Tumgik
#è quella parte così bambina che ha mantenuto
sara-smind · 9 months
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Quando tuo padre è rimasto un ragazzino fan di un fumetto dalle scuole medie:
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olstansoul · 3 years
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Sacrifice, Chapter 12
PAIRING: Wanda Maximoff & James Bucky Barnes
"Mamma sono a casa"disse la bionda togliendo le chiavi di casa sua dalla toppa e proseguendo all'interno della casa.
Wanda seguiva Natasha piano, girandosi attorno e notando le foto di Natasha da piccola, insieme ad un'altra bambina anch'essa bionda.
"Dai vieni! Non ti mangia nessuno"sussurrò la bionda a Wanda.
"Sto solo guardando come eri carina da piccola"disse lei in sua difesa indicando le foto della ragazza di fronte a lei.
"Si ci pensiamo dopo, okay?"disse lei trascinandola nel piccolo salotto collegato alla cucina.
"Natasha..."disse una voce che sembrava essere quella di sua madre.
Wanda si guardava ancora attorno, vedendo come casa di Natasha era decorata con tanti quadri particolari e gingilli vari e il colore predominante era il rosso.
"Si, mamma sono qui..."disse lei e la voce che l'aveva chiamata proveniva dalle sue spalle.
"Oh...vedo che sei in compagnia"disse la donna e fece girare dietro le due ragazze.
La bionda con un sorriso e l'altra anch'ella con un sorriso ma più mantenuto rispetto a quello entusiasta di Natasha.
"Salve"disse Wanda facendo un cenno con la mano.
"Tu dovresti essere Wanda, giusto?"
"In persona"
"Io sono Melina, la madre di Natasha. Mi ha parlato molto di te"disse lei.
Melina era una donna molto bella, capelli e occhi scuri, sembrava indaffarata nelle mille faccende di casa ma era anche presentabile.
"Davvero? In così poco tempo?"chiese Wanda curiosa.
"Si, lo so è troppo affrettato..."disse Natasha con un sorriso di scuse che Wanda riuscì a ricambiare con uno più sincero.
Non pensava che Natasha fosse molto espansiva e non sapeva neanche se questo era positivo o meno, ma per ora le piaceva.
Con le mani nelle tasche posteriori dei jeans, Wanda continuò a perlustrare il resto della casa e notò come ogni particolare era messo perfettamente bene.
E la cosa più bella erano le fotografie appese.
"Posso permettermi di fare una domanda?"disse Wanda.
"Oh...si"disse Natasha più sollevata rispetto a prima.
"Come mai tu sei bionda se tua madre sembra Biancaneve?"le due donne risero.
La più piccola era di fianco a lei mentre la più grande era vicino ai fornelli pronta a cucinare qualcosa.
"Beh è una domanda che viene fatta spesso in questa casa quando abbiamo ospiti..."iniziò a spiegare la signora Romanoff.
"...sia Natasha che Yelena hanno preso dal padre, Alexei. Sai Mendel? Io carattere recessivo e lui dominante. Praticamente ha vinto lui..."
"Yelena? Tua sorella? Quella che ho visto nella foto vicino alla porta di casa?"
"Proprio lei..."
"Beh, signora Romanoff mi dispiace un sacco per lei"
"Oh, figurati tesoro. Ormai ci ho perso le speranze, quando andiamo in giro insieme spesso mi scambiano per l'amante di Alexei e non ci credono neanche se glielo spiego dieci volte che sono la moglie...."
"Potresti anche spiegarlo a chiunque per dieci volte, la cosa più importante è che sei mia moglie e che ti amo..."disse una voce molto profonda e maschile che proveniva da fuori.
A quella affermazione Natasha si nascose il viso con una mano e nel mentre Wanda guardava la scena con un sorriso smagliante sulle labbra.
"Papà..."disse Natasha.
"Oh, oddio scusate! Non avevo ancora capito che era arrivato l'ospite...io sono Alexei Romanoff, il padre di Natasha"disse lui prendendo la mano di lei e facendo il gesto del baciamano.
"Oh andiamo Al, si un po' meno formale. Ora Wanda è come se fosse di famiglia"disse sua moglie e a quella affermazione lei si illuminò.
"Piacere Wanda e scusami sono solo un cavaliere con le dame"
Lei rise, sentiva dentro di sé come se si trovasse al punto giusto al momento giusto. I genitori di Nat erano davvero carini e la facevano sentire a proprio agio, così come anche la sua nuova amica.
"Beh, noi andiamo in camera. Abbiamo un progetto da iniziare, se vuole scusarmi Duca Alexei?"
Dopo il consenso da parte del padre di Natasha, le due si avviarono in camera della bionda pronte per un pomeriggio pieno di creatività.
"Quel piano è il tuo?"chiese la castana appena entrò nella stanza di Natasha.
"No, quello è di Yelena e mi meraviglio di come sia ancora intatto...Mister Fuzzy, sul mio letto,no!"disse la bionda improvvisamente facendo scattare Wanda.
La vide che prendeva una grande palla di pelo arancione e la poggiò sul pavimento.
"Mister Fuzzy?"chiese Wanda.
"Si, lui è il vero padrone di casa...sembra che gli piaci"disse Natasha vedendo che il suo gatto si lisciava sulle gambe della castana.
"Vero, riesco a sentire le fusa da qui"disse Wanda.
"Allora...diamo il via a questo pomeriggio creativo insieme?"
Erano solo le quattro del pomeriggio e fino alle sette rimasero rinchiuse nella stanza di Natasha, piene di matite colorate e di cartoncini, con un computer acceso e fogli sparsi ovunque.
"Credo che sia abbastanza, vero?"chiese la castana girandosi verso la bionda messa dall'altra parte della scrivania mentre colorava il titolo.
"Si, va bene..."
C'era la castana ancora con la testa di fronte al computer, pronta a raccogliere ulteriori informazioni sull'epoca vittoriana in Inghilterra e l'altra invece, la bionda, era ancora con le mani tutte sporche di colori.
Si era perso parecchio tempo, fin quando Wanda si accorse che era ora di cena e sarebbe dovuta tornare a casa.
"Nat, io...io dovrei tornare a casa"disse lei con un po' di timidezza.
"Oh giusto, avrei dovuto accorgermene. Ti ho trattenuta troppo!"disse lei alzandosi e sistemandosi delle ciocche di capelli dietro le orecchie.
"Tranquilla, è stato divertente passare un pomeriggio con te..."
"Davvero?"chiese la bionda con un leggero entusiasmo.
"Si, davvero! Non passavo un pomeriggio così da tanto tempo"
"Beh, allora lascia che ti accompagni"disse lei vedendo che la castana già si avviava alla porta.
"Oh no, tranquilla grazie"
"Va bene, mi mandi un messaggio appena arrivi a casa?"
"Sarà fatto!"disse la castana e si fece accompagnare alla porta da Natasha che la salutò con due baci sulla guancia e Wanda rimase parecchio sorpresa.
Percorse il tratto di strada lentamente senza troppa fretta ma riuscì lo stesso ad arrivare in tempo per la cena.
"Ehi...ero convinta che la mamma di Natasha ti trattennesse per la cena"disse sua madre appena lei entrò in casa.
"Ciao anche a te mamma! No, purtroppo non mi ha trattenuto, anche se avrei voluto cucina davvero bene!"
"Stai sottovalutando le doti culinarie di tua madre?"chiese lei e Wanda rise.
"Oh, non mi permetterei mai!"disse lei alzando le mani in segno di resa.
"Mamma sono pronte le cotolette?"chiese Pietro dal piano di sopra e al sentire la voce del suo fratellino Wanda sorrise.
"Certo, inizia a scendere che è arrivata anche tua sorella"
"Okay, vado a lavarmi le mani"
Wanda prese già posto e sua madre iniziò ad impiattare, Clint prese posto anche lui e aspettarono Pietro per iniziare a cenare.
"Come è andata la ricerca?"chiese Clint rivolgendosi a Wanda.
"Oh...bene, Natasha ha deciso di fare un qualcosa di più creativo e così ci siamo divise. Io le ho fornito le informazioni e lei ha reso ancora più bello il nostro cartellone"spiegò Wanda.
"Spero che abbiate fatto un ottimo lavoro"disse Clint.
Wanda annuì con un leggero sorriso e in quello stesso istante il suo cellulare vibrò, un nuovo messaggio.
"Direi che potete puntare tutto sulla creatività"disse sua madre.
"Già..."rispose prontamente lei e subito un nuovo messaggio le arrivò.
WhatsApp
2 messaggi
"Parli del diavolo..."disse lei vedendo che uno dei messaggi che le erano arrivati, era di Natasha.
Si alzò dalla sedia per poter andare in camera sua e, per la seconda volta, sua madre la fermò.
"Non mangi più?"chiese lei.
"No ma la cotoletta era buonissima e poi sono piena, la mamma di Natasha ha fatto la torta di mele e poi mi ha offerto tante altre cose che non riesco più a mangiare..."
"Okay, va bene..."disse sua madre con un sorriso, era felice per sua figlia.
Lei chiuse la porta di camera sua e si sedette direttamente sul suo letto, stendendosi poi e rispondendo a Natasha.
Natty 🍒
Sei tornata a casa?
Wan🌸
Si, tutto a posto tranquilla. Grazie per esserti preoccupata...
Natty🍒
Mi sono sentita di farlo, volevo scusarmi...
Wan🌸
Scusarti? E per cosa?
Natty🍒
Ho parlato di te troppo presto a mia madre e a tutto il resto della famiglia ed è sembrato troppo affrettato...
Wan🌸
Ma no tranquilla...i tuoi sono davvero carini, mi hanno fatto sentire a casa e poi la torta di mele di tua mamma è davvero squisita.
Natty🍒
Davvero? Ne sei sicura?
Pensavo ti avesse dato fastidio...beh allora la convincerò a farla più spesso.
Wan🌸
Si, davvero. Ne sono sicurissima. Bene, allora appena la rifarai correrò subito da te...
Natty🍒
Oppure passo io a prenderti...
Lesse il messaggio con un sorriso stampato sulle labbra, non sapeva ancora il perché ma con Natasha si sentiva davvero a suo agio, senza troppi pensieri inutili e sopratutto pregiudizi.
Forse aveva trovato, per la prima volta, una vera amica di cui fidarsi.
Si alzò definitivamente dal letto iniziando a togliere le scarpe che aveva al piede da questa mattina, andò in bagno e si spogliò completamente. Mise i suoi vestiti sul cesto di vimini che aveva in bagno, li avrebbe messi in lavatrice sua mamma.
Per ora prese solo il suo pigiama, lo indossò e come ogni sera si lavava i denti e spazzolava i capelli, ma stavolta non li intrecciò in una treccia così come amava fare, li lasciò sciolti in modo che avessero coperto tutti i cuscini.
Spense la luce nel bagno e si avvicinò al letto, tolse tutti i cuscini da sopra di esso e si mise sotto le coperte, stava per arrivare novembre e stava iniziando a fare freddo.
Lasciò la luce del comodino acceso e spense quelle attorno al suo specchio, che non usava mai e prese il suo libro quasi finito, ma qualcun'altro dall'altra parte della città che però ora era dall'altra parte dello schermo non aveva voglia di aspettare ancora per una risposta.
Capitano Barnes 🏀
Vuoi continuare ad ignorarmi?
Wan🌸
Ero da Nat ed ora sono immersa nell'ultimo capitolo del libro...
Capitano Barnes 🏀
Okay, allora ti lascio alla tua lettura sperando che non possa perderti un particolare preciso
Wan🌸
Che tipo di particolare preciso?
Capitano Barnes 🏀
Niente sorprese Maximoff...ci vediamo domani, vero?
Wan🌸
Va bene, Barnes. A domani.
Le ci volle veramente poco a prendere sonno, con un sorriso stampato sulle labbra e, anche stavolta, con degli occhi azzurri che le invadevano i sogni.
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daniinreallife · 4 years
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“Vecchia” Cotta
“Le nostre impronte non sbiadiscono sulle vite che tocchiamo.” 
Ho letto questa frase come didascalia sotto una foto di Instagram. Inizialmente ho pensato fosse stata pronunciata da qualche personaggio storico letterario importante, o che fosse parte di un grande classico della letteratura che non ho mai letto. E invece è una frase del film Remember Me. Niente di sbagliato in questo, è anche un bel film, ma ancora una volta idealizzo cose e poi vengo delusa dal mio stesso cervello. Questa frase mi è rimasta impressa come un tatuaggio per mesi, da quando ha fatto capolino nella mia mente; non se n’è mai andata.
Era agosto l’anno scorso, ed ero nel bel mezzo di una delle innumerevoli guerre con me stessa, con parti di me che vogliono una cosa, ed altre che vogliono l’opposto. Faceva tanto tanto caldo e cinque mesi prima avevo concluso la prima, unica relazione seria della mia vita. Ecco un flashback nel flashback per dare contesto: una volta purificato tutto il cattivo sangue che avevo fatto scorrere nelle mie vene nei mesi d’inverno, avevo iniziato l’estate a mente fresca, ripromettendomi che l’avrei vissuta all’insegna della leggerezza, del divertimento e del disimpegno. All’inizio ho frequentato diversi ragazzi, il primo dei quali era una mia cotta epocale dai tempi delle medie. Ero così su di giri all’idea che potessi piacere a uno come lui (sì, era questo l’effetto che mi faceva) da non accorgermi che ero strafatta di desiderio di amore e infantile infatuazione, e vedevo cose che non erano. Come tutte le cose che solitamente mi riprometto, non ho minimamente mantenuto la leggerezza e il disimpegno che volevo, e ho detto al suddetto ragazzo che stavo iniziando a provare qualcosa per lui. Di tutta risposta, se l’è data a gambe, lasciandomi ancora una volta sconfitta, amareggiata e incazzata con l’amore. Senza entrare troppo nei dettagli su quanto quel ragazzo fosse in realtà un deficiente, è giusto dire che quella batosta è però servita a farmi prendere sul serio ciò che avevo stabilito per me stessa. Da quel momento, avrei davvero seguito le mie regole. E così sono passata per altre frequentazioni senza scopo; non me ne pento, penso ancora che una ragazza single dovrebbe pensare a divertirsi come meglio crede, non a trovare marito. Tuttavia, come tutte le storie che si rispettino, ben presto è successo qualcosa che non mi sarei aspettata.
Dopo aver conquistato la mia cotta epocale, insieme a diversi altri ragazzi che mi avevano attirato in passato, mi sentivo inarrestabile. Sentivo di poter attrarre a me qualunque uomo volessi. Era diventato quasi uno sport per me; volevo vedere se riuscivo ad attirare qualsiasi ragazzo potesse interessarmi. Per un po’ è stato divertente (anche se sbagliato perchè li illudevo e poi li abbandonavo, cattiva bambina), ma stava diventando una cosa che facevo involontariamente, anche su persone che non volevo attirare. Un giorno, sdraiata con i miei amici su un agglomero di teli mare in spiaggia, ci si sono avvicinate persone che i miei amici conoscevano, ma che io avevo solo sentito nominare. Con il sole caldo del tramonto, mi copro gli occhi con la mano per vedere meglio, e identifico un certo ragazzetto, anche lui una mia vecchia cottarella, ma molto più latente rispetto a quella precedente. Non saluto nessuno, ma li guardo e ascolto le loro chiacchiere. A una certa penso anche di essermi alzata per parlare con altre persone; fatto sta che mi sono detta: “Basta, con lui non proverai a far niente, non è giusto.” In quel momento interpretai quel pensiero come pigrizia, come noia di fare sempre la stessa cosa. Qualche giorno dopo, puntuale come un orologio svizzero, quel ragazzo mi ha iniziato a seguire su instagram, una delle mosse più significative e inequivocabili della nostra generazione, specialmente se inizi a seguire qualcuno che non conosci ufficialmente o con cui non hai mai parlato. 
Per farla breve, io e il ragazzo in questione, che chiameremo Mauro, ci siamo frequentati per una o due settimane. In quel lasso di tempo ho dato un nuovo significato all’espressione: “Sembrava ci conoscessimo da sempre.” Passavamo le ore a chiacchierare di tutto, a ridere per le battute idiote sue o mie, non c’era alcun disagio. Ero ansiosa prima di vederlo, ma quando eravamo insieme il tempo si fermava, o avrei voluto che lo facesse. Eravamo in una bolla di leggerezza e felicità, che mi sono trovata a scoppiare. Mauro ha iniziato a presentarmi ai suoi amici, a dire e agire in maniera particolare, una maniera che mi ha fatto capire che era preso. E non poco, nè in maniera leggera. Non appena me ne sono accorta, mi sono allontanata. Non volevo una relazione, volevo leggerezza, divertimento, disimpegno. Non potevo impegnarmi con qualcuno, e non potevo continuare a frequentarlo perchè l’avrei ferito. Perchè non provavo lo stesso. Giusto? 
La risposta a tale domanda mi è arrivata nei giorni successivi, come un enorme, violento schiaffo in faccia. Mi mancava. Sentivo la sua mancanza. La mancanza di qualcuno che conoscevo da due settimane. Mi mancava stargli vicino, parlargli, ridere con lui, baciarlo. Mi mancava lui. E così, dato che condividevamo la stessa spiaggia, mi ci sono riavvicinata, in punta di piedi. Senza mai sbilanciarmi troppo per non dare un’idea sbagliata, senza mai essere libera di essere me stessa. Ma era difficile; quando lo guardavo era come se mi specchiassi in un’acqua cristallina e non mi riconoscessi. Vedevo in lui piacere nello starmi vicino, che però mal celava il malessere dello starmi accanto come... amico? Conoscente? Come una persona non ben identificata. I giorni passavano, come le settimane e infine i mesi. Il sentimento che pensavo di non avere, o non volere, cresceva in silenzio, lontano dagli altri ma pericolosamente vicino a lui. Abbiamo iniziato a parlare allo stesso modo, fare lo stesso tipo di battute e gli stessi riferimenti a episodi del passato. Abbiamo iniziato ad avere una sintonia anomala per due persone che si conoscono appena. E io su queste cose rifletto tanto. Ci ho riflettuto così tanto che è arrivato agosto, dove questa guerra interiore ha avuto inizio. Ho scoperto che sarei andata a vivere a Roma tre giorni prima della mia partenza. Sono stata felicissima, e lo sono ancora. Sono innamorata di quella città come mai avrei pensato possibile. La mia ultima sera, Mauro e i suoi amici avevano deciso di dare una “festa di fine estate” nel locale della città in cui andavamo sempre tutti. Io sono uscita con i miei amici, e prevedibilmente ci siamo diretti nello stesso posto. E’ stato inevitabile trovarci, un po’ perchè eravamo entrambi lì e un po’ perchè ho incrociato il suo migliore amico e sono rimasta a parlarci fino a che Mauro non è venuto a cercarlo. Da lì, mi sono un po’ aggregata al loro gruppo. Tra una chiacchiera e l’altra abbiamo iniziato a passeggiare per il lungomare e io e lui siamo rimasti indietro. 
Ho deciso di sfogarmi e dirgli la verità: quanto fosse stato incredibile conoscerlo, quanto strana mi sentissi nello stare con lui, ma uno strano piacevole, rigenerante. Gli ho detto quanto mi sia dispiaciuto aver stroncato il nostro rapporto ancora prima che potesse davvero nascere e soprattutto, gli ho detto che spero di potermi tenere in contatto con lui, che non voglio perdere una persona così preziosa appena dopo averla trovata. In pratica, gli ho detto che lo volevo ancora nella mia vita. Una mossa egoista, visto che volevo restargli vicino senza garantirgli una relazione o un rapporto più profondo. Nonostante questo, però, sono stata contenta di dirgli tutto ciò che pensavo, mettendo da parte orgoglio o castelli fasulli che ereggevo nella mia mente. Lui ha ricambiato le belle parole; era evidente che pensassimo le stesse cose l’uno dell’altra. In preda ai fumi dell’alcol da parte sua e per via della mia partenza il giorno dopo, abbiamo finito per baciarci per ore poggiati ad un chiosco gelati chiuso sul ciglio della strada. Erano le 3 del mattino, non c’era praticamente nessuno, e anche se ci fosse stato, noi non ci saremmo fermati. Sono stati i baci più passionali che ci siamo dati, e non volevo che finissero. Parte di me voleva anche proporre di scendere in spiaggia per... stare più comodi. Ma non ho detto niente. Temevo che qualsiasi parola o passo falso avrebbe frantumato quel momento che mi sembrava così fragile e così intenso. Dopo esserci consumati, ci siamo salutati senza fiato, e lui si è incamminato da solo sul lungomare per raggiungere i suoi amici. Io sono tornata a casa, e il giorno dopo mi sono trasferita, rimpiangendo qualcosa che non c’era stato e che non sapevo neanche se volessi o meno.
Durante i mesi d’autunno ci siamo tenuti in contatto, ma più gli scrivevo e più mi accorgevo di un’insolita freddezza da parte sua. Mi ci sono mangiata le mani. Ho anche parlato con il suo migliore amico, una persona che stimo moltissimo, e che mi ha dato quel tough love di cui avevo bisogno. Mi ha fatto realizzare che Mauro aveva tutti i diritti di ergere un muro tra me e lui, anche se magari non lo stava facendo intenzionalmente. Non mi dava nessuna colpa per quello che era successo, ma non poteva permettersi di lasciarsi andare con una persona che non poteva dargli ciò che cercava. Lo stesso ragazzo mi ha fatto anche notare come in quei mesi d’estate lui mi avesse messo il suo tempo su un piatto d’argento; si era completamente dedicato a me ogni volta che volevo. Io non potevo dire lo stesso. C’era sempre una parte di me che mi ricordava di non sbilanciarmi perchè ehi, una relazione non è quello che voglio. Così facendo c’è sempre stato uno squilibrio tra le due parti. Dopo un lungo discorso ho deciso che non avrei mai più fatto niente per ferire Mauro, perchè anche se lui avrebbe potuto perdonarmelo, io non ci sarei riuscita. 
Quindi abbiamo smesso di sentirci assiduamente, ma nei mesi d’inverno mi ha invitata alla sua festa di compleanno, nonostante ci fossero solo pochi amici intimi, ed è venuto a Roma con due suoi amici a febbraio. Tra le mie lezioni all’università e i loro impegni in città, siamo riusciti a vederci solo un pomeriggio. Siamo stati colti dalla pioggia e ci siamo rifugiati nel locale in cui avevo iniziato a lavorare da poco. E’ stato un pomeriggio divertente, leggero, ma è valso molto di più che una normale uscita a Roma per me. La sera Mauro e i suoi amici sono andati a cena in un ristorante molto lontano dalla mia zona, e non ho potuto vederli. Il giorno dopo sono partiti, e ho chiacchierato un po’ con lui mentre era sulla strada del ritorno. Stavo impazzendo, non riuscivo a smettere di pensare a lui e a quanto mi fosse mancato. Gli ho scritto “sei un pensiero fisso,” e in tutta risposta, mi ha inviato lo screen di una pagina delle sue note in cui c’era scritta una poesia. Una poesia che parlava di me. Quando l’ho letta il mio cuore deve aver perso un paio di battiti. Non solo era bellissima perchè parlava di Roma e di me, ma perchè era la dimostrazione che non ero l’unica dei due ad avere ancora in testa l’altro. Non ci sono state molte interazioni dopo quella conversazione. Io non sono tornata nella mia città per 5 mesi causa pandemia, e tra due giorni potrò finalmente uscire. 
Quando penso ad una nostra ipotetica conversazione vado in surriscaldamento, un po’ come il mio computer in questo momento. Ho anche scritto tra le mie note del telefono tutto il discorso che vorrei fargli. Vorrei dirgli che Robin Scherbatsky ci ha insegnato che servono due cose fondamentali: la chimica e il tempismo. Noi abbiamo sempre avuto la prima, ma per il secondo ci ho dovuto lavorare un po’. Penso anche che in questi tre mesi lui potrebbe aver incontrato qualcun altro, potrebbe essere impegnato, potrebbe non volermi più in quel modo. Sono solita lasciarmi scappare occasioni d’oro per la paura, ma farmi scappare lui sarebbe una cosa che rimpiangerei per sempre. Ho tanti piani per la mia vita e per il mio futuro, voglio lavorare all’estero e avere una carriera fruttuosa, il che è spesso incompatibile con una relazione stabile, specialmente con qualcuno che viene dal mio stesso paesino in Italia. Nonostante questo, però, glielo devo dire. Gli devo parlare, fargli sapere che se lui ci sta io ci sto, che ha lasciato un’impronta indelebile sulla mia vita, che non sbiadirà mai. Devo farglielo sapere e accettare qualsiasi cosa mi dirà, anche se è un rifiuto. Ma deve saperlo, solo così posso superarla e tornare ad essere serena.
