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#Spagna islamica
storiearcheostorie · 1 year
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ARCHEOMOSTRE / Al MAO di Torino "Lustro e lusso dalla Spagna islamica"
#ARCHEOMOSTRE / Al #MAO di #Torino "Lustro e lusso dalla #Spagna islamica" Un viaggio di grande suggestione attraverso le straordinarie testimonianze della raffinatezza e del gusto che permeava il #Mediterraneo tra il X e il XVI secolo #MAOTorino
Spagna / Spain (Valencia, Manises) Metà XV sec. / Half of 15th c. Maiolica decorata a lustro dorato / Maiolica decorated with gold luster H. 7 cm D. 46 cm Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, Torino Un nuovo progetto dedicato all’arte islamica e agli esiti che, nei secoli, questa ha prodotto in Europa e nel bacino mediterraneo, un’esposizione puntuale che intende volgere un primo sguardo…
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realnews20 · 9 days
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"L'Ue segue la procedura in corso alla Corte Penale Internazionale, dove tocca ora alla camera dei giudici confermare o meno le richieste di arresto avanzate dal procuratore". Lo ha detto un portavoce del Servizio di Azione Esterna della Commissione Europea. "Nelle conclusioni del Consiglio Europeo del giugno del 2023 i 27 concordano nel rispettare l'indipendenza della Corte e chi ha firmato lo Statuto di Roma ha l'obbligo di rispettare le decisioni", nota ancora. "Anche se gli arresti verranno confermati dalla camera pre-processo non significa un verdetto di condanna", ha aggiunto.   Per approfondire Agenzia ANSA 'Gallant e Gantz pressano Netanyahu, riunione su ostaggi' - Notizie - Ansa.it Ynet, 'stasera stessa Gabinetto per discutere stallo negoziati'. Israele, 'ucciso un comandante di Hezbollah a Tiro, nel Libano'. (ANSA) "Il lavoro cruciale della Corte penale internazionale deve svolgersi liberamente e senza interferenze". Lo afferma oggi il ministero degli Esteri spagnolo in un messaggio postato su X. Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha dichiarato che la richiesta del procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan di chiedere mandati di arresto per i leader israeliani e di Hamas è "profondamente inutile" e non cambierà nulla per garantire una "pausa" nei combattimenti o il rilascio degli ostaggi. Lo riporta la Bbc.    Non può esserci nessuna forma di "equivalenza'' possibile tra i terroristi di Hamas e lo Stato democratico di Israele: lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Stéphane Sejourné, commentando la richiesta del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) di spiccare mandati di arresto per i responsabili di Hamas ma anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Per il capo della diplomazia francese, le ''richieste simultanee'' di mandato d'arresto nei confronti dei responsabili di Hamas e di Israele "non devono"' in alcun modo mettere sullo stesso piano Israele e Hamas. "Le richieste simultanee di mandato d'arresto non devono creare un'equivalenza tra Hamas e Israele'', ha avvertito Séjourné, tracciando una distinzione tra le due cose. Da una parte, puntualizza il capo del Quai d'Orsay, c'è ''un gruppo terrorista che ha esultato per gli attentati del 7 ottobre e li ha anche rivendicati". Dall'altra, uno ''Stato democratico, Israele, che deve rispettare il diritto internazionale nella condotta di una guerra che non ha voluto". Poco prima, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif) aveva deplorato che la Francia potesse ''accettare'' ogni forma di ''equivalenza'' tra Hamas e Israele.     Il governo di Madrid difende "il lavoro cruciale" e "l'indipendenza e imparzialità" della Corte penale internazionale dopo la richiesta della procura di ordini di arresto contro il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, e vari dirigenti di Hamas per presunto crimini di guerra e contro l'umanità per gli attacchi compiuti il 7 ottobre dal Movimento di resistenza islamica e la successiva offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza.    "La Spagna ribadisce il suo impegno a favore della Corte penale internazionale", afferma il ministero degli Esteri.     E intanto il ministro della Cultura, Ernest Urtasun - del partito della sinistra Sumar alleato del Psoe nel governo progressista - ha chiesto di "rompere le relazioni commerciali, economiche e politiche con Israele", dopo che la procura della Cpi ha chiesto ieri l' arresto del premier israeliano Benjiamin Netanyahu per presunti crimini di guerra e contro l'umanità.     "Dovremmo cominciare a pensare se possiamo continuare a mantenere relazioni con un esecutivo israeliano il cui presidente è in questo momento inseguito da un ordine di arresto della procura" della Corte penale internazionali, ha sostenuto Urtasun in un'intervista alla tv pubblica Tve. Per l'esponente di Sumar, "la normalità" delle relazioni che Spagna mantiene con Tel Aviv "diventa sempre più insostenibile".
Per approfondire Agenzia ANSA Tajani, inaccettabile che Cpi equipari governo Israele a Hamas - Notizie - Ansa.it "E' una richiesta e non è una decisione ma mi pare inaccettabile che si equipari un governo legittimamente eletto dal popolo in modo democratico con una organizzazione terroristica che è la causa di tutto ciò che sta accadendo". (ANSA)   Mosca denuncia 'l'ipocrisia di Washington'     "Gli Usa negano la legittimità della Corte penale internazionale e minacciano questa organizzazione di sanzioni quando si tratta degli interessi di Washington stessa e dei suoi alleati. Tuttavia, utilizzano spudoratamente questo strumento pseudo-legale contro coloro che considerano nemici". Così l'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, ha commentato le parole del capo del Pentagono, Lloyd Austin, che ha dichiarato che gli Stati Uniti lavoreranno con la Corte penale internazionale sui crimini di guerra in Ucraina nonostante il disaccordo sulla sua inchiesta sui leader israeliani.     "Questo è ancora un altro esempio di doppi standard e una parata di ipocrisia americana", ha detto ancora Antonov stando a quanto riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass.    Gli ha fatto eco il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo il quale l'atteggiamento degli Usa nei confronti della Corte penale internazionale è "più che curioso", dopo che ieri il presidente Joe Biden ha definito "vergognosa" la richiesta del procuratore capo della Cpi, Karim Khan, di emettere un ordine d'arresto per crimini di guerra nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e lo speaker della Camera, Mike Johnson, ha ipotizzato l'adozione di sanzioni contro la stessa Corte.     La Russia, ha ricordato Peskov, citato dalla Tass, non riconosce la giurisdizione della Cpi, così come gli Usa. "Ma in generale - ha aggiunto - l'atteggiamento degli Stati Uniti è più che curioso in merito alla volontà di adottare metodi sanzionatori persino nei confronti della Corte. Molto curioso".   Pechino: 'La Cpi mantenga una posizione obiettiva'     La Cina ha affermato di sperare che la Corte penale internazionale (Cpi) mantenga una posizione "obiettiva" a seguito dei mandati di arresto richiesti dal procuratore Khan per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per i leader di Hamas. Per approfondire Agenzia ANSA Biden, quello che sta accadendo a Gaza non è genocidio - Notizie - Ansa.it "Vogliamo che i macellai di Hamas siano sconfitti e siamo a fianco di Israele. Rigettiamo la Cpi: non c'è equivalenza fra Israele e Hamas. Quello che sta accadendo" a Gaza "non è genocidio". Lo afferma il presidente Usa Joe Biden. (ANSA)       "Speriamo che la Cpi mantenga una posizione obiettiva e imparziale ed eserciti i suoi poteri in conformità con la legge", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, chiedendo la fine della "punizione collettiva del popolo palestinese".  Gallant, 'Israele non riconosce l'autorità della Corte'     "Un parallelo disgustoso" tra Israele e Hamas. Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant riferendosi alla decisione del Procuratore del Tribunale penale dell'Aja di emettere mandati di cattura sia per la leadership israeliana sia per quella di Hamas. "Israele - ha aggiunto - non riconosce l'autorità della Corte".    Dopo aver ricordato
