Tumgik
#non più andrai
lestatdelioncoeur · 6 months
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eosonera · 8 months
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Just something I threw together real quick since I remembered Romano canonically sings opera.
He's definitely not a bass so it sounds a bit weird, but I think the lyrics are pretty true to his character.
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moonmothmama · 2 years
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angela-miccioli · 3 months
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Quando non andrai più a genio alle persone
Preparati a ridere perché dalle loro bocche
Usciranno cose che non hai detto..
Preparati a sorridere davanti a chi ti diceva
Di volerti bene e sono rimasti delusi.
Dicono, loro, che sono stati feriti nel profondo..
Quando, quel profondo loro, non hanno neanche la più pallida idea di che cosa sia.
E tu sorridi perché sai cosa hai fatto e detto.
Un caro saluto.😉
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scorcidipoesia · 2 months
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“Baciami sulla bocca
ultima estate
Dimmi che non andrai tanto lontano
Ritorna con l’amore sulle spalle
ed il tuo peso
non sarà più vano”
Sandro Penna
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laurentbis · 1 year
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source mislaid, rev
Non più andrai
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smokingago · 9 months
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🍀
I giorni difficili.
Quelli che iniziano con un pensiero e finiscono con lo stesso identico pensiero. Irrisolto.
I giorni in cui, quando ti svegli, non ti ricordi bene dove sei. Forse nemmeno chi sei.
I giorni in cui percorri chilometri con lo sguardo fisso verso il finestrino e ti passano davanti le strade, la campagna, la vita di prima, quella di adesso.
I giorni in cui torni a casa ma non sai più qual è la destinazione. I giorni in cui hai l'impressione che la testa non possa contenere tutte le domande che ti sgorgano dal cuore, in cui vorresti fare ordine ma il caos avvolge tutto.
I giorni in cui guardi un luogo, un tempo, una sedia. E ti rendi conto che non sei al tuo posto, dove dovresti essere, sei nel posto sbagliato, un posto che non è fatto per te.
I giorni in cui alcune distanze ti rivelano troppo. Di te, degli altri. I giorni in cui ti rendi conto che hai riposto male la fiducia, che le persone racconteranno sempre e solo quello che credono di sapere, non la verità. Ma non ti va più nemmeno di spiegare, di precisare, di fare proclami. Che ognuno creda ciò che gli fa comodo, quello che mette in maniera fittizia in pace la coscienza. Del resto, ai più non interessa conoscere, ai più non interessa nulla.
I giorni in cui le lacrime scelgono di scendere, anche se non vuoi. Scendono e portano via alcune cose, le affidano a chi si trova lì a raccoglierle senza nemmeno pensarci. A chi vuole esserci.
I giorni in cui sei allo specchio. E lo specchio sono gli occhi della persona che hai di fronte.
I giorni in cui sai di avere degli sguardi addosso e, senza nemmeno ricambiarli, conosci ad uno ad uno, esattamente, i sentimenti di chi ti sta osservando.
Le sere in cui raccogli. Anche se non hai abbastanza forze per sistemare le esperienze, le parole, gli attimi.
Le sere in cui l'unica cosa che sai è che andrai avanti, sempre e comunque, nonostante gli sbagli, nonostante le delusioni atroci, nonostante le mancanze strazianti, nonostante tutto.
Le sere in cui devi rimettere i pezzi insieme.
Le sere come questa.
Laura Messina
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perpassareiltempo · 7 months
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Baciami sulla bocca, ultima estate Dimmi che non andrai tanto lontano Ritorna con l’amore sulle spalle, ed il tuo peso non sarà più vano.
Sandro Penna
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La mia mente ha preso il volo
Un pensiero uno solo
Io cammino mentre dorme la città
I suoi occhi nella notte
Fanali bianchi nella notte
Una voce che mi parla chi sarà?
Dimmi ragazzo solo dove vai
Perché tanto dolore?
