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#marco ferrara
marcoferrara1971 · 1 year
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L'artigianato è un'attività lavorativa in cui gli oggetti utili e decorativi sono fatti completamente a mano o per mezzo soltanto di attrezzi: gli articoli prodotti tramite fabbricazione in serie o da macchine non sono artigianato, bensì frutto di produzione industriale...
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andre83us · 1 month
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«Vi spiego come il nostro Duomo resistette al sisma nel 1570-1574»
Intervista a Marco Stefani, noto geologo e docente di UniFe: il racconto (anche inedito) dei danni «Nonostante tutto, il Duomo ha retto bene sia agli eventi sismici del 1570 sia a quelli del 2012. Di certo, ci sarà bisogno di altri interventi per mettere maggiormente in sicurezza l’edificio». A dirlo alla “Voce” è Marco Stefani, geologo e Professore Associato del Dipartimento di Architettura di…
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generalevannacci · 3 months
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Marco Zavagli, direttore di Estense.com a processo perché querelato dal sindaco leghista di Ferrara Alan Fabbri che si ritiene diffamato.
Zavagli è il giornalista che ha seguito la vicenda di Federico Aldrovandi ed è anche grazie a lui se la vicenda di Federico non è finita insabbiata come tante altre.
Fabbri è un leghista di merda.
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princesssarisa · 2 months
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Opera on YouTube, Part 2
Le Nozze di Figaro (The Marriage of Figaro)
Glyndebourne Festival Opera, 1973 (Knut Skram, Ileana Cotrubas, Kiri Te Kanawa, Benjamin Luxon; conducted by John Pritchard; English subtitles)
Jean-Pierre Ponnelle studio film, 1976 (Hermann Prey, Mirella Freni, Kiri Te Kanawa, Dietrich Fischer-Dieskau; conducted by Karl Böhm; English subtitles) – Acts I and II, Acts III and IV
Tokyo National Theatre, 1980 (Hermann Prey, Lucia Popp, Gundula Janowitz, Bernd Weikl; conducted by Karl Böhm; Japanese subtitles)
Théâtre du Châtelet, 1993 (Bryn Terfel, Alison Hagley, Hillevi Martinpelto, Rodney Gilfry; conducted by John Eliot Gardiner; Italian subtitles)
Glyndebourne Festival Opera, 1994 (Gerald Finley, Alison Hagley, Renée Fleming, Andreas Schmidt; conducted by Bernard Haitink; English subtitles)
Zürich Opera House, 1996 (Carlos Chaussón, Isabel Rey, Eva Mei, Rodney Gilfry; conducted by Nikolaus Harnoncourt; English subtitles)
Berlin State Opera, 2005 (Lauri Vasar, Anna Prohaska, Dorothea Röschmann, Ildebrando d'Arcangelo; conducted by Gustavo Dudamel; French subtitles)
Salzburg Festival, 2006 (Ildebrando d'Arcangelo, Anna Netrebko, Dorothea Röschmann, Bo Skovhus; conducted by Nikolas Harnoncourt; English subtitles) – Acts I and II, Acts III and IV
Teatro all Scala, 2006 (Ildebrando d'Arcangelo, Diana Damrau, Marcella Orasatti Talamanca, Pietro Spagnoli; conducted by Gérard Korsten; English and Italian subtitles)
Salzburg Festival, 2015 (Adam Plachetka, Martina Janková, Anett Fritsch, Luca Pisaroni; conducted by Dan Ettinger; no subtitles)
Tosca
Carmine Gallone studio film, 1956 (Franca Duval dubbed by Maria Caniglia, Franco Corelli, Afro Poli dubbed by Giangiacomo Guelfi; conducted by Oliviero de Fabritiis; no subtitles)
Gianfranco de Bosio film, 1976 (Raina Kabaivanska, Plácido Domingo, Sherrill Milnes; conducted by Bruno Bartoletti; English subtitles)
Metropolitan Opera, 1978 (Shirley Verrett, Luciano Pavarotti, Cornell MacNeil; conducted by James Conlon; no subtitles)
Arena di Verona, 1984 (Eva Marton, Jaume Aragall, Ingvar Wixell; conducted by Daniel Oren; no subtitles)
Teatro Real de Madrid, 2004 (Daniela Dessí, Fabio Armiliato, Ruggero Raimondi; conducted by Maurizio Benini; English subtitles)
Royal Opera House, Covent Garden, 2011 (Angela Gheorghiu, Jonas Kaufmann, Bryn Terfel; conducted by Antonio Pappano; English subtitles)
Finnish National Opera, 2018 (Ausrinė Stundytė, Andrea Carè, Tuomas Pursio; conducted by Patrick Fournillier; English subtitles)
Teatro alla Scala 2019 (Anna Netrebko, Francesco Meli, Luca Salsi; conducted by Riccardo Chailly; Hungarian subtitles)
Vienna State Opera, 2019 (Sondra Radvanovsky, Piotr Beczala, Thomas Hampson; conducted by Marco Armiliato; English subtitles)
Ópera de las Palmas, 2024 (Erika Grimaldi, Piotr Beczala, George Gagnidze; conducted by Ramón Tebar; no subtitles)
Don Giovanni
Salzburg Festival, 1954 (Cesare Siepi, Otto Edelmann, Elisabeth Grümmer, Lisa della Casa; conducted by Wilhelm Furtwängler; English subtitles)
Giacomo Vaccari studio film, 1960 (Mario Petri, Sesto Bruscantini, Teresa Stich-Randall, Leyla Gencer; conducted by Francesco Molinari-Pradelli; no subtitles)
Salzburg Festival, 1987 (Samuel Ramey, Ferruccio Furlanetto, Anna Tomowa-Sintow, Julia Varady; conducted by Herbert von Karajan; no subtitles)
