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#Il Circo della Notte
katnisshawkeye · 11 months
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Il Circo della Notte
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Scheda informativa
Titolo originale: Night Circus Autore: Erin Morgenstern Editore: Fazi Editore Prima edizione: luglio 2021 Pagine: 514 Prezzo: € 15,00
Trama
Il circolo si apre al crepuscolo e chiude all’aurora. Inaugurato nella Londra vittoriana di fine Ottocento, gira per tutto il mondo, con un seguito di sognatori conquistati per sempre dalle sue meraviglie. Ogni notte, nei tendoni a striscie bianche e nere vengono messi in scena spettacoli sofisticati e numeri incredibili, tanto da sembrare magici. In realtà, dietro le quinte del circo è in corso un duello di veri incantesimi, di cui solo pochi sono a conoscenza. Celia e Marco sono due giovani maghi addestrati fin dall’infanzia a combattere l’una contro l’altro dai loro rispettivi mentori, due misteriosi esperti dell’occulto, rivali fin dalla notte dei tempi. Mentre l’illusionista Celia incanta tutte le notti il pubblico nel suo tendone, il discreto Marco, ingaggiato come assistente del proprietario del circo, controbatte creando attrazione sempre più elaborate e potenti. Nessuno ha messo in conto, però, l’amore che quasi inevitabilmente sboccia tra i due; un sentimento così profondo e prodigioso che scatena pericolose scintille a ogni sguardo rubato e che travolge un’intera sala non appena le loro dita si sfiorano. Ma la sfida tra Celia e Marco non può durare in eterno e solo uno di loro ne dovrà essere il vincitore. Gli anni passano, il circo diventa sempre più celebre, ma il destino di tutti colori che hanno contribuito a rendere possibile questo meraviglioso luogo è in bilico, proprio come gli acrobati che volteggiano ogni notte nei tendoni.
Recensione
Il Circo della Notte è un romanzo dove c’è assenza di colore (nero) contrapposta alla luce (bianco), nel quale però si intromette con eleganza il carminio curioso e affascinato. Perché il Le Cirque des Rêves è un luogo che affascina e meraviglia, che ti fa venire voglia di tornare anche quando è definitivamente chiuso, e così è il libro che ne parla, facendoti scoprire l’impossibile, convincendoti che tutto è possibile, anche la cosa che si trova più assurda. La prosa è ricca ed evocativa, moderna e scorrevole, seppure parli di un mondo passato, che a volte si associa a pomposità e a pesantezza. È assolutamente consona, invece, al mondo che racconta, un mondo che spesso si associa tra gli anni a cavallo dell’Ottocento e del Novecento, itinerante non solo perché si sposta da una località all’altra ma, anche, perché arriva inaspettato e inaspettatamente se ne va, lasciandoti con la meraviglia ancora negli occhi, nella mente e nel cuore.
Il passaparola è più importante dell’inchiostro, o dei punti esclamativi su manifesti e locandine.
Ma il Le Cirque des Rêves non a bisogno né di manifesti né di passaparola, poiché già il suo arrivo è una garanzia:
[...] Eppure con l’approssimarsi del buio un folto gruppo è già in attesa, là fuori.  E tu sei fra loro, naturalmente. La tua curiosità ha avuto la meglio, come d’abitudine. [...]
La narrazione si rivolge direttamente al lettore, rompendo la quarta parete per coinvolgerti nella sua meraviglia, che tu accogli con gli occhi di un bambino, cercando di capire, esplorare, sempre di più di questo mondo che sembra essere incantato, magico, uscito da un’altra dimensione. Anche quando la narrazione non si rivolge direttamente al lettore, ma a uno dei personaggi della storia, è lì per te, per incoraggiarti e per accoglierti nel suo mondo.
[...] Non sei un predestinato, un prescelto. [...] Sei nel posto giusto al momento giusto, e te ne importa abbastanza per fare ciò che è necessario. A volte basta questo.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Della stessa autrice
Il Mare Senza Stelle, Fazi Editore, 2020
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klimt7 · 11 months
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STANOTTE
HO SCOPERTO UN BLOG
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IL CARATTERE
DEI ROMAGNOLI
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E niente, volevo dirvelo...
stanotte ho scoperto un Blog.
Un blog che all'inizio non gli daresti un soldo, perchè non ha proprio nulla di particolarmente moderno o tecnologico. Non c'è infatti nemmeno un briciolo di Intelligenza artificiale (A.I.), quella che si scorge è interamente intelligenza e sensibilità U-MA-NA !
Completamente umana.
Come dire? Umanamente si tratta di un prodotto D.OC. E' un blog scoperto per caso alle 4 di notte durante una fase di insonnia conclamata, assai comprensibile dopo l'alluvione che ci ha colpito.
Quindi lo ripeto, se vi aspettate numeri da circo o effetti speciali tecnologici vi dico di no. Non fa al caso vostro.
Da questo punto di vista, siete fuori strada sul blog, di questo, finora sconosciuto, (almeno per me), Francesco Satanassi da Forlì!!
🤷🏻‍♂️
Eppure io, lì dentro, ci sento come una intera miniera d'oro.
E vi leggo tutto il carattere, la forza indomita, la fierezza, l'anarchica indipendenza di giudizio, tipica dei romagnoli fra i suoi Post.
Perchè lì io sento le radici.
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Le radici di quella pianta bellissima che si chiama " ROMAGNA ".
La solida concretezza e la passionalità dei miei conterranei, che quando credono in certi valori...È PER SEMPRE.
E poi percepisco la medesima qualità, la stessa saggezza antica e contadina dei miei nonni. La loro dignità e la capacità di sentirsi ugualmente in armonia con la Terra, la Natura, con la Storia e con la semplicità e il piacere del vivere attraverso l'assaporare e l'apprezzare ogni tipo di emozione.
In estrema sintesi : il vivere senza freni, a perdifiato.
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Avverto nelle parole di questo Blogger di Forlì, la consapevolezza di non voler mai dimenticare il sacrificio e l' altruismo di chì è venuto prima di noi. Di chi ha saputo scegliere con coraggio e si è schierato per una causa ben precisa: l'antifascismo e la libertà, fino a sacrificare la propria piccola vita a favore di un bene e di valori ben più grandi del proprio misero egocentrismo. E ancor di più, ritrovo la schiettezza tipica delle persone dirette, che vanno dritte al cuore delle cose, perchè apprezzano la semplicità e la poesia e la verità che si nasconde nelle piccole cose concrete .
Così come emerge cosa sia davvero sacro: l'onorare con la nostra memoria i nostri antenati. Così come la capacità di diventare noi stessi "Storia", incarnandola con la passione che esprimiamo coi nostri giorni e col nostro corpo.
Sapere da dove veniamo, e cosa abbia attraversato chi è venuto prima di noi sul pianeta.
Ecco, se oggi penso, agli "angeli del fango" di Cesena e della Romagna intera, ai volontari che senza preavviso sono spuntati come funghi, per venirci ad aiutare nello spalare il fango in ogni cortile, in ogni scantinato, in ogni garage, ritrovo intero il carattere deila gente di Romagna.
Se penso ai ragazzi delle Superiori, agli Universitari che hanno scelto di scendere in strada, in autentici "battaglioni della solidarietà", ecco che io la ritrovo subito la continuità fra i nostri antenati e i romagnoli di oggi e ritrovo nel contempo, tutti i valori che esprime un Blog come " HANNO DETTO CHE PIOVE " di Francesco Satanassi.
Io lo vedo benissimo il filo di continuità che esiste in tutto questo.
È il filo dell'avere i piedi ben piantati per terra! Anzi, nel fango e nella melma. Ma starci dentro, per esserci, per contare, per mostrare alle persone più fragili, agli anziani, a chi ha perso la casa o tutto quel che c'era dentro, che la presenza e la solidarietà, non sono solo vuote parole sulla bocca del Politico di turno, che si lancia nella consueta "marchetta politica" con promesse sconsiderate, ma una pratica diffusa e collettiva. L'attitudine di una intera comunità di persone sensibili e responsabili.
Questi valori devono farsi musica, canzoni, condivisione!
Canzoni da cantare tutti insieme, in coro, non cercando l'impossibile unisono, ma raggiungendo un altro risultato miracoloso che è la coesione sociale, il sentirsi tutti parte di un unico essere, a cui diamo il nome di "collettività".
L'esempio della canzone "ROMAGNA MIA", cantata in mezzo al fango, ai rifiuti e ai detriti dell'alluvione, è illuminante.
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Pur non considerandola un capolavoro nè da un punto di vista poetico nè tantomeno musicale, quella canzone è però una "bomba atomica" dal punto di vista emotivo!
Una bomba di energia sociale, tutte le volte che inspiegabilmente permette l'aggregazione di centinaia di persone che si trovano a lavorare, senza tregua e senza compenso, perchè tutti insieme e ognuno individualmente, si avverte la comune responsabilità di dare una mano alla comunità a cui si appartiene.
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Penso ai volontari giunti da Amatrice, oppure a quelli arrivati da Reggio Emilia ( a cui avevamo dato una mano noi in occasione del terremoto dell'Emilia del 2012 ), o ancora, ai volontari giunti da L'aquila.
Mi coinvolge questa idea: una sorta di " fratellanza nella sventura ".
Avverto in tutte queste persone, al di là della provenienza da una determinata terra, proprio l'appartenenza ad una precisa tipologia umana, ad una "tempra" di cui io stesso, sento di essere parte.
