e dopo una breve contrattazione ci offre un giro di 2 ore e mezza con lei come guida del tuc tuc e guida turistica e con un itinerario di diverse tappe su per i colli della città antica, seguendo in parte lo stesso percorso del tram 28. Inoltre ci avvisa che nel percorso farà diverse tappe dove possiamo smontare a fare delle foto o visitare il luogo. Sarebbero 70 euro a gruppo, noi siamo in due e riusciamo a scendere il prezzo a 50 euro. Vista la bella giornata calda, e la mia caviglia dolorante devo dire con il senno di poi che questi sono stati i 25 euro (la mia quota) meglio spesi della mia vita; montiamo e viaaaa si parte. Gabriela è una ragazza molto spigliata alla guida e con un ottima conoscenza della storia e delle curiosità della città e quindi ci allieta nel percorso con cenni storici e aneddoti. Nel giro saliamo verso il Castelo de Sao Jorge e facciamo una tappa al Miraduro de Nossa Senhora do Monte punto più alto della città (devo dire che Senza tuc tuc visto quanto è ripida la salita, non ci saremmo mai arrivati). Gabriela, ci offre una limonata fresca prima di ripartire passando per la Chiesa di Santa Engracia (che i portoghesi chiamano la loro S.Pietro, vista la somiglianza con la chiesa vaticana) e scendendo verso il quartiere di Alfama . Facciamo qualche altra tappa prima di ritornare al punto di partenza. Alla fine ci abbiamo messo tre ore, ma abbiamo visto un sacco di cose, col minimo sforzo (la mia caviglia ringrazia😜) e alla fine lasciamo pure una mancia a Gabriela.
Rientriamo per una doccia e un riposino in appartamento e usciamo sul tardi per cenare e vivere un po’ di vita notturna di questa città. Andiamo quindi nelle stradine del Barrio Alto, piene di pub, bar, birrerie e piene di gente che si diverte. Ceniamo in un piccolo ristorante di tapas e ci beviamo un paio di birre in alcuni rumorosissimi locali. Devo dire che la vita notturna di Lisbona, è molto movimentata e divertente.
GIORNO 3: 
Ci svegliamo l’indomani con calma, e con il metrò scendiamo verso piazza del commercio da dove prenderemo un trenino verso la zona di Belem.
Scesi dal trenino, camminiamo lungo il Tago, da qui si gode di una vista stupenda sul Ponte del 25 Abril uno dei luoghi più famosi di Lisbona ed è un ponte che ricorda il Golden Gate Bridge di San Francisco. Continuando la passeggiata verso la famosa Torre de Belem passando per il monumento alle Scoperte . Pranziamo in uno dei tanti ristorantini con tavoli all’aperto, con il tempo per essere aprile siamo fortunatissimi, sole e caldo.
il pomeriggio dovremo spostarci a qc km da qua dall’altra parte della città al Parco delle Nazioni, zona dell’Expo  Universale del 1998, e definita la zona più futuristica della città. Qui facciamo visita al famoso Oceanario, davvero molto bello.
siamo soddisfatti, abbiamo visto la città in lungo e in largo, e devo dire che Lisbona è una di quelle mete che non mi sono mai venute in mente prima, ma che da oggi è per me una delle capitali più belle d’Europa.  Quindi quando pensate a cosa visitare e vi viene in mente Parigi, Londra, Berlino, pensateci meglio perchè Lisbona è molto molto meglio (per quanto anche le altre città siano belle) ed è anche molto più economica.
GIORNO 4:
La mattina salutiamo il padrone di casa a cui abbiamo riconsegnato le chiavi, e risaliamo sulla nostro Fiat Punto a noleggio; guardando la cartina ho deciso che per oggi invece di rientrare lungo l’autostrada fatta all’andata, di fare una variante lungo oceano e di fare due tappe, la prima a Cabo Da Roca e la seconda  a Nazarè prima di arrivare a Porto meta del nostro ultimo giorno prima di rientrare a casa.
Cabo da Roca: è il punto più occidentale del continente Europeo, ed altro non è che una stupenda scogliera a picco sull’Oceano Atlantico, che nulla ha da invidiare alle Cliffs of Mohar irlandesi.  Mentre sto facendo alcune foto, sento qualcuno che mi chiama, e non posso fare a meno che pensare che il mondo è proprio piccolo: incontro infatti qui per caso alcuni miei compaesani; quattro chiacchiere e poi via di nuovo verso Nazarèdove abbiamo letto se il mare è mosso si possono vedere le onde più alte del Mondo. Facciamo tappa alla praja do Northe, la giornata è stupenda, la spiaggia bellissima, ma mai visto il mare così calmo in vita mia, quindi niente onde, ma comunque un panino in spiaggia per pranzo ci stà.
ci rimettiamo in marcia e raggiungiamo il nostro hotel a Porto verso le 17:00. Lasciamo le nostre cose e facciamo subito un giro in centro.
Porto è una città piccolina, famosa soprattutto per le sue cantine di vino e con un centro storico davvero affascinante: il quartiere Ribeira è appunto la zona centrale ricca di antiche case, strette vie acciotolate e numerosissimi ristoranti e bar.
Le numerose cantine di Vino, dall’altra parte del fiume, dove si produce il Porto appunto.
Mangiamo in un ristorante lungo il fiume, e assaggiamo alcuni vini locali tra cui il Porto che tra un bicchiere e l’altro si fa notte. L’indomani, non abbiamo molte ore, nel pomeriggio dobbiamo tornare in aeroporto, quindi anche a causa della mia solita caviglia, decido per la prima volta in vita mia di prendere uno di quegli autobus turistici aperti sopra che fanno tutto il giro della città. Riusciamo così a vedere Porto stando comodi, prima di rientrare, e devo dire che sono sempre più convinto di aver scelto il giro giusto, Lisbona da visitare con calma e bellissima, e Porto per quanto molto carina non merita più di un paio di giorni al massimo.
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Questo il mio primo approcio con il Portogallo, ma devo dire che mi ha piacevolmente stupito, per la sua bellezza, per la gente, per la vita, tanto che ho deciso di tornarci quest’estate per fare un po’ di mare nella zona Sud, in Algarve.
e voi ? siete mai stati in Portogallo? che ne pensate?
Summary of the itinerary in brief: 5 days
Flight: Milan Orio al Serio / Porto Port – Fatima – Lisbon (day 1)
Lisbon: MORNING: Amalia Rodríguez Gardens – Eduardo VII Park – Av. De Liberdade – Praca Rossio – Elevador de Santa Justa – Bairro Alto, Baixa, Praca do Commercio; AFTERNOON Praca do Martim Moniz – Miradouro de Nossa Senhora do Monte – Castelo de Sao Jorge – Alfama – Church of Santa Engracia – EVENING: Bairro Alto (day 2)
Lisbon: MORNING: 25th April Bridge, Monument to the Discoveries, Belem Tower; AFTERNOON: Nations Park, Oceanographic Aquarium of Lisbon – EVENING: Barrio Alto (day 3)
Lisbon – Cabo da Roca – Nazarè – Porto (day 4)
Porto: tour in sightseen bus for the short time available and return to Bergamo (day 5)
In the spring of last year, before starting to write this blog, I had a very nice trip,  in fact, the destination of which many friends have spoken to me very well is Porto; I had never been to Portugal, but, before booking, I’ve decided not to stop only in this city as a destination but to go around a little bit.
so here is my itinerary Porto – Lisbon – Port of 5 days.
Oh yes, if you have a few days why limit yourself to a small city like Porto when you can rent a car with 10 Euro /day and move a little along Portugal?
We land in the morning in Porto, but our main destination for the first days is Lisbon, so after hurrying all the car rental practices we take the E1 highwayto the south; in reality the goal is to arrive in Lisbon by 18:00, making a stop along the way, as the highway passes through Fatima; there we make the first stop to visit the Sanctuary built on the place where in 1917 the Portuguese shepherds Lucia, Jacinta and Francisco began to see the Madonna.
We are lucky, the day is beautiful and the sanctuary is not crowded, we walk around the church, and in the large square and light a candle; this place so mystical, should be visited for sure if you are in the area and you will be struck by the aura of mysticism and faith that is soaked.
We get back on the road towards Lisbon that we reach even earlier than expected.
The apartment was a great solution – cheap, nice, well furnished and in a great location: here the link of the apartment on booking.com  http://www.booking.com/Share-i5KfqN
We go out for a walk around the center heading into the Baixa area for dinner and take a walk and return before midnight in the subway.
DAY 2:
The next day we have breakfast in the apartment having done a little ‘shopping in a supermarket under the house and we walk towards the center through the Amalia Rodríguez’s garden with its vantage point (you have to keep in mind that Lisbon is a city that is on various hills and is therefore all a steep up and down, but it is also rich of the so called  miradori, the panoramic terraces, from which to enjoy a view of the surrounding city from above).
