Tumgik
#allievo
copihueart · 2 months
Text
PENSIERI DI PRIMAVERA
IL CORPO
Sere di sete e nostalgia, il corpo s’incurva dentro la sua luce e si lascia cadere dolcemente, quasi ad accendere il desiderio, che gli riesce terribilmente difficile non essere complicato, ad inseguire le sue esagerate fantasie, a cercare disperatamente di non precludersi il mondo e si abbandona per un attimo ad apprezzare le piccole cose e si scalda quando il tempo è troppo freddo e condivide lo stesso viaggio per dare un senso alle sue continue attese. Il corpo è come un labirinto, come un richiamo, il riflesso di sé stesso e agita le membra come se volesse capirsi, conoscersi in profondità, quasi ad aver paura di farsi delle domande a voler riscaldare l’anima.
Il corpo flebile e quello atletico, le esperienze lo segnano e insegnano a nascondere i suoi traumi, le sue fragilità, il percorso estremo delle sue curve, quelle rotondità e quei spigoli che si lascia dietro nel cammino, con quella melanconia che lo assale certe sere o quel tripudio di energie e felicità che sa sprigionare quando vuole e si ritrova muto a parlare senza dire niente.
Sa alzare muri con i suoi pudori e lanciarsi in selvagge e spericolate avventure o abbandonarsi alle passioni più sfrenate. E’ amico e nemico, riprende il respiro e ricomincia, a tratti fragile,a tratti indistruttibile e ogni tanto perde un pezzo che non avrà mai più indietro. Nel silenzio forse sta la riposta che cercava , quella pausa naturale che lo culla nel dormiveglia, nella sua inspiegabile condanna o nella sua meravigliosa conquista, per lasciarsi cullare dalla superficialità dei gesti, dall’inconsueto, da quelle delusioni che lasciano un segno o da quei fremiti convulsi che segneranno la sua pelle per un attimo fuggente o per sempre.
Così non sa meritarsi la distanza, deve essere toccato, annusato, lavato, strigliato, calpestato, accarezzato, adorato, dichiararsi fuggitivo, finire sui giornali, trapiantato in altri corpi il cui sudore sarà la sua memoria uditiva. Rannicchiarsi e attenersi ad una nuova routine, rispettare gli spazi e cercare nuove straordinarie opportunità. Senza fare commenti, a sostituire ogni stimolo e a cercare nuove soluzioni, Perchè il corpo si rende conto dell’orrore, delle grida e della paura, conserva ogni incubo ricorrente, nello schermo della vivida memoria del suo presente, con tutta la tenerezza e con tutta la sofferenza, ad ascoltare i rumori della mente prima che il tramonto scompaia. Il corpo conserva per anni ogni immagine, confusa, disarticolata e incomprensibile, per mettere insieme i pezzi di un puzzle e capire appieno cosa sia successo. Così senza alcuna certezza per il futuro tenta di salvarsi da ogni accadimento.
E’ pieno di presenze, di turbamenti, di recinzioni, nell’abisso della depravazione umana, con tutto quello che ha commesso, con quello stelo di vegetazione del mancato pentimento e tiene un registro ben documentato del vissuto, la lista delle vittime, delle disfatte meticolosamente conservate, nella nostalgia e nella mal celata angoscia verso i sentimenti più dirompenti. Non può sfuggire alla nebulosa fantasia dei suoi inganni, cresciuti nell’attesa e perpetrati nel fievole passato, allora sa nutrirsi di quelle vanità, ha memorizzato le colorate fotografie, convissuto con quelle memorie che ha accumulato per decenni, Per questo sa accettare il suo destino non più occasionale, sa esorcizzare i suoi demoni e impara a convivere con i suoi bisogni, abituato a separarsi e a muoversi con facilità, a spostare la fatica, ad imparare con avidità e a corrispondere. >Il corpo ha bisogno della sua memoria emotiva e della memoria del corpo, deve ricordarsi di suonare da solo, guidato dai sentimenti, arruffato come un giovane allievo senza disciplina a sviluppare la sua innata agilità. Scrive le sue note con un grande pennarello colorato, a percepire quella sua strana situazione di convivenza, con le sue assenze e le sue spartizioni, con la distanza, il disamore e l’oblio, che l’affetto bisogna meritarselo e saperlo conservare, che ogni scossone smorza la sua arroganza e lo riporta verso la compassione.