"Chi vive all'incrocio dei venti ed è bruciato vivo" come canta il poeta-cantautore Francesco De Gregori nella sua sublime "Santa Lucia".
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Chi vive sporgendosi continuamente verso gli altri, affacciato verso l'universo dell'altro da una comune inquietudine umana ed esistenziale. Chi insomma vive e non ha paura della generosità, della gratuità, del dare aiuto senza chiedere nulla in cambio, e sempre, difendendo il valore del "restare umani" anche nelle situazioni più drammatiche della Storia.
È come avvertire un sangue comune che circola nelle vene di tutte queste persone: dai giovani romagnoli ai meno giovani, dai volontari del posto, a quelli arrivati dalle altre città. Tutte persone che "più li butti giù e più si rialzano" e più energia e carica umana, sono capaci di trasmetterti, consapevoli tutti quanti del valore del lavorare tutti per una buona causa.
Per tutto questo, mi sento grato anche a Francesco e al suo Blog per testimoniare cosa ci sia dietro la "Romagnolità".
Per darci con le sue parole intense e sentite, una lezione di umanità e di passione civile.
Per restituirci il buon sapore di tuttò ciò che è sentito e vissuto con l'anima, che poi é molto simile al sapore del pane caldo, appena sfornato, al suo profumo di buono.
Sono i valori che fanno della nostra comunità, un meraviglioso popolo che sa cos'è la fatica, l'impegno costante e la responsabilità verso gli altri, e insieme verso la propria coscienza di cittadini con gli occhi aperti.
Per noi in fondo è questo ciò che importa: il rimboccarsi le maniche tutti i santi giorni e lavorare finchè un lavoro, un'opera, un'impresa non sia finita, compiuta, realizzata.
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22 notes · View notes
a-tarassia · 10 months
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11 giungo 2011
I nomi degli artisti che si sono esibiti al gay pride di Milano non me li ricordo. È una grossa differenza con l’ultimo gay pride a cui sono stata nel lontano 2011, anno in cui io stavo per compierne 30 e decisi di andare da sola a percorrermi l’ultimo tratto perché volevo, anche, sentire Lady Gaga al circo massimo. Sì perché nel 2011 vivevo a Roma e adesso, 2023, vivo a Milano, o quasi.
L’11 giugno del 2011 abbiamo festeggiato i 30 anni del mio migliore amico in campagna dai suoi, a Rieti. Bellissimo posto, bellissima cascina, bellissima compagnia. Eravamo già abbastanza grandi da essere ognuno in un posto diverso del mondo, infatti Nando era tornato da Grenoble, Manu dalla Svizzera, Tommaso da Berlino, Riccardo da Cambridge e io stavo per andare via, dopo 13 anni di vita, dalla città che mi aveva cresciuto. Il 2011, io ero già alla terza o quarta vita, avevo già vecchi amici che non avrei più rivisto, avevo cambiato già 15 case, due continenti, diversi paesi e stavo per compiere 30 anni, non ero felice. L’11 giugno del 2011 non avevo una casa in cui tornare a dormire, ero una vagabonda, tre anni di convivenza finiti, lavoro precario, sottopagato e frustrante, una vita sessuale randagia, poligamica e insoddisfacente. Finita la festa me ne sono andata al pride, volevo sentire Lady Gaga, presentava il suo secondo album e mi sa che cantò The edge of Glory? Possibile, ho questo ricordo, il circo massimo era stracolmo e i carri del sound erano quelli dei centri sociali e delle organizzazioni non profit sul territorio, qualche partito esponente dei diritti umani. Io ero da sola e fu un momento catartico. Quella sera, me ne andai dal circo massimo e mi chiamò Nando che era in giro, ci trovammo a Monti a bere birra, ad un certo punto ci raggiunsero anche Riccardo e Tommaso e Daria e ce ne siamo andati in giro a bere birra dei bangla e sederci sui gradini per il rione, una calda sera quasi estiva a Roma ho deciso di mollare tutto a andarmene da quella città soffocante e decadente, lontana e diversa da quella che mi aveva accolto. Quella notte restammo con Nando ad aspettare il bus con cui tornava a casa e poi a Grenoble, non l’ho più rivisto, se non in video call. Adesso vive negli USA. Riccardo era andato via poco prima. L’ho rivisto al concerto di Manuchao, qui a Monza, qualche anno fa. È tornato a Roma adesso. Tommaso, Daria ed io passammo la notte insieme, a casa di Daria, in tre nello stesso letto. La mattina prestissimo (poche ore dopo esser tornati) prima di partire per Berlino, lui ci diede un bacio sulla guancia ad entrambe, con delicatezza per non svegliarci e se ne andò in silenzio. Lo ricordo ancora adesso. Lui non è più a Berlino, fino prima della guerra credo fosse in Russia, adeso non saprei. Non l‘ho più rivisto. Io avrei lasciato Roma da lì a poco.
Sabato scorso sono stata al gay pride di Milano, dodici anni dopo.
Sono andata con i mio compagno, una coppia di amici e il loro bambino. Non avevo un goccio di alcol in corpo e nemmeno della droga leggera. Pulita. Ero comunque vestita da zoccola.
I carri col sound non erano più quelli dei centri sociali e delle organizzazioni, ma c’erano quelli degli sponsor, senza i quali oggi la parata sarebbe impossibile, c’era quello della CocaCola, che ai miei tempi si boicottava perché ammazza(va) i sindacalisti in Colombia, c’erano le banche e le corporation.
È anche perché, a scopo di marketing, queste realtà si espongono che la comunità LGBTQI+ ha una voce con una cassa di risonanza, come dice un mio amico.
È anche perché il mercato si è accorto di “loro” che le cose sono cambiate e stanno cambiando in meglio per “loro”, anche, non solo.
Mi da fastidio vedere il carro della CocaCola? All’inizio ero perplessa, ma poi ho pensato che ognuno ha le proprie lotte da vincere, avremo sempre delle lotte da vincere, perderemo dei pezzi, non sapremo a volte quando un saluto è stato effettivamente l’ultimo saluto, cambieremo pelle e chissà se la vita dei sindacalisti ammazzati non sia valsa un passo in più nella lotta, io non posso sapere tutto, non voglio sapere tutto.
Ogni processo tende a complicarsi, se il flusso porta miglioramento allora credere nel flusso.
Devo per forza credere nel flusso.
16 notes · View notes
susieporta · 8 months
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E’ PIÙ FORTE DI ME
Quante volte sentiamo le persone esprimersi con queste frasi ( o le pronunciamo noi stessi):
-HO DOVUTO FARLO
-NON RIESCO A LASCIARLO
-non posso cambiare lavoro
-E’ più forte di me
-Non ho avuto scelta
-Non so perché l’ho fatto
Secondo alcuni autori e maestri tra cui Gurdjeff, viviamo in uno stato di sonno, dal quale, se va bene, ci destiamo soltanto per alcuni istanti.
In questo stato di addormentamento siamo come delle auto (auto-mi), ma a guidare non c’e’ la nostra volontà,non ci siamo noi con la nostra personalità e meno che mai con la nostra essenza: a guidare quindi ci sono altri.
E chi sono questi altri ?
Il nostro inconscio
L’inconscio familiare
L’inconscio sociale
Condizionamenti di vario tipo
Un aspetto che non consideriamo spesso sono le influenze delle forme pensiero.
Queste forme pensiero sono pacchetti di pensieri, emozioni, comportamenti, frasi preconfezionati che scendono su di noi e che noi assorbiamo senza rendercene conto.
In larga parte esse sono entità galleggianti che entrano nel nostro campo aurico.
Prendete la forma pensiero ‘paura di ammalarsi’ ad esempio.
Non tutti ce l’ hanno perché questa forma deve trovare la ‘serratura’ combaciante.
La persona assorbe del tutto passivamente e inconsapevolmente il copione della forma-pensiero, ed inizia ad agire e parlare secondo quella.
Ora potete vedere che molte persone, anche famose, anche i politici, sono del tutto rapiti e imbambolati da queste forme pensiero.
HO DOVUTO FARLO, DOVETE FARLO E’ GIUSTO COSÌ, ripetono come sotto un incantesimo.
E ne sono convinti, badate bene: sono del tutto identificati col personaggio e col copione.
Un po’ come Jessica Rabbit, il fumetto diceva ‘ non sono cattiva, mi disegnano così’
La persona magari un po’ più sveglia, immediatamente percepisce un’incongruenza, qualcosa che non torna.
Questi copioni si creano in altre dimensioni ed hanno la funzione di mantenere le persone addormentate.
Una buona domanda potrebbe essere: come si creano queste forme pensiero?
A questo risponderò soltanto a poche persone perché solo poche accettano la risposta.
Una delle più potenti forme pensiero è quella della PAURA.
La paura è un potentissimo sonnifero e anche un attivante comportamentale che spinge continuamente a far qualcosa per placare questa paura.
So che vi sembrera’ strano perché la paura muove ansia, insonnia, e attivazione psico fisica in generale, ma il risultato di ciò è una visione a tunnel, che vi fa vedere praticamente il 5% di quello che e intorno a voi, cioe’ crea e mantiene uno stato tale di sonno per cui si vive ma si diventa qualcosa di non del tutto umano.
E la paura è soprattutto paura di aprire questa visuale e ampliarla, perché quella visuale anche se ristretta e spaventosa, è diventata la nostra ‘casa-gabbia’.
NON POSSO FARLO
NON POSSO ANDARMENE
NON SO PERCHÉ L’ho fatto
l’IO non è padrone a casa sua diceva Freud.
