“Vorrei poterti dire di seguire sempre il tuo cuore, ma non penso sia un buon consiglio. Tu ce l'hai, un cuore, è vero, ma hai anche un cervello e un'anima. E sono arrivato a credere che si ami tanto col cervello quanto col cuore. Il vero amore non è solo istinto, ma anche volontà.”
“Vorrei poterti dire di seguire sempre il tuo cuore, ma non penso sia un buon consiglio. Tu ce l'hai, un cuore, è vero, ma hai anche un cervello e un'anima. E sono arrivato a credere che si ami tanto col cervello quanto col cuore. Il vero amore non è solo istinto, ma anche volontà.”
Se qualcuno soffre di ansia sociale e ti chiede qualcosa del tipo "mi odi?" o "sei arrabbiato con me?" non è perché non si fidano di te, ma perché il loro cervello glielo ripete letteralmente tutto il tempo.
Come ripeto sempre le parole ai fini educativi servono quanto le banconote del Monopoli sul conto corrente. Tuttavia la maggioranza ama parlare e soprattutto ama parlare con la solita ipocrita educazione comportamentale (cioè un coacervo di teorie e moralismi). Questo non funziona mai, perché contano solo l'osservazione e gli esempi diretti, e perchè l'emozione prevarrà sempre sulla mente razionale.
Ciò che cambia o corregge il comportamento è sapere cosa fare e come. Cioè essere in grado di dare e di avere le "istruzioni" attraverso le quali si acquisisce la capacità di auto gestirsi e di auto regolarsi (la "modulazione" di cui parla la Lucangeli). Ovvero sapere concretamente riequilibrare uno stato emotivo alterato, non teorizzando, ma facendo.
Questi video spiegano molto bene cosa significa generare un cambiamento e quale sia il punto di ripristino. Si aggiunge una certa poesia di fondo sul funzionamento umano che guarda un po', è anche roba scientifica!
Quando la scienza si collega alla vera evoluzione.
Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai. Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l'anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali. Non importa...Il mio cervello si chiude. Ascolto. Rispondo. E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono.