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#Tommaso Di Vincenzo
rjalker · 5 months
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Edit: Actually got to look at the credit this time! The actor is Tommaso Di Vincenzo!!
Original post:
PSA: that's probably an actual contortionist doing the crab walk, with David Tennant's face (very obviously) CGI'd over top. People can in fact actually move like that, and more. A lot of "impossibly moving" horror monsters are in fact played by real people who are actually moving that way. It's an actual profession and something you have to train for years to do.
Just like, for the record. Please appreciate that stuntworker's skill.
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rainbowpopeworld · 5 months
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IMDb lists a contortionist body double in addition to the regular ones and I just want to thank Tommaso Di Vincenzo 💖
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moviesandmania · 5 months
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SPRING LAKES (2023) British satanic cult horror preview with trailer
‘Some secrets are best left buried’ Spring Lakes is a 2023 British horror drama film in which a filmmaker searching for his missing sister encounters a satanic cult. Directed by Ranjeet S. Marwa from a screenplay co-written with Charmaine Binji and David Lamont, based on Marwa’s 2019 concept film The Missing. The Silent D Pictures-Rocket Sky High Motion Pictures co-production stars James Jaysen…
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marcogiovenale · 2 months
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video completo del dialogo/confronto su "poesie dell'italia contemporanea", antologia a cura di tommaso di dio
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uwmspeccoll · 5 months
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Staff Pick of the Week
I was searching for a book in our stacks when I came across this slim, 18th-century play, Cleopatra, by the southern Italian playwright Scipione Cigala, "de'principi di Tiriolo," printed in Naples by Stamparia Gennaro e Vincenzo Muzio in 1736. I don't believe I have seen this book before, and I gather that the publication is relatively obscure, as I could find little on the printer or the author, except that the printer produced a few other obscure publications and that Cigala was born in 1704, published at least two plays, was a knight of the Sovereign Military Order of Malta, and was a member of the literary Accademia dell'Arcadia under the name of Demalgo Dinosteniese (which also appears on the title page).
I was far more interested, however, in the charming etchings and engraved historiated initials with their animals and putti. We know a little bit more about these. The frontispiece of Cleopatra and the Asp and the portrait of the author after a painting by Italian painter Tommaso Martini (1688–1755) were engraved by the Italian artist Antonio Baldi (c.1692–1768). We don't know who did the lovely copperplate initials, but the headpieces were engraved by Francesco Sesoni (b. 1705), and the etching on the title page is by Andreas Maillar.
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-- MAX, Head, Special Collections
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supersergiofabi · 2 years
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Ci sarà anche Valerio Mastandrea nella serie  “La storia” di Elsa Morante regia di Francesca Archibugi Cinemotore aveva già svelato altri 3 nomi (Elio Germano, Lorenzo Zurzolo e Asia Argento) oltre alla già annunciata – protagonista – Jasmine Trinca serie Tv 8 pp da 50 Picomedia per Rai Fiction SI GIRA FINO A NOVEMBRE A ROMA E DINTORNI Rivedremo Valerio Mastandrea in 5 film Cinema – DATA CONFERMATA – 18 Agosto  – ITALIA –  “IL PATAFFIO” di FRANCESCO LAGI di Francesco Lagi con Lino Musella, Giorgio Tirabassi, Viviana Cangiano, Giovanni Ludeno, Vincenzo Nemolato, Alessandro Gassmann, Valerio Mastandrea – 01 Distribution CINEMA – ITALIA –  17 novembre  – “Diabolik 2″ dei Manetti Bros (Antonio e Marco Manetti) con Giacomo Gianniotti,  Valerio Mastandrea,  Miriam Leone,  Alessio Lapice – 01 Distribution “PENDING – ITALIA –  “Diabolik 3″  dei Manetti Bros (Antonio e Marco Manetti) con Giacomo Gianniotti,  Miriam Leone,  Valerio Mastandrea  - 01 Distribution PENDING – ITALIA -.”Il primo giorno della mia vita” di Paolo Genovese con Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Toni Servillo,Sara Serraiocco, Vittoria Puccini, Elena Lietti, Antonio Gerardi, Thomas Trabacchi, Alessandro Tiberi,Lino Guanciale – Medusa PENDING – ITALIA – “Siccità” di Paolo Virzì con Monica Bellucci, Emanuela Fanelli, Elena Lietti, Vinicio Marchioni, Valerio Mastandrea, Silvio Orlando, Claudia Pandolfi, Tommaso Ragno, Sara Serraiocco, Max Tortora … – Vision Distribution https://www.instagram.com/p/CeyThONsn4W/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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👉🌺❤️🌼Venerdì della Ottava di Pasqua