We continue the walk through  Edoardo VII Park and Avenida de Liberdade (the shopping street and luxury boutiques), we are enchanted to watch some characteristic trams of this city that climb up the steep hills of the city, we pass through some squares until ‘Elevador de Santa Justa which is nothing more than a 1900 iron elevator with a panoramic terrace that served to connect the lower part to the high one of the Bairro Alto. We turn up and down these characteristic alleys of the center without a precise goal, and attention, not because we do not know where to go, but, just because Lisbon in some ways goes so well visited, getting lost and wandering through its streets. We descend from the alleys of Bairro where we have already decided to spend the evening as it is in these streets that takes place the animated nightlife of this city, and we find ourselves in the great Praça do Commercio. Here in the area we eat a sandwich before heading to Praça do Martin Moniz because from here there is the departure of the historic tram 28 which climbs up the hills of the ancient city. Arrived at the start but I have two problems, the first is that there is a crowd of tourists waiting to climb in the tram, and so I already imagine that on the tram will be like the sardines and you can hardly enjoy a nice view; the second problem is instead my ankle that starts to ache (I have removed the plaster after a fracture about two weeks before). But now I find the solution most congenial to me, on the sidewalk opposite a girl next to her motorcycle tuc tuc looks at me and smiles as she already understood what I was thinking. She beckons me to join her and after a short bargaining she offers us a two and a half hour tour with her as a guide to the tuc tuc and tour guide and with an itinerary of different stages on the hills of the ancient city, following in part the same path of the tram 28. It also warns us that in the path will make several stops where we can take off photos or visit the place. It would be 70 euros per group, we are two and we can get down to 50 euros. Given the beautiful hot day, and my ankle ache I must say with hindsight that these were the 25 euros (my share) better spent my life;
Gabriela is a very sensible girl  with an excellent knowledge of the history and the curiosities of the city and therefore she gladdens us on the path with historical notes and anecdotes. In the ride we climb to the Castelo de Sao Jorge and make a stop at the Miraduro de Nossa Senhora do Monte highest point of the city (I have to say that Without tuc tuc, seen how steep the climb, we would never have arrived there). Gabriela, offers us a fresh lemonade before leaving again through the Church of Santa Engracia (which the Portuguese call their St. Peter, given the similarity with the Vatican church) and descending towards the Alfama district . We make a few more stops before returning to the starting point. In the end it took us three hours, but we saw a lot of things, with the least effort (my ankle thanks) and at the end we leave a tip to Gabriela
We return for a shower and a nap in the apartment and go out late to have dinner and live a bit ‘of nightlife in this city. So we go in the streets of the Barrio Alto, full of pubs, bars, pubs and full of people having fun. We have dinner in a small tapas restaurant and drink a couple of beers in some very noisy places. I must say that Lisbon’s nightlife is very lively and fun.
DAY 3:
The day after we reach with the subway the Commecio square from where we will take a train to the Belem.
Once out of the train, we walk along the Tagus, from here you can enjoy a wonderful view of the 25th April Bridge one of the most famous places in Lisbon and is a bridge that recalls the Golden Gate Bridge in San Francisco. Continuing the walk to the famous Belem’s Tower passing  the Monument to the Discoveries. Lunch in one of the many restaurants with outdoor tables, with the time to be April we are lucky, sun and heat.
In the afternoon we will have to move  from here on the other side of the city to the Park of Nations, area of ​​the Universal Expo of 1998, and defined the most futuristic area of ​​the city. Here we visit the famous Oceanarium, very beautiful, worht a visit.
We are satisfied, we have seen the city far and wide, and I must say that Lisbon is one of those destinations that I have never thought of before, but that today is one of the most beautiful capitals in Europe for me. So when you think about what to visit and you can think of Paris, London, Berlin, think better because Lisbon is much much better (although the other cities are beautiful) and it is also much cheaper ..
  DAY 4:
In the morning we say goodbye to the landlord to whom we have handed the keys back, and we go back to our rented Fiat Punto; looking at the map I decided that for today instead of returning along the same highway of the first day, to make a long ocean variant and to make two stops, the first in Cabo Da Roca and the second in Nazarè before arriving in Porto our last day before returning home.
Cabo da Roca is the westernmost point of the European continent, and is nothing more than a beautiful cliff overlooking the Atlantic Ocean, which has nothing to envy to the Irish Cliffs of Mohar. While I’m taking some pictures, I hear someone calling me, and I can not help but think that the world is really small: in fact I meet some of my fellow citizens here; a chat and then off again to Nazarè where we read if the sea is rough we can see the highest waves in the world. We stop at the praja do Northe, the day is beautiful, the beautiful beach, but never seen the sea so calm in my life, so no waves.
we get going again and we reach our hotel in Porto around 17:00. We leave our belongings and immediately take a ride downtown.
Porto is a small town, famous above all for its wine cellars and with a really fascinating historical center: the Ribeira district is precisely the central area full of ancient houses, narrow cobbled streets and numerous restaurants and bars.
  The numerous wine cellars, on the other side of the river, where the Port is produced.
We eat in a restaurant along the river, and taste some local wines including the Port that night falls between one glass and another. The next day, we do not have many hours, in the afternoon we have to go back to the airport, so also because of my usual ankle ache, I decide for the first time in my life to take one of those tourist sightseen buses all the way around the city. So we can see Porto being comfortable, before returning, and I must say that I am more and more convinced that I have chosen the right round, Lisbon to visit calmly and beautiful, and Porto, however pretty, does not deserve more than a couple of days maximum.
This is my first approach to Portugal, but I must say that I was pleasantly surprised, for its beauty, for people, for life, so much so that I decided to come back this summer to do a little ‘sea in the South , in the Algarve.
and you ? have you ever been to Portugal? what do you think?
Porto – Lisbona, 5 days for a small Spring’s adventure (Scroll down for the English version) Riassunto dell'itinerario in breve: 5 giorni Volo: Milano Orio al Serio / Porto…
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zerdatour · 4 years
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Buongiorno! Stamattina vi presentiamo questo itinerario per andare alla scoperta del Portogallo🤩 È un “Fly & Drive” che significa “Vola e Guida”, ed indica i viaggi nei quali, una volta giunti a destinazione, è necessario il noleggio di una vettura per spostarsi da una tappa all'altra. Beh che dire non resta che chiedere maggiori informazioni e partire all'esplorazione 🗺 (presso Portugal) https://www.instagram.com/p/CC7vE_VnFWm/?igshid=k7hwmrqia4jt
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freedomtripitaly · 4 years
