Ora in questo tempo surreale che è seguito all'Alluvione della Romagna, anche le automobili, un pò come noi, sono sfiatate, tossiscono, faticano ad imboccare una direzione.
Stentano anche a ritrovare un suono. Una voce plausibile.
Avanzano sì, ma a fatica.
E intanto dal cielo riprende a scendere una pioggia fitta fitta, così simile alla nostra inquietudine.
Le centrali idroelettriche e le dighe forniscono enormi quantità di energia pulita nel mondo, contribuendo in modo essenziale alla lotta al cambiamento climatico. La loro presenza, tuttavia, può rappresentare un ostacolo per i cicli e i fenomeni naturali come la vita dei pesci e i processi riproduttivi.
In una centrale idroelettrica l’acqua viene convogliata attraverso turbine per far girare le pale che alimentano i generatori. Le pale feriscono o uccidono circa il 22% dei pesci che le attraversano. Le centrali idroelettriche tentano di ovviare a questo fattore, tenendo i pesci fuori dalle loro turbine, modificando il loro percorso con reti o attraverso canali di deviazione. Ciononostante, la mortalità dei pesci è un elemento che il settore idroelettrico sta cercando di eliminare.
Per questo motivo è stata inventata una turbina che permette ai pesci di attraversarla rimanendo illesi. Il sistema Restoration Hydro Turbine dell’azienda californiana Natel Energy è stato progettato per consentire il passaggio sicuro del 99% dei pesci attraverso la turbina, grazie all’impianto di lame con bordi d’attacco disegnati con smussature, curve e inclinature che riducono al minimo gli impatti, senza compromettere l’efficienza. La nuova turbina adotta un design più olistico, creando strutture più naturali, più vicine alle dighe dei castori che alle dighe in cemento.
L’energia prodotta nel mondo dall’idroelettrico rappresenta circa il 20% del totale e copre il fabbisogno di circa 1 miliardo e mezzo di persone, senza produrre emissioni nocive e con limitati impatti ambientali; un settore che sta evolvendosi anche nell’utilizzo delle maree e delle piogge.
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Fonte: Natel Energy; foto di Piat Van Zyl
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A Hong Kong siamo abituati agli eventi metereologici estremi. La stagione delle piogge (torrenziali) dura mesi, i tifoni sono comuni ed esiste un sistema d'allerta che consente alla popolazione di mettersi al riparo prima che la furia del vento si abbatta sul territorio. Le scuole e gli uffici chiudono, le attivita' produttive vengono sospese. Nessuna isteria. Tutti sanno esattamente cosa fare. Siamo abituati a mettere in sicurezza le nostre abitazioni, rimuovendo dagli spazi esterni qualsiasi cosa possa essere trascinata dal vento e diventare cosi' un pericolo per gli altri. Un tempo i tifoni facevano vittime, oggi grazie a queste precauzioni e' rarissimo che qualcuno muoia. Il giorno dopo il passaggio di un tifone si stimano i danni e si procede subito alle riparazioni e a rimuovere gli alberi caduti. Sull'isola dove abito, isola considerata periferica rispetto alla citta', il consigliere di zona (district councillor) e la sua squadra passano la giornata a perlustrare l'isola con un taccuino in mano (ora un tablet) e segnalano tutti i sentieri e gli accessi alle abitazioni bloccati dagli alberi caduti. Le squadre di operai sono gia' allertate, ricevono le segnalazioni del consigliere di zona e immediatamente si mettono all'opera. In meno di 24 ore tutto ritorna come prima. Siccome eleggiamo il consigliere di zona, e' nell'interesse di questa persona e del suo partito dimostrare efficienza nel risolvere i problemi degli abitanti. Lavora nel suo ufficio, aperto al pubblico 6 giorni su 7, abbiamo il suo numero di telefono, e sappiamo di poterlo contattare in caso di bisogno. Chi non e' all'altezza del compito non viene rieletto. Ah, ma a Hong Kong non c'e' democrazia, vi raccontano i media occidentali. Se per democrazia intendono la liberta' di eleggere politici che lavorano contro gli interessi nazionali e per quelli di altri paesi, e' vero, quella liberta' non ce l'abbiamo. Ed e' meglio cosi'. Tenetevi la vostra democrazia che noi ci teniamo la nostra, e aspettate 45 giorni per liberare i viali dei parchi cittadini dagli alberi caduti. @LauraRuHK https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/04/clima-a-milano-parchi-ancora-chiusi-dopo-la-strage-di-alberi-cosa-serve-un-grande-piano-di-sostituzione-ma-il-25-delle-nuove-piante-muore-a-causa-dellincuria/7251018/
Sicilia: siccità, inviata la documentazione per la dichiarazione dello stato di emergenza
Sicilia: siccità, inviata la documentazione per la dichiarazione dello stato di emergenza.
