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#Sacrario Militare di Redipuglia
anticbrvtalist · 9 months
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Sacrario Militare di Redipuglia, Italie
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lamilanomagazine · 2 months
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"Viaggio della Memoria" e "Viaggio del Ricordo": partono 50 studenti e 9 docenti
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"Viaggio della Memoria" e "Viaggio del Ricordo": partono 50 studenti e 9 docenti. Il Comune di Latina ha organizzato per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado il "Viaggio del Ricordo" alla Foiba di Basovizza e il "Viaggio della Memoria" ad Auschwitz. Hanno aderito alla proposta complessivamente 50 studenti e 9 docenti, partiti nella giornata di ieri per la prima meta. Per i due viaggi l'amministrazione ha stanziato 15.000 euro, 7.500 euro per ognuno, al fine di ridurre le quote di partecipazione. L'indicazione è stata quella di far partecipare ad ognuno dei due viaggi un alunno per ciascuna classe terza ed un docente accompagnatore per ciascun istituto comprensivo. Hanno raggiunto la città di Trieste, nella giornata di ieri, 24 alunni e 4 docenti degli istituti comprensivi Emma Castelnuovo, Alessandro Volta, Giuseppe Giuliano e Vito Fabiano. Resteranno quattro giorni, fino al 15 marzo. Il viaggio è iniziato con la visita al cimitero di Redipuglia, il più grande sacrario militare italiano, dove riposano le salme di 100mila caduti della prima guerra mondiale.  Nella giornata di oggi verrà visitata la Foiba di Basovizza, monumento nazionale trasformato dai partigiani jugoslavi in luogo di esecuzioni sommarie e in una fossa comune per un numero ancora oggi imprecisato di vittime. Successivamente verrà visitato il centro di raccolta profughi di Padriciano dove transitarono moltissimi esuli, mentre nel pomeriggio verrà visitata la Risiera di San Sabba dove vennero uccise dai nazi fascisti diverse migliaia di persone. Nella giornata di domani la delegazione si recherà a Fiume per incontrare la comunità italiana della città e il console italiano di Fiume, previamente contattato, e successivamente a Pola. Il viaggio si concluderà il giorno 15, visitando il Magazzino 18, dove vi sono ancora accatastati dal 1947 i poveri beni degli esuli Giuliano Dalmati. Durante il soggiorno c'è stata anche l'occasione di visitare l'aula consiliare del Comune di Trieste, grazie all'accoglienza del presidente del Consiglio Francesco Di Paola Panteca, e di riflettere sui 70 anni del ricongiungimento di Trieste all'Italia. Ad accompagnare gli studenti anche gli assessori all'Istruzione e alle Politiche giovanili, Francesca Tesone e Andrea Chiarato, e i consiglieri Cesare Bruni, Vincenzo Valletta e Mario Faticoni che hanno, anche loro, versato la quota prevista per gli accompagnatori. "Con il primo dei due viaggi organizzati dall'amministrazione, il 'Viaggio del Ricordo' – dichiara Francesca Tesone, assessore all'Istruzione – gli studenti avranno la possibilità di riflettere sulla storia e i suoi orrori, visitando i luoghi dove si sono consumate tragedie che hanno segnato la storia del nostro Paese. La conoscenza, consapevole e profonda, è il solo modo che abbiamo per non ripetere gli errori dei nostri predecessori. Come amministrazione comunale sosteniamo con impegno queste opportunità di crescita e partecipazione. I docenti e gli studenti saranno ambasciatori della città e a loro sarà affidato il compito di essere testimoni di pace". "L'adesione al progetto del Comune di Latina da parte di studenti e docenti – afferma Andrea Chiarato, assessore alle Politiche giovanili - nasce dalla voglia di approfondire le conoscenze, di conoscere la storia, di curare il ricordo. Un'occasione per rendersi conto di ciò che è stato, uscendo dai libri di storia, e così acquisire piena consapevolezza".    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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Il grande sacrario di Redipuglia
Il grande sacrario di Redipuglia
Inaugurato il 19 settembre 1938, il Sacrario di Redipuglia è il grande cimitero monumentale militare dedicato alla memoria degli oltre 100.000 soldati italiani caduti nelle zone del Carso durante le battaglie dell’Isonzo della prima guerra mondiale. Il Sacrario si trova di fronte al colle Sant’Elia dove venne costruito il primo Sacrario monumentale militare della 3a armata, inaugurato nel 1923,…
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Sacrario Militare di Redipuglia
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viaggiamocela · 2 years
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Percorsi di storia nella zona di Monfalcone
Percorsi di storia nella zona di Monfalcone
Continua la mia “avventura” in Friuli Venezia Giulia, eccomi arrivato al 5° itinerario, questa volta più storico, nella zona di Monfalcone (qui gli itinerari precedenti: Itinerario 1; Itinerario 2; Itinerario 3; Itinerario 4): Castello di Duino Monfalcone Dolina dei Bersaglieri sul Monte Sei Busi Sacrario Militare di Redipuglia San Vito al Tagliamento Prima tappa il Castello di Duino che si…
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thistimegrey · 3 years
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Oggi mi sono messo a vedere su youtube le testimonianze dei reduci di guerra, ed ora ho voglia di andare a visitare il sacrario militare di Redipuglia.
