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#stupidità dei bambini
popolodipekino · 4 months
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stupidi!
Ma tutti questi bambini, Dio sa che cosa gli è saltato in mente, nel frattempo sono cresciuti. Grandissima è la stupidità dei bambini, paragonabile solo a quella dei loro genitori. Erano piccoli, gentili, ben proporzionati. E già avevano concepito confusamente le speranze, possedevano cioè l'unica felicità della terra, dinanzi a sé, lontano, intravedevano città pazzesche con cupole bianche e minareti, duelli al chiaro di luna, moltitudini che portano in trionfo, galoppate ventre a terra nella pampa, scoperte di antichi tesori, sposalizi nella reggia. [...] Erano graziosi, belli a vedersi, ricchi. Perché dunque crescere? a che scopo? che cosa si aspettavano? [...] Guardateli adesso, che razza di imbecilli, grandi e grossi, dei pezzi di marcantonio. Hanno messo su dei ripugnanti nasi, la pelle è grassa, porosa, sudaticcia, cosparsa di tante pustolette. Erano puri e trasparenti come il latte, adesso buttano fuori sgradevoli ciuffi di peli. E i piedi? Fateveli un po' mostrare, se ne hanno il coraggio, da questi bei signorini. Avevano membra tenere e armoniose, adesso sembrano altrettanti cammelli. Inoltre hanno voce rauca, berciano, sono volgari, fumano, hanno in tasca le chiavi di casa e per la strada si voltano, con ebeti sogghigni, a sbirciare le donne. Tra poco cominceranno a sposarsi, giurerei, a seminare il mondo di altri bambini che io neppure conoscerò. Si pavoneggiano anche, gli idioti, come avessero fatto un grande guadagno. Erano padroni del Globo. [...] Avevano altissime cariche, sua maestà, sua eccellenza, signor generale, gran visir. E adesso? dinanzi al professore di matematica il glorioso ragià pietosamente balbetta, la mano che regge lo scettro trema, tentando col gesso, sulla lavagna, l'equazione di secondo grado. E domani il sanguinario capo pellerossa ansimerà su per le scale dell'ufficio alle otto e 35 del mattino, per l'incubo dell'orologio di controllo. E dietro lo sportello della succursale bancaria scorgerete, curvo sui registri, con due spessi occhiali da miope, il Terrore del Mar dei Caraibi! Dovrei anche ricordare ingenerosamente ciò che io gli comperavo a Natale, automobili, motoscafi, orsacchiotti, bambole che dicevano papà e mamà, equipaggiamenti per cow-boy, fucili ad aria compressa eccetera? Mentre adesso è tanto se gli regalo un libro? Sì, anche questo, anche questo. Il Cielo soltanto sa che gusto ci provano, quei cretini, a crescere tanto. Adesso sono più alti di me, si fanno la barba, hanno l'amichetta e lo scooter personale, se ne fregano, ecco il risultato. da D. Buzzati, Stupidità dei bambini (Il Nuovo Corriere della Sera, 21 dicembre 1949), in Il panettone non bastò
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caoticoflusso · 10 days
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oggi in autobus fra la calca ho posato lo sguardo su una coppia, avranno avuto trentasei anni a vicenda su per giù. due bambini, di cui uno era seduto in braccio alla mamma, aveva la mano adagiata teneramente sul vetro e con gli occhi esplorava un po’ le macchine ferme al semaforo, indicando qualche cane al loro interno. ho pensato a quanto splendore abbiano le cose se viste da una prospettiva diversa, una prospettiva temporale decisamente opposta alla nostra: quella di un bambino, o una bambina.
la voce del più piccolo esclama: ‘che bella città!!’ come se non ci fosse stato mai, come se non sapesse neanche lui dove si trovasse. l’ingenuità delle sue parole, miste a quelle del più grande che con disinvoltura, guardava il resto dei passeggeri. talvolta pensiamo che ingenuità equivalga a stupidità e che, una volta cresciuti, è un bene lasciar spazio a consapevolezze e astuzia. io la penso sempre in modo diverso, il candore e l’innocenza devono far parte di noi per mantenere quello sguardo mai perso che possedevano quei bambini/quelle bambine che non abbiamo mai smesso d’essere. (sono quasi sicura che io abbia espresso una teoria del fanciullino rivisitata da me, un po’ moderna e meno intellettuale)
i due bimbi, infine, decidono di tirare la catena della borsa che avevano fra i due sedili, ho dedotto fosse della madre. il più piccolo, sorride. e così fa anche il più grande, con tanto di: ‘continua, stiamo facendo musica’ e c’ho trovato poeticità.
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ma-come-mai · 6 months
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«Sono stordito dal niente che mi circonda»
Ieri, spinta dalla curiosità, ho provato a seguire una puntata di Uomini e donne. Se è uno dei programmi più seguiti in Italia un motivo dovrà pur esserci, mi sono detta. Però ciò che mi ha colpita non è stato il fatto che dicessero cose stupide, volgari, demenziali, ma che non dicessero nulla! Vedevo le loro labbra muoversi, ma non sono riuscita a trovare un senso logico, un senso qualsiasi nei loro discorsi.
La gente oggi non sa parlare, diceva Schopenhauer, ma vedete il problema non è tanto che la gente non sa parlare, è proprio tutto il resto che manca. Proprio qualche giorno fa una mia amica mi ha consigliato di leggere un libro. «È un libro bellissimo, vedrai, ne parlano tutti!» Io in genere diffido sempre dei «libri di cui tutti parlano», ma stavolta mi lasciai convincere. Presi questo libro, lessi le prima pagina e provai… un senso di sbalordimento.
«Ma no, dai,» non è possibile, pensai dentro di me. Perché questo libro aveva ottenuto centinaia di recensioni entusiastiche, i più importanti quotidiani del paese lo hanno decantato come un «capolavoro della letteratura», ma più lo leggevo, più il mio sbalordimento cresceva. Perché non è che racconti una storia brutta o che abbia personaggi piatti, noiosi… ma sembra scritto da un bambino di quinta elementare. È scritto con il linguaggio di un bambino di quinta elementare.
Ricordate quando alle elementari la maestra vi chiedeva di scrivere dei “pensierini”? Fanno tenerezza i primi temi scritti dai bambini, almeno quando sono i bambini a farlo. Fa spavento invece vedere un libro per adulti rivolto a persone presumibilmente mature scritto come se il proprio pubblico avesse dieci anni. E se ci fate caso è lo stesso linguaggio che usano molti giornalisti quando vogliono «spiegare» qualcosa alla popolazione: ci parlano come se avessimo dieci anni appunto. Allora mi domando: ma che diavolo è successo alle persone? Cosa diavolo sta succedendo? Qua non si tratta di superficialità e neanche di stupidità, ma è come se la gente fosse… anestetizzata. Inebetita. Ma in ogni caso prima di lavorare sull’intelligenza artificiale, perché non facciamo qualcosa per la stupidità naturale?