Il tuo corpo invece è frutto e delizia, impegnato in giochi misteriosi con quella sua vegetazione rigogliosa che riempie ogni angolo, che attraversa ogni spazio, memorizzando distanze, finestre aperte verso il cielo, che sale e scende con fierezza, senza appoggiarsi e corre nei corridoi dell’inseguimento e si muove con sicurezza padrone del suo tempo. Il tuo corpo si moltiplica all’infinito, risorto dalle macerie famigliari con tutta l’intenzione di soddisfare la mia curiosità.
2 notes · View notes
Text
Tumblr media
Un maestro zen vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall'acqua.
Quando lo fece, lo scorpione lo punse.
Per l'effetto del dolore, il padrone lasciò l'animale che di nuovo cadde nell'acqua in procinto di annegare.
Il maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l'animale lo punse ancora.
Un giovane discepolo che era lì gli si avvicina e gli disse:
" mi scusi maestro, ma perché continuate??? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall'acqua vi punge? "
Il maestro rispose:
" la natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è di aiutare."
Allora, il maestro riflette e con l'aiuto di una foglia, tirò fuori lo scorpione dell'acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
" non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Perché, gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l'amore che vive in te.
Gli uni perseguono la felicità, gli altri lo creano.
Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione.
Perché la tua coscienza è quello che sei, e la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te...
Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere."
17 notes · View notes
supermariofox · 2 years
Photo
Tumblr media
Concluso il corso Base Certificato di FitWalking metodo Damilano. . . . . . #corso #base #certificato #metodo #damilano #allievo #apprendimento #veloce #futuroistruttore #allenamento #disciplina #obiettivo #fitwalkingioscelgoloriginale #camminarenonsoloincanavese #noicisiamoonlus 🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🍀💚🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🍀💚🏃🏼‍♂️🏃🏼‍♀️🦊 (presso Rivarolo Canavese) https://www.instagram.com/p/CjXKchzo4MJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Text
G: Il giovedì ci sei solo tu?
Io: Si.
G: A me piace che ci sei solo tu perché sei bravo e mi sei molto simpatico.
Io: 🥹🫶🥺🥰
3 notes · View notes
gaysessuale · 2 years
Text
apice della giornata (ovviamente fino al mini raduno con kar) sono stati questi doppiatori molto dudebros che alla mia ammissione di non aver mai fatto doppiaggio sono rimasti in silenzio cinque secondi poi mi hanno guardato 👁️👄👁️ e infine hanno detto a turno 'ma allora continua, c'hai tutte le carte in regola, vai avanti, prendi lezioni, è predisposizione naturale' e mi hanno raccontato i loro primi giorni davanti al microfono
non sono mai stato una persona capace di accettare i complimenti ma se riguardano la mia voce è tutt'altra cosa
a breve il voice reveal immagino
4 notes · View notes
leonmarchon · 1 year
Text
Silvano Arieti, nel 1939, dopo la laurea in Medicina e quando è allievo del neuropsichiatra Ayala a Pisa, è costretto, causa persecuzioni razziali, a lasciare l'Italia alla volta degli Stati Uniti, dove effettua la sua formazione in psichiatria e psicoanalisi.
Tumblr media
0 notes
umbriajournal · 1 year
Link
Assisi Oggi - assisioggi.it - è il sito di informazione della città di Assissi e delle frazioni che appartengono al territorio assisiate
0 notes
bravagente · 3 months
Text
fabrizio moro che non si ricorda un suo allievo di amici e ermal meta che lo piglia per il culo io non ce la faccio con sti due mariti pensionati li amo sempre di più
76 notes · View notes
mucillo · 10 days
Text
Tumblr media
“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.
Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”
“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”
“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata".
Questo è lo scopo della lettura”....