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paoloxl · 5 years
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Al sacrario militare di Redipuglia, una preghiera per i ragazzi che sono caduti durante la Prima guerra mondialeper difendere i confini e il futuro dei loro figli."
Questo breve post di Matteo Salvini (corredato dall'immancabile selfie) del 9 aprile 2018 è un vero e proprio capolavoro propagandistico. In una sola frase riesce a riassumere un'intera ideologia: al centro del discorso il grande classico reazionario: Dio (la preghiera) - Patria (i confini) - Famiglia (i figli). In sottofondo l'eterno vittimismo italiano (“difendere”, come se non fosse stato il Regno d'Italia ad aggredire l'Austria-Ungheria) e il sessismo (“i ragazzi”, come se durante la grande guerra non fossero morti in Italia 600.000 civili ovvero donne, vecchi e bambini). Sullo sfondo un bel sacrario realizzato dal regime fascista (con quel “presente” che si ripete migliaia e migliaia di volte) ma utilizzato anche per le cerimonie dell'Italia repubblicana.
Si noti sopratutto il binomio “confini-futuro dei figli”, quando in realtà la vittoria italiana nella grande guerra aprì la strada al fascismo e ad una nuova guerra mondiale. Si può dire  piuttosto che i soldati della grande guerra “difendendo i confini” compromisero il futuro dei propri figli, meglio avrebbero fatto ribellarsi o disertare in massa.
Ignorando la storiografia e la semplice conoscenza dei fatti il post di Salvini si muove nel campo della pura ideologia. L'ideologia dello stato-nazione, una comunità politica che si pretende basata “per forza di cose” sull'uniformità etnica, religiosa, culturale e linguistica. È questo frame ideologico a costituire il retroterra della vittoria del leader leghista perché lui sa come incarnarlo alla perfezione. La sua egemonia è in questa fase totale e assoluta. A rendercelo palese sono proprio i suoi principali avversari: il Partito Democratico sancisce fin dal suo simbolo tricolore la propria subalternità e la ribadisce prima ancora che i suoi dirigenti aprano bocca facendo risuonare le note dell'Inno nazionale all'apertura di ogni comizio. Per non parlare della “sinistra” rossobruna e “sovranista” che si configura di fatto come corrente “sociale” del fascismo contemporaneo. 
Se a differenza di queste tristi figure vogliamo scuoterci di dosso l'egemonia di Salvini e camerati dobbiamo capire che la battaglia è anche culturale, che alle narrazioni dello stato-nazione dobbiamo rispondere con le nostre narrazioni e che non basta tenerle in vita sotto forma di produzione scientifica o di contestazione. Occorre creare una comunità politica nettamente diversa dallo stato-nazione, basata sulla confederazione delle diversità attorno a valori che favoriscano quella che Gramsci chiamava “l'emancipazione morale dei lavoratori” e quindi radicalmente “altri” rispetto a quelli dello stato-nazione.  
