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#porta san paolo
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𝔗𝔥𝔢 𝔓𝔶𝔯𝔞𝔪𝔦𝔡 𝔬𝔣 ℭ𝔞𝔦𝔲𝔰 ℭ𝔢𝔰𝔱𝔦𝔲𝔰, 𝔴𝔦𝔱𝔥 𝔱𝔥𝔢 𝔓𝔬𝔯𝔱𝔞 𝔖𝔞𝔫 𝔓𝔞𝔬𝔩𝔬 𝔞𝔫𝔡 𝔄𝔡𝔧𝔬𝔦𝔫𝔦𝔫𝔤 ℜ𝔬𝔞𝔡   𝔠𝔞. յԴՏՏ.
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leocadra · 2 years
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Porta San Paolo, Ostiense / Piazza del Quirinale, Quirinale. Rome, Lazio, Italy.
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arteeofficial · 3 months
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Esplorando il Fascino di CasaAccadia e Rione Fossi: Un Connubio di Eleganza e Storia
Ho avuto il privilegio di vivere un’esperienza indimenticabile che ha coniugato l’eleganza di CasaAccadia con il mistero storico di Rione Fossi ad Acacdia. CasaAccadia, un gioiello di lusso, si trova in un’incantevole angolo della Puglia, mentre Rione Fossi, un borgo abbandonato tra i Monti Dauni, offre un viaggio avvincente nel cuore della storia. CasaAccadia: Un alloggio di Lusso e…
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angelap3 · 1 month
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AYRTON
"I ricchi nn possono vivere su un'isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità."
Il grande pilota automobilistico brasiliano Ayrton Senna, morto tragicamente a Imola a causa dell'incidente durante il gran premio di Formula 1, viene al mondo il 21 marzo 1960 a San Paolo.
Per tutta la vita molto impegnato nel sociale, Ayrton era solito donare in beneficienza parte dei suoi guadagni. Ora il suo ricordo vive nella fondazione che porta il suo nome.
Votato come il più grande pilota di tutti i tempi, ricordiamo Ayrton nell'anniversario della sua nascita, con tanta nostalgia per l'uomo che era.
Se una persona nn ha più sogni, nn ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei princìpi della vita.
Ayrton Senna
21 marzo 1960 - 1 maggio 1994
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eopederson · 2 months
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Piramide Cestia, vicino Porta San Paolo, Roma, 2019.
One of the more surprising sights when walking through Rome!
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ancientcharm · 1 year
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Pyramid of Cestius, Rome, Italy, night view from Porta San Paolo.
This Egyptian-style pyramid, known as Pyramid of Cestius, was built as the tomb of the magistrate Gaius Cestius around 18 BC, just a few years after Augustus became the first Emperor.
Photography: 3impact /CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.
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magauda · 10 days
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Giglio ritornò nella Capitale con una radiotrasmittente
Tra i suoi [di Peter Tompkins] aiutanti più fidati vi sono Maurizio Giglio (“Cervo”) – giovane ufficiale di polizia della RSI che, in realtà, lavora per l’OSS, ovvero colui che, dopo aver partecipato agli scontri di Porta San Paolo contro i tedeschi, si era recato al Sud per mettersi a disposizione degli Alleati ed aveva portato a Roma, da Napoli, la radiotrasmittente clandestina dell’OSS…
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condamina · 10 days
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Giglio ritornò nella Capitale con una radiotrasmittente
Tra i suoi [di Peter Tompkins] aiutanti più fidati vi sono Maurizio Giglio (“Cervo”) – giovane ufficiale di polizia della RSI che, in realtà, lavora per l’OSS, ovvero colui che, dopo aver partecipato agli scontri di Porta San Paolo contro i tedeschi, si era recato al Sud per mettersi a disposizione degli Alleati ed aveva portato a Roma, da Napoli, la radiotrasmittente clandestina dell’OSS…
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collasgarba · 10 days
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Giglio ritornò nella Capitale con una radiotrasmittente
Tra i suoi [di Peter Tompkins] aiutanti più fidati vi sono Maurizio Giglio (“Cervo”) – giovane ufficiale di polizia della RSI che, in realtà, lavora per l’OSS, ovvero colui che, dopo aver partecipato agli scontri di Porta San Paolo contro i tedeschi, si era recato al Sud per mettersi a disposizione degli Alleati ed aveva portato a Roma, da Napoli, la radiotrasmittente clandestina dell’OSS…
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adrianomaini · 10 days
