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#Arte dell’Anima
poetessamedusa · 2 years
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lunamagicablu · 2 months
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Gli "aggiustatori di anime" sono come Angeli, sensibili ed empatici. Li incontri sempre al momento giusto. Ti prendono per mano e ti aiutano ad attraversare la sofferenza e il buio. Ti aiutano a superare le ferite dell’anima, gli "aggiustatori di anime". Ti aiutano a rinascere, guidandoti verso la luce. (Agostino Degas) art by Lisann Unis ***************** The "Soul Adjusters" they are like Angels, sensitive and empathetic. You always meet them at the right time. They take you by the hand and they help you cross suffering and darkness. They help you overcome the wounds of the soul, the "soul adjusters". They help you to be reborn, guiding you towards the light. (Agostino Degas) art by Lisann Unis 
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occhietti · 10 months
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Esiste una stanchezza, quella dell’anima, per la quale non basta il riposo fisico. Ha bisogno del mare, del silenzio, di poche parole, della pulizia dei comportamenti, di non ascoltare la stupidità della gente. Ha bisogno di respiri lunghi, guardando il cielo, leggendo un libro, sorseggiando un caffè, sorridendo ad un pensiero, piangendo senza vergogna.
Esiste una stanchezza, quella del cuore, che ha bisogno di abbracci che regalino la primavera, quando tarda ad arrivare. Un abbraccio che sia quel bacio sulla fronte, mentre dormi. Mentre ad occhi chiusi combatti con le tue paure. Che scacci gli incubi, che combatta i mostri, che ti regali l’alba, anche quando il sole non c’è... Da cuore a cuore.
- Natascja Di Bernardino
Street art by David Speed
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO QUINTO - di Gianpiero Menniti
L'INASPETTATO
Edgar Degas (1834 - 1917) dipinge "Ballerina che fa un saluto", 1878, conservato al Museo d’Orsay a Parigi.
Le forme scompaiono nel colore, riappaiono tra sfumature e contrasti.
Nel 1890 dipinge "Russet Landscape" (Paesaggio color ruggine) e nel 1892 compie sperimentazioni ulteriori con la tecnica del "monotype" che coniuga incisione, disegno e pittura.
Ulteriori poichè già nel 1876 aveva prodotto opere come "Dancer Onstage with a Bouquet" (Ballerina sul palco con un Bouquet, collezione privata).
Potremmo chiuderla qui aggiungendo che si tratti di una direzione di "ricerca" poco nota dell'artista francese.
Qualcosa che nasce nel medesimo contesto dei soggetti tradizionali della sua pittura.
Certo.
Ma perchè?
Ne realizzò circa centoventi di stampe con questa tecnica.
Eppure, negli anni '90 del XIX secolo scompaiono le classiche figurazioni per dare vita a immagini che annullano la forma sondando esperienze visive abissali.
Tuttavia, sullo sfondo delle altre due opere citate, queste rappresentazioni emergevano.
L'irrazionalismo non è una corrente viva nel solo Novecento: è già negli aforismi di Nietzsche, nelle immagini poetiche di Baudelaire e nelle strutture visive dell'Impressionismo.
Degas s'immerge in questa radicale percezione, l'anticipa nell'arte, la rivela facendo segno alla parola del suo tempo.
La realtà non possiede un fondamento e la concezione tragica pervade la lunga stagione che segue alla rivoluzione scientifica e illuminista dei due secoli precedenti.
Per dirla con le parole di Dostoevskij, tratte da "I fratelli Karamazov" (1880):
«Se Dio e l’immortalità dell’anima non esistono tutto è possibile».
Nel 1882, ne "La gaia scienza", Nietzsche afferma perentoriamente:
«Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! Siamo stati noi ad ucciderlo: voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? [...] Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli; chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatòri, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione?».
In entrambi i casi, la fine della "cristianità" - non significa la fine del "cristianesimo" - s'annida nell'espressione figurativa che abbandona ogni certezza e muta in invocazione metafisica: semplicemente, la vocazione alla verità s'infrange con il baratro delle inattingibili origini.
Il '900 comincia da lì, anche da un inaspettato Degas.