Il governo siciliano ha trasmesso a Roma tutta la documentazione necessaria per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia.
Nel dossier, le soluzioni proposte dalla cabina di regia guidata dal presidente della Regione e coordinata dal capo della Protezione civile regionale per porre freno in tempi rapidi alla crisi dovuta alla mancanza di piogge.
Il gruppo di lavoro, impegnato in continue riunioni, ha individuato gli interventi necessari, differenziati a seconda dei tempi di realizzazione.
Tra quelli di rapida attuazione, l'acquisto di nuove autobotti per i comuni siciliani in crisi, la rigenerazione dei pozzi e delle sorgenti e il ripristino di quelli abbandonati, il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte esistenti, la realizzazione di nuove condotte di bypass.
Per i prossimi mesi, invece, si sta valutando la ristrutturazione e il riavvio del dissalatore di Porto Empedocle, nell'Agrigentino, e di uno dei due tra quelli di Trapani e Gela (nel Nisseno), operazione che richiederà tempi e procedure di gara più lunghe.
Nello stesso tempo, il dipartimento regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici presso il Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell'Autorità di bacino.
Ne sono scaturite numerose proposte di interventi urgenti, passate al vaglio della cabina di regia. Inoltre, diverse riunioni sono state svolte con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna.
Si aspetta ora che il Consiglio dei ministri proceda con la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità, provvedimento atteso per la settimana prossima insieme allo stanziamento delle prime somme per gli interventi più urgenti....
#notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda
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Con più di 300 eventi torna la storica manifestazione del Maggio dei Monumenti, la cui 30esima edizione è dedicata al tema “Le acque di Napoli”: dal 3 maggio al 2 giugno aperture straordinarie, spettacoli, incontri, laboratori, performance e una mostra diffusa articolata in cinque sezioni attraverso la città, offriranno ai cittadini e ai tanti turisti attesi la possibilità di scoprire storie e nuovi luoghi, di muoversi attraverso strade e quartieri seguendo narrazioni inedite.
Le parole del sindaco di Napoli
“Il Maggio dei Monumenti è un appuntamento fisso e atteso della programmazione culturale del Comune di Napoli, divenuto ormai di respiro nazionale. Sulla scia degli scorsi anni, anche quest’anno abbiamo voluto cogliere l’occasione per raccontare Napoli attraverso il suo bagaglio secolare, arricchendo così l’offerta in un periodo di piena affluenza. L’obiettivo è che cittadini e turisti si approprino pienamente dei luoghi e dei monumenti: il fine ultimo è contribuire a farli conoscere e valorizzarli” dichiara il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
Il calendario
Il calendario del Maggio dei Monumenti è strutturato in modo da coinvolgere pubblici differenti per età e interessi, e le iniziative che lo compongono mirano alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico, paesaggistico e monumentale.
“Trasversalità delle proposte, pubblici differenti, coinvolgimento della cittadinanza e attivazione di nuove collaborazioni. Il Maggio dei Monumenti è un’occasione importante per la città, che con la sua natura composita testimonia l’impegno dell’amministrazione comunale nella valorizzazione e promozione della cultura. Cultura che ha trovato la propria casa presso Palazzo Cavalcanti, sede di alcuni degli eventi in calendario oltre che hub produttivo nel corso dell’intero anno” afferma il Coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli.
Il tema del Maggio dei Monumenti 2024
Dopo l’edizione 2022 dedicata alla terra, e quella 2023 all’aria, il Maggio dei Monumenti 2024 sarà dedicato all’acqua quale elemento a partire dal quale riscoprire e attraversare la città: dal mare alle sorgenti, dalle fontane ai bacini artificiali, dagli acquedotti alle piogge, dai fiumi sotterranei agli abissi.
L’acqua assume la forma di ciò che la contiene ma allo stesso tempo modifica, incide, scava, agisce sui luoghi e sulle idee che essa tocca. Elemento fisico, dunque, ma anche simbolico, che ha ispirato miti, leggende, canzoni, romanzi: e allora sirene, guarracini, palombari, uomini-pesce, mostri marini, pescatori, pozzari ci guideranno attraverso gli spazi e i monumenti di Napoli, città sulle acque e città d’acqua.