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Giglio ritornò nella Capitale con una radiotrasmittente
Tra i suoi [di Peter Tompkins] aiutanti più fidati vi sono Maurizio Giglio (“Cervo”) – giovane ufficiale di polizia della RSI che, in realtà, lavora per l’OSS, ovvero colui che, dopo aver partecipato agli scontri di Porta San Paolo contro i tedeschi, si era recato al Sud per mettersi a disposizione degli Alleati ed aveva portato a Roma, da Napoli, la radiotrasmittente clandestina dell’OSS…
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quodnonnecatemunit · 7 months
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Non-Catholic Cemetery, Rome, Italy. It is near Porta San Paolo and adjacent to the Pyramid of Cestius, a small-scale Egyptian-style pyramid built between 18 and 12 BCE as a tomb and later incorporated into the section of the Aurelian Walls that borders the cemetery. It has Mediterranean cypress, pomegranate and other trees, and a grassy meadow. It is the final resting place of non-Catholics including but not exclusive to Protestants or British people. The earliest known burial is that of a Dr Arthur, a Protestant medical doctor hailing from Edinburgh, in 1716. The English poets John Keats and Percy Bysshe Shelley, as well as Russian painter Karl Briullov and Italian Marxist Antonio Gramsci are buried there. Since the norms of the Catholic Church forbade burying on consecrated ground non-Catholics – including Protestants, Jews and Orthodox – as well as suicides (these, after death, were "expelled" by the Christian community and buried outside the walls or at the extreme edge of the same), burials occurred at night to avoid manifestations of religious fanaticism and to preserve the safety of those who participated in the funeral rites.
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bagnabraghe · 10 days
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Giglio ritornò nella Capitale con una radiotrasmittente
Tra i suoi [di Peter Tompkins] aiutanti più fidati vi sono Maurizio Giglio (“Cervo”) – giovane ufficiale di polizia della RSI che, in realtà, lavora per l’OSS, ovvero colui che, dopo aver partecipato agli scontri di Porta San Paolo contro i tedeschi, si era recato al Sud per mettersi a disposizione degli Alleati ed aveva portato a Roma, da Napoli, la radiotrasmittente clandestina dell’OSS…
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Ortona
Una città “dalle sere dolci e profumate come quelle d’Oriente”
(Gabriele D’Annunzio)
Questa città ha una storia tutta da scoprire, dove leggende tramandate nel tempo si mescolano alla vita di tutti i giorni e sanguinose battaglie e saccheggi distrussero tanto davvero troppo tra le vie di questa cittadina.
In passato la città era completamente circondata da una cinta muraria trecentesca e al suo interno era suddivisa tra Terra Vecchia, ovvero la zona dove abitavano i pescatori e i marinai e dove si svolse la terribile Battaglia del dicembre 1943, e Terra Nuova, una zona costituita per lo più da orti e campi. Parlando di Terra Vecchia bisogna considerare un aspetto molto singolare che i pescatori avessero lì le loro casette colorate tra quelle viuzze strette nella parte alta della città e non sulla costa vicino al porto e che per raggiungere le loro imbarcazioni percorressero degli scalini che collegano ancora oggi queste due zone; inoltre bisogna dire che il porto un tempo non era situato dove lo troviamo oggi ma si trovava più vicino al Castello Aragonese quindi sotto la cosiddetta Pizzuta.
Proprio dietro al faro dell'attuale porto, dove si trova anche una statua di San Tommaso che accoglie i marinai, c'è una piccola spiaggetta di pietre nominata la spiaggetta della Ritorna perché con l'avvicinarsi del maltempo le mogli dei pescatori (ed anche secondo un'altra leggenda una principessa) urlavano e pregavano «ritorna» ai loro amati.
Percorrendo le viuzze di Terra Vecchia possiamo notare un arco in pietra tufacea, il materiale di cui sono costutuite le scogliere, una casa lasciata così com'era di cui si può scorgere il colore originale attorno alla finestra e una casa che venne distrutta dalle bombe che si trova (ironia della sorte) nella piazzetta dedicata alla convivialità nominata dell'Allegria.
Per quanto riguarda il commercio bisogna dire che Ortona aveva un commercio comune con Venezia di stoccafisso e baccalà, che un tempo era il pesce dei poveri e dei contadini.