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aleannanxx · 4 years
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.         ××  ─── sᴜʀᴘʀɪsᴇ ᴍᴏᴍᴇɴᴛ 🍾🥂         “ tonight  ♡  at new york harbor         ☆ ᴛʜᴇ ᴘᴀʀᴛʏ ´- Cameron's Birthday !    ♯   Prima di iniziare con le gifrole, ci tenevo a postare la " sorpresa " che avevo inserito nel programma della festa. Questo discorso si terrà intorno alle 22:30. Non vi spoilero altro, ma è una cosa molto semplice & sentita. Dopo cena starto per tutti.        Buonasera a tutti, grazie per aver accettato l'invito e per aver mantenuto il segreto fino ad oggi. Premetto che non sono brava con i discorsi, non sono nata per intrattenere le folle, né ho la stoffa da protagonista — mi ritengo più la spettatrice di un film in bianco e nero dalla pellicola sgranata e le immagini un po' sbiadite. Ma se stasera dovessi mettere a fuoco la mia vita, direi che non c'è un solo istante che io rammenti senza Cameron. Le persone vivono molteplici storie prima di trovare qualcuno che li completi davvero. Io no — sono una privilegiata e ho trovato il grande amore della mia vita quando ero ancora molto giovane. Quando Cameron era un bambino, molto spesso con sua madre era ospite a casa mia, ma puntualmente lui e i miei fratelli mi escludevano dai loro giochi. Mentre si arrampicava sugli alberi, invidiavo la sua forza e quei movimenti agili che riusciva a compiere senza il benché minimo sforzo — ed oggi le cose non sono cambiate : continuo a guardarlo da lontano gioendo per i suoi successi, per l'uomo che è diventato e per la passione con cui svolge il proprio lavoro. Ai tempi però lo detestavo, volevo essere anch'io parte di quel gruppo; volevo giocare con lui, ridere con lui, sfidarlo, tenergli testa — un lusso che mi sono poi concessa col mio ritorno in Scozia, non temete. Quando appena maggiorenne raggiunsi quella terra straniera di kilt, cornamuse, chiome rosse e antichi manieri, lo rividi per la prima volta all'ingresso di casa Boyle, con le ginocchia sporche di fango e una divisa da damerino. Quel pomeriggio era di ritorno da una partita di Polo. Ricordo che ci guardammo per un istante che mi sembrò lunghissimo, ma riuscimmo a parlarci solo qualche ora dopo, nella sontuosa biblioteca del maniero. Le piante allora erano già la mia più grande passione, studiavo come una matta perché credevo di dover dimostrare qualcosa, temevo gli sguardi indiscreti dei figli di papà della St. Andrews University. Cameron ha sempre saputo come rallegrare le mie giornate, è sempre riuscito a strapparmi un sorriso, a rendermi meno seria e " pesante " per certi aspetti. Quel pomeriggio mi accusò di avergli rubato la sedia ed il tavolo — ma col senno di poi ho capito che la sua era solo una scusa per ' ' attaccare bottone ' ' e per alleviare le mie pene. Invidio il suo carattere estroverso, la sua originalità e la sua imprevedibilità — da sempre è un uomo pieno di sorprese. In soli due mesi ci siamo sposati, abbiamo concepito Freya e credevamo così tanto nel nostro amore che ci unimmo contro tutto e tutti, sottostando per un po' ad una vita difficile, fatta di sacrifici e perdite. In quel periodo della nostra vita lavoravamo, studiavamo, avevamo una bambina da accudire e non badavamo più ai nostri bisogni : fame, sete e stanchezza passavano in secondo piano, Freya era il nostro chiodo fisso e lo sarebbe stata anche Faith se non avessimo scelto di rinunciare a lei. Ci sono cose che non si dicono con facilità. A guardarci con sguardo poco attento, la gente potrebbe credere che la nostra sia una bella vita : siamo ricchi, innamorati, abbiamo una splendida famiglia — ma abbiamo anche dovuto privarci di molte cose per guadagnarci tutto questo. Cameron, è a te che mi rivolgo adesso. Mi dispiace di non aver potuto dare alla luce la nostra seconda figlia. Mi dispiace averti deluso, ferito. Mi dispiace che dalle mie scelte siano scaturite delle complicazioni che mi hanno impedito di donarti la gioia di essere padre ancora una volta. Mi dispiace esser stata per te una moglie, talvolta, a metà. Sei un padre straordinario, un marito perfetto, un ingegnere di talento, un capo generoso, un amico affettuoso, un uomo d'onore e valori. Arya è arrivata nelle nostre vite come un fulmine a ciel sereno dopo anni di scartoffie e documenti. Questa festa invece, è per ricordarti che hai l'amore di tutti noi e che sei una persona straordinaria, a cui è impossibile non voler bene — Spero di averti reso ( almeno un po' ) ciò che un tempo ti ho negato — e ringrazio tua madre per averti messo al mondo. Senza di te la mia vita non sarebbe stata la stessa. Ti amo immensamente, buon quarantaduesimo compleanno.
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roosaaneraa · 5 years
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Amore mio.. da dove parto? In questi cinque giorni ho capito e scoperto tante cose su di te, su di noi e sul nostro rapporto. Sai, quand’ero bambina e provavo ad immaginare il mio futuro pensavo ad una casa tutta mia da condividere con una persona che mi sarebbe sempre stata accanto, che mi avrebbe sempre rispettata e non mi avrebbe mai trattata male, pensavo ad una persona con degli occhi bellissimi, bellissimi perché sarebbero stati pieni di amore e con i capelli biondi proprio come i tuoi. Mi immaginavo sempre di svegliarmi con il profumo del caffè a innondare tutte le stanze, immaginavo di svegliarmi con questa persona accanto e di fare come ho fatto con te, ricordi? Ho aperto gli occhi e ti ho visto nel mio letto poi li hai aperti anche tu e io li ho chiusi subito perché avevo paura di averti spaventato, li ho riaperti e ho ritrovato i tuoi aperti a guardarmi con tanto amore. Tu lo sai, io mi sento molto a disagio quando qualcuno mi guarda per molto tempo, ho paura di non piacere o che l’altra persona possa notare quelli che per me sono difetti, penso di averne tanti e ho tanta paura di mostrarmi per la persona che in realtà sono, non è facile per me parlare delle mie cose: dei miei pensieri o del mio passato, ma tu riesci a rendere tutto più facile. Sai quando mi guardavi mangiare? Ecco quando lo facevi mi sentivo tutto il corpo irrigidirsi e a volte tremavo, non per paura, tremavo perché in qualche modo mi sentivo amata, quando rimanevi a guardarmi per più di dieci secondi e mi giravo a guardarti era per accertarmi che andasse tutto bene, avevo bisogno di sapere che stava andando tutto bene e tu sei sempre stato bravo a dirmi con gli occhi che potevo stare tranquilla. Quando stavamo a tavola insieme e parlavamo di qualcosa o scherzavamo mi sentivo a casa, sentivo che quella era la casa che ho sempre sognato da bambina. Tu semplifichi sempre tutte le cose che per me sono complicate, sai? Ho sempre pensato di essere sbagliata e/o di sbagliare nei modi di fare, però non ho mai voluto cambiare quindi sono rimasta sola per tanto tempo, tu in questi giorni mi hai fatto capire che io vado bene così, il mio corpo è perfetto, il mio viso lo è, il mio carattere va bene, non è sbagliato è solo differente da quello degli altri. E sai cosa mi ha sorpresa di più? Il fatto che tu mi ami così come sono e cerchi di aiutarmi. Cerchi di aiutarmi quando non mi vedo bella, cerchi di aiutarmi quando non ricordo le cose e mi dimentico pure le cose che invece dovrei tenere bene a mente, cerchi di aiutarmi quando devo tagliare degli ingredienti per la pasta o per quello che voglio cucinare, cerchi di aiutarmi quando devo uscire per fare qualcosa di importante, cerchi di aiutarmi anche quando devo tenere a mente le indicazioni per non perdermi per Venezia (città che invece dovrei conoscere come le mie tasche), cerchi di aiutarmi quando ho freddo e non riesco a smettere di tremare e non mi chiedi nulla in cambio, ti basta che io sia felice. Con te è tutto più facile, anche raccontare del mio passato: quando ho cominciato a parlarti di come sono cresciuta tu mi hai tenuta sotto la tua ala anche se non ce n’era più bisogno, quando piangevo perché ricordare mi faceva male mi hai stretta a te e mi hai detto che d’ora in poi ci saresti stato sempre tu e che nessuno mi avrebbe più fatto del male, in quel momento mi sono sentita a casa. Sai quando vorresti proteggere così tanto una persona che vorresti prenderla e metterla al sicuro dentro di te? Ecco, in quel momento io facevo parte di te, completamente. È bello ricevere le tue attenzioni, sai? È bello ricevere così tanto amore da te, perché mi fai stare in pace con me stessa e con il mondo, perché quando sei al mio fianco mi sento sempre nel posto giusto, perché quando sento che giri per casa con quelle stupide crocs verdi sento che riesco a respirare. Quando di notte mi stringi tra le tue braccia e respiro a fondo il tuo profumo mi sento viva, quando prendi la mia gamba e la metti sul tuo fianco e con l’altra mi faccio spazio tra le tue gambe mi sento amata, quando camminiamo per strada e mi tieni per mano e mi parli sento di aver mantenuto le promesse che mi sono fatta da bambina: trovare una persona che mi ami per davvero ed essere felice. Sai cosa mi manca di più? Mangiare la pizza con te alle 02.30 di notte e fregarti due würstel perché guardandoti mangiare mi viene fame, mi manca vederti tutto concentrato mentre ne cerchi altri perché sai che mi piacciono per poi imboccarmi. Mi manca ridere per qualsiasi cosa, per le nostre battute stupide, per il solletico, per i morsi che ti davo sulla pancia, mi manca sentirti ridere perché faccio la scema e ti ricordo Mirti, mi manca stringerti forte a me e dirti: “sono qui amore mio non ti lascerò mai”. Mi mancano tanto i grattini sui capelli e vederti addormentare, guardarti dormire con le labbra socchiuse che formano quasi un sorriso, mi manca sentirti respirare forte contro i miei capelli di notte. Mi mancano le tue labbra e il modo in cui mi baciavi. Mi manca quando ti raccontavo di cosa mi era successo all’asilo e tu mi hai interrotta per darmi un bacio, sai cos’ho sentito in quel momento? Ho sentito, per la seconda volta, le nostre anime incontrarsi e mi veniva da piangere tanto era bello e delicato quel bacio. Sai cosa mi manca ancora? Vivere con te e per te. Mi manchi tu amore mio, la persona meravigliosa che mi ha presa per mano e mi ha mostrato cos’è l’amore. Fammi tornare presto a casa, ti amo🌹
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killingbambi · 7 years
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Di Asia Argento, Harvey Weinstein e dello stigma della puttana
Harvey Weinstein è stato per anni uno dei segreti peggio custoditi di Hollywood. Chiedetelo a Rose McGowan. Ma stati attenti quando la googlate, perché c’è chi ha pensato bene di connettere la parola “stupro” con la parola “porno”: perché se la vittima è una gnocca, oltre ad indignarvi potete anche masturbarvici sopra e assolvere così a non uno ma due bisogni fondamentali dell’utente di Internet.
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Sempre che si possa parlare di vittime. Quello di vittima, come sappiamo, è una sorta di status di beatificazione: una madonnina piangente da esibire come simbolo. I simboli non possono essere contraddittori, devono essere più o meno delle copie di Santa Maria Goretti: sei vittima solo se hai mantenuto una condotta irreprensibile agli occhi della comunità prima di subire l’atto, se hai lottato unghie e denti e possibilmente sei morta o hai rischiato di morire e soprattutto se puoi essere utile come prova in un processo che stanno facendo a qualcun altro. Non il tuo stupratore, di sicuro. Quello rimane sempre un po’ ai margini.
Asia Argento, al momento, non sembra essere vittima abbastanza. Gwyneth Paltrow è scappata inorridita ed ha mandato Brad Pitt a fare il culo al produttore, quindi se poi le è toccato continuare a lavorarci si può immaginare che l’abbia fatto controvoglia. Cara Delevingne, che è stata puntata in quanto bisessuale (nella testa di Weinstein un po’ di spettacolino era gradito e poi sicuramente piazzarle in camera un’altra donna era un modo per farla sentire più a suo agio), è ancora in forse: si sa che di queste promiscue non bisogna fidarsi.
Su Asia però non ci sono dubbi, come dicono Vladimir Luxuria, Selvaggia Lucarelli e (tirata per i capelli perchè avrebbe preferito non commentare) Natalia Aspesi: è una zoccola. “Ci stava e ora piagnucola per salire sul carrozzone e forse lavarsi la coscienza”, questo è il succo dei commenti. E’ curioso, ma come si vede sono le donne per prime a tracciare questa divisione tra “vera vittima” e “falsa santarellina”. Sono ormai convinta che il miglior cane da guardia per il controllo della sessualità femminile sia il gruppo dei pari, le altre donne. Quelle che dicono che se hai ottenuto qualcosa da uno scambio sessuo-economico allora non puoi avere sentimenti negativi al riguardo, oppure che se ti sei infilata in una data situazione allora “non ti puoi stupire” di quello che è successo dopo. Qualcuna meno famosa, nei commenti a uno di questi articoli, ha anche detto che Asia è una bugiarda perché (e lei ne è sicura perché ci ha pensato), non si può forzare il sesso orale su una donna.
Eh, certo. Che idea stupidina.
In un angolo del mio cervello, Lexo/Roy Strang di Tolleranza Zero (Irvine Welsh) chiede “ti sei mai fatta leccare per bene?” alla donna che stanno stuprando in gruppo, domanda alla quale segue proprio un rapporto orale forzato, descritto nel dettaglio. Qualche riga dopo, osservando la scena dall’esterno in un momento di depersonalizzazione, il protagonista-stupratore commenta: “L’espressione della sua faccia era… ricordo di aver visto un documentario su non so quale animale che veniva divorato da dietro le spalle mentre il muso sembrava registrare incredulità, paura, odio di sè stesso per la propria impotenza. A me, lei mi ricordo questo. Lo gnu…“ (p.208, ed. Guanda, 2001)
Peccato che su internet la gente non si firmi quasi mai con il suo nome, gliene avrei mandato volentieri una copia.
L’espressione “scambio sessuo-economico” è stata coniata da Paola Tabet, etnologa, che nei suoi due libri sull’argomento (La grande beffa, 2004 e Le dita tagliate, 2014), mette a confronto una casistica molto ampia di interazioni uomo-donna (o anche uomo-bambina, bambino-bambina) in cui il soggetto femminile diventa parte di uno scambio unidirezionale tra la sua sessualità e una serie di servizi, benefici, persino generi alimentari. In alcune società questo è addirittura l’unico modo di percepire il sesso: se lo fai per altri motivi allora sì che sei una troia e io non ti ho cresciuto così. L’esatto contrario di quello che accade da noi, dove sei troia se ammetti in qualche modo l’esistenza di questo scambio e se in qualche circostanza ti ci sei piegata. Lo sappiamo tutte: la regola è che sia molto meglio passare la vita a lavare cessi (cito con tutto il rispetto per le impiegate delle imprese di pulizie) che “venderti” a qualcuno che può farti fare carriera. Le altre ragazze iniziano a chiamarti bagascia, zoccola, puttana molto prima, a partire dai vestiti o dalla tua condotta (reale o presunta) nei confronti di individui di sesso maschile che gravitano attorno alla vostra vita di adolescenti: compagni di scuola, professori, baristi. Paradossalmente, anche l’istituzione matrimoniale che nel nostro immaginario rappresenta il sacro e l’opposto polare dell’idea di scambio di sesso-con-soldi (ovvero la prostituzione), è parte di questo sistema. Non solo quando è la famiglia a scegliere per la sposa, ma anche solo quando il matrimonio resta di fatto la chiave d’accesso a una serie di benefici sociali: protezione, cambiamento di status (il rispetto che si deve alla “signora”), sicurezza economica. La concezione complementare dei ruoli di genere all’interno di una coppia eterosessuale è uno dei motivi per cui si possono permettere di pagarci di meno, perché tanto non sarà il nostro stipendio a tenere su la baracca. Il nostro compito è di tenerla pulita, allevare i figli e non bucare mai una consegna, perché non vorrai mica che qualcuno pensi che la maternità è la scusa per essere pigra sul lavoro. E’ la realtà, ma stiamo facendo di tutto per non guardarla.
Ma sto divagando.
Il punto, come ci insegnano Vladi e Selvaggia, è che si può dire no. Dire di no è facile. Possibilmente, anzi, bisogna reagire con violenza. Siete poco femministe, dicono, se vi rifugiate nello stereotipo dell’agnellino. Anche quello è facile. Sulla carta. Nella realtà, molto spesso, quando ti stuprano o ti molestano sei uno gnu. Ma questo non lo diciamo, perché anche questo è un segreto: che quando qualcuno ti fa pressione la cosa che ti importa di più è tornare a casa con gli zigomi intatti, o anche solo tornare a casa. Perché non è scontato che tu a casa quella sera, o pomeriggio, o mattinata ci torni e quello è il pensiero più limpido che hai in testa. Come non è scontato che se una persona decide di metterti i bastoni tra le ruote tu non debba buttare direttamente al cesso gli sforzi che hai fatto e le cose per cui hai lavorato, perché le dinamiche di potere esistono dentro e fuori dalle stanze d’albergo e non basta correre nel parcheggio per piombare magicamente in un mondo fatato dove basta dire di no e le cose brutte vanno via, senza conseguenze, come fosse un esorcismo. Ma non lo diciamo. Perché poi la suddivisione tra vittima pura e beatificata e troietta che si merita di essere messa a tacere vacilla, sbiadisce, si confonde. Quello che purtroppo sfugge è che proprio questa suddivisione andrebbe presa a picconate, non per appiattire tutte le esperienze nello stereotipo rassicurante dell’agnellino bisognoso di protezione, ma per guardare finalmente alla struttura entro la quale prendiamo le nostre decisioni. Le scelte non si compiono mai nel vuoto. Nemmeno la scelta di prendere le distanze da quella che “c’è stata” per rimarcare una propria superiorità morale. Fa niente se chi commenta il vissuto di una donna che parla di stupro lo fa analizzando come prima cosa la condotta – reale o presunta – di questa donna. Facendo illazioni sulle dimensioni del suo canale vaginale (si sa che con “quelle che la danno” è come “buttare un salame in un corridoio”: e quindi quanto può averle fatto male?), sull’uso di cocaina passato o presente (perché “la tossica”, come la prostituta di mestiere, è una donna su cui si può infierire pubblicamente: non è mica una “signora” davanti alla quale togliersi il cappello), sulla veridicità delle sue affermazioni, sul suo carattere, su quante volte si è “scoperta” in pubblico. D’altro canto, scrive la Lucarelli, pure a lei è successo di ricevere “avances” indesiderate e lei mica si è scomposta come una tredicenne, nossignore. Siccome la sua esperienza non è stata traumatica, ne consegue che nessuna esperienza analoga lo sia. Chi lo afferma mente, o cerca l’assoluzione nei confronti della società, e questo è peggio che essere fermamente calata nello stereotipo della troia fredda e calcolatrice. Forse, credo io, perché ti colloca nel mezzo. Puoi essere una santa o una puttana, non c’è spazio per la complessità. La complessità scombina tutto. Diventa “un punto oscuro poco edificante per le donne“. Perché come donne quello che dobbiamo imparare è in quale recinto dobbiamo entrare e, soprattutto, come tenerci dentro le altre.
Eppure, se Harvey Weinstein è riuscito a fare la stessa cosa a così tante donne, mi sembra palese che la sua posizione di potere abbia avuto un ruolo nel permettergli di avvicinarle, di ottenere attenzioni e sesso più o meno consenziente oltre che non consenziente affatto, di poter continuare per anni a fare quello che voleva con chi voleva (o quasi) e di essere continuamente coperto, perché non dimentichiamo che gli è stato anche concesso di mantenere status e benefici dell’immagine di uomo di successo con un matrimonio felice. Come scrive Paola Tabet in Le dita tagliate (p. 90): La violenza appare dunque come “uno dei meccanismi sociali decisivi per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini” (Coomaraswamy 1996). Un meccanismo che unisce potenti elementi individuali (demandati agli individui) e potenti elementi di struttura e organizzazione sociale. E’ perciò assolutamente necessario considerare la violenza non come fatto individuale ma esplicitamente come prodotto della società e manifestazione dei rapporti di classe tra uomini e donne.
Non sarebbe ora di parlare di questo, anziché andare a sbirciare come guardoni la carrellata di vittime per stilare graduatorie di legittimità?
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1860 – XIV. Questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo.
Dopo aver fatto visita a Hugh Bredford ci ritirammo nella nostra casa, preparai la cena visto che Mary ci aveva lasciato. Era da molto tempo che non cucinavo per conto mio ma questo non fu un problema, mi ricordavo perfettamente i piatti essenziali, li avevo imparati quando mi ancora vivevo solo con mia madre, anche se all'epoca ero poco più che una bambina. La cena era uscita semplice ma saporita. Poco dopo la cena, qualcuno suonò al campanello, andai a vedere di chi si trattasse, erano due persone: la prima era il chierichetto di Padre Samuel mentre il secondo era il barista che lavorava da Rose. Il primo voleva parlare con il sacerdote mentre il secondo mi consegnò una lettera da consegnare al dottor Mason. Il ragazzetto disse a Padre Mckenzie che il suo trasferimento nella canonica di Hell-gate era completata e che poteva andare finalmente a vivere lì per svolgere le sue nuove funzioni sacerdotali mentre il messaggio per Quentin, non era altro che una lettera da parte di Rose - la matresse - che era piuttosto arrabbiata per il fatto che non si fosse presentato all'appuntamento con lei. Per cui, gli aveva fornito un nuovo appuntamento per il mattino successivo a mezzogiorno.  Il tempo passò ancora, dopo aver chiacchierato e sistemato Padre Mckenzie e Warren nelle loro rispettive "dimore", siamo andati a dormire. Io e Quentin passammo la notte a fare dei brevi turni di controllo per loro due, ogni due ore lasciavamo i nostri letti caldi per essere certi che nessuno di loro avesse lasciato la cantina o la soffitta. La mattina giunse rapidamente, senza intralci, senza problemi. Mason ed io ci alzammo più o meno alla medesima ora. Mi sono dedicata alla mia toilette e poi sono scesa ai piani inferiori per preparare la colazione per tutti. Durante il nostro primo passo, sentimmo il rumore indistinto di una carrozza che si arrestò proprio di fronte a casa nostra, difficilmente sarebbe stato Bredford così presto, anche se per un momento lo pensai. Era Scotland Yard e la porticina si aprì rivelando il volto familiare dell'ispettore Vincent. Era solo. Ci guardammo incuriositi e un pò preoccupati ma andai ad aprire la porta. Lo fece accomodare. L'ispettore mi apparve piuttosto triste e chiese di poter parlare in separata sede con il religioso.