22 notes · View notes
abatelunare · 5 months
Text
Il compito di un insegnante
Il compito di un insegnante non dovrebbe essere esclusivamente quello di trasmettere una serie di nozioni. Io penso debba mostrare all'alunno la direzione che dovrà percorrere con le sue gambe. E aiutarlo a capire quali sono le sue particolari capacità personali. Soltanto così può sperare di crescere. A quanto pare, è una cosa che i presunti docenti di Amici non sono capaci di fare. Fanno entrare un allievo, poi a un certo punto gli dicono: non sei più quello che eri all'inizio, non vedo miglioramenti né risultati. Eh, ma se non lo aiutano a capirsi, sarà un po' difficile che questi ragazzi trovino la propria identità artistica. Comodo mollare uno perché si è stati in grado di mostrargli la direzione giusta. La colpa viene sempre data a questi ragazzi, che vanno giustamente in confusione. Perché vedono cacciati quelli che qualcosa sanno anche fare e tenuti quelli che non possiedono alcun talento. Un allievo va aiutato e incoraggiato. Non preso per il culo.
32 notes · View notes
fridagentileschi · 2 months
Text
Tumblr media
“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro.
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia.
Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”
“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito”
“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura”.
Buona lettura a tutti... 📖🙏
14 notes · View notes
diceriadelluntore · 3 months
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #312 - Kaki King, Legs To Make Us Longer, 2004
La scoperta di grandi chitarriste arriva oggi ad una delle grandi interpreti attuali. Kaki King era l'unica donna presente in una classifica stilata nel 2006 dalla rivista Rolling Stone, The New Guitar Gods, classifica dove peraltro King è l'artista più giovane in assoluto. Eppure il primo strumento che la giovanissima Kaki amava suonare fu la batteria, da adolescente invece la sua passione si trasferì sulle corde di una chitarra. Inizia a suonare in gruppo con un suo amico di scuola alle superiori,  Morgan Jahnig, che diventerà il basista degli Old Crow Medicine Show, un gruppo di Nashville che avrà un forte successo locale negli anni a seguire. Nel 1998 i due amici vanno a New York all'Università, dove Kaki King prende lezioni di chitarra. Per mantenersi, suona da busker nella metropolitana e fa la cameriera in un famoso locale dove si suona dal vivo, il Mercury Lounge.
Kaki riesce a personalizzare a suo modo la tecnica del fingerpicking, che ricordo consiste nel pizzicare le corde della chitarra direttamente con le dite, senza il plettro, che nella sua esecuzione classica prevede la posizione della mano sulle corde vicino al foro della cassa, toccando solo le corde interessate anche se a volte si appoggia il pollice sulle corde per dare più stabilità alla mano. Con piccoli risparmi riesce a registrare un demo di brani strumentali, che impressionano una piccola e giovane etichetta discografica, la Verlour, che nel 2002 le fa firmare il contratto per un disco. L'anno successivo, nel 2003, esce Everybody Loves You: prodotto in prima persona da King, il disco è il primo fulgido esempio della maestria con cui l'artista padroneggia lo strumento. Al fingerpicking che riprende la magia dei giganti americani dello stile, tra cui John Fahey (di cui ho già parlato in questa rubrica), il suo allievo Leo Kottke (dalla vita incredibile e dalla musica inebriante) e Preston Reed (altro campione, che vive in Scozia da venti anni) aggiunge tocchi di flamenco (come la proverbiale tecnica percussiva dello stile andaluso) e addirittura il suonare la chitarra con la tecnica slapping tipica dei bassisti (tecnica che consiste nell'alternare uno slap, cioè uno strappo, e una percussione con il pollice alle corde di uno strumento). Il risultato ammalia la critica, che considera il disco il migliore debutto chitarristi da decenni.