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X #cultura #istruzione #scuola #letteratura
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intotheclash · 1 year
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Puntiamo lo sguardo oltre l’infamia, per indovinare un altro mondo possibile: l’aria sarà pulita da tutto il veleno che non venga dalla paure umane e dalle umane passioni; nelle strade, le automobili saranno schiacciate dai cani; la gente non sarà guidata dalla automobile, non sarà programmata dai calcolatori, né sarà comprata dal supermercato, né osservata dalla televisione; la televisione cesserà d’essere il membro più importante della famiglia e sarà trattato come una lavatrice o un ferro da stiro; la gente lavorerà per vivere, invece di vivere per lavorare; ai codici penali si aggiungerà il delitto di stupidità che commettono coloro che vivono per avere e guadagnare, invece di vivere unicamente per vivere, come il passero che canta senza saper di cantare e come il bimbo che gioca senza saper di giocare; in nessun paese verranno arrestati i ragazzi che rifiutano di compiere il servizio militare; gli economisti non paragoneranno il livello di vita a quello di consumo, né paragoneranno la qualità della vita alla quantità delle cose; i cuochi non crederanno che alle aragoste piaccia essere cucinate vive; gli storici non crederanno che ai paesi piaccia essere invasi; i politici non crederanno che ai poveri piaccia mangiare promesse; la solennità non sarà più una virtu', e nessuno prenderà sul serio chiunque non sia capace di prendersi in giro; la morte e il denaro perderanno i loro magici poteri, e né per fortuna né per sfortuna, la canaglia si trasformerà in virtuoso cavaliere; nessuno sarà considerato eroe o tonto perché fa quel che crede giusto invece di fare ciò che più gli conviene; il mondo non sarà più in guerra contro i poveri, ma contro la povertà, e l’industria militare sarà costretta a dichiararsi in fallimento; il cibo non sarà una mercanzia, né sarà la comunicazione un’affare, perché cibo e comunicazione sono diritti umani; nessuno morirà di fame, perché nessuno morirà d’indigestione; i bambini di strada non saranno trattati come spazzatura, perché non ci saranno bambini di strada; i bambini ricchi non saranno trattati come fossero denaro, perché non ci saranno bambini ricchi; l’educazione non sarà il privilegio di chi può pagarla; la polizia non sarà la maledizione di chi non può comprarla; la giustizia e la libertà, gemelli siamesi condannati alla separazione, torneranno a congiungersi, ben aderenti, schiena contro schiena; una donna nera, sarà presidente del Brasile e un’altra donna nera, sarà presidente degli Stati Uniti d’America; una donna india governerà il Guatemala e un’altra il Perù; in Argentina, le pazze di Plaza de Mayo saranno un esempio di salute mentale, poiché rifiutarono di dimenticare nei tempi dell’amnesia obbligatoria; la Santa Chiesa correggerà gli errori delle tavole di Mosè, e il sesto comandamento ordinerà di festeggiare il corpo; la Chiesa stessa detterà un altro comandamento dimenticato da Dio: “Amerai la natura in ogni sua forma”; saranno riforestati i deserti del mondo e i deserti dell’anima; i disperati diverranno speranzosi e i perduti saranno incontrati, poiché costoro sono quelli che si disperarono per il tanto sperare e si persero per il tanto cercare; saremo compatrioti e contemporanei di tutti coloro che possiedono desiderio di giustizia e desiderio di bellezza, non importa dove siano nati o quando abbiano vissuto, giacche' le frontiere del mondo e del tempo non conteranno più nulla; la perfezione continuerà ad essere il noioso privilegio degli dei; però, in questo mondo semplice e fottuto ogni notte sarà vissuta come se fosse l’ultima e ogni giorno come se fosse il primo.
(Eduardo Galeano)
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canesenzafissadimora · 8 months
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Contro la stupidità anche gli dei sono impotenti. Ci vorrebbe il Signore. Ma dovrebbe scendere lui di persona, non mandare il Figlio; non è il momento dei bambini.
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erosioni · 1 year
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La vita adulta dei bugiardi
Va in onda La vita bugiarda degli adulti e penso a quante bugie ho detto a me stesso e agli altri. Le peggiori ovviamente a me stesso. C’è un momento in cui in adolescenza cade il velo dell’innocenza. C’è davvero il velo? Forse anche quel velo era una bugia. Ho sempre mentito. Mentire è connaturato al linguaggio. Se posso dire che è bianco posso anche dire che è nero. “Mi hai mentito” strillano disperati quelle mezze seghe dei doppiatori italiani nelle serie americane, nelle quali magari puoi avere crivellato a mitragliate il vicino di casa, ma mentire alla moglie giammai che poi diventi cattivo e ti portano a Guantanamo per metterti gli elettrodi dentro al culo. Vabbè l’America, dici un paese del cazzo che si sente minacciato dai capezzoli femminili, dalle svastiche e dagli insulti razziali. Volete diventare come loro, mocciosi? Bah.
Ho sempre mentito. Fin da bambino. A volte a fin di bene, a volte per fare il comodo mio o per paura delle conseguenze. Poi dopo si impara a mentire per compiacere, per difendersi, per ottenere qualcosa. Poi alla fine si mente sempre, in ogni momento, perché è prescritto dalla società del cazzo, dal lavoro di merda, dalla politica, dall’economia, dall’ordinamento. Si mente per mantenere un equilibrio mentale. Perché mentire in sé non significa nulla. I bambini mentono a cazzo. Gli adolescenti mentono con stupidità. Nella vita adulta bisogna imparare quando mentire e anche come e anche quanto e fino a quando. Mentire è parte dell’intelligenza sociale è parte del patto non scritto della vita di merda.
 Non è che si può sempre andare in giro vomitando la verità sugli altri. La verità è come la pelle dei testicoli, si tira da una parte e dall’altra. Non si può tirare troppo comunque. E in ogni caso non è che uno mostrerebbe i testicoli a chiunque. Alla maggior parte del mondo non interessano né i vostri testicoli né la verità di merda e preferisce di gran lunga una menzogna o una verità tagliata male. Perciò non vi ossessionate tanto con la verità. MI HAI MENTITO! Come gridano nelle serie americane. La verità non rende liberi. La menzogna neppure. Alla fine sono due facce della stessa medaglia, mocciosi. Alla fine nella vita adulta dei bugiardi si arriva a una considerazione. Il più delle volte alla verità bisogna crederci e non bisogna dirla. La menzogna bisogna dirla ma non bisogna crederci. 