Io quella mattina mi sarei recata al giornale per consegnare i due annunci da pubblicare sul giornale, quello per la cameriera e il mio personale per la mia cameriera. Dopo di che, andai da Grace con la carrozza. Il negozio questa mattina era aperto con mio sommo sollievo, avevo davvero bisogno di parlare con lei da sola, senza uomini di mezzo che fossero amici o fratelli. Lei era bella come sempre, sorridente e di buon umore, vestita in maniera elegante ma con qualcosa di eccentrico tra i capelli o perso negli accessori del suo corpo. I primi commenti furono relativi alle solite chiacchiere di presentazione e circostanza, poi scesi maggiormente nello specifico senza perdere troppo tempo. Le dissi che era la seconda volta che mi lasciava senza parole, che mai mi sarei aspettata che fosse la sorella di Lord Bredford. Lei mi disse che aveva apprezzato il mio silenzio alla presentazione e io le dissi che con me i suoi segreti erano al sicuro. Mi raccontò che suo fratello non voleva che lei lavorasse ma che lei era abituata a fare di testa sua. Mi chiese se io vivessi con il resto del gruppo, e il mio rapporto soprattutto con Quentin. Le dissi che ero praticamente una sua ospite, che lui si prendeva cura di me, che era una sorta di tutore legale benchè non lo fosse davvero. Chissà perchè tutti mi domandano sempre se siamo fidanzati. Forse perché abitiamo sotto lo stesso tetto e da molti potrebbe essere ritenuto sconveniente. Ma se per questo non ho mai capito come mai Quentin non si sia mai fidanzato, ha l'età giusta, sta bene economicamente e potrebbe benissimo trovare un buon partito. Del resto, non l'ho mai visto davvero interessato a nessuna donna, ma solo ai suoi esperimenti. Comunque, Grace mi fece notare che il Dottor Mason aveva mostrato parecchio astio nei confronti del fratello e io cercai di puntare il tutto sull'antica diatriba tra nobiltà e borghesia. Scoprì che erano due gemelli e che si volevano molto bene, erano molto protettivi l'uno verso l'alto. Le parlai di Julian, il mio Julian. Quindi, che anche se non avevo più un fratello, potevo capire benissimo il legame che gli univa. Mi chiese anche se mi era mai apparso ma io scossi la testa. Di tutti i morti incontrati nella mia vita, forse quello di mio fratellino, sarebbe stato l'unico di cui mi sarebbe importato ma potrebbe essere in pace, in paradiso, per cui andava bene così. Poi dopo questo piccolo incipit, le raccontai il vero motivo per cui mi trovato lì, ovvero le informazioni relative ai Meyers e ai March. Non sapevo se Bredford sapesse delle mie doti, e lei mi disse di no, che se io non volevo avrebbe mantenuto il silenzio; così dopo averci pensato bene le dissi che mi fidavo di suo fratello e che quindi poteva parlarne con lui, a patto che non lo sapesse nessun altro.
Raccontai con calma i dettagli relativi alla casa dei Meyers, a ciò che era successo le due volte che mi ero recata a casa loro. Non lasciai nulla al caso. Ogni informazione poteva essere utile per tutti noi. Ma perchè a loro interessava quel caso? Io nel frattempo mi ero fatta una mia opinione personale a riguardo. Io avevo parlato con Ellen, la ragazza del bordello e l'avevo messa in guardia da Gustav March. Le avevo detto di parlarne a Rose e Rose doveva averne parlato con Lord Bredford, e in nome della loro amicizia, lui si sta occupando di questo caso. Sono supposizioni ma, mi sembra abbastanza fattibile. Tornando a noi, Grace mi disse che era chiaro che lei avesse un dono, delle capacità di cui suo fratello era a conoscenza, e con queste capacità si era introdotta in quella casa per controllare. Era successo prima dell'omicidio dei due bambini. Mi raccontò anche che però non era riuscita ad entrare nella cantina, che qualcosa glielo impediva. Aggiunse anche che percepiva qualcosa di nuovo provenire dalla cantina e che se quelle anime si erano manifestate a me, forse era perchè io potevo davvero fare delle cose per loro. Dovevo tornare lì e Grace mi avrebbe aiutato, avrebbe fatto in modo che nessuno fosse in grado di disturbarci. Nessun essere vivente. Avevo tempo tutto il giorno e così mi convinsi. Mi diede qualcosa, una sorta di amuleto a forma quadrata, con all'interno una pietra che cambiava colore dal rosso al viola. C'era incisa la lettera che poi contraddistingueva il suo marchio, una G. La legai ad una cordicella e la nascosi sotto il corpetto. Con quella mi sarei dovuta recare in un certo indirizzo, avrei dovuto bussare tre volte a quella porta e avrei dovuto mostrare il gioiello senza dire nulla ma solo nel caso in cui le fosse successo qualcosa. Ovvio che quelle parole mi fecero preoccuparono. Grace è una delle poche amiche che ho, forse l'unica visto che Mary è andata via. Dopo questo, e la promessa di andare entro la fine della giornata dai Meyers, mi confidai per quanto riguardava Padre Mckenzie, raccontai tutto, della creatura  che albergava in lui, del fatto che aveva cominciato a reclamare delle anime. Mi disse che avrebbe provato a trovare una soluzione, anche se era difficile. Accennai anche al libro di Salomone, che lo stavamo cercando e che avrebbe fatto qualche ricerca per conto mio. Questa fu l'ultima cosa che le confidai, poi pagai le cinque sterline e me ne andai, diretta a casa.
Una volta arrivata a casa, nessuno era presente, preparai il pranzo. Quentin, Warren e Padre Mckenzie arrivano verso l'una, chi prima chi dopo. Cominciammo a parlare. Padre Samuel ci disse che l'ispettore gli aveva confidato che Bishop era stato liberato ma che non si sapeva da chi. Avrebbero dovuto pagare venti sterline per accedere a quella documentazione. Poi si era recato anche da Rose Palmer, la cugina di Mason, ma lei non si ricordava né di avere avuto una sorella e dell'esorcismo da lui condotto. In compenso, la visita di Quentin e Warren al postribolo non aveva fornito nulla di interessante. Rose era una donna incredibilmente attenta al suo aspetto ma lo faceva tramite l'uso della cipria e degli unguenti. Niente che abbia a che fare con il sangue, in pieno stile Bathory. Ci fu un piccolo diverbio durante questo pranzo, volarono parole sconveniente e blasfeme da parte di Warren e Padre Mckenzie perse la pazienza, gli lanciò il piatto addosso. Per poco Warren non perse il controllo, vidi benissimo il taglio sul suo volto e vidi la sua pelle rimarginarsi completamente. Io guardavo Quentin, entrambi eravamo interdetti. Dopo che gli animi tornarono quieti, raccontai loro che dovevamo andare dai Meyers quest'oggi e che nessuno ci avrebbe interrotto. Dovetti tacere sul come e su chi mi aveva detto di farlo ma avevo promesso a Grace di non dire nulla e io avrei protetto i suoi segreti. Si fidarono di me. Così ci preparammo per andare dai Meyers, era pomeriggio. Padre Mckenzie scassinò la porta e noi entrammo in casa. Non sembrava esserci nessuno, non percepivo le presenze, era quieto, silenzioso. In cantina che dovevamo andare. Prendemmo due candele e poi ci addentrammo verso la parte inferiore della casa, la scala si perdeva nell'oscurità. Giunta fino a destinazione mi guardai intorno, poi un'ombra colpì la mia attenzione, qualcosa penzolava appeso al soffitto della cantina, una figura che conoscevamo tutti quanti. Era Edwyn Meyers. Rimasi immobile a fissarla. Si era impiccata. Improvvisamente mosse il capo verso di me, mi fissava, come mi fissavano tutti i morti ogni volta che mettevo piede fuori da casa. Avevo paura e con un pò di coraggio non abbassai lo sguardo e non scappai. La presenza dei morti era riaffiorata. Mi stava indicando qualcosa ai suoi piedi, abbassai lo sguardo e vidi un foglio. Lo presi e prima lo lessi mentalmente e poi lo lessi anche agli altri. La lettera era stata scritta proprio da Edwyn e diceva:
"Spero che a trovarle siate voi o meglio TU. Ho fatto una cosa tremenda ma sono stata costretta da lui. Il Maestro. Ero attratta da lui ma lui mi ha usato per i suoi scopi. Non posso più vivere con questo fardello. Sta per arrivare e mi impedirà di lasciare questa vita terrena. Bisogna proteggere Patience. Trovatela e portatela al sicuro. Lui ne è ossessionato. Bruciate il mio corpo. Non lasciatene alcuna traccia. 
Edwyn Brown."
Tenni io la lettera e improvvisamente sentì una mano sulla spalla, lei era lì, non era riuscita ad andarsene. Sospirai piano, ero terribilmente agitata. Sentimmo dei passi verso la porta della cantina, poi dei colpi alla maniglia, un altro corpo forte e poi più nulla. Che ci fosse qualcuno? Ma era impossibile, Grace mi aveva garantito che nessuno ci avrebbe disturbato, nessuno di vivo almeno. Avrei dovuto capirlo. Quella mano era ancora sulla mia spalla, io poggiai la mia mano su quella fantasma e intangibile di Edwyn. Mi disse all'orecchio "Perdonami". E io le risposi: "Di cosa?". Sospirai ancora mentre lei mi diceva "Di tutto". Scossi il capo, non aveva nulla di cui farsi perdonare, contro certe cose è difficile combattere "Non hai nulla per cui farti perdonare". Io ero sincera, per cui, dopo le mie ultime parole fu come se avesse trovato la pace. I bambini mi strinsero le mani e poi scomparvero tutti e tre. Ai miei piedi apparve un numero disegnato sulla terra. Era un cinque. Il numero delle anime rimaste. Mi commossi, non avevo mai potuto davvero fare qualcosa di buono nella mia vita, ma in quel momento, mi sentì felice per loro, nonostante la tragedia. Adesso, dovevo dedicarmi agli altri cinque, ero intenzionata a salvare anche loro. Salimmo finalmente, dovevamo capire chi aveva bussato alla porta ma non ci stava nessuno. Una volta uscita dalla porta, la lettera prese a bruciare. Dovetti rientrare in cantina per farla smettere di bruciare. Ci dividemmo, in cantina ci doveva essere qualcosa. Per forza. Io rimasi lì con Warren mentre Quentin e Padre Mckenzie si recarono al piano superiore. Presi a cercare per tutta la cantina, spostando gli oggetti, poi non so come... tutto si fece nero.
Al mio risveglio ero fuori dalla cantina, con il trio che mi fissava e la lettera che ormai era bruciata del tutto. La nostra unica prova di colpevolezza era andata perduta.
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viaggiatricepigra · 5 years
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Opinione: Veleno. Una Storia Vera, di Pablo Trincia
 Alla fine degli anni Novanta, in due paesi della Bassa Modenese separati da una manciata di chilometri di campi, cascine e banchi di nebbia, sedici bambini vengono tolti alle loro famiglie e trasferiti in località protette. I genitori sono sospettati di appartenere a una setta di pedofili satanisti che compie rituali notturni nei cimiteri sotto la guida di un prete molto conosciuto nella zona. Sono gli stessi bambini che narrano a psicologi e assistenti sociali veri e propri racconti dell'orrore. La rete dei mostri che descrivono pare sterminata, e coinvolge padri, madri, fratelli, zii, conoscenti. Solo che non ci sono testimoni adulti. Nessuno ha mai visto né sentito nulla. Possibile che in quell'angolo di Emilia viga un'omertà tanto profonda da risultare inscalfibile? Quando la realtà dei fatti emergerà sotto una luce nuova, spaventosa almeno quanto la precedente, per molti sarà ormai troppo tardi. Ma qualcuno, forse, avrà una nuova occasione.  Nota: niente di quello che è scritto in questo libro è stato in alcun modo romanzato dall'autore.
Nato come podcast su Repubblica, ad inizio anno è diventato un libro, che ha riportato a galla, grazie ad anni di ricerche, una delle vicende più controverse italiane, facendo un po' di chiarezza per il pubblico e che si spera porti a nuovi riesami di quei processi, per dare giustizia e la parola fine dopo vent'anni. Quando questa storia iniziò avevo 7 anni. Nonostante lo scalpore che posso solo immaginare abbia potuto causare, non ne ho mai sentito parlare fino a qualche mese fa quando, in un gruppo horror, si raccontava un evento simile. Un'altra "corsa ai pedofili", finita in tragedia sempre di quegli anni. E nei commenti, il riferimento a questa storia e a questo libro. Lo avevo messo in wish, per ricordarmi di cercarlo, perché volevo saperne di più. Ed è stato un caso che, durante la promo Einaudi, mi è saltato fuori questo volume e come un flash ho ricordato il titolo.  L'ho preso subito, ma l'ho letto qualche mese dopo. Una lettura piuttosto veloce, ma dai temi decisamente pesanti per varie ragioni. Si parla di pedofilia, di abusi in famiglie e fuori, si parla di violenze, fino al satanismo. E le vittime sono tutte bambini sotto i 12 anni. Alcuni dei loro racconti sono troppo strani per esser veri.  Troppo raccapricciante che possa esser successo oppure è tutta fantasia? Eppure sono così tanti, non possono esser tutti "bugiardi". Cosa c'è di reale? In quel periodo, dagli Stati Uniti per poi coinvolgere il mondo, è iniziata una folle ed assurda caccia ai pedofili unita alle sette sataniche. Tantissime persone furono arrestate per questi reati, il tutto poi risolto in assoluzioni (spesso dopo anni di carcere). Alla base di tutto una paura illogica che portava a vedere abusi e satanismo ovunque, sopratutto nei racconti dei bambini. Ma a far precipitare le cose erano gli "esperti" che pressavano così tanto le presunte vittime, da far dir loro qualunque cosa, a volte creando falsi ricordi, pur di far smettere le domande. Vediamo un po', a grandi linee, questo romanzo che altro non è che un reportage di un giornalista che, trovatosi ad un punto della carriera in cui niente sembrava toccarlo, ha voluto mettere un freno e trovare una storia su cui indagare che lo riportasse alla realtà ed alla passione di fare il giornalista. E si è imbattuto nel 2014 in questa vicenda, nemmeno da lui conosciuta fino a quel momento. Nelle pagine c'è quello che successe, raccontato attraverso le sue ricerche, fra fascicoli e interviste. Prima di tutto, scritto anche all'interno della copertina, niente è stato romanzato dall'autore. Non sono fatti puri e semplici, ma ci sono illustrati dall'autore che mette una scaletta temporale agli eventi ed ogni tanto si inserisce per presentarci varie figure, con cui ha avuto a che fare durante questo reportage. Si parte nel 1993. Una famiglia povera, disagiata, con tanti figli, che si trovava spesso sfrattata e a dover chieder aiuto. Arrangiandosi come poteva, anche affidando il figlio più piccolo, Dario di 3 anni, a degli amici mentre cercavano di risollevarsi.  (Giustamente) Compariranno delle assistenti sociali che lo porteranno via da tutto quello, per garantirgli una vita più stabile e normale.  E fin qui, nulla di strano. Purtroppo (e capirete come mai più avanti) incrociò la strada con una giovane psicologa tirocinante, Valeria Donati, che gli trovo una nuova famiglia affidataria.  Negli anni successivi poteva comunque tornare nei fine settimana dai suoi genitori naturali, ma nessuna delle due famiglie sopportava bene l'altra. Fino al gennaio 1997. Quando scoppia la bomba. Dario era sempre stato un bambino problematico, ma da alcune sue parole la madre affidataria vide qualcosa di più e lo fece tornare da quella psicologa. Aveva parlato di "scherzi sotto le coperte" da parte del fratello alla sorella. Da lì la valanga. Lentamente quel bambino iniziò a raccontare cose sempre più raccapriccianti che accadevano in famiglia. Ma non solo. Una rete si iniziò ad allargare, coinvolgendo sempre più famiglie, conoscenti, amici,... Una caccia alle streghe che portò più di 20 persone ad essere accusate, processate, condannate e poi molte assolte; alcuni attendono giustizia ancora oggi, che forse grazie a questo libro potranno avere un processo giusto. 16 bambini, da meno di 1 anno fino ai 12 anni, vennero presi e portati via dalle famiglie, che non poterono rivedere. Nemmeno quando furono dichiarate innocenti, davanti alle stesse prove che erano state così "fondamentali" per condannarli, ma che invece (ad altri occhi) non dimostravano niente. I diavoli della Bassa modenese, o pedofili della Bassa modenese, come li chiamavano i giornali fomentando la follia (che porto anche ad altri processi in altre città italiane in quel periodo). Due paesi coinvolti: Mirandola e Massa Finlandese (nella Bassa modenese). Dopo Dario molti altri bambini iniziano a raccontare cose simili, partendo da abusi in famiglia, a pagamenti strani, visite notturne in cimiteri, strani riti, tombe, sangue, animali uccisi, bambini uccisi,... Insomma: un incubo! Le autorità avevano salvato quegli innocenti da dei mostri. Eppure, nessuno aveva mai visto niente di quello che i numerosi bambini raccontavano. Com'era possibile? Sono le domande che si fa anche l'autore.  Cosa c'era di vero? Perché non può essere tutto inventato... O si?! Purtroppo, invece, fu tutto causa di quella caccia e di interrogatori gestiti davvero malissimo da parte di psicologi (fulcro di tutto la Donati e una Onlus da cui provenivano lei ed altre psicologhe) e da una ginecologa (Maggioni) che vide segni di violenza (confermando quindi i sospetti), dove molti altri esperti non videro assolutamente nulla.  Erano novità questi casi e ci si affidó a quei pareri "esperti", che furono smontati. Alcuni già in tribunale, ma che non cambiarono le prime sentenze di colpevolezza. Ma non solo loro, perché vennero poi portati avanti solo alcuni frammenti da chi sosteneva le accuse. C'erano tante incongruenze su cui non si investigò mai in maniera approfondita. Frasi incoerenti dei bambini, a cui non si diede il giusto peso. Piuttosto che controllare, si presero le parti che servivano e si portò tutto in tribunale. La cosa davvero grave, e che fa arrabbiare moltissimo, è che queste persone hanno mantenuto lavoro e status, affiancando processi. Hanno rovinato famiglie, distrutto reputazioni e la vita di tanti bambini innocenti... Senza mai pagare alcun conto e continuando indisturbati. Nessuna scusa, nessun "pentimento". E viene difficile credere che sia stato fatto solo per "errore". Infatti si fanno due conti e si capisce che qualcosa puzza (la Donati, per il suo lavoro con questi bambini è diventata la responsabile del Centro Aiuto al Bambino di Reggio Emilia che, tra il 2002 e il 2013, ha ricevuto dai comuni della zona circa 2 milioni di euro per “l’assistenza psicologica e la cura” per occuparsi di questi minori). Alla fine del romanzo alcuni dei bambini vengono intervistati e ricordano quelle sedute dalla psichiatra in modo molto brutto. Volevano che dicessero quelle cose, che dessero le risposte che loro volevano. Venivano fatte domande pressanti che portavano il bambino a dire sì o no, premiandolo se la risposta era "corretta". Venivano fatte intimidazioni ("se vuoi vedere la tua mamma devi dirci la verità"), solo per sentirsi confermare una versione creata dagli adulti. Una bambina viene ritenuta "omertosa" perché non conferma le loro teorie. Una bambina! E giusto per non farci mancare niente, la Onlus che assisté i bambini e li fece seguire da proprie psicologhe è il Centro Studi Hansel e Gretel di Torino, ora al centro della vicenda "Angeli e Demoni" (Bibbiano). Vent'anni dal caso dei "diavoli". Insomma...... Per concludere, una lettura davvero affascinante che dimostra quanto poco basti a rovinare vite e famiglie, nonostante si possa partire con buoni propositi (salvare dei bambini), ma che alla fine di tutto sembra l'ennesima corsa per sembrare degli eroi, usando ogni mezzo per riuscirci (interrogatori pressanti sui minori, minacce, suggestione,...).  Per non parlare del "rifiuto" delle autorità a rimettere insieme i figli con le famiglie quando tutte le accuse sono cadute. Battaglie che alcuni combattono ancora oggi, per non parlare dei traumi subiti da entrambe le parti (alcuni di quei bambini hanno evitato qualsiasi contatto con la famiglia biologica perché hanno detto loro che non erano voluti, e si sono sentiti feriti. E non si può dar loro torto). Una lettura forte, pesante, che ti scava dentro un macigno e fa sorgere mille dubbi. "E se fosse capitato a me?"  Una domanda banale, ma che non può esser liquidata con un: impossibile.   Nonostante uno possa essere una persona onesta e buona, potrebbe succedere. Queste famiglie ne sono l'esempio, come tutte quelle che le circondavano e che si sono fatte indietro per non finire pure loro nel mirino di questa caccia così folle.  Agghiacciante e, ahimè, ancora tristemente attuale.  from Blogger https://ift.tt/2ZDasAm via IFTTT
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wwffb · 7 years
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WH - Kissing Booth
san valentino| pausa pranzo
14 febbraio 2073 15:37
Se stamattina solo la sala grande (durante la colazione dei casini e degli equivoci) era piena di cuoricini svolazzanti, questi ultimi devono essere scappati quando gli studenti hanno cominciato le lezioni approfittando delle porte aperte, perchè adesso si aggirano per il castello dando a tutto il castello un’aria piuttosto romantica. E pacchiana, a sentire qualcuno. Che altro si può trovare tra i corridoi di Hogwarts? Coppiette che se ne fregano di quelli che denigrano san Valentino come una stupida festa commerciale, felici di potersi sbaciucchiare ad ogni angolo. Un’insolita attività frenetica di gufi e topolini (e qualche gatto...e un rospo) che portano pacchetti avanti e indietro, messaggini su carta rosa, e persino qualche strillettera d’amore per i più intraprendenti. Il profumo di cioccolato sembra onnipresente, come emanato dalle sferette che trovano sempre in classe con Wyatt. Ma stavolta sono le scatole di cioccolatini che i più romantici si scambiano, i colpevoli di questo profumino allettante. Per non parlare poi delle scatole confezionate di tutto punto dall’EAT, dal motivo floreale e l’aspetto curato inconfondibile, con i loro dolcetti dai mille sapori (ed effetti) e le forme che possono essere definite in un solo modo per rendere l’idea: “Kawaiiiiiiiii!” Che cosa vende invece il WWFFB quest’anno, oltre le più che famose chocobeasts e i macarons dai vari gusti ispirati alle creature che ormai sono un classico per il club? A quanto pare si sono dati al commercio di persone, che per un club animalista è solo il passo successivo. Sfruttare gli umani è molto meglio che sfruttare gli animali, in fondo. Questa è la filosofia di Savin almeno, ed è per questo che Bekha ha avuto il nullaosta da parte sua per portare avanti la sua idea. Il chioschetto dei baci, a cui sta passeggiando davanti in questo momento in tutta la sua statuaria corvotronfiaggine. Divisa perfetta, capelli perfetti, tutto perfetto fino allo sfinimento a parte la sua faccia un po’ troppo pallida e un po’ magrina. <ok, bamboli.> vi ricordate qual’ era il professore che li chiamava cosi, per cui Savin ha avuto una cotta dal primissimo anno? Shame on you se non ne avete idea. < tenete le labbra idratate, non abbiate paura di rifiutare se qualcuno non si è lavato i denti> è un modo poco carino per dire che per qualsiasi cosa non sono costretti a fare niente. Detta alla Savin, ma questo è il succo. <il primo che suggerisce un bacio dal portavoce> lui, per la precisione < verrà pubblicamente affatturato e trasformato in un mostro proprio il giorno di san valentino.> lo può fare, vi dico solo questo. < siate gentili, ma il cliente non ha sempre ragione.> e lui è un ricco che non sa come funziona la vita, a quanto pare. <per qualsiasi cosa, mi trovate nei paraggi..> e cioè a girovagare dalla sala d’ingresso dove si sono accampati, alla sala grande, avanti e indietro, sempre tenendo d’occhio la situazione. < quindi...pucker up> è il motto della campagna, no? < e guadagnate qualche galeone per le creature magiche.> discorsi motivazionali? Non sa cosa siano. Ma bando alle ciance, lasciamo il posto agli sbaciucchiamenti.