Teatro alla Scala, 1987 (Thomas Allen, Claudio Desderi, Edita Gruberova, Ann Murray; conducted by Riccardo Muti; English subtitles)
Peter Sellars studio film, 1990 (Eugene Perry, Herbert Perry, Dominique Labelle, Lorraine Hunt Lieberson; conducted by Craig Smith; English subtitles)
Teatro Comunale di Ferrara, 1997 (Simon Keenlyside, Bryn Terfel, Carmela Remigio, Anna Caterina Antonacci; conducted by Claudio Abbado; no subtitles) – Act I, Act II
Zürich Opera, 2000 (Rodney Gilfry, László Polgár, Isabel Rey, Cecilia Bartoli; conducted by Nikolaus Harnoncourt; English subtitles)
Festival Aix-en-Provence, 2002 (Peter Mattei, Gilles Cachemaille, Alexandra Deshorties, Mirielle Delunsch; conducted by Daniel Harding; no subtitles)
Teatro Real de Madrid, 2006 (Carlos Álvarez, Lorenzo Regazzo, Maria Bayo, Sonia Ganassi; conducted by Victor Pablo Pérez; English subtitles)
Festival Aix-en-Provence, 2017 (Philippe Sly, Nahuel de Pierro, Eleonora Burratto, Isabel Leonard; conducted by Jérémie Rohrer; English subtitles)
Madama Butterfly
Mario Lanfranchi studio film, 1956 (Anna Moffo, Renato Cioni; conducted by Oliviero de Fabritiis; no subtitles)
Jean-Pierre Ponnelle studio film, 1974 (Mirella Freni, Plácido Domingo; conducted by Herbert von Karajan; English subtitles)
New York City Opera, 1982 (Judith Haddon, Jerry Hadley; conducted by Christopher Keene; English subtitles)
Frédéric Mitterand film, 1995 (Ying Huang, Richard Troxell; conducted by James Conlon; English subtitles)
Arena di Verona, 2004 (Fiorenza Cedolins, Marcello Giordani; conducted by Daniel Oren; Spanish subtitles)
Sferisterio Opera Festival, 2009 (Raffaela Angeletti, Massimiliano Pisapia; conducted by Daniele Callegari; no subtitles)
Vienna State Opera, 2017 (Maria José Siri, Murat Karahan; conducted by Jonathan Darlington; no subtitles)
Wichita Grand Opera, 2017 (Yunnie Park, Kirk Dougherty; conducted by Martin Mazik; English subtitles)
Teatro San Carlo, 2019 (Evgenia Muraveva, Saimir Pirgu; conducted by Gabriele Ferro; no subtitles)
Rennes Opera House, 2022 (Karah Son, Angelo Villari; conducted by Rudolf Piehlmayer; French subtitles)
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bicheco · 1 month
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Chi non muore si rivede
La notizia non è che Putin ha vinto le elezioni dopo un testa a testa mozzafiato con se stesso. Ma che l’autocrate è ancora vivo, è saldo al comando, ha più consensi di quando invase l’Ucraina, la Russia esiste ancora, i russi sono contenti per la guerra e l’economia (il sondaggista indipendente Volkov a Repubblica: “I russi stanno col leader per l’economia e per Kiev. Un ruolo importante lo hanno giocato anche l’aumento di salari, pensioni e benefit sociali”). Che strano. Le famose sanzioni non hanno mandato Mosca “in default entro qualche giorno” (Letta, 9.3.’22), né avuto “il massimo impatto in estate” (Draghi, 31.5.’22), né sortito “effetti devastanti” (Gentiloni, 4.6.’22). Eppure gli espertoni erano unanimi. Mario Deaglio: “Il rublo non vale più nulla”. Dario Fabbri: “Comunque vada, il fallimento della Russia è già evidente”. Rep: “Il default russo è a un passo”. Stampa: “Per la Russia è default”. Giornale: “Mosca è in default (ma solo tra un mese)”. La sua “Armata Rotta” che “combatte con pale del 1869” e “le dita al posto delle baionette”, ha “finito i russi”, “le divise”, “le munizioni”, ”i missili�� ed estrae “i chip per i carri armati da lavatrici, frigoriferi e addirittura tiralatte elettrici”, passava da una disfatta a una ritirata. E l’Invincibile Armata Kiev-Nato trionfava. Rampini: “È iniziata la disfatta militare russa”. Tocci: “Putin ha perso la guerra”. Ferrara: “Kiev le sta dando di santa ragione al colosso russo”. Riotta: “Putin sconvolto dalla Caporetto dell’esercito”. Molinari: “Putin isolato in un vicolo cieco”. Sempreché fosse ancora vivo. Il dissidente Khodorkovsky alla Cnn: “Putin è impazzito, gli resta un anno o forse tre”. Recalcati (Rep): “Malato? Sofferente? Intaccato dalla morte”. New Lines: “Ha un tumore del sangue”. Daily Telegraph: “Sta morendo di cancro all’intestino”. Proekt, giornale indipendente russo: “Ha un tumore alla tiroide e lo cura facendo il bagno nel sangue estratto da corna mozzate di cervo”. Libero: “Cura il cancro con i clisteri”. Rep: “Il gonfiore del viso, il problema a una gamba, la fatica a muovere un braccio”. Messaggero: “Gonfiore e scatti d’ira da farmaci e steroidi per il tumore”. Stampa: “Demenza senile o Parkinson”. Corriere: “Problemi alla colonna vertebrale per pregressi traumi sportivi, o una neoplasia al midollo spinale compatibile con difficoltà deambulatorie e irrequietezze posturali… down depressivo ed esaltazione maniacale”. Giornale: “Può anche essere diabete”. Messaggero: “Putin è morto? Per Zelensky, ‘non è sicuro che sia ancora vivo’. Quello sugli schermi potrebbe essere una controfigura”. Ora che la cara salma ha rivinto le elezioni con una discreta cera, sorge un dubbio atroce: uno scambio di cartelle cliniche fra la sua e quella di Biden.