➡️🌺🙏❤️Venerdì 5 Aprile 2024​
S. Vincenzo Ferrer; S. Irene; S. Giuliana
Ottava di Pasqua
At 4,1-12; Sal 117; Gv 21,1-14
La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo
👉🕍📖❤️VANGELO
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 21,1-14
In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Parola del Signore.❤️🙏
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lamilanomagazine · 1 month
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Firenze: premiati i giovani cuochi toscani dello Junior Team per la vittoria ai campionati italiani 2024 nella categoria 'Cucina calda a squadre'
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Firenze: premiati i giovani cuochi toscani dello Junior Team per la vittoria ai campionati italiani 2024 nella categoria 'Cucina calda a squadre'. Hanno portato in alto il nome della Toscana, valorizzando i suoi prodotti tipici e la sua tradizione enogastronomica, le ragazze e i ragazzi dello Junior Team che hanno vinto il primo premio nella categoria 'Cucina calda a squadre' ai campionati italiani 2024 promossi dalla Federazione Italiana Cuochi e riconosciuti dal circuito Worldchefs. Per questo il Consiglio regionale della Toscana li ha voluti premiare con una coppa per l'importante traguardo raggiunto. A consegnare il premio nelle mani del team manager della squadra, Tommaso Monaci dell'Associazione Cuochi Arezzo, il presidente dell'Assemblea legislativa Antonio Mazzeo: "Siete motivo di orgoglio, non è scontato arrivare a questi risultati. Risultati raggiunti coniugando tradizione e innovazione. Sapere che ragazze e ragazzi giovanissimi riescono a valorizzare la Toscana, con la sua cucina, la filiera corta e la sua identità, mi dà il senso che è stato fatto un ottimo lavoro". "Per questo - ha proseguito il presidente Mazzeo – voglio ringraziare l'Unione regionale cuochi della Toscana e l'Istituto 'Martini' di Montecatini Terme che ha formato questi ragazzi. La formazione esalta il talento e voi siete arrivati dritti al cuore con i vostri piatti. Non pensate di essere arrivati, credete nelle vostre capacità e studiate ogni giorno per spingervi un po' oltre". Hanno partecipato alla cerimonia i consiglieri regionali Lucia De Robertis e Vincenzo Ceccarelli, il presidente dell'Unione regionale cuochi della Toscana Roberto Lodovichi e il professor Antonio Antonino dell'Istituto professionale di Stato per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera 'Martini' di Montecatini Terme che tra gli allievi ha selezionato la squadra. "Siamo abituati a premiare i cuochi - le parole della presidente della commissione Territorio e ambiente Lucia De Robertis - e ringrazio il presidente Lodovichi per l'idea vincente di puntare sui giovani. La Regione sta investendo moltissimo per promuovere i propri prodotti e la bravura dei cuochi è quella di esaltare queste materie prime straordinarie". "Questa volta a vincere sono stati i giovani – le parole del consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli – e vista la bravura dei loro maestri era inevitabile. Un'esperienza partita da Arezzo con Roberto Lodovichi che è una delle anime dell'Unione regionale dei cuochi". Poi rivolgendosi ai ragazzi ha aggiunto: "Non avete solo il compito di deliziare i palati, ma di comunicare un territorio con le sue tradizioni e le sue materie prime, e che lo abbiate fatto ai campionati italiani ci riempie di orgoglio". Molto emozionato, a ritirare il premio con la squadra è stato il team manager Tommaso Monaci: "Abbiamo vinto con un menù composto da quattro portate. Siamo partiti con un antipasto che aveva come protagonista il gambero, il primo piatto erano dei tortelli ripieni di ricotta e cavolo nero, accompagnati da una battuta di gallinella, il secondo un filetto di maiale brado toscano con fungo cardoncello e fagioli all'uccelletto, mentre nel dolce è stata protagonista la fragola". Visibilmente soddisfatto il presidente dell'Unione regionale cuochi della Toscana Roberto Lodovichi: "con l'Istituto Alberghiero di Montecatini abbiamo deciso di preparare una giovane squadra insieme al team dei campioni dello scorso anno. L'obiettivo, centrato, è stato quello di valorizzare la tradizione toscana con i suoi prodotti e le sue eccellenze. La ricetta vincente è stata quella di mettere insieme scuola, operatori del settore, cuochi e ristoratori favorendo la crescita dei ragazzi". A selezionare la squadra Antonio Antonino dell'Istituto professionale di Stato per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera 'Martini' di Montecatini Terme: "Come Istituto statale abbiamo dato a tutti la possibilità