Forte di questo incoraggiamento, Kaki King si mette subito a riscrivere pezzi, e nel 2004 pubblica il disco che ho scelto oggi. La chitarrista passa ad una etichetta di una Major, la Red Ink che fa capo a Epic\Sony Music e in produzione arriva il chitarrista David Torn, uno che ha studiato con Leonard Bernstein, ha suonato con i più grandi artisti del rock, del pop, del jazz, vincendo numerosi Grammy e ha suonato per decine di colonne sonore di film famosi. Il disco, Legs To Make Us Longer, formato da 10 brani strumentali e dal primo esperimento di King al canto, è il tripudio della sua tecnica sorprendente ma piena di sentimento che King ha trasmesso in Everybody Loves You. Ma ci sono anche altre cose in questo lavoro, in primis tocchi di altri strumenti - un contrabbasso, una batteria, accenni di archi in vari punti - che aggiungono più dimensione e consistenza al caratteristico modo di scrivere canzoni di King per chitarra solista. L'impiego di batteria e contrabbasso in Ingots è sorprendente all'inizio, ed è il suo lato spiccatamente melodico che rapisce l'ascoltatore in gemme come Doing The Wrong Thing, dove con King in una danza veloce ma esile attraverso il movimento e lo spazio, si accodano prima il violoncellista Erik Friedlander e la violinista/violista Joyce Hammann entrino nel mix a quattro minuti per portare la melodia nell'etere. King suona per la prima volta su disco la chitarra elettrica in Can The Gwot Save Us?, in uno stile campagnolo e pastorale che, nonostante tutta la sua lentezza ed eleganza, è più misterioso di qualsiasi altra cosa qui. Neanderthal stupisce per la dolcezza, All The Landslides Birds Have Seen Since The Beginning Of The World è misteriosa e quasi gotica, fa impressione la sua capacità di creare emozioni con la tecnica e il suono. La traccia finale dell'album, My Insect Life, la mostra in compagnia di basso, violoncello e batteria, in questa traccia si cimenta per la prima volta al canto, con una voce piccola e "adolescenziale" che è quasi coperta dalla sua chitarra acustica ed elettrica sovraincisa. Due tracce, Frame e Doing The Wrong Thing verranno inserite nella colonna sonora del film Into The Wild di Sean Penn del 2007, con King che insieme a Michael Brook, grandioso musicista e produttore canadese, scrisse i temi principali, accompagnati dalle canzoni che scriverà per la stessa occasione Eddie Vedder (che vincerà il Golden Globe per la miglior canzone originale per Guaranteed). Anche in questo caso, critica entusiasta e un ottimo riscontro di vendite per un disco così particolare. E King aprirà concerti di artisti come David Byrne e collaborerà con i Foo Fighters nel disco Echoes, Silence, Patience & Grace (del 2007) dove suona la sua chitarra magica nel brano Ballad Of The Beaconsfield Miners.
Kaki King dopo questo disco cambierà molto nello stile musicale: paurosa di sentirsi descritta solo come un portento della chitarra acustica, inizierà un percorso più che decennale di studiom che continua ancora oggi, e di sperimentazione sulle potenzialità della chitarra, persino organizzando una sorta di spettacolo multimediale con l'aggiunta di video installazioni, giochi di luce, performace artistiche. Sebbene poco conosciuta, King è un talento eccezionale, una figura iconoclasta che è l'unica nuova voce di quest'epoca alla chitarra acustica, anche se esplora altre avvincenti strade sonore e musicali.
14 notes · View notes
t-annhauser · 8 months
Text
Socrate
Possiamo leggere Socrate come una risposta allo scetticismo sofista, Socrate in fondo ci dice cose ormai così assimilate dal pensiero comune da risultarci quasi banali: conosci te stesso. Data la necessità di rifondare il pensiero filosofico andato a cacciarsi nel vicolo cieco della svalutazione della verità, Socrate fa appello al buon animo di ciascuno, al dovere di migliorarsi attraverso la vera conoscenza, un appello alla costruzione di sé che ce lo mostra come il fondatore della filosofia morale (e per questo, secoli più tardi, sarà preso di mira dall'antimoralista per eccellenza, vale a dire Nietzsche).