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avereunsogno-62 · 21 days
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Lo sapevate che... l’opera più famosa di Vincent Van Gogh, La notte stellata, venne dipinta dalla finestra del manicomio di Saint Paul de Mausole, dove il pittore venne ricoverato dopo essersi amputato l’orecchio in seguito a una lite con il pittore Paul Gauguin.
I pazienti di un manicomio nel
XIX secolo venivano storditi col bromuro, con purghe e salassi, le normali cure contro la “follia” o venivano appesi al soffitto in delle arcaiche camicie di forza, al fine di placare i loro “eccessi”. Ma in quest’ambiente terrificante e degradante Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli. Venne preso da un vero e proprio furore creativo e continuamente chiedeva al fratello Theo di inviargli materiale per dipingere, pennelli e colori. Con la forza della propria immaginazione riusciva a rielaborare la misera realtà che percepiva con i suoi occhi in qualcosa di sublime, d’infinito, d’immortale.
“Cosa sono io agli occhi della gran parte della gente? Una nullità, un uomo eccentrico o sgradevole – qualcuno che non ha posizione sociale né potrà averne mai una; in breve, l’infimo degli infimi. Ebbene, anche se ciò fosse vero, vorrei sempre che le mie opere mostrassero cosa c’è nel cuore di questo eccentrico, di questo nessuno.”
Quando tentò di avvelenarsi inghiottendo colori a tempera e bevendo il cherosene delle lampade, fu segregato in una stanza spoglia e minuscola, priva di mobilia, ma continuò lo stesso a dipingere. L’arte per Van Gogh era una forma di resistenza, di sopravvivenza, un modo per svelare i misteri della natura e dell’anima. Pochi artisti sono riusciti ad esprimere i dolori e le sofferenze della propria vita con la stessa intensità di Van Gogh. La luce e i colori nei suoi quadri sono o accecanti o tenebrosi, un’esplosione di vita colta con la finissima sensibilità che gli era propria.
Da Professor X
Notte stellata
Olio su tela
73.0 x 92.0 cm.
Saint-Rémy: Giugno, 1889
New York: The Museum of Modern Art
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susieporta · 9 months
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LA CURA
Per curare bisogna, come primo step, creare un vuoto dentro di sè.
In quello spazio, moltissime informazioni ci raggiungono.
Senza quello spazio il rischio è di proiettare i tuoi irrisolti sull’altro.
Solo nel vuoto c’è posto per l’ incontro.
Il secondo passo è ascoltare con tutto il corpo quelle informazioni e fidarsene ciecamente.
In quelle informazioni è contenuto:
Il non detto dell’altro
I suoi blocchi energetici
Il suo passato
Il suo passato karmico
Il suo futuro
La direzione dell’anima
Come entrare in quel vuoto?
Espandi la tua aura imparando ( tramite appositi esercizi che qui non posso spiegare) a rilassarti completamente: nel perfetto rilassamento permettiamo all’ energia di scorrere liberamente senza interferire come facciamo di solito.
A quel punto il vortice energetico inizia ad espandersi tutto intorno sopra, sotto, davanti e indietro.
Più la tua aura è grande e più trasmetterà calma e vitalità allo stesso tempo .
Nessuno può pensare di curare qualcuno senza questi passi.
E’ una falsa cura. E’ un intervento.
Intervenire e’ un atto egoico, violento se non conosciamo prima perfettamente lo stato:
Psichico
Fisico
Energetico
Spirituale
Della persona che abbiamo di fronte.
Inoltre: una volta che abbiamo le informazioni e le abbiamo accolte, la massima attenzione deve essere posta a come e cosa restituire alla persona.
Terribili e orrifici nonché pericolosi sono coloro che per sciorinare le loro doti, inondano l’ altro con le loro percezioni avute su di lui:
Ah io ho capito tu sei cosi e ti e’ successo questo anche se fingi quell’ altro .
Questo atto di pura e inutile violenza va restituito con un immediato allontanamento perché non c’e’ nessuno di più pericoloso di uno che usa le sue capacità per impressionare o per cercare elogio o seguito.
Essi sono i falsi guru, falsi maestri:
Sono loro che hanno bisogno di voi e non il contrario.