di partecipare. Su circa 190 candidati, che sono gli allievi dell'ultimo anno, hanno aderito in 29. Dalla selezione finale è uscita la squadra di 11 componenti che ha partecipato ai campionati italiani insieme ai due coordinatori, chef già usciti delle scuole". Il percorso del Junior Team Toscana è stato sviluppato insieme al professor Riccardo Monti, dirigente scolastico dell'Istituto professionale di Stato per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera 'Martini' di Montecatini Terme, con il coinvolgimento del professor Antonio Antonino e del corpo docente dello stesso istituto. Gli studenti dell'Istituto 'Martini' entrati nello Junior Team Toscana sono stati Maria Marceddu, Bruno Giosuè, Andrea Balleri, Francesco Cama, Gabriele Giannotta, Micheal Magrini, Bianca Vanni, Sara Fattori, Matilde Caprilli, Chiara Masi e Matilde Drovandi che hanno meritato la vittoria per la qualità e la completezza di un menù capace di rappresentare le specificità della cucina toscana, proiettandola verso il futuro con ingredienti, metodologie e abbinamenti innovativi. Gestione e coordinamento della squadra sono stati affidati ai due giovani chef Tommaso Monaci dell'Associazione Cuochi Arezzo nel ruolo di team manager e Bogdan Simiganovschi dell'Associazione Cuochi Pisani nel ruolo di capitano, mentre il lungo percorso di preparazione e allenamento ha fatto affidamento anche sulla passione e professionalità di Daniele Zingoni, Alessio Morganti, Daniele Astarella, Leonardo De Candia, Emanuele Callari, Stefano Fantozzi, Francesco Pannullo, Manuel Boccuzzi, Monica Grazia Briolotta e Veronica Vanni. Il cammino dell'Unione Regionale Cuochi Toscani è stato supportato anche dalla Regione Toscana che, attraverso Toscana Promozione Turistica e Vetrina Toscana, è stata presente con uno stand dedicato al turismo e all'enogastronomia, oltre che dai maggiori Consorzi di Tutela: Pecorino Toscano DOP, Pane Toscano DOP, Prosciutto Toscano DOP, Finocchiona IGP, Olio Toscano IGP e Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale IGP. https://www.youtube.com/watch?v=dIQen7_JxsA... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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centroscritture · 2 months
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"Poesie dell'Italia contemporanea. 1971-2021" (ed. il Saggiatore, 2023) giovedì 29 febbraio 2024 alla Libreria Panisperna 220 di Roma, per il ciclo di eventi "Nuove Uscite". L'abbiamo fatto vivere, come merita, mettendolo al centro di un'ampia conversazione insieme a Stefano Bottero, Carmen Gallo, Arturo Mazzarella, Noemi Nagy, Vincenzo Ostuni, Tommaso Ottonieri, Antonio Francesco Perozzi, Laura Pugno, il curatore Tommaso Di Dio e il coordinamento di Valerio Massaroni.
www.centroscritture.it
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Weekend a teatro con Lavia, Papaleo e Salemme
Da Gabriele Lavia che con Federica Di Martino si dedica a Carlo Goldoni e a Un curioso accidente, una delle sue commedie più tradotte e rappresentate all’estero, ora in scena a Roma; ad Alessandro Preziosi a Venezia con Aspettando Re Lear, testo di Tommaso Mattei da Shakespeare. Fino a Vincenzo Salemme, a tu per tu con Eduardo De Filippo, a Napoli, con un testo “sacro” come Natale in casa…
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reginadeinisseni · 6 months
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"La Notte", Michelangelo Antonioni (1961) - La pioggia
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TONINO GUERRA
Marcello Mastroianni: Giovanni Pontano Jeanne Moreau: Lidia Pontano Monica Vitti: Valentina Gherardini Bernhard Wicki: Tommaso Garani Rosy Mazzacurati: Rosy Maria Pia Luzi: la paziente dell'ospedale Guido Ajmone Marsan: sig. Fanti Vincenzo Corbella: sig. Gherardini Gitt Magrini: la sig.ra Gherardini Giorgio Negro: Roberto Roberta Speroni: Bea
La notte è un film del 1961 diretto da Michelangelo Antonioni.
La pellicola ottenne l'Orso d'oro al Festival di Berlino, Nastro d'argento e David di Donatello per la regia del miglior film.
Capitolo centrale della cosiddetta "trilogia esistenziale" o "dell'incomunicabilità", segue L'avventura e precede L'eclisse. È stato considerato un film fortemente innovativo nei contenuti[1] e nel linguaggio filmico.[2] Di rilievo il cast tecnico-artistico fra cui gli sceneggiatori Ennio Flaiano e Tonino Guerra ed i principali interpreti Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau e Monica Vitti.
TONINO GUERRA
Marcello Mastroianni as Giovanni Pontano L Monica Vitti as Valentina Gherardini Bernhardick Ros Mazz Maria Pia Luzi: the patient of the hospital Guido A Mars Vincenzo Corbella as Mr. Gherardini Gitt Magrini: Ms Gherardini Giorgio Negro as Roberto Roberta Speroni: Bea
The Night is a 1961 Italian comedy film directed by Michelangelo Antonioni.
