PARAVENTI:FOLDING SCREENS FROM THE 17TH TO 21ST CENTURIES
C'è un'illustrazione degli anni Settanta di Bruno Munari che riproduce una sedia realizzata nei diversi stili riconducibili ad un artista, così abbiamo una sedia cubista alla Pablo Picasso, una dadaista alla Marcel Duchamp, una surrealista alla René Magritte e così via. Ecco la mostra "Paraventi. Folding Screens from the 17th to 21st Centuries", in corso alla Fondazione Prada di Milano e curata da Nicholas Cullinan (aperta fino al prossimo 22 febbraio), concettualemnte mi ha fatto tornare in mente quell'immagine così sinteticamente efficace. Il "Podium", nei suoi due piani espositivi, raccoglie una serie di paraventi che sembrano piccole cifre stilistiche di tanti artisti, quasi degli autografi anche un po' prevedibili, pur trattandosi di oggetti pregevolissimi, delle "quasi-opere d'arte" che riassumono per il visitatore le tappe dell'arte antica, moderna e contemporanea. Come volete che sia un paravento decorato da Yves Klein? Blu, naturalmente. e quello a firma di Jim Dine? Sgocciolante come i suoi cuori, va da sé. Quello di Alvar Aalto? Di legno di pino ondulato, impossibile sbagliare. Vediamo se indovinate quello di Cy Twombly... un foglio scarabocchiato e macchiato. Insomma, qualche buon grado di prevedibilità, in questi oggetti liminari che stanno sulla soglia tra intimità e mondo esterno era prevedibile, ma non in dosi così massicce. Questo però riguarda fortunatamente solo i nomi degli artisti più celebrati ed esposti al secondo piano del Podium. La musica cambia decisamente però quando ci troviamo di fronte ad un Coromandel cinese del XVII secolo (tanto amati da Coco Chanel) o quando ci pariamo dinnanzi a qualche originalissima creazione contemporanea come quella di Francesco Vezzoli, "The assasination of Trotsky" un paravento specchiato sul quale campeggiano le riproduzioni fotografiche a grandezza naturale di Romy Schneider, Alain Delon e Leone Trotsky appunto, allusione all'omonimo film progettato dallo stesso Delon (forse per non lasciar decadere la sua già notevole autostima). La mostra, benché dall'impianto non originalissimo e con le massicce dosi di prevedibilità di cui si è già detto, può essere affrontata come una caccia al tesoro che ci rivela non poche preziose ed originalissime scoperte, sia nell'arte antica, sia in quella moderna e contemporanea. E' il caso del paravento di Pedro de Villegas del 1718, con la raffigurazione di una mirabile conquista del Messico da parte delle truppe di Cortes e con scene descrittive di grande valore documentario, oltre che decorativo. Che demone abbia nella mente il committente di un simile soggetto su un paravento, non è dato sapere, ma certamente si tratta di un bellissimo oggetto. Molto particolare il paravento-arazzo, ideato da William Morris (e realizzato da Elizabeth Burden) che ritrae Lucrezia, Ippolita ed Elena protagoniste del poema trecentesco di Geoffrey Chaucer (quello dei "Racconti di Canterbury) di sapore Preraffaellita, molto molto "Art and Craft". Tra quelli di realizzazione piu recente, non posso passare sotto silenzio quello di Lisa Brice, una tempera sintetica e pastello che raffigura un mondo tutto al femminile e godereccio, dove tra queste pittrici-amazzoni c’è chi ridipinge il celeberrimo quadro di Courbet “L'origine du monde”, come fosse un autoritratto della stessa pittrice; un soggetto quantomai criptico anche se si dà per scontato che l’artista produca un’opera dall’evidente significato anti-patriarcale. Tra gli strabilianti, sicuramente il paravento di Kelichi Tanaami, una "Guernica" del 2023, per così dire rivisitata e intrista di Pop Art e Manga, da dove occhieggiano, paludate tra una fauna immaginifico-fumettistica, anche le figure picassiane della grande tela. L'elenco potrebbe continuare molto a lungo, ma come tutte le liste, per citare Umberto Eco, anche questa rischia di diventare una vertigine e allora la cosa migliore da fare è sbrigarsi ed andare a dare un'occhiata in loco, magari sbirciando da dietro un paravento...
