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#Il seme della speranza
queerographies · 1 year
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[Il seme della speranza][Emiliano Reali]
Tra incantesimi e invocazioni, pozzi di petrolio e violenza, si dipanerà il contrasto che ogni giorno l'uomo vive nel proprio essere
L’immortale Spirya è la Divina progenitrice dell’universo e regna nel Mondo degli Spiriti e delle Divinità, dove nessun male avvelena gli animi dei sudditi, circondati dall’armonia e dalla pace. Tuttavia, c’è un’emergenza a cui deve far fronte: sul Pianeta Terra la situazione è decisamente all’opposto e occorre un’azione risolutiva per scongiurare il peggio. Eres, uno spirito del sottobosco, avrà…
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intotheclash · 3 months
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A mio nonno
Si, Mi ricordo di te, che ora osservi il mondo con ironia e diffidenza da quella vecchia foto ingiallita, tua definitiva dimora. Dietro di te, da buon contadino, hai lasciato una scia di piccoli semi, che difficilmente attecchiranno su questo terreno ostile, caparbiamente in difesa della propria aridità. Ma l'esempio è un guerriero che il coraggio e la paura hanno reso invincibile. Non avevi abitudini, ma conoscevi quelle degli altri. La tua speranza era la tua certezza. La certezza che un seme, prima o poi, riuscirà a germogliare.
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mucillo · 1 year
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Ada Luz Márquez
"Ode Alle Donne Imperfette"
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Le  donne imperfette con orgoglio onorano le rughe e le cicatrici, perché con esse ricordano che sono state, sono e saranno più forti del dolore.
Le donne imperfette hanno il coraggio di sognare ad alta voce, muovendosi in sincronia da vari mondi, creando una nuova tela in cui sono necessari tutti i colori e l’accettazione dei loro errori come apprendimento prezioso.
Le donne imperfette rispettano ogni forma di vita e chiedono rispetto e giustizia per loro.
Le donne imperfette portano radici ai piedi, ancorate alla Madre Terra. Hanno nei loro passi le antenate, sorelle, figlie e nipoti. Danzano attorno ai falò per mantenere viva la fiamma di tutte le donne che sono state bruciate nel loro essere più imperfetto.
Le donne imperfette celebrano l’immenso dono che la vita ha dato loro essere donne, godono della loro sessualità e difendono il diritto fondamentale di possedere i loro corpi e le loro vite.
Le donne imperfette celebrano l’immenso dono che la vita ha dato loro essere donne, godono della loro sessualità e difendono il diritto fondamentale di possedere i loro corpi e le loro vite.
Le donne imperfette onorano l’altro, si tengono per mano e si sostengono celebrando i successi delle altre e piangendo insieme per i propri dolori.
Le donne imperfette scelgono gli uomini imperfetti, sensibili, che camminano sul loro stesso sentiero.
Le donne imperfette imparano che le loro mestruazioni sono un dono, una potente apertura in altri mondi. Esse comprendono che il dolore è segno di connessione con tutte le donne che le hanno precedute e comporta la riconciliazione con il proprio grembo e il grembo di Madre Terra.
Le donne imperfette iniziano a ricordano che il sangue non è spazzatura, il proprio sangue è sacro e porta l’alchimia della vita Le donne imperfette chiedono giustizia in silenzio per i propri diritti e per la propria femminilità, perché il silenzio contiene il grido di tutte le donne e il grido di ogni donna ha l’eco di tutte le canzoni, il cielo e tutti i voli, il seme di tutti i fiori.
Nelle loro pance portano una canzone antica e sono incinte di speranza. Partoriscono le stelle perché hanno bisogno di Luce.
Le donne imperfette dicono forte e chiaro che non hanno paura, camminano senza paura e senza amnesia in un mondo pieno di paura.
Le donne imperfette non sono proprietà di chiunque perché imperfette loro sono proprietà di loro stesse, non sono la costola di nessuno o l’oggetto del desiderio, né sono invisibili. Sono donne e vogliono essere chiamate Donne.
Le donne imperfette sono incredibilmente perfette quando hanno il coraggio di essere imperfette, quando hanno il coraggio di essere, né più né meno, di essere.
Le donne imperfette iniziano a sentire il desiderio di ristabilire il contatto con altre donne imperfette e ricordano a tutti che l’anima non dimentica. Ricordano che non sono sole, che non lo sono mai state, e non lo saranno mai.