15:50 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {La metamorphomagus oggi si presenta uno schifo, come è stato poi per tutta la settimana prima in realtà. I colori sono spenti in ogni sua cellula magica. i capelli sono scuri di un blu spento e polveroso che è nero come l’inchiostro e in realtà schiarisce sulle punte come se l’avessero messa in cadeggina tornando a un azzurrino che ricorda vagamente un color petrolio. Sono raccolti alla bella e meglio in una coda improvvisata che lascia sfuggire ciocche più o meno piccole che finiscono inevitabilmente sul volto spento. Un volto che presenta ancora qualche tratto infantile, ma che va in contrapposizione con un altezza che cerca di svettare ed aumenta sempre di più e un fisico che al momento non solo è longilineo, ma presenta curve in via di sviluppo. Indossa la divisa naturalmente visto che la lezione lo richiede, l’ha sistemata alla meglio per evitare di far scaturire l’ira di qualche professore, ma perfetta non è. Camicetta bianca con il colletto svolazzante che sbuca da un maglioncino grigio con i bordini bronzo-blu, stessi colori della cravatta che porta al collo, allentata quel che basta per sbottonare il bottone del colletto e non darle l’idea di soffocare. La gonna che arriva a malapena una decina di centimetri sopra il ginocchio mostrando le gambe snelle, ha qualche piega e fa notare delle calze molto semplici a trama sottile, riportano dei disegni alternati verticali che decorano le gambe della ragazza con qualcosa che ricorda una trama a pizzo chiara sui colori grigio antracite. Ai piedi un paio di stivali alla cavallerizza alti e rigidi fino a sotto il ginocchio con giusto un accenno di tacco a colpo per slanciarla. Sopra tutto porta la palandrana con lo stemma della casata e nella cui tasca interna risiede la stecca di biancospino, gli alamari ben allacciati cercando di nascondere la figura sotto quella tunica aperta, non che ci si riesca. A spalla ha la tracolla di pelle che contiene tutto il materiale per la lezione e quelle che verranno a seguire, si la borsa è adducata ovviamente. Sottobraccio una cartelletta con mollettone dove sono segnati i turni, verrà tenuto conto della cassa e beh tutto quello che serve. Peculiarità di questi giorni sono gli occhi di un blu così scuro da sembrare le profondità degli abissi. Se qualcuno sta mattina pensava che non fosse davvero malata quando ha dato buca per la radio a vederla adesso avrebbe sicuramente pochi dubbi. Umetta le labbra lasciando a Savin l’onere di fare il discorso di incoraggiamene, anche perché ora guardartela che incoraggiamento potrebbe dare. Però le fa le regole} ragazzi cerchiamo di tenere la cosa pulita, è beneficenza non un bordello {spiega con voce piatta} sono tre falci a bacio e non esiste lo sconto, fidanzate/amici o quello che è {mamma mia che morte oggi ragazza} voi siete il primo turno… domande? {chiede lei che intanto ha tenuto la testa bassa sui fogli scrivendo di autoinchiostrante tutto il tempo. In realtà sta anche orbitando il più lontano possibile da MORGAN, ma sarà una coincidenza ovviamente}
16:03 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Non si sa bene cosa le sia passato per la testa quando ha deciso di farsi avanti per questa iniziativa. Forse l`amore per la causa ha superato tutti quei ragionamenti che le affollano solitamente la testa, spingendola a proporsi da brava sostenitrice corvonero. Pure lei sembra aver sistemato divisa e capelli nel miglior modo possibile, tanto per far bella figura e per distogliere l`attenzione da quelle guanciotte paffute, tipiche di un visino da bambina, che ora sembrano rosse ed incandescenti manco fossero lava ardente. L`imbarazzo c`è - se non si fosse capito - ma con gli occhietti che vagano da una parte all`altra dell`ingresso e il corpo che dondola appena sui talloni, cerca di distrarsi un pochino. Il discorso motivazionale di Savin non sembra essere servito a molto, per lei, anzi. Tutta la timidezza che la caratterizza sembra star uscendo fuori proprio in quel momento. Se almeno ci fosse Eileen a farle da supporto morale sarebbe meglio ecco. Ma nulla, siamo qui belle e sole per partecipare a questa utile causa. Forse concentrarsi sull` obiettivo la distoglierà dai complessi più disparati.. Forse. Come stavamo dicendo, comunque, ha mantenuto durante tutta la mattina la divisa in perfetto ordine: il colletto della camicia perfettamente stirato che sbuca dal maglioncino grigio senza una piega, così come la sua gonnellina che più stirata di così si muore. Al collo il cravattino è ancora perfettamente allacciato da un nodo stretto e preciso. Sulle gambe le calze e ai piedi gli stavaletti neri lindi e pinti. Insomma sembra essere appena uscita dalla lavanderia. Il viso è giustamente privo di trucco - non sa manco cosa sia - e l`espressione fintamente tranquilla tenuta su da un sorriso di circostanza che nasconde un po` di nervosismo. E` bimba dai. I capelli li ha legati in una coda alta che le sfiora le spalle ad ogni movimento del capo. Gli occhi si mettono a fissare la figura di Rebekha quando comunica le poche ` regole ` del chiosco, la figura che non pare rassicurante come al solito. Quando chiede se ci sono domande, farebbe pure per avvicinarsi a lei - tanto per non essere sentita insomma. « Vanno bene i baci sulla guancia, umh? » fa a bassa voce con gli occhietti che si allargano e l`espressione un po` da cucciolo. Lo da per scontato diciamo, sia mai che si metta a dare baci sulla bocca ai ragazzini. E` ancora in fase di rifiuto misto ad imbarazzo, capiamola. Però giuriamo che anche per un bacino sulla guancia, quei tre falci saranno ben spesi. Poi se non vi convinciamo, fatelo per la causa.
16:08 14/2 Morgan_Rothschild [Pausa Pranzo|Sala d’ingresso-Chisco dei baci] L’allegria di essere lì è praticamente inesistente. Si è candidato al chiosco in un momento di pura follia e non ci sono stati versi per tirarsene fuori in nessun modo. Costretto quindi tra le schiere di quelli che regalano baci in cambio di soldi per sostenere la causa del wwffb. Cercando di autoconvincersi del fatto che essere lì, possa essere utile a dare um’immagine di lui decisamente migliore. Tutto vano naturalmente. Indosso la divisa serpeverde in perfetto ordine maniacale, senza pieghe, cravattino annodato, capelli a posto, tutto in completa antitesi con quello che giorni addietro si è potuto vedere dalla sua persona. Con se la tracolla, perchè senza non potrebbe farne comunque a meno visto che le lezioni ci sono, bisogna comunque seguirle e loro sono lì su turnazione. L’aria stanca e pure un pochino imbronciata, ma sforzandosi di pensare alla causa piuttosto che a ciò che lo circonda. La bacchetta è al suo posto nell’apposita custodia che ciondola lungo il fianco. L’attenzione tutta posta al discorso di SAVIN giusto per non guardare BEKHA. Almeno per il frangente. Nonostante l’espressione piatta che si porta dietro, si può assicurare tranquillamente che stia crepando internamente per ritrovarsi a fare qualcosa che non farebbe mai. E se vogliamo ringraziamo pure che Allen sia altrove, perchè fosse lì, sarebbe morto già da un pezzo. E insomma, chiederemo l’instituzione di una sala rianimazione per lui, ecco cosa. Attende quindi che il discorsetto di Savin abbia la sua fine, per ritrovarsi ad ascoltare quello della corvonero, successivamente. Insomma se ne sta buono buono una manciata di secondi in silenzio, perchè è il disagio vivente. Prima di lanciare un’occhiata a BEKHA di sfuggita, sondandone quindi l’aspetto che, beh, insomma anche un idiota capirebbe che non sta bene. In pratica la felicità regna sovrana almeno quanto la Cooman a lezione di divinazione se ne uscì che qualcuno doveva morire. E attende in totale silenzio che gli altri abbiano smesso di fare domande o altro, o comunque di rompere i boccini a BEKHA, che si premurerà di andargli vicino, approfittando del fatto che abbiano comunque un briciolo di libertà per quanto tale. Dovrebbe fregarsene si, ma la verità è che alla fine si sono ritrovati tutti e due nella stessa barca, sa come l’altra si può sentire, o ci si può immedesimare, e continuare ad evitarsi e fingere di niente gli pare ormai inutile e anche infantile. <Come stai?> ed è a voce bassa che glielo domanda, provando a prenderla in disparte se gli fosse riuscito, approfittando del fatto che insomma sono all’inizio e dopo potrebbero non avere tempo. Lo sguardo che ricerca quello della corvonero, non senza imbarazzo del caso, ovvio. Ma tra i due qualcuno deve iniziare. Il tutto cercando di sembrare meno circospetto possibile.
16:14 14/2 Domhnall_MacGillivray [San Valentino – pausa pranzo | chiosco dei baci] Da questa mattina il 14 febbraio è entrato di prepotenza nella top 3 dei giorni preferiti della sua vita. Altro che le stupide smancerie che si scambiano le coppiette, la vera essenza di San Valentino è seminare zizzania e goderne i frutti, anche solo tramite i racconti di chi era presente mentre lui era alla radio. Ecco perché non c’è stato niente in questa mattinata capace di scalfire l’aria soddisfatta che si è portato dietro dalla prima ora di lezione, lo stesso sorrisetto che ha ancora adesso stampato sulle labbra mentre ascolta Encicorvopedia (cuoricino per lui da altri corpi) prima e BEKHA dopo. Annuisce, sebbene non è che abbia molto da capire lì: le gnocche le bacia, le ciospe no. Lo fa per gli animali? Non per davvero… ma la scusa ufficiale è anche quella, semmai glielo avessero chiesto come pre-selezione. È un’occasione speciale e in realtà non si è preoccupato troppo di imbellettarsi dato che il suo ego smisurato gli suggerisce che è già un sacco grinzafico così; dove così significa che ha la divisa di tutti giorni, più sciupata del solito anzi, con il cravattino sparito in tasca e la camicia sbottonata nei primi bottoni. I capelli sono il solito disastro biondiccio di chi pensa che quella sia un’acconciatura figa, una sorta di ciuffo portato da un lato della fronte e con alcuni riccioli che ricadono scomposti ai lati. La bacchetta come sempre penzola al fianco, fedele. È sgusciato per ora nei pressi di MORGAN per riuscire a importunarlo con una sgomitata ed un <Oi, tu chi speri faccia un salto? Io alla Havenport, sono sicuro che la dedica l’ha conquistata.> come no, una dichiarazione d’amore per il suo fondoschiena fa i miracoli, si sa. Molesto come pochi ma lo lascerebbe tranquillamente allontanarsi poco dopo, impegnato già a prestare le sue attenzioni a qualche donzella.
16:19 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } Ha tra indice e pollice della destra uno dei tanti cioccolatini in circolazione, magari regalatale da qualche primina, magari uno di quelli comprati dall`E.A.T. in mattinata, ma sta di fatto che la cosa interessante è il suo essere puramente, essenzialmente, innoquo. E` stato lungo il passo dal volerli avvelenare al volerli semplicemente mangiare/donare, così com`è interessante che sia proprio lei una delle personcine addette alla donazione di baci in cambio di tre miseri falci. Uno: per il modico prezzo dato che avremmo dato per scontato si sarebbe venduta solo per l`anima altrui. Due: vabbè la storia dei baci e della sfiga la sanno un po` tutti. Btw comunque è lì che osserva distratta as always il cioccolatino issato davanti al viso, in sottofondo le parole e la sagoma di un Savin selvatico pronto a lasciarli in favore di un andirivieni al quale molto probabilmente baderà poco. E` REBEKHA però l`unica cosa al momento in grado di focalizzarle l`attenzione, in palpebre abbassate in due piccole fessure nell`osservarla oltre la sagoma lineare di un lato di quel dato cioccolatino, occhi pronti a soffermarsi con attenzione e cura alla capigliatura spenta della Corvonero. Non che non l`abbia notata già dal principio ma vederla lì in piedi, l`espressione forse poco soddisfatta, di quei colori poco vivaci, deve suscitarle sempre un non so che cosa. Un "non so cosa" comunque pronto a durare il necessario a poggiarsi di gomiti sul banchetto, il busto di conseguenza abbassato in avanti, le nocche sotto il mento, il peso del viso al di sopra, il cioccolatino quasi impercettibilmente sventolato, fatto notare all`altra < Bekha > tonalità bassa, tranquilla, come dice l`altra infondo non c`è proprio sta` folla < ne vuoi? > ed è tutto un suo modo per tirarla su di morale probabilmente, l`angolo delle labbra inclinate in un sorriso appena appena accennato, lo sfarfallare d`occhi di chi si sta chiedendo cos`abbia - scordandosi ovviamente di chiederlo per davvero, a parole, vere, pronunciate. E se ne resterebbe lì a guardarla indagatoria molto probabilmente, lei e MORGAN nel qualcaso le si avvicinasse, ma volta lo sguardo grigiastro quel tanto che basta da poter osservare anche EVANNA, l`espressione da cucciolo che sicuro non si lascia sfuggire. Sorride. Sorride. Resta zitta e magari solo dopo una manciata di secondi decide di schiudere le labbra in una risata bassa, dolcina, non di presa in giro per carità < Qui > e s`indica le labbra con l`indice sporco di cioccolato - preso o meno da BEKHA la sua metà verrà mangiata < solo se ne vale la pena > perché è una romanticona? no - ma bisogna conoscerla per saperlo < mh? > ed è più o meno un sussurro divertito il suo, a voce bassa per farsi sentire solo da EVANNA.
16:29 14/2 Alysha_Southwell [14/2, pausa pranzo – Sala d’ingresso] Lei come ci è finita lì? Lei che non si fa problemi a sacrificare animali per le pozioni e segue cura anche e soprattutto perché così amplia il suo spettro di conoscenze? La legge dei grandi numeri, semplice. Qualcuno a caso e di suo interesse potrebbe interessarsi al banchetto e lei potrebbe ricevere quello che tanto desidera da che è maturato il pensiero che c’è attrazione tra chi viene da venere e chi viene da marte. In caso contrario… beh, sfrutta la casualità del caso per quella che le è sembrata una buona e giusta causa da seguire: skills ed esperienza in fatto di baci. Ah, certo. Poi ci sono anche i soldi raccolti per gli animali, ovvio. S’è un po’ agghindata, tutta frizzante d‘umore – almeno lei, oh - per quella nuova prospettiva che, in un certo senso, la mette anche in risalto per l’impegno sociale apparente agli occhi di tutti. I riccioli sono, se possibile, ancora più definiti e voluminosi con quel elggero odore speziato di cannella, alzati e legati in alto così che il collo e i lineamenti siano lasciati sgombri se non solo qualche ricciolo che vada ad incorniciarle il volto. C’è stato persino un level up solo per questa specialissima occasione perché, se le lentiggini sono ancora visibili sull’incarnato ambrato, gli occhi di quel nocciola luminoso sono stati resi ancora più vispi da una linea di trucco nera, più sobria e lineare di quelle che ha sempre visto sul viso di Calypso ma… hey. Non è ancora nella fase di esagerazione, anche perché non devono guardarla negli occhi, ma interessarsi delle labbra piene che ha, rese ancora più morbide e lucide da un lipgloss trasparente, lo stesso che ha riposto nel taschino del maglioncino grigio della divisa, sempre al solito perfetta come il regolamento scolastico vuole. E dopo ‘sto papiello di introduzione per dire che s’è messa un po’ in tiro, possiamo dire che ha ascoltato SAVIN e BECKS, riservando uno sguardo un po’ perplesso a quest’ultima perché… è poco in linea con il san valentino? Ma infondo che ne può sapere lei dei pensieri che modificano la capigliatura della bionda in un così triste colore. No, nemmeno chiede perché non le sembra proprio il momento, preferendo chiedere alla mèta un < si può tirare a rialzo il prezzo, invece? > (#contrattazionenontetemo) prima di mettersi in postazione con il sorriso dei più smaglianti per attirare… polli. < Sai > invece a DONNIE, guardandolo di sottecchi da sopra la spalla < potremmo fare una scommessa > e lo sguardo comprenderebbe poi il suo compagno di anno, MORGAN < a fine turno vedere quanti soldi abbiamo tirato su per la causa e decretare un vincitore > così, perché si è tutti serpeverde e piace primeggiare. < tanto tu non dovresti aver problemi, a quanto si è sentito alla radio stamattina > ciao, DONNIE, sta parlando di nuovo solo a te.
16:33 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {Diciamocelo dopo la sera prima, la settimana prima e tutto è un miracolo che non si sia gettata dalla torre di astronomia –forse solo perché qualcuno ha minacciato di farle male altrimenti- forse per questo al momento ce l’hanno tutti lì davanti a fare discorsi spiccioli e dare le regole. Cerca di essere specifica e molto spiccia nel dire quello che deve, sperando insomma che tutti capiscano e lei possa fare semplicemente il tesoriere. Peccato che arriva quella domanda di EVANNA. Ala quindi quello sguardo cupo e scuro dalle pergamene e la guarda} come ti senti più a tuo agio, solo dillo prima che paghino… insomma niente questioni tu spiegalo da principio e stai tranquilla {figurarsi se dopo la settimana che ha avuto imporrebbe qualcosa a qualcuno lei. Umetta le labbra e si volta verso ALAYSHA ammettiamolo se qualcuno potrebbe farla sorridere è lei, ma oggi non è davvero giornata, in realtà non è settimana, ma sorvoliamo. Vede quel cioccolatino che le viene offerto e abbozza un sorriso} grazie {va a dire andando a prendere il cioccolatino, ma nessuna mutazione allegra o altro resta cupa e spenta} ma soprattutto grazie per esserti offerta oggi {va a dire lei cercando di mostrare una vera gratitudine, perché ammettiamolo è per il w.w.f.f.b. che stamattina si è alzata dal letto. Lo porta alle labbra gradendo l’offerta e lasciando la ragazza libera di andare. Quando però è MORGAN ad avvicinarsi, quando è lui a prendere posto vicino a lei ecco che la cosa diventa più pungente. Deglutisce e quella semplice unica domanda la porta a sentire un fastidioso formicolio alle labbra che si venano di nero petrolio, sembra quasi che l’abbiano avvelenata, neanche quel cioccolatino di prima fosse al nero di seppia. Sposta gli occhi sulla cartella mentre cerca di non guardarlo e si è nervosa lo si vede da come muove la piuma o gratta con le unghie sulla pergamena.} tutto bene {mente spudoratamente} tu? {cerca di rendere la cosa leggera, con scarsi risultati} pronto per la grande giornata {oddio è pessima peggio del solito}
16:44 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Insomma, guance rosse e sguardo un po` sperduto a parte, lei è lì. Continua a dondolare sulle gambe anche dopo essersi avvicinata a REBEKHA che oltre ad essere totalmente spenta, sembra anche parecchio presa - o persa - dai fogli che tiene fra le mani riguardanti ovviamente il chiosco e tutto. Quando le porge la domanda, ALAYSHA lì vicino pare sentirla avvicinandosi e un po` criptica rivolgendole parola. Lo sguardo della secondina si fa un po` allarmato, per non parlare del viso che assume una tonalità che manco un pomodoro appena colto. Gli occhietti sbattono un paio di volte mentre si gira verso la ragazza con l`espressione un po` sperduta. L`indice va ad imitare il gesto della ragazza puntandosi sulle labbra screpolate - altro che lipgloss - e le sopracciglia si aggrottano appena. « Qui ? » Ripete cambiando intonazione, la voce che esce un po` più acuta del solito. Scandalizzata ecco. Ma pare riprendersi in fretta quando REBEKHA da pace ai suoi pensieri tranquillizzandola. Il sorriso si fa più ampio e l`espressione più realizzata. Le sussurra pure un ` grazie ` prima di allontanarsi da lei. Ad ALAYSHA rivolge un piccolo sorriso mantenendosi per ora al suo fianco, almeno le ispira fiducia fra tutti quei grandi che si mettono a fare pure scommesse.
16:48 14/2 Morgan_Rothschild [Pausa Pranzo|Sala d’ingresso-Chisco dei baci] Un sospiretto greve viene abbandonato dalle labbra, giusto per allentare la tensione. Lo sguardo vola in giro, prima che sia DONNIE a rifilargli una mezza gomitata costringendolo a voltarsi in sua direzione, a tirar fuori uno dei suoi sorrisetti furbetti, avendo comunque nella distrazione captato la domanda del ragazzo, <Beh, non che mi dispiacerebbe..> la Havenport ovviamente, < ma vuoi mettere il fascino selvaggio della Andersson?> con tanto di occhiolino al seguito, di chi si spaccia ovviamente per chissà quale intenditore del caso. In realtà fa lo spaccone, e sta solo indossando una maschera. Null’altro. Ma non può ovviamente fare diversamente data la situazione. L’arrivo della SOUTHWELL nelle loro vicinanze poi, non fa altro che incrementare una sorta di pungolo e fastidio che prova interiormente, ma alla fine l’unica cosa che può fare è lasciarsi andare ad un sorriso smagliante in direzione dell’altra, quando prende a parlare rivolgendosi anche a lui. Aggrotta la fronte, l’espressione perplessa, e lo stato d’animo di chi si sa si sta cacciando in una marea di guai. <Immagino che decretare un vincitore, implichi pagare anche pegno dopo..> insomma sarebbe nella mentalità subdola di un serpeverde, per quello il capo va a muoversi in senso di diniego appena in sua direzione, tornando su DONNIE, < non ti ficcare nei guai mi raccomando> glielo dice palesemente, senza farsene problemi, mentre li abbandona a loro stessi. Lasciando andare DONNIE e ALYSHA successivamente a favore di BEKHA appunto, alla quale decide di avvicinarsi perchè ormai è inutile andare avanti così, e tanto vale spezzare sto filo spinato che li tiene lontani. Va a proferire quelle poche parole, quando poi in realtà c’è ALAYSHA che offre in giro cioccolato. Lo sguardo che punta sulla corvonero è eloquente in pratica, cosa innegabile, soprattutto quando in cambio riceve quella risposta che poco gli suona. Se poi osserviamo il resto, alias mutazioni, beh, potete capire che no, non lo si convince così facilmente. <Uhm...bene..> ed è un mormorio affrettato il suo, basso e roco, <ma non ti credo, e noi due dobbiamo parlare..> lo dice a chiare lettere, osservandola ancora un momento, < e non amo i no come risposta> chiaro e cristallino, prima di lasciarla lì, perchè da qualche parte qualcuno reclama la sua presenza. Una ragazzetta smilza, dai capelli rossi e piena di lentiggini, al quale relega un saluto cristallino, un <Ciao> piuttosto caldo, con sorriso al seguito, si fa pagare ovviamente, riponendo tutto dove dovrebbe, prima di voltarsi in direzione dell’altra, e con tutta la pazienza di cui Salazar lo ha dotato, schiaccare quel bacio rapido, che probabilmente farà avvertire l’odore di mandorle. Seh. Seguitato da un <Grazie> sempre piuttosto gentile e via insomma. Riluttante o meno deve.
16:58 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] <Mhm..> mugugna aggrottando per un attimo la fronte mentre nella sua mente spunta il confronto tra le due sestine Grifondoro, <Beh, non male in effetti. Ma sai chi altra meriterebbe? La Carrot. Se solo lasciasse in dormitorio quella Firebolt che ha su per il c*lo, farebbe un piacere a tutti.> il tono basso mezzo cospiratorio ed un’occhiatina complice prima di spostare la sua attenzione su ALY regalandole un sorrisetto divertito a quella proposta, ribattendo <Se passa CicciaFibet come minimo paga per tre o quattro eh.>, con quel filo di cattiveria che non manca mai neppure dopo il perculamento più che evidente di quelle lettere “scritte” dalla stessa poveraccia. <A me basta baciare qualche gnocca ma va bene, ci sto. Chi perde deve dichiarare il suo amore ad una persona scelta da gli altri due?> butta lì con un sollevarsi rapido delle spalle. Non gli scappa comunque l’ammonimento di MORGAN, al quale risponde con un rapido cenno della mano che sta un po’ a dire “seh seh tranquillo”, contiamoci. E non è neppure iniziato il tutto che lui già si prende una pausa… o meglio, si fa i bolidi proprio con la scusa del <E va bene, faccio il sacrificio di inaugurare il banco con.. ALAYSHA.> sorrisino sghembo mentre lo sguardo si posa in quello di lei, con tanto di breve ammiccamento mentre prende posto davanti alla Grifondoro, poggiandosi sul bancone con il braccio sinistro in una posa molto da grinzafico al bar. La mano destra fruga nella tasca e ne estrae presto alcune monete sonanti che le allunga con un <5 falci, meglio essere generosi per una causa così importante… no?>, la mano che resta però a coprirle con nonchalance lì sulla superficie del banchetto, ed un angolo del sorriso che si solleva con complicità e malizia non celata per quindi ovviamente sporgersi col busto e col viso verso la quintina per reclamare il suo bacio… ovviamente, manco a dirlo <Sulle labbra o mi riprendo i soldi… bisogna dare il buon esempio, vero?> sussurrato quando si è avvicinata abbastanza perché lei possa sentirlo meglio degli altri presenti. Che scherzi o meno non è poi così chiaro però nonostante lo sguardo vagamente divertito che le rivolge.