PS
Se non avete testicoli, trattasi di metafora, mocciosi, cercate di farvele piacere le metafore, che sono una delle forme più poetiche della bugia.
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klimt7 · 3 months
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Volete un esempio?
Un esempio, preso a caso da Tumblr, fra i tanti di questo genere, sui social in questi giorni sanremesi : guardatelo bene questo eroe da salotto!
Uuhh che intrepido, che coraggioso!
Uno vero, uno alternativo, uno controcorrente!
Altrochè! Solo a guardarlo dovrebbe scattare l'applauso...
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Eccolo quà l'esempio lampante di ipocrisia occidentale conclamata e allo stadio terminale!
Ci vuole una bella faccia di bronzo, a sostenere di stare tutelando gli interessi dei bambini palestinesi sotto le bombe, scegliendo un Outfit coi colori della bandiera palestinese !!!
Ma ci siete o ci fate ?!
La stupidità umana a volte, è davvero sconfinata, senza limiti e senza vergogna!
Mandate fondi, farmaci, alimenti non state a fare stronzate del genere!
Ma quale degrado mentale vi affligge? Che problemi avete?
Io credo ci sia in atto una vera epidemia di cervelli disconnessi, sia dalla LOGICA che dalla SENSIBILITÀ UMANA.
I nuovi barbari di oggi, gli alieni, sono questi soggetti che comodi comodi, dalle loro vite agiate, pensano con la scelta di un "outfit" e di due colori due, di poter solidarizzare ed ergersi a paladini di un popolo massacrato.
Vi siete bevuti il cervello forse?
Alzate il culo piuttosto, e inviate aiuti concreti, che si tocchino, che si mangino, che possano difendere dal freddo....
Mandate viveri o scendete in piazza anche sotto la pioggia, se ci credete davvero in un aiuto al popolo Palestinese.
Se volete dare una mano a chi ha già perso tutto e ora sta per vedersi scippata pure la vita!
O questi soggetti, questi esteti sopraffini, credono che la Vita debba essere affrontata semplicemente, con le proprie SCELTE CROMATICHE ?
Per dire che siete vivi, che siete persone degne di questo nome, occorre agire, lottare, scendere in campo in modo concreto, coi fatti, nei fatti.
Non essere soltanto degli esteti televisivi o del look !!!
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daimonclub · 5 months
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Aforismi sul Natale di C.W. Brown
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Aforismi e pensieri sul Natale di Carl William Brown Aforismi sul Natale di C.W. Brown, massime, pensieri, idee, battute, riflessioni e provocazioni sul Natale di Carl William Brown a cura di Aforismicelebri.com Anno del Signore 2023, questo è il primo Natale senza mia mamma che è venuta a mancare lo scorso ottobre, e posso assicurarvi che sono affranto, desolato, angosciato, triste, malinconico, ansioso, arrabbiato, timoroso e senza molta voglia né di festeggiare, né di vivere. Carl William Brown Una mela per la vita, un'arancia per la ricerca, una stella di natale per la solidarietà, un uovo di pasqua per sconfiggere la leucemia, un concerto contro il cancro, una sottoscrizione per la sclerosi e una sfilata per sconfiggere l'Aids, ma per carità non dimenticatevi, almeno un penny per Guy Fawkes. (rivoluzionario inglese, un cattolico pacifista che stava per far saltare in aria il parlamento). Carl William Brown Le nazioni ricche ed in pace vendono armi alle nazioni povere ed in guerra; poi a Natale raccolgono dei giocattoli da mandare ai bambini delle famiglie rovinate dai vari conflitti del pianeta. Carl William Brown Stupid rich nations sell arms to helpless poor nations; then at Christmas they collect toys to send to the children of families ruined by the various conflicts of the planet. Carl William Brown Un aneddotto religioso. Premessa. Cristo abbi pietà di loro, perché non sanno quello che fanno! Una mattina uggiosa di un giorno ordinario dell'anno scolastico 2015-2016, non molto tempo prima del Santo Natale, una spolpata insegnante di filosofia chiese al nostro picaro, che all'epoca insegnava inglese in una scuola superiore della sfigata città di Brescia, di che religione fosse! Apriti o cielo, il nostro eroe non era abituato a simili domande del caxxo, quindi riflettè per alcuni nanosecondi e poi sputò la sua risposta: "Beh, sai, per uno che ha letto tutto Freud, Fromm, Nietzsche, Marx, Russell, Einstein, Shakespeare e si potrebbe continuare, non è un quesito di facile risoluzione, comunque potrei affermare con una certa sicurezza, di ritenermi molto vicino al Buddhismo, non foss'altro perché durante le mie decadi produttive sono sempre andato a Buddhane!" Inutile dire, che il nostro simpatico malandrino si era fatto un'altra nemica e d'ora in poi si sarebbe risparmiato l'ennesima fatica di un inutile saluto. Carl William Brown A Natale dobbiamo essere tutti più buoni, non più deficienti! Carl William Brown At Christmas we should be good, not stupider! Carl William Brown Da sempre la festa è sacra e liberatoria; grazie alla religione talvolta l'uomo può riposare, infatti se non si credesse in qualcuno forse dovremmo lavorare tutti i giorni. Io osservo con gioia tutte le feste, in questo senso sono profondamente religioso. Carl William Brown Nietzsche diceva che senza crudeltà non c’è festa, e voi lo sapete bene che i potenti amano le feste! Carl William Brown In occasione del programma Telefood pensato dalla Fao per raccogliere fondi contro la fame nel mondo, alcuni ricchi testimonials, gente abituata a ville, pranzi reali, aerei personali, yacht e feste principesche ha invitato il gentile e misero pubblico di telespettatori a donare fondi per la nobile causa, adducendo che loro a causa di questa tragica realtà non dormono più neanche di notte. Sia lodata la stupidità. In genere queste raccolte fondi vanno molto di moda anche verso Natale, dove tutti sono più buoni ed i terremotati del bel paese sono al freddo e al gelo. Amen Carl William Brown