Perché essere imperfette le rende uniche, Uniche per il mondo, per loro stesse e per la loro Libertà.
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elperegrinodedios · 1 year
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Prego, affinchè la prossima sia una pandemia d'amore, per la quale l'unico vaccino ed il solo rimedio sia quello di amarci tutti gli uni gli altri.
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Non importa il risultato, prima o poi qualche seme germoglierà. Per questo io continuo a seminare amore, con la fondata speranza di trovare sempre più terra fertile. Il risultato lo deciderà soltanto Dio, io intanto continuo la semina. La testimonianza della parola, della salvezza e dell'amore del Signore per noi è il gesto e la vera dimostrazione, del cammino scelto e accettato di fare come strumenti di pace e suoi messaggeri della buona novella.
lan ✍️
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la1parola3 · 3 months
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1 Giovanni 3:1 Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
2 Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è.
3 E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com'egli è puro.
4 Chiunque commette il peccato trasgredisce la legge: il peccato è la violazione della legge.
5 Ma voi sapete che egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in lui non c'è peccato.
6 Chiunque rimane in lui non persiste nel peccare; chiunque persiste nel peccare non l'ha visto, né conosciuto.
7 Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, com'egli è giusto.
8 Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
9 Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio.
10 In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello.
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vinc-heenz · 4 months
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C’è una persona che è entrata a gamba tesa nella mia vita e ha cambiato il gioco, l’unica persona che non mi idealizza e soprattutto non mi sessualizza.
Solo dio sa quanto è bello potersi sentire finalmente se stesso, potersi sentire fragilmente al sicuro, al riparo da tutte quelle inculate che sono sempre state dietro l’angolo.
Il bene che provo verso questa persona è forse il sentimento più genuino che ho provato per qualcuno, mi ha fatto ragionare sul concetto di amicizia e di quanto sia stupendo spendersi un po’ anche per gli altri, senza aspettarsi nulla in cambio.
C’è ancora speranza finché c’è un briciolo di terreno fertile pronto ad accogliere il seme della gratitudine.
Sperando,fiorisco.
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piccolopeccato · 1 year
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Don Camillo spalancò le braccia:
    "Signore, cos'è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?".
   "Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione tra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?"
   "No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l'autodistruzione di cui parlavo. L'uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L'unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell'uomo sarà quello del bruto delle caverne. Signore, la gente paventa le armi terrificanti che disintegrano, uomini e cose. Ma io credo che soltanto esse potranno ridare all'uomo la sua ricchezza. Perché distruggiamo tutto e l'uomo, liberato dalla schiavitù dei beni terreni, cercherà nuovamente Dio. E lo troverà e ricostruirà il patrimonio spirituale che oggi sta finendo di distruggere. Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?".
   Il Cristo sorrise:
   "Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l'asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più, ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini di ogni razza, di ogni estrazione, d'ogni cultura".
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gocciaemozione · 1 year
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Se all'inizio della giornata il sole non c'è, basta guardarsi intorno per scoprire che in ogni cosa brilla: nella bellezza della natura, nella dolcezza di uno sguardo, nella tenerezza di un sorriso, nella grandezza del cuore. Nella meraviglia della vita c'è sempre il sole... Ogni mattino porta nel suo seno il seme del grano maturo: coglilo e ingravida la terra di promesse, ogni chicco sarà un buongiorno alla vita.. Quando gli ostacoli sembrano insormontabili, quando la vita sembra di nuovo prendersi gioco di te, quando pensi che davvero cominci a essere stanco, cerca fuori ciò che non trovi più in te. È un nuovo giorno, una nuova alba, e il cielo sembra donarti quello che hai smarrito: luce, colori e vita... parti dal credere di più in te stessa e in quel poco che puoi donare..per molti quello che per te può sembrare poco..è moltissimo..è un raggio di sole..una carezza all'anima..una luce di speranza..buon sabato mondo..