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Vuoi farti cullare dalle acque cristalline e passare la fine dell’anno sotto ad un ombrellone in completo relax? Allora questa è una soluzione adatta al tuo Capodanno 2020. Una festività già spumeggiante che diventa ancora più frizzante se passata in un fantastico angolo di mondo. Alla scoperta del Mediterraneo, delle Maldive o magari sul Mar Baltico. Ovviamente sulla scelta del luogo influiscono anche fattori come il tempo a disposizione e il budget tuttavia esiste l’opzione delle mini crociere, in Italia o in Europa. Se non avete tempo o denaro ma non volete proprio rinunciare ad un party sul mare, c’è una possibilità ancora più breve: una singola nottata il 31 dicembre. Qualche ora di lusso su un nave fantastica per un piccolo tragitto verso destinazione come la Sardegna, la Corsica o la Costa Azzurra. Tra brindisi, musica, giochi, buon cibo e la possibilità di sbarcare e visitare il luogo di arrivo per qualche ora. Mete per Capodanno Quali sono i luoghi più gettonati per un Capodanno in crociera? Grecia; Spagna; Francia; Italia; Malta; Emirati Arabi; Caraibi; Maldive; Hawaii. Facciamo però un po’ di chiarezza sui percorsi e sui pacchetti per Capodanno 2020. Quali paesi e quali città tocca ad esempio una crociera nel Mediterraneo? Quanto costa trascorrere dei giorni a Dubai? Volete approfittare di una vacanza così rilassante per esplorare anche qualche bella città o immergervi nel fascino della storia antica come in Egitto? Crociere di 1-2 notti fino a 7-10 giorni al mare, verso l’oceano ma anche sul fiume! Crociera nel Mediterraneo Una crociera di 8 giorni (7 notti) tra località estere come Marsiglia, Barcellona, Palma de Mallorca, Santorini, Malaga, Venezia, Corfù, Atene, Dubrovnik e molte altre tappe ha un prezzo medio che va tra i 700 e i 1000 euro a persona. Le tratte di solito toccano la Francia, la Spagna, la Grecia, la Croazia, e ovviamente l’Italia. E poi, il Marocco, il Portogallo e il Montenegro. La comodità di un viaggio in crociera è proprio quello di passare di paese in paese senza lunghi viaggi stancanti e continui cambi di hotel. E così, perdersi tra le spiagge e i templi della Grecia, godere della natura incontaminata della Croazia e assaporare la buona cucina italiana nel giro di pochi giorni è possibile. Riuscirete ad individuare il tour disponibile anche considerando la città del porto di partenza, in genere ce ne sono diverse tra nord, centro e sud Italia. Ad esempio: Venezia, Genova, Savona, Civitavecchia, Napoli, Bari e Palermo. Oltre alle bollicine della serata, godetevi la storia delle nazioni che si affacciano su questo splendido mare, le loro tradizioni. Ci sono infatti spesso in programma escursioni nei luoghi di maggiore interesse come siti archeologici e città ricchi di monumenti. Crociera a Dubai ed Emirati Uniti I prezzi in questo caso si alzano un po’, siamo tra i 900 e 1200 euro. Dubai, Abu Dhabi, Muscat (Oman) sono alcune delle tappe di una crociera di questo tipo. Tra il fascino del misterioso deserto e la contemporaneità di città lussuose dall’architettura audace. Luoghi in cui le antiche tradizioni convivono con la modernità. Le escursioni nell’eleganza assoluta della spettacolare moschea Sheikh Zayed ad Abu Dhabi, che ospita anche il Ferrari World per gli appassionati di Formula 1. Scoprite la parte antica di Muscat, il lusso sfrenato di Dubai, visitate il suq di Doha e fate un safari a Sir Bani Yas. Crociera nei Caraibi e Antille Quando si parla di un posto che fa sognare spesso si parla dei Caraibi e perché non cogliere l’occasione e passare il Capodanno in crociera proprio in questo luogo paradisiaco? Miami, Messico, Bahamas, Giamaica, isole Cayman e le piccole Antille tra le isole più incontaminate al mondo. Queste sono alcune delle mete possibili in una crociera diretta in questa parte di mondo. Relax sulle bianchissime spiagge ma anche snorkeling, kayak e fondali marini incredibili. Tra gli 800 e i 1200 euro per viverle come mete per Capodanno. Crociera in Sud America Brasile, Uruguay, Argentina, una crociera tra i festeggiamenti di Capodanno e a ritmo di musica: samba e tango. Fondali limpidissimi, meraviglie naturali e luoghi incantevoli. Le escursioni in questi luoghi coinvolgono anche il cielo, le vedute aeree di Rio de Janeiro fatte di montagne, grattacieli e oceano sono un’esperienza unica. Scoprite Buenos Aires con le sue architetture in Art Déco e Art Nouveau e lasciatevi conquistare dalla Capoeria a Salvador. Quartieri di città cosmopolite, natura sconfinata e le grandi differenze tra un luogo e un altro. Dai 1200 euro ai 2000 euro escluso il volo. Minicrociere per Capodanno E se disponete di meno tempo? Esistono le minicrociere! Cosa sono e come funzionano? Cenone e intrattenimento sono i medesimi, ciò che cambia sono i giorni di pernottamento e in parte, le destinazioni. Corsica, Sardegna, Provenza, Costa Azzurra, Spagna e Grecia. Pochi giorni ma vissuti al massimo. Per due notti si può spendere intorno ai 300 euro con incluso il cibo e le bevande. Tutti quei percorsi che prevedono meno di una settimana di viaggio, possono essere considerate appartenenti a questa categoria. Ovviamente abbiamo considerato posti vicini all’Italia ma si può fare la stessa esperienza in qualsiasi parte del mondo. Affascinante ad esempio, anche quella sul Mar Baltico con partenza da Stoccolma diretta a Tallinn, proprio per festeggiare il Capodanno. Crociera sul fiume Una crociera fluviale breve è un’ottima alternativa, più insolita ma ugualmente magica, per abbandonare il vecchio anno ed entrare con allegria e grinta nel nuovo. Cresce infatti la passione per l’acqua dolce e la semplicità che spesso porta con sé: imbarcazioni più piccole e lontane dal turismo di massa. Tra i motivi che spiegano il successo crescente di questa scelta ci sono senza dubbio la possibilità di accedere a posti meno noti, più piccoli, più intimità (parliamo di al massimo 200 passeggeri), maggiore stabilità e quindi addio al mal di mare. E poi, il panorama sempre diverso e sempre disponibile, dato che tutte le cabine sono esterne. Potrete assaporare ogni attimo, ogni piccolo paese costiero e ogni monumento, edificio o semplicemente il paesaggio a cui passerete accanto. Inoltre c’è una maggiore velocità sia di navigazione che di attracco al porto dato che l’imbarcazione di solito, è di dimensioni ridotte rispetto a quella maestose che solcano le onde del mare. Infine, qualcosa che accomuna tutte le crociere ovvero la vasta possibilità di scelta. Quale fiume scegliere per il prossimo Capodanno? Crociera sul Po Importante fiume dell’Italia settentrionale che percorre tutta la Pianura Padana. Cibo, eleganza, musica, atmosfera rilassata per accogliere il nuovo anno in modo diverso. Qualche ora di navigazione per costi diversi a seconda del posto che si sceglie, tutti comunque inferiori ai 150 euro. Qualora si scelga una formula all inclusive di pernottamento in hotel, intrattenimento e cenone varia sempre in base alla scelta del posto. Crociera sul Danubio Sei giorni d’incanto su questo lungo fiume, le cui sponde sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Budapest, Bratislava, Vienna tra le tappe di questo prezioso viaggio a 1350 euro a persona e che comprendono però alcune spese importanti, uno su tutti, il volo. Crociera sul Reno Il più romantico dei fiumi, anch’esso patrimonio dell’umanità, decantato da poeti e ritratto da pittori, ci regala a Capodanno Strasburgo e Rudesheim. Il percorso tra castelli, boschi, vigneti, località storiche. In media 4 giorni (3 notti) hanno un prezzo di 600-700 euro. Crociera sulla Senna Decisamente più pratica, la crociera sul fiume di Parigi. I battelli infatti partono da scali come Musée d’Orsay e Tour Eiffel. Basta solo trovarsi in uno dei luoghi preposti il 31 dicembre. I prezzi sono davvero diversi, potreste scegliere solo un giro panoramico o cenare in battello quindi variano da 70 euro a 150 euro fino ad arrivare anche ai 400 euro. Crociera sulla Loira Dedicato a tutti gli amanti di storia, di architettura e del buon vino. Nantes e la Valle della Loira vi aspettano. Il tour sul fiume più lungo della Francia vi permetterà di godere della vista di luoghi pittoreschi e paesaggi naturali incantevoli. Il prezzo è simile agli altri, 6 giorni tra i 1000 e 1300 euro. Crociera sul Nilo Ci sono poi altri fiumi che possono regalare altrettante emozioni e che partecipano a creare il clima leggero e frizzante tipico del Capodanno. Uno su tutti è il Nilo, sicuramente una meta diventata ormai più turistica ma tuttora affascinante e incantevole. La storia dell’antico Egitto, i templi, la valle dei Re ma anche relax e divertimento. Quattro giorni nella bellezza dell’Egitto costa sugli 800 euro circa. Quale itinerario scegliere? Tempo, costi, esigenze e gusti. C’è chi vuole scappare al caldo, chi insegue le cime innevate e chi semplicemente vuole farsi incantare dalle luci di splendide città. Cultura, relax, divertimento e buon cibo per salutare l’anno appena trascorso. Le crociere sono una tipologia di viaggio adatta a qualsiasi persona e di qualsiasi età, dalle famiglie, alle coppie, agli amici. Alla scoperta di nuovi luoghi, con un tour ben organizzato per la semplice nottata di festa o per più giorni. L’imbarazzo della scelta, non solo per chi ama il mare anche d’inverno. Numerose attività, menù elaborati, abbigliamento adatto per una serata spumeggiante e un viaggio indimenticabile. Scegliete un fantastico Capodanno 2020 sull’acqua. https://ift.tt/2OTF1OW Capodanno 2020 in crociera: le mete migliori Vuoi farti cullare dalle acque cristalline e passare la fine dell’anno sotto ad un ombrellone in completo relax? Allora questa è una soluzione adatta al tuo Capodanno 2020. Una festività già spumeggiante che diventa ancora più frizzante se passata in un fantastico angolo di mondo. Alla scoperta del Mediterraneo, delle Maldive o magari sul Mar Baltico. Ovviamente sulla scelta del luogo influiscono anche fattori come il tempo a disposizione e il budget tuttavia esiste l’opzione delle mini crociere, in Italia o in Europa. Se non avete tempo o denaro ma non volete proprio