che Israele "non fa parte della Cpi", Gallant ha sottolineato che "il tentativo del Procuratore Karim Khan di negare il diritto di Israele all'autodifesa e assicurare il rilascio degli ostaggi a Gaza, deve essere respinto chiaramente". Amal Clooney fra gli esperti che hanno assistito la Cpi      L'avvocatessa per i diritti umani Amal Clooney appoggia la decisione della Cpi di chiedere il mandato di arresto per i vertici di Hamas, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.     Lo ha detto la stessa Clooney, che è stata tra gli esperti di diritto internazionale chiamati dal procuratore della Cpi ad assisterlo nella decisione. "Ho servito in quella commissione perché credo nella legalità e nella necessità di proteggere i civili", ha detto in una dichiarazione sul suo sito Clooney Foundation for Justice l'avvocatessa libanese sposata con l'attore George Clooney.     "La legge che protegge i civili in guerra è stata sviluppata oltre 100 anni fa e si applica in tutti i paesi del mondo, a prescindere dalle ragioni del conflitto". Nella dichiarazione, la Clooney afferma anche che "ci sono ragionevoli basi" per ritenere che Netanyahu e Gallant "hanno commesso crimini di guerra e contro l'umanità tra cui l'uso della fame come arma, l'assassinio, la persecuzione e lo sterminio Riproduzione riservata © Copyright ANSA [ad_2] Sorgente
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newsnoshonline · 1 month
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La rara spada "Excalibur" proveniente dalla Spagna risale al periodo islamico 1.000 anni fa La storia della spada “Excalibur” dalla Spagna islamica Una spada antica rinvenuta a Valencia, Spagna, ha 1.000 anni e apparteneva al periodo islamico, quando la regione era sotto il dominio musulmano. Scoperta in una tomba nel 1994, la spada di ferro è stata soprannominata “Excalibur”. Un reperto unico con influenze visigote e islamiche La spada, lunga 46 centimetri, presenta dettagli decorativi bronzei sull’elsa e una leggera curvatura della lama verso la punta, tipica delle spade visigote. Questa particolarità ha reso difficile la datazione precisa dell’arma, che potrebbe risalire al periodo visigoto o a quello islamico. La ricerca per svelare il
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Una foresta di colonne: dieci edifici straordinari in tutto il mondo
GRANDE MOSCHEA, Cordova, Spagna- La Grande Moschea di Cordova, oggi cattedrale dell’Immacolata Concezione di Maria Santissima, è una delle principali espressioni dell’arte arabo-islamica e dell’architettura gotica e rinascimentale dell’Andalusia. La parte più affascinante dell’edificio è il bosco di colonne che costituisce la sala della preghiera, formato da varie navate composte da colonne e…
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scienza-magia · 2 months
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Ricercatrice veronese svela i misteri dell'Astrolabio
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L'astrolabio di Verona svela un antico dialogo scientifico tra i popoli del Mediterraneo. Le incisioni scoperte sull'astrolabio, provano uno scambio di informazioni tra ebrei, arabi e cristiani che favorì i progressi nella scienza nel corso del Medioevo. Nell'immaginario collettivo, il Medioevo è visto come un'epoca di intolleranza e conflitti religiosi, ma l'archeologia ci racconta una storia diversa, almeno in parte. L'ultima testimonianza in tal senso è arrivata da un astrolabio islamico conservato dalla Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo di Verona, la cui analisi ha svelato l'esistenza di un proficuo scambio di conoscenze scientifiche tra ebrei, musulmani e cristiani durato molti secoli. Esame Dettagliato
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L'astrolabio islamico conservato al museo Miniscalchi-Erizzo di Verona. Francesco Sorbini / Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo Noto come "astrolabio di Verona", l'oggetto in questione risale all'XI secolo ed è uno dei più antichi del suo genere. Già da diversi anni (a partire dal 2020) era stato studiato da parte del personale del Museo, ma non si era arrivati a uno studio completo su di esso. Fino a oggi, quando Federica Gigante, ricercatrice del Christ's College di Cambridge, ne ha svelato i segreti conducendo uno studio pubblicato sulla rivista Nuncius. Incuriosita da un'immagine caricata sulla pagina web del museo, la storica ha avviato un esame approfondito del manufatto, analizzandone ogni singolo aspetto e partendo dalla forma e dalle iscrizioni. Alcuni indizi hanno rivelato che l'astrolabio fu forgiato nella Spagna musulmana, molto probabilmente nella regione di Toledo, nota all'epoca per una folta presenza di ebrei e cristiani accanto alla popolazione islamica. Smartphone Ante-Litteram Ideati già nell'antichità, gli astrolabi sono dei complessi strumenti meccanici costruiti per determinare la posizione delle stelle nel cielo misurando l'altitudine di un corpo celeste sopra l'orizzonte. Prima della comparsa del sestante, nato proprio per questo scopo, essi svolgevano una molteplicità di funzioni, un po' come fanno oggi i moderni smartphone: oltre a essere usati per studi astronomici e astrologici, erano utili anche per la navigazione terrestre, nonché per tenere traccia delle stagioni, delle maree e dell'ora del giorno. Per gli islamici, quest'ultima funzione aveva anche una valenza religiosa, aiutando i fedeli a "monitorare" i tempi di preghiera quotidiana e accertando che essa fosse diretta verso la Mecca. Di mano in mano Ciò che rende unico il reperto sono proprio le iscrizioni: esaminandole da vicino, si è infatti notato che dietro i caratteri arabi erano presenti anche delle incisioni in lingua ebraica, circostanza che sottolinea come l'oggetto sia circolato tra le comunità giudaiche trasferitesi dopo la diaspora in Italia, dove l'arabo non era compreso. Non bastasse, sono state rilevate ulteriori traduzioni e correzioni sia in ebraico sia in una lingua europea occidentale. Nel corso del tempo, il manufatto subì insomma numerose modifiche, aggiunte e adattamenti via via che passava di mano e almeno tre suoi distinti proprietari sentirono l'esigenza di porvi delle modifiche, arricchendone i dettagli. A detta della ricercatrice, queste peculiarità indicano un continuo dialogo tra le tre principali culture mediterranee, che favorì i progressi nella scienza nel corso del Medioevo. Read the full article
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lamilanomagazine · 5 months