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Pensierini di C.W. Brown sul Natale Certamente non sono un esperto di questioni internazionali, tuttavia sono un profondo pacifista convinto, dunque per il prossimo Santissimo Natale, vi somministro questa soave riflessione. L'Europa e la NATO dovrebbero darsi una mossa, addestrare qualche milione di mercenari, di tutti i colori, e inviarli bene armati a ristabilire la democrazia in russia. Si entra dal confine con l'Ukraina e poi si spara a vista, tutti quelli che si incontrano devono morire e poi si procede fino a mosca. A Mosca, a Mosca, come dicevano le tre sorelle di Checov. Ormai è così, se vuoi la pace, devi prepararti a fare la guerra, altro che sanzioni dei miei coglio.. Carl William Brown Certo che l'Italia è proprio un paese di fessi: i politici continuano a fottere i cittadini e questi che fanno, vanno a fare i volontari alle feste dei vari partiti, e poi si appassionano anche e parlano di varie questioni come se il futuro della nazione dipendesse anche dalle loro idee. Roba da matti. E la tv, che fa, li riprende, li intervista, gente che guadagna fior di quattrini per dir stronzate e per divulgare quelle che sparano i militanti ancora più coglioni di loro. Carl William Brown Un'idea originale per Natale, un bel giubbetto esplosivo. Io li venderei liberamente nei negozi di regali e di articoli sportivi, e negli stores dei cinesi; quelli più potenti invece solo nelle armerie, e lì per acquistarli dovresti avere il porto d'armi! Carl William Brown Pensiero natalizio farcito con un aforisma biblico. Polvere eravate, e polvere ritornerete. Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris. Per adesso accontentatevi della merda, e del panettone! Carl William Brown L'aspetto concettuale più importante di qualsiasi religione sono le feste. Carl William Brown Oggi ritornando a casa ho visto il piazzale di una vecchia cascina ristrutturata adibita a moschea pieno zeppo. E' ora di finirla di fare feste e di pregare, in Italia serve gente che lavora, viceversa come fanno i nostri amministratori a non fare un cazzo e fare la bella vita. Carl William Brown Brescia, latte infetto per produrre formaggi: trenta indagati. Poi parlano di prodotti biologici e a chilometro zero! E si organizzano anche parecchie feste, sagre ed eventi musicali soprattutto in occassione del Natale! Carl William Brown Alcune realtà pseudo indipendenti della scena culturale alternativa italiana non amano la pubblicità, forse perché la ritengono sporca. Invece i denari che raccolgono alle loro feste dove scorrono alcool e droga a fiumi, e i finanziamenti che ricevono dai vari amministratori di turno, risultano essere a loro avviso chiaramente più puliti. Carl William Brown Per quelli che non amano particolarmente il Natale o che in questa occasione di festa fanno delle riflessioni piuttosto ciniche, ricordatevi questo bel pensiero di Charles Bukowski che recita appunto: "Il Natale serve a ricordare a quelli che sono soli che sono soli, a quelli che non hanno soldi che non hanno soldi, e a quelli che hanno una famiglia del cazzo che hanno una famiglia del cazzo!". Quindi poi finite le celebrazioni regolatevi bene di conseguenza,  in merito e a proposito! Carl William Brown Si avvicina il Natale e per chi ha uno stipendio, magari pure cospicuo, anche la famosa tredicesima, che lo raddoppia. Per chi invece non ha un cazzo, vale lo stesso principio, anzi visto che il clima è quello di una fetente solidarietà, il tutto viene anche triplicato, (3 x 0 = 0). Nel frattempo nascono nuovi partiti che inneggiano all'uguaglianza e alla libertà, ed io da povero intellettuale, parco, mite, modesto e pacifista, non posso fare altro che sperare che si riaprano i forni crematori! Altro che giornate della memoria, voglio vederli dal vivo, con il fumo che esce dal camino, altro che ricordarli! Carl William Brown Caro diario. A Berlino, il 19 dicembre del 2016, vicino alla chiesa Gedächtniskirche, nei pressi dello Zoo, un Tir nero con a bordo un autista polacco, morto ammazzato, un carico di acciaio e un non meglio identificato presunto terrorista, ora alla macchia, poco dopo le 20, si schianta sulla folla del mercatino di bancarelle di Natale allestito per l'occasione, causando poco più di una decina di morti e una cinquantina di feriti, a dimostrazione del fatto che nell'Europa civile, razionale e cristiana, è pienamente garantito il pluralismo democratico ed ognuno può santificare le festività nel modo che crede più opportuno per la propria fede religiosa e perché no, anche politica, economica e sociale! P.S. Morale della favola? Guardarsi sempre attorno in modo estremamente guardingo, il pericolo infatti può sbucare dal nulla da un momento all'altro, così, all'improvviso e in questi casi bisogna essere preparati ad evitarlo! Be always good and if you can't be good, be extremely careful, my dear friends; that is to say, risk management mood and permanent learning always on! Nella sua poesia "A Natale", Ungaretti se ne stava in disparte al caldo, stanco e dimenticato, a guardare le capriole di fumo che salivano dal focolare. Pensate un po' che liriche avrebbe potuto creare se fosse vissuto ai nostri giorni, e avesse intelligentemente sfruttato Facebook per poter guardare tutte le innumerevoli puttanate di questo mondo! Carl William Brown Indice argomenti trattati Se amate il Natale, le feste e la letteratura potete anche leggere i seguenti articoli: Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi divertenti sul Natale Ridere del Santo Natale Barzellette sul Natale La fiaba del pupazzo di neve Aforismi di C.W. Brown sul Natale Pensieri e riflessioni sul Natale Un buon libro per Natale Numeri sul Natale Odio il natale (Umorismo) A Christmas Carol by Charles Dickens Other books by Charles Dickens Fairy tales and other stories by Hans Christian Andersen Best Christmas songs videos and karaoke Christmas markets in England Christmas markets in America Christmas markets in Italy and Germany Christmas quotes 60 great Christmas quotes Christmas tree origin and quotes Christmas jokes Christmas cracker jokes Funny Christmas Stories Amusing Christmas stories Christmas food Christmas thoughts Christmas story Christmas in Italy Christmas holidays Christmas songs Christmas poems An Essay on Christmas by Chesterton Read the full article
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marino222 · 10 months
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IL SILENZIO
Noi indiani conosciamo il silenzio. Non ne abbiamo paura. Anzi, per noi il silenzio è più potente delle parole. I nostri anziani sono stati addestrati alle vie del silenzio e ci hanno trasmesso questa conoscenza. Osservare, ascoltare e poi agire, ci dicevano. Questo era il modo di vivere.
Per voi è esattamente il contrario. Imparate parlando. A scuola premiate i bambini che parlano di più. Nelle vostre feste, cercate di parlare tutti insieme. Nel vostro lavoro, fate sempre riunioni in cui tutti interrompono tutti e parlano cinque, dieci o cento volte. E questo lo chiamate "risolvere un problema". Quando siete in una stanza e c'è silenzio, vi innervosite. Dovete riempire lo spazio con dei suoni. Così si parla obbligatoriamente, anche prima di sapere cosa si sta per dire.
I bianchi amano discutere. Non permettono nemmeno all'altro di finire una frase. Interrompono sempre.