rinunciare ad un party sul mare, c’è una possibilità ancora più breve: una singola nottata il 31 dicembre. Qualche ora di lusso su un nave fantastica per un piccolo tragitto verso destinazione come la Sardegna, la Corsica o la Costa Azzurra. Tra brindisi, musica, giochi, buon cibo e la possibilità di sbarcare e visitare il luogo di arrivo per qualche ora. Mete per Capodanno Quali sono i luoghi più gettonati per un Capodanno in crociera? Grecia; Spagna; Francia; Italia; Malta; Emirati Arabi; Caraibi; Maldive; Hawaii. Facciamo però un po’ di chiarezza sui percorsi e sui pacchetti per Capodanno 2020. Quali paesi e quali città tocca ad esempio una crociera nel Mediterraneo? Quanto costa trascorrere dei giorni a Dubai? Volete approfittare di una vacanza così rilassante per esplorare anche qualche bella città o immergervi nel fascino della storia antica come in Egitto? Crociere di 1-2 notti fino a 7-10 giorni al mare, verso l’oceano ma anche sul fiume! Crociera nel Mediterraneo Una crociera di 8 giorni (7 notti) tra località estere come Marsiglia, Barcellona, Palma de Mallorca, Santorini, Malaga, Venezia, Corfù, Atene, Dubrovnik e molte altre tappe ha un prezzo medio che va tra i 700 e i 1000 euro a persona. Le tratte di solito toccano la Francia, la Spagna, la Grecia, la Croazia, e ovviamente l’Italia. E poi, il Marocco, il Portogallo e il Montenegro. La comodità di un viaggio in crociera è proprio quello di passare di paese in paese senza lunghi viaggi stancanti e continui cambi di hotel. E così, perdersi tra le spiagge e i templi della Grecia, godere della natura incontaminata della Croazia e assaporare la buona cucina italiana nel giro di pochi giorni è possibile. Riuscirete ad individuare il tour disponibile anche considerando la città del porto di partenza, in genere ce ne sono diverse tra nord, centro e sud Italia. Ad esempio: Venezia, Genova, Savona, Civitavecchia, Napoli, Bari e Palermo. Oltre alle bollicine della serata, godetevi la storia delle nazioni che si affacciano su questo splendido mare, le loro tradizioni. Ci sono infatti spesso in programma escursioni nei luoghi di maggiore interesse come siti archeologici e città ricchi di monumenti. Crociera a Dubai ed Emirati Uniti I prezzi in questo caso si alzano un po’, siamo tra i 900 e 1200 euro. Dubai, Abu Dhabi, Muscat (Oman) sono alcune delle tappe di una crociera di questo tipo. Tra il fascino del misterioso deserto e la contemporaneità di città lussuose dall’architettura audace. Luoghi in cui le antiche tradizioni convivono con la modernità. Le escursioni nell’eleganza assoluta della spettacolare moschea Sheikh Zayed ad Abu Dhabi, che ospita anche il Ferrari World per gli appassionati di Formula 1. Scoprite la parte antica di Muscat, il lusso sfrenato di Dubai, visitate il suq di Doha e fate un safari a Sir Bani Yas. Crociera nei Caraibi e Antille Quando si parla di un posto che fa sognare spesso si parla dei Caraibi e perché non cogliere l’occasione e passare il Capodanno in crociera proprio in questo luogo paradisiaco? Miami, Messico, Bahamas, Giamaica, isole Cayman e le piccole Antille tra le isole più incontaminate al mondo. Queste sono alcune delle mete possibili in una crociera diretta in questa parte di mondo. Relax sulle bianchissime spiagge ma anche snorkeling, kayak e fondali marini incredibili. Tra gli 800 e i 1200 euro per viverle come mete per Capodanno. Crociera in Sud America Brasile, Uruguay, Argentina, una crociera tra i festeggiamenti di Capodanno e a ritmo di musica: samba e tango. Fondali limpidissimi, meraviglie naturali e luoghi incantevoli. Le escursioni in questi luoghi coinvolgono anche il cielo, le vedute aeree di Rio de Janeiro fatte di montagne, grattacieli e oceano sono un’esperienza unica. Scoprite Buenos Aires con le sue architetture in Art Déco e Art Nouveau e lasciatevi conquistare dalla Capoeria a Salvador. Quartieri di città cosmopolite, natura sconfinata e le grandi differenze tra un luogo e un altro. Dai 1200 euro ai 2000 euro escluso il volo. Minicrociere per Capodanno E se disponete di meno tempo? Esistono le minicrociere! Cosa sono e come funzionano? Cenone e intrattenimento sono i medesimi, ciò che cambia sono i giorni di pernottamento e in parte, le destinazioni. Corsica, Sardegna, Provenza, Costa Azzurra, Spagna e Grecia. Pochi giorni ma vissuti al massimo. Per due notti si può spendere intorno ai 300 euro con incluso il cibo e le bevande. Tutti quei percorsi che prevedono meno di una settimana di viaggio, possono essere considerate appartenenti a questa categoria. Ovviamente abbiamo considerato posti vicini all’Italia ma si può fare la stessa esperienza in qualsiasi parte del mondo. Affascinante ad esempio, anche quella sul Mar Baltico con partenza da Stoccolma diretta a Tallinn, proprio per festeggiare il Capodanno. Crociera sul fiume Una crociera fluviale breve è un’ottima alternativa, più insolita ma ugualmente magica, per abbandonare il vecchio anno ed entrare con allegria e grinta nel nuovo. Cresce infatti la passione per l’acqua dolce e la semplicità che spesso porta con sé: imbarcazioni più piccole e lontane dal turismo di massa. Tra i motivi che spiegano il successo crescente di questa scelta ci sono senza dubbio la possibilità di accedere a posti meno noti, più piccoli, più intimità (parliamo di al massimo 200 passeggeri), maggiore stabilità e quindi addio al mal di mare. E poi, il panorama sempre diverso e sempre disponibile, dato che tutte le cabine sono esterne. Potrete assaporare ogni attimo, ogni piccolo paese costiero e ogni monumento, edificio o semplicemente il paesaggio a cui passerete accanto. Inoltre c’è una maggiore velocità sia di navigazione che di attracco al porto dato che l’imbarcazione di solito, è di dimensioni ridotte rispetto a quella maestose che solcano le onde del mare. Infine, qualcosa che accomuna tutte le crociere ovvero la vasta possibilità di scelta. Quale fiume scegliere per il prossimo Capodanno? Crociera sul Po Importante fiume dell’Italia settentrionale che percorre tutta la Pianura Padana. Cibo, eleganza, musica, atmosfera rilassata per accogliere il nuovo anno in modo diverso. Qualche ora di navigazione per costi diversi a seconda del posto che si sceglie, tutti comunque inferiori ai 150 euro. Qualora si scelga una formula all inclusive di pernottamento in hotel, intrattenimento e cenone varia sempre in base alla scelta del posto. Crociera sul Danubio Sei giorni d’incanto su questo lungo fiume, le cui sponde sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Budapest, Bratislava, Vienna tra le tappe di questo prezioso viaggio a 1350 euro a persona e che comprendono però alcune spese importanti, uno su tutti, il volo. Crociera sul Reno Il più romantico dei fiumi, anch’esso patrimonio dell’umanità, decantato da poeti e ritratto da pittori, ci regala a Capodanno Strasburgo e Rudesheim. Il percorso tra castelli, boschi, vigneti, località storiche. In media 4 giorni (3 notti) hanno un prezzo di 600-700 euro. Crociera sulla Senna Decisamente più pratica, la crociera sul fiume di Parigi. I battelli infatti partono da scali come Musée d’Orsay e Tour Eiffel. Basta solo trovarsi in uno dei luoghi preposti il 31 dicembre. I prezzi sono davvero diversi, potreste scegliere solo un giro panoramico o cenare in battello quindi variano da 70 euro a 150 euro fino ad arrivare anche ai 400 euro. Crociera sulla Loira Dedicato a tutti gli amanti di storia, di architettura e del buon vino. Nantes e la Valle della Loira vi aspettano. Il tour sul fiume più lungo della Francia vi permetterà di godere della vista di luoghi pittoreschi e paesaggi naturali incantevoli. Il prezzo è simile agli altri, 6 giorni tra i 1000 e 1300 euro. Crociera sul Nilo Ci sono poi altri fiumi che possono regalare altrettante emozioni e che partecipano a creare il clima leggero e frizzante tipico del Capodanno. Uno su tutti è il Nilo, sicuramente una meta diventata ormai più turistica ma tuttora affascinante e incantevole. La storia dell’antico Egitto, i templi, la valle dei Re ma anche relax e divertimento. Quattro giorni nella bellezza dell’Egitto costa sugli 800 euro circa. Quale itinerario scegliere? Tempo, costi, esigenze e gusti. C’è chi vuole scappare al caldo, chi insegue le cime innevate e chi semplicemente vuole farsi incantare dalle luci di splendide città. Cultura, relax, divertimento e buon cibo per salutare l’anno appena trascorso. Le crociere sono una tipologia di viaggio adatta a qualsiasi persona e di qualsiasi età, dalle famiglie, alle coppie, agli amici. Alla scoperta di nuovi luoghi, con un tour ben organizzato per la semplice nottata di festa o per più giorni. L’imbarazzo della scelta, non solo per chi ama il mare anche d’inverno. Numerose attività, menù elaborati, abbigliamento adatto per una serata spumeggiante e un viaggio indimenticabile. Scegliete un fantastico Capodanno 2020 sull’acqua. Trascorrere il Capodanno 2020 in crociera è un’ottima idea per festeggiare in modo speciale, visitando posti meravigliosi e location mozzafiato.