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Milano, City Angels: preghiera interreligiosa con i senzatetto davanti alla stazione centrale
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Milano, City Angels: preghiera interreligiosa con i senzatetto davanti alla stazione centrale Una festa di Natale per i senzatetto della Stazione Centrale di Milano: si svolgerà alla Vigilia, domenica 24 dicembre, a mezzogiorno, davanti alla Stazione Centrale, per la precisione davanti all'Hotel Gallia. "É un evento significativo ricco solidarietà, di fratellanza e di spiritualità, che organizziamo da 29 anni - dice Mario Furlan, fondatore dei City Angels – Saranno presenti i clochard della Stazione, alcuni dei quali dormono lì. E invitiamo i milanesi a partecipare a questo momento, che incarna lo spirito natalizio d'amore e d'unione". A mezzogiorno si svolgerà la preghiera interreligiosa: pregheranno insieme Don Claudio Burgio, il sacerdote che nella sua comunità accoglie i giovani fragili e problematici; gli imam Maryan Ismail, Presidente dell'Unione Islamica Italiana, e Khaled Elhediny; i rabbini chazanim Valentino Yakov Cameroni e Vittorio Efraim Signorini; la pastora della chiesa evangelica metodista Sophie Langeneck; l'abate della chiesa greco ortodossa Padre Evloghios Legnazzi, insieme con i monaci ortodossi Padre Kirill e Padre Ionut; e il monaco buddista Cesare Milani. Per cercare non ciò che divide, ma ciò che unisce. E per portare un messaggio di speranza in questo momento così difficile per il mondo. "Pregheremo in particolare per il Medio Oriente, per l'Ucraina e per le donne iraniane" dice Furlan. Porteranno il loro saluto il Vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Milo Hasbani; il Presidente della Federazione Italiana Ebraismo Progressivo, Carlo Riva; il Presidente della Commissione bilancio della Regione, Giulio Gallera; e il Consigliere comunale Daniele Nahum. Saranno presenti il Presidente onorario dei City Angels, il Prof. Andrea Rangone; la Madrina, Daniela Javarone; e gli Ambasciatori dei City Angels Laura Bajardelli, Carmelo Ferraro, Donatella Lavizzari e Adolfo Vannucci. Dopo la preghiera, alle 12.30, verranno distribuiti pasti caldi (offerti dal ristoratore Mattia Bigi) e generi alimentari ai senzatetto. In particolare, Coop Lombardia donerà loro i suoi panettoni e il filantropo Adolfo Vannucci ne porterà uno da 5 chili. Nel frattempo il rocker testimonial dei City Angels, Omar Pedrini, canterà alcune delle sue canzoni. Sabato 6 gennaio a mezzogiorno, all'hotel Principe di Savoia, torna la Befana del Clochard: 200 senzatetto pranzeranno nell'albergo più lussuoso di Milano, serviti da personaggi istituzionali e da testimonial dei City Angels. Saranno presenti, in veste di camerieri, con la pettorina dei City Angels, i testimonial dei City Angels Enrico Beruschi, Alberto Camerini, Stefano Chiodaroli, Marco Ferradini, Tessa Gelisio, Candida Livatino, Leonardo Manera, Alviero Martini, Susanna Messaggio, Clara Moroni, Folco Orselli, Omar Pedrini, Alex Peroni, Cochi Ponzoni, Edoardo Raspelli, Memo Remigi, Rosmy, Ivana Spagna. Per quanto riguarda il mondo istituzionale, rappresentato in modo bipartisan, faranno da camerieri gli eurodeputati Angelo Ciocca, Maria Angela Danzì e Pierfrancesco Majorino; gli ex sindaci di Milano Gabriele Albertini e Letizia Moratti; gli onorevoli Paolo Grimoldi e Andrea Mascaretti; i consiglieri regionali Carlo Borghetti, Giulio Gallera e Lisa Noja; l'assessore comunale alla Sicurezza, Marco Granelli, e quello alla Casa, Pierfrancesco Maran; i consiglieri comunali Alessandro De Chirico, Diana De Marchi, Carlo Monguzzi, Daniele Nahum, Carmine Pacente, Gian Maria Radice, Monica Romano; ed Elisabetta Aldovrandi, garante della Regione Lombardia per le vittime di reato. Sono stati invitati il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il Sindaco di Milano, Beppe Sala. Serviranno a tavola anche il Presidente onorario dei City Angels, il Prof. Andrea Rangone; la Madrina, Daniela Javarone; e gli Ambasciatori dei City Angels Laura Bajardelli, Sergio Cazzaniga, Bruno Dapei, Carmelo Ferraro, Donatella Lavizzari e Adolfo Vannucci. Suonerà la band degli Alta Moda. Per l'occasione arriverà da Montecarlo lo chef personale del Principe Alberto di Monaco, Christian Garcia, per preparare il pranzo per i clochard. I City Angels sono stati fondati a Milano nel 1994 da Mario Furlan, eletto nel 2018 "miglior life coach italiano" dall'Associazione Italiana Coach. Sono presenti in 21 città italiane e a Lugano, Mendrisio e Chiasso, in Svizzera, per un totale di oltre 600 volontari, di cui più della metà donne. Per informazioni: City Angels - sede centrale di Milano (Tel. 0226809435 - [email protected])... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 7 months
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Storie delle Olimpiadi: Quando gli Usa non andarono a Mosca
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Una storia che intreccia le Olimpiadi alle vicende della Guerra Fredda… Era il 21 marzo 1980 quando il presidente statunitense Jimmy Carter annunciò a una delegazione di atleti alla Casa Bianca che gli Stati Uniti non avrebbero partecipato ai Giochi Olimpici, previsti dal 19 luglio al 3 agosto a Mosca. La decisione di Carter era arrivata in seguito all’invasione da parte dei sovietici dell’Afghanistan, iniziata il 25 dicembre 1979 per ottenere il controllo della produzione di petrolio in Afghanistan. Il 20 gennaio 1980 il presidente diede un ultimatum al governo sovietico,  se entro un mese non avesse ritirato le truppe dall’Afghanistan, gli Stati Uniti avrebbero boicottato le Olimpiadi. Carter chiese al Comitato Olimpico Internazionale di cancellare le Olimpiadi o di spostarle in un altro paese, se i sovietici non avessero accolto le sue richieste. Un mese dopo, poiché non c’era stato il ritiro da parte dell’Unione Sovietica dall’Afghanistan, Carter annunciò che gli atleti statunitensi non avrebbero partecipato alle Olimpiadi di Mosca. Nonostante l’annuncio di Carter la decisione di partecipare o meno alle Olimpiadi non spettava al governo, ma al Comitato Olimpico statunitense, che sosteneva l’idea di partecipare e battere i sovietici nelle gare come una soluzione migliore al boicottaggio,  frutto della recente storica vittoria della squadra di hockey degli Stati Uniti contro i sovietici ai Giochi olimpici invernali di Lake Placid, conosciuta come Miracolo sul ghiaccio. Alla fine il 12 aprile anche il Comitato Olimpico statunitense approvò la decisione del presidente Carter, ufficializzando il boicottaggio, ma non fu facile convincere altri paesi ad aderire, e nel caso di quelli africani gli Stati Uniti chiesero all’ex pugile Muhammad Ali di visitare Tanzania, Nigeria, Senegal e Kenya per parlare con i leader locali, data la sua popolarità nel continente. Tuttavia il grande sportivo riuscì a convincere solo il Kenya. La decisione degli Stati Uniti venne infine seguita da 64 paesi tra cui Canada, Germania Ovest, Norvegia, Giappone, Corea del Sud, Cile, Argentina, Israele e Cina, oltre alle nazioni arabe,  tra cui l’Iran, dopo la condanna dell’invasione sovietica da parte dell’Organizzazione della cooperazione islamica e delle Nazioni Unite. Si aggiunse all’ultimo anche la Liberia, che decise per il boicottaggio dopo aver partecipato alla cerimonia di apertura. I Comitati Olimpici di 15 paesi decisero di