La dimensione reale, storica, filosofica e fantastica si intreccia e si dipana nelle sezioni che comporranno il Maggio dei Monumenti 2024, coinvolgendo anche tanti enti pubblici e privati - tra cui ABC, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Istituto Italiano per gli Studi Storici, Università di Napoli Federico II, Società di Storia Patria, MANN, Museo di Capodimonte, Palazzo Reale, Gallerie d’Italia -, la Fondazione Napoli Novantanove e gli istituti scolastici della città con il progetto “La scuola adotta un monumento”, i circoli nautici, i musei privati, le associazioni e altre realtà del territorio, che hanno risposto con entusiasmo e generosità all’appello del Comune.
Immagini di copertina: Ufficio Stampa Comune di Napoli
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I tanti impegni di questo mese mi hanno tenuta lontana dalla scrivania (ma per fortuna vicina ai luoghi della cultura, ai bambini e a tante nuove conoscenze!) ma ora è proprio arrivato il momento di aggiornare il sito con qualche foto degli eventi passati!
Ancora forti piogge Toscana ma perturbazione è passata
Il maltempo ha di nuovo sferzato la Toscana con nuove importanti piogge che sono cadute nelle zone già alluvionate, causando ulteriori danni ma in maniera molto minore rispetto alla forte ondata del 2 novembre. Tra le aree ancora colpite il Pistoiese, con ennesime tracimazioni di torrenti a Quarrata e Montale, già duramente provate nei giorni scorsi. I corsi d’acqua sono fuoriusciti anche a…
Allerta meteo arancione sulla Lombardia: rischio piogge, neve e nuove esondazioni - Maltempo, il lago di Como e l'Adda salgono ancora: paura per possibili inondazioni
articolo: Allerta meteo arancione sulla Lombardia: rischio piogge, neve e nuove esondazioni (ilgiorno.it)
La regione e Milano restano in allarme dopo i nubifragi avvenuti il 31 ottobre. Sotto osservazione il fiume Adda e il lago di Como
Dopo il nubifragio del 31 ottobre e l’esondazione del torrente Seveso, che ha allagato diverse zone di Milano, la Protezione civile ha emesso un allerta…
I laghi italiani sono un patrimonio naturale di inestimabile valore.
Sono luoghi di bellezza e fascino, che offrono ai visitatori un'esperienza unica e indimenticabile.
Tuttavia, i laghi italiani sono anche soggetti a una serie di minacce, come l'inquinamento, il cambiamento climatico e lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali.
L'inquinamento è una delle minacce più gravi per i laghi italiani. Le acque dei laghi vengono inquinate da una serie di fonti, tra cui:
Le acque reflue, provenienti da abitazioni, industrie e attività agricole;
I pesticidi e i fertilizzanti, utilizzati in agricoltura;
I rifiuti, abbandonati o smaltiti in modo scorretto.
L'inquinamento delle acque dei laghi può avere un impatto negativo su una serie di fattori, tra cui:
La qualità dell'acqua, che può diventare inquinata e pericolosa per la salute umana e animale;
La biodiversità, che può essere minacciata dall'introduzione di specie invasive o dall'alterazione degli habitat naturali;
L'economia, che può essere danneggiata dall'interruzione delle attività turistiche e di pesca.
Il cambiamento climatico è un'altra minaccia per i laghi italiani. Il riscaldamento globale sta causando un aumento della temperatura delle acque dei laghi, che può avere un impatto negativo su una serie di fattori, tra cui:
La stratificazione delle acque, che può limitare lo scambio di ossigeno tra le diverse zone del lago;
L'acidificazione delle acque, che può danneggiare la vita acquatica;
L'aumento del livello del mare, che può portare all'innalzamento delle acque e all'erosione delle coste.
Lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali è un'altra minaccia per i laghi italiani. Le acque dei laghi vengono sfruttate per una serie di attività, tra cui:
L'irrigazione, che può portare all'abbassamento del livello dell'acqua;
La produzione di energia idroelettrica, che può alterare il regime delle acque;
La pesca, che può portare alla sovrapesca di alcune specie.
Lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali può avere un impatto negativo su una serie di fattori, tra cui:
La biodiversità, che può essere minacciata dalla scomparsa di alcune specie;
L'equilibrio naturale, che può essere alterato;
La qualità dell'acqua, che può diminuire.
Come preservare i laghi italiani
Per preservare i laghi italiani è necessario adottare una serie di misure, che includono:
La riduzione dell'inquinamento, attraverso il miglioramento delle infrastrutture di depurazione e la riduzione dell'uso di sostanze chimiche in agricoltura;
L'adattamento al cambiamento climatico, attraverso l'implementazione di misure per ridurre l'impatto del riscaldamento globale;
La gestione sostenibile delle risorse naturali, attraverso la limitazione dello sfruttamento eccessivo delle risorse e la promozione di attività sostenibili.