Hai perduto senza dubbio un grande amore
Ma di amori è tutta piena la città
No ragazza sola, no no no
Stavolta sei in errore
Non ho perso solamente un grande amore
Ieri sera ho perso tutto con lei
Ma lei
I colori della vita
Dei cieli blu
Una come lei non la troverò mai più
Ora ragazzo solo dove andrai
La notte è un grande mare
Se ti serve la mia mano per nuotare
Grazie ma stasera io vorrei morire
Perché sai negli occhi miei
C'è un angelo, un angelo
Che ormai non vola più
Che ormai non vola più
Che ormai non vola più
C'è lei
I colori della vita
Dei cieli blu
Una come lei non la troverà mai più
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falcemartello · 11 months
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+++Breaking Complottista News+++
Il documento del WEF uscito il mese scorso, sottolinea quanto segue:
Più di due terzi della popolazione mondiale sarà urbana entro il 2050. Se vogliamo soddisfare le loro esigenze e raggiungere gli obiettivi climatici dell'Accordo di Parigi, il rapporto raccomanda "elettrificazione, trasporto pubblico e mobilità condivisa".
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Ciò significherà molte meno auto: "Ridurre i veicoli da un potenziale 2,1 miliardi a 0,5 miliardi". Questo è un calo radicale con meno di 30 anni per farlo.
Ma questo, afferma, "potrebbe ridurre le emissioni dei veicoli passeggeri dell'80% rispetto a uno scenario normale, riducendo la quantità di CO2 nell'atmosfera di 3,9 miliardi di tonnellate all'anno".
Ho dimostrato più volte che è impossibile trasformare in elettriche le attuali 1,3 miliardi di auto private. Ora si capisce che lo sapevano anche loro. L’obiettivo non è l’elettrico ma la nostra libertà di movimento.
"Non andrai da nessuna parte e sarai felice" - "Volare sarà una cosa solo per i ricchi"- "Città di 15 minuti"
Il grande reset delle auto è arrivato.
Fortunato Nardelli
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volumesilenzioso · 2 months
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arrivi e so che te ne andrai come hai sempre fatto, e so che le cose andranno come sono sempre andate, che non cambierà mai niente finché non toglieremo di mezzo l'instabilità che ci accomuna e ci unisce e ci separa contemporaneamente. e so che andrà male, che falliremo un'altra volta nel tentativo di costruire qualcosa, ma so anche che per me ne varrà sempre la pena. ne varrai sempre la pena, per questo tutto il dolore che ogni nostra separazione mi ha causato non andrà sprecato, così come non andrà sprecato il bene che mi hai fatto. so che ti amerò per sempre, e non sarà mai quell'amore che provavo all'inizio, non sarà mai più lo stesso, ma forse questo nuovo tipo di amore è anche più bello, perché è quello che niente e nessuno potrà portarmi via, che non importa quante altre persone amerò, perché nessuna persona al mondo avrà la stessa importanza che hai tu, non per me. nessuna persona sarà mai paragonabile a te. anche se non funzioniamo, anche se non sappiamo tenerci, anche se le nostre strade si dividono, alla fine si ritroveranno sempre, e ogni volta non sarà mai l'ultima, e ogni giorno in cui non sarai al mio fianco un suono, una canzone, un colore, una frase, un odore o un oggetto mi riporterà da te e mi farà rivivere le emozioni che abbiamo vissuto insieme attraverso il ricordo. e ogni volta che sentirò il tuo nome mi girerò nella speranza di vederti, e ogni volta che andrò in posti in cui siamo stati insieme ti cercherò, e spererò di incontrarti ogni volta che uscirò di casa, e terrò le braccia aperte per essere pronta ad accoglierti qualora dovessi tornare, e non ti chiuderò mai in faccia la porta del mio cuore a meno che tu non vi sia dentro, e non ti chiamerò mai ma ti penserò sempre, e mi chiederò come stai e se mi pensi, riguarderò le nostre foto con il sorriso stampato in faccia, e continuerò ad amarti anche quando non lo meriti, anche quando ti odio. ti darò sempre la possibilità di rientrare nella mia vita perché solo tu riesci a renderla un po' meno vuota, a rendermi un po' meno vuota. ti dedicherò ogni canzone d'amore che ascolterò, comprese quelle tristi, e continuerò ad aggrapparmi a pezzi sparsi di ricordi di noi, di quelle volte in cui siamo stati