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valeria-manzella · 3 days
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\Tempo di semine, il nostro\Tempo della pazienza del seme nella terra\Quando verrà lo Spirito, vi guiderà alla verità\Appare l’umiltà di Gesù che non pretende di avere l’ultima parola, ma parla della nostra storia con Dio, soltanto con verbi al futuro\lo Spirito verrà, annuncerà, guiderà, parlerà\Pregare lo Spirito è come affacciarsi al balcone del futuro, che è la terra fertile e incolta della nostra speranza\Ermes Ronchi\
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intotheclash · 2 years
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A mio nonno
Si, Mi ricordo di te, che ora osservi il mondo con ironia e diffidenza da quella vecchia foto ingiallita, tua definitiva dimora. Dietro di te, da buon contadino, hai lasciato una scia di piccoli semi, che difficilmente attecchiranno su questo terreno ostile, caparbiamente in difesa della propria aridità. Ma l'esempio è un guerriero che il coraggio e la paura hanno reso invincibile. Non avevi abitudini, ma conoscevi quelle degli altri. La tua speranza era la tua certezza. La certezza che un seme, prima o poi, riuscirà a germogliare.
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la-ragazza-soldato · 24 days
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E la speranza, quel seme antico, salva il cuore di chi la accoglie. Il battito di cuore di ogni attimo consapevole è sospeso sulla possibilità che la speranza da a ognuno di noi, in equilibrio fra le ombre del passato e la pagina vuota e luminosa di ogni nuovo giorno.
D.G. Roberts - L'ombra della montagna
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seoul-italybts · 11 years
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[✎ TESTO ♫ ITA] O!RUL8,2? - BTS⠸ ❛ Cypher Pt.1 ❜⠸ 11.09.13
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[✎ TESTO ♫ ITA] BTS
❛ Cypher Pt.1 ❜
__💿O!RUL8,2? , 11. 09. 2013
Spotify | Apple | Twitter
Prodotta da: Supreme Boi
Scritta da: Supreme Boi, RM, SUGA, j-hope
youtube
Dannato [sia] l'orgoglio hip-hop
Idol rapper? Dateci un taglio con ste cazzate¹
Dite che fondamentalmente sono un idol di merda, mi disprezzate
Siete dei codardi, tradite i vostri principi ridendo del mio nome
Voi che sapete solo annacquare [la vostra arte] e sminuire
Come pensate di potermi ammazzare?
Non mi resta che risvegliare il mostro, il mio swag mostruoso
In questa traccia mostruosa grazie al mio cazzo di rap mostruoso
Siete gli Hong Gildong² di quest'era, non sapete ammettere ciò che è buono
Siamo i leader della 3a generazione [di idol coreani], allora lasciate che vi guidi,
questo è un cambio generazionale
È quel che dico, già, sono il meglio del meglio del meglio
Col popping, il rocking, li fermo, li blocco come la lancia di Cassio³
Mi calerò nella parte, non interrompete il beat perché col cazzo che ho finito⁴
Col beat non si scherza, ogni dannato kick⁵ è mia competenza
Solitamente sono buono, ma ora dei vostri rapper farò un massacro
Vi falcerò uno ad uno, e poi sarà il vostro turno, hater
E ora guardatemi e ditemi, chi c'è nella vostra top 5?
Rap Monster, Randa⁶, il leader, RapMon, il vostro paparino
Qui è Hope World dei BTS
Mi seguono tuttə, il mio potenziale si trasforma in ri-tweet
Rendo noto il mio flow al mondo,
Fluisce nei vostri timpani e vi riempie il corpo
Ho affilato i coltelli in vista del domani,
Ma facciamo un viaggio nel tempo
Sì, sarà stata l'età, ma ero un ragazzo che non aveva neppure idea
cosa fosse una rima
Ero solo un altro di quei ragazzini, a Gwangju, che volevano diventare idol
Già, ma ora vi faccio vedere
Attraverso questo cypher, questa traccia, vi svelo la mia ambizione
Mi ergo al di sopra del banale
Già, sono superiore, diversamente da voi, uh?
Riempio lo schermo TV, uh?
Un finto rapper, dite?