Per noi indiani, questo sembra cattiva educazione o addirittura stupidità. Se inizi a parlare, non ti interromperò. Ascolterò. Forse smetterò di ascoltare se non mi piace quello che stai dicendo, ma non ti interromperò. Quando avrai finito di parlare, prenderò una decisione su ciò che hai detto, ma non ti dirò che non sono d'accordo, a meno che non sia importante. Altrimenti, tacerò e me ne andrò. Mi hai detto tutto quello che avevo bisogno di sapere. Non c'è altro da dire. Ma questo non è sufficiente per la maggioranza dei bianchi.
Le persone dovrebbero considerare le loro parole come semi. Dovrebbero seminarli e poi lasciarli crescere in silenzio. I nostri anziani ci hanno insegnato che la terra ci parla sempre, ma noi dobbiamo tacere per poterla ascoltare.
Nativi Americani
Monaco guerriero
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franronc · 11 months
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IL SILENZIO
Noi nativi conosciamo il silenzio. Non ne abbiamo paura. Anzi, per noi il silenzio è più potente delle parole. I nostri anziani sono stati addestrati alle vie del silenzio e ci hanno trasmesso questa conoscenza. Osservare, ascoltare e poi agire, ci dicevano. Questo era il modo di vivere.
Per voi è esattamente il contrario. Imparate parlando. A scuola premiate i bambini che parlano di più. Nelle vostre feste, cercate di parlare tutti insieme. Nel vostro lavoro, fate sempre riunioni in cui tutti interrompono tutti e parlano cinque, dieci o cento volte. E questo lo chiamate "risolvere un problema". Quando siete in una stanza e c'è silenzio, vi innervosite. Dovete riempire lo spazio con dei suoni. Così si parla obbligatoriamente, anche prima di sapere cosa si sta per dire.
I bianchi amano discutere. Non permettono nemmeno all'altro di finire una frase. Interrompono sempre.
Per noi indiani, questo sembra cattiva educazione o addirittura stupidità. Se inizi a parlare, non ti interromperò. Ascolterò. Forse smetterò di ascoltare se non mi piace quello che stai dicendo, ma non ti interromperò. Quando avrai finito di parlare, prenderò una decisione su ciò che hai detto, ma non ti dirò che non sono d'accordo, a meno che non sia importante. Altrimenti, tacerò e me ne andrò. Mi hai detto tutto quello che avevo bisogno di sapere. Non c'è altro da dire. Ma questo non è sufficiente per la maggioranza dei bianchi.
Le persone dovrebbero considerare le loro parole come semi. Dovrebbero seminarli e poi lasciarli crescere in silenzio. I nostri anziani ci hanno insegnato che la terra ci parla sempre, ma noi dobbiamo tacere per poterla ascoltare.
Nativi Americani
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umi-no-onnanoko · 3 years
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Anche gli uomini piangono
Siamo spesso soggetti ad un brutto stereotipo,quello per il quale un uomo,se davvero vuole essere tale,non deve piangere o manifestare i suoi sentimenti.
Credo questo preconcetto sia non solo antiquato,ma profondamente sbagliato;dopotutto perché una donna può essere "debole" ed un uomo non può esternare le sue emozioni?
Certo che gli uomini piangono,ma spesso in silenzio,in sordina. Non è solo il nostro cuore di donne che può crollare,ma anche il loro cuore va in frantumi.
Eppure la storia e la mitologia ci raccontano di uomini che piangono, di figure leggendarie capaci di esternare i propri sentimenti,perché proprio in questo o anche in questo sono veri uomini.
Pensiamo a un Ettore, un Ettore governatore di popoli,spietato guerriero che uccise Patroclo credendolo Achille,ebbene? Quello stesso uomo tolse l'elmo e preso tra le braccia suo figlio lo levò al cielo piangendo chiedendo per lui gloria e benedizione divina; Orfeo? Non pianse forse per essersi reso conto della sua stupidità nel voltarsi per vedere il bel volto di Euridice per poi pagare il prezzo di perderla per sempre? Ed infine, non pianse Ulisse ricongiuntosi al figlio ed alla moglie che tanto lo attesero?
La figura di un uomo tutto d'un pezzo non esiste da oggi,ma da molto tempo,sebbene essa nel tempo stia andando a sciamare è spesso ancor oggi presente in quei luoghi ancora attaccati alla tradizione e alla cultura d'altri tempi,dove l'uomo è il capo famiglia e come tale doveva essere forte ed imperturbabile:una figura che non doveva mostrare paure, stati d’animo, emozioni.
Non era concepibile vedere gli uomini piangere, era segno di debolezza e conseguentemente non erano degni di rispetto e non vi si poteva fare affidamento anche nella vita privata oltre che in quella pubblica.
L’uomo doveva essere una sorta di robot asettico a cui non era concesso esternare sé stesso. In realtà questa tipologia di uomo rappresentava un modello tanto falso quanto poco credibile,in quanto impossibile per un qualsiasi soggetto,in quanto essere umano, non provare emozioni.
Ma come le lacrime mostrano fragilità e debolezza, esse mostrano anche forza e sensibilità. Tale sensibilità che viene rilegata esclusivamente alla sfera femminile,in realtà fa parte dell'intero genere umano e di conseguenza anche della sfera maschile.
Le donne e gli uomini,tuttavia, sempre più fanno a gara una con altro per celare e nascondere i propri sentimenti,per paura o per educazione ricevuta tendono a tenere le loro sensazioni,emozioni e spesso pensieri per sé stessi limitandosi.
Mi chiedo perché però,vedere una donna forte,che non cede agli ostacoli,che non si abbatte e non piange davanti alle difficoltà oggi come oggi venga visto come segno di vittoria,da stimare; mentre, se un uomo piange,si mostra debole,sensibile,venga visto come una sconfitta personale per l'individuo e sociale per il collettivo.
Un uomo non può commuoversi di fronte ad un film? Non può piangere per un lutto o un problema che lo affligge? Non può riconoscere di essere debole ed aver bisogno d'aiuto?
Alcuni lo fanno,alcuni imparano a farlo e lo insegnano ai loro figli,ma i più vengono emarginati e ritenuti uomini di classe B, non veri,non uomini Alfa capaci di guidare la futura società.
Piangere però non indica debolezza, bensì sicurezza, perché significa che l'uomo non si vergogna a mostrare i suoi sentimenti e le sue sensazioni, sa che può fidarsi e non ha nulla da temere,perché è semplicemente sé stesso.
