Tumgik
psy-14-co · 4 years
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Per me da bambina era chiarissimo: quando mi accucciavo tra il divano in pelle e la libreria in salotto, o dietro la tenda giallo chiaro in cucina, ero inequivocabilmente invisibile. Poco importava che si vedessero dondolare i miei riccioli mentre con le manine sulla bocca trattenevo le risate, né che dalla tenda un po' troppo corta sporgessero le mie pantofole colorate. Mia madre contava fino a venti o a cento (dipendeva da quanto aveva da fare), intanto spolverava e io resistevo pochi secondi in perfetto silenzio, poi cercavo di attirare la sua attenzione canticchiando, perché adoravo quell'istante perfetto in cui i nostri occhi si incrociavano e io mi sentivo di nuovo visibile, stretta tra le sue braccia.
Da piccoli è utile essere invisibili. Se i grandi litigano, se non si sa cosa dire o fare, quando sembra impossibile scegliere da che parte stare: basta nascondersi per non esserci più e aspettare che chi ti vuole bene ti venga a cercare, ma dopo, più tardi, quando tutto è finito.
Ed è così che nascondersi è anche un po' fuggire, da tutti, da se stessi, dalle cose che impongono di essere adulti.
Passano gli anni e la fuga diventa menzogna, anche questo ho imparato: quando si è troppo ingombranti per quello spazio tra divano e libreria è facile nascondersi dietro una maschera, una bugia.
Si diventa grandi davvero, invece, quando non si ha più paura di essere visibili. E veri.
Perché da adulti anche sparire è una cosa seria, con una sola regola: io, se gioco a nascondino, non mi trovi più.
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psy-14-co · 4 years
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Siamo cresciute con Dylan, l’ultimo dei seduttori.
Abbiamo letto di quel tale che era così sicuro di sè, così maschio, così incapace di avere il benché minimo dubbio, voleva lei e lei alla fine l’avrebbe conquistata.
Ci siamo addormentate per anni pensando che ci saremmo meritate la via di mezzo perfetta tra lui che non deve chiedere mai, e lui che è dolce, protettivo, fedele, innamorato.
Abbiamo creato ibridi nella nostra testa da far invidia a Walt Disney e ad un certo punto ci siamo scontrate con al realtà, come una macchinina che si schianta sul muro di una cameretta.
Gli uomini che gravitavano nella nostra vita erano ben diversi dalle nostre fantasie.
Erano più reali, più fragili, più indecisi, più umani. E spesso non ci volevano.
Spesso non scalavano nessuna torre, perché scomparivano prima di averla trovata, la torre.
Non uccidevano nessun drago perché erano spaventati da una relazione più lunga di un weekend, figuriamoci da un drago.
Spesso erano Peter Pan terrorizzati dalla propria ombra.
Spesso sparivano nel nulla inghiottiti da qualche nebbia assassina, o più probabilmente rapiti da entità extraterrestri. Mi piaci, puff, sparito.
E più soffrivamo per tizi appena conosciuti, più iniziavamo a dirci che forse forse era colpa nostra. Che non eravamo abbastanza belle per conquistare il bello, non eravamo abbastanza meritevoli per vivere un amore sano.
E invece amiche, bastava scegliere. Sarebbe bastato capire chi volevano vicino e chi stava bene vicino a noi. Chi tirava fuori la principessa e chi la strega cattiva, perché a volte (spesso, molto spesso), la strega cattiva siamo state noi.
E crescendo occorre capire che un conto è Dylan sullo schermo, un altro è nella vita reale, mentre si sveglia ogni giorno carico di nevrosi, voglio Brenda, voglio Kelly, ma deciditi e nel frattempo stammi lontano.
Perché un conto è Christian Gray in mondovisione, un conto è frequentare un tizio con evidenti manie di controllo, di ansie, di psicosi sommate ad altre psicosi e con gusti sessuali discutibili.
Perde tutto il fascino. Il reale ammazza la fantasia, e per fortuna, dico io. Perché siamo grandi abbastanza per distinguere ciò che sullo schermo deve vendere e ciò che possiamo ambire per noi.