Perché questa comunità possa esistere ha bisogno di una storia, di modelli e di simboli, ha bisogno di essere visibile nell'odonomastica e negli arredi urbani. Questo i rivoluzionari del passato lo sapevano bene e infatti durante il “biennio rosso” cercarono di ricordare le vittime della grande guerra con lapidi che esprimessero il punto di vista proletario su quel conflitto, raccontandone gli orrori e maledicendo chi l'aveva voluto. Queste lapidi vennero proibite dalle autorità “liberali” o distrutte dagli squadristi, tant'è che non ne rimane quasi nessuna traccia fisica. 
È tempo di riprendere quell'esempio, di disseppellire le storie di resistenza e insubordinazione per alimentare le resistenze le insubordinazioni di oggi.
Nella realtà trentina, una terra che venne devastata dai due eserciti che se la contesero cento anni fa, questo significa contrapporre alle narrazioni del nazionalismo italiano e del revanscismo pan-tirolese la memoria di chi, su entrambe i fronti, cercò di opporsi alla follia della grande guerra e dei suoi meccanismi.
Proprio ragionando su tutto questo come Centro Sociale Bruno di Trento abbiamo deciso di essere tra i promotori del comitato “Insubordinate ed insubordinati”. Il comitato è formato da realtà molto diverse tra loro, tant'è che oltre a noi ne fa parte l'associazione Socialcatena, la Casa della Pace di Rovereto, alcuni circoli ARCI e l'ANPI. Abbiamo deciso dar vita insieme a questo percorso perché ci accomuna, in modi e forme anche molto diversi, la volontà di insubordinarci rispetto all'ideologia dello stato nazione in nome di una storia e di valori comuni, in nome dell'appartenenza ad una comunità che non è l'Italia salviniana.
Gli scopi immediati del comitato sono due:
- Cancellare da vie e piazze i nomi dei generali del Regio Esercito Italiano che ordinarono fucilazioni di soldati ribelli, disertori o che semplicemente “non portavano il dovuto rispetto”, come quello che osò tenere in bocca il sigaro al passaggio del generale Andrea Graziani venendo immediatamente messo al muro.
- Ricordare con una targa da apporre sul municipio di Trento le numerose proteste nei confronti delle autorità austroungariche che tra 1915 e 1918 le donne trentine misero in atto in tutta la provincia per chiedere la fine della guerra, degli arruolamenti e della fame.
La targa in questione verrà realizzata a spese del nostro comitato perché pensiamo che la  memoria del protagonismo popolare venga realizzata con un atto di protagonismo dal basso. 
Stiamo riuscendo ad ottenere, con l'appoggio della giunta comunale di Brentonico e grazie al lavoro del locale circolo ARCI, il cambio di nome di via “Andrea Graziani” a Brentonico. Siamo anche stati ricevuti dalla “Commissione cultura, toponomastica, formazione e sport” del Comune di Trento a cui abbiamo esposto il nostro progetto per la targa.
Ciascuna delle organizzazioni che costituiscono il comitato sta organizzando all'interno di una programmazione comune spettacoli teatrali, proiezioni di film e cene sociali utili a finanziare la realizzazione della targa e a dare una narrazione di quanto accadde cento anni fa finalmente liberata dalla retorica nazionalista.
Il pomeriggio del tre novembre, ricorrenza dell'ingresso a Trento delle truppe italiane, saremo in piazza per far risuonare le parole e i canti delle insubordinate e degli insubordinati di cento anni fa nel giorno in cui i nazionalisti celebreranno il “centenario della vittoria” esaltando i massacri ed i confini di ieri e di oggi. Per continuare la lotta  per pane, pace e libertà per tutti e tutte.
