Tumgik
#Cristina Campo
altri-menti · 11 months
Text
Tumblr media
99 notes · View notes
garadinervi · 5 months
Text
Tumblr media
Laura Boella, Le imperdonabili. Milena Jesenskà, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo, «Gli imperdonabili» 1, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2013
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
21 notes · View notes
Text
Troppe cose hanno accolto le tue palpebre, l'attenzione t'ha consumato le ciglia. Troppe vie t'hanno ripetuta, stretta, inseguita.
La città da secoli ti divora, ma per te travede, sogno e sfacelo di luci piogge, lacrime senili sulla ragazza che passa febbrile, indomabile, oltre il tempo, oltre un angolo.
...gli spettri che non si sanno e tu sai, radicati con te nel glutine blu dell'asfalto e credono al tuo fiore che avvampa, bianco - poiché tutti viviamo di stelle spente.
25 notes · View notes
la-scigghiu · 2 months
Text
Amore, oggi il tuo nome al mio labbro è sfuggito come al piede l’ultimo gradino ora è sparsa l’acqua della vita e tutta la lunga scala è da ricominciare. T’ho barattato, amore, con parole. Buio miele che odori dentro diafani vasi sotto mille e seicento anni di lava ti riconoscerò dall’immortale silenzio.
Tumblr media
.🦋.
🔸Cristina Campo
9 notes · View notes
ma-pi-ma · 1 year
Photo
Tumblr media
Devota come un ramo curvato da molte nevi allegra come falò per colline d'oblio, su acutissime lamine in bianca maglia di ortiche, ti insegnerò, mia anima, questo passo d'addio… 
Cristina Campo, da Passo d’addio, All’Insegna del Pesce d’Oro, 1956
30 notes · View notes
winckler · 1 year
Text
Amore, oggi il tuo nome al mio labbro è sfuggito come al piede l'ultimo gradino… Ora è sparsa l'acqua della vita e tutta la lunga scala è da ricominciare. T'ho barattato, amore, con parole. ti riconoscerò dall'immortale silenzio.
Moriremo lontani. Sarà molto se poserò la guancia nel tuo palmo a Capodanno; se nel mio la traccia contemplerai di un’altra migrazione. Dell’anima ben poco sappiamo. Berrà forse dai bacini delle concave notti senza passi, poserà sotto aeree piantagioni germinate di sassi… O signore e fratello! ma di noi sopra una sola teca di cristallo popoli studiosi scriveranno forse, tra mille inverni: “Nessun vincolo univa questi morti nella necropoli deserta”.
Ora che capovolta è la clessidra, che l’avvenire, questo caldo sole, già mi sorge alle spalle, con gli uccelli ritornerò senza dolore a Bellosguardo: là posai la gola su verdi ghigliottine di cancelli e di un eterno rosa vibravano le mani, denudate di fiori. Oscillante tra il fuoco degli uliveti, brillava Ottobre antico, nuovo amore. Muta, affilavo il cuore al taglio di impensabili aquiloni (già prossimi, già nostri, già lontani): aeree bare, tumuli nevosi del mio domani giovane, del sole.
È rimasta laggiù, calda, la vita, l’aria colore dei miei occhi, il tempo che bruciavano in fondo ad ogni vento mani vive, cercandomi… Rimasta è la carezza che non trovo più se non tra due sonni, l’infinita mia sapienza in frantumi. E tu parola che tramutavi il sangue in lacrime. Nemmeno porto un viso con me, già trapassato in altro viso come spera nel vino e consumato negli accesi silenzi… Torno sola… tra due sonni laggiù, vedo l’ulivo roseo sugli orci colmi d’acqua e luna del lungo inverno. Torno a te che geli nella mia lieve tunica di fuoco.