The film won the Golden Bear at the Berlin Film Festival, Nastro d'argento and David di Donatello for the direction of the best film.
Central chapter of the so-called" existential trilogy "or" of incommunicability", follows The adventure and precedes The eclipse. It was considered a highly innovative film in content [1] and filmic language.[2]The technical and artistic cast, including the screenwriters Ennio Flaiano and Tonino Guerra and the main performers Marcello Mastroianni, Monica
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️ ❤️❤️
#gustavopetro #colombia #DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
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mariotolvo62 · 10 months
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Filippo Vitale (Napoli, 1585 – 1650) uno degli artefici della pittura ba...
Era figlio di Marino Vitale e Laudonia Di Carlo. La data di nascita esatta non è ancora nota, ma probabilmente fu battezzato nella parrocchia napoletana di San Giorgio Maggiore. Il padre lavorava come doratore nella Strada di Monteoliveto, dove aveva la sua bottega anche il pittore Carlo Sellitto. Come Sellitto, Filippo Vitale imparò il mestiere nella bottega del pittore fiammingo Louis Croys e probabilmente conobbe anche Louis Finson e altri artisti nordeuropei. Dopo la prematura scomparsa di Carlo Sellitto, avvenuta il 2 ottobre 1614, Filippo si occupò della vendita dei suoi beni e completò la crocifissione iniziata dall'amico defunto per la chiesa di Santa Maria in Cosmedin a Portanova. Il 1 ottobre 1612 Filippo sposò in Santa Maria della Carità la vedova del pittore Tommaso De Rosa, Caterina Di Mauro, e ne adottò i cinque figli. Di questi due divennero anche pittori, Giovan Francesco, detto Pacecco De Rosa, e Diana, detta Annella De Rosa. Filippo e Caterina ebbero insieme anche sei figli; la loro terza figlia Orsola Margherita sposò nel 1639 Anello Falcone. Filippo Vitale ricevette la sua prima commissione per un quadro di San Francesco nel 1613 da Giovanni Di Napoli, abate del monastero di Santa Maria di Monteoliveto, che in seguito gli commissionò altri quadri. Oltre ai soggetti religiosi, Vitale dipinse anche ritratti. Dalla fine del 1616 alla metà del 1619 collaborò con Caracciolo e Giovan Vincenzo Forlì alla decorazione dell'Annunciazione di Capua, dipingendo i quattro dipinti del soffitto. Su commissione di Cesare Carmignano, Vitale dipinse la Madonna col Bambino ei santi Gennaro, Nicola di Bari e Severo nel 1618 per la chiesa di San Nicolò alle Sacramentine. Il quadro si trova nel Museo di Capodimonte dal 1991 ed è caratterizzato da un elegante naturalismo che è ovviamente influenzato da Jusepe de Ribera. Al committente piacque così tanto che l'anno successivo ordinò al pittore anche una Madonna di Costantinopoli, oggi purtroppo andata dispersa. Altre note opere di Vitale della sua prima fase creativa sono l'angelo custode firmato nella chiesa della Pietà dei Turchini e una liberazione di S. Pietro dalla prigione che si ispira al quadro del 1615 di Caracciolo nel Pio Monte della Misericordia. Dalla fine degli anni 1620 Vitale cambiò il suo stile fino ad allora naturalistico in una direzione più elegante, decorativa e bella, influenzata dalle innovazioni di Massimo Stanzione e dei pittori bolognesi di Napoli Domenichino e Lanfranco. Un ruolo non trascurabile lo svolse anche il figliastro Pacecco de Rosa, che divenne il successore di Vitale nella conduzione della bottega. Nelle opere di questa fase non sempre si distinguono nettamente le mani di Vitale e Pacecco. Filippo Vitale morì il 18 marzo 1650. C'è una certa confusione sul luogo della sua tomba: secondo i registri della sua parrocchia di San Giuseppe Maggiore, fu sepolto nel cimitero del monastero associato, comecome da lui desiderato; invece, secondo il registro dei morti della chiesa di San Giovanni Maggiore, sul "Monte Calvario" sarebbe stato sepolto un "Filippo Vitale, marito di Catarina".
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marcogiovenale · 2 months
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roma, 29 febbraio: interventi, dialoghi e confronti sull'antologia "poesie dell'italia contemporanea. 1971-2021" (il saggiatore), curata da tommaso di dio
evento facebook: https://www.facebook.com/events/327740606288073 _
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djs-party-edm-italia · 10 months
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Antonio Di Lorenzo, è la volta di "The Sweet Survivor"
Il solstizio d'estate celebra il nuovo progetto discografico di Antonio Di Lorenzo, noto batterista, percussionista, compositore e collezionista pugliese.  È appena uscito "The Sweet Survivor" per la Bumps Records- Nel suo sesto album da solista alcuni maestri del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e Bruno Tommaso. 