partecipare, ma lo fecero sotto la bandiera olimpica e  furono Andorra, Australia, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Porto Rico, San Marino, Spagna e Svizzera. In tutto parteciparono alle Olimpiadi di Mosca 80 paesi, il numero più basso dalle Olimpiadi di Melbourne del 1956. Gli Stati Uniti organizzarono dei giochi olimpici alternativi, chiamati Liberty Bell Classic, dove parteciparono i paesi che boicottarono Mosca e alcuni di quelli che parteciparono sotto la bandiera olimpica, si svolse tra il 16 e il 17 luglio 1980 presso l’università della Pennsylvania, negli Stati Uniti, con solo gare di atletica. Alle Olimpiadi di Mosca gli atleti sovietici ottennero il maggior numero di medaglie, 195 in totale, di cui 80 d’oro,  data l’assenza di gran parte degli atleti più forti del resto dei paesi. L’Italia, anche se con l’assenza degli atleti militari, ottenne il quinto posto nel medagliere, e fu la prima tra i paesi del blocco occidentale, con la vittoria nei 200 metri di Pietro Mennea, e quella nel salto in alto di Sara Simeoni. Alla cerimonia di chiusura al posto di quella statunitense fu issata quella di Los Angeles, città dove si sarebbero svolti i giochi nel 1984 e che l’Unione Sovietica e 13 paesi alleati decisero poi di boicottare in risposta al gesto statunitense. Read the full article
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GIOVEDI 24 NOVEMBRE 2022 - 🔸♦️SANTA FLORA DI CORDOVA♦️🔸 Santa Flora di Cordova (Cordova, ... – Cordova, 24 novembre 851) è venerata come santa e martire dalla Chiesa cattolica. Nacque a Cordova nella Spagna islamica, da padre musulmano e madre cristiana. Una volta morto il padre fu educata al cristianesimo insieme alla sorella Baldegoto ma fu osteggiata dal fratello musulmano. Scappò una prima volta dalla casa natale per farvi poi ritorno poiché suo fratello aveva fatto imprigionare dei religiosi e dei chierici per ricattarla. Tornata fu brutalmente battuta. Si allontanò di nuovo da casa per anni e ne fece ritorno per volontà di martirio. Flora sapeva del destino che l'avrebbe aspettata se si fosse consegnata al cadì. Fu imprigionata ed in carcere conobbe Eulogio, uno dei martiri di Cordova che diede notizia del suo martirio e fu decapitato per aver professato la fede cattolica. Si disse che il suo corpo, dopo essere stato gettato nei campi e rispettato dalle bestie che non se ne nutrirono, fu gettato nel fiume Guadalquivir. Da Il Santo del Giorno Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia Sicilia Terra di Tradizioni #Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia #Sicilia_Terra_di_Tradizioni Rubrica #Santo_del_Giorno (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/ClWEF9Zo4Go/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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corallorosso · 3 years
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Dalla Spagna uno spaventoso discorso reazionario da secoli bui di Giorgia Meloni Un discorso reazionario nel senso politico del termine. Un discorso che descrive uno scenario insistente e presenta l’Europa come una terra nel quale i musulmani e il vizio prevarranno sulla tradizione (reazionaria) e sulla virtù. Un discorso che nemmeno in decenni bui e secoli oscuri si sarebbe sentito dire ma che la nostra estremista di destra, in un consesso di estremisti di destra ha pronunciato. E qui gli orrori politici e la narrazione scomposta di cose che non stanno accadendo: “Tutto ciò che ci identifica è sotto attacco. Attaccano la persone e il valore della vita umana”. outstream La vita umana che per un cristiano (lei è un’altra che si definisce umana) riguarda l’umanità intera, compresi migranti, persone di altre religioni e di altre appartenenze politiche. Poi la filiera Lgbt: “Si sta attaccando la nostra identità sessuale che le lobby Lgbt vorrebbero abbattere a colpi di propaganda gender”. E secondo l’ex missina applaudita dai post-franchisti questo sarebbe anche un attacco alle conquiste delle donne. E coma mai, di grazia? E poi la difesa di quel cristianesimo così lontano da Papa Francesco: “La nostra spiritualità e le stesse radici cristiane sono sotto attacco, nel nome di un relativismo assoluto e di un ateismo aggressivo che spianano il cammino per il proselitismo fondamentalista”. Fondamentalista di cosa? Non l’ha detto. “La laicità dello stato viene usata come clava contro i simboli del cristianesimo. Mentre fingono di non vedere che in Europa esistono interi quartieri in mano alla legge islamica”. Ah sì? E dove, ad esempio, in Italia? In quali quartieri italiani non si applica la legge italiana ma si applica la sharia? Ovviamente in nessuno ma alimentare un po’ di sana islamofobia conviene sempre. Poi, ovviamente, la paura del diverso e dei migranti: “Le frontiere della nostra nazione e dell’Europa sono sotto attacco, sottoposta ad una pressione spaventosa della retorica della sinistra immigrazionista” (...) Poi una serie di menzogne apocalittiche: “La nostra storia è attaccata, censurata vigliaccamente dal cancel culture della sinistra che tutto cancella e tutto dimentica”. Dimentica cosa? Gli orrori del nazismo? Gli orrori del fascismo? Gli orrori del franchismo? L’antisemitismo? Le abiette logiche del nazionalismo che hanno fatto scatenare due guerre mondiali? Poi le comiche apocalittiche finali: “Tutta la nostra identità è sotto attacco ma noi non lo permetteremo. Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana, non me lo toglierete”. C’è qualcuno che vuole obbligare Giorgia Meloni a cambiare nome o sesso o nazionalità? C’è qualcuno che la vuole obbligare a diventare atea o a convertirsi ad un’altra religione. No: e questo è tutto. Uno spaventoso discorso reazionario da secoli bui. Globalist
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zilij · 3 years
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Islamic Geometric Patterns
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Eric Broug
Thames & Hudson, 2008 - ISBN 978-0-500-28721-7
Le meraviglie dei pattern islamici - l'espressione visiva più riconoscibile dell'arte e dell'architettura islamica. Con l'aiuto di questo libro (e del CD allegato), puoi imparare come riprodurre esempi classici ma anche come creare i propri modelli. Tutto ciò che serve è una matita, un righello, un compasso e una mano ferma. Il libro fornisce  istruzioni passo-passo per riprodurre alcuni motivi geometrici, tra i più famosi e i più belli dell’arte e dell’architettura islamica, compresi:
La Grande Moschea di Cordova, in Spagna
La Grande Moschea di Kairouan, in Tunisia
La Madrasa Mustansiriya, a Baghdad, in Iraq
La Moschea Esrefogl, a Beysehir, in Turchia
La Cappella Palatina, a Palermo, in Italia
Il Corano di Rashid al-Din, a Tabriz, in Iran
Il Complesso ‘Abd a-Samad, a Natanza, in Iran
La Grande Moschea di Herat, in Afghanistan
La Grande Moschea di Damasco, in Siria
Alhambra, a Granada, in Spagna
La Torre Orientale di Kharraqan, in Iran
Il Complesso Huang Hatun, a Kayseri, in Turchia
La Moschea di al-Salih Tala’i, al Cairo, in Egitto
La Madrasa Ben Yusuf, a Marrakech, in Marocco
La Tomba di Jalal al-DIn Hussein, a Uzgen, in Kirghizistan
La Moschea di al-Nasir Muhammad, al Cairo, in Egitto
Il Corano Mamluk, a Damasco, in Siria
La Tomba di Bibi Jawindi, a Uch, in Pakistan
La Moschea Qarawiyyin, a Fez, in Marocco.
Del libro esiste una nuova edizione, del 2019 (ISBN 978-0-500-29468-0) con 7 ulteriori esempi.