Noi non siamo padroni a casa nostra e nemmeno i politici, i cantanti, gli attori, lo sono.
Il grande paese dei balocchi che e’ questo pianeta, sforna ogni giorno milioni di bambini-adulti con code e orecchie da asino, che vogliono solo divertirsi e prendere cose gratis, pensando che questo ad un certo punto non si paghi.
Entrano per essere intrattenuti, e finiscono al circo ad essere frustati, costretti ad intrattenere altri asini.
Tutti prima o poi siamo stati attori inconsapevoli di qualche copione che ci ha portato a ragliare come asini.
Pochi si rendono conto, ad un certo punto di essere in un circo.
Pochissimi sanno come uscirne.
Alcuni tornano a casa e diventano veri bambini e poi veri adulti .
La favola della buona notte e’ finita.
_ClaudiaCrispolti_
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Andiamo in ordine cronologico. Story time.
Era febbraio e il nostro eroe con il suo partner in crime, noto venditore che Roberto il Baffo levate proprio, iniziavano a conversare amabilmente con Beppone Marottone.
Nel frattempo tra pause nazionali, stagione di merda, gente che cerca amici in tribuna e altre catastrofi Patatino-Cuoricino e la nostra fantasmagorica dirigenza prendevano tempo per non mettere troppa asado al fuoco e per dare tempo a Roby il Baffo di capire che cazzarola di lavoro volesse fare da grande.
Arriva così marzo e con lui tutta la sfiga del mondo su vari fronti, ma ciò che è importante in questo racconto è che FINALMENTE Paulino nostro e il nostro amico agente (?) si presentano al cospetto della Juventus FC concludendo una beneamata mazza. Fumata nera. Il popolo si ribella, rivolte popolari, teste chieste su un piatto d’argento ecc ecc
Arriviamo, tra le lacrime, al 4 aprile, avevamo appena perso il derby d’Italia o come vogliamo chiamare quella sciagura a cui siamo sottoposti minimo due volte l’anno e il prode cavaliere postava una foto con la commovente caption “Fino alla fine”. Di cosa non si sa. Probabilmente la fine del circo. Perché udite udite 24 ore dopo il caro vecchio Antun era a grigliare carne con Beppone once again. Perché che non te la fai una fettina di carne a Milano? Sia mai che gli rifili un veicolo km 0.
Il popolo nel frattempo continuava a girare per le strade con i forconi senza mai fermarsi fino all’apice della tragedia:il 16 maggio. Inutile parlare di quella che verrà ricordata come la notte in cui lo Stadium venne sommerso dalle lacrime. Talmente tante che la gente era così stordita che pensava di aver udito una voce in lontananza “all’Inter mai”.
E quindi? Che succede? Finita qui direte voi. E invece no. A questo punto cuore nostro, che voleva migliorare la propria condizione economica perché rischiava di andare a cenare alla Caritas, decide che forse è il caso di non ascoltare il PSG e l’Atletico perché sappiamo tutti che sono con le pezze al culo e si affida solo e solamente a zio Beppe che, vecchio volpone, gli rifila pure meno soldi della Vecchia Signora e tanti cari saluti.
Tutto molto commovente. Più o meno così:
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sorella-di-icaro · 2 years
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CURIOSITÀ SU DI ME: IO ED IL MARE 🌊
Sin da piccola mi hanno sempre affascinato le storie sul mare, sui pirati e sulle sirene. Infatti, sin da piccola mi hanno sempre affascinato queste creature leggendarie e mitologiche tra tutte le altre che fossero mai esistite.
Da piccola, la mia fiaba preferita tra tutte quelle scritte e raccontate da Hans Christian Andersen fu appunto la Sirenetta poiché adoravo ascoltare la calda voce di mia madre quando leggeva piano, pagina dopo pagina, tutte quelle parole che dalla prima fino all'ultima raccontavo la storia di una piccola creatura per metà donna e per metà pesce che all'età di 15 anni gli era permesso di andare in superficie e, curiosa com'era, la piccola donna-pesce voleva dare un'occhiata di sfuggita su come veramente era il mondo lassù e non come se lo immaginava tra le parole raccontate da sua nonna.
Quando ella arrivò finalmente in superficie dove gli umani abitavano, quella notte ella vide un sacco di luci esplodere nel cielo e una nave sulla quale un principe insieme ai suoi compagni di viaggio davano una bellissima festa in suo onore.
Ma purtroppo ci fu una tempesta e la nave precipitò facendo cadere in mare tutti i suoi passeggeri — ma la sirenetta fu costretta a salvare il principe e portarlo sulla riva per poi fuggire subito via poiché le sirene non potevano essere neanche intraviste da occhio umano.
E da qui, ebbe inizio tutta la fiaba della Sirenetta di Hans, dove lei si innamora perdutamente del principe umano e che avrebbe fatto di tutto pur di poterlo incontrare una sola volta.
Sin dall'infanzia ma anche in adolescenza ed età adulta queste creature marine e leggendarie mi hanno accompagnato anche nel mondo del cinema, come Disney's La Sirenetta, oppure le sirene dell'isola Mako, o la serie tv H²O: Basta Aggiungere Acqua e anche nel mondo animato giapponese come Mermaid Melody: Principesse Sirene o nella mitologia greca con le sirene di Ulisse (o Odisseo) e molte altre ancora.
Anche se ormai sono ormai una giovane adulta grande e vaccinata, mi piace ancora credere che là fuori tra foreste e mari inesplorati, ci siano creature come fate, sirene o folletti che ci osservano ininterrottamente e in silenzio senza fare troppo rumore e senza essere visti da occhio umano poiché noi come genere umano siamo troppo crudeli e possiamo catturarli con ogni mezzo a nostra disposizione e far loro credere di “curarli” dalla loro “malati” per poi far scoprire loro che sono diventati dei fenomeni da baraccone in un circo per poi essere visti e derisi di fronte a tutti.
In conclusione, a me non è mai piaciuto andare al mare in estate ma mi è sempre piaciuto andare lì sedermi davanti a lui ed ascoltare a occhi chiusi poiché anche lui, come qualunque creato di questo mondo, vuole raccontarsi o raccontare dei suoi abitanti marini.
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sounds-right · 4 days
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Circo Nero Italia, tra party notturni e pic nic!
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Circo Nero Italia, collettivo di artisti circensi che lavora da tempo al servizio del divertimento di ogni tipo di eventi, torna a far scatenare tutta l'Italia tra fine aprile '24 e l'1 maggio. Sono come sempre tanti appuntamenti, che prendono vita sia di notte, soprattutto in discoteca, sia altrove. Perché si sa che il circo mette insieme grandi e piccini, in situazioni diverse. 
Mercoledì 24/4 ecco il format Luna Park by Circo Nero Italia @ La Capannina - Castiglion della Pescaia (Grosseto), la sera dopo ecco uno  Special Party @ Cala Felice - Marina di Scarlino (Grosseto). Il 26 aprile invece il carrozzone di Circo Nero Italia arriva al Lumina - Milano marittima (Ravenna), mentre l'1 maggio, durante il giorno e non di notte, i performer di Circo Nero Italia regalano emozioni a Rocca di Montemassi, a Montemassi (Grosseto). E' un party che inizia già alle 11:30 con grigliata, Pic Nic, Merende... cose buone da bere, da mangiare, tanta musica (con Franz Navas + Fonzie Dj + U-Bahn) e le performance degli artisti di Circo Nero Italia. Tutti i dettagli sulla pagina Instagram del collettivo coordinato da Duccio Cantini: https://www.instagram.com/circoneroitalia/.
Circo Nero Italia è un collettivo di artisti che lascia il segno ovunque si esibisca, sia sul palco che al di fuori. Guidati dal coordinatore Duccio Cantini, questi performer sono maestri nell'unire elementi diversi come la bellezza e la meraviglia per creare uno spettacolo coinvolgente che intrattiene il pubblico, ma che allo stesso tempo tocca anche il cuore e stimola la riflessione. 
Ristoranti con musica, club, eventi... Non c'è contesto che possa tenere a freno la loro capacità di regalare emozioni al pubblico con la loro multiforme creatività. Per questo loro performance hanno conquistato il mondo e il loro stile è inimitabile. Circo Nero Italia propone, tra l'altro, tanti format diversi: Matador, Circo Nero Classic, Circo Revolution, Woodoo, Los Hermanos, e tanti altri. Ogni format regala un'atmosfera completamente differente ed emoziona gli ospiti con un suo fascino particolare. 
"Non metteremo mai in piedi spettacoli di semplice intrattenimento con qualche bella performance d'impatto a fare da cornice", racconta Duccio Cantini, che coordina la party crew. "E' e sarà sempre uno show evolutivo, ricco di emozioni e ispirato ai grandi spettacoli internazionali. Cerchiamo sempre di alzare l'asticella della bellezza e del coinvolgimento emotivo per portare il pubblico, per una notte, in altri mondi... siano essi interiori, inferiori o superiori."
Circo Nero Italia, i party a fine aprile e 1 maggio
24/4 Luna Park @ La Capannina - Castiglion della Pescaia (Grosseto)
25/4 Special Party @ Cala Felice - Marina di Scarlino (Grosseto)
26/4 Lumina - Milano marittima (Ravenna)
1/5 Rocca di Montemassi - Montemassi (Grosseto)
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tarditardi · 4 days
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Circo Nero Italia, tra party notturni e pic nic!
