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#Er monnezza
cuoredolce67 · 11 months
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"Quando sono arrivato a Roma, parlavo solo spagnolo e inglese e come tutti gli stranieri ho imparato per prima cosa le parolacce. Di molte non capivo nemmeno il significato: ma mi divertiva molto il loro suono e poi mi piaceva il fatto che fossero pronunciate dalla gente semplice, dal vero 'core de Roma'.
Così quando ho inventato 'Er Monnezza' mi è sembrato naturale farlo parlare come un vero borgataro. Ma le mie parolacce non sono mai offensive, fanno solo ridere. Forse perché nel mio cuore sono rimasto un bambino.
Quando sono arrivato qui la prima volta, dovevo restare 14 giorni e invece sono rimasto 35 anni, ho trovato una moglie, un figlio, ma soprattutto tanto amore. I miei genitori non mi hanno mai dato amore. Tutto l’amore che loro non mi hanno dato l’ho ricevuto qui.
Per questo dico sempre che amo Roma e gli italiani più della mia stessa vita.”
(Tomas Milian)
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carlottaragazzalove · 2 years
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ANNUNCI DI MERDA: € 700 ”Vendo DUNA 1.1 del 1986, bianca, tenuta non benissimo ma fa’ la sua porca figura, euro 700 o permuto con DVD di Er Monnezza. Regalo ciondolo con crocifisso, figurina adesiva di Sant’ Antonio sul cruscotto e Arbre Magique al 50%..”
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La Duna non è un’auto di merda qualunque, la Duna è: “L’AUTOdiMERDA” per eccellenza. Fu prodotta in Sudamerica da “mamma” Fiat tra il 1985 ed il 2000 e liquidata in Italia solo per 4 anni (1987-1991), ma fortunatamente, di mamma, c’è ne una sola. Nel febbraio del 1987 infatti, la Fiat decise di farci fare la più grande figura di merda della storia, esportando in tutta Europa la Duna, variante berlina a tre volumi, prodotta in Brasile e Argentina già dal 1985, della Fiat Uno, identica esteticamente, taglio del cofano a parte, ma meccanicamente derivata dalla Ritmo e contraddistinta dalla parsimoniosa presenza di un unico tergicristalli anteriore anziché i due tradizionali. Benché la Duna europea fosse assemblata in Brasile, era in realtà identica a quella venduta in America Latina, ma denominata Fiat Premio con la geniale variante delle 2 sole porte, sia per la berlina che per la station wagon (Fiat Elba).
 
Solo il Regno Unito si salvò dall’insabbiamento in quanto la Duna berlina non fece in tempo ad arrivare non essendone stata prevista una linea di montaggio con lo sterzo a destra, mentre l’unica versione importata, la Duna Bidet - senza lo sterzo per comodità - non fu capita. Al momento del debutto italiano erano disponibili, sia per la berlina che per la weekend, 3 versioni, corrispondenti ad altrettanti motori: la Duna 60 con motore da  1116cc, la Duna 70 con motore da 1301cc e la Duna DS, senza motore. Nelle ambizioni della “mamma” torinese il modello Duna doveva raccogliere l'eredità del nonno storico, Fiat 128, ma essendosi comportata come una gran figlia di buona mamma, fu diseredata dalla famiglia e cacciata di Casa per aver messo al mondo un figlio della colpa. Come punizione fu obbligata ai lavori forzati con la Fiat Penny (un nome  che ne lasciava intuire il vero valore intrinseco) derivata dalla versione Weekend ma con i  finestrini posteriori lastrati e la paratia divisoria fissa.  