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pazzoincasamatta · 4 years
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La mappa dei libri perduti
“Nella Spagna di Ferdinando e Isabella non c’era posto per culture o religioni estranee: gli ebrei vennero cacciati a migliaia, i musulmani oppressi o esiliati, ed ebbe inizio il processo che avrebbe cancellato settecento anni di civiltà islamica. Il culmine fu raggiunto nel 1499, quando arrivò a Granada l’implacabile cardinale Francisco Jiménez de Cisneros, deciso a convertire la popolazione e a eliminare ogni traccia della cultura islamica. Ammassato il contenuto delle biblioteche cittadine, fece un enorme falò nella piazza principale, bruciando qualcosa come due milioni di libri, un «olocausto culturale» basato sul principio che «distruggere la parola scritta equivale a privare una cultura della sua anima e, alla fine, della sua identità».“
Violet Moller
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freedomtripitaly · 5 years
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Vuoi assaporare alcuni dei migliori piatti tipici marocchini? Hai la passione per la cucina etnica e vuoi visitare il Marocco? Scopri le dieci specialità marocchine più rinomate che ti permetteranno di assaporare la cultura di questo Paese. La cucina tipica marocchina La cucina tipica marocchina è un mix di sapori e profumi differenti, apprezzata anche dai palati più esigenti. La tradizione culinaria del Marocco ha origini lontane ed è caratterizzata dalle numerose interazioni tra popoli e culture diverse avvenute in questo Paese. La cucina marocchina tradizionale presenta infatti influenze moresche, arabe, mediterranee e berbere. Negli anni numerosi cuochi hanno perfezionato queste pietanze fino a renderle simboli indiscussi della cultura e della tradizione marocchina. I piatti marocchini sono composti da molti ingredienti, anche differenti tra loro per origine e utilizzo. Sicuramente una caratteristica importante della cultura culinaria di questo Paese è l’utilizzo di spezie ed erbe. Nonostante alcune spezie non siano originarie del Marocco, sono alla base di moltissime ricette in quanto importate da numerosi secoli. Tra i profumi più utilizzati ci sono la cannella, il cumino, lo zenzero, la curcuma, il pepe nero, l’anice, i semi di sesamo, lo zafferano, il coriandolo, il prezzemolo e la menta. Tra i prodotti tipici del paese, utilizzati spesso nelle pietanze di tutti i giorni, ci sono frutti tropicali e mediterranei, ma anche carni diverse e pesce. Tra gli ingredienti più utilizzati ci sono il montone, l’agnello, il manzo, il pollo e il consiglio. Meno presente nei piatti tipici marocchini è il pesce, che è stato inserito solo negli ultimi secoli. Tra i prodotti aromatizzanti ci sono poi il limone in salamoia, la frutta secca e l’olio d’oliva grezzo. È necessario fare un riferimento anche alle bevande, in quanto il Marocco è lo Stato più conosciuto al mondo per il tè verde alla menta. Questo particolare tipo di tè è infatti come un’istituzione nella cultura marocchina e l’assunzione di questa bevanda è sempre più spesso un’abitudine giornaliera di tanti marocchini. All’interno della dieta marocchina sono scarsi i dolci cotti ma c’è un alto consumo di frutta fresca dopo il pasto, tra i pochi dessert diffusi ci sono però il kaab el ghzal (o corna di gazzella) e l’halva shebakia. 1. Cous cous: simbolo della cucina marocchina Il cous cous è uno dei piatti più conosciuti della cucina tradizionale marocchina. In Marocco e all’estero sono numerosissime le alternative e le rivisitazioni di questo piatto: con verdure, pollo, legumi e tanto altro! Spesso infatti la ricetta originale viene adattata per renderla più occidentale, quindi meno speziata e più semplice. L’origine di questo piatto è nel Maghreb e il suo condimento spesso variava da famiglia a famiglia secondo le ricette tramandate dagli antenati. L’elemento comune di queste preparazioni è sempre stato il cous cous, composto da granelli di semola dura, spesso preparati in casa e poi cotti a vapore. Questo cereale veniva infatti cotto a vapore all’interno della casseruola o cuscussiera. Il cous cous marocchino era sicuramente un piatto dedicato alle festività o alle celebrazioni. Questa pietanza è ricca di ingredienti nonché di varianti che cambiano da città a città e da famiglia a famiglia. L’ingrediente principale è, ovviamente, il cous cous, che viene arricchito con moltissimi ingredienti. Tra i condimenti più diffusi ci sono la frutta secca, le sette verdure (carote, sedano, cipolla, pomodoro, porri, zucchine, finocchi e patate), i datteri e il cardamomo, il tfaya (con zenzero, miele, cannella, pepe, zafferano, cipolla, burro, uvetta), manzo e zafferano, frutti di mare feta e menta, albicocche e formaggio. La versione più conosciuta in occidente e sicuramente più preparata è quella alle verdure di primavera, quindi carciofi, piselli, fave, zucchine e aggiunta di aneto. All’interno del cous cous è possibile trovare poi carni come l’agnello oppure il pesce, tipico delle zone a Nord come Tangeri, nonché elementi dolci come uvetta, mandorle, miele e zucchero. 2. Tajine di carni speziate Il Tajine è uno dei piatti tipici marocchini più conosciuti. Questo piatto viene realizzato sia con la carne che con il pesce, ma è più popolare e rinomato quello con la carne in umido. Il suo nome deriva dal piatto in cui viene cotto, realizzato in terracotta spesso decorata. Questo piatto è composto da due parti differenti: l’inferiore, un piatto piano con bordi bassi, e il superiore a forma di cono che funge da coperchio e viene poggiato sopra durante la cottura. Quest’ultima parte del piatto è ideata per favorire il ritorno della condensa verso il basso e quindi per aiutare la cottura della carne. Gli ingredienti del Tajine di carni speziate sono moltissimi, in quanto questo piatto presenta numerose spezie e verdure che lo rendono particolarmente saporito. La ricetta originale ha come base il manzo, che viene cotto molto lentamente e per lungo tempo insieme a verdure e spezie. Tra i profumi più utilizzati nelle ricette tradizionali marocchine del Tajine ci sono la paprika dolce, la cannella, il sale, il pepe, lo zenzero, lo zafferano e la curcuma. Le verdure di accompagnamento alla carne sono poi solitamente le carote, le zucchine, i pomodori, i piselli, le patate e la cipolla. La riuscita di questo piatto è fondata sulla cottura, la carne deve stufare per molto tempo in modo da diventare molto tenera, nonché spesso viene gustato con del pane marocchino. Tajine, piatto tipico marocchino – Fonte: 123rf 3. Pastilla La Pastilla è un piatto tradizionale marocchino la cui origine risale alla Spagna Islamica. Infatti dopo che l’ultima città islamica della Spagna, Granada, fu sconfitta, moltissimi musulmani si rifugiarono nel Maghreb portando con sé anche alcune tradizioni culinarie spagnole. Il nome di questo piatto infatti può essere letto nella lingua spagnola come “Pastiglia”, il cui termine deriva dalla parola “pasta”. Questa pietanza è molto particolare in quanto coniuga il dolce e il salato, al suo interno sono infatti presenti sia cannella, mandorle tostate e zucchero che carni salate cotte nel brodo, prezzemolo, cipolle e spezie, quali paprika, zafferano coriandolo, aglio e molto altro. 4. Msmmen Le Msemmen (o pane marocchino) è una preparazione tipica della cucina marocchina e può essere considerato sia un piatto dolce che un piatto salato. Questo piatto può essere paragonato alle crèpes più occidentali e può essere farcito di con condimenti sia salati che dolci. La ricetta è molto semplice e gli ingredienti pochi, la preparazione di questo piatto infatti si basa sull’utilizzo della farina di grano saraceno, lievito, acqua, semola, sale e olio, nello specifico olio di semi. Nella tradizione marocchina questa ricetta viene utilizzata per la merenda o la colazione nella sua versione dolce, oppure viene farcita con peperoni, paprika e carne bianca. 