bene, ma anche di quelle in cui siamo stati male, mi aggrapperò al ricordo del tuo pollice che asciuga delicatamente le mie lacrime, mi aggrapperò a te con tutte le mie forze. e ti amerò anche quando mi prenderai di nuovo a pugni il cuore, anche quando mi farai piangere, anche quando mi farai sentire come se non fossi abbastanza, anche quando mi farai a pezzi, io ti amerò. ti amerò senza pretese, senza chiedere nulla in cambio, senza aspettative. ti amerò perché il tuo cartone preferito è Dragon trainer e questo mi fa capire di che pasta è fatto il tuo cuore, un cuore morbido e sensibile, che crede nell'amicizia e nell'amore incondizionato, il cuore di chi rischierebbe la propria vita per salvare le persone che ama, quel tipo di cuore che di questi tempi è raro, perché è raro trovare qualcuno che, se ti ama davvero, non ti volterà mai le spalle di fronte a nulla, un cuore che va protetto ad ogni costo. forse questa è solo una mia interpretazione e il tuo cuore, in realtà, non è niente di tutto questo. forse porti nel petto un cuore cattivo mascherato da buono, ma io ti amerò ugualmente. e anche quando cercherò un pretesto per odiarti e lo troverò, lo userò per amarti ancora di più. e quando finalmente ti odierò davvero, nello stesso tempo ti amerò ugualmente
#r
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La vita coi cani è strana.
Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo (a volte con qualche piccolo aiuto), il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.
La vita coi cani è misteriosa.
Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei premietti.
La vita coi cani è crescere.
Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai.
I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto.
Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera.
Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.
La vita coi cani è scomoda.
Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa.
Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa.
Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia.
Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione.
Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.
Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore.
Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci.
Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio.
Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi.
Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo.
Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.
Web
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mrpolopo · 5 months
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youtube
Ma cosa hai in mente Che sia importante Solamente quando e se E che amore è? Vuoi che ti dica cos'è? Vuoi che ti dica cos'è, stasera?
E quando te ne andrai Quando t'accorgerai che domani Non sarà più la stessa cosa
Ma cosa hai in mente Che sia importante Solamente quando e se E che amore è? Vuoi che ti dica Vuoi che ti dica Vuoi che ti dica cos'è? Vuoi che ti dica cos'è, stasera?
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anocturnalanimal · 8 months
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- C’è solo una cosa che vorrei da te, - dice la signora Saeki. Alza la testa e mi guarda negli occhi. - Che mi ricordassi. Se tu ti ricordassi di me, non mi importerebbe nulla anche se tutti gli altri mi dimenticassero.
Fra noi due cala il silenzio, un silenzio profondo. Una domanda cresce dentro di me. Diventa così grande da bloccarmi la gola e impedirmi di respirare. Ma mi sforzo e riesco ad inghiottirla. Al posto di quella domanda, ne faccio un’altra:
- Sono così importanti i ricordi?
- Dipende - risponde lei. Poi chiude leggermente gli occhi - A volte possono diventare la cosa più importante.
- Eppure lei stessa ha voluto bruciare i suoi.
- I miei ricordi erano diventati inutili. - La signora Saeki mette le mani sul tavolo, il dorso in alto.
- Ascolta, Tamura. Ho un favore da chiederti. Porta quel quadro con te.
- Vuol dire quel quadro raffigurante una spiaggia che era sulla parete della mia stanza in biblioteca?
La signora Saeki annuisce.
- Sì, Kafka sulla spiaggia. Voglio che porti quel quadro con te. Nel posto dove andrai, ovunque sia.