L'estetica poco riuscita, l'orientamento del pubblico verso modelli più pratici (con portellone posteriore) e l'arrivo della ben più moderna e gradevole (?) Tipo, relegarono la Duna ai margini del mercato. A peggiorare la situazione intervennero anche i notevoli problemi dell'oggettiva bruttezza estetica del modello, che fecero della piccola italo-brasiliana un bersaglio di scherno e satira. Da ricordare il tal senso l’impegno profuso dalla party band “Nuovi Cedrini” con la hit “Duna”. Ascoltala qui:           Migliore considerazione ebbe invece in Sudamerica, dove la Duna/Premio fu ben vista dalla critica che la descrisse come un’auto affidabile e dal design piacevole vincendo persino il premio (il nome non fa una grinza), assegnatole dalla rivista Autoesporte, di “Auto dell’Anno 1986” che nella lingua originale si chiama “Carro do Ano”: tutto sommato anche loro forse volevano prenderla per il ...culo. Visti i magri risultati di vendita nel 1989 si azzardò il restyling, comune sia alla berlina che alla station wagon, che prevedeva un adesivo di Topolino sul tappo della benzina, le tendine posteriori con l'immagine della Madonna e i copriruota  in peluche... e infatti due anni dopo, nel Luglio del 1991, la Duna berlina venne definitivamente tolta dai listini europei, mentre in Sudamerica la produzione continuò fino al 2000 per il trasporto della marijuana. Per tale ignobile scopo ne fu messa in produzione una versione sportiva da inseguimento (Duna SCX) 1.5 cc. -  90cv nell’eventualità di seminare degli sbirri; aveva spoiler, mascherina fendinebbia anteriore ridisegnata e interni sniffabili. Inutile negare che il traffico di droga in quegli anni subì una profonda crisi. In Italia, dal 1991 al ‘97, ci pensò la fabbrica della Innocenti (di proprietà Fiat dal 1989) ad importare dal Sudamerica la versione Weekend chiamata Elba e quella commerciale Elba Van, riconoscibile dai finestrini posteriori scuri e nella sola configurazione 2 porte. L’ Elba da fumare invece, rimase solo un prototipo; perlomeno questo ciò che riferirono gli operai, ma, col senno di poi e vedendo che fine abbia fatto la Innocenti, non ci metterei proprio la mano sul fuoco.
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Lo sceneggiatore che ha scritto "Er monnezza" ha creato un personaggio cult, ma Tomas Milian é stato veramente bravo ad interpretare un personaggio simile.
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giallofever2 · 5 years
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In Loving Memory , Born on this Day
Tomas Milian (on set pics)
in 🇬🇧 & 🇮🇹
🇬🇧 Tomas Milian (born Tomás Quintín Rodriguez-Varona Milian Salinas De La Fé y Alvarez De La Campa; 3 March 1933 – 22 March 2017)
...was a Cuban American actor and singer with Italian citizenship, known for the emotional intensity and humour he brought to roles in European genre films.
A student of Lee Strasberg, Milian studied method acting at the Actors Studio in New York City. In Italy, he was discovered by director Mauro Bolognini and appeared in supporting roles in several drama films during the late-1950s and early-1960s, including as Raphael in Carol Reed's The Agony and the Ecstasy (1965). Throughout the late-1960s and early-1970s, Milian established himself as a dynamic leading actor in a series of Spaghetti Western films, most notably The Ugly Ones (1966), The Big Gundown (1966), Django Kill... If You Live, Shoot! (1967), Face to Face (1967), Run, Man, Run (1968), Death Sentence (1968), Tepepa (1969), Compañeros (1970), Sonny and Jed (1972), Life Is Tough, Eh Providence? (1972) and Four of the Apocalypse (1975).