17:08 14/2 Brandelis_Macgillivray [pausa pranzo| Sala d’ingresso, chioschetto dei bacini, San valentino] Certo che possono tirare su il prezzo. Questo è quello che dice Savin prima di ritirarsi e fare cenno ai morti che camminano almeno di mettersi un finto sorriso sulle labbra. Ma torniamo al rosso in questione. Se per la maggiorparte degli abitanti del castello questa giornata sta andando male già solo a giudicare dai capelli di Bekha e le altre facce lunghe del chiosco dei baci (mai avrei pensato di vedere Savin sorridere più contento di altra gente, e invece…) che dovrebbe essere un luogo di amore e felicità (?), per Brandy invece...è una giornata molto strana. Iniziata strana, e ancora non si è ripreso. In mano una mini scatolina di cioccolatini, che sta guardando con un misto di espressioni da far invidia al peek-a-boo per i bambini. Confuso per la maggiorparte, le sopracciglia scure corrugate, ogni tanto si deve mordere il labbro forte per non esplodere letteralmente a saltellare come fosse sotto polvere di drago. Si passa la mano tra i capelli rossi disordinandoli anche più di quanto già non siano, borbotta qualcosa tra sè e e sè con una faccia incredula, poi sorride….è più strano del solito, praticamente, soprattutto perchè sta avendo apparentemente questo discorso emotivo proprio con una scatola di cioccolatini inanimati. Che per la cronaca (nel mondo magico non si può mai essere sicuri) non gli stanno rispondendo, perchè non sono vivi. Intanto cammina, scende le scale e si dirige in sala d’ingresso, lui e la sua scatola. Alza lo sguardo solo quando è praticamente in vista del chioschetto adibito agli sbaciucchi. < IL CHIOSCHETTO DELLE MERAVIGLIE!> come preferisce chiamarlo. < Cousbrooo! > chiaro che prima di tutto si saluta la famiglia. < come sta andando?? Hai già le labbra stanche?? Ciccia Fibet è passata a mangiar….baciarti?> e se arrivasse nel momento del tentato bacio ad ALAYSHA, inciterebbe il cugino a suon di <BACIO BACIO BACIO!> perchè ci si deve sostenere tra consanguinei (...) Uh oh, ma guarda che altra gente c’è qui. Un MORGAN selvatico che guarda solo di sfuggita perchè...si, ma tanto è occupato a parlare con BEKHA, quindi non ha da mettere su conversazione. E a proposito.. <ma che è successo, che so ste facce da funerale? Nemmeno alla seconda morte accidentale di zio Artroto avevamo ste facce…Non sono certo che si attirino i clienti cosi… > beh, poi vede ALYSHA, e la storia cambia <COSI INVECE E’ GIA’ UN’ALTRA STORIA. Ciao, ChocAlyscious > che labbra pucciose che hai. < dove mi metto in coda? O devo prendere qualche numero?> Il tono di voce è...abbastanza alto da farsi sentire almeno da chi c`è intorno a loro. Cosi, tanto per.
17:15 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } Ha semplicemente lasciato andare il cioccolatino senza osservare la sua meta d`arrivo, gli occhi chiari fissi sulla chioma di BEKHA senza riscontrare nessun cambiamento. E come non mutano i colori nella Corvonero, niente lascia trasparire sul volto della Grifondoro l`effetto desiderato e non ottenuto. Inclina dunque il capo, sbatte due volte di troppo le ciglia lunghe, le labbra dischiuse come a voler dire qualcosa senza però effettivamente pronunciare nulla - le sorride però, un accenno di nuovo, uno di quelli che tanto ormai dev`essersi per forza di cose abituata a dover interpretare. Magari un: niente non c`è di che, oggi. Domande invece? zero o non adesso almeno, impegnata com`è ad osservare le reazioni di EVANNA, indice e pollice intanto portati alle labbra per levare via le ultime tracce di quel cioccolatino a quanto pare non servito alla causa. Va quindi a mimarle il punto, a puntellarsi di nuovo al ripetere di lei per rafforzarle il concetto < .. > ed inevitabile, in silenzio, finisce per spalancare due file di denti bianchi quando il rossore andrà spalmandosi sul viso della secondina, il dorso della mano destra contro la bocca giusto per coprirsi una risata bella e buona - non di quelle sguainate eh, di quelle che ecco magari una Bebe in classe a random potrebbe trovare un po` troppo femmile per farci intendere. < lo dico solo per te > e ora sì è un avvertimento. Hai fatto bene a metterti vicino a lei: saprà sicuro metterti in guardia da quel dato bacio capace di farti cadere morta stecchita dalle scale. < Vuoi? > ma siccome è davvero buona è cara lascerà scivolare la mano destra in tasca per tirarne fuori un altro dei suoi cioccolatini, pronta ad offrirlo ad EVANNA a mo` di incoraggiamento < è per gli animali > scrolla le spalle, ripetere probabile parole già dette - ma infondo è lì per loro anche lei? Ed ha ancora forse quel dolciume issato all`arrivo di DOMHNALL, un`occhiata breve anche a BEKHA e MORGAN nel voltarsi ad osservare il terzino in posizione < .. > ma silenzio, il solito, di quelli che usa quando pondera cose < Aly > e oddio quant`è strano quel quasi chiamarsi da sola < questo vale? > ma non guarda ALYSHA visto ch`è tutt`occhi per DOMHNALL, lì ancora abbassata di busto sul banco, protesa in avanti, le nocche ancora sotto il mento ed il visino in effetti a tutta disposizione < mh > potrà seguirle lo sguardo grigiastro scendere giù sulle labbra del Serpeverde, sulla mano poggiata sul banco, poi di nuovo sui propri passi in contemporanea ad un sorriso dolcino, spalmato, deliziata da non si sa mai cosa < vero > ed è il collo ad andare avanti verso il viso del ragazzino, la mano che dalla nocca cercherà di posarsi su quella dell`altro intento a coprire le cinque falci, la destra che mollata la caramella porterà l`interno della punta delle quattro dita a toccare le proprie labbra, poi quelle di DOMHNALL in un bacio che in effetti a suo modo è davvero sulle labbra - o no? o no? chi ha stabilito le regole? e poi il cliente non ha ragione vero Savin? il commercio è cattivo ed infame e le parole possono essere rigirate, vero? < Aly è uno per me? > e se lasciata fare, se riuscita, sbatacchierebbe gli occhioni finalmente verso ALYSHA, un crollare dalle nuvole bello e buono, un "dai partecipo anche io". Ma EVANNA tu non ci fare caso.
17:22 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {Cerca di essere un minimo rassicurante con la povera EVANNA che sembra nervosa, ma purtroppo non ce la fa, nessun contatto fisico di appoggio o sorriso radioso è solo morta dentro e fuori. Neanche fosse spezzata dentro, c’è da chiedersi perché una persona del genere abbia organizzato qualcosa del genere, beh sappiatelo una settimana fa non era così anzi. Purtroppo non riesce a rendere contenta l’amica, osserva ALAYSHA e come le porge quell’offerta che però tranne un timido sorriso non fa altro. Ci spiace ma la settimana ha proprio fatto schifo. Cosa che aiuta DOMHNALL visto che non ha sentito la radio e quindi non gliele ha suonate per quello che ha detto su di lei, ognuno ha i suoi lati positivi nella vita almeno su questo ci possiamo contare. Quando MORGAN si avvicina lei cerca di rendersi più distaccata possibile, lascia infatti che sia il ragazzo a parlare e sa bene che non è convincente, sa bene che le mutazioni hanno preso il controllo, purtroppo è sempre stata più emotiva che altro e adesso la cosa si rimette a nudo, mostrando lo schifo che la segna al momento. Sente le parole del serpeverde sulla conversazione che devono fare e scuote il capo} non c’è bisogno {va a dire lei cercando di svignarsela prima che sia lui a mettere in chiaro che non accetterà un no come risposta. Prende un respiro quando lui si allontana neanche lo avesse trattenuto tutto il tempo che MORGAN era stato nella sua sfera di azione. Lascia quindi che tutti prendano posto mentre lei annota più o meno la situazione generale o forse sta solo scrivendo il suo epitaffio, dipende da come vogliamo vederla. Certo che apprezza l’iniziativa di ALAYSHA quando guadagna quei cinque falci fregando DOMHNALL a quel modo, un sorriso leggero per lei, ma nulla di più solo cupa e tetra oggi. Insomma Mercoledì Adams al momento sarebbe nulla a confronto.
17:23 14/2 Alysha_Southwell [14/2, pausa pranzo – Sala d’ingresso] Ecco MORGAN, così le piaci. Serpeverde e combattivo. < ovviamente > e il sorriso con cui risponde al suo è del medesimo mood, smagliante e luminoso come il fulme di un primino < bisogna rendere interessate la competizione > e se la crede, se la crede davvero un sacco sta sbarbins alle prime armi, poveri noi. E DONNIE ci mette del suo per rendere importante la competizione. Valuta, mordicchiandosi il labbro e socchiudendo appena gli occhi per individuare una lista di persone che potrebbe proporre < bello sì, ma deve essere detto durante la cena, detto dopo aver mangiato una caramella silenziosa > che amplifica la voce e non ci sono scuse se non si conosce il sonorus come incanto. Che scherzi pericolosi che si mettono a fare. Si sente chiamata dalla quasi omonima e, beh, se possibile il sorriso si fa anche più grande < partecipi anche tu ALY? > sì beh, è strano davvero. Fa spallucce, annuendo con calma < direi di sì, ma valgono solo tre falci tra noi > così, per screditare in partenza il gioco facile del compagno – non siamo fessi a serpeverde. Siglato il patto, però, lascerebbe agli altri di impegnarsi come meglio credono. Lei invece si issa, con le braccia, da sopra il banchetto sorridente e ruffiana – visto anche che ha davvero pochi mezzi fisici per attirare persone, oltre all’essere carina e serpeverde – iniziando a chiamare le persone che vanno a pranzo o escono dalla sala d’ingresso < BACII! 3 FALCI UN BACIO > ci starebbe così tanto una similitudine con Molly Malone ma non essendo irlandese ce la risparmiamo < BACIA CHI PREFERISCI > e si sente vittoriosa perché è l’unica – a parte Donnie – che pare non gli sia morto il gatto < E SALVI UN MOKE! >. Sì, sta un po’ sparando a caso le creature di cui si occupa il wwffb. < HEY! TU! SI’ TU, TIPO CARINO > ma chi? Qualcuno che magari a appena sceso le scale centrali, magari < NON VUOI DARE UN BACINO PER- > e si interrompe, voltando lo sguardo all’indirizzo di BRANDY appena sopraggiunto < Oh, CherryB > smile divertito, smettendo di stare sulle punte e cercare di attirare la clientela < mh, nessuno, sono tutti così timidi > o forse sono spaventati dall’aura di tristezza generale che incombe sul banchetto < che ne dici di essere il primo della giornata? > ammicca, allungandosi un po’ verso il rossino tassorosso < tre falci e la promessa che saranno destinati ai Kelpie scozzesi > esistono? Ma comunque che importa, tanto sta già facendo la carina con il compagno, sorridendo e portandosi dietro l’orecchio un ricciolo, così da guardarlo dal basso – svenevole < oppure per 4 falci puoi decidere tu a chi destinarli > e bam, un bacetto volante, solo per sottolineare il concetto di “bacio”. Ma è di nuovo ALAYSHA che ne attira l’attenzione e viene facile alzare un pollice a confermare il punto fatto. < dove eravamo? > CHERRYB dov`è il nostro bacio?
17:33 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Tranquilla BEKHA nonostante i suoi occhi facciano tranquillamente capire il disagio che prova al momento, ha trovato supporto - per ora - in ALAYSHA che è tanto gentile da mandarle qualche sorriso random e offrirle pure un bel cioccolatino. Qualcosa ci ha guadagnato in tutta questa storia alla fine. La risata di ALAYSHA non sembra infastidirla, comunque, che tanto lei non se la prende mai. Anzi, sembra farle tutt`altro effetto, infatti, oltre che ad arrossire ancora di più - ma è possibile ? - riesce pure a cacciare fuori un sorriso più a suo agio del solito verso la quintina. Quando poi la ragazza le offre il cioccolatino, si affretta ad annuire e ad afferarlo. « Grazie » fa pure ampliando appena il sorriso prima di scartare il cioccolatino e ficcarselo in bocca tutta contenta. Se ne resta comunque lì accanto ad ALAYSHA stile ombra mentre osserva il resto degli studenti chiacchierare delle più disparate cose. Si impiccia giusto con le orecchie osservando curiosa l`attaggiamento da piacione di DONNIE verso ALAYSHA, prima di scoppiare a ridere quando la quintina ` soddisfa ` la richiesta del ragazzo in tutt`altro modo da quello che probabilmente si aspettava. « Ma allora così » lo faccio anche io. Non conclude la frase ma si fa intendere, gli occhi che sbattono un paio di volte in più nell`osservare la situazione intorno a lei. Forza dai, non fate i timidi - emh emh - e fatevi dare un bacetto sulla guancia da sta tenerona.
17:35 14/2 Morgan_Rothschild [Pausa Pranzo|Sala d’ingresso-Chisco dei baci] Una risatina abbandona le labbra al commento di DONNIE, ma la smorfia è palese quando si parla della Carrot, scuotendo il capo, <Nahh, quella non ci passa di qui neanche a pagarla, amico> anche perchè da quello che ha capito gli interessi sono decisamente fuori da Hogwarts al momento, se ci ha visto giusto. Per il resto la questione sfida non gli interessa, anche se abbozza un sorrisone verso ALYSHA quando propone quel pegno da pagare in merito, < Ecco, lei si che è un genio, DONNIE> perchè lo pensa davvero evidentemente, ma lasciandoli al loro destino, tra l’altro ha davvero la testa altrove per premurarsi di pensare a quanti baci deve infilare uno dietro l’altro per vincere la sfida con quei due nel caso. Capitelo, stare lì gli mette già ansia a sufficienza. E comunque non è che la presenza di BEKHA lo faccia sentir meglio, e per quanto lo stomaco gli sia finito chiuso in una morsa, che non riesce ad esternare in nessun modo a differenza altrui, non se la sente davvero di andare avanti così. Le si avvicina, e la risposta che la CORVONERO le relega è la cosa peggiore di questo mondo. Seccandolo solo ulteriormente, visto che era andato lì con i buoni propositi. Tant’è che finisce con lo scuotere il capo, e relegare alla quartina uno sbuffo evidente di quanto odi certi atteggiamenti del gramo. Ma se l’altra ha intenzione di crogiolarsi nella disperazione, la lascerà fare. Non è lì per fare la crocerossina dopotutto. Tutta la successiva attenzione è catturata però dall’arrivo di un BRANDY altrettanto selvatico, con una scatoletta in mano che se ne va in giro a cercare baci da qualcuno a caso (??), cosa che lo costringe a ruotare il capo in sua direzione schioccandogli un’occhiataccia di quelle che, beh, se potrebbero, incenerirebbero sul posto, ve lo possiamo assicurare. <Ciao anche a te eh..> saluta verso il BFF, accompagnando quel saluto velato da parecchia ironia, con un sorriso a trentasei denti verso il tassorosso. Oggi è possibile che ci siano come previsioni meteo, possibili uragani, si. Ma non è ancora dato saperlo. Intanto lui, con il suo sorriso migliore, si è già avvicinato al banchetto, che si presume essere abbastanza largo da dare spazio a tutti di fare quello che va fatto ecco. Premurandosi di occuparsi della signorina capelli rossi, appena giunta lì a chiedere il premio di consolazione per San Valentino, vista la sfiga che deve perseguitarla, o almeno così la pensa lui, ecco. Che cattivo. Di sicuro non starà lì a propendersi in chissà quali smancerie del caso, ammicca per ammiccare, sorride per sorridere, reclinando il capo e smollando quello che è un bacio che non ha niente di frettoloso certo, ma neppure chissà quanto interessato a restare in quella posa. Facendosi pagare e liquidando il tutto rapidamente con un grazie a favore della causa che stanno sostenendo lì. Certo, lui è quello rapido e conciso. Il quadretto DONNIE ALAYSHA lo diverte di rimando, concedendogli una breve risata del caso, < Certo che se ti fai fregare così..> verso il compagno di casata, prendendolo in giro ovviamente bonariamente. Ma la risata scema subito si potrebbe dire. IL PROBLEMA chiamiamolo così è che l’arrivo di BRANDY mette a soqquadro mezzo mondo, e boh, non ha idea neanche del motivo per cui tutta la scenetta con la SOUTHWELL gli dia così fastidio. E se lo sa, preferisce mettere a tacere tutto. Tant’è che sono le a malapena le mani a chiudersi in un mezzo pugno di fastidio, mentre sulle labbra compare un evidente smorfia del caso. Gli occhi roteano al cielo per mezzo secondo, tirando un sospiretto al seguito, mentre è ben deciso a concentrarsi su altro. Seh. Se no ciao dignità.
17:47 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] <Affare fatto.> e pubblica umiliazione sia per il perdente. Daaamn. Non potete però intortarlo così, è una mente semplice quando si parla di gonnelle. Non c’è quindi da stupirsi se sia lì, col cuore colmo d’attesa per quel bacio da parte di Alaysha che… non arriva. O per meglio dire, arriva per vie traverse che a lui non stanno affatto bene. Non ha neppure ben capito subito che cosa sia successo, lo sguardo che rimane mezzo imbambolato dalla confusione per qualche attimo prima che sbatta le palpebre, la fronte si aggrotti e metta su un piccolo broncio. <Ehi, non vale..!> e fa per riprendersi le falci anche, peccato che ci sia già la mano della Grifondoro a difenderle. <Mpf. E va bene… va bene.> il tono e lo sguardo che si fanno più arrendevoli e un tantino rassegnati, il petto che si gonfia e sgonfia in un profondo sospiro apposta esagerato, <Tanto i fondi del pudding mi avevano detto che una bella ragazza dagli occhi color del cielo di Scozia si sarebbe fatta desiderare un po’ oggi, prima di cedere..!>, o mica se l’è presa davvero in fondo. Anche perché ha apprezzato, in seconda analisi, l’aggirare delle sue stesse parole. Tanto che le regala anche un occhiolino divertito prima di spostare la sua attenzione su EVANNA lì vicino, <Winchell, lo sai che ci faresti guadagnare molto di più se optassi per baci normali anziché sulla guancia..? Te lo dico per esperienza perché io non pagherei mezza falce per baciare SOLO sulla guancia una ragazza.> uno stringersi di spalle mentre intanto sta facendo il giro del bancone per trovarsi dalla parte che gli spetta, trovandosi così alle spalle delle due. <Se vuoi te lo insegno io per 10 falci. Ricorda che è per una buona causa… gli animali soffrono ad ogni secondo che passa senza che tu faccia qualcosa.> e nonostante quello che dica sia buttato lì con una certa leggerezza, sono argomenti importanti. <Tic tac, tic tac. Un cucciolo di snaso sta rischiando la pelliccia.> così a rigirare il dito nella piaga. Però sorride, un ghignetto sghembo poco raccomandabile mentre aggiunge un ultimo <Sai dove sono, se ti servo.> indicandole col un cenno del mento la sua postazione a tipo due o tre persone di distanze. Ma passiamo ad ALYSHA e BRANDY, ché non ci siamo persi la cosa… e ad un paio di passi dietro la Serpeverde, lui solleva pure i pollici con un gran sorrisone di incoraggiamento tutto per il cugiiiino!
17:56 14/2 Lancelot_Hevenge [ Pausa pranzo - Sala d`Ingresso, chiosco ] Lui è di quelli che vade retro San Valentino, i fidanzatini, le coppie, i regali e la monogamia. Ma, e nessuno ne dubitava, non disdegna baci da qualche manzissima cbcr o qualche ragazza già cresciuta che trova particolarmente di suo gusto. Se poi è per le creature magiche, insomma, cosa volete di più? A lui piacciono le creature magiche - in un certo senso si considera un animale, quindi dieci punti aggiunti alle bestiole - e piacciono le ragazze: tombola. Ecco perché è lì con una parte dei suoi risparmi ben nascosti della tasca, pronto a sborsarli per una giusta causa, pubblica e privata. Indossa la divisa purtroppo, per quanto il cravattino si sia perso per strada, la camicia sia fuori dai pantaloni e le maniche siano arrotolate fino ai gomiti. Il piercing al sopracciglio sinistro è sempre lì, ancora più visibile considerato come inarca il sopracciglio mentre si avvicina con camminata spavalda al chioschetto dei baci, passandosi la mano tra i capelli e spettinandoli di più che James Dean mi fai un baffo. « Ehi, Aly » ce l`ha con ALAYSHA, la sua compagna di classe. « Avete già raccolto un po` di moneta? » a sottolineare il tutto, estrae dalla tasca una moneta, lanciandola in aria e riprendendola al volo, mettendosi poi a rigirarsela tra le dita. « Sono venuto a dare il mio contributo » detto con quel sorriso marpione che da sempre lo contraddistingue, mentre sposta gli occhi sulle altre ragazze presenti al banco. E se BEKHA si becca un occhiolino, il sorriso diventa più un ghigno quando gli occhi si fermano su ALYSHA. Fa qualche passo in sua direzione, anche se è impegnata con BRANDY che sarà mai, lui ha intenzione di cacciare falci per tutte. « Torno subito da te » ad ALAYSHA, sì e con tanto di occhiolino, ma ora è ad ALYSHA (mi state uccidendo con i nomi) che si rivolge. « Sono sicuro che dopo un bacio con te, tutte le creature in via di estinzione verranno salvate. » della serie i tuoi baci sono il canto del paradiso. Ha sempre queste frasi che boh, aiutatemi. Lancia di nuovo la moneta in aria, riprendendola subito dopo e chiudendo il pugno. « Posso? » a BRANDY, sì, con un sopracciglio inarcato molto eloquente mentre in pratica sta tentando di prendere il suo posto davanti al bancone. Non dà tempo ad ALYSHA di parlare che, da lupo maschio e cacciatore, ha allugato la mano destra dietro il capo della quartina, affondandole le dita nei capelli e... tirandola a sè. China il capo e si sporge oltre il bancone, padrone di se e con il controllo della situazione in mano, con unico obiettivo le labbra della serpeverde - le avete viste? - per un bacio non proprio delicato. Forse un filino intenso, un filino passionale, in filino che ci prende un po` troppo la mano e cerca di dischiuderle le labbra, portandola a piegare la testa allo stesso tempo. Lot è così, ti prende e ti sconvolge, è un gemello kaboom dopotutto.
18:05 14/2 Brandelis_Macgillivray [pausa pranzo| Sala d’ingresso, chioschetto dei bacini, San valentino] <ehm...ciao…eri occupato..> beh, si volta verso MORGAN quando si sente salutare (ed è chiaro come il sole che il saluto sia per lui, insomma.) Un sorrisetto disagiato per il bff, con tanto di schiarimento di gola. <come va…? Passata tanta gente..?> ...e questa è un po’ una frecciatina, contando che non specifica il sesso di questa gente che dovrebbe passare a baciarlo. Ma torna a concentrarsi su altro molto presto, prima che l’imbarazzo si faccia troppo insistente e debba correre via come ha fatto da una certa giornata a questa parte. Ma il trauma pian piano lo supera eh. Questo è uno dei passaggi sulla via della guarigione, passare a sbaciucchiare una certa ricciolina dalle labbra che sembrano fatte apposta per essere sbaciucchiate al chiosco dei baci. Prima però deve condividere la sconfitta di DONNIE con un <buuuuuuuu questo è barareeee> per poi ridacchiare al corteggiamento del cugino, completo di complimenti. <è vero!> che i fondi del pudding hanno parlato. <hanno anche detto che al chioschetto sarebbe passato l’acchiappacaviglie….> ...ciao DONNIE, non ti libererai mai di questa paura d’infanzia che il tuo cousbro ha deciso di farti avere. E di ricordarti nei secoli dei secoli. < EVANNA, è un esperto!> ma lascia il convincimento tutto al cugiiino, lui ha altro a cui pensare. Solo dopo che ha visto il segnale di DONNIE, perchè non vuole mica baciare la ragazza di qualcuno senza consenso...E beh, poi si concentra tutto sulla piccola GiorgioMastrota che cerca di vendergli baci a prezzo alto per una causa che non interessa veramente a nessuno dei due. Una cosa però è certa. A Kill farebbe piacere sapere che ha speso un po’ di più per le creaturine. <d’accordo! Ti do 5 falci perchè sei bella come le piperille.> ...il suo modo di fare complimenti è ben diverso da quello dell’altro MacGillivray, si. Prima le da 5 falci come concordato, poi aspetta che le metta via, mentre saltella sul posto leggermente agitato. Leggermente tanto. E poi si appresta a sporgersi e chinarsi per chiudere le distanze con quella bella gnometta che ha davanti, per posare le labbra sulle sue. Chiude anche gli occhi, pensa te. Gli rimarrà tutto il gloss addosso? Possibile, ma ne andrà fiero tutto il giorno, perchè ha ricevuto il primo bacino della giornata. Che è un po’ esitante, e ancora non sa bene che farsene delle mani che appoggia al bancone quindi, ma un po’ di potenziale c’è. Chissà grazie a chi…. Quando si stacca, piuttosto presto, si accorge solo in quel momento che c’è LOT in fila dietro di lui. E < oh! Certo certo!!> prego Sensei, facci vedere la tecnica, e perdonaci se siamo un po’ creepy a guardarti per imparare. < woo…> ecco, appunto. Ora sa cosa fare con le mani.