Marco Travaglio
P.s. La particolarità di Travaglio è che lui conserva gli articoli dei colleghi e questo rappresenta un problema (per i colleghi). Detto ciò sarebbe confortante, di quando in quando, leggere un articolo in cui un qualunque "giornalista" rendesse conto delle proprie affermazioni, sul tipo: "Signori, ho scritto una cazzata, scusate".
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visionairemagazine · 2 years
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L'Universo Donna disegnato da Marco De Angelis.
A cura di Donatella Lavizzari
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Marco De Angelis è giornalista professionista, disegnatore umorista, illustratore e grafico. Ha illustrato molti libri per ragazzi per Giunti, De Agostini, La Scuola, San Paolo, Lapis, European Language Institute (28 riviste, distribuite in 40 Paesi) e altri editori. Dal 1975 pubblica su 150 tra quotidiani e riviste in Italia e all’estero: Il Popolo, Il Messaggero, La Repubblica (di cui è stato redattore), Il Mattino, Grazia, I Gialli Mondadori, Panorama, Help! Comix, Comic Art, le riedizioni de Il Travaso e Marc’Aurelio, riviste umoristiche e specializzate.
I suoi disegni sono apparsi su decine di giornali negli USA e in Europa distribuiti anche da Cartoon Arts International e The New York Times Syndicate: Washington Post, Chicago Tribune, Los Angeles Times, Vancouver Sun, Sacramento Bee, Herald Tribune, Courrier International, Le Monde, Nebelspalter, Yez, Eulenspiegel e altri. Ha collaborato con la RAI, con TeleMontecarlo, molte associazioni e società, tra cui Confartigianato, Università Bocconi e Ministero dell’Interno. Palma d’Oro a Bordighera nel 1997, ha ricevuto più di 100 premi in Italia e all’estero: Istanbul, Teheran, Tokyo, Belgrado, Krusevac, Montreal, Amsterdam, Olen, Genova, Dolo, Fano, Ferrara, … Recentemente è stato premiato a Solin (Croazia) per il 17° International Cartoon Festival e alla 38a edizione dell'Aydin Dogan Vakfi (Istanbul), uno dei concorsi più prestigiosi al mondo, gli è stato assegnato il Terzo Premio (dopo aver vinto il 1° premio nel 1987 e nel 2016). Sua è l'illustrazione della bellissima mostra di Cannes Cartoons "Infanzie rubate", esposta domenica 11 Settembre al Palais des Festivals di Cannes, dopo la mostra tenutasi a Giugno nell'Isola di Santa Margherita. Due libri da lui illustrati hanno ricevuto il 1°Premio Legambiente 2001 per la divulgazione scientifica e il 1°Premio Bancarellino 2002. E’ uno dei tre curatori della rivista umoristica online Buduàr.
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La vasta e poliedrica produzione artistica di Marco De Angelis annovera opere originali che trattano temi sempre attuali: politica, società, ambiente, guerra, amore, scienza e cultura. Il suo è un ritratto a 360 gradi dell’umanità. Sempre fedele a se stesso, De Angelis aderisce alla complessità della realtà contemporanea, interpretandone le contraddizioni, le ambiguità, le fragilità. Il suo è uno sguardo ironico, schietto, preciso, a volte poetico, a volte tagliente ed impietoso.
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De Angelis è un sensibile scrutatore del mondo e le sue denunce sagaci toccano profondamente le corde dell’anima e colpiscono al cuore come dardi. Le sue illustrazioni PARLANO. E parlano una lingua universale. Sono capaci di sensibilizzare i destinatari su questioni rilevanti. Lanciano SOS per il pianeta Terra, risvegliano coscienze, portano alla luce problematiche spesso vengono sepolte dall’indifferenza. Il pianeta Donna è una delle tematiche affrontate da De Angelis, sotto diverse angolazioni ma sempre con la stessa sensibilità.
E i messaggi diventano memorabili e inducono gli spettatori alla riflessione.