Following a decline in the popularity of Spaghetti Westerns, Milian transitioned to roles in poliziottesco films. After receiving acclaim for his performance as a psychotic killer in Almost Human (1974), he made appearances in Emergency Squad (1974), The Tough Ones (1976), The Cynic, the Rat and the Fist (1977) and two film series - Bruno Corbucci's Nico Giraldi series (1976-1984, beginning with The Cop in Blue Jeans) and Umberto Lenzi's Er Monnezza films (1976-1980, beginning with Free Hand for a Tough Cop). He also appeared in other films during this period, including the giallo Don't Torture a Duckling (1972) and the non-genre films The Last Movie (1971), Luna (1979), Identification of a Woman (1982) and Monsignor (1982). After returning to the United States in 1985, Milian continued to perform supporting roles in film productions, including JFK (1991), Amistad (1997), Traffic (2000) and The Lost City (2005). Milian died in 2017
🇮🇹 Tomas Milian[1], pseudonimo di Tomás Quintín Rodríguez
(L'Avana, 3 marzo 1933 – Miami, 22 marzo 2017 è stato un attore, sceneggiatore e cantante cubano con cittadinanza statunitense naturalizzato italiano dal 1959 (anno del suo debutto in Italia)
In Italia, con l'inconfondibile voce prestatagli da Ferruccio Amendola, è spesso identificato con due personaggi. Il primo, Nico Giraldi, è un maresciallo (dal 1981 ispettore) di polizia, romano dai modi poco garbati, ma efficaci, che conosce bene gli ambienti malavitosi avendone fatto parte in gioventù col soprannome di "er Pirata". Il secondo, Sergio Marazzi alias er Monnezza, è un ladruncolo romano.
arrivato in Italia con soli cinque dollari in tasca, partecipò nel 1959 al Festival di Spoleto: recitò una pantomima di Jean Cocteau e venne individuato e scelto dal regista Mauro Bolognini per il personaggio di un film che aveva intenzione di girare (La notte brava). Milian firma un contratto che lo lega alla Vides di Cristaldi e tra il 1960 e il 1966 recita in ruoli impegnati lavorando con registi come Alfredo Giannetti (Giorno per giorno, disperatamente), Luchino Visconti (Il lavoro, episodio del film Boccaccio '70) e Florestano Vancini (La banda Casaroli). A questo periodo della sua carriera appartengono i ruoli interpretati insieme a Claudia Cardinale in opere quali Il bell'Antonio (sempre di Bolognini) e I delfini del 1960, Gli indifferenti del 1964 e Ruba al prossimo tuo del 1968 (tutti di Francesco Maselli).
Contrariato dal doppiaggio, insoddisfatto dei ruoli e dei guadagni, non rinnova il contratto e tenta la strada del cinema popolare. Nel 1967, dopo il buon successo di The Bounty Killer, continuò con lo spaghetti-western, diventandone uno degli attori simbolo. Indimenticabili i suoi personaggi di "Cuchillo" (nel dittico La resa dei conti e Corri uomo corri, diretto da Sergio Sollima), e di "Chaco" (nell'iperviolento I quattro dell'apocalisse, diretto da Lucio Fulci).
Il grande successo giunse negli anni settanta, anche grazie all'eccellente doppiaggio di Ferruccio Amendola, con polizieschi all'italiana che la critica ufficiale ha sempre giudicato di scarsa qualità, ma che sono stati a poco a poco rivalutati e oggi sono diventati dei cult movie. Famoso il suo sodalizio con il regista Umberto Lenzi che lo ha diretto in molti polizieschi divenuti cult come La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide di Sergio Martino con Luc Merenda e Mel Ferrer, Roma a mano armata con Maurizio Merli, Il giustiziere sfida la città in cui interpreta un personaggio col nome di Rambo ben sette anni prima dell'omonimo impersonato da Stallone, Milano odia: la polizia non può sparare con Henry Silva e Ray Lovelock e infine La banda del gobbo. Nello stesso genere i successi li ebbe anche in Squadra volante e La banda del trucido di Stelvio Massi e nella serie di Nico Giraldi diretta da Bruno Corbucci.