No, pulisco via la spuma e sputo fuori ciò che voglio⁷
Ora, ovunque vado, faccio parlare di me
Se vi rode lo stomaco [per la gelosia], andate all'ospedale,
sarete fuori in due settimane
Tuttə coloro che speravano nel mio fallimento ora [dal nervoso] si reggono il collo⁸
In questo gioco straripante orgoglio hip-hop, j-hope è come un trucco
Non ho ancora fatto il servizio militare, ma il mio hobby è fare il cecchino
Un primo pugno ve l'abbiamo dato con We Are Bulletproof
E questi fantocci sfigati, con la coscienza sporca, si son sentiti tirare in causa
Continuate ad ingigantire il vostro complesso d'inferiorità
La qualità della mia enunciazione è 4K, cavolo, sono un figo
Sul beat sono come Chopin
Non cambio mai, impossibile, è da quando son nato che sono un rapper innato⁹
Il mio comportamento è il mio mentore
Anche se cerchi di attaccarmi e distruggermi, sono un memento¹⁰
Continuate pure a vantarvi del vostro orgoglio hip-hop, è solo segno
di insicurezza nei miei confronti
Su, nascondete l'invidia, o rischiate di svelare la vostra identità
Sono un boiler, mi scaldo subito
Come uno spoiler, siete ormai prevedibili anche senza guardarvi
Ho messo in riga gli sfigati hip-hop, idioti senza speranza
In questa scena pop, cresciuta esponenzialmente anche senza fondamenta,
è diventato difficile coesistere
Quindi limitatevi a rappare per hobby
Il mondo sta veramente andando a rotoli
Se vi sentite tirati in causa, sforzatevi di più, what
Note:
*Cypher: mutuato dalla breakdance, il cypher è una sorta di sfida. Lett. significa cerchio e riprende la modalità in cui i ballerini si riuniscono in circolo e si sfidano a turno per dar mostra delle proprie abilità e mosse. Contesto similmente applicabile a questo tipo di tracce rap/hip-hop provocatorie, in cui, a turno, vari rapper mettono in mostra la propria bravura e scioltezza dialettica a colpi di rap;
¹ In originale, RM usa불씨/tizzone, brace (lett. 씨/ seme di fuoco /불), che può essere usato – anche metaforicamente – per qsa di piccolo da cui, però, può scaturire una scintilla, dando vita a qsa di più grande. La pronuncia di 불씨(bulssi), però, suona simile all'inglese 'bullshit (stronzata, cazzata)', ecco perché RM l'ha usato – neanche tanto sottilmente - nella composizione 'Cut that 불씨/ Dateci un taglio con ste cazzate',
² 홍길동 (Hong Gildong) è il protagonista di un'antica storia tradizionale coreana, una sorta di Robin Hood. Hong Gildong era il figlio di una concubina e qui il suo nome viene probabilmente usato in rif. a questa condizione: essendo figlio illegittimo, non poteva neppure chiamare suo padre come 'padre' e suo fratello (il figlio legittimo) come 'hyung',
³ Lancia di Cassio: rif. ad un artefatto magico che compare nella serie di film d'animazione 'Rebuild of Evangelion',
⁴ In originale, assonanza: "Imma don, 비트끄지마 becuz im not freakin done",
⁵ Kick, in musica: suoni a bassa frequenza (generalmente legati alla batteria e prodotti da un tamburo) responsabili del ritmo e della pulsazione nella musica. Forniscono una base solida e potente per il brano,
⁶ Runch Randa: nome d'arte usato da RM prima del debutto, quando rappava nella scena underground,
⁷ Possibile rif. alla storia del La Sirenetta, che nella ver. originale rischia di dissolversi in spuma marina. Qui j-hope usa il riferimento per sottolineare la sua solidità e concretezza come rapper ed artista (in opposizione al verso precedente "un finto rapper, dite?"), che quindi non svanisce dalle scene in un nulla di fatto e, a differenza della Sirenetta, non perde la propria voce ma ha la sua rivalsa e può dire/rappare ciò che vuole,
⁸ Reggersi il (retro del) collo è inteso come sintomo di estrema rabbia e alta pressione. È anche un cliché dei K-drama,
⁹ Gioco di parole: “Non cambio mai. Mi è impossibile, fin da quando son nato. Born rapper (un rapper [in]nato)” > 'Mi è impossibile / 못 해 (pronunciato come모태 / motae), ma anche 모태 (母胎 / motae) inteso come 'dentro il grembo materno' ed è usato per definire qualcuno che ha capacità innate,
¹⁰ Memento: qualcosa o qualcuno che tiene viva la parola, il ricordo e l'esistenza; n.d.t
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng: © doolsetbangtan ; © BTS_Trans⠸
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lamilanomagazine · 6 months
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“Fiaccolata per Giulia” a Vicenza, il sindaco Possamai: «In questa piazza piena c’è un seme di speranza»