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lorenzo-grelo · 2 years
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Ringrazio per l'invito da parte della Presidente DOCOMOMO ITALIA Maria Margarita Segarra Lagunes a partecipare all’Assemblea annuale dei soci dell'Associazione nella giornata del 21 maggio 2022 a Urbino. Il tema del mio intervento è ricompreso negli appelli SOS '900 e riguarda il capolavoro di Glauco Gresleri "Complesso industriale e commerciale Gandolfi-OM" riconosciuto con premi e menzioni italiane ed estere. Il motivo ormai lo conoscete. E' un'opera che continua ancora oggi ad essere soggetta a demolizioni perché non tutelata. I miei elogi andranno per l'impegno profuso all'ottenimento del vincolo di salvaguardia: - alla stessa DOCOMOMO, la cui Presidente ha scritto una lettera pubblica al Sindaco di San Lazzaro di Savena, - allo CSAC, il cui Direttore e Rettore dell'Università degli Studi di Parma Prof. Paolo Andrei si è rivolto alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le Provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, dando la disponibilità del centro ad un confronto sui documenti del proprio Fondo Gresleri; - alla stessa Soprintendenza, prima con la Soprintendente architetto Lisa Lambusier e successivamente con Alessandra Quarto, che hanno avviato un confronto diretto con il MIC; - all'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Bologna per l'attività del Presidente arch. Marco Filippucci e alle altre Istituzioni che hanno già manifestato interesse a scrivere sull'argomento. Alcune foto della struttura prima che cambiasse destinazione d'uso in centro commerciale Globo (foto tutti i diritti riservati all'Archivio Architetto Glauco Gresleri) #architecture #architettura #architetto #archilovers #archistar #glaucogresleri #archivioarchitettoglaucogresleri #followforfollowback #instagram #instaarchitecture #lorenzogresleri #lorenzogrelo #csac #ordinearchitettibologna #convegno #urbino #docomomo #docomomointernational https://www.instagram.com/p/CdkyEwTMLxh/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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nardogranata · 3 days
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Il Nardò vince anche in 10. Palmese asfaltata.
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NARDO' - PALMESE 4-1
Nardò (4-3-1-2): Viola; De Giorgi, Lanzolla, Gennari, Di Benedetto; Rossi (2’ s.t. Ciracì), Addae, Guadalupi; Ceccarini (41’ s.t. Borgo); Dambros (25’ s.t. Dammacco), D’Anna (37’ s.t. Ferreira). A disp. Della Pina, Gentile, Cellamare, Mariani, Russo. All. Costantino.
Palmese (4-3-3): Moccia; Romano, Aquino, Manzo, Fiele; Fusco, Galdean (23’ s.t. Attah), Trevisone (41’ s.t. Amato); Esposito (23’ s.t. Potenza), Volpe (25’ s.t. Puntoriere M.), Silvestro (25’ s.t. Kone). A disp. Raffaelli, Russo, Morlando, D’Orsi. All. Gagliano (Grimaldi squalificato).
Arbitro: Marco Ferrara di Roma 2.
Assistenti: Omar Bignucolo di Pordenone e Pierfrancesco Carlevaris di Trieste
Marcatori: 14’ s.t. D’Anna (N) su rig, 28’ st. De Giorgi (N), 34’ s.t. Gennari (N), 46’ s.t. Dammacco (N), 50’ s.t. Kone (P)
Note: espulsi Addae (N) 22’ p.t., Aquino (P) 32’ s.t.; ammoniti Di Benedetto (N), De Giorgi (N). Angoli 6-4 per il Nardò. Recuperi 2’ p.t., 7’ s.t.
Il Nardò riesce nell'impresa di battere la Palmese giocando per almeno un'ora in inferiorità numerica e dilaga nel momento in cui la parità si ristabilisce. Una grande lezione di classe ed esperienza della compagine granata che in questo finale di campionato sembra aver ritrovato lo smalto dei giorni migliori.
Si è giocato a Matino a porte chiuse per le sanzioni inflitte al Nardò dopo la tristemente famosa amichevole rissosa d'agosto con l'Ugento. Deserto sugli spalti ma anche sul terreno di gioco in termini di temperatura estiva.
La Palmese, ormai matematicamente salva, gioca una partita puntigliosa e aggressiva, forte di un girone di ritorno che l'ha vista tra le più in forma. Il match, come previsto, nelle prime battute è equilibrato. Il Nardò manovra a centrocampo, la Palmese punge in contropiede. Ed è proprio su una di queste ripartenze che Addae commette un fallo più vistoso che cattivo su Fusco. Rosso diretto e partita in salita per gli uomini di Costantino.
Il Nardò si riposiziona con baricentro basso, la Palmese fraseggia in ampiezza, le occasioni però latitano. Il Nardò piazza alla mezzora una rovesciata di Dambros finita fuori bersaglio mentre la Palmese riesce solo nel finale di tempo a chiudere il Nardò negli ultimi 30 metri mettendo in ambasce Viola sui cross spioventi dalle fasce. Brivido in finale di tempo con una girata a rete di Volpe su corner prontamente neutralizzata dall'arbitro che sanziona un fallo in attacco. Recriminazioni.
Nel secondo tempo il Nardò, con l'inserimento di Ciracì al posto di Rossi, trova maggiori spazi a centrocampo e profondità sugli esterni. Al 57' un tiro di Guadalupi viene deviato con la mano da Manzo. Nessuna esitazione. E' rigore. Dal dischetto D'Anna batte imparabilmente Moccia. 1-0 per il Toro.
La Palmese abbozza una reazione ma il Nardò si chiude bene e riparte fraseggiando. Al 28' De Giorgi avanza palla al piede, giunge ai 30 metri e lascia partire un gran bolide che si infila sotto la traversa. Goal fantastico. 2-0.