Si era dedicato anche alla commedia sexy all'italiana con pellicole quali 40 gradi all'ombra del lenzuolo, un film ad episodi di Sergio Martino in cui interpreta il primo sketch al fianco di Edwige Fenech, Uno contro l'altro, praticamente amici, con Renato Pozzetto e Anna Maria Rizzoli, e Messalina, Messalina!, queste ultime due dirette ancora da Bruno Corbucci.
Nella sua filmografia ci sono anche due film a sfondo politico con Gian Maria Volonté: uno è Banditi a Milano di Carlo Lizzani e l'altro è Faccia a faccia, sempre di Sergio Sollima. I thriller più famosi girati da Tomas Milian furono invece Il consigliori di Alberto De Martino con Martin Balsam, La vittima designata di Maurizio Lucidi e I cannibali di Liliana Cavani, entrambi interpretati al fianco di Pierre Clémenti.
Carriera musicale
Nel 1966 Tomas Milian tentò anche l'avventura musicale con una piccola band, Tomas Milian Group, composta da 6 giovanissimi romani: Ray Lovelock (che in seguito diventerà un famoso attore) voce, Maurizio Luzi (chitarra solista), Aldo Colangelo detto "Fido" (tastiere, voce), Mario Piccinno (batteria), Romeo Piccinno (chitarra e voce), Peppe Colella (basso, strumenti vari, voce). Il gruppo ha pubblicato singoli come La piazza, Presto presto scusa scusa, Un libro, una storia e una cover di A Whiter Shade of Pale, che ebbe molto successo in giro per i Piper Club d'Italia, ma che non venne mai pubblicata.
Partecipò inoltre come ospite d'onore a spettacoli musicali quali Il canzoniere minimo di Giorgio Gaber e interpretò le canzoni dei titoli di testa di Corri uomo corri e La vittima designata, oltre a Ay Amor di Caetano Veloso in Washington Heights.
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davidegenco · 2 years
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Er Monnezza Cinematic Universe
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downtobaker · 3 years
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L'omaggio al Cubano de Roma: torna il poliziottesco all'italiana con "Rocky Giraldi, delitto a Porta Portese"
L’omaggio al Cubano de Roma: torna il poliziottesco all’italiana con “Rocky Giraldi, delitto a Porta Portese”
da redazione Andrea Misuraca nei panni di Rocky Giraldi, figlio di cotanto padre, “Er Monnezza”. L’opera è dedicata a un genere cinematografico, reso cult da registi come Corbucci, Lenzi e tanti altri: il poliziottesco all’italiana. “Il poliziottesco è stato molto in voga tra la metà degli anni sessanta e i primi anni ottanta. Le tematiche dei film si basavano spesso su indagini di polizia…
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karka · 4 years
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Attività Estive in Sicurezza.
Attività Estive in Sicurezza.
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Privi di eventi musicali, feste e discoteche, i luoghi di villeggiatura questa estate rischiano di rimanere silenziosi e vuoti, questo per evitare gli assembramenti di persone. La infinita creatività umana può aiutarci per divertirci in compagnia in modi alternativi e ugualmente efficaci, riuscendo a mantenere le distanze di sicurezza. Ecco cosa si potrebbe organizzare:
Miss Maglietta Bagnata…
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lospaziobianco · 7 years
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by Francesco Colafella on Tumblr
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catastrofe · 7 years
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alla fine se n’è andato veramente :(
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Stasera quando andate a buttare la monnezza, portatele rispetto.
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schweps-hc · 7 years
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cuoredolce67 · 9 months
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VE LO SPIEGO NA VORTA PE TUTTE...
Sei romano se nasci a Roma, ma esselo davero è n'artra cosa.
Si romano se da' piccolo te portavano ar Gianicolo a guarda' pulcinella e, er botto der cannone de mezzogiorno. Tu dicevi che te piaceva ma quando vedevi da' foco alla miccia te piava a tremarella.
Si romano se l'estate non è estate se non te spari 40 minuti de fila pe magnatte a grattachecca de a sora Maria. Si romano se impazientemente spieghi per la centesima volta la differenza co la granita.