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Terra Vecchia ha termine dove è situato Palazzo Farnese, costruito nel 1584 venne comprato dalla Madama (Margherita d'Austria) insieme a tutto il feudo di Ortona e le vennero affidati anche i restanti feudi abruzzesi che amministrò con grande maestria.
Tra i personaggi illustri di Ortona che possiamo nominare ci sono due membri del Cenacolo Michettiano: Basilio Cascella (seppur nato a Pescara) e il compositore Francesco Paolo Tosti.
Pertanto a fine 800 Ortona vive di riflesso del Cenacolo Michettiano e vengono costruite case in stile liberty.
Proprio a Ortona è stato composto il nostro "inno" abruzzese per la gioventù "Vola Vola Vola " a cui a Porta Caldari è dedicata una fontana.
Vulesse fa' r'venì pe' n'ora sole
Lu tempe belle de la cuntentezze
Quande pazzijavame a vola vola
E te cupria de vasce e di carezze
E, e vola, vola, vola, vola, vola E vola lu pavone Si tiè lu core bbone Mo' fammece arrepruvà
...
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Percorrendo la passeggiata orientale che costeggia la costa e qualche viuzza raggiungiamo affacciato sul mare il Castello Aragonese che esternamente si presenta intatto ma all'interno possiamo notare essere rimaste in piedi solo alcune mura e torrette. La sua storia è un continuo trasformarsi: da alcuni resti romani venne costruita poi una fortezza che in seguito venne utilizzata per scopi militari, per poi venire acquistata facendola diventare un palazzo signorile con all'interno un meraviglioso giardino all'inglese.
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È arrivato il momento di fare una visita al museo dedicato alla Battaglia di Ortona tra civili e soldati canadesi contro le truppe tedesche, ma intanto possiamo già rinvenire delle tracce di questo sanguinoso scontro in un vicolo della città dove possiamo ancora leggere una scritta che indicava il coprifuoco: "il coprifuoco per tutte le truppe alleate è alle 21:00" e affianco possiamo notare dei fori nel muro causati dalle schegge delle granate esplose e dai proiettili.
Il Museo della Battaglia conserva oggetti e foto che testimoniano i giorni del violento scontro urbano del dicembre 1943, ciò che caratterizza questa guerra è essere stata principalmente una guerra di "propaganda" e poco utile invece a fini strategici, anche se comunque molto sanguinosa essendosi svolta casa per casa.
I civili vennero fatti sfollare dalle truppe tedesche ma non tutti fuggirono decidendo di nascondersi nelle cantine delle loro case ma perdendo così la vita.
Ortona ha ottenuto la medaglia d'oro al valore civile perché durante il conflitto ci si è aiutati l'un l'altro civili e soldati canadesi.
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I tedeschi tra le altre cose distrussero anche la torre dell'orologio, una delle due torri della Cattedrale di San Tommaso, per evitare fosse un punto di avvistamento.
Ma perché proprio a Ortona?! Semplice, perché è qui che il Re Vittorio Emanuele III di Savoia fuggì durante la seconda guerra mondiale imbarcandosi appunto al porto di Ortona verso Brindisi; ed è qui che si trovava la Linea Gustav.
Tra gli oggetti presenti nel museo possiamo soffermarci su tre in particolare:
I papaveri ricamati sulle vesti dei soldati canadesi e delle crocerossine, che indicavano la loro morte in battaglia essendo i papaveri rossi come il sangue;
Varie radioline e giradischi militari con cassa perché anche i soldati avevano bisogno di qualche momento di svago;
Una foto particolarissima, una foto di un banchetto di natale realizzato durante la guerra per i soldati circondato da firme, firme dei soldati sopravvissuti sia canadesi che tedeschi come inno alla pace, a testimoniare che fare la guerra non conviene.
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Ora è sufficiente uscire dal museo e svoltare verso la costa per raggiungere la Cappella del Crocifisso Miracoloso. Un tempo chiamato monastero di Sant'Anna questo luogo è testimone di antiche storie di fede, mare, corsari saraceni e leggende anche culinarie.
Era il luogo di fede in cui vivevano e pregavano del monache di clausura. Si narra che un giorno mentre pregavano l'affresco del crocifisso iniziò a gettare sangue dal costato, questo venne considerato un miracolo ma anche simbolo di presagio di un'imminente tragedia. Il sangue miracoloso venne raccolto in due ampolline, di cui una si trova a Venezia e l'altra è rimasta in questa Cappella ad Ortona rinchiusa in una teca (che viene messa in mostra il secondo venerdì del mese).