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lillyslifestyle · 1 year
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Portogallo a tavola: Bacalhau à Zé do Pipo
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valeria-manzella · 7 years
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..PAPA FRANCESCO..UDIENZA GENERALE..Piazza San Pietro..La Speranza cristiana..Cristo Risorto nostra speranza (1 Cor 15)..Cari fratelli e sorelle, buongiorno!..Ci incontriamo quest’oggi nella luce della Pasqua, che abbiamo celebrato e continuiamo a celebrare con la Liturgia. Per questo, nel nostro itinerario di catechesi sulla speranza cristiana, oggi desidero parlarvi di Cristo Risorto, nostra speranza, così come lo presenta san Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi (cap. 15)..L’apostolo vuole dirimere una problematica che sicuramente nella comunità di Corinto era al centro delle discussioni. La risurrezione è l’ultimo argomento affrontato nella Lettera, ma probabilmente, in ordine di importanza, è il primo: tutto infatti poggia su questo presupposto..Parlando ai suoi cristiani, Paolo parte da un dato inoppugnabile, che non è l’esito di una riflessione di qualche uomo sapiente, ma un fatto, un semplice fatto che è intervenuto nella vita di alcune persone. Il cristianesimo nasce da qui. Non è un’ideologia, non è un sistema filosofico, ma è un cammino di fede che parte da un avvenimento, testimoniato dai primi discepoli di Gesù. Paolo lo riassume in questo modo: Gesù è morto per i nostri peccati, fu sepolto, e il terzo giorno è risorto ed è apparso a Pietro e ai Dodici (1 Cor 15,3-5). Questo è il fatto: è morto, è sepolto, è risorto ed è apparso. Cioè, Gesù è vivo! Questo è il nocciolo del messaggio cristiano..Annunciando questo avvenimento, che è il nucleo centrale della fede, Paolo insiste soprattutto sull’ultimo elemento del mistero pasquale, cioè sul fatto che Gesù è risuscitato. Se infatti tutto fosse finito con la morte, in Lui avremmo un esempio di dedizione suprema, ma questo non potrebbe generare la nostra fede. E’ stato un eroe. No! E’ morto, ma è risorto. Perché la fede nasce dalla risurrezione. Accettare che Cristo è morto, ed è morto crocifisso, non è un atto di fede, è un fatto storico. Invece credere che è risorto sì. La nostra fede nasce il mattino di Pasqua. Paolo fa un elenco delle persone a cui Gesù risorto apparve (vv. 5-7). Abbiamo qui una piccola sintesi di tutti i racconti pasquali e di tutte le persone che sono entrate in contatto con il Risorto. In cima all’elenco ci sono Cefa, cioè Pietro, e il gruppo dei Dodici, poi ..cinquecento fratelli.. molti dei quali potevano rendere ancora la loro testimonianza, poi viene citato Giacomo. Ultimo della lista..come il meno degno di tutti..è lui stesso. Paolo dice di se stesso..Come un aborto.. ( v. 8)..Paolo usa questa espressione perché la sua storia personale è drammatica: lui non era un chierichetto, ma era un persecutore della Chiesa, orgoglioso delle proprie convinzioni; si sentiva un uomo arrivato, con un’idea molto limpida di cosa fosse la vita con i suoi doveri. Ma, in questo quadro perfetto..tutto era perfetto in Paolo, sapeva tutto..in questo quadro perfetto di vita, un giorno avviene ciò che era assolutamente imprevedibile: l’incontro con Gesù Risorto, sulla via di Damasco. Lì non ci fu soltanto un uomo che cadde a terra: ci fu una persona afferrata da un avvenimento che gli avrebbe capovolto il senso della vita. E il persecutore diviene apostolo, perché? Perché io ho visto Gesù vivo! Io ho visto Gesù Cristo risorto! Questo è il fondamento della fede di Paolo, come della fede degli altri apostoli, come della fede della Chiesa, come della nostra fede..Che bello pensare che il cristianesimo, essenzialmente, è questo! Non è tanto la nostra ricerca nei confronti di Dio..una ricerca, in verità, così tentennante..ma piuttosto la ricerca di Dio nei nostri confronti. Gesù ci ha presi, ci ha afferrati, ci ha conquistati per non lasciarci più. Il cristianesimo è grazia, è sorpresa, e per questo motivo presuppone un cuore capace di stupore. Un cuore chiuso, un cuore razionalistico è incapace dello stupore, e non può capire cosa sia il cristianesimo. Perché il cristianesimo è grazia, e la grazia soltanto si percepisce, e per di più si incontra nello stupore dell’incontro..E allora, anche se siamo peccatori..tutti noi lo siamo..se i nostri propositi di bene sono rimasti sulla carta, oppure se, guardando la nostra vita, ci accorgiamo di aver sommato tanti insuccessi…Nel mattino di Pasqua possiamo fare come quelle persone di cui ci parla il Vangelo: andare al sepolcro di Cristo, vedere la grande pietra rovesciata e pensare che Dio sta realizzando per me, per tutti noi, un futuro inaspettato. Andare al nostro sepolcro: tutti ne abbiamo un pochettino dentro. Andare lì, e vedere come Dio è capace di risorgere da lì. Qui c’è felicità, qui c’è gioia, vita, dove tutti pensavano ci fosse solo tristezza, sconfitta e tenebre. Dio fa crescere i suoi fiori più belli in mezzo alle pietre più aride..Essere cristiani significa non partire dalla morte, ma dall’amore di Dio per noi, che ha sconfitto la nostra acerrima nemica. Dio è più grande del nulla, e basta solo una candela accesa per vincere la più oscura delle notti. Paolo grida, riecheggiando i profeti..Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?.. (v. 55)..In questi giorni di Pasqua, portiamo questo grido nel cuore. E se ci diranno il perché del nostro sorriso donato e della nostra paziente condivisione, allora potremo rispondere che Gesù è ancora qui, che continua ad essere vivo fra noi, che Gesù è qui, in piazza, con noi: vivo e risorto..Saluti..[Sono lieto di salutare i pellegrini di lingua francese, in particolare i giovani collegiali, liceali e studenti, come pure i fedeli delle parrocchie venute da Francia e Svizzera. Lo Spirito Santo accresca la nostra fede in Gesù Risorto affinché l’amore di Dio giunga a sconfiggere in noi il peccato e la morte. La nostra vita testimoni con gioia la speranza che nasce dalla tomba aperta il mattino di Pasqua. Dio vi benedica!]..[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’odierna Udienza, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Svezia, Svizzera, Hong Kong, Indonesia, Canada e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare ai nuovi diaconi del Pontificio Collegio Irlandese, insieme ai loro familiari ed amici. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su tutti voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!]..[Un caloroso benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca, in particolare ai Decani provenienti dall’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga, accompagnati dal Cardinale Reinhard Marx e i suoi Ausiliari, nonché ai seminaristi austriaci con Mons. Anton Leichtfried. Portate la gioia del Cristo Risorto nelle vostre comunità come testimonianza della vita che non passerà. Il Signore benedica il vostro cammino.]..[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua spagnola, in particolare quelli provenienti da Spagna e America Latina. Vi invito a portare tutta la gioia della risurrezione del Signore. Siamo in grado di comunicare con la nostra vita che Gesù è qui e vive in mezzo a noi. Grazie mille.]..[Saluto di cuore tutti i pellegrini di lingua portoghese, particolarmente i gruppi venuti dal Portogallo e dal Brasile. Cari amici, lasciatevi illuminare e trasformare dalla forza della Risurrezione di Cristo, perché le vostre esistenze diventino una testimonianza della vita che è più forte del peccato e della morte. Buona Pasqua a tutti!]..[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Egitto e dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, Cristo Gesù nostra speranza è risorto, vi esorto a guardare costantemente a colui che ha vinto la morte e ci aiuta ad accogliere le sofferenze come preziosa occasione di redenzione e di salvezza. Il Signore vi benedica!]..[Saluto i pellegrini polacchi. Fratelli e sorelle, l’Apostolo Paolo esclama: “Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte il tuo pungiglione?” (1 Cor 15,55). In questi giorni di Pasqua, portiamo questo grido nel cuore. Pieni di speranza andiamo ai nostri fratelli! Con la pace e la gioia, che scaturiscono dalla fede, proclamiamo che Gesù risorto è ancora qui, che continua ad essere vivo in mezzo a noi! La Sua benedizione vi accompagni sempre!]..Saluto i pellegrini di lingua italiana. Nel clima della gioia pasquale rivolgo il mio saluto a voi giovani sacerdoti della Diocesi di Mantova, accompagnati dal Vescovo Mons. Marco Busca e a voi, cari Diaconi della Compagnia di Gesù, qui convenuti con amici e familiari. Incoraggio ciascuno a vivere ogni giorno il Vangelo della carità..Saluto le suore di diversi istituti partecipanti al corso promosso dall’USMI; la Corale Polifonica Logudorese; le Pie Operaie dell’Immacolata Concezione con gli Amici del Fondatore Marcucci; e i fedeli di Marigliano, che ricordano l’80° anniversario dell’Incoronazione dell’immagine della Madonna della Speranza. Auspico che quest’incontro sia per tutti occasione di rinnovata adesione a Gesù e ai suoi insegnamenti..Saluto infine i giovani, gli ammalati e gli sposi novelli. Cari giovani, specialmente voi ragazzi della Professione di fede delle Diocesi di Milano e Cremona, vivete in pienezza il messaggio pasquale, testimoniando dappertutto la pace, dono di Cristo Risorto. Cari ammalati, guardate costantemente a Colui che ha vinto la morte e ci aiuta ad accogliere le sofferenze come momento privilegiato di redenzione e di salvezza. Cari sposi novelli, vivete la quotidiana esperienza familiare nella consapevolezza della presenza vivificante di Gesù nella vostra casa..