Cura e’ diverso da terapia.
O da sostegno.
Cura e’ trasformazione alchemica
Dove la parola non serve
Serve esserci totalmente e aver sbloccato i nostri nodi.
In questo non c’e sforzo
Non c’e’ fatica.
Solo essere
_ClaudiaCrispolti_
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Ai sensi della legge sui diritti d’autore e del codice civile,
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con qualsiasi mezzo: elettronico, meccanico, fotocopie,altro.
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Arte di Tina Ninua
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francescacammisa1 · 3 months
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Più passa il tempo, più mi accorgo che non buttiamo via proprio niente, mai. I ricordi vanno a nascondersi in certi cassetti dell’anima e poi, in un giorno a caso, in un’ora a caso, apri il cassetto sbagliato ed eccoli lì. Sfogli le fotografie con la bocca mezzo aperta e ti chiedi com’è possibile che dentro di te ci possa stare così tanta vita, come fai a contenere tutti quegli istanti, il profumo del pane in quelle albe al mare, quel bacio alla stazione, l’odore della carta dei libri vecchi, il rumore della pioggia in sottofondo quel pomeriggio mentre facevi l’amore con quella ragazza, la corsa in ospedale la notte in cui è nato tuo figlio, e poi ancora e ancora, tutta quella vita e tu così piccolo, non ci riesci a credere. Li metti via perché fanno troppo male, quei ricordi; oppure perché fanno fin troppo bene: rivedersi così felici può ferire, se è un po’ che hai smesso di esserlo. Non è vigliaccheria: è spirito di sopravvivenza.
Enrico Galiano - Geografia di un dolore perfetto
Ph Sergei Sarakhanov
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quandolarte · 3 months
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La passione è l’ossigeno dell’anima.
Bill Butler
Riccardo Mannelli 🎨🖌
Arte in Poesia
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La farfalla, è qualcosa di particolare, non è un animale come gli altri, in fondo non è propriamente un animale ma solamente l’ultima, più elevata, festosa e vitalmente importante essenza di un animale. È la forma festosa, nuziale… di quell’animale che… era giacente crisalide e ancor prima affamato bruco. La farfalla non vive per cibarsi e invecchiare, vive solamente per amare e concepire, e per questo è avvolta in un abito mirabile… Tale significato della farfalla è stato avvertito in tutti i tempi e da tutti i popoli… È un emblema sia dell’effimero, sia di ciò che dura in eterno… È un simbolo dell’anima… Hermann Hesse . . Foto in alta risoluzione https://flic.kr/p/2oncHS2 . . #farfalle #butterfly #nature #butterflies #farfalla #macro #natura #orchid #naturephotography #mariposa #papillon #insects #fiori #insect #love #mariposas #schmetterling #flowers #naturelovers #lepidoptera #insetti #handmade #food #macrophotography #italy #italia #art #a #papillons #photography (presso La Casa delle Farfalle Palermo) https://www.instagram.com/p/Cp5OyU1Mzj4/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ilariaberenice · 1 year
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Volto Fluido con inchiostro. Le forme fluiscono sul tuo volto senza identità, ma nel profondo dell’anima so che ci sei. La mia anima si connette con la tua e ti rendo immortale. Vedi su Saatchi Art: https://www.saatchiart.com/art/Painting-Fluid-face/65859/2371380/view Fluid face with ink. Shapes flow on your face without identity, but deep down in my soul I know you're there. My soul connects with yours and I make you immortal. See on Saatchi Art. https://www.saatchiart.com/art/Painting-Fluid-face/65859/2371380/view #saatchi #saatchiart #saatchiartist #inkart #blackandwhitepainting #abstraction #unique #fluidart (presso Ilaria Berenice) https://www.instagram.com/p/CoSBxTZIQEC/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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visionairemagazine · 2 years
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L'Universo Donna disegnato da Marco De Angelis.