Oggi è molto più facile, rispetto agli anni passati, incontrare uomini sensibili, educati ai sentimenti e che non si vergognano di mostrare alla propria partner la propria commozione sia quando sono felici, sia quando sono tristi. Si tratta di un pregio e non di un difetto, perché significa che sono uomini talmente sicuri di sé da fregarsene dei condizionamenti esterni che impongono di nascondere i propri sentimenti e di vergognarsi delle proprie emozioni.
Viceversa,vi sono donne insensibili,che non mostrano ciò che sentono ai loro fidanzati,amici o famigliari; eppure noi vediamo le donne troppo spesso unicamente come esseri evanescenti e puri,dimenticandoci che anch'esse possono non esserlo,come esse possono essere forti e non fragili agnellini.
A forza di trattenere le proprie emozioni molti uomini sviluppano una spessa corazza, dietro la quale nascondono le proprie insicurezze e alla fine non riescono più a esternare nulla o peggio ancora diventano l'alter ego di loro stessi,nascondendo la loro vera essenza dietro un velo di Maya tessuto per essere la rappresentazione di un uomo forte, che non vuole cedere mai,quello che per alcuni è lo stronzo che piace alle ragazze, tuttavia,dovrebbero essere memori dell'esperienza del velo Mayieriano che una volta squarciato rivela la sua vera essenza.
Lasciamo gli uomini liberi di essere loro stessi,alle volte anche bambini ed i nostri bambini diventeranno uomini liberi di essere vivi.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
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kon-igi · 4 years
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ORA VI SVELO PERCHÉ È MEGLIO CHE PROSSIMAMENTE VI VACCINIATE CONTRO L’INFLUENZA STAGIONALE
(questo è un post pensato e scritto sulla mia pagina FB, per il numeroso e variegato pubblico che ignoro perché mi segua, visto che il 97% di loro non capisce le mie battute nerd e il mio oscuro citazionismo. Se volete seguirne gli sviluppi - temo granguignoleschi, visto l’argomento spinoso - potete farlo QUA).
Breve storiella simpa.
Qualche anno fa c’era un tizio inglese che dava sempre noia alle contadine quando mungevano le mucche e mentre loro erano sveglie dalle quattro del mattino a farsi il culo nella stalla, lui ciondolava in giro a fare il ganzo e a riempirle di complimenti: Che belle gambe! Che bei capelli! Che begli occhi! Che belle man... No! Le mani fanno schifo! Che sono quelle pustole? Sembrano di vaiolo... ma voi però non state morendo di vaiolo! Sarà mica che vi siete abituate al vaiolo delle mucche? Aspetta... laggiù, tu con il cu... il cuore grande! Siccome incidentalmente sono pure un dottore e ti stavo per chiedere se ti potevo palpare il cu... il cuore, posso mica prendere con la mia siringa il contenuto delle pustole schifose sulle tue mani e iniettarlo a tutti i bambini di Inghilterra così magari vediamo se non si beccano più il vaiolo?
E così Edward Jenner inventò il vaccino per il vaiolo, che si chiama così non perché pensava che le contadine fossero delle vacche ma perché le vacche - quelle vere - con la loro variante specifica di malattia gli avevano dato l’idea che questa potesse essere utilizzano per stimolare il sistema immunitario contro il vaiolo umano.
MUCCHE --> VACCHE --> VACCINO ba dum tss!
Ora, sono passati più di DUECENTO ANNI anni da questa scoperta, quasi gli stessi che ci sono voluti perché questa terribile malattia fosse eradicata dalla faccia del pianeta terra grazie a vaccinazioni sempre più massicce nel numero e nella diffusione... molti tra quelli che mi leggono nemmeno sanno che noi vecchi c’abbiamo una o due cicatrici rotonde sul braccio che ce lo ricordano (io a 18 anni, ubriaco, ci ho inciso sopra uno smile con un coltello rovente) ma sono felice che nessuno di voi abbia mai vissuto con questa paura.
Oggi i vaccini sono una cosa mille anni luce lontana da quelli che si usavano un tempo e hanno raggiunto un tale livello di sicurezza ed efficacia che non c’è nessun bisogno che i Rettiliani Massoni Sionisti Rosacrociani di Bigdelberg Pharma mi paghino per dirvelo...
VI CONSIGLIO DI FARLI E DI FARLI FARE ALLE PERSONE A CUI VOLETE BENE SENZA CHE NEMMENO MI RICOMPRINO LA TASTIERA CHE STO CONSUMANDO A FORZA DI CERCARE DI FARVELO CAPIRE.
Tra tutti i vaccini (argomento che ho già trattato altrove e che riprenderò nelle inevitabili domande che salteranno fuori) però a me interessa quello contro
L’INFLUENZA STAGIONALE
Prima di tutto è UN SOLO vaccino ma solitamente con QUATTRO ceppi virali assieme (due dell’influenza A e due ceppi della B) cioè TETRAVALENTE e a differenza di altri tipi in cui si usa un virus attenuato (morbillo, rosolia etc), il vaccino anti-influenzale sfrutta solo il materiale di superficie del virus - che quindi non è presente - e l’immunizzazione avviene tramite la stimolazione da antigeni purificati cioè nello stesso modo in cui ai poliziotti (gli anticorpi) viene fornita la foto di un criminale (il virus) per poterlo riconoscere e arrestare prima che commetta il crimine (infezione). Purtroppo il virus ogni anno si fa la plastica facciale (antigenic drift cioè mutazione di superficie) e quindi c’è bisogno di un nuovo identikit (vaccinazione annuale)
È BIOLOGICAMENTE, FISICAMENTE E SCIENTIFICAMENTE IMPOSSIBILE CHE VI VENGA L’INFLUENZA DOPO L’INOCULAZIONE DI QUESTO VACCINO.
Sarebbe come sanguinare con un buco nella pancia perché qualcuno v’ha sussurrato ‘coltello’ nell’orecchio... NON SUCCEDE, nonostante sia sicuro che qualcuno mi stia per spiegare quanto io mi sto sbagliando in cattiva fede e pure col conto corrente pieno di soldi in nero ma rossi di sangue (magari, stronzi).
MIO FIGLIO È DIVENTATO AUTISTICO DOPO IL PRIMO VACCINO! No, lo era anche prima di uscire dalla vagina solo che i vaccini si fanno nel momento in cui la condizione comincia a essere più facilmente diagnosticabile. MIO FIGLIO HA FATTO IL PRIMO VACCINO E ORA SI AMMALA SEMPRE. Benvenuti nella vita di genitori e ringraziate ché senza vaccini si sarebbe ammalato il triplo. DOPO IL VACCINO MIO FIGLIO BESTEMMIA E MIA FIGLIA TROIEGGIA! Questo perché non esiste ancora il vaccino contro la stupidità dei genitori.