18:12 14/2 Medea_Galbraith [Pausa pranzo|Chiosco dei baci] Lei arriva (?). In ritardo, in anticipo rispetto al suo "cambio", ma arriva post pranzo a quel chioschetto, forse giusto per accollarsi ad ALAYSHA e distrarsi dagli auguri che continuano a pioverle e no, non per San Lavandino, ma per il suo compleanno. Forse è tutta una tattica per evitarli, fare quella che nonostante schifi la festività, l`accoglie a fin di bene per le sue adorate creature. La divisa è ancora in ordine, straordinariamente, e i capelli sembrerebbero essere più rossi del solito, decisamente più rossi del suo colore naturale, specialmente in alcune ciocche. Ci sarebbe da chiedersi se sia l`effetto di un tubo di Streghet!, sì, ma non ditelo in giro visto che potrebbe anche essere un semplicissimo shampoo illuminante per quello che è già il suo colore di base. Comunque, bando alle ciance. Non ha tolto quei piercing, quelle due piccole pietre d`ametista violette sotto il labbro inferiore, che considera ottimali per la causa per la quale si sta immolando, e fosse per lei si sarebbe portata anche i pon pon. D`altronde, zompetta appena, piombando al chioschetto giusto alle spalle di ALAYSHA con uno [Sha!] di saluto, che in primis è tutto per lei [Hai già baciato qualcuno?] l`avrà vista con i soldi in mano? Non lo so, forse. Adocchia anche LOT, subito dopo essersi allontanato da ALYSHA, ed è lui che segue con lo sguardo (ma va)...fino ad incrociare la scenetta ALYSHA - BRANDY e ritrovarsi a morire dentro poi. Questione di pochi secondi, tipo. Si affoga con la sua stessa saliva ed è attorno al braccio di ALAYSHA che stringe la mancina, sentendosi un attimino morire perché no, non aveva fatto i conti con questa eventualità, va bene?! Ma.. perché c`è un ma. Molla il braccio alla povera concasata, deglutisce forzatamente ed è con un [Aspetta eh.] che ci si allontana - scusa, SHA -, avvicinandosi a BRANDY - giusto lì vicino, eh?! casualissimo - e schiudendogli il sorriso migliore che può dedicargli. [Non hai già speso tutte le tue falci, vero?] non ha nulla nemmeno l`aria di una che ci sta provando con qualcuno, che ci flirta o chissà cosa, ma si dà il caso che qualche atteggiamento abbia saputo rubarlo, negli anni, qui e là dalle femminucce della sua classe. E per quanto non le stia poi così bene, per quanto le sue guance abbiano già preso un evidente color Grifondoro, solleva tre dita..e sfrutta l`arma segreta (?) [Che ne dici di farmi un regalo di compleanno?] eh, BRANDY? [Lo so che non si chiedono, mmaaaaa..] ma lo stai chiedendo lo stesso? Naturalmente, prima incasserebbe le falci..ma poi, eventualmente, non è che si farebbe troppi problemi, a dare un bacio come si deve. Nel senso. A schiuderle, le labbra. Certo, aiutatela ad aiutarsi nel diventare di 50 sfumature di rosso sulle guance. Ma quello è un dettaglio trascurabile.
18:15 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Il suo essere un po` impacciata è giustificato in parte dall`essere timida che mannaggia merlino e un po` dall`età che la tiene ancora ancorata con la testa fra le nuvole. Poi convinta com`era di dover dare teneri e innocui baci sulla guancia, capirete l`ansiotto che le prende quando vede sbaciucchiamenti a destra e manca. Gli occhi che si spalancano pure troppo dopo aver visto il gesto avventato di LOT su ALYSHA. Della seria ` ma la sta mangiando o cosa? `. Domande giustamente da bambina insomma. Ci stanno dai. Ma tanto arriva DONNIE a farla un attimino cadere dalle nuvole con quell`affermazione più che giusta che segue proposte azzardate. « I-io » eccallà balbetta pure ora, inutile descrivere il colorito del suo viso. Proprio una bella iniziativa ha avuto si. « Si, beh.. lo so » riesce a formulare sbattendo un paio di volte le palpebre e deglutendo le palpitazioni del cuoricino che sente in gola. Sta andando in pappa insomma. Gli occhietti si fanno bassi quando con molta nonchalance DONNIE si offre volontario per insegnarle... alimentato pure da piccolo incitamento di BRANDY. Va che si convince pure, per gli snasi intendiamoci. O magari perché subisce pure lei il fascino dell`intraprendenza di DONNIE chi lo sa. I più grandi attirano dai, si sa. Si schiarisce la gola lanciando qualche occhiata verso ALAYSHA, che non si sa bene se sia una richiesta di aiuto o la ricerca di qualche incoraggiamento. Comunque la vita è una e lei la timidezza, ogni tanto, sa dosarla per questo farebbe per fermare DONNIE prima che quest`ultimo raggiunga la postazione. « Va bene » davvero? Trattiene il respiro comunque, le manine che si posano sulle guance bollenti per placare qualche spirito. « Ma.. 10 falci? » il sopracciglio che si alza e l`espressione un po` scettica. DONNIE mica sei fatto d`oro, umh? Comunque ormai pare essersi messa in testa che ci sta, meglio non pensarci troppo. Infondo il serpeverde ha ragione, ha poca utilità con quei bacini sulla guancia. Poi dev`essere una cosa innocua, si? Mica come LOT e ALYSHA. « Per gli animali » si continua a convincere ma a piccoli passi si avvicina a DONNIE. E insegnaci va.
18:20 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } E` ancora con gomiti, avambracci e pancia aderenti al banco, le gambe un poco flesse ed un piedino incastrato dietro l`altro in una delle sue tipiche posizioni contorsionistiche che boh, è solo tutto grazie a quel senso femminile che riesce a starci. Ha giusto lanciato un`occhiata ad ALYSHA per cogliere domanda e regola appena stabilita, il canino che scende gravoso sul labbro inferiore a placare un sorriso enorme e divertito nel tornare ad osservare qualunque reazione abbia suscitato in DOMHNALL, di scorcio qualcosa di sfumato anche in BEKHA ma di un quindicesimo rispetto a qualunque sorriso sia in grado di fare - poi, poi magari fuori da tutto questo una bella chiacchierata ci sta mh? ora no, ora è troppo occupata a mostrare raggiante quel suo sorriso vittorioso, dolcino, quasi quasi infantile, sfumato in curiosità taciuta al fattore Pudding, ripreso nell`issare le dita sottili ad osservare le cinque falci nominate - che oh, ci aspettavamo un paio di caramelle tutti gusti + 1 in realtà sssh. < Tre per il bacio, due in offerta > detto di un candore disarmante, di chi sfarfalla ciglia da degna Miss Unicorno Rosa, di chi a quanto pare ha intenzione di aggirare pure le frasi di ALYSHA < Sei gentile DOM > giuriamo che non è una presa per i fondelli, è un complimento vero e proprio a mo` di ringraziamento prima di voltarsi ad osservare EVANNA e la sua mezza frase lasciata lì, nemmeno troppo difficile da terminare mentalmente - che poi è pure sotto attacco poverina < no > intasca il compenso e scivola le dita a sfiorare il capino della Corvonero, la stessa cura che riserva ad una certa Alexandria a caso < quel primino sembra guardare te > più in la, in mezzo ad altri studenti random fermi nei pressi o per curiosità o per imbarazzo < e poi .. > lascia la frase sospesa, forse ad intendere l`imbroglio di prima, forse semplicemente perché dimentica, forse probabile anche per l`arrivo di un LOT che lancia parole, ruba la scena e sgraffigna baci senza manco darle il tempo di replicare alla domanda. Però oh riesce a seguirlo con lo sguardo, a dischiudere la boccuccia in una vocale muta, a voltare la testolina nell`osservare il piccolo esemplare di MEDEA abbarbicata al proprio braccio - e basterebbe fare uno più uno insomma < Med > e l`indice s`issa proprio su LOT < sei gelosa? > diretta come solo un coltello nella piaga saprebbe fare, schifosamente dolce come il miele, appesa alla sua nuvola rosa inconsapevole di cosa sia il tatto. Però oh, il sopracciglio inclinato è segno di preoccupazione alla fine, tanto più che le si stacca in favore di BRANDY. E non può fare a meno d`osservare la scenetta, per tornarsene su EVANNA < alla fine si diventa così > ed indica LOT, forse MEDEA, forse chiunque voglia pagare per un bacio che per lei ha tutt`altro significato. Ma oh son lì per uno scopo e ALYSHA bacio rubato o meno è decisamente quella che lo fa nel modo giusto, una risata che per forza di cose le scappa ancor prima che questa venga messa a tacere da LOT. Dal canto suo comunque non sembra adottare la filosofia del voler attirare la clientela, standosene buona nel suo posticino a mangiucchiare cioccolantini, ad offrirne, a venderne, a smerciare baci in fronte a probabili ragazzini più piccoli bisognosi di affetto - rigorosamente con palmi alle guanciotte e bacio in fronte manco fosse Biancaneve.
18:24 14/2 Alysha_Southwell [14/2, pausa pranzo – Sala d’ingresso] < un bacio è un bacio DONNIE > peccato che sia solo tecnicamente un bacio ma a lei vanno punti in saccoccia e poi le ragazze hanno sempre ragione a prescindere. Punto a MISS unicorno rosa 2072-73 e pluffa al centro per questa corsa ai baci per …una buona causa. Sì, gli animali dicevamo. Hanno bisogno di soldi, vero. E si accoda - dimmi tu se non è una buona socia DONNIE, davvero – a BRANDY e al suo dire ad EVANNA, perché ammicca, alla più piccola aggiungendo un < sa davvero dove mettere le mani, fidati, ma al massimo darei cinque falci > che dovrebbe sottolineare l’esperienza del terzino ma… ok. Smile sornione proprio a DONNIE prima di rivolgersi al cugino e tornare un attimo al loro conticino in sospeso. < cinque > e sorride, che è tutto un sorriso proprio, con tanto di nasino arricciato per il divertimento di essere assimilata ad una piperilla < allora vorrà dire > mentre recupera le monete e le mette nel fondo cassa – immagino una scatolina - < che sarà il primo miglior bacio della giornata >. Lo vede muoversi e, oh, alza un pochino gli occhi al cielo per quel lieve nervosismo che sembra prenderlo. Scuote la testa e i riccioli di rimando prima di alzarsi sulle punte e allungare le mani vicino al volto del compagno, in modo da dirottarlo per bene sulle proprie labbra e tenere – in parte – il controllo del tutto. Un bacino morbido, di chi qualche bacio serio l’ha già dato ma nulla che possa innervosire di più il compagno o, peggio, metterlo poi in imbarazzo a lezione o che, giusto i pollici che accarezzano un po’ e… tranquillizzarlo? Insomma, lei è una brava persona (certo). Pochi secondi che si concludono con uno schiocco e un sorriso < mh? > come a chiedere se è valso quei cinque falci sganciati. E poi, kabooom. È solo perché era impegnata a rialzare un po’ i costi con Brandy per accorgersi dell’arrivo di LOT, ma ora è tipo un po’ impossibile non notare la presenza del quintino. Uno, perché è massiccia come presenza, due perché tira frasi che, per Merlino beato, attirano sicuro l’attenzione con quella – manco tanto – velata lusinga che gli propina. Ciao B, abbiamo un altro pollo a cui spennare un po’ di grana. < per salvarle tutte non basterebbe una camera colpa di galeoni della Gringott > vedi come è impegnata per il sociale? Peccato solo quel tono un po’ sornione con cui si rivolge allo studente più grande < ma un contributo di dieci falci potrebbero aiutarli meglio? > contratta, appena un attimo prima che venga, letteralmente, travolta – con tanto di approvazione di CherryB. Che poi, al di là della sorpresa iniziale, possiamo dire che se la gode abbastanza? (scusa MEDS, non ne sappiamo nulla) tanto da lasciarsi andare e ritrovarsi ad allungare le braccia verso le spalle del quintino, dischiudendo un po’ di rimando le labbra sotto quell’assalto perché, davvero, l’altro è un intenditore. Ci perdiamo tutto il resto, sì, ma quando il bacio finisce si è un po’ frastornati come se un erumpent ci avesse travolto – in effetti però – il che il sorriso vacilla un pochino a comparire, troppo lento nel distendersi perché, insomma, ma non fa troppo caldo per essere il 14 febbraio? < direi > e si schiarisce la voce, mordicchiandosi il labbro < che puoi passare ogni volta che vuoi per… salvare gli animali? > se questo è il metodo potrebbe diventare facilmente un’attivista però la manina viene stesa in avanti per prendere pagamento – Savin sei un pappone da questo momento in poi.
18:26 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {Ci dispiace EVANNA davvero tanto, ma non è il periodo adatto per voler da lei qualcosa che non sia una diretta indicazione di cosa fare, non ha supporto emotivo per se stessa, figurarsi per gli altri, quindi ringraziamo anche noi ALAYSHA che almeno tira su di morale chi riesce. Si poi forse è il caso che si parli nella vita perché davvero qui si è morti inside. MORGAN intanto poveraccio, lui che si era mosso in maniera tanto “gentile” si trova dall’altra parte qualcuno che ha preso la questione davvero male e la gestisce non solo melodrammaticamente, ma anche stupidamente. Eppure non sembra in grado di riuscire a fare diversamente, cerca spazio e quando il serpeverde si allontana e sbuffa per lei è quasi un sollievo, bene così adesso ha tempo per deprimersi in santa-pace. L’arrivo a terremoto di BRANDELIS neanche riesce a smuoverla insomma certo non fa i salti di gioia nel vederlo arrivare con i suoi decibel e tutto, ma non si mette neanche a bacchettarlo come al solito, lo lascia fare sospirando solo quando lui appunta sul suo umore} io sono qui solo per supervisionare {anche perché dai davvero, qualcuno si farebbe baciare da lei? Al momento avebbe più chance Mirtilla malcontenta. Lascia però che i ragazzi giochino fra loro, insomma il momento morto va bene per cercare di prendere e tirare su soldi, anche se lo fanno fra di loro, certo non li incoraggia, ma neanche cerca di tenerli in riga, Sta proprio male la ragazza ammettiamolo. Quando ALYSHA parla di gioco al rialzo sospira e la guarda} beh non sarebbe carino, ma se credete di poter alzare qualche falce di più provate pure, senza alzare casini {oddio dare il guinzaglio così lungo non è da lei, ma sembra davvero troppo fiacca per combattere o imporsi come al solito. DOMHNALL incassa il colpo della ragazza e poi cerca di rifarsi su la povera EVANNA prendendosi un occhiataccia da Bekha che è tutta un programma visto come sia fatta lei e come si sente al momento} lasciala stare {sentenzia cauta} o altro che snaso sarai tu a soffrire {commenta lei che al momento reagisce poco bene a chi cerca di forzare anche giocando gli altri, c’è da dire non lo dice brutta, solo ammonitiva nel parlare. Quando però LOT fa il suo ingresso, con quella camminata e modi da divo anni ’50, l’occhiolino che riesce a mettere disagio nella disagiata precisiamolo. Tanto che il cuoio capelluto comincia a prudere fastidioso e una ciocca, di quelle scure e cupe muta, attirando decisamente l’attenzione isto il netto contrasto di tinte, passando da nero, petrolio a un ROSA cipria chiaro e polveroso, spento per carità, ma è una tinta pastello lo stesso. Insomma dai è una reazione e dovrebbe essere apprezzata in quel contesto. Certo distoglie lo sguardo dal ragazzo e torna ai suoi fogli. Lasciandogli fare la scenetta. Guarda MEDEA però che arriva e va dritta dall’amica prima di accalappiare quel broccolo di BRANDELYS. }
18:29 14/2 Gareth_Rosenwald [Sala Grande ---> Sala d`Ingresso | Durante il pranzo] Un ultimo e lungo sorso di succo di zucca, prima d`alzarsi. Quel dolce intruglio ha ancora il potere di catturare i sensi, per quel che concerne Rosenwald. Malgrado il suo anno di permanenza in quel di Hogwarts, le papille s`erano assuefatte ai sapori forti e decisi di grosse zuppe di carne e gelida acqua di sorgente, il più comune pasto servito a Durmstrang. S`avvia all`ampia soglia della Sala Grande con la consueta decisione. Il passo celere non sembra costargli alcuna fatica. Tanto meno il suo portamento, che non s`è mai liberato da un`aggraziata ma palese impronta militare. riflette costantemente su quanto accaduto la sera precedente. L`immagine di un`ampia stanza buia e dalle ampie pareti divorate dalle fiamme percorre la superficie del suo cervello come un cavallo che batte un sentiero lungo e sconosciuto. E quand`ha ormai raggiunto il principio dell`ampia gradinata conducente ai piani superiori issa istintivamente lo sguardo, come se volesse proiettare i suoi occhi screziati ben sette piani più in su, là dove arazzi e cornici adornano un`ampia e in alcuni punti spoglia parete di pietra. A destarlo è il brusio degli studenti alle sue spalle, ad ogni buon conto. Rosenwald si volta lentamente. Una lunga tavolata. Seggiole. Gingilli ad adornarli. E Baci. Casti e appassionati. Il ragazzo subisce il fascino dell`inusuale: osserva con disinvoltura, ma preoccupandosi di far scivolare opportunamente gli occhi sulla maggior parte dei ragazzi. E, inevitabilmente, finisce per dirigere il passo nei pressi dell`allestimento. 3 Falci per un bacio, recita il cartello. Mentre s`avvicina, è proprio su quella rudimentale insegna che si sofferma maggiormente.
18:34 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] Brrr(andy). La vedi quell’occhiataccia che ti lancia quando nomini l’amico di infanzia, COUSBRO? Ecco, sono proprio dei dardi infuocati sparati dagli occhi tutti per te. L’attenzione comunque torna ben presto su ALAYSHA che sfarfalla ciglia in una maniera che fa perdere un attimo qualche contatto di troppo con la realtà. <Ahm.. s-sì giusto, offerta..> biascica un po’ stordito dagli occhioni sfarfallosi di lei prima di riprendere la solita aria spavalda di sempre ed irretire finalmente EVANNA. Sta difatti tornando al suo posto che si sente bloccare dalla stessa, alla quale riserva un sorrisetto compiaciuto e vagamente sopreso, di chi non si aspettava di aver convinto per davvero nessuno. Tanto l’occhiata di BEKHA l’ha volutamente ignorata con un sollevarsi di spalle ed un <Oh non darle retta, vedi che oggi sta male? Non ci sta con la testa.> rivolto alla secondina. Comunque io mi sono persa in tutto ciò ma non il bacio Socia-Brandy che se la cosa non fosse troppo imbarazzante (per sé, ovvio), avrebbe pure sparato un exco flagrantis o simile per festeggiare, però non c’è poi molto tempo se non per un <VAI BRANDY, CONQUISTALE TUTTE!> - o quasi insomma, qualcuna meglio che ce la lasci – che arriva El matador Lot, rinomato grinzafico della scuola che si guarda con profonda ammirazione quando entra in azione con le sbarbine.. e cosa potrebbe mai chiedere di meglio se non averne una dimostrazione sotto i suoi occhi?! Sensei, insegnaci la vita. Ecco, ora potrebbe magari tornare a prestare tutta la sua attenzione ad EVANNA, sentenziando convinto <Per gli animali, ricorda. I cuccioli sono i primi a soffrire.>, però ora ci piazza un sorrisetto convinto prima di annunciare che <Okay, non è difficile, mh? Magari chiudi gli occhi che viene meglio.> annuisce dandole una dritta rapida prima che faccia il suo dovere di maestro e si abbassi col busto così da raggiungere l’altezza del viso della secondina, portando una mano a sfiorarle la guancia come a volerla tenerla ferma lì mentre le poserebbe un bacio a stampo sulle labbra, non troppo rapido ma neppure per secoli. E poi certo, la mano viene allungata col palmo all’insù nel chiaro segno di chi reclama soldi <10 falci per salvare i cuccioli maltratti.> ed un sorrisetto compiaciuto smagliante.
18:51 14/2 Lancelot_Hevenge [ Pausa pranzo - Sala d`Ingresso, chiosco ] Happy b-day MEDS! Non l`aveva vista, o meglio, non era ancora arrivata o avrebbe fatto... No, okay, probabilmente avrebbe fatto la stessa cosa. La scusa? E` per una buona causa e qui lei è la capo animalista per eccellenza. Suvvia, che sarà mai? A parte l`attacco ai danni dei poveri ormoni di ALYSHA, alla quale non ha chiesto permesso - BRANDY e DONNIE imparate miei manzi accoliti, EVANNA anche tu -. Che l`abbia fatto per evitare la contrattazione sui dieci falci o semplicemente perché lui è il kaboom ormonale per eccellenza, non è dato saperlo, ma di sicuro sembra godersi appieno quel bacio rubato, e ricambiato, abbastanza da gonfiare il suo ego. Il bello è che quando termina il bacio, dopo una decina di secondi o qualcosa di più, lo conclude anche con un veloce bacio a stampo prima di mostrare di nuovo quel ghignetto alla risposta di ALYSHA. « mi piace la tua proposta » per salvare gli animali, certo. Le sfiora la guancia con la nocca dell`indice, infilando le mani in tasca ed estraendo ben cinque falci tutte per lei. « I soldi meglio spesi della mia vita. » Li posa sul bancone davanti alla quintina ma, prima di allontanarsi da lei, si sporge verso il suo orecchio per sussurrarle qualcosa di non ben definito. Aspetta la risposta, che basterebbe solo un cenno, prima di allontanarsi e voltarsi verso le altre. Oh, BECKS, ma che sono quei capelli lì? Il suo ego tra un po` raggiunge le dimensioni di un continente. « Mi piacciono i tuoi capelli, quel colore ti dona. » Andrebbe anche meglio un fucsia o un rosso fuoco ma andiamo per gradi, che tanto le ha sorriso di nuovo. Continua a sorridere anche quando vede MEDEA baciare BRANDY, limitandosi solo a sollevare il sopracciglio piercing munito in un`espressione stupita per mezzo secondo e niente più. Che, in pratica, quello è un ulteriore incentivo a fare ciò che sta per fare, ossia tornare da ALAYSHA, con l`occhietto che un po` brilla e il ghignetto che non promette nulla di buono. « Sai qual è il bello? Che sono anni che voglio farlo » ... baciarla, sì « e ne vale la pena sborsare quattro falci. » ha alzato il prezzo anche per te, hai visto? Si sporge in avanti, andando a sollevarle il mento con indice e medio della mano destra mentre si avvicina con più delicatezza di quanto abbia fatto con l`altra Aly, per quanto nel momento in cui andrà a toccare le sue labbra, non si conterrà nemmeno stavolta. Fa proprio parte del suo essere quella certa passione ed intensità o l`insistenza con cui prova a dischiuderle le labbra con la lingua. Sempre che lei non l`abbia rifiutato o che GARETH non venga a prendere il suo posto, un`altra decina di secondi pure qui ce li mette. Tramortitelo.