Si romano se a Natale vai a piazza Navona e ogni volta dici ma che ci venimo a fa? Però le bancarelle coi personaggi der Presepe e la fontanella che funziona davero so troppo belle.
Si romano se la befana è più di babbo Natale.
Si romano se conosci la differenza tra il carciofo alla romana e quello alla giudia e tra sticazzi e mecojoni. Si romano se la parolaccia la sai di. E non è più una parolaccia.
Si romano se da piccolo t'hanno 'nsegnato che er calcio è la città, condannandoti a una vita di sofferenze (frequenti) e (rare) gioie smisurate. Si quanno entri allo stadio olimpico te batte er core ogni volta. E il core è giallo e rosso . Non ammesse altre combinazioni a meno che da piccolo ti hanno raccontato che l'importante è vincere e no amare a dismisura.
Si romano se ogni volta che torni da quarsiasi parte tu venga te guardi attorno e dici ma quanto sei bella Roma. Se odi la tua città mentre la ami come un pazzo, se il riflesso delle luci sul Tevere la sera te commove.
Si romano se in fonno 'npo' si' Pasquino, se er core de ROMA è er sor Marchese del Grillo, Aldo Fabrizi, la sora Lella, Nannarella...e se "sta mano po' esse' piuma e po' esse' fero".
Si romano se sbuffi e te lamenti, se t'arrabbi pe er traffico e la monnezza, pe er caos e l'inefficienza...ma è come pe mamma tua. Se te lamenti te , c'hai ragione, se lo fanno l'artri "te li magni".
Si Romano se si nato a Campo de’Fiori. A sta gente che sta seduta in attesa de 'n bucatino alla matriciana, na carbonara, na coda alla vaccinara, ma come c....o gliela spieghi Roma, se non ce l'hai ner sangue.
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BASIC MÅNESKIN'S ROMAN/ITALIAN SLANG DICTIONARY:
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So, I've noticed that lots of people are interested at learning some italian because of Måneskin. The thing is, they often use Roman dialect or italian slang, and some words can be lost in translation. So here are some of the most common words that I've heard them say. As you'll notice, most of them are slur/swear words, but that's because italian has a myriad of swear words, it's just how we communicate.😂
A regà/ regà! (in the roman dialect people often use 'A' in front of words as an intensifier/to add emphasis): Hey guys!
A bbello(M)/A bbella(F): Hey handsome.
Ahò/Aò: can't really be translated; very popular way to address someome, used in a wide range of occasions. For instance if you're walking with a friend, and they walk in the wrong direction, you can say "Aò, where are you going?".
Ammazza aò: can't really be translated; expression of surprise/astonishment/wonder.
Aridaje: closest translation is "oh, not again", expression used with an annoyed/bored tone.
Avoja: closest translation is "yes, of course" (emphasized). For instance, if a friend asks if you want some water after you went running, you answer 'Avoja, I'm so thirsty'.
Bella (lit. beautiful): 'sup!
Bono(M)/ bona(F): hottie, good looking.
Bonazzo(M)/ bonazza(F): same as 'Bono' but emphasized.
Caciara: confusion, noise, bustle.
Caciarone: cheerful and noisy person (affectionate or derogatory).
Cesso (lit. toilet): ugly looking person.
Che palle (lit. bollocks): bummer, what a bore.
Coatto: basically the roman equivalent of a Chav.
Cojone (italian: coglione): asshole, jerk.
Daje: closest translation is "let's go!" or "come on!"
Eccallà (italian: ecco quì): there you go.
E 'nnamo (italian: e andiamo): let's go!
Esse de coccio (lit. being made of earthenware): being dense, thick.
Fregno(M)/ fregna(F) (lit. vagina): hottie, good looking person.
Grazie al cazzo (lit. thanks to this dick): no shit.