Il solstizio d'estate celebra il nuovo progetto discografico di Antonio Di Lorenzo, noto batterista, percussionista e compositore pugliese. Dopo lo straordinario successo della mostra 'Vintage Drum Show' al Medimex di Taranto, una selezione di una delle più grandi collezioni al mondo di batterie vintage di Antonio Di Lorenzo che ha visto più di un migliaio di visitatori in quattro giorni di esposizione (tra cui illustri professionisti come Tullio De Piscopo, Marc Urselli, vincitore di numerosi Grammy Awards, Ron, batteristi in erba e non, musicofili, collezionisti, rappresentanti delle istituzioni ma anche semplici curiosi e appassionati da tutto il mondo), è appena uscito "The Sweet Survivor" per Bumps Records, il sesto album da solista del musicista e collezionista dalla carriera più che trentennale.
Il nuovo lavoro segna uno dei momenti più splendenti di questo talentuoso protagonista della scena musicale. 
Con una carriera prestigiosa in studio di registrazione e 'on stage' sui palchi di tutto il mondo con chi rappresenta la "Storia del Jazz", avendo collaborato e suonato con Steve Lacy, Lee Konitz, Dave Liebmann, Marc Ribot, Bob Mintzer, John Medeski, Benny Golson, Enrico Rava, Massimo Urbani, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso, Franco D'Andrea, solo per citarne alcuni, Antonio Di Lorenzo, vincitore nel 2020 dell'"Universal Audio Award" e per due anni consecutivi Leone D'Argento alla Biennale di Venezia, èapprezzato anche nel circuito pop. Collabora con Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Paolo Conte, ha all'attivo più di 100 dischi, molti come leader, compone musiche per documentari e vince numerosi premi, confermando l'elezione nel 1998, nell'annuale referendum "Top jazz" della rivista Musica Jazz, a uno dei nuovi talenti del jazz italiano. 
Vincitore del bando Puglia Sounds Record 2023, il suo ultimo lavoro da solista "The Sweet Survivor", è disponibile su tutte le piattaforme digitali (Spotify, Apple Music, iTunes, Youtube, ecc…), su cd, ad agosto in vinile e a settembre (vera chicca) anche in musicassetta, con la pubblicazione a luglio di un single edit video della title track. 
Il disco è concepito come un 'concept album' nato tra la Puglia, Los Angeles, New York e Londra durante il lockdown, probabilmente la sua opera più 'personale' in cui la vicenda umana si fonde con le molteplici fonti di ispirazione e l'amore profondo per la sua Puglia. Insieme a lui, alcuni suoi collaboratori storici come il fisarmonicista Vince Abbracciante e il bassistaDado Penta (i celebri The Bumps), il sassofonista Sabino Fino, ma anche altri giovani leoni come i fiatisti Cozzella, Mastropasqua, Fallacara, Paolo Daniele e le voci di Carol Comes e Vincenzo Scarafile. Oltre che i featuring di alcuni maestri del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e il Maestro Bruno Tommaso.  
Nel disco confluiscono le tante influenze che vanno da Morricone al jazz, al tango, dall'avanguardia della musica alla tradizione, in un percorso sonoro che lascia incantati. 
"The Sweet Survivor" è un lavoro intenso, pieno di emozioni e suggestioni musicali, un viaggio sonoro che lascia il segno nell'ascoltatore. Nulla nel disco è lasciato al caso e, come sempre, Antonio Di Lorenzo ha una cura sartoriale dei suoi lavori, dalle registrazioni alla scelta dei collaboratori (ha pubblicato un disco in ensemble ogni 10 anni e due dischi di solo drums). Questa volta, rispetto ai pluripremiati dischi precedenti, c'è più esperienza personale e musicale, ma anche più capacità di astrazione, oltre ad una grande attenzione per il materiale compositivo. 
Il disco si apre con i suoni di una spiaggia e la fisarmonica di Abbracciante ("Para mi Madre") in una struggente melodia, ma poi le voci da madrigalisti di Carol Comes e Scarafile fanno da preludio a una straordinaria performance al piano elettrico di John Medeski nel brano Recitativo per Ennio, un vintage funk all'italiana dedicato al grande maestro Morricone con tanto di citazioni di Edda Dell'Orso e fischio di Alessandro Alessandroni. Segue la title track "The Sweet Survivor", una ballata con il tema esposto da Paolo Daniele all'armonica a bocca e un assolo intenso di Medeski ci porta verso lidi musicali cinematici di grande tensione emotiva. Tocca al solo di chitarra di Marc Ribot, originale e inimitabile come sempre, impreziosire "Last Tango for Diego" un brano nel cui titolo ci sono già tutti i punti di riferimento Bernardo Bertolucci, Gato Barbieri, la polvere e il genio calcistico di Maradona e l'amore di Di Lorenzo per le sonorità di Cinecittà e i primi anni '70 in Italia; di particolare rilievo l'arrangiamento straordinario di Bruno Tommaso per questo brano. 