Socrate, com'è noto, non ha lasciato nulla di scritto e ha parlato principalmente attraverso la testimonianza di Platone, suo allievo e affezionato seguace. La sua vita è segnata dalla condanna a morte comminatagli dalla polis per aver corrotto i giovani con il suo insegnamento. Ma cosa insegnava Socrate? Nulla in particolare, insegnava a ragionare attraverso il dialogo e a mettere in discussione le false certezze di una società già molto "secolarizzata" e che poggiava su regole perlopiù conformiste. Siccome nella polis l'ordinamento stabile della società era propedeutico alla stabilità del potere politico, un individuo come Socrate, che metteva in discussione i valori ritenuti fondamentali istillando il dubbio fra i cittadini, era ritenuto quantomeno fastidioso. Lui stesso si definì "tafano di Atene", “il tafano che punzecchia la vecchia cavalla”, dove il tafano era il filosofo, mentre la vecchia cavalla era Atene. Non è che Socrate lo facesse per dispetto, lo faceva per amore della verità, quell'amore per la verità che era ormai ridicolizzato pubblicamente nelle commedie di Aristofane.
Il metodo di Socrate era la maieutica, cioè l'abilità di far nascere spontaneamente nell'altro la verità, lui stesso, del resto, sapeva di non sapere e quindi di non poter insegnare agli altri una verità di cui ancora doveva farsi un'idea.
Quando i giurati lo condannarono a morte lo fecero in un certo senso a cuor leggero perché si aspettavano, come da prassi, che avrebbe lasciato Atene per evitare la condanna, ma Socrate, che era ligio al dovere della verità, preferì non sottrarsi anche perché consapevole che continuando a praticare la sua ricerca sarebbe stato ugualmente condannato in qualsiasi altra città che gli avrebbe garantito riparo.
La verità, dunque, è mortale, ma come il samurai anche il filosofo ha il suo codice etico e non può sottrarsi dall'indicarla quando gli appare, whatever it takes. 
21 notes · View notes
Text
Tumblr media
L’età non ti protegge dall’amore.
Ma l’amore, in qualche misura, ti protegge dall'età.
Anaïs Nin
14 gennaio 1977 moriva di cancro a Los Angeles,
assistita da Rupert Pole.
Molto conosciuta come scrittrice di letteratura erotica, è stata anche una grande esploratrice dell’animo umano e per qualche tempo ha praticato anche la professione di psicoanalista, dopo aver fatto la modella, la danzatrice, la scrittrice, la conferenziera.
Anaïs Nin, nasce nel 1903 in Francia, figlia di una cantante e un pianista, entrambi di origine cubana.
A undici anni viene abbandonata dal padre e da quel momento comincia la sua passione per la scrittura, concretizzata dalla realizzazione di un diario basato su una lettera al genitore che l’ha lasciata.
Anaïs si trasferisce, quindi, a New York con la madre e i fratelli: nella Grande Mela entra in contatto con un ambiente completamente nuovo. A vent’anni si sposa con un bancario ma il matrimonio ben presto si rivela infelice: una prigione dalla quale la ragazza tenta di scappare attraverso diverse relazioni extra-coniugali, spinta dal bisogno di conquistare molti uomini, dopo aver perso l’uomo più importante della sua vita, suo padre.
Tornata a Parigi, attirata dal vivace clima intellettuale della capitale francese, che in quell'epoca accoglie i musicisti, gli scrittori e gli artisti più importanti del momento, inizia a scrivere la prima parte del suo diario (il futuro Diario di Anaïs Nin). Nel corso del suo periodo parisien, ha la possibilità di conoscere Henry Miller, l'autore di Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno, innamorandosene; ben presto, intraprende una relazione anche con la moglie di Miller, June Mansfield.
Nel 1931 la Anaïs Nin scrive il suo primo libro, D.H. Lawrence. Uno studio non accademico: un saggio su D.H. Lawrence, cioè l'autore del romanzo L'amante di Lady Chatterley.
Cinque anni più tardi dà alle stampe La casa dell'incesto.
Intanto, la Nin si avvicina sempre di più alla psicanalisi, con lo scopo di ritrovare sé stessa: va in analisi da un allievo di Sigmund Freud, Otto Rank, con cui intraprende una relazione d'amore che la fa ritornare a New York per collaborare professionalmente con lui. In breve tempo, tuttavia, la carriera da psicoanalista le va stretta, e cosi Anaïs torna alla scrittura.