Il presagio era reale infatti dalla costa arrivarono le vele dell'ammiraglio della flotta ottomanna Piyale Paşa che iniziarono a distruggere tutto. Gli abitanti di Ortona fuggirono nelle campagne ma le monache di clausura non poterono abbandonare il monastero e restarono a pregare, le loro preghiere forse le salvarono perché Ortona viene nuovamente distrutta ma i nemici non riuscirono nemmeno ad avvicinarsi al monastero e alle suore di clausura perché una fitta nebbia ricoprì questo luogo come a renderlo invisibile e inesistente.
A questo luogo e alle monache di clausura sono legate anche altre due leggende di cui una è solamente la visione della realtà in chiave magica e fantasy poiché le monache di notte per lavare i panni si recavano alla fonte vicina facendosi luce nel buio e da allora quella fonte venne chiamata la fonte delle fate. Mentre l'altra è legata alla nascita del dolce tipico di Ortona: le nevole (da non confondere con le neole o ferratelle abruzzesi), dolce che appunto secondo questa leggenda è stato creato dalle monache di clausura che un giorno avendo finito le ostie presero gli ingredienti che avevano e unendoli e cuocendoli con il ferro per le ostie diedero vita alle nevole, la cui ricetta prevede solamente mosto cotto, arancio autoctono dal sapore dolceamaro e olio d'oliva (alcuni pasticceri del posto aggiungono anche della cannella).
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La Cattedrale di San Tommaso, un tempo Cattedrale di Santa Maria Vergine, custodisce le reliquie dell’apostolo San Tommaso e la sua pietra tombale dove viene ritratto l'apostolo e che presenta due fori uno per inserirvi un bastoncino di incenso e l'altro per inserirci degli oggetti che successivamente venivano recuperati intrisi dell'energia sacra per poter ottenere cure miracolose, infatti sia la pietra tombale che le reliquie stesse dell'apostolo sono importanti non per il loro aspetto fisico materiale ma per l'energia fortissima dell'anima che emana il corpo del santo apostolo, un'anima che è stata così vicina a Cristo nei suoi giorni in Palestina.
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Spero questo riassunto vi abbia fatti viaggiare insieme a me alla scoperta di questa città abruzzese e ringrazio per la visita guidata i Compagni d'Avventura e Ortona Welcome
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ateneanike · 6 months
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Porta de San Paolo, Roma. En realidad es una de las puertas que atraviesan las murallas Aurelianas datadas del s.III, y que daban acceso a la ciudad desde la vía Ostiense. Dentro alberga un museo.
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abr · 6 months
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«Non accettiamo fascisti, vi cacciamo a calci in culo. E diciamo alle forze dell'ordine di allontanarsi perché ci difendiamo da soli». Partito con quest'annuncio dal microfono, il corteo pro-Palestina di Roma si trasforma in un crescendo di durissimi (insulti infami) a Israele. Dopo la partenza da Porta San Paolo la solidarietà con (Hamas) alza i toni e la rabbia innescata dai megafoni: «Israele fascista, Stato terrorista» e cartelli «Hitler=Netanyahu». Il Partito marxista-leninista inneggia su Facebook alle Brigate Qassam. La pagina di Action Aid Perugia é virale per il sostegno a Hamas (...). Secondo il New York Post c'è il magnate George Soros dietro i gruppi che organizzano proteste pro-palestinesi: più di 15 milioni di dollari donati dal 2016.
Excusatio iniziale: evidentemente i bimbiminkia succhiamagreb coi soldi di Soros, lo stesso guarda caso che finanzia le navi Ong della Tratta, avevan ricevuto richieste di adesione da perdenti senza 'na lira antisem sedicenti de' destra. Nazi Mao, a volte ritornano. Tamarro chiama tamarro. Tiriamo lo sciacquone per carità.
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E' Domenica, in Brianza sono in diretta radio !
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💥 DIRETTA : Ore 09:00 (08:00 UTC) ad aprire la conduzione in diretta su Radio Cantù FM 89.600, al microfono e alla regia come ogni domenica il sottoscritto dallo Studio dell'Oltrepo Pavese. Vi aspetto!
💥 A seguire, alle ore 10:00 in Diretta dalla Basilica San Paolo, trasmetteremo la SANTA MESSA. Buona Domenica dagli 89.6 .
🌈 Questa domenica la frase o l’aforisma del giorno porta la firma di Lev Tolstoj : “Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.”
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