Eppure dietro i vari Dylan, Heathcliff, Mr. Darcy, Rhett, si nascondono uomini con cui non andremmo neanche a bere un aperitivo, uomini a cui non affideremo il nostro pesce rosso, figuriamoci il cuore.
Come se ne esce da tutto questo?
Come si fa a capire cosa va bene per noi e cosa invece è dannoso?
Pensando realmente a chi vogliamo accanto. Non a quello che piace normalmente alla gente, non a quello che vorrebbero le nostre amiche. Non a quello che ci piace fantasticare. Ma a noi vicino a qualcuno. Che forse sarà meno romantico del tizio che su un cavallo sguaina la spada per salvarci, ma siamo adulte e dobbiamo salvarci da sole, volendo però accanto un uomo che faccia davvero al caso nostro.
Che sia il principe, il pirata, il mago, il giocoliere, il drago, lo stalliere o il cavaliere.
Qualcuno che scegliamo noi per noi stesse, perché l’Happy Ending ce lo meritiamo.
Ma il nostro Happy Ending.
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psy-14-co · 4 years
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"Allora dimmi, è possibile conoscere veramente un'altra persona? E se lo fosse, ne vale veramente la pena?"
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psy-14-co · 4 years
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“A che cosa credi che servano le favole? Servono a ricordarci che le nostre vite miglioreranno, se rimaniamo sempre ancorati alla speranza. E il tuo lieto fine forse non sarà quello che ti aspetti, ma è proprio questo che lo renderà speciale.”
- Once Upon a Time
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psy-14-co · 4 years
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Cosa vuol dire innamorarsi ogni giorno?
Vuol dire non darsi mai per scontato e considerare la persona che hai al tuo fianco come un dono. Vuol dire superare le battaglie assieme, dove quella più difficile è la ruotine e i i problemi quotidiani. Vuol dire combattere per la gioia e la felicità dell’altro. Innamorarsi ogni giorno vuol dire scegliere di guardarsi negli occhi ed amarsi oggi, più di ieri.
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psy-14-co · 4 years
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È una malattia. La gente ha smesso di pensare, di provare emozioni, di interessarsi alle cose; nessuno che si appassioni o creda in qualcosa che non sia la sua piccola, dannata, comoda mediocrità.
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psy-14-co · 4 years
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Se c'è qualcosa che non ti va? dillo alla luna può darsi che porti fortuna 🌙
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psy-14-co · 4 years
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Le donne in amore possono essere capaci di tutto... Anche amare chi non lo merita.
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psy-14-co · 5 years
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L'uomo, perdona e dimentica; la donna, perdona.
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psy-14-co · 5 years
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Siamo tutti equilibristi, sospesi fra sogno e ragione, tra illusione e realtà, tra solitudine e caos.
Siamo i migliori amici nemici di noi stessi.
Siamo i primi a condannarci e assolverci.
Siamo uomi e donne, acrobati che volano tra Anima e Cuore, senza fiato e senza capirne la ragione.
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psy-14-co · 5 years
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In AMORE spesso si perdono le parole non si sa di preciso dove vanno a finire. Si pensa che prima di uscire dalla bocca facciano uno strano giro Partono dall'anima piene di energia come fulmini percorrono la corteccia del cervello attivando tutti i neuroni, per poi scendere nel cuore aumentando i battiti da 60 a 140 al minuto, continuando la loro corsa nello stomaco dove esplodono in mille sillabe che schizzano su, tra il palato e la lingua che cerca affannosamente di far uscire un suono che dia un senso a qualcosa di assolutamente magico che solo un abbraccio può spiegare ❤️A volte non servono parole, ma semplici gesti
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psy-14-co · 5 years
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- Fa freddo per restare qui all’aperto.
- Guardavo le stelle.
- E loro riscaldano?
- Dipende da cosa desideri.
- Hai sogni caldi, tu?
- Ho cicatrici sulla pelle.
- Scusami?
- Sei mai stata bruciata da un desiderio?
- Da quelli mai avverati.
- Sei fortunata.
- Non direi, non si è avverato.
- Pensa essere scottati da ciò che si realizza.
- Sarà un trauma.
- Una tragedia.