La Palmese si disunisce, Entrano gli attaccanti Konè e l'ex Puntoriere ma è il Nardò a colpire ancora. Contropiede di Guadalupi e fallo del già ammonito Aquino. Parità numerica ristabilita. Al 34' corner dello stasso Guadalupi e Gennari segna il 3-0 di testa.
Partita virtualmente chiusa anche se lo spettacolo continua. Al 91' Dammacco si incunea in area e piazza nell'angolo lontano il 4-0 mentre nel recupero è Konè a timbrare in rete dopo azione insistita in area neretina per il 4-1 finale.
Il Nardò con questa vittoria ottiene il terzo posto con vista sul secondo, la Palmese esce sconfitta senza particolari danni avendo guadagnato la salvezza in anticipo. Ora attenzione rivolta ai play off con il Nardò alla ricerca della conferma del risultato dello scorso anno.
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lamilanomagazine · 13 days
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Chieti: al via "Ancora avanti Salute mentale", che crea sinergie fra enti e famiglie di soggetti con problemi psichici
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Chieti: al via "Ancora avanti Salute mentale", che crea sinergie fra enti e famiglie di soggetti con problemi psichici Si chiama "Ancora Avanti, salute mentale" il progetto che unisce il Comune di Chieti, Francavilla e Pescara ai Dipartimenti di Salute Mentale delle Asl 2 e 3 e il Centro per i servizi per il volontariato e a cura delle associazioni Cosma e Percorsi. Si tratta di un progetto cofinanziato dalla Regione con il fondo europeo, articolato sul territorio che prevede attività dirette a 50 persone dai 18 ai 65. Stamane la presentazione con il Diego Ferrara, l'assessora alle Politiche sociali Alberta Giannini, Tiziana Arista dell'associazione Cosma, Eugenio Di Caro dell'associazione Percorsi, Marco Alessandrini del Centro di Salute Mentale di Chieti. "Un progetto come questo nasce per avere continuità perché punta a rendere autonomo chi ne è destinatario – così il sindaco Diego Ferrara - . Dobbiamo sottolineare il vissuto problematico e doloroso delle famiglie che hanno un membro con problemi e che affrontano sacrifici economici e lavorativi che si ripercuotono su tutta la famiglia. Occorre lavorare alla costruzione materiale dei diritti di tutti, quello che serve non è solo una diagnosi e una terapia farmacologica, anche se ben adeguata al problema, le persone devono essere prese in carico e ogni progetto deve avere una ricaduta nel tempo e rimettere al centro il welfare pubblico, rafforzando anche l'azione del servizio pubblico. Il disabile mentale non è solo un malato, ma sono uomini e donne con proprie necessità, per questo la salute mentale ha bisogno di un'azione collettiva. Sono lieto che ci sia questo progetto che va oltre la psichiatria e tocca proprio la salute mentale, portando a un'inversione di tendenza necessaria per il benessere delle persone e delle famiglie. I servizi psichiatrici fanno la loro opera, ma progetti come questo integrano un approccio sociale che è altamente inclusivo e proficuo per tutti gli attori". "Grazie per averci coinvolto – così l'assessora Alberta Giannini – perché il progetto ci consente di entrare nella vita dei cittadini che vivono situazioni problematiche, specie la salute mentale che ha problematiche e sfaccettature diverse che necessita di personale speciale e un appoggio concreto degli enti locali. Coinvolgeremo anche le assistenti sociali comunali in modo da integrare le azioni. Diverse sono le modalità operative, fra i nostri progetti PNRR anche per il sociale abbiamo il cohousing per guadagnare l'autonomia abitativa in alloggi supportati, abbiamo poi le possibilità di Abruzzo include che puntano anche sull'autonomia e per cui è possibile fare domanda adesso, in questi giorni, ma è necessario scardinare la solitudine delle famiglie e dei caregiver e mettere insieme le forze per dare il massimo della risposta possibile. Le giornate delle persone con patologie psichiatriche vanno riempite, va migliorato il benessere di tutti. Porte aperte, dunque, agli enti e alle associazioni che si occupano di questa dimensione, pronti ad attivare anche maggiori sinergie in grado di assicurare attenzione e provvedimenti per promuovere il benessere di chi vive questa condizione". "Il CSM Chieti ha oggi 5.000 cartelle aperte attive, questo nell'immediato circondario di Chieti, un'utenza che sta aumentando in questi anni e soprattutto nelle fasce giovanili, in soggetti dai 25 anni in poi – così Marco Alessandrini del CSV - . Fra l'altro lo stato depressivo è causa di morte anche più dell'infarto, perché il paziente si lascia andare e le criticità finiscono col colpire tutti gli organi e creare vulnerabilità generalizzate. Abbiamo bisogno di progetti come questo perché possiamo agire in modo più capillare sul territorio. Il farmaco è uno strumento, non l'obiettivo". "Si tratta del quinto progetto portato avanti con il comune di Chieti e l'altra cordata – così Eugenio Di Caro dell'associazione Percorsi - . Si tratta di un progetto che si occupa di salute mentale, della fase sociale, ma anche sanitaria, che coinvolge anche le Asl che hanno in carico le persone con problemi di salute mentale. Le associazioni sono motore operativo non solo per la promozione, ma su iniziative concrete a vantaggio dei soggetti e del territorio, su cui operiamo nei nostri centri con l'obiettivo dell'autonomia e della