- Ma a chi appartiene?
- È mio. Me l’ha regalato lui, prima di partire per andare a studiare a Tokio. Da allora l’ho sempre portato con me ovunque. In tutti i miei spostamenti, lo attaccavo alla parete delle mia stanza. Solo quando ho cominciato a lavorare alla Biblioteca Komura, l’ho rimesso in quella cameretta, nella sua collocazione originaria. Ho lasciato nel cassetto della mia scrivania una lettera al signor Oshima in cui gli comunicavo la mia volontà che andasse a te. Inoltre, quel quadro apparteneva a te sin dall’inizio.
- A me?
Annuisce.
- Sì, perché tu eri lì. E io accanto a te e ti guardavo. Tanto tempo fa, sulla spiaggia. Soffiava il vento, c’erano alcune barche, ed era sempre estate.
Chiudo gli occhi. Sono sulla spiaggia, d’estate, steso su una sdraio. Riesco a sentire la tela ruvida sulla pelle, a riempirmi il petto del profumo del mare. Il sole è così forte da abbagliare anche attraverso le palpebre abbassate. Sento il rumore delle onde che si avvicina e si allontana, come fosse un pendolo azionato dal tempo. Seduta accanto a me c’è una ragazza dal vestito azzurro pallido a mezze maniche che mi guarda. Ha un cappello di paglia con un nastro bianco, capelli lisci. Fa correre la sabbia tra le dita. Dita lunghe e forti, da pianista. Le braccia, dalla pelle levigata come porcellana, brillano ai raggi del sole. Un sorriso naturale le solleva gli angoli delle labbra. Io la amo. Lei mi ama.
Me ne ricordo.
Haruki Murakami, da Kafka sulla spiaggia - Traduzione di Giorgio Amitrano
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ivettel · 1 year
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“One day when I was sitting at the pianoforte playing the ‘Non più andrai’ from [The Marriage of] Figaro, Mozart, who was paying a visit to us, came up behind me. I must have been playing it to his satisfaction, for he hummed the melody as I played and beat the time on my shoulders; but then he suddenly moved a chair up, sat down, told me to carry on playing the bass, and began to improvise such wonderfully beautiful variations that everyone listened to the tones of the German Orpheus with bated breath... “But then he suddenly tired of it, jumped up, and, in the mad mood which so often came over him, he began to leap over tables and chairs, miaow like a cat, and turn somersaults like an unruly boy.” - Karoline von Greiner Pichler
HAPPY BIRTHDAY, FIO @MARANELLO!
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ross-nekochan · 6 months
Note
Ciao. Mi dispiace per come ti senti e per quello cui andrai incontro. Spesso faccio lunghi periodi di giornate lavorative infinite, senza gratificazione. Lo stipendio è buono ma se sei svuotato di energie e non hai tempo libero, i soldi marciscono assieme a te. Ho dovuto ricorrere a farmaci e terapia per lungo tempo e adesso sto meglio, ora sono in grado di pensare: mal che vada mi licenzio e sopravviverò come tutti, senza vergognarmi per questo pensiero a causa del mio senso del dovere. Ma io sono in Italia, bene o male ho affetti vicini, si parla la mia lingua, se sto male mi metto in malattia (non l'ho mai fatto...) senza dover contare i giorni che mi restano nell'anno. Tu... ti leggo e mi chiedo spesso perché ti sia decisa a fare determinate scelte. Coraggiose se vogliamo, per prospettive future. Tuttavia mentre raggiungiamo il burnout la vita ci passa davanti e quello che immaginavamo potesse accadere, cambia. Restiamo delusi, con niente di concreto in mano. Onestamente al solo pensiero di essere lontana non dico dalla famiglia, ma dalla confortante madrepatria, alle condizioni quali quelle che descrivi... non so come tu faccia. Mi scuso se ti risulto inopportuna, ti scrivo perché mi sembra di riconoscerla la tua sofferenza. Una cosa sola mi ha insegnato la depressione, che quando ci sei dentro vedi davvero quanta povertà si cela dietro i castelli di fantasie più o meno autoindotte per trovare una strada nella vita. E pensi che ti sei ammalato "per niente". Tutt'ora fatico a concepirmi distaccata dal mio lavoro, anche se la società lo ritiene nobile e indispensabile mi ha rovinato anni importanti. Ma sono arrivata ad essere consapevole dei miei limiti, ho imparato a proteggermi un po'di più, a dire di no. Per adesso resisto ma sai, adesso non mi importa più di come reagirebbe la gente a sapere che ho lasciato per andare a raccogliere pomodori o pulire bagni, proprio io che sono così brava, istruita e specializzata. Non mi importa più cosa dice il mio senso del dovere. E mi sento meglio, anche solo perché mi permetto di pensare a delle vie di fuga.