"Lullaby Langilla" è una ballad astratta con echi a metà strada tra Sakamoto e Bill Evans, eseguita in trio con Penta e Abbracciante (The Bumps), e poi tre miniature sonore "L'Arte della Fuga Impossibile" in cui l'autore si cimenta con le spy stories e la scrittura per B Movies e percussioni orchestrali. Conclude il disco "Grand Final" in cui un tagliente e acido solo di Marc Ribot prelude alle melodie da banda pugliese e all'unico spazio solista che l'autore si ritaglia nel disco, con un solo di batteria in crescendo che chiude insieme ai fiati l'intero percorso musicale. Un Grande Finale appunto.
«Sono assolutamente vintage. Ho voluto ricreare nell'ultimo lavoro quei suoni che sono la mia passione di collezionista, utilizzando per la registrazione dei brani in studio batterie vintage.  Per i brani "Recitativo for Ennio" e "Grand final" ho suonato il set 'Rogers Londoner pacific blue snare' e 'Ludwig Black Beauty' 6,5; per "The Sweet Survivor" la 'Ludwig Club Date 1964' e 'rullante Ludwig Auditorium 6,5' del 1967. In "Last tango for Diego" e "L'Arte della Fuga Impossibile: da se stessi, dal mondo, dal nulla" il set 'Slingerland Pop Outifit 1966' e rullante 'Ludwig Black Beauty 14x5', per "Lullaby Langilla" invece 'Rogers Londoner Butcher Block' e rullante 'Rogers Dynasonic metal 14x6,5' del 1971».
Di Lorenzo firma tutti i brani originali del disco e non vi sono riletture o cover. «Il mio rapporto con la batteria è viscerale, quasi erotico – sottolinea Di Lorenzo - diceva Duke Ellington: A drum is a woman. Non c'è altro da aggiungere». 
Sicuramente l'opera più matura di un artista considerato giustamente dall'Enciclopedia del Jazz uno dei massimi specialisti del suo strumento, con una storia musicale tra le più suggestive tra gli artisti pugliesi in attività. 
«Un disco che dedico a mia madre e a tutti i miei amici musicisti, come Gianni Lenoci, scomparsi nell'ultimo periodo, anche a causa del Covid, per questo mi sento un sopravvissuto (survivor ndr), ma un sopravvissuto felice, perché in fondo, io, "nipote d'arte", i miei zii materni erano batteristi, ho fatto il lavoro che mi appassionava di più e per il quale ho studiato, ho fatto ciò che volevo nella vita: il batterista». 
http://www.dilorenzodrum.it
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tarditardi · 10 months
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Antonio Di Lorenzo, è la volta di "The Sweet Survivor"
Il solstizio d'estate celebra il nuovo progetto discografico di Antonio Di Lorenzo, noto batterista, percussionista, compositore e collezionista pugliese.  È appena uscito "The Sweet Survivor" per la Bumps Records- Nel suo sesto album da solista alcuni maestri del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e Bruno Tommaso. 
Il solstizio d'estate celebra il nuovo progetto discografico di Antonio Di Lorenzo, noto batterista, percussionista e compositore pugliese. Dopo lo straordinario successo della mostra 'Vintage Drum Show' al Medimex di Taranto, una selezione di una delle più grandi collezioni al mondo di batterie vintage di Antonio Di Lorenzo che ha visto più di un migliaio di visitatori in quattro giorni di esposizione (tra cui illustri professionisti come Tullio De Piscopo, Marc Urselli, vincitore di numerosi Grammy Awards, Ron, batteristi in erba e non, musicofili, collezionisti, rappresentanti delle istituzioni ma anche semplici curiosi e appassionati da tutto il mondo), è appena uscito "The Sweet Survivor" per Bumps Records, il sesto album da solista del musicista e collezionista dalla carriera più che trentennale.
Il nuovo lavoro segna uno dei momenti più splendenti di questo talentuoso protagonista della scena musicale. 