18:55 14/2 Brandelis_Macgillivray [pausa pranzo| Sala d’ingresso, chioschetto dei bacini, San valentino] Aww, che bel bacio, il suo primo dato a quel chioschetto che sta diventando un luogo piacevole, nonostante BEKHA e MORGAN proprio li vicini. E ALYSHA riesce pure a metterlo a suo agio abbastanza perchè non diventi del colore dei suoi capelli. Si lascia anche un attimo andare godendosi il bacio morbido, prima di staccarsi e rispondere alla silente domanda con un altrettanto silente sorriso un po’ ebete.Viene interrotto da LOT che pretende il suo turno, e ovviamente non può che guardarlo insieme al cugiino cercando di carpirne i segreti. Questo è uno dei rari momenti (forse l’unico) che vorrebbe avere un quaderno per prendere appunti. Le mani. Una tra i capelli...deve chiedere poi delucidazioni in merito all’altra se non ci fosse il tavolo di mezzo, ma non ha il tempo, perchè deve spostarsi a sentire DONNIE che si fa figo con la secondina. < Nooo beh, solo quel bacio per 10 falci?? Vogliamo vedere un po’ d’azione!!> beh, sono cugini e si vogliono bene, ma Brandy lo bullizza dalla culla mica per niente. ….Non si è nemmeno accorto dell’arrivo di MEDEA che è andata subito da ALAYSHA (mai più una role con le due quasi omonime insieme per favore) forse troppo occupato in altre...cose, ma la vede quando gli si avvicina improvvisamente, dall’altra parte del bancone. Oh. Che bei capelli rossi. <MEDI! AUGURI!> subito, con un sorrisone in volto e occhi solo per lei, ed è tutto preso dal suo ragionamento su compleanni e regali che quasi si perde il discorso di lei. Che è...leggermente diverso. <...eh?> ….no, non ha speso tutte le sue falci, nonostante fosse venuto qui per provare a Morgan che la fia attira di più di altro, non è venuto senza qualche soldino in tasca. <........................................uh?> …..rarissime volte il tassorosso è rimasto cosi a corto di parole. RARISSIME. < vuoi...cos….> sta per chiederle se per regalo vuole i suoi soldi, eh. E’ a questo punto di idiozia, ma forse perchè il suo cervello è andato a sbattere contro uno scoglio al vedersela li davanti cosi tutta rossa. Gli occhioni verdi sembrano quasi quelli di un cerbiatto che sta per essere preso sotto da una macchina, ma la manina si muove lo stesso verso la tasca, pescando un galeone proprio, e passanoglielo senza nemmeno guardare che ci sono tipo 17 falci più del necessario. Poi tutto parte a ralenty nella sua testa, con un minor freakout che non sa bene nemmeno lui perchè sta avendo, si sporge in avanti per la seconda volta oggi, poggiando le labbra su quelle della grifondoro… e morendo tantissimo proprio...ma se vuole approfondire il bacio chi è lui per rifiutare? ...Ora sa anche che fare con una delle mani almeno, che alza per posargliela leggera sulla nuca tra i capelli rossissimi. Uh. Eh. Ciao, addio mondo.
19:07 14/2 Evanna_Winchell [ Sala Ingresso | San Valentino, pausa pranzo ] Sicuramente l`arrivo di LOT nel piccolo affollamento creatori nell`ingresso sembra averla scioccata un po`, con quel suo fare sicuro - tanto da far cambiare pure colore di capelli a BEKHA - e quel suo non vedo, non sento, ti bacio e non mi pento. Che tanto anche le ragazze sembrano starci eh, mica fa tutto da solo lui. Per carità. Diciamo che è presa dal momento, tutto questo amore - ma quale amore! - nell`aria giusto giusto per San Valentino e si è convinta più che mai che con quegli innocenti bacini sulla guancia con cui era partita non salverà nessun animale. Perché lei tenera è ancora bella che convinta dello scopo clou della questione, al quale però pare prestare attenzione solo lei. Tra chi si fa figo, chi scommette e chi si ingelosisce. Se l`era immaginato diverso si. E` ancora vicino ad ALAYSHA comunque quando questa pare riservarle qualche carezza e parole di incoraggiamento. Si gira a guardare la direzione che sta indicando ma quando la quintina di distrae pare ritornare l`idea di prima. Tanto è solo un bacio, no? Sono tutti lì per quello infondo. Un sorriso a BEKHA lo indirizza lo stesso per le sue parole ma non sembra tirarsi indietro, ormai è fatta. DONNIE sembra fare la stessa cosa quindi alla fine si lascia avvicinare calmando il respiro e fissando gli occhi sul ragazzo e le indicazioni da ` esperto ` che le da. L`espressione pare un po` più tranquilla ma il rossore non se lo toglie. Forse DONNE toccandole la guancia la sentirà probabilmente scottare ma è normale dai, sempre secondina timidona resta infondo. Alla fine comunque segue il consiglio del ragazzo socchiudendo appena gli occhi che però si riaprono di scatto quando DONNIE posa le labbra sulle sue. Quando si staccano e il ragazzo allunga la mano giustamente per riscuotere la ricompensa, a lei servono giusto un paio di secondi per rendersi conto della situazione. Infondo l`ha fatta cadere dalle nuvole. Poi si schiarisce la gola infilando la manina nella tracolla per recuperare i soldi. « Facciamo cinque » si azzarda pure a contrattare mettendo i soldi sulla mano del ragazzo. Poi si gira verso BRANDY quando sente il commento che segue abbozzando un sorrisino, le guance ancora in fiamme.
19:13 14/2 Lilith_Havenport [Pressi Chiosco][Pausa pranzo] Sarebbe un ottimo punto di vista per lo studio del genere umano, quello scelto dalla sestina, un paio di gradini sulla scala che porta ai piani superiori, entrambi i gomiti puntati sul corrimano in pietra e via ad osservare la vita studentesca. Più precisamente riguardo la flora (?) e la fauna (!) di Hogwarts, con i suoi strani rituali d`accoppiamento tanto che se solo gliene importasse qualcosa e prestasse un attimo più attenzione ai vari gossip del castello forse sarebbe davvero interessante. Per ora si limita a divertirsi, guardando chi va, chi tentenna quell`attimo di troppo e chi si butta a capofitto incurante del pericolo e tutto dalla sua postazione un po` distanziata, perché sia mai che questa pazzia sia infettiva, meglio evitare. La divisa è nel consueto disordine, la camicia fuori dalla gonna, ormai spiegazzata e colpita ad ogni movimento dalla cravatta tanto molle da essere sul punto di sciogliersi, ma sembra non curarsene, così come dello chignon un po` sbilenco che trattiene i capelli in cima alla testa e della totale mancanza di trucco. Non è lì per far colpo (forse) e probabilmente se anche fosse le cose non sarebbero diverse, anche perché a quanto pare sono ben altre sue qualità a richiamare l`attenzione di diverse persone,non è vero DONNIE?! Perché l`ha inquadrato il serpeverde, e va bene, magari non ha undici anni, ma qualcosa come undici e trequarti forse si, e magari l`arrestano pure se si azzarda ad avvicinarsi al terzino, ma si tratta di beneficenza (?). E guarda che spirito di beneficenza ha la sua casata. MEDEA e LOT, o forse solo MEDEA, LOT sembra preso dalla beneficenza verso se stesso, che non è proprio la stessa cosa, ma dettagli. Come il fatto che mentre tutti fanno cose, si mette allegramente in fila, tre falci alla mano e gli occhioni puntati su DONNIE, perché ammettiamolo, il coraggio va premiato.
19:14 14/2 Oengus_MacTavish [?>Sala Ingresso - San Valentino - Pausa Pranzo] Sono giorni che lo vediamo abbacchiato e praticamente su un altro pianeta. Ma come ogni personcina sull`orlo della depressione alterna momenti buoni a momenti cattivi. Questo, per esempio, è un momento buono. Che significa che non si sta isolando con l`intenzione di meditare il suicidio nel Lago Nero, ma al contrario cerca di passeggiare inosservato in mezzo all`orda di studenti pronto ad avvicinarsi al chioschetto dell`E.A.T. con l`intenzione di fare SOLO ED ESCLUSIVAMENTE acquisti. E` lì che cammina in mezzo a ragazzi d`ogni anno, con le mani nelle tasche e lo sguardo neutro che si sposta da destra a sinistra quasi come alla ricerca di qualcosa in particolare. O qualcuno/a, magari. Ma con tutta sicurezza possiamo dirti che non si tratta di te, BRANDELIS. Per quanto abbia un buonissimo parere per uno come Hazel e se ne riserbi uno ancora più strambo per il rinomatissimo NOAH, Gus non sembra avere alcuna intenzione di avvicinare altri al di fuori di DOMNHALL. < Bro. > La voce è bassa, le spalle incurvate da profilo basso e il viso impercettibilmente contratto in un`espressione preoccupata. Riesce a portare il disagio anche dove regna l`amore, insomma. Vuole solamente attirare la sua attenzione per fargli una domanda, lì in piedi e ingingillato nella sua divisa con tracolla e bacchetta al loro posto, così da potergli rivolgere una domanda semplice e concisa. Della serie: arrivi, prendi, vai via. Quindi cerchiamo di mantenere il livello di disagio basso, per cortesia.
19:15 14/2 Medea_Galbraith  [Pausa pranzo|Chiosco dei baci] E` ovvio che EVANNA rimanga scioccata dal fare irruente di LOT. Probabilmente solo lei, in quella massa di femmine (??), può dirsi abituata a quell`invadenza del Grifondoro. E ne ha imparato a sufficienza, anche. Peccato - anzi no, meglio - che non ci sia anche Aurora, che potrebbe dire la stessa cosa. [Sì.] è la risposta istintiva e di cuore che arriva ad ALAYSHA alla domanda che le fa mentre le stringe il braccio, subito seguita da una presa di coscienza e da un [Cosa?! no! quale gelosa!] palesemente falso. Ma falsissimo. Ma proprio che le suona così male sulle labbra da non poter lasciare margine di credibilità, a quella negazione. [Tu però..] non lo baciare? [..ah, vabbè. Lascia perdere.] si è capita da sola. Non può impedirle di baciarlo, perché sa le regole, ma conta sul buonsenso - ??? - di ALAYSHA e sulla sua amicizia, o tra le Cheerleader potrebbe essere all`improvviso la guerra fredda. Non è nuova, alla gelosia, ma chissà cosa le passa per la testa quando le viene in mente non solo di avvicinarsi alla coppietta che comprende un`ALYSHA particolarmente in estasi, ma anche nel decidere di ricambiare con la stessa moneta, approcciando BRANDY e non risparmiandosi, in quel bacio. C`è da dire che non è strozzina (...) come i SERPEVERDE, ed è per questo che si tiene su un prezzo onesto - né interessata a fare gare di alcuna sorta, visto che è ovvio che non sappia giocare sporco -, ma che riscuote, prima di baciare. Certo. Non si aspetta un galeone. Non dopo tutta quella confusione del Tassorosso, che di sicuro le ha spezzato il nervosismo dei due che s`è lasciata alle spalle, facendole schiudere quella che è una risatina vera. Si posa due dita sulle labbra, per farlo realizzare, e il resto è storia, perché ne riceve un galeone. Aridaje. Non gli sarà difficile intrecciare la mano con i suoi capelli come desidera, visto che è già più alto di lei, ma la quintina dal canto suo non si risparmia in quell`approfondire che, però, non è invadente come quello del concasato con le altre donne. E ringraziamo che comunque i limoni le diano quel senso di intontimento sufficiente a non sentire o notare le moine di ALYSHA, sì. Le guance tinte di rosso non mancano nemmeno quando ci si allontana, schiudendo uno dei suoi sorrisi ed inarcando entrambe le sopracciglia, nel vedere quel faccino [Non dirmi che..] ops. Potrebbe sentirsi persino in colpa se.. [..cioè, mica era il primo?] bacio alla francese (??) intende, portandosi una mano al petto e ridacchiando. Ma non a mo` di presa in giro, più che altro tipo gioco [Per questo] il galeone che si rigira tra le dita [credo di poterti baciare varie altre volte in più, tipo, cioè, almeno alte tre. Ma pure quattro.] non è che c`ha proprio la testa di fare i conti, eh?! e dire che è lei quella che disdegna i pomiciamenti giusto il giorno di San Valentino ma ehy [Per un`ottima causa, poi!] - che non è il suo compleanno - è triste da dire che, per una volta, potrebbe non essere il WWFFB la sua ottima causa. Vi giuro che mi piange il cuore anche solo a pensarlo, sebbene lei lo dica convintissima di rivolgersi comunque alla raccolta fondi, e quindi la vera motivazione sia più inconscia che altro. [Mh?] allarga un braccio, gli occhioni scuri sempre su BRANDY, facendogli cenno di riscuotere ciò che vuole, se vuole, quando vuole. E` che, però, da lì può tranquillamente avere piena visuale su LOT che si avvicina ad ALAYSHA... e wait for guerra fredda di cui sopra, nel caso in cui la cosa dovesse riuscire. Aspettate solo.
19:18 14/2 Alysha_Southwell [14/2, pausa pranzo – Sala d’ingresso] Respiro profondo, stay calm. Una parola, però. Sai il mondo ovattato? Ecco lei si trova in questo limbo un po’ così, dove tutti sono scomparsi e ci sta solo la faccia di LOT come punto di riferimento. È una sbarbina, non potrebbe essere altrimenti dopo tutto questo. C’è il labbro inferiore che viene mordicchiato quando percepisce la carezza delle nocche dell’altro e lo sguardo si abbassa un po’ perché un conto e sbaciucchiare qualcuno per proprio volere al sicuro nella sala comune, un conto è quando qualcuno ti bacia così - COSì - davanti a tutti e quindi un po’ di imbarazzo te lo prendi come prima reazione. È una che calcola bene le proprie mosse in genere ma non questa volta, non ora che abbassa un pochino lo sguardo mentre caccia via quella manina per prendere i soldi del pagamento per… fare qualcosa in realtà, visto che il cervello è spento e si capisce da come ha parlato un po’ a sproposito prima. Poi certo LOT manco si fa pregare a sconvolgere di più la situazione. Sorride, un po’ più sicura, perché quello lo prende un complimento e non come una autocelebrazione – lo farà poi Lot, dalle tempo di riprendersi mentalmente – e poi… NO VABBE. NO. VABBE. La si può tranquillamente vedere sgranare gli occhi e schiudere un po’ le labbra per la sorpresa, continuando a guardare l’altro che, dopo aver sussurrato cose, la guarda in attesa di risposta che…. Arriva. Un leggero annuire che fa schiudere un piccolo sorriso tendente all’ebete come quello che ha Brandy ora come ora. Ste cose, davvero. Poveri quartini che finiscono nelle fauci dei famelici quintini (….). E c’è un umettarsi di labbra mentre finalmente il mondo si allarga di nuovo a tutto il resto. Tanto più che pare avere un’evidente fretta che le fa recuperare la propria roba prima del necessario. Si fermerà da SAVIN e REBEKHA, giusto per avvisare che < io… provo ad andare un po’ in giro > è ancora un po’ stravolta ma agita un po’ la cassettina personale in cui ha messo i soldi per ora < così, magari trovo qualcuno di più timido nei corridoi, ecco > basta che se la può filare un attimino, ecco, poi ci torna a lavorare per la buona causa degli animali, promesso.
19:19 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } Lascia andare l`ultimo l`ennesimo bambino, un sorriso dolce come ringraziamento e tra le dita fine le falci guadagnate onestamente, ricompensate con tanto affetto e non con volgari baci smerciati senza alcun valore. Dai tre falci soltanto? Perché infondo lei è una che ci tiene - a modo suo eh, ma ci tiene, ecco. Lascia quindi andare DOMHNALL, lascia fare la piccola EVANNA, lascia correre uno sguardo su BEKHA solo per notare con interesse la ciocca debolmente rosa a suscitarle uno sbuffo impercettibile di risata prima di passare ad osservare altri lidi, una piccola folla magari appena appena accumulata davanti al chioschetto a riempire il silenzio che solo poco prima regnava. E oh ne è bastato uno e ne sono arrivati altri: chi sta curiosando, chi per l`appunto è troppo timido per farsi avanti, chi analizza la "merce" e chi è solo di passaggio ma non riesce ad avitare un`occhiata. Li osserva giusto un secondo per lasciarsi di nuovo andare sul banco, le nocche di nuovo sotto il mento, la sua tipica posizione da "sto aspettando il principe da sopra la mia torre", di chi non ha alcuna intenzione per l`appunto di attirare gente ma è quasi lì di passaggio a lanciare favori - che poi stia partecipando alla scommesa beh, è un`altra storia. Lei è diversamente competitiva comunque. Con la coda dell`occhio torna però ad osservare DOMHNALL ed EVANNA, un sospiro tra le labbra carnose, la fronte aggrottata < un giorno ti si ritorcerà contro > ed è detto a quest`ultima, alla ricevente, una delle sue solite catastrofiche predizioni regalate a mezz`aria durante quel breve bacio, prima di tornarsene quieta ad osservare magari i movimenti di BEKHA e MEDEA, a scivolare su LOT ed ALYSHA a far da piccola spettatrice divertita pronta - no non è vero - ad accogliere la mole del compagno di classe in arrivo. MEDS davvero, ti abbiamo ascoltata quand`eri abbarbicata al braccio, sul serio, solo che poi le cose si fanno così piene e confuse che magari stiamo già al pensiero successivo. Ah e buon compleanno. < Anni? > ed ha issato il mento ad osservarlo indagatoria, ciglia ferme, le labbra manco a farlo di proposito già schiuse ma solo per lasciare vagare il punto interrogativo dove meglio crede, sospeso per aria come la propria espressione nel veder calare il viso dell`amico nella propria direzione - e grazie che non ce l`hai strappato di forza, apprezziamo tantissimo quel tocco delicato in più sallo .. talmente tanto che gli sarà permesso d`avvicinarsi ad un palmo da quelle labbra da quattro falci, nasi e fronte pure a contatto se vuoi, ma frenato di bacio dalle stesse quattro dita che anche DOM ha avuto modo di conoscere. E diciamo pure che lui dovrebbe stare baciando i polpastrelli, lei a contatto con le sue stesse unghie. Ed è mezza protesa sul banco, la pancia di poco issata dalla superficie, un avambraccio a sorreggerla in quella posizione precaria, gomito destro issato < Medea ti guarda > no. MEDEA CI guarda, ma suona come un avvertimento solo per lui, sussurrato sulle labbra alla fin fine quindi molla almeno tre falci per tutta questa febbricitante attesa. Che poi .. MEDEA? come può vedere MEDEA se è con la coda dell`occhio che scorge il profilo di GARETH, il naso scostato da quello di LOT per poter osservare il Grifondoro con la sorpresa facile da leggere in fronte, sulla fila di dentini dischiusi, sulle braccia sospese, sull`assenza di battito di ciglio - il cuore quello boh. Ed è nel modo più umano possibile, più comune possibile che il braccio si stende per cercare d`allontanare delicatamente - perché ha cura per le cose a cui tiene eh - LOT dal proprio viso, la confusione pronta a passarle in viso nell`osservarsi il proprio arto manco si fosse mosso da solo. < Gareth > e cos`è quest`aria colpevole poi?
19:23 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {GARETH si avvicina e lei lascia che capisca che fare senza andare a rompergli dopotutto lei lì sta per fare il supervisore e basta. Fosse al suo stato normale magari un po’ di propaganda la farebbe anche, ma siamo un po’ così oggi perdonaci. Quando DOMHNALL mette in dubbio la sua salute per quello che viene detto ad EVANNA sbuffa} Donnie ti faccio diventare il soggetto della prossima campagna se non la smetti {nel senso che prima di maltratta e poi cerca di salvarti, che donna contorta. Però un sorriso leggero le si disegna sulle labbra quando EVANNA da segno di stare okay. Però almeno si sta riprendendo, insomma meglio che stare a casa a deprimersi. Solo che ammettiamolo il vero BOOM della giornata arriva con LOT e gli ormoni da licantropo che va spargendo in giro. Insomma basta quell’occhiolino per imbarazzarla e farla rosa, quando arriva quel commento che dovrebbe convalidare la cosa i capelli di Bekha mutano colore in un rosa più ampio e disteso che prende tutta la capigliatura, solo che le punte sono violette come se avesse una sfumatura. Le radici decisamente rosa che si scuriscono per la lunghezza partendo più decise dalla metà in poi arrivando a un viola molto magenta in realtà. Decisamente più brillante, anche se ancora poco acceso e polveroso, tutto per quel complimento che la fa imbarazzare decisamente. Ovviamente si porta dietro il prurito di mutazione, quel fastidio che si sente tutto, ma è troppo occupata a distogliere lo sguardo e fingersi occupata per grattarsi con la piuma il capo. Si limita a sbuffare a BRANDELYS} non è un bordello, solo baci {che già LOT qui sta alzando troppo la temperatura, che poi mica solo lui, sembra che chiunque sopra il quarto anno stia cercando di far prendere fuoco alla giornata. Vero MEDEA? Però finchè fanno i bravi (?) e portano soldini a casa va tutto bene, sempre se a SAVIN non viene un colpo passando di lì. Si distrae quando Alysha fa quel annuncio e annuisce} tranquilla prendi aria {che dopo quel bacio ti serve e ti capiamo. Del fatto che ALAYSHA la osservi non ci fa caso, ma lei però almeno potrà notare i mutamenti decisamente più felici della sua chioma al momento, no?}
19:25 14/2 Eleanor_McLeod [Pausa pranzo, Sala Ingresso] Se ne sta uscendo dopo un luculliano pranzo in cui si è spazzolata ogni ben di dio presente sulla tavolata. Un assaggio di tutto insomma, giusto per non farsi mancare nulla. Ormai è questa la regola che stiamo adottando. Addosso ha ancora la divisa, tutta malmessa, come di consueto. La camicia bianca fuori dai pantaloni, che svolazza nell`aria dietro di lei, il cravattino che fa capolino da dentro la tasca destra, un lembo che fuoriesce a solleticarle la coscia, al fianco sempre legato ai passanti il fodero con dentro la sua bacchetta di cipresso. I capelli sono raccolti in una crocchia sulla nuca, tenuti insieme da una babbanissima biro BIC, solo un ciuffo che cade ribelle sulla guancha destra arrossata. Oggi è di buonumore. Strano, decisamente, con tutto quello che le sta succedendo negli ultimi giorni, soprattutto per quanto riguarda il rapporto fin troppo turbolento con una certa serpe. E quello che lei ancora si ostina a definire litigio con Peritas. All`ingresso per il pasto aveva accuratamente evitato come la peste il banchetto dei baci del WWFFB, ma ora si sofferma qualche secondo sulla soglia dell`ingresso della Sala Grande a studiare il movimento che vi è attorno. E non può fare altro quindi che notare OENGUS avvicinarsi, con quella camminata da scimmia spavalda che si ritrova. Lo segue con lo sguardo, finchè non si avvicina a DONNIE, dietro il banco. E a quel punto non può che urlare, che il Sonorus qua ci fa un baffo, <GUS, STAI ANDANDO A BACIARE IL TUO NUOVO AMORE?> ed ovviamente si riferisce al bigliettino letto dalla Radio scolastica quella mattina. E, detto questo, si avvicina di qualche passo, giusto per lanciare un veloce saluto ad EVANNA, ed allontanarsi in direzione della sua sala comune, sempre che qualcuno non si decida a mettersi tra i piedi.
19:27 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] Non appena si stacca da EVANNA, lancerebbe pure l’occhiataccia n.2 a BRANDY che gli rovina tutte le sue trattative insinuando la necessità di agrumi vari per il costo che ha proposto. E che cavolo, con caaalma! Ad ogni modo per ora si accontenta delle 5 falci della secondina con un <Grazie!> compiaciuto, ignorandola però ben presto perché…. perché l’amore della sua vita numero 2 (il primo è Elara, sks), è lì in fila. Con la divisa scompigliata che alla sola vista gli fa cose inspiegabili che voi umani non potete capire (cit). Oh oh. Si è tipo impietrito adesso, fissandola con la bocca un po’ dischiusa e l’aria da pesce lesso di chi non riesce a credere a quello che vede. Tanto che all’arrivo di GUS, è un con un meccanico <Dammi un pizzicotto ché credo di stare sognando.>, ignorando la sua domanda, e neppure lo sta guardando perché non riesce a spostare gli occhi dalla sestina. Già che c’è lo sgomiterebbe pure a fargli capire che c’è un problema grosso lì. <Per Salazar.> bofonchia pure a denti stretti invocando quel minimo di sangue freddo che gli serve per compiere un atto di coraggio come pochi (….) dato che sventolerebbe il braccio per farsi notare proprio da LILITH stessa prima che punti magari qualcun altro. <I- io sono libero..!> non proprio il ritratto del cuor di leone ma oh, quasi..? Eh benissimo, pure ELEANOR in arrivo.