A cura di Donatella Lavizzari
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Marco De Angelis è giornalista professionista, disegnatore umorista, illustratore e grafico. Ha illustrato molti libri per ragazzi per Giunti, De Agostini, La Scuola, San Paolo, Lapis, European Language Institute (28 riviste, distribuite in 40 Paesi) e altri editori. Dal 1975 pubblica su 150 tra quotidiani e riviste in Italia e all’estero: Il Popolo, Il Messaggero, La Repubblica (di cui è stato redattore), Il Mattino, Grazia, I Gialli Mondadori, Panorama, Help! Comix, Comic Art, le riedizioni de Il Travaso e Marc’Aurelio, riviste umoristiche e specializzate.
I suoi disegni sono apparsi su decine di giornali negli USA e in Europa distribuiti anche da Cartoon Arts International e The New York Times Syndicate: Washington Post, Chicago Tribune, Los Angeles Times, Vancouver Sun, Sacramento Bee, Herald Tribune, Courrier International, Le Monde, Nebelspalter, Yez, Eulenspiegel e altri. Ha collaborato con la RAI, con TeleMontecarlo, molte associazioni e società, tra cui Confartigianato, Università Bocconi e Ministero dell’Interno. Palma d’Oro a Bordighera nel 1997, ha ricevuto più di 100 premi in Italia e all’estero: Istanbul, Teheran, Tokyo, Belgrado, Krusevac, Montreal, Amsterdam, Olen, Genova, Dolo, Fano, Ferrara, … Recentemente è stato premiato a Solin (Croazia) per il 17° International Cartoon Festival e alla 38a edizione dell'Aydin Dogan Vakfi (Istanbul), uno dei concorsi più prestigiosi al mondo, gli è stato assegnato il Terzo Premio (dopo aver vinto il 1° premio nel 1987 e nel 2016). Sua è l'illustrazione della bellissima mostra di Cannes Cartoons "Infanzie rubate", esposta domenica 11 Settembre al Palais des Festivals di Cannes, dopo la mostra tenutasi a Giugno nell'Isola di Santa Margherita. Due libri da lui illustrati hanno ricevuto il 1°Premio Legambiente 2001 per la divulgazione scientifica e il 1°Premio Bancarellino 2002. E’ uno dei tre curatori della rivista umoristica online Buduàr.
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La vasta e poliedrica produzione artistica di Marco De Angelis annovera opere originali che trattano temi sempre attuali: politica, società, ambiente, guerra, amore, scienza e cultura. Il suo è un ritratto a 360 gradi dell’umanità. Sempre fedele a se stesso, De Angelis aderisce alla complessità della realtà contemporanea, interpretandone le contraddizioni, le ambiguità, le fragilità. Il suo è uno sguardo ironico, schietto, preciso, a volte poetico, a volte tagliente ed impietoso.
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De Angelis è un sensibile scrutatore del mondo e le sue denunce sagaci toccano profondamente le corde dell’anima e colpiscono al cuore come dardi. Le sue illustrazioni PARLANO. E parlano una lingua universale. Sono capaci di sensibilizzare i destinatari su questioni rilevanti. Lanciano SOS per il pianeta Terra, risvegliano coscienze, portano alla luce problematiche spesso vengono sepolte dall’indifferenza. Il pianeta Donna è una delle tematiche affrontate da De Angelis, sotto diverse angolazioni ma sempre con la stessa sensibilità.
E i messaggi diventano memorabili e inducono gli spettatori alla riflessione.