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Circo Nero Italia, collettivo di artisti circensi che lavora da tempo al servizio del divertimento di ogni tipo di eventi, torna a far scatenare tutta l'Italia tra fine aprile '24 e l'1 maggio. Sono come sempre tanti appuntamenti, che prendono vita sia di notte, soprattutto in discoteca, sia altrove. Perché si sa che il circo mette insieme grandi e piccini, in situazioni diverse. 
Mercoledì 24/4 ecco il format Luna Park by Circo Nero Italia @ La Capannina - Castiglion della Pescaia (Grosseto), la sera dopo ecco uno  Special Party @ Cala Felice - Marina di Scarlino (Grosseto). Il 26 aprile invece il carrozzone di Circo Nero Italia arriva al Lumina - Milano marittima (Ravenna), mentre l'1 maggio, durante il giorno e non di notte, i performer di Circo Nero Italia regalano emozioni a Rocca di Montemassi, a Montemassi (Grosseto). E' un party che inizia già alle 11:30 con grigliata, Pic Nic, Merende... cose buone da bere, da mangiare, tanta musica (con Franz Navas + Fonzie Dj + U-Bahn) e le performance degli artisti di Circo Nero Italia. Tutti i dettagli sulla pagina Instagram del collettivo coordinato da Duccio Cantini: https://www.instagram.com/circoneroitalia/.
Circo Nero Italia è un collettivo di artisti che lascia il segno ovunque si esibisca, sia sul palco che al di fuori. Guidati dal coordinatore Duccio Cantini, questi performer sono maestri nell'unire elementi diversi come la bellezza e la meraviglia per creare uno spettacolo coinvolgente che intrattiene il pubblico, ma che allo stesso tempo tocca anche il cuore e stimola la riflessione. 
Ristoranti con musica, club, eventi... Non c'è contesto che possa tenere a freno la loro capacità di regalare emozioni al pubblico con la loro multiforme creatività. Per questo loro performance hanno conquistato il mondo e il loro stile è inimitabile. Circo Nero Italia propone, tra l'altro, tanti format diversi: Matador, Circo Nero Classic, Circo Revolution, Woodoo, Los Hermanos, e tanti altri. Ogni format regala un'atmosfera completamente differente ed emoziona gli ospiti con un suo fascino particolare. 
"Non metteremo mai in piedi spettacoli di semplice intrattenimento con qualche bella performance d'impatto a fare da cornice", racconta Duccio Cantini, che coordina la party crew. "E' e sarà sempre uno show evolutivo, ricco di emozioni e ispirato ai grandi spettacoli internazionali. Cerchiamo sempre di alzare l'asticella della bellezza e del coinvolgimento emotivo per portare il pubblico, per una notte, in altri mondi... siano essi interiori, inferiori o superiori."
Circo Nero Italia, i party a fine aprile e 1 maggio
24/4 Luna Park @ La Capannina - Castiglion della Pescaia (Grosseto)
25/4 Special Party @ Cala Felice - Marina di Scarlino (Grosseto)
26/4 Lumina - Milano marittima (Ravenna)
1/5 Rocca di Montemassi - Montemassi (Grosseto)
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circusfans-italia · 7 days
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CI HA LASCIATO LOREDANA NONES
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CI HA LASCIATO LOREDANA NONES Questa notte all'età di 82 anni circondata dall’affetto dei suoi cari ci ha lasciato Loredana Nones, una delle figure più importanti del circo italiano del secondo dopoguerra. Inizialmente agile in un numero di porté lancé con i fratelli Walter e Guglielmo con diede vita al Trio Nonis, scritturato nei programmi più importanti degli anni Cinquanta (Togni, Palmiri, Schumann), nelle riviste e nei varietà fino alla programma tv “Il Mattatore” di Vittorio Gassman ambientato al Circo Nazionale Orfei che avrebbe cambiato il loro percorso, con l’incontro determinante tra Walter e Moira.    
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  Poi grande direttrice al fianco di suo fratello Walter, conducendo le produzioni colossal parallele al circo di Moira Orfei. Nei primi anni Settanta, infatti, il sontuoso Circus On Ice viene diviso in due unità: il circo tradizionale con gli animali e la pista di segatura e la produzione sul ghiaccio. Da allora le unità produttive in tournée sono due. E Loredana è saldamente alla guida della seconda. In questo luminoso percorso la trionfale tournée in Spagna in società con Angel Cristo, lo spettacolo “Follie sul Ghiaccio” incentrato sul popolarissimo Alighiero Noschese, e tournée in Jugoslavia, Turchia, Grecia. Quando nel 1980 il Circo sul Ghiaccio cessa la sua attività, Walter sviluppa nuovi progetti imprenditoriali affidandone la produzione operativa al team della sorella.
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La prima storica andata del Circo di Mosca dal Papa nel 1982
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L'imponente PalaNones a 8 antenne per il Circo di Mosca a Roma (1987) Assistiamo alle tournée del Circo di Mosca (1982, 1987), alle tournée Italiane di Holiday on Ice (indicativamente dal 1983 al 1988), dei Balletti Piatnitckj dalla Russia (1986), i Cori dell’Armata Rossa (1988), grandi concerti, la gestione di grande sale da spettacolo (quali tra le altre il Palatrussardi di Milano o il Palafenice a Venezia), il Circo sul Ghiaccio di Mosca (1991) e molto altro. Tutte imprese che necessitavano di competenze dirigenziali, esperienza e grande organizzazione.
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“Personalmente ho avuto la fortuna ed il privilegio di conoscere la signora Loredana attraverso una frequentazione molto intensa e arricchente – ricorda con sincera commozione Salvatore Arnieri – le nostre conversazioni finivano sempre su racconti epici delle tournée internazionali: tra successi clamorosi, avventure incredibili, incidenti che avrebbero messo crisi chiunque, ma brillantemente risolti, bilici in fiamme, tendoni spazzati via dal vento e ed episodi rocamboleschi che solo chi ha scritto la storia del circo quotidianamente può aver vissuto in prima persona. Il circo è una attività che non fa sconti e che mette di fronte a sfide durissime. Ma la forza con cui la signora Loredana le ha sapute affrontare ne dimostra lo spessore e l’umanità della sua figura. Trasferiva la profonda vocazione per il suo lavoro, l'orgoglio per i risultati raggiunti e soprattutto per il lavoro incessante che c'era dietro, ma anche tanta nostalgia per quello che è stato: un’epoca straordinaria di cui è stata una grande protagonista. Altrettanto profonda era la sua devozione verso la sua famiglia di cui, fin da giovanissima ha tenuto le redini. Nelle nostre chiacchierate (che porterò con me per sempre come una eredità preziosa) riappariva sempre, in un modo o nell'altro, la figura di Walter a cui lei era legatissima e ha cui ha potuto essere vicina fino all’ultimo”.
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Scrivendo queste righe, con gli occhi umidi, notiamo che la maggior parte delle foto la ritraggono nel periodo artistico, impegnata in evoluzioni eleganti. Per il resto, una donna che non ha mai cercato per sé l’attenzione dei riflettori. Una donna tenace, appassionata ed accogliente che finchè ha potuto si è spesa fino in fondo per lo spettacolo mettendo le sue competenze al servizio dell'impresa del figlio Alessandro che continua nel solco tracciato dalla mamma e dallo zio a portare per il mondo l'eccellenza italiana dell'arte circense. Lascia una testimonianza unica e preziosa di una vita consacrata al circo ed al suo nucleo fondamentale, la famiglia.
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Ai figli Tiziana, Alessandro ed Electra Preisner, al compagno di una vita Ziky, al fratello Massimiliano, ai nipoti e alla famiglia tutta giunga il più sentito cordoglio di tutto il gruppo di Circusfans.
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A cura di Salvatore Arnieri e Dario Duranti Visita le nostre sezioni ARCHIVIO STORICO TOURNEE' Per rimanere sempre aggiornati sulle tappe dei circhi italiani Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto Read the full article
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katnisshawkeye · 9 months
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Il Mare Senza Stelle
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Scheda informativa
Titolo originale: The Starless Sea Autore: Erin Morgenstern Editore: Fazi Editore Prima edizione: luglio 2020 Pagine: 615 Prezzo: € 18,50
Trama
Zachary Ezra Rawlins è uno studente del Vermont che un giorno trova un libro misterioso nascosto fra gli scaffali della biblioteca universitaria. Mentre lo sfoglia, affascinato da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome, legge qualcosa di strano: fra quelle pagine è custodito un episodio della sua infanzia. È soltanto il primo di una lunga catena di enigmi. Una serie di indizi disseminati lungo il suo cammino — un'ape, una chiave, una spada — lo conduce a una festa in maschera a New York, poi in un club segreto e infine in un'antica libreria sotterranea. Là sotto trova ben più di un nascondiglio per i libri: ci sono città disperse e mari sterminati, amanti che fanno scivolare messaggi sotto le porte e attraverso il tempo, storie bisbigliate da ombre. C'è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per proteggere questo regno ormai dimenticato, trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione. Insieme a Mirabel, un'impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro. Ma scoprirà molto di più.
Recensione
[...] I libri sono più belli quando vengono letti, invece che spiegati. [...]
Il Mare Senza Stelle è il secondo romanzo di Erin Morgenstern, ed è un libro che parla di libri e di vite di personaggi di libri che in realtà sono persone in carne e ossa (o, al contrario, di persone in carne e ossa che, in realtà, sono personaggi di libri).
[...] sono tutte diverse. Però hanno degli elementi simili. Tutte le storie li hanno, a prescindere dalla forma che assumono. Prima c'era qualcosa, poi qualcosa è cambiato. Dopo tutto, il cambiamento è l'essenza di una storia. [...]
È un libro che parla di storie e di destini, i quali possono variare a seconda che il personaggio decida di diventarne il protagonista o meno. Dell'impossibile che è possibile, proprio perché “I'm possible”.
[...] Un corso specializzato in Lettura, ecco che cosa ci vuole. Niente compiti scritti, niente esami, nessuna analisi, soltato lettura. [...] È strano, non è vero? Amare un libro. Quando le parole sulle pagine diventano così preziose che ti sembrano parte della tua stessa storia perché lo sono. È bello avere qualcuno che finalmente ha letto le storie che io conosco così intimamente. [...]
Ed è un libro che parla di lettori, che non possono fare a meno di amare i libri, di immaginarsi nella storia, di voler essere parte della storia, facendoti inoltre riflettere su cosa faresti e su cosa provano anche gli altri. Perché leggere, e parlare di ciò che si è letto, è condividere non solo emozioni, ma anche storie. Ma l'Amore ne Il Mare Senza Stelle non si limita a essere quello per i libri. E, da questo punto di vista, è molto contemporaneo e aperto, dal momento che inserisce, naturale come dev'essere, non solo l'amore tra un uomo e una donna, ma anche quello tra due uomini e due donne. La narrazione è scorrevole e diretta, facendo entrare il lettore nella storia anche se la sua storia non è tra quelle raccontate.
Valutazione
★★★★★ 5/5
Della stessa autrice
Il Circo della Notte, Fazi Editore, 2021
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fashionbooksmilano · 21 days
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Emilio Tadini
Il circo magico
A cura di Stefano Cortina
Testi di Flaminio Gualdoni - Foto opere Andrea Angelucci -Crediti fotografici Maria Mulas, Ugo Mulas, Vito Redaelli
Cortina Arte Edizioni, Milano 2008, 96 pagine, 22,5x22cm, paperback
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Mostra Associazione Culturale Renzo Cortina - Milano 25 novembre-25 dicembre 2008 - Mostra in collaborazione con Spazio Tadini
La mostra presenta un nucleo di opere risalenti agi anni “giovanili” di Tadini, un periodo di ricerca che si data tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60. Gli anni in cui Tadini si orienta verso una ricerca ispirata a un surrealismo e a un simbolismo di tipo narrativo e letterario, matrice che peraltro caratterizzerà anche i “cicli” successivi dell’artista. Sono storie e personaggi di fantasia, scene e scenari ispirati da un’osservazione pungente della realtà, poi tradotta e interpretata con sapida ironia, attraverso composizioni che preludono alla spazialità tipica del suo alfabeto pittorico. Un “ circo magico “ popolato di fantasmagoriche figure , un ludico caleidoscopio su realtà possibili se non probabili .
Emilio Tadini (Milano, 1927-2002), pittore e scrittore fonda con Umberto Eco il Gruppo 63 e svolge l’attività di critico d’arte negli anni ’50 e ’60, soprattutto sulla rivista “Verri”. Scrive diverse opere, tra cui: Le armi, L’amore, La lunga notte a la tendenza narrativa si rivela anche nelle opere pittoriche, spesso riunite in cicli a soggetto, come la celebre serie di opere dedicate alla vita di Voltaire. Esordisce nel 1961 alla Galleria del Cavallino a Venezia. Molte le personali da allora, a Milano, Padova, Brescia, Venezia e all’estero in Francia, Belgio, Austria, Inghilterra. Nel 2001 Milano gli ha dedicato una importante mostra personale a Palazzo Reale.
07/04/24
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scenariopubblico · 3 months
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Qual è la vetta più alta della vostra vita?
Inizio Immaginate tre alpinisti durante il loro cammino iniziatico verso la fine di una scalata. Ci ritroviamo lì, in una tempesta di neve nella vetta più alta di una montagna. Difficoltà, delusione e angoscia.
È così che il coreografo/interprete Piergiorgio Milano avvia White Out, uno spettacolo pieno di turbolenze emotive dove la danza contemporanea e il circo di creazione sono perfettamente amalgamati. L’alpinismo è il pretesto grazie al quale Milano - insieme a Javier Varela Carrera e Luca Torrenzieri - espone il suo linguaggio tecnico e virtuoso con leggerezza e semplicità inverosimili.
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Primo giorno di spedizione Durante lo spettacolo ascoltiamo una voce esterna narrante che scandisce l’evoluzione della missione accompagnata anche dalla presenza di effetti sonori (curati da Federico Dal Pozzo) come il fruscio del vento o gli aliti dei brividi di freddo in continuo aumento, rendendo la visione ancora più tangibile.
La successione temporale non lineare – con l’inizio in medias res - fa perdere la cognizione dello spazio e del tempo. È proprio questo che White Out significa in termini di alpinismo: l’incertezza di andare avanti o indietro. Ogni cosa si dissolve nell’ignoto.
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La scenografia dal forte carattere cinematografico è caratterizzata dalla presenza di oggetti come funi, imbragature, torce e caschi oltre che da un lavoro di luci millimetrico (curato da Bruno Teusch). Tutti elementi che generano una narrazione chiara ma mai prettamente didascalica. L’utilizzo degli oggetti viene alterato rispetto alla loro funzione reale, al servizio di una danza che sfida le leggi della verticalità esposta continuamente al rischio, cercando tanti “altrove”.
Un esempio è la danza fatta con i piedi fissati sugli sci, volteggiante e virtuosa, dove viene stimolata l’immaginazione dello spettatore, libero di poter osservare una partitura coreografica poetica. Viene altresì evocato il continuo oscillare dell’umano che non si accontenta mai di quello che ha, sempre alla ricerca dell’inutile. 
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Sulle note di I Will Always love you proveniente dalla radio portatile presente in scena, lo spettatore viene immerso all’interno di uno scenario “pop” ironico. Gli alpinisti escono dalla loro tenda con una danza ipnotizzante. Il loro umorismo gestuale ed espressivo fa vivere brevi momenti di leggerezza e spensieratezza della notte prima della partenza, in contrasto ai momenti di paura e ansia che seguono. 
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White Out è una performance che affronta temi del rischio, della fiducia e dall’amicizia. Oltre che nella sinossi questi aspetti sono ben visibili in scena quando, ad esempio, i tre performer uniti tra loro da funi danno vita a movimenti all’unisono esprimendo una negoziazione con la propria e altrui forza, una connessione e una interazione reale. 
Salvati o condannati dall’istinto?
Dalla drammaturgia possiamo desumere che sia possibile essere sia salvati che condannati. Possiamo essere condannati dalle nostre fragilità ancorate nella nostra mente o possiamo essere salvati aggrappandoci alla speranza. È proprio questo il senso della sfera di cristallo che gli alpinisti si sono portati con sé. Irradiando punti di luce durante tutta la performance, durante tutta la scalata nonostante le difficoltà, essa è simbolo di forza, coraggio, bellezza. Nel finale Piergiorgio Milano attaccato a una fune porta con sé questa luce. Spoglio e solo scala la vetta. Prima che arrivi in cima quasi collassa, ma la sua anima continua a salire. 
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“Noi stessi” si trova qui dentro e non lassù
White Out ci racconta che la montagna siamo noi, sopra di essa non c’è niente ma semplicemente noi, con le nostre insicurezze e fragilità che abbiamo sempre avvinghiate addosso con il bisogno di scalare la “montagna” per Riscoprirci. 
Allora vi auguro cari lettori di scalare le vette più alte.
a cura di: Martina Adelfio
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personal-reporter · 4 months
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Le cinque stagioni, sceneggiato natalizio della Rai
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Alla fine del 1976 la Rai, per il periodo del Natale, trasmise lo sceneggiato in quattro puntate, diretto da Gianni Amico, che ne fu anche lo sceneggiatore con Enzo Ungari e Arnaldo Bagnasco, Le cinque stagioni. Nella storia,  ambientata in un ospizio, sono cinque sono le stagioni meteorologiche narrate, inverno, con una lunga descrizione delle giornate che gli anziani ospiti trascorrono nell’ospizio, c’è poi la primavera che racconta la gioia, l’energia, la vitalità ritrovate nel momento stesso in cui uno di loro ha l’idea di partecipare a un concorso per il più bel presepe, l’estate è invece la fatica che costa la costruzione del presepe, con debolezze e scoramenti da parte degli anziani, poi l’autunno e ancora l’inverno con il gran finale della notte di Natale e la conclusione delle storie private che si sono sviluppate parallelamente alla costruzione del presepe, con attori come Tino Carraro, Gianni Santuccio, Tino Scotti, Elsa Merlini, Carlo Romano e Tiberio Murgia. Gianni Amico, nato a Loano il  27 dicembre 1933, nel 1960 ideò con il padre gesuita Angelo Arpa la Rassegna Internazionale del Cinema Latinoamericano di Santa Margherita Ligure, che ospitò i maggiori esponenti del cinema sudamericano, come Glauber Rocha, Fernando Birri, Nelson Pereira dos Santos, Tomás Gutiérrez Alea, oltre a segnare la fine dell'isolamento diplomatico di Cuba ospitandone le autorità. In seguito Amico si trasferì a Roma, dove continuò a lavorare come organizzatore culturale per la Mostra Internazionale del Cinema Libero di Porretta Terme, ideando nel 1964 una sezione dedicata alla Nouvelle vague,  e con la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, di cui fu membro della commissione di selezione nel 1966 e nel 1967. Partecipò alla produzione di Era notte a Roma di Roberto Rossellini e nel 1964 scrisse, assieme a Bernardo Bertolucci,  la sceneggiatura di Prima della rivoluzione. Alla fine degli anni Sessanta Amico fece una serie di viaggi in Brasile, dove girò per la Rai i documentari Giovani brasiliani e Ah! Vem o samba, collaborò alla sceneggiatura di Partner per Bertolucci e di Il leone a sette teste per Glauber Rocha, oltre ad essere l’aiutoregista di Jean-Luc Godard in Vento dell'est. Negli anni Settanta lavorò a fiction e sceneggiati per la Rai, come Lo specchio rovesciato. Un'esperienza di autogestione operaia, Your Love is like the Sea, L'inchiesta, Ritorno , Le affinità elettive e Giovani, donne, fabbrica. Il regista organizzò nel 1983 a Roma  l’evento musicale Bahia de todos os sambas, allestito al Circo Massimo nell'ambito delle iniziative dell'Estate romana, con grandi nomi della musica brasiliana come Gilberto Gil, Caetano Veloso, Gal Costa, Naná Vasconcelos e João Gilberto . Gianni Amico morì a Roma il 2 novembre 1990 e nel 1995 Godard gli dedicò il capitolo sul cinema italiano delle sue Histoire(s) du cinéma. Read the full article
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Hot Milk - A Call to the Void, traduzione testi
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Un cretino del cazzo che mi ha pugnalato alle spalle e mi ha fregato Facci un favore e scompari Pensi di camminare sulle acque, ma quello che hai sulle scarpe è piscio
(da: Over Your Dead Body)
1. Hot Milk – Welcome to The…, traduzione
Benvenuti allo… C’è una chiamata nel nulla che urla “quand’è che ti unisci a noi?”