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viaggiaescopri · 2 months
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Viaggio in Portogallo, itinerario tra Lisbona e dintorni (...Leggi tutto)
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linstantcestmoi · 7 years
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Ciao, ragazzi! Son tornata da meno di una settimana dal cammino sulla Rota Vicentina, in Portogallo, ma la mia mente – ed anche il mio corpo- faticano a capire che NO, non si cammina più 6 ore al giorno ammirando paesaggi mozzafiato e incontrando gente meravigliosa!!
Ad ogni modo, in questo post inserirò delle info utili per chi, magari, è interessato a quest’esperienza e ha deciso di partire. Descriverò il mio percorso, le mie tappe, da Vila Nova de Milfontes a Vila do Bispo. In un altro post, sicuramente, vi parlerò invece di come ho vissuto quest’esperienza, dei miei pensieri durante il viaggio, di quanto il Portogallo mi abbia rapito il cuore come nessun altro Paese. (Ma come ho potuto viaggiare praticamente sempre a Nord, finora?!)
PREMESSE
Ho dovuto cominciare a Vila Nova de Milfontes perché, i bus per Santiago do Cacem (dove comincia il Cammino Storico) e Porto Covo (dove comincia il Cammino dei Pescatori) da Lisbona, c’erano solo il pomeriggio/sera. Ergo, avrei perso una notte in ostello per iniziare il cammino il mattino dopo. Avendo 7 giorni effettivi a disposizione, ho preferito saltare due tappe ma cominciare subito.
Le compagnie bus a cui far riferimento sono: Rede Expressos e Eva Transportes
In linea generale, non è un cammino che richiede particolare preparazione fisica. Alcune difficoltà s’incontrano lungo il Cammino dei Pescatori (es. salite con la sabbia, salite/discese alquanto ripide, tratti in cui si cammina nel fango). Sconsigliato a chi soffre di vertigini.
Assolutamente importante portare la protezione solare. Io, il primo giorno, mi son subito scottata, come una cretina.
Alcuni mi chiedono se è possibile percorrere la Rota in bici. No, la Rota nasce per essere percorsa esclusivamente a piedi. E’ possibile, tuttavia, visitare il Portogallo in bici; ho conosciuto alcuni che da Lisbona andavano a Sud. Consiglio di fare ricerche specifiche sui sentieri percorribili in bici o far riferimento a enti del turismo.
Com’è indicato anche sul sito ufficiale della Rota Vicentina, è sconsigliato partire a luglio/agosto. Persino ora (fine aprile/inizio maggio) era caldissimo e si camminava in canotta e pantaloncini…
Ci sono rari punti di ristoro tra una tappa e l’altra. E’ necessario che portiate abbastanza acqua e cibo.
La prenotazione in ostelli o altri tipi di alloggio non è necessaria. (Per fortuna) non è il Cammino di Santiago…c’è posto per tutti, ci si alza e si comincia a camminare con calma.
La Rota è segnata benissimo. Leggerete che a me è capitato di sbagliar strada più volte: sono un caso a parte. Essendo sola, poi, spesso mi perdevo nei miei pensieri e mancavo qualche segnale. In generale, se state camminando e non vedete segnali per 500m, tornate indietro fino all’ultimo che avete avvistato.
Gli ostelli sono tutti bellissimi, i migliori in cui sia mai stata. In Portogallo, è molto importante mantenere alto il livello degli alloggi: dopo 3 recensioni negative/reclami, lo Stato comincia a far pressione.
  VILA NOVA DE MILFONTES – ALMOGRAVE
Una delle tappe più brevi, 16 Km circa. Non fate come me che, gasatissima perché era il primo giorno, decido di non prendermi pause se non verso la fine, dopo aver sbagliato strada un paio di volte. Percorso tutto sommato semplice. Magari non facilissimo per cominciare, con le salite sulla sabbia ed un punto in cui bisogna utilizzare una scala poggiata alle rocce per scendere/salire. Trovate le indicazioni per cominciare sulla strada principale del paese, a pochi metri dall’Ufficio del Turismo. Usciti da Vila Nova, si percorre un ponte con vista sul fiume. Dopo pochi Km, vi ritroverete già a camminare a due passi dall’Oceano. Ho alloggiato all’Hi Hostel Almograve – Pousada de Juventude, vicinissimo alla spiaggia. Lo trovate sulla destra appena arrivati ad Almograve.
2. ALMOGRAVE – ZAMBUJEIRA DO MAR
  Uno dei tratti più belli, 22 km interamente con vista oceano. Si comincia camminando immersi tra alte dune di sabbia, che man mano assumono un colore sempre più rossiccio, dovuto agli ossidi di ferro, testimonianza di quando il clima della zona era più tropicale. Percorso facile; piccola difficoltà verso la fine, quando bisogna scendere sulle rocce servendosi di una fune. (Potrebbe essere pericoloso in caso di pioggia.) Ho alloggiato all’Hakuna Matata Hostel, anch’esso a due passi dalla spiaggia. Zambujeira è una piccola perla, ci sono negozietti (non sempre li si trova nei villaggi) ed è il luogo in cui ho visto il mio primo tramonto in spiaggia in Portogallo.
3. ZAMBUJEIRA DO MAR – ODECEIXE
  Ecco, questo per me è stato il tratto più “difficile”. Ci ho messo 8 ore per percorrere 18 Km, sia perché avevo dei problemi ai piedi, sia perché c’erano punti in cui bisognava essere prudenti e, quindi, facevano rallentare (i famosi tratti nel fango che vi ho scritto su o in cui bisogna attraversare ruscelli). Ad ogni modo, la vista che si presenta a 4 Km da Odeceixe e la sua incantevole Praia ripaga tutti gli sforzi. Ho alloggiato all’Odeceixe Hostel.
4. ODECEIXE – ALJEZUR
Qui, il percorso base è di 18 Km; io ho aggiunto il circuito della Praia di Odeceixe per un totale di 23 Km. Uno dei percorsi più semplici, anche perché da qui il Cammino diventa Storico. Onestamente, consiglierei di saltare questo tratto e passare direttamente al successivo, poiché si svolge al 90% lungo un canale d’irrigazione. Al 15 Km, passerete dal villaggio di Rogil, ottimo per riposarsi, rinfrescarsi, mangiare qualcosa in un ristorantino. Ho alloggiato all’Amazigh Hostel, dove ho anche avuto la fortuna di conoscere una ragazza italiana che lavora in reception.