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[✎ ITA] W Korea : Intervista con V pre-rilascio di Layover (V x Cartier) | 22.08.2023
🗞 V x W KOREA - 22 agosto 2023
__ Intervista ‘cover story’ per W Korea (feat. Cartier) di settembre
📷 Servizio fotografico | Orig. KOR | Ver. ENG | Twitter
Ecco dispiegata, ancora una volta, la pacata radiosità di V—il suo portamento, riflesso finanche in un battito di ciglia, come sospeso nella leggiadra cadenza temporale.
Tra le luci sontuose e gli elaborati gioielli che ne impreziosiscono la figura, il portamento composto di V sprigiona un fascino irresistibile.
Nell'introduzione del video musicale di ‘Love Me Again’, che è un primo sguardo al suo album solista – Layover - di prossima uscita, la sua aura echeggia il lusso di un'icona glam rock. Tuttavia, circondato dallo splendore mistico delle caverne – stalattiti quasi soprannaturali sospese tutt'intorno – V si erge come l'incarnazione di un moderno Narciso—rischiarato da luminescenze danzanti che divampano fulgide come il sole. Nella successiva anteprima offerta da ‘Rainy Days’, potremmo distillare l'essenza stessa del video in ciò che non sarebbe affatto fuori luogo chiamare ‘profondo sentimentalismo’.
Mentre lavorava al suo nuovo album, l'obiettivo di V era quello di svelare nuove dimensioni di se stesso, nonché le diverse personalità coltivate nel tempo, grazie alle esperienze vissute finora. Non abbiamo dubbi che i 5 videoclip delle altrettante tracce di Layover si amalgameranno in perfetta armonia —un vero e proprio omaggio al suo genio artistico.
Con la sua soave espressività vocale e la sua aura, di fronte all'obiettivo, V è in pieno controllo della scena e conquista non solo le/gli ARMY, ma anche produttori e artigiani dell'arte visiva, i/le quali non vedono l'ora di tuffarsi alla scoperta delle sue profonde abilità creative.
A partire dall'ammaliante luccichio nei suoi occhi, passando per l'accattivante grazia delle sue dita e l'eleganza della sua figura, W Korea ha immortalato fino all'ultima sfaccettatura dell'essenza di V. E quando poi – durante la nostra intervista – il sole stava calando, ricoprendoci delle sue tenui luminescenze, V ci ha lasciatə distrattamente con queste parole:
‘È in giornate come queste che mi sento felice e ho il cuore pieno di gioia.’
Potremmo descrivere il giugno 2022 – mese in cui i BTS si sono imbarcati nelle proprie carriere soliste – come un elegante arazzo in cui sono intessuti 9 anni di storia di gruppo. L'album-antologia 'Proof' ne è l'espressione più concreta. Da allora, hai seguito i tuoi compagni di viaggio intraprendere le loro attività individuali, cosa hai provato e colto da quest'esperienza?
V: Ogni volta che li vedo salire sul palco, sono così fiero di quanta strada hanno fatto. Ognuno di loro porta alla luce qualcosa di nuovo ed inedito ed è semplicemente fantastico seguirli in quest'esperienza. Sul serio, sono totalmente preso e sto cercando di assorbire il più possibile da ogni singolo spettacolo e palco presentato e solcato finora dai ragazzi.
Ora che i riflettori sono puntati su V, c'è fibrillazione nell'aria–Layover, il tuo primo album solista, verrà rilasciato l'8 settembre. Questa tua impresa artistica è ormai entrata nel vivo, ma quali sono stati i pensieri e sentimenti predominanti negli ultimi mesi di processo creativo?