Giuri tu di distruggere i sogni di gioie vuote?
Mentre ti penetra nell’anima, una sensazione sempre più difficile da controllare
Forse sono io che tengo in vita i miei demoni Io sono l’oscurità? Io sono l’oscurità?
Io sono l’oscurità? Io sono l’oscurità? 2. Hot Milk – Horror Show, traduzione
Spettacolo degli orrori Sono orrenda, mi sono cacciata nei guai
In botta ma mi sento normale
Mi sento uno strumento della società
Mal di testa, è tutta una presa per il culo
Ho fatto un altro errore
Sono un terremoto umano? Figata Non mi piace come ti vesti
Sei troppo dark, conciato da sbattere nel cesso
Io faccio paura, dispotica all’inverosimile
Me ne sbatto il cazzo di tenerci
Ma lascia un po’ stare, cazzo Spettacolo degli orrori, non riesco a distogliere lo sguardo
Sono dannata e sono la decadenza
Mi si è spezzato il cuore mille volte
Adesso mi innamoro dell’altro lato
Spettacolo degli orrori, per cui stai alla larga
Letale ma spaventata lo stesso
Lobotomizzatemi il cervello Stai tremando, non ti piacciono le mie vibrazioni
Sento ossa che si spaccano
Non hai sentito la novità?
Iniettato qualcosa di soggettivo
Il bambino che hai dentro trascurato
Riesci a digerire la verità?
Sei vittima di te stesso, inibito dall’unica cellula cerebrale che ti ritrovi
Davvero perfetto con i tuoi steccati, difese nucleari
Ma cosa possono fare in realtà? Spettacolo degli orrori, non riesco a distogliere lo sguardo
Sono dannata e sono la decadenza
Mi si è spezzato il cuore mille volte
Adesso mi innamoro dell’altro lato
Spettacolo degli orrori, per cui stai alla larga
Letale ma spaventata lo stesso
Lobotomizzatemi il cervello Ho sempre trovato la bellezza nell’oscurità?
Si fa fatica a vedere se ti comporti in modo così crudele
Questo circo ti spaventa a morte? Spettacolo degli orrori, non riesco a distogliere lo sguardo
Sono dannata e sono la decadenza
Mi si è spezzato il cuore mille volte
Adesso mi innamoro dell’altro lato
Spettacolo degli orrori, per cui stai alla larga
Letale ma spaventata lo stesso
Lobotomizzatemi il cervello Benvenuti allo spettacolo 3. Hot Milk – Bloodstream, traduzione
Flusso sanguigno Vivi nel mio flusso sanguigno Dove diavolo siamo morti stanotte?
Bruciamo alla nuova luce del giorno
Tornati un’altra volta dal lato oscuro
Il buco nero ci ha sputati fuori?
Gli è rimasto l’amaro in bocca
Se non è l’ultima volta quella, quand’è che è? Perché lego ogni cosa con il laccio quando correggo quello che bevo e lo mando dentro
Trasformo gli amici in nemici
Dissociati insieme a me Ancora una notte e poi ti lascio andare
Adesso vivi nel mio flusso sanguigno, vivi nel mio flusso sanguigno
Cerco di fermarmi, ma non riesco a dire di no
Perché vivi nel mio flusso sanguigno, vivi nel mio flusso sanguigno
Vivi nel mio flusso sanguigno Vedo forme che non esistono
Caleidoscopio dell’abisso
Inzuppato di tutto lo spumante di ieri sera
Perché quando subentra la fase di down, il mio lobo frontale tira le cuoia
Battezzatemi con la pioggia acida Adesso cerco un po’ di pace dei sensi e un pezzo di me è rimasto indietro
Le mie vene vanno in iperattività
Dissociati insieme a me Ancora una notte e poi ti lascio andare
Adesso vivi nel mio flusso sanguigno, vivi nel mio flusso sanguigno
Cerco di fermarmi, ma non riesco a dire di no
Perché vivi nel mio flusso sanguigno, vivi nel mio flusso sanguigno
Vivi nel mio flusso sanguigno Perché lego ogni cosa con il laccio quando correggo quello che bevo e lo mando dentro
Trasformo gli amici in nemici
Dissociati insieme a me Ancora una notte e poi ti lascio andare
Adesso vivi nel mio flusso sanguigno, vivi nel mio flusso sanguigno
Cerco di fermarmi, ma non riesco a dire di no
Perché vivi nel mio flusso sanguigno, vivi nel mio flusso sanguigno
Perché vivi nel mio flusso sanguigno, vivi nel mio flusso sanguigno
Vivi nel mio flusso sanguigno 4. Hot Milk – Party on My Deathbed, traduzione
Festa sul letto di morte “Signore e signori, si tratta di un omicidio premeditato a sangue freddo” Di nuovo male al cervello, non mi ricordo come mi chiamo
Questa lontananza è una malattia, sono super nichilista
Esistiamo dentro un trip da acidi o questo flusso nasce da un sognatore?
La mia finta idiosincrasia (Aiutatemi) Voglio far festa sul letto di morte
Sono qui per vivere la vita in maniera elettrica
Voglio far festa sul letto di morte
Sì, magari sono proprio uno sballone
Ma so che non la voglio sprecare
Voglio far festa sul letto di morte Ah ah, trasudo amore, ne sono pieno
Secerno sangue, non mollerò mai
Vorresti essere me se potessi vedere il ricordo che tormenta quest’ipocrita?
Nato nel nulla, l’oscurità mi sa di casa
C’è la morte che picchia alla porta, per cui diamogli un bello spettacolo, hey, hey
Eh, no, mio caro, mo’ non fare il losco
Io sono come mi ha fatta il tuo Dio
Sono un burattino su un palco in fiamme, altro che norme antinfortunio
Perché se non posso essere me stessa in questa società, mi allucinerò la mia autonomia Voglio far festa sul letto di morte
Sono qui per vivere la vita in maniera elettrica
Voglio far festa sul letto di morte
Sì, magari sono proprio uno sballone
Ma so che non la voglio sprecare
Voglio far festa sul letto di morte La mia finta idiosincrasia
Esistiamo dentro un trip da acidi o questo flusso nasce da un sognatore?
La mia finta idiosincrasia Voglio far festa sul letto di morte
Sono qui per vivere la vita in maniera elettrica
Voglio far festa sul letto di morte
Sì, magari sono proprio uno sballone
Ma so che non la voglio sprecare
Voglio far festa sul letto di morte 5. Hot Milk – Alice Cooper’s Pool House, traduzione
La pool house di Alice Cooper Stanotte sono morto nella pool house di Alice Cooper
Sono impazzito sentendo le parole uscite dalla sua bocca
Mi ha detto una cosa mi ha quasi strappato via il cuore
Stanotte sono morto nella pool house di Alice Cooper Ho sete di sangue, tu sei il veleno che piace tanto a me
Un killer con la pistola carica
Amici immaginari che tirano la corda
Solo i sogni lucidi riescono a tenermi sulla retta via
Il peso di tuffarsi sempre nell’ignoto comincia a farsi sentire
Continuo a svegliarmi in un letto di spine
Ho la testa che brucia più del sole
Mi sento paranormale e distrutta Stanotte sono morto nella pool house di Alice Cooper
Sono impazzito sentendo le parole uscite dalla sua bocca
Mi ha detto una cosa mi ha quasi strappato via il cuore
Stanotte sono morto nella pool house di Alice Cooper Lui è venuto in un sogno, e per quanto reale sembrasse
Ho il cervello che è completamente fuori controllo?
Era vero o era tutta fantasia?
Ho preso troppo LSD?
Mi piace perdere il controllo, odio stare da solo
Cuori in lacrime che non hanno speranza di guarire
Dov’è il punto d’arrivo della fallacia?