Il vaccino risveglia il sistema immunitario e dopo l’inoculazione si potrebbe presentare febbricola, dolori articolari e stanchezza (NON INFLUENZA!) o potreste anche beccarvi una delle decine di altri virus PARAinfluenzali (NON INFLUENZA!) che ammorbano l’inverno di tutti oppure, infine, essere così sfigati da prendervi l’influenza vera e propria prima dei 10-15 giorni in cui il vaccino impiega a stimolare completamente la risposta anticorpale (fatelo per tempo).
Il vaccino antinfluenzale NON indebolisce il vostro sistema immunitario (anzi, lo risveglia con un calcio nel costato), da tanti anni non contiene più mercurio (che comunque era THIOMERSALE, una forma biologica e pisciabile via di etilmercuio... mica il metilmercurio del pesce con cui ingozzate i vostri fiocchi di neve) e per sintetizzarlo non si usano pulcini vivi e pigolanti strappati a mamma chioccia per torturarli... si usano UOVA non fecondate e sterili che costano millemila euro l’una.
E ora c’è un’ulteriore buona ragione per farlo.
Quando quest’inverno si intensificheranno inevitabilmente i contagi da Sars-Cov2, AVRETE UN MOTIVO IN MENO PER ROMPERE IL CAZZO A TUTTO IL MONDO PERCHÉ C’AVETE LA FEBBRE E VI SENTITE MORIRE.
Vi giuro che in una situazione di emergenza questo fa una differenza vitale.
Tanto temo che romperete lo stesso anche per un semplice raffreddore ma quella linea telefonica non occupata o quell’ambulanza non chiamata per una banale influenza potranno così servire a qualcuno che ne ha davvero bisogno.
Moriremo tutti, prima o poi, ma voi intanto cercate di farne morire il meno possibile prima del tempo.
Per concludere. CONTATTATE IL VOSTRO MEDICO PER AVERE INFORMAZIONI sui tempi e i modi di quella che - presumibilmente a Ottobre - diventerà una vaccinazione allargata alla maggior parte della popolazione e non più solo indirizzata ad anziani e soggetti a rischio per malattie o professione.
Grazie dell’attenzione e sempre a vostra disposizione per chiarimenti chiesti in modo gentile su dubbi leciti, vista la complessità dell'argomento. Oppure per dirvi di smettere di rompere i coglioni con le vostre fantasie sfrenate di antivaccinisti analfabeti funzionali con cui mi pulirei il fondoschiena se non fossero così tanto sottili e inconsistenti da rischiare di avere un altro dito nel culo oltre voi.
<3
Grazie dell’eventuale gentile reblog e della calorosa e per me vitale claque sponsorizzata dai già citati Rettiliani Massoni Sionisti Rosacrociani di Bigdelberg Pharma.
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la-scigghiu · 3 years
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"Stamattina mi son svegliata e la prima cosa che ho pensato – anzi la seconda la prima è stata “ora devo proprio aprire gli occhi”– la seconda è stata pensa un mondo come questo identico a questo sputato con tutte le sue brutture e le sue bellezze il suo regno animale vegetale e minerale con tutto il suo cielo il suo sole le sue nuvole le sue città i suoi bambini il suo vento l’inchiostro i gatti le lacrime i libri le risate con tutte le sue guerre la stupidità gli dei i prati i mari di ignoranza le montagne di tristezza i laghi di paura i deserti di pazzia i grattacieli di solitudine gli ammezzati di stupidità pensa a un mondo come questo identico sputato dove però io non ti amavo magari manco ti sapevo ecco stamattina dopo che mi son svegliata dopo che ho aperto gli occhi ho pensato “ma meno male che ti amo” e ti confesso che l’ho detto pure ad alta voce l’ho sussurrato nella solitudine della mia stanza poi lo so a qualcuno potrebbe sembrare cosa di poco conto beh non lo è."
.🦋.
Guido Catalano
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corallorosso · 3 years
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Il senatore Salvini riparte sul Natale. Ogni giorno si spinge un po’ più avanti: oggi secondo lui c’è qualcuno che vuole – testualmente – “rubare il Natale ai bambini”. Ora, al di là della stupidità dell’affermazione, penso sia giusto evidenziare quanta cattiva, ma cattiva davvero, politica ci sia dietro il suo modo di fare, là dove con cattiva io intenda marcia, storta, tossica e del tutto artefatta. Perché in sostanza funziona così: lo staff, ogni giorno, gli passa dei sondaggi di gradimento su vari temi. Il Natale, evidentemente, sarà facilmente risultato uno dei temi più a cuore degli elettori in questo periodo. E questo assieme ai bambini, altro grande tema che sta a cuore alla gente. Individuati i temi, Salvini cerca dunque la chiave giusta per parlarne strumentalmente alla politica: semplice, più semplice, infinitamente semplice tanto da diventare, tecnicamente, “stupida”, nel senso di illogica, così da poterla rendere potabile a tutti. In questo caso, ha quindi prodotto questo concetto enormemente semplificato: qualcuno vuole “rubare il Natale ai bambini”. E la scelta delle parole non è casuale perché vuol trasmettere questo agli elettori: io (eroe del popolo) sto denunciando (sono coraggioso) il fatto che il governo (mio nemico) voglia rubare (a voi) il Natale (a cui tenete molto) ai bambini (vostri figli). In altri termini, io sto dalla vostra parte contro quelli brutti, sporchi e cattivi. Tutto espresso con semplicità disarmante. Ecco, questa è allora una politica tossica, marcia. Perché non trasmette nulla, se non miseri trucchi di psicologia del marketing. Leonardo Cecchi
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lifeinproblems · 3 years
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Tutto quello che non sopporto ha un nome.
Non sopporto i vecchi. La loro bava. Le loro lamentele. La loro inutilità.
Peggio ancora quando cercano di rendersi utili. La loro dipendenza.
I loro rumori. Numerosi e ripetitivi. La loro aneddotica esasperata.
La centralità dei loro racconti. Il loro disprezzo verso le generazioni successive.
Ma non sopporto neanche le generazioni successive.
Non sopporto i vecchi quando sbraitano e pretendono il posto a sedere in autobus.
Non sopporto i giovani. La loro arroganza. La loro ostentazione di forza e gioventù.
La prosopopea dell’ invincibilità eroica dei giovani è patetica.
Non sopporto i giovani impertinenti che non cedono il posto ai vecchi sull’autobus.
Non sopporto i teppisti. Le loro risate improvvise, scosciate ed inutili.
Il loro disprezzo verso il prossimo diverso. Ancor più insopportabili i giovani buoni, responsabili e generosi. Tutto volontariato e preghiera. Tanta educazione e tanta morte.