Con una carriera prestigiosa in studio di registrazione e 'on stage' sui palchi di tutto il mondo con chi rappresenta la "Storia del Jazz", avendo collaborato e suonato con Steve Lacy, Lee Konitz, Dave Liebmann, Marc Ribot, Bob Mintzer, John Medeski, Benny Golson, Enrico Rava, Massimo Urbani, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso, Franco D'Andrea, solo per citarne alcuni, Antonio Di Lorenzo, vincitore nel 2020 dell'"Universal Audio Award" e per due anni consecutivi Leone D'Argento alla Biennale di Venezia, èapprezzato anche nel circuito pop. Collabora con Vinicio Capossela, Lucio Dalla, Paolo Conte, ha all'attivo più di 100 dischi, molti come leader, compone musiche per documentari e vince numerosi premi, confermando l'elezione nel 1998, nell'annuale referendum "Top jazz" della rivista Musica Jazz, a uno dei nuovi talenti del jazz italiano. 
Vincitore del bando Puglia Sounds Record 2023, il suo ultimo lavoro da solista "The Sweet Survivor", è disponibile su tutte le piattaforme digitali (Spotify, Apple Music, iTunes, Youtube, ecc…), su cd, ad agosto in vinile e a settembre (vera chicca) anche in musicassetta, con la pubblicazione a luglio di un single edit video della title track. 
Il disco è concepito come un 'concept album' nato tra la Puglia, Los Angeles, New York e Londra durante il lockdown, probabilmente la sua opera più 'personale' in cui la vicenda umana si fonde con le molteplici fonti di ispirazione e l'amore profondo per la sua Puglia. Insieme a lui, alcuni suoi collaboratori storici come il fisarmonicista Vince Abbracciante e il bassistaDado Penta (i celebri The Bumps), il sassofonista Sabino Fino, ma anche altri giovani leoni come i fiatisti Cozzella, Mastropasqua, Fallacara, Paolo Daniele e le voci di Carol Comes e Vincenzo Scarafile. Oltre che i featuring di alcuni maestri del jazz mondiale come Marc Ribot, John Medeski e il Maestro Bruno Tommaso.  
Nel disco confluiscono le tante influenze che vanno da Morricone al jazz, al tango, dall'avanguardia della musica alla tradizione, in un percorso sonoro che lascia incantati. 
"The Sweet Survivor" è un lavoro intenso, pieno di emozioni e suggestioni musicali, un viaggio sonoro che lascia il segno nell'ascoltatore. Nulla nel disco è lasciato al caso e, come sempre, Antonio Di Lorenzo ha una cura sartoriale dei suoi lavori, dalle registrazioni alla scelta dei collaboratori (ha pubblicato un disco in ensemble ogni 10 anni e due dischi di solo drums). Questa volta, rispetto ai pluripremiati dischi precedenti, c'è più esperienza personale e musicale, ma anche più capacità di astrazione, oltre ad una grande attenzione per il materiale compositivo. 
Il disco si apre con i suoni di una spiaggia e la fisarmonica di Abbracciante ("Para mi Madre") in una struggente melodia, ma poi le voci da madrigalisti di Carol Comes e Scarafile fanno da preludio a una straordinaria performance al piano elettrico di John Medeski nel brano Recitativo per Ennio, un vintage funk all'italiana dedicato al grande maestro Morricone con tanto di citazioni di Edda Dell'Orso e fischio di Alessandro Alessandroni. Segue la title track "The Sweet Survivor", una ballata con il tema esposto da Paolo Daniele all'armonica a bocca e un assolo intenso di Medeski ci porta verso lidi musicali cinematici di grande tensione emotiva. Tocca al solo di chitarra di Marc Ribot, originale e inimitabile come sempre, impreziosire "Last Tango for Diego" un brano nel cui titolo ci sono già tutti i punti di riferimento Bernardo Bertolucci, Gato Barbieri, la polvere e il genio calcistico di Maradona e l'amore di Di Lorenzo per le sonorità di Cinecittà e i primi anni '70 in Italia; di particolare rilievo l'arrangiamento straordinario di Bruno Tommaso per questo brano. 
"Lullaby Langilla" è una ballad astratta con echi a metà strada tra Sakamoto e Bill Evans, eseguita in trio con Penta e Abbracciante (The Bumps), e poi tre miniature sonore "L'Arte della Fuga Impossibile" in cui l'autore si cimenta con le spy stories e la scrittura per B Movies e percussioni orchestrali. Conclude il disco "Grand Final" in cui un tagliente e acido solo di Marc Ribot prelude alle melodie da banda pugliese e all'unico spazio solista che l'autore si ritaglia nel disco, con un solo di batteria in crescendo che chiude insieme ai fiati l'intero percorso musicale. Un Grande Finale appunto.
«Sono assolutamente vintage. Ho voluto ricreare nell'ultimo lavoro quei suoni che sono la mia passione di collezionista, utilizzando per la registrazione dei brani in studio batterie vintage.  Per i brani "Recitativo for Ennio" e "Grand final" ho suonato il set 'Rogers Londoner pacific blue snare' e 'Ludwig Black Beauty' 6,5; per "The Sweet Survivor" la 'Ludwig Club Date 1964' e 'rullante Ludwig Auditorium 6,5' del 1967. In "Last tango for Diego" e "L'Arte della Fuga Impossibile: da se stessi, dal mondo, dal nulla" il set 'Slingerland Pop Outifit 1966' e rullante 'Ludwig Black Beauty 14x5', per "Lullaby Langilla" invece 'Rogers Londoner Butcher Block' e rullante 'Rogers Dynasonic metal 14x6,5' del 1971».