possibilità di fare squadra perché le attività restino. Prima opportunità potrebbe essere quella del Maggio teatino, con l'infiorata e la preparazione dei quadri, opportunità sociali che consentono ai ragazzi di darsi da fare, poi sperimenteremo altre interazioni con il territorio anche in ambito sportivo con tornei di calcetto. L'orizzonte è arrivare alla massima autonomia possibile, anche sull'abitare, finalità su cui si concentra il lavoro delle associazioni". "Il progetto prevede un percorso di formazione dei famigliari e degli utenti sull'abitare supportato. In Europa e in Italia ci sono esperienze molto belle, in Abruzzo siamo indietro e Chieti può divenire un esempio – aggiunge Tiziana Arista dell'associazione Cosma - altra questione strategica della salute mentale è la sanità e la sinergia fra enti. Modi per agire ci sono, ad esempio con il bando Abruzzo 2 include, che andrebbe aperto anche a soggetti psichiatrici abili al lavoro, perché possa dare all'attività svolta anche una valenza riabilitativa. Il progetto "Ancora avanti" finirà a novembre e lavoreremo insieme anche perché a fine percorso si possa organizzare un'accoglienza cittadina a vantaggio di tutte le parti".  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pietroalviti · 14 days
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Paesi e paesaggi di Alfio Borghese, presentazione in aula consiliare, Ceccano, 18 aprile, ore 17
Sarà presentato a Ceccano, nell’aula consiliare, giovedì 18 aprile, su iniziativa dell’amministrazione comunale, il libro di Alfio Borghese, Paesi e Paesaggi, edito da Tipografia Editrice Frusinate. L’appuntamento è alle ore 17. Insieme all’autore interverranno Alessio Patriarca, don Italo Cardarilli, Marco Ferrara e Stefano Gizzi.
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marcoferrara1971 · 5 months
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andre83us · 1 year
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«Grazie a Dio, la polvere che siamo diventa gloriosa»: mons. Marco Frisina a Ferrara
Mons. Marco Frisina a Ferrara Giornata per la Vita. Erano oltre 150 le persone che la sera del 4 febbraio si sono ritrovate a S. Stefano per il concerto con le meditazioni di mons. Marco Frisina L’uomo senza Dio è destinato alla sopraffazione, a perdere la propria vita, come se quel soffio vitale che è lo Spirito non lo abitasse. È stato un intervento magistrale quello che mons. Marco Frisina…
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sounds-right · 1 month
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"Palante”, nuovo singolo per il trio Mattara, Cavax e Peruzzi su Atomika - Jaywork
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Il 22 marzo 2024, su Atomika - Jaywork, esce "Palante", il nuovo singolo di Luca Peruzzi, Stefano Mattara e Marco Cavax. E' un vero inno da dancefloor, perfetto per far scatenare la primavera e poi l'estate 2024. Infatti, questa traccia è davvero 'Palante' è l'ultima traccia di un potente trio di super produttori italiani, che senz'altro farà scatenare il pubblico dei club del pianeta (isole comprese). Con un ritmo tribale contagioso e un campione vocale che vi rimarrà impresso nella mente, questo brano è un must assoluto. Da non perdere, per ogni topo di dj.
www.jaywork.com
COS'E' JAYWORK MUSIC GROUP
Jaywork Music Group è presente ed attiva sul mercato discografico dal 1998. Dal 2011 Luca Facchini, dj e produttore, ha acquisito il marchio e tutto il catalogo trasferendolo a Ferrara per proseguirne l'attività discografica. Dal 2018 Luca Peruzzi diventa A&R delle Label di Jaywork e gestisce il gruppo con Luca Facchini. Jaywork Music vanta all'attivo la produzione di numerose Hit tra le quali il progetto "2Black" con la notissima "Waves of Luv", che ricalca il grande successo del brano musicale "In alto mare" di Loredana Bertè.
Jaywork Music attraverso le sue etichette discografiche si propone di dare spazio e scoprire nuovi talenti emergenti in Italia e non solo, essendo proiettata nel futuro ed alla costante ricerca di contenuti innovativi. Jaywork Music dispone di numerose Sub-Labels che abbracciano vari generi e stili musicali, dalla musica Italiana alla musica Dance. "Se siete dei produttori e state cercando un etichetta discografica sempre in evoluzione, Jaywork è la vostra scelta migliore", spiegano Luca Facchini e Luca Peruzzi.
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jcmarchi · 2 months
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Power when the sun doesn’t shine
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Power when the sun doesn’t shine
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In 2016, at the huge Houston energy conference CERAWeek, MIT materials scientist Yet-Ming Chiang found himself talking to a Tesla executive about a thorny problem: how to store the output of solar panels and wind turbines for long durations.        
Chiang, the Kyocera Professor of Materials Science and Engineering, and Mateo Jaramillo, a vice president at Tesla, knew that utilities lacked a cost-effective way to store renewable energy to cover peak levels of demand and to bridge the gaps during windless and cloudy days. They also knew that the scarcity of raw materials used in conventional energy storage devices needed to be addressed if renewables were ever going to displace fossil fuels on the grid at scale.