Quando arriva a casa l’inferno tu ci sarai ancora con me? Stanotte sono morto nella pool house di Alice Cooper
Sono impazzito sentendo le parole uscite dalla sua bocca
Mi ha detto una cosa mi ha quasi strappato via il cuore
Stanotte sono morto nella pool house di Alice Cooper
Stanotte ho pianto nella pool house di Alice Cooper
L’ho guardato negli occhi e ho scoperto qual è il punto
Mi sono sballata tutta notte cercando di capirci qualcosa di questa vita
Stanotte sono morta nella pool house di Alice Cooper Stanotte siamo morti nella pool house di Alice Cooper
Siamo impazziti sentendo le parole uscite dalla sua bocca
Ci ha detto una cosa ci ha quasi strappato via il cuore
Stanotte siamo morti nella pool house di Alice Cooper “Chapos”
“Sì, ciao, sono sempre Alice”
“Hey Coop, come va lì?”
“Sì, ehm… volevo sapere se potevate passare a dare una ripulita alla mia pool house”
“Ma certo, certo, ci mancherebbe”
“C’è dentro un mucchio di adolescenti morti”
“Oh, mamma, ancora? Solo tu…”
“Eh, lo so… mi capita”
“Uhm, adolescenti. Ma… vuoi che li mettiamo nel solito posto?”
“No, no, non m’interessa, non m’interessa dove li buttate”
“Okay, magari ci tornano utili qua. A che ora ti verrebbe comodo?”
“Mah, più o meno sempre. Entro stasera magari”
“Okay, perfetto, entro stasera sono lì sicuro. Anzi, vengo subito. Ah, e ti porto un po’ delle polpette che piacciono a te”
“Okay, a dopo” “Ciao” 6. Hot Milk – Zoned Out, traduzione
La mente da un’altra parte Ehila, ci sei?
Te ne frega qualcosa?
Abdicazione dalla conversazione, viviamo nella paura
Ci nutriamo delle nostre preghiere, insensibili alla disperazione
Non ci sono basi per la salvezza, guardate come scompaio È come se dormissi simulando le pecore
Hai solo un guscio vuoto sotto la pelle?
Sei lì da solo risucchiato da un telefono
Falsifica quei sentimenti che provi dentro Fatemi uscire, fatemi uscire
Sotto sotto mi sento solo adesso, hanno tutti la mente da un’altra parte
Fatemi uscire che sto morendo lentamente
Mi sento solo adesso, hanno tutti la mente da un’altra parte Come facciamo a iniziare se il sangue si assottiglia?
Malattia moderna che ci ucciderà quando tirerà la levetta
Ti cola dalla pelle, fai entrare il diavolo
Consuma lo stato sociale e noi faremo vedere al mondo il tuo peccato L’ho già vista questa cosa, vuoi venire adorato
Di’ una bugia perfetta che è priva di cuore
Di’ un po’, cosa c’è di peggio di una maledizione civile?
La senti la distanza al buio? Fatemi uscire, fatemi uscire
Sotto sotto mi sento solo adesso, hanno tutti la mente da un’altra parte
Fatemi uscire che sto morendo lentamente
Mi sento solo adesso, hanno tutti la mente da un’altra parte C’è una parola segreta per sfuggire al gregge?
Gli occhi bruciano, la realtà è offuscata
Gettone in una macchina, una via di mezzo
Salvati o appigliati a ogni parola Fatemi uscire, fatemi uscire
Sotto sotto mi sento solo adesso, hanno tutti la mente da un’altra parte
Fatemi uscire che sto morendo lentamente
Mi sento solo adesso, hanno tutti la mente da un’altra parte
Mi sento solo adesso, hanno tutti la mente da un’altra parte
Mi sento solo adesso, hanno tutti la mente da un’altra parte 7. Hot Milk – Over Your Dead Body, traduzione
Sul tuo corpo morto Sei il Gesù di Nessun posto, magnificenza malintesa
Un cretino del cazzo che mi ha pugnalato alle spalle e mi ha fregato
Facci un favore e scompari
Pensi di camminare sulle acque, ma quello che hai sulle scarpe è piscio Ci vediamo martedì prossimo, sono una furia
Un ipocrita affamato che mi ha giocato come un gioco da tavolo
Bugiardo, bugiardo, ti cresce il naso, ti faccio sù e mi sballi
Sono distrutta, triste e ammaccata perché mi sto risvegliando dai tuoi incubi Lo sai come si dice: alla fine ci si mostra sempre per come si è davvero Hai sempre detto che saresti morto per me
Ma non ci perderò il sonno per il tuo corpo morto
Trascinami fuori dalla mia sofferenza
Ma non ci perderò il sonno per il tuo corpo morto
Morto, morto, morto, morto
Per il tuo corpo morto
Morto, morto, morto, morto
Per il tuo corpo morto Che pezzente che sfrutti i tuoi amici
Comportarti da falso non ti fa venire male alla coscienza tipo mal di denti?
Si vede che non te ne frega niente, un incubo vivente
Pensi che nelle fogne di Piccadilly ci troverai le fonti della giovinezza?
Empio, sei problematico
Tutta ‘sta roba fa molto opera lirica
Oh no, sarà anche melodrammatico, ma penso di averne abbastanza
Per cui è ora di fare la pazza scatenata Perché hai sempre detto che saresti morto per me
Ma non ci perderò il sonno per il tuo corpo morto
Trascinami fuori dalla mia sofferenza
Ma non ci perderò il sonno per il tuo corpo morto
Morto, morto, morto, morto
Per il tuo corpo morto
Morto, morto, morto, morto
Per il tuo corpo morto Sei il messia delle menzogne, lette dalla bibbia dell’anticristo Morto, morto… morto, morto… morto, morto…
So che sarebbe meglio se fossi morto, morto… morto, morto… morto, morto…
So che sarebbe meglio se fossi Hai sempre detto che saresti morto per me
Ma non ci perderò il sonno per il tuo corpo morto
Trascinami fuori dalla mia sofferenza
Ma non ci perderò il sonno per il tuo corpo morto
Morto, morto, morto, morto
Per il tuo corpo morto
Morto, morto, morto, morto
Per il tuo corpo morto 8. Hot Milk – Migraine, traduzione
Emicrania Sono sintomatica e pazza scatenata col panico morale
Ci aggiungo altra roba?
A pezzi nell’attico di non so chi
Sono così imprevedibile a silenziare il rumore di fondo?
Non voglio continuare a vivere, per cui continuo a vivermi la festa Già, pensi di stare al sicuro in un mattatoio, tesoro
Dove ti hanno promesso l’amore
E ti hanno tagliato via la lingua e hanno detto che era sacra
Raggiungimi, per favore, che ho fame
C’è una carestia dentro di me e quando è troppo non è mai troppo Ah, adesso sono arrabbiato
Mi avete mozzato la testa e mi avete quasi ucciso, mannaggia
Adesso mi rotolo nel fango e guardo i fiori dalle radici
Ah, nella mia membrana sento tutte le voci che cerco di contenere
Ah, sto impazzendo
Tiratemi via ‘sta lingua ardente dalla bocca Mi accomodo nell’insicurezza
Un estraneo in mia compagnia
Odio stare da solo, ma meglio per conto mio
Vivo col dolore, emicrania permanente Apocalittico, così criptico
È difficile stargli dietro
Non è semplicistico, complice
Mi fa sempre venire il voltastomaco
Non è catartico stare sempre così sul chi va là
Non voglio continuare a vivere, per cui continuo a vivermi la festa Perdi pure tempo, mandati a catafascio la mente
Vorrei che queste lacrime al carboncino non fossero le mie
Mando cartoline dai cimiteri
Sono in vacanza in un hotel sottoterra Mi accomodo nell’insicurezza
Un estraneo in mia compagnia
Odio stare da solo, ma meglio per conto mio
Vivo col dolore, emicrania permanente L’ennesimo viaggio mentale, un lapsus freudiano, perché non riesco a darmi una calmata?
Legato a letto a sbattere la testa, il cervello non mi è amico
Quando finirà? Quando finirà? Quando cazzo finirà? Mi accomodo nell’insicurezza
Un estraneo in mia compagnia
Odio stare da solo, ma meglio per conto mio
Vivo col dolore, emicrania permanente
Vivo col dolore, emicrania permanente “Ho un mal di testa maledetto adesso. Aiutami, Jim” 9. Hot Milk – Breathing Underwater, traduzione
Respirare sott’acqua Sono un’impostora o sono solo brava a dire le bugie senza un valido motivo?
Mi sa che abbiamo un problema adesso, sintomo di una brutta litigata
Brillantini che scompaiono Incredibile che sono diventato io la malattia
E i serpenti che cantano stanno imparando a urlare nei miei sogni che hanno trascinato nel fango, ora dipinti di dolore
I polmoni mi si riempiono di mare Ho provato a respirare sott’acqua per soffocare il dubbio
Mi sono crepata sotto la pressione e ho quasi perso tutto il sangue
Hai detto che mi avresti sempre salvato, beh, dove sei adesso?
Mi sembra di fallire, ballo mentre annego da sola Mi sento in imbarazzo adesso, penso troppo ma ad alta voce
Urla in silenzio
Faccio sempre più del necessario
In questo mondo non mi ci ritrovo
Ho bisogno di qualcuno che mi guidi Apro la bocca ma le parole non escono
E il blu più scuro mi prende fin nel profondo
Non riesco a controllare la mia insicurezza che provo, ha un tocco gelido
Queste onde si abbattono su di me Ho provato a respirare sott’acqua per soffocare il dubbio
Mi sono crepata sotto la pressione e ho quasi perso tutto il sangue
Hai detto che mi avresti sempre salvato, beh, dove sei adesso?