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goodbye-malinconia · 3 years
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The largest war memorial in Italy, housing the remains of 100,187 Italian soldiers killed between 1915 and 1917 during WWI 🙏 «...in mezzo agli Eroi della Terza Armata. Sarò con essi vigile e sicura scolta alle frontiere d'Italia al cospetto di quel Carso che vide epiche gesta ed innumeri sacrifici, vicino a quel Mare che accolse le Salme dei Marinai d'Italia.» #travelsere #onceinalifetime #sheisnotlost #girlgoneinternational #travel #travelinspo #travelphotography #travelgram #instatravel #wanderlust #adventure #trip #explore #travelling #friuli #friuliveneziagiulia #fvg #italy #italia #fvglive #igersfvg #udine #fvgphoto #yallersfriuliveneziagiulia #instafriuli #instafvg #fvgturismo #turismofvg #volgofvg #redipuglia (at Sacrario militare di Redipuglia) https://www.instagram.com/p/CKhIj0VMwXM/?igshid=1cnfw0qo4bgj4
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izumi89 · 5 years
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Il solenne e doloroso sacrario militare di Redipuglia. È un monumentale cimitero militare situato in Friuli-Venezia Giulia, che contiene le spoglie di oltre 100000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale. 😢 #izumiviaggia . . #monumento #italia #italy #sacrario #friuliveneziagiulia #guerramondiale #primaguerramondiale #wordwar #monuments #wordwar1 #sad #history #storia #historymemes #travelmemories #europa #landscape #panorama #memoria #storiacontemporanea (presso Sacrario di Redipuglia) https://www.instagram.com/p/B1wccfeo9S-/?igshid=pep7zpgsl4xf
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cgubi · 5 years
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Il sacrario di Redipuglia, un monumento fatto di lapidi che simboleggia gli orrori della guerra ma viene usato per celebrare la gloria militare, come tutti i monumenti ai caduti. http://bit.ly/2ZqSVvx #instagram
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andthecopsdumb-blog · 7 years
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Tre Croci. Sacrario Militare di Redipuglia. Analog Scan ZENIT-E.
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viaggiatori · 7 years
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Viaggio sulle tracce della Grande Guerra tra Italia e Slovenia
Viaggio sulle tracce della Grande Guerra tra Italia e Slovenia
Ci sono viaggi che rilassano la mente, riposano il corpo e altri che nutrono la curiosità di conoscenza. Quello sulle tracce della Grande Guerra è uno di questi: si snoda tra Italia e Slovenia ed è come fare un salto nella nostra storia, neanche troppo lontana. Non è un viaggio “leggero”, racconta di vite spezzate, di sacrificio, ma spiega anche – meglio di un libro – la difficile esperienza…
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italianiinguerra · 5 years
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Il Commissariato generale per le onoranze ai caduti (conosciuto anche come Onorcaduti) nasce come “Commissione nazionale per le onoranze ai militari d’Italia e dei paesi alleati morti in guerra” con regio decreto 24 giugno 1919. A capo dell’ente preposto alla gestione dei cimiteri di guerra e delle sepolture dei caduti, in Italia o all’estero, viene posto il generale come , con a capo Armando Diaz, il Duca dell Vittoria, futuro Ministro della Guerra e Maresciallo d’Italia.
La tomba del duca invitto
Con Legge 877/31 viene istituita la figura del commissario di Governo a capo di una apposita commissione (poi soppressa nel 1935, con l’arrivo del commissario generale straordinario), che risponde direttamente al presidente del Consiglio dei ministri. Dal 1951 assume l’attuale denominazione e viene posto presso le dipendenze del dicastero della Difesa, con il compito di censire e dare sepoltura ai militari, militarizzati e civili deceduti in conseguenza della guerra dal 24 maggio 1915 al 31 ottobre 1920, dal 10 giugno 1940 al 15 aprile 1946, nonché i militari e i civili deceduti in prigionia o in internamento dopo il 10 giugno 1940, i partigiani e i patrioti deceduti in conseguenza della lotta di liberazione dopo l’settembre 1943, i civili deceduti dopo l’8 settembre 1943 quali ostaggi o per atti di rappresaglia, i marittimi mercantili deceduti per fatto di guerra dal 10 giugno 1940 al 15 aprile 1946.
Con l’avvento del 1985 le sue competenze passano anche ai Caduti nelle colonie italiane d’Africa (dal 1889), nel Dodecaneso (tra il 1911 ed il 1913) e nella Guerra di Spagna. Con la legge 3/03 sono inclusi anche gli italiani periti durante il Risorgimento, a decorrere dal 4 marzo 1848 e nel corso di missioni di pace. Non solo: Onorcaduti si fa carico anche delle salme dei combattenti della Repubblica Sociale Italiana e di eserciti stranieri (siano ex nemici o alleati) a cui non abbiano provveduto le nazioni di appartenenza, previo accordo con quest’ultima.