Energy storage technologies can facilitate access to renewable energy sources, boost the stability and reliability of power grids, and ultimately accelerate grid decarbonization. The global market for these systems — essentially large batteries — is expected to grow tremendously in the coming years. A study by the nonprofit LDES (Long Duration Energy Storage) Council pegs the long-duration energy storage market at between 80 and 140 terawatt-hours by 2040. “That’s a really big number,” Chiang notes. “Every 10 people on the planet will need access to the equivalent of one EV [electric vehicle] battery to support their energy needs.”
In 2017, one year after they met in Houston, Chiang and Jaramillo joined forces to co-found Form Energy in Somerville, Massachusetts, with MIT graduates Marco Ferrara SM ’06, PhD ’08 and William Woodford PhD ’13, and energy storage veteran Ted Wiley.
“There is a burgeoning market for electrical energy storage because we want to achieve decarbonization as fast and as cost-effectively as possible,” says Ferrara, Form’s senior vice president in charge of software and analytics.
Investors agreed. Over the next six years, Form Energy would raise more than $800 million in venture capital.
Bridging gaps
The simplest battery consists of an anode, a cathode, and an electrolyte. During discharge, with the help of the electrolyte, electrons flow from the negative anode to the positive cathode. During charge, external voltage reverses the process. The anode becomes the positive terminal, the cathode becomes the negative terminal, and electrons move back to where they started. Materials used for the anode, cathode, and electrolyte determine the battery’s weight, power, and cost “entitlement,” which is the total cost at the component level.
During the 1980s and 1990s, the use of lithium revolutionized batteries, making them smaller, lighter, and able to hold a charge for longer. The storage devices Form Energy has devised are rechargeable batteries based on iron, which has several advantages over lithium. A big one is cost.
Chiang once declared to the MIT Club of Northern California, “I love lithium-ion.” Two of the four MIT spinoffs Chiang founded center on innovative lithium-ion batteries. But at hundreds of dollars a kilowatt-hour (kWh) and with a storage capacity typically measured in hours, lithium-ion was ill-suited for the use he now had in mind.
The approach Chiang envisioned had to be cost-effective enough to boost the attractiveness of renewables. Making solar and wind energy reliable enough for millions of customers meant storing it long enough to fill the gaps created by extreme weather conditions, grid outages, and when there is a lull in the wind or a few days of clouds.
To be competitive with legacy power plants, Chiang’s method had to come in at around $20 per kilowatt-hour of stored energy — one-tenth the cost of lithium-ion battery storage.
But how to transition from expensive batteries that store and discharge over a couple of hours to some as-yet-undefined, cheap, longer-duration technology?
“One big ball of iron”
That’s where Ferrara comes in. Ferrara has a PhD in nuclear engineering from MIT and a PhD in electrical engineering and computer science from the University of L’Aquila in his native Italy. In 2017, as a research affiliate at the MIT Department of Materials Science and Engineering, he worked with Chiang to model the grid’s need to manage renewables’ intermittency.
How intermittent depends on where you are. In the United States, for instance, there’s the windy Great Plains; the sun-drenched, relatively low-wind deserts of Arizona, New Mexico, and Nevada; and the often-cloudy Pacific Northwest.
Ferrara, in collaboration with Professor Jessika Trancik of MIT’s Institute for Data, Systems, and Society and her MIT team, modeled four representative locations in the United States and concluded that energy storage with capacity costs below roughly $20/kWh and discharge durations of multiple days would allow a wind-solar mix to provide cost-competitive, firm electricity in resource-abundant locations.
Now that they had a time frame, they turned their attention to materials. At the price point Form Energy was aiming for, lithium was out of the question. Chiang looked at plentiful and cheap sulfur. But a sulfur, sodium, water, and air battery had technical challenges.
Thomas Edison once used iron as an electrode, and iron-air batteries were first studied in the 1960s. They were too heavy to make good transportation batteries. But this time, Chiang and team were looking at a battery that sat on the ground, so weight didn’t matter. Their priorities were cost and availability.
“Iron is produced, mined, and processed on every continent,” Chiang says. “The Earth is one big ball of iron. We wouldn’t ever have to worry about even the most ambitious projections of how much storage that the world might use by mid-century.” If Form ever moves into the residential market, “it’ll be the safest battery you’ve ever parked at your house,” Chiang laughs. “Just iron, air, and water.”
Scientists call it reversible rusting. While discharging, the battery takes in oxygen and converts iron to rust. Applying an electrical current converts the rusty pellets back to iron, and the battery “breathes out” oxygen as it charges. “In chemical terms, you have iron, and it becomes iron hydroxide,” Chiang says. “That means electrons were extracted. You get those electrons to go through the external circuit, and now you have a battery.”
Form Energy’s battery modules are approximately the size of a washer-and-dryer unit. They are stacked in 40-foot containers, and several containers are electrically connected with power conversion systems to build storage plants that can cover several acres.
The right place at the right time
The modules don’t look or act like anything utilities have contracted for before.
That’s one of Form’s key challenges. “There is not widespread knowledge of needing these new tools for decarbonized grids,” Ferrara says. “That’s not the way utilities have typically planned. They’re looking at all the tools in the toolkit that exist today, which may not contemplate a multi-day energy storage asset.”
Form Energy’s customers are largely traditional power companies seeking to expand their portfolios of renewable electricity. Some are in the process of decommissioning coal plants and shifting to renewables.
Ferrara’s research pinpointing the need for very low-cost multi-day storage provides key data for power suppliers seeking to determine the most cost-effective way to integrate more renewable energy.