5. ALJEZUR – ARRIFANA
Arrifana era la tappa che non vedevo l’ora di fare, ancor prima di partire. L’ostello stra-prometteva alla grande (ragazzi, c’è anche la piscina! Hi Arrifana Destination Hostels), a due passi dalla spiaggia, in una delle mete più ambite dai surfisti!! Dopo il check-in, infatti, son subita corsa in spiaggia a prendere il sole e a restare sbalordita dinnanzi alla potenza delle onde. Uno spettacolo unico. E quanti surfisti e scuole di surf! (Sì, mi sono innamorata del surf.) Il percorso è di soli 12 Km, io ci ho impiegato 3 ore e non ho incontrato nessun tipo di difficoltà. Merito anche del personale dell’ostello se mi sono follemente innamorata di questo posto e ho promesso di tornarci. Salutatemi Teddy e James, se capitate da quelle parti! 😀
6. ARRIFANA – CARRAPATEIRA
Il percorso più lungo, 25 Km. Ma i miei piedi si stavano rimettendo in sesto ed ero prontissima! Unica difficoltà: salite e discese, ma tante. Si comincia percorrendo la costa –non mancherà di vedere surfisti e gente che vi sfreccia accanto su quad, fuoristrada e moto da cross– per poi addentrarsi nelle colline. Peccato che questa tappa e la successiva siano parecchie lontano dalla spiaggia. Solo al 18 Km arriverete in un villaggio e avrete possibilità di far rifornimento di cibo e acqua, per cui partite ben muniti. Ho alloggiato all’Hostel do Mar. Proprietaria dolcissima.
7. CARRAPATEIRA – VILA DO BISPO
22 Km. Percorso semplice…se non scegliete, come me, di fare quello alternativo. Sì, ce ne sono due: quello che ho scelto io, in realtà, è consigliato nei periodi di forti piogge in cui quello classico non è praticabile. Per il percorso alternativo, bisogna seguire le frecce rosse. E’ quasi impraticabile, composto da salite e discese molto ripide e sentieri strettissimi. Verso il 12 Km, inizierete a camminare a pochi metri dalle pale eoliche ed il vento fortissimo sarà una costante fino alla fine. Ragion per cui, a una certa, ho cominciato ad accelerare e son arrivata dopo un totale di 5 ore e mezzo. Vila do Bispo è il paese più grande tra quelli in cui son stata, ed uno dei pochi da cui è possibile prendere un bus per Lagos o Sagres per poi tornare a Lisbona. Ho alloggiato a Lila’s Apartments, un po’ lontano dal centro, a due passi dal LIDL. Ideale per godersi un po’ di pace e avere molto spazio a disposizione, dopo giorni di camerate e letti a castello.
Ed è tutto. Il giorno dopo ho trascorso un paio d’ore a Lagos, in attesa del bus per Lisbona (avevo l’aereo di ritorno da lì). Inutile che vi dica quanto incredibile sia stata quest’avventura e quanto mi abbia arricchita, da svariati punti di vista. Tutti, una volta nella vita, dovrebbero avere la possibilità di fare un cammino. Il cammino ti dà ciò di cui non pensavi neppure di aver bisogno e ti alleggerisce dal superfluo (letteralmente e metaforicamente parlando).
Se avete domande, commentate pure il post o scrivetemi a [email protected] Più che felice di poter essere d’aiuto! Intanto, continuo a sognare googlando altri cammini imperdibili, in Europa e non. Diventa davvero una droga!
Rota Vicentina – Il mio itinerario Ciao, ragazzi! Son tornata da meno di una settimana dal cammino sulla Rota Vicentina, in…
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pangeanews · 5 years
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“Sono come quegli studiosi-viaggiatori che percorrono inquieti e febbrili i paesi più diversi”: dialogo con Beppi Chiuppani, che ha fatto risorgere il romanzo “barocco”. Orgogliosamente controcorrente
Quando uno ha il coraggio di iniziare un libro così, “Da bambino ho sempre sognato di ritrovare un manoscritto dimenticato. So che nessuno mi crederà quando dico che realmente mi è accaduto”, con questa sventagliata di gioia tra infanzia restaurata – il bambino – e intelletto esplosivo – il manoscritto – tocca aizzare l’attenzione. In effetti, Beppi Chiuppani, scrittore dalla biografia ‘continentale’ e casualmente misterica – formatosi a Padova, sotto l’ombra di Pier Vincenzo Mengaldo, vaga per Francia, UK, Portogallo, ha vissuto al Cairo e a Damasco, si è perfezionato negli States, si è occupato “di letterature luso-brasiliana e anglofona”, si è dottorato a Chicago e ammette “una seconda vita in Giappone” – in Gasparo (magnificamente edito da Il Sirente, 2019) unisce il gioco al genio. Il romanzo, infatti, segue le picaresche vicende di un antenato di Chiuppani, “un mezzo Gentiluomo della Terraferma veneziana”, Gasparo, appunto, “che da accademico ed ecclesiastico” fu preso per “assassino e fuggiasco, segretario di un Duca e venturiere nelle guerre col Gran Sultano”. Al sublime gioco, al romanzo-romanzo – che a me ricorda il Manoscritto trovato a Saragozza, ma lui, Chiuppani, ovviamente, rilancia il nome del grande Nievo – si somma la nitidezza intellettuale. Chiuppani, infatti, ci sfida redigendo il manifesto di “una vita barocca”, dove l’eccesso è norma, l’agiografia è vergata da un Casanova o da un Cellini, lo ‘strano’ è il preludio all’avventura letteraria. Torna, cioè, oltre le secche ingrigite di troppa narrativa odierna, al romanzo ‘europeo’, dove l’avventura narrativa – e il corpo a corpo con le spirali pitonesche della Storia – si fonde all’esigenza dell’intelligenza, si specula di “principi universali”, della “forza di provare pietà per il divino”, in un affresco di cangiante, catartica precisione. Un romanzo muscolare – 650 pagine – fieramente barocco – cioè, post-postmoderno – aristocraticamente controcorrente.
Partiamo da lei. Faccio fatica a seguirla. Ha vissuto a Damasco, ha perfezionato gli studi a Chicago, si è dottorato sulla narrativa brasiliana e sudafricana, ha una “seconda vita in Giappone” (la cito). Insomma, mi pare che più che scrivere un romanzo, la sua sia una vita da romanzo. Mi contesti.
In effetti rappresentare se stessi è un’operazione sempre così poco veritiera che facendolo nel migliore dei casi non starei appunto che componendo un altro romanzo. Non sono mai stato un ammiratore della psicologia dell’io e non penso che trascorrere la vita a cercarsi porti a nulla di realmente sostanziale. Tuttavia anche quando nella sfera della coscienza si riesce a ridurre il discorso su di sé esso resta una dimensione inevitabile della comunicazione interpersonale così come si è definita in secoli di convivenza civile in Europa. Diventa dunque necessario costruire la propria biografia non tanto per comunicarla ma per comunicare qualcosa d’altro che riteniamo importante, utile. Così ha scelto di fare Gasparo, per esempio. Nel mio caso posso dire, stringendo all’osso, che sono stato spinto fin da giovanissimo da un desiderio piuttosto acuto di conoscere la gamma delle esperienze umane. Per via delle circostanze più o meno accidentali della mia formazione esse ai miei occhi erano rappresentate principalmente da due dimensioni: dalle tradizioni intellettuali (letterario-filosofiche) e dai modi di vita. Gradualmente ho esplorato letteratura dopo letteratura e cultura dopo cultura finché non sono finalmente approdato al lavoro creativo: dove in effetti un certo modo di pensare diventa un certo modo di vivere. Non è stato un viaggio del tutto solitario. Ho avuto anzi spesso l’impressione di accompagnarmi alla moltitudine di studiosi-viaggiatori che da sempre percorrono, inquieti e febbrili, i paesi più diversi: studenti di filosofia antica, chierici cristiani, monaci buddhisti, umanisti senza patria, romantici in corsa verso il sole, ecc., cui era molto meno agevole viaggiare di quanto non lo fosse mentre io crescevo. Nemmeno il mio itinerario è stato così particolare: partito dalla tradizione italiana dapprima ho vissuto e studiato nei paesi cui l’Italia ha sempre guardato, Francia e Gran Bretagna, poi in Medio Oriente dove mi attirava la congiuntura storica e finalmente in America – luogo geografico e mentale che l’uomo occidentale contemporaneo può difficilmente evitare prima o poi di affrontare. L’aspetto forse meno prevedibile della mia vita è stato invece il legame piuttosto stretto che durante tutti questi anni ho costruito con l’Asia per motivi familiari, e che in tempi più recenti mi ha reso più agevole l’approfondimento del buddhismo (già avevo cominciato a scoprire il pensiero orientale, pur senza dare ad esso troppo peso, frequentando i seminari di G. G. Pasqualotto a Padova all’inizio degli anni 2000).
 Nella sua nota biografica, parlando della sua disillusione (così la intendo) nei riguardi del sistema accademico occidentale (europeo o made in Usa), è scritto di “un recupero della pratica artistica come uscita possibile dall’impasse in cui sono caduti gli studi umanistici d’oggi”. Mi spieghi meglio.