Mi sembra di fallire, ballo mentre annego da sola Ho provato a respirare sott’acqua per soffocare il dubbio
Mi sono crepata sotto la pressione Ho provato a respirare sott’acqua per soffocare il dubbio
Mi sono crepata sotto la pressione e ho quasi perso tutto il sangue
Hai detto che mi avresti sempre salvato, beh, dove sei adesso?
Mi sembra di fallire, ballo mentre annego da sola
Ballo mentre annego da sola
Mi sembra di fallire, ballo mentre annego da sola 10. Hot Milk – Amphetamine, traduzione
Anfetamina Mettimi k.o. prima di uscire perché non sto bene
Tienimi ferma perché sono irrequieta tutta notte
Trascinami dentro le porte aperte del Betty Ford
Perché mi somministrano l’anfetamina
Non riesco a dormire
I mostri sotto al letto adesso sono in TV a farsi vedere in giro con le loro corone di carta
E faccio fatica a ignorarlo come facevo prima
Perché mi somministrano l’anfetamina Mi smazzo la merda che ho in testa
Una legnata e una scoppola insieme
Vince la regressione stressante stavolta
Difettato di proposito
Nuovo disordine mondiale in guerra
Bulli che imbrattano i corridoi della scuola
Odiare e sedare è la legge
Carnivori affamati di potere Notti insonni, una sciagura della vita moderna
Perché mi somministrano l’anfetamina
Mi mangio le unghie che mi pitturo col cianuro
Perché mi somministrano l’anfetamina Prosciugami, sotto il regno dei parassiti
Guarda che provano a vendere un suicidio sacrificale
Sbiancami gli occhi e la mente in un mondo sgarbato
E somministrami l’anfetamina Notti insonni, una sciagura della vita moderna
Perché mi somministrano l’anfetamina
Mi mangio le unghie che mi pitturo col cianuro
Perché mi somministrano l’anfetamina Ci vogliono morti o vivi?
Ho già capito che andrebbero bene entrambe
Incessantemente vuoto, consumi tutto il tempo
Gli piace un sacco dirti che è tutto frutto della tua immaginazione Mettimi k.o. prima di uscire perché non sto bene
Tienimi ferma perché sono irrequieta tutta notte
Trascinami dentro le porte aperte del Betty Ford
Perché mi somministrano l’anfetamina Notti insonni, una sciagura della vita moderna
Perché mi somministrano l’anfetamina
Mi mangio le unghie che mi pitturo col cianuro
Perché mi somministrano l’anfetamina
Notti insonni, una sciagura della vita moderna
Perché mi somministrano l’anfetamina
Mi mangio le unghie che mi pitturo col cianuro
Perché mi somministrano l’anfetamina 11. Hot Milk – Forget Me Not, traduzione
Non ti scordar di me Io piango una scomparsa e contemplo un peso massimo di malinconia, e tu non ci sei più
Mi sembra tutto sbagliato
Con la tua condizione psicologica in stallo, ti guardo che ti allontani piano piano, non ci sei più
Mi sembra tutto sbagliato Vorrei che tu avessi i ricordi che io porto ancora nel cuore
Malattia ingiusta, una rapina di tutto quello che hai presente Giuro che questa casa non è vuota
Ma le pareti si rifiutano di parlare
Dove vai tu io non ti posso seguire
Devo lasciarti riposare in pace (Non ti dimenticherò)
Devo lasciarti riposare in pace (Io so che non ti dimenticherò) Facce dimenticate che una volta conoscevi si confondono nel tuo punto di vista sfocato
La ben triste verità
Porterei io il peso intero per dimezzare il carico e aiutarti a tornare a casa
Ti prego, torna a casa Non posso dedurre che riconosceresti mio padre alla tua porta di casa
Se non ridiamo, sicuramente piangeremmo
Sei perduto per sempre
E io ho paura del domani se i giorni che abbiamo sono contati
La tua eredità vivrà con me fino al nostro prossimo saluto Giuro che questa casa non è vuota
Ma le pareti si rifiutano di parlare
Dove vai tu io non ti posso seguire
Devo lasciarti riposare in pace
Dentro al nulla tu te ne vai
Io mi arrendo a tutto quello in cui credo
Perché dove vai tu io non ti posso seguire
Devo lasciarti riposare in pace (Non ti dimenticherò, io so che non ti dimenticherò) Giuro che questa casa non è vuota
Ma le pareti si rifiutano di parlare
Dove vai tu io non ti posso seguire
Devo lasciarti riposare in pace C’è una chiamata nel nulla
C’è una chiamata nel nulla
C’è una chiamata nel nulla
C’è una chiamata nel nulla
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agrpress-blog · 6 months
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Gianfranco Berardi con “Io provo a volare” per la rassegna “SCIAPITO’ - Il Circo del Teatro” a Villa Bonelli a Roma Giovedì 2 novembre 2023 è andato in scena lo spettacolo di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, all’interno della seconda edizione della rassegna teatrale “SCIAPITO’ - Il Circo del Teatro” - da mercoledì 25 ottobre a domenica 5 novembre 2023 a Villa Bonelli , via Camillo  Montalcini, 1 a Roma. Io provo a volare è una drammaturgia originale che, a partire da cenni biografici di Domenico Modugno, racconta la vita di uno fra i tanti giovani cresciuti in provincia e che cercano di realizzare il sogno di diventare artisti. Ed è proprio attraverso la descrizione delle aspettative, delle delusioni e degli sforzi che si articola il racconto. La storia vede lo spirito di un custode di un teatrino di provincia che, a mo’ di vecchio capocomico, torna in scena ogni notte, a mezzanotte, in compagnia dei suoi musicisti all’interno del teatro in cui mosse i primi passi. Così, fra racconto, musica e danza, accompagnati dalle musiche di Modugno, interpretate da chitarra e fisarmonica, si rivivono episodi della sua vita: i sogni, gli incontri, gli stages, le prove, la fuga, la scuola, il primo lavoro e l’amaro rientro al paesino a cui, dopo aver provato tutte le strade possibili, è costretto a tornare. Il lavoro quindi, utilizzando la figura di Modugno come simulacro, rende omaggio agli sforzi ed al coraggio dei lavoratori in genere - e dello spettacolo in particolare -, i quali, spinti da passione, costantemente si lanciano all’avventura in esperienze giudicate poco dignitose solo perché meno visibili. Gianfranco Berardi è stato fra i vincitori dei Premi Ubu 2018, premi che fanno emergere un panorama teatrale che da anni produce alcune fra le esperienze artistiche più importanti. Artisti che, nel corso degli anni, hanno lavorato in modo continuativo e sotterraneo, modificando il sistema teatrale. I premi offrono conoscenza e stimolano il dibattito. I migliori attori/attrici del 2018 sono stati/state Ermanna Montanari, Lino Guanciale e Gianfranco Berardi appunto, che lavora con Gabriella Casolari nella compagnia Berardi Casolari. SCIAPITO’ - Il Circo del Teatro - dal 25 ottobre al 5 novembre 2023 Rassegna di quindici spettacoli di drammaturgia contemporanea a Villa Bonelli a Roma La seconda edizione del Festival SCIAPITÒ - Il Circo del Teatro, una rassegna che prevede dodici giorni di programmazione di spettacoli di drammaturgia contemporanea all’interno di uno chapiteau posizionato a Villa Bonelli (Municipio XI). Il Circo del Teatro propone quindici spettacoli, di cui quattro di teatro per l’infanzia in un variegato programma di performances teatrali, con una programmazione che ospita sia compagnie romane sia provenienti da tutta Italia, portando avanti la progettualità di decentramento della cultura e ponendo l’attenzione su luoghi periferici della città. Il festival si è aperto il 25 ottobre con uno spettacolo/reading della compagnia Tony Clifton Circus (Italia/Francia/Inghilterra), e proseguirà fino a domenica 5 novembre con artisti romani quali Daniele Timpano, Andrea Cosentino,Lorenzo Lemme, Teatro Forsennato, Rampa Prenestina e Teatro Rebis. In cartellone, a completare il programma serale, compagnie e artisti quali Francesca Sarteanesi, Compagnia Berardi/Casolari, Lucia Raffaella Mariani con la produzione di Trento Spettacoli, Teatro Segreto e Rossella Pugliese. Per gli spettacoli della sezione Infanzia il programma prevede Teatro Macondo, Illoco Teatro, Francesco Picciotti con la produzione di Florian Metateatro e Marco Ceccotti, e Simona Oppedisano. La scelta del titolo SCIAPITÒ - Il Circo del Teatro nasce dall’incontro fra le due anime del progetto: lo chapiteau ed una programmazione totalmente teatrale. Lo Chapiteau, utilizzato in modo non convenzionale, ospita esclusivamente spettacoli dal vivo non di circo, bensì di drammaturgia contemporanea, sia nella programmazione serale sia nella programmazione per bambini.
La manifestazione è promossa dall’ Associazione Culturale Teatro Macondo, la direzione artistica è curata da Dario Aggioli per conto dell’impresa di produzione Consorzio Altre Produzioni Indipendenti (C.A.P.I.). La manifestazione è raggiungibile con i mezzi pubblici: Linee bus 44, 775, 780, 781, C7, Treno FL1 (fermata Villa Bonelli). Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro - Anno 2023 promosso da Roma Capitale - Dipartimento Attività Culturali.
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emilianobertelli · 6 months
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