V: Mi sembra passata un'eternità dall'ultima volta che ho lavorato e ho incontrato le/gli ARMY individualmente. Volete sapere qual era il pensiero più pressante? ‘Dovrei forse mettermi a dieta, se voglio che sia un comeback in grande stile?’ Potete fidarvi quando dico che era diventata una vera e propria ossessione (ride).
Degna di nota, riguardo Layover, è la collaborazione con Min Hee-jin, la presidentessa di ADOR nonché il genio creativo dietro le NewJeans. Per quale motivo hai deciso di coinvolgerla in qualità di produttrice, per questo progetto?
V: Volevo mostrare un lato diverso della mia musicalità, rispetto ai miei lavori precedenti, e questa collaborazione mi è sembrata il modo più adatto per raggiungere quell'obiettivo. Lo spunto principale è arrivato da(ll'album) 'Pink Tape' delle F(x), e l'ho contattata subito dopo essermene ricordato. Abbiamo avuto scambi creativi davvero soddisfacenti, coprendo ogni dettaglio del caso, e l'intero processo non ha incontrato intoppi. La produttrice Min ha messo a mia disposizione la sua passione ed esperienza. Inoltre è una persona davvero accogliente e piacevole.
Chiaramente tu non sei estraneo alla sala registrazioni; tuttavia, affrontare un progetto solista era un'esperienza ancora inesplorata, per te. Hai scoperto qualcosa di nuovo sul tuo conto – fossero anche solo sfumature ancora inedite della tua artisticità - durante questo viaggio?
V: L'intero processo mi ha ricordato i miei giorni di addestramento da trainee. È stato come riscoprire la mia identità canora. Così facendo, quasi per caso, ho scoperto nuovi aspetti della mia vocalità– più vicino a certe tonalità ed enunciazioni rispetto a prima.
Facciamo un salto nel passato, allora: in una puntata di <BTS Gayo>, ti abbiamo visto in una perfetta esibizione di ‘Love's Twist’ di Sul Wun-do. Ora, tornando rapidamente allo scorso giugno, ti abbiamo anche sentito in serenate jazz sui grandi classici del passato. La tua voce ha questa rara maturità naturale, specialmente nelle tonalità più basse, che ti distingue da molti dei cantanti della tua età. Conosci bene le tecniche canore che meglio possono esprimere questo tuo fascino?
V: Mi piacciono diversi generi musicali e spesso mi ritrovo a canticchiare tra me e me. Grazie ai preparativi per quest'album solista, posso dire veramente di aver scoperto la mia essenza canora, ed è proprio questo che ha reso il tutto estremamente gratificante.
Trovi che Layover sia più una raccolta di ciò in cui V brilla maggiormente o di ciò che ama?
V: È un mix di entrambe le cose. In Layover, ho fuso i miei punti di forza con ciò che amo. Sono impareggiabile, quando si tratta di questo tipo di atmosfere (ride). Vorreste maggiori dettagli?... Beh, per ora non posso ancora svelarveli.
Tu e Jungkook spesso condividete le vostre bozze musicali? Dopo il recente rilascio del suo progetto solista, ‘Seven’ - a luglio, Jungkook ha rivelato che tu sei stato il primo a sentire la sua canzone. Tuttavia, ha anche candidamente ammesso le dissonanze musicali tra voi, osservando ‘A dire il vero, abbiamo gusti piuttosto diversi. V è più per le sonorità calme e chic’. Che cosa significa, per te, quel ‘chic’?
V: Ahahah, per me ‘chic’ ha diversi significati. Prendete, ad esempio, RM. Ha scritto questo inedito pazzesco, il brano che ha presentato – magnificamente - a sorpresa durante il concerto encore di SUGA. Ogni volta che sento quella canzone, penso ‘Voglio cantare anche io un brano così chic, prima o poi.’
In quanto artista, dovrai sicuramente affrontare diversi stadi e passaggi prima di poter presentare i frutti del tuo lavoro al resto del mondo. Quale momento in questo processo è più elettrizzante, per te?