La maggica: the magical, affectionate way AS Roma supporters use to call their football team.
Ma chittesencula? (lit. who will f*ck you in the as*?): closest translation is "I couldn't care less about you"
Manzo (lit. beef): male hottie
Me cojoni (lit. my nuts): closest translation is "oh wow, I don't believe it", expression of stupor, bewilderment. 
Mò (italian: adesso): now, right now.
Monnezza (italian: immondizia): trash, garbage
Mortacci/ Li mortacci tua (lit. The soul of your dead relatives): very important and common roman interjection, not necessarily directed to a person, mostly used in a derogatory way but also in an affectionate way.
'Na cifra: closest translation is "a whole lot of", "plenty of". For instance if someone asks you if you had fun at the concert yesterday, you answer "'Na cifra!"
No vabbè (lit. no, whatever): expression of bewilderment, surprise, closest translation is "I can't believe it!"
Oh cazzo! (lit. dick): oh shit!, oh fuck!
Pazzesco: insane.
Porca puttana: holy shit, bloody hell.
Rompere il culo (lit. to break the ass): to kick ass
Rompersi il cazzo (lit. to break my own dick): to get tired/bored. For instance, you can say "Me so rotto er cazzo" when you are annoyed or bored.
Sborone: a person who's a show-off.
Spaccare (lit. to break something): to rock it, to kill it.
Sticazzi (lit. these dicks): closest translation is "IDGAF". For instance, someone if someone tells you that Prince William got married, but you don't give a sh*t about him, you answer "E sticazzi!". Sticazzi state of mind.
Stocazzo (lit. this dick): it's not the singular form of 'sticazzi', but it has a whole different meaning. Ikd how to explain it but it can be used as an answer in various circumstances, like to express surprise/admiration ("I got employed at NASA" "Stocazzo!") or to express disbelief ("I had a one-night stand with Victoria" "Seh stocazzo!) but also in other occasions.
Vaffanculo: one of the most important and vital words in italian; fuck off!
Ps. Feel free to add more words, I just put the first ones I could think of. Also tell me if I made mistakes or you have better definitions.😁
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Poi "Er monnezza" chiuderebbe il discorso dicendo :
Mo magnateve sta merda che io vado a cunita, amfami.
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giallofever2 · 5 years
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In Loving Memory , Born on this Day
Tomas Milian
in 🇬🇧 & 🇮🇹
🇬🇧 Tomas Milian (born Tomás Quintín Rodriguez-Varona Milian Salinas De La Fé y Alvarez De La Campa; 3 March 1933 – 22 March 2017)
...was a Cuban American actor and singer with Italian citizenship, known for the emotional intensity and humour he brought to roles in European genre films.
A student of Lee Strasberg, Milian studied method acting at the Actors Studio in New York City. In Italy, he was discovered by director Mauro Bolognini and appeared in supporting roles in several drama films during the late-1950s and early-1960s, including as Raphael in Carol Reed's The Agony and the Ecstasy (1965). Throughout the late-1960s and early-1970s, Milian established himself as a dynamic leading actor in a series of Spaghetti Western films, most notably The Ugly Ones (1966), The Big Gundown (1966), Django Kill... If You Live, Shoot! (1967), Face to Face (1967), Run, Man, Run (1968), Death Sentence (1968), Tepepa (1969), Compañeros (1970), Sonny and Jed (1972), Life Is Tough, Eh Providence? (1972) and Four of the Apocalypse (1975).