In sintesi le sue competenze ed attribuzioni sono le seguenti:
Alta sorveglianza ed alla gestione di otto Zone monumentali di guerra, specificamente indicate:
Sacrario militare di Redipuglia Sacrario militare di Asiago Sacrario militare del monte Grappa Sacrario militare Castel Dante di Rovereto( caduti nella guerra 1915-1918) Sacrario militare delle Fosse Ardeatine Sacrario militare di Mignano Monte Lungo Sacrario dei caduti d’oltremare di Bari Sacrario militare italiano di El Alamein
Sistemazione, manutenzione e custodia dei Sepolcreti, in Italia ed all’estero, nei quali sono custodite le spoglie dei Caduti italiani (in guerra, a decorrere dal 4 marzo 1848, nonché nelle missioni di pace) e, limitatamente al territorio nazionale, anche quelle degli ex nemici ed alleati (previ accordi con i relativi governi);
Divulgazione delle informazioni relative alle suddette sepolture;
Ricerca, recupero, eventuale rimpatrio ed definitiva sistemazione dei Caduti italiani non ancora individuati;
Custodia dell’ “Albo d’Oro” dei Caduti della Prima guerra mondiale.
La struttura centrale ha adesso sede a Roma, Piazza della Marina 4, nell’ambito del complesso di “Palazzo Marina”, mentre l’organizzazione “territoriale” è articolata su sette Direzioni di Sacrario Militare, di cui una all’estero, ognuna delle quali coordina le attività delle Zone monumentali di guerra e dei Sepolcreti ubicati nelle aree di propria competenza.
A queste strutture, che rispondono al vice commissario generale, si aggiungono altri 1.300 sepolcreti circa, di cui 120 ubicati all’estero: alcuni sono di proprietà dell’Agenzia del demanio, altri di amministrazioni locali o religiose che concedono ad Onorcaduti il diritto d’uso per la gestione, la manutenzione degli immobili e la loro fruibilità da parte del pubblico. Impiega 200 persone. In totale, nei suoi cimiteri ospita 970.000 caduti.
Onorcaduti non si occupa solamente della custodia e della conservazione di sepolcreti e monumenti, ma divulga e dirama le notizie sulle sepolture ai famigliari delle vittime, alle associazioni di reduci e combattenti, anche perché ancora oggi, si interfaccia con gli enti omonimi esteri, alla ricerca di informazioni sui caduti italiani, provvedendo, nel caso, alla loro traslazione in patria.
Inoltre, ha creato una banca dati, consultabile gratuitamente e dal web, in cui sono racchiusi i nomi di tutti i caduti ed i dispersi della prima e della seconda guerra mondiale. Laddove possibile, ne sono indicate anche data e luogo di nascita, di morte e di sepoltura.Grazie per aver letto con tanta pazienza il nostro post, con la speranza che vogliate continuare a seguirci anche in futuro Vi salutiamo e diamo appuntamento al prossimo.
Prima di chiudere il post , un cenno sullo stemma ufficiale del Commissariato. Lo scudo sannitico di colore azzurro (emblema del valor militare, fedeltà e amor di Patria) è incastonato un rombo rosso (colore dell’audacia, coraggio e sacrificio supremo) sul quale sono collocati, nei quattro angoli, i simboli delle Forze Armate in colore oro (giustizia, gloria, sovranità). In alto la granata scoppiante a fiamma dritta (Esercito), a destra l’ancora con gomena attorcigliata (Marina), a sinistra l’aquila turrita dal volo spiegato (Aeronautica) ed in basso la granata con fiamma storta (Carabinieri).
Al centro è inserita una stella d’argento a cinque punte (appartenenza alle Forze Armate) che funge da braciere nel quale arde una fiamma perenne simbolo di onore e memoria per i Caduti, costituente la funzione principale del Commissariato Generale. Grazie per aver letto con tanta pazienza il nostro post, con la speranza che vogliate continuare a seguirci anche in futuro Vi salutiamo e diamo appuntamento al prossimo.
Cento anni di Onorcaduti Il Commissariato generale per le onoranze ai caduti (conosciuto anche come Onorcaduti) nasce come "Commissione nazionale per le onoranze ai militari d'Italia e dei paesi alleati morti in guerra" con regio decreto 24 giugno 1919.