Using the same modeling techniques, Ferrara and team show potential customers how the technology fits in with their existing system, how it competes with other technologies, and how, in some cases, it can operate synergistically with other storage technologies.
“They may need a portfolio of storage technologies to fully balance renewables on different timescales of intermittency,” he says. But other than the technology developed at Form, “there isn’t much out there, certainly not within the cost entitlement of what we’re bringing to market.”  Thanks to Chiang and Jaramillo’s chance encounter in Houston, Form has a several-year lead on other companies working to address this challenge. 
In June 2023, Form Energy closed its biggest deal to date for a single project: Georgia Power’s order for a 15-megawatt/1,500-megawatt-hour system. That order brings Form’s total amount of energy storage under contracts with utility customers to 40 megawatts/4 gigawatt-hours. To meet the demand, Form is building a new commercial-scale battery manufacturing facility in West Virginia.
The fact that Form Energy is creating jobs in an area that lost more than 10,000 steel jobs over the past decade is not lost on Chiang. “And these new jobs are in clean tech. It’s super exciting to me personally to be doing something that benefits communities outside of our traditional technology centers.
“This is the right time for so many reasons,” Chiang says. He says he and his Form Energy co-founders feel “tremendous urgency to get these batteries out into the world.”
This article appears in the Winter 2024 issue of Energy Futures, the magazine of the MIT Energy Initiative.
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eironeiakaielenkhos · 2 months
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On this day in 1463, Italian Renaissance nobleman, philosopher, humanist and scholar Giovanni Pico della Mirandola (portrait from Uffizi) was born.
Giovanni was a precocious child prodigy schooled in Latin and Greek at a very early age, and studied canon law, philosophy, theology, Aristotelianism, Averroism, Hebrew, Arabic and Aramaic at the Universities of Bologna, Ferrara, Padua and Paris.
The pièce de résistance of Giovanni’s career was his 900 theses, written when he was 23, propounding his positions on eclectic topics in religion, philosophy, natural philosophy, mysticism and esotericism, with the intention of providing a comprehensive compendium and sufficient basis for universal knowledge rooted in human capacity and human perspective, free from prejudice and from linguistic and religious barriers. The public discourse that served as an introduction to the 900 theses was composed into a book called the “Oration on the Dignity of Man (De hominis dignitate)”, and regarded by some as the “Manifesto of the Renaissance”. The book was the first printed book to be universally banned by the Roman Catholic Church.
Giovanni was in the close circle of the Medici court under Lorenzo “il Magnifico” de’ Medici’s enthusiastic patronage alongside poet Poliziano. He was also a close friend of Fra Girolamo Savonarola, and was responsible for convincing Lorenzo to bring the ascetic Dominican friar to Florence and set him up in the Church of San Marco.
Giovanni died in 1494 at the age of 31 after being poisoned with arsenic by Lorenzo’s son Piero the Unfortunate, even as the French army under Charles VIII was entering Florence, and the Florentine populace was sending Piero into exile. He was interred in San Marco. Savonarola delivered his eulogy.
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Decisão Judicial Inovadora Garante Direito à Cirurgia Reparadora para Paciente de Plano de Saúde em Minas Gerais
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A 13ª Câmara Cível do Tribunal de Justiça de Minas Gerais (TJMG) assegurou a uma paciente de Belo Horizonte o direito à realização de uma cirurgia reparadora, após ter sido inicialmente negada pelo seu plano de saúde. Este caso destaca-se não apenas pela vitória da paciente, mas também pelo reconhecimento judicial da importância de tais procedimentos para a saúde e bem-estar dos indivíduos, indo além da mera estética. A paciente, que havia passado por uma significativa transformação física, perdendo 76 kg após uma cirurgia bariátrica, encontrou-se em uma luta para remover o excesso de pele resultante, que lhe causava desconforto físico e emocional. Apesar de estar munida de laudos médicos que evidenciavam a necessidade do procedimento, seu pedido foi inicialmente recusado pelo plano de saúde, sob a alegação de que se tratava de uma cirurgia estética. Não se deixando abater, a paciente buscou a justiça, e o caso chegou à 2ª Instância, onde o desembargador Marco Aurélio Ferrara Marcolino, relator do processo, argumentou de forma convincente que a cirurgia reparadora não se enquadrava como um procedimento estético, mas sim como uma intervenção necessária para o restabelecimento da saúde da paciente. Esta interpretação foi crucial para o desfecho do caso e representa um avanço significativo na compreensão e no reconhecimento dos direitos dos pacientes. Os desembargadores Luiz Carlos Gomes da Mata e José de Carvalho Barbosa corroboraram com o relator, reforçando a decisão a favor da paciente. Este caso não apenas proporcionou à paciente a oportunidade de melhorar sua qualidade de vida, mas também estabeleceu um precedente importante para casos semelhantes, onde a linha entre o estético e o necessário para a saúde pode ser tênue. Esta decisão judicial é um lembrete poderoso da importância de olhar além das aparências e reconhecer as necessidades de saúde subjacentes que podem transformar a vida de uma pessoa. Ela serve como um marco na luta pelos direitos dos pacientes e na busca por uma compreensão mais profunda e empática das suas necessidades de saúde, reafirmando o compromisso do sistema judiciário com a justiça e o bem-estar dos cidadãos. Read the full article
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