5. Baghrir I Baghrir sono tra le poche pietanze dolci tipiche marocchine. Questo piatto può essere paragonato ai pancake ma la sua preparazione è molto diversa. Infatti questa pietanza della cucina tipica marocchina viene chiamata anche “pancake dai mille buchi”, a causa della superficie non liscia ed omogenea ma piena di piccole “bollicine” e fori. La ricetta è semplice e tra gli ingredienti da utilizzare ci sono la semola, la farina, il lievito, il sale, il burro e il miele. I Baghrir sono più spessi delle tradizionali crèpes ma sono molto soffici, grazie alla mancanza di ingredienti liquidi. È possibile farcirli con del miele, del burro fuso, marmellate o in alternativa con la crema alla nocciola per gli amanti del cioccolato. 6. Tanjia La Tanjia è uno dei piatti tradizionali del Marocco più conosciuti ed è attribuito in particolare alla città di Marrakech. Alla base di questa pietanza ci sono l’agnello, il cumino, lo zafferano, il burro, il limone candito e il Ras el Hanout. Quest’ultimo è una miscela di oltre trenta piante provenienti da tutto il Nord Africa e può essere considerato un’alternativa al curry. La peculiarità di questo piatto è che viene cotto all’interno di una giara di terracotta dalla quale prende il nome e viene cucinato sotto la cenere del farnatchi, un forno a legna tipico del Marocco utilizzato per scaldare gli hammam. 7. Zuppa harira La zuppa Harira è una ricetta a base di ceci e lenticchie. Questo piatto rappresenta nella cultura marocchina il conforto e la famiglia, in quanto viene consumato spesso nel lungo mese di Ramadan. In questo periodo infatti i marocchini islamici non possono consumare cibo e acqua durante il giorno, ma attraverso questa zuppa al momento del tramonto si celebra la rottura del digiuno. Anche di questo piatto ci sono moltissime varianti per tipo di carne, spezie e verdure aggiunte. Molte ricette utilizzano il manzo, altre l’agnello, alcuni inseriscono il profumo della cannella, altri le fave. Anche questo piatto prevede comunque l’utilizzo di spezie come curcuma, zenzero, cumino, prezzemolo e molto altro. Immancabili in questa ricetta sono i legumi, in particolare le lenticchie e i ceci. Zuppa harira, tipica del Marocco – Fonte: 123rf 8. Mèchoui Il Mèchoui è un piatto tradizionale marocchino che si basa sulla cottura dell’agnello allo spiedo, grigliata o arrostito. Questo piatto viene consumato in accompagnamento con del pane marocchino, del sale e del cumino. si tratta di un piatto semplice ma molto saporito, ideale per gli amanti della carne di agnello che potranno assaporare così questo taglio di carne in modo intenso e saporito. 9. Katban L’agnello è alla base di moltissime ricette tipiche del Marocco. Un’altra alternativa è il Katban, ovvero lo spiedino di carne di agnello. Questo spiedino viene arrostito sulla brace dopo una lunga macinatura in una salsa di cipolle, prezzemolo, paprika, pepe, cumino e olio d’oliva. È un piatto molto semplice e saporito, con meno spezie delle ricette più tradizionali, quindi ideale anche per chi non è abituato a mangiare piatti speziati. 10. Corni di gazzella I Corni di gazzella sono dei dolci tipici marocchini chiamati in questo modo per la forma arcuata che ricorda le corna delle gazzelle del deserto. Questo piatto è composto principalmente da mandorle e nocciole, con l’aggiunta dell’acqua di rose che lo rende leggermente più dolce. Al suo interno è presente anche poco miele e il rosso dell’uovo. https://ift.tt/31ZxeUR I 10 piatti tipici del Marocco da non perdere Vuoi assaporare alcuni dei migliori piatti tipici marocchini? Hai la passione per la cucina etnica e vuoi visitare il Marocco? Scopri le dieci specialità marocchine più rinomate che ti permetteranno di assaporare la cultura di questo Paese. La cucina tipica marocchina La cucina tipica marocchina è un mix di sapori e profumi differenti, apprezzata anche dai palati più esigenti. La tradizione culinaria del Marocco ha origini lontane ed è caratterizzata dalle numerose interazioni tra popoli e culture diverse avvenute in questo Paese. La cucina marocchina tradizionale presenta infatti influenze moresche, arabe, mediterranee e berbere. Negli anni numerosi cuochi hanno perfezionato queste pietanze fino a renderle simboli indiscussi della cultura e della tradizione marocchina. I piatti marocchini sono composti da molti ingredienti, anche differenti tra loro per origine e utilizzo. Sicuramente una caratteristica importante della cultura culinaria di questo Paese è l’utilizzo di spezie ed erbe. Nonostante alcune spezie non siano originarie del Marocco, sono alla base di moltissime ricette in quanto importate da numerosi secoli. Tra i profumi più utilizzati ci sono la cannella, il cumino, lo zenzero, la curcuma, il pepe nero, l’anice, i semi di sesamo, lo zafferano, il coriandolo, il prezzemolo e la menta. Tra i prodotti tipici del paese, utilizzati spesso nelle pietanze di tutti i giorni, ci sono frutti tropicali e mediterranei, ma anche carni diverse e pesce. Tra gli ingredienti più utilizzati ci sono il montone, l’agnello, il manzo, il pollo e il consiglio. Meno presente nei piatti tipici marocchini è il pesce, che è stato inserito solo negli ultimi secoli. Tra i prodotti aromatizzanti ci sono poi il limone in salamoia, la frutta secca e l’olio d’oliva grezzo. È necessario fare un riferimento anche alle bevande, in quanto il Marocco è lo Stato più conosciuto al mondo per il tè verde alla menta. Questo particolare tipo di tè è infatti come un’istituzione nella cultura marocchina e l’assunzione di questa bevanda è sempre più spesso un’abitudine giornaliera di tanti marocchini. All’interno della dieta marocchina sono scarsi i dolci cotti ma c’è un alto consumo di frutta fresca dopo il pasto, tra i pochi dessert diffusi ci sono però il kaab el ghzal (o corna di gazzella) e l’halva shebakia. 1. Cous cous: simbolo della cucina marocchina Il cous cous è uno dei piatti più conosciuti della cucina tradizionale marocchina. In Marocco e all’estero sono numerosissime le alternative e le rivisitazioni di questo piatto: con verdure, pollo, legumi e tanto altro! Spesso infatti la ricetta originale viene adattata per renderla più occidentale, quindi meno speziata e più semplice. L’origine di questo piatto è nel Maghreb e il suo condimento spesso variava da famiglia a famiglia secondo le ricette tramandate dagli antenati. L’elemento comune di queste preparazioni è sempre stato il cous cous, composto da granelli di semola dura, spesso preparati in casa e poi cotti a vapore. Questo cereale veniva infatti cotto a vapore all’interno della casseruola o cuscussiera. Il cous cous marocchino era sicuramente un piatto dedicato alle festività o alle celebrazioni. Questa pietanza è ricca di ingredienti nonché di varianti che cambiano da città a città e da famiglia a famiglia. L’ingrediente principale è, ovviamente, il cous cous, che viene arricchito con moltissimi ingredienti. Tra i condimenti più diffusi ci sono la frutta secca, le sette verdure (carote, sedano, cipolla, pomodoro, porri, zucchine, finocchi e patate), i datteri e il cardamomo, il tfaya (con zenzero, miele, cannella, pepe, zafferano, cipolla, burro, uvetta), manzo e zafferano, frutti di mare feta e menta, albicocche e formaggio. La versione più conosciuta in occidente e sicuramente più preparata è quella alle verdure di primavera, quindi carciofi, piselli, fave, zucchine e aggiunta di aneto. All’interno del cous cous è possibile trovare poi carni come l’agnello oppure il pesce, tipico delle zone a Nord come Tangeri, nonché elementi dolci come uvetta, mandorle, miele e zucchero. 