La riduzione dell'inquinamento è una priorità assoluta per la protezione dei laghi italiani.
È necessario investire nella realizzazione di nuove infrastrutture di depurazione e migliorare quelle esistenti, in modo da ridurre il rilascio di acque reflue contaminate nei laghi. Inoltre, è necessario ridurre l'uso di sostanze chimiche in agricoltura, che possono contaminare le acque dei laghi attraverso le piogge e le acque di irrigazione.
L'adattamento al cambiamento climatico è un'altra sfida importante per la protezione dei laghi italiani.
Bisogna adottare misure per ridurre l'impatto del riscaldamento globale, come l'uso di energie rinnovabili e l'ottimizzazione dell'efficienza energetica. Inoltre, è necessario adottare misure per proteggere i laghi dagli effetti del cambiamento climatico, come l'innalzamento del livello del mare e l'acidificazione delle acque.
La gestione sostenibile delle risorse naturali è fondamentale per la protezione dei laghi italiani. È necessario limitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, come l'acqua e il pesce. Inoltre, è necessario promuovere attività sostenibili, come il turismo sostenibile e la pesca sostenibile.
La protezione dei laghi italiani è un compito complesso, che richiede la collaborazione di tutti gli attori coinvolti, tra cui le istituzioni pubbliche, le aziende e i cittadini. Con un impegno comune, è possibile preservare questi tesori naturali per le generazioni future.
Le istituzioni pubbliche hanno un ruolo fondamentale da svolgere nella protezione dei laghi italiani. È necessario investire in infrastrutture e politiche per ridurre l'inquinamento, adattarsi al cambiamento climatico e gestire le risorse naturali in modo sostenibile.
Le aziende possono contribuire alla protezione dei laghi italiani adottando misure per ridurre l'inquinamento, come l'uso di energie rinnovabili e l'ottimizzazione dell'efficienza energetica. Inoltre, le aziende possono promuovere attività sostenibili, come il turismo sostenibile e la pesca sostenibile.
I cittadini possono contribuire alla protezione dei laghi italiani adottando comportamenti sostenibili, come la riduzione del consumo di acqua e l'attenzione al corretto smaltimento dei rifiuti.
Ecco alcuni suggerimenti per i cittadini che desiderano contribuire alla protezione dei laghi italiani:
Ridurre il consumo di acqua, evitando di lasciare i rubinetti aperti inutilmente e riparando eventuali perdite.
Riciclare e compostare i rifiuti, per ridurre l'impatto sull'ambiente.
Utilizzare mezzi di trasporto sostenibili, come la bicicletta o i mezzi pubblici, per ridurre le emissioni di gas serra.
Sostenere le attività sostenibili, come il turismo sostenibile e la pesca sostenibile.
Ognuno di noi può fare la sua parte per proteggere i laghi italiani, per garantire che questi tesori naturali siano preservati per le generazioni future.
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CEMENTO AUDERE SEMPER – DIETRO AGLI EFFETTI DEVASTANTI DELLE PIOGGE IN EMILIA ROMAGNA C’È ANCHE E SOPRATTUTTO LA CEMENTIFICAZIONE SELVAGGIA NELLA REGIONE – LA DESTRA E “LIBERO” METTONO NEL MIRINO BONACCINI E IL “MODELLO PD”: L’ACCELERAZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO SI È AVUTA NEL 2021, CON ELLY SCHLEIN VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE – MA LA COLPA È ANCHE DELL’INCAPACITÀ, COMUNE A TUTTI I COLORI POLITICI, DI NON SPENDERE I SOLDI STANZIATI: NELLE CASSE DELLO STATO CI SONO 8,4 MILIARDI CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO, FERMI DAL 2018… -
1. È L’EFFETTO DEL CEMENTO
Estratto dell’articolo di Lorenzo Salvia per il “Corriere della Sera”
La pioggia eccezionale, certo. Ma c’è anche altro dietro il disastro che ha colpito la Romagna. C’è quella che una volta chiamavamo cementificazione e che da un po’ di tempo ha preso il nome di consumo di suolo. Tecnicamente si tratta della perdita di una superfice originariamente agricola o naturale a causa della copertura artificiale del terreno. Qui una volta era tutta campagna, insomma. E da questo punto di vista, il territorio messo in ginocchio negli ultimi giorni non è messo per niente bene.