Following a decline in the popularity of Spaghetti Westerns, Milian transitioned to roles in poliziottesco films. After receiving acclaim for his performance as a psychotic killer in Almost Human (1974), he made appearances in Emergency Squad (1974), The Tough Ones (1976), The Cynic, the Rat and the Fist (1977) and two film series - Bruno Corbucci's Nico Giraldi series (1976-1984, beginning with The Cop in Blue Jeans) and Umberto Lenzi's Er Monnezza films (1976-1980, beginning with Free Hand for a Tough Cop). He also appeared in other films during this period, including the giallo Don't Torture a Duckling (1972) and the non-genre films The Last Movie (1971), Luna (1979), Identification of a Woman (1982) and Monsignor (1982). After returning to the United States in 1985, Milian continued to perform supporting roles in film productions, including JFK (1991), Amistad (1997), Traffic (2000) and The Lost City (2005). Milian died in 2017
🇮🇹 Tomas Milian[1], pseudonimo di Tomás Quintín Rodríguez
(L'Avana, 3 marzo 1933 – Miami, 22 marzo 2017 è stato un attore, sceneggiatore e cantante cubano con cittadinanza statunitense naturalizzato italiano dal 1959 (anno del suo debutto in Italia)
In Italia, con l'inconfondibile voce prestatagli da Ferruccio Amendola, è spesso identificato con due personaggi. Il primo, Nico Giraldi, è un maresciallo (dal 1981 ispettore) di polizia, romano dai modi poco garbati, ma efficaci, che conosce bene gli ambienti malavitosi avendone fatto parte in gioventù col soprannome di "er Pirata". Il secondo, Sergio Marazzi alias er Monnezza, è un ladruncolo romano.
arrivato in Italia con soli cinque dollari in tasca, partecipò nel 1959 al Festival di Spoleto: recitò una pantomima di Jean Cocteau e venne individuato e scelto dal regista Mauro Bolognini per il personaggio di un film che aveva intenzione di girare (La notte brava). Milian firma un contratto che lo lega alla Vides di Cristaldi e tra il 1960 e il 1966 recita in ruoli impegnati lavorando con registi come Alfredo Giannetti (Giorno per giorno, disperatamente), Luchino Visconti (Il lavoro, episodio del film Boccaccio '70) e Florestano Vancini (La banda Casaroli). A questo periodo della sua carriera appartengono i ruoli interpretati insieme a Claudia Cardinale in opere quali Il bell'Antonio (sempre di Bolognini) e I delfini del 1960, Gli indifferenti del 1964 e Ruba al prossimo tuo del 1968 (tutti di Francesco Maselli).
Contrariato dal doppiaggio, insoddisfatto dei ruoli e dei guadagni, non rinnova il contratto e tenta la strada del cinema popolare. Nel 1967, dopo il buon successo di The Bounty Killer, continuò con lo spaghetti-western, diventandone uno degli attori simbolo. Indimenticabili i suoi personaggi di "Cuchillo" (nel dittico La resa dei conti e Corri uomo corri, diretto da Sergio Sollima), e di "Chaco" (nell'iperviolento I quattro dell'apocalisse, diretto da Lucio Fulci).
Il grande successo giunse negli anni settanta, anche grazie all'eccellente doppiaggio di Ferruccio Amendola, con polizieschi all'italiana che la critica ufficiale ha sempre giudicato di scarsa qualità, ma che sono stati a poco a poco rivalutati e oggi sono diventati dei cult movie. Famoso il suo sodalizio con il regista Umberto Lenzi che lo ha diretto in molti polizieschi divenuti cult come La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide di Sergio Martino con Luc Merenda e Mel Ferrer, Roma a mano armata con Maurizio Merli, Il giustiziere sfida la città in cui interpreta un personaggio col nome di Rambo ben sette anni prima dell'omonimo impersonato da Stallone, Milano odia: la polizia non può sparare con Henry Silva e Ray Lovelock e infine La banda del gobbo. Nello stesso genere i successi li ebbe anche in Squadra volante e La banda del trucido di Stelvio Massi e nella serie di Nico Giraldi diretta da Bruno Corbucci.