Di Lorenzo firma tutti i brani originali del disco e non vi sono riletture o cover. «Il mio rapporto con la batteria è viscerale, quasi erotico – sottolinea Di Lorenzo - diceva Duke Ellington: A drum is a woman. Non c'è altro da aggiungere». 
Sicuramente l'opera più matura di un artista considerato giustamente dall'Enciclopedia del Jazz uno dei massimi specialisti del suo strumento, con una storia musicale tra le più suggestive tra gli artisti pugliesi in attività. 
«Un disco che dedico a mia madre e a tutti i miei amici musicisti, come Gianni Lenoci, scomparsi nell'ultimo periodo, anche a causa del Covid, per questo mi sento un sopravvissuto (survivor ndr), ma un sopravvissuto felice, perché in fondo, io, "nipote d'arte", i miei zii materni erano batteristi, ho fatto il lavoro che mi appassionava di più e per il quale ho studiato, ho fatto ciò che volevo nella vita: il batterista». 
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lamilanomagazine · 3 months
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Emilia-Romagna, Ems Group di Montecchio Emilia, l'azienda piemontese Bottero Spa pronta a rilevare il gruppo reggiano del packaging presentando un'offerta vincolante
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Emilia-Romagna, Ems Group di Montecchio Emilia, l'azienda piemontese Bottero Spa pronta a rilevare il gruppo reggiano del packaging presentando un'offerta vincolante In Regione il confronto con sindacati, lavoratori e istituzioni sul progetto industriale e sui passaggi che dovranno accompagnare la fase di transizione "Ora è ufficiale. A fronte di una situazione molto complessa come quella che riguarda Ems Group, realtà che rischia di non avere un futuro, oggi c'è il gruppo Bottero che presenta una proposta industriale seria che può garantire la continuità produttiva e occupazionale". Così Vincenzo Colla, assessore regionale al Lavoro e allo Sviluppo economico, all'incontro convocato in viale Aldo Moro per un confronto tra le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e l'azienda piemontese Bottero Spa, che ha presentato un'offerta vincolante per rilevare Ems Group di Montecchio Emilia. Ems Group nasce nel 2018 dalla fusione di cinque aziende leader nei settori movimentazione, pallettizzazione e stoccaggio di merci e materiali: circa 200 dipendenti degli stabilimenti in Val d'Enza e di Fontevivo, nel parmense. Durante l'incontro in Regione il gruppo Bottero Spa ha illustrato il progetto industriale evidenziando tutti i passaggi che dovranno accompagnare la fase di transizione. Entro il prossimo 4 aprile l'operazione dovrebbe concretizzarsi, una volta espletati tutti i passaggi necessari. "Ora è fondamentale procedere in tempi rapidi con accordi sindacali, sia con Ems Group che con il gruppo Bottero, su cui la Regione è pronta a fare da garante- ha aggiunto Colla-. Questa soluzione consentirebbe di salvare le competenze e l'esperienza di una realtà storica, garantendo prospettive di continuità industriale, e permetterebbe di salvaguardare e mantenere un indotto e una filiera importanti nella nostra regione". Con l'accordo delle parti è stato stabilito che il Tavolo regionale sarà permanente per seguire da vicino, passo dopo passo, l'evolversi della situazione e attivare ogni azione utile per pervenire alla migliore soluzione possibile a tutela dei lavoratori, nel rispetto delle procedure previste dal Tribunale di Reggio Emilia. Bottero Spa è un gruppo italiano che dal 1957 è specializzato nella produzione di macchine per la lavorazione del vetro, sia per quanto riguarda il vetro piano che per il vetro cavo. In questi settori è oggi fra i tre principali leader globali, con stabilimenti, filiali commerciali e filiali postvendita presenti in tutto il mondo. Oltre alla sede principale di Cuneo, Bottero è presente in Italia a Montecchio Maggiore (Vicenza) e Rovereto (Trento). Presenti all'incontro in Regione con l'assessore Colla l'ad del Gruppo Botero, Marco Tecchio, il Coo del Gruppo Bottero, Giuseppe Bertocchi, i rappresentanti di Fiom Cgil di Parma e di Reggio Emilia, di Fim Cisl e delle Rsu, l'assessore al Bilancio del Comune di Montecchio Emilia, Stefano Ferri, e il sindaco di Fontevivo, Tommaso Fiazza.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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