2. Tajine di carni speziate Il Tajine è uno dei piatti tipici marocchini più conosciuti. Questo piatto viene realizzato sia con la carne che con il pesce, ma è più popolare e rinomato quello con la carne in umido. Il suo nome deriva dal piatto in cui viene cotto, realizzato in terracotta spesso decorata. Questo piatto è composto da due parti differenti: l’inferiore, un piatto piano con bordi bassi, e il superiore a forma di cono che funge da coperchio e viene poggiato sopra durante la cottura. Quest’ultima parte del piatto è ideata per favorire il ritorno della condensa verso il basso e quindi per aiutare la cottura della carne. Gli ingredienti del Tajine di carni speziate sono moltissimi, in quanto questo piatto presenta numerose spezie e verdure che lo rendono particolarmente saporito. La ricetta originale ha come base il manzo, che viene cotto molto lentamente e per lungo tempo insieme a verdure e spezie. Tra i profumi più utilizzati nelle ricette tradizionali marocchine del Tajine ci sono la paprika dolce, la cannella, il sale, il pepe, lo zenzero, lo zafferano e la curcuma. Le verdure di accompagnamento alla carne sono poi solitamente le carote, le zucchine, i pomodori, i piselli, le patate e la cipolla. La riuscita di questo piatto è fondata sulla cottura, la carne deve stufare per molto tempo in modo da diventare molto tenera, nonché spesso viene gustato con del pane marocchino. Tajine, piatto tipico marocchino – Fonte: 123rf 3. Pastilla La Pastilla è un piatto tradizionale marocchino la cui origine risale alla Spagna Islamica. Infatti dopo che l’ultima città islamica della Spagna, Granada, fu sconfitta, moltissimi musulmani si rifugiarono nel Maghreb portando con sé anche alcune tradizioni culinarie spagnole. Il nome di questo piatto infatti può essere letto nella lingua spagnola come “Pastiglia”, il cui termine deriva dalla parola “pasta”. Questa pietanza è molto particolare in quanto coniuga il dolce e il salato, al suo interno sono infatti presenti sia cannella, mandorle tostate e zucchero che carni salate cotte nel brodo, prezzemolo, cipolle e spezie, quali paprika, zafferano coriandolo, aglio e molto altro. 4. Msmmen Le Msemmen (o pane marocchino) è una preparazione tipica della cucina marocchina e può essere considerato sia un piatto dolce che un piatto salato. Questo piatto può essere paragonato alle crèpes più occidentali e può essere farcito di con condimenti sia salati che dolci. La ricetta è molto semplice e gli ingredienti pochi, la preparazione di questo piatto infatti si basa sull’utilizzo della farina di grano saraceno, lievito, acqua, semola, sale e olio, nello specifico olio di semi. Nella tradizione marocchina questa ricetta viene utilizzata per la merenda o la colazione nella sua versione dolce, oppure viene farcita con peperoni, paprika e carne bianca. 5. Baghrir I Baghrir sono tra le poche pietanze dolci tipiche marocchine. Questo piatto può essere paragonato ai pancake ma la sua preparazione è molto diversa. Infatti questa pietanza della cucina tipica marocchina viene chiamata anche “pancake dai mille buchi”, a causa della superficie non liscia ed omogenea ma piena di piccole “bollicine” e fori. La ricetta è semplice e tra gli ingredienti da utilizzare ci sono la semola, la farina, il lievito, il sale, il burro e il miele. I Baghrir sono più spessi delle tradizionali crèpes ma sono molto soffici, grazie alla mancanza di ingredienti liquidi. È possibile farcirli con del miele, del burro fuso, marmellate o in alternativa con la crema alla nocciola per gli amanti del cioccolato. 6. Tanjia La Tanjia è uno dei piatti tradizionali del Marocco più conosciuti ed è attribuito in particolare alla città di Marrakech. Alla base di questa pietanza ci sono l’agnello, il cumino, lo zafferano, il burro, il limone candito e il Ras el Hanout. Quest’ultimo è una miscela di oltre trenta piante provenienti da tutto il Nord Africa e può essere considerato un’alternativa al curry. La peculiarità di questo piatto è che viene cotto all’interno di una giara di terracotta dalla quale prende il nome e viene cucinato sotto la cenere del farnatchi, un forno a legna tipico del Marocco utilizzato per scaldare gli hammam. 7. Zuppa harira La zuppa Harira è una ricetta a base di ceci e lenticchie. Questo piatto rappresenta nella cultura marocchina il conforto e la famiglia, in quanto viene consumato spesso nel lungo mese di Ramadan. In questo periodo infatti i marocchini islamici non possono consumare cibo e acqua durante il giorno, ma attraverso questa zuppa al momento del tramonto si celebra la rottura del digiuno. Anche di questo piatto ci sono moltissime varianti per tipo di carne, spezie e verdure aggiunte. Molte ricette utilizzano il manzo, altre l’agnello, alcuni inseriscono il profumo della cannella, altri le fave. Anche questo piatto prevede comunque l’utilizzo di spezie come curcuma, zenzero, cumino, prezzemolo e molto altro. Immancabili in questa ricetta sono i legumi, in particolare le lenticchie e i ceci. Zuppa harira, tipica del Marocco – Fonte: 123rf 8. Mèchoui Il Mèchoui è un piatto tradizionale marocchino che si basa sulla cottura dell’agnello allo spiedo, grigliata o arrostito. Questo piatto viene consumato in accompagnamento con del pane marocchino, del sale e del cumino. si tratta di un piatto semplice ma molto saporito, ideale per gli amanti della carne di agnello che potranno assaporare così questo taglio di carne in modo intenso e saporito. 9. Katban L’agnello è alla base di moltissime ricette tipiche del Marocco. Un’altra alternativa è il Katban, ovvero lo spiedino di carne di agnello. Questo spiedino viene arrostito sulla brace dopo una lunga macinatura in una salsa di cipolle, prezzemolo, paprika, pepe, cumino e olio d’oliva. È un piatto molto semplice e saporito, con meno spezie delle ricette più tradizionali, quindi ideale anche per chi non è abituato a mangiare piatti speziati. 10. Corni di gazzella I Corni di gazzella sono dei dolci tipici marocchini chiamati in questo modo per la forma arcuata che ricorda le corna delle gazzelle del deserto. Questo piatto è composto principalmente da mandorle e nocciole, con l’aggiunta dell’acqua di rose che lo rende leggermente più dolce. Al suo interno è presente anche poco miele e il rosso dell’uovo. Tra i piatti tipici da assaggiare assolutamente in Marocco c’è il famoso cous cous, la tajine di carne, ma anche dolci come le corna di gazzella.
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Al Mao di Torino 'Lustro e lusso dalla Spagna islamica'
Pregiati tappeti e ceramiche da collezioni pubbliche e private (ANSA) – TORINO, 31 GEN – Pregiati tappeti e frammenti tessili e ceramiche ispano-moresche di provenienze diverse datati tra il X e il XVI secolo. La programmazione 2023 del Mao Museo di Arte Orientale si apre con un nuovo progetto dedicato all’arte islamica, la mostra ‘Lustro e lusso dalla Spagna islamica. Frontiere liquide e mondi…
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lamilanomagazine · 6 months
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Milano, City Angels: preghiera interreligiosa con i senzatetto davanti alla Stazione Centrale