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“Fiaccolata per Giulia” a Vicenza, il sindaco Possamai: «In questa piazza piena c’è un seme di speranza». Con una partecipatissima fiaccolata che da Campo Marzo ha raggiunto e riempito piazza dei Signori, questa sera la città di Vicenza ha detto un “basta” corale ai femminicidi dopo l’atroce vicenda di Giulia Cecchettin. Il lungo corteo, a cui hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni, tra cui numerosi sindaci della Provincia, i consiglieri comunali che ieri hanno sottoscritto un documento bipartisan di condanna, il mondo dell’associazionismo e migliaia di cittadini di ogni età, si è snodato fin davanti alla Loggia del Capitaniato, dove ha preso brevemente la parola il sindaco Giacomo Possamai, preceduto da Maria Zatti, presidente di Donna chiama Donna, associazione che gestisce il Ceav, Centro comunale antiviolenza, Gianluca De Giorgio, figlio di una donna vittima di femminicidio che ha letto le parole della sorella di Giulia, il presidente della Provincia Andrea Nardin e l’assessore regionale Manuela Lanzarin. «In una serata difficile e carica di dolore - ha detto il sindaco Possamai – in questa piazza piena come non la vedevo da tanti anni c’è un seme di speranza. Qui c’è la voglia e la forza di reagire. Anche perché questa volta a manifestare a fianco delle donne ci sono tanti uomini – questo è un problema degli uomini e va detto - e tantissimi giovani. Tutti insieme stavolta ci possiamo prendere l’impegno di dire basta». Per tutta la notte all’interno della loggia rimarrà esposta la poltroncina del consiglio comunale che, tappezzata in pelle rossa, d’ora in avanti resterà tra i banchi della Sala Bernarda, a ricordare la necessità di un impegno collettivo per contrastare ogni forma di violenza e per sostenere chi ne è vittima. La fiaccolata è stata organizzata dal Comune di Vicenza insieme a Donna Chiama Donna e all’Associazione Italiana Donne Medico. Numerose altre occasioni di riflessione si susseguiranno fin dai prossimi giorni nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune in collaborazione con la Consulta comunale per le politiche di genere per la Giornata internazionale contro la violenza di genere che ricorre sabato 25 novembre.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ildiariodibeppe · 8 months
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L’autosufficienza, la sicurezza del futuro sono frutto della paura di Dio e seme di ogni peccato. Essere sicuri nella vita, non avere incertezze, avere tutto chiaro: so già quello che devo e voglio fare non perché questo è vivo dentro di me ma perché continuamente il vivere in modo beota la vita mi porta a bere tutto ciò che le mie giornate mi propinano senza un benché minimo atteggiamento di comprensione e di discernimento. Faccio parte del programma e questa è l’unica sicurezza che ho nella vita e questa parte della paura di Dio, che mi chiede una adesione di fede e di incertezza (parti e va), e mi porta al peccato vero e proprio: sono tutto assicurato, non ho bisogno di Dio.
Il desiderio di incontrarlo e di vederlo espresso dai “suoi” è il desiderio stesso del discepolo. È un desiderio buono che non può però essere inscatolato in nessuno schema di sicurezza: la madre e i suoi fratelli, l’essere bravi battezzati e cristiani, l’essere ricchi, l’essere potenti non sono niente per poter incontrare la Parola.
Questo desiderio di incontralo e di vederlo se non entra nell’ambito della fede non porta da nessuna parte. Cosa significa questo? Significa accettare di uscire dalla mentalità carnale (noi siamo tua madre e i tuoi fratelli) che considera stolto il pensiero di Dio (ma noi sappiamo già cosa dobbiamo fare; noi abbiamo i nostri termini di giudizio economici che ci permettono di giudicare terzo mondo chi ha meno e paesi progrediti chi ha più, non fa niente se gli uni sono più ricchi di umanità e i secondi castrati per l’eternità) e che tenta di sequestrare Gesù nel pensiero dell’uomo.
Tale desiderio potrà essere soddisfatto solo in una comprensione sempre più profonda e operativa della sua parola di misericordia. Questo desiderio di incontrarlo e di vederlo si realizzerà sempre più nel momento in cui avremo il coraggio di incontrarlo e di cercarlo amandolo sulle strade della vita. Si realizzerà dunque, tale desiderio, nel volto del collega simpatico o antipatico che sia, nel volto del cliente che viene allo sportello, dell’alunno che mi fa domande intelligenti e di quello che fa solo battutine, nel volto dell’extra comunitario che mi chiede un lavoro e una mano per avere il visto, del cliente che vuole avere tutto subito perchè non ha più tempo neanche di guardarti in viso, della persona che ha appena vissuto una disgrazia e io la devo intervistare amandola non incarognendomi, del figlio/a che sta vivendo un momento impossibile e che spero passi presto mentre invece anche questo momento impossibile fa parte della vita e come tale va amato, del tempo che va bene e che va male, della natura che si esprime con la tenerezza di sempre con i suoi tepori, i cieli dipinti. È possibile non coltivare speranza quando la terra, nella sua festosa maternità, non si smentisce mai?