Ahi che la Tigre, la Tigre Assenza, o amati, ha tutto divorato di questo volto rivolto a voi! La bocca sola pura prega ancora voi: di pregare ancora perché la Tigre, la Tigre Assenza, o amati, non divori la bocca e la preghiera…
— Cristina Campo, da La tigre assenza
37 notes · View notes
lamiaprigione · 1 year
Text
“Non mi sono mai posta il problema perché si vive? Per me un miracolo… Avere visto una lucertola che prendeva la buccia di una pera, stando sopra il mio piede, e la portava alla femmina, come un dono, mentre il sole tramontava. Ecco, che bello essere creati… o che cosa spaventosa in altri momenti. La domanda urgentissima, piuttosto, è: perché sei qui e cosa devi fare? A quella domanda quasi sempre rispondo “per scrivere”, con enorme presunzione. Testimoniare la bellezza, ecco, mi sembra una risposta.”
Cristina Campo (1977)
45 notes · View notes
Photo
Tumblr media
Io mi annoio, capisce? ....
16 aprile 1956 
 Cristina Campo, Lettere a Mita.
25 notes · View notes
somehow---here · 1 year
Text
Tumblr media
Cristina Campo, Oltre il tempo, oltre un angolo, ultimo verso (da "La tigre assenza")
23 notes · View notes
lunamarish · 10 months
Text
Si ripiegano i bianchi abiti estivi e tu discendi sulla meridiana, dolce Ottobre, e sui nidi.
Trema l’ultimo canto nelle altane dove sole era l’ombra ed ombra il sole, tra gli affanni sopiti.
E mentre indugia tiepida la rosa l’amara bacca già stilla il sapore dei sorridenti addii.
Cristina Campo
14 notes · View notes
Text
Perché si vive? Per me è un miracolo… Avere visto una lucertola che prendeva la buccia di una pera, stando sopra il mio piede, e la portava alla femmina, come un dono, mentre il sole tramontava. Ecco, che bello essere creati… o che cosa spaventosa in altri momenti. La domanda urgentissima, piuttosto, è: perché sei qui e cosa devi fare? Testimoniare la bellezza, ecco, mi sembra una risposta.
- Cristina Campo
37 notes · View notes
Text
Tumblr media
Due mondi – e io vengo dall’altro.
Dietro e dentro
le strade inzuppate
dietro e dentro
nebbia e lacerazione
oltre caos e ragione
porte minuscole e dure tende di cuoio,
mondo celato al mondo, compenetrato nel mondo,
inenarrabilmente ignoto al mondo,
dal soffio divino
un attimo suscitato,
dal soffio divino
subito cancellato…
Io non prego mai per i morti, io prego i morti. L'infinita sapienza e clemenza dei loro volti – come si può pensare che abbiano ancora bisogno di noi? – Ad ogni amico che se ne va io racconto di un amico che resta; a quella infinita cortesia senza rughe ricordo un volto di quaggiù, torturato, oscillante.
Cristina Campo, da Diario bizantino e Lettere 1955-1976
6 notes · View notes
Text
Se qualche volta scrivo è perché certe cose non vogliono separarsi da me come io non voglio separarmi da loro. Nell'atto di scriverle esse penetrano in me per sempre attraverso la penna e la mano come per osmosi. Nella gioia, noi ci muoviamo in un elemento che è del tutto fuori del tempo e del reale, con presenza perfettamente reale. Incandescenti, attraversiamo i muri.
18 notes · View notes
iviaggisulcomo · 11 months
Text
"Tutta la mia forza è la mia solitudine, il mio andarmene sola per questi luoghi: la libertà come un coltello tra i denti."
(Cristina Campo, Caro Bul. Lettere a Leone Traverso)
18 notes · View notes
ma-pi-ma · 1 year
Quote
La pura poesia è geroglifica: decifrabile solo in chiave di destino.
Cristina Campo, Fiaba e Mistero
26 notes · View notes
schizografia · 2 years
Text
"Nel blocco cieco, mutilo e massiccio del secolo, Borges crea leggermente, vertiginosamente un’apertura: ci lascia intravedere ancora una volta lo sterminato mondo che sta *dietro quello vero* e senza il quale il mondo vero sarà presto un mondo spettrale. Il suo gesto è simile a quello della maga persiana che gettando grani d’incenso su un braciere «apriva nel fumo con le due mani una porta» - e per essa i prigionieri passavano nei giardini e nei boschi che credevano di avere dimenticato."
Cristina Campo, Jorge Luis Borges, in Sotto falso nome
17 notes · View notes