Se ripenso ai primi anni di formazione quasi mi stupisco di come allora credessi possibile praticare le lettere all’interno delle istituzioni universitarie. Eppure è stato così: forse sulla scia dell’impegno per lo studio che tanti autori italiani hanno dimostrato lungo la tradizione nazionale, pensavo che l’università potesse essere la casa della conoscenza, inclusa quella umanistica. Ho impiegato molto tempo a capire quanto profondamente la reale situazione fosse diversa. Oggi sono convinto pressappoco del contrario: cioè che le facoltà umanistiche occidentali (ma occidentale è, nella sua concezione, l’intero sistema universitario globale) stiano utilizzando l’archivio letterario per fornire materiale a una catena di montaggio concettuale che possiede molte delle caratteristiche tipiche del lavoro della tarda modernità. Ciò ha veramente poco a che fare con l’esperienza estetica nella sua forma verbale, ed è piuttosto motivato da ragioni economiche e di sociologia accademica ma soprattutto ideologiche (l’università rappresenta un sistema di valori relativamente coerente che coinvolge profondamente l’individuo e la sua sfera di vita). Tuttavia proprio operare all’interno di quel sistema fino al dottorato mi ha aiutato a mettere pian piano a fuoco ciò in cui l’arte letteraria eccede rispetto alla cultura universitaria. E a un certo punto mi è stato chiaro che non era ragionevole tentare di scrivere senza allo stesso tempo liberarsi dalla modalità di esistenza di cui la carriera universitaria era una delle manifestazioni.
Dunque, il romanzo. “Gasparo” ha una scrittura esorbitante, dilagante, eccentrica. Come nasce, perché, seguendo quali morgane?
Tanto è facile dire quando nascono i libri tanto è difficile ritrovare tutti i loro nodi tematici. Per farlo bisognerebbe, come effettivamente si dice, riscriverli esattamente. La decisione di comporli è invece puntuale e istantanea, o perlomeno così accade di solito a me, e difatti ricordo benissimo quando “ebbi” quella di scrivere Gasparo (“ebbi” e non “presi”, perché si tratta di eventi della coscienza che non hanno a che fare con lo sforzo, anzi che a volte sono in contrasto con gli strati più superficiali della volontà). Un giorno di primavera nella stanza dei manoscritti della biblioteca di Bassano del Grappa, quando mi ritrovai tra le mani un fascicolo di vecchi documenti odorosi e ruvidi che non avevo mai supposto potessero ancora esistere: fu allora che scoprii che quel vecchio familiare era stato uno scrittore, un viaggiatore, un accademico, ma anche un fuorilegge e un soldato. In quella semplice decisione si riversavano però un’infinità di questioni. Ho scritto sicuramente in polemica con l’America dove allora vivevo: tanto negli Stati Uniti la vita era legata a norme, funzioni e ruoli abbracciati in tutta coscienza e serietà, tanto nel barocco italiano questi ruoli erano assunti e sovvertiti allo stesso tempo. Tanto la società americana (bianca) mi pareva portare all’estremo il liberalismo occidentale, riducendo l’uomo a un’astrazione economica e burocratica, tanto i vecchi stati italiani di antico regime, farraginosi e inefficienti, cerimoniosi e arcaici, ipocriti e libertini, mi interessavano. Tanto la letteratura era nelle università americane ridotta a una serie di procedure professionali, tanto mi attraeva tentare di comporre un testo che fosse invece di una estrema letterarietà. Tanto poco volevo scrivere di me, tanto mi incuriosiva raccontare la storia di un alter ego – pensando alla vita da un punto di vista esterno a me stesso ma non estraneo. Ho capito soltanto più tardi che si trattava principalmente di un libro sulla gioia, e quindi sul dolore, come probabilmente sono tutti i libri, alla fine.
Soprattutto. La scrittura. Non certo David Foster Wallace, piuttosto, mi pare, Jan Potocki o Frederic Prokosch. Chiedo, a uno studioso di letteratura, di denunciare le sue fonti, le sue letture.
Non Nievo? O Stendhal? O Saint-Simon e la memorialistica settecentesca? Incrociati con il romanzo d’idee primo novecentesco e conditi con un po’ di realismo magico postcoloniale… Non so, più invecchio più trovo difficile rintracciare le mie fonti. Le letture si sono talmente moltiplicate che è raro che ripensi ad autori o libri in particolare quando scrivo, in genere cerco di dimenticarmene. Mi riesce più facile ritrovarmi all’interno di una mappa temporalmente più estesa. Penso che ci sia un modo europeo di fare narrativa che combina variamente psicologia a saggismo; secondo il quale, cioè, il racconto dell’evoluzione degli stati di coscienza si intreccia allo svilupparsi della cognizione intesa anche nella sua dimensione concettuale e logica. È una formula molto semplice ma che da Platone a Virgilio a Dante a Tasso a Tolstoj a Musil a Pessoa ha creato una spina dorsale fortissima nella scrittura europea che ancora oggi sembra guidare molti contemporanei, e che sicuramente guida me. È un’impostazione forse meno chiaramente rintracciabile nella narrativa americana o in quella giapponese ma che mi pare ancora attiva anche in ambito postcoloniale inglese o portoghese, ad esempio. Chiaramente ha delle ricadute importanti sullo stile, sulla sintassi specialmente.
Sottotitolo. “Il romanzo di una vita barocca”. Su questo aggettivo, “barocca”, mi pare che sia fondata la sua poetica, o forse la sua attitudine al vivere: è così?
Penso proprio di sì. Il barocco in questo libro diventa un modo di vivere, cioè un atteggiamento della mente verso il reale. L’intero testo non è che una lunga bildung che conduce ad esso sia il protagonista che il lettore assieme con lui, appoggiandosi agli elementi socioculturali e artistici del barocco storico. Guida lungo questo lungo cammino la voce del narratore: vetusto e morente, ferito e rinato, che ha conosciuto abbastanza per non aspettarsi più niente, composto di parole che in realtà non possono essere che parole, travolto per decenni da un orgoglio che lo ha infine privato di tutto, libero finalmente di abbracciare le sue perdite e di ricordarsi di sé soltanto per ricordarsi degli altri. Di fatto il barocco è qui una forma di risveglio della mente. Come la gioia o l’arte, non si può descrivere, si può solo vivere direttamente – e il libro è un lungo esercizio spirituale che cerca di condurre a questo.
Mi dia un giudizio sulla letteratura italiana, sulla cultura italiana. La segue, le importa, chi legge? È uno di quelli a cui importano querelle come quella recente sul Salone del Libro?
Giudicare è un’operazione spesso spinta dalla paura o dal desiderio di controllo che con tanta fatica ho cercato di lasciarmi alle spalle; comunque giudicare la letteratura italiana è difficile se non altro perché è diventata pressoché invisibile. Ciò che appare spesso è altro. È libro. È parole. È narrazione. Ma letteratura? Non a caso si parla di saloni “del libro”, fiere “delle parole”. Ho trovato sempre un poco imbarazzanti questi termini. Già viviamo in uno stato di enorme confusione cognitiva: orientarsi tra volume e volume è diventato non solo faticoso ma eroico, oppure meramente aleatorio, fortuito. I mediatori sono scomparsi – senza più spazio nei giornali, senza stipendio, oppure logorati dalle burocrazie accademiche. I saloni potrebbero essere un’occasione per ritrovare la mediazione e cercare di discriminare (perché non organizzare un “salone del romanzo” per esempio?) ma in realtà spesso fanno dell’altro. Non c’è pericolo che l’arte letteraria scompaia, essa resta una proprietà del sistema nervoso centrale e in una forma o nell’altra avrà luogo finché esisteranno menti umane e corde vocali, ciò che in Italia non sussiste più è il suo sistema di circolazione. Se avessi altre due o tre vite forse ne dedicherei una per contribuire a ridargli vita. Nella realtà inseguire una comunità letteraria in queste condizioni è temerario o semplicemente vano, oppure peggio pericoloso perché si rischia di farsi incantare da falsi maestri e di perdere l’arte stessa. Ho cercato di farlo a lungo inutilmente, finché non c’è voluto un intero dottorato per entrare in diretto contatto con autori impegnati di generazioni vicine alla mia – che però non erano italiani. È stato in effetti un passaggio fondamentale. Proprio per questo, tuttavia, nelle mie letture d’oggi ho la libertà di muovermi molto nel tempo e nello spazio. In verità, adoro farlo. Ho letto in questi anni molta filosofia premoderna di area prevalentemente asiatica e conto di continuare a lungo in questa direzione; più studio e più mi sembra che il modernismo europeo e il pensiero buddhista si intersechino profondamente, e che sia possibile una via europea – una via letteraria – verso quegli stati di coscienza che sono generalmente associati alle principali tradizioni asiatiche.
*In copertina: Beppi Chiuppani, l’autore di “Gasparo. Il romanzo di una vita barocca”
L'articolo “Sono come quegli studiosi-viaggiatori che percorrono inquieti e febbrili i paesi più diversi”: dialogo con Beppi Chiuppani, che ha fatto risorgere il romanzo “barocco”. Orgogliosamente controcorrente proviene da Pangea.
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