Nel frattempo, nel 1955 l'autrice, pur continuando a rimanere sposata con il suo primo marito, si era sposata in segreto una seconda volta con Rupert Pole: ben presto, però, le nozze erano state annullate per evitare guai. Non solo: negli anni Cinquanta, Anaïs Nin era entrata in contatto con l'Lsd, esperienza che aveva riportato fedelmente nel suo diario, nel quale venivano descritti gli effetti che la sostanza aveva sulla sua creatività e sulla sua percezione di sé.
Il mondo attraverso gli scritti di Anaïs è un mondo ricco di fascino e di meraviglia: anche le piccole cose, le persone più insignificanti vengono descritte con amore e profondità, ma soprattutto con curiosità. Una vita intensa e profondamente vissuta, quella della Nin, che a questo proposito diceva: “La vita ordinaria non mi interessa. Cerco solo i grandi momenti… Voglio essere una scrittrice che ricorda agli altri che questi momenti esistono.
Anaïs Nin
9 notes · View notes
mr-bas00nist · 1 year
Text
Discoveries
Tumblr media
Vittorio x Male Reader
Summary: After accidentally killing on Fabrizo’s students,Vittorio gets sent to his uncles place.
Cw- Blood and death
Vittorio breathes in sharply washing his hands continuously in the scalding water. He had just killed a man. Whether it was an accident or on purpose he died because of Vittorio.
Vittorio keeps washing his hands trying to get the non-existent blood off of them.
He felt like his whole body needed to be dumbed in bleach to get the metaphorical grime off of him. After a few more washes he examines his now dry hands.
He still could see blood in his mind. When he looked into the mirror all he could see was a bloodied murderer. Himself.
Vittorio heard a knock on his door. He turns around to see his mother walking inside. “Si Mamma?” Yes mom? Vittorio manages to speak without any shakiness in his voice.
“tuo padre ha bisogno di parlarti.” Your father needs to talk to you. Vittorio pauses for a moment. He sighs nodding.
After Vittorio finishes in the shower he quickly gets dressed heading downstairs to get an earful from his father. He stops in the dining hall awaiting for his father to recognize his presence.
His fathers gaze switches to him. “Vittorio, Fabrizio dice che adesso ti rifiuti di prendere un'arma è così?” Vittorio, Fabrizio says that you now refuse to pick up a weapon is that so?
“si padre.” Yes father. Vittorio quickly answers not meeting his fathers harsh gaze. “e perché?” And why is that?. “sono stato coinvolto nella morte di un altro allievo di Fabrizio. quando si stava precipitando verso di me cadde sul suo pugnale.” i was involved in the death of another student of Fabrizio's. when he was rushing at me he fell on his dagger.
His father roles his eyes. “Vittorio che è stato un incidente, hai fatto quello che dovevi fare.” Vittorio that was an accident, you did what you had to do. Vittorio grits his teeth.
“quello che dovevo fare,” what I had to do Vittorio mocks. “non volevo allenarmi in primo luogo!” i didn't want to train in the first place!
His father slams his hands on the table walking to Vittorio. “Non me ne frega un cazzo di quello che vuoi, non parlarmi mai così MAI più!” I don't give a fuck what you want, do not ever speak to me like that EVER again!
Vittorio simply just glares at his Father. “Perché non puoi essere come i tuoi fratelli?” Why cant you be like your brothers? His father asks. Vittorio scoffs. “perché non sono loro.” Because I’m not them.
Albert laughs. “Bene, vuoi essere così? essere mio ospite! sei fuori Vittorio!” Fine, you wanna be like that? be my guest! your out Vittorio. Caterina’s eyes go wide as she runs to Albert trying to convince him not to send Vittorio away. Vittorio glares at his father before waking to his room to pack up.
Vittorio angrily begins taking stuff out his room and putting it in a bag. He mumbles to himself about his ‘stupid father’ and ‘perfect brothers.’ Vittorio sighs looking at his packed bag making sure he’s got everything he needs.
Once he’s all done he walks down the grand staircase meeting his fathers gaze. He sees his mother still begging his father to not kick him out. He also turns his head to the left seeing his older brothers standing there with an unreadable emotion on their faces.