Abbi cura di te.
Ciao.
Spesso è facile leggere senza dire niente quando non si conosce qualcuno, quindi ti ringrazio per il tuo messaggio, sebbene in anonimo (non perché sminuisce il pensiero, semplicemente a volte non ne comprendo a pieno il motivo del suo utilizzo - ma questo è un discorso a parte).
Mi dispiace molto per quello che ti è successo, anche se mi pare tu stia leggermente meglio e sono contenta per te per questo.
I motivi per cui sono tornata qui sono tanti e, forse, a dirli nemmeno li si comprenderebbe. Uno tra tutti: ho speso quasi 10 anni della mia vita (e denaro) per studiare la lingua e la cultura di questo paese e purtroppo questi 10 anni non li posso "vendere" a nessuno perché non sai quanta gente fa la stessa cosa. Una cosa che mi sono promessa a me stessa è che io questi 10 anni della mia vita non li voglio buttare, anche se giustamente c'è gente che si reinventa nonostante la sua laurea (non ho niente contro di loro, ma vorrei evitare di farlo io).
Hai ragione nel dire che spesso quelli che costruiamo sono solo castelli senza alcun senso e non ti nascondo che sono già un paio di anni che la mia testa è a metà tra il voler diventare chissà chi e il voler semplicemente vivere di un lavoro umile con uno stipendio minimo che mi permetta di mangiare, mandando a fanculo laurea e tutto il resto.
A volte sono sul punto di pentirmi della mia scelta ma quando la mia migliore amica, come te, mi dice: "Stai attenta alla tua salute mentale perché se le cose vanno male, puoi sempre tornare in Europa", sai cosa le rispondo? Che non è il momento adatto. Adesso è come se vivessi nell'occhio del ciclone: sebbene la cultura lavorativa giapponese faccia veramente pena, questa megalopoli vive di milioni di opportunità diverse e non penso ciò sia equiparabile a qualsiasi altra città in Europa.
Per cui non posso fare altro che sfruttare questa opportunità il meglio che posso. Non mi interessa dell'opinione di nessuno e vivere dall'altra parte del mondo, sebbene sia triste perché non hai nessuno su cui poter contare se non te stesso, hai la libertà di poter fare il cazzo che ti pare, pure lasciare tutto e andare a raccogliere i pomodori o andare a fare le pulizie.
Poi, anche se volessi tornare, dove vado? Non ho più contatti con nessuno della mia famiglia, né li voglio avere e sono al punto che quasi non saprei nemmeno dove andare a dormire se tornassi in Italia. Anzi, me ne sono andata anche per tagliare finalmente tutti i ponti possibili.
Detto questo, come hai detto anche tu, per adesso, resisterò. Quando la situazione mi sembrerà insostenibile, cambierò e cercherò altro; almeno avrò soldi a sufficienza per poter vivere senza lavorare per un po' (dato che non avrò tempo per spenderli).
La via di fuga cerco di vederla sempre (anche se è molto difficile farlo), perché, almeno per il momento, non mi voglio assolutamente arrendere a questo mondo bastardo e per me oltremodo incomprensibile.
Abbi cura di te anche tu.
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