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purpleavenuecupcake · 5 years
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Forze armate italiane, vivele e amale. 4 Novembre, "Festa dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate"
(di Massimiliano D’Elia) Chi non le vive ogni giorno non le può capire. Le Forze Armate  sono la sintesi delle capacità di un Paese e viverle ogni giorno, in servizio, è un privilegio unico. Il 4 novembre si celebra la Festa dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.  Il 4 novembre 1918 entrava in vigore l’armistizio firmato a Villa Giusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico. Il Gen. Armando Diaz, comandante in capo delle Forze Armate italiane, nel bollettino della Vittoria annunciava agli italiani “La guerra contro l'Austria-Ungheria che l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta(…) I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo, risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza(…)”. Trento e Trieste erano ricongiunte all'Italia: Cesare Battisti, Fabio Filzi, Nazario Sauro vedevano compiuto il sogno loro e delle popolazioni italiane delle terre “irredente”. L’unificazione territoriale, politica e istituzionale dell’Italia era stata interamente realizzata.  Il prezzo pagato per l’unificazione d’Italia costò 600mila morti tra i giovanissimi soldati italiani. Le Forze armate di oggi hanno ben impresso nel proprio dna quel sacrificio e quello di tanti altri giovani che sul campo hanno perso la vita fino a ieri. Si, perché indossare un’uniforme non significa avere solo un mestiere ma significa qualcosa di più nobile: “poter servire la propria patria fino all’estremo sacrificio”. Non sono frasi già fatte, ma sono la constatazione che anche il soldato di oggi ha lo stesso piglio e ardimento di quei giovani ragazzi che unificarono l’Italia. Tante le storie che provengono dai teatri operativi all’estero dove i nostri ragazzi non si sono mai tirati indietro, molti hanno perso la vita, tanti altri sono rientrati con la consapevolezza di aver fatto un “grande” lavoro per il proprio Paese. Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri costituiscono un un’unica forza, “formidabile”, che sprizza operatività da tutti i pori. Le dimostrazioni di apprezzamento vengono estese ai comandanti italiani dai comandanti stranieri, americani e inglesi in testa. The Italian approachè diventato un “must” tra gli alleati. E’ la capacità unica “italiana” di interagire con le popolazioni civili dei territori martoriati dalle guerre. Il continuo addestramento dei reparti in Italia e la trasformazione in un esercito professionista è stata la chiave del successo a cui si unisce la continua ricerca di dotare il personale con le migliori capacità disponibili, nonostante le risorse assegnate al dicastero. Il militare di oggi è un professionista con la “P” maiuscola. Parla almeno una lingua straniera, esce dagli istituti di formazione con un titolo di laurea e ha alle spalle svariate missioni all’estero in ambienti difficili e pericolosi, insomma è la massima espressione di italianità che difende il proprio Paese, con valore ed altissimo spirito di sacrificio.
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Domenica 4 novembre le celebrazioni prenderanno il via da Roma con la deposizione di una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro Elisabetta Trenta, dalle più alte cariche dello Stato e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano. A tributare gli onori al Capo dello Stato, una Brigata di formazione interforze schierata in Piazza Venezia. Ci sarà anche il tradizionale passaggio delle Frecce Tricolori che coloreranno di verde, bianco e rosso i cieli di Roma ed il sorvolo di cinque elicotteri di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza. A seguire, la deposizione di una corona d’alloro da parte del Capo dello Stato al Sacrario di Redipuglia. Al Sacrario Militare dei Caduti d’Oltremare di Bari il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in rappresentanza del Presidente della Repubblica, deporrà una corona d’alloro in onore di tutti i Caduti. Cuore della giornata sarà la manifestazione a Trieste, caratterizzata da diversi momenti che rievocheranno alcuni fatti significativi della fine della prima guerra mondiale: l’ingresso delle truppe italiane a Trieste e il sorvolo di un velivolo dell’epoca. In programma anche il lancio di un team di paracadutisti militari con il vessillo Tricolore e la presenza di due unità navali della Marina Militare. Chiuderà la manifestazione il passaggio delle Frecce Tricolori. Per commemorare il “Giorno dell’Unità Nazionale” e “Giornata delle Forze Armate”, sono state infatti organizzate numerose iniziative alle quali ha dato il via il Ministro Trenta lo scorso 18 ottobre a Ostia, incontrando 450 studenti ai quali ha illustrato il significato della ricorrenza. Quello di Ostia è stato il primo appuntamento del ciclo di conferenza che si svolge nelle scuole di tutta Italia: in questi giorni personale di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri incontra gli studenti degli istituti scolastici di 28 città italiane per parlare del 4 novembre e dell’importanza dell’Unità nazionale.  