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chez-mimich · 1 year
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ART ENSEMBLE CHICAGO_THE SISTH DECADE: “FROM PARIS TO PARIS” (parte I)
All’Art Ensemble of Chicago mi legano alcune circostanze che potrebbero annoiare il lettore, ma non il sottoscritto e allora mi permetto di ricordarle lo stesso. La prima è che lo straordinario ensemble registrò a Parigi (la mia città dell’anima), il primo disco: “A Jackson in Your House”. La seconda circostanza è ancora legata a Parigi, poiché il mio primo disco jazz fu proprio “A Jackson in Your House” e lo acquistai a Parigi nella neonata FNAC, circa dieci anni dopo. E' quindi sempre con grande gioia che accolgo una nuova uscita dell'AEOC, anche se, naturalmente, l'ensemble è molto cambiato, non solo nella sua composizione, ma anche nella sua musica. A dire il vero è cambiato in molto, ma non certo nello spirito di ricerca, sempre costante ed indomito. Che lo spirito non sia affatto cambiato lo dice anche il titolo di quest'ultimo lavoro: "The Sisth Decade: From Paris to Paris". Due i "sopravvissuti" del vecchio AEOC ovvero i co-fondatori Roscoe Mitchell (sax e flauto) e Famoudou Don Moye (batteria e percussioni e attrezzi vari). Il disco in uscita il prossimo 20 gennaio presso Bandcamp (e anche su vinile in edizione limitata), è il risultato di una registrazione effettuata nel febbraio del 2020 presso la “Maison des Arts” di Créteil, periferia di Parigi, nell’ambito del prestigioso “Festival Sons d’Hiver”. Si tratta di un disco doppio per un totale di diciassette brani, dei quali il primo “Leola” insieme a “Odwalla” e “Funky AECO”, appartengono alla produzione originaria dell’AEOC. E allora “…Make your choice, trust your voice…” e immergiamoci nell’ascolto in questo ventre di balena che è “The Sisth Decade: From Paris to Paris”. Un lavoro che, come allude il titolo contiene il punto di partenza e quello di arrivo, la scaturigine e la foce, o forse sarebbe meglio dire il delta, in considerazione delle tante mutevoli e variegate sonorità che ha prodotto lo straordinario ensemble. Molto di ricerca i primi brani del primo “disco”, anche se nel caso dell’AECO” tutti i termini, i generi, le influenze, le contaminazioni, vanno usati o con estrema parsimonia oppure, all’opposto, nella maniera più spregiudicata, poiché l’universo musicale dell’AECO è letteralmente incontenibile, forse incommensurabile. Piluccando nel possente lavoro, ecco la track n. 2, “Introduction to cards”, con la tromba torturata con grande maestria da Hugh Ragin e, a tale proposito, ricordo che nel gruppo originario la tromba la suonava un certo Lester Bowie. “Great Black Music” è un certificato di nascita sonoro, una rivendicazione orgogliosa delle origini della musica dell’ensemble, tutta sussurrata da percussioni colte e minimali, con un recitativo esplicito e diretto che, come la voce di un predicatore, assegna all’AEOC il posto che gli spetta nelle origini del jazz. Il pezzo che segue, “Kumpa” sembra voler andare ancora più in profondità e l’Africa qui non è solo una allusione lontana, ma è profondamente presente nel ritmo nella melodia e nella lingua cantata, pezzo di strabiliante bellezza e solo leggermente sfiorato e cullato dal pianoforte. Il brano trascolora e prosegue nel seguente “Stormy Weather” che pian piano sembra voler dissolvere le sonorità etniche, per inglobare la musica colta e di ricerca. Un doppio brano insomma che assomiglia ad una voce enciclopedica dei generi musicali. (continua)
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lunamagicablu · 9 months
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E’ una Luce che non costa nulla, ma è più preziosa del più raro diamante. Non illumina i luoghi, ma i Cuori. Non si accende con un interruttore, ma con l’Amore. Si spegne con l’indifferenza, l’odio, la noia e la menzogna. Può vedersi di giorno e di notte e, se si chiudono gli occhi, la si sente sulla pelle. Per vederla, sentirla, toccarla occorre essere alimentati dalla stessa Energia. E’ la Luce dell’Anima. *Oro Nero* art by_priestessoflight777_ ************************ It is a Light that costs nothing, but it is more precious than the rarest diamond. It does not illuminate places, but Hearts. It doesn't turn on with a switch, but with love. It goes out with indifference, hatred, boredom and lies. He can see himself day and night and, if you close your eyes, you feel it on the skin. To see it, hear it, touch it it is necessary to be fed by the same Energy. It is the Light of the Soul. *Oro Nero* art by_priestessoflight777_
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donaruz · 2 years
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13 Luglio 2022 - Superluna (luna al perigeo, punto più vicino alla Terra).. Guru Purnima.. Luna Piena in Capricorno.. Luna del Cervo.. 🦌🌕
'Indugiando sul sentiero illuminato dalla luna piena, tra il Cielo e la Terra, avanzando con passo leggero tra il “qui” e il “non qui”, con il muso rivolto all’indietro, questo cervo, di un bianco splendente, fa da ponte tra il mondo terreno e quello spirituale, incarnando il regno simbolico ed intermedio dell’anima verso cui il cervo vuole condurci.