V: Dare vita concreta ad un progetto o concept artistico fino ad allora solo immaginato è, senza dubbio, già elettrizzante di per sé, nonché una grandissima soddisfazione – sia che si tratti di video musicali o servizi fotografici.
Persino icone globali del tuo calibro, talvolta, si lasciano sopraffare dall'agitazione. Come riesci a mantenere la calma? Chi o cosa ti è d'aiuto per restare in bolla?
V: A dire il vero, devo confessare che trovo un certo fascino nella tremarella che precede un'esibizione. È entusiasmante, una felice trepidazione. Mi piace quel tipo di tensione.
C'è forse qualche complimento che riesce a tirarti particolarmente su di morale?
V: Beh… ogni complimento è sempre il benvenuto. Quando ne ricevo, praticamente ballo felice fino a casa.
Se dovessi prendere in esame la tua personalità, quali tratti o sfumature di quest'ultima apprezzi maggiormente?
V: Anche se non sono sempre attivo o veloce in ciò che faccio, ho una certa costanza e resistenza, procedo saldo come una nave cisterna
Abbiamo tuttə delle vulnerabilità. Quale pensi sia il tuo tallone d'Achille?
V: Forse i miei tempi? Sono solito seguire un mio ritmo, e questo, probabilmente, mette a dura prova la pazienza delle/gli ARMY, a volte. Parlo, ad esempio, del mio album solista– l'attesa si è protratta piuttosto a lungo. In realtà, l'idea originale era pubblicarlo a dicembre dello scorso anno; ma il processo creativo ha richiesto più tempo del previsto, e di questo sono molto dispiaciuto nei confronti delle/i fan.
Nei momenti cruciali della tua esistenza, tendi maggiormente ad affidarti al tuo intuito o cerchi consiglio nella tua cerchia di conoscenze?
V: Ho piena fiducia nel mio istinto, ma sono sempre aperto e pronto ad assorbire i consigli che mi arrivano dalle persone a me vicine. Sono entrambi molto importanti per me.
Conducendo una vita sempre sotto i riflettori, non c'è dubbio tu abbia vissuto diversi momenti magici. Tuttavia, col passare del tempo, provi forse un minore senso di meraviglia rispetto a quello degli inizi?
V: Interessante.. Sì, certo, ci sono stati momenti in cui il palcoscenico m'è parso meno elettrizzante. Per mantenere vivo quel senso di meraviglia e gratitudine, credo di dover trovare nuovi lati e sfaccettature della mia arte e personalità, così da evolvere. È proprio questo desiderio di riscoperta e rinnovamento che sta alla base del mio nuovo album.
Nonostante dal punto di vista artistico, man mano che accumuli nuove esperienze, tu continui a crescere e ad evolvere, c'è forse qualche aspetto di V – o forse dovremmo dire di Kim Taehyung – che rimane sempre uguale?
V: La ricerca della felicità, per quanto piccola o passeggera possa essere. Che si tratti dell'amicizia con gli altri membri, l'atmosfera speciale di un set o anche il pensiero fugace dei giorni di riposo a venire o di ciò che mangerò oggi– questi piccoli e gioiosi momenti di felicità sono molto importanti, per me.
Col dispiegarsi della vita, quali sono le tue aspirazioni più ambiziose, al momento?
V: Forse vi sorprenderà, ma solitamente non nutro grandi ambizioni. Mi è stato detto che i miei desideri sono di natura temperata. Ovviamente, avere ambizioni ed obiettivi è positivo, ma io sono solito misurare le giornate in gradi di felicità. Ciononostante, quando si tratta di un servizio fotografico, divento piuttosto ambizioso (ride).
Poniamo ci sia la perfetta confluenza di tempo, spazio ed opportunità, qual è un'esibizione cui ti piacerebbe lavorare e portare alla luce? Il palcoscenico dei tuoi sogni?
V: Tutto ruota sempre intorno alle/gli ARMY. Stare insieme, sentire la loro energia– quello è fondamentale.
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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