Il desiderio di incontro è questa fiducia e questa speranza che non si può mai smentire: Cristo è lì per essere visto e amato da me e o lo incontro lì o non lo incontro.
È la folla degli estranei rispetto ai “suoi” che incontrano e vedono Gesù. Sono i suoi i veri estranei perché stanno fuori, la folla invece sta con lui per ascoltarlo e seguirlo. I parenti, noi, se vogliono incontrarlo devono entrare in questa folla di discepoli che per loro sono estranei ma che in realtà sono i veri parenti, sono i veri compaesani, perché ascoltano e gli obbediscono.
Questa è la buona notizia per tutti gli estranei, i peccatori e i lontani che siano, i quali sono chiamati ad essere di casa con Dio nella sua misericordia. Ma questa buona notizia, da Giona in poi (Giona 4, 1ss), è sempre stata uno scandalo per i suoi, giusti o vicini che siano. Forse perché accampiamo privilegi, forse perché riteniamo sufficiente ciò che già abbiamo. Certamente perché siamo facile preda dell’autosufficienza, frutto della paura di Dio e seme di ogni peccato.
Scuola Apostolica
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"Sei il temporale che, senza annunci
Nè attesa, brilla impetuoso nel
Cielo d'agosto, per il tempo sufficiente
Alla mediocrità che alberga nel cuore
d'ognuno di maledire tale prodigio
per il sol fatto di aver rovinato
piani programmi propositi
infimi rispetto alla magnificenza,
alla stuporosità di una pioggia gelida che,
Seppur scomposta, senza speranza di unità, osa sfidare l'estate.
Riconosco in te il sublime compimento
Di ogni tristezza passata, l'incantevole
vista dischiusa sulla sofferenza futura; e se è vero che nel mio giardino di vulnerabili
Illusioni ho piantato, visto appassire
E infine rifiorire glicini ortensie
peonie narcisi - fiori spogliati di ogni loro
residuo significato, perché la menzogna infesta il linguaggio come la gramigna distrugge i campi dorati -, ora non so quale petalo possa mai sgorgare
da un seme così difficile da coltivare, accudire, che elegge la
sua casa solo nel cuore
Di un suolo franato, che trova
Nutrimento solo nell'infuriare
Di questa tempesta di organi in cui
non mi scorgo più.
// Nessuna corolla potrà mai eguagliare
quella che sboccia
recitando il tuo nome."
Associo ad ogni persona che ho amato sinceramente - in modo corrisposto o meno, ma qui importa poco - il nome di un fiore: Z. il glicine per i suoi capelli ricci che sempre mi hanno ricordato una cascata purpurea di inizio aprile; C. l'ortensia per i suoi occhi color cilestro, carichi di pioggia; E. la peonia, per la sua irrestibile, ineffabile, sensuale magnificenza; I. il narciso, perché adora i fiori gialli ed esso restituisce la tragicità dell'Uno e della sua finitudine, un concetto che mi lega a ləi.
Infine, L., a cui dedico questa poesia che mai leggerà e che, come ogni capriccio malinconico, meriterebbe di esser avviata piuttosto al fuoco, corrisponde alla rosa bianca, il significato del suo nome.
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giancarlonicoli · 11 months
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7 lug 2023 17:35
CONCITA DE GREGORIO PASSA QUALCHE GIORNO IN FRANCIA E IMPROVVISAMENTE COMPRENDE PERCHE' LA SINISTRA PERDERÀ PER MOLTI ANNI -  "DALLA SCUOLA DI DANZA IN CUI È VIETATO TOCCARE I BAMBINI ALLA FEMMINISTA CONSIDERATA ISLAMOFOBA, I FATTI DI VITA QUOTIDIANA AIUTANO A CAPIRE. IL TEMA E’ IL 'POLITICAMENTE CORRETTO' E' LI' CHE SI ANNIDA IL SEME DELL'AUTODISTRUZIONE DELLA SINISTRA..." -
Estratto dell'articolo di Concita De Gregorio per “la Stampa”
Torno da qualche giorno in Francia con tre aneddoti che aiutano a mettere a fuoco perché la sinistra non vincerà o non tornerà a vincere per molti anni, in questo e in altri Paesi democratici. Il tema è il «politicamente corretto»: niente di nuovo, dunque. Sono anni che se ne parla e - confusamente prima, più chiaramente poi - si intrasente che lì si annida il seme dell'autodistruzione. Sempre della sinistra, dico. I fatti semplici della vita quotidiana aiutano a capire e animano le discussioni, quindi eccoli.