Manto vellutato, muso teneramente umido, occhi castani luccicanti sotto le lunghe ciglia, zampe snelle ed aggraziate: la natura del cervo è espressione di purezza e sublimità.
Accanto al trono del Buddha, è spesso raffigurata una coppia di cervi. Lo stesso Buddha in una vita precedente, si era reincarnato in un cervo dorato dalla voce melodiosa, la cui missione era calmare le passioni degli umani sprofondati nella disperazione e condurli l’ottuplice sentiero.
La sua prudenza leggiadra, i balzi eleganti, le apparizioni improvvise e le rapide sparizioni, collegano questo animale al Mercurio alchemico, la sostanza psichica che fa da intermediaria nella trasformazione, ma anche ai sentieri tortuosi e indiretti del pellegrinaggio o dell’iniziazione, che cambiano costantemente direzione o, come il cervo, spariscono all’improvviso.
Il misterioso rumore di zoccoli che, di tanto in tanto, sentiamo nel sottobosco ai lati di un sentiero tortuoso, appartiene ad una creatura nascosta che ci insegna a percorrere il nostro cammino con placida riverenza verso l’invisibile e l’ignoto..'
[da: 'Il Libro dei Simboli' - Ed. Taschen]
#Blessing #FullMoon #LunaPiena #Luglio #GuruPurnima )O(
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©Nancy Chalmers Art
www.nancychalmers.com
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Da: SARA' DIPINGERE - di Gianpiero Menniti
LA RICERCA
[...] Ancora una domanda: perché proprio la pittura dovrebbe possedere una capacità così straordinaria di conferire statuto ontologico alla propria espressione materiale? Perché non può esserlo un’opera plastica, un’installazione, un’opera di “Land Art” o una Performance? La risposta è già nella domanda: la pittura non possiede un primato. Ma agisce entro la stessa matrice. È ancora, alla pari degli altri modelli espressivi, in grado di suscitare l’emozione della ricerca. Si pensi a Marc Rothko, soprattutto alla Rothko Chapel di Huston e ai grandi dipinti neri che contiene. Quale altra forma di espressione può rivelarsi con quella forza? E attingere a immagini così cariche di un’allusione visibile all’invisibile? Su queste basi nasce il mio viaggio nella creatività pittorica contemporanea. Un viaggio che, inevitabilmente, deve possedere gli occhi di ogni singolo artista, di un singolo artista capace di rivelare la natura inconscia dell’opera. Il critico, in questo senso, è un muto spettatore dell’atto creativo drammatico che si compie sul più antico dei supporti, con il più estremo degli obiettivi: trascendersi per rivelarsi. E nel rivelarsi, rivelare. E quel “rivelarsi” altro non è che lo svelarsi di una sensibilità-realtà vissuta e incarnata dal medium della tela: l’artista stesso, in quanto epigono di una voce muta che lo trascende imprimendosi tra le mille corse del pennello. Per farmi “spettatore”, ho scelto una pittrice ingiustamente lasciata ai margini dalla critica, nonostante presenze numerose, sempre premiate, a vari concorsi e due personali che ne hanno posto in luce il valore, nel 1994 e più recentemente nel 2015. Mi riferisco all’italiana Maria Casalanguida, forse una delle più sublimi nella ricerca, inconsciamente agostiniana, di quella traccia di trascendenza interna che rivela il volto dell’anima e il colore dell’abisso. Il viaggio, a questo punto, può cominciare.
- Maria Casalanguida: "Palazzo Ducale, Venezia", 1975, collezione privata - In copertina: Maria Casalanguida, "Nulla dies sine linea", 2010, collezione privata
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vecchiorovere-blog · 2 years
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“Nella misura in cui l’amore cresce in te, cresce anche la tua bellezza, poichè l’amore è bellezza dell’anima“
Caravaggio
Scrivo arte
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