Si era dedicato anche alla commedia sexy all'italiana con pellicole quali 40 gradi all'ombra del lenzuolo, un film ad episodi di Sergio Martino in cui interpreta il primo sketch al fianco di Edwige Fenech, Uno contro l'altro, praticamente amici, con Renato Pozzetto e Anna Maria Rizzoli, e Messalina, Messalina!, queste ultime due dirette ancora da Bruno Corbucci.
Nella sua filmografia ci sono anche due film a sfondo politico con Gian Maria Volonté: uno è Banditi a Milano di Carlo Lizzani e l'altro è Faccia a faccia, sempre di Sergio Sollima. I thriller più famosi girati da Tomas Milian furono invece Il consigliori di Alberto De Martino con Martin Balsam, La vittima designata di Maurizio Lucidi e I cannibali di Liliana Cavani, entrambi interpretati al fianco di Pierre Clémenti.
Carriera musicale
Nel 1966 Tomas Milian tentò anche l'avventura musicale con una piccola band, Tomas Milian Group, composta da 6 giovanissimi romani: Ray Lovelock (che in seguito diventerà un famoso attore) voce, Maurizio Luzi (chitarra solista), Aldo Colangelo detto "Fido" (tastiere, voce), Mario Piccinno (batteria), Romeo Piccinno (chitarra e voce), Peppe Colella (basso, strumenti vari, voce). Il gruppo ha pubblicato singoli come La piazza, Presto presto scusa scusa, Un libro, una storia e una cover di A Whiter Shade of Pale, che ebbe molto successo in giro per i Piper Club d'Italia, ma che non venne mai pubblicata.
Partecipò inoltre come ospite d'onore a spettacoli musicali quali Il canzoniere minimo di Giorgio Gaber e interpretò le canzoni dei titoli di testa di Corri uomo corri e La vittima designata, oltre a Ay Amor di Caetano Veloso in Washington Heights.
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ma-pi-ma · 2 years
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A ogni festa c'è sempre qualcuno che se lamenta, fatece caso. L'unica categoria che accetta l'auguri cor sorrisone, senza fa' 'na piega, è quella der papà.
Quand'è la festa delle donne, le donne rivendicano l'esse' donne co' la D de Domodossola 365 giorni l'anno, spesso se svejano col rodimento e agli auguri te rispondono ingrugnite, non sempre eh, sia chiaro.
A San Valentino, escono fòri le battutine su cornuti e amanti. Alla festa della Mamma, le mamme rivendicano il loro esse' mamme 365 giorni l'anno, è normale che tutti volemo un po' più bene a Mamma, semo mammiferi, altrimenti ce chiameremmo papiferi.
Forse non tutti sanno che: La festa der Papà è nata ai primi del '900, la festa della Mamma esisteva già da un po', ai Papà j'è stata regalata 'sta ricorrenza complementare pe' falli contenti.
In realtà i papà ne potevano fa' pure a meno eh, er papà è quello che se non ce sta a casa quasi non se ne accorge nessuno, è quando non ce sta la mamma che so' cazzi.
Er papà è quello che quando va in pensione, impiccia dentro casa. E' quello che la domenica, mentre la mamma sta a spiccia' non sa do' se deve mette' perchè potrebbe esse' de intralcio, per questo una volta, pjava e usciva e annava a compra' er giornale.
Dico 'na volta perchè oggi co' internet nun ce l'ha più 'sta scusa. Er papà è il più immaturo in famiglia, je piace ancora divertisse, è quello che sfida er figlio a gioca' "a palletta",  è quello che dentro casa fa più danni e quello che compra i Lego ar figlio ma pe' costruilli lui. Per questo Ikea c'ha 'sto successo.
Er papà è quello che non trova i pedalini, che non trova le camicie ma due cose le riesce a fa benissimo, butta' la monnezza e mette i bagagli in macchina, prima de parti' pe' 'na vacanza. Er papà è quello che, messo alle strette dal figlio, c'ha la risposta universale pe' tutte le faccende domestiche: "chiedilo a Mamma!"
Fatece caso
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