[…] Secondo l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’Emilia-Romagna è la terza regione per incremento di suolo consumato tra il 2020 e il 2021, con 658 ettari. E anche per il totale di suolo consumato sempre nel 2021, con oltre 200.000 ettari. […] Nella classifica dei comuni […] al secondo posto c’è Ravenna, preceduta soltanto da Roma. […]
[…] Oltre che per consumo di suolo, la regione è terza anche per ricchezza procapite. Non solo. L’accelerazione nel numero di ettari cementificati del 2021 marcia di pari passo con il rimbalzo dell’economia regionale dopo la pandemia: nel 2021 l’Emilia-Romagna era uno delle cinque regioni già tornate sui livelli pre Covid. Segno che, in attesa di diventare davvero circolare, l’economia continua a procedere in modalità lineare, cioè bruciando nuove risorse, terreni compresi.
L’Emilia-Romagna, tuttavia, è una delle poche regioni che sul consumo di suolo, in attesa di una regolamentazione nazionale, si è dotata di una propria legge regionale. Ed è qui che la questione diventa politica.
[…] La legge risale al 2017 e dice che l’incremento annuale di superfice cementificata deve restare in ogni Comune al di sotto del 3%. Come sempre, però, ci sono delle eccezioni. Restano fuori dal calcolo le opere pubbliche, gli insediamenti strategici di rilievo regionale, gli ampliamenti delle attività produttive esistenti, i nuovi insediamenti residenziali collegati a interventi di rigenerazione urbana.
Abbastanza, insomma, per far salire l’Emilia-Romagna al terzo posto di questa classifica non proprio virtuosa. […] La legge è arrivata durante il primo mandato di Stefano Bonaccini […].
L’accelerazione del 2021, invece, quando vice presidente della Regione era Elly Schlein, oggi segretaria del Pd.
[…] Due indizi che ieri hanno spinto Libero a titolare in prima pagina «Sott’acqua il modello Pd», e qualche parlamentare di centrodestra a mugugnare, ma nulla più […]
Nuove piogge nel weekend, anche in Emilia Romagna e Marche: le previsioni meteo del colonnello Guidi
DIRETTA TV
Alluvione Emilia Romagna e Marche
18 Maggio 2023
Continua il maltempo in Italia: nel weekend è previsto l’arrivo di una nuova perturbazione che porterà piogge anche sulle regioni alluvionate, Marche ed Emilia Romagna. Fenomeni intensi soprattutto su Sicilia e Calabria. Le previsioni meteo del colonnello dell’Aeronautica Militare Guido Guidi.
Intervista a Guido Guidi
Tenente…
Siccità in Sicilia, la Regione dichiara stato di crisi idrico per il settore potabile in sei province. Santoro nominato Commissario
Siccità in Sicilia, la Regione dichiara stato di crisi idrico per il settore potabile in sei province. Santoro nominato Commissario.
La giunta regionale, su proposta del presidente della Regione Renato Schifani, ha approvato lo stato di crisi e di emergenza nel settore idrico potabile fino al 31 dicembre per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. Contestualmente, ha nominato il segretario generale dell'Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, Commissario delegato con l'incarico di individuare e attuare tutte le misure necessarie per superare la fase più critica.
Il provvedimento, previsto dalla legge regionale numero 13 del 2020, si inserisce nel contesto delle condizioni di siccità persistente che ha ridotto la disponibilità di acqua negli invasi siciliani. Il 2023, infatti, è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest'anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato finora questa tendenza. Non a caso, lo scorso febbraio il governo regionale aveva dichiarato lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia.
Il neo commissario dovrà, tra le altre cose, portare avanti una serie di iniziative urgenti. In particolare:
- azioni finalizzate al risparmio idrico potabile, quali, la riduzione dei prelievi e l'elaborazione di programmi di riduzione dei consumi, con riferimento alla promozione dell'efficienza di usi esterni, alla verifica degli usi con attuazione di strategie di risparmio, all'attuazione di pratiche tecnologiche e programmi di ammodernamento atti a ridurre i consumi delle apparecchiature delle utenze e alle campagne di sensibilizzazione al risparmio idrico;
- azioni finalizzate all'aumento delle risorse disponibili, quali, il coordinamento con il Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica (legge 68/2023); la ricognizione e la pianificazione degli interventi urgenti per il reperimento di risorse alternative; l'individuazione di soluzioni per il reperimento di nuove risorse idriche a uso potabile; la ricognizione e le azioni per l'utilizzo di pozzi e sorgenti, nonché l'utilizzo dei volumi morti negli invasi e l'interconnessione invasi;
- azioni in deroga a norme regionali finalizzate all'aumento delle risorse idriche potabili disponibili, quali la ricognizione delle attuali limitazioni all'approvvigionamento e la proposta di ordinanze in deroga a norme regionali....
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