19:38 14/2 Gareth_Rosenwald [Sala Grande ---> Sala d`Ingresso | Durante il pranzo] Gli occhi scivolano infine verso il basso. Un battito di ciglia soltanto e si posano su REBEKHA, oltre la lunga tavolata. La mano sinistra s`è intanto insinuata nella tasca dei pantaloni scuri, e ne trae via delle monete tintinnanti. <<Per chi vorrebbe ma non può..>> Una vecchia usanza caritatevole. Allunga il braccio proprio verso BEKHA, offrendo non meno di 3 galeoni. Una cifra irrisoria per le casse sonanti dei bulgari Rosenwald. Una dinastia di cui il ragazzo non ha mai condiviso i precetti, ad ogni buon conto. Attende che la ragazza di Corvonero li acciuffi per far ciondolare nuovamente il braccio lungo il fianco. E dunque distoglie lo sguardo, dopo un cenno di saluto appena percettibile col capo castano. Una rapida ricognizione rivela la presenza di LOT, di ALAYSHA, MEDEA alle prese con le labbra di BRANDY.. E OENGUS. Scorge anche OENGUS fra la folla. Si fa largo, infine, sino a raggiungere ALAYSHA, di fianco ad EVANNA e DOMNHALL. E` tacito il saluto che le offre. Racchiuso in un unico sguardo. Altrettanto quello che concede a LOT. E lentamente affiora l`ombra di un sorriso ad illuminare quel volto solitamente fermo, tenace e a tratti glaciale. Lo addolcisce, in qualche modo. Non fiata. Si limita ad avvicinare una mano alla guancia si ALAYSHA, ed ad avvicinare le labbra piene alla sua fronte tonda. Le dita raggiungono la nuca, il solo pollice è a contatto con la gota. Una lieve pressione per avvicinare la testa di lei alle labbra, per nulla protese. Un casto bacio sulla fronte. Dura qualche istante, uno schiocco leggerissimo quando infrange il contatto, e la mano scivola di nuovo verso il basso. Di nuovo all`interno della tasca. Ne cava un galeone, un altro. E lo poggia delicatamente sul banco di fronte alla ragazza.
19:42 14/2 Sidney_OCallaghan { > Sala D’ingresso > somewhere } Lei il suo lo ha fatto stamattina, si è esposta. Ha fatto un qualcosa che non farebbe mai, tipo mandare cioccolattini e bigliettini di San Valentino a qualsiasi essere vivente – questo ovviamente all’insaputa di tutti, anche Léon, a parte chiaramente il destinatario. Che a tal proposito si spera mantenga un certo riserbo. Indossa la divisa Corvonero, perfetta sotto ogni punto di vista, e porta i capelli biondissimi raccolti in una treccia elegante che le parte dalla sommitá del capo; un velo di trucco, infine, che consiste in mascara nero e un po’ di blush sulle guance. E dopo aver mangiato un po’ di broccoli scaldati e un uovo sodo (bisogna sempre avere una fonte proteica o cala l’attenzione in fase postprandiale!) ha raccolto la sua tracolla e si è diretta proprio verso la Sala d’Ingresso. Che schifo San Valentino, eh? Chiedi in giro e in tanti ti dicono che fa schifo, eppure guarda quanti ce ne sono qua davanti a…wait. WAIT. Brandelis? Ah, anche Bekha, ciao Bekha sei una figa, te lo dicono mai? No peró Bekha non sta baciando nessuno, a differenza di qualcun altro. Brandelis, tipo. Si blocca e rimane qualche secondo a fissare la scena di Brandelis che bacia gente, il viso che da inespressivo diventa pian piano quello di un crup in castigo. Stringe le labbra e sgrana gli occhioni, giá enormi di loro, stringendo le spalle e la tracolla al petto. Un piccolo cucciolo ferito. Ma non ha certo intenzione di rimanere lí per sempre, a fissare Brandy che si bacia le femmine: solo un colpo di tosse e poi scappa via, per prendere le scale e raggiungere il dormitorio il prima possibile.
19:49 14/2 Lancelot_Hevenge [ Pausa pranzo - Sala d`Ingresso, chiosco ] ALYSHA è sconvolta, bene, molto bene, e quel leggero imbarazzo non fanno altro che confermare che la quartina, in realtà, non sia solita farlo. Tutto cibo per il suo ego. E annuisce pure a quello che le ha sussurrato, quindi capisci che lui sorride e annuisce, facendole l`occhiolino, stracolmo di ego fino alla punta dei capelli. « a dopo » Pronto a sconvolgere anche ALAYSHA ma... si ritrova a posare le labbra sulle sua dita. Non volta il capo né guarda con la coda dell`occhio MEDEA che, a quanto pare, lo sta guardando. E quando mai no, se lo sentiva e i sensi mannari non c`entrano nulla qui. « capisco » no, non capisci, fidati. Certo è che le labbra un minimo le ha sfiorate attraverso le dita ma, in ogni caso, fa schioccare le labbra contro i polpastrelli di ALAYSHA, baciando quelli in un modo anche dolce se vogliamo e lasciandole comunque tre falci sul banco. « sono comunque per te » a buon rendere, amica mia (...). Nel voltarsi, incrocia GARETH al quale rivolge un cenno del capo ed uno sguardo un po` complice visto che si avvicina alla stessa ragazza che lui ha provato ha baciare. E` rimasto con una falce in mano, quella che non ha lasciato ad Alaysha ed è davanti a BECKA che la posa, andando poi a piegarsi sulle ginocchia, acquattandosi a terra e poggiando gli avambracci in orizzontale sul bancone. « questa è per te » la moneta « e per i tuoi capelli » che ora sono ancora più belli, almeno il sorriso di apprezzamento che le rivolge sembra intendere quello. « ma non voglio convincerti a fare nulla, quindi prendila e basta. Quando vorrai baciarmi sarà perché lo vuoi e non perché ti sto pagando, okay? » bè, in fondo lui è un cavaliere comunque e non ci vuole l`intelletto corvonero per rendersi conto dell`imbarazzo e del disagio di Bekha. E, soprattutto, lui ha armi diversificate per ogni ragazza quindi questa è tutta per te, piccola Becks. Si solleva di nuovo in piedi, sorridendole con il suo sorriso marpione e facendole l`ennesimo occhiolino della serata, prima di allontanarsi. Che MEDS si becca una scompigliata di capelli quando le passa vicino, ma non le dice nulla. E ha un`ultima tappa da fare prima di andarsene davvero ed è vicino a LILITH. Prima o dopo che abbia baciato Donnie, si avvicina a lei, piegandosi verso il suo orecchio per sussurrarle una mezza frase. Solo quello però, prima di allontanarsi definitivamente con la stessa andatura con cui è arrivato.
20:03 14/2 Lilith_Havenport [Pressi Chiosco][Pausa pranzo] DONNIE può anche starsene tranquillo, perché anche se nel frattempo si è guardata intorno con curiosità, spiando senza problemi il fare dei vari compagni di casata, annuendo appena quando GARETH decide di lasciare le monete per qualcuno che non può permetterselo, certa allo stesso tempo che sarà improbabile che finirà per avvicinarsi un singolo studente a riscattare quella piccola donazione. Poi c`è chi ne va diverse, in ben poco tempo e, no Lot, non è così che si fa beneficenza. O almeno, non con questo spirito (?). Sorride appena, guardandolo mentre scuote la testa, prima di essere distratta da DONNIE che è "libero" e bello pronto per affrontare la sestina. O almeno, lei per prima, visto qui si è allegramente devoti al nonnismo e fate come vi pare, passo prima io e non rompete. < Tre falci per un bacio, no? > Lo domanda a DONNIE, lasciando scivolare le monete dove sono destinate, aspettandosi un qualunque cenno in risposta, qualsiasi cosa che possa confermare (o smentire) quello che dovrebbe essere scritto sul cartello o da qualche parte. Più o meno zellini è del tutto indifferente, aggiungerà o sottrarrà monete in baso a quanto le verrà detto prima di chinarsi appena sul banco per stampare un bacio sulla guancia del terzino, qualche secondo di labbra pressate sulla pelle per poi tirarsi indietro con un mezzo sorriso. < Hai coraggio. > A far urlare complimenti di varia natura in diretta radiofonica a diffusione scolastica, tipo. Lo apprezza, non quanto la vicinanza improssiva di LOT che la lascia interdetta per un attimo, sorpresa dal momento che non ha notato il suo interrompere i suoi atti di beneficenza. Ascolta in silenzio, lo sguardo basso fino a che il mannaro non prende ad allontarsi, costringendola a seguirlo con lo sguardo. < Cosa? > Glielo urla dietro, divertita. E si, se sembra una sfida è voluto.
20:06 14/2 Oengus_MacTavish [Chiosco con DOM] Solleva il sopracciglio destro con l`espressione più scettica del mondo quando si rende conto del fatto che DOM non lo sta cagando di striscio, cercando di seguire con il proprio lo sguardo del Serpeverde per rendersi conto di che diavolo stia parlando. Batte le palpebre un paio di volte, adocchiando varie papabili prede tra le quali vi è anche LILITH. Tira su col naso, levando la mano destra dalla tasca e tentando di menare un bello scapaccione sulla nuca del biondino sfruttando appieno il suo attimo di totale distrazione. < Yo, ti sto parlando. > Solleva le sopracciglia, per quanto i muscoli facciali rimangono immobili e le labbra tese in una linea dritta e immutabile. Chè gli dà un po` fastidio venire trascurato così, da quando è ridotto come un vecchio malato di Alzheimer. Del tipo che sta messo meglio Radamas di lui. Per quanto la sua attenzione sia quasi totalmente catalizzata su DOM, non manca di lanciare una breve occhiata a tutti i presenti che conosce sin troppo bene. Ma visto che sono occupati a ormoneggiare si ripromette di non disturbare nessuno. Lui ha solo bisogno di acquistare, farlo in fretta e levare le tende. Almeno prima di dimenticare l`intenzione. E` LOT che comunque ruba la scena, spostandosi come una trottola da una donna all`altra e beccandosi uno sguardo che - per quanto rimanga invariato - inizia ad accumulare disapprovazione e fastidio ad ogni passo da lui compiuto. Quel tipo non gli piace, non gli piace il fatto che faccia l`imbecille a destra e a manca. Ma visto il proprio stato di salute magari è meglio non farsi dei nemici, mh? Che poi ce lo dimentichiamo e finiamo con mezza Hogwarts contro senza sapere il perchè. In attesa della LILITH story, che guarda con malcelata insofferenza, Gus non può fare altro che sospirare, rigirare gli occhi al cielo e attendere che DOM gli dia retta dopo aver incrociato le braccia al petto.
20:07 14/2 Brandelis_Macgillivray [pausa pranzo| Sala d’ingresso, chioschetto dei bacini, San valentino] Si cianone, inutile descrivere qualsiasi discorso stesse facendo prima perchè adesso come adesso nemmeno lui se li ricorda, tutto preso come è dal baciare MEDEA...o da prendersi il bacio che Medea gli da, più probabilmente. Lui partecipa, con entusiasmo dopo un attimo di panico totale, ma sicuramente è lei quella più esperta, qui. Quando si stacca, ha di nuovo quell’espressione un po’ beata che aveva con ALYSHA, forse più accentuata perchè il bacio si è spinto un poco più in là del precedente. Oggi è proprio la sua giornata fortunata, nonostante abbia già speso un galeone e cinque falci, sono tutti soldi ben spesi, assolutamente. Si riscuote da quell’espressione ebete solo alla domanda, a cui la testa fa uno scatto laterale senza fissarsi però su nessuno in particolare, prima di tornare a guardarla. < non proprio...no. > possiamo dire poi che se si era trattenuto dal diventare color porpora, alle parole succesive della ragazza il compito diventa più arduo, la tonalità sulle guance che acquista qualche nuances di rosso scuro, e quei tre baci in più proposti lo lasciano un attimo boccheggiante. Ci arriverà dopo che probabilmente tutti quei commenti di Alysha sul fatto che sia gelosa possano avere a che fare con quello che è appena successo...ma dettagli. Adesso si attarda a rispondere solo per girarsi verso BEKHA ed essere molto meno carino di LOT. < ma non hai da andare a farti una tinta tu? > cioè, come se fosse lui a fare diventare le cose un bordello. Lot non l’ha visto?? Tzè, queste preferenze. Comunque, torna alla sua bella che ha davanti, lasciandole il tempo di guardare male chi vuole a sua insaputa, ma è un colpo di tosse che lo fa girare d’improvviso, quasi con la paura di trovarsi davanti Colt, irato perchè ha appena slinguato sua sorella. Invece….forse quello che trova è anche peggio. Rimane li, nuovo come davanti ai fari di una macchina, indeciso sul da farsi. E poi la reazione che meno si aspettava di tutte in assoluto per sempre. SID che prende e se ne va come sull’orlo delle lacrime. MA CHE GRAMO. ….La guarda allontanarsi, con la bocca spalancata di chi non sta capendo che succede, allucinato. <ma che… > ...non può evitarlo. Si annusa il braccio, quasi all’altezza dell’ascella, perchè deve esserci qualche profumo strano perchè oggi le cose vanno in questo modo strano. ….E poi con un <uh...a dopo?> verso MEDEA , corre dietro alla corvonero che è convinto stia per portarlo in una trappola, con questo comportamento assolutamente OoC. < SID, Hai la febbre?? Hai la trollite??> questo le dice mentre si allontana dalla sala d’ingresso, che manco si è potuto godere il bacio, che ingiustizia.
20:14 14/2 Domhnall_MacGillivray [chiosco] La sente, quella sensazione che gli fa pizzicare la pelle in maniera piacevole ma al contempo battere il cuore nel petto come fosse un tamburo impazzito. Deve essere questa la sensazione che si prova quando ci si ritrova davanti alle porte del Paradiso, dei Campi Elisi o del Valhalla che sia. È la gloria dell’essere oggetto dell’attenzione di Lilith Gnocca Stellare Haveport che gli riempie il petto e gli stira le labbra in un accenno di sorriso che si fa via via più ampio in maniera incontrollata. Almeno finché non viene interrotto da uno scappellotto doloroso che gli strappa un <Ahu! Ma che vuoi?!> ed un’occhiata confusa per GUS, massaggiandosi la nuca. Due secondi di attenzione prima che torni a fissare la Grifondoro, ignorando il giallonero, dato che qua è una situazione delicata: l’ha visto e si sta avvicinando pericolosamente. Le annuisce con fin troppo vigore alla sua domanda sul prezzo, un angolo del cervello che in automatico gli fa sfuggire un <Cinque.> a fare la cresta (…). Ah. Ahh. Trattiene il fiato mentre la vede sorgersi verso di lui e, sebbene ovviamente sperava in un contatto labbra contro labbra, non si lamenta per un misero bacio a stampo ricevuto da una come lei. Ecco, per lei sgancerebbe qualche galeone per ricevere altri baci del genere – prima di passare a quelli seri, coff -. Intanto è diventato rosso come un peperone, ancora un po’ in trance, mentre deglutisce nervoso e balbetta un <G-Grazie, lo s-so.> moltissimo a caso di chi è entrato nel pallone per una breve conversazione del genere. Troppo nel pallone, tanto che sembra riscuotersi di colpo per… scappare veloce prima che possano fermarlo, sì. Lui smolla i soldi, Gus e Lilith lì e se la da a gambe: troppa emozione, non ha retto (…). Il coraggio ha un limite, non scordiamocelo.
20:15 14/2 Medea_Galbraith [Pausa pranzo|Chiosco dei baci] Occhieggia a BECKHA, inarcando entrambe le sopracciglia [Bordello?] ehy, lei avrà pure approfondito quel bacio, ma è stata di gran lunga più delicata e meno scenografica di quanto non abbia fatto Lot, tipo. E quel galeone che si rigira tra le dita, in quel momento di distrazione, lo mostra proprio a BECKHA, per farle capire uno dei motivi per i quali ha dato un..premio? Sì, beh, uno dei motivi. Certo non si aspettava di far morire BRANDY, eh, cosa che non permette alle sue guance di stingersi affatto da quel rosso che le contorna. In tutto ciò, non si accorge sicuramente di un po` di eventi, troppo presa a fare troppe cose (?): tipo l`osservare, con la coda dell`occhio, ALAYSHA e quel bacio mancato e, in un certo senso, tirare un sospiro di sollievo. [Okay, grinzafico.] menomale che non era il tuo primo, eh (...), sentitela come ne è sollevata da questo peso che non ha; solleva una mano però, quella libera dal galeone, e gliela va a posare sulla mano, divertita, allontanandola qualche secondo dopo, gli occhietti assottigliati mentre mima qualcosa con tutta l`aria di chi si è appena scottata con un [Uuuh.] che io non so descrivervi, cioè, è tipo un versetto (?). Seguito da una risata, quella di chi è consapevole di aver scalato a sua volta le varie tonalità di rosso. E, comunque, non smettere di ciarlare con BRANDY, sebbene posi lo sguardo anche su OENGUS a cui però non si avvicina, regalandogli, qualora la dovesse guardare, un sorriso dall`aria preoccupata. Dopotutto, ci ha parlato - per modo di dire - giusto qualche ora prima. E le è sembrato uno schifo raro. E` sempre LOT che, però, evita. Perché coglie quel suo passarle vicino, e non appena la mano sfiora i suoi capelli, ci si ritrae, rifiutando anche quel contatto. Come ho già detto, quando si tratta di lui prima sragiona, e poi ragiona. Questo è, appunto, il momento in cui non ragiona e quindi evita anche la scompigliata di capelli. Ma nessuna piazzata, no. Ci dedica uno sguardo lungo più di qualche secondo, a quel suo andarsene, si sente presa a pugni nello stomaco, ma ehy. Non è un mistero, che odi il suo compleanno, per quanto si sforzi di non darlo a vedere poi troppissimo, specialmente in questa occasione. Un big sospirone, scuote la testa, e ciaone LOT. Non si accorgerebbe di SIDNEY o del suo colpo di tosse, se non fosse per la fuga di BRANDY..dal quale si allontana di qualche passo, stringendosi nelle spalle con un [A dopo!], ché intanto gli deve tre o quattro baci. Ed infine è a BECKHA che muove un cenno del capo, avvisandola che [Torno subito.] va al bagno, probabilmente, perché le signorine ogni tanto ne hanno pure bisogno, oh (?).
20:23 14/2 Alaysha_Heulberg { pausa pranzo, sala d`ingresso, chiosco } E` con tanta confusione e disagio che torna a guardare il viso di LOT, forse il piercing per la precisione, la sensazione di quel bacio ancora sui polpastrelli e le tre falci lasciate sul banco come monito di qualcosa che davvero, davvero, davvero, dico davvero, non ha colto. Lui ha capito e lei come al solito è rimasta indietro anni luce, lo sguardo chiaro perso sulle spalle voltate del compagno di classe ora alla postazione di BEKHA, pronta ad osservare MEDEA quasi in attesa di non si sa bene cosa dato che al momento è un attimo confusa su tutta la situazione - ma è tutta un susseguirsi di secondi visto che lenta il mento tornerà a cercare GARETH, la mano baciata ancora sospesa, l`altra stavolta ben poggiata sul tavolo per sorreggere il busto issato, nuovamente mosso e nuovamente sospeso all`avvicinarsi del Settimino. Ed abbassa lo sguardo ecco, ma non sembra d`accordo nemmeno con quel gesto visto che torna ad issarlo con l`espressione mista di boh: tanta confusione prima di tutto, poi un velato dispiacere che cercherà di capire durante la prossima settimana e forse, fastidio? possibile? però oh, basta un sorriso e lei fa tabularasa di tutto tanto per rendere palese a tutta Hogwarts l`effetto Gareth - tanto che sorride pure lei, tacita, dolcina, manco gli avesse appena chiesto scusa per chissà cosa e fosse stata perdonata per sempre quel chissà cosa. Che poi nemmeno guarda la mano in avvicinamento, lascia fare o semplicemente è morta sul posto - dipende. Magari gli fissa pure la porzione di spalla visibile dato che si sarà pure scordata come si fa a chiudere gli occhi. Ed è un attimo ch`è stata baciata sulla fronte così come ha fatto lei fino ad ora con molti altri, nessun battito di ciglia se non un guardarlo appena staccatosi, lui e quel galeone lasciato sul banco. < .. > ed è stata pagata a quanto pare, anche più del dovuto. < .. > e pare stia pure per dire qualcosa ma niente, nein. L`indice si poggerà sul Galeone per strusciarlo nei pressi di EVANNA magari ancora accanto a sè, il tacito avviso di ritirare il compenso.
20:26 14/2 Oengus_MacTavish [Pausa Pranzo - Chiosco Baci] DOM. Ma porca di quella vacca. A vederlo scappare via così, Gus non può fare altro che fissarlo inebetito - all`inizio - e in via di surriscaldamento poco dopo. Inspira profondamente. Espira. E si rende conto che l`aria che vien fuori dalle sue labbra tremola un poco. E` incredibile come i suoi sentimenti si lascino condizionare da esperienze vissute ma non ricordate. E l`incontro con Colt di quella mattina non ha fatto altro che riempire il serbatoio della rabbia. Rimette la mano destra in tasca, girandosi per guardarsi attorno con aria decisamente più ingramata e ignorando di proposito chiunque diventi automaticamente inutile per la sua causa. Una causa onorevole, per altro. Cercherebbe anche di fiondarsi dalle parti di BRANDELIS, ma sembra che qui si sia scatenato un fugone generale. Perchè poco dopo aver ricambiato il sorriso di lei con un serioso cenno del capo, opta per darsela a gambe alla stessa maniera. Il sospiro seccato che abbandona le sue labbra è solo il preludio di una frase che esprime - con volume e timbro di voce - tutto il proprio fastidio. < Oooooh! MA CHE DEVO FARE PER COMPRARE DEI CIOCCOLATINI, QUA? > Gli si arrossano anche le orecchie. Indubbiamente, un poco per l`imbarazzo. Ma per il resto si sta solo ingramando di brutto perchè con il fatto che la memoria è corta, gli si è accorciata anche la pazienza. E niente, ciao Tosca e grazie per tutto il pesce. Diciamo che il suo richiamo è ben udibile da CHIUNQUE sia lì in zona. Un po` come sei in un negozio e quando hai bisogno tutti i commessi che solitamente vengono a spaccarti i maroni sembrano nascondersi nelle scatole dei prodotti per non farsi trovare.
20:34 14/2 Rebekha_Grimes [14.II pausa pranzo | sala d’ingresso chiosco] {Probabilmente dovrebbe ringraziare che l’iniziativa ha avuto tanto successo perché parliamone è una raccolta fondi per qualcosa che le sta tanto a cuore e che tanta gente ci spenda soldi dovrebbe farle capire come le cose girano al mondo. Insomma un minimo di fiducia in quello che succede può anche averlo. E poi arriva GARETH che sarà il suo nuovo idolo per essere caritatevole visto che va a lasciare nel palmo della metamorfa tre monete d’oro che le fanno sgranare gli occhi, umetta le labbra} grazie {e lo dice seria per quel gesto che alla fine è davvero gentile a suo avviso. Quindi grande gratitudine a lui, lascia infatti anche stare DOMHNALL che passa a sbavare dietro a donne più grandi che mai nella vita lo calcoleranno, ma ehi ti capiamo tranquillo. Quando poi vede arrivare SIDNEY a cui cerca di fare un cenno di saluto con la mano, ma lei sembra disturbata da qualcos’altro o nel caso qualcun altro e quindi va beh ci resta un attimo vedendo la concasata ritirarsi. Cosa che la lascia parecchio confusa. Sbuffa a BRANDELIS guardandolo malissimo} vuoi prenderle di nuovo? {domanda lei ricordandogli una certa zuffa di qualche settimana prima, ma ehi è puramente minatoria e basta lei. Quando MEDEA fa vedere quel galeone le fa un cenno di assenso come a dire che va bene e che ci sta, ma infatti lei ce l’aveva con il rosso. Ed è proprio a quel punto che LOT fa il avvicinamento andando a sistemarsi vicino a lei, piegandosi a quel modo e va beh. Lei lo guarda decisamente sconvolta, ma non in brutto modo solo che decisamente l’ha rivoltata oggi. Quando le dà quel falce lei sta aprendo bocca, certo vorrebbe parlare, ma l’ha un attimino stesa al momento e quindi diventa anche difficile farlo, solo che lui è più svelto, fa quel commento che ammettiamolo è la frase perfetta nel momento perfetto. Insomma con la settimana che ha avuto, con quello che ha passato le parole di LOT sembrano andare dritte a segno facendole arrossire le guance e colorare di una vibrazione più intensa i capelli. Sbatte le palpebre un paio di volte perché le iridi passano da quel blu scuro a sfumature più verdi, per un attimo lì in mezzo c’è mezza speranza. Deglutisce fissandolo sconcertata quasi per qui modi. Ci manca poco che la stenda sul serio quando le fa l’ultimo occhiolino e se ne va con quell’aria da James Dean rincarnato. Ci mette un attimo a smettere di stare lì a fissarlo come un pesce all’amo, ma poi ci riesce scuotendo il capo come per riprendersi e quindi cercando di tornare a controllare i ragazzi in “pista”. Annuisce annotando la pausa bagno di MEDEA quando lei la richiede.}
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