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Milano, City Angels: preghiera interreligiosa con i senzatetto davanti alla Stazione Centrale Una festa di Natale per i senzatetto della Stazione Centrale di Milano: si svolgerà alla Vigilia, domenica 24 dicembre, a mezzogiorno, davanti alla Stazione Centrale, per la precisione davanti all'Hotel Gallia. "É un evento significativo ricco solidarietà, di fratellanza e di spiritualità, che organizziamo da 29 anni - dice Mario Furlan, fondatore dei City Angels – Saranno presenti i clochard della Stazione, alcuni dei quali dormono lì. E invitiamo i milanesi a partecipare a questo momento, che incarna lo spirito natalizio d'amore e d'unione". A mezzogiorno si svolgerà la preghiera interreligiosa: pregheranno insieme Don Claudio Burgio, il sacerdote che nella sua comunità accoglie i giovani fragili e problematici; gli imam Maryan Ismail, Presidente dell'Unione Islamica Italiana, e Khaled Elhediny; i rabbini chazanim Valentino Yakov Cameroni e Vittorio Efraim Signorini; la pastora della chiesa evangelica metodista Sophie Langeneck; l'abate della chiesa greco ortodossa Padre Evloghios Legnazzi, insieme con i monaci ortodossi Padre Kirill e Padre Ionut; e il monaco buddista Cesare Milani. Per cercare non ciò che divide, ma ciò che unisce. E per portare un messaggio di speranza in questo momento così difficile per il mondo. "Pregheremo in particolare per il Medio Oriente, per l'Ucraina e per le donne iraniane" dice Furlan. Porteranno il loro saluto il Vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Milo Hasbani; il Presidente della Federazione Italiana Ebraismo Progressivo, Carlo Riva; il Presidente della Commissione bilancio della Regione, Giulio Gallera; e il Consigliere comunale Daniele Nahum. Saranno presenti il Presidente onorario dei City Angels, il Prof. Andrea Rangone; la Madrina, Daniela Javarone; e gli Ambasciatori dei City Angels Laura Bajardelli, Carmelo Ferraro, Donatella Lavizzari e Adolfo Vannucci. Dopo la preghiera, alle 12.30, verranno distribuiti pasti caldi (offerti dal ristoratore Mattia Bigi) e generi alimentari ai senzatetto. In particolare, Coop Lombardia donerà loro i suoi panettoni e il filantropo Adolfo Vannucci ne porterà uno da 5 chili. Nel frattempo il rocker testimonial dei City Angels, Omar Pedrini, canterà alcune delle sue canzoni. Sabato 6 gennaio a mezzogiorno, all'hotel Principe di Savoia, torna la Befana del Clochard: 200 senzatetto pranzeranno nell'albergo più lussuoso di Milano, serviti da personaggi istituzionali e da testimonial dei City Angels. Saranno presenti, in veste di camerieri, con la pettorina dei City Angels, i testimonial dei City Angels Enrico Beruschi, Alberto Camerini, Stefano Chiodaroli, Marco Ferradini, Tessa Gelisio, Candida Livatino, Leonardo Manera, Alviero Martini, Susanna Messaggio, Clara Moroni, Folco Orselli, Omar Pedrini, Alex Peroni, Cochi Ponzoni, Edoardo Raspelli, Memo Remigi, Rosmy, Ivana Spagna. Per quanto riguarda il mondo istituzionale, rappresentato in modo bipartisan, faranno da camerieri gli eurodeputati Angelo Ciocca, Maria Angela Danzì e Pierfrancesco Majorino; gli ex sindaci di Milano Gabriele Albertini e Letizia Moratti; gli onorevoli Paolo Grimoldi e Andrea Mascaretti; i consiglieri regionali Carlo Borghetti, Giulio Gallera e Lisa Noja; l'assessore comunale alla Sicurezza, Marco Granelli, e quello alla Casa, Pierfrancesco Maran; i consiglieri comunali Alessandro De Chirico, Diana De Marchi, Carlo Monguzzi, Daniele Nahum, Carmine Pacente, Gian Maria Radice, Monica Romano; ed Elisabetta Aldovrandi, garante della Regione Lombardia per le vittime di reato. Sono stati invitati il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il Sindaco di Milano, Beppe Sala. Serviranno a tavola anche il Presidente onorario dei City Angels, il Prof. Andrea Rangone; la Madrina, Daniela Javarone; e gli Ambasciatori dei City Angels Laura Bajardelli, Sergio Cazzaniga, Bruno Dapei, Carmelo Ferraro, Donatella Lavizzari e Adolfo Vannucci. Suonerà la band degli Alta Moda. Per l'occasione arriverà da Montecarlo lo chef personale del Principe Alberto di Monaco, Christian Garcia, per preparare il pranzo per i clochard. I City Angels sono stati fondati a Milano nel 1994 da Mario Furlan, eletto nel 2018 "miglior life coach italiano" dall'Associazione Italiana Coach. Sono presenti in 21 città italiane e a Lugano, Mendrisio e Chiasso, in Svizzera, per un totale di oltre 600 volontari, di cui più della metà donne. Per informazioni: City Angels - sede centrale di Milano (Tel. 0226809435 - [email protected])  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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DOMENICA 13 MARZO 2022 - ♦️ SAN RODRIGO DI CORDOVA ♦️ II° DOMENICA DI QUARESIMA Nacque a Cordova (Spagna) verso la fine del secolo VIII, subì il martirio per colpa di uno dei suoi due fratelli che, avendo abbracciato l’islam, si era fatto propagatore accanito di questa religione, al punto che litigava spesso con l’altro fratello, rimasto fedele al cristianesimo e toccava a Rodrigo intervenire per fare da paciere tra i due. Vedendoli battersi selvaggiamente, Rodrigo cerca di dividerli, ma allora i due picchiano lui, facendogli perdere i sensi. A quel punto il fratello musulmano lo portò via su un carretto, sembra morto, e alla gente stupefatta dà una spiegazione bugiarda: dice che Rodrigo è gravemente malato e che, sentendo vicina la morte, aveva abbandonato il cristianesimo per seguire la dottrina di Maometto. La voce si diffonde, ma Rodrigo non ne sa nulla. Rinvenuto dal colpo, Rodrigo si ritirò per un certo tempo sulle montagne di Cordova. Poi un giorno, essendo sceso in città, incontrò il fratello apostata che, vedendolo con l’abito da prete, lo portò dal giudice e lo accusò di aver abbandonato l’islam dopo averlo liberamente scelto, delitto che andava punito con la morte. Rodrigo respinse la calunnia affermando che mai aveva tradito la religione cristiana. Ma al giudice musulmano ripugna pronunciare quella condanna prevista dalla legge islamica; vuole salvare Rodrigo e gli suggerisce perfino il modo: dichiararsi fedele all’Islam in modo generico, senza precisi impegni come credente e praticante. Ma Rodrigo non accetta la generosa scappatoia: è cristiano e prete, e tale resterà anche a costo della vita. Messo in carcere, vi incontrò un cristiano di nome Salomone, detenuto per un’accusa simile alla sua, e insieme decisero di prepararsi al martirio con la preghiera e la penitenza. Il giudice tentò di farli recedere dalla loro fermezza, ma non essendoci riuscito li condannò a morire sgozzati. Morì il 13 marzo 857. Da Il Santo del Giorno Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia #Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia #Sicilia_Terra_di_Tradizioni Rubrica #Santo_del_Giorno (presso Spain) https://www.instagram.com/p/CbC5rMpsVJs/?utm_medium=tumblr
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corallorosso · 4 years
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DIAMO UN PO' DI NUMERI..... Ricorro agli ultimi sgoccioli di pazienza per sfatare ancora una volta il "dramma dell'invasione straniera" nel nostro Paese. Lo so che é stupido farlo nuovamente, ma gli ignoranti (coloro che ignorano) si mescolano inevitabilmente con gli idioti, quindi combattendo l'ignoranza non resteranno che questi ultimi facilmente identificabili. Partiamo da Quanti Siamo. Italiani : 60.317.000 (al 1° Gennaio 2020) Stranieri : 5.400.000 (sempre al 01/01/20) Gli Stranieri in Italia arrivano da : Europa : 2.600.000 Africa : 1.100.000 Asia : 1.200.000 Americhe : 400.000 Oceania : 100.000 In particolare le Persone provenienti dai Paesi Arabi sono : Marocco : 400.000 Tunisia : 100.000 Egitto : 150.000 Algeria : 20.000 Altri : 100.000 TOTALE : 770.000 PERSONE A questi vanno aggiunti 1.500.000 PERSONE arrivate "clandestinamente" ed in attesa di un Visto o di un Permesso di Soggiorno. Parliamo comunque di 2.200.000 PERSONE su un totale di 60.000.000 di presenti. Scusate, dove sta l'invasione islamica ? Considerando che le cifre dellla presenza straniera,, sono più o meno le stesse, in Francia, in Spagna ed in Germania, seppure con differenze "etniche", Vi rifaccio la domanda : Dove sta l'invasione islamica ? Chiarito questo, i "terroristi" uccisi o arrestati, che hanno insanguinato l'Europa negli ultimi DIECI anni, sono 24. Quindi 24 persone tra i milioni di coloro che sono arrivati. Questi 24 hanno causato circa 400 morti in TUTTA EUROPA, da Helsinki a Londra, da Parigi a Madrid, compresi gli ultimi tre di Nizza. Queste le cifre del "terrorismo islamico". Se poi vogliamo parlare del "terrorismo occidentale" quindi delle guerre che i Paesi Europei hanno portato nei Paesi Arabi o comunque Africani, la cifra delle VITTIME, é più o meno di 18 MILIONI di PERSONE nello stesso periodo. 400.......18.000.000 Nel porgere nuovamente le mie condoglianze ai famigliari delle 400 vittime innocenti, mi stringo alle famiglie degli altri 18 MILIONI, altrettanto vittime, altrettanto innocenti. Claudio Khaled Ser
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