Aneddoto numero uno. In una celebre e dalle famiglie ambitissima scuola di danza del Marais, quartiere roccaforte delle élite progressiste parigine, i genitori dei piccoli danzatori hanno fatto richiesta al dirigente scolastico che gli insegnanti non istruiscano bambini e adolescenti ai giusti movimenti toccandoli con le mani, ma con un bastone. La ragione, avrete forse intuito, è che toccare un bambino o una bambina per accompagnare, poniamo, un «pliage» può configurarsi come molestia sessuale. Il fatto che i genitori qui riuniti abbiano così votato non sarebbe ancora niente, in questa storia.
L'acme narrativo arriva quando il collegio dei docenti si riunisce: ballerini celeberrimi ora non più in così giovane età, ex etoiles, maestri e maestre di danza formatisi in decenni di terribili sacrifici, riconosciuti come i migliori nel Paese. Si riuniscono, quindi, e convengono immagino a malincuore – memori del loro passato di allievi - che i genitori sono sostenuti dal sentire comune, dalla nuova legge morale e da quella civile. Bisogna assecondarli. La scuola, oltretutto, è a pagamento e i genitori pagano. Naturalmente è un pochettino complicato educare un corpo ai movimenti senza toccarlo, specie se si tratta di piccoli allievi il cui pensiero astratto non è ancora così sofisticato: di solito accompagnare il concetto espresso a voce con l'esempio pratico aiuta. Non solo coi bambini, ma andiamo avanti.
Come fare? Finalmente, dopo lunghe e reiterate riunioni, s'avanza l'ipotesi del bastone. Certo la parola potrebbe evocare punizioni corporali: diciamo un giunco, suggerisce qualcuno. Perfetto, giunco sia. Quindi ora siamo a questo: entrare in trattativa con la comunità dei genitori nella speranza che il giunco sia di loro gradimento. Altrimenti niente, si andrà a parole.
Mi sono ricordata di quella volta che, una decina di anni fa, un amico musicista che lavora in una importante orchestra giovanile americana aveva raccontato, assai afflitto, che il professore di violino (straordinario docente) era stato allontanato dall'orchestra, diciamo pure licenziato, per aver «reiteratamente e prolungatamente toccato il braccio e la parte posteriore del busto di un'allieva». Di tutte e tutti gli allievi, si suppone, nell'atto di impostare l'altezza del gomito rispetto alla posizione dell'archetto. Ma una aveva denunciato, e dunque via, maestro a casa. Certo, l'America: si disse fra noi.
Che esagerazione, che rigidità, che inversione di senso.
Che rigidi bacchettoni, si disse anche – c'era un po' quel pregiudizio, sugli americani di provincia. Qui invece siamo a Parigi, in Europa, dieci anni dopo. Siamo al giunco.
(...)
Una importante e celebre polemista femminista, senza il minimo dubbio di sinistra, sostiene la libertà delle donne islamiche di non portare il velo. Attenzione: non. Di portarlo, liberissime, e di non portarlo, altrettanto libere. La sinistra politica la accusa di islamofobia, in una torsione del ragionamento che non mi attardo a descrivere qui, un doppio carpiato che confonde mi pare la libertà di non portare il velo con l'invito a non farlo, ma appunto non entrerei nel dettaglio. La accusano di essere di destra, di essersi venduta. Vive in un quartiere multietnico in cui la sinistra ha incredibilmente vinto le elezioni, una enclave.
Per queste due ragioni le forze dell'ordine l'hanno messa sotto scorta. Non può uscire di casa se non accompagnata, le ha spiegato una consigliera municipale appunto di sinistra da cui la celebre femminista è andata a protestare. Rischierebbe di essere aggredita, le ha risposto la politica. Del resto deve aspettarselo, ha aggiunto severa, dato che lei è islamofoba. Dalla Caporetto di una sinistra possibile per oggi è tutto.
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