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aletheiaonline · 6 years
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Mattarella: "Celebrazione della Giornata delle Forze armate "
Mattarella: “Celebrazione della Giornata delle Forze armate “
Le celebrazioni del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, nel Centenario della fine della Grande Guerra, avranno inizio il pomeriggio del 3 novembre al Quirinale con la cerimonia di consegna da parte del Presidente Mattarella delle insegne dell’Ordine Militare d’Italia. Proseguiranno poi il 4 novembre a Roma a Piazza Venezia, al Sacrario di Redipuglia e a Trieste.
La mattina…
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fight4femen · 6 years
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Ha fatto parecchio discutere il video girato dal rapper friuliano di origini ghanesi Justin Owusu. Il giovane, tempo fa, ha girato un video in cui lo si vede cantare sul sacrario di Redipuglia, che conserva le spoglie di oltre centomila caduti italiani. Il filmato, girato la scorsa primavera, come riporta l'Adnkronos, "è balzato misteriosamente agli onori delle cronache innescando, fra le altre, anche la dura reazione del sindaco di Foliano Redipuglia in provincia di Gorizia, Antonio Calligaris".Il sindaco ha scritto parole di fuoco su Facebook: "Appena ricevuta questa cosa l'ho girata al Direttore militare del Sacrario e l'ho sentito. Ovviamente le riprese non risultano autorizzate. Il Commissariato Onorcaduti ora valuterà e prenderà i dovuti provvedimenti. Per ora il video è già stato rimosso. Personalmente - aggiunge il primo cittadino commentando la vicenda -provo una grande invidia per la Russia, perché hanno Putin, hanno la Siberia...".In un secondo video il sindaco ha usato parole ancora più dure: "Siamo come Comune di Fogliano Redipuglia pronti ad affiancare Onorcaduti nelle azioni legali che vorranno intraprendere. Ritengo che in questo caso "parte lesa" non siano solo né Onorcaduti né il Comune ma la stessa "nazione", che quel Sacrario rappresenta, e che a mio avviso è stata fatta oggetto di vilipendio. Mi aspetto inoltre che lo Stato, in tutte le sue articolazioni, sappia reagire in modo rigoroso e duro, come deve fare uno Stato civile. Spero altresì che non ci si nasconda dietro risibili scuse come la "libertà di espressione o artistica", perché questo sarebbe un ulteriore insulto a quei caduti e ai loro parenti. Ricordo che anni fa le "Femen" si filmarono in una cattedrale russa, furono arrestate e condannate a diversi anni di reclusione. Personalmente - ripete ancora una volta il sindaco, evidentemente estimatore del presidente russo - invidio i russi, loro hanno Putin e la Siberia".Dopo la bufera il rapper chiede scusa Dopo le polemiche, il rapper ha deciso di parlare, scrivendo un post su Facebook in cui afferma di essere stato frainteso: "Con questa mia dichiarazione spero di porre fine al polverone mediatico generatosi nei miei confronti, per via di un mio video musicale, perlopiù pubblicatosi oltre 7 mesi fa e salito recentemente agli onori della cronaca perché oggetto di discussione da parte di alcuni utenti del web. Per quanto mi concerne, sono stato strumentalizzato con illazioni fasulle, associando la mia musica e la mia persona ad atti di vandalismo e accusandomi di vilipendio. Il mio intento era quello di riprendere alcuni luoghi caratteristici della Regione Friuli Venezia Giulia, ed estrapolarne l'essenza facendoli conoscere oltre confine, senza irridere ed offendere terzi".
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/sfegio-rapper-cammina-sul-sacrario-redipuglia-1463279.html
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