Nei loro cuori e nelle loro teste.
Non sopporto i bambini capricciosi e autoreferenziali e i loro genitori ossessivi e referenziali solo verso i bambini.
Non sopporto i bambini che urlano e che piangono. E quelli silenziosi mi inquietano, dunque non li sopporto. Non sopporto i lavoratori e i disoccupati e l’ostentazione melliflua e spregiudicata della loro sfortuna divina.
Che divina non è. Solo mancanza di impegno.
Ma come sopportare quelli tutti dediti alla lotta, alla rivendicazione, al comizio facile e al sudore diffuso sotto l’ascella? Impossibile sopportarli.
Non sopporto i manager. E non c’è bisogno nemmeno di spiegare il perché. Non sopporto i piccoli borghesi, chiusi a guscio nel loro mondo stronzo. Alla guida della loro vita, la paura. La paura di tutto ciò che non rientra in quel piccolo guscio. E quindi snob, senza conoscere neanche il significato della parola.
Non sopporto i fidanzati, poiché ingombrano.
Non sopporto le fidanzate, poiché intervengono.
Non sopporto quelli di ampie vedute, tolleranti e spregiudicati.
Sempre corretti. Sempre perfetti. Sempre inconciliabili. Tutto consentito, tranne l’omicidio.
Li critichi e loro ti ringraziano della critica. Li disprezzi e loro ti ringraziano bonariamente. Insomma, mettono in difficoltà.
Perché boicottano la cattiveria.
Quindi sono insopportabili.
Ti chiedono “ come stai?” E vogliono saperlo veramente. Uno choc. Ma sotto l’interesse disinteressato, da qualche parte, covano coltellate.
Ma non sopporto neanche quelli che non ti mettono mai in difficoltà. Sempre ubbidienti e rassicuranti. Fedeli e ruffiani.
Non sopporto i giocatori di biliardo, i soprannomi, gli indecisi, i non fumatori, lo smog e l’aria buona, i rappresentanti di commercio, la pizza al taglio, i convenevoli, i cornetti alla cioccolata, i falò, gli agenti di cambio, i parati e i giorni, il commercio equo e solidale, il disordine, gli ambientalisti, il senso civico, i gatti, i topi, le bevande analcoliche, le citofonare inaspettate, le telefonate lunghe, coloro che dicono che un bicchiere di vino al giorno fa bene, coloro che fingono di dimenticare il tuo nome, coloro che per difendersi dicono di essere dei professionisti, i compagni di scuola che dopo trent’anni ti incontrano e ti chiamano per cognome, gli anziani che non perdono mai occasione per ricordarti che loro hanno fatto la Resistenza, i figli sopravvissuti che non hanno nulla da fare e decidono di aprire una galleria d’arte, gli ex comunisti che perdono la testa per la musica brasiliana, gli svampiti che dicono “ intrigante”, i modaioli che dicono “ figata” e derivati, gli sdolcinati che dicono bellino carino stupendo, gli ecumeni che chiamano tutti “ amore”, certe bellezze che dicono “ ti adoro”, i fortunati che suonano ad orecchio, i finti disattenti che quando parli non ascoltano, i superiori che giudicano, le femministe, i pendolari, i dolcificanti, gli stilisti, i registi, le autoradio, i ballerini, i politici, gli scarponi da sci, gli adolescenti, i sottosegretari, le rime, i cantanti rock attempati con i jeans attillati, gli scrittori boriosi e seriosi, i parenti, i fiori, i biondi, gli inchini, le mensole, gli intellettuali, gli artisti di strada, le meduse, i maghi, i vip, gli stupratori, i pedofili, tutti i circensi, gli operatori culturali, gli assistenti sociali, i divertimenti, gli amanti degli animali, le cravatte le risate finte, i provinciali, gli aliscafi, i collezionisti tutti, un gradino più un su quelli di orologi, tutti gli hobby, i medici, i pazienti,il jazz, la pubblicità, i costruttori, le mamme, gli spettatori di basket, tutti gli attori e tutte le attrici, la video arte, i luna park, gli sperimenti di tutti i tipi, le zuppe, la pittura contemporanea, gli artigiani anziani nella loro bottega, i chitarristi dilettanti, le statue delle piazze, il baciamano, le beauty farm, i filosofi di bell’aspetto, le piscine con troppo cloro, le alghe, i ladri, le anoressiche, le vacanze, le lettere d’amore, i preti e i chierichetti, le supposte, la musica etnica, i finti rivoluzionari, i panda, l’acne, i percussionisti, le docce con le tende, le voglie, i cosmetici, i cantanti lirici, i parigini, i pullover a collo altro, la musica al ristorante le feste, i meeting, le case col panorama, gli inglesi, i neologismi, i figli di papà, i figli d’arte, i figli dei ricchi, i figli degli altri, i musei, i sindaci dei comuni, tutti gli assessori, i manifestanti, la poesia, i salumieri, i gioiellieri, gli antifurti, le catenine di oro giallo, i leader, tutte le persone troppo alte o troppo basse, i funerali, i peli, tutte le cilindrate, i portachiavi, I cantautori, i giapponesi, i dirigenti, i razzisti e i tolleranti, i ciechi, la formica, il rame, gli abbronzati, le lobby, i cuochi in televisione, i balbuzienti, i radical chic
[....]
Non sopporto i timidi, i logorroici, i finti misteriosi, ingoffi, gli spavaldi, gli estrosi, gli invidiosi , i maleducati, i coscienziosi, gli imprevedibili, i comprensivi, gli attenti, gli umili, gli esperti, gli appassionati, gli eterni sospesi, i battiti sti, i cinici, i paurosi i superbi, i tredici, gli svogliati, gli insicuri, i dubbiosi, i bruschi, e tutti quelli che socializzano con relativa facilità.
Non sopporto la nostalgia, la normalità, la cattiveria, l’iperattività, la bulimia, la gentilezza, la malinconia, l’intelligenza e la stupidità, la tracotanza, la rassegnazione, la vergogna, l’arroganza, la simpatia, il doppiogiochismo, il menefreghismo, l’abuso di potere, la sportività, la bontà d’animo, l'ostentazione, la curiosità, , il la sobrietà e l’eccesso, la falsità, l’eleganza, la felicità.
Non sopporto niente e nessuno.
Neanche me stesso. Soprattutto me stesso.
Solo una cosa sopporto.
La sfumatura.
{ hanno tutti ragione P. Sorrentino }
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Contro la malvagità e la stupidità anche gli dei sono impotenti.
Ci vorrebbe il Signore.
Ma dovrebbe scendere lui di persona, non mandare il Figlio: non è il momento dei bambini...
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