- Bisogna che si rifletta bene sul desiderio da affidare alle stelle.
- Bi - sogna. Ne devi avere due. Uno per vivere l’altro per sopravvivere.
- Tu quanti ne avevi?
- Sette, come le vite dei gatti. Ma erano tutti uguali.
- Perciò hai sette cicatrici.
- Una grande intera sulla volontà.
- Di sette centimetri.
- E tu che ne sai?
- La nascondo bene anch'io.
- Com’è stato essere tradita da un sogno?
- Come quando sbagli indirizzo e chi ti apre ha la faccia della realtà.
- Le hai chiesto scusa?
- Mi aspettavo lo facesse lei.
- La verità non lo fa mai.
- Ci spero sempre. Sognare è una patologia cronica.
- Ci dovremmo disintossicare.
- Dall’idealizzare?
- Dall’imbruttire il reale e abbellire il mentale.
- Chissà perché il mondo è sempre più bello in testa.
- Perché rispetto a quella bella mente che hai qualsiasi cosa non reggerebbe il confronto.
- Siamo spacciati.
- Fino al prossimo sogno.
- Ci speri ancora?
- L’hai detto tu che un desiderio è un patologico morbo.
- Cosa ci metti nella prossima stella?
- 7 cm di taglio.
- La tua dose di realtà?
- Se leghi un desiderio alla voglia ferita che hai di sognare, forse i piedi toccheranno ancora il reale.
- E non ci si farà troppo male.
- E non sarà il caso di volare troppo in alto.
- E idealizzare.
- E bruciare.
- Tieni salva la pelle.
- E le stelle. Vorrei ancora vederle belle quando ce le rimetteremo a guardare.
#7cm
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psy-14-co · 5 years
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Vivendo di sorrisi e lacrime, come tanti, mi sento un'equilibrista in bilico sul filo della mia anima tra ombre e luci, tra emozioni dalla mente al cuore.
Vivo in equilibrio precario da sempre. Spesso mi perdo, ogni tanto mi trovo, di sicuro cado e quando mi rialzo é sempre tutto diverso. Sono sempre in cerca di qualcosa o qualcuno e scrivo perché per ogni cosa che vivo sento il bisogno di buttarla fuori. Questo é il mio foglio bianco che coloro con i mille colori che provo sulla mia pelle, ogni colore con la sua emozione e ogni parola con un pezzetto di me.
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psy-14-co · 5 years
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Se volessero davvero essere lì, sarebbero già lì. Ricordatevelo.
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psy-14-co · 5 years
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«Ma vi sono risposte che non avrei la forza di ascoltare e perciò evito di porre le domande».
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psy-14-co · 5 years
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Riuscire ad adeguarsi non significa cambiare.
Bisogna impermeabilizzarsi, come quando fuori piove e apri l'ombrello per non bagnarti.
#ChiarasandraTrevisan
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psy-14-co · 5 years
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Io aspetto, aspetto sempre.
Aspetto che suoni la sveglia la mattina.
Aspetto il tuo buongiorno e la tua buonanotte.
Aspetto che passino alla radio la mia canzone preferita.
Aspetto sotto casa che tu venga a prendermi.
Aspetto un tuo messaggio da sempre.
Aspetto il tuo sorriso.
Aspetto che finisca il temporale.
Aspetto che sia abbastanza tardi per andare a dormire.
Aspetto di sognare.
Aspetto che tu mi abbracci.
Aspetto che tu ti accorga di me.
Aspetto che sia giorno.
Aspetto che sia di nuovo notte.
Aspetto l’uscita di quel film al cinema.
Aspetto che tu ti renda conto di quanto in fondo stiamo
sbagliando.
Aspetto che sia l’ora di pranzo. L’ora del caffè.
Aspetto l’estate, l’inverno, la primavera.
Aspetto il mare.
Aspetto. Aspetto continuamente.
Aspetto troppe cose, e poi mi chiedo se al mondo ci sia qualcuno che stia aspettando me.
Qualcuno che abbia voglia di vedermi arrivare.
Qualcuno che vorrebbe soltanto poter smettere di aspettare.
Di aspettare per me.
Almeno per me.
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