“Non lasciare che la porta ti colpisca mentre esci.” Do not let the door hit you on the way out. Vittorio scowls at his father. His mother rushes to him hugging him while crying. Vittorio tells her it’ll be alright to which she nods at him sorrowfully. “fuori ora.” out now his father speaks.
Vittorio gives one last look before walking out the doors. Uncle Renzo’s guards quickly picked Vittorio up escorting him to Renzo’s. When they get back Vittorio looks around with an amazed look on his face.
Bookshelves beyond belief, a giant fireplace to keep warm and comfortable leather couches. Vittorio sat down on one of the couches waiting for his uncle. “Vittorio, how are you?” His uncle smiles with an interested look on his face.
He sits down next to Vittorio looking at the young man. “quanto posso essere bravo?” Renzo sighs. “English Vittorio it’s been years since I’ve spoken Italian.” Vittorio snickers. “Respectfully uncle Renzo, how good can I be?” Renzo laughs.
“Im not sure but it’s common courtesy to ask. So your father kicked you out?” Vittorio nods. “How come?” Renzo asks curiously. “Because I refused to pick up a sword after I killed a man.” Vittorio states not meeting Renzo’s gaze.
“Fabrizio made one of his men attack me, i refused to fight him so I dodged him. He impaled himself with the knife. He bled out in a few seconds.”
“Vittorio, that is not your fault if anything it is Fabrizio’s fault. He should not have sent a boy to battle you.” Vittorio refuses to meet his gaze as he tears up a little. “But I will not pester you about it any longer.” Renzo smiles.
“Uncle Renzo, father said you do not battle yourself either. Is that true?” Renzo smiles brightly. “I prefer the pacifist route, war solves nothing.” Vittorio nods agreeing.
“I bury myself in the secrets of the world, discoveries and expeditions are my passion not blood and murder.”
For the first time since forever Vittorio never felt so understood. It was not common to find someone who wasn’t obsessed with blood and guts. It broke Vittorio’s heart to see people who thought that was how the world worked and would always work.
They sit in silence for a moment until Renzo speaks. “Vittorio would you like to accompany me on a journey one day?” Vittorio looked up at Renzo’s soft gaze. He nods with a smile. Renzo sighs with relief. “I’m glad to have someone with the same ideals of me. Especially someone so close.”
Vittorio and Renzo’s eyes were locked with each other before a guard broke there conversation up. “Sir one of the military leaders would like to speak to you.” They say. “Is that so? Alright than. Vittorio, I’ll be back please make yourself comfortable.”
Vittorio nods watching his uncle walk out the grand estate with a guard. Vittorio sighs walking around the living room. He looked through the numerous bookshelves dragging his finger across each book. He stops at a book taking it out.
Vittorio tilts his head looking at it with intrigue. ‘Lapis Paradisus.’ He sighs taking the book to the couch and beginning to read it. He looks at the cover over curiously. It was navy blue with a rough texture bounded by a gold spine.
He begins reading obviously interested in the book. He continues reading it getting more and more interested by the book by the second. He continues reading throughout the night taking book after book after book. By the time he was done he had 10 books stacked beside him.
Exhaustion finally catches up to Vittorio and he falls asleep on the luxurious couch.
Renzo later walks in with his guards to see Vittorio passed out on the couch. Renzo laughs walking up to Vittorio but the books catch his eyes. These were his expedition plans? Each one had notes in it that he knew Vittorio wrote based on the Italian.
His uncle reads them curiously as a smile creeps up on his face. “He’s perfect for this.”
35 notes · View notes
patriziapa · 1 year
Text
Storiella Zen
‘Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?’ domandò un allievo al suo Maestro. Il Maestro non gli rispose e gli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra.
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica. Tuttavia non poteva contraddire il proprio Maestro e prese il setaccio. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume non riusciva a fare nemmeno un passo verso il Maestro che non ne rimaneva neanche una goccia. Provò e riprovò decine di volte ma per quanto cercasse di correre più veloce l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: ‘Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito.’
‘No’, rispose il vecchio sorridendo, ‘tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi, lo ha ripulito.’
‘Quando leggi dei libri’, continuò il vecchio Maestro, ‘tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume. Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura’.
37 notes · View notes